I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

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Tutto tace tutto è buio Tanto tempo fa, in un paese molto piccolo, viveva una

ragazza.

Lei non era come tutte le altre.

Le piaceva vestire solo con abbigliamenti scuri, era molto

cupa e sempre chiusa in se stessa; non parlava con nessuno.

Era solita isolarsi.

Non riusciva ad avere amici, o forse non ne capiva

l’importanza.

Un giorno successe una cosa insolita:un dio scese sulla terra e

le mostrò due immagini che rappresentavano due opzioni su

come sarebbe potuto essere il suo futuro.

Un’immagine era di lei felice, con molti amici, l’altra era di lei

triste, cupa, sola in un posto buio.

La ragazza si trovò a dover scegliere fra le due opzioni

totalmente diverse.

Non capì l’importanza della scelta ed era talmente acida che

decise l’isolamento.

Da quel giorno, a quell’ora su tutta la terra cala il buio, la

notte.

Tutto tace tutti si ritirano nelle loro case e lei è destinata a

vivere sempre da sola.

Marta Cagna

Page 3: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

UN' ESPLOSIONE DI ENERGIA

Tanto tempo fa, un'immensa nube di meteoriti viaggiava per l'immenso universo. Passò vicino ad un pianeta apparentemente senza vita, coperto solo da rocce scure. Non si sa se per caso o per uno scopo già predestinato,tutto d'un tratto la nube venne attirata verso di esso a grande velocità e si schiantò. La collisione provocò una reazione e un'esplosione di energia, tale da generare su tutta la superficie un nuovo terreno e nuova materia composta anche da grandi bacini pianeta si era completamente trasformato e con il tempo si generarono degli esseri in grado di vivere e nutrirsi sfruttando il pianeta, creando un rapporto vitale per entrambi. Si formarono molte varietà di piante e animali, dai quali si sarebbavrebbero poi chiamato il pianeta come la materia da cui hanno preso vita, Terra. Fu così che si formarono gli esseri e il rigoglioso pianeta che vediamo oggi.

UN' ESPLOSIONE DI ENERGIA

Tanto tempo fa, un'immensa nube di meteoriti viaggiava per l'immenso universo. Passò vicino ad un pianeta apparentemente senza vita, coperto solo da rocce scure. Non si sa se per caso o per uno scopo già

tutto d'un tratto la nube venne attirata verso di esso a grande velocità e si schiantò. La collisione provocò una reazione e un'esplosione di energia, tale da generare su tutta la superficie un nuovo terreno e nuova materia composta anche da grandi bacini pianeta si era completamente trasformato e con il tempo si generarono degli esseri in grado di vivere e nutrirsi sfruttando il pianeta, creando un rapporto vitale per entrambi. Si formarono molte varietà di piante e animali, dai quali si sarebbero poi generati gli uomini, che avrebbero poi chiamato il pianeta come la materia da cui hanno preso vita, Terra. Fu così che si formarono gli esseri e il rigoglioso pianeta che vediamo oggi.

UN' ESPLOSIONE DI ENERGIA

Tanto tempo fa, un'immensa nube di meteoriti viaggiava per l'immenso universo. Passò vicino ad un pianeta apparentemente senza vita, coperto solo da rocce scure. Non si sa se per caso o per uno scopo già

tutto d'un tratto la nube venne attirata verso di esso a grande velocità e si schiantò. La collisione provocò una reazione e un'esplosione di energia, tale da generare su tutta la superficie un nuovo terreno e nuova materia composta anche da grandi bacini d'acqua. Il pianeta si era completamente trasformato e con il tempo si generarono degli esseri in grado di vivere e nutrirsi sfruttando il pianeta, creando un rapporto vitale per entrambi. Si formarono molte varietà di piante e animali,

ero poi generati gli uomini, che avrebbero poi chiamato il pianeta come la materia da cui hanno preso vita, Terra. Fu così che si formarono gli esseri e il rigoglioso pianeta che vediamo oggi.

Filippo Leone

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MICHELINO E LA CURIOSA FAME DI PANINOMICHELINO E LA CURIOSA FAME DI PANINOMICHELINO E LA CURIOSA FAME DI PANINOMICHELINO E LA CURIOSA FAME DI PANINO

In un periodo lontano, agli inizi del mondo, Dio, dopo che ebbe creato In un periodo lontano, agli inizi del mondo, Dio, dopo che ebbe creato In un periodo lontano, agli inizi del mondo, Dio, dopo che ebbe creato In un periodo lontano, agli inizi del mondo, Dio, dopo che ebbe creato

la maggior parte degli animali che avrebbero popolato la Terra, guardò la maggior parte degli animali che avrebbero popolato la Terra, guardò la maggior parte degli animali che avrebbero popolato la Terra, guardò la maggior parte degli animali che avrebbero popolato la Terra, guardò

perplesso dal cielo l’immensa distesa d’acqua sottostante, cercando perplesso dal cielo l’immensa distesa d’acqua sottostante, cercando perplesso dal cielo l’immensa distesa d’acqua sottostante, cercando perplesso dal cielo l’immensa distesa d’acqua sottostante, cercando

di immaginarsi degli altri esseri viventi, chedi immaginarsi degli altri esseri viventi, chedi immaginarsi degli altri esseri viventi, chedi immaginarsi degli altri esseri viventi, che ivi avrebbero vissuto.ivi avrebbero vissuto.ivi avrebbero vissuto.ivi avrebbero vissuto.

Alla fine decise di inviare sulla Terra suo nipote Michelino,conosciuto Alla fine decise di inviare sulla Terra suo nipote Michelino,conosciuto Alla fine decise di inviare sulla Terra suo nipote Michelino,conosciuto Alla fine decise di inviare sulla Terra suo nipote Michelino,conosciuto

per essere un ragazzo piuttosto creativo e dall’aria sveglia. Arrivato a per essere un ragazzo piuttosto creativo e dall’aria sveglia. Arrivato a per essere un ragazzo piuttosto creativo e dall’aria sveglia. Arrivato a per essere un ragazzo piuttosto creativo e dall’aria sveglia. Arrivato a

destinazione, il giovane vagò a ludestinazione, il giovane vagò a ludestinazione, il giovane vagò a ludestinazione, il giovane vagò a lungo per cercare un luogo dove ngo per cercare un luogo dove ngo per cercare un luogo dove ngo per cercare un luogo dove

potesse potesse potesse potesse concentrarsi meconcentrarsi meconcentrarsi meconcentrarsi meglio sul suo lavoro. Avvistata una piccola glio sul suo lavoro. Avvistata una piccola glio sul suo lavoro. Avvistata una piccola glio sul suo lavoro. Avvistata una piccola

spiaggia si sedette sulla sabbia rovente e, dopo aver tirato fuori da un spiaggia si sedette sulla sabbia rovente e, dopo aver tirato fuori da un spiaggia si sedette sulla sabbia rovente e, dopo aver tirato fuori da un spiaggia si sedette sulla sabbia rovente e, dopo aver tirato fuori da un

tasca della tunica il suo taccuino azzurro, una penna d’oca ed un tasca della tunica il suo taccuino azzurro, una penna d’oca ed un tasca della tunica il suo taccuino azzurro, una penna d’oca ed un tasca della tunica il suo taccuino azzurro, una penna d’oca ed un

calamaio, si mise a pcalamaio, si mise a pcalamaio, si mise a pcalamaio, si mise a pensare. Dopo aver fatto solo degli insulsi ensare. Dopo aver fatto solo degli insulsi ensare. Dopo aver fatto solo degli insulsi ensare. Dopo aver fatto solo degli insulsi

scarabocchscarabocchscarabocchscarabocchi, ritenne di non essere la persona adatta per quel compito.i, ritenne di non essere la persona adatta per quel compito.i, ritenne di non essere la persona adatta per quel compito.i, ritenne di non essere la persona adatta per quel compito.

Ad un certo punto, ahimè, cominciò ad avere una fame tremenda ed Ad un certo punto, ahimè, cominciò ad avere una fame tremenda ed Ad un certo punto, ahimè, cominciò ad avere una fame tremenda ed Ad un certo punto, ahimè, cominciò ad avere una fame tremenda ed

alzandosi gli venne in mente, guardando l’orizzonte, il panino che la alzandosi gli venne in mente, guardando l’orizzonte, il panino che la alzandosi gli venne in mente, guardando l’orizzonte, il panino che la alzandosi gli venne in mente, guardando l’orizzonte, il panino che la

madre gli preparava ogni pomeriggio, prima di andare a giocamadre gli preparava ogni pomeriggio, prima di andare a giocamadre gli preparava ogni pomeriggio, prima di andare a giocamadre gli preparava ogni pomeriggio, prima di andare a giocare con re con re con re con

gli amici e fu allora che, presa la piuma d’oca, cominciò a disegnare gli amici e fu allora che, presa la piuma d’oca, cominciò a disegnare gli amici e fu allora che, presa la piuma d’oca, cominciò a disegnare gli amici e fu allora che, presa la piuma d’oca, cominciò a disegnare

sul suo quaderno una bella fetta di pane con la marmellata di fragole. sul suo quaderno una bella fetta di pane con la marmellata di fragole. sul suo quaderno una bella fetta di pane con la marmellata di fragole. sul suo quaderno una bella fetta di pane con la marmellata di fragole.

Guardando l’Guardando l’Guardando l’Guardando l’immagine capìimmagine capìimmagine capìimmagine capì di essedi essedi essedi essere finalmente arrivato alla re finalmente arrivato alla re finalmente arrivato alla re finalmente arrivato alla

conclusioneconclusioneconclusioneconclusione del suo “duro” compito: del suo “duro” compito: del suo “duro” compito: del suo “duro” compito: decise chdecise chdecise chdecise che la forma dei nuovi e la forma dei nuovi e la forma dei nuovi e la forma dei nuovi

animali marini doveva essere per forza quella di un panino!!!!animali marini doveva essere per forza quella di un panino!!!!animali marini doveva essere per forza quella di un panino!!!!animali marini doveva essere per forza quella di un panino!!!!

Dopo che ebbe estratto la sua bacchetta magica, pronunciò alcune Dopo che ebbe estratto la sua bacchetta magica, pronunciò alcune Dopo che ebbe estratto la sua bacchetta magica, pronunciò alcune Dopo che ebbe estratto la sua bacchetta magica, pronunciò alcune

formule, che producendo un bagliore di luce molto intenso, formule, che producendo un bagliore di luce molto intenso, formule, che producendo un bagliore di luce molto intenso, formule, che producendo un bagliore di luce molto intenso,

trasportarono l’immagine dal foglio alla realtà,trasportarono l’immagine dal foglio alla realtà,trasportarono l’immagine dal foglio alla realtà,trasportarono l’immagine dal foglio alla realtà, apportando varie apportando varie apportando varie apportando varie

modifiche alla figura.modifiche alla figura.modifiche alla figura.modifiche alla figura.

Ciò che comparì fu un strano essere, che però non riusciva a Ciò che comparì fu un strano essere, che però non riusciva a Ciò che comparì fu un strano essere, che però non riusciva a Ciò che comparì fu un strano essere, che però non riusciva a

muoversi. Allora Michelino, dopo aver pensato un po’ a come muoversi. Allora Michelino, dopo aver pensato un po’ a come muoversi. Allora Michelino, dopo aver pensato un po’ a come muoversi. Allora Michelino, dopo aver pensato un po’ a come

rimediare al disguido, si rimise a disegnare e con rimediare al disguido, si rimise a disegnare e con rimediare al disguido, si rimise a disegnare e con rimediare al disguido, si rimise a disegnare e con lo stesso metodo di lo stesso metodo di lo stesso metodo di lo stesso metodo di

prima, ottenne un trianprima, ottenne un trianprima, ottenne un trianprima, ottenne un triangolo equilatero, che lui considerava perfetto. golo equilatero, che lui considerava perfetto. golo equilatero, che lui considerava perfetto. golo equilatero, che lui considerava perfetto.

Grazie a ciò l’esserino riuscì a muoversi e, come raccontò poi Grazie a ciò l’esserino riuscì a muoversi e, come raccontò poi Grazie a ciò l’esserino riuscì a muoversi e, come raccontò poi Grazie a ciò l’esserino riuscì a muoversi e, come raccontò poi

Michelino allo zio, appena si trovò in acqua cominciò a sguazzare Michelino allo zio, appena si trovò in acqua cominciò a sguazzare Michelino allo zio, appena si trovò in acqua cominciò a sguazzare Michelino allo zio, appena si trovò in acqua cominciò a sguazzare

allegramenteallegramenteallegramenteallegramente....

Federica VecchioFederica VecchioFederica VecchioFederica Vecchio

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IL SENSO DI TUTTO

Gli dei si sentivano incompleti poiché non riuscivano a trovare

uno scopo alle loro vite.

Allora un giorno una dea decise di iniziare un grande progetto,

coinvolgendo anche tutti gli altri che però non le diedero

ascolto. Perciò, stufa, iniziò a lavorare da sola, sperando che

gli altri, vedendola, avrebbero fatto altrettanto ed infatti fu così:

ognuno si mise all’opera e in tal modo vennero creati, su un

enorme ammasso di terra, privo di significato, i mari, i fiumi, le

foreste e tutti gli animali, tra cui l’uomo che era molto

somigliante a loro.

Facendo ciò gli dei, oltre a dare un senso alle loro vite, che

avevano trovato fino ad allora insignificanti, ne diedero uno

anche a quell’ammasso di terra, trasformatosi in un bellissimo

pianeta popolato da miliardi di creature.

C.S.

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Il grande dono del bambino

Ormai sulla Terra qualsiasi cosa era stata creata, la terraferma si era

formata e ogni tipo di vegetazione l’aveva ricoperta, i fondali si erano

riempiti d’acqua e ogni animale abitava il nostro pianeta.

L’uomo e la donna furono creati per ultimi ma non c’era nulla che li

distinguesse dagli altri animali poiché seguivano solamente l’istinto. Non

avendo un cervello pensante e essendo fisicamente più deboli rispetto agli

altri animali non avevano nessun modo per difendersi e spesso erano

vittima dei predatori. Si arrivò a tal punto che l’uomo rischiava di

estinguersi. Vista la situazione, gli Dei decisero di portare un dono

particolare agli umani in modo tale da poter essere superiori a tutti gli altri

animali e mandarono un bambino sulla Terra. Il bambino però, era diverso

da tutti gli altri umani, aveva un potere che gli permetteva di avere

sempre nuove idee e di provare sentimenti ed emozioni, aveva una grande

inventiva e riusciva a formulare pensieri logici e razionali. Il grande potere

che gli consentiva tutto ciò era L’immaginazione. Il bambino arrivato sulla

Terra si incamminò verso le poche persone che erano sopravvissute per

donare loro il grande potere. Anche se inizialmente ostili, gli uomini si

fecero trasportare dalla curiosità e accettarono il dono. Ricevuta

l’immaginazione gli uomini iniziarono a guardare il mondo in modo

diverso, non seguivano più l’istinto ma avevano una grande inventiva con

cui riuscivano ad avere nuovi pensieri. Da quel momento riuscirono a

sopravvivere e a poco a poco divennero la specie più evoluta.

Giorgio Colombo

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“Due lacrime, una vita”“Due lacrime, una vita”“Due lacrime, una vita”“Due lacrime, una vita”

C’erano una volta un uomo e una donna il cui amore era il più forte legame che fosse mai esistito. La passione er a nata quando si erano casualmente incontrati durante un v iaggio apparentemente eterno in una terra sperduta e deser ta. Il silenzio e la desolazione del luogo li avevano spin ti ad avvicinarsi sempre di più per tentare di colmare qu ell’enorme vuoto che li aveva quasi svuotati del bagaglio di r icordi ed emozioni che inizialmente li aveva accompagnati. Do po i primi approcci tentati, i due si innamorarono subito e si convinsero che questo potesse bastare loro per vive re. In realtà dopo qualche tempo il fuoco del loro amore a ndava via via affievolendosi, e i due innamorati iniziavano, seppur segretamente, a desiderare l’esistenza di un qualco sa in grado di tenerli ancora uniti come in principio. A mano a mano che il bisogno si faceva sempre più vivo, l’uo mo decise di confidarsi con la sua donna: “ Non mi basti più ... –le disse- ho bisogno di un nuovo motivo per andare avanti, qualcosa che ci dia una nuova vita, ci renda felici di nuovo come un tempo! ”. Ci fu un silenzio mai sentito prima, ma poi: “ Anche io sento il vuoto tra di noi e soffro per que sto. –rispose- Purtroppo siamo soli nel nulla e non vedo via d’uscita ”. Quelle parole li commossero e la tristezza della donna fu tale che le lacrime copiose presero a riga rle le guance. L’uomo ne rimase profondamente scosso e abbracciandola prese anch’egli a piangere. La prima lacrima toccò il suolo arido e fece germogliare una pianta che in poco tempo divenne un albero. Non aveva foglie, sol tanto una molteplicità di oggetti mai visti. Da quel giorno i due non ebbero più un solo attimo di vuoto, il loro amore d ivenne più forte che mai e crescendo rafforzava le radici di quell’albero che l’aveva salvato. Fu così che su un albero possente ebbero origine tutte le cose.

MartMartMartMartina Pivanoina Pivanoina Pivanoina Pivano

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CREAZIONE CAOTICA

In principio tutto era catico. La materia, che da s empre era esistita, non aveva una forma, né tantomeno una funzione. Improvvisamente , però, questa cominciò a dividersi. I vari aggregati di materia cambiavano continuamente forma, senza un principio. Il caos continuava dunque a regnare. Tuttavia, tra questa materia, la quale non era uniforme nella composizio ne, c’era qualcosa che si differenziava dal resto e che continuava a crescere: l’energia. E fu così che in un momento non diverso dagli altri questa energia si sprigionò e colpì parte della materia. E cos’ nacqu e la vita. Gli esseri viventi si spostavano e si incontr avano sui grandi blocchi senza vita. Perciò, la forma che tutti noi esseri viventi abbiamo è stata decisa dal caso e nel caos tutti noi torneremo quando l’energia presente in noi se ne andrà per dare vita a solo il caos sa cos a.

Luigi Azzolini

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L’EQUILIBRIO DELLA VITA

C’era una volta su un pianeta lontano un principe che, sotto

ordine del re, doveva creare su un altro pianeta le condizioni

ideali per la vita delle generazioni future. Così il principe partì e

trovò un piccolo pianeta che poteva essere adatto al suo scopo.

Incominciò a creare la natura partendo dalle piante e dagli

animale che più preferiva: i leoni e le gazzelle. Senza rifletterci

molto creò più gazzelle del dovuto pensando che così i leoni

avrebbero avuto più cibo e che gli animali si sarebbero adattati

senza problemi. Stanco del lavoro tornò a casa con l’intento di

continuare l’opera nei giorni seguenti.

Passata la notte tornò al pianeta e fece l’amara scoperta: le

numerose gazzelle avevano sfamato i leoni ma allo stesso tempo

avevano divorato tutte le piante che non bastavano per la

mandria numerosa. Per questo avevano cominciato a perire e

così anche i leoni che non avevano più carne da mangiare.

Rammaricato, il principe ricominciò da capo, questa volta

facendo abbondare i leoni.

Tornò il giorno dopo e scoprì che le gazzelle avevano avuto più

cibo per loro ma erano diventate prede dei troppi leoni che

affamati sopravvivevano a stento sebbene in un ambiente con

molte piante. Fu a quel punto che il principe capì il suo errore e

cioè che, per portare a termine il compito a lui assegnato, doveva

tener conto della relazione d’equilibrio che lega ogni cosa, ovvero

uno stato in cui tutto è al giusto posto: la Terra sopravvive perché

ha un suo equilibrio, e così anche l’uomo.

Martina Corino

Page 10: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

Il colosso di goahIl colosso di goahIl colosso di goahIl colosso di goah

C’era un tempo il colosso di Goah, un gig

rubato un’enorme spada a suo fratello Giah,

Goah si mise allora a camminare nell’immensità cercando

nasconderla, finchè non trovò un enorme cumulo di massi. Prese una di

quelle rocce e la fissò alla spada con dell’argilla, poi ne prese un’altra e la

fissò all’ultima, e così continuò fino a

finito, per paura che Giah la trovasse ugualmente, con l’argilla

plasmò delle forme che mise intorno all’ammasso di rocce che ricopriva la

spada e diede loro la vita. Chiamò l’involucro di massi Terra, e le forme di

argilla piante e animali; ma ancora

pezzo di pelle dalla punta del suo mignolo e creò l’uomo e la

donando loro vizi e tristezze, affinchè suo fratello si impietosisse e passasse

oltre.

Il colosso di goahIl colosso di goahIl colosso di goahIl colosso di goah

C’era un tempo il colosso di Goah, un gigante molto invidioso, che aveva

enorme spada a suo fratello Giah, mentre questi stava dormendo.

Goah si mise allora a camminare nell’immensità cercando una soluzione per

nasconderla, finchè non trovò un enorme cumulo di massi. Prese una di

la fissò alla spada con dell’argilla, poi ne prese un’altra e la

fissò all’ultima, e così continuò fino a ricoprire tutta la spada. Quando ebbe

er paura che Giah la trovasse ugualmente, con l’argilla

plasmò delle forme che mise intorno all’ammasso di rocce che ricopriva la

loro la vita. Chiamò l’involucro di massi Terra, e le forme di

argilla piante e animali; ma ancora non era soddisfatto. Staccò allora un

pezzo di pelle dalla punta del suo mignolo e creò l’uomo e la

donando loro vizi e tristezze, affinchè suo fratello si impietosisse e passasse

Flavio Galaverna

ante molto invidioso, che aveva

mentre questi stava dormendo.

una soluzione per

nasconderla, finchè non trovò un enorme cumulo di massi. Prese una di

la fissò alla spada con dell’argilla, poi ne prese un’altra e la

ricoprire tutta la spada. Quando ebbe

rimanente

plasmò delle forme che mise intorno all’ammasso di rocce che ricopriva la

loro la vita. Chiamò l’involucro di massi Terra, e le forme di

era soddisfatto. Staccò allora un

pezzo di pelle dalla punta del suo mignolo e creò l’uomo e la donna,

donando loro vizi e tristezze, affinchè suo fratello si impietosisse e passasse

Flavio Galaverna

Page 11: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

Il contatto creatoreIl contatto creatoreIl contatto creatoreIl contatto creatore

All’inizio di tutto vi era il nulla, che un giorno però, improvvisamente, iniziò

a mutare così a formare delle entità, che con il tempo aumentarono sempre

di numero. Ad un certo punto la quantità di queste entità divenne tale, che

furono obbligate a venire in contatto le une con le altre. Ecco che però

accadde una cosa strabiliante: dal contatto di queste si crearono delle onde

di energia, che a loro volta, a causa del sempre più frequente contatto tra le

entità, aumentarono inesorabilmente di numero fino a quando furono a loro

volta obbligate a venire a contatto le une con le altre. Dal contatto fra le

onde energetiche, come una forza d’attrito crea calore, così si creò la

materia. Quindi in quell’istante erano presenti le entità, le più leggere, le

onde energetiche, leggermente meno leggere delle entità ed infine la

materia, più pesante delle precedenti. Così tutte queste si disposero secondo

un preciso ordine: la materia confluì tutta nel centro dell’universo con

intorno le onde energetiche che orbitavano e poi le entità. Però, in un

momento non diverso dagli altri la prima onda energetica e quindi anche la

più potente, si scontrò con l’ammasso, le due cose iniziarono a mischiarsi,

cosicchè la materia cercò di imprigionare l’energia e da ciò si formò l’uomo

esternamente fatto di materia, ma animato da sentimenti, quindi energia.

Rimase però della materia che non riuscì ad intrappolare energia, che si

accumulò in tanti ammassi molto più piccoli di quello precedentemente

posto al centro dell’universo, detti corpi celesti. E rimase anche dell’energia

non intrappolata da materia, che mise in moto tutti questi corpi. Ecco che

da quel momento l’universo divenne come è oggi.

Mattia Costantino

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LA PITTURA DEL MONDO

In principio,in un’era remota, viveva nel nulla e nella solitudine più totale una divinità.

Essa amava dare sfogo alla sua immaginazione disegnando le sue idee su enormi tavole che chiamava ciascuna “universo”, ma non era mai soddisfatta delle sue opere.

Pensava e ripensava,ma alla fine,accecata dalla rabbia, decise di distruggere le sue creazioni.

Sul punto di farlo i suoi occhi si posarono sulla tavola che reputava più bella.

Da essa estrasse le galassie,diede forma ai pianeti e illuminò le stelle.

Ne fu entusiasta.

Desiderava che qualcuno condividesse la sua gioia e elogiasse il suo lavoro,così creò le piante su un pianeta vicino ad una sfera luminosa ma queste non potevano parlare,

Creò gli animali, ma non riusciva a capire ciò che essi dicevano.

Allora diede vita agli uomini in tutto simili a se stessa.

Anche da essi rimase delusa poiché non osservavano la bellezza che li circondava.

Così decise di donare la felicità solo a coloro che avrebbero ammirato la sua opera,abbandonando gli altri all’apatia e all’indifferenza.

Virginia Citraro

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Dallo Spazio… l’ Uomo

In un tempo distante da noi, miliardi di piccoli esseri verdi, conosciuti con il

nome di Verdicchi, esploravano l’ universo viaggiando su un meteorite.

Questi esseri avevano le

inimmaginabile. Un bel giorno arrivarono nella via Lattea e videro un’

enorme sfera luminosa, “ il Sole “; questi, spinti dalla curiosità, decisero di

avvicinarsi, ma la quantità di calore che questa sfera emanava fece cambiare

rotta al meteorite. Il meteorite iniziò a prendere velocità avvicinandosi a un

pianeta dai colori spettacolari, blu e verde; i Verdicchi spaventati non

sapevano più cosa fare fino a quando il meteorite si schiantò in un immenso

bacino d’ acqua. Gli esserini verdi si dire

trovarono una fitta foresta. A questo punto decisero di inoltrarsi al suo

interno. Poco dopo, vicino ad una grotta videro delle strane creature, oggi i

cosiddetti ominidi, che si stavano riscaldando davanti ad un fo

Verdicchi rimasero affascinati dalle loro particolari sembianze e dai loro

comportamenti. Essi presero la decisione di vivere per sempre con loro;

dunque nella notte entrarono dentro attraverso le orecchie e si stanziarono

nel cervello trasmettendogli parte della loro intelligenza. Grazie ai Verdicchi

da quel giorno questi ominidi diventarono sempre più intelligenti fino ad

inventare spettacolari macchine per ogni esigenza. Gli uomini non lo sanno

ma il meteorite che si schiantò, oggi si trova in

si potrebbe scoprire la verità.

Dallo Spazio… l’ Uomo

In un tempo distante da noi, miliardi di piccoli esseri verdi, conosciuti con il

nome di Verdicchi, esploravano l’ universo viaggiando su un meteorite.

dimensioni di una formica e un’

inimmaginabile. Un bel giorno arrivarono nella via Lattea e videro un’

enorme sfera luminosa, “ il Sole “; questi, spinti dalla curiosità, decisero di

avvicinarsi, ma la quantità di calore che questa sfera emanava fece cambiare

ite. Il meteorite iniziò a prendere velocità avvicinandosi a un

pianeta dai colori spettacolari, blu e verde; i Verdicchi spaventati non

sapevano più cosa fare fino a quando il meteorite si schiantò in un immenso

bacino d’ acqua. Gli esserini verdi si diressero verso la costa e innanzi a loro si

trovarono una fitta foresta. A questo punto decisero di inoltrarsi al suo

interno. Poco dopo, vicino ad una grotta videro delle strane creature, oggi i

cosiddetti ominidi, che si stavano riscaldando davanti ad un fo

Verdicchi rimasero affascinati dalle loro particolari sembianze e dai loro

comportamenti. Essi presero la decisione di vivere per sempre con loro;

dunque nella notte entrarono dentro attraverso le orecchie e si stanziarono

ndogli parte della loro intelligenza. Grazie ai Verdicchi

da quel giorno questi ominidi diventarono sempre più intelligenti fino ad

inventare spettacolari macchine per ogni esigenza. Gli uomini non lo sanno

ma il meteorite che si schiantò, oggi si trova in uno degli oceani e trovandolo

si potrebbe scoprire la verità.

Dallo Spazio… l’ Uomo

In un tempo distante da noi, miliardi di piccoli esseri verdi, conosciuti con il

nome di Verdicchi, esploravano l’ universo viaggiando su un meteorite.

dimensioni di una formica e un’ intelligenza

inimmaginabile. Un bel giorno arrivarono nella via Lattea e videro un’

enorme sfera luminosa, “ il Sole “; questi, spinti dalla curiosità, decisero di

avvicinarsi, ma la quantità di calore che questa sfera emanava fece cambiare

ite. Il meteorite iniziò a prendere velocità avvicinandosi a un

pianeta dai colori spettacolari, blu e verde; i Verdicchi spaventati non

sapevano più cosa fare fino a quando il meteorite si schiantò in un immenso

ssero verso la costa e innanzi a loro si

trovarono una fitta foresta. A questo punto decisero di inoltrarsi al suo

interno. Poco dopo, vicino ad una grotta videro delle strane creature, oggi i

cosiddetti ominidi, che si stavano riscaldando davanti ad un focolare. I

Verdicchi rimasero affascinati dalle loro particolari sembianze e dai loro

comportamenti. Essi presero la decisione di vivere per sempre con loro;

dunque nella notte entrarono dentro attraverso le orecchie e si stanziarono

ndogli parte della loro intelligenza. Grazie ai Verdicchi

da quel giorno questi ominidi diventarono sempre più intelligenti fino ad

inventare spettacolari macchine per ogni esigenza. Gli uomini non lo sanno

uno degli oceani e trovandolo

Gianluca Orso

Page 14: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

IL CUORE DEGLI DEI

GLI DEI, IN UN TEMPO LONTANO, ERANO SEMPRE IN LOTTA TRA

DI LORO. ALCUNI DI QUESTI AVEVANO IL DESIDERIO DI CREARE DEI

MONDI SUI QUALI GOVERNARE COME DOMINATORI, I RIMANENTI

PREFERIVANO RESTARE NEL BIANCO DELL’ INFINITO. DOPO

MILLENNI DI GUERRE, IL GRANDE BANG, STANCO DELLE CONTINUE

DISCUSSIONI, DECISE AMARAMENTE DI METTERE FINE ALL’

ESISTENZA DI OGNUNO E COSI’ SCOPPIO’.

TUTTE LE DIVINITA’ FURONO UCCISE DALL’ ESPLOSIONE DEL LORO

PADRE.

DA QUELL’ ODIO, PERO’, QUALCOSA DI GRANDIOSO SAREBBE

NATO. INFATTI, DAL SANGUE DEGLI DEI NACQUERO LE GALASSIE,

DAGLI OCCHI VIVACI LE STELLE INFUOCATE E DAI POLPASTRELLI

TUTTI I PIANETI. SU MOLTI DI QUESTI ULTIMI SI RIVERSO’ LA

SALIVA DELLE DIVINITA’, DANDO VITA ALLE ACQUE E AI MARI E

DISTINGUENDO I MONDI ARIDI E ROSSI DA QUELLI FREDDI E BLU.

SU ALTRI SI SCHIANTARONO I NASI, CREANDO LE ROCCE E LE

MONTAGNE.

TUTTI, PERO’, RUOTANO INTORNO ALLE STELLE PERCHE’

ORIGINARIAMENTE ERANO OSSERVATI E CONTROLLATI DAGLI

OCCHI.

INFINE SU POCHI POLPASTRELLI SI DEPOSITARONO I BRANDELLI DI

CUORE DEGLI DEI CHE DIEDERO NASCITA AI PRIMI ESSERI VIVENTI.

Arianna Pricco

Page 15: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

LA SFIDA DELLE ORIGINI

In principio era il nulla. Solo gli dei esistevano nel nulla e vivevano in pace e armonia da tempo ormai incalcolabile. Un giorno, parlando tra di loro, si posero il problema su chi fosse il migliore e quindi il comandare e mantenere l’ordine delle cose. Non sapendo bene come stabilirlo pensarono che una vaEssa consisteva nel creare una cosa nuova mai vista da nessuna divinità. Partirono col creare stelle, Suno in particolare: la Terra. Iniziarono a creare gli oceani, i continenti, la flora e la fauna. Il dio che creò l’ultimo ed il più incredibile degli animali credeva già di aver vinto la sfida e andava pavoneggIl tempo della sfida era agli sgoccioli e la fantasia delle divinità sembrava terminata quando si vide un lampo di creazione sul pianeta. Era la creazione dell’uomo. Seppur simile ad altri animali già creati esso aveva alcune qualità che lo rendevano unico :la capacità di amare e l’intelligenza. Nessun’altra divinità trovò nulla di meglio da creare e restarono tutte allibite per alcuni millenni ad osservare come quest’essere si evolveva.Alla fine dell’osservazione decretarono cheinventato quell’animale così affascinante e particolare. Ma invece di affidargli il controllo sulle divinità gli lasciarono il compito di prendersi cura dell’uomo e di tutto ciò che era stato creato nella sfida. Ecco come tutto fu originato.

LA SFIDA DELLE ORIGINI

In principio era il nulla. Solo gli dei esistevano nel nulla e vivevano in pace e armonia da tempo ormai incalcolabile. Un giorno, parlando tra di loro, si posero il problema su chi fosse il migliore e quindi il comandare e mantenere l’ordine delle cose. Non sapendo bene come stabilirlo pensarono che una valida idea fosse quella di indirEssa consisteva nel creare una cosa nuova mai vista da nessuna divinità. Partirono col creare stelle, Sole, Luna e i pianeti per poi concentrarsi su uno in particolare: la Terra. Iniziarono a creare gli oceani, i continenti, la flora e la fauna. Il dio che creò l’ultimo ed il più incredibile degli animali credeva già di aver vinto la sfida e andava pavoneggiandosi tra gli altri dei. Il tempo della sfida era agli sgoccioli e la fantasia delle divinità sembrava terminata quando si vide un lampo di creazione sul pianeta. Era la creazione dell’uomo. Seppur simile ad altri animali già creati esso aveva

lità che lo rendevano unico :la capacità di amare e l’intelligenza. Nessun’altra divinità trovò nulla di meglio da creare e restarono tutte allibite per alcuni millenni ad osservare come quest’essere si evolveva.Alla fine dell’osservazione decretarono che il vincitore era colui che aveva inventato quell’animale così affascinante e particolare. Ma invece di affidargli il controllo sulle divinità gli lasciarono il compito di prendersi cura dell’uomo e di tutto ciò che era stato creato nella sfida. Ecco come

In principio era il nulla. Solo gli dei esistevano nel nulla e vivevano in pace e armonia da tempo ormai incalcolabile. Un giorno, parlando tra di loro, si posero il problema su chi fosse il migliore e quindi il più adatto a comandare e mantenere l’ordine delle cose. Non sapendo bene come

lida idea fosse quella di indire una sfida. Essa consisteva nel creare una cosa nuova mai vista da nessuna divinità.

ole, Luna e i pianeti per poi concentrarsi su uno in particolare: la Terra. Iniziarono a creare gli oceani, i continenti, la flora e la fauna. Il dio che creò l’ultimo ed il più incredibile degli animali

iandosi tra gli altri dei. Il tempo della sfida era agli sgoccioli e la fantasia delle divinità sembrava terminata quando si vide un lampo di creazione sul pianeta. Era la creazione dell’uomo. Seppur simile ad altri animali già creati esso aveva

lità che lo rendevano unico :la capacità di amare e l’intelligenza. Nessun’altra divinità trovò nulla di meglio da creare e restarono tutte allibite per alcuni millenni ad osservare come quest’essere si evolveva.

il vincitore era colui che aveva inventato quell’animale così affascinante e particolare. Ma invece di affidargli il controllo sulle divinità gli lasciarono il compito di prendersi cura dell’uomo e di tutto ciò che era stato creato nella sfida. Ecco come

Trogolo Camilla

Page 16: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

Una Dea, un mondoUna Dea, un mondoUna Dea, un mondoUna Dea, un mondo

All’inizio c’era il nulla e l’unica entità esistente era una

dea silenziosa.

L’unica cosa che si sentiva era il vento creato dalla donna

mentre si muoveva durante il sonno. Una notte, la dea

fece un terribile incubo e cominciò a respirare

affannosamente e a girarsi con grande impeto… dai suoi

movimenti si creò un grande vortice che alzò un gran

polverone. Successivamente ci fu un esplosione. Sentito

ciò la dea si svegliò e vide la realtà circostante. La dea ,

per ripulire il cielo dal gran polverone che si era innalzato,

lo raccolse nelle sue mani e creò così la Terra.

Successivamente, creò gli alberi e gli animali; la sua opera

le sembrò talmente bella che pianse e dalle sue lacrime si

crearono i fiumi e i mari. Alla fine, la dea decise di creare

l’uomo affinché potesse essere lodata continuamente per

la sua creazione.

Edoardo Banche

Page 17: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

Il Dio creatore di tutto, Il Dio creatore di tutto, Il Dio creatore di tutto, Il Dio creatore di tutto, unununun giorno decise di fare un esperimento:giorno decise di fare un esperimento:giorno decise di fare un esperimento:giorno decise di fare un esperimento:

provare a creare la vita provare a creare la vita provare a creare la vita provare a creare la vita sulla Terra. Dio creò solo un essere vivente, solosulla Terra. Dio creò solo un essere vivente, solosulla Terra. Dio creò solo un essere vivente, solosulla Terra. Dio creò solo un essere vivente, solo sulla Terra, sulla Terra, sulla Terra, sulla Terra,

e lo chiamò e lo chiamò e lo chiamò e lo chiamò Uomo. Uomo, vedendo attorno a sè solo pietreUomo. Uomo, vedendo attorno a sè solo pietreUomo. Uomo, vedendo attorno a sè solo pietreUomo. Uomo, vedendo attorno a sè solo pietre e e e e sassi, decise di esplorarsassi, decise di esplorarsassi, decise di esplorarsassi, decise di esplorare e e e

la la la la grande terra su cui viveva.grande terra su cui viveva.grande terra su cui viveva.grande terra su cui viveva.

Dopo moltissime ore di Dopo moltissime ore di Dopo moltissime ore di Dopo moltissime ore di cammino, vide dell’acqua in un lago e guardò dentro.cammino, vide dell’acqua in un lago e guardò dentro.cammino, vide dell’acqua in un lago e guardò dentro.cammino, vide dell’acqua in un lago e guardò dentro. Subito si Subito si Subito si Subito si

spaventò, ma spaventò, ma spaventò, ma spaventò, ma poi, essendo inconsapevole che l’immagine riflessapoi, essendo inconsapevole che l’immagine riflessapoi, essendo inconsapevole che l’immagine riflessapoi, essendo inconsapevole che l’immagine riflessa era la sua, pensò che era la sua, pensò che era la sua, pensò che era la sua, pensò che

ciò che c’era nell’acqua fossero altri esseri viventi.ciò che c’era nell’acqua fossero altri esseri viventi.ciò che c’era nell’acqua fossero altri esseri viventi.ciò che c’era nell’acqua fossero altri esseri viventi.

Uomo, felicissimo, ogniUomo, felicissimo, ogniUomo, felicissimo, ogniUomo, felicissimo, ogni giorno si recava al lago, cercando di “salvare” quegligiorno si recava al lago, cercando di “salvare” quegligiorno si recava al lago, cercando di “salvare” quegligiorno si recava al lago, cercando di “salvare” quegli esseri esseri esseri esseri

viventi. Invano provava a tirarli fuori, ma mai riusciva nell’impresa perché ogni volta viventi. Invano provava a tirarli fuori, ma mai riusciva nell’impresa perché ogni volta viventi. Invano provava a tirarli fuori, ma mai riusciva nell’impresa perché ogni volta viventi. Invano provava a tirarli fuori, ma mai riusciva nell’impresa perché ogni volta

che provava a mettere le mani nell’acqua, gli esseri viventi “scappavano”.che provava a mettere le mani nell’acqua, gli esseri viventi “scappavano”.che provava a mettere le mani nell’acqua, gli esseri viventi “scappavano”.che provava a mettere le mani nell’acqua, gli esseri viventi “scappavano”.

AllorAllorAllorAllora Uomo iniziò a pensare che quelle che vedeva fossero le anime degli esseri a Uomo iniziò a pensare che quelle che vedeva fossero le anime degli esseri a Uomo iniziò a pensare che quelle che vedeva fossero le anime degli esseri a Uomo iniziò a pensare che quelle che vedeva fossero le anime degli esseri

viventi, e che a loro mancava un corpo in cui entrare.viventi, e che a loro mancava un corpo in cui entrare.viventi, e che a loro mancava un corpo in cui entrare.viventi, e che a loro mancava un corpo in cui entrare.

Uomo, allora, incominciò a prendere tutte le pietre e i sassi che trovava attorno a sè Uomo, allora, incominciò a prendere tutte le pietre e i sassi che trovava attorno a sè Uomo, allora, incominciò a prendere tutte le pietre e i sassi che trovava attorno a sè Uomo, allora, incominciò a prendere tutte le pietre e i sassi che trovava attorno a sè

per formare della materia, ovvero deiper formare della materia, ovvero deiper formare della materia, ovvero deiper formare della materia, ovvero dei corpi in cui entrare. Dopo moltissimi anni e corpi in cui entrare. Dopo moltissimi anni e corpi in cui entrare. Dopo moltissimi anni e corpi in cui entrare. Dopo moltissimi anni e

moltissimo impegno, l’essere vivente riuscì, assemblando le pietre, a creare dei corpi.moltissimo impegno, l’essere vivente riuscì, assemblando le pietre, a creare dei corpi.moltissimo impegno, l’essere vivente riuscì, assemblando le pietre, a creare dei corpi.moltissimo impegno, l’essere vivente riuscì, assemblando le pietre, a creare dei corpi.

Finalmente un giorno buttò le proprie creazioni nell’acqua, ma senza alcun risultato. Finalmente un giorno buttò le proprie creazioni nell’acqua, ma senza alcun risultato. Finalmente un giorno buttò le proprie creazioni nell’acqua, ma senza alcun risultato. Finalmente un giorno buttò le proprie creazioni nell’acqua, ma senza alcun risultato.

Da quel giorno Uomo piangeva tutto Da quel giorno Uomo piangeva tutto Da quel giorno Uomo piangeva tutto Da quel giorno Uomo piangeva tutto il tempo, e Dio, vedendolo così triste e il tempo, e Dio, vedendolo così triste e il tempo, e Dio, vedendolo così triste e il tempo, e Dio, vedendolo così triste e

conoscendo l’impegno e la forza di volontà di quell’essere vivente, decise di creare conoscendo l’impegno e la forza di volontà di quell’essere vivente, decise di creare conoscendo l’impegno e la forza di volontà di quell’essere vivente, decise di creare conoscendo l’impegno e la forza di volontà di quell’essere vivente, decise di creare

altri esseri come lui, facendo così nascere la specie umana: GLI UOMINI!altri esseri come lui, facendo così nascere la specie umana: GLI UOMINI!altri esseri come lui, facendo così nascere la specie umana: GLI UOMINI!altri esseri come lui, facendo così nascere la specie umana: GLI UOMINI!

Asya Asya Asya Asya Camoletto Camoletto Camoletto Camoletto

Page 18: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

LA CASCATA DEL DIOLA CASCATA DEL DIOLA CASCATA DEL DIOLA CASCATA DEL DIO

Quando anche l'eterno era bambino, quando nuova era la divinità, solo un mare di sassi esisteva ed un giorno, correndo, il dio s'inciampò, cadde e fece schizzare via molti di quei sassi.

Ma uno, su cui aveva poggiato il ginocchio, per il colpo si distrusse e prese fuoco così come anche i frammenti da esso derivati.

Esso bruciava ed emetteva luce e calore che irradiava fino ai frammenti vicini e lontani.

Tutti i frammenti bruciavano, ma ben presto le fiamme si estinsero tranne che in due, uno dei quali bruciò ancora per molto.

Il dio per il dolore si mise a piangere e le sue lacrime caddero come pioggia dal cielo sulla palla di fuoco più piccola che si spense.

Quel mare di lacrime ricoprì quasi tutta la terra e da esso, poiché divino, nacquero le creature, di terra, di cielo e di mare e da esso si nutrirono.

Dalla terra, bagnata da quel mare e umida di quella pioggia, crebbero le piante.

Tutto ciò diventò parte di un ciclo, il ciclo della vita che mai cessa.

Giorgio Calò

Page 19: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

L’ORIGINE DELLA LUCE

Un tempo ormai lontanissimo dal presente, quando non

esistevamo noi, l’uomo e tutte le cose, vi era solamente

un’enorme e immensa palla di fuoco, al cui cospetto la Terra

sarebbe di dimensioni microscopiche. Tutto intorno era

oscuro, un’infinita e avvolgente oscurità, in costante

contrasto con l’unica fonte di luce nell’universo. Dopo qualche

milione di anni si ve

tempesta, che durò e perdurò per anni; essa causò un

fortissimo raffreddamento della massa infuocata. Come può

succedere a una boccia di vetro eccessivamente calda,

buttata nell’acqua gelata, la palla di fuoco dopo anni,

esplose, annientando la tempesta e spargendo i suoi

frammenti nello spazio infinito. Da tutti questi pezzi si

vennero a creare i diversi pianeti e le galassie lontane da noi.

In particolare si creò la Terra e la vita su di essa, dato che

parte dell’acqua de

La piccola parte centrale della palla infuocata rimase carica di

energia e sprizzante luce: essa divenne quindi la nostra stella,

il Sole.

L’ORIGINE DELLA LUCE

Un tempo ormai lontanissimo dal presente, quando non

esistevamo noi, l’uomo e tutte le cose, vi era solamente

un’enorme e immensa palla di fuoco, al cui cospetto la Terra

sarebbe di dimensioni microscopiche. Tutto intorno era

oscuro, un’infinita e avvolgente oscurità, in costante

contrasto con l’unica fonte di luce nell’universo. Dopo qualche

milione di anni si venne a creare su di essa un’enorme

tempesta, che durò e perdurò per anni; essa causò un

fortissimo raffreddamento della massa infuocata. Come può

succedere a una boccia di vetro eccessivamente calda,

buttata nell’acqua gelata, la palla di fuoco dopo anni,

splose, annientando la tempesta e spargendo i suoi

frammenti nello spazio infinito. Da tutti questi pezzi si

vennero a creare i diversi pianeti e le galassie lontane da noi.

In particolare si creò la Terra e la vita su di essa, dato che

parte dell’acqua della tempesta si fermò sul nostro pianeta.

La piccola parte centrale della palla infuocata rimase carica di

energia e sprizzante luce: essa divenne quindi la nostra stella,

Davide Fassino

Un tempo ormai lontanissimo dal presente, quando non

esistevamo noi, l’uomo e tutte le cose, vi era solamente

un’enorme e immensa palla di fuoco, al cui cospetto la Terra

sarebbe di dimensioni microscopiche. Tutto intorno era

oscuro, un’infinita e avvolgente oscurità, in costante

contrasto con l’unica fonte di luce nell’universo. Dopo qualche

nne a creare su di essa un’enorme

tempesta, che durò e perdurò per anni; essa causò un

fortissimo raffreddamento della massa infuocata. Come può

succedere a una boccia di vetro eccessivamente calda,

buttata nell’acqua gelata, la palla di fuoco dopo anni,

splose, annientando la tempesta e spargendo i suoi

frammenti nello spazio infinito. Da tutti questi pezzi si

vennero a creare i diversi pianeti e le galassie lontane da noi.

In particolare si creò la Terra e la vita su di essa, dato che

lla tempesta si fermò sul nostro pianeta.

La piccola parte centrale della palla infuocata rimase carica di

energia e sprizzante luce: essa divenne quindi la nostra stella,

Davide Fassino

Page 20: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

LA CIVILTÀ LEGGENDARIA

Moltissimo tempo fa, in un’epoca remota, si narra di un’antichissima civiltà, la cui conoscenza

non aveva limiti.

Essa infatti, come vuole la leggenda, si era arricchita così tanto fino a permettere ai viventi di

comprendere molto sull’ esistenza. Soprattutto essi erano riusciti a comprendere il loro

compito: dovevano fare in modo che l’ armonia regnasse sovrana, poiché essa era l’unica forza

in grado di conciliare tutte le cose. E proprio questo obiettivo fece loro intraprendere una

battaglia lunghissima ed estenuante e non senza ostacoli.

Infatti presto scoprirono l’esistenza di un nemico difficilissimo da annientare, a tratti quasi

impossibile. Esso, nel corso, del tempo assumeva le forme più disparate, il che gli permetteva di

insinuarsi in ogni cosa per poi corromperla e distruggerla.

Questo nemico rispondeva al nome di CAOS.

Nonostante però si rafforzasse giorno dopo giorno e diventasse sempre più difficile da

individuare e più arduo da combattere, i viventi disponevano di un’arma che avrebbe abbattuto

ogni difficoltà. La conoscenza, infatti, messa al servizio dell’ordine, permise loro di annientare l’

avversario, impedendo anche nei momenti più difficili che il caos li assoggettasse a sé.

Il giorno in cui terminarono il loro compito, tuttavia, assistettero a uno spettacolo

indimenticabile. Tutto il caos che avevano disperso si riunì a formare un’enorme roccia, che

rimase sospesa nel vuoto, in modo che non potesse più nuocere.

E fu così che tutti si riunirono nel punto da cui tutto ebbe inizio per costruire successivamente

uno strano macchinario.

Finito l’assemblaggio uno di loro, esortato dagli altri, si avvicinò alla macchina e con mano

tremante per l’emozione la accese.

Dapprima non successe nulla ma poi, dopo un’esplosione di luce, il marchingegno si distrusse

facendo comparire un portale che si affacciava direttamente sull’armonia. Esso prese a poco a

poco a risucchiare tutto al suo interno finché per ultima non ebbe trasportato dentro anche la

roccia. Ma appena il cristallo di caos venne a contatto con l’armonia, esplose scagliando i suoi

innumerevoli frammenti nello spazio, che assorbirono e si mescolarono a parte di quella forza.

Rimase solo una stella al centro dell’universo composta interamente da armonia.

Ancora oggi si dice che se qualcuno riesce a fissarla senza rimanerne abbagliato, concentrandosi

in modo da trovare dentro di sé la pace, possa sentire da lassù le voci di quella civiltà

leggendaria.

F. B.

Page 21: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

LA SPECIE UMANA ERRANTELA SPECIE UMANA ERRANTELA SPECIE UMANA ERRANTELA SPECIE UMANA ERRANTE

La specie umana è nata milioni di anni fa, probabilmente in un altro

Universo .Essa migra da pianeta a pianeta poiché ogni volta che si

ambienta in un nuovo mondo incomincia a progredire e ad evolversi

costruendo ingegnose macchine e materiali.

Così facendo però, ogni volta distrugge il pianeta in cui si stanzia e

gli anziani umani mandano i nuovi nati su un altro per far

sopravvivere la specie. Ogni nuovo mondo, però, dura di più,

poiché gli umani protendono alla perfezione e si adattano sempre di

più ai nuovi ambienti senza danneggiarli. La loro specie sta

affrontando perciò un lungo viaggio che li porterà alla perfezione

della conoscenza, e, una volta raggiunto ciò si estingueranno

poiché quell'universo finirà perché troppo anziano.

Gallinagora

Page 22: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

Inizialmente c’era solo un grande albero, il suo tronco era

immenso; procedendo verso l’alto si iniziavano ad intravedere

i suoi primi rami. Da questi pendevano delle

diversi colori e dimensioni. All’

scorreva una sostanza che permetteva alle sfere di crescere ogni

giorno sempre di più. Un giorno questa sostanza smise di

scorrere all’interno dell’albero e le sfere, che fino ad allora

erano rimaste appese grazie a questa sostanza

staccarsi una ad una; rimanendo però sospese nel nulla con

un preciso ordine, determinato dalla loro forza di attrazione.

Le sfere cadute da Alem, il grande albero, erano i pianeti. La

sostanza non era però arrivata in maniera uguale alle sfe

Infatti alcune erano più mature di altre; in particolare un

sfera aveva assorbito una quantità tale di energia, che su di

essa si era originata la vita. Questa sfera era la terra ed era

riuscita ad avere più sostanza perché si trovava sul ramo più

vicino al tronco di Alem. Sulle altre sfere, data la scarsa

quantità di sostanza, non si è mai originata la vita. Sulla

Terra però tutto era regolato da questa magica sostanza, le cose

da essa animate cessavano di vivere quando la sostanza al loro

L’unica fonte inesauribile della sostanza si trovava nel tronco

di Alem, che non ha mai smesso di generare sfere.

IO, TE ED ALEM

Inizialmente c’era solo un grande albero, il suo tronco era

immenso; procedendo verso l’alto si iniziavano ad intravedere

i suoi primi rami. Da questi pendevano delle piccole sfere di

diversi colori e dimensioni. All’ interno di questo albero

scorreva una sostanza che permetteva alle sfere di crescere ogni

giorno sempre di più. Un giorno questa sostanza smise di

scorrere all’interno dell’albero e le sfere, che fino ad allora

erano rimaste appese grazie a questa sostanza iniziarono a

staccarsi una ad una; rimanendo però sospese nel nulla con

un preciso ordine, determinato dalla loro forza di attrazione.

Le sfere cadute da Alem, il grande albero, erano i pianeti. La

sostanza non era però arrivata in maniera uguale alle sfe

fatti alcune erano più mature di altre; in particolare un

sfera aveva assorbito una quantità tale di energia, che su di

essa si era originata la vita. Questa sfera era la terra ed era

riuscita ad avere più sostanza perché si trovava sul ramo più

ino al tronco di Alem. Sulle altre sfere, data la scarsa

quantità di sostanza, non si è mai originata la vita. Sulla

Terra però tutto era regolato da questa magica sostanza, le cose

da essa animate cessavano di vivere quando la sostanza al loro

interno si esauriva.

L’unica fonte inesauribile della sostanza si trovava nel tronco

di Alem, che non ha mai smesso di generare sfere.

Ana Constantinovici.

Inizialmente c’era solo un grande albero, il suo tronco era

immenso; procedendo verso l’alto si iniziavano ad intravedere

piccole sfere di

interno di questo albero

scorreva una sostanza che permetteva alle sfere di crescere ogni

giorno sempre di più. Un giorno questa sostanza smise di

scorrere all’interno dell’albero e le sfere, che fino ad allora

iniziarono a

staccarsi una ad una; rimanendo però sospese nel nulla con

un preciso ordine, determinato dalla loro forza di attrazione.

Le sfere cadute da Alem, il grande albero, erano i pianeti. La

sostanza non era però arrivata in maniera uguale alle sfere.

fatti alcune erano più mature di altre; in particolare una

sfera aveva assorbito una quantità tale di energia, che su di

essa si era originata la vita. Questa sfera era la terra ed era

riuscita ad avere più sostanza perché si trovava sul ramo più

ino al tronco di Alem. Sulle altre sfere, data la scarsa

quantità di sostanza, non si è mai originata la vita. Sulla

Terra però tutto era regolato da questa magica sostanza, le cose

da essa animate cessavano di vivere quando la sostanza al loro

L’unica fonte inesauribile della sostanza si trovava nel tronco

di Alem, che non ha mai smesso di generare sfere.

Page 23: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

DALLA SOLITUDINE ALLA VITA Tanto, tanto tempo fa, sulla Terra non esisteva niente, solo Tanto, tanto tempo fa, sulla Terra non esisteva niente, solo Tanto, tanto tempo fa, sulla Terra non esisteva niente, solo Tanto, tanto tempo fa, sulla Terra non esisteva niente, solo un enorme cactus immobile nelle tenebre. Adun enorme cactus immobile nelle tenebre. Adun enorme cactus immobile nelle tenebre. Adun enorme cactus immobile nelle tenebre. Ad un certo punto, un certo punto, un certo punto, un certo punto, dopo un tempo infinito di sofferenze e dolori, stufo di stare da dopo un tempo infinito di sofferenze e dolori, stufo di stare da dopo un tempo infinito di sofferenze e dolori, stufo di stare da dopo un tempo infinito di sofferenze e dolori, stufo di stare da solo nel nulla, il povero cactus decise di farla finita trattenendo solo nel nulla, il povero cactus decise di farla finita trattenendo solo nel nulla, il povero cactus decise di farla finita trattenendo solo nel nulla, il povero cactus decise di farla finita trattenendo il fiato. Si gonfiò fino a che, raggiunte dimensioni esorbitanti, il fiato. Si gonfiò fino a che, raggiunte dimensioni esorbitanti, il fiato. Si gonfiò fino a che, raggiunte dimensioni esorbitanti, il fiato. Si gonfiò fino a che, raggiunte dimensioni esorbitanti, esplose, e le sue migliaia di spine schiesplose, e le sue migliaia di spine schiesplose, e le sue migliaia di spine schiesplose, e le sue migliaia di spine schizzarono in ogni zzarono in ogni zzarono in ogni zzarono in ogni direzione. Ognuna di esse andò a conficcarsi in una parte direzione. Ognuna di esse andò a conficcarsi in una parte direzione. Ognuna di esse andò a conficcarsi in una parte direzione. Ognuna di esse andò a conficcarsi in una parte diversa della Terra, dando origine al mondo come appare a noi diversa della Terra, dando origine al mondo come appare a noi diversa della Terra, dando origine al mondo come appare a noi diversa della Terra, dando origine al mondo come appare a noi oggi. Nacquero i fiumi, i mari, le foreste, gli animali, il Sole oggi. Nacquero i fiumi, i mari, le foreste, gli animali, il Sole oggi. Nacquero i fiumi, i mari, le foreste, gli animali, il Sole oggi. Nacquero i fiumi, i mari, le foreste, gli animali, il Sole e persino gli esseri umani, ogni cosa da una spina divee persino gli esseri umani, ogni cosa da una spina divee persino gli esseri umani, ogni cosa da una spina divee persino gli esseri umani, ogni cosa da una spina diversa e rsa e rsa e rsa e tutto ciò originato e composto dal dolore. tutto ciò originato e composto dal dolore. tutto ciò originato e composto dal dolore. tutto ciò originato e composto dal dolore.

M.AM.AM.AM.A....

Page 24: I miti delle origini secondo le cronache della 3^B

LUCE, LA SCONOSCIUTA

Molto tempo fa esisteva una tribù i cui membri erano tutti bellissimi.

Tutti avevano lucenti capelli biondi, brillanti occhi azzurri e una pelle

diafana.

Nonostante conoscessero il fuoco, non sapevano dominarlo e

controllarlo, vivevano quindi in un buio perenne.

Sfortunatamente, un giorno, questa tribù fu colpita da una disgrazia e

l’ultima generazione si estinse.

Le loro anime vagarono per molto tempo, fi

incontrarono le anime dei loro antenati.

Da questo epico incontro nacque la luce. Nacque proprio la luce perché

le loro anime erano splendide, grazie ai loro capelli e occhi.

La luce scaturì anche dal bisogno di sapere, infatti le nuove gen

fecero conoscere agli antenati il futuro mentre gli antenati fecero

conoscere il passato alle nuove generazioni.

Da quel momento tutto il mondo fu illuminato e il desiderio di

conoscenza divenne indispensabile.

LUCE, LA SCONOSCIUTA

Molto tempo fa esisteva una tribù i cui membri erano tutti bellissimi.

Tutti avevano lucenti capelli biondi, brillanti occhi azzurri e una pelle

Nonostante conoscessero il fuoco, non sapevano dominarlo e

controllarlo, vivevano quindi in un buio perenne.

Sfortunatamente, un giorno, questa tribù fu colpita da una disgrazia e

l’ultima generazione si estinse.

Le loro anime vagarono per molto tempo, fino a quando non

incontrarono le anime dei loro antenati.

Da questo epico incontro nacque la luce. Nacque proprio la luce perché

le loro anime erano splendide, grazie ai loro capelli e occhi.

La luce scaturì anche dal bisogno di sapere, infatti le nuove gen

fecero conoscere agli antenati il futuro mentre gli antenati fecero

conoscere il passato alle nuove generazioni.

Da quel momento tutto il mondo fu illuminato e il desiderio di

conoscenza divenne indispensabile.

Molto tempo fa esisteva una tribù i cui membri erano tutti bellissimi.

Tutti avevano lucenti capelli biondi, brillanti occhi azzurri e una pelle

Nonostante conoscessero il fuoco, non sapevano dominarlo e

Sfortunatamente, un giorno, questa tribù fu colpita da una disgrazia e

no a quando non

Da questo epico incontro nacque la luce. Nacque proprio la luce perché

le loro anime erano splendide, grazie ai loro capelli e occhi.

La luce scaturì anche dal bisogno di sapere, infatti le nuove generazioni

fecero conoscere agli antenati il futuro mentre gli antenati fecero

Da quel momento tutto il mondo fu illuminato e il desiderio di

Clezia De Martino