Natura, Miti e Storia

36

description

Situato nell’estremità meridionale della Campania, il territorio del GAL Casacastra è una delle aree del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano di maggior equilibrio fra uomo e natura. I siti preistorici e le aree archeologiche, che documentano una presenza umana millenaria, e l’ambiente naturalistico, ancora oggi sostanzialmente integro, disegnano un paesaggio denso di specificità che il visitatore scopre come altrettante possibili esperienze da vivere…

Transcript of Natura, Miti e Storia

Page 1: Natura, Miti e Storia
Page 2: Natura, Miti e Storia
Page 3: Natura, Miti e Storia

Natura, Mitie Storia

Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano

Page 4: Natura, Miti e Storia

ringraziamentiSi ringraziano, per la disponibilità e la cortesia, i sindaci dei 24 comunidel comprensorio Bussento, Lambro e Mingardo, area di interventodel GAL Casacastra.

referenze fotograficheArchivio Gal Casacastra, Printing Agency, Gianfranco Ted Cavaliere

raccolta materialiSara Lisi

cartografiaRoberto Lanzara

testi e revisioneLoredana Cedrola, Carmine Farnetano

progettazione grafica e impaginazioneKreis sas - Salerno - giugno 2012

Ogni viaggio presuppone una partenza,un cambiamento.

Il Cilento, che pure è terra antica di viaggio,conosce la “tonda verità”, immutabile.

La natura è vera, la storia è vera.Anche i miti lo sono, nel loro significato.

Basterà uno sguardo sincero,buon viaggio.

Pietro FortePresidente GAL Casacastra

Page 5: Natura, Miti e Storia

Situato nell’estremità meridionale della Campania, il territorio del GALCasacastra è una delle aree del Parco Nazionale del Cilento e Vallo diDiano di maggior equilibrio fra uomo e natura. I siti preistorici e le areearcheologiche, che documentano una presenza umana millenaria, el’ambiente naturalistico, ancora oggi sostanzialmente integro, disegnanoun paesaggio denso di specificità che il visitatore scopre come altrettantepossibili esperienze da vivere.

Lungo la fascia costiera, da Ascea a Sapri, i centri balneari, mete turistichericonosciute ed apprezzate per la qualità delle acque, si fondono con iluoghi frequentati dall’uomo sin dalla preistoria. La fascia collinare interna,delimitata dall’arco delle montagne che a nord chiude le valli attraversatedai fiumi Bussento, Mingardo e Lambro, è punteggiata da piccoli centri,per lo più di origine medievale, con chiare evidenze della presenza deimonaci bizantini. Gli abitati sono immersi nel verde degli uliveti o deiboschi di latifoglie e della macchia mediterranea.

Il territorio è accessibile mediante la linea ferroviaria Napoli-ReggioCalabria e attraverso la Variante alla Statale 18 che collega il Cilento allarete autostradale sia a nord, con Battipaglia ed Eboli, che a sud conBuonabitacolo.

A partire dalla rete ferroviaria e dalla Variante alla Statale 18 si disegnanodue itinerari che, in diversi punti, si incrociano consentendo al visitatoredi alternare anche i mezzi di trasporto.

Da nord, la porta di accesso è Ascea, dove si arriva percorrendo la Variantealla SS 18 o in treno utilizzando la linea Napoli-Reggio Calabria.

Marina di Ascea è un centro balneare conosciuto per la bellezza dellespiagge e per la qualità del mare. La lunga spiaggia, circondata da macchiamediterranea e da uliveti secolari, si estende dalla foce del Fiume Alentoalla Punta del Telegrafo che prende il nome dalla torre di avvistamentoche dal ‘500 vigila sui limpidi fondali e su un endemismo che caratterizzalo sperone roccioso: la Genista cilentina. Ad Ascea inizia il paesaggiodell’Ulivo Pisciottano che, con le sue chiome maestose ed assurgentidomina l’intero territorio. Recenti ricerche archeobotaniche hannodocumentato la presenza di questa cultivar a partire dal IV° secolo a.C.A pochi chilometri dal centro balneare, percorrendo la SP 161 in direzioneVelia, si giunge al parco archeologico di Elea-Velia, l’antica città diParmenide, oggi patrimonio Unesco.

Ascea capoluogo sorge su una collina che, immersa tra gli uliveti secolari,sovrasta la Marina. Il paese conserva l’impianto urbanistico tipico di uncentro agricolo di origine medievale. Dal capoluogo si diramano le stradeche conducono alle 3 frazioni interne. La prima è Terradura che, cometestimoniano le chiese di Santa Sofia e San Michele Arcangelo di chiara

3

Page 6: Natura, Miti e Storia

impronta greca, deve le sue origini ai monaci basiliani. Continuando sigiunge ai borghi medioevali di Catona e Mandia. Sulle alture di Catonafu costruito, in posizione di grande panoramicità, il santuario della Madonnadel Carmine.

La stazione ferroviaria successiva è Pisciotta-Palinuro situata a metàstrada fra Pisciotta capoluogo e la Marina, un piccolo borgo adagiato frail mare e gli uliveti che deve la sua notorietà alla tradizionale pesca dellealici di “menaica”. I pescatori di Marina di Pisciotta sono gli eredi diquesta attività che un tempo era diffusa in tutto il Mediterraneo e che,grazie all’uso di reti selettive, rappresenta una delle prime forme di prelievocontrollato. La “menaica“, infatti è una rete che consente di catturare solole alici di maggiori dimensioni lasciando libere quelle più piccole. Inoltre,per la particolare struttura della trama, le alici catturate si dissanguano

ELEA-VELIAFondata da profughi Focei intorno al 540 a.C., Elea ebbe grandefama nell’antichità per la prosperità dei suoi commerci, per labellezza dei luoghi e, soprattutto, per la presenza della scuolafilosofica fondata da Parmenide e Zenone. La città, che in epocaromana prese il nome di Velia, fu meta di personaggi illustri:le cronache narrano della presenza di Cicerone, Bruto e Orazioche ne apprezzavano il clima mite e salubre. Grazie alla presenzadel culto di Asclepio (dio greco della medicina) Velia anticipòdi diversi secoli la Scuola Medica Salernitana e, per la periziadei suoi artigiani, conservò anche in epoca romana il diritto diconio: le monete veline erano ritenute fra le più perfette dellaMagna Grecia.Dell’antica città oggi sono visitabili l’area portuale, gli impiantitermali, il teatro di epoca ellenistica, l’Acropoli a cui si sovrapposela torre Angioina e la celebre Porta Rosa.

4

Ascea - Velia, “Porta Rosa”

Page 7: Natura, Miti e Storia

in mare e conservano intatte le qualità organolettiche.Dalla Marina, seguendo la SP 348 che attraversa uliveti secolari, si “sale”a Pisciotta. Il borgo di origine medievale, collocato su un’altura, conserval’impianto urbanistico tipico dei centri sorti nel periodo dell’incastellamentocon il palazzo baronale che sovrasta le case addossate le une alle altree domina il paesaggio secondo lo schema classico del medioevo italiano.Nel centro storico sono interessanti il Palazzo Mandina, il Palazzo Francia,le strutture religiose, come la maestosa Chiesa Madre dedicata a SS.Apostoli Pietro e Paolo con i suoi preziosi dipinti e i ruderi del ConventoFrancescano edificato agli inizi del 1500. Pisciotta è nota per la produzionedi olio dalla cultivar “pisciottana”, la varietà più diffusa nell’intero territorio.

Inoltrandosi nell’entroterra, a sette chilometri di distanza dal capoluogoè possibile visitare Rodio. La strada che da Pisciotta conduce a Rodioattraversa uliveti, si immerge nella macchia mediterranea e termina neicastagneti, che con i loro colori fanno da cornice a questo incantevoleborgo medioevale. L’origine del nome è stata messa in relazione con larosa e con Rodi, sede dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Infatti, già nelXIII° secolo Rodio, con San Mauro la Bruca, risultava Commenda delSovrano Ordine Militare di Malta. Al centro del paese si trovano la Chiesadedicata a Sant’Agnello Abate, il cui nucleo primitivo risale al XV° secolo,e il Palazzo Baronale. La presenza di numerosi mulini e frantoi testimoniail carattere prevalentemente agricolo del paese.Lungo la costa, a pochi chilometri dalla stazione ferroviaria di Pisciotta-Palinuro, si trova Caprioli, tranquilla località turistica immersa nel verdedegli uliveti che arrivano fino al mare. Proseguendo lungo la SS 447, dopo5 km si raggiunge Palinuro, destinazione turistica rinomata fin dagli anni‘50 grazie alla presenza di strutture di livello internazionale. La chiaraorigine mitologica di Palinuro è legata alle rotte della navigazione arcaicache Virgilio adottò come punto di vista nel VI canto dell’Eneide per

5

Pisciotta - Panorama

Page 8: Natura, Miti e Storia

raccontare la sorte del nocchiero di Enea caduto in mare e ucciso da“gente crudele”. Ma Palinuro, grazie alle spettacolari falesie, alle cale edalle grotte, è soprattutto un santuario naturalistico. Ben trentacinquecaverne e grotte sommerse fanno di Capo Palinuro uno dei principali polidi interesse speleomarino del Mediterraneo. La Grotta Azzurra, CalaFetente, la Baia del Buon Dormire, l’Arco Naturale e lo Scoglio del Conigliosono le tappe imperdibili di una escursione in barca. Le falesie e gli anfrattirocciosi del Capo ospitano la più grande colonia dell’endemica Primulapalinuri Petagna, divenuta simbolo del Parco Nazionale del Cilento e Vallodi Diano. L’area di Palinuro, inoltre, è un importante giacimento archeologicodi testimonianze che risalgono fino alla preistoria. I rinvenimenti fossilidella famosa Cala Delle Ossa (che deve il nome alle ossa fossilizzate nellaroccia) con quelli di epoca classica, scoperti sia nei pressi dell’odiernoabitato di Palinuro che della collina della Molpa, attestano l’importanzadel sito. Alcune di queste evidenze sono esposte nell’Antiquarium.

Lasciata Palinuro, percorrendo la strada interna SS447, si arriva al capoluogoCentola. Il centro sorse in epoca bizantina, quando a seguito delladistruzione della città della Molpa da parte di Belisario, i superstitiripararono nell’interno e fondarono la loro nuova residenza. Il capoluogooffre al visitatore una vista panoramica sulla baia di Palinuro e custodiscealcuni piccoli tesori dell’arte cinquecentesca, come la pala lignea nelconvento dei Cappuccini. A pochi chilometri verso l’interno, la frazioneForia domina il basso corso del Lambro fra impianti di vigneti cherecuperano l’antica tradizione della viticoltura.Il treno prosegue fino alla fermata di Centola: a poche centinaia di metridalla stazione si trova l’accesso al borgo medioevale di San Severino chesorge a metà strada fra il paese ricostruito a valle e la Gola del Diavolo.

Superata la Gola del Diavolo, la strada s’inerpica lungo i contrafforti a

6

Centola - Palinuro “La Finestrella”

Page 9: Natura, Miti e Storia

ponente del Bulgheria e poi ridiscende fino a Licusati. Il paese sorge inuna vallata e deve la sua fondazione ai monaci italo-greci che edificaronoun cenobio dedicato a San Pietro. Proseguendo sulla stessa strada siarriva a Camerota capoluogo le cui origini storiche, di epoca medievale,si confondono con i motivi mitologici legati alla tragica sorte del nocchierodi Enea. La leggenda, tramandata dal poeta napoletano Bernardino Rota,narra che Palinuro invaghitosi di Kamaraton, fanciulla bellissima mainsensibile, perse la vita in mare e Venere, per punizione trasformò lafanciulla nella roccia che da lei prese il nome. Il paese, caratterizzato davicoli e varchi, conserva ancora oggi parte della cinta muraria e i ruderidel poderoso castello marchesale che sorgeva a protezione della vallatainterna e a difesa dalle incursioni provenienti dalla costa lungo la quale,fra una rete di torri di avvistamento ed immerso nella macchia mediterranea,sorgeva il piccolo borgo marinaro diventato nell’ultimo secolo rinomatadestinazione turistica: Marina di Camerota.

Incastonata tra due promontori rocciosi, Marina di Camerota si caratterizzaper le spiagge di sabbia finissima, per le coste che si tuffano a strapiomboin un mare incontaminato, per le calette raggiungibili solo in braca e perle numerose grotte, nelle quali ancora oggi è possibile trovare repertiarcheologici risalenti all’età paleolitica. A levante, da Monte di Luna alPozzallo, da Cala Bianca e Punta Infreschi, la costa disegna scenaristraordinari e di grande pregio ambientale.

A pochi chilometri da Marina, dopo un breve tratto in salita della StradaStatale 562, sdraiata su un colle che si affaccia a mare, immersa tra gliulivi, sorge Lentiscosa che si sviluppò intorno ad un piccolo gioiellodell’architettura basiliana: la cappella di Santa Maria dei Martiri il cuiinterno, certamente posteriore all’impianto, è completamente affrescatosecondo l’iconografia tipica della teologia cristiana d’Oriente. Una tradizionelunga quattro secoli lega il culto di Santa Rosalia al popolo di Lentiscosa.

7

Camerota - Panorama

Page 10: Natura, Miti e Storia

8

Page 11: Natura, Miti e Storia

9

Page 12: Natura, Miti e Storia

Dopo Centola, la linea ferroviaria, in direzione Sapri, arriva a Torre Orsaia.Il primo nucleo abitato, con il nome Turris Ursajae, risale all’XI° secoloquando le popolazioni costiere, in seguito alla distruzione di Policastroda parte del principe normanno Roberto il Guiscardo, spinte dalle incursionidei pirati, dalla malaria si spostarono verso l’interno del territorio. Permolti secoli Torre Orsaia fu sede estiva dell’Episcopio la cui dimora,restaurata recentemente, testimonia questo passato prestigioso.

Ad un chilometro di distanza dal capoluogo sulla strada statale 18 Tirrenainferiore, su uno sperone roccioso, tra ulivi secolari e immerso nei profumidel mirto e del lentisco sorge Castel Ruggero. Il suggestivo borgo di originemedievale ospitò nel 1150 un accampamento di truppe di Ruggiero ilNormanno, impegnato nella lotta contro il conte di Laurito: da qui l’originedel nome del paese Castra Rogerii.

SAN SEVERINOIl villaggio è arroccato su un aspro sperone roccioso e, nonostantesia completamente abbandonato da quasi mezzo secolo, conservauna ricca memoria storica. Infatti, sono presenti tracce di variperiodi, dalla fondazione ad opera dei Sanseverino, dell’XI°secolo, fino agli inizi del Novecento. Il paese “fantasma” offreal visitatore un bellissimo panorama sulla “Gola del Diavolo”,scavata dall’impeto delle acque del fiume Mingardo, e sullependici del Monte Bulgheria. L’antico borgo ricoprivaun’importanza strategica per la sua posizione: San Severinopresidiava le vie interne della Valle del Mingardo che si spingevanooltre Policastro, fino ai confini calabro-lucani del Principato diSalerno. Il sito è diviso in due parti dalla forma sellare dellacima: da un versante la zona del castello e della chiesa, dall'altrola zona delle antiche abitazioni civili.

10

Centola - San Severino, “Paese Abbandonato”

Page 13: Natura, Miti e Storia

La strada ferrata arriva a Policastro Bussentino. L’abitato si estende lungola costa del Golfo omonimo a breve distanza dalla foce del Bussento.Grazie alla presenza del fiume e alla sua posizione strategica il luogo fuabitato inizialmente dai popoli italici e successivamente fu colonia grecacon il nome di Pixous per la ricca vegetazione di “bosso”. La colonizzazionegreca è testimoniata da un’antica cinta muraria ancora oggi visibile. Mail centro fu importante anche in epoca romana come testimoniano le fontiantiche. Infatti, la sua prosperità crebbe al punto che nel 187 a.C. fudichiarata municipio romano. Fu costruito anche un acquedotto perl’approvvigionamento idrico della città. Ancora oggi, fuori dell’abitato, nesono visibili i ruderi.

Grazie alle integre architetture medievali ed al mare cristallino, Policastroè una delle mete turistiche più conosciute del Cilento. Oggi PolicastroBussentino mantiene un impianto medievale, caratterizzato dalla presenzadi ruderi e resti di antiche costruzioni come il Convento di San Francescodel XII° secolo, del Castello, delle antiche mura e, soprattutto, dellacattedrale di Santa Maria dell’Assunta. L’edifico e l’attiguo antico campanile,svettano imponenti nel cuore del centro storico. Dichiarato monumentonazionale nel 1925, il duomo propone la sua anima artistica nella sapientemiscela dei materiali antichi che lo rivestono e che incorniciano i preziosidecori interni. Di notevole pregio storico-artistico è l’edicola di scuolanormanna posta sul portale della chiesa.

Risalendo la strada che fiancheggia il duomo, a pochi chilometri di distanza,immersa nella vegetazione della collina costiera, si trova Santa Marina di

Da Policastro Bussentino è possibile continuare il viaggio versoSapri in treno, spostarsi in auto e proseguire lungo la costa oinoltrarsi verso l’interno del basso Cilento.

11

San Giovanni a Piro - Scario

Page 14: Natura, Miti e Storia

cui Policastro è frazione. Il piccolo centro sorse intorno al X° secolo comerifugio per gli abitanti di Policastro che cercavano scampo dai continuiattacchi dei pirati. L’aspetto particolarmente aggregato del borgo, con ilsuo labirinto di vicoli tortuosi, scale ed archi, è legato a chiare necessitàdifensive. L’arco “Rà Reggia”, posto nei pressi della chiesa di Santa MariaVergine, è uno dei più suggestivi. La chiesetta, fondata dai monaci basilianifra VII° ed VIII° secolo, conservò a lungo il rito greco.

Lasciato il centro di Santa Marina, dopo circa 4 km, adagiato su unacollina in posizione panoramica sul Golfo di Policastro è situato il borgodi San Cristoforo il cui capoluogo, Ispani, dista poco più di un chilometrosulla Strada Provinciale 110. Immerso nel verde di una collina che dominail Golfo di Policastro, Ispani sorse intorno al X° secolo come rifugio dellepopolazioni costiere dalle incursioni dei pirati Saraceni. Al centro delpaese è custodita una piccola Chiesa dedicata al culto di San Nicola diBari. All’interno si possono ammirare interessanti statue della scuolanapoletana tra cui il San Nicola, una Madonna Immacolata e alcune statuedi pregevole fattura cinquecentesca.

Ai piedi della collina, una stretta striscia di costa accoglie Capitello, lafrazione marina di Ispani. Il piccolo centro balneare è un fazzoletto di casetra giardini e orti. La presenza di un acquedotto di epoca romana, i cuiresti sono ancora visibili al “Sughereto” (oggi Serriere), dimostrerebbeche il toponimo Capitello deriva da caput e cioè inizio e da elix che vuoldire solco d’acqua. In qualche modo, Capitello dovette rappresentare il

COSTA DEGLI INFRESCHIIl tratto di costa che va da Marina di Camerota a Scario è riccodi testimonianze preistoriche. I siti preistorici della costieracamerotana coprono un arco temporale che da circa 500.000anni fa arriva alle soglie della storia. Abbondanti sono i repertidel Paleolitico, era in cui l’uomo incontrò nel Cilento un ambientefavorevole per il clima, per la presenza di selvaggina e di grottee caverne in cui ripararsi.Le tracce più antiche della presenza umana si trovano a CalaBianca, dove sono stati scoperti strumenti di pietra databili amezzo milione di anni. Relativi al Paleolitico inferiore, sonoinvece i reperti di Cala d’Arconte e Capo Grosso che comprendonosplendidi strumenti bifacciali in pietra silicea. Una maggiorediffusione di insediamenti si ha nel Paleolitico medio, quandol’incalzare della glaciazione spinse l’uomo a ripararsi nellecaverne. Per questo molte delle grotte naturali della costacamerotana racchiudono resti di attività umane del periodoMusteriano. Protagonista di questo periodo è l’uomo diNeanderthal, del quale possediamo un importante resto fossilescoperto nel Riparo del Poggio in località Lentiscelle. Mentretracce dell’Homo Sapiens sono ben documentate nella grottadella Cala. Il periodo più recente della preistoria cilentana èrappresentato dagli strati dell’età del Bronzo, presenti in piùsiti, ma soprattutto nella grotta del Noglio.

12

Page 15: Natura, Miti e Storia

punto di passaggio dell’antico acquedotto che, proveniente dai monti edalle grotte di Morigerati, serviva l’importante centro di PolicastroBussentino. Le origini del borgo risalgono al Medioevo come testimoniala presenza del castello normanno i cui resti dall’alto della collina ancoraoggi dominano tutto il territorio circostante.

A pochi chilometri, proseguendo sulla Statale 18, si raggiunge Villamare,un grappolo di case edificato sugli scogli. In prossimità della spiaggia, sierge la Torre costiera Pertosa che subì numerosi attacchi da parte deipirati. Da Villamare, risalendo verso l’entroterra lungo la strada provinciale,tra colline ricche di sugherete e dense dei profumi della macchiamediterranea, si raggiunge Vibonati. Il paese, incastonato tra le valli dellaFontana e dell’Anfora, è arroccato tra una ripida rupe naturale e unaimponente cinta muraria. Il borgo costituisce uno dei paesi medievalimeglio conservati del Basso Cilento. In posizione panoramica, all’ingressodel paese, si erge un antico complesso monumentale dedicato a SanFrancesco di Paola. Tra i vicoli dell’antico borgo numerose chiesetteconservano decorazioni, stucchi di notevole fattura e sculture lignee dipregio. Arroccata nella parte più alta del paese, la chiesa di Sant’AntonioAbate fu costruita dove un tempo sorgeva il castello di Vibonati.

L’ultima stazione del territorio è Sapri, a confine fra Campania e Basilicata.Circondata da una corona di colli boscosi digradanti verso il mare, in unariparata baia, Sapri offre una piacevole vista sul golfo. Le frequentazionipiù antiche risalgono all’epoca della navigazione arcaica e gli scaviarcheologici in località “Santa Croce” hanno portato alla luce i resti diuna villa costiera di cui ancora oggi sono visibili le antiche vestigia. Ma,nell’immaginario collettivo, Sapri rimane legata alla tragica impresa diCarlo Pisicane che, proprio in questa parte del Cilento, diede l’avvio aimoti rivoluzionari contro la dominazione borbonica. Durante il periodoestivo, è possibile effettuare escursioni in barca alle grotte marine di

13

Santa Marina - Policastro Bussentino, “Torri Medievali”

Page 16: Natura, Miti e Storia

Cartolano e di Mezzanotte, tappa obbligatoria è la visita allo scoglio delloScialandro.

La variante alla Statale 18, da nord-ovest, penetra nel territorio del GALCasacastra attraversando i luoghi del monachesimo basiliano.

Cuccaro Vetere è il primo paese che sorge lungo l’asse stradale. Il borgosorge alla sommità di un piccolo colle dando origine ad abitazioni che sisviluppano in verticale. Il centro domina verso sud-est il corso alto deltorrente Lambro e le vallate sottostanti che degradano dolcemente versoil mare di Palinuro. La collocazione geografica lo ha reso, nel corso dellastoria, importante presidio della Chora Velinae, e in seguito, baluardo deiNormanni che vi innalzarono un castello e una cinta muraria di cui ancoraoggi sono visibili i ruderi. Cuccaro fu sede di un cenobio bizantino dedicatoa San Nicola di Mira e di un monastero francescano eretto nel 1333 erecentemente restaurato. Oggi, inoltre, è ancora possibile visitare la Chiesadi San Pietro, costruita intorno all’anno 1000 e ristrutturata completamentenell’800 con stucchi di stile barocco. Grazie alla difficoltà di antropizzazione,con un territorio utilizzato solo per il 10%, Cuccaro conserva integra laqualità ambientale dei luoghi e, per gli amanti della natura, rappresentauno scrigno della biodiversità.

14

Ispani - Scorcio Centro Storico

SS517var

AGROPOLI

CERASO

VALLO DELLA

LUCANIA

CUCCARO VETERE

FUTANI

PODERIA

POLICASTRO

SAPRI

ROCCAGLORIOSA

CENTOLA

PAESTUM

SS18 variante

Page 17: Natura, Miti e Storia

Lasciato Cuccaro Vetere a pochi chilometri si raggiunge Futani. Il comune,sede del GAL Casacastra e della Comunità Montana Bussento Lambroe Mingardo, fu fondato nel 1200 come suffeudo di Cuccaro Vetere. Ilterritorio circostante, ricco di ulivi e castagni, ha permesso al piccoloborgo rurale di sviluppare un’economia basata sulla produzione dellespecialità locali, soprattutto della castagna. Proseguendo sulla stradaprovinciale immersa nel verde, tra rigogliosi frutteti e alberi di ulivi secolari,si incontrano le frazioni di Castinatelli e Eremiti. Le due frazioni di Futanidevono la loro nascita e il loro sviluppo alla presenza dei monaci basiliani,come dimostrano anche i resti, recuperati recentemente, del monasterodi Santa Cecilia edificato nei pressi di Castinatelli verso il XII° secolo.

Sempre percorrendo la strada provinciale si giunge a San Nazario. Lapiccola frazione di San Mauro la Bruca, immersa tra le colline ricoperteda boschi di castagno, da querceti e da un manto rigoglioso di macchiamediterranea, conserva ancora oggi il suo impianto originario. Il villaggiodeve la sua nascita ai monaci basiliani che fondarono nella zona unaabbazia in onore di San Nazario martire. Come per la frazione di SanNazario anche il capoluogo prende il nome dal suo Santo protettore. Ilprimo insediamento di San Mauro è databile tra l’VIII° ed il IX° secoloe sorgeva intorno alla chiesa dedicata a San Mauro Abate, della quale oranon resta che qualche rudere. Il nucleo odierno invece si sviluppa intornoalla chiesa di Santa Eufemia, nella quale è venerata la statua lignea di SanMauro Abate. Nel 1200 San Mauro la Bruca con Rodio fece parte deipossedimenti dell’Ordine Giovannita di Malta.

Il percorso della Statale 18, qualche chilometro dopo Futani, arriva aMassicelle. Il piccolissimo centro inizialmente fungeva da deposito deiprodotti agricoli delle terre controllate dal monastero di Santa Cecilia diCastinatelli. La presenza dei monaci basiliani è dimostrata anche dagliopifici della zona come i due mulini ad acqua presenti lungo il corso del

15

Futani - Panorama

Page 18: Natura, Miti e Storia

Lambro e il vecchio ponte medievale. Lungo la strada provinciale che sidirige verso l’interno, è possibile raggiungere Abatemarco, un fazzolettodi case anch’esso, come suggerisce il nome, di origine italo-greca. Coni monaci bizantini il borgo visse un periodo di floridità dovuto alla produzionee alla tessitura del lino che, coltivato per diversi secoli, permise la diffusionedell’artigianato domestico nei settori della tessitura e della tintoria.

Lasciata Abatemarco, proseguendo il percorso provinciale in salita siarriva a Montano Antilia, il paese più elevato del territorio. Adagiato allependici del Monte omonimo, è un punto panoramico di fronte al MonteBulgheria sulla fertile valle del Serrapotamo ricoperta di querce e dicastagni, di cereali e di vigneti. Tra le viuzze strette, d’impronta medievale,si trova la Scala Santa che per tradizione religiosa è considerata fonte diindulgenza.

Superata Montano Antilia, si riprende il percorso della vecchia Statale 18immersa tra il verde dei castagni e dopo 6 km si arriva Laurito. Il piccoloborgo situato ai piedi delle balze rocciose del monte Fulgenti, nell’altavalle del fiume Mingardo, mantiene intatte le caratteristiche di un centrorurale cilentano. Anche l’origine di Laurito risale alla migrazione bizantinadel IX° secolo. Testimonianza illustre è la chiesa di San Filippo d’Agiradel XII° secolo che conserva al suo interno dei dipinti di chiara fatturabizantina. Tra le viuzze strette del centro storico sono visibili le traccedelle famiglie nobiliari che nel passato hanno governato il paese come ilPalazzo dei Baroni Speranza con il suo ricco portale in pietra e il chiostrocentrale con pozzo annesso. La vitalità produttiva del paese è testimoniatadalla presenza di vari opifici lungo il corso del fiume Mingardo. Oltrepassatoil borgo di Laurito e continuando a percorre una strada ombreggiata dagrandi alberi, poco più a valle si giunge ad Alfano. Il piccolo comune sorgealle falde del Monte Scuro e conserva un patrimonio naturale suggestivograzie al quale, soprattutto lungo il corso del fiume Mingardo, è una tappa

16

Sapri - Panorama

Page 19: Natura, Miti e Storia

obbligata per gli amanti del trekking. L’antico centro si sviluppò intornoal Palazzo Speranza che, leggermente sopraelevato rispetto al centroabitato, conserva una bella corte centrale con una balconata disposta suarcate. La Chiesa di San Nicola di Mira più volte restaurata custodisceal suo interno elementi di rilievo, come le statue dei santi del paese el’acquasantiera in pietra del ‘500.

A breve distanza dal centro di Alfano è Rofrano. Collocato nell’alta valledel Mingardo, fra i monti Centaurino e Sacro, il borgo rappresenta lacerniera naturale fra i centri costieri e le vette più elevate del ParcoNazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il centro storico conserva l’assettourbanistico originario e le sue vicende si intrecciano con quelle dei paesivicini di analoga origine basiliana. L’antico borgo sorse intorno alla basilicadella Madonna di Grottaferrata, costruita intorno all’anno 1000. Il cenobioannesso alla basilica conobbe il suo massimo splendore intorno al XII°secolo quando, con il Crisobollo di Ruggero II, gli Abati di Grottaferrataottennero la giurisdizione spirituale e civile su Rofrano. La valenzanaturalistica ed ambientale di Rofrano è legata alla presenza dei boschied all’abbondanza di sorgenti e di corsi d’acqua che dissetano l’interoterritorio.

Giunta ai piedi del massiccio del Bulgheria, la variante alla Statale 18corre parallela al fiume Mingardo ed alla strada provinciale che attraversail comune di Celle di Bulgheria.

Poderia, adagiata alle falde della montagna e immersa negli uliveti secolari,è punto di partenza per agevoli escursioni naturalistiche lungo il fiume e

17

Alfano - Campanile (sx)Montano Antilia - “Casa dei Coniugi Pietro Bianchi e Alessandrina

Tambasco, protagonisti dei Moti rivoluzionari del ‘28” (dx)

Page 20: Natura, Miti e Storia

di percorsi impegnativi ma di grande suggestione che si inerpicano allavetta del Bulgheria fra numerose grotte ed una lussureggiante vegetazionerupestre.

LA CITTÀ DI LEOL’antica città di Leo è arroccata su uno sperone roccioso chedomina le vallate dei fiumi Mingardo e Bussento. Il sito,frequentato sin dalla preistoria, nel corso del IV° secolo a.C.fu sede di un importante insediamento osco-lucano, del qualegli archeologi hanno riportato alla luce le fortificazioni, partedei quartieri e della necropoli.La città, punto nodale del traffico delle merci che dal Golfo diPolicastro saliva verso il Vallo di Diano, venne circondata dauna imponente cinta muraria, in opera quadrata, di cui siintuiscono anche delle porte monumentali a corridoio.All’abitato è associata una necropoli costituta da tombe a cameradi cui una, in particolare, ricostruita e resa visibile al pubblico.Sono stati recuperati grandi vasi di fattura greca, arnesi, utensili,strumenti di lavoro, armi, gioielli e suppellettili. Il ritrovamentodello scheletro di una fanciulla, con tutto il suo corredo di fibule,collane e bracciali d’oro massiccio di pregevole fattura, halasciato supporre che la città lucana sia stata un centro riccoe fiorente.I reperti archeologici sono oggi custoditi in due antiquaria. Ilprimo, che raccoglie le più antiche testimonianze archeologichedella città rinvenute nel complesso abitativo centrale e nellanecropoli monumentale, è allestito in un’unica sala espositivaall’interno della chiesetta cinquecentesca di Santa Maria adMartyres. Il secondo antiquarium, dove sono esposti gioielli ebronzi di eccezionale valore, è sistemato in una sala comunale.

18

Roccagloriosa - “Parco Archeologico, Tomba Lucana”

Page 21: Natura, Miti e Storia

L’origine del capoluogo, Celle di Bulgheria, è basiliana: “celle” è sinonimodi laura monastica e sembra che nelle grotte del Bulgheria i monaciabbiano trovato riparo nella fase anacoretica. Il centro, però, è legatosoprattutto alle vicende del canonico De Luca che fu protagonista deiMoti Cilentani del 1828 e, come rivoluzionario, venne fucilato dai Borboni.Tra i vicoletti e i portali in pietra decorati del centro storico si trova lacasa del canonico De Luca ricordato da una lapide come patriota insigne.

A breve distanza da Celle Bulgheria, su un’altura che domina la valle delMingardo sorge Roccagloriosa. Il nome è dovuto alla presenza di uncastello edificato in epoca normanna e ripreso in età sveva. Il pianorodella rocca è uno dei punti più panoramici dell’intera valle sia verso est,sul Golfo di Policastro, che ad ovest, lungo il corso del medio Mingardofino a San Severino, che a nord, sull’alta valle del Mingardo. Il centrostorico ricco di palazzi nobiliari e di chiese è arricchito dalla presenza diesposizioni museali dei reperti della città di Leo.

Lasciata alle spalle Roccagloriosa e attraversato il caratteristico borgo diAcquavena, che sorge in una località suggestiva dove il verde e le roccedella montagna si intrecciano con lo sfondo del mare, si giunge a Bosco.L’antico villaggio ha una lunga storia legata agli avvenimenti storico-religiosi e alle tristi vicende delle invasioni barbariche e delle rivoluzioni.L’origine del centro abitato è legata alla chiesa di San Nicola di Bari cheera parte di un antico cenobio fondato dai monaci italo-greci di Licusatiagli inizi del 1200. Bosco è ricordata soprattutto per le vicende checolpirono il Cilento durante i moti rivoluzionari del 1828 quando fu rasaal suolo dal Maresciallo Del Carretto. L’episodio è ricordato dal pittore

19

Celle di Bulgheria - “Particolare Casa Canonico De Luca” (sx)Torre Orsaia - “Torre Campanaria” (dx)

Page 22: Natura, Miti e Storia

spagnolo Josè Garcia Ortega, allievo ed amico di Picasso, su un grandepannello di 196 maioliche che raffigura l’incendio del paese. Le altreopere del pittore Josè Ortega sono ospitate in quella che fu la sua casaper decenni, oggi diventato un museo dedicato alle sue opere. Appenaoltre la valle del Mingardo, dalle pendici ad est del monte del Bulgheriasi affaccia sul Golfo di Policastro San Giovanni a Piro di chiara originegreco-italica. Furono, infatti, i monaci provenienti dall’Epiro a costruireil cenobio di San Giovanni Battista che, nel corso della sua storia, ospitòinsigni studiosi ed umanisti. Il centro storico, situato su una terrazzanaturale, richiama i tipici insediamenti medievali con case addossate leune alle altre, passaggi strettissimi e ripide scalinate. Ai piedi della collina,il centro costiero di Scario chiude a ovest il Golfo di Policastro ed è laporta naturale della costa della Masseta e degli Infreschi. Le grotte, leinsenature naturali, gli anfratti e le spiaggette, tutte accessibili via mare,rappresentano un patrimonio di inestimabile valore sia sotto il profilonaturalistico che per i siti paleontologici presenti.

All’altezza di Policastro, la variante alla Statale 18 si collega alla Statale517 che risale il corso del Bussento e porta a Caselle in Pittari. Il Borgoarroccato su una piccola collina è nascosto alla vista dai monti Pittari ePannello. L’area di Caselle in Pittari è di particolare fascino paesaggisticooltre che di notevole interesse speleologico. In poche decine di chilometriquadrati si trovano numerose grotte, inghiottitoi, risorgenze, piccolecaverne e sgrottamenti che si aprono in prossimità di alcuni alti morfologici.Qui si trova uno dei fenomeni carsici più affascinanti e imponenti dell’Italia,l’Inghiottitoio del Bussento, nel quale il fiume si riversa per poi riemergere,dopo un percorso sotterraneo di circa 7 km in linea d’aria e un dislivellodi circa 100 metri, a Morigerati. Il percorso ipogeico del Bussento èsecondo, in Italia, solo a quello del Fiume Timavo in Istria. Il territoriodi Caselle fu abitato sin dall’antichità, come testimonia la necropoli lucanasita in località Laurelli. Oggi il centro storico sorge intorno ad una torredi avvistamento del XIV° secolo, mentre nella parte bassa dell’abitato si

LA GROTTA DELLA MOLARANella Grotta della Molara, lungo la Costa della Masseta a duemiglia circa da Scario, sono stati rinvenuti numerosi reperti chetestimoniano una continua e sistematica presenza umana nellapreistoria, tra i 90 e gli 80 mila anni fa. Tra questi straordinarireperti spicca, per l’eccezionalità del ritrovamento, una mandibolaattribuita a un bambino neanderthaliano di 3-4 anni che conservaancora quattro denti molari decidui. Il reperto sembra appartenereal più arcaico dei tipi umani di Neanderthal e la sua importanzascientifica ha suscitato l’interesse di Enti culturali nazionali einternazionali. Gli studi dei reperti e dei campioni di terrenoprovenienti dal deposito forniscono informazioni anche sullavegetazione e sugli animali del più remoto passato: qui vivevanostambecchi, cervi, caprioli, bisonti, orsi, rinoceronti, cinghiali,cavalli, camosci e perfino elefanti. I reperti sono visibili al museoarcheologico di Scario dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alleore 14.00 lunedì e giovedì anche di pomeriggio dalle ore 16.00alle ore 19.00

20

Page 23: Natura, Miti e Storia

trova il palazzo Marchesale del 1700. A poco più di tre chilometri delcentro abitato, alle pendici del monte Pittari, ha inizio un percorso checonduce ai complessi criptologici del Monastero di Sant’Angelo in Pittarie di San Michele Arcangelo.

Lasciato il centro di Caselle in Pittari e proseguendo per Morigerati, lastrada descrive un’ansa in prossimità della località Difesa dove, a circa350 metri di altitudine, c’è un bosco di leccio ideale per gli amanti delverde e trekking. L’attuale borgo di Morigerati fu fondato nell’VIII° secolod. C. dai monaci basiliani. L’abitato inizialmente sorse più a valle nellazona “Casalini” poi, a causa delle erosioni provocate dal fiume Bussento,gli abitanti si spostarono sulle “Morge” che nel dialetto cilentano vuoldire “grosse rocce”.

I numerosi toponimi grecofoni, la venerazione dell’icona San Demetrio,tuttora custodita nella chiesa di Morigerati, e la celebrazione del ritoortodosso attestato almeno fino al 1697 rimandano ad un mondo greco-orientale.

Oggi il paese offre un centro storico in cui vicoli e piccole stradine siaprono su cortili impreziositi da splendidi portali finemente decorati. IlPalazzo Baronale, all’interno di una bella corte, conserva la Cappelladedicata alla Madonna delle Grazie. Il paese custodisce, inoltre, unpregevole museo etnografico che raccoglie oltre 1000 oggetti disposti indieci ambienti dell'antico convento di Sant'Anna nel centro storico delpaese. Il museo dispone di una sala destinata alle esposizioni fotografichee per la fruizione dei materiali audiovisivi d'archivio. Di particolare rilievoè la sezione dedicata alla Cereria di Morigerati che produceva oggettidevozionali ed ex voto. Il territorio di Morigerati acquisisce un particolarevalore paesaggistico e naturalistico grazie alla presenza dell’Oasi delWWF.

L’AREA ARCHEOLOGICA LAURELLIIl sito archeologico si trova in località Lovito/Luvito (l’oliveto)o Laurelli, su un vasto pianoro, lambito da due torrenti,denominati il Vallone Grande e il Vallone Piccolo, che confluiscononel fiume Sciarapotamo.Gli scavi di Laurelli hanno portato alla luce un’imponentenecropoli lucana. Le tombe a camera in blocchi di tufo rettangolari,ben conservate, sono tutte databili fra il IV° e III° sec. a. C.Nei primi anni novanta furono portati alla luce, almeno in parte,anche tre complessi abitativi. In uno di questi edifici furonorivenute diciotto monete d’argento e una di bronzo di coniomagnogreco provenienti da Taranto, Kroton ed Eraclea. Lascoperta di queste monete testimonia l’importanza commercialedella zona.Il villaggio conservò la propria vitalità anche in età romana: letombe scoperte nei primi anni Novanta ed i ritrovamenti fortuitiavvenuti in contrada Càravo testimoniano che l’abitato furipopolato e continuò a svolgere un ruolo importante, comeluogo di sosta e di scambio commerciale fra costa e interno.

21

Page 24: Natura, Miti e Storia

Molto ricca è anche la fauna dei corsi d'acqua dove, senza dubbio, dominala lontra (Lutra lutra).

Nelle aree più prossime alle sorgenti, dove l'acqua è più fredda e costanteed i folti boschi ripariali forniscono abbondante ombra, vivono la raraSalamandra dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), endemismo italianodi grande interesse naturalistico, e la più comune Salamandra (Salamandrasalamandra).

L’Oasi è dotata di percorso natura ed area attrezzata per la visita allegrotte.

L’OASI WWF DI MORIGERATIL’oasi del WWF, istituita nel 1985, ha un estensione di 670ettari ed occupa l’area di risorgenza del Bussento che si inabissain prossimità di Caselle in Pittari. Il fiume attraversa il territoriocomunale per circa 7 Km, a partire dalla risorgenza (grotte delBussento). Un’antica mulattiera scavata nella roccia conducealla grotta della risorgenza dove si può ammirare il fiume quandoriemerge dal percorso ipogeico formando canyon, cascate, gole,pozze cristalline. Il fondo della gola del fiume Bussento costituisceun habitat suggestivo in cui la vegetazione di ripa è caratterizzatadallo sviluppo di muschi e felci, e tra gli alberi, di salici edontani. A nord-ovest, in posizione dominante sul vallone, siestende una lecceta ben conservata. Sugli altri versanti espostia nord il leccio è accompagnato dalla roverella, dal frassino edal carpino, mentre sul versante verso il paese di Sicilì si estendein prevalenza la macchia mediterranea. Il versante a sud-estfavorisce piante amanti del clima caldo-arido come l'euforbiaarborea, l'ampelodesma e il lentisco.

22

Morigerati - Oasi WWF,“La Risorgenza del Fiume Bussento”

Page 25: Natura, Miti e Storia

Piccola frazione di Morigerati è Sicilì. Il paese è adagiato alle falde dellaverde collina di monte Mamino lungo la media valle del fiume Bussento.Benché si sappia poco sulle sue origini, Sicilì doveva essere un importantecentro abitato nel XVI° secolo, quando divenne sede dei baroni De Stefano,che tennero il feudo fino ai primi dell’800. A questa nobile famiglia sideve la costruzione, nel XVI° secolo, della Chiesa dell’Annunziata, situataal centro del paese che, secondo la tradizione, sorge sul sito di un’anticaedicola italo-greca dedicata a San Teodoro. Attualmente il borgo sipresenta con un assetto tardo-ottocentesco con stradine lastricate inpietra.

Grazie alla riqualificazione dei due centri storici ed alla presenza dell’Oasi,il comune di Morigerati ha ottenuto l’importante riconoscimento dellaBandiera Arancione ed ha avviato con successo significative esperienzedi ospitalità diffusa.

Risalendo verso l’interno, percorrendo la strada provinciale 16 si procedeverso Casaletto Spartano. La strada per Casaletto Spartano corre parallelaal Torrente Bussentino ed è costeggiata da boschi. Il borgo è adagiato suun piccolo pianoro immerso nei boschi che si estendono alle falde delMonte Vallicorvo. Il comune è costituito dal capoluogo e da due frazioni,Battaglia e Fortino. Casaletto Spartano conserva un impianto urbanisticoarmonico costituito da viali arricchiti da antichi palazzi e nuove abitazioniben integrate. Il Palazzo Menta conserva una preziosa raccolta di oggettiche evocano antiche tradizioni locali; la locanda del Fortino ospitò nel1857 Carlo Pisacane e nel 1860 Garibaldi. Al centro del paese si troval’antica Chiesa di San Nicola di Bari, costruita nel XII° secolo e ricostruitaagli inizi del '900, dopo che il terremoto del 1857 l’aveva fortementedanneggiata. Oggi nella Chiesa si possono ammirare gli stucchi finissimiche rappresentano i Santi del paese. Caratteristica del Comune di CasalettoSpartano è la natura incontaminata: poco oltre l’abitato si giunge al Ponte

23

Tortorella - “Chiesa di San Vito”

Page 26: Natura, Miti e Storia

dei Normanni che, anticamente, consentiva la comunicazione tra CasalettoSpartano e Tortorella. Qui sgorgano le acque della sorgente del Capello.Scendendo lungo il selciato, si giunge ad una area attrezzata, nei pressidi un antico mulino ad acqua restaurato. Accanto scorrono le limpidissimeacque del torrente Bussentino e la suggestiva cascata Capelli di Venere.Situate ad est del capoluogo, le due frazioni, Battaglia e Fortino, anticipano,anche nella loro struttura urbanistica, gli ambienti rurali e la montagnadella Basilicata.

Dopo pochi tornanti a breve distanza da Casaletto Spartano si intravedeil profilo di Tortorella che, dai suoi 600 metri di altezza, domina le vallie la profonda forra del torrente Bussentino. Il pittoresco borgo mantienela sua struttura medievale ancora oggi leggibile seguendo il percorso dallaPorta Suctana alla Porta Suprana. Il paese, a forte vocazione agricolacome testimoniano i numerosi mulini ritrovati nelle vicinanza dei corsid’acqua, sviluppò anche l’artigianato e in particolare la lavorazione delferro.

Nella piazza principale del paese si trovano le Chiese dedicateall’Immacolata Concezione, del Purgatorio e di Santa Maria Assunta. Sulversante opposto del paese, si trovano i ruderi del Palazzo Marchesaleappartenuto ai Carafa. Dell’opera, costruita nel 1758 in sobrie lineerococò, rimangono alcuni ruderi, un pozzo interamente scolpito in pietracalcarea locale e un antico torchio.

Di grandissimo interesse è la Cappella di Santa Maria dei Martiri cheospita una statua della Vergine del Melograno del XIV° secolo. Appenafuori dall’abitato fu eretta la Cappella di San Vito, aperta al culto già nel1400.

Seguendo la strada provinciale 16, si scende da Tortorella a Torraca. La

L’OASI DEL CAPELLOAd un chilometro dal centro abitato di Casaletto Spartano èpossibile trovare un piccolo santuario della natura: l’oasi delCapello.La suggestiva località è situata a ridosso del Rio di Casalettoe si caratterizza per l’integrità dell’habitat. Un antico mulino,la cascata “Capelli di Venere”, un ponte in legno ed un’areaattrezzata ne arricchiscono il valore ambientale e naturalistico.L’incantevole cascata “Capelli di Venere” prende il nome dallasplendida pianta, Capelvenere, che cresce rigogliosa propriointorno alla rapida. Qui l’acqua del “Sorgitore” si riversa nelRio, proprio alla base di un vecchio ponte Normanno. Alcunepasserelle in legno consentono di arrivare a pochi metri dallacascata dove il microclima allevia le calde giornate estive.Questa località, meta di numerosi turisti, è anche il punto dipartenza per percorrere due vecchi sentieri che costeggiano ilRio e che un tempo rappresentavano il collegamento del centroabitato di Casaletto Spartano con le contrade montane.

24

Page 27: Natura, Miti e Storia

strada attraversa il corso del torrente Gerdesano ed è caratterizzata danumerosi terrazzi panoramici. Il caratteristico borgo medievale, immersonel verde, si sviluppa intorno ad un antico castello costruito dagli angioini.L’attuale abitato doveva essere già presente attorno all’XI° secolo quando,non molto lontano, un gruppo di monaci italo-greci vi eresse un importantemonastero, i cui ruderi sono ancora oggi visibili lungo la strada che dallacosta sale verso Torraca. Numerose sono le Chiese e le Cappelle delpaese; tra le più imponenti vi è la Chiesa di San Pietro Apostolo checonserva una pregevole vasca secentesca usata come fonte battesimale.Nelle sale del Municipio sono conservati i quadri del pittore Mercadante.Notevole è il settecentesco Palazzo Bifani che ospita un interessante fondolibrario, con pregevoli testimonianze manoscritte degli intellettualidall’ottocento, appartenuto ad Achille Bifani.

25

Laurito - “Chiesa di San Filippo D’Agira” (sx)Casaletto Spartano - Oasi Naturale,

“Cascata Capelli di Venere” (dx)

Page 28: Natura, Miti e Storia

PRESIDI MEDICO-SANITARI

AsceaSAUT - Via Oberdan, Ascea Marina - tel 0974 971118CamerotaGuardia Medica - Lungomare Trieste, Marina di Camerotatel 0974 939689 - 0974 939684Celle di BulgheriaGuardia Medica - Via Canonico De Luca, 155 - tel 0974 987655CentolaSAUT - Località Trivento, Palinuro - tel 0974 609481FutaniGuardia Medica - Via G. Oberdan - tel 0974 950700LauritoGuardia Medica - Viale Europa - tel 0974 0601Montano AntiliaGuardia Medica - Via Giovanni Bovio, 1 - tel 0974 950001MorigeratiGuardia Medica - Via Aldo Moro, 1 - tel 0974 982305PisciottaGuardia Medica - Via Salerno, 7 - tel 0974 973576RoccagloriosaGuardia Medica - Via San Cataldo, 4 - tel 0974 981477RofranoGuardia Medica - Via Ronsini - tel 0974 952533San Giovanni a PiroGuardia Medica - Via Roma, 1 - tel 0974 983421Santa MarinaGuardia Medica - Traversa Armano Diaz - tel 0974 984798SapriPresidio Ospedaliero dell’Immacolata - Via Verdi, 23 - tel 0973 609111SapriPronto Soccorso ASL SA/3 - Via Verdi, 23 - tel 0973 603119Torre OrsaiaGuardia Medica - Largo San Leonzio, 1 - tel 0974 985838

CAPITANERIE DI PORTO

Marina di Camerota - Lungomare Trieste - tel 0974 932644Palinuro - Via Porto - tel 0974 938383Sapri - Corso Garibaldi, 2 - tel 0973 604001

26

Page 29: Natura, Miti e Storia

TAXI

Marina di Camerota - SERVIZIO TAXI - tel 0974 932938Servizio attivo dalle 9:00 alle 12:45 | dalle 17:00 alle 20:00Sapri - TAXI - Piazza Vittorio Veneto - tel 0973 392992

INFANTE VIAGGI - tel 0974 932938 - Per i comuni di: Camerota, Capitello,Caprioli, Futani, Lentiscosa, Licusati, Marina di Camerota, Massicelle,Palinuro, Pisciotta, Poderia, Policastro Bussentino, San Giovanni a Piro,San Severino di Centola, Sapri, Scario, VillammareCURCIO VIAGGI - tel 0975 391321 - Per i comuni di: Acquavena, Bosco,Capitello, Celle di Bulgheria, Centola, Ispani, Lupinata, Poderia, Policastro,Roccagloriosa, San Cristoforo, San Giovanni a Piro, Sapri, Scario, TorreOrsaia, VillammareCSTP - tel 800016659 - Per i comuni di: Castinatelli, Centola, Eremiti, Futani,Massicelle, Palinuro, Pisciotta, San Mauro la Bruca, San Nicola di Centola,San Severino di CentolaPARCO BUS - tel 0974 988251 - Per i comuni di: Caselle in Pittari, Morigerati,Policastro Bussentino, Sapri, Sicilì, Torre OrsaiaServizio attivo dalle 8:00 fino alle 19:00 solo su prenotazioneLETTIERI AUTOLINEE - tel 089 753193 - Per i comuni di: Abatemarco,Alfano, Laurito, Massicelle, Montano Antilia, RofranoRIAG AUTOLINEE - mobile 348 9247944 - Per i comuni di: Per i comuni di:Ascea, Caprioli, Catona, Mandia, Palinuro, Pisciotta, Terradura

SERVIZI DI TRASPORTO SUL TERRITORIO

AUTOLINEESERVIZI DI TRASPORTO SUL TERRITORIO

27

Cuccaro Vetere - Panorama

Page 30: Natura, Miti e Storia

FARMACIE

AlfanoDott. Bartolomeo Logarzo - Via Croce, 113 - tel 0974 956133 AsceaFarmacia comunale - Via XXIV Maggio, 16 - tel 0974 978009Dott. Celentano - Via Parmenide, Ascea Marina - tel 0974 971262 CamerotaDott. Aniello Coppola - Via S. Vito 29/31, Camerota - tel 0974 935125Coppola - Lungomare Trieste, Marina di Camerota - tel 0974 932355Dispensario Dott. Dell’Omo (Dell’Immacolata) Via Sirene, 60Marina di Camerota - tel 0974 939110Dott. Dell’Omo (Dell’Immacolata) - Via Cavalier Gallo, 80Licusati - tel 0974 937074Dr.ssa Giuliani - Via S. Bolivar, 19, Marina di Camerota - tel 0974 932049Dott. Coppola - Via Provinciale, 9, Lentiscosa - tel 0974 936306Mingardo - Via Mingardo, 11, Marina di Camerota - tel 0974 938233 Casaletto SpartanoDr.ssa Elica Bonafine - Via Nazionale, 174 - tel 0973 374150 Caselle in PittariDott. Bruno - Via Nazionale, 128 - tel 0974 988023 Celle di BulgheriaGiuseppe Romano Guida - Via Raffaele Guida, 6 - tel 0974 987374 CentolaSperanza - Via C. Pisacane, 66, Palinuro - tel 0974 931315Parafarmacia Tiziana Giuliana - Via Indipendenza, Palinuro - tel 0974 938602Dispensario Farmaceutico - Via Tasso - tel 0974 933585 FutaniDott. Apostolico - Corso Umberto I, 122/E - tel 0974 953005 IspaniDe Lucia - Via Nazionale, Capitello - tel 0973 323110 LauritoSavino - Viale Europa, 30 - tel 0974 954107 Montano AntiliaAntilia del Dott. Ettore Imbriaco - Corso Umberto I, 21 - tel 0974 951277 MorigeratiDott.ssa Gabriella Buffardo - Piazza Umberto I, Sicilì - tel 0974 982166 PisciottaDispensario dr.ssa Tiziana Giuliani - Loc. Gabella, Caprioli - tel 0974 976065Dr.ssa Tiziana Giuliani - Via Foresta, 34 - tel 0974 973611 RoccagloriosaDott. Vincenzo Lombardi - via S. Cataldo, 1 - tel 0974 981105 RofranoDott. G. Lombardi - Via P. Cammarano, 23 - tel 0974 952054

28

Page 31: Natura, Miti e Storia

FARMACIE

San Giovanni a PiroDel Porto, dr. Mario Gagliardi - Lungomare Marconi, 40, Scario - tel 0974 371014Dott. Aniello Coppola - Via Nazionale, 93 - tel 0974 983110 San Mauro la BrucaDott. Aniello Coppola - Via De Cusatis - tel 0974 974121 Santa MarinaDott. Aniello Coppola - Via Nazionale, 68, Policastro Bussent. - tel 0974 984731Dr.ssa Rosaria Pucci - Piazza Umberto I, 1 - tel 0974 989340 SapriDr. Caldarone - Corso Garibaldi, 59 - tel 0973 391124Dr. Fortunato - Corso Italia, 83 - tel 0973 603930 TorracaDr.ssa Catia Sofia Pitta - Via Vittorio Veneto, 37 - tel 0973 398146 Torre OrsaiaCanonico Pugliese - Via Roma, 53 - tel 0974 985036 TortorellaDr. Ferdinando Chirico - Via S. Michele - tel 0973 374067 VibonatiGammarano - Via Roma, 6 - tel 0973 301142Focà - Via San Marco, 17 - tel 0973 365228

29

Rofrano - “Chiesa di San Nilo”

Page 32: Natura, Miti e Storia

Ascea - Piazzale Ferrovia, Ascea Marina - tel 0974 972230Camerota - Via Porto - tel 0974 932900Caselle in Pittari - Via RomaAntonio Pellegrino - mobile 340 7526559Celle di BulgheriaFranco Pepe - mobile 347 8214777Centola - Piazza Virgilio, Palinuro - tel 0974 938144Cuccaro VetereGerardo Luongo - mobile 320 0885661IspaniDr. Giuseppe Cristoforo Milo - mobile 388 7461343LauritoFrancesco Antonio Comito - mobile 389 4704840Morigerati - Piazza Piano la Porta - mobile 347 7292961PisciottaCristiano Nerino - mobile 349 5820407RoccagloriosaMirco Grizzuti - mobile 377 9755698 - 349 2201533San Giovanni a Piro - Via Nazionale, 100 - tel 0974 983670Cetrangolo Tamara - mobile 347 1567224San Mauro la Bruca - Piazza Chiesa - tel 0974 974103

PRO LOCO

30

Vibonati - Panorama

Page 33: Natura, Miti e Storia

PRO LOCO

SapriAmalia Bevilacqua - mobile 338 8261497Torre Orsaia - Piazza Michelangelo, 1Lucia La Morticella - mobile 335 1891535Tortorella - Via Giuliani, 12Annunziata Amato - mobile 333 1875179Vibonati - Via Sant’Antonio - tel 0973 365848

Ascea Marina - Area Archeologica di Elea-VeliaPiana di Velia - tel 0974 972396Roccagloriosa - Area Archeologica e Antiquarium LucanoPiazza Borgo Sant’Antonio, 1 - tel 0974 981113Scario - Museo Archeologico della preistoria - mobile 339 7208918Morigerati - Oasi WWF “Grotte del Bussento”Piazza Piano Della Porta, 17 - tel 0974 982327Marina di Camerota - Escursioni in barca nel Parco Marino di Costa InfreschiCooperativa Cilento Mare - Località Porto - tel 0974 932978 - 339 8877990Palinuro - Escursioni in barca alle grotte - Spiaggia del Portouff. info, Piazza Virgilio, 1 - Palinuro - mobile 338 9495288 - 347 6540931

ITINERARI E VISITE

31

San Mauro La Bruca“Chiesa di Santa Eufemia”, affreschi del XIV° secolo

Page 34: Natura, Miti e Storia

Finito di stampare nel mese di giugno 2012da PRINTING AGENCY

NUMERI UTILI

EMERGENZA SANITARIACARABINIERI

POLIZIAVIGILI DEL FUOCO

tel 118tel 112tel 113tel 155

Caselle in Pittari - Panorama (sx)Torraca - Campanile, “Chiesa Madre

di San Pietro e Paolo” (dx)

immagine di copertinaMarina di Camerota, sullo sfondo “Capo Palinuro”

pagina 2“Primula Palinuri Petagna”

immagine retro copertinaRofrano, Particolare

Page 35: Natura, Miti e Storia
Page 36: Natura, Miti e Storia