Cronache Leonardine

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Titolo: Giornalino online Giovane pensiero Autore: Amministratrice Data: 16/09/2011 15:45:31 Categoria: Redazione C’è una grande novità!!!!! Quest’anno abbiamo un giornalino online tutto per noi…un occasione davvero imperdibile ! Accendete il computer, andate sul sito della scuola www.scuoladavincicolleferro.it e cliccate sul giornalino online. Incominciate a scrivere tutto quello che volete: un episodio simpatico, una storia triste…esponete tutte le vostre le riflessioni ed emozioni. Lasciatevi cullare dal suono melodioso dei tasti della tastiera che si alzano e abbassano e poi divertitevi ad inserire immagini e gif animate…. I vostri testi verranno letti da tutti….non solo dai vostri professori, amici e genitori ma anche tutte quelle persone che si connetteranno a Internet e apriranno il nostro sito…!!!! Potrete fare anche nuove conoscenze perché in ogni testo che si scrive c’è sempre una riflessione, un pensiero o anche un minimo particolare che descrive il carattere di una persona. Non siate titubanti…. Trovate sempre un po’ di tempo, liberate la vostra mente scrivendo con tutto l’entusiasmo e la determinazione che ci caratterizza!

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giornalino scolastico

Transcript of Cronache Leonardine

Page 1: Cronache Leonardine

Titolo: Giornalino online –Giovane pensiero Autore: Amministratrice

Data: 16/09/2011 15:45:31 Categoria: Redazione

C’è una grande novità!!!!!Quest’anno abbiamo un giornalino online tutto per noi…un occasione davvero imperdibile !Accendete il computer, andate sul sito della scuola www.scuoladavincicolleferro.it e cliccate sulgiornalino online.Incominciate a scrivere tutto quello che volete: un episodio simpatico, una storia triste…esponetetutte le vostre le riflessioni ed emozioni. Lasciatevi cullare dal suono melodioso dei tasti dellatastiera che si alzano e abbassano e poi divertitevi ad inserire immagini e gif animate…. I vostritesti verranno letti da tutti….non solo dai vostri professori, amici e genitori ma anche tutte quellepersone che si connetteranno a Internet e apriranno il nostro sito…!!!!Potrete fare anche nuove conoscenze perché in ogni testo che si scrive c’è sempre una riflessione,un pensiero o anche un minimo particolare che descrive il carattere di una persona.Non siate titubanti…. Trovate sempre un po’ di tempo, liberate la vostra mente scrivendo con tuttol’entusiasmo e la determinazione che ci caratterizza!

Page 2: Cronache Leonardine

Titolo: Sondaggio nuovo nome giornalino on line Autore: Amministratrice

Data: 21/10/2011 11:47:05 Categoria: Redazione

Cari amici del giornalino on line della Leonardo Da Vinci, il sondaggio per la scelta del nuovonome è finito. Il vincitore è “Cronache Leonardine” proposto da un lettore anonimo sin dai primigiorni. Questo titolo scelto per il giornale del nostro istituto, ha ricevuto la maggioranza deiconsensi, oltre il 37%, contro il secondo classificato “La Gazzetta di Leonardo” piazzatosi aun’incollatura con quasi il 34% delle preferenze. La classifica della cinquina finalista si completacon il terzo posto ottenuto da “Arcobaleno di notizie” 16% dei voti, mentre al quarto posto si èclassificato “La voce della scuola” con 9% dei consensi, chiude la lista “Viva la scuola” con il 4%delle preferenze.

Grazie a colui o colei che ha proposto il titolo vincitore molto apprezzato dai nostri lettori,immagino perché nel nome si racchiude l’idea del racconto, della cronaca quotidiana di unacomunità, e forse perché, in quell' “aggettivo” Leonardine, si ritrovano le origini della nostra scuola.Ci piacerebbe conoscere l’autore o l’autrice del titolo vincitore, e magari conoscere il motivo che haispirato questo nome, noi saremmo ben felici di pubblicare un suo articolo in merito.

Grazie a tutti quelli che hanno partecipato alla nostra iniziativa, pensate in pochi giorni abbiamoavuto quasi 200 risposte al nostro sondaggio. Ora la parola scritta passa ai ragazzi della miticaLeonardo Da Vinci, per riempire le pagine del loro giornale. Sul nostro giornalino non esisterannotemi preferiti, ognuno potrà esprimere la propria opinione su qualsiasi argomento che lo interessa.Tutti gli scritti da voi proposti saranno prima visionati da me, amministratrice di questo giornalino,e poi pubblicati nel “villaggio globale” di Internet.

Grazie di nuovo, Buona Scrittura e Buona Lettura!

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Titolo: Hey!! Autore: Ary

Data: 24/10/2011 14:04:41 Categoria: 2°D

Sapete che ora il sito della scuola ha un nuovo giornalino? Certo che si!E abbiamo scelto un bellissimo nome, accuratamente!Siamo andati a votazione e alla fine ha vinto il migliore.....

CRONACHE LEONARDINE

Chi sarà l'autore o l'autrice?Intanto godiamoci il nostro giornalino!!

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Titolo: Uso del nickname Autore: Amministratrice

Data: 24/10/2011 16:23:39 Categoria: Redazione

Cari giovani utenti di “Cronache Leonardine”, ecco una piccola regola da parte della vostraamministratrice:Gli articoli che scriverete, andranno firmati con il proprio nome e con la classe di appartenenza,insieme ad un nickname di vostro piacimento che sarà pubblicato come riconoscimento dell’autore.

Vi riporto un estratto della descrizione che l’enciclopedia Wikipedia scrive sull'argomentonickname.

Nella cultura di Internet, un nickname o semplicemente nick è uno pseudonimo, usato dagli utentidi Internet per identificarsi. Spesso sono soprannomi, ma possono essere sigle, combinazioni dilettere e numeri.Un buon nickname deve essere sufficientemente originale ed immediato, per distinguersi e colpirel'attenzione degli altri utenti, ma non troppo complicato, per non essere dimenticato.

Avanti con la fantasia nello scegliere il nickname che più si adatta alla vostra personalità.

Page 5: Cronache Leonardine

Titolo: Arriva Halloween! Autore: Ary

Data: 27/10/2011 16:48:30 Categoria: 2°D

Sta arrivando l'attesissima festa di Halloween, prepariamo le maschere ragazzi!Tu da cosa ti vestirai?Non c'è che l'imbarazzo della scelta con tutti i personaggi fantastici che conosciamo!

La tradizione dice che bisogna andare di casa in casa chiedendo "dolcetto o scherzetto"?Divertente vero?

C’è da giurarci che torneremo a casa pieni di dolcetti! per la paura di subire lo scherzetto nessunoavrà il coraggio di rifiutarci un piccolo ma gustoso dono!

Happy Halloween a tutti!By Ary

Page 6: Cronache Leonardine

Titolo: Halloween Autore: Francy, Roby, e Fede

Data: 02/11/2011 17:11:55 Categoria: 2°D

Tutti aspettavamo con ansia la festa di Halloween. Finalmente il giorno tanto atteso è arrivato. Io ele mie amiche ci siamo mascherate dai personaggi più strani: streghe, zombie, vampiri, fantasmi,diavoli ecc… Ci siamo truccate secondo il personaggio che volevamo interpretare con moltoentusiasmo e gioia. L’appuntamento era davanti la scuola alle 16:30. Ci siamo guardate e i nostriocchi brillavano dalla felicità. Uno-due-tre e via!!! La festa era iniziata. Siamo andate a PiazzaItalia. Vi era una gran folla tra cui bambini ragazzi e anche adulti che gridavano e si divertivano.Vendevano bombe alla nutella e alla crema, e anche una strana bibita alla vaniglia e al caramello.Per prendere tutto ciò, era un’ impresa! Ma abbiamo resistito per assaggiare quelle squisitezzeanche dovendo rispettare una fila lunghissima! Successivamente siamo andate a fare “dolcetto oscherzetto?” per le case e per i bar. Alcuni ci hanno dato caramelle e dolci vari, altri, invece, hannofatto finta di niente e ci hanno detto che Halloween non era una festa importante. Noi cogliamoquesta occasione per uscire e divertirci ma non gli diamo rilievo. Altri ,invece, vivono per questafesta! Vogliono spaventare gli altri per sentirsi più grandi. Durante la festa, alcuni ragazzi,buttavano miccette per terra. Noi chiudevamo le orecchie per non sentire il rumore ecanticchiavamo allegramente. In seguito, siamo andate ai giardinetti, sulle altalene, abbiamo riso,scherzato, e per la strada scattato delle foto tutte insieme. Le terremmo sempre con noi per ricordarequesto magnifico giorno.

Page 7: Cronache Leonardine

Titolo: Halloween Autore: Ary

Data: 03/11/2011 19:20:29 Categoria: 2°D

Cari lettori, come saprete, il simbolo della festa di Halloween è la famosa zucca, che secondo unaleggenda americana allontanerebbe i vampiri, perché non sopportano l'odore di zucca. Mainiziamo...Qualche settimana fa sono andata a casa di amici e sorpresa vedo la zucca; enorme, piena, eimmacolata sul tavolo, pronta per essere tagliata! Incredibile! Chi l'avrebbe mai immaginato! Il mioprimo taglio di zucca. Ovviamente per svuotarla ci siamo fatti aiutare da un adulto, e alla fine èvenuta più spaventosa che mai! Due occhietti triangolari ed una bocca piena di “dentuzzi” storti e, atratti, sdentata. E' stato un vero spasso.Abbiamo indossato dei cappelli buffissimi, uno l'abbiamo messo anche alla nostra zucca, infatti èvenuta ancora più tetra con un lumino che la illuminava dall’ interno. Non mi sono lasciata sfuggirequesta foto da “Oscar” e perciò eccola qua sotto. Stupenda non è vero?Tra un divertimento e l'altro si è fatto buio, e ci siamo salutati lasciando la nostra zucca comeguardiana della casa.Ora, purtroppo cari amici lettori vi devo lasciare.Alla prossima!

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Titolo:Trofeo Giovani Speranze 2011. Riflessioni edimpressioni… Autore: Ilary

Data: 05/11/2011 14:26:28 Categoria: 3°D

Anche quest' anno sono stata a Valmontone per partecipare, insieme ai miei compagni, alla gara deltrofeo "GIOVANI SPERANZE". La mattina di giovedì 27 Ottobre 2011 siamo partiti alle 9:00 dascuola. Arrivati a Valmontone c'era già un sacco di gente; tra studenti delle elementari e medie nonci si capiva niente, così ci siamo seduti sugli spalti ad aspettare che la professoressa ci desse ilsegnale per riscaldarci. Alla gara, alla quale avrei dovuto partecipare, mancavano ancora quasi dueore, e quindo ho atteso con molta impazienza il grande momento...!Finalmente c'è stata la chiamata alla partenza, la tensione è salita, saremmo state in 20 o 25 atlete adattendere lo sparo che segnava l’inizio della competizione... poi meno tre, due, uno... BUM!!!PARTITE!Non mi sono piazzata subito davanti per fare bella figura come molti sportivi sono soliti fare, ma, inun primo momento ho guadagnato il terzo posto, senza troppa fatica; poi mi sono, passo dopopasso, avvicinata alla seconda concorrente fino a starle con il fiato sul collo, sapevo benissimo chedopo 300m sarebbe crollata, dovevo solo aspettare che mi cedesse gentilmente il posto. La prima,invece, si vedeva che aveva esperienza e non voleva mollare, mi ci sono attaccata dietro, erotalmente vicina che per poco non le pestavo i piedi... Poi via, superata, ho preso un po' di vantaggioe mi sono ritrovata sola, in testa alla gara. FANTASTICO!Ora dovevo solo mantenere la mia posizione, ho cercato di ottimizzare fino all’ultimo minuto le mieforze, fino a quando sono arrivata prima al traguardo, soddisfatta della mia vittoria.Al rientro in classe sono stata accolta con un caloroso applauso, i miei compagni erano entusiasti etutti mi chiedevano della medaglia. Mi sono proprio goduta questo momento di gloria.

Page 9: Cronache Leonardine

Titolo: Cronaca Sportiva: e' nata una stella... Autore: Fede

Data: 08/11/2011 13:32:39 Categoria: 3°A

Con un suo goal la Roma supera per 1-0 il Palermo, signori è nata una nuova “stella!”Domenica 23 Ottobre alla sua prima partita in Italia da titolare, dopo appena 7 minuti di gioco, ErikLamela, (El Coco), così lo chiamavano in Argentina ai tempi del River Plate, così come il suo piùgrande idolo Martin Palermo che segnò dopo solo 7 minuti all’esordio con il Boca Junior, cosìcome solo un vero campione sa fare, così come il nuovo astro nascente del calcio mondiale, segna ilsuo primo goal in giallorosso.Il piccolo gioiello Argentino, seguito dai più grandi club Europei come Barcellona, Chelsea, Milan,Inter e Manchester Utd, ha scelto di andare a giocare nella Roma proprio perché abituato al grandecalore di una tra le più grandi tifoserie del mondo, ha voluto seguire sotto questo aspetto la stessastrada già percorsa negli anni passati. Il mister Luis Enrique gli ha dato fiducia e lui lo ha ripagatocon un goal, anzi un super goal.Da una palla recuperata da De Rossi a centrocampo, Lamela ne ha approfittato portandosi fino alvertice dell’area di rigore, per poi esplodere un tiro con il suo sinistro fatato, sotto l’incrocio didestra. Se il buongiorno si vede dal mattino, signori, mettetevi comodi…lo show è appena iniziato.

Page 10: Cronache Leonardine

Titolo: Addio grande campione Hickstead! Autore: Anny99

Data: 09/11/2011 17:40:44 Categoria: 2°D

Ha aspettato di tagliare il traguardo, Hickstead. Ha dato il massimo fino alla fine, per il suocavaliere. E poi si è spento, in un soffio di vento, davanti al pubblico di “Fieracavalli” (Verona),dopo aver portato a termine la sua ultima gara, il Gran Premio Rolex FEI Word CUP, sotto la guidadel suo cavaliere Eric Lamaze.Se n’é andato un campione che pochi mesi fa aveva fatto emozionare gli spettatori del Gran Premiodi Roma, siglato dalla sua vittoria. Nessuno si dimenticherà mai del grande asso dell'equitazione,esempio di fedeltà e amore per tutti.Addio Hickstead, galoppa per sempre nelle praterie del “paradiso”

Page 11: Cronache Leonardine

Titolo: Data unica Autore: SeniorWebMaster

Data: 11/11/2011 11:11:11 Categoria: Redazione

Che straordinaria sequenza di numeri in una data!

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Titolo:Scienze e Mitologia: La Storia di Atlante il Titano e laVertebra Atlante Autore: Jacko

Data: 12/11/2011 15:16:26 Categoria: 2°D

Durante la lezione di scienze in classe, abbiamo scoperto la leggenda di Atlante e la suaconnessione con il sistema scheletrico.

Nella mitologia greca, Atlante era il figlio del titano Giapeto e della ninfa Climene e fratello diPrometeo. Atlante si alleò con Crono, padre di Zeus e comandante dei titani che si allearono perdistruggere gli dei dell'Olimpo. Per questa azione Atlante fu punito da Zeus, che lo condannò areggere per sempre il mondo e la volta celeste sulle spalle.

Poiché Atlante era il padre delle Esperidi, le ninfe che custodivano l'albero dei pomi d'oro, chiese aEracle se poteva portare il suo fardello raccogliendo in cambio i frutti d'oro. Eracle accettò, mentreAtlante pensava di potersi liberare del suo pesante carico per sempre. Però, quando il titano tornòcon le mele, Eracle, usando un stratagemma, gli chiese di riprendersi un momento il fardello persistemare meglio il peso. Atlante acconsentì ed Eracle ne approfittò per fuggire con le mele.E cosìAtlante tornò a portare per l'eternità il peso della volta celeste sulle proprie spalle.

Da questo mito deriva il nome dato alla prima vertebra cervicale che è il punto nevralgico di tutto ilsistema e che, come il personaggio mitologico, è chiamata “Vertebra Atlante” perché sorregge ilpeso di tutta la testa.

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Titolo: Pensavo fosse… invece non è stato così! 1°B Autore:

Aury, BigEmme, Cippì, Dani2000, Falchetto, Fede, Georgiette, Giemme, Kate, Kelly,Kikka, Lele, Matthew, Meky, MRT, Pangocciolo, Pesciolina, Piemme, Robin, Sere,Spider, SR, Susy28

Data: 14/11/2011 18:00:07 Categoria: 1°B

Ecco a voi in esclusiva assoluta le considerazioni / riflessioni iniziali della classe 1°B.

Aury: Quest’anno ho lasciato le elementari e ho iniziato un nuovo percorso. Il primo giorno mi sentivo molto emozionata eagitata. Nei giorni successivi ho visto dei cambiamenti tra le elementari e la scuola media, in particolare nella scuola media ledifficoltà sono maggiori. Per nostra fortuna però abbiamo dei bravissimi professori che ci aiutano e ci sostengono in questo momentodella nostra crescita.

BigEmme: Quando frequentavo la quinta elementare avevo paura di affrontare la scuola media, sarebbe cambiato tutto:nuovo ambiente, nuove amicizie, prendere il pullman la mattina. Invece trascorsi questi due mesi ho scoperto che mi trovo moltobene, ho nuovi amici, le professoresse sono molto brave e pazienti.

Cippì: Terminata la scuola elementare ero molto agitata, perché immaginavo molti più compiti e poi pensavo che i miei nuovicompagni non mi accettassero. Dopo ho scoperto che tutti volevano fare amicizia con me. Adesso sto bene con loro.

Dani2000 Mi aspettavo che le medie fossero più dure, e pensavo che si andasse a scuola anche il sabato, invece non è così.Qui non si indossa il grembiule. Purtroppo mi mancano alcuni dei miei compagni, ma sono capitato con tre miei amici delleelementari.

Falchetto: Ho undici anni e frequento la prima media. Pensavo che le medie fossero più difficili, con professoresse e bidellepiù severe; invece mi trovo molto, ma molto bene. Gli insegnanti sono bravi e non fanno pesare la lezione. Insomma è stato tutto ilcontrario di ciò che pensavo.

Fede: Questa scuola mi piace molto, ha dei bravissimi insegnati, la mia preferita è … (segreto), altri poi sono simpaticissimi.Mi trovo bene veramente perché significa che sto crescendo e sono felice di ciò.

Georgiette: Pensavo che non mi sarei ambientata, invece, nella mia classe, ci sono tanti simpatici compagni. Spero che nelcorso dell’anno andrò bene in tutte le materie e spero di approfondire le mie amicizie.

Giemme: La scuola media per me sembrava un mondo impossibile, invece ho scoperto che è come un gioco, in cui èpiacevole imparare.

Kate: Devo dire che quando ero alle elementari credevo che le medie fossero molto più dure e sono rimasta un po’ delusaperché, per ora, mi sembra che sono cambiati solo orari, professori e compagni, ma niente di più e niente di meno.

Kelly: Ho iniziato da poco la scuola media, all’inizio, ero molto preoccupata poiché sapevo che la mia migliore amica ed i mieiamici non sarebbero capitati in classe con me, invece mi sono trovata ugualmente bene.

Kikka: Prima di venire alle medie avevo un po’ paura di diverse cose. Quando ci sono arrivata non era “niente di che”, e misono accorta che effettivamente non la frequentano degli extraterresti. Questa scuola, non so come si può definire “divertente” sottoalcuni aspetti.

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Lele: Ho undici anni. Pensavo che la scuola media fosse difficile invece è facile.

Matthew: Per me la scuola media è speciale perché da quando vengo qui, anche se devo studiare, sono felice, molto felice. Leprofessoresse sono bravissime; l’edificio è bello anzi, bellissimo sia fuori che dentro. Alcuni dei miei compagni sono stravaganti, altrimolto seri, ma tutti sono miei amici. Questa scuola è magnifica!

Meky: Le medie le immaginavo difficili; mentre sono più semplici, più leggere e meno stressanti di quello che pensavo. Mi èmolto dispiaciuto lasciare la mia classe, però devo ammettere che nella mia nuova scuola, ho trovato nuovi amici; mi trovo davverobene.

MRT: Prima di arrivare alla scuola media, pensavo che nella mia classe non ci fosse nessuno che conoscevo, invece non èstato così, anzi la maggior parte delle persone erano già mie amiche.

Pangocciolo: Prima di andare alle medie pensavo solo ai miei futuri insegnanti, mi chiedevo:”saranno cattivi?”, invecequando sono arrivato a scuola mi sono accorto che gli insegnanti sono tutti simpatici e particolarmente bravi.

Pesciolina: Voglio dirvi che in questa classe mi trovo bene, con molte professoresse e con tutti i miei compagni.

Piemme: Prima di iniziare la scuola media ero preoccupato. Non volevo lasciare i miei amici, sono stato tanto triste l’ultimogiorno di scuola elementare. Arrivato nella Leonardo Da Vinci avevo molta paura, ma una volta entrato mi sono reso conto cheinvece erano quasi tutti simpatici. Sono felice di stare qui perché ho tanti amici delle elementari, dell’asilo a altri che ho conosciutoda poco. Le professoresse sono tutte molto simpatiche e con loro è un piacere studiare. Gli insegnanti hanno detto che ci farannofare molte visite guidate per farci conoscere maggiormente il nostro territorio.

Robin: In questi primi mesi di scuola media, mi sono trovato molto bene, sia con le professoresse che con i compagni di classe.I primi giorni di scuola pensavo che le insegnanti fossero severe, invece sono: simpatiche, dolci e gentili. Per me questa scuola èmagnifica.

Sere: Ho undici anni e da qualche mese ho iniziato la prima media. Prima ero molto preoccupata, i motivi principali eranodue: gli amici e gli insegnanti. Ora che la frequento mi sono subito sentita a mio agio con gli insegnanti e gli amici, e sono molto piùcontenta.

Spider: Io pensavo che la scuola media fosse più difficile invece è molto semplice. Non immaginavo di trovare professoricosì bravi e compagni così allegri. La quinta elementare non era molto facile, ma la prima media è un ripasso approfondito delleelementari. Mi trovo molto bene in questa classe.

SR: Prima di arrivare alle medie pensavo che sarebbero state difficilissime e pesanti, invece ho scoperto che le medie sonosemplicemente una scuola: si studia, si lavora, ci sono i compagni e gli insegnanti… ed è bellissimo!

Susy28: Prima di “trasferirmi” nella scuola media pensavo continuamente che sarebbe stato tutto più difficile e avremmoavuto voti più bassi, invece con grande stupore sin dal primo giorno mi è sembrato tutt’altro! È stato come togliermi un grandissimopeso. Si studia molto ma con serenità ed allegria.

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Titolo: Pensavo fosse… invece non è stato così! 1°D Autore:

Ali, Aury, BigStiK, Camy, Cissè, DoDò,GdoppiaA, GSP, Joseph, Kyklos, Lollo,Lucario, Marty, MattB.S00, Minnie, MitiKo, Pickwick, Rocky, Sary, Smarty, TechiD,Tommy, Xpaul

Data: 16/11/2011 17:20:23 Categoria: 1°D

Ecco a voi in esclusiva assoluta le considerazioni / riflessioni iniziali della classe 1°D.

Ali: Pensavo che alle medie dessero molti compiti difficili, molte pagine di storia, geografia e scienze da studiare per ilgiorno dopo; invece dopo due mesi mi sono accorta che non è vero. Le materie che pensavo fossero difficili in realtà non lo sono,inoltre gli insegnanti non assegnano compiti eccessivi.

Aury: Prima di entrare alle medie ero molto agitata e pensavo che le professoresse fossero “cattive” , che non ci fosseneppure la ricreazione, che dovessi passare cinque ore muta senza parlare, incollata alla sedia. Ora che frequento la media da duemesi circa, ho capito che non è così ma al contrario mi piacciono molto. Certo sono più complicate: devi svegliarti prima, hai piùcompiti, ma è una cosa normale, poi che senso avrebbe il nome se non fossero più difficili delle elementari? Non ci sarebbe gusto..

BigStiK Mi trovo nella classe prima “D” e sono molto felice, anche se prima di venire alle medie ero preoccupato; i mieiamici mi dicevano che gli insegnanti assegnavano tantissimi compiti, non è vero sono giusti. In questa classe ho trovato nuovi amicie delle professoresse simpatiche.

Camy: All’inizio pensavo che la scuola media fosse più difficile della scuola elementare, io sto in prima “D” e non è poicosì tanto difficile, infatti a me piace stare con gli amici e con i professori.

Cissè: Pensavo che nella scuola media tutte le materie nuove fossero difficili, invece già in questi primimesi ho capito che bello fare nuove esperienze, e inoltre conoscere tanti nuovi amici.

DoDò Quando sono arrivato nella mia classe, la prima “D” ho visto tante novità, tra le quali nuovi amici e nuovi insegnanti.Credevo che le medie fossero come le elementari invece non è vero. La scuola l’ho iniziata circa due mesi fa e sono assai felice diquesta nuova esperienza.

GdoppiaA: Fin dall’inizio pensavo che le scuole medie fossero particolarmente difficili; infatti il primo giorno ero moltoansiosa: appena entrati in classe già dal sorriso e dall’accoglienza che ci hanno “comunicato” le professoresse, ho capito che quelloche pensavo non era vero. Da qualche tempo “mi sono rimangiata” quello che pensavo, quindi sono sicura che quando terminerò lemedie sarò preparatissima pronta per superare un altro grado di scuola, grazie all’aiuto dei miei insegnanti.

GSP Pensavo che la scuola media fosse brutta, invece venire in questa scuola è bello perché imparo nuove cose, hoconosciuto tanti nuovi amici.

Joseph: Ho dieci anni e ho da poco iniziato le scuole medie. Sinceramente pensavo che fossero solo studio e niente riposo.Ho scoperto invece che non sono tanto male. Si svolgono tante attività divertenti e interessanti, insomma, qui sto molto bene.

Page 16: Cronache Leonardine

Kyklos: Pensavo che le medie fossero una scuola molto difficile e complicata, e in classe non potevi fiatare; a casadovevi passare tante ore per poter svolgere i compiti assegnati. Dopo alcuni mesi mi sono accorto che non è così, in classe si studiama in alcuni momenti ci si diverte anche, è i compiti a casa non sono così tanti.

Lollo: Quando ero alle elementari avevo moltissima paura delle medie perché pensavo che i professori fossero moltoseveri. Alle elementari si sa infatti, che non possono mettere una nota, ad un bambino di prima solo perché non scrive come un altrodi quinto liceo. La paura più grande era studiare! Quando alle elementari prendi un brutto voto, non succede nulla, ma se lo fai allemedie il brutto voto ti porta ad una situazione più difficile. Da quando sono alle medie le mie paure sono passate tutte, ora sonomolto più contento perché quello che pensavo non corrisponde al vero. Le giornate da quando sono qui sono bellissime.

Lucario: Iniziando la scuola media pensavo fosse difficile quello che avrei affrontato, anche perché, all’inizio, mi sentivo unpo’ solo, invece mi sono fatto nuovi amici. Il primo giorno è stato fondamentale, i professori erano tutti nuovi e mi è sembrato strano ilcontinuo via vai al cambio dell’ora; ho capito che con molto studio e una buona organizzazione sarebbe stato facile continuare. Perora tutto a posto e spero di finire il primo anno al meglio.

Marty: Prima di andare alle medie pensavo che ci avrebbero dato tanti compiti, non conoscevo nessuno, ma soprattuttopensavo che le professoresse fossero tutte “cattive”. Invece già dal primo giorno ho capito che non era così. Mi sono ambientatasubito, le insegnanti sono simpatiche, quando c’è da studiare si studia, quando c’è da sorridere si sorride. Insomma non vipreoccupate ragazzi, le medie non sono quelle che pensate!

MattB.S00: Pensavo che la scuola media fosse un luogo in cui regnassero serietà e silenzio, e che le professoresse fosserotalmente rigide che non si sarebbe potuto parlare (per me non ci sarebbero sati molti problemi, sono tranquillo), invece non è micacosì! Le professoresse e i professori sono tutti molti bravi e comprensivi, c’è chi urla di meno e di più. La scuola in generale e tutti gliambienti sono puliti, ariosi e luminosi. Ho fatto nuove amicizie e mi piacciono tutti i libri di testo, sono interessantissimi e pieni dinuove nozioni da imparare. Vorrei dire a tutti i ragazzini di quinta che non c’è bisogno di spaventarsi della scuola media.

Minnie: Pensavo che le scuole medie fossero un luogo triste e che gli insegnanti assegnassero ogni giorno miliardi dicompiti, invece alla Leonardo mi trovo bene e non ho più paura come prima. Devo dire che mi piace andare a scuola! si conosconuove persone e si imparano nuove cose; in quanto alle professoresse, che le descrivevano “cattive”, in realtà sono solo severe, ecomunque simpatiche!

MitiKo: Sono molto felice di trovarmi nella classe prima “D”. prima di arrivare nella scuola media Leonardo Da Vinci avevopensato che fosse tutto diverso rispetto alle scuole primarie, invece non cambia quasi niente, cambiano soltanto le insegnanti e icompagni di scuola; anche i compiti sono gli stessi, solo più difficili.

Pickwick: Prima di venire alla scuola media, pensavo che sarebbe stata “dura”: compiti a non finire, voti bassi , bocciature.Dopo due mesi di scuola media mi sono resa conto che questo non era vero.

Page 17: Cronache Leonardine

Rocky: Prima di venire alle medie avevo molti dubbi di come fosse la scuola, come erano le professoresse e altre cose.Dopo averla frequentata alcuni mesi mi sono accorta che in questa scuola è bello starci e le professoresse sono brave, anche sequando si inquietano diventano severe.

Sary: Pensavo che la scuola media fosse come un ostacolo enorme, che sarebbe stata una vera impresa, i professorisarebbero stati come dei grandi giganti; invece dopo alcuni giorni di frequenta ho cambiato immediatamente idea, perché i professorie la scuola sono magnifici.

Smarty: Sono appena entrata nella scuola media Leonardo Da Vinci. Inizialmente ero assai intimorita e pensavo che leprofessoresse sarebbero state molto più severe e avrebbero dato molti compiti. Invece, dopo qualche settimana, tutto questo si èsmentito e ho anche scoperto che alcune di loro sono simpatiche.

TechiD: Quando ero alle elementari, il pensiero che l’anno successivo avrei frequentato le scuole medie un po’ mispaventava; invece che sono già due mesi che sono qui, posso dire che è l’inverso di tutto quello che pensavo. La scuola media èbellissima, anche perché ho fatto amicizia con tutti.

Tommy: Vi voglio raccontare come è iniziata e come procede la mia avventura nella scuola media. Il primo giornopensavo che le professoresse non iniziassero subito a spiegare ed assegnare molti compiti. Qualche settimana dopo mi sonoaccorto che se non fai i compiti o non studi prendi la nota. Questa scuola è impegnativa però qualche volta ci si diverte.

XPaul: Prima di venire alla scuola media pensavo che sarebbe stato l’opposto di ciò che immaginavo. Inizialmente credevoche i professori sarebbero stati severi e che avrebbero dato tanti compiti, ma soltanto in una settimana ho cambiato idea.

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Titolo: Viaggio di un giovane immigrato Autore: DADDO

Data: 21/11/2011 17:43:27 Categoria: 3°A

Il mio nome è Samir e da anni il mio paese è sconvolto dalla guerra civile che ha costretto tantigiovani come me a partire. Così, mi sono ritrovati imbarcato su una nave, al freddo, di notte, senzacibo, ammucchiati proprio come le bestie. I bambini piccoli, disperati, che piangevano e le mammeincapaci di consolarli. Mi domandavo se fossi arrivato mai a destinazione e se avessi fatto bene adaffrontare questo viaggio. Pensavo alla mia famiglia... alla mia terra... poi, all'improvviso,cominciava a soffiare un forte vento, il mare si faceva sempre più grosso, e noi tutti impauriti, cistringevamo l'uno all'altro.

Finalmente il momento di paura era finito, il mare era tornato ad essere tranquillo e anche noi cisentivamo rilassati; dai buchi della barca, vedevo il cielo sereno: un nuovo giorno era iniziato. Lafame cominciava a farsi sentire e mi chiedevo quanto tempo mancasse prima del grande arrivo. Adun tratto iniziai a sentire dei movimenti strani e il comandante della nave, ci chiamava a gruppi perfarci scendere. La barca si era fermata, eravamo ormai vicinissimi. In lontananza si vedevano degliuomini vestiti di blu che stavano aspettando il nostro arrivo e dei gommoni, messi in fila per due,che ci avrebbero portato sulla terra ferma.

Una volta arrivato sulla costa, ringraziai mille volte il cielo e ricordo che in quel momento mi venneda piangere, tanta era l'emozione. La protezione civile si adoperò al meglio per farci scaldare, persfamarci, ma soprattutto per farci sentire meno il disagio di trovarci in una terra straniera. Si,proprio così, mi ritrovavo all'improvviso solo, senza conoscere la lingua, senza sapere dove andare,lontano dai miei cari, e piano piano prendevo sempre più coscienza di questo abbandono totale. Maavevo fatto una promessa prima di andare via e intendevo mantenerla. Così mi feci coraggio ecominciai a chiedere dove sarei potuto andare per trovare un lavoro, un posto per dormire. Incontraiun giovane volontario, Giovanni, che mi consigliò e mi disse che per i primi tempi avrei potutoappoggiarmi da lui. Non mi sembrava vero! Cominciavo a vedere le cose sotto un'altra luce e lasperanza mi accompagnò in quelle lunghe giornate che seguirono, mentre andavo alla ricerca diqualcosa da fare. Finalmente riuscii a trovare un posto come operaio in un cantiere, così cominciai amettere un po’ di soldi da parte.

Passavano i mesi e non contento di quello che facevo, decisi che avrei potuto studiare, permigliorare ancora di più. Così, con l'aiuto di Giovanni, che nel frattempo era diventato il miomigliore amico, sono riuscito a mantenere la mia promessa. Oggi mi ritrovo qui, in Italia, con unlavoro, una casa, la mia famiglia e tutta quella sofferenza è ormai un ricordo lontano. A volte mifermo a pensare a chi è stato meno fortunato di me e ancora è costretto a subire violenze e non sacome poter fuggire.

Ma la speranza che ci sia per tutti un futuro migliore è ancora forte nel mio cuore, così comela volontà di farmi apprezzare ogni giorno di più da questo mio nuovo paese.

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Titolo:Recensione spettacolo teatrale : Komeun Kiodo nella testa Autore: ElMaNo

Data: 24/11/2011 15:08:39 Categoria: 3°C

genere dello spettacolo è comico e allo stesso tempo fa riflettere. I luoghi in cui si svolge lo spettacolo: il "Muretto sulla strada" e lacamera di Letizia. Lo spettacolo è ambientato ai giorni nostriSi narra la storia di tre amici: Letizia, Tommaso e Riccardo. Tutti e tre, sono stanchi di vivere la loro vita, soprattutto di andare ascuola ed obbedire ai loro genitori. Letizia e Tommaso quando sono insieme bevono alcolici, birra, fumano sigarette e Letizia fumaper la prima volta una "canna". Riccardo, invece, vive in un mondo tutto suo, fatto di computer e cellulare. Passa 24 ore al giorno su24, a giocare "Alla lotta contro i draghi alati". I suoi unici due amici credono che sia “scemo”.La Leti incomincia ad andare male a scuola e sentendosi "oppressa" da tutto e da tutti, tratta male i genitori dicendo parolacce eurlando. Odia avere 16 anni, lei, ne vorrebbe avere 18, 19. Conosce, un ragazzo, Alex, che veste tutto firmato e le propone di ballare"sul cubo" nella sua discoteca; ..uno dei sogni di Letizia, era quello di diventare famosa e così accetta. Successivamente, Letizia si èlasciata con Alex, ed è triste, perché non ha più nessuna opportunità per il futuro. Un pomeriggio, mentre si trovavano al Muretto (illoro punto di ritrovo), i tre litigano e, da quel giorno non si sono più incontrati. Riccardo è partito per Boston, Tommaso è diventato unalcolizzato e Letizia, continuava ad inseguire il suo sogno di diventare famosa. Così una sera, va ad una festa, dove c'erano tuttepersone importanti; lì la ubriacano, la fanno fumare, la fanno ballare, fino a quando sviene e, viene portata d'urgenza all'ospedale.Rischiava di morire, ma fortunatamente si è salvata. Da quel giorno, sia Letizia che Tommaso, ma anche Riccardo, mettono la testaa posto e, chissà come diventeranno, da adulti e da genitori......... !!!

La scena che ci ha colpito di più è stata quando Letizia è in camera sua, fuma; non si preoccupa di dare un dispiacere a se stessa eanche alla sua famiglia; crede che basti veramente spruzzare un po’ di profumo, per la camera e cosi la sua "puzza" non si sentirà,tutti lo sanno, una volta che la nicotina viene sprigionata dalla sigaretta rimane intrappolata non solo nei polmoni della protagonista,ma anche sui vestiti, sui vetri, sulle tende, sulle coperte e perfino sui quadri ! Lo spettacolo ci vuole far capire quanto siano brutte ledipendenze sia riguardo la salute, come l'alcolismo o il fumo, ma anche le dipendenze televisive, tecnologiche e anche quelledall'aver smania di comprare. Di qualunque tipo siamo fanno ugualmente male.

Giudizi personali: Scegliere sottintende un pensiero,una critica,vuol dire affermare la propria indipendenza. Essere adolescenti,significa, avere giudizio , senso di critica, ma soprattutto avere coscienza e fare le scelte giuste. Lo spettacolo ci è sembrato moltoaffascinante, il tema è adatto alla nostra età. Kome un kiodo nella testa, è la prova ,che, se non si ha, consapevolezza di sé, inparticolare nel periodo dell'adolescenza, le scelte sbagliate, hanno sempre e comunque delle conseguenze, a volte irreparabili.Navigare...vedere la prua che taglia le onde, sentire il rollio della nave e sulle labbra, il salmastro che brucia, Navigare...distinguerele maree,assecondare la brezza... Navigare..con un occhio alla bussola e un orecchio allo scricchiolio della barca... Navigare comeun marinaio non come un naufrago che non sa dove andare.Questo è l'augurio per tutti noi.

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Titolo:Relazione su un libro: Per questo michiamo Giovanni Autore: Mimi, Crazy Heart , EbonyM

Data: 01/12/2011 07:52:45 Categoria: 3°A

Ultimamente in classe, con la professoressa di italiano, abbiamo letto un libro dal titolo “Per questomi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Il libro racconta di una giornata tra padre e figlio, in cui ilpadre decide finalmente, di dirgli perché fra tanti nomi, abbia scelto per lui Giovanni.

L’ argomento principale del libro è la mafia, e un grande uomo, Giovanni Falcone, che hasacrificato la vita per proteggere la sua amata terra: la Sicilia. Padre e figlio vanno in giro da unluogo all’ altro nella Palermo di oggi ed ogni tappa è di spunto per raccontare momenti importantidella vita di Giovanni Falcone, che nacque a Palermo il 20 maggio 1939 ed aveva due sorellemaggiori, un padre e una madre molto severa. Da piccolo non era un “secchione”, ma prendeva beivoti e sua madre era sempre pronta a compararlo ad un compagno di classe, molto bravo a scuola.

Subito in Giovanni si fece sentire la voglia di giustizia, infatti era sempre pronto ad aiutare gli altriquando venivano scherniti per un qualsiasi motivo ed aveva sempre voluto emulare i suoi parenti,che erano per lo più eroi di guerra. Fin dai suoi primi incarichi come pretore, Giovanni inizia adaffrontare casi sulla mafia e a voler in tutti i modi smascherare i “cattivi”; diventerà giudice el’unico sogno della sua vita sarà quello di liberare Palermo dalla mafia. Ma ovviamente un uomodella sua portata deve avere per forza dei nemici, che si fanno subito sentire ed a causa di probabiliattentati, è costretto a restare chiuso in casa e ad uscire solo per andare a lavoro , ma sempreaccompagnato dalla scorta.

Purtroppo però, la gente comune, nonostante i diversi arresti, non vuole credere agli orrori dellamafia e inizia a criticare Giovanni e ad ostacolarlo, tanto che lui decide di trasferirsi a Roma. Quistarà bene, ma quando tornerà a Palermo sarà vittima di un attentato in cui morirono lui e suamoglie Francesca. Ma con la morte di Giovanni la guerra non finì, anzi, inizia. Vengono risoltialcuni casi su cui stava lavorando, vengono arrestati molti mafiosi e la gente incomincia ad apriregli occhi sulla mafia.

Questo libro è stato non solo interessante, ma anche molto educativo, perché fa conoscere a noiragazzi, molti aspetti della nostra società che fino ad oggi non sapevamo o ignoravamo.

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Titolo: STEVE JOBS Autore: FB&LM

Data: 02/12/2011 13:47:11 Categoria: 3°C

Il 5 ottobre 2011, mentre stavamo guardando la televisione, i telegiornali hanno annunciato lamorte, di un grande genio delle nuove tecnologie. Qualcuno, lo aveva definito, "IL CRISTO DEICOMPUTER", con angelica aureola, una lunga tonica e in mano due tavolette a forma di iPad, lenuove "TAVOLE DELLA LEGGE"!!Stiamo parlando di Steve Jobs, un uomo che ha saputo seguire il suo cuore, il suo istinto, e hapensato al futuro del Mondo. E' nato a San Francisco, e fu subito adottato. La madre biologica, fecein modo che suo figlio andasse all'Università, un giorno, affidandolo ad un avvocato e a sua moglie.In realtà, questi, non erano laureati e per pagare l'università di Steve, hanno speso tutti i risparmi diuna vita.Steve Lasciò i suoi studi a 18 anni, perché non capiva come tali approfondimenti, potessero aiutarloa trovare la sua strada. Seguiva solo un corso di calligrafia, e per fare questo, dormiva per terra acasa di suoi amici e, ogni giorno portava ad un venditore le lattine vuote di coca-cola, perguadagnare 5 centesimi. Ammiriamo molto la sua forza di volontà, non so se noi, avremmo potutofare quello che è stato in grado di compiere Steve, abbandonare gli studi, iniziando a percorrere unastrada, ma senza una fine, senza una meta precisa. Jobs ha avuto un grande coraggio, in fin dei contiha fatto la cosa migliore, ha seguito il suo cuore!Steve Jobs è il fondatore della Apple, i cui prodotti, sono i migliori, anche se a dire la verità sonomolto costosi. Sono sempre all' avanguardia in tutto e per tutto. Un giorno spero di possedere uniPhone, un telefonino a schermo multi-touch con delle proprietà fantastiche!Il suo più celebre discorso, è quello fatto ai neolaureati di Stanford, una costosa ]universitàamericana. Mentre lo ascoltavamo sprofondando in un mare di lacrime, ci ha commosso molto lasua storia, le sue parole, i suoi pensieri; abbiamo capito che con piccole cose si può ottenere ciò chesi vuole, che le grandi cose si compiono con “piccole persone”, che spesso hanno, avuto un'infanziadifficile, come Steve Jobs. Essere adottati, non è una cosa semplice da superare e quindi è stranopensare, che una persona qualunque, con una vita difficile, possa superare tutto questo e diventareun grande uomo, uno dei più famosi al mondo.

Jobs dice: Certamente non era possibile vivere i puntini guardando il futuro, non è possibile unire ipuntini guardando avanti: potete unirli solo all’ indietro. Così dovete avere fiducia che in qualchemodo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere al vostro destino, al vostro intuito. Pernoi questo è un grande insegnamento perché, abbiamo capito che per “fare” il futuro bisognaguardare il passato, guardare le nostre azioni precedenti, buone o cattive che siano, per migliorarle ecredere sempre in se stesso. Steve dice a tutti noi, che la vita a volte può essere difficile e che ci puòcolpire con un mattone in testa e che comunque, non bisogna perdere la fede. Ciò che dice il nostroprotagonista è assolutamente vero. Spesso, è successo anche a noi, di non trovare la forza perandare avanti, in questi casi si pensa di non capire dove mettere le mani, sentirsi impotenti e fragili,è ciò che accade. Ecco, noi non siamo grandi esperti, perché fortunatamente la vita, non ci ha messoin difficoltà. Ci stiamo rivolgendo soprattutto ai malati come ad esempio quelli di tumore, ictus,Alzheimer, le cui condizioni, sono veramente complicate ed è difficile pensare al futuro. Steve Jobsparla molto di vita e di morte, questo perché era malato di tumore al pancreas e la morte, era la cosapiù probabile, perché si trattava di una malattia rara; i dottori si sono accorti troppo tardi che era ditipo curabile. Jobs dice: vivi ogni giorno come se fosse l’ ultimo! Per 33 anni, ogni mattina, si èguardato allo specchio dicendosi: -“ Se oggi fosse l’ ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quelloche sto per fare oggi ?” Ogni qual volta la risposta era no, quella cosa doveva essere cambiata.Dopo aver sentito questa frase, abbiamo provato anche noi a farlo, ma non è così facile come

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sembra, perché, per esempio, dobbiamo studiare ogni giorno anche se non vogliamo, perché non sipuò abbandonare la scuola, gli studi, poiché servono … Sarebbe bello, fare ogni giorno quello chesi vuole, ma non sarebbe possibile, soprattutto perché, i genitori ce lo impedirebbero.“Per Jobs nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso, non vorrebberomorire per andarci. E nonostante tutto, la morte è la destinazione che condividiamo. Nessuno gli èmai sfuggito”. Ed è così, come deve essere, perché la morte è con tutta probabilità, la più grandeinvenzione della vita. E’ l’agente di cambiamento della vita stessa.Sentendo queste parole, abbiamo capito, perciò, che bisogna godere ogni momento della nostraesistenza. Anche se la morte fa paura, si dovrà affrontare un giorno o l’ altro. Bisogna seguire isogni e gli obiettivi , perché facendo quello che si vuole fare lo si fa nei migliori dei modi.

Steve Jobs, ci saluta con il suo messaggio di addio “SIATE AFFAMATI, SIATE FOLLI”,significa quindi, difendere i propri ideali e volere anche cose assurde, dette dall’ uomo che hasaputo osare. La Apple ha perso un genio creativo, il Mondo ha perso una persona straordinaria, noiabbiamo perso una fonte di ispirazione, ma il suo cuore resterà sempre fra di noi , ricordandolocome un forte uomo, colui che ha inventato il futuro, l’ uomo che ha saputo osare !

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Titolo: Visita allo stadio Olimpico in Roma Autore: AuryMatt

Data: 05/12/2011 13:12:09 Categoria: 3°B

Ormai da qualche anno la nostra scuola partecipa con grande entusiasmo al progetto “I Valori delloSport”.Il 18 ottobre 2011 si è tenuta a Roma, allo stadio Olimpico, la premiazione del concorso, noi ragazzidella 3°B ed altri 3 rappresentanti della altre classi coinvolte nel progetto insieme alle insegnanti discienze motorie, abbiamo avuto l’ opportunità di partecipare direttamente alla manifestazione.

La mattina del 18 siamo partiti dalla stazione di Colleferro verso le 08:09 con il treno diretto aRoma Termini. Appena scesi dal treno, verso le 09:00, siamo andati a fare colazione, subito dopoabbiamo preso la metro, poi l’autobus e finalmente siamo arrivati allo stadio Olimpico, siamoentrati dalla Curva Sud. Eravamo molto emozionati e per l’occasione abbiamo scattato molte foto.Ci siamo messi in cammino verso la sala conferenze, abbagliati dalla struttura del grande edificio.Siamo stati premiati per i giochi sportivi studenteschi tenutesi lo scorso anno: il nuoto femminile eil calcio maschile con l’oro. Quando siamo “scesi” in campo abbiamo cercato di non chiudere gliocchi neanche un secondo, per non perderci nulla di quello spettacolo meraviglioso ed enorme.

Siamo stati in tribuna Monte Mario, dove abbiamo goduto di una vista SPETTACOLARE delle duecurve. In campo ci siamo seduti sulla panchine riservate agli allenatori e alle riserve ( altro chepanchine, sembravano poltrone del cinema!). Attraverso una scaletta situata sotto il livello delcampo siamo potuti entrare nella zona riservata agli spogliatoi delle squadre Roma e Lazio. Sonograndi e bellissimi, è stata una fantastica esperienza perché abbiamo visto realizzarsi davanti ainostri occhi un grande sogno.

Dopo aver visitato le maggiori aree d’interesse, abbiamo concluso la bellissima mattinata con unmega-pranzo al MC DONALD della stazione Termini e il viaggio di ritorno è stato il momento piùnegativo perché il treno era molto affollato! Sarebbe bello ripetere un’esperienza simile!

Allora, amici, impegniamoci sempre e altre premiazioni ci vedranno protagonisti!

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Titolo: Genitori e ragazzi...litigi comuni. Autore: FEde

Data: 12/12/2011 14:57:22 Categoria: 3°A

Caro diario, oggi è stato un giorno un po’ focoso per me…io e mia madre abbiamo litigato ben trevolte, e adesso sono in punizione fino a venerdì prossimo.Dopo sei, e dico sei ore di estenuante e stancante studio, non vedevo l’ora di rimettere piede in casa.Uscito dall’ascensore del mio palazzo, un odore…sgradevole, un odore di quelli che noi ragazziodiamo, l’odore…del MINESTRONE…! Il minestrone è la cosa che io odio di più al mondo, il mionemico più acerrimo, e quando mamma lo cucina per me è una tragedia…Salendo le scale, finoall’ultimo, ho sperato che l’odore non venisse da casa mia, ma gradino dopo gradino, le miesperanze andavano svanendo sempre più, il minestrone era proprio quello di mia madre!Subito entrato a casa, ho iniziato a sbuffare e a dire a mia madre che non avrei mai mangiato quellaminestra, mia madre seccata dalle mie parole, mi voleva costringere a mangiarlo, ma io ho tenutoduro e sono andato avanti, forte nel pensier mio. La litigata è andata avanti per minuti, fino a che ioho ceduto e ho mangiato il minestrone.

Mamma, a volte, pensa che io sia ancora un bambino, e mi dice, e mi fa, raccomandazioni che perme ormai sono scontate, del tipo: "mettiti la maglia un po’ più pesante che oggi è più freddo, tieni ilcellulare che squilla altrimenti se non rispondi mi agito, non aprire a nessuno che non conosci", epitipum e pitipam e così via.

Secondo me è la cosa più normale che possa accadere la litigata tra genitori e figli anche perché, noiragazzi in questo periodo stiamo crescendo e vorremmo un po’ più di privacy, ma i nostri genitorisono sempre pronti a metter becco nei nostri affari. Mi sento controllato, a volte quasi soffocato,però mi rendo conto che il loro fare è per eccesso d’amore nei miei confronti. Passata la rabbiamomentanea che mi porta allo scontro con la mamma o con il papà, realizzo spesso che sono loroad aver ragione in quanto agiscono solo per il mio bene.In linea di massima mi ritengo un ragazzo fortunato, caro diario, perché in fondo ho un bellissimorapporto con i miei, forse grazie al fatto che da quando sono piccolo mi hanno abituato al dialogo ea condividere con loro quasi tutte le mie esperienze. Infatti c’è qualcosa che tengo nascosto lorocome d’altronde è giusto che sia per la mia età.I miei genitori sono abbastanza giovani e proprio per questo possono capire e condividere meglio lefasi della mia crescita anche quando divento insopportabile, per gli sbalzi d’umore tipicidell’adolescenza.

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Titolo:Uno sguardo, un'intesa!! Un amore incondizionato!! Come un animale puòcambiarti la vita... Autore: Ale,NeGe

Data: 09/01/2012 09:03:34 Categoria: 3°A

Vi voglio raccontare la storia di un libro che ho appena finito di leggere: ”Un'inattesa lezioned'amore”. In esso si narra la storia autobiografica di una donna americana con un passatoingombrante, segnato dall’alcool e da un marito violento.Susan, questo il nome della protagonista, un giorno viene chiamata da un'associazione animalista,che ha appena confiscato una ventina di cavalle con i rispettivi puledri, nella speranza che la signorapossa adottarne alcuni. La donna, decide di accettare, e si porta a casa Lay Me Down una giumentamalata e malnutrita. Nel curare e nutrire e curare la cavalla, Susan riesce a vivere tutte le emozioniche non mai ha provato nella sua triste vita.

Un brutto giorno, però, la cavalla inizia a mandare cattivi segnali e si ammala, il veterinario, dopoaverla visitata, afferma che ha un tumore che si sta espandendo in tutto il corpo. Distrutta Susanprova a salvarla in tutti i modi, ma alla fine deve sopprimerla. La scena più bella è proprio quellafinale: ci si trova nel mese di Maggio, quando risplende nel cielo un bel sole caldo. La signoradecide di sopprimerla in quel mese perché la giumenta adora il sole. La portano in un prato, accantoalla stalla, e, appena gli iniettano un veleno, Lay Me Down cade a terra tra le braccia di Susan chegli sussurra nell’orecchio tutto il suo amore.

Questa scena fa veramente commuovere, perché si vede proprio l'amore tra una donna ed unanimale che insegna alla prima a vivere: Susan, cosi riesce a trovare, grazie a Lay Me Down, laforza di combattere l'alcool e tutte le ingiustizie della vita. Tutto grazie a quella cavalla!

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Titolo: Sono sola in riva al mare e mille pensieri si affollano nella mente. Autore: Lella

Data: 11/01/2012 18:13:05 Categoria: 3°C

Il mare è il luogo adatto per starmene un po' da sola per conto mio, a pensare ... a me e alla mia vita.La spiaggia di Fregene è deserta. Le onde del mare suscitano in me tranquillità, cullano il mioanimo confuso e spaventato.

Nella mia testa si affollano mille pensieri che neanche il fruscio del vento riesce a scacciare. Ilprimo è sul mio futuro, cosa farò, chi sarò e cosa diventerò ... Ci sono molti enigmi nella mia vitafutura che vorrei poter riuscire a risolvere. Ora c'è la scelta della scuola superiore e non ho le ideechiare. Devo dire che questa è la prima decisione importante che forse sarà capace di rispondere aimiei interrogativi. Mentre penso a questo, fisso una parte ben precisa; proprio il punto in cui lapatina d'acqua trasparente, arriva ad incontrarsi con il cielo: l'infinito. L'infinito è una cosa astratta,che ogni uomo cerca di raggiungere.

A fianco a me ci sono delle piccole impronte, poco profonde: quelle di un bambino che mi fannoricordare quando ero piccola e stavo con la mia famiglia, insieme al mare: realizzo una foto a colori.Io e mia sorella che sorridevamo, per la nostra prima volta al mare ... Bei ricordi. Rivedo la scena suquesta spiaggia: Sorrido. Piccoli, grandi ricordi importanti. Chiudo gli occhi e poi li riapro,ritornando alla realtà abbandonandomi completamente alla leggerezza del vento che mi scompiglia icapelli. Da bambina era tutto più semplice: senza problemi, difficoltà. Il mio sguardo profondo èipnotizzato, dal vedere sullo sfondo del cielo, l'immagine di loro: i miei amici più importanti. Loroper me ci sono sempre, anche nei momenti più difficili.

Voltandomi e guardando la strada, penso alle delusioni di persone che credevo amiche. Nella miabreve adolescenza, ho incontrato anche difficoltà, ostacoli da oltrepassare; in fondo l'adolescenza èanche questo superare i problemi e pensare a godersi il presente; perché dal passato si impara, ma èl'unica cosa, nella vita, che non si potrà mai riavere. Il sole, timido come un bambino, inizia atramontare e un raggio si protende verso di me, come per salutarmi con un bacio, dolce, leggero,caldo. La mia vita mi piace, ma sono spaventata, dal mio futuro, dai problemi più grandi di quelli diadesso ... Le giornate trascorse a pensare sono molte, ma in riva al mare è tutta un'altra cosa ... con isuoi profumi persuasivi e i suoi suoni sottili.

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Titolo: Buona ricreazione a tutti! Autore: Francy

Data: 13/01/2012 20:44:55 Categoria: 2°D

PASTICCINI DI PASTA FROLLA

ingredienti:250 g. di farina130 g. di burro100 g. di zucchero2 bustine di vanillina zucchero1/2 bottiglietta di aroma di rum, o limone2 uova

Preparazione:lavorare il burro e lo zucchero per ottenere una crema omogenea, incorporare gli altri ingredienti elasciare riposare l’impasto per due ore. Stendere la pasta frolla, e ritagliare con lo stampino ibiscotti. Cuocere, con l’aiuto di un adulto, nel forno a 190°C per 10 minuti. Servire con abbondantezucchero a velo e …. dolcissima merenda a tutti!

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Titolo: Sono sola in riva al mare e mille pensieri si affollano nella mente. Autore: NoeP

Data: 18/01/2012 15:08:14 Categoria: 3°C

Leopardi diceva che, la felicità non esiste, tuttavia, riusciamo a provarne un po’, quando nonabbiamo problemi, né pensieri, almeno, in quell'istante. Provo, felicità, in questo preciso momento,perché, nella mia mente, immagino con fiducia il futuro e, per questo, sono entusiasta. Quando sarògrande, non avrò pensieri, se tutto va come immagino. Il concetto dell'immaginazione non è poi,così astratto, in quanto basta crederci davvero, perché ciò che vogliamo si realizzi.

Ecco, sono qui, sola, in riva al mare, a pensare alle mie aspettative. Sono una goccia, nell'immensooceano, ma, ogni goccia è unica ed ha “il diritto” di vivere al meglio! Sono molto giovane, troppecose, dovrò ancora fare, molte esperienze ancora vivere. Tanti luoghi, ancora visitare. Se solo pensoa qualche anno fa... quando consideravo l'età dell'adolescenza, un brutto periodo, molto lontano,difficile da raggiungere, ma soprattutto da vivere...! Davanti a me, vedo l'infinito. L'orizzonte mi fapensare al mondo, vasto, misterioso, eppure così avvincente. Vorrei dipingere questo paesaggio, suuna tela, così da appenderlo, in camera mia, per osservarlo, ogni giorno, da poter così provare dinuovo pienezza, completezza, emozioni che mi fanno riflettere su me stessa e appunto, sulle mieaspettative future. L'oceano è come uno specchio, sembra quasi, che mi parli e, mi ricordi imomenti in cui, pensavo a come, sarebbe stato, diventare grandi. Avrei tanto voluto vedere, la lineache, divide queste due importanti fasi, l'età infantile dall'età adolescenziale. La verità è che, nonesiste , nessuna linea divisoria, il passaggio avviene lentamente, senza accorgersene.

Il tempo, passa in fretta, questa è una delle cose su cui, rifletto ogni giorno. Ora, sono qui, in riva almare, ma prima che io, me ne accorga, sarò di nuovo in camera mia, a ricordare e a riflettere suquesto splendido giorno, passato a pensare a quello che sono diventata, con il passare degli anni.Ognuno è, quello che sceglie di essere. Al giorno d'oggi, a causa della vita frenetica che tuttipraticano, a volte, i piccoli momenti, sono sottovalutati e per questo, non considerati. Secondo ilmio parere, ognuno, deve prendersi tempo per riflettere sulla propria vita. Come dicono i mieigenitori, "per staccare la spina", di tanto, in tanto. Per quanto riguarda, il mestiere cheintraprenderò, sono consapevole, di non sapere, ancora, per quale sono portata, quello che mipiacerebbe praticare, lo stesso vale anche per quanto riguarda l'ambito universitario. Le mie idee e imiei gusti, cambiano di giorno in giorno, dunque sono sicura che, sarò indecisa anche tra un paio dianni... Essere adolescenti, significa, anche essere consapevoli, che, le scelte hanno di sicuro un forteimpatto sul presente e influenzeranno il futuro, che ci aspetta. Esso è la somma di tutte le nostreazioni, che si ripercuoteranno per sempre.

In proposito qualche giorno fa, siamo andati a vedere, con la nostra scuola, uno spettacolo teatrale,sulle dipendenze, dal titolo "kome un kiodo nella testa". Per prendersi una pausa, ad esempio, èimportante andare a teatro, perché è fondamentale, riflettere su spettacoli teatrali, che magari,parlano della nostra età, del periodo che stiamo attraversando, perché, le brutte abitudini, inizianoproprio ora, in un periodo, in cui niente è come appare. Non saprò mai, cosa mi attende, ed anche seè bello pensare al futuro, voglio dedicarmi al mio presente, in quanto, cercherò di viverlo almassimo delle mie potenzialità.

Una delle mie, tante prospettive, non a caso, è quella di non frequentare mai cattive compagnie,perché anche, le sane, buone e forti amicizie contribuiscono nelle nostre scelte, perché moltospesso, magari inconsciamente, ci spingono a fare cose sbagliate, addirittura dannose per la nostravita. Arrivata, al periodo adolescenziale, ho imparato molto più, di quello che avrei maiimmaginato. Prima cosa, "non giudicare mai un libro dalla sua copertina". A prima vista, tuttisiamo, molto abili nel pensare, nel giudicare le persone, dal loro aspetto, dal loro abbigliamento.

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Ognuno, ha un lato nascosto. Tutto quello di cui sono a conoscenza è frutto della mia vita. Ma, diuna cosa sono sicura, in questo bagaglio culturale, c’è ancora spazio, per colmarlo, con le mieesperienze future e che sarò fiera di tramandare anche ai miei figli.

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Titolo: Autore:

Data: Categoria:

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Titolo: I ragazzi e.... Autore: Nico

Data: 19/01/2012 21:05:41 Categoria: 2°G

12 anni e già 1000 impegni..... non c’è più un giorno della settimana che posso dedicare alla miafamiglia alla mia camera e a un po’ di riposo. Scuola, catechismo, rugby, strumento musicale,nuoto, insomma le ore per noi giovani dovrebbero essere 48 e non 24.

Penso che sinceramente è tutto troppo, facciamo molte cose e spesso mi chiedo se le facciamo poitutte bene, è vero che siamo in un'altra era, mi dice spesso la mia mamma che non è poi così"anziana", ma tutto questo correre dietro mille attività sarà poi un bene?

L'importante non è solo sentirci impegnati ma è importante impegnare in maniera sana e giusta ilnostro tempo e se possibile primeggiare anche nei diversi campi ecco perché cercare di fare le cosesempre al meglio, la mediocrità non aiuta mai e nella nostra società purtroppo neanche seprimeggiamo riusciamo ad emergere sempre.

L'augurio per noi ragazzi è di partecipare ma cercare anche di "vincere" e........

Page 32: Cronache Leonardine

Titolo: Arriva il circo! Autore: By Ary

Data: 23/01/2012 08:20:43 Categoria: 2°D

Ehi! Cari amici lettori, come state? Un po’ vi ho trascurato, lo so.Però oggi voglio farmi perdonare raccontandovi la mia avventura al Circo Acquatico “MagnificoAcquatico”, un viaggio nel fantastico mondo di Oceania.Lo spettacolo si è svolto a Roma in Via Tor di Quinto, la grande distesa d’erba occupata ,fino aqualche mese fa, dal Gran Teatro.

Il circo, da 5 anni, gira l'Europa con un divertente spettacolo, senza animali, che coinvolge e divertegrandi e piccini di ogni paese.

Io sono stata incuriosita dal clown, che cade accidentalmente in acqua e, non sapendonuotare,finisce in fondo al mare, dove gli capitano una serie di divertenti avventure.Qui incontra tanti simpatici personaggi da cui impara sempre qualcosa di nuovo.

I mie genitori mi hanno spiegato che è una storia in cui due mondi diversi si incontrano tra loro,riuscendo a vivere in concordia e amicizia.

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Titolo: Lo specchio parlante. Racconto fantasy Autore: Susy99W

Data: 25/01/2012 18:05:31 Categoria: 2°B

Un giorno, in una vecchia cassetta in soffitta trovai uno specchio, era impolverato e sporco, ma eramolto bello, così ci soffiai sopra per eliminare la polvere, quando sentii un rumore:- Ahia! Mi fai il solletico!Qualcuno aveva parlato … ma chi? Eppure ero sola in casa! Poggiai lo specchio sulla scrivania pervedere chi c’era in casa;- Non abbandonarmi qui!La voce aveva parlato di nuovo, allora tornai in camerae se fosse stato lo specchio a parlare?Era proprio come pensavo!Lo specchio mi raccontò di essere nella mia famiglia da molte generazioni e disse di essere l’ultimooggetto magico rimasto sulla Terra. Mi raccontò che secoli fa gli uomini possedevano la magia, maquest’ultima fu sostituita pian piano dalle invenzioni tecnologiche dell’uomo che aveva ormai moltecomodità, utilizzate al posto della magia, usata solo per farsi la guerra.L’energia magica allora era tornata nel Bosco di Smeraldo perché gli uomini non erano in grado diusarla saggiamente.Poi mi disse che ero l’unica in grado di recuperare l’energia magica:- Ma ricorda -mi ammonì - essa appartiene anche alle altre creature, perciò devi prendere solo laparte che spetta all’umanità!Ma io cosa dovevo fare?All’improvviso venni risucchiata dallo specchio … mi ritrovai così in una radura, da cui partivanodue sentieri. In mezzo all’erba c’era un buffo ometto non più alto di un metro, era tutto vestito diverde e aveva una lunga barba arancione.Mi scrutò con i suoi occhietti neri e vispi ed esclamò:- Ciao! Come mai sei qui?Io gli raccontai la mia storia e lui si offrì di farmi da guida.Mi spiegò che il sentiero alla mia destra mi avrebbe condotta a ciò che cercavo, l’altro a sinistra miavrebbe portato in un castello dove sarei diventata una potente regina, senza dovermi preoccuparepiù di nulla.Ero molto tentata dalla ricchezza che mi proponeva il secondo sentiero, ma avevo una missione daportare a termine … alla fine, anche se a malincuore, capii quale strada dovevo prendere e girai adestra, seguita dal piccolo folletto verde.Dopo mezz’ora di cammino in un bosco magnifico e rigoglioso trovai due fontane e il follettospiegò:- Se tocchi l’acqua della fontana a destra riceverai il dono dell’immortalità, mentre nella fontana asinistra scorre un liquido che ti farà giungere alla tua meta.Non resistevo dalla tentazione di ricevere il dono dell’immortalità, ma sapevo qual era la stradagiusta da prendere. L’unica difficoltà era decidermi ad andare avanti … ma si! Avrei scelto lafontana a sinistra.Anche quella mi avrebbe dato un grande dono! Così vi immersi la mano, tra i fitti alberi si aprì unsentiero, lo imboccai e poco dopo mi trovai in un’altra radura. Al centro di essa, sospeso di unmetro circa dal suolo, c’era un globo di luce densa dalle dimensioni di un pallone da calcio.emanava una luce verde e bianca che sembrava muoversi all’interno della sfera. Dei sottili fasci diluce la collegavano ad ogni albero, pianta o insetto presente nella radura, cioè a tutte le creatureviventi, tranne che a me.Vicino ad esso c’era un piedistallo di roccia coperta di erbe rampicanti. Su di esso c’era un libro,una foglia e un calamaio. Il libro era molto grande, rilegato in pelle color muschio.Cominciai a sfogliarlo, conteneva un lunghissimo elenco di nomi di specie di piante o animali

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presenti sulla Terra, molte erano conosciute, altre no … ad un certo punto trovai una scritta:UMANITA’.La scritta era stata cancellata … poi capii; era l’elenco delle creature che utilizzavano l’energiamagica mentre l’umanità era stata cancellata, come aveva raccontato lo specchio.Presi la foglia, che era molto simile ad una penna, ne intinsi il gambo nel calamaio pieno di linfa escrissi nuovamente la parola UMANITA’ … milioni di nuovi fasci di luce uscirono dal nucleoverde, uno di essi entrò nella mia mano, mentre gli altri stavano sicuramente andando da tutti glialtri uomini, donne e bambini presenti sulla Terra … all’improvviso tutto divenne nero e mi ritrovaidi nuovo nella mia camera con lo specchio in mano.Non parlava più, ma sul palmo della mia mano c’era disegnata una stella verde molto luminosa… ero riuscita a portare a termine la mia missione!

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Titolo: Lezioni di giornalismo Autore: Robybi

Data: 27/01/2012 19:11:08 Categoria: 2°D

In questi giorni nella mia scuola la “ Leonardo Da Vinci” abbiamo avuto il piacere di avere con noiil dottor Giulio Iannone, condirettore del giornale locale “Cronache Cittadine”, che sta tenendoquattro lezioni sulla professione del giornalista, riservate agli alunni delle classi seconde del nostroistituto. Tutti abbiamo ascoltato con interesse ed entusiasmo; ed io in particolare ho imparo tantecose nuove.

Vi espongo, ora, i punti fondamentali della lezione.Il giornalista è il mediatore tra l’evento e il lettore che vorrà informarsi su quell’evento. Prima discrivere un articolo il giornalista, ha il compito di informarsi attraverso fonti primarie (assistepersonalmente all’evento) o fonti secondarie (le informazioni gli vengono fornite). Oggi l’80% deigiornalisti utilizza fonti secondarie: essi lavorano in redazione e sono le agenzie di informazione,che forniscono loro il materiale che successivamente raccolgono, elaborano e pubblicano suigiornali tradizionali o sui giornali online, spesso corredando gli articoli con foto e/o video. Igiornalisti che ricoprono il ruolo di “Inviati”, invece assistono personalmente all’evento, prendonoappunti, “inseguono” la notizia e scrivono l’articolo. Fra di loro i più “navigati” con una sola parolariescono ad annotare un intero testo mentre, quelli in erba sviluppano l’argomento attraverso interefrasi.Nel gergo giornalistico si dice che un buon articolo deve rispondere alla famosa regola del “FiveWs” ovvero delle “5 W”: who(chi), what(che cosa), why(perché), where(dove,) when(quando).Il "pezzo" da pubblicare, in genere, è costituito da un’introduzione che descrive in generalel’articolo, il corpo dell’articolo e la conclusione che dà la chiave d’archiviazione alla notiziaponendo, a volte, uno o più interrogativi.Osservando un giornale, il nostro occhio cade subito sul titolo del primo articolo, scritto in grassettoe poi sulle foto.Esistono due grosse categorie di giornali: giornali locali, più vicini alla gente del luogo e giornali atiratura nazionale, diffusi sull’intero paese e anche all’estero. Se analizziamo le prime pagine deigiornali generalmente trattano tutte dello stesso argomento, cambia solo il punto di vista delgiornalista che ha scritto l’articolo.

La lezione conferenza, a cui ho assistito nella mia scuola, e’ stata per tutti noi una bella esperienza euna gradita novità, ho potuto approfondire le mie conoscenze su questa professione che mi interessamolto.Seguirò i consigli del dottor Iannone e lo ringrazio per averci onorato della sua presenza edidedicarci del tempo prezioso.

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Titolo: Ringraziamenti Autore: Amministratrice

Data: 30/01/2012 19:57:41 Categoria: Redazione

Riceviamo dal condirettore Giulio Iannone e volentieri pubblichiamo....

Ringrazio ………… per avermi “linkato” la pagina webdel “Giornalino on line” della “Leonardo”, contenente l’articolo di Robybi..http://www.scuoladavincicolleferro.it/blog/index.php?id=jp2…e ringrazio in particolare Robybi che, nel suo articolo, è stata così generosanei miei confronti.Proprio a Robybi vorrei dire che “il tempo prezioso”, al quale lei stessa fa riferimentonell’articolo, non era quello sottratto al lavoro per la “lezione-conferenza”...Il “tempo prezioso” è stato, invece, proprio quello trascorso con lei e con i suoicompagni di scuola a parlare del mio lavoro.Iniziative come queste, indipendentemente dall’argomento, rappresentanouna grande occasione per l’allievo. e per l’“insegnante”. di esplorare mondinuovi, a contatto diretto con la realtà (quella del lavoro per gli allievi, e quelladella scuola per il professionista).E’ un rapporto “simbiotico” che accresce entrambe le parti...Il grazie di Robybi diretto a me, vale quanto il mio grazie diretto a lei ed ai suoicompagni di scuola.Buon lavoro e... ancora grazie!

Giulio Iannone

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Titolo: In ricordo della Shoah Autore: Ale, NeGe - Mimi, Ely, Iaia, Ale, Tinza, Red

Data: 30/01/2012 20:23:07 Categoria: 3°A

In occasione del giorno della memoria abbiamo deciso di scrivere delle poesie per tutti gli ebreiinnocenti morti nella Shoah.

Tu, soldato!Vedi corpi senza vita ogni giorno,che son lì,fermi,a terra;Osservi il dolore delle donne,separate dai figli,dai mariti.Ti senti trafitto dallo sguardo di un bambino,che tu stesso porti nella camera della morte.Tu che fai soffrire,ma non senti dolore...Tu che fai patire la fame,ma continui a mangiare...Tu che continui ad uccidere,sapendo che quei cuori che spegni non batteranno mai più…….

le,NeGe

Le lacrime di una donnaC'è qualcosa di strano negli occhi di quella donna,dolore,disperazione,no ….. qualcosa di più!Quelli sono gli occhi gocciolanti di dolore di una donna,che ha perso il suo bambino,piccolo, dolce, biondo e paffutello.Ora non si riconosce più tra quella massa di corpi lì vicino,era così piccino!Nato da quanto?Chissà qual era il suo nome!Ora più nulla si sa di lui, tranne che avesse un numero sul braccino.Piccolo, dolce e paffutello.Neanche tu sapevi il tuo nome,troppo piccolo per aver commesso un peccatoe l' unico tuo peccato …… è quello d'esser nato ebreo.

Mimi, Ely, Iaia, Ale, Tinza, Red

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Titolo: Una giornata da giornalista Autore: Davide M.

Data: 01/02/2012 20:07:12 Categoria: 2°D

Una giornata da giornalista; lo scorso venerdì è venuto a trovarci il giornalista Giulio Iannone,condirettore del locale giornale “Cronache Cittadine”. Il direttore Iannone ha tenuto una lezione perspiegarci come funziona il mestiere del giornalista.

Io, ho intuito che questo lavoro è molto complesso e abbastanza difficile, ma in fondo anche moltopiacevole da svolgere.

Il giornalista lavora all’interno di una redazione, dove esamina le notizie fornite dalle agenzie distampa, e da queste trae spunto per scrivere gli articoli che poi verranno pubblicati sul giornale.Questa è una fase del lavoro molto delicata, perché se non si riesce a capire bene il fatto accaduto, sirischia di scrivere un brutto articolo.Il giornalista, molto spesso si accerta personalmente della esattezza della notizia, facendo intervistea persone che hanno realmente assistito allo svolgersi dei fatti.

Il ruolo dei giornali locali, è molto importante, perché essi riportano notizie accadute nel luogo didiffusione di questi giornali riuscendo a soddisfare l’interesse dei lettori. I giornalisti molto spesso,fanno inchieste su fatti molti importanti svelando in questo modo notizie che altrimentirimarrebbero nascoste alla gente.

La lezione a cui ho assistito mi è piaciuta molto, in quelle due ore ho imparato tante cose nuove suquesto affascinante mestiere.

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Titolo: Una nevicata annunciata Autore: Jacko

Data: 04/02/2012 13:35:35 Categoria: 2°D

Una nevicata annunciata 3 febbraio 2012.Caro Diario, da diversi giorni si prevedeva la neve dappertutto. Qualche giorno fa la neve è cadutanelle zone limitrofe di Colleferro: Segni, Carpineto, Gavignano. Ma già a nord dell’Italia si eranoverificati i primi disagi dovuti al gelo e al maltempo.

Questa mattina ho avuto una sorpresa appena sveglio. Come tutti i giorni, mia madre mi hasvegliato e mi ha invitato a guardare fuori dalla finestra: nel cortile di casa mia non c’era più ilsolito cemento grigio, ma un candido pavimento bianco che ricopriva tutto. I tetti, le case, i palazzi,i marciapiedi e le strade erano completamente bianchi, innevati.Sono comunque andato a scuola come gli altri giorni; per la strada c’era un insolito silenzio, calma,nessun rumore molesto di clacson, motori di macchine, solo armoniche voci di persone che a tratti“coprivano” il completo silenzio. Anche a scuola non eravamo in molti e ci hanno raggruppato inpiù classi. Intanto fuori la neve continuava a cadere. Abbiamo trascorso qualche ora in classe achiacchierare e a pitturare, e poi molti ragazzi sono tornati a casa ripresi dai genitori visto che ilmaltempo non prometteva niente di buono.

Sono tornato a casa anch’io con mia madre e mia sorella. Ad un certo punto, davanti al cancello dicasa, mia madre mi chiama con aria seria e mi fa voltare verso di lei e mi sento arrivare una palla dineve addosso e, in un attimo, inizia una battaglia tra noi tre usando come scudo l’ombrello. Cisiamo bagnati e ghiacciati le mani, ma ci siamo divertiti. Tornati nel cortile, io e mia sorellaabbiamo fatto un pupazzo con tutta la neve che potevamo raccogliere mentre le mani formicolavanodal freddo, ma era troppo divertente.

Spero che anche domani nevichi come ha fatto oggi e sta facendo tuttora.Ma intanto mi riscaldo con il tepore del camino e con l’immancabile tazza di cioccolato caldo.

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Titolo: La neve Autore: Robybi

Data: 05/02/2012 13:55:12 Categoria: 2°D

... e cade, cade, cadela neve, bianca soffice e pura.Con il suo candoredona un’aria nobile alla città …copre e soffoca ogni impurità!Giocano i bimbi felici,e sui loro visirisaltano smaglianti sorrisi.Qua e là sembrano animarsii bianchi e trasparenti pupazziche con tanta cura son stati fatti.La neve che allontana corse e frenesia,superficialità e onnipotenza porta via.Lei ci vuol forse riportarela calma, la trasparenza e la serenità?Ma certo…perché è di questo che ha bisogno la nostra società!

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Titolo: Musicisti alle elementari Autore: MattBS00

Data: 06/02/2012 13:25:39 Categoria: 1°D

Nel mese di Gennaio 2012, gli alunni di strumento della nostra scuola hanno visitato le seguentiscuole elementari di Colleferro: Dante Alighieri, Carlo Urbani, Francesco Petrarca e Gerardo ParodiDelfino (G.P.D), per mostrare agli studenti di quinta elementare gli strumenti musicali suonati nellanostra scuola, che sono 4: il clarinetto, il pianoforte, il violino e il violoncello.

Dei circa 110 ragazzi di strumento, ne sono stati scelti una cinquantina per rappresentare tuttal'orchestra, poi divisi in due gruppi: uno per la Dante Alighieri e Francesco Petrarca, l'altro per laCarlo Urbani e G.P.D. C'erano ragazzi del triennio della Scuola Media.

Io, insieme ad una mia compagna di classe siamo stati selezionati per il primo gruppo, un altro miocompagno per il secondo. Sempre io, con un'altra compagna che suona il clarinetto (che nonfrequenta la mia stessa classe), abbiamo eseguito "We Wish You A Merry Christmas" e "Inno allaGioia" . La mia compagna di classe, con il pianoforte, ha suonato due danze, una francese e unarussa.

Dopo questa esperienza, speriamo di aver convinto tanti bambini a suonare uno strumento musicale,perché crescere con la musica è importante!!

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