I Convegno Nazionale dellAssociazione Italiana di Scienze della Voce - Padova, 2-4 Dicembre 2004...
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I Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Scienze della Voce - Padova, 2-4 Dicembre 2004
Caratteristiche acustiche e articolatorie di alcune consonanti palatali piemontesi
A. Romano1, G. Molino2 & M. Rivoira3
- Università di Torino 1Dipartimento di Scienze del Linguaggio 2Dip. di Medicina Interna – Lab. di Informatica Clinica 3Atlante Toponomastico del Piemonte Montano
I Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Scienze della Voce - Padova, 2-4 Dicembre 2004
I Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Scienze della Voce - Padova, 2-4 Dicembre 2004
Introduzione
Oggetto: risultati dell'analisi delle caratteristiche acustiche e articolatorie dei suoni palatali diffusi in alcuni dialetti piemontesi.
Suoni osservati: occlusive palatali [] e []
Confronto con articolazioni
prevelari ([] e []) e postalveolari ([] e [])
presenti nelle stesse parlate.
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DefinizioneOcclusive palatali [] e []
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Attestazioni in varie parlate
Szende (1999);Tomasini (1955), Francescato (1959);
Rohlfs (1966): real. tosc. di dieci, tièpido etc.;Canepari (1999);Celata (2004).
Ascoli (1873) definisce i suoni e come dei suoni la cui pronuncia ("a tacer delle vere degenerazioni che sono a lor luogo mostrate") possa essere descritta "con sufficiente sicurezza" per , come "intermedia fra la combinazione kj e il c it. di selce", e per , come "intermedia fra la combinazione gj e il g it. di porge"
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Attestazioni in italiano (Lepschy 1965)
Disputa tra Firenzuola e Trissino sulla grafia per pàg(h)ino e pàgina (che presenta oggi un'affricata postalveolare).
Allofoni palatali di k interpretati "come realizzazioni di t": stiavo per schiavo, diaccio per ghiaccio ('all'addiaccio') e, ancor visibile oggi in alcune località, mastio per maschio (cfr. Lepschy 1965: 192-194).
Ipotesi di affermazione transitoria di [c] e [] in chiave e ghiaccio che avrebbero però poi lasciato spazio a [kj] e [j]. Lepschy (1965: 193) → spicchi (n.) e spicchi (v.) sono omofoni, considera però 3 varianti combinatorie di /k/: una velare pura, come in casa, una con leggero intacco palatale, come in china, e una con intacco più sensibile come in chioma.
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Ladinia, Corsica e altre areeAscoli (1873):
casa per il soprasilvano, • Retoromanzo: asa per il basso engadinese-ladino centrale e
ćase per il friulano.
Sánchez Miret (2001): • Romancio: // (e /c/ regr. a /k/); • Piccardo, normanno: /c/ e // entrambe regr. a /k/ e //;• Dialetti italiani alpini: //.
Dalbera-Stefanaggi (1991):• Corsica: /c/ (con tendenza all’affricazione) e
// (con tendenza alla lenizione).
Canepari (1985), Miotti (1998:424): area ibero-romanza [] < /j/,
Navarro Tomás (1932): Canarie, paladal aderente [] < //
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Piemonte
Grassi (1966): questione delle “venature ladine” delle parlate piemontesi settentrionali (Salvioni 1886, 1899).
Esiti palatali da CL e GL: A Mezzogiorno della Valsesia [...] il fenomeno si estende alla Val Sessera e alla Val Strona, mandando alcune avanguardie oltre il Cervo (Graglia, Pollone, ecc.). A dire il vero, non si tratta qui di una vera e propria « venatura ladina », bensì di una soluzione di compromesso tra l'esito « ladino » kl [...] e quello [...] proprio dell'area linguistica subalpina. [...] Ancora una soluzione in prepalatale presentano del resto, in Val Sessera, i gruppi -CT- e -TJ- (ćüga < LACTUCA, ćure < OCTOBER, osća < OSTJA a Còggiola)” (Grassi 1966: 40).
Levi (1918).
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Valsesia“I contoidi medio-palatali č e ğ sono tipici dell'area linguistica della Valsesia” (Molino & Romano, 2004)> tratto-bandiera
RASSA(RÀSSA)
CAMPERTOGNO(CAMPARTÖGN)
MOLLIA(LA MÒJA)
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Valsesia
CL: čò, chiodo; čar, chiaro; čav, chiave; ċérču, cerchio; öğğu, occhio.
CT: lačč, latte; nòčč, notte; cöčč, cotto.
TJ o it. <ti+V>: čèpp, tiepido; bésča, bestia; cafičéra, caffettiera
Altri: pačuchê, pasticciare.
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Dubbi
Crs.: /c/ ~ //; // ~ //?; /c/ ~ /cc/?; // []
Pmt., Tsc., Itcm.: /c/ ~ //?; // → []
Hgr.: /c/ ~ //; // ~ //; // ~ //?; // [][]
[]
[], []
Valsesia: /c/ ~ //; /c/ ~ /k/; /c/ ~ /cc/; /c/ [][]
!_#
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(Molino & Romano, 2004)
Luoghi d’articolazione:
indagini per RMI
Immagini in Risonanza Magnetica (sezione sagittale mediana) relative alla fase occlusiva di [], [] e []. Le immagini sono state acquisite durante la realizzazione di queste articolazioni all’interno di uno stesso contesto vocalico [u_a] delle parole rùġġa, vùğğa e vùgga.
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Analisi acustica: esempi classici
Hgr. (Szende 1999): megegyeztek Crs.: ghjallu
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Analisi acustica
Vls.: vugghi vuğği ruġġi
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Analisi acustica: cfr. tra diverse parlate
Pmt.: quiaou Vls.: čar Crs.: chjaru
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Loci acustici: indagini per intersezione di traiettorie (I)
e/o tramite equazione dei loci (II)(I)
y = mx + q y = F2offset in CVx = F2onset in CVL2 < y = x
(II)
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Loci acustici
Art. postalveolari 1700 - 1900 Hz (cfr. con i valori tipici locus alveo-dentale); Art. palatali circa 2100 HzArt. velari no convergenze chiare (2600-3000 Hz, v. Giannini - Pettorino 1992).
Loci medi:Loci medi [Hz] intersezione equazione
L2 (bilabiale) 672 568
L2 (alveo-dentale) 1706 1862
L2 (velare) 2521 2491
L2 (postalveolare) 1850 2018
L2 (palatale) 2150 2156
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Conclusioni
Prima ricognizione sulle occlusive palatali (pure e/o affricate) diffuse in alcuni dialetti piemontesi.
Risultati dell'analisi delle caratteristiche dei suoni palatali:- articolatorie (IRM);- acustiche (loci, tempo di tenuta e tempo ed energia di rilascio).
In corso:- confronto con articolaz. prevelari ([], []) e postalv. ([], []) presenti nelle stesse parlate;- confronto tra parlate diverse (dati ATPM, var. itcm.).