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I COMPLEANNI DEL MESE DI DICEMBRE

Auguri a:

Bazzi Olga il 16/12

Brivio Giosuè il 16/12

Casiraghi Angelo il 17/12

Cogliati Anna il 25/12

Fumagalli Lucia il 12/12

Fumagalli Maria il 21/12

Gandolfi Gesuina il 24/12

Gorfer Federica il 4/12

Guindani Agostina il 9/12

Pozzi Antonio il 22/12

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Eventi del mese

Il mercatino di Natale: 6 dicembre 2009

Domenica 6 dicembre Monticello era in festa. Come ogni anno infatti il merca-tino di Natale ha sommerso le strade del paese, inoltrandosi nel salone della Casa di Riposo. Per questo evento l’animazione ha organizzato una pesca di beneficenza invi-tando parenti amici e operatori a donare oggetti non più utilizzati, a questo sco-po. Gli educatori sono rimasti sorpresi e sono molto grati a tutti per l’abbondanza di materiale ricevuto. Il ricavato della proficua vendita verrà utilizzato per ac-quistare il materiale occorrente alle attività animative. Ritornando alla giornata di domenica, il banchetto dell’animazione è stato alle-stito anche da creazioni manuali degli ospiti: piatti decorati, bottiglie da arreda-mento, cappellini e oggetti fatti a mano con la lana, sciarpe, collane e braccia-letti, presine. Tutti questi oggetti sono stati apprezzati dalle persone in visita al-la nostra bancarella. Come al solito di fianco a noi c’erano le nostre donne: Umberta, Ernesta e quest’anno anche Aurelia si è unita al duetto. Una bancarella ricca di tradizione con varie creazioni artigianali fatte con amo-re dalle nostre ospiti. All’entrata del salone non poteva mancare l’Associazione Amici e Volontari della Casa di Riposo, che quest’anno ci ha aiutato ad allestire il banchetto e ad organizzare il periodo natalizio che ancora ci aspetta. Volgiamo infatti ringra-ziare caldamente Agnese Spreafico e Ivana Stucchi che stanno collaborando con noi per una migliore realizzazione delle attività animative. Il pomeriggio è stato allietato dai canti del famoso Coro Brianza che ha poi fat-to il giro dei reparti facendosi sentire da tutti i nostri ospiti.

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Ricordando...

Festa del miele

Giovedì 12 novembre abbiamo passato un bel pomeriggio all’insegna della dol-cezza. E’ ormai la seconda giornata di festa dedicata al miele, proposta nel salo-ne della nostra struttura. Il pomeriggio si è aperto con una sorpresa: un quiz con domande riguardanti proprio il fantastico miele, le api e i vari argomenti collegati. Poi la parte più bella: la degustazione. Ciascun ospite ha potuto assaggiare tarti-ne spalmate di buon miele di tre diverse qualità: acacia, tiglio, millefiori e come bibita un buon thè caldo per riscaldare le prime fredde giornate. Sentiamo le opinioni degli ospiti in merito a questa giornata e magari anche qualche ricordo sulle colazioni o le merende a base di miele: Anna Sala: lo mangiavo a merenda e a colazione. Era buono e dolce Angela Chimini: io lo rubavo da quelli che lo facevano! Anna Caspani: Andavo a comprarlo a Lierna, sopra Lecco. Non so che tipo era, una volta non si guardavano queste cose. Era miele. Luigia Fumagalli: Andavo in una frazione di Oggiono dove lo producevano. Andavo a prenderlo quando mia mamma ne aveva bisogno. Agnese Negri: Non sapevo neanche che c’era il miele. Maria Colombo: andavo a prenderlo dal droghiere ma non lo mangiavo spesso perché era caro. Teresa Martinenghi: lo compravo al mercato di Casatanovo da uno che lo pro-duceva a Sirtori. Franco Carrettoni: Io mangiavo il miele Ambrosoli. Mangiavo anche le cara-melle al miele per la gola. Luigia Teruzzi: lo compravo al mercato in una bancarella. Ce n’erano di vari tipi: millefiori, acacia, ecc. Mi faceva bene, soprattutto per il mal di gola.

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La festa dei compleanni con il coro canta amico

Giovedì 26 Novembre è stata organizzata la festa dei compleanni in onore degli ospiti nativi nel mese di Novembre. E’ stato un bellissimo pomeriggio grazie soprattutto alla bravura del Coro Can-ta Amico, che già in passato è venuto a trovarci per rallegrare i nostri pomerig-gi. Il Coro Canta Amico ha intrattenuto i nostri ospiti per l’intera festa iniziando subito a suonare belle canzoni e, dopo gli auguri ad ogni festeggiato, il pome-riggio è proseguito con canti e canzoni. Tutti noi ringraziamo il Coro Canta Amico e ci auguriamo che venga a trovarci ancora.

Ecco i titoli dei brani cantati dal Coro:

1. Bella Bionda 2. Ciao mare 3. Dove te vett, o Mariettina 4. E le la va in filanda 5. E mi la dona mora 6. La bella Gigogin 7. La colpa fu 8. La palma 9. O mie Rosina 10. Spazzacamino 11. Tutti mi chiamano bionda 12. Un fiume amaro 13. Tutte le mamme 14. È arrivato l’ambasciatoreùio, vagabondo 15. O mama, mama, mama… 16. Adeste fideles 17. Astro del ciel 18. Bianco Natale

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Merenda speciale

Venerdì 27 novembre è stato organizzato un pomeriggio particolare per la gioia dei nostri ospiti! Tutto è iniziato con la classica tombolata che ogni mese richiama in salone un notevole numero di persone e grazie alla quale molte di loro possono vincere premi utili e per questo molto apprezzati: creme per le mani, spugne, spazzole, bagnoschiuma, profumi e caramelle. ...ma il pezzo forte è avvenuto intorno alle 16.00, quando, anziché la classica merenda a base di thè e biscotti, gli ospiti hanno potuto gustare delle morbidis-sime tartine imbottite con salame, prosciutto cotto e crudo! Il tutto accompa-gnato da diverse bibite tra le quali ginger, succhi di diversi gusti, sprite e coca-cola. L’idea relativa all’organizzazione di questo pomeriggio è nata qualche settima-na fa, quando, nel corso della lettura del giornale di Merate che si svolge nei reparti, è stato trovato un articolo riguardante la Macelleria Casati di Sartirana. Questo articolo raccontava che presso il negozio di proprietà di Pinuccio Casati si vendono i migliori affettati e la miglior carne di tutta l’Italia! Proprio per questo la macelleria in questione ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è molto nota in Brianza. Ma le belle notizie non finiscono qui...abbiamo infatti in cantiere un invito al proprietario della macelleria, che molto probabilmente sarà con noi una dome-nica del mese di gennaio per raccontarci delle curiosità sul suo lavoro e farci gustare nuovamente i suoi buonissimi prodotti!

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Il film…

Da inizio ottobre noi educatori abbiamo introdotto nel programma settimanale la visione di un film. Ogni mercoledì pomeriggio, nella sala azzurra , i nostri ospiti si ritrovano per un pomeriggio di relax e di emozioni, coinvolti dalla comicità di alcuni film e dalle immagini mozzafiato di altri. Infatti i film proposti vanno dai divertentis-simi film di Totò o di Fantozzi, agli entusiasmanti documentari come “ La marcia dei pinguini”, fino alla commovente vita di Madre Teresa. I nostri ospiti sono molto contenti di passare un pomeriggio in tranquillità go-dendosi a pieno la visione del film proposto. Sentiamo ora le impressioni e i commenti dei nostro ospiti: Roberto B. è rimasto molto colpito dal documentario di Madre Teresa: “Io ave-vo già letto un libro a riguardo, ma le immagini riportate nel documentario ren-devano molto di più. Pasqualina dice di aver capito finalmente quale fosse la vera povertà di cui Ma-dre Teresa parlava. Franco C. spiega che il documentario sui pinguini era molto interessante, ma il più toccante è stato quello di Madre Teresa. Anche per Paolina il più bello è stato il documentario su Madre Teresa di Cal-cutta perché era brava, aiutava tutti. Teresa Comi invece ci dice che a lei sono piaciuti tutti i film proposti. Sia Teresa Martinenghi che Eva hanno preferito il documentario su Madre Te-resa, perché le ha colpite molto. Angela Trianti invece ci dice di aver visto solo il primo, ma che a lei Totò non piace perché la annoia. Al contrario, Adele Canzi dice che per lei il più bello è stato proprio il primo. “ Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristi-che proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del tea-tro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scul-tura, alla musica. “

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Leggenda di casa nostra…

La leggenda del giovane di calco

Un tempo a Calco viveva un giovane bello, gentile, ultimo della sua stirpe. Essendo nato in una famiglia ricca, ebbe la possibilità di studiare e praticare ogni tipo di sport. Quella vita piena di agi, lo rendeva però tanto triste al punto che cavalcava, spesso in solitudine, disertando feste e cerimonie. Un giorno, mentre vagava tra Calco e Cicognola, udì il suono delle campane che penetrava nel profondo del suo cuore, infondendogli un bisogno di recarsi in chiesa. Giunto sul sagrato trovò un pescatore che si stava riposando, prima di riprende-re il cammino che da Brivio lo avrebbe portato a Monza a vendere il pesce. Il giovane offrì il suo cavallo all’uomo affinché proseguisse il suo viaggio con minore fatica. Il giorno dopo il pescatore tornò a Cicognola per restituire il ca-vallo che, nel viaggio, si era azzoppato. Temeva di essere punito, invece il ra-gazzo gli regalo due zecchini d’oro e gli chiese di pregare per lui. Nei giorni seguenti il giovane ricco abbandonò la sua vita agiata e, dopo aver venduto le sue ricchezze, fondò l’Ospizio di Sabbioncello, dove furono accolti viandanti e pellegrini e dove...ancor oggi possiamo recarci per partecipare alla Santa Mes-sa.

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L’angolo degli ospiti

L’angolo di Roberto Bolis Un natale movimentato In un cascinale, tra gli Appennini e le Alpi della Toscana, abitava una famiglio-la composta da Giuseppe, detto Beppe, dalla moglie Maria ed il bambino San-drino, che frequentava la scuola elementare. A sette anni sembrava già un pic-colo ometto, forse precocemente cresciuto. Maria era, ormai da un po’ di anni, molto sofferente e bisognosa di continue cu-re ed assistenza. A periodi veniva colpita da febbri insistenti e non curabili con gli antibiotici. Il medico curante aveva deciso di farla ricoverare nel vicino o-spedale, per eseguire visite specialistiche. Sandrino, tutte le sere, quando si co-ricava, recitava le preghiere, seduto sul lettino. Ma quella sera era speciale, era la notte di Natale e doveva quindi dire anche una preghiera speciale: “Oh Bambino Gesù! Per Natale sono disposto a rinunciare a giocattoli e dolcet-ti. Però tu che sei tanto buono e che vuoi tanto bene a tua Madre Maria, fammi una grazia. Fai guarire la mia mamma che è tanto malata! Non voglio che la mandino lontano da me. Senza di lei non vivo più! Grazie Bambino Gesù!” I genitori commossi per averlo udito, lo accarezzarono e gli diedero un bacetto e lo coricarono. Ma dopo mezz’ora si levò di nuovo dal letto:”Devo scrivere una lettera a Gesù, non mi fido delle parole. La metterò sul camino, così quando la leggerò capirà chiaramente cosa voglio dire”. L’alba ormai era vicina, quando improvvisamen-te un chiarore illuminò l’unica grande stanza dove viveva la famiglia. Una voce dolce e soave chiamò: “Sandrino! Sandrino! Svegliati!” Sandrino si stropicciò gli occhi e vide una bella signora, con due Angeli ai suoi fianchi. Ebbe paura. “chi siete signora?” “Sono la Madonna, la madre di Gesù”. “Mamma, papà, svegliatevi!” E quando i due genitori videro quello scenario da favola rimasero sorpresi. La Madonna sorrise: “Non spaventatevi, sono venuta a portarvi buone nuove. Quando abbiamo letto la tua letterina abbiamo capito che sei un bravo bambi-no. Abbiamo apprezzato la tua buona volontà e il tuo spirito di sacrificio. Non solo tua madre guarirà ma anche tuo padre non dovrà più avere altre preoccupa-zioni. Può darsi che verrò ancora trovarvi. Abbiate fede, buona gente!” Ed ac-carezzando la testa di Sandrino, piano piano sparì insieme agli angeli, portando con sé la scia di chiarezza. Subito la luce si accese sul comodino di Beppe. Moglie e marito si guardarono increduli.

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La voce di Sandrino li riscosse: “Mamma, papà guardate che bell’albero mi hanno portato!” Accanto alla finestra si vedeva un grande albero, tutto addobbato di nastrini co-lorati e ciondoli luccicanti. Delle candeline erano sparse, spiccando tra il verde scuro dei rametti. Inoltre si sentì un tepore scaldare la stanza nonostante nessun camino era acceso. La madre si grattò la testa, non ci capiva più niente. Sandrino allora disse:” Ma è stata la Madonna con i suoi angioletti a fare tutto questo!” Allora la madre disse:”Beppe, ora che ci penso cosa voleva dire la madonna sulle tue preoccupazioni?” “Ecco in questa casa non si può tenere un segreto! Non volevo dirtelo per ri-sparmiarti altro dolore. Sono stato sospeso dal lavoro” “Come? E cosa hai fatto per meritare questo?” “Niente, te lo assicuro. Sono stato ingiustamente accusato di furto! E sarò riam-messo solo se ripagherò i danni…” “Ma con che denaro” Sandrino, attaccato al braccio della madre per trovare rifugio, volle dire ancora la sua: “Non preoccupatevi, la Madonna ha detto che andrà tutto a posto!” Si sentirono suonare le campane, era l’ora della S. Messa. Ma la famigliola non riuscì ad uscire dalla porta per recarsi in chiesa, la neve aveva creato una bar-riera tutto intorno. Campagne, vallate, ruscelli si erano coperti di un manto bianco, immacolato. E improvvisamente apparve davanti ai loro occhi una stel-la cometa, che si appoggiò sulla casa di Beppe e con i suoi raggi rischiarava il cielo e riscaldava l’aria. Beppe, Maria e Sandrino, tornati in casa, trovarono vestiti nuovi, appoggiati su una cassapanca e, guardandosi attorno, si accorsero che anche la stanza era sta-ta rimessa a nuovo. Così, ben coperti dai nuovi vestiti, uscirono e con loro, anche la Cometa si alzò lentamente dal tetto. Avanzando sopra di loro, spazzava via la neve così da con-sentire il passaggio. Gli altri paesani si unirono a loro fino all’entrata nella chiesa, dove il curato li aspettava incredulo. Non credeva che esistessero ancora stella comete. Quando fu accanto al curato Beppe gli disse: “Reverendo dopo la Messa devo raccontarle tante cose” “Ci conto” rispose il prete. Poi Beppe si rivolse a sua moglie “come ti senti, ti fanno male le gambe?” “non sono mai stata meglio prima!” Dopo le confessioni di Beppe il vero ladro venne acciuffato e Beppe venne pro-mosso caposquadra. Maria venne ricoverata, e i medici si stupirono della guari-gione prodigiosa. Volevano parlare di questo miracolo, ma la chiesa è molto prudente in questo campo! E Sandrino tutto contento si godeva la mamma, il papà e il suo bell’albero di Natale!

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L’angolo di Massimo Giussani

Il panettone

Le ricorrenze di fine anno si festeggiano con dolci a base di pastafrolla, frollini magari meringati e anche pasta di mandorle. Però il dolce più rinomato rimane sempre il panettone. Che trae le sue origini dal più modesto pane suddiviso in pane giallo o di granoturco, pane rustico (integrale), di crusca e il più pregiato di frumento. Nella nostra zona si usa preparare, per l’occasione, il pane bianco azzimo, ov-vero senza lievito: una sorta di piadina delicata. Col trascorrere del tempo l’usanza si è trasformata e si è raffinata, unendo al pane di frumento, uvetta sultanina, pinoli, noci, mandorle e fichi secchi. Questo dolce ha modificato il suo nome divenendo la visciola, che alcuni fornai prepa-rano anche oggigiorno. Avvicinandosi alla nostra epoca, il fornaio si migliora e si trasforma in pasticcere e la nostra visciola si nobilizza con lieviti, uvetta, mandorle, canditi: così nasce il panettone.

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L’uomo

passa la prima metà della vita

A rovinarsi la salute

E la seconda metà

A guarirsi

Federica

La salute

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Proverbi brianzoli del mese di dicembre

1. Se po mai dì mal di ann se non prima finirann. 2. A Sant’Ambroeus el frecc el coeus. 3. La nocc de Santa Lucia l’è la pusè lunga che ghe sia. 4. L’oeuv fa el dì de Natal el guariss tocc i mal. 5. La fiocca deswembrina per tri mes la confina. 6. Crepa panza, piutost che roba vanza. 7. In dì matrimoni e in dì mortori se cognoss el perentori. 8. Quand el mond la vor piò la se taca al bon Gesò! 9. Chi impresta, pert la vesta. 10. Baratt sora baratt d’un caval ven fora un gat. 11. Chi va pian, va san-chi va fort, va la mort. 12. Fa el pass detta a la gamba, per minga fa borlanda. 13. A pagà prima s’è mai servì. 14. Chi paga subit...paga duppi! 15. Trè in i rob imposibil de scond via: la spiurisna, l’amor e la gelosia. 16. Quel che tropp el svoia tazza poeu t’el vedet dondà in piazza. 17. Gh’è chi ghe piass la torta e chi el pan con l’uga, l’è mei restà sol inscì ne-

sun le ruga. 18. Anca se manca un frà, l’Abà l’è sempre Abà. 19. Fa cito e laura, e i parol lassai a cà. 20. Al convent de Bernaga, l’è mei savell o fioeu, han fa cent brent de vin coi

pincirò! 21. Coi sci sui nost montagn vann be i ostee, ma i piant...che dagn! 22. Pensà trop a i bon proposit se po’ finì a fa di grand sproposit. 23. Fidass di sogn vor dì passà la vita a dormì! 24. Stì ben coi occ avert con chi gha nient de pert! 25. Né l’amiscieu né la canna: l’è l’esca che ingana.

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Santi del mese di dicembre - San Eligio - Santa Bibiana - Morì per mezzo della flagellazione a seguito di persecuzioni estese anche alla sua famiglia, dal governatore di Roma. Papa Simplicio fece costruire in suo onore una chiesa all'Esquilino (Roma) nel V secolo. - San Francesco Saverio - Nacque a Saverio nella Navarra nel 1506. A Pari-gi, studente prima e docente poi, conobbe Ignazio di Loyola a Parigi e con lui fondò la Compagnia di Gesù. Fu grande missionario e apostolo delle Indie; predicò in Giappone e in Indonesia. Morì nel 1552. - Santa Barbara - Fu decapitata per mano di suo padre (IV secolo) che fu in-cenerito da un fulmine l'istante dopo aver compiuto il fatto. Per questo la Santa viene invocata contro i fulmini ed è la protettrice degli artificieri, artiglieri, mi-natori e pompieri. - S. Pier Crisologo vescovo - Fu eletto vescovo di Ravenna tra il 425 e il 429. La predicazione fatta con parola semplice e calorosa gli valse il titolo di Criso-logo (bocca d'oro). E' celebre un suo detto: "Chi vuol ridere con il diavolo, non potrà godere con Cristo". - San Giulio martire - San Saba abate - Fu uno dei fondatori del monachesimo orientale. Fondò la Grande Laura in Palestina. - San Nicola di Bari - "S. Nicola di Bari, dona il sole e placa i ma-ri" (proverbio popolare). Venerato in oriente come il "predicatore della parola di Dio", visse durante l'ultima persecuzione di Diocleziano e vide la pace della Chiesa sotto Costantino (313). Fu vescovo di Mira (Turchia) dove morì nel 34. I resti del suo corpo si trovano a Bari. - Sant'Ambrogio (339-397) - Funzionario dell'Impero romano, fu acclamato vescovo di Milano già capitale dell'Impero d'Occidente dal 292. Unificò le pratiche religiose nei territori da lui governati. Queste pratiche presero il nome di rito ambrosiano dove ebbero una parte importante i canti che vennero poi affiancati ai gregoriani come canti ambrosiani. Scrisse numerosi Inni ed è pro-prio ascoltando questi inni che più tardi, Sant'Agostino deciderà di convertirsi al cristianesimo. Curiosità: dal 373 al 397 furono costruite quattro basiliche "ambrosiane" (Martyrium, Apostolorum, Virginum, Prophetarum). - Immacolata Concezione di Maria - Enunciata da molti Padri dei primi seco-li, tra i quali S. Efrem (370), ebbe il primo culto liturgico in Palestina all'inizio dell'VIII secolo. Pian piano la sua festa si estese in Oriente; in Italia si trova nel XII secolo e a Roma nel 1476, introdotta da Sisto IV. Il dogma dell'immacolato concepimento di Maria fu definito da Pio IX l'8 dicembre 1854.

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- San Siro - Nostra Signora di Loreto - San Melchiade papa e martire - Venerato come martire, morì nell'anno 31. Condannò l'eretico Donato e vide la fine delle persecuzioni contro la Chiesa. - San Damaso I papa - (366-384) E' detto da S. Girolamo "uomo dotto nelle Scritture, dottore vergine della Chiesa vergine". Affidò a S. Girolamo la versio-ne della Bibbia detta Volgata. Si distinse per la singolare devozione ai Martiri, che onorò restaurando i loro sepolcri e decorandoli con bellissimi epitaffi e po-esie. Fu sepolto accanto alla madre e alla sorella. - Santa Giovanna - Santa Lucia - Siracusana, visse al termine del II secolo e subì il martirio sot-to Diocleziano nel 303. Viene raffigurata con un piatto con sopra i suoi occhi (che le vennero appunto strappati via dal suo carnefice). Santa considerata sim-bolo della grazia illuminante chiamata la splendente, è la protettrice degli oc-chi. - San Giovanni della Croce - Dottore della Chiesa. Carmelitano, è raffigura-to in contemplazione della Croce. Patrono dei Poeti e dei mistici. - Ss. Innocenti martiri - San Davide Re - San Tommaso - San Baldovino - Sant'Eugenio - San Silvestro

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L’angolo della Storia

Storia di Gesù di Nazareth

Ai giorni dell’imperatore Cesare Augusto, una giovane vergine di Nazareth che era stata promessa sposa a Giuseppe, ricevette la visita di un santo angelo di Dio il quale le preannunziò che ella avrebbe concepito e partorito un figlio che sarebbe stato grande e sarebbe stato chiamato Figlio dell’Altissimo; il suo no-me sarebbe stato Gesù..Maria, questo il nome della giovane vergine, sentendo dirgli quelle parole chiese come avrebbe potuto avvenire tutto ciò dato che lei non conosceva uomo; e l’angelo le rispose che lo Spirito Santo sarebbe venuto sopra di lei, e la potenza di Dio l’avrebbe coperta della sua ombra, per cui il santo che sarebbe nato sarebbe stato chiamato Figliuolo di Dio. Al che Maria rispose all’angelo che le fosse fatto secondo la sua parola perché lei si dichiara-va l’ancella del Signore. E così avvenne, Maria rimase incinta per virtù dello Spirito Santo, senza che Giuseppe l’avesse conosciuta e il figlio l’avrebbero chiamato Gesù che signifi-ca “salva” . Proprio in quei giorni avvenne che uscì da parte di Cesare Augusto un decreto che si facesse un censimento di tutto l’impero. Allora Giuseppe prese la sua sposa che era incinta e si recò a Betleem a farsi registrare. E mentre si trovava-no a Betleem Maria partorì Gesù Il giorno stesso in cui Gesù nacque, apparve a dei pastori della contrada di Bet-leem un angelo del Signore il quale gli annunziò la buona notizia che in quel giorno nella città di Davide era nato il Salvatore, che era Cristo. Essi dunque, udito ciò, si recarono a Betleem e vi trovarono il fanciullino portandogli in do-no oro, incenso e mirra. Giunti a Gerusalemme avevano chiesto dove fosse il re dei Giudei che era nato perché essi erano venuti per adorarlo. Ed il re della Giudea, Erode mandò i ma-gi a Betleem dicendogli di tornare poi da lui quando avrebbero trovato il fan-ciullino perché pure lui voleva andare ad adorarlo. Ma i magi dopo avere trova-to il fanciullino Gesù, non tornarono da Erode perché furono divinamente av-vertiti in sogno di non ripassare da Erode; quindi per altra via tornarono al loro paese. Questo naturalmente fece infuriare Erode che si vide beffato dai magi; e allora egli mandò a sterminare tutti i maschi ch’erano in Betleem e in tutto il suo terri-torio dall’età di due anni in giù. Ma Gesù non fu messo a morte perché Dio me-diante un angelo aveva avvertito Giuseppe dicendogli di prendere il fanciullino e sua madre e di andare in Egitto e rimanervi fino a nuovo ordine. Quando poi Erode fu morto, allora Dio, sempre mediante un suo angelo, avvertì Giuseppe e gli disse di tornare in Israele.

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Giunto in Israele, Giuseppe si ritirò in Galilea e precisamente nella città di Na-zareth. Qui in Nazareth Gesù fu allevato dai suoi genitori e cresceva in sapien-za e in statura, si fortificava e la grazia di Dio era sopra lui. Quando Gesù raggiunse i trenta anni circa lasciò la Galilea e si recò al fiume Giordano a farsi battezzare da Giovanni il Battista Quando in quel giorno il Battista lo battezzò e Gesù fu uscito dall’acqua avven-ne che i cieli si apersero ed egli vide scendere su di lui lo Spirito Santo in forma corporea a guisa di colomba ed udì una voce che disse: "Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto" (Matt. 3:17). Dopo che Gesù fu unto, lo Spirito Santo lo condusse nel deserto affinché fosse tentato da Satana. Dopo che ebbe digiunato per quaranta giorni e quaranta notti per tre volte il tentatore cercò di farlo cadere in peccato; ma Gesù si oppose a lui in maniera efficace. Il diavolo allora lo lasciò fino ad altra occasione, e gli angeli di Dio vennero a servirlo. Dopo di ciò, Gesù tornò in Galilea dove cominciò a predicare e ad insegnare, glorificato da tutti. Gesù andava attorno di città in città e di villaggio in villaggio predicando ed annunziando la buona novella del regno di Dio. Ma in che cosa consisteva que-sta buona notizia in cui Gesù ordinava agli uomini di credere? Nel fatto che Dio nella pienezza dei tempi aveva mandato nel mondo il suo Figliuolo affin-ché chiunque credesse in lui non perisse ma avesse vita eterna. In altre parole nella meravigliosa notizia che Dio nel suo grande amore aveva mandato nel mondo il suo Figliuolo affinché per mezzo di lui il mondo fosse salvato, e che per essere salvati era necessario, indispensabile, credere in lui. Oltre ad annunziare ai Giudei il ravvedimento e la fede in lui, Gesù insegnò molte cose in parabole. Ma Gesù operò anche tante guarigioni in mezzo ai Giudei. Egli risuscitò pure i morti e cacciò molti demoni dai corpi di coloro che li possedevano, e questo perché Dio era con lui. Ma nonostante Gesù andasse in giro per il paese dei Giudei facendo del bene, e guarendo tutti coloro che erano sotto il dominio del diavolo perché Dio era con lui, ci furono molti che non credettero in lui. Ecco perché molti non riconobbe-ro in lui il Figlio di Dio perché si presentò sotto forma di un umile servo che apparentemente non aveva nulla di diverso dagli altri uomini. Tra coloro che rigettarono Gesù ci furono i capi sacerdoti e i Farisei i quali, a-vendo disconosciuto lui e le dichiarazioni dei profeti che si leggevano ogni sa-bato, deliberarono di pigliarlo e di farlo morire. Alcuni giorni prima della Pasqua, Gesù salì a Gerusalemme entrandovi montato sopra un asinello. Avvenne proprio in quei giorni che precedevano la Pasqua che Satana entrò in uno dei discepoli di Gesù, chiamato Giuda Iscariota, il qua-le andò dai capi sacerdoti per darglielo nelle mani. Ed essi rallegratisi di ciò, promisero di dargli in cambio del denaro, trenta sicli d’argento. Da quel mo-mento perciò Giuda Iscariota cercava il momento opportuno di tradirlo.

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Avvenne così che durante la festa della Pasqua, dopo che Gesù ebbe mangiato la Pasqua coi suoi discepoli che Giuda uscì da dove essi erano radunati. Poco dopo venne nell’orto del Getsemani, dove Gesù intanto era andato coi suoi di-scepoli per pregare. Dopo avere ricevuto il convenuto segnale da parte di Giu-da, costoro misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Tutti i suoi disce-poli allora lo lasciarono e se ne fuggirono. Lo portarono prima davanti al Sinedrio che lo condannò come reo di morte per-ché si era dichiarato il Figlio di Dio, e quindi per bestemmia. Quando i membri del Sinedrio dissero: "E’ reo di morte" (Matt. 26:66), gli sputarono in viso e gli diedero dei pugni; e altri lo schiaffeggiarono. Poi, legatolo, lo menarono dal go-vernatore Ponzio Pilato per chiedergli di crocifiggerlo. I soldati del governatore lo menarono allora dentro il pretorio e lo vestirono di porpora, gli misero sul capo una corona di spine, una canna nella mano destra, e prostratisi davanti a lui lo beffavano dicendo: Salve, re dei Giudei! e gli percuotevano il capo con la canna e gli sputavano addosso. Dopo averlo spogliato della porpora e rivestito dei suoi vestimenti lo menarono fuori al luogo detto Golgota, dove lo inchiodarono sulla croce. Dopo che Gesù spirò sulla croce, venne un certo Giuseppe d’Arimatea che era un uomo ricco e che era diventato anch’egli discepolo di Gesù, il quale chiesto il corpo a Pilato, prese il corpo di Gesù, lo avvolse in un panno lino netto e lo depose nella sua tomba che aveva fatta scavare lì nei pressi, e nella quale ancor nessuno era stato posto. Ma il terzo giorno Dio lo risuscitò dai morti perché era impossibile che Cristo fosse ritenuto dalla morte; Dopo che Gesù risuscitò si fece vedere da quelli che egli aveva scelti, mangiò e bevve con loro, e discusse con loro delle cose relative al regno di Dio e diede loro dei comandamenti; dopodiché fu assunto in cielo alla destra della Maestà.

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L’angolo dell’ecologia

Lo sapevate che…? In Italia si utilizzano ogni anno 4 miliardi di sacchetti di plastica, prodotti con 300 mila tonnellate di plastica, derivate da 430 mila tonnellate di petrolio, con l'emissione in atmosfera di 200 mila tonnellate di CO2; - Un sacchetto di plastica buttato ci mette 400 anni per biodegradarsi; - Fare la spesa per un anno con una borsa riutilizzabile evita all'ambiente 2,5 chili di rifiuti; - Ogni anno nelle grandi città si passano fino a 480 ore nel traffico, 45 ore per cercare parcheggio; - Aumentare la temperatura in casa di 1 grado fa aumentare i consumi dell' 8%; - Le pile ricaricabili durano da 500 a 1000 cicli e non inquinano come le usa e getta, che invece per essere prodotte consumano 200 volte l'energia che con-tengono; - Entro il 2012 le lampadine alogene o a incandescenza scompariranno dai ne-gozi. Saranno distribuite solo lampadine ad alta efficienza. I sistemi di illumi-nazione ad alto risparmio energetico permetteranno di ridurre le emissioni di CO2 del 70% entro il 2030; - Il freezer pieno consuma meno di quando è quasi vuoto; - In 2 minuti si sprecano 20 litri d'acqua; - Un rubinetto che perde una goccia ogni 2 secondi spreca 6000 litri d'acqua l'anno; - Ognuno di noi consuma 213 litri d'acqua al giorno per le necessità domestiche - Installare un miscelatore d'aria a rubinetti e docce costa qualche euro e per mette di risparmiare 6000 litri d'acqua a persona; - L'acqua bollente di cottura della pasta è ottima per lavare i piatti; - Riciclando una sola lattina si risparmia l'energia necessaria a tenere acceso un televisore per 3 ore.

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L’angolo dell’ortaggio di stagione

La frutta secca Con il termine frutta secca si intende indicare sia la frutta con il guscio, come noci, mandorle pistacchi ecc., sia la frutta polposa come i fichi, l'uva, pesche, ecc. che vengono poi disidratate in diverse maniere. In entrambe i casi sono "secche" e quindi di facile mantenimento nel tempo. La frutta secca "a guscio" viene utilizzata nelle ricette, intera, macinata o sfarinata per decorare l'esterno di dolci e biscotti, oltre che nell'interno degli impasti. Noci, mandorle, nocciole, oltre al guscio duro, sono coperte da una buccia pellicolare e vengono usate, sia sbucciate, sia con buccia. In molte ricette si utilizzano nocciole o mandorle che vengono tostate leggermente in forno prima dell'impiego. La frutta secca è iper-calorica, è un alimento lipidico cioè ricco di grassi, contrariamente alla frutta fresca che è un alimento glicidico, ricco di carboidrati. E' in genere presente nei regimi alimentari poveri (proprio per l'alto consumo calorico), è controindicata nelle diete, non apporta particolari benefici energetici. Le calorie assunte con le noci sono del tutto equivalenti a quelle assunte con il pane, la pasta ecc. Sono comunque ingredienti essenziali per la pasticceria e gelateria del periodo autun-nale, infatti in molte preparazioni ritroviamo anche più frutti nella stessa ricetta. Un buon suggerimento è di cercare di usare ingredienti poveri di grassi, come il latte scremato, per bilanciare l'alto contenuto di grassi della frutta secca.. Come scegliere

La frutta secca lipidica andrebbe acquistata in confezioni sottovuoto o comun-que sigillate in modo opportuno, soprattutto se sgusciata. Il guscio, infatti, è la migliore confezione disponibile: è stato progettato dalla natura per conservare il frutto al suo interno per molto tempo. Se la acquistate sfusa, in guscio o senza, bisogna accertarsi che il negozio abbia un grande ricambio del prodotto. La frutta secca in guscio deve essere pesante, e il frutto deve essere aderente al guscio stesso.

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L’angolo degli operatori

Questo mese, in occasione delle festività natalizie, vogliamo dedicare questa pagina a uno dei rappresentanti dell’associazione Amici Famigliari e Volontari della Casa di Riposo: Ivana Stucchi. Ivana oltre a fare parte di questa associazione, da tempo opera come volontaria qui da noi, soprattutto all’interno del reparto giallo. Inoltre, da quest’estate si è unita al team educativo, collaborando con esso nei vari pomeriggi di festa e nelle varie attività. Cosi la ringraziamo vivamente. Nella foto potete vedere Ivana e Mariangela, due volontarie in un momento di collaborazione.

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L’angolo dei fisioterapisti

Esercizi a terra

Supini, le braccia lungo i fian-

chi, le gambe piegate. Portate le mani alla nuca e

senza muoversi contrarre i

muscoli dell'area evidenzia-

ta in grigio.

Supini, le gambe e le punte

dei piedi tese, le braccia in

alto. Allungarsi come volen-

do toccare le pareti opposte

con le mani e con i piedi.

Supini, gambe tese e brac-

cia in alto, alternativamente

distendere, allungandoli, il

braccio e la gamba opposti.

Le aree messe in tensione

sono evidenziate in grigi.

Ritornare alla posizione di

Partenza dalla stessa posi-

zione iniziale precedente.

tendere le punte dei piedi e

allungare le mani; rilasciarsi

divaricando le mani e i pie-

di.

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IL PROSSIMO NUMERO VI ATTENDE A

GENNAIO 2010!!!

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L’animazione augura a

tutti gli ospiti, agli amici, ai pa-

renti, ai volontari e a tutto il

personale della casa di riposo

un

BUON NATALE BUON NATALE BUON NATALE BUON NATALE

e un

FELICE ANNO NUOVO.FELICE ANNO NUOVO.FELICE ANNO NUOVO.FELICE ANNO NUOVO.

TANTI TANTI TANTI TANTI

AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI

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Il dolce di Natale

Il dolce di Natale più buono che ci sia si prepara in famiglia, in pace e così sia!

Si prende una misura ben colma di pazienza; di gentilezza un pugno, molta condiscendenza;

si aggiungono all'insieme comprensione e buon cuore,

si unisce un grosso pizzico di dolcissimo amore; astuzia e tenerezza non possono mancare, danno un tocco squisito, molto particolare. E infine l'allegria in grande quantità: si cuoce lentamente, una vera bontà.