Articolo mese di dicembre 2013

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Il 2014 sarà ancora un anno difficile per il ramo cauzioni La crisi economica ha inciso sul- la raccolta dei premi in tutti i rami danni e vita del mercato italiano; non fa eccezione il ramo cauzio- ni, che già nel secondo trimestre del 2013 ha segnato –14,21% ri- spetto alla raccolta dell’anno pre- cedente. Segnale preoccupante, se solo si pensa che nel 2009 si raccoglievano 100 milioni di euro in più rispetto al dato del 2012. È una flessione che risente, ovvia- mente, di un dato oggettivo, e cioè la riduzione delle obbligazioni da garantire: in primis, gli appalti pub- blici con tutte le garanzie ad esse collegate, per passare poi agli altri prodotti legati all’edilizia privata in generale (concessioni edilizie, cd. Legge 210/2004, ecc.) e finire sui contributi AGEA. A ciò si aggiunga il dato ulteriore che, sebbene non quantificabile, tuttavia è un fatto acclarato per il mercato cauzioni: la crescente ritrosia delle compa- gnie (generaliste e specialistiche) a sottoscrivere polizze cauzionali di qualsiasi genere. Il 2014 sarà un anno di ulterio- ri perdite sul fronte della raccolta premi anche se in misura meno importante che per il 2013. I set- tori sui quali si concentreranno i minori incassi sono quelli che in questi anni hanno subito la maggiore flessione (garanzie per appalti pubblici, assimilati agli ap- palti, Agea e rimborsi di imposte) con l’ulteriore fattore che i premi saranno spalmati su una platea sempre più ampia di player, visto che sul mercato italiano si affac- ceranno operatori stranieri nuovi e specializzati che aggrediranno i tradizionali assicuratori italiani. L’auspicio è che nel 2014 gli anda- menti tecnici delle cauzioni inver- tano il loro trend negativo: infatti, dal 2009 al 2012, in concomitan- za con la flessione della raccolta dei premi, si è avuto un contestua- le aumento del rapporto sinistri/ premi ed una riduzione della red- ditività complessiva del ramo (nel 2012 il combined ratio del ramo ha raggiunto il 93,40% rispetto all’83,70% dell’anno precedente). E come sempre in questi casi, le cure per l’immediato futuro sa- rebbero essenzialmente due: 1) maggiore selezione dei clienti/ rischi; 2) aggiustamento tariffario. Per la prima opzione, si trattereb- be di accentuare un atteggiamen- to di “cautela assuntiva” tra l’altro già consolidato negli ultimi 2/3 anni e dal quale deriverebbero solo minori ricavi per le compa- gnie nell’aspettativa di ottenere maggiore redditività. La conse- guenza per il mercato sarà solo quella di registrare per il 2014 una minore operatività su un ramo già sofferente per la riduzione dei ri- schi assicurabili (ricordiamoci che il mercato cauzione è un mercato quasi saturo dal punto di vista del- la domanda dei clienti). La seconda opzione, sebbene possa rappresentare l’elemento di svolta, tuttavia non è assoluta- mente percorribile perché il ramo cauzioni che è storicamente consi- derato e venduto come un ramo di servizio, per cui deve essere servente rispetto agli altri rami (preferiti) delle compagnie di as- sicurazioni e non deve generare necessariamente degli utili. Ma, se questa è la regola per le com- pagnie generaliste, non per forza dovrebbe essere rispettata anche dalle specialistiche per le quali il ramo rappresenta una delle esclu- sive possibilità di fare margine. Purtroppo non è così, nel senso che nemmeno le specialistiche sarebbero disposte ad aumen- tare le loro tariffe visto che così facendo correrebbero il rischio di uscire dal mercato. Così si verifi- cherebbe l’anomalia che, mentre le compagnie generaliste potreb- bero permettersi delle tariffe “più morbide” sul presupposto di usare il ramo cauzioni come service per aumentare/consolidare la raccolta premi sugli altri rami maggiormen- te profittevoli, le compagnie spe- cialistiche dovrebbero aumentare sic et simpliciter le proprie tariffe per preservare il proprio andamen- to tecnico e correndo il rischio di uscire fuori mercato. Ma allora come si svilupperà que- sto nuovo anno? Niente di parti- colarmente nuovo, nel senso che l’operatività delle compagnie ge- neraliste sarà quella di aumentare la cautela sul ramo per riportarlo esclusivamente in un alveo di ser- vice quale è il suo storico ambito, li- mitandosi letteralmente allo stretto necessario; le compagnie speciali- stiche cercheranno di trovare nuovi spazi a parità tariffarie delle compa- gnie generaliste con la preoccupa- zione, però, di dover fare per forza bene a meno di non voler compromettere l’andamento del ramo e per esso la sopravvivenza della compagnia. Pasquale Falzarano Cauzioni&intermediari cura di Wholesale Insurance broker Pasquale Falzarano, senior account di Wholesale Insurance Borker

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Il 2014 sarà ancora un anno difficile per il ramo cauzioni

La crisi economica ha inciso sul-la raccolta dei premi in tutti i rami danni e vita del mercato italiano; non fa eccezione il ramo cauzio-ni, che già nel secondo trimestre del 2013 ha segnato –14,21% ri-spetto alla raccolta dell’anno pre-cedente. Segnale preoccupante, se solo si pensa che nel 2009 si raccoglievano 100 milioni di euro in più rispetto al dato del 2012. È una flessione che risente, ovvia-mente, di un dato oggettivo, e cioè la riduzione delle obbligazioni da garantire: in primis, gli appalti pub-blici con tutte le garanzie ad esse collegate, per passare poi agli altri prodotti legati all’edilizia privata in generale (concessioni edilizie, cd. Legge 210/2004, ecc.) e finire sui contributi AGEA. A ciò si aggiunga il dato ulteriore che, sebbene non quantificabile, tuttavia è un fatto acclarato per il mercato cauzioni: la crescente ritrosia delle compa-gnie (generaliste e specialistiche) a sottoscrivere polizze cauzionali di qualsiasi genere. Il 2014 sarà un anno di ulterio-ri perdite sul fronte della raccolta premi anche se in misura meno importante che per il 2013. I set-tori sui quali si concentreranno i minori incassi sono quelli che in questi anni hanno subito la maggiore flessione (garanzie per appalti pubblici, assimilati agli ap-palti, Agea e rimborsi di imposte) con l’ulteriore fattore che i premi saranno spalmati su una platea sempre più ampia di player, visto che sul mercato italiano si affac-ceranno operatori stranieri nuovi e specializzati che aggrediranno i tradizionali assicuratori italiani. L’auspicio è che nel 2014 gli anda-menti tecnici delle cauzioni inver-tano il loro trend negativo: infatti, dal 2009 al 2012, in concomitan-za con la flessione della raccolta dei premi, si è avuto un contestua-

le aumento del rapporto sinistri/premi ed una riduzione della red-ditività complessiva del ramo (nel 2012 il combined ratio del ramo ha raggiunto il 93,40% rispetto all’83,70% dell’anno precedente). E come sempre in questi casi, le cure per l’immediato futuro sa-rebbero essenzialmente due: 1) maggiore selezione dei clienti/rischi; 2) aggiustamento tariffario. Per la prima opzione, si trattereb-be di accentuare un atteggiamen-to di “cautela assuntiva” tra l’altro già consolidato negli ultimi 2/3 anni e dal quale deriverebbero solo minori ricavi per le compa-gnie nell’aspettativa di ottenere maggiore redditività. La conse-guenza per il mercato sarà solo quella di registrare per il 2014 una minore operatività su un ramo già sofferente per la riduzione dei ri-schi assicurabili (ricordiamoci che il mercato cauzione è un mercato quasi saturo dal punto di vista del-la domanda dei clienti).La seconda opzione, sebbene possa rappresentare l’elemento di svolta, tuttavia non è assoluta-mente percorribile perché il ramo cauzioni che è storicamente consi-

derato e venduto come un ramo di servizio, per cui deve essere servente rispetto agli altri rami (preferiti) delle compagnie di as-sicurazioni e non deve generare necessariamente degli utili. Ma, se questa è la regola per le com-pagnie generaliste, non per forza dovrebbe essere rispettata anche dalle specialistiche per le quali il ramo rappresenta una delle esclu-sive possibilità di fare margine. Purtroppo non è così, nel senso che nemmeno le specialistiche sarebbero disposte ad aumen-tare le loro tariffe visto che così facendo correrebbero il rischio di uscire dal mercato. Così si verifi-cherebbe l’anomalia che, mentre le compagnie generaliste potreb-bero permettersi delle tariffe “più morbide” sul presupposto di usare il ramo cauzioni come service per aumentare/consolidare la raccolta premi sugli altri rami maggiormen-te profittevoli, le compagnie spe-cialistiche dovrebbero aumentare sic et simpliciter le proprie tariffe per preservare il proprio andamen-to tecnico e correndo il rischio di uscire fuori mercato. Ma allora come si svilupperà que-sto nuovo anno? Niente di parti-colarmente nuovo, nel senso che l’operatività delle compagnie ge-neraliste sarà quella di aumentare la cautela sul ramo per riportarlo esclusivamente in un alveo di ser-vice quale è il suo storico ambito, li-mitandosi letteralmente allo stretto necessario; le compagnie speciali-stiche cercheranno di trovare nuovi spazi a parità tariffarie delle compa-gnie generaliste con la preoccupa-zione, però, di dover fare per forza bene a meno di non voler compromettere l’andamento del ramo e per esso la sopravvivenza della compagnia.

Pasquale Falzarano

Cauzioni&intermediari cura di Wholesale Insurance broker

Pasquale Falzarano, senior account di Wholesale Insurance Borker