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HER M ES P di bocca in bocca N.1 Settembre-Ottobre 2012 - Anno XXVII Giornalino Scolastico del Liceo G.B.Brocchi Liceo BROCCHI 2012-13

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HERMESHERMMMMMMMMMMMMMMMMMPdi bocca in bocca

n.1 Settembre-Ottobre 2012 - Anno XXvII

Giornalino Scolastico del Liceo G.B.Brocchi

LiceoBROCCHI

2012-13

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IndIce

La redazionedi Herpes

Direttore:

Giulia Pagan (4BL)

Vicedirettore:

Andrea Naclerio (4BCA)

Impaginazione:

Alice Toniolo (4BL)

Redazione:

Alice Segafreddo (3CC)

Alessandra Fietta (4CS)

Anna Cavallin (3BSU)

Arianna Zonta (4CS)

Asia Gasparotto (4AL)

Eleonora Rech (3BSU)

Elisa Furlani (4BSO)

Giovanni Baggio (4BCA)

Matteo Scalco (4BL)

Martina Bertoncello (2CL)

Nicola Fontana (4CS)

Nicola Pozzato (2AC)

Noemi Cuci (1AL)

Paolo Dellai (3DS)

Rachele Moro (2CL)

Rebecca Luisetto (4BCA)

Stefania Neglia (4ACA)

Giordano Dellai

Inviati speciali:

Alessandra De Poli

Disegnatori:

Marta Conca (4BL)

Martina Bertoncello (2CL)

editoriale3 il cambiamento di Giulia Pagan

Interviste4 il brocchi alle elezioni di Arianna Zonta, Alessandra Fietta, Andrea naclerio, nicola Pozzato

7 la consulta provinciale

L’opinione8 democrazia a noi di Rebecca Luisetto

Rubrica8 hipse dixit

dall’estero9 the campaign di Alessandra de Poli

Pro & contro10 la mezz’ora della discordia di elisa Furlani e Andrea naclerio

economia11 realizzare un sogno di Stefania neglia

cinema12 toy boy, uomo oggetto e... magic mike! di Alice Segafreddo

esperienze13 australia di Asia Gasparotto e nicola Fontana

Sport14 le 5 regole d’oro di noemi cuci

Sport15 il quadriennale ritorno di Matteo Scalco e Paolo dellai

Rubrica15 “la Freddura” di Giovanni Baggio

Musica16 edd sheeran di Anna cavallin

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3n.1 Settembre - Ottobre 2012

edITORIALe

Sempre più spesso mi rendo conto di quanto sia difficile scegliere.Ogni volta che sto per prendere una decisione, penso che così facendo mi priverò di qualcosa, lasciando un’op-portunità, un’idea, un sogno, per se-guire un’altra strada.Sarà perché sono giovane, sarà perché non ho ancora quella sicurezza che gli adulti dicono di avere…Ma per quanto giovani, ognuno di noi è cosciente e consapevole di sé e del mondo a noi circostante.Sappiamo essere razionali, sappiamo capire cosa è giusto e cosa è sbaglia-to secondo la società e cosa è giusto e cosa è sbagliato secondo noi.È chiaro, non è facile, ma come po-trebbe esserlo?Dobbiamo sbagliare per riuscire a di-ventare veri uomini e donne, cittadini del mondo. Dobbiamo partecipare, dob-biamo vedere il mondo da tutte le an-golazioni possibili per poter dire “Io non la penso così”.È arrivato il momento di agire, di non rinviare, di non delegare.La vita è la nostra, le scelte anche. E anche noi della redazione di HerPes

“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e all’improvvisovi sorprenderete a fare l’impossibile”

(San Francesco)

vogliamo schierarci, vogliamo parlare dei problemi reali per cercare solu-zioni reali; non possiamo più permet-terci di guardare distrattamente la realtà senza viverci, senza provare a cambiare le cose che non funzionano. Quest’anno vogliamo che la voce di ognuno di voi si possa sentire, vo-gliamo lasciarvi liberi di esprimere ciò che pensate, perché solo così si può vivere in una vera democrazia.E democrazia c’è quando ogni futuro candidato ha la possibilità di pre-sentarsi, farsi conoscere, quando di un argomento si sentano più punti di vista, quando si parla di esperienze vissute, le si condivide e ci si scam-bia opinioni.Ed HerPes quest’anno è tutto questo. Ed HerPes quest’anno è tutti noi.P.S. Vorrei ringraziare personalmente la redazione che si è impegnata a far uscire un’edizione normale al posto di un’edizione speciale di poche pagine, con soli quattro giorni di preavviso. Un grazie di cuore ad Andrea Nacle-rio, all’impaginatrice, Alice Toniolo e alla signora Chiara Lunardon per la stampa.

Giulia Pagan (4BL)

[email protected]

La continuità ci da le radici,il cambiamento ci regala i rami,

lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli crescere fino a raggiungere

nuove altezze... Per fare questo abbiamo bisogno anche di te!

Redattori, disegnatori, impaginatorivi aspettiamo alla prossima riunione.

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InTeRvISTe

iL BROCChi ALLE ELEZiONidi Arianna Zonta (4cS), Alessandra Fietta (4cS)

Andrea naclerio (4BcA), nicola Pozzato (2Ac)

lista 1

elisa Furlani, 4bsodaniele bussolaro, 3bsuvalentina celahmetovic, 2dl

Cosa vi ha spinto a candidar-vi come rappresentanti di istituto?

valentina: io sono in secon-da quindi con il tempo libero che ho rispetto a studenti più grandi posso dedicarmi a questo com-pito. Sono consapevole che fare la rappresentante occupa molto tempo, ma penso di poter dare più disponibilità alla scuola rispetto a qualcuno che non ha possibilità. elisa: io ho il problema opposto: sono già piena di impegni, ma vo-glio poter aiutare a mandare avan-ti la scuola. L’anno scorso ero nel Gruppo Amici e ho fatto la tutor, questi sono compiti che mi hanno dato un po’ di esperienza nella ge-stione delle classi. So che l’ammi-nistrazione di una scuola è molto più impegnativa, ma penso di ri-uscire a migliorare la situazione attuale.

Quali sono in generale i pun-ti principali del vostro pro-gramma?

daniele: innanzitutto la cosa su cui ci siamo soffermati di più è la collaborazione con la consulta. io ad esempio sono in terza e non so cosa sia, a cosa serva o cosa faccia,

e proprio per questo motivo vor-remmo dare più spazio a questo organo. Vorremmo ricavare dello spazio fisico durante le assemblee per lasciar parlare i rappresentanti della consulta in modo che spie-ghino ciò che fanno anche duran-te le loro uscite nella provincia. elisa: Anche i referenti di sede sono figure dimenticate, molti non sanno nemmeno chi siano. Vor-remmo contare sulla loro presenza e rendere il loro compito più im-portante e conosciuto. Puntiamo anche sul coinvolgimento degli studenti, che più di tutti si devo-no interessare delle questioni del liceo.

Una frase, citazione o imma-gine che vi rappresenta

elisa: “La felicità può essere tro-vata anche nei momenti più oscu-ri, se solo uno si ricorda di accen-dere la luce”daniele: “La noia uccide l’uomo. io non voglio annoiarmi perché non sono un suicida”valentina: “Oggi mi sento una spirale”

lista 2

Federica Ximenes, 4bsFrancesca zilio, 4csclaudio buratta, 4csstefania neglia, 4aca

Cosa vi ha spinto a candidar-vi come rappresentanti di istituto?

Federica: Noi siamo tutti in quarta: in questi anni abbiamo assistito alle assemblee e ab-biamo cercato di intervenire in qualche modo, ma non ci siamo riusciti concretamente. Adesso vogliamo metterci in gioco di più e migliorare davvero la scuola. stefania: Chiaramente in questi anni abbiamo capito di più come funziona la nostra scuola, abbia-mo partecipato tutti in qualche modo all’organizzazione, chi nel gruppo amico, chi nel gruppo dei tutor. Questa volta abbiamo voluto esserci in prima persona, per poter fare qualcosa di più.

Francesca: io ho deciso di candi-darmi perché alcuni miei amici mi hanno dato l’idea, visto che anche loro avevano un compito simile nella loro scuola. Sto vivendo que-sta realtà come qualcosa di piace-vole, qualcosa in cui credere. ho visto che anche gli altri condivide-vano questo pensiero, è anche per questo che ci siamo uniti. Abbia-mo una frase significativa: “Nes-suno può fare tutto, tutti possono fare qualcosa”.

claudio: Già l’anno scorso ave-vo pensato di candidarmi, avevo già la voglia di agire e migliorare le cose, ma le esperienze pratiche e teoriche che avevo non bastava-no per questo compito. Ora invece penso di essere pronto.

Quali sono in generale i pun-ti principali del vostro pro-gramma?

stefania: Noi vogliamo che tutti possano partecipare e sentirsi pre-

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5n.1 Settembre - Ottobre 2012

InTeRvISTe

lista 4

nicola Fontana, 4csmattia bernardi, 3cc

Cosa vi ha spinto a candidar-vi come rappresentanti di istituto?

mattia: Qualsiasi cosa si può mi-gliorare: la scorsa candidatura è stata molto buona ma si può fare qualcosa in più. Ogni occasione che si trova è una novità, e ogni novità è una possibilità per il futuro, quindi io vedo la candidatura anche come una possibilità per il domani. nicola: Si deve sempre impara-re dal passato guardando al futu-ro. L’anno scorso sono stato nel comitato studentesco, quindi so bene che ci sono cose da migliora-re e questo mi ha spinto a fare un passo in più e candidarmi. Se c’è la possibilità di mettersi in gioco, noi siamo i primi a farlo.

Quali sono in generale i pun-ti principali del vostro pro-gramma?

senti, anche chi pensa di non vo-lerlo fare perché magari ha paura di esporsi troppo.Federica: Vogliamo sottolineare il fatto che tutti possano parteci-pare alla gestione della scuola. Un altro punto importante è la comu-nicazione, che secondo noi all’in-terno di un istituto così grande è essenziale.Francesca: La comunicazione in-fatti adesso è precaria: un esempio sono le circolari che non arrivano alle classi o che passano in ritar-do. Vorremmo migliorare questo aspetto. Vogliamo anche che le as-semblee non diventino qualcosa di passivo.claudio: Speriamo di rendere le assemblee un momento interes-sante, a cui poter partecipare atti-vamente e con entusiasmo.

Una frase, citazione o imma-gine che vi rappresenta

Francesca:L’immagine dei piedi nelle scarpe: bisogna sempre im-parare a mettersi un paio di scarpe e andare avanti, altrimenti non si combinerà niente. Con le scar-pe si lasciano impronte, cioè non si vive passivamente ma si lascia un segno del proprio passaggio. claudio: il simbolo irlandese del Claddagh, che presenta i tre prin-cipi per me fondamentali: la lealtà, rappresentata dalla corona, l’amo-re, rappresentato dal cuore, l’ami-cizia, rappresentata dalle mani. Federica: Le mani, che sim-boleggiano l’unione. Sentendo-mi legata agli altri dalle stesse idee, dalle stesse ambizioni, da-gli stessi obiettivi posso trovare la forza di compiere un cammino tenendomi per mano con loro. stefania:un pannello solare per-ché tutta l’energia che riceve la dona, non si arrende, aspetta sem-pre il sole e sfrutta anche il più pic-colo raggio per portare avanti ogni progetto.

lista 3

sara brunello, 4bl

Perchè hai scelto di ricandi-darti?

in primo luogo, avendo già vissuto questa esperienza l’anno scorso, mi rendo conto di tutte le difficol-tà che tale ruolo comporta e rico-nosco che avere al proprio fianco una persona esperta può di certo agevolare il lavoro,dando maggio-re continuità ai progetti e.Sento di avere ancora molto da dare, met-tendo me stessa alla prova.

Cosa cambieresti rispetto all’anno scorso?

in primo luogo vorrei cambiare le feste di istituto e migliorare le as-semblee che sono risultate più effi-caci quando gli studenti si sentono coinvolti e hanno la possibilità di partecipare… credo sia importante puntare sulla qualità,sfruttando al meglio questo diritto che ci siamo conquistati.

Hai una frase o un motto che ti rappresenta?

“Lentamente muore chi abban-dona un progetto prima di ini-ziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggio-re del semplice fatto di respirare!” Martha Medeiros, ode alla vita.

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VENERDI’ 26 OTTOBRE 2012 - ULTIMA ORA DI LEZIONEPer le classi che terminano alle:

ore 12.15: 4^ oraore 13.10: 5^ oraore 14.00: 6^ ora

Durante la prima assemblea, tutti i candidati saranno tenuti a firma-re il proprio programma in segno di onestà. I moderatori del dibattito avranno il compito di controllare le proposte fatte e rispondere per-

sonalmente alle liste sulla possibilità o meno di attuare un progetto. I rappresentanti si limiteranno a presentarsi e a rispondere unicamente

alle domande del pubblico.

PER I RAPPREsENTANTI NEI CONsIgLI DI CLAssE (2 alunni per ciascuna classe)

Si voterà tramite apposite schede che saranno consegnate ai votanti dai componenti del seggio elettorale.

Si potrà esprimere UNA sola preferenza.

PER I RAPPREsENTANTI NEL CONsIgLIO D’IsTITUTO(4 alunni per tutto l’Istituto)

Gli studenti esprimeranno il proprio voto mediante una croce sul numero romano e in corrispondenza del nominativo del candidato indicato sulla scheda al quale intendono assegnare la preferenza.

Si potranno esprimere al massimo DUE preferenze per candidati ap-partenenti alla STESSA LISTA. In caso contrario il voto sarà annullato.

PER I RAPPREsENTANTI NELLA CONsULTA PROVINCIALE(2 alunni per tutta la scuola)

Si richiama alle modalità di votazione indicate per le votazioni del Consiglio d’Istituto. Si potrà esprimere UNA sola preferenza.

Come votare

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InTeRvISTenicola: i due punti cardine del nostro programma sono il coin-volgimento e la conoscenza. La nostra scuola è la più grande del bassanese: con più di 2000 stu-denti e centinaia di insegnanti in sedi staccate, bisogna diffondere bene le informazioni, quindi ci in-centreremo soprattutto su questo. Vogliamo che a tutti sia annuncia-to quello che succede, così le varie persone possono scegliere di ade-rirvi, non aderirvi o partecipare ed essere attivi.

Una frase, citazione o imma-gine che vi rappresenta.

entrambi: Ci vediamo come de-gli amici, che prendono a cuore qualsiasi cosa. Se qualcuno ha bi-sogno di una mano, noi ci siamo!

lista 5

carlo bonato, 3csgiovanni baggio, 4bca

Perché avete scelto di candi-darvi?

giovanni: Mi ha spinto a candi-darmi l’amore che provo per que-sta scuola, perché per il Brocchi io voglio dare anima e corpo, ormai lo sento mio. Penso inoltre che mettersi in gioco sia un modo per misurare se stessi, le proprie capa-cità. io e Carlo crediamo di avere le capacità per fare bene i rappre-sentanti d’istituto, e speriamo che questo mettersi in gioco possa por-

tare dei buoni risultati.carlo: Visto quello che abbiamo passato questi due anni all’inter-no della scuola, ci sono state delle cose che mi hanno fatto riflettere un po’ e ho pensato quindi di met-termi in gioco, di spingermi oltre e di mettere alla prova me stesso. Crediamo in noi stessi e ci teniamo a portare avanti questo progetto.

Cosa vorreste migliorare del Brocchi?

giovanni: La democrazia, l’ascolto e la partecipazione: ogni singolo studente si deve sentire rappresentato, facendo sentire la propria voce, esprimendo giudizi, idee e problemi, perchè l’opinione di ognuno è importante all’inter-

no della scuola, e noi ce ne faccia-mo carico.

carlo: Più che migliorare noi vor-remmo riqualificare alcuni aspetti della v ita scolastica. Si tratterebbe di valorizzare il concetto di demo-crazia all’interno delle assemblee, di responsabilizzare il rappresentante di sede che a nostro parere è un ruo-lo che funge da ponte tra gli studenti e i rappresentanti d’istituto.

Una frase, citazione o imma-gine che vi rappresenta

giovanni: “ La grandezza di un uomo sta nella grandezza dei sogni che ha.”carlo: A volte il vincitore è sem-plicemente chi non ha mai molla-to.” (Jim Morrison)

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7n.1 Settembre - Ottobre 2012

InTeRvISTe

di Martina Bertoncello (2xxx)

LA CONSULTA PROViNCiALELa Consulta Provinciale degli Stu-denti CPS è un organismo istitu-zionale su base provinciale,diffusa in tutto il territorio nazionale;è composta da due studenti per ogni istituto secondario superiore della provincia, eletti direttamen-te dai loro compagni di scuola.La Consulta Studentesca di Vicen-za è un organo statale a tutti gli ef-fetti che fa parte del Ministero del-la Pubblica istruzione e si occupa di coordinare gli studenti di tutte le scuole della nostra provincia.il suo compito principale è, per legge, quello di garantire il più ampio confronto fra gli istituti di istruzione secondaria; tale com-pito è attuato tramite la realizza-zione di progetti che coinvolgano il più ampio numero di istituti possibili, ottimizzare ed integrare in rete le attività extracurricolari, formulare proposte che superino la dimensione del singolo istitu-to, stipulare accordi con enti lo-cali, associazioni e organizzazioni del mondo del lavoro, formulare proposte ed esprimere pareri al CSA, agli enti locali competenti e agli organi collegiali territoriali, istituire uno sportello informati-vo per gli studenti, con particola-re riferimento all’orientamento e all’attuazione dello Statuto delle studentesse e degli studenti, pro-

gettare e organizzare e realizzare attività anche a carattere interna-zionale.

giacomo caldana (4bst)

Perché hai scelto di candi-darti?Principalmente perché vorrei ave-re un ruolo attivo all’interno della scuola e perché vorrei riuscire a portare la sua voce e i suoi proble-mi anche al di fuori dalla città. Mi piacerebbe prendere spunto dai lati positivi dalle altre scuole per poter migliorare il nostro liceo.

Ti ispiri a qualcuno?No, non mi ispiro a qualcuno in particolare perché credo nelle mie idee, ma credo si possa sempre imparare dalle altre persone…

chiara zotta (5csa)

Perché hai scelto di candi-darti? Voglio fare in modo che la consul-ta possa essere conosciuta da tutti gli studenti e mi piacerebbe che si creasse un gruppo interessato ad essa, con il fi ne di informare i ragazzi sulle attività proposte da quest’organo .

Ti ispiri a qualcuno? Non riesco ad individuare qualcu-no in particolare ma spesso sono motivata da persone della mia stessa età, per la loro grinta e de-terminazione.

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L’OPInIOne

DEMOCRAZiA: POTERE A NOi!

DEMOCRAZiA, demos kratos, potere al popolo. Voi, leggen-

do tali parole, penserete che tutti sono a conoscenza di tal significa-to ma come ogni cosa dalla grande respo,nsabilità si lascia lì, sola su una mensola a portata di chi può arrivarci e si suppone che chi ha questa possibilità la tratti con il massimo rispetto. in realtà questo gran potere è disposto su un tavo-lo di fronte a voi e quando pensate di avere la forza per usarlo non vi si ascolta. improvvisamente vi rende-te conto che, pur avendolo sempre avuto a portata di mano e non su di un’alta mensola, nel momento in cui avete avuto il coraggio di dimo-strare che siete in grado di gestire tale responsabilità qualcuno l’ave-va afferrato prima di voi facendovi credere che su quel tavolo ci fosse ancora. Quel qualcuno non ne fa il giusto uso ma cerca di far quel che vuole facendolo passare come vo-

di Rebecca Luisetto (4BcA)

lere di tutti. Questo non avviene, come penserete, lontano da voi ma anzi avviene esattamente in questo momento davanti ai vostri occhi. Recentemente si sono verificati alcuni disguidi, anzi chiamiamo-li come realmente sono, problemi, che non riguardano te studente, te classe ma un’intera scuola, la quale ospita una vera e propria cittadina di studenti. Nei paesi dove voi abi-tate quando c’è un problema grave da risolvere andate dal sindaco o comunque dalla sua giunta a recla-mare e cercate in modo civile di di-scuterne arrivando ad una conclu-sione. Allora perché non farlo in un sistema simile al vostro paese dove siete i diretti interessati? Se non vi ascolta chi dovrebbe farlo rivolgete-vi a qualcuno che sta sopra a questo, fatevi sentire. Probabilmente, come spesso accade, leggerete tali parole e nella vostra mente penserete che è sempre il solito incitamento inu-

h*ipse diXit Invia le tue “Hipse Dixit” a: [email protected](* Come l’iniziale del nostro giornale “Herpes”)

tile, dopodiché non ci penserete due volte ad accartocciare questo foglio e a buttarlo al cestino più vi-cino o peggio sul marciapiede. io vi consiglio soltanto di prendere parte attivamente al sistema che vi comprende per riuscire a maturare voi stessi, risolvendo il problema e di non lamentarvi soltanto di ciò che accade intorno a voi; premetto che so perfettamente che alcuni si stanno dando da fare seriamente ma loro da soli non possono avere lo stesso effetto come se foste tut-ti insieme. Con questo non intendo che voi facciate una manifestazione ma, al contrario, di prendere sotto braccio i documenti che dimostra-no le vostre serie difficoltà e di fare un discorso civile con chi ha gli strumenti per risolverlo, potendo così raggiungere un accordo tale da soddisfare tutti quanti... e non è impossibile. Credeteci sempre e comunque.

Banfi: “Che senso ha fare un capitolo di storia sulla patata?” classe: “Ehm prof...”

Prof: “Una volta alla sera si dicevano le pre-ghiere, adesso potete fare gli esercizi di tedesco in internet, sempre penitenza è!”

Mocellin: “Perchè ti hanno cambiato di posto, perchè chiacchieravi?” Stud: “No, col cavolo che chiacchieravo!”Mocellin: “Cosa? Hai trovato un cavolo par-lante?!”

Zisa: “Il mento pronunciato era un tratto di fa-miglia.. potevano chiamarlo Carlo sbessoea V!”

Stud: “Quante persone interroga domani?”Prof: “Quanti me ne pungerà vaghezza” Stud: “Prof, ci porta alla fiera del bestiame?”Prof: “Non serve andare alla fiera per vedere le bestie, basta mettere uno specchio in classe proprio davanti a voi”

Garlet: “Come avete fatto ad essere promossi all’asilo? Con i punti del Lidl?” Prof: “L’opera aristotelica tratta le parti degli animali.” Stud: “Come le parti degli animali?”Prof: “Ebbene sì parla proprio di voi.” Stud: “Se dovesse diventare papa come si chia-merebbe?” Prof: “Clemente, solo per non esserlo.” Garlet: “Da oggi dovrete chiamarmi sua emi-nenza o santità.” Garlet: “Siete come la vinaccia: solo Nardini potrebbe valorizzarvi.” Stud: “Qual’è il suo filosofo preferito?”Prof: “I filosofi non sono come i gelati.” Stud: “Fa strani versi mentre si soffia il naso”Prof: “A differenza dei tuoi fratelli, dei quali non si butta via niente, di te si butta via tutto.”

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9n.1 Settembre - Ottobre 2012

ThE CAMPAiGNdi Alessandra de Poli

Un caloroso saluto dagli States! Ebbene sì, vi sta scrivendo una

ragazza che dovrebbe frequentare la quarta al liceo classico, ma si trova nei pressi di Chicago per l’esperien-za dell’anno all’estero con un’asso-ciazione chiamata AFS. Come me ci sono altri ragazzi del Brocchi che hanno scelto questa esperienza in passato o che sono tuttora all’este-ro, con AFS o Mondo insieme. io sono qui da circa due mesi e non mi pento di essere venuta. Le preoccu-pazioni durante le selezioni l’anno scorso erano parecchie (scuola in particolare, sport, famiglia, amici), ma posso assicurarvi che ne vale la pena! Ogni giorno scopro qualcosa di nuovo su questo grande Paese, assaggio qualcosa di completamen-te diverso dal cibo italiano (questa non è la parte migliore forse…), ogni giorno imparo una nuova pa-rola dello slang americano e ogni giorno è anche una gaffe a scuola o con la famiglia ospitante! Non posso scrivervi tutte le fantastiche cose che sono successe qui finora, ma sappiate che è proprio come

nei film: gli armadietti, i gruppi in tavoli diversi a mensa, il cambiare classe ogni ora (sì, mi sono persa il primo giorno), il bus giallo, il ballo della scuola (manca meno di una settimana al primo e ci credete che non ho ancora le scarpe?), le parti-te di football il venerdì sera, le che-erleader e perfino andare a scuola in pigiama e fare rock climbing a educazione fisica! Infine non pos-

dALL’eSTeRO

so non parlare delle elezioni. Lo so, sono stata estremamente fortuna-ta! Questo è il periodo dei dibattiti presidenziali tra il corrente Presi-dente Barack Obama, proveniente dall’ala democratica, e Mitt Rom-ney, dall’ala repubblicana. Prima dei dibatti presidenziali (ce ne sono tre in tutto e ognuno è su un argo-mento diverso), c’è stato il periodo delle Conventions, una repubbli-cana e una democratica, durante le quali altre persone hanno tenu-to dei discorsi riguardo Romney e Obama e i rispettivi programmi. Alla fine entrambi hanno accetta-to la nomina di candidati e adesso è un periodo centrale, in cui si sfi-dano davanti a tutta la Nazione. Infine i cittadini saranno chiamati a votare in Novembre e anche io sono molto curiosa ed emozionata! Voglio concludere questo articolo dicendo quanto stimo gli americani per il loro rapporto con la politica e per il rispetto che i politici hanno l’uno per l’altro (o che almeno di-mostrano).

Per ora è tutto; mando un saluto ai miei compagni e professori!

La mia avventura continua…

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PRO & cOnTRO

La mezz’ora della discordia...

CONTRO i NUOVi ORARi di elisa Furlani (4BSO)

Per gli studenti del nostro liceo il cambiamento di orari è stata

una sorpresa più o meno gradita. Personalmente ne ero felice: “Potró dormire mezz’ora in più!” pensavo. Purtroppo le problematiche emer-se mi hanno fatto subito cambiare idea. Autobus strapieni, che passa-no 5 minuti dopo il suono dell’ul-tima campanella o addirittura pri-ma. Per non parlare delle seste ore. Alcuni studenti di quarta e quinta si trovano ad avere l’unico auto-bus per tornare a casa tra le 16.00 e le 18.00. È possibile che non si riesca a trovare un accordo soddi-sfacente? il nostro preside e i ver-tici delle compagnie di trasporti si sono incontrati più volte per cerca-re di risolvere il problema. Durante l’ultima riunione si è deciso di ag-giungere una corsa per le linee più disagiate. La decisione è del 27 set-tembre e non c’è ancora la garanzia che queste corse ci saranno davvero. Viene spontaneo chiedersi se que-sto sia il modo giusto di affrontare il problema.il preside ha concesso permessi di

uscita anticipata solo a studenti che devono attendere un massimo di 30 minuti. Non sarebbe stato più d’aiuto dare questo permesso a studenti che invece devono aspet-tare 2 o 3 ore prima di veder ar-rivare un bus? Non tutti hanno la possibilità di farsi venire a prende-re, e pochi di noi possono tornare a casa con altri mezzi (la bici, il tri-ciclo, il monopattino, i rollerblade in mancanza d’altro). Ma la scuola deve essere “scuola di vita” come dice il preside nella sua ultima let-tera del 5 ottobre (consultabile dal sito). Prosegue così:”Vorrei, infi-ne, invitare tutti, docenti, studenti e genitori, a riconsiderare il valo-re-scuola, non più nella logica di un automatismo di servizio, come era in passato, perché le “vacche magre” stanno chiedendo a tutti di riconsiderare le vecchie abitudini. Se, in poche parole, si sta richie-dendo ad alcuni studenti un mag-giore sacrificio, anche di attesa dei mezzi pubblici, vorrei che questo stesso sacrificio venisse conside-rato all’interno del “bene comu-

ne”, oltre gli interessi individuali. Nella vita saranno sempre più le occasioni, per tutti, di richiesta di flessibilità e di disponibilità a criti-cità magari impreviste, comunque indipendenti dalla nostra volontà. Anche questa è “educazione alla maturità”, cioè educazione alla au-tonomia responsabile. Fondamen-tale nella vita.Questo è il tempo che ci troviamo a vivere. E noi, ognuno per la propria responsabilità, deve impegnarsi a conciliare gli interessi individuali, legittimi, con gli interessi collettivi, altrettanto legittimi. Perché anche la scuola in realtà è parte di un si-stema sociale, parte di un territorio, in interazione quotidiana con altri problemi, altre necessità, altre esi-genze.” Ma intanto lui la patente, e la conseguente indipendenza, ce l’ha. Una volta vorrei chiedergli: “ Pre-side, le va di tornare a casa in auto-bus con noi?”

PRO iL NUOVO ORARiO di Andrea naclerio (4BcA)

Con una circolare datata 18 Settembre 2012 il preside

Giovanni Zen informava studen-ti, docenti e personale ATA che il Brocchi sarebbe passato dalla pri-ma alla seconda fascia degli orari dei trasporti: si inizia alle ore 8:10 e si finisce alle 13:10.Qual è il vantaggio principale di questo nuovo orario? Si DORME MEZZ’ORA Di PiÙ!!!inoltre, iniziando 30 minuti dopo, nel periodo invernale non si par-tirà più quando è ancora buio, ma con una buona dose di luce grazie alla quale si potrà anche rispar-miare energia elettrica.

Diciamolo: 7:40 non è proprio il migliore orario per iniziare una nuova giornata; un altro po’ e fac-ciamo compagnia ai panettieri... Ma più della metà di questa scuola non è favorevole al cambiamento a causa degli orari degli autobus, che sono ancora fermi alla prima fascia. Gli studenti di via Xi Feb-braio devono uscire 5 minuti pri-ma e correre verso la stazione per non perdere l’autobus e rischiare di arrivare a casa alle quattro di pomeriggio.Questo però è un problema causa-to non dal cambiamento di fascia oraria, ma dalle compagnie di tra-

sporti: sono loro, infatti, che do-vrebbero adeguarsi al nuovo ora-rio, e non le scuole a quello degli autobus!Oltretutto i pullman sono anche pochi, quindi le persone sono co-strette a stiparsi come sardine in scatola. Non serve nemmeno ap-poggiarsi: si è talmente stretti che ci si tiene reciprocamente!Se le compagnie non dovessero cambiare orario, una soluzione po-trebbe essere quella di cominciare alle 8:00. Così facendo gli studenti non dovrebbero correre e uscire prima e l’orario sarebbe più con-sono alle esigenze di tutti.

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11n.1 Settembre - Ottobre 2012

ecOnOMIA

REALiZZARE UN SOGNOAll’informacittà c’è chi ti aiuta a farlo!

di Stefania neglia (4AcA)

Cerchi un lavoro? Sogni l’anno all’estero? Ami viaggiare? Ti

stai preparando per l’università? Ti piace recitare? Cucinare? Vuoi aggiungere un’altra lingua alle tue conoscenze? Ti serve preparare un curriculum ma non sai da dove co-minciare? Cerchi qualcosa? Non sai nemmeno cosa cercare?L’informacittà ha tutte le risposte per te!In Piazzale Trento, di fianco alla scuola elementare Mazzini, c’è la piccola grande sede degli esperti di Estero, Lavoro, Corsi e Scuola, pronti ad aiutare chiunque a realiz-zare i propri progetti o anche, sem-plicemente, ad inventarli. Spazio per annunci, 3 computer a disposi-zione del pubblico, una pila di gior-nali e riviste per chi vuole la rasse-gna stampa e soprattutto la piena disponibilità a dare una mano. Co-nosciuto anche sotto il nome di in-formagiovani, l’informacittà è un servizio del Comune in stretta col-laborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili che offre gratui-tamente tantissime proposte, spes-so inutilizzate perché non cono-sciute. Herpes vi apre una finestra sul mondo delle opportunità, ce n’è per tutti i gusti!scuola: Specializzati nelle Uni-versità del Triveneto, aiutano i fu-turi universitari a districarsi con pratiche di immatricolazione, tasse universitarie, bandi dei singoli ate-

nei, alloggi. incentivano l’uso della Carta Studenti che offre agevolazio-ni per i giovani e per chi è coinvolto nella scelta degli istituti superiore è fornito un sistema di orientamento.lavoro: Aiuto nella stesura di curriculum e ogni settimana la pubblicazione gratuita del “Cerca Lavoro”, una newsletter che mostra tutte le offerte di lavoro di aziende e agenzie, corsi di formazione, bandi e concorsi anche per il tempo libe-ro, lavoro all’estero e università. estero: l’informacittà di Bassa-no è anche centro di Eurodesk, un portale che propone ogni forma di viaggio all’estero. Passando per ge-mellaggi, viaggi studio, stage, offer-te di lavoro, a fino allo SVE, Servi-zio Volontario Europeo, che accetta candidature di over18 per parti-re per 3-12 mesi in un altro stato dell’UE gratuitamente, svolgendo un servizio civile e ricevendo i soldi necessari al soggiorno.corsi: Non solo le pareti dell’in-formagiovani sono piene di volanti-ni per ogni tipo di attività, ma sono promossi anche corsi, professiona-li e non, di tutti i tipi: da quello di elettricista al teatro, dalla redazione web alle lezioni di cucina, passando per lingue e sport più svariati. viaggi: Forniscono supporto an-che per l’organizzazione di tipo di viaggio in italia, mostrando tutte

le attrazioni, le mostre e gli eventi dello Stivale, e con la Carta degli Ostelli della Gioventù, trovano gli alloggi economici per qualsiasi per-nottamento.ma non solo! Se hai idee, stai organizzando un evento, vuoi fare una proposta ma non sai da dove cominciare, puoi rivolgerti a loro! Sono infatti collegati anche ad un altro grande progetto, i Cantieri Giovani che organizzano sale pro-va, corsi e promozione di eventi.C’è chi investe sulle idee, sui viaggi, sulla cultura, sull’intraprendenza; è la dimostrazione che non sta an-dando tutto a rotoli, che si può an-cora sognare!

CONTATTi:Tel 0424 519 165e-mail:informacittà@comune.bas-sano.vi.itWeb: www.bassanogiovane.euORARi aperto da lunedì a venerdì (mercoledì escluso) ore 9-12 e al martedì e giovedì ancheore 15-18.30

“Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è

racchiusa la nostra breve vita.”(William Shakespeare)

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cIneMA

Che la società negli ultimi decen-ni stia radicalmente cambian-

do è ormai un fatto evidente. Che la donna stia cominciando a muovere in campo politico e sociale i primi passi verso l’irraggiungibile uomo, pure. Ma che il “partner più giova-ne” ora lo scelgano anche le donne si può definire una notizia dell’ulti-ma ora. Negli ultimi tempi, infatti, uno dei fenomeni in costante ascesa si è di-mostrato quello del cosiddetto “toy boy”, nomignolo coniato in Ameri-ca per caratterizzare quei fidanzati con i quali le dive hollywoodiane – tra le quali questa “moda” sta di-lagando – intrattengono relazioni poco impegnative e durature, pro-prio a causa della differenza d’età. Letteralmente possiamo tradurre l’espressione con “ragazzo giocatto-lo”, indicando in tal senso un fidan-zato molto più piccolo d’età rispetto alla donna con cui ha una relazione. Esempi dal mondo delle star sono all’ordine del giorno: basti pensa-re a Casper Smart, ennesima love story – ultimamente un po’ in crisi - di J.Lo, o al super-model brasilia-no Jesus Luz, antica fiamma della signora Ciccone, ma anche ai baby fidanzati di Demi Moore e Sharon Stone.Tuttavia ancora non è noto se tali rapporti sono dovuti a tardive ri-membranze del complesso di Edi-po o all’affascinante bellezza delle donne over 30 che, nonostante tut-to, rimane immutata. Molti affer-mano che se c’è l’amore l’età è rela-tiva, ma altri sottolineano che con il tempo i problemi vengono a galla e la differenza d’età si fa sentire. Un tempo le donne temevano il confronto con un uomo più gio-vane, probabilmente a causa dei segni del tempo o delle insicurez-ze che provocano i luoghi comuni. Per questo il gentil sesso cercava un

compagno più maturo che rappre-sentasse una guida, ma soprattut-to uno “specchio” meno impietoso rispetto al passare del tempo; oggi però le single hanno raggiunto una consapevolezza diversa che per-mette loro una maggiore libertà anche nelle scelte in campo sen-timentale, per questo il confronto con un giovane non spaventa più, anzi affascina.E questo lo sanno bene le single italiane che sempre più spesso, a dispetto di quelli che sono i pregiu-dizi, scelgono come partner nella vita uomini più giovani, anche con parecchi anni di differenza. A rive-larlo è un sondaggio del Club per Single di Eliana Monti che ha evi-denziato che il 75% delle iscritte ha avuto o vorrebbe avere una relazio-ne con un partner più giovane. La maggioranza delle rappresentanti del gentil sesso infatti vede di buon occhio questo tipo di relazioni che, secondo il loro parere, non vengo-no minimamente influenzate dalla differenza anagrafica, sia per ciò che riguarda la fisicità che le qua-lità morali o intellettuali del possi-bile toyboy.E gli uomini? Come vedono la rela-zione con una donna più matura? il

61% degli iscritti al club per single si dimostra propenso a questo tipo di rapporto, poiché non considera l’età una discriminante rispetto alla solidità di una storia d’amore, an-che se la donna è molto più grande del compagno.Del resto, i sintomi di questa rivo-luzione avevano cominciato a ma-nifestarsi già da molto tempo. Basti pensare all’uomo senza veli che da qualche anno a questa parte spo-pola nelle pubblicità, sui calendari, nelle discoteche … A questo proposito, il regista Ste-ven Soderbergh ha voluto dare, con il film “Magic Mike”, una sua inter-pretazione di un possibile uomo-tipo che caratterizzerà – a quanto pare – il nostro secolo.il personaggio di Mike assomiglia molto a quello di Tony Manero di “Saturday Night Fever”. Ma oggi non siamo negli anni ’70, e il balle-rino da discoteca si è trasformato in uno spogliarellista. Mike, infatti, è un giovane spogliarellista america-no che si esibisce nel locale Xquisi-te di Tampa, di fronte a una platea femminile trepidante.

Accanto al mondo, quindi, in cui la donna-oggetto, scioccamente con-senziente al proprio sfruttamento, è protagonista, ne sta nascendo uno parallelo in cui l’uomo si comporta esattamente allo stesso modo. Che sia perché vuole dimostrare di esse-re superiore alla donna pure in que-sto o perché la nostra società è fi-nalmente riuscita a convincerci che questo modello di comportamento è il migliore da imitare, l’uomo sta commettendo un grande errore, e rischia di avviare un meccanismo di auto-distruzione come è accadu-to per la figura della donna. Sta dunque per nascere un nuovo tipo di uomo (oggetto)? Forse. Nel frattempo, godiamoci lo spettacolo!

MAGiC MikE! di Alice Segafreddo (3cc)

Toy boy, uomo oggetto e…

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13n.1 Settembre - Ottobre 2012

eSPeRIenZe

AUSTRALiA:un viaggio alla scoperta di se stessi

eSPeRIenZe

un viaggio alla scoperta di se stessi

il 25 agosto 2012, sono partita con altri 24 ragazzi per una terra ol-

treoceano, senza sapere cosa ci avrei trovato, senza sapere se avrei avuto voglia di tornare a casa già i primi giorni o se sarei voluta rimanere lì per sempre. il viaggio per l’Australia è stato lungo ed estenuante per tutti. Eravamo già stanchi e privi di forze arrivati a Dubai, dove ci aspettava una notte emozionante in giro per la città a bordo di taxi. Ma divertendosi la stanchezza passa e, con lo scorrere delle ore, non ci sembrava neanche di essere già svegli da un giorno e una notte interi. Ripreso l’aereo alle 9 del mattino seguente, ci aspettava ancora la parte peggiore: le altre 15 ore di aereo per arrivare a Melbou-rne. Qualcuno ha dormito, qualcu-no ha letto e ascoltato musica, ma la verità è che, appena messo piede nel suolo australiano, ognuno di noi era troppo affascinato da quello che vedeva davanti a sé per pensare alla stanchezza. Distese verdi, laghi, al-beri di eucalipto, cieli immensi e prati ovunque si aprivano ai nostri occhi, come se aspettassero solo di essere osservati, di essere scoperti da chi, come noi, non è abituato ad una simile realtà. Siamo stati accolti a scuola con un entusiasmo e un ca-lore che, anche avendo già fatto due scambi, non avevo mai trovato pri-ma. Tutti sembravano così eccitati all’idea di vederci… Dai professori, al preside, ai nostri corrispondenti, che avevano addirittura fatto una maglietta da regalarci. Nei corridoi venivamo continuamente fermati da ragazzini di sette- otto anni che ci salutavano, elettrizzati dal vedere nella loro scuola qualcuno che ve-nisse da così lontano, e ci pregavano di dar loro il cinque. Ovviamente, l’accoglienza che avevamo trovato a scuola ci è stata data anche dalle nostre famiglie, così gentili e di-sponibili che credo ci sentiremo in

debito con loro per il resto dei no-stri giorni. “Fai come se fossi a casa tua in italia”, mi aveva detto la mia mamma australiana… Ma la verità è che forse lì si stava anche meglio che in italia. Lo stile di vita rilassato, le persone sempre tranquille, la scuola più facile, i ritmi più lenti. Sembra-va davvero il posto in cui ogni cosa diventava più facile, possibile. il no-stro programma è stato intenso ed esauriente. Abbiamo potuto vivere in prima persona un sistema scola-stico completamente diverso dal no-stro, abbiamo visto Melbourne, con il suo profi lo del tutto moderno, sia-mo andati due giorni in campeggio al mare e ci siamo inteneriti davanti a koala, canguri e pignuini. Abbia-mo trascorso gli ultimi tre giorni a Sydney, una delle città più belle e vivibili del mondo, e nelle nostre tre settimane di viaggio si sono instau-rati dei legami che, ne siamo sicuri, resteranno nei nostri ricordi più bel-li per sempre. Ma, più di tutto, ab-biamo capito quanto, chi resta nel proprio piccolo, sia una persona estremamente incompleta e priva di quelle esperienze che rendono meravigliosa la vita. Viaggiare si-gnifi ca aprire gli orizzonti della no-stra mente, signifi ca non aver pau-ra di confrontarsi con l’ignoto, con stili di vita, persone e luoghi total-mente diversi da quelli a cui siamo abituati. Amo viaggiare perché un viaggio lascia inevitabilmente qual-cosa, e l’Australia resterà sempre nei cuori di chi, come noi, ha sapu-to viverla. Tutti ricorderemo le cose che di quelle città abbiamo amato. Con le nostre menti e i nostri cuo-ri saremo sempre lì, tutti insieme, a far risuonare le nostre voci felici per le strade di Melbourne. Perché ricordatevi che, come diceva Sant’ Agostino, “il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina.”

Laptop, LiM, Computer, Smar-tphone … questo e molto altro

ancora sono solo l’apparato tecno-logico di un sistema scolastico “del futuro” che ne ha solo da insegnarci!L’innovazione più grande non sta però negli apparecchi tecnologici in se, ma bensì nel metodo d’insegna-mento, nella mentalità. Una menta-lità aperta, senza vincoli o limitazio-ni e creativa al 100%.Non c’è spazio per la noia, ne per perdere la concentrazione. Sfruttan-do appieno le nuove tecnologie, gli insegnanti tengono delle vere e pro-prie lezioni del futuro, dove carta e penna sono l’età della pietra, così come lavagna e gessetti lasciano spazio a power point, fi lmati e siti internet.-“Ragazzi tirate fuori gli iphone!”- questa è una tipica frase usata dai professori durante la lezione; che ci sia la necessità di consultare internet,ricercare informazioni, tra-durre vocaboli o contattare altri in-segnanti in tempo reale non ci sono restrizioni ad utilizzare strumenti di ultima generazione.Proprio come noi immaginiamo una scuola del futuro senza libri, quader-ni, penne o lavagne...eccoci serviti in un mix di materiale e pensiero, tutto a portata di mano e di cui potremmo disporre semplicemente con l’ingre-diente fondamentale: una mente aperta e creativa!

Nicola Fontana (4CS)

di Asia Gasparotto (4AL)

scuola in australia,il futuro è lì!

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SALUTE E BEN-ESSERE

le cinque regole d’oroper la salute e il ben-essere

dello studenteEssendo entrati ormai nel mondo

degli adulti ci ritroviamo ad af-frontare un nemico particolarmente subdolo: lo stress.Questi trae nutrimento dalle cattivi abitudini e genera patologie e pro-blemi a noi noti tali che brufoli, so-vrappeso, irritabilità...ecc.Già nell’antichità i romani avevano colpito nel segno, tanto da elaborare una frase a riguardo: mens sana in corpore sano.Tuttavia pare che la vita frenetica di oggigiorno abbia molto ristretto i tempi da dedicare al “my-self” di ciascuno di noi.Ecco quindi 5 semplici consigli da seguire per ottenere buoni risul-tati:-innanzitutto, dopo un’estenuante giornata di scuola quel che ci vuole è un pranzo sano e leggero a base di verdure di stagione con carne o pe-sce, ovviamente accompagnati da 1 o 2 fette di pane.Gli spaghetti al pomodoro non sono da escludere, ma meglio se consu-mati in piccole dosi, in modo da evi-tare la conseguente sonnolenza do-vuta alla digestione dei carboidrati.Come adolescenti abbiamo bisogno in media di circa 2000-2200 calorie al giorno suddivise in cinque pasti sani.Saltare la colazione favorisce l’assi-milazione di grassi in più a pranzo quindi è di assoluta importanza che la mattina si svolga un pasto adegua-to in modo da sfruttare gli zuccheri facilmente accumulabili fondamen-tali per una buona concentrazione in classe.-Per scaricare nervi e tensioni, i medici consigliano una bella pas-seggiata.Sia breve, bastano 20-30 minuti a passo svelto (meglio se di più) per mantenere la linea, far circolare il

STRESSATO?

DiSORGANiZZATO?

ecco le dritteda seguire!

sangue e liberare la mente da pen-sieri, preoccupazioni e abbassa no-tevolmente il livello di stress accu-mulato.-Essendo questo un periodo dove i compiti abbondano occorre orga-nizzarsi per dare il massimo profitto col minimo sforzo.La regola fondamentale afferma che la nostra mente raggiunge l’apice dopo mezz’ora di concentrazione, e che decade ai 45 minuti.

Ecco perché spesso ci si ritrova sconcentrati e nervosi.Per non sprecare inutilmente le energie, allo scadere di questo tem-po l’idea migliore è quella di conce-dersi una pausa ogni 30-40 minuti con un frutto o un buon yogurt. Die-ci minuti, un quarto d’ora al massi-mo e si è pronti per ricominciare.-Ragazzi qui vi voglio! il nostro aspetto fisico oltre che ad essere fondamentale per noi stessi comu-nica importanti informazioni alla gente con cui viviamo ogni giorno.L’igiene e la cura personale, quindi denotano maturità, personalità ca-pacità organizzative, caratteristiche che ci appartengono e che ci danno sicurezza.Ma la presentazione non sempre cela quello che realmente siamo.Cosmetici, fondotinta, correttori e creme varie sono prodotti molto uti-li, ma per avere un risultato di fondo è bene cominciare dall’uso regolare della saponetta e dello spazzolino,

rispettivamente armi invincibili contro acne e carie.Dai dati medici risulta che lavando-si ogni giorno mattina e sera e com-prendendo minimo due docce a set-timana si possono evitare il 47% di probabilità di malattie batteriche.Oltretutto aumenta l’autostima per se stessi, e una persona pulita e ordinata, anche se non necessaria-mente vestita all’ultimo grido è ciò che c’è di più piacevole per la com-pagnia altrui.-in ultima è molto importante avere cura del proprio sonno.Contrariamente a quello che piace a noi ragazzi, i film adrenergici pre-sonno sono da evitare (tranne per qualche edizione speciale).La violenza non è il pensiero idea-le per chiudere definitivamente gli occhi, ne tanto meno lo è la tazza di caffè del dopo pasto, il bottiglione di coca-cola (contente caffeina) e la “monster”. È invece preferibile una tisana conciliante e qualche riga di un buon libro per digerire in modo interessante la mezz’ora.Come già si sa l’uomo necessita di una giusto numero di ore per far ri-posare le membra del corpo, e va-riano dalle 8 alle 9 ore per ragazzi e adulti.Non seguendo questi utili consigli spesso ci si ritrova a svegliarsi di pessimo umore, essere distratti e molto irritabili.Sono cinque e sono semplici rego-le che non richiedono un pesante sforzo e puntano più che altro sulla nostra volontà.Possiamo facilmente abituarci, ma il vero segreto del successo è sem-plicemente la regolarità.Quindi, ciascuno di noi, interpre-tando personalmente questi consi-gli potrà assicurare benessere e pro-fitto fin dai primi momenti.

di noemi cuci (1AL)

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15n.1 Settembre - Ottobre 2012

SPORT

il quadriennale ritorno dell’italia guerrierala ribalta olimpica degli sport “minori”

di Matteo Scalco (4BL) e Paolo dellai (3dS)

“la Freddura” di Giovanni Baggio (4BcA)

-Autista dell’autubus si licenzia, era stanco del solito tram tram..-ho comprato un missile. insieme mi hanno dato un manuale distruzione!!-“Ti amo!” “ Dimmelo all’infi nito!” “ Ti amare!!!”-Ma di notte, a Genova, è buio pesto???-“Perchè lei guida senza cintura??” “Perchè oggi c’ho i pantaloni della tuta!!”-C’è felicità in ogni angolo della terra, peccato sia tonda...-“Schumacher si è fatto la moglie di Alonso!” “Anca Massa...”

La trentesima edizione dei Gio-chi Olimpici svoltasi a Londra

nell’ultima estate è stata sicuramen-te una delle più belle, spettacolari e meglio organizzate della storia. Diciassette giorni pieni di gioie, emozioni, ma anche di delusioni, dolori e vere proprie imprese per i colori azzurri. Ci siamo distinti tra i migliori, se non i migliori arcieri, schermidori, tiratori a volo e a se-gno dell’intero panorama olimpico mondiale, per poi difenderci più che onorevolmente anche nel pugilato. insomma, è emersa l’eccellenza ita-liana nell’uso delle armi. Sono pro-prio i gruppi militari (Fiamme Gialle per la Guardia di Finanza, Fiamme Oro per la Polizia di Stato, Carabi-nieri, Aeronautica e Forestali), che hanno “investito”, anche economi-camente, nello sport di vertice e che sono ormai l’unico serbatoio che alleva e produce ormai i campioni olimpici. E, per una volta ogni quat-tro anni, queste discipline hanno la possibilità di tornare alla ribalta grazie proprio ai Giochi, portando via, anche se per un breve periodo, la scena a calcio e motori che, pur essendo senza dubbio sport popo-lari e di grande fascino per la tradi-zione sportiva italiana, danno meno possibilità ai giovani di conoscere

altri ambiti competitivi, rischian-do di non dare un futuro a questi successi azzurri. Di grande rilievo è stata l’impresa del tiratore delle Fiamme Gialle, Niccolò Campriani, oro e argento rispettivamente nella carabina 50m e 10m, che dopo la sua vittoria ha rivolto un appello a tutti i giovani: «il nostro sport è af-fascinante, per niente pericoloso. Mi auguro che tanti ragazzi decidano di iscriversi ai corsi, quando saranno fi nite le vacanze estive. Ogni gara è un viaggio dentro se stessi, scopri le tue paure e i tuoi punti di forza». il tiratore fi orentino può essere anche un esempio di come, spinti dalla passione, si possa affrontare un per-corso parallelo tra sport e scuola, es-sendosi, infatti, laureato con il mas-simo dei voti in ingegneria alla West Virginia, negli USA. Un’altra impre-sa e storia da sottolineare è quella di Jessica Rossi, 20enne emiliana, capace di prendersi oro e record del mondo nella prova di tiro a volo, ca-tegoria trap (fossa), dopo che a soli 17 anni era stata in grado di vincere un Campionato Europeo con il fuci-le, però, intestato ai suoi compagni di nazionale, in quanto era troppo giovane per conseguire il porto d’ar-

mi! «Questo è uno sport in cui si matura attorno ai trent’anni, il mio è un caso un po’ eccezionale. Per me la passione è tutto: sono una per-sona tranquilla e col fucile in mano ci metto il cuore, in allenamento e in gara, per ottenere i risultati», ha affermato Jessica prima della gara olimpica, di cui poi sappiamo qual è stato il risultato fi nale. Jessica Ros-si e Niccolò Campriani, due storie e due esperienze totalmente diver-se, ma accomunate da una cosa, la passione per uno sport (che può es-sere anche diverso da calcio, basket e pallavolo), che si vuole trasmettere anche a noi giovani, e che è sicura-mente condivisa da tutti gli atleti, di ogni singola nazione, che hanno partecipato agli ultimi Giochi londi-nesi. Ai Giochi è tornata alla ribalta, così, l’italia “guerriera” nello sport, ma anche l’italia “guerriera” nella vita, presente anche ai Giochi Pa-ralimpici. Alex Zanardi (3 medaglie nell’handbike), Cecilia Camellini (4 medaglie nel nuoto), Assunta Le-gnante (oro nel getto del peso), sono solo tre tra i tanti nomi, per altret-tante storie olimpiche o paralimpi-che da raccontare: campioni nella vita, prima che nello sport.

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Ed Sheeran, cantautore bri-tannico di origini irlandesi,

è una delle ultimissime scoperte musicali. Dopo aver pubblicato la bellezza di nove EP (Extended play, ovvero album indipendenti) tra il 2005 e il 2011, e dopo essersi trasferito prima a Londra e poi a Los Angeles suonando per pochi dollari o addirittura per nulla in vari locali, viene notato da Ja-mie Foxx che lo invita a stabilir-si a casa sua per il resto del suo soggiorno in California. in quello stesso anno pubblica altri tre EP e nel 2011 l’ultimo: No.5 Colla-boration Projects, con il quale ha ottenuto l’attenzione del pubblico e il primo posto nella classifica di iTunes, senza la pubblicità di nes-suna etichetta. Dopo un dir poco trionfale con-certo al Barfly di Camden (ripetu-to quattro volte, per permettere a tutte le oltre mille persone accorse per vederlo, di poter ascoltare la sua bellissima voce), il ventunen-ne britannico viene messo sotto contratto dalla Asylum e dalla At-lantic Records, ed è con quest’ul-

tima che fa uscire il suo album di debutto (per la prima volta regi-strato in studio) + dal quale ven-gono estratti due singoli di lancio: The A Team e, successivamente, You need me, I don’t need you. L’album non ha un unico genere di riferimento, sono molti infatti gli esperimenti vocali e sonori di Sheeran, ma che possono essere racchiusi in un folk-hop.L’album subisce infatti molte evoluzioni, che vanno dalla pri-ma all’ultima canzone, parten-do dalla delicata The A Team da ascoltare quando “fuori fa troppo freddo perché gli angeli possano volare”, per passare ai ritmi in-calzanti di Grade 8. Una nuova evoluzione si ha in Small Bump dove rilegge il pop acustico con risultati eccellenti e che riesce comunque a strappare un sorri-so con le sue dolci parole, per poi cambiare totalmente ritmo con The City nella quale incrocia hip-hop e hard-rock. Una nota “auto-biografica” si ha in You need me, i don’y need you dove Sheeran trova il suo animo rap e dove par-

la della sua esperienza musicale, cambiando poi improvvisamente registro in Kiss me dolce ballata fatta apposta per giovani cuori innamorati. Epico finale del disco Give me love è forse la più bella canzone dell’album, sincera invo-cazione di amore che commuove con le sue parole. Presente anche una traccia fantasma nella quale Ed riprende il canto popolate The Parting Glass nella quale viene esaltata la dolcezza della sua voce. Solo due incertezze caratterizza-no un album altrimenti perfetto: Wake me up, e This. Molte sono le speranze future per questo gio-vane ragazzo, che sicuramente ri-uscirà ancora a stupire, con la sua dolcezza, la sua grinta ma soprat-tutto con la sua musica.

ed sheerandi Anna cavallin (3BSU)

Sudoku... facile difficile

MUSIcA