Hermes - Aprile 2013

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In questo numero ... Caporedattrici: Virginia Bellanti Matilde Cecchi Greta Martini ... il Puzzle ... i Segreti - Parte 2 ... le Ricette Post-Pasqua ... e TANTO ALTRO! Aprile 2013 Anno I Numero III

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Hermes torna finalmente anche online con il suo numero di aprile!

Transcript of Hermes - Aprile 2013

Page 1: Hermes - Aprile 2013

HERMES_ il messaggero

Il giornale del Liceo Classico Machiavelli

LA REDAZIONE:

Bianca Andriani de Vito IVA

Lisa Bacherini IVB

Virginia Bellanti IVB

Matilde Cecchi IVB

Chiara Cicchi IVC

Costanza Cipriani IVA

Cristiano Fanfani IIIB

Elena Gimignani IVA

Maruwa Hasheesh IVB

Greta Martini IVB

Leonardo Masi IVB

Lisa Morbidelli IIIB

Eleonora Roschi VA

Ginevra Serra IVC

e il prof. Alessandro Meregalli

REGOLAMENTO:

Chi volesse partecipare con un articolo o un disegno è caldamente invitato ad inviarli al nostro indirizzo di posta elettronica: il materialeverrà pubblicato solo se ritenuto pertinente, dalcontenuto non offensivo o volgare e se rispetterài limiti di spazio (3000 caratteri circa).

Inoltre, la redazione si riunisce ogni venerdìdalle 14.30 alle 16.00 nell' aula di arte (posta sulpianerottolo tra il primo e il secondo piano) ed èaperta a chiunque desiderasse assistere o dare unsuo contributo.

CONTATTI:[email protected]

SITO DEL GIORNALE

A COLORI:http://issuu.com/Hermes.Il.Messaggero

Stampato:

il: 16.04.2013alle ore: 18.30In tiratura di 180 copie

Prossima

uscita:

Giugno 2013“La carta utilizzata per questo giornale è il riutilizzo di un avanzo di stamperia altrimentidestinato alla spazzatura”

In questo

numero ...

Caporedattrici: Virginia BellantiMatilde CecchiGreta Martini

... il Puzzle

... i Segreti - Parte 2

... le Ricette Post-Pasqua

... e TANTO ALTRO!

Aprile 2013 Anno I Numero III

Page 2: Hermes - Aprile 2013

Pagina 2 Editoriale Aprile 2013

Alla ricerca del sole che non c’è

Di Greta Martini IVB

Carissimi machiavellini, è un piacere scrivervi dinuovo. E’ aprile, come tutti voi avrete giustamentenotato, il sole (finge di essere) tornato a splendere

sulle nostre teste e l’estate si avvicina sempre più velocemente, promettendo giornate di mare e dolce spen-sieratezza. Quanti di voi già sognano il riposo sotto i raggilucenti? Ma anche aprile è un mese di riposo o, almeno,così dice il proverbio. Gli studenti di tre delle quattro quintesono appena tornati dalla tradizionale gita in Grecia dell’ultimo anno, abbronzati e stanchi, ma sicuramente lietie soddisfatti del viaggio svolto tra le rovine, le porte di Mykonos, musei e strabilianti paesi come Meteora che sitrova nel nord della Nazione. E così, dopo aneddoti ed avventure, sono tornati in attesa del loro personale (primo)Giudizio Universale, che arriverà inesorabile gli ultimigiorni di giugno. Le quarte, invece, si preparano per il loro“progetto Siracusa”, per il quale alla fine di Maggio assisteranno a rappresentazioni teatrali che giungono direttamente dall’antica Grecia. Però per adesso siamo tuttiancora qui, in attesa dei “pagellini” di metà quadrimestre epronti ad affrontare l’ultimo tratto di questo anno scolastico, che pur essendo volato via, sembra non finiremai. Ma su con la vita, Hermes è tornato! Con il suo terzo numero porta con sé nuove scoperte all’interno del nostro (s)conosciuto palazzo, giochi che seguono la sciadelle nuove mode telematiche – scommetto che pochi divoi si ricordano quale sia l’antenato cartaceo di ruzzle – etante notizie utili per chi, oltre alla normale routine scolastica si sta destreggiando per dare l’esame del First.Siccome siamo persone versatili e ci piace variare ognitanto, oltre all’attività giornalistica ci siamo dedicati ancheall’interior� design: tende, spostamenti e pulizie di primavera hanno reso più ariosa e illuminata quella stanzache ufficialmente è di arte e ufficiosamente nostra. Non èstata solo la stanza, però, ad essere rinnovata; alla luce dimarzo ci siamo resi conto di piccole ma innegabili imprecisioni nell’ultimo numero di febbraio e così, Matilde– quintessenza della precisione e dell’ordine maniacale –ha ideato un piano organizzativo dei compiti e delle datedi scadenza che ci ha messi tutti a stecchetto, nella speranzadi avere così più tempo per controllare e rivedere il lavoro,per voi e anche per noi stessi. Hermes è diventato un mustdel nostro indirizzo e il nostro più grande desiderio è chel’impegno e la passione che mettiamo per tirarlo su ognidue mesi possa notarsi senza pecche, così da poter essere

La�primavera�è�giunta�e�l’estate�è�alle�porte,�ma�Hermes�non�si�è�fermato�e�nonostante�la��

stanchezza�dell’anno�che�avanza,�torna�da�voi�con�intriganti�novità

Aprile 2013 Giochi & Altro Pagina 15

IL puzzleDi L e Greta Martini IVB

ADEO

ALEA

AMEN

AMOR

ATQUE

AUDIO

BELLUM

CAESAR

CATILINA

CATO

CICERO

LUMIS

LUNA

MAESTUS

MALO

MATER

MAXIME

MERCURIUS

MIROR

MOS MAIORUM

NULLUM

ODIA

ODOR

OPS

OTIUM

PARTIS

PATER

PETO

PIUS

POSTQUAM

PRINCEPS

PRINCIPIUM

PUGNAE

QUIDNAM

QUIS

REGE

RERUM

SATIS

SENEX

SIGNO

SIMUL

SOS

SUUS

TANTUM

TRES

TUUS

USUS

VOLUPTAS

VOX

totalmente soddisfatti, ma soprattutto soddisfacenti.Non dico altro e vi lascio nell’esplorazione di questoMercurio che divora uova di Pasqua per cui la nostraLisa M. si è gentilmente offerta di fare da disegnatrice,nella speranza che possiate stupirvi, informarvi e anchedivertirvi con ciò che troverete all’interno.

IL MACHIAVELLI PER MACHIAVELLI

Martedì 9 Aprile, nella Sala d’Elci alla Biblioteca Medicea Laurenziana, si è tenuta una conferenza dalnome alquanto particolare: il "Machiavelli per Machiavelli", in occasione del cinquecentenario dellapubblicazione del Principe. Tutto è partito dalla professoressa Felici, la cui iniziativa è stata sostenutadalla collaborazione dei professori Meregalli, Bonaccorsi e Perruccio. Così, pochi giorni fa, alcunistudenti e professori interessati hanno assistito alla lettura delle parti fondamentali di questa importantissima opera, fatta da alcuni ragazzi del gruppo teatrale che sono riusciti ad interpretare al meglio il messaggio dell'opera. Gli argomenti principalmente trattati durante la conferenzasono stati: l'importanza della figura del principe, identificato con Cesare Borgia, la necessità di attingeredal classico per supportare le idee moderne e infinequalche cenno all'attualità. Non avete avuto occasionedi partecipare? Nessun problema: Valdo Spini, coinvolto nel progetto, si sta già adoperando per realizzare un'altra probabile conferenza nel mese diMaggio all'interno di Palazzo Vecchio. Se il linguaggiodel Machiavelli vi sembrerà oscuro ed incomprensibile,non preoccupatevi: la lettura dei brani sarà accompagnata da dei commenti integrativi dei professori. La cultura non è solo studiare un libro difronte alla scrivania, può essere anche assistere a lezionie conferenze, dove tutto diventa più vivace ed interessante!

Dalla�

locandina

dell’

evento�

DATUM

DEUS

DIXIT

EADEM

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FAMILIA

FERO

FIO

GALLIA

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HABEO

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HOSTIUM

ILLE

IPSE

ITAQUE

IURIS

LATUM

LEGO

LIBRA

LOQUOR

ORIZZONTALI1. Dioniso; 4. Socrate; 6. Ilio; 9. Calliope; 11. Ninfe; 15. Orfeo; 16. Romolo; 18. Lete; 21. Omero; 22. Atena; 25. Furie; 28. Tebe; 33. Perseo; 34. Cerbero; 36. Teti; 38. Si-leno; 40. Narciso; 41. Menelao; 44. Loto; 45. Era; 46. Edipo; 47. Ade.VERTICALI2. Odisseo; 3. Eos; 5. Achille; 7. Olimpo; 8. Enea; 10. Efesto; 12. Io; 13. Erinni; 14. Eolo; 17. Oreste; 19. Zeus; 20. Dei; 23. Teseo; 24. Penteo; 26. Eros; 27. Eleusi; 29.Bacco; 30. Giocasta; 31. Peleo; 32. Argo; 35. Hermes; 37. Ione; 39. Ercole; 42. Elena; 43. Aiace

Ecco qui l’antenato cartaceo di ruzzle, in una versioneun po’ particolare: cercate tutte le parole in latino segnatenelle colonne e state attenti a non mancarne neanche una.Se le troverete tutte, leggerete un’interessante frase diGellio…

In basso le soluzioni del cruciverba!

Di Ginevra Serra IVC

Page 3: Hermes - Aprile 2013

Pagina 14 Curiosità Aprile 2013

what’ s on?Di Costanza Cipriani IVA

Cosa�non�vi�aspettate�dal�mondo�e�dai�suoi�eccentrici�abitanti

Presto “goloso” sarà sinonimo di “generoso”

Il desiderio di molte persone: cioccolato gratis. Beh,quando si dice che i sogni diventano realtà! Infatti all’Anthon Berg Generous Store di Copenhagen, per acquistare un quantitativo di cioccolato, hanno inventatouna simpatica alternativa al banale denaro. Una volta sceltala confezione di proprio gradimento, basta recarsi allacassa, dove al posto della carta di credito ti viene chiestol’impegno di fare delle buone azioni. Tutto ciò che devi fareè solo sceglierne una dalla lista che ti viene presentata. Trale più gettonate ci sono “aiutare un/a amico/a a pulire casa”o “aiutare tuo fratello nei compiti”, mentre quella che iclienti sembrano evitare di più è “non mentire a tuo padreper una settimana”. Il pagamento avviene tramite un iPad,con cui l’acquirente posta sul suo profilo Facebook la promessa che si impegna a mantenere e “tagga” il destinatario dell’amorevole favore. Un modo facile e veloce per assicurarsi che il cliente non si possa più tirareindietro. Lo slogan recita: “Non� si� può� essere� troppo�generosi”. Che dire, per il cioccolato si può fare questo ealtro!

Il postino suona sempre due volte

Forse sarebbe meglio che controllasse anche cos’è che trasporta. Si sarebbe così evitato lo spiacevole episodio avvenuto a Chongqing in Cina lo scorso 5 Febbraio. Un ragazzo, Hu Seng, aveva deciso di spedirsi dentro un paccodestinato alla fidanzata. Per aiutarlo, un amico, lo ha chiusodentro allo scatolone poco prima che arrivasse il corriere.Un altro si sarebbe fatto trovare a casa della ragazza, prontoa riprenderlo con la telecamera appena fosse saltato fuoridalla scatola, con immensa sorpresa dell’amata. Il piano

probabilmente sarebbe anche andato a buon fine, se nonfosse stato per un errore del postino: sbagliando destinazione, ha prolungato il viaggio del pacco di diverseore, che invece sarebbe dovuto durare al massimo mezzora. Intanto l’ossigeno stava piano piano finendo e lepareti erano troppo spesse per essere forate. “Non volevourlare e rovinare la sorpresa”, ha dichiaratosuccessivamente il nostro protagonista. Immaginate il terrore della povera ragazza nel momento in cui ha apertolo scatolone e ha visto il proprio amore ormai incoscientee apparentemente in gravi condizioni cardio-respiratorie.Fortunatamente i medici sono riusciti a salvarlo. Non ti preoccupare Hu Seng, per il prossimo anniversario un semplice mazzo di fiori andrà benissimo.

Basta un click e il gioco è fatto!

L’ultima novità in campo tecnologico è dovuta ad un inventore di Brooklyn, Matt Richardson, che ha brevettato la sua “Fotocamera descrittiva”. Si tratta apparentemente di una normalissima macchina fotografica, che in realtà ha un uso completamente diversodal solito. Il congegno infatti, invece di immortalare il sog-getto da voi scelto, ve ne fornisce una dettagliatadescrizione. E’ curioso il suo funzionamento: non pensiateche esista una qualche potente intelligenza artificiale dietroa tutto questo. In realtà, una volta scattata la foto, il fileviene semplicemente inviato a un centro computer che, perun paio di dollari, ne crea la descrizione. Dopo pochi minutiecco a voi l’esposizione scritta dell’immagine catturata inprecedenza. Ma sarà così utile, dopotutto? Ai posteri l’ardua sentenza.

Aprile 2013 Attualità & Storia Pagina 3

La legalizzazione dell’ Amore

Di L IVB

al tempo stesso amante. Inoltre vierano numerosi miti in cuil’amore omosessuale era narratoin funzione pedagogica: il passaggio all’età adulta era rappresentato dal gesto estremodell’amato (eroismo o addiritturala morte). Anche nei poemi omerici vi sono allusioni a questotipo di amore ma senza alcunvero e proprio riferimento: dal discorso che Teti fa a suo figlioAchille dopo la morte di Patroclosi può capire che un uomo,giunto a una certa età, doveva metter fine ai suoi amoriomosessuali e prender moglie. In età classica la pederastianon era né vietata dalla legge né socialmente riprovata,però vi erano alcune leggi che tutelavano i più giovanidagli amanti poco affidabili, che avrebbero reso il rapportodiseducativo e puramente sessuale, e altre che punivanoviolenze sessuali e prostituzione. Anche se la pederastiaaveva una sua collocazione sociale, l’amore omosessualetra due adulti portava invece alcuni problemi: colui che as-sumeva il ruolo passivo e si “faceva donna” veniva spessoridicolizzato, soprattutto nella commedia, come si vede inAristofane, che spesso prende di mira gli adulti che rivestono il ruolo di amati. Conservatore com’era, il commediografo criticava l’uso del IV secolo di avere relazioni sfrontate e dissolute di scopo puramente sessuale.In sintesi, il rapporto eterosessuale era finalizzato alla procreazione, quello omosessuale tra un adulto e un ragazzo poneva l’uomo solo come individuo sociale. Unavolta raggiunta la maturità l’amato abbandonava il ruolopassivo per passare a quello attivo etero di marito e omodi amante, ed è per questo che adulti che assumevano ilruolo passivo erano oggetto di tanta satira. Per quel che riguarda l’omosessualità femminile si puòdire che nacque e scomparve quasi del tutto nel VII-VI sec.a.c. nei tiasi, dove avveniva la formazione delle fanciulleprima del matrimonio, e la fonte che più ne tratta è la poetessa Saffo. Ella amava le sue allieve di un amore appassionato, un “amore vero” che però, nonostante si trovasse in un contesto iniziatico, era bilaterale: un rapporto paritario tra due persone che si erano scelte, nessuna delle quali aveva autorità sull’altra, a differenza

Omosessualità�tra�presente�e�passato,�in�attesa�di�un�promettente�futuro

Sembra proprio che in quest’ultimo periodo il mondointero, soprattutto l’Europa e l’America, si stia dandoda fare per aiutare le coppie omosessuali ad

integrarsi con più facilità nella società e ad avere più diritti,come quello del matrimonio e dell’adozione. Negli StatiUniti il presidente Obama ha presentato un documento allaCorte Suprema con cui sostiene che la Proposition�8 controle nozze gay votata nel 2008 in California debba essere abolita: Obama è il primo Presidente d’America a parlaredi diritti gay. E ciò accade proprio mentre in Gran Bretagnasta passando una nuova legge che oltre ad accettare la validità del matrimonio gay, permette anche alle coppie disposarsi in chiesa. E dopo USA e UK perfino la Corte deiDiritti Umani si sta mobilitando per la causa. Solo adessomezzo mondo si sta accorgendo di dover agire per cambiarela situazione riguardo l’omosessualità, ma non mancanocerto lati negativi: atti di omofobia, persone che pensanodi trovare cure mediche per fermare l’omosessualità o perfino Paesi, in Africa e Medio Oriente, dove l’unioneomosessuale comporta la pena di morte. Non intendo farecritiche o proporre un’opinione ma solo, se avrete lapazienza di leggere queste pagine, farvi un piccolo riassunto sulla storia dell’omosessualità, perché possiatefarvi un’idea sull’argomento. Devo ammetterlo, sono un po’ spaventata, dato che non èun argomento facile da trattare, anzi, è molto delicato ericco di sfumature, e spesso troppo generalizzato. Per cominciare potremmo sicuramente fare un’analisi in modomolto appropriato dell’omosessualità nella Grecia Antica,che è spesso presa sottogamba. L’omosessualità fu perlopiùpederastia, cioè un rapporto tra un adulto amante (ἐραστής)

e un giovane amatotra i dodici e i dicias-sette anni (ἐρώμενος)avente uno scopo prevalentemente edu-cativo di far passare ilgiovane dall’età infantile a quellaadulta. Infatti già inetà arcaica le relazioni omosessualiavevano la funzione

di riti di passaggio, nel quale il giovane trascorreva un periodo di segregazione in compagnia del suo educatore e“The�Descriptive�Camera”,�di�Matt�Richardson

Una�confezione�di�cioccolatini�e...�il�prezzo!

Page 4: Hermes - Aprile 2013

Pagina 4 Attualità & Storia Aprile 2013 Aprile 2013 Scrittura creativa Pagina 13

S.E.N.A.T.U.S.

Di Lisa Bacherini IVB

Ovvero:�tra�Cesare,�Cicerone�e�Lucrezio,�miglior�letterato�cercasi

LUCREZIO: Oh Marce�Tulle�Cicero, potresti essere cosìgentile da fermarti? Vedendoti così irrequieto, rischio di agitarmi anch’io.CICERONE: Ma tu sei epicureo: non puoi agitarti, altrimenti turberesti il tuo animo.LUCREZIO: Sei così fastidioso che renderesti ansioso lostesso Epicuro, nonostante il fatto che si sia dissolto inatomi da un po’di tempo.CICERONE: Però io non appartengo a nessuna corrente filosofica, e posso permettermi di essere agitato.LUCREZIO: In ogni caso, siamo soltanto noi due, in gara? CICERONE: Assolutamente no. C’è anche Cesare, che statornando dalla Gallia: tra non molto dovrebbe essere qui.(Nella�sala,�ansimando�trafelato,�irrompe�Cesare).CESARE: Hic�sum! Hanno già annunciato il vincitore?LUCREZIO: No. Perché tanto ritardo?CESARE: Ho trovato traffico sulla Cisalpina.LUCREZIO: A causa dell’ennesima migrazione degliElvezi, come sempre?CESARE: No: stavolta c’erano alcuni storici a decidere seil dado era stato tratto oppure no.CICERONE: Io mi domando se sia così difficile scegliereun vincitore! Iupiter!, dovrebbe essere evidente quale tra lenostre opere è la migliore!CESARE: Infatti: è chiaro che il vincitore sarò io.CICERONE: Davvero? E per quale motivo?CESARE: Perché io, a differenza di voi due, ho ben dueopere, in gara. E di quale levatura, poi! In modo oggettivoe molto modesto, sono costretto a riconoscere che si trattadi testi esemplari.CICERONE: Sono perfettamente d’accordo: perfettiesempi di come non si dovrebbe scrivere. E non guardarmicosì male, amice: usi poche subordinate, sei piano, seiscarno; hai mandato nell’Ade la mia cara concinnitas!LUCREZIO: Senza contare che sono opere assurde, fin daititoli: chi mai vorrebbe leggere qualcosa che si intitolaCome�affrontare�con�pieno�successo�le�crisi�depressive�dei

pulcini�adolescenti,�o�De�bello�gallico?

CICERONE: Oppure Vieni�vidi�whisky:�l’antica�arte�di���mescere�il�vino!

CESARE: È importante: il povero Polifemo non ne sapevaniente, e ricordate come fu trattato!LUCREZIO: In ogni caso, nessun’altra opera, né in prosané in poesia, regge il confronto con il De�Rerum�Natura.CESARE: Che, naturalmente, non vincerà.

CICERONE: Infatti: con quell’immagine del miele dellapoesia, poi... Una gran caduta di stile.LUCREZIO: Il fatto è che, in quel periodo, ero a dieta enon potevo mangiarlo, ma ne avrei avuto una gran voglia.CICERONE: Potete dire quello che volete, ma il De�re�publica resta il migliore: sia perché il titolo è conciso, siaperché, mentre voi trattate di cose reali, io mi sono volto aconcetti superiori.LUCREZIO: Ovvero, una gran massa di concetti astrusi:il princeps moderatore, la costituzione mista, la visione ascetica di Scipione Emiliano...CESARE: Concetti così noiosi da far venire un gran somnium.

(Entra� un� Messaggero,� che� ha� in� mano� un� rotolo� di�

pergamena).

CICERONE: C’è l’araldo con il giudizio! Chi è il vincitore?MESSAGGERO: Ecco il responso: nessuno ne sa qualcosa, così da poterne dare chiara notizia.LUCREZIO: Cosa?MESSAGGERO: Ah, no, scusatemi, ho sbagliato pergamena: questa è una parte dell’Agamennone; mi capirete, nella letteratura ci sono così tanti messaggeri che,talvolta, si fa confusione... Ecco il foglio giusto: il vincitoredel S.E.N.A.T.U.S., ovvero Scientia�ExtraordinarissimusNostrum�Auctorum�Totorum�Unicuique�Sum, scelto da unconsiglio presieduto da Gneo Pompeo, è Marco Tullio Cicerone, con il De�re�publica, o analisi�psicologica�dei�motivi�per�cui�oggi�esaltiamo�il�passato�e�detestiamo�il� �

presente,� mentre� domani� loderemo� quel� che� ora�

disprezziamo.

LUCREZIO: E pensare che era un titolo conciso...MESSAGGERO: Roma locuta est. Vale, homines.(Il�Messaggero�esce,�e,�con�lui,�si�avviano�anche�Cicerone,

Lucrezio�e�Cesare).

CICERONE: L’avevo detto! L’avevo detto!LUCREZIO: Hai vinto solo perché c’era Pompeo.CESARE: Questi motivi politici... Sono così indignato che,quasi quasi, varco il Rubicone: così, la prossima volta, vedremo chi sarà il campione del S.E.N.A.T.U.S.

della pederastia maschile. Infatti sembra che questo amorepotesse non avere un valore pedagogico, ma essere uncalco dell’omosessualità maschile: è sì un rapporto elevatoe colto, ma probabilmente nient’altro che amore. Superiamo il mare e andiamo a scoprire cosa accadeva invece a Roma. E’ un discorso completamente diverso, e amio parere anche più… contorto. Per ciò che riguarda lapederastia, in principio a Roma vi erano perfino leggi chela proibivano: com’era possibile, per un romano, ragazzoo adulto che fosse, avere un ruolo passivo? Impossibile,cari lettori, per i romani o si ha un ruolo sessualmente attivo o non si è uomini. E allora quali erano le vittimedell’uomo romano, che doveva sfogare la sua esuberanzasessuale non soddisfatta dai rapporti con le donne? Prostituti e schiavi. Il codice del vir romano, fiero vincitoree amante, padrone e non servitore, era lo specchio dell’etica romana nei suoi primi secoli di vita. Con l’ellenizzazione però le cose cambiarono: l’amore efebicoper i ragazzi iniziò ad “andare di moda” poiché il gioco delcorteggiamento era più gratificante di quanto non lo fossecon le donne e il puer amato gratificava la virilità del suocorteggiatore. E col passare del tempo l’omosessualità passiva iniziò ad essere un vizio comune: i cinaedi, cioècoloro che abdicavano la loro “virilità” trovavano un alibi nell’esempio dei potenti, che, nonostante la loro passività,continuavano ad essere veri uomini che conquistavano ilmondo (come Cesare, che era stato l’amante di Nicomede).Questi costumi non erano solo in contrasto con l’uso sociale pagano, ma soprattutto con l’appena nata etica cristiana che aveva introdotto il principio secondo il qualegli unici rapporti “naturali” sono quelli eterosessuali. Fuquando l’Impero Romano si convertì al cristianesimo checominciò l’intolleranza. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente ilproblema dell’omosessualità fu perlopiù lasciato da parte fino all’arrivo di Carlo Magno: per tutto il Medioevol’intolleranza si fece sempre più aspra e le punizioni sempre più severe. L’omosessualità, o meglio, lasodomia, era considerato un peccato peggiore dell’adulterio e dello stupro e presto, gli omosessuali, vennero condannati al rogo, al pari di streghe ed eretici.Infatti anche Dante li infila nel Settimo Cerchio del suo Inferno, insieme a bestemmiatori ed usurai, cioè ai violenticontro Dio, la Natura e l’Arte. Solo nel Rinascimento siiniziò a parlare di sottoculture di sodomiti che spesso pagavano giovani ragazzi per avere rapporti sessuali: questo portò solo ad un’incredibile frequenza di arresti dimassa (la pena era pur sempre il rogo). Ma arriviamo ad un periodo interessante: con l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese la sodomia fu definita un “reato immaginario” e il Codice Napoleonicoconservò questa decisione. Nei Paesi che però non seguivano questo codice l’amore omosessuale era ancoraun reato ed è così che nasce un vero e proprio movimento

di liberazione omosessuale. Alla fine dell’800 nacquero iprimi gruppi organizzati, in particolare a Berlino, dove perironia della sorte, con la nascita della dittatura nazista, qualche decennio dopo, gli omosessuali vennero deportatiin massa nei campi di concentramento poiché venivanoconsiderati sterili ed egoistici. Le persecuzioni ci furonoanche in Italia con la dittatura fascista e in Unione Sovieticacon quella comunista: sembra che dall’emancipazionedell’800 si sia ritornati nel Medioevo. E infatti nel dopoguerra nacquero dei movimenti omofili, che creavanovere e proprie associazioni e comunità a favore dell’emancipazione omosessuale. A metà degli anni ‘70, aNew York, ci furono i moti di Stonewall: scontri violentitra la comunità omosessuale e le forze dell’ordine che diedero vita ai Gay�Pride�Parade, manifestazioni che si tengono ancora in quasi tutto il mondo. Ma i governi e leforze dell’ordine erano ancora prevalentemente omofobe,e i gay chiedevano sempre di più, riconoscimenti civili ediritto all’adozione: il primo personaggio politico attivamente impegnato per il movimento e dichiaratamentegay fu Harvey Milk, a San Francisco, che lottò per impedire il passaggio di leggi omofobe e per favorire unionicivili omosessuali. Indovinate un po’, fu assassinato. Finalmente, dopo la crisi degli anni ’80 per la diffusione diAIDS, iniziarono importanti riforme: nel 1989 la Dani-marca riconobbe leunioni civili omosessuali e moltiStati europei edamericani seguironoil suo esempio.Eppure, come si èben visto, ancoraoggi è incerto il destino civile dellecoppie omosessuali:molti governilottano per dar loropiù diritti, altri nesembrano indiffe-renti. In Italia la situazione è un po’di questo genere e, nonostante il territorio italiano sia riccodi associazioni LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender), sembra che tutti al governo abbiano paura ditrattare l’argomento.

Per chi è interessato a questo tema consiglio di visitare ilsito di IREOS (Comunità queer autogestita –www.ireos.org) che ha una sua sede anche a Firenze.

Harvey�Milk�(1930-1978)

Page 5: Hermes - Aprile 2013

Pagina 12 Le ricette della Maria Aprile 2013

Di Elena Gimignani IVA e Lisa Morbidelli IIIB

Se il giorno di Pasqua siete riusciti a resistere stoicamente all’abbuffata di cioccolato, sotto la minacciadi un devastante mal di pancia da indigestione e di un’esplosione di brufoli, noi vi faremo cedere! Ciò che restadelle uova è su una mensola in cucina e vi tenta continuamente? Ecco due ricette golose per impiegare abuon fine il vostro cioccolato! Ma siamo sicure che anchetutti coloro che lo hanno già “spolverato” tutto, saranno felici di seguire le nostre indicazioni.

CUPCAKES AL DOPPIO CIOCCOLATO CON

GLASSA

Difficoltà:Tempo� di� preparazione: 1h� e� 15min� circa� (incluso� il� ������raffreddamento)

Cosa� serve:� (per� circa� 16� cupcakes)� 1� uovo,� 150gr� �

zucchero,�90gr�burro,�250gr�farina,�60gr�cacao�amaro�in

polvere,�un�pizzico�di�sale,�3�cucchiaini�di�lievito�in�polvere,

250ml� latte,� 150gr� cioccolato� fondente;� (per� la� glassa)

200ml�panna�fresca,�30gr�burro,�200gr���cioccolato�fondente

Mescolate le uova con lo zucchero e il burro fuso. Aggiungete la farina setacciata con il cacao, il sale e il lievito, alternandola al latte. Imburrate e infarinate gli stampini (o la teglia da muffin): in alternativa potete usaredei pirottini di carta; quindi riempiteli per non più di metà,metteteci un po’ dei pezzetti di cioccolato, poi un’altra cucchiaiata di composto fino a raggiungere i ¾ dello stampino e infine altre scaglie di cioccolato. Fateli cuocerein forno già caldo a 180° per 20 minuti.

Intanto dedicatevi alla glassa: fate riscaldare la panna colburro sul fornello. Quando sarà sul punto di bollire, spegnete la fiamma e aggiungete il cioccolato, mescolando fino a che non si sarà sciolto completamente.Mettete la pentola in frigo fino a che il composto non saràfreddo (circa 20-30 minuti); poi montatelo con le fruste elettriche fino a che non sarà soffice e adagiatelo, magaricon una sacca da pasticcere, sui cupcakes: attenzione chequesti si siano ben raffreddati altrimenti la crema di scioglierà! Potete infine decorare i vostri dolcetti con codette colorate, ciliegine o ciò che più vi piace e… buonappetito!

TORTA DI RISO AL CIOCCOLATO

Difficoltà:

Tempo�di�preparazione:�1h�e�30min�circa�+�il�tempo�del

raffreddamento

Cosa� serve:� (per� circa� 8� persone)� 1� l� latte,� 200gr�

zucchero,�1�cucchiaino�di�cannella,�4�chiodi�di�garofano,

250gr� riso� comune,� 200gr� cioccolato� al� latte,� 4� uova

In una pentola dai bordi alti fate bollire il latte con lo zucchero, la cannella e i chiodi di garofano sbriciolati. Ap-pena raggiunge il bollore, calate il riso e lasciatelo cuocerea fiamma bassa girandolo spesso con un mestolo di legno.Dopo 15 minuti spegnetelo, aggiungete il cioccolato grattugiato e fatelo raffreddare. In una terrinasbattete con una frusta le uova, versate il riso ormai freddoed amalgamatelo bene. Imburrate uno stampo da 24 cm, inserite il composto e lasciatelo cuocere in forno preriscaldato a 160° per 50 minuti. Lasciatela riposare almeno 12 ore e … gustatevela!

Operazione�riciclaggio�uova�di�Pasqua

Un curioso incontro tra studio,

concentrazione e furbizia

Aprile 2013 Attività scolastiche Pagina 5

Sembrava irrimediabilmente lontana, ma la fine diAprile sta arrivando anche quest'anno, e con lei gliesami di Cambridge attesi con ben poca

trepidazione. Infatti nel mese di Febbraio, gli studenti interessati hanno avuto la possibilità di iscriversi agli esamiPET, FCE e CAE, ed ai relativi corsi di preparazione chesi sono tenuti all'interno della nostra scuola, dei quali si èoccupata un'insegnate madrelingua. Superare l'esame saràutile: permetterà infatti, se raggiunto un punteggio alto, disostenerne uno in meno all'università, e apparirà nel curriculum, facilitando l'accesso al mondo del lavoro. Specialmente per coloro che sostengono questo tipo diesame per la prima volta, ma anche per quelli che si cimentano per la seconda, l'ansia c'è inevitabilmente. E sequesta a volte spinge a dare il meglio, certamente può avereanche un'influenza negativa sulla prestazione. Vediamo allora di chiarire punto per punto come affrontarel'esame, rispondendo a dubbi e domande che, prima o poi,quasi tutti i candidati si saranno posti. Il primo consiglioche ci sentiamo di darvi è quello di imparare bene la struttura di ogni parte, sia essa Listening, Reading, Speaking o Use of English, per averne un'idea ben precisa,e soprattutto aiutatevi con prove online, precedenti sessioniin formato cartaceo o manuali di ripasso. Cominciamo dal Reading. Prima di iniziare a leggere i testiche vi vengono mostrati, è necessario scorrere velocementele domande che vi indirizzeranno più precisamente verso icontenuti da focalizzare soprattutto se si tratta di testi moltolunghi. In altre, nelle quali dovrete inserire degli estratti all'interno di un articolo, la cosa più importante è dare unaprima occhiata al testo e vedere se nelle parti da aggiungere sono presenti indicativi elementi grammaticali che siano utili connettivi (which, that, however ecc...). E' importante poi che impariate a memoria

come svolgere ogni tipo di composizione non solo dalpunto di vista strutturale ma anche espressivo e lessicale,cioè ad esempio usate le cosiddette “fixed expressions”. Arrivati allo Use of English, è proprio qui che dovete dimostrare tutte le vostre conoscenze grammaticali: anchese non conoscete le parole e in che forma vadano inseritein un determinato contesto, riflettete se vi serve un nome,un aggettivo o un avverbio, e state sicuri che in un testo ci saranno quasi sempre almeno due espressioni negative eun avverbio. Finiti gli scritti arriva uno degli incubi peggiori di tutti i candidati: il Listening! Mantenete lacalma e cercate di sfruttare quei pochi secondi che vi dannoprima dell'inizio per scorrere le domande e le opzioni sottolineando se possibile le “key words” e mi raccomando,non cerchiate l'opzione subito appena sentite una parolache riscontrate nel testo poiché potrebbe non essere quellaesatta! Un'altra parte importante è lo Speaking: molti si chiedonochi siano gli esaminatori, cosa si aspettano dai candidati eanche come affrontare un dialogo in coppia. Innanzi tutto gli esaminatori sono insegnanti del British Insitute of Florence che possiamo definire molto disponibili, cortesi e... per niente inquietanti! Per riusciread ottenere un punteggio alto è necessario concentrarsi sulfatto che non siete soli ma dovete coinvolgere anche il vostro compagno dato che non viene valutata, come molti pensano, solo la vostra esecuzione, bensì anche la capacità di interagire con gli altri. E' fondamentale poi, nelmomento in cui vi verrà chiesto ad esempio di confrontare due immagini, non soffermarsi per tutto iltempo sulla loro descrizione ma dedicate ad essa solo iprimi secondi. Non cercate poi espressioni forzate, masiate naturali e allo stesso tempo usate un linguaggio vastoe anche articolato che dimostri “l'appartenenza” al vostrolivello. Nel complesso dell'esame ricordatevi di non lasciare mainessuno spazio vuoto, tirate a indovinare aiutandovi con lalogica, e soprattutto, cosa che sicuramente non ne potetepiù di sentire: ricordatevi di ricopiare sempre tutte le vostrerisposte nell' answer sheet sfruttando i minuti alla fine diogni sezione.Speriamo che i nostri consigli possano esservi stati utili e...In bocca al lupo tutti!

Alcune�semplici�regole�per�un�ottima�performance

Di Maruwa Hasheesh IVB e Chiara Cicchi IVC

Con un poco di zucchero la pillola va giù!

Page 6: Hermes - Aprile 2013

I segreti : Parte 11

Di Matilde Cecchi IVB

Ci eravamo lasciati con esaltanti promesse, adesso èl’ora delle risposte! Tanto per iniziare, dall’altraparte della porta perennemente chiusa nell’aula

303[1] non c’è nient’altro che un archivio: centinaia di compiti in classe catalogati per anni scolastici, un’interastanza stipata di documenti. E le famose “salette” inaccessibili per motivi d’inagibilità? Forse sono proprioquelle le stanze più belle. Grazie al prof. Muzzi durante gliscorsi anni ho potuto apprezzare il contenuto della salettaconfinante con le aule 306/305[2] e di quella tra l’aula 301e la toilette maschile[3]. Nella prima si possono ammirare deipannelli muniti dispecchi, purtroppo rovinati dai precedentiinquilini (le studen-tesse dell’Istituto Lucrezia Tornabuoni),posti agli angoli dellasala. L’ultima volta incui questo ambiente èstato usato come salottino fu nel 1848da Teresa Antinori,moglie di PierFrancesco, l’ultimo deiRinuccini. E’ senz’al-tro una particolarità interessante (come miha fatto notare la prof.Felici) che le finestredella saletta permettes-sero alla moglie di tenere sott’occhioquelle del marito, nell’ala più occidentale (rispetto alla cartina) del palazzo. Lì era situato uno studiolo[3]: le paretiospitavano una ricca biblioteca e sul soffitto un affrescorappresenta il percorso iniziatico di un massone. Penso diparlare nello specifico per gli studenti dell’aula 309, maquanti si sono chiesti cosa ci fosse oltre quell’inquietantebotola spalancata sul soffitto [4]? Ebbene, soltanto un polveroso contro-soffitto contenente una vastissima intercapedine di cavi e tubature. Non si può dire lo stessodella botola ben chiusa sul soffitto del corridoio più a nord

[5], oltre la quale lo spazio è abbastanza grande da esserequasi abitabile, al pari della classica vecchia soffitta infestata da spettri. Ed eccoci giunti all’argomento più scottante: se avete osservato bene la foto che vi propongovi sarete accorti del groviglio di scale nei pressi della salainsegnanti [6] e di come queste portino ad un appartamento“fantasma”. Per quanto ne sappiamo potrebbe realmenteospitare degli spiriti in quanto la proprietà, le cui scale condominiali comunicano con l’accesso in via dei Serragli,risulta sfitta da vari mesi; le uniche stanze che si possono

osservare dalla finestra di fronte all’aula 318 erano adibite a bagno [7]. Ilprof. Riccardo Condemi, responsa-bile della sicurezza, miha informata che tali ambienti erano stati proposti dalla Provin-cia come locali da annettere alla scuolatramite l’anticamerache conduce al loft [8],ma il Comune avevapoi bocciato il progetto a causa dei soffitti troppo bassi edei consistenti lavoridi ristrutturazione che sarebbero stati neces-sari. Forse il “riposti-glio” non è la primacosa che vi viene inmente se vi dico

“RIP.”, ma in questo vano angusto [9] un tempo trovavanoposto delle scalette di servizio. Con questa scoperta sveliamo ben due misteri poichè tali rampe costituivano unsecondo accesso per il mezzanino! Eh già, quella porta ametà della parete nell’aula di arte, apparentemente destinataai piccioni (o comunque a fruitori muniti di ali), era in realtàun comodo accesso “segreto”, non un banale sottoscalacome tutti, compresa la sottoscritta, hanno sempre pensato.Questa scuola non smetterà mai di stupirvi, continuate acercare tutte le stranezze che vi sono nascoste!

Pagina 6 De Rinuccini Aprile 2013

Botole�e�finestre,�questi�sono�gli�elementi�archittetonici�intorno�ai�quali�aleggia�il�mistero

Aprile 2013 Natura Pagina 11

Lupo nero

Di Mr Punk IIIB

Se chiedete a un bambino piccoloche colore gli venga in mente pen-sando alla splendida pelliccia del

lupo, questo probabilmente risponderebbenero. Per quale motivo nell'immaginariocomune il lupo è associato all'oscurità edè considerato una creatura vorace e malvagia? In questo articolo cercherò disfatarne il mito. L'idea del lupo nero colpisce prima di tutto i bambini, che loidentificano con il cattivo in alcune dellefavole più conosciute al mondo, comeCappuccetto Rosso, Pierino e il Lupo o ITre Porcellini. Si radica però anche neigiovani-adulti con Fernir, il mostruosolupo nero della mitologia norreana, oppure con il lupo demoniaco Carcarothnel Silmarillion dell'inglese J.R.R. Tolkien. Fin dagli alboridella civiltà umana questo animale è stato considerato dallepopolazioni sedentarie una minaccia costante per il bestiame ed un superbo competitore nella caccia, mentrepopolazioni nomadi che non si dedicavano all'allevamentone avevano una gran considerazione perché simbolo di potenza, libertà e coraggio. Col trascorrere dei secoli glivenne data una caccia sempre più spietata, anche grazie all'introduzione delle armi da fuoco che portò all'estinzione

di sottospecie in Giappone e Nord America, riducendo la presenza del lupo a zone lontane dalle attività umane. Nonostante questo, studi scientifici hanno dimostrato chela colorazione nera del pelame del lupo fosse dovuta all'ibridazione con cani domestici, grazie ad avvistamentiin zone densamente popolate come l'Appennino T osco-Emiliano in Italia e la zona del parco di Yellowstonenegli USA. Dato che il Canis�Lupus presenta in natura unpelame che varia dal grigio al marrone chiaro, mentre il

nero favorisce la popolazione americanadel lupo, in quanto facilita la mimetizzazione e rende l'animale difficileda vedere al buio. Il lupo nero, come altrianimali di tale colorazione, ha dunque subito le conseguenze dell'ignoranza popolare, che lo associavano (come abbiamo già visto) ad entità maligne. E'stato tacciato più volte di antropofagia nonostante siano rari i casi documentati diesseri umani cacciati a scopo alimentare. Inquesto periodo sono stati attuati provvedimenti per la salvaguardia e la tutela del lupo, le cui popolazioni stannoaumentando, anche grazie a campagne disensibilizzazione atte a proteggere questospettacolare animale tanto temuto quantoammirato.

Quando�l’immaginario�collettivo�travisa�la�realtà

Lupo�americano�delle�nevi

Lupi�neri�nel�Parco�di�Yellowstone

Page 7: Hermes - Aprile 2013

Poeti allo specchioDi Alessandro Meregalli Di Greta Martini IVB

SPERANZA

La speranza è quella creatura piumatache si posa sull’anima,e canta melodie prive di parole,senza fermarsi mai, assolutamente.

E si ode piú soave nella bufera;e atroce la sola tempestapotrebbe sconcertare l’uccellinoche così tanti ha consolato.

L’ho ascoltato nella terra piú gelida,e sui mari piú strani,eppure, anche nell’estremo bisogno,non ha mai chiesto una briciola di me.

Emily�Dickinson

(Scelta�e�tradotta�da�Greta�Martini)

Importantissima voce della poesia angloamericana è la particolare e misteriosa personalità di Emily Dickinson(Amherst, 10 dicembre 1830 ~ Amherst, 15 maggio 1886).Donna singolare e solitaria, cresciuta in una famiglia di rilievo per il sostegno fornito alle istituzioniscolastiche locali, ad un certo punto della sua vita decise dichiudersi nella sua stanza nella casa natale. Riteneva chela solitudine e il rapporto con se stessa fossero il mezzo perfetto per raggiungere la felicità e che la fantasia fossel’unico strumento per ottenere ogni cosa. Affascinata dallanatura, nelle sue poesie alterna elaborate metafore piene divitalità e tenebrose allegorie alla morte. In questa lirica lapoetessa ha voluto paragonare la speranza a un uccellino,una creatura coperta di piume piccola e gracile all’apparenza, ma che nel contesto poetico si dice scossasolamente dalla piú violenta delle tempeste. La speranza èun essere che sopravvive nelle piú estreme condizioni manonostante la precarietà, la necessità, il bisogno, non chiedemai “una briciola” di chi la prova; come a dimostrare chela speranza nasce senza alimento, insita in ogni uomo a cuidà tutto ma da cui non pretende niente.

Pagina 10 Poesia Aprile 2013

Morte�e�speranza,�dalla�Spagna�all’America

Aprile 2013 Musica Pagina 7

Fabrizio De Andrè

Di Alessandro Meregalli

Poesia�e�musica,�sulle�ali�della�nostalgia

EVOCAZIONE

Terra secca,terra quieta di notti immense.

(Vento nell’oliveto,vento sulla sierra.)

Terra vecchia della lucernae della pena.Terra di cisterne profonde.Terra della morte senz’occhie delle frecce.

(Vento sui sentieri.Brezza tra i pioppi.)

Federico�García�Lorca

(Scelta�e�tradotta�da�Alessandro�Meregalli)

L’anima della Spagna, anzi dell’Andalusia, è nella voce diFederico García Lorca (1898~1936), poeta che morí fucilato dai soldati nazionalisti a Víznar, non lontano daGranada, allo scoppio della Guerra Civile Spagnola(1936~1939). Un crimine orrendo, come tanti altri perpetrati durante quella guerra, da una parte e dall’altra.Evocazione è tratta dalla raccolta Poema�del�Cante�Jondo,pubblicata a Madrid nel 1931.La poesia di Lorca di solito evita le descrizioni dettagliate, preferendo uno stile evocativo che sconfina nelsurrealismo. In questa composizione si colgono presenze inquietanti, segnalate dal vento, e chiari simbolifunerei: la terra secca, quieta, vecchia; la lucerna, la pena,le cisterne, la morte senz’occhi, le frecce. Un destino di morte che egli già presentiva e che riempiegran parte della sua opera poetica.

Ho appena finito di riascoltare, da un concerto del1992, Giovanna�d’Arco, una delle canzoni menonote di Fabrizio De André, una canzone che,

confesso, non ricordavo e che mi ha colpito. A distanza di14 anni dalla sua morte, senza poter dunque produrre piúcanzoni nuove, a quel ritmo vertiginoso che il mercato discografico impone, ho capito che è ancora un autore capace di stupire. Solo ascoltando, o riascoltando, le suecanzoni, o cercando di carpire le sottili differenze tra unaversione in studio e un’interpretazione in concerto, o traconcerti diversi, lascia ancora sensazioni profonde, nonsempre decifrabili. La mia generazione è cresciuta con lecanzoni di De André: le ha ascoltate, le ha cantate, forse leha malintese, qualche volta le ha stravolte, ma in ogni modone ha fatto una parte dei mattoni con cui costruire la propria esistenza.

Fabrizio De André era nato a Genova, ma i suoi genitori venivano dalla borghesia piemontese e, come convenivaalla buona borghesia d’una volta, in casa si parlava italiano, non dialetto, e si guardava con disapprovazione alfatto che i figli potessero impararlo. Dunque Fabrizio cominciò a parlare il dialetto frequentando le strade di Genova, i carruggi, la gente del porto, i personaggi di malaffare quando si allontanò da casa per dissapori con igenitori, soprattutto con il padre. Con loro si riconcilierà solo anni piú tardi, anzi sarà proprio il padre, sul letto di morte, a strappargli la promessa di smettere di bere, perché altrimenti sarebbemorto alcolizzato. Un gesto d’amore che solo un padre puòfare e Fabrizio manterrà questa promessa fino all’ultimo dei suoi giorni.

A partire dagli anni Ottanta, De André inizierà una produzione in dialetto genovese, produzione che troverà isuoi vertici in due canzoni: Creuza�de�mä�(Sentiero�sulmare), dall’omonimo album, e ’A�Çimma�(La�Cima, una ricetta della cucina ligure), cha fa parte della raccolta Lenuvole. Ma la cosa che sorprende è che la lingua in cui furono scritte queste canzoni non è il genovese contemporaneo, ma quello antico, tra Medioevo e Rinascimento, ricostruito con affettuoso rigore. Una lingua che ha ben poco in comune con l’italiano, a partel’origine neolatina; una lingua ricca di termini di originearaba e che un tempo, all’epoca delle repubbliche marinare, era assai diffusa in tutto il Mediterraneo.Queste canzoni si inseriscono in una ricchissima tradizione culturale in dialetto parallela a quella in linguaitaliana, e che ha prodotto nei secoli, ad esempio, i sonetti romaneschi di Giuseppe Gioacchino Belli, CesarePascarella, Alberto Trilussa; le poesie milanesi di CarloPorta; le commedie in veneziano di Carlo Goldoni, alcune delle quali sono tra i suoi capolavori; le poesie e lecanzoni napoletane di Salvatore Di Giacomo; i canti friulani di Arturo Zardini.

“C’è�un�dollaro�d’argento�nel�fondo�del�Sand�Creek”.

Page 8: Hermes - Aprile 2013

Depeche hurts

Di Leonardo Masi IVB

C’era una volta il synth pop, coi suoi ritmi freneticie i suoi suoni sintetizzati, quasi ossessivi, destinatia lasciare una notevole impronta nella storia della

musica. Nato all’inizio degli anni ’80, decennio nel qualevide il suo apice, questo genere molto particolare ha in sétre esponenti indiscussi, ovvero Martin Gore, Dave Gahane Andy Fletcher, in arte Depeche�Mode: loro sono il synthpop per eccellenza e sicuramente c’è un motivo se la criticali annovera tra i gruppi capaci di portare la cosiddetta musica elettronica a livelli di successo su scala planetaria.La loro fama si è protratta per oltre vent’anni, visto chesono ancora attivi dal 1984, e, sono da sempre in grado diportare qualcosa di nuovo nella loro musica con uno stilediverso in ogni album, con incursioni nel new wave e nelladance alternativa nell’ultimo periodo, e di riempire interistadi in tutto il mondo (scusa, Gaga, ma loro facevano soldout in un batter d’occhio già prima che tu nascessi). Sonoautori di successi come Enjoy� The� Silence,� People�Are�People�e�Personal�Jesus. Ora, dopo quasi quattro anni diassenza, dopo il non molto fortunato Sounds� Of� The�Universe, sono tornati alla ribalta con un album con la Amaiuscola: è Delta�Machine, composto di 13 tracce dalsound graffiante e testi suggestivi. Perché ormai si sa chele parole sono un grande punto di forza dei DM: le loro canzoni riflettono sulla vita, sulla morte e sull’amore, evocano atmosfere sospese, alternano dei brani lenti e melodici ad altri più dance e commerciali, ma sempre conun sottofondo di cupa poesia musicale e verbale. Se stosembrando troppo di parte vi informo che dall’11 marzo èdisponibile nei negozi e su iTunes un altro album degno dinota, che per certi versi supera l’ultimo lavoro dei Depeche:è Exile degli Hurts, un duo di geni dell’elettronica che vienedritto da Manchester e che, sebbene si sia chiaramente ispirato al trio britannico nel suono e nei testi, ha acquisitouno stile notevolmente superiore a quello del primo disco,Happiness,�pubblicato nel 2010, dal tono fin troppo tristee nostalgico per funzionare bene anche dal punto di vistacommerciale. Ma se già dall’esordio si notavano melodiecomplesse, motivi orecchiabili e un suono retrò che appunto omaggia l’epoca d’oro del synth pop, con questonuovo album, oscuro e coinvolgente dalla prima all’ultimatraccia, Theo Hutchcraft, il cantante, e Adam Anderson, ilcompositore e l’arrangiatore di tutte le canzoni, si aggiudicano il riconoscimento di aver superato i maestridi cui prima ho parlato, soprattutto per quanto riguarda

l’impatto che i brani hanno sugli ascoltatori: se in DeltaMachine funzionano meglio i brani che non sono stati scelticome singoli (Heaven, il primo estratto dall’album, non sipuò definire molto orecchiabile), quelli più acidi, graffiantie disperati, in Exile i singoli e in generale tutto l’album èun capolavoro dal punto di vista dell’impatto. Tutti i 12brani sono diretti, si fanno sentire con tutto il loro bagagliodi suoni pesanti e aggressivi, e alcuni dei testi più darkdegli ultimi anni: uno su tutti, il primo singolo, The�Road.Se in Happiness il brano di apertura, Silver�Lining, riuscivaa far emozionare con un connubio tra orchestra e sintetizzatori, descrivendo un semplice temporale, in questo brano da un intro cupa e sofferta esplode un suonoquasi dubstep unito ad archi, cori da cattedrale gotica etamburi tribali, da sembrare quasi la colonna sonora di unfilm dell’orrore. Il testo è la descrizione di un incidentestradale nel quale muore una ragazza: le parole toccano,descrivendo una sorta di ascesa al cielo nell’ombra di unastrada notturna, dimenticata, con la morte come presenzacostante durante tutto il brano, come dimostra la secondastrofa: «as you were born to leave this world alone, a stranger on an unfamiliar road». In questi nuovi DepecheMode il massimo che si può sentire sono riferimenti al Pa-radiso, agli angeli e ai propri mondi interiori (ma non loavevano già fatto nel 2005 in Playing�The�Angel?), masembrano aver perso quel tocco che fino a non molto tempofa li distingueva, quella poesia nera che si faceva sentirecoi loro pezzi. A parte ciò, credo che qualche altro singoloscelto tra i brani più efficaci potrebbe essere una buonascelta, anche per promuovere il loro imminente tour, condue tappe italiane il 18 e il 20 luglio, a Milano e a Roma.Inoltre i pezzi di Exile hanno quel non so che di rock sporcoe contagiato dall’elettronica che dal vivo non deve suonareper niente male, visti i riscontri positivi che la loro esibizione del 25 marzo, sempre a Milano, ha suscitato.Non mi resta che consigliarvi di ascoltare questi ritorni nelsynth pop, che secondo me non deluderanno nemmeno chiè poco appassionato del genere. E, sempre secondo quelche penso io, non farebbe male capire che, in un periodoin cui vanno per la maggiore canzoni su sesso, droga e abbordaggi in discoteca, senza nulla togliere agli artisti piùcommerciali, che stimo molto, qualcuno che guarda a qualcosa di più profondo c’è ancora!

Pagina 8 Musica Aprile 2013

Due�grandi�ritorni�a�confronto�per�un�genere�che�da�tempo�sembrava��fin�troppo�sfiorito

Aprile 2013 Arte Pagina 9

Di Bianca Andriani De Vito IVA

Stavo pensando a cosa poter inserire nella rubrica diarte per questo mese e mi è passato per la testaquell'eccentrico pittore che utilizza pesci, carote,

cavoli o zucchine al posto degli occhi, del naso, delle braccia, creando insomma in qualche modo esseri vegetali o animali, ma sicuramente non umani. Stoparlando di Giuseppe Arcimboldo, un'artista milanese vissuto nel 500, che si differenzia da tutti gli altri pittoridella sua epoca per la sua diversità di stile.

Mi è apparsa in testa quella sua immagine allegorica delquadro “Primavera”. Dategli un' occhiata, qui sopra. Rappresenta una donna composta da circa ottanta piante diverse; ha le labbra e la pelle formate da petali di rosa, isuoi capelli sono costituiti da un bellissimo bouquet, indossa un abito verde creato con qualche bella lattuga enon so cos'altro. Dal mazzolino di fiori che ha sulla testaspicca un giglio e sul petto un iris, entrambe piante dal fortevalore simbolico per il committente d'Asburgo. Mi sonosoffermata sulla primavera perchè finalmente siamo arrivatiad aprile, ma quest'opera è soltanto una del ciclo delle quattro stagioni che l'Arcimboldo dipinse per Massimiliano

VIII, che lo aveva invitato alla corte di Vienna. Ogni stagione ha le sue piante: la primavera i fiori, l'estate le susine, le ciliegie e il grano, l'autunno l'uva e i funghi e l'inverno i nudi rami, quest'ultimo nel metaforico ciclo dellavita della serie, rappresenta la vecchiaia. Ma la domandaa questo punto sorge spontanea: perchè? Cosa aveva in testaper sostituire il cibo alle parti umane? C'è da dire che lui fuun precursore del manierismo che si andava evolvendo, corrente essenzialmente anticlassicista contro la bellezzaartificiosa e la simmetria. Ma l'ispirazione più grande venneda Leonardo da Vinci, il quale aveva realizzato caricatureper meglio facilitare i suoi studi di fisionomia che mettevano in evidenza particolari esagerati dei volti umanidisegnati; Arcimboldo ne ebbe una grande influenza e grazie alle sue opere venne definito “il disegnatore del grottesco e del divertente.” E così i suoi personaggi sonotalvolta ridicolizzati e ludici, ma ciò non significa che daessi non traspaia un'inquietudine di fondo. Non si sa doveguardare, si incrociano gli occhi per i tantissimi particolari!Per chi volesse osservarli di persona anche quest'anno il Palazzo reale di Milano ospita una sua mostra fino al 22maggio, che sarebbe davvero interessantissima da visitare.A parte tutto ditemi se questo cesto qui sotto non vi sembraesageratemente pieno... E poi non capisco il motivo di volerdipingere tante carote, cipolle e zucchine. Ma siamo propriosicuri che sia soltanto un innocuo cesto? Provate a cambiareprospettiva.

Quando�le�carote�diventano�nasi

Arcimboldo

“La�Primavera”�

“L’ortolano”�

Page 9: Hermes - Aprile 2013

Depeche hurts

Di Leonardo Masi IVB

C’era una volta il synth pop, coi suoi ritmi freneticie i suoi suoni sintetizzati, quasi ossessivi, destinatia lasciare una notevole impronta nella storia della

musica. Nato all’inizio degli anni ’80, decennio nel qualevide il suo apice, questo genere molto particolare ha in sétre esponenti indiscussi, ovvero Martin Gore, Dave Gahane Andy Fletcher, in arte Depeche�Mode: loro sono il synthpop per eccellenza e sicuramente c’è un motivo se la criticali annovera tra i gruppi capaci di portare la cosiddetta musica elettronica a livelli di successo su scala planetaria.La loro fama si è protratta per oltre vent’anni, visto chesono ancora attivi dal 1984, e, sono da sempre in grado diportare qualcosa di nuovo nella loro musica con uno stilediverso in ogni album, con incursioni nel new wave e nelladance alternativa nell’ultimo periodo, e di riempire interistadi in tutto il mondo (scusa, Gaga, ma loro facevano soldout in un batter d’occhio già prima che tu nascessi). Sonoautori di successi come Enjoy� The� Silence,� People�Are�People�e�Personal�Jesus. Ora, dopo quasi quattro anni diassenza, dopo il non molto fortunato Sounds� Of� The�Universe, sono tornati alla ribalta con un album con la Amaiuscola: è Delta�Machine, composto di 13 tracce dalsound graffiante e testi suggestivi. Perché ormai si sa chele parole sono un grande punto di forza dei DM: le loro canzoni riflettono sulla vita, sulla morte e sull’amore, evocano atmosfere sospese, alternano dei brani lenti e melodici ad altri più dance e commerciali, ma sempre conun sottofondo di cupa poesia musicale e verbale. Se stosembrando troppo di parte vi informo che dall’11 marzo èdisponibile nei negozi e su iTunes un altro album degno dinota, che per certi versi supera l’ultimo lavoro dei Depeche:è Exile degli Hurts, un duo di geni dell’elettronica che vienedritto da Manchester e che, sebbene si sia chiaramente ispirato al trio britannico nel suono e nei testi, ha acquisitouno stile notevolmente superiore a quello del primo disco,Happiness,�pubblicato nel 2010, dal tono fin troppo tristee nostalgico per funzionare bene anche dal punto di vistacommerciale. Ma se già dall’esordio si notavano melodiecomplesse, motivi orecchiabili e un suono retrò che appunto omaggia l’epoca d’oro del synth pop, con questonuovo album, oscuro e coinvolgente dalla prima all’ultimatraccia, Theo Hutchcraft, il cantante, e Adam Anderson, ilcompositore e l’arrangiatore di tutte le canzoni, si aggiudicano il riconoscimento di aver superato i maestridi cui prima ho parlato, soprattutto per quanto riguarda

l’impatto che i brani hanno sugli ascoltatori: se in DeltaMachine funzionano meglio i brani che non sono stati scelticome singoli (Heaven, il primo estratto dall’album, non sipuò definire molto orecchiabile), quelli più acidi, graffiantie disperati, in Exile i singoli e in generale tutto l’album èun capolavoro dal punto di vista dell’impatto. Tutti i 12brani sono diretti, si fanno sentire con tutto il loro bagagliodi suoni pesanti e aggressivi, e alcuni dei testi più darkdegli ultimi anni: uno su tutti, il primo singolo, The�Road.Se in Happiness il brano di apertura, Silver�Lining, riuscivaa far emozionare con un connubio tra orchestra e sintetizzatori, descrivendo un semplice temporale, in questo brano da un intro cupa e sofferta esplode un suonoquasi dubstep unito ad archi, cori da cattedrale gotica etamburi tribali, da sembrare quasi la colonna sonora di unfilm dell’orrore. Il testo è la descrizione di un incidentestradale nel quale muore una ragazza: le parole toccano,descrivendo una sorta di ascesa al cielo nell’ombra di unastrada notturna, dimenticata, con la morte come presenzacostante durante tutto il brano, come dimostra la secondastrofa: «as you were born to leave this world alone, a stranger on an unfamiliar road». In questi nuovi DepecheMode il massimo che si può sentire sono riferimenti al Pa-radiso, agli angeli e ai propri mondi interiori (ma non loavevano già fatto nel 2005 in Playing�The�Angel?), masembrano aver perso quel tocco che fino a non molto tempofa li distingueva, quella poesia nera che si faceva sentirecoi loro pezzi. A parte ciò, credo che qualche altro singoloscelto tra i brani più efficaci potrebbe essere una buonascelta, anche per promuovere il loro imminente tour, condue tappe italiane il 18 e il 20 luglio, a Milano e a Roma.Inoltre i pezzi di Exile hanno quel non so che di rock sporcoe contagiato dall’elettronica che dal vivo non deve suonareper niente male, visti i riscontri positivi che la loro esibizione del 25 marzo, sempre a Milano, ha suscitato.Non mi resta che consigliarvi di ascoltare questi ritorni nelsynth pop, che secondo me non deluderanno nemmeno chiè poco appassionato del genere. E, sempre secondo quelche penso io, non farebbe male capire che, in un periodoin cui vanno per la maggiore canzoni su sesso, droga e abbordaggi in discoteca, senza nulla togliere agli artisti piùcommerciali, che stimo molto, qualcuno che guarda a qualcosa di più profondo c’è ancora!

Pagina 8 Musica Aprile 2013

Due�grandi�ritorni�a�confronto�per�un�genere�che�da�tempo�sembrava��fin�troppo�sfiorito

Aprile 2013 Arte Pagina 9

Di Bianca Andriani De Vito IVA

Stavo pensando a cosa poter inserire nella rubrica diarte per questo mese e mi è passato per la testaquell'eccentrico pittore che utilizza pesci, carote,

cavoli o zucchine al posto degli occhi, del naso, delle braccia, creando insomma in qualche modo esseri vegetali o animali, ma sicuramente non umani. Stoparlando di Giuseppe Arcimboldo, un'artista milanese vissuto nel 500, che si differenzia da tutti gli altri pittoridella sua epoca per la sua diversità di stile.

Mi è apparsa in testa quella sua immagine allegorica delquadro “Primavera”. Dategli un' occhiata, qui sopra. Rappresenta una donna composta da circa ottanta piante diverse; ha le labbra e la pelle formate da petali di rosa, isuoi capelli sono costituiti da un bellissimo bouquet, indossa un abito verde creato con qualche bella lattuga enon so cos'altro. Dal mazzolino di fiori che ha sulla testaspicca un giglio e sul petto un iris, entrambe piante dal fortevalore simbolico per il committente d'Asburgo. Mi sonosoffermata sulla primavera perchè finalmente siamo arrivatiad aprile, ma quest'opera è soltanto una del ciclo delle quattro stagioni che l'Arcimboldo dipinse per Massimiliano

VIII, che lo aveva invitato alla corte di Vienna. Ogni stagione ha le sue piante: la primavera i fiori, l'estate le susine, le ciliegie e il grano, l'autunno l'uva e i funghi e l'inverno i nudi rami, quest'ultimo nel metaforico ciclo dellavita della serie, rappresenta la vecchiaia. Ma la domandaa questo punto sorge spontanea: perchè? Cosa aveva in testaper sostituire il cibo alle parti umane? C'è da dire che lui fuun precursore del manierismo che si andava evolvendo, corrente essenzialmente anticlassicista contro la bellezzaartificiosa e la simmetria. Ma l'ispirazione più grande venneda Leonardo da Vinci, il quale aveva realizzato caricatureper meglio facilitare i suoi studi di fisionomia che mettevano in evidenza particolari esagerati dei volti umanidisegnati; Arcimboldo ne ebbe una grande influenza e grazie alle sue opere venne definito “il disegnatore del grottesco e del divertente.” E così i suoi personaggi sonotalvolta ridicolizzati e ludici, ma ciò non significa che daessi non traspaia un'inquietudine di fondo. Non si sa doveguardare, si incrociano gli occhi per i tantissimi particolari!Per chi volesse osservarli di persona anche quest'anno il Palazzo reale di Milano ospita una sua mostra fino al 22maggio, che sarebbe davvero interessantissima da visitare.A parte tutto ditemi se questo cesto qui sotto non vi sembraesageratemente pieno... E poi non capisco il motivo di volerdipingere tante carote, cipolle e zucchine. Ma siamo propriosicuri che sia soltanto un innocuo cesto? Provate a cambiareprospettiva.

Quando�le�carote�diventano�nasi

Arcimboldo

“La�Primavera”�

“L’ortolano”�

Page 10: Hermes - Aprile 2013

Poeti allo specchioDi Alessandro Meregalli Di Greta Martini IVB

SPERANZA

La speranza è quella creatura piumatache si posa sull’anima,e canta melodie prive di parole,senza fermarsi mai, assolutamente.

E si ode piú soave nella bufera;e atroce la sola tempestapotrebbe sconcertare l’uccellinoche così tanti ha consolato.

L’ho ascoltato nella terra piú gelida,e sui mari piú strani,eppure, anche nell’estremo bisogno,non ha mai chiesto una briciola di me.

Emily�Dickinson

(Scelta�e�tradotta�da�Greta�Martini)

Importantissima voce della poesia angloamericana è la particolare e misteriosa personalità di Emily Dickinson(Amherst, 10 dicembre 1830 ~ Amherst, 15 maggio 1886).Donna singolare e solitaria, cresciuta in una famiglia di rilievo per il sostegno fornito alle istituzioniscolastiche locali, ad un certo punto della sua vita decise dichiudersi nella sua stanza nella casa natale. Riteneva chela solitudine e il rapporto con se stessa fossero il mezzo perfetto per raggiungere la felicità e che la fantasia fossel’unico strumento per ottenere ogni cosa. Affascinata dallanatura, nelle sue poesie alterna elaborate metafore piene divitalità e tenebrose allegorie alla morte. In questa lirica lapoetessa ha voluto paragonare la speranza a un uccellino,una creatura coperta di piume piccola e gracile all’apparenza, ma che nel contesto poetico si dice scossasolamente dalla piú violenta delle tempeste. La speranza èun essere che sopravvive nelle piú estreme condizioni manonostante la precarietà, la necessità, il bisogno, non chiedemai “una briciola” di chi la prova; come a dimostrare chela speranza nasce senza alimento, insita in ogni uomo a cuidà tutto ma da cui non pretende niente.

Pagina 10 Poesia Aprile 2013

Morte�e�speranza,�dalla�Spagna�all’America

Aprile 2013 Musica Pagina 7

Fabrizio De Andrè

Di Alessandro Meregalli

Poesia�e�musica,�sulle�ali�della�nostalgia

EVOCAZIONE

Terra secca,terra quieta di notti immense.

(Vento nell’oliveto,vento sulla sierra.)

Terra vecchia della lucernae della pena.Terra di cisterne profonde.Terra della morte senz’occhie delle frecce.

(Vento sui sentieri.Brezza tra i pioppi.)

Federico�García�Lorca

(Scelta�e�tradotta�da�Alessandro�Meregalli)

L’anima della Spagna, anzi dell’Andalusia, è nella voce diFederico García Lorca (1898~1936), poeta che morí fucilato dai soldati nazionalisti a Víznar, non lontano daGranada, allo scoppio della Guerra Civile Spagnola(1936~1939). Un crimine orrendo, come tanti altri perpetrati durante quella guerra, da una parte e dall’altra.Evocazione è tratta dalla raccolta Poema�del�Cante�Jondo,pubblicata a Madrid nel 1931.La poesia di Lorca di solito evita le descrizioni dettagliate, preferendo uno stile evocativo che sconfina nelsurrealismo. In questa composizione si colgono presenze inquietanti, segnalate dal vento, e chiari simbolifunerei: la terra secca, quieta, vecchia; la lucerna, la pena,le cisterne, la morte senz’occhi, le frecce. Un destino di morte che egli già presentiva e che riempiegran parte della sua opera poetica.

Ho appena finito di riascoltare, da un concerto del1992, Giovanna�d’Arco, una delle canzoni menonote di Fabrizio De André, una canzone che,

confesso, non ricordavo e che mi ha colpito. A distanza di14 anni dalla sua morte, senza poter dunque produrre piúcanzoni nuove, a quel ritmo vertiginoso che il mercato discografico impone, ho capito che è ancora un autore capace di stupire. Solo ascoltando, o riascoltando, le suecanzoni, o cercando di carpire le sottili differenze tra unaversione in studio e un’interpretazione in concerto, o traconcerti diversi, lascia ancora sensazioni profonde, nonsempre decifrabili. La mia generazione è cresciuta con lecanzoni di De André: le ha ascoltate, le ha cantate, forse leha malintese, qualche volta le ha stravolte, ma in ogni modone ha fatto una parte dei mattoni con cui costruire la propria esistenza.

Fabrizio De André era nato a Genova, ma i suoi genitori venivano dalla borghesia piemontese e, come convenivaalla buona borghesia d’una volta, in casa si parlava italiano, non dialetto, e si guardava con disapprovazione alfatto che i figli potessero impararlo. Dunque Fabrizio cominciò a parlare il dialetto frequentando le strade di Genova, i carruggi, la gente del porto, i personaggi di malaffare quando si allontanò da casa per dissapori con igenitori, soprattutto con il padre. Con loro si riconcilierà solo anni piú tardi, anzi sarà proprio il padre, sul letto di morte, a strappargli la promessa di smettere di bere, perché altrimenti sarebbemorto alcolizzato. Un gesto d’amore che solo un padre puòfare e Fabrizio manterrà questa promessa fino all’ultimo dei suoi giorni.

A partire dagli anni Ottanta, De André inizierà una produzione in dialetto genovese, produzione che troverà isuoi vertici in due canzoni: Creuza�de�mä�(Sentiero�sulmare), dall’omonimo album, e ’A�Çimma�(La�Cima, una ricetta della cucina ligure), cha fa parte della raccolta Lenuvole. Ma la cosa che sorprende è che la lingua in cui furono scritte queste canzoni non è il genovese contemporaneo, ma quello antico, tra Medioevo e Rinascimento, ricostruito con affettuoso rigore. Una lingua che ha ben poco in comune con l’italiano, a partel’origine neolatina; una lingua ricca di termini di originearaba e che un tempo, all’epoca delle repubbliche marinare, era assai diffusa in tutto il Mediterraneo.Queste canzoni si inseriscono in una ricchissima tradizione culturale in dialetto parallela a quella in linguaitaliana, e che ha prodotto nei secoli, ad esempio, i sonetti romaneschi di Giuseppe Gioacchino Belli, CesarePascarella, Alberto Trilussa; le poesie milanesi di CarloPorta; le commedie in veneziano di Carlo Goldoni, alcune delle quali sono tra i suoi capolavori; le poesie e lecanzoni napoletane di Salvatore Di Giacomo; i canti friulani di Arturo Zardini.

“C’è�un�dollaro�d’argento�nel�fondo�del�Sand�Creek”.

Page 11: Hermes - Aprile 2013

I segreti : Parte 11

Di Matilde Cecchi IVB

Ci eravamo lasciati con esaltanti promesse, adesso èl’ora delle risposte! Tanto per iniziare, dall’altraparte della porta perennemente chiusa nell’aula

303[1] non c’è nient’altro che un archivio: centinaia di compiti in classe catalogati per anni scolastici, un’interastanza stipata di documenti. E le famose “salette” inaccessibili per motivi d’inagibilità? Forse sono proprioquelle le stanze più belle. Grazie al prof. Muzzi durante gliscorsi anni ho potuto apprezzare il contenuto della salettaconfinante con le aule 306/305[2] e di quella tra l’aula 301e la toilette maschile[3]. Nella prima si possono ammirare deipannelli muniti dispecchi, purtroppo rovinati dai precedentiinquilini (le studen-tesse dell’Istituto Lucrezia Tornabuoni),posti agli angoli dellasala. L’ultima volta incui questo ambiente èstato usato come salottino fu nel 1848da Teresa Antinori,moglie di PierFrancesco, l’ultimo deiRinuccini. E’ senz’al-tro una particolarità interessante (come miha fatto notare la prof.Felici) che le finestredella saletta permettes-sero alla moglie di tenere sott’occhioquelle del marito, nell’ala più occidentale (rispetto alla cartina) del palazzo. Lì era situato uno studiolo[3]: le paretiospitavano una ricca biblioteca e sul soffitto un affrescorappresenta il percorso iniziatico di un massone. Penso diparlare nello specifico per gli studenti dell’aula 309, maquanti si sono chiesti cosa ci fosse oltre quell’inquietantebotola spalancata sul soffitto [4]? Ebbene, soltanto un polveroso contro-soffitto contenente una vastissima intercapedine di cavi e tubature. Non si può dire lo stessodella botola ben chiusa sul soffitto del corridoio più a nord

[5], oltre la quale lo spazio è abbastanza grande da esserequasi abitabile, al pari della classica vecchia soffitta infestata da spettri. Ed eccoci giunti all’argomento più scottante: se avete osservato bene la foto che vi propongovi sarete accorti del groviglio di scale nei pressi della salainsegnanti [6] e di come queste portino ad un appartamento“fantasma”. Per quanto ne sappiamo potrebbe realmenteospitare degli spiriti in quanto la proprietà, le cui scale condominiali comunicano con l’accesso in via dei Serragli,risulta sfitta da vari mesi; le uniche stanze che si possono

osservare dalla finestra di fronte all’aula 318 erano adibite a bagno [7]. Ilprof. Riccardo Condemi, responsa-bile della sicurezza, miha informata che tali ambienti erano stati proposti dalla Provin-cia come locali da annettere alla scuolatramite l’anticamerache conduce al loft [8],ma il Comune avevapoi bocciato il progetto a causa dei soffitti troppo bassi edei consistenti lavoridi ristrutturazione che sarebbero stati neces-sari. Forse il “riposti-glio” non è la primacosa che vi viene inmente se vi dico

“RIP.”, ma in questo vano angusto [9] un tempo trovavanoposto delle scalette di servizio. Con questa scoperta sveliamo ben due misteri poichè tali rampe costituivano unsecondo accesso per il mezzanino! Eh già, quella porta ametà della parete nell’aula di arte, apparentemente destinataai piccioni (o comunque a fruitori muniti di ali), era in realtàun comodo accesso “segreto”, non un banale sottoscalacome tutti, compresa la sottoscritta, hanno sempre pensato.Questa scuola non smetterà mai di stupirvi, continuate acercare tutte le stranezze che vi sono nascoste!

Pagina 6 De Rinuccini Aprile 2013

Botole�e�finestre,�questi�sono�gli�elementi�archittetonici�intorno�ai�quali�aleggia�il�mistero

Aprile 2013 Natura Pagina 11

Lupo nero

Di Mr Punk IIIB

Se chiedete a un bambino piccoloche colore gli venga in mente pen-sando alla splendida pelliccia del

lupo, questo probabilmente risponderebbenero. Per quale motivo nell'immaginariocomune il lupo è associato all'oscurità edè considerato una creatura vorace e malvagia? In questo articolo cercherò disfatarne il mito. L'idea del lupo nero colpisce prima di tutto i bambini, che loidentificano con il cattivo in alcune dellefavole più conosciute al mondo, comeCappuccetto Rosso, Pierino e il Lupo o ITre Porcellini. Si radica però anche neigiovani-adulti con Fernir, il mostruosolupo nero della mitologia norreana, oppure con il lupo demoniaco Carcarothnel Silmarillion dell'inglese J.R.R. Tolkien. Fin dagli alboridella civiltà umana questo animale è stato considerato dallepopolazioni sedentarie una minaccia costante per il bestiame ed un superbo competitore nella caccia, mentrepopolazioni nomadi che non si dedicavano all'allevamentone avevano una gran considerazione perché simbolo di potenza, libertà e coraggio. Col trascorrere dei secoli glivenne data una caccia sempre più spietata, anche grazie all'introduzione delle armi da fuoco che portò all'estinzione

di sottospecie in Giappone e Nord America, riducendo la presenza del lupo a zone lontane dalle attività umane. Nonostante questo, studi scientifici hanno dimostrato chela colorazione nera del pelame del lupo fosse dovuta all'ibridazione con cani domestici, grazie ad avvistamentiin zone densamente popolate come l'Appennino T osco-Emiliano in Italia e la zona del parco di Yellowstonenegli USA. Dato che il Canis�Lupus presenta in natura unpelame che varia dal grigio al marrone chiaro, mentre il

nero favorisce la popolazione americanadel lupo, in quanto facilita la mimetizzazione e rende l'animale difficileda vedere al buio. Il lupo nero, come altrianimali di tale colorazione, ha dunque subito le conseguenze dell'ignoranza popolare, che lo associavano (come abbiamo già visto) ad entità maligne. E'stato tacciato più volte di antropofagia nonostante siano rari i casi documentati diesseri umani cacciati a scopo alimentare. Inquesto periodo sono stati attuati provvedimenti per la salvaguardia e la tutela del lupo, le cui popolazioni stannoaumentando, anche grazie a campagne disensibilizzazione atte a proteggere questospettacolare animale tanto temuto quantoammirato.

Quando�l’immaginario�collettivo�travisa�la�realtà

Lupo�americano�delle�nevi

Lupi�neri�nel�Parco�di�Yellowstone

Page 12: Hermes - Aprile 2013

Pagina 12 Le ricette della Maria Aprile 2013

Di Elena Gimignani IVA e Lisa Morbidelli IIIB

Se il giorno di Pasqua siete riusciti a resistere stoicamente all’abbuffata di cioccolato, sotto la minacciadi un devastante mal di pancia da indigestione e di un’esplosione di brufoli, noi vi faremo cedere! Ciò che restadelle uova è su una mensola in cucina e vi tenta continuamente? Ecco due ricette golose per impiegare abuon fine il vostro cioccolato! Ma siamo sicure che anchetutti coloro che lo hanno già “spolverato” tutto, saranno felici di seguire le nostre indicazioni.

CUPCAKES AL DOPPIO CIOCCOLATO CON

GLASSA

Difficoltà:Tempo� di� preparazione: 1h� e� 15min� circa� (incluso� il� ������raffreddamento)

Cosa� serve:� (per� circa� 16� cupcakes)� 1� uovo,� 150gr� �

zucchero,�90gr�burro,�250gr�farina,�60gr�cacao�amaro�in

polvere,�un�pizzico�di�sale,�3�cucchiaini�di�lievito�in�polvere,

250ml� latte,� 150gr� cioccolato� fondente;� (per� la� glassa)

200ml�panna�fresca,�30gr�burro,�200gr���cioccolato�fondente

Mescolate le uova con lo zucchero e il burro fuso. Aggiungete la farina setacciata con il cacao, il sale e il lievito, alternandola al latte. Imburrate e infarinate gli stampini (o la teglia da muffin): in alternativa potete usaredei pirottini di carta; quindi riempiteli per non più di metà,metteteci un po’ dei pezzetti di cioccolato, poi un’altra cucchiaiata di composto fino a raggiungere i ¾ dello stampino e infine altre scaglie di cioccolato. Fateli cuocerein forno già caldo a 180° per 20 minuti.

Intanto dedicatevi alla glassa: fate riscaldare la panna colburro sul fornello. Quando sarà sul punto di bollire, spegnete la fiamma e aggiungete il cioccolato, mescolando fino a che non si sarà sciolto completamente.Mettete la pentola in frigo fino a che il composto non saràfreddo (circa 20-30 minuti); poi montatelo con le fruste elettriche fino a che non sarà soffice e adagiatelo, magaricon una sacca da pasticcere, sui cupcakes: attenzione chequesti si siano ben raffreddati altrimenti la crema di scioglierà! Potete infine decorare i vostri dolcetti con codette colorate, ciliegine o ciò che più vi piace e… buonappetito!

TORTA DI RISO AL CIOCCOLATO

Difficoltà:

Tempo�di�preparazione:�1h�e�30min�circa�+�il�tempo�del

raffreddamento

Cosa� serve:� (per� circa� 8� persone)� 1� l� latte,� 200gr�

zucchero,�1�cucchiaino�di�cannella,�4�chiodi�di�garofano,

250gr� riso� comune,� 200gr� cioccolato� al� latte,� 4� uova

In una pentola dai bordi alti fate bollire il latte con lo zucchero, la cannella e i chiodi di garofano sbriciolati. Ap-pena raggiunge il bollore, calate il riso e lasciatelo cuocerea fiamma bassa girandolo spesso con un mestolo di legno.Dopo 15 minuti spegnetelo, aggiungete il cioccolato grattugiato e fatelo raffreddare. In una terrinasbattete con una frusta le uova, versate il riso ormai freddoed amalgamatelo bene. Imburrate uno stampo da 24 cm, inserite il composto e lasciatelo cuocere in forno preriscaldato a 160° per 50 minuti. Lasciatela riposare almeno 12 ore e … gustatevela!

Operazione�riciclaggio�uova�di�Pasqua

Un curioso incontro tra studio,

concentrazione e furbizia

Aprile 2013 Attività scolastiche Pagina 5

Sembrava irrimediabilmente lontana, ma la fine diAprile sta arrivando anche quest'anno, e con lei gliesami di Cambridge attesi con ben poca

trepidazione. Infatti nel mese di Febbraio, gli studenti interessati hanno avuto la possibilità di iscriversi agli esamiPET, FCE e CAE, ed ai relativi corsi di preparazione chesi sono tenuti all'interno della nostra scuola, dei quali si èoccupata un'insegnate madrelingua. Superare l'esame saràutile: permetterà infatti, se raggiunto un punteggio alto, disostenerne uno in meno all'università, e apparirà nel curriculum, facilitando l'accesso al mondo del lavoro. Specialmente per coloro che sostengono questo tipo diesame per la prima volta, ma anche per quelli che si cimentano per la seconda, l'ansia c'è inevitabilmente. E sequesta a volte spinge a dare il meglio, certamente può avereanche un'influenza negativa sulla prestazione. Vediamo allora di chiarire punto per punto come affrontarel'esame, rispondendo a dubbi e domande che, prima o poi,quasi tutti i candidati si saranno posti. Il primo consiglioche ci sentiamo di darvi è quello di imparare bene la struttura di ogni parte, sia essa Listening, Reading, Speaking o Use of English, per averne un'idea ben precisa,e soprattutto aiutatevi con prove online, precedenti sessioniin formato cartaceo o manuali di ripasso. Cominciamo dal Reading. Prima di iniziare a leggere i testiche vi vengono mostrati, è necessario scorrere velocementele domande che vi indirizzeranno più precisamente verso icontenuti da focalizzare soprattutto se si tratta di testi moltolunghi. In altre, nelle quali dovrete inserire degli estratti all'interno di un articolo, la cosa più importante è dare unaprima occhiata al testo e vedere se nelle parti da aggiungere sono presenti indicativi elementi grammaticali che siano utili connettivi (which, that, however ecc...). E' importante poi che impariate a memoria

come svolgere ogni tipo di composizione non solo dalpunto di vista strutturale ma anche espressivo e lessicale,cioè ad esempio usate le cosiddette “fixed expressions”. Arrivati allo Use of English, è proprio qui che dovete dimostrare tutte le vostre conoscenze grammaticali: anchese non conoscete le parole e in che forma vadano inseritein un determinato contesto, riflettete se vi serve un nome,un aggettivo o un avverbio, e state sicuri che in un testo ci saranno quasi sempre almeno due espressioni negative eun avverbio. Finiti gli scritti arriva uno degli incubi peggiori di tutti i candidati: il Listening! Mantenete lacalma e cercate di sfruttare quei pochi secondi che vi dannoprima dell'inizio per scorrere le domande e le opzioni sottolineando se possibile le “key words” e mi raccomando,non cerchiate l'opzione subito appena sentite una parolache riscontrate nel testo poiché potrebbe non essere quellaesatta! Un'altra parte importante è lo Speaking: molti si chiedonochi siano gli esaminatori, cosa si aspettano dai candidati eanche come affrontare un dialogo in coppia. Innanzi tutto gli esaminatori sono insegnanti del British Insitute of Florence che possiamo definire molto disponibili, cortesi e... per niente inquietanti! Per riusciread ottenere un punteggio alto è necessario concentrarsi sulfatto che non siete soli ma dovete coinvolgere anche il vostro compagno dato che non viene valutata, come molti pensano, solo la vostra esecuzione, bensì anche la capacità di interagire con gli altri. E' fondamentale poi, nelmomento in cui vi verrà chiesto ad esempio di confrontare due immagini, non soffermarsi per tutto iltempo sulla loro descrizione ma dedicate ad essa solo iprimi secondi. Non cercate poi espressioni forzate, masiate naturali e allo stesso tempo usate un linguaggio vastoe anche articolato che dimostri “l'appartenenza” al vostrolivello. Nel complesso dell'esame ricordatevi di non lasciare mainessuno spazio vuoto, tirate a indovinare aiutandovi con lalogica, e soprattutto, cosa che sicuramente non ne potetepiù di sentire: ricordatevi di ricopiare sempre tutte le vostrerisposte nell' answer sheet sfruttando i minuti alla fine diogni sezione.Speriamo che i nostri consigli possano esservi stati utili e...In bocca al lupo tutti!

Alcune�semplici�regole�per�un�ottima�performance

Di Maruwa Hasheesh IVB e Chiara Cicchi IVC

Con un poco di zucchero la pillola va giù!

Page 13: Hermes - Aprile 2013

Pagina 4 Attualità & Storia Aprile 2013 Aprile 2013 Scrittura creativa Pagina 13

S.E.N.A.T.U.S.

Di Lisa Bacherini IVB

Ovvero:�tra�Cesare,�Cicerone�e�Lucrezio,�miglior�letterato�cercasi

LUCREZIO: Oh Marce�Tulle�Cicero, potresti essere cosìgentile da fermarti? Vedendoti così irrequieto, rischio di agitarmi anch’io.CICERONE: Ma tu sei epicureo: non puoi agitarti, altrimenti turberesti il tuo animo.LUCREZIO: Sei così fastidioso che renderesti ansioso lostesso Epicuro, nonostante il fatto che si sia dissolto inatomi da un po’di tempo.CICERONE: Però io non appartengo a nessuna corrente filosofica, e posso permettermi di essere agitato.LUCREZIO: In ogni caso, siamo soltanto noi due, in gara? CICERONE: Assolutamente no. C’è anche Cesare, che statornando dalla Gallia: tra non molto dovrebbe essere qui.(Nella�sala,�ansimando�trafelato,�irrompe�Cesare).CESARE: Hic�sum! Hanno già annunciato il vincitore?LUCREZIO: No. Perché tanto ritardo?CESARE: Ho trovato traffico sulla Cisalpina.LUCREZIO: A causa dell’ennesima migrazione degliElvezi, come sempre?CESARE: No: stavolta c’erano alcuni storici a decidere seil dado era stato tratto oppure no.CICERONE: Io mi domando se sia così difficile scegliereun vincitore! Iupiter!, dovrebbe essere evidente quale tra lenostre opere è la migliore!CESARE: Infatti: è chiaro che il vincitore sarò io.CICERONE: Davvero? E per quale motivo?CESARE: Perché io, a differenza di voi due, ho ben dueopere, in gara. E di quale levatura, poi! In modo oggettivoe molto modesto, sono costretto a riconoscere che si trattadi testi esemplari.CICERONE: Sono perfettamente d’accordo: perfettiesempi di come non si dovrebbe scrivere. E non guardarmicosì male, amice: usi poche subordinate, sei piano, seiscarno; hai mandato nell’Ade la mia cara concinnitas!LUCREZIO: Senza contare che sono opere assurde, fin daititoli: chi mai vorrebbe leggere qualcosa che si intitolaCome�affrontare�con�pieno�successo�le�crisi�depressive�dei

pulcini�adolescenti,�o�De�bello�gallico?

CICERONE: Oppure Vieni�vidi�whisky:�l’antica�arte�di���mescere�il�vino!

CESARE: È importante: il povero Polifemo non ne sapevaniente, e ricordate come fu trattato!LUCREZIO: In ogni caso, nessun’altra opera, né in prosané in poesia, regge il confronto con il De�Rerum�Natura.CESARE: Che, naturalmente, non vincerà.

CICERONE: Infatti: con quell’immagine del miele dellapoesia, poi... Una gran caduta di stile.LUCREZIO: Il fatto è che, in quel periodo, ero a dieta enon potevo mangiarlo, ma ne avrei avuto una gran voglia.CICERONE: Potete dire quello che volete, ma il De�re�publica resta il migliore: sia perché il titolo è conciso, siaperché, mentre voi trattate di cose reali, io mi sono volto aconcetti superiori.LUCREZIO: Ovvero, una gran massa di concetti astrusi:il princeps moderatore, la costituzione mista, la visione ascetica di Scipione Emiliano...CESARE: Concetti così noiosi da far venire un gran somnium.

(Entra� un� Messaggero,� che� ha� in� mano� un� rotolo� di�

pergamena).

CICERONE: C’è l’araldo con il giudizio! Chi è il vincitore?MESSAGGERO: Ecco il responso: nessuno ne sa qualcosa, così da poterne dare chiara notizia.LUCREZIO: Cosa?MESSAGGERO: Ah, no, scusatemi, ho sbagliato pergamena: questa è una parte dell’Agamennone; mi capirete, nella letteratura ci sono così tanti messaggeri che,talvolta, si fa confusione... Ecco il foglio giusto: il vincitoredel S.E.N.A.T.U.S., ovvero Scientia�ExtraordinarissimusNostrum�Auctorum�Totorum�Unicuique�Sum, scelto da unconsiglio presieduto da Gneo Pompeo, è Marco Tullio Cicerone, con il De�re�publica, o analisi�psicologica�dei�motivi�per�cui�oggi�esaltiamo�il�passato�e�detestiamo�il� �

presente,� mentre� domani� loderemo� quel� che� ora�

disprezziamo.

LUCREZIO: E pensare che era un titolo conciso...MESSAGGERO: Roma locuta est. Vale, homines.(Il�Messaggero�esce,�e,�con�lui,�si�avviano�anche�Cicerone,

Lucrezio�e�Cesare).

CICERONE: L’avevo detto! L’avevo detto!LUCREZIO: Hai vinto solo perché c’era Pompeo.CESARE: Questi motivi politici... Sono così indignato che,quasi quasi, varco il Rubicone: così, la prossima volta, vedremo chi sarà il campione del S.E.N.A.T.U.S.

della pederastia maschile. Infatti sembra che questo amorepotesse non avere un valore pedagogico, ma essere uncalco dell’omosessualità maschile: è sì un rapporto elevatoe colto, ma probabilmente nient’altro che amore. Superiamo il mare e andiamo a scoprire cosa accadeva invece a Roma. E’ un discorso completamente diverso, e amio parere anche più… contorto. Per ciò che riguarda lapederastia, in principio a Roma vi erano perfino leggi chela proibivano: com’era possibile, per un romano, ragazzoo adulto che fosse, avere un ruolo passivo? Impossibile,cari lettori, per i romani o si ha un ruolo sessualmente attivo o non si è uomini. E allora quali erano le vittimedell’uomo romano, che doveva sfogare la sua esuberanzasessuale non soddisfatta dai rapporti con le donne? Prostituti e schiavi. Il codice del vir romano, fiero vincitoree amante, padrone e non servitore, era lo specchio dell’etica romana nei suoi primi secoli di vita. Con l’ellenizzazione però le cose cambiarono: l’amore efebicoper i ragazzi iniziò ad “andare di moda” poiché il gioco delcorteggiamento era più gratificante di quanto non lo fossecon le donne e il puer amato gratificava la virilità del suocorteggiatore. E col passare del tempo l’omosessualità passiva iniziò ad essere un vizio comune: i cinaedi, cioècoloro che abdicavano la loro “virilità” trovavano un alibi nell’esempio dei potenti, che, nonostante la loro passività,continuavano ad essere veri uomini che conquistavano ilmondo (come Cesare, che era stato l’amante di Nicomede).Questi costumi non erano solo in contrasto con l’uso sociale pagano, ma soprattutto con l’appena nata etica cristiana che aveva introdotto il principio secondo il qualegli unici rapporti “naturali” sono quelli eterosessuali. Fuquando l’Impero Romano si convertì al cristianesimo checominciò l’intolleranza. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente ilproblema dell’omosessualità fu perlopiù lasciato da parte fino all’arrivo di Carlo Magno: per tutto il Medioevol’intolleranza si fece sempre più aspra e le punizioni sempre più severe. L’omosessualità, o meglio, lasodomia, era considerato un peccato peggiore dell’adulterio e dello stupro e presto, gli omosessuali, vennero condannati al rogo, al pari di streghe ed eretici.Infatti anche Dante li infila nel Settimo Cerchio del suo Inferno, insieme a bestemmiatori ed usurai, cioè ai violenticontro Dio, la Natura e l’Arte. Solo nel Rinascimento siiniziò a parlare di sottoculture di sodomiti che spesso pagavano giovani ragazzi per avere rapporti sessuali: questo portò solo ad un’incredibile frequenza di arresti dimassa (la pena era pur sempre il rogo). Ma arriviamo ad un periodo interessante: con l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese la sodomia fu definita un “reato immaginario” e il Codice Napoleonicoconservò questa decisione. Nei Paesi che però non seguivano questo codice l’amore omosessuale era ancoraun reato ed è così che nasce un vero e proprio movimento

di liberazione omosessuale. Alla fine dell’800 nacquero iprimi gruppi organizzati, in particolare a Berlino, dove perironia della sorte, con la nascita della dittatura nazista, qualche decennio dopo, gli omosessuali vennero deportatiin massa nei campi di concentramento poiché venivanoconsiderati sterili ed egoistici. Le persecuzioni ci furonoanche in Italia con la dittatura fascista e in Unione Sovieticacon quella comunista: sembra che dall’emancipazionedell’800 si sia ritornati nel Medioevo. E infatti nel dopoguerra nacquero dei movimenti omofili, che creavanovere e proprie associazioni e comunità a favore dell’emancipazione omosessuale. A metà degli anni ‘70, aNew York, ci furono i moti di Stonewall: scontri violentitra la comunità omosessuale e le forze dell’ordine che diedero vita ai Gay�Pride�Parade, manifestazioni che si tengono ancora in quasi tutto il mondo. Ma i governi e leforze dell’ordine erano ancora prevalentemente omofobe,e i gay chiedevano sempre di più, riconoscimenti civili ediritto all’adozione: il primo personaggio politico attivamente impegnato per il movimento e dichiaratamentegay fu Harvey Milk, a San Francisco, che lottò per impedire il passaggio di leggi omofobe e per favorire unionicivili omosessuali. Indovinate un po’, fu assassinato. Finalmente, dopo la crisi degli anni ’80 per la diffusione diAIDS, iniziarono importanti riforme: nel 1989 la Dani-marca riconobbe leunioni civili omosessuali e moltiStati europei edamericani seguironoil suo esempio.Eppure, come si èben visto, ancoraoggi è incerto il destino civile dellecoppie omosessuali:molti governilottano per dar loropiù diritti, altri nesembrano indiffe-renti. In Italia la situazione è un po’di questo genere e, nonostante il territorio italiano sia riccodi associazioni LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender), sembra che tutti al governo abbiano paura ditrattare l’argomento.

Per chi è interessato a questo tema consiglio di visitare ilsito di IREOS (Comunità queer autogestita –www.ireos.org) che ha una sua sede anche a Firenze.

Harvey�Milk�(1930-1978)

Page 14: Hermes - Aprile 2013

Pagina 14 Curiosità Aprile 2013

what’ s on?Di Costanza Cipriani IVA

Cosa�non�vi�aspettate�dal�mondo�e�dai�suoi�eccentrici�abitanti

Presto “goloso” sarà sinonimo di “generoso”

Il desiderio di molte persone: cioccolato gratis. Beh,quando si dice che i sogni diventano realtà! Infatti all’Anthon Berg Generous Store di Copenhagen, per acquistare un quantitativo di cioccolato, hanno inventatouna simpatica alternativa al banale denaro. Una volta sceltala confezione di proprio gradimento, basta recarsi allacassa, dove al posto della carta di credito ti viene chiestol’impegno di fare delle buone azioni. Tutto ciò che devi fareè solo sceglierne una dalla lista che ti viene presentata. Trale più gettonate ci sono “aiutare un/a amico/a a pulire casa”o “aiutare tuo fratello nei compiti”, mentre quella che iclienti sembrano evitare di più è “non mentire a tuo padreper una settimana”. Il pagamento avviene tramite un iPad,con cui l’acquirente posta sul suo profilo Facebook la promessa che si impegna a mantenere e “tagga” il destinatario dell’amorevole favore. Un modo facile e veloce per assicurarsi che il cliente non si possa più tirareindietro. Lo slogan recita: “Non� si� può� essere� troppo�generosi”. Che dire, per il cioccolato si può fare questo ealtro!

Il postino suona sempre due volte

Forse sarebbe meglio che controllasse anche cos’è che trasporta. Si sarebbe così evitato lo spiacevole episodio avvenuto a Chongqing in Cina lo scorso 5 Febbraio. Un ragazzo, Hu Seng, aveva deciso di spedirsi dentro un paccodestinato alla fidanzata. Per aiutarlo, un amico, lo ha chiusodentro allo scatolone poco prima che arrivasse il corriere.Un altro si sarebbe fatto trovare a casa della ragazza, prontoa riprenderlo con la telecamera appena fosse saltato fuoridalla scatola, con immensa sorpresa dell’amata. Il piano

probabilmente sarebbe anche andato a buon fine, se nonfosse stato per un errore del postino: sbagliando destinazione, ha prolungato il viaggio del pacco di diverseore, che invece sarebbe dovuto durare al massimo mezzora. Intanto l’ossigeno stava piano piano finendo e lepareti erano troppo spesse per essere forate. “Non volevourlare e rovinare la sorpresa”, ha dichiaratosuccessivamente il nostro protagonista. Immaginate il terrore della povera ragazza nel momento in cui ha apertolo scatolone e ha visto il proprio amore ormai incoscientee apparentemente in gravi condizioni cardio-respiratorie.Fortunatamente i medici sono riusciti a salvarlo. Non ti preoccupare Hu Seng, per il prossimo anniversario un semplice mazzo di fiori andrà benissimo.

Basta un click e il gioco è fatto!

L’ultima novità in campo tecnologico è dovuta ad un inventore di Brooklyn, Matt Richardson, che ha brevettato la sua “Fotocamera descrittiva”. Si tratta apparentemente di una normalissima macchina fotografica, che in realtà ha un uso completamente diversodal solito. Il congegno infatti, invece di immortalare il sog-getto da voi scelto, ve ne fornisce una dettagliatadescrizione. E’ curioso il suo funzionamento: non pensiateche esista una qualche potente intelligenza artificiale dietroa tutto questo. In realtà, una volta scattata la foto, il fileviene semplicemente inviato a un centro computer che, perun paio di dollari, ne crea la descrizione. Dopo pochi minutiecco a voi l’esposizione scritta dell’immagine catturata inprecedenza. Ma sarà così utile, dopotutto? Ai posteri l’ardua sentenza.

Aprile 2013 Attualità & Storia Pagina 3

La legalizzazione dell’ Amore

Di L IVB

al tempo stesso amante. Inoltre vierano numerosi miti in cuil’amore omosessuale era narratoin funzione pedagogica: il passaggio all’età adulta era rappresentato dal gesto estremodell’amato (eroismo o addiritturala morte). Anche nei poemi omerici vi sono allusioni a questotipo di amore ma senza alcunvero e proprio riferimento: dal discorso che Teti fa a suo figlioAchille dopo la morte di Patroclosi può capire che un uomo,giunto a una certa età, doveva metter fine ai suoi amoriomosessuali e prender moglie. In età classica la pederastianon era né vietata dalla legge né socialmente riprovata,però vi erano alcune leggi che tutelavano i più giovanidagli amanti poco affidabili, che avrebbero reso il rapportodiseducativo e puramente sessuale, e altre che punivanoviolenze sessuali e prostituzione. Anche se la pederastiaaveva una sua collocazione sociale, l’amore omosessualetra due adulti portava invece alcuni problemi: colui che as-sumeva il ruolo passivo e si “faceva donna” veniva spessoridicolizzato, soprattutto nella commedia, come si vede inAristofane, che spesso prende di mira gli adulti che rivestono il ruolo di amati. Conservatore com’era, il commediografo criticava l’uso del IV secolo di avere relazioni sfrontate e dissolute di scopo puramente sessuale.In sintesi, il rapporto eterosessuale era finalizzato alla procreazione, quello omosessuale tra un adulto e un ragazzo poneva l’uomo solo come individuo sociale. Unavolta raggiunta la maturità l’amato abbandonava il ruolopassivo per passare a quello attivo etero di marito e omodi amante, ed è per questo che adulti che assumevano ilruolo passivo erano oggetto di tanta satira. Per quel che riguarda l’omosessualità femminile si puòdire che nacque e scomparve quasi del tutto nel VII-VI sec.a.c. nei tiasi, dove avveniva la formazione delle fanciulleprima del matrimonio, e la fonte che più ne tratta è la poetessa Saffo. Ella amava le sue allieve di un amore appassionato, un “amore vero” che però, nonostante si trovasse in un contesto iniziatico, era bilaterale: un rapporto paritario tra due persone che si erano scelte, nessuna delle quali aveva autorità sull’altra, a differenza

Omosessualità�tra�presente�e�passato,�in�attesa�di�un�promettente�futuro

Sembra proprio che in quest’ultimo periodo il mondointero, soprattutto l’Europa e l’America, si stia dandoda fare per aiutare le coppie omosessuali ad

integrarsi con più facilità nella società e ad avere più diritti,come quello del matrimonio e dell’adozione. Negli StatiUniti il presidente Obama ha presentato un documento allaCorte Suprema con cui sostiene che la Proposition�8 controle nozze gay votata nel 2008 in California debba essere abolita: Obama è il primo Presidente d’America a parlaredi diritti gay. E ciò accade proprio mentre in Gran Bretagnasta passando una nuova legge che oltre ad accettare la validità del matrimonio gay, permette anche alle coppie disposarsi in chiesa. E dopo USA e UK perfino la Corte deiDiritti Umani si sta mobilitando per la causa. Solo adessomezzo mondo si sta accorgendo di dover agire per cambiarela situazione riguardo l’omosessualità, ma non mancanocerto lati negativi: atti di omofobia, persone che pensanodi trovare cure mediche per fermare l’omosessualità o perfino Paesi, in Africa e Medio Oriente, dove l’unioneomosessuale comporta la pena di morte. Non intendo farecritiche o proporre un’opinione ma solo, se avrete lapazienza di leggere queste pagine, farvi un piccolo riassunto sulla storia dell’omosessualità, perché possiatefarvi un’idea sull’argomento. Devo ammetterlo, sono un po’ spaventata, dato che non èun argomento facile da trattare, anzi, è molto delicato ericco di sfumature, e spesso troppo generalizzato. Per cominciare potremmo sicuramente fare un’analisi in modomolto appropriato dell’omosessualità nella Grecia Antica,che è spesso presa sottogamba. L’omosessualità fu perlopiùpederastia, cioè un rapporto tra un adulto amante (ἐραστής)

e un giovane amatotra i dodici e i dicias-sette anni (ἐρώμενος)avente uno scopo prevalentemente edu-cativo di far passare ilgiovane dall’età infantile a quellaadulta. Infatti già inetà arcaica le relazioni omosessualiavevano la funzione

di riti di passaggio, nel quale il giovane trascorreva un periodo di segregazione in compagnia del suo educatore e“The�Descriptive�Camera”,�di�Matt�Richardson

Una�confezione�di�cioccolatini�e...�il�prezzo!

Page 15: Hermes - Aprile 2013

Pagina 2 Editoriale Aprile 2013

Alla ricerca del sole che non c’è

Di Greta Martini IVB

Carissimi machiavellini, è un piacere scrivervi dinuovo. E’ aprile, come tutti voi avrete giustamentenotato, il sole (finge di essere) tornato a splendere

sulle nostre teste e l’estate si avvicina sempre più velocemente, promettendo giornate di mare e dolce spen-sieratezza. Quanti di voi già sognano il riposo sotto i raggilucenti? Ma anche aprile è un mese di riposo o, almeno,così dice il proverbio. Gli studenti di tre delle quattro quintesono appena tornati dalla tradizionale gita in Grecia dell’ultimo anno, abbronzati e stanchi, ma sicuramente lietie soddisfatti del viaggio svolto tra le rovine, le porte di Mykonos, musei e strabilianti paesi come Meteora che sitrova nel nord della Nazione. E così, dopo aneddoti ed avventure, sono tornati in attesa del loro personale (primo)Giudizio Universale, che arriverà inesorabile gli ultimigiorni di giugno. Le quarte, invece, si preparano per il loro“progetto Siracusa”, per il quale alla fine di Maggio assisteranno a rappresentazioni teatrali che giungono direttamente dall’antica Grecia. Però per adesso siamo tuttiancora qui, in attesa dei “pagellini” di metà quadrimestre epronti ad affrontare l’ultimo tratto di questo anno scolastico, che pur essendo volato via, sembra non finiremai. Ma su con la vita, Hermes è tornato! Con il suo terzo numero porta con sé nuove scoperte all’interno del nostro (s)conosciuto palazzo, giochi che seguono la sciadelle nuove mode telematiche – scommetto che pochi divoi si ricordano quale sia l’antenato cartaceo di ruzzle – etante notizie utili per chi, oltre alla normale routine scolastica si sta destreggiando per dare l’esame del First.Siccome siamo persone versatili e ci piace variare ognitanto, oltre all’attività giornalistica ci siamo dedicati ancheall’interior� design: tende, spostamenti e pulizie di primavera hanno reso più ariosa e illuminata quella stanzache ufficialmente è di arte e ufficiosamente nostra. Non èstata solo la stanza, però, ad essere rinnovata; alla luce dimarzo ci siamo resi conto di piccole ma innegabili imprecisioni nell’ultimo numero di febbraio e così, Matilde– quintessenza della precisione e dell’ordine maniacale –ha ideato un piano organizzativo dei compiti e delle datedi scadenza che ci ha messi tutti a stecchetto, nella speranzadi avere così più tempo per controllare e rivedere il lavoro,per voi e anche per noi stessi. Hermes è diventato un mustdel nostro indirizzo e il nostro più grande desiderio è chel’impegno e la passione che mettiamo per tirarlo su ognidue mesi possa notarsi senza pecche, così da poter essere

La�primavera�è�giunta�e�l’estate�è�alle�porte,�ma�Hermes�non�si�è�fermato�e�nonostante�la��

stanchezza�dell’anno�che�avanza,�torna�da�voi�con�intriganti�novità

Aprile 2013 Giochi & Altro Pagina 15

IL puzzleDi L e Greta Martini IVB

ADEO

ALEA

AMEN

AMOR

ATQUE

AUDIO

BELLUM

CAESAR

CATILINA

CATO

CICERO

LUMIS

LUNA

MAESTUS

MALO

MATER

MAXIME

MERCURIUS

MIROR

MOS MAIORUM

NULLUM

ODIA

ODOR

OPS

OTIUM

PARTIS

PATER

PETO

PIUS

POSTQUAM

PRINCEPS

PRINCIPIUM

PUGNAE

QUIDNAM

QUIS

REGE

RERUM

SATIS

SENEX

SIGNO

SIMUL

SOS

SUUS

TANTUM

TRES

TUUS

USUS

VOLUPTAS

VOX

totalmente soddisfatti, ma soprattutto soddisfacenti.Non dico altro e vi lascio nell’esplorazione di questoMercurio che divora uova di Pasqua per cui la nostraLisa M. si è gentilmente offerta di fare da disegnatrice,nella speranza che possiate stupirvi, informarvi e anchedivertirvi con ciò che troverete all’interno.

IL MACHIAVELLI PER MACHIAVELLI

Martedì 9 Aprile, nella Sala d’Elci alla Biblioteca Medicea Laurenziana, si è tenuta una conferenza dalnome alquanto particolare: il "Machiavelli per Machiavelli", in occasione del cinquecentenario dellapubblicazione del Principe. Tutto è partito dalla professoressa Felici, la cui iniziativa è stata sostenutadalla collaborazione dei professori Meregalli, Bonaccorsi e Perruccio. Così, pochi giorni fa, alcunistudenti e professori interessati hanno assistito alla lettura delle parti fondamentali di questa importantissima opera, fatta da alcuni ragazzi del gruppo teatrale che sono riusciti ad interpretare al meglio il messaggio dell'opera. Gli argomenti principalmente trattati durante la conferenzasono stati: l'importanza della figura del principe, identificato con Cesare Borgia, la necessità di attingeredal classico per supportare le idee moderne e infinequalche cenno all'attualità. Non avete avuto occasionedi partecipare? Nessun problema: Valdo Spini, coinvolto nel progetto, si sta già adoperando per realizzare un'altra probabile conferenza nel mese diMaggio all'interno di Palazzo Vecchio. Se il linguaggiodel Machiavelli vi sembrerà oscuro ed incomprensibile,non preoccupatevi: la lettura dei brani sarà accompagnata da dei commenti integrativi dei professori. La cultura non è solo studiare un libro difronte alla scrivania, può essere anche assistere a lezionie conferenze, dove tutto diventa più vivace ed interessante!

Dalla�

locandina

dell’

evento�

DATUM

DEUS

DIXIT

EADEM

EVADO

FAMILIA

FERO

FIO

GALLIA

GRAECI

HABEO

HAEC

HOMINES

HOSTIUM

ILLE

IPSE

ITAQUE

IURIS

LATUM

LEGO

LIBRA

LOQUOR

ORIZZONTALI1. Dioniso; 4. Socrate; 6. Ilio; 9. Calliope; 11. Ninfe; 15. Orfeo; 16. Romolo; 18. Lete; 21. Omero; 22. Atena; 25. Furie; 28. Tebe; 33. Perseo; 34. Cerbero; 36. Teti; 38. Si-leno; 40. Narciso; 41. Menelao; 44. Loto; 45. Era; 46. Edipo; 47. Ade.VERTICALI2. Odisseo; 3. Eos; 5. Achille; 7. Olimpo; 8. Enea; 10. Efesto; 12. Io; 13. Erinni; 14. Eolo; 17. Oreste; 19. Zeus; 20. Dei; 23. Teseo; 24. Penteo; 26. Eros; 27. Eleusi; 29.Bacco; 30. Giocasta; 31. Peleo; 32. Argo; 35. Hermes; 37. Ione; 39. Ercole; 42. Elena; 43. Aiace

Ecco qui l’antenato cartaceo di ruzzle, in una versioneun po’ particolare: cercate tutte le parole in latino segnatenelle colonne e state attenti a non mancarne neanche una.Se le troverete tutte, leggerete un’interessante frase diGellio…

In basso le soluzioni del cruciverba!

Di Ginevra Serra IVC

Page 16: Hermes - Aprile 2013

HERMES_ il messaggero

Il giornale del Liceo Classico Machiavelli

LA REDAZIONE:

Bianca Andriani de Vito IVA

Lisa Bacherini IVB

Virginia Bellanti IVB

Matilde Cecchi IVB

Chiara Cicchi IVC

Costanza Cipriani IVA

Cristiano Fanfani IIIB

Elena Gimignani IVA

Maruwa Hasheesh IVB

Greta Martini IVB

Leonardo Masi IVB

Lisa Morbidelli IIIB

Eleonora Roschi VA

Ginevra Serra IVC

e il prof. Alessandro Meregalli

REGOLAMENTO:

Chi volesse partecipare con un articolo o un disegno è caldamente invitato ad inviarli al nostro indirizzo di posta elettronica: il materialeverrà pubblicato solo se ritenuto pertinente, dalcontenuto non offensivo o volgare e se rispetterài limiti di spazio (3000 caratteri circa).

Inoltre, la redazione si riunisce ogni venerdìdalle 14.30 alle 16.00 nell' aula di arte (posta sulpianerottolo tra il primo e il secondo piano) ed èaperta a chiunque desiderasse assistere o dare unsuo contributo.

CONTATTI:[email protected]

SITO DEL GIORNALE

A COLORI:http://issuu.com/Hermes.Il.Messaggero

Stampato:

il: 16.04.2013alle ore: 18.30In tiratura di 180 copie

Prossima

uscita:

Giugno 2013“La carta utilizzata per questo giornale è il riutilizzo di un avanzo di stamperia altrimentidestinato alla spazzatura”

In questo

numero ...

Caporedattrici: Virginia BellantiMatilde CecchiGreta Martini

... il Puzzle

... i Segreti - Parte 2

... le Ricette Post-Pasqua

... e TANTO ALTRO!

Aprile 2013 Anno I Numero III