Heos.it n. 601 venerdì 27 Marzo 2015

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E' uscito Heos.it n. 601 venerdì 27 Marzo 2015 Settimanale di scienze e cultura in formato pdf Copia demo 6 di 20 pagine Per ricevere Heos.it email a [email protected]

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In copertina, la foto dei Campi Flegrei scattata dal radar del satellite Sentinel-1A (image credit esa.int)

HHHEOS.it EOS.it EOS.it Newsletter settimanale di scienze politica cultura

Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Redazione Heos.it Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 345 9295137 E-mail [email protected] www.heos.it

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Sommario

PRIMO PIANO

3 DAI CALAMARI LA PELLICOLA DELL’ INVISIBILITÀ

ATTUALITÀ

4 5

CELLULE STAMINALI DA PLACENTA SALVERANNO IL CUORE

IL RADAR SENTINEL-1A REGISTRA UN CONTINUO INNALZAMENTO DEI CAMPI FLEGREI

AMBIENTE

6 7

UN FUTURO SOSTENIBILE PER L’AGRICOLTURA DELLA VECCHIA EUROPA GRACE, ESPERIMENTI PER VALUTARE LA PERICOLOSITÀ DEGLI ALIMENTI GM

TECNOLOGIA

8 9 10

MUSEO DI MOSUL, I REPERTI DISTRUTTI SARANNO RICOSTRUITI IN FORMATO 3D IL “LABDISK” RIVOLUZIONA LE DIAGNOSI IN ZONE REMOTE I POLIMERI “SMART” CONFERMANO LA TEORIA “STRUTTURE COMPLESSE” DI ALAN TURING

SCIENZE

11 12

NEANDERTHAL, DALL’UOMO DI ALTAMURA IL DNA PIÙ ANTICO FARSI I MUSCOLI CON LE STAMINALI

SALUTE

13 14

PRIMAVERA, “AMARO” DORMIRE DROGHE: “MI FACCIO MA NON SO DI CHE”

SPAZIO

15 16

UN INCIDENTE STELLARE SPIEGA UN'ENIGMATICA ESPLOSIONE DEL 1670 IL DELFINO - PINGUINO GALATTICO

FOCUS

17 UN “COMPOSE” APERTO METTE ORDINE NELL’ INTERNET DELLE COSE

CULTURA

18 PIERO DELLA FRANCESCA IL DISEGNO TRA ARTE E SCIENZA

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Regaliamoci un libro

A ndreas Egger non ha mai gridato né esultato da bambino. Fino al suo primo anno di scuola non ha mai neppure davvero parlato. Ha quattro

anni all’epoca, e non interessa a nessuno. Men che meno a Hubert Kranzstocker, il contadino che lo accoglie controvoglia. Il bimbo è l’unico figlio di una cognata che ha condotto una vita leggera ed è stata perciò punita dal buon Dio con una tisi che se l’è portata via. Kranzstocker non lo manda al diavolo unica-

mente perché reca al collo un sacchetto di cuoio con delle banconote. In compenso non esita a picchiarlo per un pane lasciato am-muffire, una vacca persa o un balbettio duran-te la preghiera della sera. Un giorno lo bastona a tal punto che nella gamba destra di Andreas ogni cosa va fuori posto. L’aggiustaossa di un paese vicino gliela sistema alla bell’e meglio, ma la gamba da allora spunta sbieca dall’anca, irrimediabilmente storta. Andreas Egger non grida né esulta nem-

meno quando, trent’anni dopo, fa la sua com-parsa nella valle, tra le urla di gioia del paese, la squadra del cantiere della ditta Bittermann & Figli: duecentosessanta operai, dodici mac-chinisti, quattro ingegneri, sette cuoche e un drappello di aiutanti, l’avanguardia di una co-lonna incaricata di costruire una funivia e mu-tare per sempre il volto della valle. Soltanto una cosa gli sta a cuore: mettere

piede nell’osteria del paese e incrociare lo sguardo di Marie Reisenbacher, la ragazza dai capelli biondi e la pelle rosea che lavora lì ai tavoli. Nominato «libro dell’anno» dai librai tede-

schi, selezionato da Der Spiegel come uno dei romanzi più importanti del 2014, accolto con entusiasmo dalla critica e dal pubblico in Ger-mania, Una vita intera si segnala, nella narrati-va contemporanea, per la bellezza della sua scrittura e l’originalità della sua narrazione.

L’autore. Robert Seethaler è nato a Vienna nel 1966. Autoree sceneggiatore, nel 2007 il suo romanzo d’esordio è stato premiato con il pre-stigioso premio del Buddenbrookhaus. Attual-mente vive tra Vienna e Berlino.

PRIMO PIANO

U n gruppo di ricercatori dell'università della California a Irvine (Usa), utilizzando la stessa proteina che permette ai calamari di nascondersi alle prede è riuscito a ottenere una sorta di pellicola dell'invisibilità. Appare sottilissima,

flessibile e usa e getta. Una volta messa a punto questa tecnologia potrebbe ad esempio rendere i soldati impossibili da vedere di notte, anche con gli infrarossi una volta che si sono arrotolati nella pellicola che può stare nascosta nello zaino. Tutto ha avuto inizio con l'osservazione e l'analisi della pelle

dei calamari, i quali si rendono invisibili per effetto di una proteina chiamata riflettina per il modo in cui la pelle riflette la luce. Per cambiare colore e mimetizzarsi nell'ambiente, i calamari cambiano automaticamente la distanza tra le proteine attraverso una serie di reazioni chimiche. I ricercatori pertanto hanno modificato genetica-mente dei batteri per produrre un nuovo tipo di riflettina che suc-cessivamente hanno usato per rivestire una pellicola speciale molto sottile, simile alla plastica. La pellicola aderisce alla stoffa e subito entra in funzione la riflettina alterando la riflessione delle onde elettromagnetiche qualora sia sollecitata da telecamere o binocoli all'infrarosso. La ricerca è stata presentato al convegno annuale del-la Società americana di Chimica. (Red) Vedi http://uci.edu/

I TORNANTI DI TROLLSTIGEN

L a Geiranger-Trollstigen è la strada turistico nazionale che attraversa il meglio della natura nella Norvegia occidentale, con una vista mozzafiato su

montagne, cascate, profondi fiordi e fertili vallate. Essa ha una pendenza del 9%, si snoda su 11 curve a gomito ed è circondata da maestose montagne, chiamate Kongen, Dronningen e Bispen (ossia, rispettivamente Re, Regina e

DAI CALAMARI LA PELLICOLA DELL’ INVISIBILITÀ

UNA VITA INTERA di Robert Seethaler Traduzione dal tedesco di Riccardo Cravero Neri Pozza € 14,00 pp 160

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CRONACHE

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RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA

RICERCATORI DELL’UNIVERSITÀ DI PAVIA

CELLULE STAMINALI DA PLACENTA SALVERANNO IL CUORE Poste le basi per innovative terapie

per la cura dell’infarto miocardico mediante utilizzo dei fattori prodotti dalle cellule staminali. Siamo a Pavia. Il team diretto dal cardiologo Massi-miliano Gnecchi, dell’Università di Pavia, ha dimostrato che è possibile derivare dalla placenta umana cellule staminali di origine fetale in grado di curare il danno da infarto miocardico.

S i tratta di un’importante sco-perta nell’ambito della medi-cina rigenerativa traslazionale che permette di essere trasfe-

rita in modo rapido nell’ambito clinico creando nuove tecniche diagnostiche e terapeutiche avanzate.

Considerando che l’infarto rappre-senta una delle principali cause di mor-te e di disabilità nei paesi occidentali, la scoperta è potenzialmente di grande rilevanza. Inoltre, poiché la placenta è un organo di “scarto” dopo il parto, il suo uso come fonte di staminali non suscita alcun problema di ordine etico.

Nello specifico le scoperte del team

guidato da Massimiliano Gnecchi sono due. Il primo studio, accettato dalla rivista Stem Cells Translational Medici-

ne (1), descrive come si possa deriva-re dalla membrana amniotica della placenta cellule staminali che hanno una carta d’identità identica a quella delle più studiate staminali derivate dal midollo osseo d’individui adulti. Queste cellule fetali hanno importanti vantaggi. Essendo più giovani si molti-plicano più velocemente e so-prattutto riescono a produrre più molecole che proteggono il cuore e molecole che favoriscono la formazio-ne di vasi sanguigni indispensabili a nutrire il tessuto miocardico. Sono i così detti effetti paracrini delle cellule staminali, argomento in cui Gnecchi è leader a livello internazionale.

Il gruppo pavese è riuscito a dimo-

strare che la sola somministrazione delle molecole prodotte da queste cellule riduce il danno da infarto e migliora la funzione del cuore in mo-dello animale. I risultati di questo studio pongono le basi di innovative terapie per la cura dell’infarto mio-cardico mediante utilizzo dei fattori prodotti dalle cellule staminali.

Con il secondo studio i ricercatori pavesi hanno dimostrato che modifi-cando le cellule staminali mediante

Corriere.it 27 Marzo Corriere.it 26 Marzo Italiaoggi.it 27 Marzo ilfattoquotidiano.it 27 Marzo

piccole molecole chiamate microRNA è possibile migliorare la loro capacità di differenziare in cardiomiociti, i mattoni che costituiscono il cuore. In particola-re, hanno identificato due microRNA che, se somministrati contemporanea-mente, sono in grado di aumentare fino a 5 volte il differenziamento in cardiomiciti delle cellule staminali, comprese le fetali derivate da placen-ta. È l’essenza della medicina rigenera-tiva: la possibilità di sostituire la parte di cuore morta in seguito ad infarto con nuovo tessuto cardiaco generato dalle staminali. La possibilità di poterlo fare con cellule fetali che non suscita-no problemi etici rende la scoperta ancora più interessante.

La speranza dei ricercatori è che

questi risultati, riportati sulla prestigio-sa rivista Stem Cells (2), possano aprire la strada verso processi rigenerativi del cuore più efficaci che in passato e a potenziali terapie per curare non solo l’infarto ma anche lo scompenso car-diaco, altra malattia cardiaca molto diffusa, invalidante e gravata da altissi-ma mortalità. (Red)

(1) Conditioned Medium From Human Amnio-tic Mesenchymal Stromal Cells Limits Infarct Size and Enhances Angiogenesis.

Patrizia Danieli,* Giuseppe Malpasso,* Maria Chiara Ciuffreda,* Elisabetta Cervio, Laura Calvil-lo, Francesco Copes, Federica Pisano, Manuela Mura, Lennaert Kleijn, Rudolf de Boer, Gianluca Viarengo, Vittorio Rosti, Arsenio Spinillo, Marian-na Roccio, Massimiliano Gnecchi.

(2) Combination of miRNA499 and miRNA133 Exerts a Synergic Effect on Cardiac Differentia-tion. Federica Pisano, Claudia Altomare, Elisa-betta Cervio, Lucio Barile, Marcella Rocchetti, Maria Chiara Ciuffreda, Giuseppe Malpasso, Francesco Copes, Mura Manuela, Danieli Patri-zia, Gianluca Viarengo, Antonio Zaza, Massimi-liano Gnecchi. Vedi www.unipv.it

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G li scienziati stanno facendo progressi nell'uso di dati radar satellitari – come quelli della missione Senti-

nel-1A – per monitorare i cambiamenti della superficie terrestre. Questa volta Sentinel-1A ha puntato i suoi occhi elettronici sui Campi Flegrei, la vasta area vulcanica attiva vicino sia alla città di Napoli sia al Vesuvio, e caratte-rizzata da continue deformazioni del terreno dovute alla sua natura vulcani-ca.

«Nel 2012, le deformazioni con

tassi fino a 3cm al mese hanno indotto il dipartimento di Protezione Civile a passare dal livello base (verde) di aller-ta del Piano di Emergenza dei Campi Flegrei a quello di attenzione (giallo)»

ha detto Sven Borgstrom dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia al servizio news dell’Esa.

«Il sollevamento continua ancora oggi: le immagini radar del satellite Sentinel-1A acquisite sopra l'area in questione tra ottobre 2014 e marzo 2015 mostrano che il suolo cresce di circa 0.5cm al mese».

Questa è solo una delle molte sco-perte che presentate al Workshop Fringe sui progressi della scienza e sulle applicazioni di “interferometria SAR” che si è tenuto all'ESRIN, il Cen-tro ESA per l'Osservazione della Terra situato a Frascati, Roma.

L'interferometria radar ad aper-

ture sintetica, o InSAR, è una tecnica di telerilevamento dove due o più

immagini della stessa area vengono combinate insieme per rilevare piccole variazioni che si verificano tra un'acquisi-zione e l'altra. Piccoli cambiamenti sul terre-no causano però cambiamenti nel segnale radar e portano a modelli di interferenza color arcobaleno nell'immagine combinata, conosciuta coma “interferogramma”. Piccoli movimenti – fino ad una scala di pochi millimetri –

possono essere rilevati su vaste aree. le placche tettoniche che stridono al passaggio dell'una contro l'altra; il len-to “respiro” dei vulcani attivi; il leggero cedere di una strada cittadina attraver-so l'estrazione dell'acqua dal sottosuo-lo; la dilatazione termica di un edificio in una giornata di sole: sono solo alcu-ni esempi delle possibilità offerte con l’uso dell’ “interferogramma”.

Lanciato nell'aprile dello scorso

anno, Sentinel-1A è diventato il primo satellite in orbita del programma euro-peo Copernicus, e sta fornendo impor-tanti dati per una serie di applicazioni operative e scientifiche.

Nell'arcipelago norvegese di Sval-bard, i dati del Sentinel-1A sono utiliz-zati per monitorare la perdita di ghiac-cio dalla calotta glaciale Austfonna. All'inizio di quest'anno, il satellite ha misurato il flusso in uscita dal ghiac-ciaio della calotta glaciale che si spo-stava scorrendo di 3 cm al giorno.

Con oltre 420 partecipanti, il work-shop quest'anno ha visto la più grande affluenza sin dalla sua inaugurazione nel 1991 – quando quattro specialisti si riunirono per discutere i primi risultati InSAR provenienti dalla missione ERS-1. L'interferometria radar ha fatto pas-si da giganti da allora, con contributi da satelliti come Envisat ed ora Senti-nel-1A. (Red)

Vedi www.esa.int

IL RADAR SENTINEL-1A REGISTRA UN CONTINUO INNALZAMENTO DEI CAMPI FLEGREI

I Campi Flegrei visti da Sentinel-1A dell’’Esa

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pletamente ristabilite». Il muscolo è stato coltivato in laboratorio parten-do da una particolare tipologia di cellule staminali adulte, i mesoangio-blasti, precedentemente modificate nel loro Dna in modo da produrre un fattore di crescita dopo l'impianto che avrebbe stimolato lo sviluppo di nervi e vasi sanguigni nell'ospite.

L’esperimento è stato pubblicato

sulla rivista Embo Molecular Medicine suscitando immediato entusiasmo. I

Italia in prima fila nell’esperimento che ha portato, per la prima volta, a generare e trapiantare con successo tessuto muscolare ottenuto da cellule staminali adulte, marcando un impor-tante traguardo nel campo della me-dicina rigenerativa.

L o studio è frutto di un pro-getto internazionale al quale hanno partecipato ricercatori dell’Istituto di biologia cellula-

re e neurobiologia (Ibcn) del Cnr di Roma, delle Università di Roma Tor Vergata e di Pavia e dell’Istituto Multi-medica di Milano, con colleghi inglesi e israeliani. Il tessuto artificiale ottenuto, impiantato in un roditore, a distanza di poche settimane si è integrato per-fettamente nella zampa dell’animale.

«Per la prima volta si è riusciti a

generare una grossa porzione di mu-scolo scheletrico, integrandolo sul tes-suto già esistente e in parte sostituen-dolo: il muscolo artificiale ha dimostra-to uno sviluppo e una maturazione pari a quello naturale», spiega Roberto Rizzi dell’Icbn-Cnr. Aggiunge: «Il nostro ruolo, in particolare, è stato validare le performance funzionali negli animali trapiantati con cellule staminali adulte supportate da una matrice (idrogel) di peg-fibrinogeno sviluppata in collabo-razione con i colleghi del Technion, l’Istituto israeliano di tecnologia: le funzioni muscolari sono risultate com-

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ricercatori però rimangono cauti: il muscolo di topo è molto piccolo e sarà necessario ancora un lungo lavoro prima di estendere il processo. «Attualmente stiamo orientando la ricerca verso la realizzazione di piccole porzioni di muscolatura umana», ag-giunge Claudia Bearzi dell’Icbn-Cnr.

«Inoltre, stiamo sviluppando un

network che rappresenti un punto di riferimento nell'ambito della medicina rigenerativa muscolare, mettendo a disposizione studi e tecnologie svilup-pate anche attraverso esperienze in-ternazionali. Lo sviluppo di questo settore - conclude - dipende forte-mente dalla capacità di integrare le tecnologie più recenti basate su cellule staminali con biomateriali innovativi e piattaforme di screening genetico mas-sivo». (Red)

Vedi www.cnr.it

RICERCATORI ITALIANI INGLESI E ISRAELIANI

FARSI I MUSCOLI CON LE STAMINALI