Heos.it n. 596 venerdì 20 Febbraio 2015

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Heos.it n. 596 venerdì 20 Febbraio 2015 Settimanale di scienze e cultura in formato pdf Copia demo 6 di 20 pagine Per ricevere Heos.it email a [email protected]

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In copertina, il robot umanoide “Poppy” nel bosco (foto https://www.poppy-project.org/illustration/)

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Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Redazione Heos.it Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 345 9295137 E-mail [email protected] www.heos.it

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Sommario

PRIMO PIANO

3 LA MAPPA DELL'ATTIVITÀ DEI GENI È SIMILE AD UNA SINFONIA D’ORCHESTRA

ATTUALITÀ

4 5

ARRIVANO GLI UMANOIDI: “POPPY” È OPEN SOURCE E SI STAMPA IN 3D

UN “ADABTS” CAMBIERÀ LA TECNICA DI MONITORARE GLI SPAZI PUBBLICI

AMBIENTE

6 7

IL PETROLIO A BASSO PREZZO NON FERMERÀ L’ASCESA DEL FV LASSIE, L’ EUROPA S’ILLUMINA DI PIÙ

TECNOLOGIA

8 10

SEEBETTER, SENSORI DI IMMAGINE CHE LAVORANO COME LA RETINA BIOLOGICA “EMERGENT”, PRONTO INTERVENTO PIÙ EFFICACE CON I SOCIAL MEDIA

SCIENZE

11 12

TECNOLOGIE DI COGENERAZIONE IN EUROPA CON CELLE A COMBUSTIBILE ATTUATORI MECCANICI COPIANO IL MOVIMENTO DEI SERPENTI

SALUTE

13 14

UNA DIETA PER COMBATTERE L’ “INFLAMMAGING” NEGLI ANZIANI MELANOMA OCULARE, RIPARTONO I TRATTAMENTI

SPAZIO

15 16

MARTE, SPUNTANO MISTERIOSI PENNACCHI BIANCHI LO STRANO CASO DELLA STELLA NANA CHE NON C’È

FOCUS

17 GENESI: INFRASTRUTTURE PUBBLICHE PIÙ SICURE CON SENSORI WIRELESS

WEEKEND

18 CAMERINO, FIORE CULTURALE DELL’ITALIA CENTRALE

CULTURA

20 IL BEL PAESE. L’ITALIA DAL RISORGIMENTO ALLA GRANDE GUERRA, DAI MACCHIAIOLI AI FUTURISTI

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Regaliamoci un libro

H ervè Falciani ha messo ko il segreto ban-cario svizzero. Non era mai successo che l’intero archivio di una banca fosse copia-to e rivelato alla pubblica opinione. La

famosa lista Falciani ha fatto tremare i salotti buoni di tutta Europa e continua ad agitare il sonno di politici, banchieri, imprenditori, campioni sportivi e riciclatori di enormi somme di denaro (sarebbero più di diecimila i clienti italiani, per un totale di 8 miliardi di euro).

Dai primi passi al casinò di Montecarlo alla banca di Ginevra, la fuga dalla Svizzera, le minacce di mor-te, il finto rapimento, il viaggio in Libano, il carcere a Madrid, la collaborazione con i magistrati spagnoli, francesi e americani che ha fruttato il recupero di centinaia di milioni di euro mentre l’Italia sta alla finestra per timore che salti fuori qualche nome importante.

Estratto dal libro. Il fantasma di Bouvet L’isola di Bouvet, a metà strada tra l’Africa e l’An-

tartide, è il posto più remoto del pianeta. Sulla sua superficie, quasi interamente coperta di ghiaccio, vivono leoni marini, foche, gabbiani e pinguini, oltre ad alcune specie di vegetali semplici come muschi e licheni, ma nessun essere umano. Com’è possibile allora che un suo abitante abbia aperto un conto e depositato dei soldi in una delle più grandi banche del mondo? È una delle tante domande che si pon-gono gli investigatori francesi quando, nel 2009, cominciano a esaminare migliaia di file della Hsbc Private Bank sequestrati nel computer di un dipen-dente dell’istituto. Da dove salta fuori il misterioso cittadino di Bouvet, se l’isola non ha neppure un residente? È un errore di chi ha trascritto quei dati o una procedura interna per proteggere l’identità di un importante evasore fiscale? E per quale motivo un istituto come la Hsbc avrebbe alterato i suoi registri inventando una falsità così grossolana?

Il «fantasma di Bouvet» è uno dei 127.000 clienti della Hsbc Private Bank di Ginevra finiti al centro di un caso che nel 2009 ha fatto tremare il mondo bancario svizzero.

Gli autori. Hervé Falciani è un ingegnere informa-

tico italofrancese. Dal 2009 ha collaborato con le polizie di diversi paesi permettendo loro di accede-re al sistema informatico della banca privata Hsbc di Ginevra, dove lavorava dal 2001. La cosiddetta lista Falciani (130.000 nomi) ha reso possibile il recupero di milioni di euro evasi da cittadini soprattutto fran-cesi e spagnoli.

Angelo Mincuzzi è caporedattore e inviato del quotidiano “Il Sole 24 Ore” e autore di importanti inchieste su politica ed economia. (Red)

PRIMO PIANO

C ompletata la mappa dell'attività dei geni ed è stato scoper-to che alla comparsa delle malattie si comportano come un 'orchestra che suona una sinfonia. È il frutto del program-ma internazionale di ricerca chiamato denominato

“Roadmap dell'Epigenetica” e pubblicato online in 24 articoli sulle riviste del gruppo Nature. Anche se il Dna è lo stesso in tutte le cel-lule, in ognuna di esse i geni però possono “farsi sentire” con forza diversa o essere silenziosi. Proprio come in un'orchestra quando si vuole dare più o meno risalto a ciascuno strumento. In pratica ogni cellula utilizza il Dna in modi diversi grazie a que-

sta modulazione per cui una cellula del cuore è diversa rispetto a una cellula del cervello. Per adesso sono state identificate le varianti genetiche associate a 58 tratti che regolano particolari regioni del genoma. Alcuni esempi: i tratti relativi all'altezza sono attivi nelle cellule staminali; in alcuni tipi di cellule immunitarie invece entrano in gioco altre varianti associate con diabete di tipo 1, artrite reuma-toide e sclerosi multipla; nel cuore, sono attive le varianti associate all'ipertensione, mentre nel fegato quelle collegate al colesterolo. Ne consegue che per risalire all'origine di numerose malattie diven-ta fondamentale conoscere come i geni possono modulare la pro-pria attività. In futuro riconoscere il particolare “timbro” della sinfo-nia dei geni in ciascuna cellula sarà come avere l' “impronta digitale” per identificare ogni singola cellula. (Red)

Una stella aliena invase il Sistema Solare circa 70.000 anni fa e il suo bagliore potrebbe essere stato visto dai Neanderthal. Pubblicata sulla rivista Astrophysical Journal Letters, la scoperta è del gruppo coordinato dall'astro-nomo Eric Mamajek, dell'università di Rochester a New York. La stella in que-stione in realtà è un sistema binario, chiamato stella di Scholz, composto da una nana rossa, e da una nana bruna. La stella sarebbe passata a circa un anno luce dal Sole, nella culla delle comete, la nube di Oort. Nella foto, rappresentazione artistica della stella “aliena” (Credit: Michael Osadciw/rochester.edu)

LA MAPPA DELL'ATTIVITÀ DEI GENI È SIMILE AD UNA SINFONIA D’ORCHESTRA

LA CASSAFORTE DEGLI EVASORTI di Hervé Falciani Angelo Mincuzzi Chiarelettere 2015 pp 224 € 13,90

NELLA PREISTORIA IL NOSTRO SISTEMA SOLARE FU INVASO DA UNA STELLA ALIENA

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CRONACHE

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RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA

ARRIVANO GLI UMANOIDI: “POPPY” È OPEN SOURCE E SI STAMPA IN 3D

L’idea di creare robot che assomi-gliano all’uomo solleva una serie di domande e preoccupazioni. Vogliamo davvero che i robot abbiano le nostre sembianze? Esiste il pericolo di affe-zionarsi a loro e sarebbe davvero un fatto così negativo? Dove intendiamo fissare il confine tra ciò che i robot dovrebbero o non dovrebbero fare? Appare comunque evidente che, co-munque giriamo e rigiriamo la que-stione, i robot umanoidi avranno un ruolo sempre più importante nella nostra vita quotidiana.

I n un articolo su “Futurium” dell’agenda digitale europea si prevede che entro il 2050 i robot cosiddetti senzienti saranno in

grado di provare emozioni e di intera-gire in modo naturale con l’uomo, e che molti di noi avranno un compagno robot. A quel tempo, le macchine pro-babilmente faranno parte del nostro corpo e avremo dei nanorobot che vivranno dentro di noi.

Le nostre funzioni organiche e i no-stri sensi saranno potenziati e saremo introdotti alla realtà aumentata, che

dovrebbe permetterci di vivere me-glio e più a lungo - l’inizio dell’era classificato come transumanesimo, coniato da J. Huxley nel 1957, e che fa riferimento al movimento cultura-le che sostiene l'uso delle scoperte

Corriere.it 19 Febbraio Corriere.it 18 Febbraio Italiaoggi.it 20 Febbraio Ilfattoquotidiano.it 20 Febbraio

scientifiche e tecnologiche per aumen-tare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti del-la condizione umana considerati inde-siderabili, come la malattia e l'invec-chiamento, in vista anche di una possi-bile trasformazione dell’uomo im un arealtà post umana. Già osserviamo l’entrata in funzione di robot umanoidi sempre più impressionanti. Come iCub, ad esempio, un robot umanoide con le sembianze di un bambino di quattro anni che è in grado di camminare, gattonare e stare seduto. Le sue mani permettono un’abile manipolazione e la sua testa e i suoi occhi sono comple-tamente articolati. Il robot umanoide è stato inizialmente progettato da un consorzio di 11 membri nell’ambito del progetto integrato RobotCub, finanzia-to dalla Commissione europea.

“Poppy”, invece, è un robot stam-

pato in 3D che chiunque può costruire. È stato sviluppato dal Pierre-Yves Oudeyer, beneficiario di una sovven-zioni del CER, e presentato nell’ottobre scorso. La progettazione di Poppy è open source e il suo comportamento può essere programmato dall’utente.

Esistono molti altri esempi di pro-getti dedicati agli umanoidi e ad altri aspetti della robotica che attualmente vengono svolti in varie parti d’Europa. (Red)

Vedi http://ec.europa.eu/futurium/en https://www.poppy-project.org/

Il robot Poppy è open source e si può costruire con una stampante 3D

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5 - n. 596 | Venerdì 20 Febbraio 2015 www.heos.it

L’aumento del numero di episodi di minacce deliberate contro l’Europa e i suoi cittadini richiede un uso diffuso di telecamere di sorveglianza pubblica e di altri strumenti di monitoraggio. Nell’ambito di un’iniziativa finanziata dall’UE è stata sviluppata una tecnolo-gia di rilevamento automatico all’a-vanguardia in grado di garantire una maggiore protezione ai cittadini, non-ché ai beni pubblici e privati.

L e moderne attrezzature di videosorveglianza non sono in grado di rilevare attività ostili o di minaccia all’interno di

aree affollate prima di un incidente o di un attacco. Inoltre, gli operatori che dedicano innumerevoli ore del loro tempo all’osservazione di riprese in tempo reale o all’analisi di riprese post-evento sono spesso esposti ai rischi di

errore umano. Tutti questi aspetti negativi molto presto finiranno in soffitta grazie al progetto ADABTS (“Automatic detection of abnormal behaviour and threats in crowded spaces”), finanziato dall’UE, i cui partner hanno ideato un sistema di rilevamento automatizzato finalizzato all’offerta di un’alternativa più effica-ce, accurata ed economica ai metodi di sorveglianza manuali.

La fase iniziale dei lavori si è con-

centrata sulla creazione di modelli di vari tipi di minacce e di comporta-menti anomali negli aeroporti, negli stadi e nei centri urbani. Ciò ha con-dotto all’elaborazione di tecniche di rilevamento di minacce e di segnali di comportamenti inusuali nei dati di video e audiosorveglianza.

Gli attuali sistemi di sorveglianza non sono in grado di condurre una

corretta distinzione tra comportamenti normali e insoliti o potenzialmente minacciosi di masse o singoli individui, specialmente prima di un evento di pericolo o distruttivo.

Per aggirare questo ostacolo i ricer-catori hanno sviluppato e testato mec-canismi di elaborazione e di interferen-za visiva e acustica basati su sensori che rendono possibile il monitoraggio a lungo termine della posizione e del comportamento delle persone nelle vicinanze di un evento acustico, ovvero colpi d’arma da fuoco, rottura di vetri, urla e canzoni offensive.

I sensori, gli algoritmi e l’interfac-

cia utente sono stati integrati ai fini della gestione di scenari problematici e situazioni di affollamento, nei quali erano previsti il monitoraggio dei mo-delli di movimento e di flusso di molte-plici persone e il riconoscimento di suoni inusuali, seguiti dalla relativa categorizzazione. Tutti questi elementi combinati molto presto saranno in grado di ignorare automaticamente la maggior parte delle registrazioni e di preservare esclusivamente le riprese di eventi sospetti.

L’iniziativa ADABTS coadiuverà gli addetti alla sicurezza nella lotta contro il crimine, il terrorismo e le sommosse grazie a sistemi di rilevamento e di allerta precoce di minacce potenziali. (Red)

http://www.adabts-fp7.eu/

UN “ADABTS” CAMBIERÀ LA TECNICA DI MONITORARE GLI SPAZI PUBBLICI

Sopra, un momento della brutale guerriglia scatenata nella bellissima e fragilissima piazza di Spagna a Roma, dagli hooligans olandesi il 19 febbraio in occasione della partita di Europa Legue Roma-Feyenoord terminata 1-1 (foto repubblica.it)

GLI ATTUALI SISTEMI DI SORVEGLIANZA NON SONO IN GRADO DI CONDURRE UNA CORRETTA DISTINZIONE TRA COMPORTAMENTI NORMALI E INSOLITI O POTENZIALMENTE MINACCIOSI DI MASSE O SINGOLI INDIVIDUI, SPECIALMENTE PRIMA DI UN EVENTO DI PERICOLO

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marsi seguendo curiose geometrie che imitano il movimento di un ser-pente o di una medusa e seguono rigorosi modelli teorici basati sulla meccanica dei solidi e delle struttu-re. «Abbiamo superato il concetto secondo il quale le strutture devono essere progettate per essere rigide come gli ingranaggi di un motore o come i pilastri di un edificio», spiega Bigoni. «La nostra idea è invece di sfruttare la deformazione per otte-nere effetti ancora inesplorati».

Con un movimento torsionale si ottiene un nuovo tipo di propulsione che permette di realizzare attuatori leggeri e adatti ad ambienti estremi. Il risultato sulla copertina della pre-stigiosa rivista britannica Procee-dings of the Royal Society: secondo riconoscimento in sei mesi per il gruppo di ricerca ERC Instabilities coordinato dal Davide Bigoni del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell'univer-sità di Trento

Q uasi sessanta anni fa lo zoologo inglese James Gray metteva in relazione il mo-vimento dei serpenti con la

flessibilità di un'asta elastica, gettan-do le basi della soft robotics. Da allora la ricerca sul movimento

dei rettili ha avuto un grande sviluppo e ha aperto nuove possibilità nella robotica con i cosiddetti snake robots. Il paradigma della soft robotics, che oggi rappresenta un campo strategi-co, è il superamento del concetto di meccanismo composto di parti rigide, ad esempio le ruote dentate di un orologio, per arrivare alla progetta-zione di macchine basate sul movi-mento di elementi deformabili, ca-ratterizzati da movimenti fluidi come i tentacoli di un polipo. La ricerca di Davide Bigoni - ordinario di Scienza delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e mecca-nica all'Università di Trento - prose-gue da anni in questa direzione. Nel laboratorio ERC Instabilities

dell'università di Trento si possono osservare elementi meccanici defor-

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Assieme ai ricercatori Federico Bosi, Francesco Dal Corso e Diego Missero-ni, Davide Bigoni ha per la prima volta studiato il modo di convertire un mo-vimento torsionale in un movimento longitudinale. Per dimostrare questo effetto è stato realizzato un prototipo denominato torsional gun (la cui foto-grafia è stata messa in copertina della rivista Proceedings of the Royal Socie-ty) in cui una freccia viene lanciata con un movimento torsionale delle mani, senza alcun movimento della spalla e del gomito. L'applicazione immediata di questo

concetto si può trovare nel campo dell'attuazione meccanica. «Stiamo progettando un attuatore meccanico innovativo in cui non sono presenti ingranaggi. Sarà molto leggero ed adatto ad applicazioni in ambienti estremi, con grandi potenzialità tec-nologiche in ambito industriale ed aeronautico», conclude Bigoni. (Red)

Vedi http://rspa.royalsocietypublishing.org/

content/470/2171/20140599 http://rspa.royalsocietypublishing.org/

content/471/2175.cover-expansion http://www.ing.unitn.it

ATTUATORI MECCANICI COPIANO IL MOVIMENTO DEI SERPENTI

Gli innovativi attuatori meccanici sviluppati all’università di Trento