Heos.it n. 572 venerdì 18 Luglio 2014

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Abbonamento annuale 17,00 ISSN 1720 - 366X Copia Demo VANTABLACK ANTABLACK ANTABLACK, , , IL IL IL SUPER SUPER SUPER NERO NERO NEROCHE CHE CHE NON NON NON FA FA FA PASSARE PASSARE PASSARE NEPPURE NEPPURE NEPPURE LA LA LA LUCE LUCE LUCE CARE ARE ARE-MI MI MI , , , NUOVA NUOVA NUOVA TERAPIA TERAPIA TERAPIA STAMINALI STAMINALI STAMINALI PER PER PER CARDIOPATIE CARDIOPATIE CARDIOPATIE ISCHEMICHE ISCHEMICHE ISCHEMICHE ARCHEOLOGI RCHEOLOGI RCHEOLOGI RESTAURANO RESTAURANO RESTAURANO IL IL IL PRIMO PRIMO PRIMO ARCO ARCO ARCO DELLA DELLA DELLA STORIA STORIA STORIA E LA LA LA Z Z ZIQQURAT IQQURAT IQQURAT DI DI DI U U UR .it .it .it Anno XIII n. 572 Venerdì 18 Luglio 2014 Settimanale in pdf www.heos.it Scopri le nostre offerte vai a pag. 3

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E' uscito Heos.it n. 572 venerdì 18 Luglio 2014 Settimanale di scienze e cultura in formato pdf Copia demo 6 di 22 pagine Si riceve in abbonamento € 17,00 all'anno http://www.heos.it/index.php/abbonamento

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Abbonamento annuale € 17,00 ISSN 1720 - 366X Copia Demo

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In copertina, ai piedi della grande Ziqqurat di Ur in Iraq (foto uniroma1.it )

HHHEOS.itEOS.itEOS.it Settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Heos Editrice Sede Amministrativa Redazione Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 339-2965817 E-mail [email protected] Abbonamento annuale Ordinario euro 17,00 Sostenitore euro 80,00 Coordinate bancarie. iban. IT26 C 05034 59630 000000002606 Banca Popolare di Verona filiale di Oppeano (Vr) Tiratura 8.106 copie spedite via e-mail www.heos.it

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Sommario

PRIMO PIANO

4 SCOPERTI CORALLI BIANCHI VIVI NEL MAR LIGURE

ATTUALITÀ

5 6

VERSO L’ UNIONE ENERGETICA: “OCCORRE COLMARE IL DIVARIO TRA RICERCA E INDUSTRIA” “DIGNITÀ E FUNZIONALITÀ PER LA RICERCA SCIENTIFICA E LE UNIVERSITÀ”

AMBIENTE

7 8

AGRICOLTURA SOSTENIBILE: IL PROGETTO EUROPEO LIFE-AGRICARE I VANTAGGI ECONOMICI DELLA SILVICOLTURA SOSTENIBILE

TECNOLOGIA

9 10 11

ICT 2013: CLOUD + 32%, E-COMMERCE + 18%, IOT +12% CLOUDCATALYST, STRATEGIA PER ATTRARRE NELLA “NUVOLA” AZIENDE E CITTADINI EUROPEI VANTABLACK, IL “SUPER NERO” CHE NON FA PASSARE NEPPURE LA LUCE

SCIENZE

12 13

MARE, VULCANI E TERREMOTI: INFN E INGV RAFFORZANO LA COLLABORAZIONE IL DOPPIO GIOCO DI UNA PROTEINA SCATENA IL DIABETE GIOVANILE

SALUTE

14 15

LA MELA SIMBOLO DI PECCATO ADESSO DIVENTA AFRODISIACA PER LE DONNE SI CAMMINA MEGLIO MANGIANDO CIOCCOLATO FONDENTE CARE-MI, NUOVA TERAPIA CON CELLULE STAMINALI PER CARDIOPATIE ISCHEMICHE

SPAZIO

16 17

SCOPERTA TRA DUE GALASSIE UNA CATENA DI STELLE LUNGA 100.000 ANNI LUCE L’INDUSTRIA SPAZIALE E L'INDIPENDENZA TECNICO-SCIENTIFICA DELL’UE

FOCUS

18 19

ARCHEOLOGI RESTAURANO IL PRIMO ARCO DELLA STORIA E LA ZIQQURAT DI UR INNOVAZIONE E SICUREZZA “IN RITARDO DI DUE ANNI”

WEEKEND

20 VERMIGLIO, DOVE FINIVA L’AUSTRIA E INIZIAVA LA LOMBARDIA

CULTURA

22 TEMPLARI: STORIA E LEGGENDA DEI CAVALIERI DEL TEMPIO

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REGALIAMOCI UN LIBRO

 

A  Venezia, già nel XIV  secolo,  la  figura dell’Avogador  aveva  una  funzione precisa: controllare che non venissero effettuate  ruberie  ai  danni  del  bene 

pubblico.  Poteva  svolgere  questo  ruolo  sola‐mente  chi non  avesse  alcun  conflitto di  inte‐resse  con  ciò  che  doveva  controllare.  Con  la vicenda Mose, i veneziani dei tempi d’oro non ci avrebbero pensato due volte: ogni colpevole sarebbe stato portato dopo la condanna a San Marco,  legato mani  e  piedi  a  quattro  cavalli che con un colpo di frusta sarebbero schizzati via in direzioni opposte, squartandoli.  La Serenissima era  terribile e  implacabile sul furto e  lo  spreco di  soldi pubblici. Più ancora era  rigida  nella  difesa  del  delicato  equilibrio della  laguna.  Immaginiamo  quindi  la  collera che sarebbe esplosa alla scoperta che il Mose, senza avere ancora dato prova se funzionerà o meno, è già costato, a prezzi aggiornati grazie a  preziose  ricostruzioni  storiche,  trenta  volte più della  grandiosa  e  costosissima deviazione del Piave compiuta mezzo millennio fa dai no‐stri bisnonni con mezzi tecnici  immensamente inferiori a quelli di oggi.    LE  VICENDE  GIUDIZIARIE  che hanno  coinvolto  il MOSE, la “grande opera” ideata per risolvere il problema dell’acqua alta a Venezia, dimostra‐no invece il fitto intreccio che legava controllo‐ri e controllati, con conseguenze nefaste per la città,  la  regione  e  il  bene  comune.  In  questo libro Francesco Giavazzi e Giorgio Barbieri rico‐struiscono  la  palude  che  per  due  decenni  ha pervaso non solo il MOSE, ma anche l’Alta Ve‐locità,  l’Expo  di Milano  e  altre  grandi  opere italiane.  Dal  libro emerge un sottile ma resistente filo rosso  che  collega  la  Tangentopoli  degli  anni Novanta  al  Sistema  MOSE.  Corruzione  delle leggi  prima  ancora  che  violazione  delle  leggi. Spetta alla politica  trovare  l’antidoto affinché casi del genere non si ripetano più. Perché, il vero drammatico guaio  come spie‐gano Barbieri e Giavazzi, non sono le mazzette, della corruzione e del passaggio di denaro tra imprese e funzionari o politici disposti a oliare gl'ingraggi. Ci sono  le  leggi votate dietro com‐missione  delle  imprese  dedite  al  saccheggio delle risorse pubbliche per sancire il malaffare. 

PRIMO PIANO

S coperte  formazioni  di  co‐ralli  bianchi  vivi  apparte‐nenti alla specie Madrepo‐ra  oculata  a  560 metri  di 

profondità  (nella  foto)  nei  fondali davanti  Punta  Mesco  alle  Cinque Terre  (La  Spezia).  È  il  risultato  del lavoro della campagna oceanografi‐ca  condotta  dai  ricercatori  del  Centro  Ricerche  Ambiente Marino dell’ENEA di S. Teresa (La Spezia) e dalla Marina Militare. L’attività di ricerca è stata condotta a bordo della  nave “Leonardo”, unità poli‐valente di  ricerca  costiera della Marina Militare,  con  l’impiego del Remoted Operative Vehicle  (ROV)  “Pegaso” del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN).   OLTRE  AD  AGGIORNARE  LA  DISTRIBUZIONE  dei  coralli  bianchi  nei mari italiani,  tale  ritrovamento  offre  un punto di  partenza per  ulteriori indagini  nell’area,  dove  sono  state  segnalate  altre  formazioni ma‐dreporiche, e pone le basi per l’identificazione di appropriate misure di salvaguardia di questi ecosistemi di elevata biodiversità ma molto vulnerabili. I coralli bianchi possono essere paragonati a delle vere e proprie oasi nel deserto, in quanto offrono riparo e alimentazione a molte specie. Si è infatti stimato che i reef di coralli bianchi ospitano una diversità biologica tre volte più elevata di quella dell’ambiente circostante. (Red)   

SULL’ANTICA VIA DELLA SETA U na ragazzina siede su un lato del suo divano nell’altopiano di Suu-Samyr,

a 2.500 metri di quota, nei pressi dell'antica Via della Seta, antica rete di strade commerciali tra Oriente e Occidente, a circa 200 km da Bishkek, capi-tale del Kirghizistan (foto VYACHESLAV OSELEDKO/AFP/Getty Images http://www.independent.co.uk/)

SCOPERTI CORALLI BIANCHI VIVI NEL MAR LIGURE

CORRUZIONE A NORMA DI LEGGE La lobby delle grandi opere che affonda l'Italia di Francesco Giavazzi Giorgio Barbieri  Rizzoli Editore Luglio 14  pp 238  € 15,00 

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ATTUALITÀ

5 - n. 572 | Venerdì 18 Luglio 2014 www.heos.it

RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA

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VERSO L’ UNIONE ENERGETICA: “OCCORRE COLMARE IL DIVARIO TRA RICERCA E INDUSTRIA”

L a  tecnologia  avrà  un  ruolo importante per  garantire  l'in‐dipendenza   energetica dell'UE.  Secondo  Dominque 

Ristori, direttore generale per l'energia in Ue,  le tecnologie stanno maturando per  permettere  una  vera  rivoluzione energetica, ma occorre ancora colmare il divario tra ricerca e  industria. Ristori  ha parlato di questo punto nel  conte‐sto  delle  attività  dell'UE  per  trasfor‐marsi  in  una  “Unione  energetica”  in occasione di un briefing del Centro di politica europea (CPE) a Bruxelles.   IN  PARTICOLARE  alla  luce della  crisi  in 

Ucraina, l'energia è al centro delle pre‐occupazioni  geopolitiche  dell'UE.  La nostra dipendenza  energetica  e  i  suoi costi  sono  innegabili:  importiamo  il 53% di  tutta  l'energia consumata a un costo di oltre 1 miliardo di euro al gior‐no.  Questo  comprende  l'88%  del  pe‐trolio greggio e  il 66% del   gas natura‐le. Sei Stati membri dell'UE dipendono completamente dalla Russia per  il gas naturale. Altri  tre Stati membri  ‐ Esto‐

nia, Lettonia e Lituania ‐ dipendono da un solo operatore esterno per il funzio‐namento  e  l'equilibratura  della  loro rete elettrica.  Nel tentativo di risolvere il problema, 

la Commissione europea ha pubblicato alla  fine di maggio una Strategia euro‐pea di sicurezza energetica. Sviluppare tecnologie  energetiche  diventa  uno degli obiettivi più  importanti a medio/lungo  termine della  strategia.  Il docu‐mento specifica l'intenzione della Com‐missione  di  “integrare  la  sicurezza  e‐nergetica nell'applicazione delle priori‐tà del programma Orizzonte 2020”.   Tra gli altri aspetti  legati alla ricerca 

ci sono  il  lancio di una rete europea di scienza e tecnologia sull'estrazione non convenzionale  di  idrocarburi  e  la  pro‐mozione  dello  sviluppo  di  tecnologie per  l'energia  rinnovabile  in  negoziati multilaterali e bilaterali.  Parlando al pubblico che partecipava 

al briefing CPE, Ristori ha osservato che almeno 6 miliardi di euro del budget di Orizzonte 2020  sono dedicati  all'ener‐

gia. Anche  se  i programmi dell'UE  co‐me  Orizzonte  2020  sono  importanti per aiutarci a mettere in pratica la stra‐tegia, sostiene Ristori, la maggior parte dei  finanziamenti  dovrebbe  arrivare dal settore privato: «Il  ritorno di  inve‐stimento per  i progetti per  l'energia è buono, migliore rispetto ad altri settori come per esempio i trasporti. Il settore privato dovrebbe essere  la  fonte prin‐cipale del finanziamento».   QUANDO  SI  TRATTA  di  trasformarsi  in 

una  “Unione  energetica”,  Ristori  ha insistito che la tecnologia è abbastanza matura da permetterlo. Secondo Risto‐ri,  nei  prossimi  tre  o  quattro  anni,  si raggiugeranno  le  condizioni  per  pro‐durre un sistema che darà a ogni citta‐dino  il pieno controllo del consumo di energia. «Le tecnologie sono abbastan‐za mature. Non ci sono ostacoli che ci impediscano di entrare rapidamente in quella fase e di produrre 3‐4 milioni di case  intelligenti  nei  prossimi  anni».  (Red) Vedi http://ec.europa.eu/energy/

security_of_supply_en.htm 

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Corriere.it 18 Luglio

Corriere.it 17 Luglio Italiaoggi.it 18 Luglio

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oggi, però,  lo studio del  team  interna‐zionale  indica  la  direzione  da  seguire per migliorare l’approccio terapeutico. «GAD65 ‐ spiega Daniela De Biase ‐ è 

una  proteina  dai  due  volti:  la  forma “on”  (attiva)  e  quella  “off”  (spenta).  Per adempiere correttamente e al mo‐mento opportuno alle proprie funzioni (cioè  produrre  GABA,  un  neurotra‐smettitore necessario  al controllo del‐la  trasmissione  degli  impulsi  nervosi), GAD65  passa  da  un  “volto”  all’altro, attraverso forme intermedie, e nel fare ciò può causare dei danni. I nostri studi suggeriscono  che  sia  proprio  il  suo continuo  “voltafaccia”  a  rendere GAD65  irriconoscibile,  un  estraneo suscettibile  agli  attacchi  del  sistema immunitario».   CON QUESTO STUDIO  i ricercatori hanno 

evidenziato le differenze sostanziali tra i volti “on” e “off” di GAD65. Continua De Biase: «In laboratorio abbiamo ana‐lizzato  la proteina a  livello biochimico, studiandone i cambiamenti di forma in vitro.  Inoltre,  l’esperienza  ventennale sulla GAD (e su enzimi che appartengo‐no  alla  stessa  famiglia)  si  è  rivelata 

Una  collaborazione  internazionale chiarisce  le  cause  scatenanti  del  dia‐bete di tipo 1.  Attesi passi avanti ver‐so la progettazione di un vaccino tera‐peutico.    

A  scatenare  il diabete  autoim‐mune di tipo 1, che si manife‐s ta   preva lentemente n e l l ’ i n f a n z i a   e 

nell’adolescenza, sembra partecipare il “voltafaccia”  di GAD65,  proteina  alta‐mente flessibile. Pubblicata sulla rivista PNAS,  la ricerca apporta un contributo essenziale  per progettare vaccini tera‐peutici  efficaci  contro  la  malattia.  La scoperta è il frutto di una collaborazio‐ne  internazionale  tra  un  gruppo  di  ri‐cercatori  australiani  guidati  da  Ashley Buckle (Monash University; attualmen‐te professore visitatore di Sapienza) e, tra  gli  altri,  il gruppo di  ricerca di Da‐niela De Biase  (Istituto Pasteur   e Dip.  di  Scienze  e  Biotecnologie  Medico‐Chirurgiche  Sapienza  Università  Sa‐pienza,  Latina)  e  Alessandro  Paiardini  (Dipartimento  di  Scienze  Biochimiche, Università Sapienza).   IL DIABETE DI TIPO 1 è causato da auto‐

anticorpi  che  inducono  il  sistema  im‐munitario ad aggredire e distruggere le cellule del pancreas produttrici di insu‐lina.  GAD65  è  uno  dei  maggiori “autoantigeni”  che  scatenano  la pato‐logia e, negli anni passati, è stato utiliz‐zato nel tentativo di insegnare al siste‐ma immunitario dei pazienti a tollerare la  proteina,  per  evitare  la  reazione autoimmune.  Gli  studi  clinici  tuttavia non  hanno  avuto  il  successo  sperato; 

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fondamentale  per  isolare  i  due  volti della  proteina,  permettendo  così  di eseguire altri importanti esperimenti in vitro in Australia e in Francia. Il risulta‐to  è  stato  a  dir  poco  entusiasmante: tutti  gli  approcci  utilizzati,  dalla  dina‐mica molecolare,  che  richiede  sofisti‐cati  computer,  agli  esperimenti  in vitro, hanno portato alla stessa conclu‐sione».   OGGI LA RICERCA va avanti speditamen‐

te:  il  passo  successivo  è  fotografare GAD65  “in  flagrante”,  assieme  agli anticorpi,  e  comprendere  così  perché ne  diventa  il  bersaglio.  Un  passo  im‐portante  verso  la  progettazione  di  un approccio  terapeutico  efficace.  Il  con‐tributo al  lavoro del gruppo di Daniela De  Biase  (Dipartimento    di  Scienze  e Biotecnologie  Medico  Chirurgiche  – Sapienza – sede di Latina) è stato pos‐sibile  grazie  al  sostegno  dell’Istituto Pasteur – Fondazione Cenci Bolognetti. (Red)  Vedi  www.istitutopasteur.it   www.uniroma1.it  

UNO STUDIO CONDOTTO DA RICERCATORI ITALIANI, AUSTRALIANI E FRANCESI IL DOPPIO GIOCO DI UNA PROTEINA SCATENA IL DIABETE GIOVANILE