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Heos.it n. 542 ven. 6 Dic. 2013
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Abbonamento annuale € 17,00 ISSN 1720 - 366X Copia Free
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Anno XII n. 542 Venerdì 6 Dicembre 2013 Settimanale in pdf www.heos.it
In copertina, immagine artistica del satellite eLISa mentre attraversa le onde gravitazionali
HHHEOS.itEOS.itEOS.it Settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Heos Editrice Sede Amministrativa Redazione Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 339-2965817 E-mail [email protected] Abbonamento annuale Ordinario euro 17,00 Sostenitore euro 80,00 Coordinate postali. Conto corrente postale n. 000020148482 Dall’estero: IT 60 Cin J Abi 07601 Cab 11700 c.c postale n. 000020148482 Dall’estero, codice BIC: BPPIITRRXXX Coordinate bancarie. iban. IT91 Cin Q Abi 05188 Cab 59630 c.c n. 000000002606 Banca Popolare di Verona filiale di Oppeano (Vr) www.heos.it
2 - n. 542 | Venerdì 6 Dicembre 2013 www.heos.it
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Sommario
PRIMO PIANO
3 VACCINO CONTRO LA TBC COME TERAPIA PER FERMARE LA SCLEROSI MULTIPLA
ATTUALITÀ
4 5
“ADA” DICHIARATO “LUOGO STORICO” SI PREPARA IL VACCINO “UNIVERSALE” PER L'INFLUENZA IN EUROPA
AMBIENTE
6 7
LE “MAGNIFICHE DIECI TECNO” PER LA CRESCITA ECONOMICA PIATTAFORMA OPEN ACCESS PER CONTRASTARE LA PERDITA DI BIODIVERSITÀ IN BRASILE E IN EUROPA
TECNOLOGIA
8 10 11
“FIRESENSE”, UNO SCUDO PER SITI ARCHEOLOGICI E AREE PROTETTE MIGLIORA L’ELETTROLISI L’IDROGENO RIACCENDE LA SPERANZA DI PRODURRE ELETTRICITÀ IN CASA “TOR VERGATA” AL GAGARIN TRAINING CENTER DI STAR CITY
SCIENZE
12 13
LA GRAVITÀ TERRESTRE SEGNATA DAI TERREMOTI MACUMBA, NEL MARE C’È IL TESORO BIOTECH DEL PIANETA
SALUTE
14 15
NUOVA IMAGING PER BIOPSIE MAMMARIE VERSO UNA NUOVA RISONANZA MAGNETICA PER CAPIRE COME SI ASSEMBLA IL CERVELLO IN UN FETO
SPAZIO
16 “ELISA” ALLA FONTE DELLA CONOSCENZA
FOCUS
18 ESPERIMENTI SULLA ISS E PROGETTO CIRCE
WEEKEND
20 ALPE DI SIUSI, PISTE INNEVATE E SENTIERI TRA GEOLOGIA, CIELO E STREGHE
CULTURA
22 LA RELIGIOSITÀ DENTRO LE CASE DEL RINASCIMENTO
PRIMO PIANO
La scoperta è di un team Sapienza in collaborazione con l’università Federico II di Napoli e la fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano. La ricerca è pubblicata sulla rivista Neurology
I l Bacillo di Calmette‐Guerin, storicamente utilizzato co‐me vaccino contro la tuber‐colosi, può ridurre la proba‐
bilità di sviluppare una sclerosi multipla definita, in persone con segni iniziali della malattia. È quanto ha scoperto un team di ricerca dell’Ospedale S. Andrea ‐ Sapienza Università di Roma in collaborazione con la Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano e l’università Federico II di Napoli. La ricerca, finanziata dal ministero della Salute e dall’Associazione italiana sclerosi multipla, è stata condotta nell’arco di 5 anni su un campione di 73 individui al primo stadio della malattia. Tutti i partecipanti presentavano il medesimo quadro clinico: aveva‐no subito un primo episodio neurologico, sintomatico della patologia e, sottoposti a risonanza magnetica del cervello, rivelavano una situa‐zione compatibile con la sclerosi multipla. Nella metà di questi casi, noti come “sindromi clinicamente isolate”, si assiste allo sviluppo della malattia neurologia entro due anni, mentre nel 10% dei casi non emerge più alcun disturbo. I partecipanti alla sperimentazione sono stati suddivisi in due grup‐pi: a 33 persone è stato somministrato il vaccino con il Bacillo di Cal‐mette‐Guerin, a 40 è stato fornito un placebo. Tutti i soggetti hanno effettuato risonanze magnetiche cerebrali mensili per sei mesi e poi hanno cominciato una terapia con interferone beta‐1a per un anno. Ogni paziente ha poi assunto il trattamento raccomandato dal neuro‐logo curante. Il follow‐up totale, durante il quale è stato valutato il possibile sviluppo di una sclerosi multipla definita, è durato 5 anni. DOPO SEI MESI IL GRUPPO DEI “VACCINATI” HA MOSTRATO meno segni d’ infiammazione alla RM del cervello (la media cumulativa di lesioni è stata di 3 contro 7); dopo 18 mesi di follow‐up il gruppo che aveva ricevuto placebo aveva sviluppato il doppio di ricadute cliniche rispet‐to ai soggetti vaccinati. Entro la fine del follow‐up il 58% dei soggetti vaccinati non ha sviluppato SM definita contro il 30% dei soggetti che avevano assunto placebo. Il professor Giovanni Ristori, che ha coordinato la ricerca, sottolinea: «Nonostante siano in programma ulteriori ricerche per chiarire so‐prattutto il meccanismo d’azione di questo metodo, tuttavia le carat‐teristiche di sicurezza, economicità, facilità di utilizzo ne fanno preve‐dere un non lontano passaggio alla pratica clinica». Lo studio è pub‐blicato su Neurology, la rivista dell’Accademia Americana di Neurolo‐gia. (Red) Info www.uniroma1.it
VACCINO CONTRO LA TBC COME TERAPIA PER FERMARE LA SCLEROSI MULTIPLA
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SE MUORE IL SUD di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo Feltrinelli Nov.2013 PP. 315, EURO 19,00
“Fa venire il sangue al cervello, a chi come noi ama il Mezzogiorno, ripercorrere le occa‐sioni perdute di ieri e di oggi… Ma che razza di classe dirigente è quella che lascia affondare un pezzo dell’Italia?”
L uoghi meravigliosi, tesori di arte e cultura, ma anche risorse economi‐che e imprenditoriali dimenticati, sprecati, polverizzati. E la terra che
potrebbe trainare lo sviluppo del paese è sta‐ta invece occupata da malavita e malapolitica. Due giovani su tre affogano senza lavoro e la
Regione Sicilia butta 15 milioni per 18 appren‐disti fantasma. Ci sono treni che marciano a 14 km l’ora e i fondi Ue vanno a sagre, sale bingo e trattorie “da Ciccio”. Quattrocento miliardi di fondi pubblici speciali spesi in mez‐zo secolo e il divario col Nord è maggiore che nel dopoguerra. I vittimisti neoborbonici ce l’hanno con tutti a partire da Ulisse e intanto il Meridione si fa sorpassare anche dalla regione bulgara di Sofia. Figurano più braccianti disoc‐cupati a Locri che in tutta la Lombardia ma i soldi vanno ai mafiosi che incassano contributi anche sui terreni confiscati. La Calabria ricava in un anno da tutti i suoi beni culturali 27.046 euro ma i Bronzi di Riace restano per anni sdraiati nell’androne del Consiglio regionale. La Sicilia è la regina del Mediterraneo con 5 siti Unesco ma le Baleari hanno 11 volte più turisti e 14 volte più voli charter. Undici mi‐liardi buttati per l’emergenza rifiuti ma la Campania muore di cancro e a Bagnoli sono avvelenati anche i parchi giochi. Municipaliz‐zate che non girano al fisco le tasse trattenute ai dipendenti ma si prendono il lusso di non sfruttare patrimoni immobiliari enormi. A MESSINA UNA PROCEDURA FALLIMENTARE si
chiude in media dopo 25 anni. Sovrintendenze cieche davanti alla devastazione delle coste e vincoli paesaggistici sul pitosforo di un giardi‐no privato. Con fatti, numeri, storie e aneddo‐ti irresistibili, Sergio Rizzo e Gian Antonio Stel‐la denunciano una situazione insopportabile: senza fare sconti ai corsari politici e imprendi‐toriali del Nord, inchiodando alle sue respon‐sabilità una classe politica ingorda e inconclu‐dente mentre il Mezzogiorno rischia la cata‐strofe.
Il libro Segnalato
D ichiarato “luogo storico” il primo acceleratore che ha fatto scontrare tra loro fasci di particelle. Si chiama AdA (Anello di Accumulazione) e il riconoscimento è avvenuto con una cerimonia ufficiale il 5 dicem‐bre scorso da parte della European Physical Society (EPS). AdA fu
costruito a Frascati nel 1961 da un gruppo di giovani ricercatori guidati dal fisico austriaco Bruno Touschek che aveva avuto un’idea rivoluzionaria. Realizzare un anello in cui far circolare, accelerandoli in senso opposto, due fasci di particelle (elettroni e positroni), per poi farli scontrare e produrre, nelle collisioni, nuove particelle. Lo stesso principio con cui funziona LHC di Ginevra, suo gigantesco discendente, in cui però si fanno scontrare fasci di protoni. L’ANNO SUCCESSIVO ADA VENNE SPOSTATO A ORSAY IN FRANCIA al LAL (Laboratoire de
l’Accélérateur Linéaire) dove fu possibile testarlo a più alte intensità. Questo trasferimento segnò l’inizio della sperimentazione nella fisica delle collisioni tra gli elettroni e le loro antiparticelle, i positroni. Successivamente presso i Labora‐tori Nazionali dell’INFN furono costruiti gli acceleratori Adone (1969) e Dafne (1999) che hanno dato contributi fondamentali allo sviluppo della fisica delle particelle elementari. Pur avendo avuto una vita scientifica breve, AdA rimane una pietra miliare della storia della scienza perché è stato il capostipite di gene‐razioni di acceleratori, oggi nel mondo se ne contano 30.000, che oltre ad aver
ATTUALITÀ
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aperto la frontiera della conoscenza dell’infinitamente piccolo rappresenta‐no ormai un importante strumento nel mondo dell’industria e della medicina. Dopo oltre mezzo secolo, nell’anno del Nobel per la Fisica a Englert e Higgs, reso possibile grazie alle scoperte otte‐nute a LHC, AdA è stato inserito tra i luoghi segnalati per il loro interesse storico dalla European Physical society (EPS). Un riconoscimento che quest’importante istituzione conferisce a luoghi e in questo caso macchine che abbiano avuto un ruolo particolarmen‐te rilevante nella storia della fisica in Europa. «ADA È NATO NEI LABORATORI di Frascati
perché, allora, il terreno in Italia per la ricerca era fertile e la rinomata scuola italiana di Fisica ha fatto il resto». Com‐menta Umberto Dosselli, direttore dei Laboratori Nazionali INFN di Frascati. Aggiunge: «Questa tradizione, che ci ha portato a dare contributi fondamentali alla fisica delle particelle, rischia di ina‐ridirsi se non si danno ai giovani mezzi per essere in prima linea nella competi‐zione scientifica internazionale». Luisa Cifarelli, presidente (2011‐2013)
della European Physical Society e ora vicepresidente, cui si deve l'iniziativa dei Siti Storici EPS, riprende: «AdA fa parte del patrimonio scientifico dell'Ita‐lia e dell'Europa. Oltre al ben noto pa‐trimonio artistico culturale e a quello ambientale, con questa iniziativa l’EPS mira a identificare un nuovo tipo di patrimonio dell'umanità: quello scienti‐fico‐ culturale. Affinché le più importan‐ti tappe nella storia e nel progresso della fisica ‐ conclude ‐ vengano rese note al grande pubblico, in uno spirito europeo di identità e di collaborazio‐ne». (Red) http://www.lnf.infn.it/edu/
AdA_EPSHistoricSite/ Info www.infn.it
FU COSTRUITO A FRASCATI NEL 1961 DA UN GRUPPO DI GIOVANI RICERCATORI GUIDATI DAL FISICO AUSTRIACO BRUNO TOUSCHEK. OGGI NEL MONDO SI CONTANO CIRCA 30.000 ACCELERATORI TRA CUI IL COLOSSALE LHC DI GINEVRA
“ADA” DICHIARATO “LUOGO STORICO” È STATO IL PRIMO ACCELERATORE PARTICELLE-ANTIPARTICELLE DEL MONDO
A sinistra, tre immagini storiche dell’Anello ad Accumulazione (Ada), il progenitore di tutti gli acceleratori di particelle oggi in funzione in tutto il mondo
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nale per gli standard e il controllo bio‐logico, nel Regno Unito. Il team di ri‐cerca prevede di ottenere una migliore protezione contro le epidemie di influ‐enza attraverso lo sviluppo di un vacci‐no che non solo offrirebbe l'enorme vantaggio di eliminare il bisogno di un vaccino stagionale ogni anno ma po‐trebbe anche ridurre il bisogno di co‐stose campagne di vaccinazione an‐nuali. Odile Leroy, direttore esecutivo
dell'Iniziativa europea per i vaccini e coordinatore di EDUFLUVAC, a sua volta aggiunge: «I paesi a basso e me‐dio reddito attualmente hanno pro‐grammi di vaccinazione contro l'influ‐
enza minimi. Quindi lo sviluppo di un vaccino che offre una difesa ampia e duratura faciliterebbe le campagne di vaccinazione e conferirebbe una prote‐zione contro l'influenza tra i gruppi finora non presi in considerazione e che dispongono di un'assistenza sani‐taria limitata». Il progetto quadriennale è coordina‐
to dall'Iniziativa europea per i vaccini che ha il suo quartier generale in Ger‐mania e che ha ricevuto una sovven‐zione di 4,6 milioni di euro da parte dell'UE. (Red) Info http://www.euvaccine.eu/ http://cord is .europa.eu/pro jects/
rcn/110279_it.html
RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA
Corriere.it 6 Dicembre Corriere.it 5 Dicembre http://vauro.globalist.it/ ItaliaOggi.it
V erso lo sviluppo di un vaccino universale antinfluenzale. È l’obiettivo di un progetto europeo lanciato recente‐
mente dall’Unione Europea con cui si vuole contrastare l'emergenza di nuovi ceppi e le epidemie stagionali. L'infe‐zione virale in genere colpisce nei mesi più freddi e l'influenza stagionale è responsabile di circa 3 ‐ 5 milioni di casi di malattia grave e di 250.000 ‐ 500.000 morti l'anno. A causa della sua diffusione rapida in particolare tra i gruppi di popolazione a rischio, l'influ‐enza rimane un problema serio di salu‐te pubblica. Finora, il modo più effica‐ce di prevenire la malattia o i sintomi gravi è la vaccinazione annuale ma gli attuali vaccini offrono solo una prote‐zione limitata contro ceppi dell'infezio‐ne in evoluzione. Per superare questi punti deboli, un partenariato pubblico‐privato che comprende sette rinomate organizzazioni europee ha unito le forze sotto il progetto EDUFLUVAC per sviluppare un vaccino anti‐influenzale ad ampio spettro e di lunga durata. EDUFLUVAC È STATO LANCIATO appena
un mese fa e intende adottare un nuo‐vo approccio che consiste nell' “educare” il sistema immunitario a riconoscere regioni comuni all'interno di ceppi multipli di virus dell'influenza. «Sviluppare un vaccino anti‐influenzale universale è diventata una priorità sanitaria globale per prevenire la diffu‐sione del virus e l'emergere di nuovi ceppi e siamo convinti che EDUFLUVAC costituirà un grande passo avanti verso il raggiungimento di questo obiettivo», dice al Cordis, Othmar Engelhardt, ri‐cercatore principale dell'Istituto nazio‐
SI PREPARA IL VACCINO “UNIVERSALE” PER L'INFLUENZA IN EUROPA
6 - n. 542 | Venerdì 6 Dicembre 2013 www.heos.it
AMBIENTE
D a Frost & Sullivan arrivano tre sue previsioni per il m e r c a t o g l o b a l e d e l l ’ e n e r g i a e
dell ’ambiente. Basandosi su un’indagine intitolata “2013 Search for Growth”, che ha riguardato 1.835 diri‐genti sparpagliati in oltre 40 paesi in tutto il mondo, lo studio di Frost & Sullivan evidenzia le nuove aree di cre‐scita nei prossimi anni. A partire dall’anno prossimo gli argo‐
menti strategici saranno: urbanizzazio‐ne e città intelligenti: evoluzione dei gas non convenzionali; opportunità create dalla maggiore consapevolezza ambientale e dalle nuove normative che entreranno in vigore in un numero sempre più vasto di stati. Secondo i risultati dell’indagine, l’urbanizzazione e le città intelligenti guideranno l’evoluzione delle dinamiche di merca‐to per gli operatori del settore energia e ambiente. NEI PROSSIMI DECENNI, una percentuale
crescente della popolazione mondiale vivrà infatti in metropoli e nelle aree urbane di pertinenza della grandi città. Di conseguenza, la concentrazione sempre maggiore di popolazioni porte‐rà con sé diverse sfide tra cui: le popo‐lazioni urbane avranno un reddito
maggiore e la classe media in continuo aumento consumerà più beni, risorse, energia ed acqua, creando dunque più rifiuti ed inquinamento; l’aumento dei rifiuti e dell’inquinamento farà cresce‐re la consapevolezza e la necessità di energia e trasporti più efficienti e più puliti; le città intelligenti che potranno utilizzare meglio le risorse esistenti grazie al monitoraggio, ai controlli ed al coordinamento di servizi ed infra‐strutture miglioreranno la qualità della vita dei loro cittadini e nel contempo attireranno un numero maggiore di imprese che a loro porteranno occupa‐zione e rinnovata capacità di spesa da parte dei residenti. A tale riguarda oc‐corre ricordare che i sistemi intelligenti sono già attivi nel settore della tra‐smissione e distribuzione (T&D) e si stanno ora diffondendo anche negli edifici commerciali e residenziali. MA NON È TUTTO. L’UTILIZZO SEMPRE più
esteso di estrazione di gas scisto ( o shale gas) ossia ottenuto con la tecnica della fatturazione delle rocce per libe‐rarlo e quindi sfruttarlo come combu‐stibile , avrà un impatto crescente sul settore dell’energia e dell’ambiente. Il gas naturale di scisto ad esempio ha sostituito il carbone come sorgente principale di carburante per generare
elettricità negli Stati Uniti. La Cina di‐spone di giacimenti di scisto abbon‐danti, ma di difficile accesso per que‐stioni tecniche, che – se sfruttati – po‐trebbero accrescere ulteriormente il peso economico del paese sulla scena mondiale. L’Europa guarda ai gas di scisto come mezzo per aumentare le fonti domestiche di energia, tenendo allo stesso tempo in considerazione anche le preoccupazioni ambientali. A questo proposito i relatori
dell’indagine osservano che le stesse preoccupazioni ambientali, indicate dagli operatori del settore come un’area di interesse chiave, rappresen‐tano una sfida per l’estrazione dei gas di scisto, poiché determinanti per lo sviluppo del potenziale delle città intel‐ligenti. Basandosi sui dati emersi dallo studio
Frost & Sullivan ha identificato anche le prime dieci tecnologie e relativi mer‐cati da tenere d’occhio tra qualche anno, a partire dal 2020. Questi sono: efficienza energetica ed edifici intelli‐genti, rivoluzione dell’illuminazione a LED, produzione di energia distribuita su piccola scala, reti intelligenti ed energia intelligente, batterie avanzate ed immagazzinamento dell’energia, fotovoltaico solare, raccolta di energi‐a, recupero di energia dai rifiuti, ali‐mentazione a gas e sfruttamento dei gas di scisto. IL GAS DI SCISTO O SHALE GAS Per estrarre il gas di scisto è necessa‐
rio ricorrere ad una tecnica chiamata “fracking”, fratturazione idraulica o idrofratturazione. In altre parole ven‐gono indotte micro‐fratture nella roc‐cia che contiene il gas, permettendo così al gas stesso di risalire in superfi‐cie. La fratturazione avviene attraverso l'immissione nella roccia di acqua ad alta pressione miscelata con additivi. Gli Stati Uniti estraggono il gas dagli
scisti bitumosi da più di 40 anni. Men‐tre in Europa la medesima attività è stata bloccata a lungo, prima di essere rilanciata nel 2009. La maggior parte delle estrazioni
sono in corso in Polonia, ma recente‐mente anche Austria, Francia, Germa‐nia, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito hanno dimostrato un forte interesse. Non mancano i segnali di protesta da parte delle popolazioni residenti nelle aree interessate all'estrazione del gas di scisto. (Red)
“2013 SEARCH FOR GROWTH” , LE PREVISIONI DI FROST & SULLIVAN PER IL MERCATO GLOBALE DELL’ENERGIA E DELL’AMBIENTE
LE “MAGNIFICHE DIECI TECNO” PER LA CRESCITA ECONOMICA
A sinistra, nella foto, impianto di estrazione di gas di scisti bitumosi in Polonia (©BELGA/AFP/J.Skarzynski)
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ottenere colture pure di singoli microbi marini al fine di aumentare la com‐prensione della loro biologia. «Il sequenziamento di acidi nucleici è
il metodo più veloce e con il rendimen‐to più elevato attualmente disponibile per ottenere informazioni sui microbi», precisa Rodriguez‐Valera. E aggiunge: «Noi useremo queste tecnologie per far progredire la nostra conoscenza relativa ai principali caratteri dei mi‐crobi che giocano un ruolo nelle attivi‐tà dell'ecosistema dell'oceano. Impara‐re come usare questi organismi ci aiu‐terà a migliorare la sostenibilità sia dell'ecosistema dell'oceano sia dell'e‐conomia europea grazie». RIASSUMENDO, IL PROGETTO aumenterà
il tasso di successo nell'isolamento dei microbi marini e di numerosi nuovi batteri marini, migliorerà l'efficienza
A nche se i microrganismi mari‐ni sono stati riconosciuti da molto tempo come una risor‐sa intatta di potenziale bio‐
tecnologico, il loro sfruttamento è sta‐to ostacolato dalla difficoltà e dai costi legati all'isolamento delle loro preziose nuove sostanze chimiche e molecolari. Di conseguenza, la stragrande maggio‐ranza dei microrganismi marini non è stata finora coltivata correttamente. Questa è un'opportunità sprecata, che il progetto MaCuMBA (“Marine Micro‐organisms: Cultivation Methods for improving their Biotechnological Appli‐cations”), finanziato dall'UE, mira a correggere. Lanciato ad agosto 2012, questa iniziativa di quattro anni miglio‐rerà la velocità di isolamento dei mi‐crorganismi marini usando nuovi me‐todi di indagine tra cui la coltura di microrganismi interdipendenti che imita l'ambiente naturale avendo par‐ticolare riguardo alle molecole segnale prodotte dai microrganismi. Tali mole‐cole aiuteranno a stimolare la crescita della stessa specie o di altre. Non è tutto. Queste molecole segnale rap‐presentano singolarmente un prodotto potenzialmente commerciabile. IL CONSORZIO HA FATTO IL PUNTO della
situazione del progresso compiuto durante la sua prima Assemblea gene‐rale, svoltasi a Rostock, in Germania. Atale riguardo Francisco Rodriguez‐Valera, capo del Work Package 6 di MaCuMBA ha detto al Cordis: «Il lavo‐ro svolto dal progetto MaCuMBA au‐menterà il tempo e gli sforzi investiti per ottenere nuovi microbi in coltura pura». Work Package 6 usa la genomi‐ca e la metagenomica allo scopo di
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della coltura di microrganismi marini rilevanti dal punto di vista biotecnolo‐gico e accrescerà la velocità di produ‐zione di nuove biomolecole con un elevato valore aggiunto. MaCuMBA mira inoltre a sviluppare metodi di coltura che imitano le condizioni natu‐rali e a far progredire la nostra com‐prensione riguardante il modo in cui la comunicazione intercellulare potrebbe interessare l'efficienza di isolamento e coltura degli stessi microrganismi mari‐ni. Il progetto MaCuMBA è guidato dal Reale istituto neerlandese per la ricer‐ca marina (NIOZ), ed è un'iniziativa congiunta di 23 istituzioni partner pro‐venienti da 11 paesi dell'UE. Tutti i partner condividono l'obbietti‐
vo comune di scoprire l'immensa di‐versità dei microbi marini usando stra‐tegie dipendenti dalla coltura. Il pro‐getto dovrebbe concludersi a luglio 2016. (Red) Info http://www.macumbaproject.eu/ http://cord is .europa.eu/pro jects/
rcn/104389_it.html
MACUMBA, NEL MARE C’È IL TESORO BIOTECH DEL PIANETA