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In copertina, immagine artistica del satellite eLISa mentre attraversa le onde gravitazionali

HHHEOS.itEOS.itEOS.it Settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Heos Editrice Sede Amministrativa Redazione Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 339-2965817 E-mail [email protected] Abbonamento annuale Ordinario euro 17,00 Sostenitore euro 80,00 Coordinate postali. Conto corrente postale n. 000020148482 Dall’estero: IT 60 Cin J Abi 07601 Cab 11700 c.c postale n. 000020148482 Dall’estero, codice BIC: BPPIITRRXXX Coordinate bancarie. iban. IT91 Cin Q Abi 05188 Cab 59630 c.c n. 000000002606 Banca Popolare di Verona filiale di Oppeano (Vr) www.heos.it

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Sommario

PRIMO PIANO

3 VACCINO CONTRO LA TBC COME TERAPIA PER FERMARE LA SCLEROSI MULTIPLA

ATTUALITÀ

4 5

“ADA” DICHIARATO “LUOGO STORICO” SI PREPARA IL VACCINO “UNIVERSALE” PER L'INFLUENZA IN EUROPA

AMBIENTE

6 7

LE “MAGNIFICHE DIECI TECNO” PER LA CRESCITA ECONOMICA PIATTAFORMA OPEN ACCESS PER CONTRASTARE LA PERDITA DI BIODIVERSITÀ IN BRASILE E IN EUROPA

TECNOLOGIA

8 10 11

“FIRESENSE”, UNO SCUDO PER SITI ARCHEOLOGICI E AREE PROTETTE MIGLIORA L’ELETTROLISI L’IDROGENO RIACCENDE LA SPERANZA DI PRODURRE ELETTRICITÀ IN CASA “TOR VERGATA” AL GAGARIN TRAINING CENTER DI STAR CITY

SCIENZE

12 13

LA GRAVITÀ TERRESTRE SEGNATA DAI TERREMOTI MACUMBA, NEL MARE C’È IL TESORO BIOTECH DEL PIANETA

SALUTE

14 15

NUOVA IMAGING PER BIOPSIE MAMMARIE VERSO UNA NUOVA RISONANZA MAGNETICA PER CAPIRE COME SI ASSEMBLA IL CERVELLO IN UN FETO

SPAZIO

16 “ELISA” ALLA FONTE DELLA CONOSCENZA

FOCUS

18 ESPERIMENTI SULLA ISS E PROGETTO CIRCE

WEEKEND

20 ALPE DI SIUSI, PISTE INNEVATE E SENTIERI TRA GEOLOGIA, CIELO E STREGHE

CULTURA

22 LA RELIGIOSITÀ DENTRO LE CASE DEL RINASCIMENTO

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PRIMO PIANO

La  scoperta  è  di  un  team  Sapienza  in  collaborazione  con l’università Federico II di Napoli e la fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano. La ricerca è pubblicata sulla rivista Neurology  

I l Bacillo  di Calmette‐Guerin, storicamente  utilizzato  co‐me vaccino contro  la  tuber‐colosi, può ridurre  la proba‐

bilità  di  sviluppare  una  sclerosi multipla definita,  in persone con segni  iniziali  della  malattia.  È quanto  ha  scoperto  un  team  di ricerca dell’Ospedale S. Andrea  ‐ Sapienza  Università  di  Roma  in collaborazione  con  la  Fondazione  Don  Carlo  Gnocchi  di  Milano  e l’università Federico II di Napoli. La  ricerca,  finanziata dal ministero della  Salute e dall’Associazione italiana  sclerosi multipla, è  stata  condotta nell’arco di 5 anni  su un campione di 73 individui al primo stadio della malattia. Tutti i partecipanti presentavano il medesimo quadro clinico: aveva‐no subito un primo episodio neurologico, sintomatico della patologia e, sottoposti a risonanza magnetica del cervello, rivelavano una situa‐zione compatibile con  la sclerosi multipla. Nella metà di questi casi, noti  come  “sindromi  clinicamente  isolate”,  si  assiste  allo  sviluppo della malattia neurologia entro due anni, mentre nel 10% dei casi non emerge più alcun disturbo. I partecipanti alla sperimentazione sono stati suddivisi  in due grup‐pi: a 33 persone è stato somministrato il vaccino con il Bacillo di Cal‐mette‐Guerin, a 40 è stato fornito un placebo. Tutti i soggetti hanno effettuato risonanze magnetiche cerebrali mensili per sei mesi e poi hanno cominciato una terapia con  interferone beta‐1a per un anno. Ogni paziente ha poi assunto il trattamento raccomandato dal neuro‐logo curante.  Il  follow‐up  totale, durante  il quale è  stato valutato  il possibile sviluppo di una sclerosi multipla definita, è durato 5 anni.  DOPO  SEI MESI  IL GRUPPO DEI  “VACCINATI” HA MOSTRATO meno segni d’ infiammazione alla RM del cervello (la media cumulativa di  lesioni è stata di 3 contro 7); dopo 18 mesi di  follow‐up  il gruppo che aveva ricevuto placebo aveva sviluppato il doppio di ricadute cliniche rispet‐to ai soggetti vaccinati. Entro la fine del follow‐up il 58% dei soggetti vaccinati non ha sviluppato SM definita contro il 30% dei soggetti che avevano assunto placebo. Il professor Giovanni Ristori, che ha coordinato la ricerca, sottolinea: «Nonostante  siano  in  programma  ulteriori  ricerche  per  chiarire  so‐prattutto il meccanismo d’azione di questo metodo, tuttavia le carat‐teristiche di sicurezza, economicità, facilità di utilizzo ne fanno preve‐dere un non  lontano passaggio alla pratica clinica». Lo studio è pub‐blicato su Neurology, la rivista dell’Accademia Americana di Neurolo‐gia. (Red)    Info www.uniroma1.it  

VACCINO CONTRO LA TBC COME TERAPIA PER FERMARE LA SCLEROSI MULTIPLA

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SE MUORE IL SUD di Gian Antonio Stella  e Sergio Rizzo  Feltrinelli Nov.2013    PP. 315, EURO 19,00 

“Fa venire il sangue al cervello, a chi come noi ama il Mezzogiorno, ripercorrere le occa‐sioni perdute di ieri e di oggi… Ma che razza di classe dirigente è quella che lascia affondare un pezzo dell’Italia?”  

L uoghi meravigliosi, tesori di arte e cultura, ma anche risorse economi‐che e imprenditoriali dimenticati, sprecati, polverizzati. E la terra che 

potrebbe trainare lo sviluppo del paese è sta‐ta invece occupata da malavita e malapolitica.   Due giovani su tre affogano senza lavoro e la 

Regione Sicilia butta 15 milioni per 18 appren‐disti fantasma. Ci sono treni che marciano a 14 km l’ora e i fondi Ue vanno a sagre, sale bingo e trattorie “da Ciccio”. Quattrocento miliardi di fondi pubblici speciali spesi in mez‐zo secolo e il divario col Nord è maggiore che nel dopoguerra. I vittimisti neoborbonici ce l’hanno con tutti a partire da Ulisse e intanto il Meridione si fa sorpassare anche dalla regione bulgara di Sofia. Figurano più braccianti disoc‐cupati a Locri che in tutta la Lombardia ma i soldi vanno ai mafiosi che incassano contributi anche sui terreni confiscati. La Calabria ricava in un anno da tutti i suoi beni culturali 27.046 euro ma i Bronzi di Riace restano per anni sdraiati nell’androne del Consiglio regionale. La Sicilia è la regina del Mediterraneo con 5 siti Unesco ma le Baleari hanno 11 volte più turisti e 14 volte più voli charter. Undici mi‐liardi buttati per l’emergenza rifiuti ma la Campania muore di cancro e a Bagnoli sono avvelenati anche i parchi giochi. Municipaliz‐zate che non girano al fisco le tasse trattenute ai dipendenti ma si prendono il lusso di non sfruttare patrimoni immobiliari enormi.   A MESSINA UNA PROCEDURA FALLIMENTARE si 

chiude in media dopo 25 anni. Sovrintendenze cieche davanti alla devastazione delle coste e vincoli paesaggistici sul pitosforo di un giardi‐no privato. Con fatti, numeri, storie e aneddo‐ti irresistibili, Sergio Rizzo e Gian Antonio Stel‐la denunciano una situazione insopportabile: senza fare sconti ai corsari politici e imprendi‐toriali del Nord,  inchiodando alle sue respon‐sabilità una classe politica ingorda e inconclu‐dente mentre il Mezzogiorno rischia la cata‐strofe. 

Il libro Segnalato    

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D ichiarato “luogo storico” il primo acceleratore che ha fatto scontrare tra loro fasci di particelle. Si chiama AdA (Anello di Accumulazione) e  il riconoscimento è avvenuto con una cerimonia ufficiale  il 5 dicem‐bre  scorso  da  parte  della  European  Physical  Society  (EPS).  AdA  fu 

costruito a Frascati nel 1961 da un gruppo di giovani ricercatori guidati dal fisico austriaco Bruno Touschek che aveva avuto un’idea rivoluzionaria.  Realizzare un anello in cui far circolare, accelerandoli in senso opposto, due fasci di particelle (elettroni e positroni), per poi farli scontrare e produrre, nelle collisioni, nuove particelle.  Lo  stesso principio  con  cui  funziona  LHC di Ginevra,  suo gigantesco discendente, in cui però si fanno scontrare fasci di protoni.   L’ANNO SUCCESSIVO ADA VENNE SPOSTATO A ORSAY IN FRANCIA al LAL (Laboratoire de 

l’Accélérateur  Linéaire)  dove  fu  possibile  testarlo  a  più  alte  intensità. Questo trasferimento segnò l’inizio della sperimentazione nella fisica delle collisioni tra gli elettroni e le loro antiparticelle, i positroni. Successivamente presso i Labora‐tori Nazionali dell’INFN  furono  costruiti  gli  acceleratori Adone  (1969) e Dafne (1999)  che  hanno dato  contributi  fondamentali  allo  sviluppo  della  fisica delle particelle elementari.   Pur avendo avuto una vita scientifica breve, AdA rimane una pietra miliare della storia della scienza perché è stato il capostipite di gene‐razioni di acceleratori, oggi nel mondo se ne contano 30.000, che oltre ad aver 

ATTUALITÀ

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aperto  la  frontiera  della  conoscenza dell’infinitamente  piccolo  rappresenta‐no ormai un  importante strumento nel mondo  dell’industria  e  della medicina. Dopo oltre mezzo secolo, nell’anno del Nobel  per  la  Fisica  a  Englert  e  Higgs, reso possibile grazie alle scoperte otte‐nute  a  LHC,  AdA  è  stato  inserito  tra  i luoghi  segnalati  per  il  loro  interesse storico dalla  European Physical  society (EPS).  Un  riconoscimento  che quest’importante  istituzione  conferisce a luoghi e in questo caso macchine che abbiano avuto un  ruolo particolarmen‐te  rilevante  nella  storia  della  fisica  in Europa.     «ADA È NATO NEI LABORATORI di Frascati 

perché, allora,  il terreno  in  Italia per  la ricerca era  fertile e  la  rinomata  scuola italiana di Fisica ha fatto il resto».  Com‐menta  Umberto  Dosselli,  direttore  dei Laboratori  Nazionali  INFN  di  Frascati. Aggiunge: «Questa tradizione, che ci ha portato a dare contributi  fondamentali alla fisica delle particelle, rischia di  ina‐ridirsi se non si danno ai giovani mezzi per essere in prima linea nella competi‐zione scientifica internazionale». Luisa Cifarelli, presidente (2011‐2013) 

della  European  Physical  Society  e  ora vicepresidente,  cui  si  deve  l'iniziativa dei  Siti  Storici  EPS,  riprende:  «AdA  fa parte del patrimonio scientifico dell'Ita‐lia e dell'Europa. Oltre al ben noto pa‐trimonio  artistico  culturale  e  a  quello ambientale,  con  questa  iniziativa  l’EPS mira  a  identificare  un  nuovo  tipo  di patrimonio dell'umanità: quello scienti‐fico‐ culturale. Affinché le più importan‐ti  tappe  nella  storia  e  nel  progresso della  fisica  ‐  conclude  ‐  vengano  rese note al grande pubblico,  in uno  spirito europeo  di  identità  e  di  collaborazio‐ne».  (Red)  http://www.lnf.infn.it/edu/

AdA_EPSHistoricSite/ Info www.infn.it   

FU COSTRUITO A FRASCATI NEL 1961 DA UN GRUPPO DI GIOVANI RICERCATORI GUIDATI DAL FISICO AUSTRIACO BRUNO TOUSCHEK. OGGI NEL MONDO SI CONTANO CIRCA 30.000 ACCELERATORI TRA CUI IL COLOSSALE LHC DI GINEVRA  

“ADA” DICHIARATO “LUOGO STORICO” È STATO IL PRIMO ACCELERATORE PARTICELLE-ANTIPARTICELLE DEL MONDO

A sinistra, tre immagini storiche dell’Anello ad Accumulazione (Ada), il progenitore di tutti gli acceleratori di particelle oggi in funzione in tutto il mondo

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nale per gli standard e  il controllo bio‐logico,  nel  Regno Unito.  Il  team  di  ri‐cerca prevede di ottenere una migliore protezione contro le epidemie di influ‐enza attraverso lo sviluppo di un vacci‐no  che  non  solo  offrirebbe  l'enorme vantaggio di eliminare  il bisogno di un vaccino  stagionale  ogni  anno ma  po‐trebbe  anche  ridurre  il bisogno di  co‐stose  campagne  di  vaccinazione  an‐nuali.  Odile  Leroy,  direttore  esecutivo 

dell'Iniziativa  europea  per  i  vaccini  e coordinatore  di  EDUFLUVAC,  a  sua volta aggiunge: «I paesi a basso e me‐dio  reddito  attualmente  hanno  pro‐grammi  di  vaccinazione  contro  l'influ‐

enza minimi. Quindi  lo  sviluppo di un vaccino  che  offre  una  difesa  ampia  e duratura  faciliterebbe  le  campagne  di vaccinazione e conferirebbe una prote‐zione  contro  l'influenza  tra  i  gruppi finora  non  presi  in  considerazione  e che  dispongono  di  un'assistenza  sani‐taria limitata».  Il progetto quadriennale è  coordina‐

to  dall'Iniziativa  europea  per  i  vaccini che ha  il suo quartier generale  in Ger‐mania  e  che  ha  ricevuto  una  sovven‐zione  di  4,6 milioni  di  euro  da  parte dell'UE. (Red) Info http://www.euvaccine.eu/  http://cord is .europa.eu/pro jects/

rcn/110279_it.html 

RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA

Corriere.it 6 Dicembre Corriere.it 5 Dicembre http://vauro.globalist.it/ ItaliaOggi.it

V erso lo sviluppo di un vaccino universale  antinfluenzale.  È l’obiettivo  di  un  progetto europeo  lanciato  recente‐

mente  dall’Unione  Europea  con  cui  si vuole contrastare l'emergenza di nuovi ceppi  e  le  epidemie  stagionali.  L'infe‐zione virale in genere colpisce nei mesi più  freddi  e  l'influenza  stagionale  è responsabile  di  circa  3  ‐  5  milioni  di casi  di malattia  grave  e  di  250.000  ‐ 500.000 morti l'anno. A causa della sua diffusione  rapida  in  particolare  tra  i gruppi di popolazione a rischio,  l'influ‐enza rimane un problema serio di salu‐te pubblica. Finora,  il modo più effica‐ce di prevenire  la malattia o  i  sintomi gravi è  la vaccinazione annuale ma gli attuali vaccini offrono  solo una prote‐zione limitata contro ceppi dell'infezio‐ne  in  evoluzione.  Per  superare  questi punti deboli, un partenariato pubblico‐privato che comprende sette rinomate organizzazioni  europee  ha  unito  le forze sotto il progetto EDUFLUVAC per sviluppare  un  vaccino  anti‐influenzale ad ampio spettro e di lunga durata.   EDUFLUVAC È STATO LANCIATO appena 

un mese fa e intende adottare un nuo‐vo  approccio  che  consiste  nell' “educare”  il  sistema  immunitario  a riconoscere  regioni  comuni  all'interno di ceppi multipli di virus dell'influenza. «Sviluppare un vaccino anti‐influenzale universale  è  diventata  una  priorità sanitaria globale per prevenire la diffu‐sione  del  virus  e  l'emergere  di  nuovi ceppi e siamo convinti che EDUFLUVAC costituirà un grande passo avanti verso il raggiungimento di questo obiettivo», dice  al  Cordis, Othmar  Engelhardt,  ri‐cercatore principale dell'Istituto nazio‐

SI PREPARA IL VACCINO “UNIVERSALE” PER L'INFLUENZA IN EUROPA

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AMBIENTE

D a  Frost &  Sullivan  arrivano tre  sue    previsioni  per  il m e r c a t o   g l o b a l e d e l l ’ e n e r g i a   e 

dell ’ambiente.   Basandosi   su un’indagine intitolata “2013 Search for Growth”, che ha riguardato 1.835 diri‐genti  sparpagliati  in  oltre  40  paesi  in tutto  il  mondo,  lo  studio  di  Frost  & Sullivan evidenzia le nuove aree di cre‐scita nei prossimi anni. A partire dall’anno prossimo gli argo‐

menti strategici saranno: urbanizzazio‐ne  e  città  intelligenti:  evoluzione  dei gas  non  convenzionali;  opportunità create  dalla maggiore  consapevolezza ambientale  e  dalle  nuove  normative che entreranno in vigore in un numero sempre  più  vasto  di  stati.  Secondo  i risultati  dell’indagine,  l’urbanizzazione e  le  città  intelligenti  guideranno l’evoluzione delle dinamiche di merca‐to per gli operatori del settore energia e ambiente.   NEI PROSSIMI DECENNI, una percentuale 

crescente  della  popolazione mondiale vivrà  infatti  in metropoli  e  nelle  aree urbane di pertinenza della grandi città. Di  conseguenza,  la  concentrazione sempre maggiore di popolazioni porte‐rà con sé diverse sfide tra cui: le popo‐lazioni  urbane  avranno  un  reddito 

maggiore e la classe media in continuo aumento  consumerà più beni,  risorse, energia ed acqua, creando dunque più rifiuti ed inquinamento;  l’aumento dei rifiuti e dell’inquinamento  farà cresce‐re  la  consapevolezza  e  la  necessità  di energia  e  trasporti più efficienti  e più puliti;  le città  intelligenti che potranno utilizzare  meglio  le  risorse  esistenti grazie  al monitoraggio,  ai  controlli  ed al  coordinamento  di  servizi  ed  infra‐strutture miglioreranno la qualità della vita  dei  loro  cittadini  e  nel  contempo  attireranno  un  numero  maggiore  di imprese che a loro porteranno occupa‐zione e rinnovata capacità di spesa da parte dei residenti. A tale riguarda oc‐corre ricordare che i sistemi intelligenti sono  già  attivi  nel  settore  della  tra‐smissione  e  distribuzione  (T&D)  e  si stanno  ora  diffondendo  anche  negli edifici commerciali e residenziali.   MA NON È TUTTO. L’UTILIZZO SEMPRE più 

esteso  di  estrazione  di  gas  scisto  (  o shale gas) ossia ottenuto con la tecnica della  fatturazione delle  rocce per  libe‐rarlo e quindi  sfruttarlo  come  combu‐stibile  , avrà un  impatto  crescente  sul settore dell’energia e dell’ambiente.  Il gas  naturale  di  scisto  ad  esempio  ha sostituito  il  carbone  come  sorgente principale  di  carburante  per  generare 

elettricità negli  Stati Uniti.  La Cina di‐spone  di  giacimenti  di  scisto  abbon‐danti, ma di difficile  accesso per que‐stioni tecniche, che – se sfruttati – po‐trebbero  accrescere  ulteriormente  il peso economico del paese  sulla  scena mondiale.  L’Europa  guarda  ai  gas  di scisto  come mezzo  per  aumentare  le fonti  domestiche  di  energia,  tenendo allo  stesso  tempo  in  considerazione anche le preoccupazioni ambientali.  A  questo  proposito  i  relatori 

dell’indagine  osservano  che  le  stesse preoccupazioni  ambientali,  indicate dagli  operatori  del  settore  come un’area di interesse chiave, rappresen‐tano una sfida per  l’estrazione dei gas di  scisto,  poiché  determinanti  per  lo sviluppo del potenziale delle città intel‐ligenti.  Basandosi sui dati emersi dallo studio  

Frost &  Sullivan  ha  identificato  anche le prime dieci tecnologie e relativi mer‐cati  da  tenere  d’occhio  tra  qualche anno, a partire dal 2020. Questi sono: efficienza  energetica  ed  edifici  intelli‐genti,  rivoluzione  dell’illuminazione  a LED, produzione di  energia distribuita su  piccola  scala,  reti  intelligenti  ed energia  intelligente, batterie avanzate ed  immagazzinamento  dell’energia, fotovoltaico  solare, raccolta di energi‐a,  recupero  di  energia  dai  rifiuti,  ali‐mentazione  a  gas  e  sfruttamento  dei gas di scisto.    IL GAS DI SCISTO O SHALE GAS Per estrarre il gas di scisto è necessa‐

rio  ricorrere  ad  una  tecnica  chiamata “fracking”,    fratturazione  idraulica  o idrofratturazione.  In  altre  parole  ven‐gono  indotte micro‐fratture  nella  roc‐cia  che  contiene  il  gas,  permettendo così al gas  stesso di  risalire  in  superfi‐cie. La fratturazione avviene attraverso l'immissione  nella  roccia  di  acqua  ad alta pressione miscelata con additivi. Gli Stati Uniti estraggono  il gas dagli 

scisti bitumosi da più di 40 anni. Men‐tre  in  Europa  la  medesima  attività  è stata bloccata a lungo, prima di essere rilanciata nel 2009. La  maggior  parte  delle  estrazioni 

sono  in  corso  in Polonia, ma  recente‐mente anche Austria, Francia, Germa‐nia, Paesi Bassi,  Svezia  e Regno Unito hanno  dimostrato  un  forte  interesse. Non mancano  i  segnali di protesta da parte delle popolazioni  residenti nelle aree  interessate  all'estrazione  del  gas di scisto.  (Red) 

“2013 SEARCH FOR GROWTH” , LE PREVISIONI DI FROST & SULLIVAN PER IL MERCATO GLOBALE DELL’ENERGIA E DELL’AMBIENTE

LE “MAGNIFICHE DIECI TECNO” PER LA CRESCITA ECONOMICA

A sinistra, nella foto, impianto di estrazione di gas di scisti bitumosi in Polonia (©BELGA/AFP/J.Skarzynski)

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ottenere colture pure di singoli microbi marini  al  fine  di  aumentare  la  com‐prensione della loro biologia.  «Il sequenziamento di acidi nucleici è 

il metodo più veloce e con il rendimen‐to più elevato attualmente disponibile per ottenere informazioni sui microbi», precisa  Rodriguez‐Valera.  E  aggiunge: «Noi  useremo  queste  tecnologie  per far  progredire  la  nostra  conoscenza relativa  ai  principali  caratteri  dei  mi‐crobi che giocano un ruolo nelle attivi‐tà dell'ecosistema dell'oceano. Impara‐re come usare questi organismi ci aiu‐terà  a  migliorare  la  sostenibilità  sia dell'ecosistema  dell'oceano  sia  dell'e‐conomia europea grazie».   RIASSUMENDO,  IL  PROGETTO  aumenterà 

il tasso di successo nell'isolamento dei microbi  marini  e  di  numerosi  nuovi batteri  marini,  migliorerà  l'efficienza 

A nche se i microrganismi mari‐ni  sono  stati  riconosciuti  da molto tempo come una risor‐sa  intatta  di  potenziale  bio‐

tecnologico,  il loro sfruttamento è sta‐to ostacolato dalla difficoltà e dai costi legati all'isolamento delle loro preziose nuove sostanze chimiche e molecolari. Di conseguenza,  la stragrande maggio‐ranza  dei microrganismi marini  non  è stata  finora  coltivata  correttamente. Questa è un'opportunità sprecata, che il progetto MaCuMBA (“Marine Micro‐organisms:  Cultivation  Methods  for improving their Biotechnological Appli‐cations”),  finanziato  dall'UE,  mira  a correggere.  Lanciato  ad  agosto  2012, questa iniziativa di quattro anni miglio‐rerà  la  velocità  di  isolamento  dei mi‐crorganismi marini  usando  nuovi me‐todi  di  indagine  tra  cui  la  coltura  di microrganismi  interdipendenti  che imita  l'ambiente naturale avendo par‐ticolare riguardo alle molecole segnale prodotte dai microrganismi. Tali mole‐cole aiuteranno a stimolare  la crescita della  stessa  specie  o  di  altre.  Non  è tutto.  Queste  molecole  segnale  rap‐presentano singolarmente un prodotto potenzialmente commerciabile.   IL  CONSORZIO  HA  FATTO  IL  PUNTO  della 

situazione  del  progresso  compiuto  durante  la sua prima Assemblea gene‐rale,  svoltasi  a  Rostock,  in  Germania. Atale  riguardo    Francisco  Rodriguez‐Valera,  capo  del  Work  Package  6  di MaCuMBA ha detto al Cordis: «Il  lavo‐ro  svolto  dal  progetto MaCuMBA  au‐menterà  il  tempo  e  gli  sforzi  investiti per  ottenere  nuovi microbi  in  coltura pura». Work Package 6 usa  la genomi‐ca  e  la  metagenomica  allo  scopo  di 

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della  coltura  di  microrganismi  marini rilevanti dal punto di vista biotecnolo‐gico e accrescerà  la velocità di produ‐zione  di  nuove  biomolecole  con  un elevato  valore  aggiunto.  MaCuMBA mira  inoltre  a  sviluppare  metodi  di coltura che  imitano  le condizioni natu‐rali  e  a  far  progredire  la  nostra  com‐prensione riguardante il modo in cui la comunicazione  intercellulare potrebbe interessare  l'efficienza di  isolamento e coltura degli stessi microrganismi mari‐ni. Il progetto MaCuMBA è guidato dal Reale  istituto neerlandese per  la ricer‐ca  marina  (NIOZ),  ed  è  un'iniziativa congiunta di 23 istituzioni partner pro‐venienti da 11 paesi dell'UE.  Tutti i partner condividono l'obbietti‐

vo  comune  di  scoprire  l'immensa  di‐versità dei microbi marini usando stra‐tegie  dipendenti  dalla  coltura.  Il  pro‐getto  dovrebbe  concludersi  a  luglio 2016.  (Red)   Info http://www.macumbaproject.eu/  http://cord is .europa.eu/pro jects/

rcn/104389_it.html 

MACUMBA, NEL MARE C’È IL TESORO BIOTECH DEL PIANETA