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ANNO V | #071| VENERDI’ 27 GIUGNO 2014 COM visioni / andrea manfredi E’ meglio la prepagata oppure la carta di credito? Le carte prepagate, pur avendo un costo iniziale più elevato delle carte di credito, non hanno commissioni né sul cambio né sugli acquisti con divisa estera. 22 8 3 10 12 14 18 marketplace media scenario company link L’ottavo “X Factor” è nel segno di Twix Per l’editoria fondi pubblici in arrivo Il primo piano su un’Italia che cambia In due video l’arte che ci affascina La diplomazia si muove su Twitter Ritorno dalla Croisette, senza troppe pretese

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ANNO V | #071| VENERDI’ 27 GIUGNO 2014COM

visioni / andrea manfrediE’ meglio la prepagata oppure la carta di credito?

Le carte prepagate, pur avendo un costo iniziale più elevato delle carte

di credito, non hanno commissioni né sul cambio né sugli acquisti con divisa estera.

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83 10 12 14 18marketplace mediascenario company linkL’ottavo “X Factor” è nel segno di Twix

Per l’editoria fondi pubblici in arrivo

Il primo piano su un’Italia che cambia

In due video l’arte che ci affascina

La diplomazia si muove su Twitter

Ritorno dalla Croisette, senza troppe pretese

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Quattro bronzi su cinQue spot nella categora Film, altri successi più o meno attesi

Senza troppe pretese

la croisette è andata così, priva di slanci autorevoli ma con diverse soddisFazioni. e anche se il tutto può essere giustiFicato dalla crisi e dal calo degli investimenti, in campo pubblicitario continuiamo ad essere molto lontani, come ranking, da Quello che occupiamo pur sempre sul piano economico, a livello mondiale. le valutazioni del giurato bruno bertelli, la conFerma di “dear Future mom” di saatchi & saatchi, l’eccellenza consueta di leo burnett, la sorpresa bedeschiFilm

di Marianna Marcovich

Si è conclusa abba-stanza bene la spe-dizione dell’Italia al 61° Festival della Creatività di Can-

nes, con quattro bronzi con-quistati su cinque spot che erano giunti in shortlist nel-la categoria Film. Sul podio, anche se in terza posizione, salgono i lavori di Publicis per Heineken International e Yovis di Sigma Tau, Leo Burnett per Fiat 500 Cult e Saatchi&Saatchi per Coor-down. L’unico a non andare a medaglie è stato quello di DLV BBDO per Sogni d’oro Star, anche se il nostro giu-rato Bruno Bertelli ha rive-lato che ci è andato molto vi-cino, ma alla fine non è stato premiato per la convinzio-ne dei suoi colleghi anglo-sassoni che non si possa fare ironia sul concetto di “Dont drink and drive”, qui appli-cato a un bambino che si ad-dormenta in salotto dopo aver giocato con la sua mac-chinina e aver bevuto la ca-momilla. Da notare che i la-vori per Heineken e 500 Cult sono stati realizzati esclusi-vamente per mercati esteri, asiatico il primo e america-no il secondo. I due Grand Prix sono stati, invece, in-glese uno e svedese l’altro. Il primo, nella sezione tv, lo ha vinto Adam&Eve DDB London per lo spot “Chri-stmas” per la catena Harvey Nichols: lo scambio di rega-li natalizi è all’insegna del low cost, perchè ognuno

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philip thomas

bruno bertelli

si è tenuto i soldi per com-prarsi un vestito o un acces-sorio costoso. Il secondo, per la sezione internet, lo ha vinto l’agenzia Forsman & Bodenfors di Gothenburg con il commercial “The epic split” per Volvo Trucks, nel quale un sempre fisicissimo Claude Van Damme sta in spaccata tra due camion del marchio svedese in moto per dimostrarne la stabili-tà. Onore anche a Bedeschi Film, Alto Verbano e The Family, che hanno prodotto, rispettivamente, gli spot per Yovis, 500 Cult e Coordown. Nel complesso, a livello di medagliere, restiamo più o meno in linea con gli scor-si anni, con quindici Leoni, di cui tre ori, quattro argenti e otto bronzi, ai quali vanno aggiunti i due ottenuti negli Health. L’anno scorso furono diciannove - un oro, tre ar-genti e quindici bronzi -, tra l’altro con meno iscrizioni, però i bronzi nei Film furo-no soltanto due. I premi più pregiati continuiamo a vin-cerli più o meno nelle stesse categorie, cioè Promo & Ac-tivation, Direct e Pr, a con-ferma - senza nulla togliere alla qualità dei relativi lavo-ri - che, se si passa il gioco di parole, le nostre aziende investono dove c’è da spen-dere meno, sottovalutando o non prendendo neppure in considerazione l’idea di difendere il valore dei loro brand con creatività emo-zionanti e strategie integra-

te che coinvolgano anche le pianificazioni. Nel 2013 ab-biamo vinto un argento e due bronzi nel Media, e al-tri due bronzi nell’Outdo-or; quest’anno niente, anche se, per contro, c’è un argento nel Cyber. In definitiva, an-che se il tutto può essere giu-stificato dalla crisi e dal calo degli investimenti, in cam-po pubblicitario continuia-mo ad essere molto lonta-ni, come ranking, da quello che occupiamo pur sempre sul piano economico, a livel-lo mondiale. È comunque naturalmente e giustamen-te soddisfatto Bruno Bertel-li, direttore creativo esecuti-vo di Publicis e giurato nella categoria Film, per il risul-tato italiano nella categoria che resta la più prestigiosa del Festival di Cannes. Esse-re riuscito a trasformare in

altrettanti bronzi ben quat-tro dei cinque lavori entra-ti in shortlist non è cosa da poco, tra l’altro in una giu-ria dove non ci sono stati blocchi e correnti e quindi la capacità di spiegare e so-stenere gli spot del proprio Paese era decisiva. Tant’è che anche l’unico non pre-miato ci è andato molto vi-cino. «Inoltre - ha spiegato - il presidente della giuria, Amir Kassaei, chief creative officer di DDB Worldwide, ci ha chiesto di valutare i la-vori soprattutto per la qua-lità del loro rapporto conte-nuti-forma, cioè per le idee che avevano e l’esecuzione con cui erano stati realizza-ti; per cui tutto il Palmares è di altissimo livello, a dimo-strazione del valore che tut-tora i commercial conser-vano nel creare emozione

intorno ai brand. Ne sono il più alto esempio ovviamen-te, i due Grand Prix, ma qua-si di pari livello erano i film per Nike, Sony, Wren e Hon-da Motor, che hanno dovu-to “accontentarsi” dell’oro. Di più forse, allo stato at-tuale non potevamo ottene-re. C’è anche un fatto mate-matico da tenere presente e cioè che produciamo meno film e ne iscriviamo sempre meno, diminuendo, quin-di, la probabilità statistica di vincere0. Stiamo subendo in modo molto pesante la cri-si e le aziende virano su ca-nali meno costosi e con pos-sibili ritorni più immediati. Gli spot, inoltre, sono sem-pre più complessi e compli-cati da realizzare per le infi-nite mediazioni che bisogna gestire e quindi i giovani ta-lenti preferiscono misurarsi

con altri canali di comuni-cazione, sottraendo energie e freschezza ai commer-cial. Anche per questo non si possono che far proprie e sostenere le direttive che ci ha dato il nostro presidente di giuria, mirate a premia-re i film che hanno il corag-gio di dire delle cose e di es-sere innovativi, con un alto livello realizzativo che crei memorabilità per i marchi». Quanto ai mega-trend di questa annata, infine, Ber-telli, sottolinea soprattutto quello dell’attenzione socia-le dimostrata dalle aziende, anche in un necessario con-testo commerciale.

Creative Marketer of the YearIl Festival Internazionale della creatività di Cannes, intanto, ha assegnato a Mc-Donald’s il premio Creative Marketer of the Year 2014. Il premio è riconosciuto a marchi che si sono distinti per politiche di marketing

particolarmente innovati-ve su diverse piattaforme, e che incoraggiano la creati-vità delle agenzie loro col-laboratrici. “McDonald’s mette concretamente la cre-atività al centro della pro-pria comunicazione, il che gli ha procurato molti Leoni al festival di Cannes - com-menta Philip Thomas, ceo del Festival -. McDonald’s e le sue agenzie si sono pre-si il rischio di essere crea-tivi, una storia di successo che, speriamo, ispirerà altri brand. Non vedevamo l’ora di poter consegnare il pre-mio al gruppo di lavoro di McDonald’s». La multina-zionale del fast food ha vin-to il suo primo Leone d’oro nei film nel 1979, e da allo-ra ha conquistato addirittu-ra 77 Leoni, la maggior par-te dei quali è stata assegnata in anni recenti in varie ca-tegorie - Creative Effective-ness, Cyber, Film, Media, Mobile, Outdoor, Press, Pro-mo & Activation and Radio

– e a lavori che proveniva-no da varie parti del mondo, quali Austria, Australia, Ca-nada, Cile, Danimarca, Fin-landia, Hong Kong, Polonia, Sud Africa, Sud Corea, Spa-gna, Svezia, Uk e Usa. Steve Easterbrook, senior execu-tive vice president e global chief brand officer di McDo-nald’s, ha dichiarato: «Per la McDonald’s è stato un vero onore essere nominata Marketer of the Year. Que-sto premio valorizza la rela-zione duratura e ispiratrice che intratteniamo con le no-stre agenzie. E’ un ricono-scimento al nostro patrimo-nio creativo e alla capacità del marchio di connettersi con clienti in tutto il mon-do con un linguaggio loca-le. Siamo costantemente im-pegnati nello scoprire nuove idee, e nel perseguire l’eccel-lenza in conoscenza, posi-zionamento, idea e realizza-zione. Vincere il Marketer of the Year è anche un ricono-scimento del duro lavoro

l’appuntamento annuale sulla croisette è un momento di tensione per la competizione creativa, ma per tanti anche di svago

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di molte persone in tutto il sistema McDonald’s».

Media Person of the YearQuest’anno, poi, il Festival Internationale della Creati-vità di Cannes ha scelto di conferire il prestigioso pre-mio di Media Person of the Year a Richard Plepler, chief executive officer di Hbo, il principale servizio di pay tv del mondo, con oltre 114 milioni di abbonati. Dopo la laurea Plepler ha fonda-to Rlp, società di consulenza specializzata in comunica-zione strategica e produzio-ne. Nel 1992 è entrato in Hbo come vice president se-nior corporate communica-tions, ricoprendo nel corso degli anni incarichi di re-sponsabilità crescente fino a quello di ceo, dal 2013. Pre-cedentemente, il riconosci-mento di Media Person of the Year è stato assegnato a Salar Kamangar, ceo di You-Tube; Jack Dorsey, creato-re, co-fondatore e presiden-te esecutivo di Twitter; Eric Schmidt, presidente esecuti-vo di Google; Mark Zucker-berg, fondatore e ceo di Fa-cebook; Steve Ballmer, ceo di Microsoft Corporation; Tsuneo Watanabe, presiden-te ed editor in chief di The Yomiuri Shimbun Holdings; Sumner Redstone, presiden-te e ceo di Viacom.

Uno sguardo ai numeri All’edizione 2014 del Festi-

val Internazionale della Cre-atività di Cannes sono stati iscritti 37.400 lavori, il 4,5% in più rispetto all’anno scor-so, che hanno provato a sor-prendere la giuria e guada-gnarsi uno degli ambitissimi Leoni in palio. I progetti ita-liani iscritti sono stati com-plessivamente più numero-si di quelli presentati l’anno scorso (493, +1,3%); una crescita trainata dalle ca-tegorie Cyber, Direct, Me-dia, Branded Content & En-tertainment, Innovation Lions, Promo & Activation e Radio. Sono calate, inve-ce, le presenze italiane in Film, Press, Design, Mobile, Creative Effectiveness (dove non era in gara nessun pro-getto tricolore), Film Craft e Pr. I maggiori rappresen-tanti, per numero di proget-ti iscritti, della delegazione italiana sono stati Publicis, Leo Burnett (entrambe con 61 progetti iscritti), DLV BBDO (43), Y&R (36) e New Verba Torino (20). Concor-revano, però, anche Saatchi & Saatchi, JWT Italia, M&C e O&M Advertising. E sono stati i Mobile Lions i primi premi che hanno visto com-petere campagne digitali. Nelle 31 sottocategorie, tra i 114 concorrenti, l’Italia non ha presentato, però, nessun progetto.

Tenere alto l’orgoglioTra le note saliente perve-nute dalla Croisette, spic-ca quella riguardante Bede-

schifilm, che ha tenuto alto l’orgoglio della produzio-ne Made in Italy all’edizio-ne 2014 del Festival Inter-nazionale della Pubblicità. Il palmares finale recita, in-fatti, per la campagna Da-cia Sponsor Day un argen-to nella categoria Pr e un bronzo in quella Direct, e per Yovis Viaggio due bron-zi, rispettivamente, nelle ca-tegorie Film e Health and Wellness. Afferma Giovanni Bedeschi, presidente e fon-datore della casa di produ-zione: «La soddisfazione è tanta, in considerazione del prestigio dell’evento. Un ri-conoscimento alle peculiari-tà che contraddistinguono il nostro percorso, il nostro la-voro di squadra, perché noi operiamo con la cultura di una factory dove le persone si incontrano per seguire in-house e in maniera autoria-le le varie fasi dei progetti». Per Dacia Sponsor Day, ide-

ato da Publicis Italia, hanno lavorato il regista Gigi Pio-la, il producer Federico Sal-vi e il montatore Fabrizio Squeo. Per Yovis Viaggio, con la creatività di Publi-cis Modem, i credits vedo-no i nomi del regista Clau-dio Gallinella, e degli stessi Salvi e Squeo. «Claudio Gal-linella - conclude Bedeschi - proviene dal nostro vivaio, e oggi lavora in esclusiva con noi. Un chiaro esempio di come operiamo, con un oc-chio speciale per la crescita dei talenti».

La solita storia dei cervelli in fugaE ci sono due creativi italia-ni che al Festival hanno vin-to da soli nove Leoni, otte-nendo anche una shortlist. Nella categoria Film, in par-ticolare, hanno preso un ar-gento e un bronzo con due diversi spot per Citroen, on air anche sulle nostre reti.

Loro sono Marco Venturel-li e Luca Cinquepalmi, ma l’agenzia di cui sono diretto-ri creativi esecutivi è la fran-cese Les Galois, nata alla fine dello scorso anno in area Havas Worldwide dalla fusione tra H e Leg. Prima, erano nell’allora Euro RSCG Milano, poi quattro anni fa sono volati a Parigi, dove fa la sua fortuna anche Andrea Schillacci con la sua Here-zie. Oltre al brand di PSA, si occupano, tra gli altri, di SFR, Hop! e Transavia. Nove Leoni per il reparto creativo che guidano sono più del-la metà di quelli che l’Ita-lia ha vinto in tutto a que-sta 61ª edizione del Festival. Venturelli è tornato nella giuria Film dopo la prece-dente esperienza nel 2009, ma assicura che questa vol-ta è stata molto più dura per il rigore del presidente e per il fatto che le valutazio-ni partivano dai potenziali

ori per poi scendere ai me-talli meno preziosi, renden-do più difficile l’attribuzione dei premi. Ma come è possi-bile una simile performance che in Italia non è nemme-no immaginabile? «Perché Oltralpe ci sono i soldi e quindi si attivano i miglio-ri talenti - spiega -. Inoltre, il nazionalismo francese ha fatto sì che ci siano dei gros-si brand che competono an-che a livello internazionale e le aziende hanno la giu-sta comprensione del valore aggiunto che la comunica-zione dà ai marchi, sui qua-li appunto non hanno remo-re a investire. Inoltre anche i manager sono molto atten-ti al lavoro delle agenzie, ne hanno una buona conside-razione e le valutano anche per i premi che ottengono, Cannes in testa. Tutto all’op-posto di quello che succede in Italia, dove, purtroppo, non c’è interesse per le idee

creative. Senza convinzione non ci sono investimenti e le agenzie non possono forma-re i migliori talenti».

“Dear future mom” vince ancoraNuovo successo, invece, per Saatchi & Saatchi al Fe-stival Internazionale della Creatività con la campagna “Dear future mom”, realiz-zata per CoorDown e pro-dotta da The Family. L’ope-razione ha infatti ottenuto un Cyber con uno dei sog-getti, mentre un altro “epi-sodio” della campagna non è stato premiato, così come Hotelstyle della web agency Aquest Verona per Murano, anch’esso giunto in finale. Niente da fare nemmeno nel Design. “Dear future mom” aggiunge, così, un Leone d’argento ai due ori e ad un altro argento vinti nel Di-rect e all’argento ottenuto nei Promo.

“christmas lunch”, un soggetto della campagna che ha vinto il grand prix nella sezione press un Frame della campagna “dear Future mom”,realizzato da saatchi & saatchi per coordown e prodotta da cdp the Family

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MARKETPLACE

the logistics company For the worldDHL è leader mondiale nel campo della logistica e “IL partner logistico nel mondo”. Opera nell’ambi-to delle spedizioni espresse, nella movimentazio-ne di merci via aerea e via mare, nei trasporti terre-stri, nelle soluzioni di logistica integrata e nei servizi postali internazionali. Presente in oltre 220 Paesi, il network lavora per offrire un servizio di alto livello. DHL si dedica alla responsabilità sociale d’impresa, in particolare alla salvaguardia del clima, alla gestio-ne di situazioni di emergenza e all’istruzione. DHL è parte di Deutsche Post DHL, gruppo che, nel 2012, ha registrato ricavi per 55 miliardi di euro.

per la campagna con vodaFone scende in campo il numero uno di dhl supply chain

Sei testimonial aziendali cercano eccellenza logisticanel video il manager eddy de vita illustra la collaborazione con il gestore teleFonico

DHL Supply Chain, socie-tà del gruppo Deutsche Post DHL specializzata nel ma-nagement dei servizi logi-stici integrati per le impre-se, diventa testimonial della nuova piattaforma Vodafo-ne Ready Business. Il sito readybusiness.vodafone.it, dedicato alle soluzioni Vo-dafone per le aziende, è sta-to infatti lanciato con il sup-porto di una campagna di comunicazione basata su

una strategia che integra vi-deo - su web e contenito-ri tv in target - e inserzio-ni su stampa. Per rinforzare il messaggio, Vodafone ha scelto sei testimonial azien-dali di successo, tra cui DHL Supply Chain. Per la campa-gna è sceso in campo l’am-ministratore delegato di DHL Supply Chain Italy e di Life Sciences & Healthcare DHL Europe, Eddy de Vita, che appare in prima perso-na nella pubblicità di Voda-fone: «Collaboriamo con le

di Matteo dedè

principali aziende del set-tore farmaceutico e medi-cale, per le quali proget-tiamo soluzioni dedicate e multiutente, specifiche per ogni tipo di prodotto - spie-ga -. Per implementare i ser-vizi dei nostri clienti abbia-mo chiesto a Vodafone uno strumento nuovo. Cono-scere in anticipo la direzio-ne da dare al nostro lavoro e trovare i modi migliori per migliorare gli obiettivi del-la nostra azienda: questo è per noi un Ready Business». Nella campagna video, l’a.d. di DHL Supply Chain illu-stra la collaborazione con il gestore telefonico: un’ap-plicazione che permette di conoscere in tempo reale lo stato della spedizione e ri-levare tutte le informazioni al momento della consegna; così i clienti sanno sempre a che punto è la loro spedizio-ne e possono monitorare gli invii in tempo reale.

il brand sponsor uFFiciale di uno Fra i “top events” della tv

L’ottavo “X Factor” nel segno di Twixe’ partnership Fra il marchio chocolate della multinazionale mars inc. e il talent più seguito

di davide de vecchi

E’ confermato: Twix è sponsor ufficiale dell’ot-tava edizione di “X Fac-tor”, l’evento televisivo e musicale per eccellenza. Il brand Twix, marchio chocolate della multina-zionale Mars Inc., tra i le-ader mondiali nel merca-to alimentare, ha siglato quest’anno una partner-ship tutto gusto e diverti-mento con il talent show più seguito d’Italia, “X Factor 2014”, in onda sul canale Sky Uno HD. Dopo il debutto ai casting di Roma e Torino, Twix ac-compagnerà gli aspiranti al palco di “X Factor 2014” durante le audizioni e sarà accanto ai talenti selezio-nati durante gli attesis-

simi Live Show. Grazie a questa eccezionale part-nership, non solo i con-correnti potranno gusta-re i due croccanti biscotti, ricoperti di un sottile stra-to di caramello e delizioso cioccolato al latte tra una prova e l’altra, nel backsta-ge o nei momenti di relax nel loft di “X Factor 2014”, ma Twix ha in serbo molte sorprese per sostenerli nel loro percorso e per regala-re anche a noi tante emo-zioni e premi ambitissi-mi. Per essere aggiornato fin da oggi su cosa suc-cede alle audizioni e al Bootcamp e poi sul palco di “X Fac-tor 2014”, ba-sta sempli-c e m e n t e c o l l e g a r-

si alla pagina Facebook di Twix Italia, una finestra sempre aperta sullo show: non mancheranno storie esclusive, colpi di scena, su-spence, divertimento e tan-ti premi. L’hashtag ufficiale di questa collaborazione è #Twixfactor. Una delle gran-di novità di “X Factor 2014” è proprio firmata Twix. Vi siete mai chiesti cosa suc-cede nel backstage o cosa pensano i cantanti delle canzoni a loro assegnate? Volete conoscere i retrosce-na più curiosi di ogni pun-tata? Quest’anno tutto que-sto vi verrà svelato! Da chi? Da due personaggi brillan-ti e ironici reclutati da Twix: i Twix Reporter! Leonardo Decarli e Federico Clapis, due giovani e simpatici you-tuber, con più di 20 milioni di visualizzazioni all’attivo, ci mostreranno un lato ine-dito del talent show sotto i loro, personali e differenti, punti di vista. Due prospet-tive, esilaranti e pungen-ti, una “destra” e l’altra “si-nistra”, proprio come le due barrette del famoso snack di Mars. Attraverso interviste irriverenti e graffianti e ina-spettate incursioni nel back-

stage, i Twix Reporter an-dranno in cer-ca di curiosità, di storie e per-

sonaggi da raccon-tare e di tutto ciò che

nessuno vi ha mai det-to sul talent dei talent.

nella Foto: leonardo decarli e Federico clapis

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i giovani italiani e i loro progetti FotograFati nell’indagine #imiglioridavvero, lanciata in Questi giorni in rete

Primo piano su un Italia che cambiaoltre 200 studenti incontrati nelle principali università italiane dove si insegnano economia e ingegneria, da bari a milano, da torino a roma. altrettante storie di impegno e senso di responsabilità. una FotograFia appassionata dei sogni e delle speranze dei nostri ragazzi

valori. A ognuno di loro è stato fatto uno scatto foto-grafico, perché ogni vol-to potesse descrivere e tra-smettere le emozioni che scaturivano parlando del-le proprie aspettative e del futuro. «#imiglioridavvero è una campagna dalla con-notazione digitale perché nasce in contesti familia-ri ai giovani e si avvicina al loro linguaggio; al di là del mezzo utilizzato, questa

iniziativa punta sulle emo-zioni e sulla spontaneità e si svolge soprattutto attra-verso immagini, scatti fo-tografici fedeli dei volti dei ragazzi. Abbiamo scelto uno stile artistico in linea con la natura della cam-pagna e ben identificabile, con immagini in bianco e nero perché sottolineano, esprimono e raccontano perfettamente i pensieri e le emozioni degli studenti

incontrati», racconta Raf-faella Poggio, responsa-bile marketing & com-munication di Capgemini Italia. «Questa campagna di comunicazione vuole dare voce ai nostri giova-ni, e, di riflesso, alle perso-ne che per Capgemini sono al centro della propria atti-vità; siamo contenti che in questo tour nelle universi-tà i ragazzi siano usciti pro-tagonisti e abbiano offerto

aspetti della loro personali-tà che non sempre possono emergere durante un nor-male colloquio di lavoro», conclude Poggio. Durante il tour gli studenti hanno potuto raccontare le pro-prie esperienze, manifesta-to i loro desideri e condivi-so le speranze che li stanno accompagnando nel per-corso di studi e di forma-zione. Per il tour fotogra-fico è stato scelto il talento di Viola Cadice, artista e fotografa, anche per le sue competenze e l’esperien-za in ambito accademico. «Un viaggio tra gli studenti emozionante e molto coin-

volgente, giovani straordi-nari, intelligenti, capaci di stupire e di trasmettere tut-to il loro talento, i valori e i sentimenti», ha commen-ta Viola Cadice, autrice de-gli scatti della campagna #imiglioridavvero. Il por-tale www.imiglioridavve-ro.it è affiancato dai canali social ufficiali di Capgemi-ni Italia, Facebook e Twit-ter, in cui saranno presen-tate le storie degli studenti attraverso le loro dirette te-stimonianze. La campagna è stata ideata e realizza-ta dal team di digital com-munication di Imageware, guidato da Paolo Spada.

raFFaella poggio

Chi sono i giovani studenti oggi? Quali progetti, sogni e prospettive hanno? Come affrontano il futuro, in uno scenario così complesso come quello attuale? Per dare una risposta a queste domande, è stato dato il via a una ricerca che ha tocca-to i principali atenei italia-ni dove si insegnano Inge-gneria ed Economia. Oltre 200 storie sono fotografa-te nell’indagine #imigliori-davvero, lanciata in questi giorni in rete. Dall’inda-gine condotta, ovunque è emerso un profilo univoco. I giovani, oggi, sono perso-ne che si appassionano di ciò che fanno. E se lasciano l’Italia non è per fuggire, ma per ritornare con qual-cosa da dare al loro Paese. «Ogni anno assumiamo in media 350 persone, delle quali il 70% è composto da neolaureati perché la no-stra è un’azienda che con-sidera le nuove generazio-ni linfa vitale. Questa volta abbiamo voluto affianca-re una modalità nuova. Ci siamo chiesti se le aziende come la nostra, attive e im-pegnate nella responsabili-tà sociale, ascoltino a fon-do i giovani e li conoscano in una congiuntura tan-to complessa che compor-ta per loro molte più re-sponsabilità di quelle che avevamo noi all’inizio del-la nostra carriera. Abbia-

di vera Modesto

mo trovato persone di ta-lento, che seppur giovani sono già consapevoli, de-cise ma aperte alle oppor-tunità, pronte a mettersi in gioco e ad assumersi le responsabilità», dichiara Maurizio Mondani ammi-nistratore delegato di Cap-gemini Italia. La campa-gna è digitale, ha una forte valenza emozionale e par-te, dunque, dal mettere in evidenza i giovani e i loro

who’s who: capgemini Con 130.000 dipendenti in 44 Paesi nel mondo, Capgemi-ni è uno dei principali fornitori globali di servizi di consu-lenza, information technology e outsourcing. Nel 2013 il Gruppo Capgemini ha registrato ricavi per 10,1 miliardi di euro. Insieme con i propri clienti, Capgemini progetta e realizza soluzioni di business e tecnologiche che consen-tono di migliorare le performance e il posizionamento di mercato. L’organizzazione profondamente multi-cultu-rale contraddistingue da sempre il Gruppo Capgemini, che utilizza un approccio di lavoro unico e distintivo - la Collaborative Business Experience - e un modello globa-le di produzione distribuita denominato Rightshore. Cap-gemini Italia, ad oggi, conta su 2.700 professionisti dislo-cati in 11 sedi; l’offerta è orientata ai principali mercati: Financial Services, Energy & Utilities, Manufacturing, Automotive, Consumer Products, Retail & Distribution, Public Administration, Telecom Media & Entertainment. Oltre alla principale società operativa, appartengono a Capgemini Italia due società specializzate: Capgemini BST e Capgemini BS. Prezioso per tutti i dettagli il sito della società: www.it.capgemini.com.

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le prime dichiarazioni: « abbiamo puntato innanzitutto al sostegno della nuova occupazione»

Arrivano i soldi. Pochi, ma buoniil sottosegretario luca lotti ha Firmato il decreto del presidente del consiglio dei ministri che istituisce un Fondo a sostegno dell’editoria pari a 120 milioni di euro per il triennio 2014-16

di daniele Bologna

Il Sottosegretario Luca Lotti ha firmato il decreto del Presiden-te del Consiglio dei Ministri che istituisce un Fondo straordina-rio per gli interventi a sostegno dell’editoria che ammonta a 120 milioni di euro per il triennio 2014-2016. Il decreto disciplina i criteri di erogazione per i cir-ca 45 milioni previsti per l’an-no in corso, destinate a incentivi agli investimenti in innovazio-ne tecnologia e digitale, incen-tivi all’assunzione di giornalisti, misure di sostegno ai program-mi di ristrutturazione azienda-le che prevedano una revisio-ne dell’organico con il ricorso ai prepensionamenti, parziale fi-nanziamento degli ammortiz-zatori sociali. «Abbiamo punta-to innanzitutto al sostegno della nuova occupazione, passaggio fondamentale per dare nuova energia a un settore oggettiva-mente in crisi. Con il decreto si prevedono, infatti, sgravi fisca-li al 100% per 36 mesi per le as-sunzioni a tempo indeterminato, al 50% per le assunzioni a tempo determinato e ulteriori incenti-vi per la trasformazione del tem-po determinato in indetermina-to che a quel punto avrà sgravi retroattivi. Si prevede anche l’ob-bligo di trasformare il 20% dei

contratti a tempo determinato in indeterminato, pena lo stop all’erogazione dei contributi. Inoltre - ha proseguito -, a fronte di un importante contributo per i prepensionamenti alle aziende editoriali, abbiamo inserito una norma che obbliga ad avere al-meno una assunzione a tempo indeterminato ogni tre prepen-sionamenti. E ancora, un’altra norma che impedisce a chi va in prepensionamento di avere in seguito un rapporto di lavo-ro dipendente o autonomo con l’azienda che ha ricevuto il con-tributo del Fondo. Sottolineo an-che che l’erogazione dei contri-buti è preclusa a chi non rispetta le direttive previste nell’accor-do sull’equo compenso e a quel-le aziende che per la durata del-le misure finanziate introducono bonus o premi non legati alla di-namica retributiva stabilita, e collegati a risparmi sul costo del lavoro giornalistico, in favore dei pro-pri dirigenti». Il Sottose-gretario ha inoltre spie-gato che una parte minima del Fondo vie-ne desti-

nata agli ammortizzatori sociali, a condizione che vi sia un inter-vento almeno di pari ammon-tare da parte delle imprese edi-toriali. «Sono particolarmente soddisfatto per la misura sull’in-novazione tecnologica - ha det-to ancora Lotti -, attraverso la quale da una parte sarà possibile concedere una garanzia per chi investe in innovazione tecno-logica e digitale, dall’altra pre-miare le migliori start up. Una misura, questa, allargata anche all’editoria libraria. Infine - ha concluso - vorrei ribadire la no-stra attenzione per i giovani, in particolare per chi ha meno ga-ranzie: nei giorni scorsi abbia-mo firmato un accordo per ga-rantire a Roma una stanza con wi-fi gratuito per i freelance e i collaboratori precari. E sempre nei giorni scorsi la commissione sull’equo compenso ha raggiunto un accordo che garantirà di fat-to un compenso minimo garan-

tito che fino ad ora non c’era: purtroppo, come ha spes-

so denunciato l’Ordine dei Giornalisti, oggi ci sono alcune aziende editoriali che pagano tre o quattro

euro per un articolo, men-tre con questo accordo un

pezzo di 1.600 battute dovrà essere pagato

20,8 euro». luca lotti

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COM PANY

iniziativa di intesa sanpaolo che coinvolge il pubblico nel processo di diFFusione della cultura

Tutta la suggestione dell’arte si diffonde in forma di video le migliori idee verranno selezionate da una giuria di Qualità e poi realizzate come perFormance presso la sede di gallerie d’italia, a cui appartiene l’opera

di Pietro castagna

il primo ballerino della scala claudio coviello

Talvolta è bene usare pa-role semplici: bella l’ini-ziativa lanciata da Inte-sa Sanpaolo, Curator for a Day, tesa a coinvolgere fette di pubblico sempre più ampie nel processo di diffusione della cultu-ra museale, mirando alla attiva partecipazione dei giovani. Come? In prati-ca, il pubblico può sele-zionare una delle opere visualizzate in una galle-ry, sul sito internet www.

curatorforaday.it, e pro-porne un’interpretazio-ne personale utilizzando diversi mezzi espressi-vi: musica, danza, recita-zione, arti figurative, per-formance. Il tutto, però, dev’essere tradotto in un

video. Dunque, largo alla creatività dei più giovani, chiamati a raccontare la propria idea di interpre-tazione attraverso, appun-to, dei video. E le migliori idee verranno selezionate da una giuria e realizzate

come performance presso la sede di Gallerie d’Italia, a cui appartiene l’opera scelta (Milano, Napoli, Vi-cenza), e successivamente diffuse proprio in forma di video sulle piattafor-me digitali di Intesa San-

paolo e Gallerie d’Italia. Per il lancio dell’inizia-tiva sono stati realizzati due video di esempio per i partecipanti che hanno come protagonisti l’atto-re Massimo Popolizio, del Piccolo Teatro di Milano, interprete magistrale di alcune opere di Canova nelle collezioni milanesi, e il primo ballerino del-la Scala Claudio Coviello - che ha danzato che “sul-le note” di “Vedeteci quel che vi pare” di Enrico Baj. Parallelamente a Curator for a Day, Intesa Sanpaolo ha annunciato che è attiva sulla street view di Google la visita virtuale alle Gal-lerie d’Italia Piazza Sca-la - unico caso in Italia in-sieme ai Musei Capitolini - che verrà estesa alle Gal-lerie di Napoli e di Vicen-

za entro la fine dell’anno. Il sito ufficiale delle Gal-lerie d’Italia (www.gal-lerieditalia.com) è stato inaugurato in occasione dell’apertura delle Galle-rie d’Italia di Piazza Scala, a fine 2011. Un’iniziativa, quella dell’istituto banca-rio, che dimostra una vol-ta di più come le piattafor-me digitali rappresentino un valido contributo alla diffusione di iniziative di valore culturale. E tut-to digital è anche il piano di comunicazione a sup-porto dell’operazione, con una pianificazione digital multidevice (web e mobi-le), focalizzata a genera-re awareness sia verso il pubblico adulto sia verso i giovani sensibili alla cul-tura. La campagna, par-tita in questi giorni, pro-

seguirà fino a fine luglio. Nello specifico sono stati predisposti formati ban-ner e video sulle versio-ni iPad di Corriere del-la Sera, la Repubblica, Il Sole24Ore e La Stampa e placement dei video da 30 e 60 secondi su siti a con-tenuto di attualità, cultu-ra e intrattenimento oltre che a target economia e news. A questo si aggiun-gono formati video im-pattanti su YouTube legati alle categorie di interesse (arte e cultura) e formati in grado di interagire con l’utente nel momento in cui dimostra interesse per i video proposti, e infi-ne adv video su Facebook per coinvolgere i giovani appassionati di arte e fare awareness sugli amanti della cultura.

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LINKnormativeFrancia, sì a legge anti-AmazonIl Parlamento francese ha adottato ieri la cosid-detta “legge anti-Ama-zon” per evitare che i gi-ganti dell’ecommerce, come Amazon, soffochi-no i piccoli venditori di li-bri con prezzi eccessiva-mente ridotti.ANSA.IT

advertisingLa Motion Ad firmata da YahooLa differenza fra un’im-magine statica e una animata spesso è sottile, ma Yahoo sostiene che la propria “Motion Ad” sia in grado di produrre ven-dite maggiori e di rende-re più efficace l’associa-zione fra brand diversi.ADWEEK.COM

social netWork

video

Il bookmark della musica streaming

Ma Facebook non è la realtà

La musica è l’arte che mag-giormente si presta al community sharing. La sua natura innata riesce ad attirare e unire perso-ne provenienti da diver-se parti del mondo in un unico luogo, può avvici-nare musicisti vagabondi in jam session improvvi-sate. Jie Meng -Gerarnd e Gilles Poupardin, gio-vani entrepreneur pa-rigini, hanno costruito Whyd, un social network dedicato proprio alla mu-sica che permette ai vari utenti di prevelare can-zoni e colonne sonore da Youtube, SoundCloud, Vi-meo, Spotify, blog e web-magines e fare il “book-mark” direttamente sul proprio profilo.

E’ intitolato “What’s on your mind”, il corto scrit-to e diretto da Shaun Higton dello studio nor-vegese Higton Bros. I fratelli Higton produco-no un video destinato a far riflettere e (proba-bilmente) discutere. Da sempre le persone cer-cano di creare un’imma-gine migliore di sè, per atteggiarsi, vantarsi, di-fendersi. Creare il pro-prio status. Ma oggi i falsi status su Facebo-ok rischiano di essere il nuovo status symbol. Po-niamoci qualche doman-da su come gestiamo la nostra vita sui social network, e su quanto le vite sui social dei nostri amici ci condizionano.

ILSOLE24ORE.COM

WIRED.IT

ANNO V | #071| VENERDI’ 27 GIUGNO 201416

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LINKsocial netWorkCinguettii diplomaticiTwitter sta diventando la nuova frontiera della di-plomazia internazionale.Ad oggi contiamo social account di governatori e ministri impegnati negli affari esteri, osservando 645 acount governativi di ben 161 Paesi.

digital JoBsAmazon in cerca di sviluppatoriAmazon offre 6 dolla-ri ogni 1.000 impres-sions agli sviluppatori che si prestano a lavo-rare su app per il nuo-vo Fire Phone, lo smart-phone innovativo lanciato di recente dal gigante del commercio elettronico.

applicaZioniMobileRun fa felice i runnerBuone nuove per tutti i runner. Fitbit ha appena reso disponibile l’ultimo update della propria app - MobileRun -, dotata di nuove funzioni di tracking delle prestazioni e del-la reazione fisiologica dei corridori sotto sforzo.

THEGLOBEANDMAIL.COM

ADAGE.COM

MASHABLE.COM

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The Executive Network

Il quotidiano del marketing in rete

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ANNO V | #071| VENERDI’ 27 GIUGNO 201420

LINKapplicaZioniGoogle parla tutte le lingueUn’originale applicazio-ne che renderà Google ancora più popolare, nel senso di fruibile. Anzi-chè selezionare manual-mente le cinquanta lin-gue disponibili, l’app le riconoscerà attraverso i comandi vocali.9TO5GOOGLE.COM

online paymentDuo Labs: PayPal è sotto la lenteUn team di ricercato-ri impegnati presso Duo Labs, startup statuni-tense, ha rilevato alcu-ne fragilità nel sistema di protezione di PayPal, tali da rendere possibi-le l’inoltro di pagamenti non autorizzati.ZDNET.COM

“grafica

innovaZione

Venticinque volte “photoshoppata”

Il nuovo 3D è nebulizzato

Come cambiano i cano-ni di bellezza nel mon-do? Ha risposto a questa domanda Esther Honig, una giornalista america-na freelance di Kansas City, che ha fatto realiz-zare, partendo da una sua fotografia inaltera-ta, quaranta diverse ver-sioni di sé da venticinque “maghi” di Photoshop, tutti di diversa naziona-lità, per mostrare come cambiano le caratteristi-che estetiche ideali del-le donne secondo la loro provenienza geografi-ca. Il progetto ha preso il nome di “Before & After” e vuole mettere in luce come gli standard di bel-lezza differiscono tra le diverse culture.

E se invece del classico monitor del computer e del tablet ci trovassimo davanti una nuvola fatta da minuscole goccioline d’acqua, in grado di te-nere sospese le immagi-ni a mezz’aria? No, non è una fantasia ma Mis Ta-ble, un vero e proprio ta-volo che, oltre a compor-tarsi come un monitor, produce sopra di sé una fitta nebbiolina e la uti-lizza come supporto. E’ come se la nebbiolina fosse il telo bianco di un proiettore, ma Mis Ta-ble sfrutta anche la tri-dimensionalità del mez-zo, e finisce per fornisce un’esperienza di navi-gazione che va anche in profondità.

NEWS.YOU-NG.IT

WIRED.IT

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Le carte prepagate, pur avendo un costo iniziale più alto delle carte di credito, non hanno commissioni né sul cambio né sugli acquisti con divisa estera. Kalixa Pay, pre-pagata offerta da banca Kalixa, ad esem-pio, ha un costo di attivazione di 4,95 euro, ma nessuna commissione sul cambio e sui pagamenti in divisa estera. Nessun costo di attivazione, invece, per la prepagata We Swap, che però prevede una commissione dell’1% sul cambio valuta. Le carte di cre-dito analizzate, invece, hanno una commis-sione sul cambio e sugli acquisti in divisa estera che può variare dall’1 all’1,7%, ma non hanno costi di attivazione. Perché, allo-ra, gli italiani continuano a preferire la car-ta di credito alla prepagata? Forse perché le carte di credito sono giudicate versatili. Mettendo in valigia la carta di credito non si hanno problemi di liquidità, mentre può essere difficile ricaricare una carta prepa-gata dall’estero. Inoltre, queste ultime han-

no spesso un plafond di spesa limitato ri-spetto alle carte di credito. L’ideale sarebbe avere nel portafoglio sia una carta di credi-to sia una prepagata. La prima si può utiliz-zare per i pagamenti in hotel, per prenota-re un volo o noleggiare un’auto, la seconda per effettuare prelievi e piccoli pagamen-ti. Diverso il discorso se prima di partire non si possiede ancora una carta di credi-to o una prepagata: in questo caso, infatti, bisogna valutare i tempi di consegna del-la carta. Le prepagate, che non necessitano di personalizzazione, vengono consegnate direttamente in filiale al momento della ri-chiesta e per questo motivo possono esse-re richieste anche pochi giorni prima della partenza. Le carte di credito, al contrario, richiedono tempi più lunghi: la carta verrà, infatti, inviata a casa del cliente entro quin-dici o venti giorni dalla richiesta, e solo suc-cessivamente verrà inviato anche il codice di attivazione insieme al pin.

visionidi Matteo dedè

meglio la prepagata oppurela carta di credito?

AndreA MAnfrediFondatore e chieF executive oFFicer di blasting news, Fra i primi social magazine di carattere globale con notizie e video indipendenti, esempio tra i più riusciti di social journalism, attivo da poco più di un anno e già letto da oltre dieci milioni di persone ogni mese. ha Fondato nel gennaio 2010, e attualmente ne è ceo, la technology media company, operativa nell’ambito di attività online ad alto contenuto tecnologico. e’ l’unico portale web certiFicato da parte dell’autorità garante per le comunicazioni per la proFessionalità e correttezza nel servizio oFFerto. ha una branch in silicon valley (caliFornia). in precedenza ha lavorato come manager in bain & company, dove ha svolto un ruolo di consulenza dal settembre 2005 Fino allo stesso mese del 2008. ancora prima un anno trascorso presso la molinari & manFredi advisory partnership, da lui stesso Fondata. altre esperienze proFessionali riguardano towers perrin, dove è stato project manager dal 2003 al 2004, e senior analyst dal 2001 al 2003. ancora prima era stato impegnato nell’organico del gruppo natexis-cape

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spazio a... 1 luglio - viale monterosa 91 @ milanoiab seminar

si svolge presso la sala collina della sede milanese del gruppo 24 ore l’appuntamento Firmato da iab italia

Ci sono ancora nuovi mercati da aggredire. E ci sono nuovi modi di distribuire e di fruire i contenuti. Ma anche di comunicare e pubblicizzare servizi e prodotti, metodi più all’avanguardia per fidelizzare, sistemi di pagamento da perfezionare. E’ la mobile economy che avanza. Che cerca spazio sull’onda di una proliferazione continua di strumenti, applicazioni e modelli che non accenna a di-minuire d’intensità. La industry della comunicazione è coinvolta in pieno, e da vicino, in questa avanzata inces-sante. E prova a starci dentro da protagonista. Al fianco delle aziende per governare, organizzare e sfruttare in chiave di marketing un flusso continuo di novità, opzioni e potenzialità. Iab Italia ha valutato che tutto questo po-teva trovare un momento unico di riflessione, oltre che di aggiornamento e scoperta. Ecco, allora, la decisione di dedicare a mobile marketing & advertising la prima edizione di questo 2014 di Iab Seminar, una delle inizia-tive più attese e frequentate dagli operatori del merca-to italiano. L’appuntamento si avvicina e il conto alla ro-vescia è partito: la Sala Collina della sede milanese del Gruppo Il Sole 24 Ore è ormai pronta a ospitare il Semi-nar che si svolgerà, infatti, il prossimo 1 luglio, a parti-re dalle ore 9:00, con l’apertura affidata a Carlo Noseda, attuale presidente di Iab Italia. Di materia su cui discute-re e intrattenere i numerosi ospiti che interverranno alla giornata di lavoro ce n’è, eccome.

anche Quest’anno gli organizzatori si attendono una sala collina gremita

Direttore responsabileDaniele Bologna

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Content ManagerAureliano [email protected]

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Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi

Progettazione grafi cae realizzazione

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Traffi coCaterina D’Amico

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Diffusione e [email protected]

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