Heos.it n. 539 15 nov 13

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Abbonamento annuale 17,00 ISSN 1720 - 366X Copia Free UN AEREO AEREO AEREOA ELIO ELIO ELIO PORTERÀ PORTERÀ PORTERÀ AIUTO AIUTO AIUTO NELLE NELLE NELLE ZONE ZONE ZONE PIÙ PIÙ PIÙ IMPERVIE IMPERVIE IMPERVIE AL RIGASSIFICATORE RIGASSIFICATORE RIGASSIFICATORE DI DI DI P P PORTO ORTO ORTO LEVANTE LEVANTE LEVANTE È ATTRACCATA ATTRACCATA ATTRACCATA LA LA LA 300ª 300ª 300ª NAVE NAVE NAVE METANIERA METANIERA METANIERA DIETA IETA IETA DI DI DI INSETTI INSETTI INSETTI PER PER PER SOSTENERE SOSTENERE SOSTENERE L' ALLEVAMENTO ALLEVAMENTO ALLEVAMENTO DEL DEL DEL BESTIAME BESTIAME BESTIAME .it .it .it Anno XII n. 539 Venerdì 15 Novembre 2013 Settimanale in pdf www.heos.it

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Heos.it n. 539 ven.15 Novembre 13 di Heos.it Settimanale pdf 22 pag Heos.it settimanale di scienze e cultura in formato pdf copia demo 8 di 22 pagine Si riceve in abbonamento € 17,00 all'anno Vedi http://www.heos.it/ABBON/INFOABB.HTM

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In copertina, immagine artistica dell’aereo che è anche dirigibile, elicottero e hovercraft

HHHEOS.itEOS.itEOS.it Settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Heos Editrice Sede Amministrativa Redazione Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 339-2965817 E-mail [email protected] Abbonamento annuale Ordinario euro 17,00 Sostenitore euro 80,00 Coordinate postali. Conto corrente postale n. 000020148482 Dall’estero: IT 60 Cin J Abi 07601 Cab 11700 c.c postale n. 000020148482 Dall’estero, codice BIC: BPPIITRRXXX Coordinate bancarie. iban. IT91 Cin Q Abi 05188 Cab 59630 c.c n. 000000002606 Banca Popolare di Verona filiale di Oppeano (Vr) Tiratura 8.172 copie spedite via e-mail www.heos.it

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Sommario

PRIMO PIANO

3 CREATA LA PRIMA MAPPA GLOBALE DELLE FORESTE

ATTUALITÀ

4 5

RITORNANO A SPLENDERE I COLORI DELL’ANTICO ARCHITRAVE MADE IN ITALY “ARM 200” IL PIÙ POTENTE MICROSCOPIO EUROPEO

AMBIENTE

6 7

IL LEGNO, NELLA SECONDA VITA È “SOTTOVUOTO” TRATTAMENTO ACQUE “SOLUZIONI” SPAGNOLE PER IMPIANTI EFFICIENTI

TECNOLOGIA

8 10 11

UN “AEREO” A ELIO PORTERÀ AIUTO NELLE ZONE PIÙ IMPERVIE LE CASE DEL FUTURO SI FARANNO IN PAGLIA REVERIE, IL SOCIAL NETWORK DIVENTA TELE-IMMERSIVO IN 3D

SCIENZE

12 13

DIETA DI INSETTI PER SOSTENERE L'ALLEVAMENTO DEL BESTIAME NANO-FOSFORI PER UN'ILLUMINAZIONE AMICA DELL’AMBIENTE

SALUTE

14 15

ANSIA, QUESTIONE DI SESSO… E GENI ALLO STUDIO NUOVI STRUMENTI DIAGNOSTICI PER COMBATTERE RARE FORME DI ANEMIA

SPAZIO

16 IL MODULO LANDER DI EXOMARS È STATO CHIAMATO “SCHIAPARELLI”

FOCUS

18 AL RIGASSIFICATORE DI PORTO LEVANTE È ATTRACCATA LA 300ª NAVE METANIERA

WEEKEND

20 VALLE BREMBANA, IL FUTURO TRA INDUSTRIA, TURISMO E TERME BELLE ÉPOQUE

CULTURA

22 AQUILEIA PRIMA DI AQUILEIA

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PRIMO PIANO

R ealizzata, grazie al satellite americano  Landsat  7,    la prima mappa ad  alta  riso‐luzione della contabilità di 

tutte  le  foreste  del  pianeta:  quelle che  sono  andate  perse  e  di  quelle nate.  La  ricerca è  stata condotta da un gruppo di 15  ricercatori dell'Uni‐versità del Maryland  (Usa)  che han‐no  lavorato con esperti del governo americano  e  di  Google.  I  risultati dello  studio  sono  stati  pubblicati sulla rivista Science. Alcuni dati signi‐ficativi.  NEL PERIODO COMPRESO tra il 2000 ed il 2012  sono  state perse 2,3 milioni di  chilometri  quadrati  di  foreste  e  ne  sono  state  create  per  circa 800.000 kmq. La ricerca ha utilizzato più di 650.000 immagini fornite da Landsat 7. Tra i dati positivi la conferma che la politica perseguita dal Brasile per ridurre la radura della sua foresta amazzonica sta dan‐do frutti significativi in quanto è stata dimezzata la perdita di foreste in tutto il Brasile. tale perdita è passata da 40.000 chilometri quadrati di perdita nel 2003‐2004 a 20.000 kmq di perdita annuale nel periodo  2010‐2011. (Red)  

TRA IL 2000 E 2011 DISTRUTTA UN’AREA VERDE DI 1,5 MLN DI KMQ

CREATA LA PRIMA MAPPA GLOBALE DELLE FORESTE

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I PADRONI DEL MONDO di Luca Ciarrocca   Editore Chiarelettere   euro 13,90, pp. 256 

Sir Mervyn Allister King, governatore della Banca d’Inghilterra dal 2003 al 2013.  “Chi guida i giochi nelle banche centrali e nei 

grandi istituti commerciali sono gli innominati che qui chiamiamo bankster, neologismo in Italia tabù – nato dalla fusione di banker e gangster”.  

U n club esclusivo di poche migliaia di persone, non elette democratica‐mente, che decide i destini di intere popolazioni, in grado di manipolare 

i mercati finanziari e di imporsi sulla politica e sugli Stati. Chi sono, come agiscono e quali obiettivi hanno i banchieri ‐ i famigerati ban‐kster ‐ che guidano i giochi delle banche cen‐trali e vivono sulle spalle della classe media e dei ceti più poveri? Il libro di Ciarrocca riesce a mappare il geno‐

ma della finanza mondiale attraverso la rete di società finanziarie e industriali che di fatto controllano l’economia mondiale, e ne denun‐cia la pericolosità.  ECCO COME I GRANDI ISTITUTI commerciali azio‐

nisti delle banche centrali, innanzitutto la Fe‐deral Reserve e la Bce, riescono a veicolare le informazioni e a tirare le fila del capitalismo mondiale. Il prezzo di materie prime, azioni, obbligazioni, valute, non è frutto di una con‐trattazione libera, quella è solo una messa in scena. La realtà è ben diversa: sono i bankster a condurre il gregge dei piccoli risparmiatori e dei contribuenti, complici le agenzie specializ‐zate come Moody’s e Standard & Poor’s e i governi loro alleati, pronti a scaricare sulla collettività il peso delle crisi e l’onere di gene‐rare nuovo cash.  Come uscirne? La proposta c’è, e l’autore ce 

la illustra. I cittadini sarebbero finalmente svincolati dai diktat della finanza, e i governi non dovrebbero più cedere il potere di creare moneta alle grandi banche commerciali, la cui influenza sarebbe ampiamente ridimensiona‐ta. Una rivoluzione dalla parte della gente che lavora e dell’economia reale. L’autore. Luca Ciarrocca, giornalista, ha vis‐

suto e lavorato molti anni a New York, dove nel 1999 ha fondato Wall Street Italia, sito indipendente di economia, finanza, politica e news.  

Anche da 36 mila chilometri sopra la Terra, il tifone Haiyan mostra tutta la sua potenza distruttiva che porta dentro di sè. Il tifone ha devastato le isole centrali delle Filippine, l'8 novembre provocando, secondo le stime attuali, circa 4.500 morti, 700 mila persone senza casa. Haiyan o Yolanda come è stato chiamato nelle Filippine, ha prodotto venti di 269 km all'ora, con raffiche potentissime fino a 324 chilometri all'ora. (Foto, Agenzia Meteorologica del Giappone e di EUMETSAT)

Il libro Segnalato    

Sopra, immagine artistica del satellite della Nasa Landsat7

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La microbiologia sta assumendo un ruolo sempre più importante nel settore dei beni  culturali.  In particolare nello  studio del deterioramento delle opere d’arte causato da   microrganismi,   ma  soprattutto per  il biorestauro, ovvero  l’impiego di microrganismi e dei  loro prodotti come supporto o alternativa ai tradizionali metodi di  restauro, quando essi  si  rivelino  inefficaci o pericolosi per la salute degli operatori e per l’integrità dell’opera.   

I l  laboratorio  di  Microbiologia  Ambientale  e  biotecnologie  microbiche dell’ENEA ha sviluppato un processo biotecnologico che consente la rimo‐zione da opere d’arte o pitture murali di depositi organici e inorganici, an‐che  stratificati.  Per  queste  applicazioni,  vengono  utilizzati  specifici  ceppi 

batterici, selezionati tra  i ceppi che  fanno parte della collezione di  laboratorio, denominata “ENEA‐Lilith”, costituita da circa 500 ceppi spontanei con caratteri‐stiche di interesse biotecnologico.   LE  ATTIVITÀ  DI  RICERCA  SI  SONO  CONCENTRATE  SULLA  RIMOZIONE  di  film  anneriti di 

gommalacca da pitture murali,  sulla  rimozione di  colle  animali  invecchiate da materiale cartaceo e, ultimamente, sulla biopulitura di depositi da dipinti murali delle  logge di Casina Farnese, narranti  la  leggenda di Ercole e Caco, nel sito ar‐cheologico del Colle Palatino a Roma.  In particolare,  l’esperienza  sviluppata  in questa occasione, nata a seguito dell’invito dei restauratori impegnati nei lavori 

ATTUALITÀ

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che presentavano difficoltà nella  rimo‐zione  di  alcuni  depositi  con  i  metodi abituali, ha portato  allo  sviluppo di un brevetto  ENEA.  La  biopulitura  è  stata effettuata utilizzando batteri non pato‐geni e asporigeni  (batteri che non pro‐ducono  forme  latenti di sopravvivenza, come  le  spore)  selezionati  dalla  colle‐zione ENEA. Dopo la fase di laboratorio, la procedura è stata applicata,  in colla‐borazione  con  la  Soprintendenza  Spe‐ciale per  i Beni Archeologici di Roma e con restauratori del cantiere delle logge di Casina Farnese, presenti sul posto.    LA  RICERCATRICE  ANNA  ROSA  SPROCATI, 

responsabile  dell’attività,  al  riguardo commenta:  «I  risultati  conseguiti  sui dipinti murali  della  Casina  Farnese  di‐mostrano che è possibile pulire seletti‐vamente diversi livelli di  depositi appli‐cando  in  successione differenti micror‐ganismi,  secondo  la  specifica  capacità metabolica  richiesta.  In  questo  modo sono stati disvelati strati pittorici sotto‐stanti  e  interventi  di  restauro  passati. La procedura non pone condizioni ope‐rative  restrittive,    è  priva  di  prodotti tossici e quindi è sicura per gli operato‐ri, le opere d'arte e l'ambiente».   E subito dopo aggiunge: «Questo bre‐

vetto e le attività che abbiamo realizza‐to sono tappe di un percorso scientifico che dimostra come  le  conoscenze pro‐dotte dalla ricerca, interessando diversi settori di applicazione, possono portare allo sviluppo di tecniche a volte  inatte‐se. Ad esempio ‐ conclude ‐ i ceppi bat‐terici  impiegati,  parte  integrante  del nostro brevetto, provenienti da miniere di Italia e Polonia o da tombe etrusche, erano  stati  selezionati  in  origine  per caratteristiche metaboliche  che  li  ren‐devano  adatti  ad  altre  finalità,  come  l’impiego  nel  risanamento  di  ambienti di miniera».  (Red) Info www.enea.it  

L’ENEA PROTAGONISTA DEI BIO-RESTAURI  

RITORNANO A SPLENDERE I COLORI DELL’ANTICO ARCHITRAVE

Sopra, particolare dell’architrave della porta della loggia inferiore: prima della biopulitura (a) durante la biopulitura (b) e a restauro finito (c) A sinistra, la porta della loggia inferiore oggetto di restauro con la biopulitura (foto enea.it)

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energie, sotto i 40 keV, consentendo lo studio di materiali soffici e strutture a base  di  carbonio  come  il  grafene.  In sostanza, sarà in grado di osservare ciò che  può  essere  manipolato  su  scala atomica  nei  materiali,  variandone  le proprietà  e  le  funzionalità»,  prosegue il direttore dell’Imm‐Cnr.  «Grazie alla possibilità di investigare i 

materiali  a  risoluzione  sub‐angstrom, potremo  realizzare  una  vastissima gamma  di  dispositivi  superveloci  e  a 

basso consumo di energia, sistemi per la memorizzazione di enormi quantità di  informazioni,  strumenti  per l’identificazione  di marker  biologici  in quantità piccolissime di fluidi», conclu‐de  Spinella.  L’acquisizione di Arm 200 si  inserisce  in  un  lungo  rapporto  di collaborazione tra Cnr e ST. (Red)  info www.cnr.it   Nella foto il microscopio Arm 200

RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA

Corriere.it 15 Novembre Corriere.it 11 Novembre http://vauro.globalist.it/ Italiaoggi.it

Inaugurato  a  Catania  nei  laboratori Imm‐Cnr, ospitati nel sito di StMicroe‐lectronics,  un  innovativo  strumento elettronico,  unico  in  Italia.  Sarà  in grado di variare le proprietà dei mate‐riali, offrendo  la possibilità   di  realiz‐zare una vastissima gamma di disposi‐tivi  applicativi  dalla  nanoelettronica  alla sensoristica.   

S i  tratta del microscopio elet‐tronico  analitico  “sub‐angstrom”  più  potente d’Europa.  È  stato  acquisito 

dall’Istituto per  la microelettronica e  i microsistemi  del  Consiglio  nazionale delle  ricerche  (Imm‐Cnr)  e  inaugurato questa mattina  a  Catania, presso  i  la‐boratori dell’Istituto ospitati nel sito di STMicroelectronics (ST).  «Arm 200 fa parte di una nuova clas‐

se  di  microscopi  elettronici  e  unisce caratteristiche eccezionali, che ne  fan‐no il più potente microscopio elettroni‐co d’Europa», spiega Corrado Spinella, direttore  dell’Imm‐Cnr.  E  subito  dopo aggiunge:  «Ha  una  configurazione hardware  che  combina  risoluzione spaziale  atomica  e  contrasto  chimico su  una  sola  immagine,  permettendo l’identificazione  della  struttura  dei materiali,  elemento  per  elemento,  in tutte le proiezioni tridimensionali».   IL  NUOVO MICROSCOPIO  NASCE  dal pro‐

getto “Beyond‐Nano” del Cnr, finanzia‐to  dal  Miur,  e  promette  importanti ricadute nel  campo della nanoelettro‐nica  e  della  sensoristica.  «Arm  200  è stato  installato  in un  laboratorio fono‐ isolato  e  anti‐vibrante  dotato  di  pan‐nelli  termo‐radianti,  ed  è  il primo mi‐croscopio  che  opera  anche  a  basse 

MADE IN ITALY “ARM 200” IL PIÙ POTENTE MICROSCOPIO EUROPEO

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I n  costruzione  una  “macchina” che  è    un  aereo  ma  anche  un dirigibile,  un  elicottero  e  un hovercraft.    Il  velivolo    ha  una 

forma “panciuta” ed è riempito di elio per cui è  in grado di decollare e atter‐rare anche  su un  fazzoletto. L’aereo è concepito per  trasportare  rifornimenti di  emergenza  nelle  zone  colpite  da disastri, dove non ci sono più né strade né   piste  e  tutto potrebbe  essere  cir‐condato dall’acqua.   IL  VELIVOLO  ATTUALMENTE è sottoposto 

a  test  di  fattibilità  della  Commissione europea  e  rientra  nel  progetto  ESTO‐LAS  (“Extremely  Short    Take  Off  and Landing  on  Any  Surface”)  guidato  da  Alexander  Gamaleyev  dell’Università Tecnica  di  Riga  in  Lettonia  e  Dimitris Drikakis  della  Cranfield  University  nel Regno Unito.  Il  gruppo  di  ricerca  è  al lavoro per costruire un velivolo ad eli‐ca,  in  fibra  di  carbonio  ultraleggero. Invece della consueta fusoliera lunga e sottile,  l’aereo avrà un  vuoto  centrale  che potrà essere riempita con gas elio per rendere il velivolo più leggero. 

Inoltre,  l'intero  corpo  sarà  di  tipo alare, per avere il miglior sollevamento supplementare  durante  il  moto.  Ciò significa che si potrà decollare e atter‐rare a velocità  inferiore a quella di un normale  aereo  di  dimensioni  simili  in spazi ridottissimi.  Un rotore orizzontale che si trova sul 

lato  inferiore  dell’aereo  potrà    essere usato  sia  per  sollevare  il  velivolo  sia  per muoverlo  in retromarcia e per ab‐bassarlo.  Non  è  tutto.  L’aereo all’occorrenza potrà  anche essere con‐vertito in un potente  hovercraft quan‐do è a terra o in acqua.   «L'ELIO  FORNIRÀ  ALL’AEREO  un  effetto 

come  fosse  un  dirigibile,  rendendo  il veicolo capace di numerosi brevi atter‐raggi e decolli  ‐ ma  con  la  capacità di trasportare  più  carico  di  un  elicotte‐ro»,  dice  Gamaleyev  al  Newscientist. Aggiunge:  «E  la  sua  capacità  di muo‐versi come hovercraft  lo farà atterrare  su  qualsiasi  superficie,  come  acqua  o neve». L’aereo, secondo i suoi costrut‐tori,  viene definito  come perfetto per 

TECNOLOGIA

rifornire  rapidamente comunità  remo‐te, come ad esempio i siti nascenti che spuntano  nell’Artico  a  seguito  delle esplorazioni petrolifere. Con  il proget‐to ESTOLAS  i tecnici si sono addentrati in un  terreno non nuovo  in realtà, ma ancora  ricco di  insidie,  tanto  che  fece fallire un analogo programma di epoca sovietica messo  in  cantiere  sempre  a Riga  nella  prima  metà  degli  anni  ’90 del secolo scorso.  In quegli anni fu co‐struito un simile aereo ibrido ma si era dimostrato  altamente  instabile  nel volo.   QUESTA VOLTA, IL TEAM ESTOLAS è fidu‐

cioso anche grazia ai moderni software  che  dovrebbero  essere  in  grado  di  ri‐solvere i problemi tecnologici  necessa‐ri a superare gli ostacoli dovuti proprio all’instabilità  del  “bizzarro”  aeromobi‐le. Attualmente si sta mettendo a pun‐to  il  modello  nella  galleria  del  vento per poi passare  alla  costruzione di un piccolo prototipo radiocomandato.  Bill Brooks, un  ingegnere della Royal 

Aeronautical  Society  (Raes) di  Londra, dal canto suo afferma che  la chiave di volta per superare  la sfida  è trovare  il metodo di superare  la resistenza crea‐ta dalla pancia piena di elio  in quanto rallenta il veicolo verso il basso.  Ma  c’è  anche  un’altra  domanda  da 

soddisfare  e  non  è  di  secondaria  im‐portanza:  l’aereo  ibrido  funzionerà anche economicamente? (Red)  http://www.newscientist.com/ http://www.estolas.eu/   

UN “AEREO” A ELIO PORTERÀ AIUTO NELLE ZONE PIÙ IMPERVIE

SI LAVORA ALLA COSTRUZIONE DI UNA “MACCHINA” MULTIUSO CHE È AEREO, DIRIGIBILE, ELICOTTERO E HOVERCRAFT

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che  rimangono  liquidi  a  temperatura ambiente e sono adatti per la sintesi di materiali  inorganici.  Essi  sono  unici  in quanto  formati  da  grandi  ioni  che  in‐capsulano piccole particelle e non pos‐sono crescere ulteriormente. Essi sono riciclabili,  facili  da  maneggiare,  non infiammabili e non volatili.   L'ILLUMINAZIONE  RAPPRESENTA  il 19 per 

cento del consumo energetico globale e produce  il 7 per cento di  tutte  le e‐missioni di carbonio. Sostituire  i  tradi‐zionali  dispositivi  per  l'illuminazione con altri più efficienti dal punto di vista energetico potrebbe portare a un calo 

R endere  l'illuminazione  più ecologica  non  è  un'impresa semplice.  In molti  in Europa cercano  di  mostrare  nuove 

vie da seguire. Tra questi attori ci sono anche i soggetti che hanno partecipato al     progetto EMIL (“Exceptional Mate‐rials  via  Ionic  Liquids”),  finanziato dall'UE.   EMIL si è concentrato sul mi‐glioramento  di  tecnologie  rispettose dell'ambiente,  in particolare per appli‐cazioni  nel  campo  delle  celle  solari efficienti  e  delle  fonti  innovative  di luce.  Con  una  sovvenzione  di  avvia‐mento  del  Consiglio  europeo  della  ri‐cerca  (CER), Anja‐Verena Mudring del‐la facoltà di chimica e biochimica della Ruhr‐Universität Bochum  in Germania e il suo team di ricerca ha rivestito con nano  fosfori  a  conversione  di  energia alcuni dispositivi quali diodi a emissio‐ne di luce (LED), celle solari e lampade fluorescenti  compatte  per  testare  il concetto.   LA NUOVA  TECNOLOGIA, che lei afferma 

possedere già un potenziale di merca‐to,  porterà  a  una  più  alta  efficienza energetica e alla produzione più sicura ed ecologica di questo tipo di illumina‐zione.  Mudring  ha  ricevuto  una  sovvenzio‐

ne  “Proof‐of‐Concept”  chiamata  Bri‐ghtEMIL  (“EMIL goes green  ‐ exceptio‐nal materials  from  ionic  liquids  for  e‐nergy  saving  applications  in  photo‐nics”)  per  testare  in  particolare  il  po‐tenziale  di  liquidi  ionici  come  nuovi solventi  per  generare  fosfori  in  nano‐scala.   La squadra di ricercatori che ha  partecipato al progetto ha lavorato per rendere  i  risultati  conseguiti  da  EMIL commerciabili.  I  liquidi  ionici  sono  sali 

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di  due  punti percentuali  del  consumo energetico nel mondo. BRIGHTEMIL ha ricevuto circa 150.000 euro di finanzia‐menti dall'UE e si è concluso a febbraio 2013. EMIL ha ricevuto circa 1 milione di euro di  finanziamenti dall'UE e  si è concluso ad agosto 2013. (Red)  Info http://cord is .europa.eu/pro jects/

rcn/102547_it.html  http://cord is .europa.eu/pro jects/

rcn/87688_it.html  http : / /www. ruhr ‐un i ‐bochum.de/

index_en.htm 

NANO-FOSFORI PER UN'ILLUMINAZIONE AMICA DELL’AMBIENTE