Health Online - 17

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IL PERIODICO DI INFORMAZIONE SULLA SANITÀ INTEGRATIVA gennaio/febbraio 2017 - N°17 IN EVIDENZA BORSA ITALIANA: HEALTH ITALIA SPA, SOCIETÀ LEADER NEL MERCATO DELLA SANITÀ INTEGRATIVA, HA DEBUTTATO SU AIM ITALIA (MERCATO ALTERNATIVO DEL CAPITALE) RICERCA ALIMENTAZIONE MEDICINA E MUSICA AIRC, in corso uno studio anti cancro mirato all’orologio biologico delle cellule malate Progetto EAT, l’educazione alimentare sostenibile del Gruppo San Donato La musico-terapia aiuta a disfarsi della leucemia

Transcript of Health Online - 17

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Il perIodIco dI InformazIone sulla sanItà IntegratIva

HEALTHgennaio/febbraio 2017 - n°17

In evIdenzaborsa ItalIana: health ItalIa spa, socIetà leader nel mercato della sanItà IntegratIva, ha debuttato su aIm ItalIa (mercato alternatIvo del capItale)

rIcerca

alImentazIone

medIcIna e musIca

Airc, in corso uno studio anti cancro mirato all’orologio biologico delle cellule malate

Progetto EAT, l’educazione alimentare sostenibile del Gruppo San Donato

La musico-terapia aiuta a disfarsi della leucemia

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L’allestimento museale è stato progettato per offrire al visitatore un quadro completo ed esaustivo sulla storia delle società di mutuo soccorso. Il percorso si apre con dei pannelli informativi che raccontano, in una sequenza cronologica, il fenomeno del mutualismo e continua con delle grandi teche espositive in cui è racchiusa una notevole varietà di materiale documentario, nonché un ragguardevole insieme di medaglie, spille, distintivi ed alcuni cimeli di notevole rarità, riconducibilli ad oltre duecentro tra enti e società di mutuo soccorso, con sedi in Italia e all’estero.

All’interno del museo è presente uno spazio multifunzionale nel

quale coesistono un archivio storico, una biblioteca e un centro

studi. Inoltre, è stato riservato uno spazio per ospitare ogni forma

d’arte: mostre, concerti di musica e rappresentazioni teatrali.

Previa prenotazione, ogni artista potrà esporre o esibirsi

gratuitamente all’interno dello spazio dedicato.

Il Museo del Mutuo Soccorso, nato dalla volontà di valorizzare la storia delle società di mutuo soccorso, si prefigge di salvaguardare e rendere fruibile al pubblico i beni attualmente in dotazione e di promuovere la conoscenza e la ricerca sul tema della mutualità. Visitando il museo si ha la possibilità di conoscere da vicino le società di mutuo soccorso, le loro tradizioni e l’importanza sociale che hanno ricoperto nelle varie vicende storiche del nostro Paese.

La struttura accoglie i visitatori anche con visite guidate e per le scuole sono pensati percorsi e laboratori didattici tematici. Sono, inoltre, previste aperture straordinarie nelle quali sarà possibile visitare le mostre in corso, assistere agli spettacoli e partecipare ad eventi e attività didattiche

Apertura:Dal lunedì al venerdì previa prenotazione

11.00 - 13.00 | 15.00 - 18.00 Ultimo ingresso 17.30 (ingresso libero)

Info e prenotazioni:+39 337 1590905

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Indirizzo:Palasalute

via di Santa Cornelia, 900060 - Formello (RM)

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health onlIne

perIodIco bImestrale dI InformazIone sulla sanItà

IntegratIva

anno 4° gennaio/febbraio 2017 - n°17

dIrettore responsabIleIng. roberto anzanello

comItato dI redazIonealessandro brigato

mariachiara manopulonicoletta mele giulia riganelli

fabio vitale

redazIone e produzIonefabio vitale

dIrezIone e proprIetàhealth Italia

via di santa cornelia, 900060 - formello (rm)

[email protected]

tutti i diritti sono riservati.nessuna parte può essere

riprodotta in alcun modo senza permesso scritto del direttore editoriale. articoli, notizie e recensioni firmati o siglati

esprimono soltanto l’opinione dell’autore e comportano di

conseguenza esclusivamente la sua responsabilità diretta.

IscrItto presso Il regIstro stampa del trIbunale dI tIvolIn. 2/2016 - diffusione telematican.3/2016 - diffusione cartacea

9 maggio 2016

ImpagInazIone e grafIcagiulia riganelli

tiratura 101.423 copie

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HEALTH

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Potremmo dire che ormai il puzzle si è completato: leggi, norme, disposizioni, in alcuni casi ultracentenarie, in altri ventennali ed in altri ancora emanate negli ultimissimi anni, che regolano la sanità integrativa ed i sistemi di welfare aziendale sono state composte in un quadro di insieme che possiamo sicuramente definire più che soddisfacente.

Ricordiamoci sempre che il modello sanitario italiano è stato per decenni un sistema di riferimento mondiale ed è opportuno constatare che l’evoluzione degli ultimi dieci anni, peraltro elaborata nella stessa direzione da governi bi, o meglio dire tri partisan ha creato un quadro d’insieme che potrà anch’esso essere un riferimento mondiale.

Da un lato abbiamo la sanità pubblica, il primo pilastro, che si sta riorganizzando e dove ci si può oggi concentrare, con il supporto di tutti, sul recupero degli sprechi, che pur ancora ci sono, e sull’efficientamento del sistema organizzativo, che sta procedendo in maniera spedita.

Dall’altro lato abbiamo la sanità integrativa e sostitutiva, il secondo pilastro, che può essere gestita esclusivamente da Fondi Sanitari, Società Generali di Mutuo Soccorso e Casse di Assistenza Sanitaria che, proprio per questo gode di interessanti vantaggi fiscali e consente di sollevare la sanità pubblica da oneri che non sarebbe in grado altrimenti di sostenere.

Infine abbiamo la sanità privata, il terzo pilastro, erogata tramite servizi sanitari a pagamento diretto o polizze assicurative che è un ulteriore opportunità per chi può permettersi di spendere senza badare ai costi.

Se il primo pilastro della sanità pubblica ha l’obiettivo di garantire le fasce più deboli della popolazione e il terzo della sanità privata ha lo scopo di offrire a pagamento servizi sanitari per le fasce meno deboli risulta evidente che l’adeguatezza del nuovo sistema sanitario italiano passa per i Fondi Sanitari, le Società Generali di Mutuo Soccorso e le Casse di Assistenza Sanitaria.

E qui è necessario sottolineare che, affinché sia adeguato, il secondo pilastro, realizzato con il modello mutualistico quindi senza scopo di lucro, presupponga un approccio che permetta solo agli enti che lo seguono in termini di principio assoluto di offrire ai propri associati una garanzia di equità sociale ed economica.

è stato quindi indispensabile che questi enti si organizzassero secondo principi di efficienza gestionale, con strutture reali ed effettive e costituite da specialisti, con processi operativi informatizzati, con personale professionalizzato, con sistemi all’avanguardia per offrire servizi di sanità integrativa e sostitutiva innovativi, interiorizzando e facendo proprie le logiche di servizio all’associato.

Perché l’associato non è un cliente che ha comprato un prodotto ma è parte stessa integrante del sistema sanitario integrativo, è un individuo che si avvale di servizi sanitari ed assistenziali che gli vengono erogati dall’ente a cui ha aderito.

Molti Fondi Sanitari e molte Società di Mutuo Soccorso si sono attrezzate per questo ed oggi il modello italiano di sanità integrativa in molti casi funziona in modo adeguato, è operativo nella sua completezza e ben regolamentato.

In questo contesto si inseriscono le norme per il welfare aziendale, che ripensate in questi ultimi anni, danno ulteriore forza alla sanità integrativa e sostitutiva di secondo pilastro consentendo alle imprese ed ai dipendenti di canalizzare risorse verso le coperture sanitarie di matrice mutualistica con ulteriori vantaggi fiscali, economici ed organizzativi.

Sicuramente si tratta di un vantaggio di valore assoluto per le aziende in termini di gestione delle risorse umane, fidelizzazione dei dipendenti e defiscalizzazione, di un vantaggio significativo per i dipendenti e le loro famiglie in termini di protezione sanitaria, risparmio fiscale e economia famigliare e di un vantaggio importante per lo stato in termini di welfare sociale, bilancio e organizzazione sanitaria.

A questo punto è solo necessario che tutti i cittadini siano opportunamente informati e adeguatamente resi consapevoli per consentire che il modello si sviluppi compiutamente con grande soddisfazione di tutti gli attori coinvolti in termini di diritto alla salute, diritto che, come ricordiamo sempre, è costituzionalmente stabilito.

Anche in questo ambito qualcosa sta cambiando perché le testate giornalistiche stanno affrontando il tema sempre più spesso ed in modo sempre più preciso, il web consente di veicolare sempre più le esperienze di successo, Health Online continua con impegno a diffondere informazioni, il passa parola si sta rapidamente incrementando con il supporto degli enti di sanità integrativa che opportunamente, in alcuni casi, si sono organizzati con figure professionali adeguatamente formate, correttamente regolamentate e giuridicamente coerenti che promuovono i loro servizi mutualistici.

è quindi indispensabile che ogni cittadino, ogni famiglia, ogni dipendente, ogni manager, ogni imprenditore comprenda appieno il valore sociale, strategico, economico, motivazionale, economico e fiscale dei sistemi di sanità integrativa e sostitutiva e di quelli di welfare aziendale perché il puzzle è chiaro, legiferato, organizzato, usufruibile e completo e quindi è sufficiente, oltre che opportuno, aderire a questi programmi per la salvaguardia della salute di tutti noi.

A cura di Roberto AnzanelloedItorIaleaziende, famiglie individui: sanità integrativa

e welfare sono soluzioni ottimali

SOM

MA

RIO

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SOM

MA

RIO

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La storia di Andrea, il Dj che SUOnA COn glI occHI sfidando la SLA

non aprite quella porta. Dimmi cHE vIta vIvI e ti dirò cHE Incubo avraI

Malattie rare: arriva “tu E DucHEnnE”, il sito web che aIuta I gEnItorI

rEflEssologIa plantarE: il benessere del nostro corpo passa anche attravErso I pIEDI

borsa Italiana: HEaltH ItalIa debutta sul mErcato aIm

In evIdenza

19malatI nEll’anIma, cresce il numero dei ragazzI cHE sI suIcIDano. Cosa sta succedendo?

29La sanItà che fa DIscutErE

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SOM

MA

RIO

35Progetto Eat, l’EDucazIonE alImEntarE sostEnIbIlE del Gruppo San Donato

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“ricerca e armonia”. La musIco-tErapIa aiuta a DISFARSI DeLLA LeUCeMIA

lE rIcEttEDElla salutE

AIRC, in corso uno studio anti cancro mirato all’orologIo bIologIco DEllE cEllulE malatE

L’InquInamEnto è una MInACCIA per la salutE DEI capEllI

30Scegliere una buona sanItà con un clIck. Con la start up scEglIErEsalutE è possibile

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HEaltH tIpsSapevi che...

l’occhio pigro è il più frequente disturbo visivo che si manifesta nei bambini, e consiste nell’indebolimento della vista di uno dei due occhi. un facile esercizio da far

fare ai piccoli per capire se soffrono di questo disturbo visivo è coprire con la mano prima un occhio e

poi l’altro e verificare se si vede bene da entrambi. se da uno dei due la visione risulta sfocata, è bene

fare un controllo subito!

a peggiorare la buccia d’arancia è di solito una forma di ritenzione idrica che peggiora quando il microrcircolo non è ben stimolato. una valida disciplina anaerobica, come il pilates, aiuta molto, migliorando postura e circolazione. e, in questo modo, l’aspetto generale delle gambe.

oltre ad avere un ruolo essenziale nell’aumentare le difese immunitarie, grazie alla sua capacità di aumentare la proliferazione

dei leucociti o globuli bianchi che hanno il ruolo di difenderci dagli agenti patogeni responsabili dei malanni di stagione, la vitamina c

ha una straordinaria azione antiossidante.

per ridurre i fastidi dovuti alla sindrome dell’occhio secco, è bene evitare ambienti troppo secchi e scarsi di umidificazione e utilizzare occhiali da sole in caso di forti esposizioni a raggio uva o uvb o in caso di ambienti ventosi o polverosi. È inoltre importante seguire una alimentazione ricca di vitamina b3, b6, b12, omega 3/omega 6 e bere almeno un litro e mezzo di acqua fuori dai pasti principali.

l’ananas è un bruciagrassi naturale ed agisce efficacemente, permettendo di liberarsi dalla cellulite. contiene la bromelina, che aiuta a digerire più

facilmente le proteine, accelerando il metabolismo e contrastando le infiammazioni.

Il pepe nero favorisce la digestione e stimola il metabolismo; inoltre, secondo uno studio pubblicato sul Journal of food and chemical toxicology, i componenti alcaloidi della piperina aiutano i processi cognitivi e il buon funzionamento del cervello, con un’azione antidepressiva.

l’acquagym è un allenamento completo, che non pesa sulla colonna vertebrale: infatti, può essere praticata anche da chi è in forte sovrappeso e dalle donne in gravidanza.

Il kiwi protegge l’apparato

cardiovascolare, in particolare le

arterie: il merito è dell’acido proteico,

che combatte il colesterolo

cattivo, aiuta la circolazione e tende

a regolarizzare la pressione del

sangue.

l’ecografia di cute e sottocute è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni – onde sonore ad alta frequenza innocue per il corpo umano e i suoi tessuti – per “vedere” e studiare le lesioni della pelle e dei tessuti sottostanti. serve a valutare le dimensioni di una tumefazione cutanea o sottocutanea, il suo sviluppo in profondità e i rapporti con strutture

profonde e vasi sanguigni.

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Reflessologia plantare: il benessere del nostro corpo passa anche attraverso i piedi

a cura dinicoletta mele

A chi non piace rilassarsi con un massaggio ai piedi? Al di là

del piacere, la riflessologia plantare è in grado di apportare

benefici al nostro organismo.

è una tecnica antica, naturale e non invasiva, basata sulla

digitopressione.

In Italia se ne trovano cenni nel 1500 grazie allo scultore

benvenuto cellini il quale, affetto da dolori diffusi al corpo,

si è fatto trattare con “robuste” pressioni sulle dita delle

mani e dei piedi.

nel tempo la riflessologia plantare si è affermata non solo

come tecnica, ma anche come metodo e arte.

Qual è il suo obiettivo principale? Secondo gli esperti

è quello di far scattare i meccanismi che portano

all’omeostasi, cioè a uno stato di equilibrio dei processi

che regolano l’organismo. per saperne di più abbiamo

intervistato Ivana Cariddi, Presidente della Federazione

Italiana reflessologia plantare, fIrp, istituzione presente sul

territorio italiano da oltre 30 anni.

quali sono i benefici dal punto di vista psicofisico?

“la reflessologia ha un effetto rilassante, favorisce la

normalizzazione dei vari sistemi dell’organismo e in generale

produce un effetto rigenerante”.

non è solo un metodo e una tecnica ma anche arte,

ovvero?

“Le basi tecniche e metodologiche sono fondamentali,

ma sono anche necessarie intuizione e creatività come in

ogni situazione che ci pone in relazione con un altro essere

umano”.

chi è e quando affidarsi al reflessologo professionista? qual

è il rapporto che si instaura con lo specialista?

“la reflessologia plantare aiuta quando si ha una

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sensazione di malessere generale, è un sostegno in caso

di problemi specifici e relative terapie, è utile per gli effetti

derivanti dallo stress.

Il reflessologo è colui che aiuta il nostro corpo a

recuperare la sua naturale capacità

di autoregolazione, attraverso la

stimolazione dei punti riflessi situati

sul piede (e anche sulla mano), cui

corrispondono i vari organi e apparati.

Il rapporto con il cliente deve basarsi

sulla fiducia che spesso stimola la

confidenza. È quindi necessario mettere

la persona nelle migliori condizioni

possibili perché si senta accolta”.

Qual è il percorso?

“Si parte da un’indagine che somma

le informazioni ricevute dalla persona

a quelle ottenute dal piede attraverso

i primi trattamenti. Questi dati

permettono al reflessologo di mettere

a punto un iter personalizzato che verrà seguito durante

i trattamenti e modificato in base alle necessità che

verranno a manifestarsi nel tempo”.

ci sono patologie che traggono beneficio da questa

tecnica?

“La reflessologia plantare non si sostituisce mai alla pratica medica. agendo a beneficio dell’equilibrio psicofisico

della persona può essere un valido sostegno in molti casi.

In ogni caso, il bravo reflessologo non interferisce mai con

la terapia stabilita dal medico”.

Un buon massaggio ai piedi aiuta a contrastare lo

stress. Infatti, secondo l’università di Harvard, migliora

la circolazione complessiva nell’organismo, stimola la

muscolatura e ne riduce l’irrigidimento. L’Università ha

anche realizzato un vademecum per chi desidera praticare

un auto-massaggio. I passaggi sono semplici:

Signora Cariddi, cosa ne pensa? è possibile trarre dei

benefici anche senza l’aiuto di un reflessologo?

“Massaggiarsi i piedi è sicuramente una buona abitudine,

come fare attenzione a usare scarpe

comode. Questo però non può certo

sostituire il lavoro del reflessologo che

utilizza una tecnica sviluppata in anni di

studio ed è in grado di mettere a punto

un percorso sulle esigenze specifiche

della persona che ha di fronte”.

Il riflessologo è un professionista che

segue corsi di formazione come quelli

organizzati dalla Federazione Italiana

reflessologia plantare. quali sono i vostri

principali obiettivi?

“le finalità della fIrp sono promuovere

la conoscenza e la diffusione della

reflessologia plantare, sostenere e

sviluppare le competenze e gli interessi

dei professionisti della reflessologia. tutto questo lo facciamo

attraverso varie attività che vanno dalla formazione a vari

livelli e in linea con le norme stabilite dagli organi istituzionali,

all’organizzazione di eventi culturali per i soci, ad attività di

promozione verso il pubblico e altro ancora.

Ovviamente alla base del nostro agire c’è il rispetto di un

codice deontologico che diventa una guida per tutti i

nostri associati”.

Quali sono i suoi consigli?

“Le classiche regole del buon vivere sono ormai note:

attività fisica, alimentazione corretta, controllo della

respirazione, etc. Quello a cui forse si dà meno attenzione è

dedicare del tempo al recupero energetico e alla gestione

dello stress nella vita quotidiana. In questo, i trattamenti

di reflessologia plantare, ricevuti con cadenza regolare,

sono un aiuto efficace. È importante però affidarsi a mani

esperte nel settore, che sapranno indicare i tempi e i modi

per trarne i migliori benefici”.

I piedi sono una parte del nostro corpo molto importante

che va “coccolata” per ridurre lo stress, acerrimo nemico

della società 2.0.

Seguire un percorso con un professionista è sicuramente

un aiuto efficace per ottenere dei benefici psicofisici, ma

non dimentichiamo di massaggiare i nostri piedi prima di

cadere tra le braccia di Morfeo.

Sedersi comodi, piegare la gamba sinistra e appoggiarla sulla coscia destra dopodiché procedere con un leggero massaggio su tutta la lunghezza del piede, compresi

dita e talloni, aiutandosi con una crema. Dopo la prima fase rilassante

è possibile continuare con un massaggio più energetico. ripetere

anche con l’altro piede. Il consiglio è quello di praticarlo prima di andare

a dormire.

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a cura dimariachiara manopulo

Quando una malattia rara, ancora senza una cura

definitiva, come la distrofia muscolare di Duchenne,

colpisce un figlio, la paura è di solito la prima reazione

nei genitori. Si fanno tante, tantissime domande, a cui da

soli non riescono a rispondere. L’esperienza di chi ha già

vissuto questi momenti può sicuramente aiutarli. Anche per

questo, sono nati online siti appositi, specializzati, dove si

possono reperire informazioni e ci si può scambiare consigli

e opinioni.

tra questi, c’è anche il portale “tu e duchenne” (www.

duchenneandyou.it), realizzato dall’azienda Ptc

Therapeutics, impegnata nella ricerca di nuove terapie per

questa rara malattia. Il portale è disponibile in varie lingue,

anche in italiano, e si propone come strumento di aiuto

e di supporto per i genitori e per chi è costantemente a

fianco dei malati.

che cos’è la distrofia muscolare di Duchenne? come

evolverà? Cosa possono fare i genitori, la scuola, gli

amici? Come si devono comportare? Il sito cerca di

dare una risposta a tutte queste domande, utilizzando

un linguaggio semplice, ma preciso dal punto di vista

scientifico, e soprattutto basandosi sull’esperienza di chi

ha già affrontato questa malattia, come medico o come

familiare.

la distrofia muscolare di Duchenne è una malattia muscolare progressiva, causata dalla mancanza – per mutazione genetica - di distrofina, che colpisce soprattutto

i bambini maschi (possono esserne affette anche le bimbe,

che però di solito non subiscono gli effetti completi della

malattia). la distrofina è una proteina fondamentale per

la stabilità strutturale dei muscoli, del diaframma e del

cuore, garantendone la salute e il corretto funzionamento.

L’indebolimento dei muscoli peggiora nel tempo e

comporta difficoltà nelle funzioni fisiche: si fa fatica a stare

in piedi, a camminare e, nelle fasi successive, a respirare.

Con il deteriorarsi di queste funzioni, il malato ha sempre

più difficoltà a eseguire le attività di tutti i giorni, e piano

Malattie rare: arriva “tu e duchenne”, il sito web

che aiuta i genitori

13

fonte: jamanetwork.com

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piano può arrivare a perdere la sua indipendenza.

I bambini affetti da duchenne appaiono in salute al momento della nascita, ma raggiungono molto più tardi rispetto agli altri bambini i traguardi importanti dello sviluppo, come sedersi, camminare e parlare.

Solitamente, tra i 2 e i 5 anni, i piccoli affetti da Duchenne

iniziano a mostrare i segni e i sintomi più evidenti della

malattia. negli anni successivi possono poi insorgere

complicazioni polmonari o cardiache, anche letali.

tra i sintomi della Duchenne ci possono essere:

• cadute frequenti

• Ingrossamento del polpaccio

• problemi di apprendimento e comportamentali, tra cui

scarsa attenzione e problemi di memoria

• ritardo nello sviluppo della parola

• ritardo nello sviluppo motorio

• Insolita andatura dondolante

• Difficoltà a stare al passo con gli

altri bambini durante il gioco e le

attività fisiche

• riflessi indeboliti

• Difficoltà di respirazione.

La malattia ha sostanzialmente

quattro fasi. nella fase iniziale

compaiono i primi sintomi, ed è

importante iniziare ad eseguire i

primi controlli regolari. nella seconda

fase camminare diventa sempre

più difficile, e i segni della malattia sempre più evidenti. È

importante già da ora il monitoraggio dei muscoli cardiaci

e respiratori. Con la terza fase, la maggior parte dei

malati non riesce più a camminare e ha bisogno di una

sedia a rotelle motorizzata. Con la quarta e ultima fase,

si aggiungono problemi importanti agli arti superiori e alla

postura. Potrebbero inoltre essere necessari farmaci per il

cuore e un supporto respiratorio.

la diagnosi precoce è importantissima: prima vengono

avviate le strategie di trattamento e gestione, maggiore è

la possibilità di preservare la forza e la funzione muscolare

per un periodo di tempo più lungo. Inoltre, fare il prima

possibile i test genetici può servire a capire la mutazione

specifica che ha causato la malattia, offrendo la possibilità

di gestirla con un approccio più mirato.

Ogni anno, nel mondo, la Duchenne colpisce circa 1

bambino su 3.600-6.000. Un tempo, chi veniva colpito

difficilmente superava i vent’anni. ma oggi, grazie ai

progressi della ricerca, l’aspettativa di vita è notevolmente

più alta e si sta facendo il possibile per trovare soluzioni

terapeutiche sempre più avanzate.

Attualmente, le strategie di gestione della malattia si

concentrano sul mantenimento della funzione muscolare

il più a lungo possibile e sulla gestione dei sintomi. I

farmaci utilizzati sono prevalentemente i corticosteroidi.

non affrontano le cause, ma aiutano nella gestione dei

sintomi, preservando la forza muscolare e il movimento

e riducendo la possibilità di avere complicanze come la

scoliosi o problemi di respirazione. Importanti sono anche

gli integratori, per mantenere le ossa forti, la fisioterapia, i

tutori, l’esercizio fisico regolare.

I bambini affetti da duchenne devono restare quanto più possibile indipendenti. È importante che abbiano degli hobby e seguano le loro passioni. Il tutto – come

ha sottolineato l’Osservatorio Malattie Rare - senza mai

dimenticare che anche l’equilibrio psicofisico dei genitori è

essenziale per far fronte al particolare impegno che questa

malattia richiede loro.

nel portale si possono leggere tantissimi consigli: fare

un elenco di amici, parenti e altre persone vicine alle

quali chiedere aiuto, perché molti vorrebbero dare una

mano ma potrebbero non sapere come. non bisogna

farsi assorbire completamente dal

ruolo di caregiver: non trascurare

la salute, mangiare in maniera

corretta e fare regolare attività

fisica è fondamentale. gli affetti da duchenne devono fare una vita il più possibile normale: avere amici, studiare. Insomma, non devono chiudersi tra le mura domestiche.

“Molto probabilmente - si legge nel

portale- le persone intorno a te non

conoscono la Duchenne. Spesso

le persone non sanno come reagire e possono aver paura

di ciò che non conoscono. Parlando a parenti, amici e

insegnanti della Duchenne e del suo sviluppo, le persone

che circondano te e tuo figlio possono sentirsi più a loro agio.

Quando parli della Duchenne ai bambini, per esempio ai

fratelli o agli amici di tuo figlio, fallo in modo che possano

comprendere ed essere pronti al modo in cui possono

esserne influenzati. Illustra il modo in cui la Duchenne avanza

e come verrà trattata. Lascia che esprimano le loro emozioni.

Incoraggia i bambini a trattare tuo figlio nel modo più normale

possibile. ricorda loro che tuo figlio è costituito da molto più

che la semplice diagnosi della Duchenne. tuo figlio ha sogni

e passioni, proprio come loro”.

Gli insegnanti devono essere coinvolti. A seconda dell’età,

il piccolo paziente avrà esigenze particolari anche a

scuola. è importante che sia spiegato ai maestri quali

sono i sintomi della malattia, trovare insieme soluzioni per

farlo partecipare alle gite, all’ora di educazione fisica, e,

soprattutto, farlo sentire il più possibile a suo agio.

nel portale “tu e Duchenne” è spiegato anche come

trovare un medico che tratti la malattia: l’elenco dei centri

specializzati si può trovare sul sito dell’Associazione italiana

di miologia (www.miologia.org).

Per maggiore supporto, i familiari dei malati possono anche

contattare due associazioni: Parent project onlus (www.

parentproject.it) e UILDM (www.uildm.org).

Page 15: Health Online - 17

La Selvotta Suite è un’elegante Guest House nel cuore del Parco di Vejo, a pochi chilometri dallo storico comune di Formello ed a soli 17 Km a nord della città di Roma.

La bellezza del bosco di querce e la vicinanza al Parco della Selvotta rendono questa location unica nel suo genere, offrendo un’oasi di pace per varie specie di animali la cui compagnia sorprenderà piacevolmente i propri ospiti.

La camere, curate nei dettagli in forme e colori, dispongono tutte di servizi privati con doccia, asciugacapelli, TV, riscaldamento autonomo, aria condizionata, frigobar, cassaforte e Wi-Fi free. Su richiesta inoltre, è possibile usufruire del servizio lavanderia.

www.laselvottasuite.it | [email protected] della Selvotta, 23 | 00060 | Formello (RM)

Page 16: Health Online - 17

16

non aprite quella porta. Dimmi che vita vivi e ti dirò che incubo avrai

a cura dialessandro notarnicola

Un adulto su due soffre di incubi notturni, di fastidi che

nel corso della notte generano disagi di qualsiasi genere

i quali provocano a loro volta insonnia prima e un

malumore crescente nel corso della giornata. Per decenni

antropologi ed esperti di psicologia hanno cercato di

determinare la genealogia dell’incubo che, stando alla

sua radice etimologica risalente al latino tardo del XIV

secolo, significherebbe “spirito maligno che sta sopra”

(incubus deriva dal verbo incubare). Almeno una volta

nella vita questo spirito non solo è venuto a farci visita ma

ha anche condizionato – certamente in peggio – il nostro

stato d’animo.

Persino il cinema si è interessato a questo particolare

fenomeno della mente umana: ricordiamo film come

“Incubo finale”, film horror del 1998 con protagonista

Julie, una ragazza perseguitata da incubi e allucinazioni,

“nightmare - Incubi”, pellicola horror e di fantascienza del

1983 in cui un ragazzo finisce con l’essere catturato dal

suo videogioco preferito, “nightmare - Dal profondo della

notte”, pellicola horror del 1984 di Wes craven di grande

suggestione psicologica, e ancora “monster & co.”,

divertente pellicola d’animazione prodotta dalla Pixar con

protagonisti i mostri degli incubi dei bambini.

È proprio dall’infanzia che l’inquietudine notturna prende

avvio, quella fase della vita in cui tutto sembra essere

intrappolato nel buio, come fosse uno spazio così ampio

da contenere ogni paura e ogni singola angoscia. nel

prodotto d’animazione arrivato nei cinema nel 2001, al

centro di tutto ci sono le porte che rappresentano una

sorta di frontiera tra il bene e il male, e cioè tra l’abitazione

che come un nido rassicura e protegge e il mondo dei

mostri che notte tempo spaventano rubando la serenità

del sonno ai “cuccioli di uomo”. Dalla fantasia alla realtà,

pertanto, è davvero un attimo, tanto che diverse scoperte

hanno appurato che le paure sedimentano nelle mente

dell’uomo nella prima fase della crescita, tra i 3 e i 10 anni,

Page 17: Health Online - 17

17

cioè negli anni in cui il bambino si abitua a vedere il mondo

esterno con i propri occhi.

Crescendo, inoltre, l’origine dei sedicenti sogni inquietanti

non è più sita in paure infantili generate da una fervida

immaginazione ma ha a che vedere con momenti

particolari che scandiscono la giornata, con patologie, o

con il modo con cui si affronta quotidianamente la propria

vita. nella fase adulta, quindi, gli incubi si verificano con

maggiore frequenza durante la fase Rem (Rapid eyes

movements) del sonno, tipica soprattutto delle prime ore

del mattino anche se non è escluso che si ripetano più

volte durante la notte, facendo

ritornare lo stesso tema.

Secondo l’American Sleep

association, lo studio “the

reinterpretation of dreams” del

neuroscienziato finlandese antti

revonsuo e il libro “trauma

and dreams” di Deirdre barrett,

una delle cause degli incubi

potrebbe essere una cena

troppo abbondante: pietanze

condite oltremodo, o un

pasto completo di più portate

possono attivare il metabolismo,

aumentare la temperatura corporea e stimolare l’attività

cerebrale, causando sogni irrequieti.

Per riposare meglio, d’altra parte, gli esperti consigliano di

diminuire le dosi di caffeina già a partire dal pomeriggio e

di andare a dormire dopo almeno un paio d’ore dalla fine

dell’ultimo pasto magari dopo aver mangiato una banana

o un bicchiere di latte che attenuano l’appetito.

altre cause invece sono riconducibili alla scarsa presenza

di sonno dovuta spesso all’assenza di un ciclo sonno-

veglia abitudinario. Se infatti una notte si dorme poco,

in quella successiva con ogni probabilità potrà esserci il

rischio di sognare troppo ed intensamente essendo le fasi

rem prolungate. anche la visione di film horror potrebbe

ostacolare il sonno tranquillo, o ancora il troppo stress

dovuto a una giornata – o a una serie di giornate – frenetica.

“L’attività onirica trae spunto dalle preoccupazioni

quotidiane”, argomenta a tal riguardo antti revonsuo,

professore di Scienze cognitive all’Università di Skoevde,

in Svezia, aggiungendo che gli incubi avrebbero, infatti,

la funzione di riprodurre gli scenari difficili che potrebbero

capitare nella vita per allenare l’uomo a reagire di fronte

alle criticità, trovando più velocemente una soluzione.

Infine, un altro elemento che potrebbe contribuire alla

mancanza di un sonno sereno sarebbe rappresentato

da eventuali malattie o da patologie come epilessia,

broncopneumopatia cronica ostruttiva, apnee notturne,

sindrome delle gambe senza

riposo, ma anche di alcuni

disturbi psichiatrici, come ansia,

depressione, disturbo post-

traumatico da stress, attacchi

di panico.

l’errore più diffuso e da molti

ritenuto come una vera e

propria soluzione salva-sonno è

la somministrazione di farmaci.

Molti uomini e donne, infatti,

ritengono che assumendo

medicinali ansie e malumori

scompaiano garantendo un

sonno sereno. In realtà, alcuni farmaci sono noti proprio

per contribuire all’insorgenza degli incubi. I medicinali che

agiscono sulle sostanze chimiche presenti nel cervello,

come gli antidepressivi e i narcotici, sono spesso associati

agli incubi. Anche i farmaci non psicotropi, tra questi vi

sono alcuni atti a trattare la pressione sanguigna, possono

causare incubi nell’adulto. La cessazione dell’assunzione

di farmaci e sostanze, tra cui alcol e tranquillanti, può

provocare la comparsa di incubi. nel caso in cui si noti

una variazione nella ricorrenza degli incubi, a seguito di

un eventuale cambiamento alla terapia farmacologica, è

preferibile consultare uno specialista perché è vero che “il

sogno della ragione genera mostri” ma è anche vero che

senza dormire al mattino si diventa poco razionali e molto

emotivi.

CARDEACASSA MUTUA

La forza di un sistema mutualistico è determinata dalla consapevolezza che la contribuzione di ogni singolo Socio produrrà un vantaggio comune a tutti, senza arricchire soggetti terzi che si limitano a calcolare il rischio e, di fatto, a scommettere sulla nostra salute, peraltro a fine di lucro.

Una mUtUa che tUtela, Una mUtUa che previene,Una mUtUa che Unisce!

www.cassamutuacardea.org [email protected]

Page 18: Health Online - 17
Page 19: Health Online - 17

19

a cura dinicoletta mele

I ragazzi si uccidono. Gli ultimi dati sono allarmanti: su 4mila

suicidi all’anno, il 12% vede protagonisti giovani sotto i 20

anni.

I recenti fatti di cronaca fanno riflettere: la lettera di

Michele, il dramma del giovane di Lavagna e del 22enne

di rovigo che ha scelto di morire il giorno prima della (finta)

laurea, sono solo alcune delle tragiche storie che abbiamo

sentito nelle ultime settimane. nel nostro Paese il suicidio è

la seconda causa di morte tra i ragazzi sotto i 20 anni. Cosa

sta succedendo?

Lo abbiamo chiesto al Prof. Armando Piccinni, Presidente

della fondazione brf onlus, Istituto per la ricerca scientifica

in Psichiatria e neuroscienze.

La seconda causa di morte per gli adolescenti, dopo gli

incidenti stradali, è il suicidio. cosa significa?

“è problematico individuare un elemento che possa dare

una risposta univoca a questa domanda. Il fenomeno è

complesso ed è sicuramente determinato da una serie

di fattori che si intrecciano inestricabilmente tra loro per

dare un risultato di tale gravità. Le differenze tra i ritmi della

malati nell’anima, cresce il numero dei ragazzi che si suicidano.

Cosa sta succedendo?

19

Page 20: Health Online - 17

20

società attuale confrontati

con quelli di solo 100 anni

fa sono enormemente

più veloci, le richieste e le

sollecitazioni che i giovani

oggi ricevono possono

essere un elemento

positivo per la crescita e

lo sviluppo del cervello,

ma anche una pericolosa

fonte di stress, che in alcune

situazioni ambientali

p a r t i c o l a r m e n t e

sfavorevoli o in alcuni

soggetti specificatamente

predisposti può diventare

talmente intollerabile

da arrivare ad un gesto

così estremo. L’interazione tra il soggetto e l’ambiente

circostante nelle fasi di vita precedenti è anche molto

importante in quanto modifica la costituzione mentale del

soggetto e lo predispone ai comportamenti successivi”.

Come può arrivare un giovane di soli 16 anni, nel pieno

della sua giovinezza, a togliersi la vita?

“L’adolescenza è un momento in cui le emozioni hanno

una forza possente e straordinaria, che trasforma gli eventi

della vita in situazioni assolute, definitive come se fossero

irrimediabili, insanabili, con conseguenze che dureranno

tutto il resto della vita.

non esiste a questa età, almeno nella maggioranza degli

adolescenti, la capacità di relativizzare gli eventi. Il motivo

per cui ciò avviene è da ricondurre a diverse cause, una

tra queste è la mancanza

di un archivio di esperienze

passate sufficientemente

ampio da poter utilizzare

come termine di confronto

per la situazione presente.

L’evento non riceve in

questo modo nessuna

guida di comportamento.

In questo ambito trova

facilmente spazio

lo smarrimento, la

disperazione e l’impulsività

dei gesti, che possono

andare dalla perdita del controllo fino al gesto estremo di

togliersi la vita”.

La depressione è un male che sta colpendo le nuove

generazioni. Cosa sta succedendo?

“Gli adolescenti ed i

giovani, specie nel mondo

occidentale, si trovano

per la prima volta in una

condizione di solitudine.

I genitori spesso sono al

lavoro tutto il giorno. non

esistono più nelle nostre

case gli spazi per ospitare

i nonni o gli anziani

del nucleo familiare.

Complessivamente ci

sono meno guide, meno

esempi da seguire o a cui

opporsi, in generale meno

possibilità di confrontarsi

per imparare e per

comprendere in quale

direzione dirigere il proprio comportamento e la propria

vita.

Ampliare il discorso alla società odierna ed alle sue

problematiche, con la perdita dei valori morali, religiosi,

tradizionali completa ma complica molto il quadro”.

La società moderna è digitalizzata. Che ruolo giocano i

social media?

“I social media giocano oggi un ruolo fondamentale

nella vita della nostra società ed in particolare degli

adolescenti e dei giovani. Oltre ad essere un punto di

incontro nuovo, un luogo di confronto ed apprendimento

che sostituisce quelli persi nell’ambito della famiglia e dei

vecchi nuclei di aggregazione, i social network possono

diventare uno spazio di confronto duro. Il luogo virtuale

a volte si dimostra spietato

e, per quanto possa essere

metabolizzato da parte di

un adulto, può purtroppo

diventare la fonte di una

irrimediabile tragedia per

un adolescente”.

Come si possono evitare

drammi come quelli

accaduti di recente?

“Dobbiamo imparare ad

ascoltare i ragazzi, cercare

di percepire i campanelli

d’allarme che lanciano e non sottovalutarne il disagio.

Paradossalmente proprio in questo momento di crisi della

scuola, della famiglia, della società, sarebbe necessaria

la massima attenzione da parte degli educatori, dei

genitori, delle strutture sociali per aiutare quei giovani che

Page 21: Health Online - 17

Direzione operativa eD

organizzazione Back office

consulenza mirata per costituzione

o restyling societario

assistenza soci DeDicata aD hoc

con numero verDe e personale DeDicato

health service proviDer con 1560

strutture sanitarie sul territorio

marketing e strategie Di

comunicazione ai soci

organizzazione Di convegni

nazionali Di settore

formazione personale interno

eD incaricati al contatto

con i soci

social meDia strategist per una

comunicazione al passo con i tempi

consulenza per compliance e policy interna

consulenza giuriDica e fiscale

operation per la gestione Dei

regolamentiapplicativi

assistenza, realizzazione piattaforme,

siti weB eD aree intranet

Dati, stuDi e ricerche sul monDo

Della sanità integrativa

ansi, associazione nazionale sanità integrativa, nasce dalla volontà di alcuni primari fondi sanitari di creare non solo un’associazione di categoria “indipendente”, ma anche un interlocutore qualificato che si renda portavoce attivo tra istituzioni, sistema sanitario nazionale e fondi sanitari integrativi.

ansi vuole diventare il soggetto capace di tutelare, aggregare e sostenere le diverse forme mutualistiche operanti in italia, che garantiscono la salute di circa ¼ della popolazione italiana.

“Auspichiamo il benessere e la salute per tutti i cittadini, come diritto fondamentale dell’uomo

e patrimonio sociale della collettività”

www.sanitaintegrativa.org [email protected]

sia perché hanno una struttura personale più vulnerabile,

sia perché vivono condizioni ambientali particolarmente

difficili hanno più bisogno di essere compresi e sostenuti.

Il sostegno e la vicinanza ai giovani manca, o in tante

situazioni è insufficiente nei differenti piani di intervento”.

Quali sono i campanelli d’allarme da non sottovalutare?

“I segnali da cogliere possono essere di natura differente

e vanno dai sintomi fisici - come stanchezza, fiacchezza

muscolare, facile esauribilità agli sforzi, mal di testa,

disturbi digestivi e gastro-intestinali, rallentamento

motorio, ridotta mimica facciale, dolori muscolari –

a sintomi comportamentali - come tristezza, pianto

frequente anche per futili motivi, irritabilità, intolleranza

a situazioni normalmente tollerate, riduzione del

rendimento scolastico, tendenza ad isolarsi, riduzione

o aumento dell’appetito con conseguente riduzione

o incremento del peso, minore produzione verbale,

comportamenti insoliti o bizzarri; sbalzi di umore tra la

tristezza e l’euforia o l’irritabilità, disturbi del sonno come

risveglio mattinale precoce o presenza di numerosi

risvegli durante la notte o tendenza ad addormentarsi

molto tardi con l’incapacità a risvegliarsi al mattino,

aumento complessivo del numero delle ore di sonno.

Spesso si ritrovano sintomi ideativi come tristezza,

apatia abulia, appiattimento affettivo, aumento della

tendenza a rimuginare con il pensiero, riduzione della

memoria, riduzione delle capacità di attenzione o

concentrazione, pensieri rivolti prevalentemente al

passato, senso di inesorabiltà della condizione attuale,

idea di inguaribilità”.

lei è il presidente dell’Istituto per la ricerca scientifica in

psichiatria e neuroscienze, fondazione brf onlus, quali

sono le vostre finalità?

“La Fondazione mira a promuovere le conoscenze

nell’ambito delle neuroscienze. Portiamo avanti studi,

realizziamo convegni e conferenze, ci impegniamo per

tendere una mano alle numerose persone che soffrono

ogni giorno nel nostro Paese a causa di un disagio

mentale.

Il programma della fondazione si realizza attraverso: la

promozione la divulgazione e la diffusione della cultura,

delle innovazioni e delle conquiste che riguardano

il cervello; l’approfondimento della conoscenza

delle malattie mentali mediante la progettazione

e l’esecuzione di protocolli di ricerca; l’incontro

di studiosi provenienti da differenti discipline delle

neuroscienze con l’obiettivo di favorire l’integrazione

delle conoscenze e la collaborazione multidisciplinare

in ambiti di ricerca comuni e l’istituzione di centri di

eccellenza per il trattamento di disturbi psichiatrici rari

o complessi che trovano risposte deboli nell’ambito

dell’attuale organizzazione sanitaria”.

Page 22: Health Online - 17

Coopsalute è una cooperativa che nasce dalla volontà di costituire un unico punto di incontro tra la domanda e l’offerta di prestazioni e servizi socio- sanitari-assistenziali.

Peculiarità di Coopsalute è infatti quella di stipulare accordi e convenzioni con società di Mutuo Soccorso, Casse di Assistenza, Fondi Sanitari e Compagnie di Assicurazione da un lato e Cooperative, Società di Servizi e liberi professionisti dall’altro.Essere Cooperativa significa agire insieme per il benessere dell’ individuo e il miglioramento della qualità della vita, in un’ottica solidaristica e mutualistica.

Il primo network italiano dedicato all'assistenza domiciliare e a tutti quei servizi pensati e costruiti intorno alle esigenze dell'utente.

Coopsalute S.C.p.A. [email protected] www.coopsalute.org

Nello scenario socio-economico attuale, riveste un ruolo sempre più di rilievo l’assistenza domiciliare, rivolta ad anziani, disabili, malati e a chiunque si trovi a vivere particolari condizioni di fragilità. Per agevolare il paziente e la sua famiglia in termini di confort e privacy, è importante che tale prestazione sia svolta nel rispetto e nel mantenimento delle massime condizioni qualitative e con assoluta professionalità. Coopsalute assicura tali peculiarità, mediante un’accurata selezione su tutto il territorio nazionale degli erogatori di tali prestazioni, per poter poi formulare pacchetti di prestazioni e servizi ad hoc, da offrire ai suoi convenzionati.

Monitorando costantemente il mercato e i suoi mutamenti e i cambiamenti dei bisogni della collettività, Coopsalute, plasmandosi attorno ad essi, riesce a fornire prestazioni sempre innovative e attuali garantendo anche il costante supporto della sua Centrale Salute H24.

Coopsalute, convenzionata tra l’altro con oltre 20 Fondi Sanitari, casse di Assistenza e Società di Mutuo Soccorso, fruitori dei suoi servizi, intende proseguire la sua crescita, divenendo il principale punto di riferimento per tutti gli attori dello scenario socio-sanitario-assistenziale, il “regista” attraverso il quale le parti si incontrano, nel soddisfacimento di bisogni condivisi.

800 598 635

Centrale Cooperativa(riservato agli Assistiti)

06 90198069

info e ufficio convenzioni

aderente Aaderente Baderente Caderente D

aderente Aaderente Baderente Caderente D

aderente Aaderente Baderente Caderente D

aderente Aaderente Baderente Caderente D

L'assistito si affida a CoopsaLute per la propria esigenza sanitaria.

CoopsaLute si occupa di reperire, all'interno del suo network, le prestazioni richieste.

L'assistito usufruisce del servizio adatto alle proprie necessità.

Page 23: Health Online - 17

23

a cura dialessandro brigato

Andrea ha 29 anni, da 4 è malato di SLA da 4. La malattia

gli ha tolto la possibilità di muoversi, ma non la sua grande

e innata passione per la musica. “Ho perso il movimento,

ma con gli occhi riesco a fare (quasi) tutto”, dice sempre.

ed è davvero così: grazie ad un nuovo puntatore oculare

riesce persino a mixare i brani con gli occhi ed ha potuto

così riprendere l’attività di deejay. Il puntatore “è la mia

finestra sul mondo, la mia finestra sulla musica”, ha detto.

Ha creato una pagina facebook, “con gli occhi”, per

cercare persone che, come lui, utilizzano soltanto gli occhi

e che abbiano voglia di creare un progetto musicale.

“my window on the music” è

il suo primo singolo: da poche

settimane è scaricabile su

Itunes, e tutto il ricavato sarà

devoluto alla ricerca sulla

SLA: “spendendo la cifra che

quotidianamente pagate per

un caffè potete fare qualcosa

di grande, di grandissimo.

troviamo insieme la cura per la

Sla e, nel frattempo, ascoltiamo

bella musica!”. Ha tanti sogni,

Andrea, come quello creare

una associazione per aiutare

tutti i malati più sfortunati. ma

anche, perché no, partecipare

ai più grandi festival del mondo.

Per conoscerlo meglio, e

cercare di capire quanto

davvero la sua passione per la musica e l’aiuto della

tecnologia gli siano stati d’aiuto nella lotta contro la

malattia, lo abbiamo intervistato.

Andrea, prima di chiederti chi sei oggi, ci racconteresti di

chi era Andrea 5 anni fa?

“ero un ragazzo come tanti altri. Studiare non mi è mai

piaciuto, dunque, dopo aver acquisito la licenza media

inferiore, ho iniziato a lavorare nell’impresa edile di mio

zio, impegnandomi al massimo affinché un giorno potessi

aprire la mia di azienda. Lavoravo molte ore al giorno,

ma riuscivo comunque a dedicare del tempo alla mia

ragazza, che ho conosciuto quando avevo 18 anni e lei

16, ai miei moltissimi amici e all’allenamento in piscina. Le

mie passioni principali erano i viaggi (me ne concedevo

qualcuno all’anno), i motori ed ovviamente la musica”.

Poi un giorno è successo qualcosa di diverso, ci puoi

raccontare come hai vissuto i primi sintomi?

“Ho vissuto la cosa in maniera molto ingenua e

inconsapevole: ho praticamente ignorato i continui,

dolorosi crampi e le fascicolazioni che facevano vibrare

tutti i muscoli del mio corpo fin dall’età adolescenziale.

nell’aprile del 2012 inciampavo continuamente ed è così

che mi sono accorto che il mio piede sinistro ‘penzolava’

inerte dalla gamba, privo di vita. Soprattutto questo fatto,

unito alla continua, eccessiva stanchezza e generale

debolezza, mi convinsero ad andare a fare dei controlli

da uno specialista. In una prima

fase affrontavo la cosa dunque

molto serenamente e senza

preoccuparmi troppo, ignaro

di quello che sarebbe venuto in

seguito”.

Una volta avuta la diagnosi,

quali sono state le persone ed

eventualmente i medici e le

associazioni che ti sono state

vicine e in che modo?

“la persona che mi è stata più

vicino è stata Chiara, la mia

ragazza, che già dall’inizio aveva

intuito quanto la cosa fosse

grave. Mi ha sostenuto in tutto e

per tutto e mi ha accompagnato

nei vari ‘pellegrinaggi’ in giro per il mondo, in cerca di una

soluzione che purtroppo al momento non esiste. Per quanto

riguarda medici ed associazioni devo dire sinceramente

che, soprattutto all’inizio, mi hanno fatto sentire solo ed

abbandonato. Per carità, ho sempre avuto a che fare con

grandi professori che sanno quello che fanno e sono grandi

esperti, ma a cui purtroppo manca una certa umanità,

quell’empatia nei confronti del paziente. Per quanto

riguarda le associazioni invece la colpa è stata mia, nel

senso che sono stato io ad isolarmi, a chiudermi in me

stesso, a nascondermi e a non cercare l’aiuto di nessuno.

Infatti, quando sono venuti a sapere di me e del momento

criticissimo che stavo affrontando, mi sono stati molto vicini

e mi hanno aiutato, in particolare Aisla Sardegna, SLA:

un’isola nell’isola, e il Comitato 16 novembre Onlus nella

persona del grandissimo salvatore usala”.

nella malattia sei riuscito a trovare la forza di continuare

a fare, ad accettare la vita come se tutto questo fosse un

La storia di Andrea, il Dj che suona con gli occhi

sfidando la sla

Page 24: Health Online - 17

24

nuovo capitolo. Vuoi raccontarci di chi è Andrea oggi,

quali sono i suoi hobby, i suoi interessi?

“è vero, è un qualcosa a cui sono arrivato gradualmente

dopo un periodo di grande tristezza, depressione

e abbattimento. non so come spiegarlo ma dopo

l’intervento di tracheo è come se fossi rinato a nuova vita,

con una gran voglia di dare e di fare. Andrea oggi è un

ragazzo di 29 anni che non ha più

dalla sua la forza del corpo ma ha,

come mai l’ha avuta prima, quella

della sua mente. Sarà che ho tutto

il tempo del mondo a disposizione

ma mi interesso di tantissime cose,

studio e leggo tanto. Ciò che mi

appassiona maggiormente è però

la musica: grazie al mio puntatore

oculare ho potuto riprendere

l’attività di dj. con l’installazione

del software virtual dj mi è infatti

possibile mixare i vari brani con gli occhi!!!”.

nonostante la malattia, dai sempre un’immagine sorridente

di te, senza trascurare il tuo aspetto: occhiali nuovi, orologi

e tatuaggi. ti piace avere sempre cura dei dettagli e del

tuo aspetto?

“Si, mi piace sempre apparire bene nelle foto, e i tatuaggi

mi sono sempre piaciuti moltissimo solo che il lavoro me

lo impediva, mentre ora non ho di questi problemi, infatti

sono in arrivo ben tre tatuaggi! e gli orologi idem, a casa

possiedo una collezione”.

La musica svolge un ruolo molto importante nella tua

vita, ci racconti il tuo ultimo progetto “my Window on the

music”, come è nato e se ti sei ispirato a qualcuno?

“my Window on the music è per me la realizzazione di un

sogno. si tratta del mio primo brano, già scaricabile su itunes,

il cui ricavato andrà

interamente a favore

della ricerca contro la

SLA, nello specifico ad

aIsla, associazione

Italiana sclerosi

Laterale Amiotrofica.

La persona grazie alla

quale questo sogno

è divenuto realtà

risponde al nome di

Francesco Daros, un

ragazzo che ai primi

di dicembre mi ha

scritto ‘di non poter

sorvolare su questa

mia passione’, che poi è appunto il suo lavoro. Francesco,

giovanissimo, è infatti il responsabile nonché gestore

di due etichette internazionali ed ha voluto mettere a

disposizione i suoi artisti ed il suo studio per la realizzazione

di questo mio progetto. è stato lui a proporre l’idea di un

brano che fosse uno ‘slogan’ per tutte le persone nella

mia condizione, che potesse infondere in loro positività e

coraggio. e il grandissimo artista che Francesco ha messo

a mia disposizione è dj Gary Caos

che, con la collaborazione di nihil

Young, ha composto il mix della

canzone, che ho adorato fin dal

primo momento! Oltre ad essere

un dj di fama internazionale,

Gary è soprattutto una grande

persona, molto umile! Francesco

e Gary sono la dimostrazione che

il mondo della vita notturna e del

djing non è interessato solamente

al business e a cose frivole”.

Credi che la tecnologia abbia dato un contributo importante

a vivere meglio il decorso di questa patologia?

“Ciò che dico sempre e di cui sono fermamente convinto

è che la tecnologia sia l’unica vera ‘cura’ al momento

disponibile per questa patologia. Questa malattia ti priva

gradualmente di quelle che sono le cose principali della

vita, abbassandone drasticamente ed inesorabilmente la

qualità. In ultimo ti priva della cosa che, da che mondo

è mondo, è davvero essenziale, la comunicazione.

Fortunatamente si è riusciti a brevettare un dispositivo

altamente tecnologico come il puntatore oculare, che

riesce a sopperire in maniera egregia a questo gravissimo

deficit. Il puntatore oculare è la mia finestra sul mondo, la

mia finestra sulla musica”.

Per concludere, se incontrassi il famoso genio della

lampada, quali

desideri esprimeresti?

“Sicuramente quello

di riuscire a aiutare

il maggior numero

di persone possibili,

malati meno fortunati

di me ecc. Ho anche

in mente di creare

una associazione

proprio per questo.

e poi sicuramente

chiederei di aprirmi le

porte verso i più grandi

festival del mondo”.

Page 25: Health Online - 17

25

Siamo una delle più grandi realtà nel panorama della Sanità Integrativa e lo dobbiamo al lavoro, alla passione e alla professionalità che mettiamo in ogni sfida che dobbiamo affrontare.Siamo impegnati nella ricerca costante di nuovi traguardi da raggiungere, forti di un credo che vede la Salute e il Benessere della persona al centro di ogni nostra attività, diritti fondamentali da tutelare e promuovere.In questi anni abbiamo formato professionisti della Salute, sposando i principi di una Società moderna e collaborativa in cui tutti possano contribuire alla costruzione di un sistema socio-assistenziale solido, orientato sulla Cura Totale della persona.Insieme abbiamo creato una rete efficiente e ben organizzata sul territorio credendo nei nostri progetti, ma soprattutto nelle persone che ci hanno dimostrato, nel tempo, dedizione e disponibilità a formarsi. Persone che, ogni giorno, ci consentono di scrutare l’orizzonte con serenità e voglia di fare e alle quali vorremmo dire il nostro grazie.

ITALIA

“La salute è la più grande forza di un popolo civile”

Page 26: Health Online - 17

26

a cura dinicoletta mele e

mariachiara manopulo

lo scorso 9 febbraio health Italia s.p.a, società leader

nel mercato della sanità Integrativa, ha debuttato su

aIm Italia (mercato alternativo del capitale), sistema

multilaterale di negoziazione organizzato e gestito da

borsa Italiana e dedicato alle piccole e medie imprese,

salito così a quota 76 società quotate.

La cerimonia di quotazione si è svolta nell’Area Scavi,

sicuramente lo spazio più affascinante e scenografico di

palazzo mezzanotte, sede di borsa Italiana, alla presenza

del management di Health Italia, e dei rappresentanti

degli advisors che hanno partecipato all’operazione:

kpmg (revisione contabile), osborne clark (legal advisor)

studio frosio (commercialista), banca profilo (advisor

finanziario e specialist), Envent capital markets (nomad

e global coordinator), JcI capital (advisor finanziario),

Directa Sim (collocamento retail).

La cerimonia è iniziata con un breve saluto di un

rappresentante della borsa, che poco dopo è stato

raggiunto sul palco dal presidente di Health Italia,

l’Ing. Roberto Anzanello. un minuto prima delle 9, ora

di apertura dei mercati, è iniziato il countdown: finiti i

borsa Italiana: health Italia debutta sul mercato aIm

Page 27: Health Online - 17

27

In evIdenza

sessanta secondi, il presidente ha suonato, come da rito,

la campanella, ufficializzando il debutto di Health Italia sul

mercato AIM.

“Il progetto di quotazione sul mercato AIM Italia

rappresenta una tappa fondamentale per health Italia – ha dichiarato Roberto Anzanello – che potrà cogliere

le opportunità derivanti dal progressivo sviluppo della sanità

integrativa, con l’obiettivo di consolidare il proprio

vantaggio competitivo e introdurre un range di servizi innovativi, che miglioreranno la qualità e l‘accessibilità dei

servizi sanitari e di welfare all‘individuo, alle famiglie ed

alle aziende”.

La società ha chiuso il 2015 con ricavi aggregati pari a €

11,8 milioni ed un EbItDa aggregato pari a € 4,4 milioni. Il

gruppo Health Italia prevede il raggiungimento nel 2016

di ricavi aggregati pari a circa €18,8 milioni, con un EbItDa

aggregato pari a circa €6,4 milioni.

“la prima società ad entrare in borsa nel 2017, è una società

AIM Italia. Questo ci rende particolarmente contenti,

visto il forte impegno che come borsa Italiana stiamo

mettendo sulle piccole e medie imprese, vero motore del

nostro tessuto economico. Siamo certi che la quotazione

supporterà l’azienda nel consolidare i propri risultati,

accelerando il percorso di crescita grazie all’accesso ai

capitali, anche quelli stimolati dai nuovi piani di risparmio”,

ha commentato barbara lunghi, Head of primary markets

di borsa Italiana.

Health Italia s.p.a. è specializzata nella promozione di

soluzioni di sanità integrativa e sostitutiva, nell’erogazione

di servizi amministrativi, liquidativi, informatici e consulenziali

a Fondi Sanitari, Casse di assistenza sanitaria e Società

di mutuo soccorso, nella gestione dei flexible benefit

(clientela Corporate) e nell’erogazione di prestazioni

sanitarie presso strutture di proprietà.

Il sistema sanitario nazionale è in crisi e non è più in grado

di rispondere alle reali esigenze dei cittadini. Il ricorso alla

Sanità Integrativa è l’unica soluzione per riportare il diritto

alla salute al centro della vita di ogni individuo.

Stando agli ultimi dati Censis, il 57,1% degli italiani è a

favore del cosiddetto “secondo pilastro” e sono 26,5 milioni

gli italiani che si dicono pronti a sottoscrivere una polizza

sanitaria o ad aderire a un Fondo sanitario integrativo. Il

gruppo Health Italia si propone quindi di fornire, per il

mercato Italiano, servizi innovativi che migliorino la qualità

e l’accessibilità ai servizi sanitari all’individuo, mediante

la propria organizzazione finalizzata alla divulgazione dei

principi mutualistici, all’allargamento della base sociale e

all’adesione a Società di Mutuo Soccorso, e alla promozione

di Sussidi Sanitari, anche tramite il coordinamento, la

gestione e la formazione di reti di Promotori mutualistici.

“grazie a Health Italia - ha aggiunto anzanello - è possibile

sottoscrivere un’ampia gamma di sussidi sanitari, e usufruire

quindi di prestazioni integrative del Servizio Sanitario

nazionale”.

Page 28: Health Online - 17

Nessuna distinzione per numero di componenti della famiglia

Nessuna distinzione di etàSussidi per Single o Nucleo famigliare

Detraibilità fiscale (Art. 15 TUIR)Nessuna disdetta all’associato

Durata del rapporto associativo illimitataSoci e non “numeri”

peRché AbbIAmo ScelTo mbA?

rimborso interventi

home test

alta diagnostica

assistenza rimborso ticket

conservazione cellule staminali

visite specialistichesussidi per tutti check up

MBA si pone come “supplemento” alle carenze, ad oggi evidenti, del Servizio Sanitario Nazionale.

L’innovazione dei Sussidi che mette a disposizione dei propri associati identifica da sempre MBA come una vera “Sanità Integrativa” volta a migliorare la qualità di vita degli aderenti.

Mutua MBA

Tel. +39 06 90198060 - Fax +39 06 61568364www.mbamutua.org

Page 29: Health Online - 17

29

a cura dilucrezia anzanello

l’elezione di Donald trump a quarantacinquesimo

Presidente degli Stati Uniti di America ha certamente

destato qualche perplessità nell’opinione pubblica

mondiale. Ancora prima del suo insediamento alla Casa

bianca, il futuro Presidente ha fatto discutere di sé e del suo

programma politico, ponendosi spesso in contrasto con le

scelte operate dal predecessore barack obama.

tra queste è senza dubbio rilevante la ferma opposizione

mostrata da trump nei confronti della riforma sanitaria

approvata e attuata nel corso della precedente presidenza.

Il primo atto firmato dal neo presidente nel notorio studio

ovale della residenza presidenziale è stato, infatti, un

decreto esecutivo diretto alle agenzie governative volto a

ridurre il peso della riforma sanitaria.

la riforma sanitaria the patient

Protection and Affordable

Care Act, meglio nota come

“obamacare”, è una legge

federale promulgata nel marzo del

2010 che ha sostanzialmente modificato le

modalità di accesso alle cure mediche negli

Stati Uniti d’America.

principio base della riforma è che la salute sia un

diritto inalienabile a prescindere dalla condizione

economica del singolo. L’affermazione di tale

principio nell’ambito americano non è assolutamente

banale, poiché la Costituzione americana non

garantisce il diritto alla salute, diversamente da quanto

invece accade nell’ordinamento italiano nel quale la

Carta Costituzionale contiene, all’articolo 32, un espresso

richiamo alla tutela della salute come diritto fondamentale

dell’individuo.

Per meglio comprendere il contesto di riferimento, è

necessario considerare che se il modello europeo di

assistenza sanitaria si fa risalire all’esempio tedesco di

assistenza sociale obbligatoria fondato nel 1883 da Otto

von bismarck, il modello americano si caratterizza per

l’origine recente.

Solo nel 1960 sono stati pensati, dall’allora Presidente J.F.

kennedy, i primi programmi di protezione sociale a favore

di anziani, disabili e persone economicamente disagiate; i

programmi sono stati approvati dal Congresso americano

nel 1965 e sono giunti immodificati sino al 2010 salvo

qualche parziale implementazione. Infatti, i pochi tentativi

di riformare organicamente il sistema sono naufragati a

causa delle forti resistenze politiche incontrate che hanno

neutralizzato ogni accenno di cambiamento.

I programmi operano su due piani differenti in quanto

il cd. Medicare ha rilievo nazionale mentre il Medicaid

prevede una gestione rimessa ai singoli stati federali.

nello specifico, il primo programma è rivolto a tutti gli

ultrasessantacinquenni ed ai disabili e garantisce tutela

attraverso medici e strutture sanitarie convenzionate con

il governo centrale. Il programma non copre però tutti i

servizi e le prestazioni mediche rimanendo di fatte escluse -

a titolo esemplificativo - le cure odontoiatriche, gli impianti

acustici e i servizi di assistenza di lungo periodo. Con il

programma Medicaid viene, invece, garantita l’assistenza

sanitaria dei cittadini che non raggiungono una soglia

minima di reddito e vengono dunque considerati indigenti.

tra i destinatari del programma si registrano anche le

donne in gravidanza e le famiglie con bambini, che

possono usufruire dei servizi erogati per le fasi del parto, le

cure neonatali e della prima infanzia.

Ciò detto, è di immediata

evidenza come la mancanza di

un sistema nazionale di protezione

sociale abbia reso decisamente

frammentata la rete assistenziale creando

delle discriminazioni importanti in relazione alla

tutela della salute dei cittadini. Oltre ai programmi

sopra menzionati, una tutela effettiva della salute

del singolo veniva tendenzialmente garantita solo

in presenza di un rapporto di lavoro dipendente o,

comunque, a colui che possedeva lo status sociale di

soggetto attivamente partecipe al mondo del lavoro.

L’Obamacare ha rivoluzionato il panorama descritto

sancendo il diritto ed il dovere per i quasi cinquanta milioni

di cittadini non aventi una copertura sanitaria di ottenere

una tutela con prestazioni minime garantite tra cui le cure

per i figli sino ai ventisei anni e alcuni esami preventivi. La

riforma, strutturale ma soprattutto culturale, ha accolto

alcune resistenze da parte del Congresso che ne hanno

contestato la legittimità in sede giudiziale; ciò nonostante

la Corte Suprema ne ha confermato la correttezza a

discapito delle critiche mosse.

Cosa accadrà adesso?

Dalle ultime dichiarazioni rilasciate dal presidente trump,

l’Obamacare dovrebbe diventare un lontano ricordo

entro il 2018 e sarà sostituita da un programma di

assistenza sanitaria per tutti che coinvolge anche le case

farmaceutiche. sul punto, certamente significativo è il

tweet del presidente trump che ha dichiarato “obamacare

continues to fail. Humana to pull out in 2018. Will repeal,

replace & save healthcare for all americans”.

La speranza, ovviamente, è che il principio della salute

quale diritto inviolabile del singolo venga mantenuto e anzi

riempito di significato dalle prossime riforme in materia.

La sanità che fa discutere

Page 30: Health Online - 17

30

Scegliere una buona sanità con un click. Con la start up sceglieresalute è possibile

a cura dialessia elem

ScegliereSalute (www.sceglieresalute.it) è il portale che

con un solo click, grazie ad un vasto database completo

di medici, professionisti, strutture e centri sanitari, offre

uno strumento di confronto equo e partecipato, che

permette all’utente di conoscere la migliore offerta di

assistenza e aiuta le strutture stesse a migliorarsi.

L’obiettivo del progetto, presentato sul mercato nel

2015, è quello di scegliere consapevolmente da chi farsi

curare, lasciando e condividendo una recensione, o

semplicemente leggendo le esperienze degli altri.

per saperne di più, abbiamo intervistato gli ideatori della

start up, Giuseppe Lorusso e Angelo Marvulli.

“Abbiamo pensato – hanno spiegato - ad un innovativo

strumento di confronto, equo e partecipato, che

contribuisca a riconoscere e diffondere le buone pratiche

sanitarie, e a colmare il gap informativo esistente sulle

prestazioni erogate e lo stato delle strutture ospedaliere”.

Da dove nasce l’idea di questo progetto?

“L’idea è nata molto semplicemente da vicende

personali. Una nostra amica doveva partorire e non

riusciva a capire quale struttura preferire. Per decidere

l’ospedale al quale rivolgersi ha chiesto a tutti i suoi amici

e sulla base delle esperienze che le venivano raccontate

ha fatto la sua scelta. Ci siamo resi conto che l’unica

legge che vale in questi momenti è la condivisione di

esperienze. e allora abbiamo pensato che poteva essere

interessante metterle insieme, pubblicandole sul sito.

Abbiamo pensato agli studenti, o a chi si trasferisce in

grandi città e che può avere problemi seri a scegliere

30

Page 31: Health Online - 17

31

strutture o professionisti a cui affidarsi. ma abbiamo

pensato anche ai medici, che si affacciano sul mercato

del lavoro in una grande città, e hanno la necessità di

farsi conoscere: noi offriamo sul sito una vetrina. Inoltre,

diamo la possibilità di poter prenotare online le visite

specialistiche, chiedendo ai medici un piccolo sconto

per poter usufruire del servizio

e assicurare ai pazienti tariffe

più eque. ad entrambe le

categorie, quindi, offriamo

strumenti di conoscenza”.

Come funziona?

“L’interazione è alla base

del progetto: ogni utente

può registrarsi e raccontare

la propria esperienza,

ma i contributi vengono

puntualmente filtrati e verificati

da noi. All’interno dell’archivio anche i singoli professionisti

(medici, odontoiatri, psicologi, etc) possono monitorare

e confermare la propria identità, oltre a seguire in tempo

reale l’evoluzione dei giudizi sul loro conto.

All’interno del sito web o tramite App, relativamente

alle strutture ospedaliere, gli utenti possono raccontare

la loro esperienza ed esprimere una valutazione, con

un punteggio che va da 1 a 5, relativamente ai quattro

parametri individuati. Per quel che riguarda invece

medici specialisti, centri diagnostici e professionisti

sanitari, da oggi è anche possibile acquistare online

le prestazioni a prezzi ridotti. è uno dei primi esempi di

booking online nella sanità”.

La tecnologia fa parte del nostro quotidiano ed anche in

campo sanitario i nuovi dispositivi si stanno imponendo.

sceglieresalute offre servizi più veloci all’utente che

spesso si trova a combattere con le lunghe liste di attesa?

“È il principio alla base dell’e-Health, per cui garantire

prestazioni migliori a prezzi più ragionevoli, abbattendo

le lunghe liste d’attesa, crediamo sia l’obiettivo che ci

ha portati ad impegnarci per questo progetto”.

Dalla parte delle strutture sanitarie che hanno aderito,

il vostro è uno strumento di feedback per migliorare i

servizi erogati, è così?

“esatto, infatti il nostro slogan è “Scegliere la buona

sanità”, ed in rete le opinioni, specialmente quelle

positive, sono numerose. questo ci porta ad avere più

fiducia sulla qualità dei nostri professionisti sanitari”.

In questo momento storico dove è sempre più evidente

la crisi del Sistema Sanitario nazionale, quanto è

importante avere a disposizione uno strumento come il

vostro?

“Direi che è fondamentale. si parla di digitalizzazione

delle imprese, della pubblica amministrazione, ma sulla

sanità si è rimasti indietro

di qualche decennio.

Chiediamo in particolare ai

medici uno sforzo ulteriore

per diventare “più social”

e facilmente reperibili dai

pazienti.

“La salute è il primo dovere

della vita” (oscar Wilde), e

l’idea di ScegliereSalute è

quella di avere la possibilità

di migliorare il livello

qualitativo dell’offerta

sanitaria soltanto grazie al

contributo attivo dei destinatari finali delle cure”.

quali sono stati i risultati raggiunti fino ad oggi? siete

soddisfatti?

“Le strutture ed i medici, vessati ogni giorno da nostri

competitors, hanno apprezzato il nostro approccio

commerciale: una mail di invito ad iscriversi, semplici

passaggi per creare il profilo ed ecco completata

l’iscrizione. nessuna quota di iscrizione né tantomeno

quote di rinnovo annuale, ma una percentuale (molto

bassa) sulle prestazioni acquistate dai pazienti”.

Progetti per il futuro?

“Abbiamo in mente un grande progetto, di cui non posso

anticipare i contenuti, ma che sarà in grado di coinvolgere

il mondo del sociale e delle realtà associative a difesa

del diritto alle cure. non ci fermiamo, ovviamente, ed

abbiamo grandi idee da sviluppare, assieme ai nostri

partner di Health Italia, una delle più grandi società

presenti nel panorama della sanità Integrativa”.

fare delle scelte per la propria salute, affidarsi a

professionisti del settore ed a strutture qualificate

non è spesso semplice, ma grazie a strumenti come

ScegliereSalute è possibile, con un solo click, aiutare

gli utenti risparmiando del tempo prezioso per propria

salute.

ScegliereSalute

Page 32: Health Online - 17

32

aIrc, in corso uno studio anti cancro mirato all’orologio biologico delle cellule malate

a cura dinicoletta mele

Le cellule del nostro organismo sono dotate di un

“orologio biologico”, che determina un’oscillazione

ciclica di numerosi processi: l’alternanza del sonno e

della veglia, il ritmico succedersi dei pasti, le variazioni

giornaliere della pressione sanguigna e di gran parte

degli ormoni; è quindi necessario per gestire la quantità

di energia di cui le cellule hanno bisogno per svolgere

una serie di funzioni.

dormire poco, mangiare male e

non fare attività fisica sono azioni

che hanno un grosso effetto

negativo sull’orologio biologico,

che alla lunga può “rompersi”

causando così lo sviluppo di

neoplasie.

per saperne di più abbiamo

intervistato il dottor Benedetto

Grimaldi, ricercatore AIRC presso

l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT)

di Genova:

“Gli stili di vita inadeguati possono

causare un malfunzionamento

dell’orologio biologico delle cellule

sane, inducendo lo sviluppo del

cancro. non solo, ad esempio

un’alimentazione sbilanciata,

può influenzare il ciclo vitale delle

cellule tumorali, favorendo lo

sviluppo della malattia. Infatti,

anche queste cellule sono dotate

dell’orologio biologico, ma è danneggiato; così i tumori,

anziché per gestire la dotazione energetica, lo usano

solo per crescere ed espandersi”.

Con il contributo dell’AIRC, Associazione Italiana per la

Ricerca sul Cancro, state portando avanti uno studio

su come le cellule tumorali riescano ad alterare il loro

orologio biologico. Ad oggi, quali sono i risultati raggiunti?

“Il nostro gruppo ha recentemente messo in luce il modo

in cui vengono alterati alcuni ingranaggi dell’orologio

molecolare e ha fornito la prima evidenza sperimentale:

un approccio di ricerca e sviluppo di nuovi farmaci, basato

sulla modulazione di proteine circadiane, può essere

utilizzato per lo sviluppo di nuovi agenti chemioterapici

innovativi. In particolare, abbiamo identificato delle

correlazioni tra alcune lancette molecolari dell’orologio

delle cellule di cancro e il processo di autofagia, una

sorta di apparato digerente delle cellule, utilizzato per

riciclare energia e consentire al tumore di crescere.

Grazie ad AIRC, stiamo adesso comprendendo

sempre più a fondo le molteplici connessioni esistenti

tra l’orologio difettoso dei tumori e la loro capacità di

accrescersi. nell’insieme, questi

studi porteranno all’individuazione

di nuovi approcci terapeutici per la

cura del cancro, in cui specifiche

molecole chimiche andranno

a bloccare gli ingranaggi

malfunzionanti e potranno far

capire alle cellule malate che è

ora di ‘dormire’ per sempre.

La futura ‘ottimizzazione’ di queste

molecole chimiche potrebbe

generare innovativi medicinali

che potremmo chiamare

cronofarmaci, da utilizzare come

nuove armi per combattere i

tumori e per il miglioramento della

cura del cancro che colpisce il

fegato, il pancreas, la prostata e la

mammella”.

si tratta di un filone di ricerca ancora

aperto a cui Grimaldi ha deciso di

dedicare gran parte del suo lavoro

e ancora prima i suoi studi. Infatti,

dopo essersi specializzato nella

biologia molecolare dei ritmi circadiani all’Università

La Sapienza di Roma, città dove è cresciuto, e presso

l’università della california, dal 2011 lavora all’IIt dove

dirige un laboratorio di medicina molecolare per lo

sviluppo di innovativi cronofarmaci le cui proprietà

curative risiedono nello spostare “le lancette delle cellule

malate alla giusta ora”.

Cosa accadrà nell’attesa che questi farmaci arrivino in

clinica?

“È possibile fin da ora sfruttare alcune delle conoscenze

acquisite sull’orologio biologico delle cellule per prevenire

il cancro o renderlo meno aggressivo. è stato dimostrato

che sia l’azione benefica che gli effetti collaterali di

Page 33: Health Online - 17

33

molti farmaci attualmente utilizzati per combattere i

tumori dipendono anche dall’orologio biologico. Le

molecole che bloccano gli orologi tumorali potrebbero

significativamente implementare l’azione di medicinali

già esistenti, aumentando

la loro efficacia sul tumore,

ma diminuendo i loro effetti

indesiderati nei confronti

delle cellule sane”.

Il dottor Grimaldi ha 42 anni,

nel pieno della sua carriera,

è sposato, ha due figli e

sta lavorando affinché un

giorno le nuove generazioni

abbiano a disposizione un

farmaco per le cure.

“è una corsa contro il tempo - ha detto - ma ad oggi

il tumore non è più considerato un male incurabile. la

raccolta fondi per la ricerca è fondamentale per vincere

la sfida contro il cancro”.

una sfida che l’aIrc porta avanti da 50 anni. grazie

a un investimento complessivo di 102 milioni di euro,

l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e la

sua Fondazione hanno

recentemente assegnato

i fondi per 602 progetti di

ricerca e 78 borse di studio.

Circa 5.000 ricercatori

possono così lavorare in

laboratori di università,

ospedali e istituzioni di

ricerca in tutta Italia,

prevalentemente in strutture

pubbliche, con un beneficio

tangibile per i sistemi della

ricerca e della sanità del nostro Paese.

Un vero e proprio esercito di scienziati composto per

il 63% da donne e per il 52% da under 40, impegnati a

rendere il cancro sempre più curabile.

Page 34: Health Online - 17

ScegliereSalute

ITALIA

Page 35: Health Online - 17

35

a cura dimariachiara manopulo

Mangiare sano: è questa la prima cosa da fare per

mantenersi in salute. Un imperativo, quasi, che però ancora

troppe persone non seguono. tra junk food, cibo di bassa

qualità, e sedentarietà, lo stile di vita di molti italiani non

sembra essere infatti troppo corretto.

Mangiare sano vuol dire imparare a conoscere i prodotti

ortofrutticoli e la loro stagionalità, ma anche fare una

spesa consapevole. fare attività fisica poi fa bene anche

all’ambiente: scegliere le scale e non usare l’ascensore,

lasciare a casa la macchina, camminare il più possibile e

utilizzare i mezzi pubblici o la bicicletta per recarsi a scuola

o al lavoro.

I più giovani purtroppo sono i primi a non magiare

correttamente, e questo perché molte volte manca una

vera e propria educazione

alimentare, che li stimoli ad

uno stile di vita sano. I rischi

di obesità e sovrappeso sono

dietro l’angolo, e possono

portare i ragazzi a sviluppare

malattie come il diabete di tipo

2 e l’ipertensione arteriosa.

La Fondazione del Gruppo San

Donato ha lanciato un progetto

proprio con questo obiettivo,

focalizzare l’attenzione sul tema dell’alimentazione

sostenibile, per l’organismo, ma anche per l’ambiente. Si

chiama “progetto eat”, alimentazione sostenibile (www.

progetto-eat.it); inizialmente si è rivolto soprattutto agli

adolescenti, tra i 12 e i 14 anni, con diverse iniziative

nelle scuole, educandoli ad una corretta alimentazione

e all’attività fisica – tant’è che Eat è l’acronimo di

“Educazione alimentare teenagers”.

Lo scopo era stimolarli ad adottare comportamenti

semplici ma virtuosi, far capire loro che anche a quella

età è importante mangiare bene, fare attività fisica, non

fumare. In primis, sono stati analizzati i loro comportamenti

alimentari; sono stati poi organizzati degli incontri con

dei nutrizionisti, per parlare di cibo, insegnare ai ragazzi

a conoscerlo e a sceglierlo con consapevolezza. Hanno

insegnato loro a conoscere i macronutrienti, la stagionalità

di frutta e verdura e il processo digestivo. sono stati dimostrati

i benefici che scelte alimentari consapevoli possono avere

sul clima e sul tessuto sociale. Agli incontri, fuori e dentro la

scuola, hanno partecipato anche i genitori e gli insegnanti,

che sono quindi stati parte attiva del programma. Ai ragazzi

sono stati dati dei contapassi, affinché si rendessero conto

dell’effettiva attività fisica quotidiana.

I risultati sono stati buoni e, visto il successo, il Gruppo

San Donato ha deciso di proseguire e andare oltre,

intraprendendo un percorso focalizzato sulla prevenzione:

eat oggi non è più un solo un progetto di educazione

alimentare per adolescenti, ma si è allargato a tutti coloro

desiderosi di abbracciare uno stile di vita sostenibile.

Una parte importante del progetto è dedicata alle

donne in stato di gravidanza. Durante la dolce attesa,

è fondamentale seguire una alimentazione sana, sia

per la salute della futura mamma che del nascituro. La

gravidanza è un periodo di trasformazione profonda: la

donna aumenta di peso, cambiano gli equilibri ormonali,

la respirazione, ma anche il

sistema cardiovascolare e

il metabolismo. Per questo

scegliere i cibi con attenzione è

importante per vivere al meglio

questo periodo, e anche i primi

mesi dopo la nascita. Sul sito

internet del progetto, le future

mamme possono tra l’altro

trovare tante notizie e consigli

utili.

Eat non è solo un progetto di educazione alimentare,

capace di farci conoscere meglio il cibo e le materie prime;

è un vero e proprio stile di vita che segue una semplice

filosofia: l’alimentazione non è solo la migliore forma di

prevenzione, è anche la più piacevole.

Il progetto racchiude in sé tre elementi molto importanti:

il “Piatto In-Forma”, la piramide ambientale e la piramide

comportamentale.

Il “piatto In-forma” è una sorta di piramide alimentare e

si propone di rappresentare il giusto equilibrio alimentare.

è diviso in quattro spicchi: frutta, ortaggi, cereali integrali,

proteine di qualità. Frutta e ortaggi sono una fonte

importantissima di sostanze protettive e antiossidanti con

azione anti-infiammatoria, fibre, sali minerali e vitamine

responsabili del corretto funzionamento del metabolismo;

i cereali integrali sono fonte di carboidrati complessi non

raffinati, ricchi di fibre e con un basso indice glicemico.

Le proteine sono rappresentate dal pesce e dai legumi:

entrambi sono un’ottima alternativa alla carne rossa e

ai formaggi, che contengono grassi saturi che possono

Progetto eat, l’educazione alimentare sostenibile del

Gruppo San Donato

Page 36: Health Online - 17

36

essere pericolosi per la salute.

la “piramide ambientale”, invece, evidenzia l’impatto

ecologico dei diversi cibi sull’ambiente. In alto si trovano

i cibi la cui produzione inquina di più (carni e latticini) e

richiede più acqua, andrebbero pertanto consumati con

moderazione. In basso quelli più sostenibili (frutta, verdura

e cereali), da assumere più frequentemente.

Infine, c’è la “piramide comportamentale”: il simbolo di

un “sano ed equilibrato stile di vita”, che ha l’obiettivo di

guidarci nella scelta degli alimenti e dei comportamenti

quotidiani. è formata da sei sezioni, contenenti vari gruppi

di alimenti, più una sezione dedicata all’attività fisica.

Ciascun gruppo alimentare deve essere presente nella

nostra dieta in modo proporzionale alla grandezza della

sua sezione. Alla base della Piramide troviamo gli alimenti

che possiamo utilizzare più spesso mentre, al vertice,

troviamo quelli che è meglio

limitare. Dal basso verso l’alto

ci sono: acqua, verdura,

frutta e ortaggi; pane,

patate, riso e pasta;

legumi, uova, carne

bianca e olio d’oliva;

formaggi, pizza, fritti;

e in cima dolci e fritti.

bisognerebbe poi

dedicare 60 minuti

al giorno all’attività

fisica e allo sport: calcio,

tennis, bicicletta, basket.

Confrontando le due

piramidi, quella ambientale

e quella comportamentale, si

vede come i cibi più sani siano

anche quelli più ecologici.

Sul sito si possono anche leggere i dieci

consigli per un piatto “In-forma”:

1. Quando scegliete cosa mangiare, fatelo con la testa e

non solo con la gola. Varia le tue scelte in modo da dare

all’organismo tutto quello di cui ha bisogno. Metti sulla

bilancia le calorie: quelle assunte devono corrispondere il

più possibile a quelle spese

2. mangia più cereali, meglio se integrali. consumate

almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, fonti di

vitamine, sali minerali, fibre, acqua e sostanze antiossidanti.

3. Limita i grassi ma non rinunciare al gusto. Prediligi quelli

di origine vedetale, come l’olio extravergine di oliva.

Mangiate pesce due o tre volte a settimana: è ricco di

preziosi acidi grassi Omega 3.

4. bere acqua purifica il corpo. consumatene almeno 1,5-

2 litri al giorno. Andateci piano invece con le bevande

zuccherate.

5. Fate la spesa a stomaco pieno e con la lista di cosa

comprare. eviterete di farvi guidare dalla gola: ne

beneficeranno la vostra salute e le vostre tasche.

6. Fate tre pasti al giorno e, se preferite, fate due spuntini al

giorno: sono una buona soluzione per disinnescare la fame

e avere l’energia necessaria per nutrire mente e corpo.

7. non sottovalutate la prima colazione e non saltate mai

i pasti.

8. Consumate legumi 1-2 volte alla settimana, anche

abbinati con pasta e riso. Sono una fonte preziosa di

proteine e possono sostituire carne

e pesce.

9. non credete ai

miracoli: bando

alle diete restrittive.

Causano il

cosiddetto “effetto

yoyo”: prima si

dimagrisce e poi si

ingrassa. Per essere

in buona salute non

servono digiuni,

fatiche eccessive

in palestra e diete

sbilanciate.

10. Usate poco sale. non serve

per gustare il cibo al meglio. Il

sale è già presente in tanti alimenti e

l’eccesso potrebbe favorire la comparsa

di problemi come l’ipertensione arteriosa. Usate

sale iodato per prevenire alcune malattie della tiroide.

Si possono trovare anche consigli utili per fare la spesa

al meglio e in maniera consapevole, e c’è persino una

sezione con tante ricette, sane e appetitose.

Fare attenzione agli alimenti non significa essere a dieta,

o fare grandi rinunce: ogni cibo ha le sue proprietà e,

se consumato in quantità corretta, non fa male. Eat si

propone di far conoscere il cibo, in modo sostenibile;

sostenibile per il nostro organismo, sostenibile per

l’ambiente che ci circonda. Perché rispettare noi stessi

significa anche rispettare l’ambiente, assecondare il

ritmo delle stagioni e ridurre lo spreco. Se la sostenibilità

ambientale è il futuro del pianeta, quella alimentare

sarà il testamento da trasmettere alle generazioni

future.

36

Page 37: Health Online - 17

“HeAltH Book”il priMo liBro di MutuA MBA dedicAto AllA prevenzione!

L‘ importanza della prevenzione in un libro

Health book

I libri della salute di Mutua MBA

Da un recente studio effettuato in Italia è emerso come quasi una persona

adulta su due sia completamente avulsa dall’adottare una linea di prevenzione

medica adeguata.Prerogativa di una società di Mutuo

Soccorso non può, pertanto, essere “solo” quella di garantire l’accesso privilegiato alla

salute attraverso una valida integrazione al Sistema Sanitario Nazionale, ma deve forzatamente infondere la cultura della

prevenzione intesa come cura di sé stessi, poiché in essa stessa risiede l’unica via

utile a soddisfare la crescente domanda di assistenza che la sanità pubblica non riesce

– e non riuscirà - ad accontentare. Per tale motivo Mutua MBA ha deciso

di raccogliere interviste, analisi e studi di settore, ma soprattutto consigli pratici,

esercizi e ricette culinarie per innescare l’attitudine a prendersi cura di noi stessi, con l’intento di prevenire il più possibile

malattie e infortuni.

vuoi ricevere “HeAltH Book - l’iMportAnzA dellA prevenzione” nellA tuA cAsellA di postA elettronicA?

Invia una email a [email protected] e segnalaci i tuoi contatti, ti sarà inviato senza alcuna spesa aggiuntiva.

Inoltre, su espressa richiesta e con un contributo di soli 10€ (+s.s.), potrai ricevere direttamente a casa la versione cartacea del libro.La somma sarà devoluta da Mutua MBA alla Fondazione Basis, ente no-profit dedicato alla promozione e allo sviluppo di iniziative culturali, educative, formative, di integrazione sociale e assistenza sanitaria.

Page 38: Health Online - 17

38

L’inquinamento è una minaccia per la salute dei capelli

a cura dialessia elem

I capelli sono una parte importante del nostro organismo

e come tale devono essere tenuti in buona salute.

Mediamente sono circa 100.000-150.000 i capelli che

ognuno ha sul proprio cuoio capelluto.

Il capello è composto all’85% di cheratina, 0.1% di melanina,

3% di lipidi, il 12% è acqua. La sua struttura si compone di

tre parti: il fusto, ossia la parte visibile, costituita da cellule

completamente cheratinizzate che hanno perso il nucleo

e le loro funzioni vitali; la radice che si trova sotto la cute ed

è collegata al fusto erettore del pelo; il bulbo, alloggiato

nella parte più profonda del follicolo in cui il capello nasce

e si sviluppa.

Da cosa è costituito il fusto? Dal midollo, dalla cuticola e

dalla corteccia.

Il midollo è lo strato interno e costituisce la colonna centrale

del fusto. In esso si trovano cellule che degenerano

velocemente alternate da bolle d’aria.

La cuticola è invece lo strato esterno ed è costituita da

più strati di cellule sovrapposte che formano le squame

del capello. tali cellule, appiattite e allungate, vengono

chiamate cheratinociti perché ricche della proteina

cheratina.

La cheratina è la parte fondamentale del capello ed è

formata da carbonio, azoto, ossigeno, idrogeno e zolfo.

Come tutte le proteine è una lunga catena di aminoacidi.

se non è disponibile in quantità sufficiente, i capelli

diventano più fragili e quindi meno resistenti alle aggressioni

esterne.

La corteccia invece è la parte intermedia e contiene la

melanina, responsabile del colore dei capelli. Oltre a

rappresentare la porzione più importante del fusto è anche

la prima parte a subire danni in caso di utilizzo di prodotti

aggressivi o agenti atmosferici.

è stata condotta a Seoul, in Corea, in collaborazione tra

il Dipartimento di Scienze naturali dell’Università delle

Donne Sookmyung, del Dipartimento di Dermatologia

dell’Ospedale Yeouido di Santa Maria e dell’Università

38

Page 39: Health Online - 17

39

Cattolica, e pubblicata a marzo scorso, una ricerca

(www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27018067) che dimostra

come l’inquinamento dell’aria nell’ultimo decennio abbia

aumentato, tra gli altri, anche i problemi alla cute con

conseguente caduta dei capelli.

Come proteggere i nostri capelli dall’inquinamento? Quali

sono le armi di prevenzione che

abbiamo a disposizione?

Abbiamo intervistato la dottoressa

Patrizia Teofoli, Dirigente I

livello Istituto Dermopatico

dell’Immacolata, IRCCS-Roma.

Quali sono le maggiori

conseguenze dell’infiammazione

del cuoio capelluto da parte delle

polveri sottili?

“le polveri sottili possono

causare irritazione del cuoio

capelluto con arrossamento,

prurito, desquamazione furfuracea, eccessiva secrezione

sebacea, tricodinia (sensazione di indolenzimento del

cuoio capelluto) e provocare la perdita di capelli diffusa

su tutto il cuoio capelluto o tipo alopecia androgenetica

cioè con diradamento frontoparietale e assottigliamento

del capillizio. è stato ipotizzato che tali particelle possano

servire come carrier di agenti chimici e metalli che si

localizzano nel mitocondrio e generano le specie reattive

dell’ossigeno (ROS).

Oltre alla produzione di radicali liberi, si osserva il rilascio

di citochine proinfiammatorie (tnfalfa, Il1alfa, Il8) e di

metalloproteasi che degradano il collagene. Da non

sottovalutare anche l’inquinamento domestico e il fumo

di sigaretta che per la loro azione ossidativa possono

peggiorare o mimare una caduta di capelli di tipo

androgenetico”.

Oltre all’inquinamento quali sono le altre cause? Anche lavarsi

i capelli con acqua “trattata” può causarne la caduta?

“è ormai noto che utilizzare detergenti troppo aggressivi

è un’azione che può indebolire la funzione ‘barriera’ del

capello, con maggiore penetrazione di agenti nocivi e

irritanti. Anche le acque troppo ricche di carbonato di

calcio, di magnesio solfato e di cloro possono danneggiare

il capello, rendendolo più sottile. Infine, la contaminazione

di metalli pesanti anche nei cosmetici può danneggiare la

capacità rigenerativa del bulbo pilifero”.

I rischi sono maggiori in periodi specifici dell’anno e in

determinati Paesi del mondo?

“La quantità di inquinanti emessa non è costante nel corso

dell’anno, è maggiore nella stagione invernale e nei luoghi

con molto traffico, perché si aggiungono le emissioni

da parte degli impianti di riscaldamento. un’influenza

determinante sulla concentrazione di sostanze inquinanti

hanno inoltre le condizioni meteo-climatiche che possono

o meno favorire la loro dispersione in atmosfera (vento,

pioggia, nebbia). In estate, d’altra

parte, il forte irraggiamento solare

provoca spesso la formazione

dello smog fotochimico, ovvero le

sostanze organiche volatili, emesse

dagli autoveicoli e dalle industrie,

e gli ossidi di azoto, che colpiti

dall’intensa radiazione luminosa

reagiscono tra loro per formare

ozono e una gran varietà di altri

composti, spesso dannosi.

Ovviamente le caratteristiche

climatiche e il controllo delle aree

industrializzate diversifica i livelli di

inquinamento ambientale”.

Spesso si confonde l’irritazione da smog e inquinamento

con la forfora, è così? Come riconoscerla?

“è possibile grazie all’esame clinico diretto del cuoio

capelluto o con tricoscopio, ovvero l’esame con il

microscopio digitale a luce polarizzata, entrambi in grado

di valutare le modificazioni dello stato di salute del cuoio

capelluto e le modificazioni qualitative e quantitative dei

capelli.

Le alterazioni da inquinamento del cuoio capelluto

non sono specifiche per cui è molto utile la valutazione

anamnestica che rivela il cambiamento di città,

paese, ambiente lavorativo o mansione lavorativo che

possono aver esposto maggiormente il paziente a tali

agenti nocivi con insorgenza improvvisa di condizioni

quali arrossamento del cuoio capelluto, aumento

della secrezione sebacea, edema perifollicolare e

desquamazione o cumuli di squame secche perifollicolari

con assottigliamento e caduta di capelli diffusa o a tipo

androgenetico”.

Ognuno di noi ha una propria struttura del capello. Quali

sono i soggetti più a rischio?

“I soggetti affetti da patologie infiammatorie del cuoio

capelluto sono i pazienti con fototipo chiaro perché

hanno minor difesa contro i raggi ultravioletti, ma anche

chi segue diete sbilanciate o chi è già affetto da problemi

di alopecia”.

In presenza di irritazione del cuoio capelluto è bene

rivolgersi ad uno specialista dermatologo?

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40

“Certamente, perché lo specialista dermatologo è in

grado di eseguire una diagnosi clinica anche con l’ausilio

del tricoscopio e di consigliare così prodotti per l’igiene e

la cura del cuoio capelluto e dei capelli”.

Come proteggere i nostri

capelli? Quali sono le

accortezze da adottare?

“è importante la protezione

dai raggi ultravioletti sia con

integratori da assumere per via

sistemica durante i mesi estivi

o meglio ancora con prodotti

fotoprotettivi per contrastare i

radicali liberi”.

Anche i lavaggi frequenti sono

uno strumento di prevenzione? Lavarsi spesso è un atto

dannoso per i capelli o è un falso mito da sfatare?

“In genere è sufficiente lavarsi i capelli 2-3 volte alla

settimana soprattutto nei casi di elevata secrezione

sebacea. Se è necessario invece un lavaggio quotidiano

meglio usare pochissimo shampoo diluito con acqua

perché altrimenti il rischio è quello di impoverire la struttura

del capello.

I lavaggi possono proteggere i capelli per la rimozione

di agenti inquinanti, ma non bisogna esagerare perché

si danneggia la guaina esterna del capello. nei casi

specifici di elevato inquinamento ambientale è consigliato

il lavaggio con detergenti delicati con agenti chelanti e

l’utilizzo di sieri o balsami protettivi da applicare sui capelli

(non sul cuoio capelluto). particolarmente efficaci sono

i balsami (leave on, senza risciacquo) a base di olio di

cocco, un trigliceride dell’acido laurico con alta affinità

per la cheratina e che può aiutare la rigenerazione dei lipidi

del fusto del capello che oltre ad agire come barriera è in

grado di penetrare, grazie al suo basso peso molecolare,

fino alla guaina del capello”.

Quanto un equilibrato regime alimentare aiuta la salute

dei nostri capelli?

“è molto importante seguire un sano regime alimentare

con cibi che contengono ferro, zinco, vitamine come

biotina, vitamina D e vitamina b6, proteine contenenti

aminoacidi solforati, di cui è ricca la cheratina, e infine

acidi grassi polinsaturi (omega3 e omega6). Una dieta

ricca di germogli, vegetali a foglie verdi, legumi, frutta

secca può contenere tutto quello che è necessario per

avere capelli sani”.

sono efficaci gli integratori anti caduta?

“Gli integratori antiossidanti, vitamine, ferro, acido folico,

biotina, minerali e aminoacidi solforati risultano utili per

coadiuvare la ricrescita del follicolo pilifero anche se i dati

in letteratura sono spesso contrastanti”.

Alla luce di quanto detto, quali

sono i suoi consigli?

“Fare sempre attenzione ai

cambiamenti delle condizioni

del cuoio capelluto, alla caduta

dei capelli con arrossamento

del cuoio capelluto, alla

desquamazione, all’aumento

della secrezione sebacea. In

questi casi rivolgersi sempre a

un dermatologo.

Utilizzare prodotti per l’igiene

dei capelli con detergenti delicati possibilmente testati per

il contenuto di metalli, eseguire lavaggi possibilmente non

più di 2-3 volte alla settimana con poco shampoo diluito

in acqua e usare accorgimenti nel caso di acque con

elevato contenuto di calcio e magnesio solfato utilizzando

acque demineralizzate”.

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Il Fondo Garanzia Salute nasce nell’ottica di offrire un servizio in linea con i principi cardine cui si ispira una Società di Mutuo Soccorso, la solidarietà e la cooperazione, che riconoscono

nella sanità integrativa l’unica forma di assistenza concreta e sostenibile che opera senza scopo di lucro.

La volontà di diffondere il più possibile il principio di prevenzione ha spinto Mutua MBA ad affidarsi a Radio Radio, emittente radiofonica romana che sin dalla sua nascita si è caratterizzata come talk radio, ed elaborare per gli ascoltatori un’offerta di 9 sussidi:

Pop, Rock, Techno e Dance dedicati agli under 65, Jazz, Classica, Blues, Country e Folk per gli over 65.

La sanità d’eccellenza per le

famiglie di Radio Radio!

Page 42: Health Online - 17

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“ricerca e armonia”. La musico-terapia aiuta a disfarsi della leucemia

a cura dialessandro notarnicola

“Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la

musica lo esprime”. E ancora: “la musica aiuta a non

sentire dentro il silenzio che c’è fuori”. né victor Hugo né

Johann sebastian bach avrebbero mai potuto immaginare

che un giorno, prima o poi, musica e medicina sarebbero

convolate a nozze per il bene stesso dell’uomo. Del resto,

da che mondo è mondo, la musica nasce proprio come

un fenomeno ludico-terapeutico che, se da un lato era

atto ad allietare i momenti conviviali, dall’altro sollevava

le menti da pensieri troppo bui e pesanti che procuravano

tristezza. Oggi, nel terzo millennio, negli anni hi tech in cui

tutto procede per mezzo di hashtag e grazie alle tecnologie

ultimate, la ricerca e l’armonia si sono unite ulteriormente

per fare del bene a chi è affetto dalla leucemia.

Il 2 febbraio scorso presso il

conservatorio di santa cecilia,

a roma, ha avuto luogo il

concerto “armonie e ricerca”

per sostenere la ricerca sulle

leucemie mieloidi acute che

annualmente colpiscono

migliaia di persone (1200 uomini

e 900 donne). e in particolare

quella condotta dall’Istituto di

Ricerche Farmacologiche Mario

negri con la collaborazione della

Fondazione Ginema (Gruppo

Italiano Malattie eMAtologiche dell’Adulto). Maestri

e allievi del conservatorio stesso si sono esibiti in temi

classici per poi riprodurre famosi brani folk per terminare

sulle colonne sonore di nino Rota. Ma sul palcoscenico

accanto alla musica è salita anche la ricerca medica

impegnata contro la leucemia. non è la prima volta

che la ricerca chiede il sostegno a “sorella musica” per

far accendere i riflettori su se stessa: lo scorso gennaio

anche il teatro alla scala di milano si è prestato a questo

connubio favorendo la raccolta fondi per un farmaco

che potrebbe combattere gradualmente le leucemia

mieloide acuta, forma di tumore del sangue difficile

da debellare. Il 60% di coloro che sono affetti da tale

malattia, infatti, dopo il dovuto ciclo di chemioterapia

tende a ripresentarsi dopo pochi giorni probabilmente a

causa di alcune cellule leucemiche madri che restano

nel sangue.

Lo sviluppo di nuove strategie per uccidere le cellule

staminali leucemiche è dunque la grande sfida per la

cura della leucemia. Per questa ragione la medicina

chiede supporto alle arti e in particolar modo alla musica

che non solo contribuisce economicamente ma è anche

una terapia di sollievo per i pazienti che attraversano dei

periodi di cura molto dolorosi e difficili da affrontare senza

delle distrazioni “educative”. ne sa qualcosa il tenore

spagnolo José Carreras, ammalatosi di tumore proprio

quando viveva il periodo d’oro della sua carriera.

Era il 1987, si trovava a parigi per le riprese della bohème

cinematografica diretta da luigi comencini quando a

causa di un malore fu ricoverato d’urgenza in ospedale.

Dopo 48 ore i medici gli comunicarono la diagnosi:

leucemia. Da quel momento

ebbe inizio il lungo calvario che

tenne incollato l’artista in un letto

d’ospedale per undici mesi e

che lo vide sottoporsi al trapianto

di midollo osseo. In quei giorni bui

e di desolazione, oltre ad amici

e famigliari che si sostituivano

di continuo per non lasciarlo

solo, la musica fu la sua migliore

compagna, quella che per tutta

la vita lo ha sorretto. “Ascoltare

musica, senza dubbio, è stato di

grande aiuto visto che permette di allontanarti, anche

solo per un momento, dalla realtà. Ciò che preferivo

ascoltare in quei lunghi mesi di ospedale era un concerto

per pianoforte: il numero 2 in do minore del compositore

russo sergej rachmaninov”. E con la musica, questa

volta non soltanto ascoltata, il grande tenore catalano

ha capito che era definitivamente guarito: “è stato un

momento molto speciale – ha confessato – il ritorno sul

palcoscenico in un concerto pubblico presso l’Arco di

trionfo a barcellona. Ho deciso che la prima canzone

da cantare doveva essere “t’estimo”, un adattamento

catalano di “Io t’amo” di Edvard grieg. volevo che in quel

momento ogni persona presente si sentisse personalmente

chiamata in causa”.

Come ha dimostrato il padre della musico-terapia

rolando benenzon, la musica influisce sul cervello sin

da quando si è nel grembo materno, pertanto non

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risulta difficile scorgere la sua valenza terapica anche

nel corso di periodi duri della vita. Chiaramente non è

corretto affermare che ascoltando musica si guarisce

dalla leucemia, non è certamente questo lo scopo della

disciplina, ma essa stimola le betaendorfine, ormoni del

cervello, che hanno una capacità analgesica. Con l’inizio

del 2017 anche in Italia sono stati aperti i battenti di una

scuola di musicoterapia a enna, nel cuore della Sicilia,

diretta dal docente tullio scrimali. “tutte le aree della

psicoterapia e della riabilitazione – spiega Scrimali – oggi si

avvalgono della collaborazione del musicoterapeuta. La

musicoterapia si inserisce in tutti i contesti dove si sviluppa

la personalità e dove si cura il disagio di quest’ultima, il

musicoterapeuta in futuro affiancherà sempre più lo

psichiatra e il medico.

la musicoterapia è anche un potente strumento per gli

interventi per la terza età, pensiamo ai centri alzheimer

ma un valido aiuto alla psico-oncologia, per le persone

che portano un dolore profondo dovuto alla neoplasia.

questa nuova figura professionale è infatti richiesta

nell’ambito delle strutture sanitarie, socio-sanitarie,

assistenziali e scolastiche, sia pubbliche che private.

Usciranno presto i concorsi, questa nuova normativa

europea interesserà anche le Asp, e per accedere

saranno necessari la qualifica e l’iscrizione all’albo”.

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44

lE rIcEttE DElla salutE

Come di consueto abbiamo il piacere di presentare ricette sane e gustose per promuovere uno stile di vita corretto ed equilibrato, che parta proprio dalle nostre tavole.non sempre “piatto saporito” equivale a dire “sano” per questo è importante incentivare, per noi che abbiamo a cuore la salute dei nostri lettori, la riscoperta di gusti e ingredienti genuini e proporre soluzioni che preservino da patologie più o meno rischiose.In questo numero Health online ha il piacere di presentare una ricetta elaborata con fagioli adzuki fitowell, l’innovativa linea di prodotti vegetali ad alto contenuto proteico pensata per apportare all’organismo più proteine salubri possibili, senza ricorrere ad un uso smodato della carne e dei suoi derivati.

per scoprire le altre ricette Fitowell visita il sito www.fitowell.com

Polpette di Fagioli Adzuki con salsa all’arancia

Procedimento

Mettere in ammollo gli Adzuki per 6–8 ore cambiando l’acqua di tanto in tanto per eliminare eventuali impurità. Versarli quindi in pentola con l’acqua a disposizione e una manciatina di sale e cuocerli finchè non risulteranno ben morbidi. Nel frattempo, in una pentola capiente versare un filo d’olio evo e far insaporire il porro tagliato a fettine. Farlo stufare bene ed unirvi quindi i fagioli, facendoli insaporire per circa una decina di minuti a fiamma bassa.

Lasciare intiepidire e successivamente aggiungere la fecola, il pangrattato ed una spolverata di pepe. Mescolare bene per ottenere un composto morbido

ma lavorabile con cui realizzare le polpette.Nel frattempo preparare la salsa facendo sciogliere dolcemente in un

pentolino la margarina. Aggiunervi la panna, la scorza d’arancia grattugiata (attenzione a non grattare anche la parte bianca), tre cucchiai di succo

fresco d’arancia, il lievito alimentare, una leggere spolverata di pepe ed un pizzico di sale e spegnere il fuoco appena il tutto inizia a sobbollire.Passare in padella antiaderente le polpette con un filo d’olio per

circa 10 minuti e servire con la salsa.

di “Riganelli Alessandro Azienda Agraria”

44

Ingredianti per le polpette

250 gr di Fagioli Adzuki1,5 litri di acqua

2 cucchiai di fecola di patate1 porro

pangrattato q.b.pepe in polvere q.b.

olio evo q.b.sale fino q.b.

Ingredienti per la salsa

30 gr di margarina (o burro di soia)200 ml di panna vegetale

3 cucchiai di succo d’aranciascorza di un arancia

1 cucchiaio e 1/2 di lievito alimentare

pepe in polvere q.b.sale fino q.b.

Page 45: Health Online - 17

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Spesso l’importanza e i benefici che contraddistinguono i prodotti ricchi di proteine di origine vegetale vengono sottovalutati e l’apporto giornaliero della componente

proteica avviene per lo più tramite il consumo di carne e suoi derivati.

Vi è ampio accordo nel mondo scientifico, nel consigliare una dieta basata sul minor utilizzo di carne, di buona qualità, alternata a fonti proteiche di origine vegetale.Seguire una dieta il più possibile varia, infatti, assicura all’organismo tutti i nutrienti

necessari a vivere in salute e favorisce un migliore benessere psico-fisico.

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+39 340 3566581www.fitowell.com - [email protected]

Page 46: Health Online - 17

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Caritas della ParroCChia di san lorenzo Martire

la Fondazione ha elaborato un sussidio sanitario che consente la copertura di spese per medicinali e spese mediche che il servizio sanitario nazionale non copre

adeguatamente. in questo modo i costi medici sostenuti dalle

famiglie sono alleggeriti e le stesse famiglie sono stimolate a curare e

preservare la loro salute!

Museo del Mutuo soCCorso

la Fondazione ha ereditato da MBa la collezione del Museo del Mutuo

soccorso; il museo, nato con la volontà di raccogliere significative testimonianze sulla storia del movimento mutualistico dal 1886 ad oggi, si prefigge da un lato

di salvaguardare e rendere fruibile al pubblico i beni attualmente in dotazione e dall’altro di promuovere la conoscenza e

la ricerca sul tema della Mutualità.

la Fondazione Basis, costituita per iniziativa congiunta di Mutua MBa, health italia e Coopsalute, insieme di realtà impegnate nel sociale e operanti primariamente nel settore della sanità integrativa, si propone di svolgere le proprie attività nei settori dell’assistenza socio-sanitaria, nella promozione e nella gestione di servizi educativi, culturali, sportivi e ricreativi, nella istituzione di borse di studio ed iniziative volte a migliorare e gratificare l’esperienza didattica, avvalendosi di strutture ricettive e servizi di accoglienza per giovani e per studenti.

Fondazione Basis | Via di santa Cornelia, 9 | 00060 | Formello (rM) | www.fondazionebasis.org | [email protected]

supportarefavorire

promuovereUn servizio dedicato alle realtà che costituiscono espressione della Società Civile!

tra le varie attività, la Fondazione Basis si è dedicata a:

Page 47: Health Online - 17

47

nel prossImo numero...

haI qualcosa dI Interessante da raccontare e tI pIacerebbe collaborare attIvamente alle prossIme uscIte dI health onlIne?

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la chIrurgIa robotIca per Il cancro della prostata. Il nuovo centro multIspecIalIstIco dI

alta tecnologIa della clInIca paIdeIa

La chirurgia robotica si è affermata nel campo dell’urologia, ed in particolare, nella terapia del cancro della prostata.in italia la prostatectomia radicale robotica si sta quindi

progressivamente diffondendo, in quanto rispetto alla chirurgia tradizionale è molto meno invasiva, molto meno traumatica

e più delicata.

Ed è così che alla Paideia si sta lavorando per un miglioramento rispetto agli standard già raggiunti con la prostatectomia

radicale tradizionale e laparoscopica grazie al neonato centro multispecialistico di alta tecnologia in chirurgia robotica.

in cosa consiste l’intervento chirurgico alla prostata con la tecnologia robotica? Quali sono i vantaggi rispetto ai metodi tradizionali?

Ne parleremo nell’intervista al Prof. Gianluca D’Elia, Direttore Urologia Ospedale San Giovanni di Roma e Direttore Scientifico

Fondazione per la ricerca in Urologia.

...e tanto altro!

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