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DG RISORSE, EUROPA, INNOVAZIONE E ISTITUZIONI SERVIZIO COORDINAMENTO DELLE POLITICHE EUROPEE, PROGRAMMAZIONE, COOPERAZIONE, VALUTAZIONE Una lettura trasversale delle strategie Caterina Brancaleoni Servizio coordinamento delle politiche europee, programmazione, cooperazione valutazione Fare comunità al cuore delle politiche di Coesione: le aree interne Bologna, 2 ottobre 2019

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DG RISORSE, EUROPA, INNOVAZIONE E ISTITUZIONISERVIZIO COORDINAMENTO DELLE POLITICHE EUROPEE, PROGRAMMAZIONE, COOPERAZIONE, VALUTAZIONE

Una lettura trasversale delle strategie

Caterina BrancaleoniServizio coordinamento delle politiche europee,

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Fare comunità al cuore delle politiche di Coesione: le aree interne

Bologna, 2 ottobre 2019

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Fare comunità nelle Aree Interne

Approccio SNAI: agire sulle pre-condizioni, per stimolare processi autonomi di crescita

Le pre-condizioni socio-demografiche e di benessere dei cittadini• Ripresa demografica delle aree più periferiche

• Recuperare il sistema insediativo

• Ripristinare le condizioni minime di manutenzione del territorio

• Rendere disponibili servizi ai cittadini, complementari e di livello comparabile

a quelli erogati nelle aree centrali (Salute; mobilità e trasporti; Istruzione)

Gli obiettivi• utilizzo sostenibile delle risorse territoriali

• crescita della domanda locale di lavoro (ricostituzione di una massa critica di

persone in età lavorativa) e dell’offerta, attraverso la promozione del sistema

locale di produzione e servizi

• crescita delle conoscenze e competenze dei lavoratori

• capacità di confronto efficace con la domanda di mercato

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Fare comunità nelle Aree Interne

Una lettura trasversale delle strategie delle Aree Interne regionali

• gli scenari di cambiamento a 5 – 15 anni e orientamento al risultato(“l’idea – guida”)

• “l’immagine di sé” e lo storytelling del territorio• il “presidio territoriale” e l’azione di contrasto allo spopolamento• i servizi per la qualità della vita e il benessere dei cittadini• l’azione per lo sviluppo locale (lavoro, occupazione, risorse umane,

valorizzazione delle risorse territoriali, ecc.)• l’innovazione nell’organizzazione della governance territoriale• le reti per l’innovazione (reti locali e “reti lunghe”)PER• verificare l’efficacia delle strategie, intercettare bisogni emergenti,• identificare risposte, tecniche e organizzative da parte

dell’Amministrazione regionale• cogliere indicazioni per i programmi futuri (Fondi europei, nazionali,

regionali

I CAMPI COMUNI DI OSSERVAZIONE

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Legge Stabilità 22,41%

PO FSE 3,99%

PO FESR 16,72%

PAL Leader 2,01%

PSR 40,75%

Altre risorse pubbliche o

private14,11%

quota % di risorse per fonte di finanziamento

Agricoltura18,5%

Assistenza tecnica

1,1%

Banda ultra larga

32,2%

Efficientamento energetico

1,7%

Formazione3,8%

Istruzione7,8%

Mobilità4,5%

Rafforzamento istituzionale

1,2%

Salute10,4%

Turismo18,9%

% di risorse per ambito di intervento

Letture qualitative comparative

Analisi quantitative

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Le «vision»: nuovi storytelling Appennino Piacentino-Parmense: l’»Appennino Smart»

nuove idee per un territorio effettivamente unitario, attrattivo, sicuro

Appennino Emiliano: «la Montagna del Latte»innovare la filiera del Parmigiano, esempio di gusto&salute, accrescendone il valore aggiunto

Basso Ferrarese: «Fare ponti»collegamenti materiali e immateriali a supporto di sviluppo e riattivazione della comunità

Alta Valmarecchia: «Paesaggi da vivere» bellezza e qualità ecologica del paesaggio, driver di cambiamento e crescita della vallata

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Le politiche

Il contrasto allo spopolamento Promuovere lo sviluppo locale Fare innovazione in periferia Innovare la governance territoriale, per crescere

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Gli aspetti – chiave, comuni alle strategie sensibilità diffusa nei confronti dei bisogni delle famiglie in età lavorativa, e

rispetto alle fasce sociali più vulnerabili (giovani e anziani) Esempi: introduzione degli infermieri di comunità e telemedicina per il monitoraggio dei malati cronici (in tutte le aree), Mai + soli e mixitè anagrafico (BF), Conciliazione tempi lavoro – famiglia: baby caring (APP), trasporto sociale per portatori di handicap (AVM e APP)

attenzione all’innovatività dei servizi, potenziando funzioni che consentano integrazione con i poli urbani/i servizi di livello superiore (sanità e mobilità)Esempi: centrali di mobilità per il trasporto flessibile e collegamento con il TPL (tutte le aree), centro di prevenzione cardiovascolare in collegamento con ASL RE (AE), Telemedicina

enfasi sulla modernizzazione produttiva, con lavoratori dalle competenze coerenti con le filiere produttive locali; maggior orientamento ai mercatiEsempi: internazionalizzazione del Parmigiano reggiano di montagna e competenze per l’internazionalizzazione degli addetti (AE), valorizzazione delle foreste e dei pascoli e Polo tecnico professionale per l’agro-ambiente (APP), agricoltura di precisione per la sostenibilità delle produzioni frutticole e orticole(BF), filiere corte/grani antichi (AVM)

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Gli aspetti – chiave, comuni alle strategie: alcuni esempi reti sovra-locali per l’innovazione, fra attori delle filiere produttive locali e

portatori di conoscenza tecnica/organizzativa, per innovazioni tarate sui bisogniEsempi: innovazione tecnico-organizzativa della filiera del Parmigiano reggiano di montagna con CRPA (AE), innovazione organizzativa delle foreste e dei pascoli con Università (APP), agricoltura di precisione con Fondazione F.lli Navarra (BF), filiere corte/grani antichi (AVM)

attenzione alla disponibilità di risorse naturali da tutelare e valorizzare, nella chiave di un’accresciuta sicurezza territoriale anche a valleEsempi: Creazione/Valorizzazione itinerari escursionistici a fini turistici (tutte, Via del volto santo, Via del Pane e dell’olio), Geoparco (AVM), valorizzazione foreste (APP)

attenzione alla necessità di compiere un “salto di scala” nella governanceterritoriale, creando soggetti istituzionali/partenariati socio-economici più coesi Esempi: Rafforzamento delle funzioni inter-unionali (BF e APP), creazione di uffici/presidii di coordinamento della strategia di area (AE, APP)

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Il contrasto allo spopolamento Servizi sociali e sanitari tarati sui bisogni delle comunità periferiche:

“medicina d’iniziativa”, Case della salute, servizi di emergenza – urgenza, case per anziani a vari livelli di complessità,

Inclusione sociale: conciliazione tempi famiglia – lavoro, housing sociale, iniziative di “ponte inter-generazionale” giovani/anziani, alfabetizzazione digitale

Mobilità e trasporti: differenziazione dei servizi, in funzione delle tipologie di target e dei loro bisogni (accesso anziani ai servizi di salute; servizi per soggetti senza mobilità, ecc.)

Ruolo degli attori delle filiere agro-zootecniche nel presidio territoriale e valorizzazione delle risorse biologiche – alimentari (multi-funzionalità)

Economia & lavoro: cooperative di comunità

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Promuovere lo sviluppo locale Conoscenze e competenze: dalla scuola di ogni ordine e grado alla

formazione, per lavoratori “tarati” sui bisogni delle filiere locali (agricoltura-ambiente; tecnologie innovative; servizi per il turismo naturalistico, ecc.);

Ricerca&Innovazione: Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione (PEI), per la filiera del Parmigiano reggiano, per le filiere dei grani antichi, l’agricoltura di precisione, le gestioni forestali;

Il paesaggio come risorsa: infrastrutture e reti (sentieri e ciclovie) ma anche servizi di accoglienza, sviluppo del profilo scientifico-culturale dell’offerta territoriale, orientamento ai mercati nazionale e internazionale;

Riqualificazione del patrimonio edilizio e risparmio energetico: recupero di strutture pubbliche e riqualificazione energetica

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Fare innovazione in «periferia»

Necessità di un modello differente da quello delle grandi aree urbane (concentrazione di funzioni), verso un modello basato sull’interazione di attori;

Reti locali e sovra-locali di cooperazione, fra comunità locali e attori tecnico –scientifici esterni, specie nel settore agro-zootecnico/forestale (Ist. superiori e Università) ma anche per l’erogazione di servizi sanitari avanzati (ASL)

Focalizzazione sul ruolo della scuola - specie superiore - e del suo legame con il territorio, per la formazione di soggetti con conoscenze e competenze adeguate (culturali e di cittadinanza, tecnico-scientifiche ma anche di effettiva conoscenza del proprio territorio)

Ambiente e cultura (analisi territoriale integrata e innovativa), come fattore da tutelare in sé (sicurezza territoriale) e da valorizzare come attrattore, secondo modelli attenti a qualità dei servizi, più che a “ricettività quantitativa” (es. MAB; Geoparco)

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Innovare la governance territoriale, per una effettiva integrazione di strategie e azioni Rafforzamento delle competenze delle Unioni di comuni: pianificazione

territoriale, vincolo idrogeologico, forestazione, promozione territoriale, ecc.

Funzioni strategiche organizzate alla scala sovra-locale: Protezione Civile, Servizi Informativi;

Uffici unitari e assistenze tecniche per l’attuazione delle strategie, per superare la frammentazione degli attori/beneficiari

Reti di aree interne per rafforzamento delle relazioni fra istituzioni di pari livello, scambio esperienze e pratiche, co-apprendimento

Capacity building, per creare le competenze/capacità necessarie ad attuare strategie trans-settoriali complesse, integrando e superando l’approccio settoriale delle Pubbliche Amministrazioni ai vari livelli

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Grazie per l’attenzione

Caterina Brancaleoni

Regione Emilia-Romagna

SERVIZIO COORDINAMENTO DELLE POLITICHE EUROPEE, PROGRAMMAZIONE, COOPERAZIONE, VALUTAZIONE

DG RISORSE, EUROPA, INNOVAZIONE E ISTITUZIONI

[email protected]@regione.emilia-romagna.it


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