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Anniversario incidente 1000 Miglia GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITA’, CRONACA, CULTURA E POLITICA N. 72 - GIUGNO 2007 Anniversario incidente 1000 Miglia Intervista al sindaco Intervista al sindaco Gesù di Nazaret Gesù di Nazaret Direttore responsabile Andrea Dal Prato - Anno XIII - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB - Brescia - Euro 0,20

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Anniversarioincidente1000 Miglia

GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITA’, CRONACA, CULTURA E POLITICA N. 72 - GIUGNO 2007

Anniversarioincidente1000 Miglia

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3 Editoriale - Gesù di Nazaret

5 La terra dimenticata da Dio

6 Intervista al sindaco

8 Ordinazione diaconale per fra Enrico

10 24 giugno 1859: i caduti a Guidizzolo

16 Le ricette

17 Cronaca

22 Noi e la legge

23 Noi e il fisco

24 Salute

26 Arte e dintorni

30 Psicologia

31 Games area

32 Spazio giovani

35 Cosa ne facciamo degli anziani?

36 Istituto Statale d’Arte

37 Centro Anffas Rebecco

38 Tacabanda

39 Gruppo Micologico Naturalistico

40 Amministrazione Comunale

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: Informativa ai sensi del d. lgs n. 196 del 30-06-2003I dati in possesso della redazione de "la Notizia" sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero in nostropossesso anteriormente all'8-5-1997. Gli interessati possono chiedere la cancellazione, il blocco, l'aggiornamento o l'integrazione deidati od opporsi al trattamento stesso.2

VVerona 15 aprile 2007erona 15 aprile 2007Un momento dell’OrdinazioneUn momento dell’OrdinazioneDiaconale di FDiaconale di Fra Enrico ra Enrico

In copertina:50° Anniversario dell’inci-dente delle 1000 Miglia

sommario

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editoriale Andrea Dal Prato

Gesù di Nazaret, un libro al servizio dei credenti perché conservino la fede nella personadi Gesù. Un libro capace di rapirti, che fa riflettere e che ti aiuta a capire la figura di Cristoportatore di salvezza.Il libro è redatto utilizzando il metodo dell'interpretazione moderna per “favorire nel letto-re la crescita di un vivo rapporto” con Cristo nella convinzione che per capirlo “sia neces-sario partire dalla sua unione col Padre”. Com’è noto che lo studio di Ratzinger non è un atto di magistero perciò ognuno è liberodi contraddirlo (come dice l’autore stesso). Difficile, anzi impossibile sintetizzare in pocherighe la ricchezza di contenuti del libro che prende in esame la prima parte della vita diGesù, dal battesimo nel Giordano alla trasfigurazione, in previsione di una futura secondaparte dedicata al mistero centrale della fede cristiana, la morte e la resurrezione.Benedetto XVI nelle pagine dense e meditate, frutto di un “lungo cammino interiore”, con-testa tutti i tentativi di ridurre la figura di Cristo, presentandolo come un rivoluzionario oun moralista, o come un semplice maestro religioso.Significativa è innanzitutto la sottolineatura dell'importanza della storia: “Per la fede bibli-ca - spiega - è fondamentale il riferimento a eventi storici reali. Essa non racconta la sto-ria come un insieme di simboli di verità storiche, ma si fonda sulla storia che è accadutasulla superficie di questa terra”. In un altro passo, commentando la meticolosità con cuiLuca vuole datare l'inizio della vita pubblica di Cristo, Ratzinger aggiunge: “L'attività diGesù non è da considerare inserita in un mitico prima-o-poi, che può significare insiemesempre e mai; è un avvenimentostorico precisamente databilecon tutta la serietà della storiaumana realmente accaduta”.In un passaggio, dedicato allaseconda tentazione, nella qualeil demonio per attirare Gesù nellasua trappola cita la Sacra Scrittura, Benedetto XVI fa sue alcune considerazioni delRacconto dell'Anticristo di Vladimir Solov'ëv: “L'interpretazione della Bibbia può effettiva-mente diventare uno strumento dell'Anticristo... I peggiori libri distruttori della figura diGesù, smantellatori della fede, sono stati intessuti con presunti risultati dell'esegesi”.Oggi “l'Anticristo ci dice, allora, in atteggiamento di grande erudito, che un'esegesi chelegga la Bibbia nella prospettiva della fede nel Dio vivente, prestandogli ascolto, è fonda-mentalismo; solo la sua esegesi, l'esegesi ritenuta autenticamente scientifica, in cui Diostesso non dice niente e non ha niente da dire, è al passo coi tempi”. Un giudizio negati-vo che si può estendere a tanta saggistica contemporanea che spopola nelle librerie occi-dentali e che in nome di una pretesa scientificità cerca di demolire il fondamento dellafede cristiana (come ad esempio il “Codice da Vinci” oppure il “Vangelo di MariaMaddalena”).Sempre parlando delle tentazioni, Ratzinger osserva riguardo al potere: “Nel corso deisecoli questa tentazione - assicurare la fede mediante il potere - si è ripresentata conti-nuamente, in forme diverse, e la fede ha sempre corso il rischio di essere soffocata pro-prio dall'abbraccio del potere. La lotta per la libertà della Chiesa, la lotta perché il regno diGesù non può essere identificato con alcuna struttura politica, deve essere condotta intutti i secoli. La fusione tra fede e potere politico, infatti, ha sempre un prezzo: la fede simette al servizio del potere e deve piegarsi ai suoi criteri”. L'autore risponde anche a chi dubita che Gesù abbia portato qualcosa di buono sulla terra,dato che dopo la sua rivelazione non sembra essersi compiuta la speranza in un mondomigliore, giusto e pacificato. “La risposta è molto semplice: Dio. Ha portato Dio: ora noiconosciamo il suo volto e possiamo invocarlo. Ora conosciamo la strada che, come uomi-ni, dobbiamo prendere in questo mondo. Gesù ha portato Dio e con lui la verità sul nostrodestino e la nostra provenienza; la fede, la speranza, l'amore e la certezza della vita eter-na con la resurrezione. Solo la nostra durezza di cuore ci fa ritenere che ciò sia poco”.

Gesù di Nazaret

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ORATORIO S. LORENZO

ORARIO DI APERTURA DOMENICALEMaggio - Settembre dalle 17,00 alle 19,00Ottobre - Aprile dalle 15.30 alle 17,30

DIRETTORE RESPONSABILEAndrea Dal Prato

CAPO REDATTOREGraziano Pelizzaro

REDAZIONEElisa CorradiMarco BadiniMarika BuscaSergio DesideratiGiusi NobiliniElodio PeraniGiovanni Zangobbi

COLLABORATORIGiorgio ArientiGiulia AvanziFrancesca CappaFrancesca CargnoniCristina DelmenicoFrancesco GandelliniMartina GrandelliLaura LeoratiFrancesca LugoboniAntonio MalaguttiFranco MondadoriLuca PiazzaMariavittoria SpinaGiulia StuaniDavide Truzzi

PROGETTO GRAFICOClaudia Dal Prato

EDITORECentro Culturale "San Lorenzo"via Bruno Rodella 34-A46040 Guidizzolo (MN)Tel. 348 3115232e-mail: [email protected]

R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00Aut. Tribunale di MN N° 8/95del 30-05-1995

Stampa:GVM - Volta Mantovana

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COSTO MODULI1 modulo verticale:mm 60 x 39 € 40,00

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N U M E R I U T I L I

AMBUL ATORI MEDICI

BIBLIOTECA

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MUNICIPIO - tel. 0376 819201E-mail: [email protected] - tel. 0376 819006 - 112VIGILI URBANI - tel. 0376 840241ARCALGAS (METANO) - tel. 0376 818443BIBLIOTECA COMUNALE - tel. 0376 840435TEATRO COMUNALE - tel. 335 422406ORATORIO SAN LORENZO - tel. 335 1211999FONDAZIONE “V. RIZZINI” - tel. 0376 819120ISTITUTO COMPRENSIVO - 0376 819049 - 819059ISTITUTO STATALE D’ARTE - tel. 0376 819023PARROCCHIA BIRBESI - tel. 0376 819602PARROCCHIA GUIDIZZOLO - tel. 0376 819052 POSTE E TELEGRAFI - tel. 0376 840091SISAM (ACQUEDOTTO) - 800 859370 - 0376 771869PROTEZIONE CIVILE - tel. 0376 847388PRENOTAZIONE AMBULANZA - tel. 349 8608653

• Dr.ssa Ghisolfi EmiPrenotazione visite: 0376 689604 (8,30-12,30)Ambulatorio 0376 840433 - abitazione 0376 818011Cell. 333 8356733Lun. Giov. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento)Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13

• Dr. Galvani Orfeo ValerioPrenotazioni visite: 0376 819794Ambulatorio 0376 819794 - abitazione 0376 819096Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)

• Dr. Ponti GiulianoAmbulatorio 0376 819475 - abitazione 0376 819177Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12,30Giovedì: dalle 16,30 alle 19

• Dr. ssa Gatti Angelapresso l’AVIS di Guidizzolo - tel. 338 2619350Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17,30 alle 18,30Ambulatorio Medole - tel. 0376 898109Lun. Merc. Ven. : dalle 10,30 alle 12Mar. Gio.: dalle 17,30 alle 19

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• Pediatra di base D.ssa Cavalli GiancarlaPer appuntamenti tel. 0376 868173

NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO tel. 800-228521

ORARIO DI APERTURAmerc. - ven. 9-12 (estivo) 9-12 (inv.)lun. - mar. - giov. 15-19 (estivo) 14,30 -18,30 (inv.)

UFFICI COMUNALI

ORARIO DI APERTURADa lunedì a venerdì: dalle 10 alle 13Sabato: dalle 10 alle 12

Ufficio Tecnico:lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12,30 sabato dalle 10 alle 12

Assistente sociale:martedì e venerdì dalle 10 alle 13

SANTE MESSE

GUIDIZZOLOFeriali: 7,30 - 18 (invernale 17 - 30)Prefestivi: 19 (invernale 18)Festivi: 8 - 9,30 - 11 - 18 (invernale 17)

BIRBESI Feriali: mart. giov. 8,30 prefestivi 18,30 (estivo)

prefestivi 18,00 (invernale)Festivi: 9,30

REBECCO Prefestivi 18 (invernale 17)

PIAZZOL A RIFIUTI

ORARIO DI APERTURALunedì e Mercoledì dalle 14,30 alle 17,30Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30

Ass. Naz Carabinieri - tel. 338 2507927Amici di Rebecco - tel. 0376 819678AIDO - tel. 0376 223001AVIS - tel. 0376 840177Altri Mondi - tel. 0376 819478Anspi Birbesi - tel. 0376 849602Anspi Guidizzolo - tel. 0376 819052Arca - tel. 0376 818417Associazione Artigiani - tel. 0376 819528Associazione Commercianti - tel. 0376 818494Calcio Guidizzolo - tel. 0376 818291Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326Corale B.V. Di Lourdes - tel. 0376 819052Corpo Bandistico - tel. 0376 840090CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253Freebikers Guidizzolo 2000 - tel. 0376 818344Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819516GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240Pescasportiva Guidizzolese - tel. 0376 819064Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382

CIMITERO

Tutti i giorni dalle 8 alle 19

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Ambulatorio igiene pubblica - tel. 0376 846713Amb. vaccinazioni pediatriche - tel. 0376 846705Servizio di medicina veterinaria - tel. 0376 846724Servizio igiene degli alimenti - tel. 0376 846737Servizio medicina del lavoro - tel. 0376 846733Igiene dell'edilizia ed igiene pubblica - tel. 0376 846733

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Nella guerra civile del Sudan, in corso da circa 20anni, si scontrano il governo settentrionale diKhartoum e i ribelli del Sudan People's LiberationArmy, SPLA, che chiedono l'autonomia dellaregioni meridionali del paese. Le cause di questoconflitto sono di origine economica: la siccità e ilprocesso di desertificazione, che dagli anni '70imperversa nel Darfur, hanno causato un impove-rimento generale dell'area, accentuando la lottaper le risorse sia all'interno del paese che tra lefazioni africane ed arabe. Ma ad incidere profon-damente sono le differenze etniche, sociali e reli-giose esistenti tra il Nord nazionalista, arabo eislamico e il Sud nero e cristiano-animista, anco-ra organizzato in tribù. Il primo scontro risale aglianni dal 1955 al 1972, poco prima che il paeseottenesse l'indipendenza dall'Inghilterra, seguì unperiodo di relativa pace fino al 1983 quandoNimeiri, il dittatore sudanese, decise di estenderela Sharia, la legge islamica, anche alle popolazio-ni cristiane del Sud. I guerriglieri si riorganizzaro-no e iniziarono a ricevere finanziamenti da altripaesi, fra cui Uganda, Eritrea, Chad, Stati Uniti eIsraele. Da allora l'esercito governativo e i ribelli sisono affrontati in combattimenti estremamenteferoci, anche con l'uso di armi non convenzionali;nel 1998 gli Stati Uniti hanno bombardato unafabbrica di armi chimiche vicino alla capitale. Gliscontri si sono concentrati nella parte sud-ovestdel paese, coinvolgendo la popolazione civile cheha avuto quasi due milioni di vittime a causa dellaguerra, ma anche delle malattie ed epidemie.Quattro milioni e mezzo di persone hanno dovutoabbandonare il paese e rifugiarsi nei campi profu-ghi dei paesi confinanti o tentare la pericolosa viadell'emigrazione. Entrambi gli eserciti si sono resiresponsabili di gravissime violazioni dei dirittiumani: per anni l'aviazione del governo ha siste-

maticamente bombardato villaggi, distruggendocase, scuole, mercati e chiese, l'impressionantenumero delle vittime è testimoniato dalle fossecomuni rinvenute; migliaia di persone, soprattuttodonne e bambini, sono state deportate al nordcome schiavi. I guerriglieri hanno arruolato con laforza un gran numero di bambini nelle loro miliziee sono stati accusati di esercitare uno scandalo-so monopolio sugli aiuti umanitari, aggravandocosì il problema della fame. Le enormi ricchezzedel Sud, acqua petrolio terreni coltivabili minerali,hanno peggiorato la situazione spingendo la clas-se dirigente ad acquistare armi sempre piùdistruttive per prendere il controllo di queste zone.Dopo due decenni di indifferenza, nel 2003 lacomunità internazionale ha proposto e guidatocolloqui di pace che hanno portato al cessate ilfuoco e ad un accordo che prevede fra sei anni ilraggiungimento di una larga autonomia delleregioni del Sud. Determinante è stato l'interventodegli Stati Uniti, non certo per ragioni umanitariema in cambio di un significativo aumento dellaproduzione del petrolio. Il Darfur, regione deserti-ca situata a nord-ovest, è invece diventato un ter-ritorio di emergenza umanitaria, il governo diKhartoum ha imposto una campagna di repressio-ne con arresti e condanne a morte degli opposito-ri, rastrellamenti e abusi sulla popolazione civile. IlDarfur non ha nulla da dare in cambio per un inter-vento di pace da parte delle nazioni potenti, solo ilsangue e la fame dei suoi abitanti.

Giusi Nobilini

La terra dimenticatada Dio“La storia sceglie sempre un luogo della sofferenza, oggi è il Darfur”Elie Wiesel, Nobel per la Pace.

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Dopo tanti anni da dipendente comunale si ètrovato ad affrontare il delicato compito di sin-daco, cosa ci può dire?L’esperienza maturata in trentacinque anni inComune mi ha sicuramente facilitato l’approccioalle diverse problematiche, anche se devoammettere che da amministratore si vedono lecose da un punto di vista differente, meno “buro-cratico”, però sempre con la necessità di tantadisponibilità verso la gente. Fortunatamenteposso contare su una buona conoscenza della“macchina” comunale, ma anche su dei validi col-laboratori e su una giunta che esprime efficace-mente la sintesi di una squadra collaudata, fattadi persone capaci ed affidabili, nel segno dellacontinuità amministrativa.

Su quali aspetti programmatici avete puntato?Innanzitutto abbiano proceduto ad una riorganiz-

zazione dei servizi, condiziona-ta anche dall’impossibilità, det-tata dalla legge finanziaria, diprocedere a nuove assunzioni;poi abbiamo puntato alla mas-sima trasparenza degli attiamministrativi, pubblicati oratempestivamente sul nostrosito internet. Sul piano istitu-zionale, con la creazione dellapresidenza del consiglio comu-nale e della conferenza deicapigruppo, ottenuta mediantela modifica dello statuto, abbia-mo inteso dare più valore alruolo del consiglio stesso, cre-

ando maggiori occasioni di confronto con le mino-ranze consiliari.

In concreto, cosa avete realizzato?Di solito, nel primo anno si semina e, al massimo,si raccoglie quello che ha seminato chi ci ha pre-ceduto. Così è per esempio per la nuova sistema-zione di viale Europa, già progettata prima, allaquale abbiamo aggiunto il semaforo. Abbiamoperò provveduto alla sistemazione di altre vie,come via Repubblica, attesa da vari decenni,prossimamente via Nuvolari, via Alessandrini, viaOratorio a Rebecco e la strada Marchionale aBirbesi.Stiamo progettando interventi sulla viabilità afavore dei disabili.Abbiamo chiuso alcune vecchie questioni, comel’area feste di Rebecco e l’area verde di viaVarisco. Abbiamo in corso lo spostamento delcampo di tamburello in zona centro sportivo, gra-zie alla disponibilità trovata nella proprietà del ter-reno a nord del campo di calcio, dal momento chel’area del vecchio campo servirà per l’ampliamen-to del plesso scolastico, ormai indispensabile,visto il costante aumento della popolazione.Prossimamente procederemo anche all’assegna-zione dei mini alloggi per anziani realizzati vicinoalla Casa di Riposo.

A proposito di scuole, e la materna?E’ il primo dei nostri obiettivi. La popolazione,scolastica è in costante aumento. Anche que-st’anno abbiamo una classe in più di scuolamaterna. Abbiamo ottenuto, d’intesa con la dire-zione dell’Istituto Comprensivo, l’assegnazione diuna sezione in più, sezione che verrà ospitatanella scuola di Guidizzolo, con alcuni piccoli inter-venti di adeguamento, concordati con le stessestrutture scolastiche. Ma è chiaro che quellascuola non ce la fa più. Occorre una soluzione

Graziano Pelizzaro è da dodici mesi al “governo” di Guidizzolo con una giuntaeletta da un’ampia maggioranza dei cittadini. Un anno trascorso a portare avan-ti programmi già avviati dalla passata Amministrazione, a mettere in cantierenuovi progetti al servizio della collettività. Abbiamo voluto porgli qualchedomanda per fare, come si suol dire, il punto della situazione. Ne è uscito un“quadro” in piena evoluzione che, se tutto verrà portato a termine, sarà sicura-mente positivo per i guidizzolesi.

Intervista al sindaco

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adeguata e definitiva, alla quale stiamo lavorando.Le ristrettezze della finanza pubblica ci impongonoperò di agire con estrema attenzione ed oculatez-za, senza trascurare nessuna possibilità. Quantoprima porteremo il progetto in consiglio comuna-le, previo confronto con le varie componenti inte-ressate.

Lei ha parlato di difficoltà finanziarie… eraproprio necessario l’aumento dell’addizionaleIRPEF?Nelle amministrazioni precedenti sono stati creatiservizi, di tipo assistenziale, culturale, sociale,che ora sono diventati una consuetudine per i gui-dizzolesi. E questi costano. L’alternativa quindi eratra il tagliarli o il mantenerli, quindi finanziarli. Tral’altro ricordo che negli ultimi anni una parte delbilancio comunale era stata finanziata con gliintroiti delle multe. Crediamo che questo nonpossa continuare in eterno, ma che gradatamentesi debba ridurre il peso di queste entrate aleatorie.La finanziaria del governo non ci consentiva altrasoluzione. Abbiamo però lavorato per una piùequa distribuzione delle tariffe sui servizi, come adesempio nel caso dell’asilo nido, dove la retta èstata ricalcolata in base al reddito.

A proposito di servizi culturali, c’è stata qual-che polemica sui costi del teatro…Ci tengo a ribadire che nel nostro teatro, da setteanni, si tiene una stagione teatrale, prestigiosa edi successo, che ci viene invidiata da tanti e cheha avvicinato tanta gente a questa espressioneculturale importante. Questa stagione si autofi-nanzia quasi completamente, grazie agli sponsore agli incassi. Ma insieme al cartellone principale,ogni anno vengono organizzate parecchie altre ini-ziative, non solo culturali. Siamo ancora più con-vinti, infatti, che il compito di una amministrazio-ne comunale non sia solo quello di occuparsi ditasse o di multe, di oneri o di licenze, ma anche difavorire la crescita della comunità locale, sulpiano culturale, sociale e umano.Abbiamo promosso diversi incontri ed ospitatoiniziative promosse da altri soggetti, che approfit-to per ringraziare. Basti ricordare ad esempio l’in-contro con padre Bartolomeo Sorge, organizzatodalla Parrocchia, come gli incontri nell’ambito delprogetto famiglia. E poi ancora gli incontri conl’ANDOS, sulla prevenzione del tumore al seno, le

serate tenute dal BAMCO, la banca del cordoneombelicale, ma ancora la settimana dell’ecologia,oppure le iniziative che hanno visto protagonistigli allievi dell’Istituto d’Arte insieme ai ragazzi delCSE di Rebecco, e poi le iniziative sulla sicurezzastradale in concomitanza con la celebrazione del50° anniversario dell’incidente delle 1000 Miglia.E sicuramente mi dimentico qualcosa.Tutto questo costa, ma lo consideriamo un inve-stimento sulla nostra gente.Analogamente, in sala consigliare si sono tenutiincontri sulla trasparenza amministrativa e, perultimo, sulla tutela dei diritti del cittadino utente.Come vede, un bell’impegno!

E la tangenziale? Quando cominceranno i lavori?Appena insediati abbiamo avuto l’opportunità dichiudere positivamente la conferenza di servizi,con il parere favorevole di tutti i sedici diversi entiinteressati. La Provincia, che ha la competenza inmerito, ha adibito ben sette tecnici a gestire ilprogetto esecutivo e le fasi di esproprio dei terre-ni. Nelle settimane scorse sono stati notificati gliavvisi ai proprietari per l’ingresso sui suoli, e sonogià stati eseguiti i primi accessi. Salvo imprevistii lavori potranno essere appaltati quanto prima. Possiamo dire che non siamo mai stati così vicinial primo colpo di ruspa. E questo grazie al lavoropreparatorio portato avanti dalle ultime ammini-strazioni che mi hanno preceduto.

Un ultimo messaggio ai guidizzolesi?Più che un messaggio, un’avvertenza. Abbiamoiniziato le procedure per la stesura del Piano diGoverno del Territorio (ex P.R.G.). Il prossimo 28giugno scade il termine per presentare le doman-de per il cambio di destinazione urbanistica dellearee, terreni, ecc., che verranno valutate nell’am-bito dello stesso P.G.T. – Tutti coloro che ne fosse-ro interessati devono farsi avanti adesso, anchequelli che avevano già presentato una richiesta inprecedenza.E infine, rivolgo un pensiero ed un ringraziamentoalle Associazioni, tanto attive nel nostro paese, ea tutti i cittadini che con i loro consigli e, perchéno, con le loro critiche, ci servono da sprone afare sempre meglio.

Andrea Dal Prato

All'emozionante cerimonia nel duomo affollatohanno preso parte moltissimi guidizzolesi guidatidal parroco don Adriano Avanzi. A Guidizzolo infatti Enrico Salardi ha vissuto glianni della sua infanzia; qui con ogni probabilità hamaturato la propria vocazione e qui ha ancoratanti amici che il giorno dell'ordinazione hannovoluto essergli vicino. Dall'insegnante delle scuo-le elementari Anna Maria Fornasa ai compagni di

classe alcuni dei quali, già sposati, erano li con ifigli, ai tanti che hanno conosciuto lui ragazzino ola sua famiglia, partiti da Guidizzolo chi con il pul-lman, messo a disposizione dalla parrocchia, chicon mezzi propri. Anche il parroco di Cavriana don Dino Mezzani havoluto essere presente (Enrico è stato residente aCavriana per alcuni anni).E sono soprattutto i suoi amici a ricordarlo, oggi,come un ragazzo che si capiva avesse nel cuoreuna chiamata speciale. Michele, uno degli amicipiù fraterni, ce ne parla con un ricordo molto vivo:“Abbiamo vissuto insieme le esperienze dellanostra età come tutti gli altri ragazzi. Si capivaperò, lui stesso lo diceva, che Enrico non trovavala sua pace interiore in ciò che al contrario soddi-sfaceva un po' tutti noi. Poi si è concretizzata que-sta sua chiamata che affermava di aver compre-so anche in un particolare segno del Signore”.Enrico è chiamato ad un enorne impegno per capi-re ciò che egli stesso era e cosa fosse ciò chedoveva fare. Certamente furono anni molto duriper lui, per le molte incertezze e incomprensioniche dovette superare. Furono anche gli annifecondi nei quali delineò, una volta per sempre, lostile di vita secondo il modello del Vangelo, che siè impegnato a seguire. Il suo è un impegno versoper la povertà di Gesù Cristo, povertà reale emateriale, un impegno verso i nullatenenti viven-do volutamente con loro convinto che non c’ècammino più dritto verso il cuore del Vangelo cheil cuore povero dell’uomo povero.

I “Fratelli di San Francesco” sono unaCongregazione abbastanza nuova che vuole vive-re il Vangelo secondo lo spirito francescano piùautentico, spirito francescano che ha fatto dellapovertà e della imitazione di Cristo la “sua lotta”.

Sergio Desiderati

Ordinazione diaconaleper fra Enrico

Fra Enrico, in unmomento dellatoccante cerimonia

Fra Enrico è ilsecondo da sinistra

Gruppo scolastico:Enrico Salardi, è ilsecondo bimboseduto da sinistra

Il 15 aprile scorso nel duomo di Verona durante una solenne celebrazione liturgica, presieduta dall'ausiliare emerito della città scaligera Mons. AndreaVeggio, ha ricevuto l'ordinazione diaconale Fra Enrico da Commessaggio, alsecolo Enrico Salardi. Con lui anche un confratello ed un diacono diocesano.

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Programma

Ore 11,00 sala consiliare del Comune di Guidizzolo presentazione delvolume “Il racconto della Seconda Guerra d’Indipendenza”di Massimo Marocchi

Ore 18,00 Santa Messa nella Chiesa di Rebecco

Ore 18,30 Partenza corteo verso Borgo Baite, con posa omaggio floreale alcippo commemorativo con la partecipazione di “Armigeri”,con divise ed armi d’epoca

Ore 19,30 Cena sociale “Amici di Rebecco”

Ore 21,00 Concerto Ente Filarmonico Banda cittadina di Desenzano del Garda

Nell’intervallo cerimonia di scambio musicale tra la Banda cittadina di Desenzano del Garda e la Banda di Guidizzolo.

Amici di Rebecco23 giugno 2007

Commemorazione della Battagliadi Solferino e San Martino

FESTA D’ESTATE A REBECCOSabato 9 giugno Serata con liscio di Chicco De MatteoDomenica 10 giugno Musica soft anni ‘60 con Emilio ZilioliLunedì 11 giugno Orchestra Franco e Valeriana

Durante la Festa funzioneranno un fornitissimo stand gastronomico e bar

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La battaglia che si combattè il 24 giugno 1859 suun ampio fronte, che dal lago di Garda si spingefino a Castel Goffredo, fu imponente per numerodi combattenti – circa 300.000 – e per numero diperdite registrate. Stime prudenti fanno ascende-re a circa 11.000 i soldati rimasti sul campo dibattaglia. Alla loro sepoltura si provvide in modosommario scavando delle fosse sui luoghi stessiin cui erano caduti. L’ingrato compito fu assoltodai commilitoni e dai contadini locali all’uopoassoldati. Negli anni che seguirono, capitò più diuna volta che i miseri resti di qualche soldato fos-

sero messi a nudo per effetto di un violentoacquazzone, o in occasione di lavori agricoli.Il senatore Luigi Torelli, visitando Solferino, fumesso al corrente del problema dal sindaco LuigiFattori a cui assicurò il suo interessamento. Nel1869 (la legge italiana prevedeva che i cadaverinon potevano essere esumati prima che fosseropassati 10 anni dalla sepoltura) il Torelli e il depu-tato Ippolito Cavriani si fecero promotori di unComitato esecutivo che si proponeva il disseppel-limento dei caduti e l’erezione di due Ossari, aSolferino e a San Martino. In ogni comune interes-sato alla battaglia, - San Martino (Rivoltella),Lonato, Pozzolengo, Solferino, Castiglione delle

Stiviere, Cavriana, Guidizzolo e Medole, - si costi-tuì un sub-comitato che doveva condurre a termi-ne le operazioni.Così il Torelli in una sua relazione del 20 febbraio1870:“Fu stabilito un Comitato esecutivo, composto dapersone rispettabili di quei paesi, e venne ad essoaffidata la direzione generale di quell’operazione.Si costituì esso nell’ottobre dello scorso anno, eincominciò collo stabilire le norme da osservarsi;prima fra le quali fu quella d’impiegare di preferen-za i seppellitori stati adoperati nel 1859; determi-nò che si formassero squadre di quattro individuicadauna, con un capo squadra che li sorvegliassee li dirigesse; che per ogni fossa si erigesse unprocesso verbale, nel quale dovevasi precisare inmodo esatto la località, citando il proprietario delfondo ed il numero di mappa, e quindi il numerode’ cadaveri esumati. Se poi si rinvenivano ogget-ti, dovevano questi venire minutamente descritti,soprattutto se tali che si potesse pel loro mezzoprecisare anche la persona cui appartenevano, epoter quindi divenire ricordi graditi alle rispettivefamiglie.Le ossa scavate dovevano venir poste in cassechiuse e portate ad un ossario provvisorio, stabi-lito in ogni Comune, ove dovevano poi venir puli-te, per quindi a suo tempo venir depositate neigrandi ossarii di San Martino e Solferino, a secon-da de’ luoghi ove si sarebbero scavati.Stabilita la massima generale, il Comitato esecu-tivo creò in ogni Comune ove avea avuto luogocombattimenti, un sub-comitato locale, che siaccingesse all’opera nel rispettivo Comune,facendo poi capo al Comitato generale, ove dove-vansi recare tutti i processi verbali e tutti glioggetti trovati.Così ben disposta ogni cosa, ottenuta la superio-re autorizzazione secondo le norme di legge, sidiede principio alle operazioni nel mese di novem-bre, e si proseguì nel dicembre e gennaio, e furo-no pressoché ultimate verso la fine di quel meseavendone il gelo interrotto il completamento.

24 giugno1859:i caduti a Guidizzolo

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Rimangono ancora alcune fosse nel raggio delComitato di San Martino; alcune vennero segnala-te a Ponti ed a Volta, di feriti che il giorno dallabattaglia si trascinarono fino a quei luoghi o nellevicinanze, ma poi soccombettero. Ciò è quanto sisa di certo che ancor rimane, e tosto subentrato ildisgelo verranno esumati, e sarà la fine dell’ope-ra. Egli è possibile, anzi certo, che alcune fossesiano sfuggite, ma non molte, perché il favoregenerale col quale la popolazione accolse questamisura, fece sì che tutti coloro che potevano som-ministrare qualche nozione, si fecero premurad’informarne il Comitato, e però dal complesso diquelle operazioni risultò che vennero aperte 751fosse ed estratti 8.177 scheletri ridotti nella gran-dissima parte ad ossa nude.Quel numero non rappresenta però il totale deicadaveri dei combattenti, dei quali si ha certezzache vennero interrati nel 1859, nei giorni imme-diati dopo la battaglia. Per arrivare a quel risultatototale, converrebbe poter aggiungere tutti quelliche in quell’anno furono sepolti nei cimiteri deiComuni, e non furono pochi. E’ noto come il cimi-tero di Solferino sia stato un centro d’azione, unluogo contrastato, ove molti caddero, e molti da’campi immediati vi furono recati ed interrati. Nonsi toccò, com’era ben naturale, nessuna tombade’ cimiteri.Conviene aggiungere quelli de’ quali si ha la cer-tezza che ancora esistono, se anche non molti, eper ultimo converrebbe poter aggiungere anchequelli che sfuggirono ad ogni ricerca. Con quelleaddizioni ben vedesi come facilmente si arriva allacifra indicata nelle relazioni dell’epoca, di 10 in 11mila morti sul campo stesso di battaglia”.In realtà, come risulta dai puntuali verbali dellesquadre, gli scheletri portati alla luce furono5.769: 1.171 a Solferino, 54 a Castiglione, 337 aLonato, 1.206 a San Martino, 264 a Pozzolengo,1.250 a Cavriana, 1.161 a Guidizzolo, 326 aMedole.Per molti fu difficile attribuire la nazionalità. Conmolta approssimazione si contarono 1.063 italia-ni, 1.492 francesi e 1.895 austriaci. I rimanenti1.319 rimasero non identificati.Il numero di 8.177 riportato dal Torelli comprendeevidentemente molto altri caduti di cui ci è ignotala sede di rinvenimento. E non erano ancora tutti,perché in un bollettino della Società Solferino eSan Martino di qualche decennio successivo si

fanno salire a 9.492 i resti mortali dei soldati delletre armate che hanno trovato l’estrema dimora neidue Ossari.

A Guidizzolo l’apertura delle fosse iniziò l’8 novem-bre 1869 e si concluse il 1° febbraio 1870. Vi fuuna ripresa delle ricerche per alcuni giorni tra il 3aprile e il 24 maggio, dopo che la cerimonia uffi-ciale del trasporto delle ossa a Solferino era giàavvenuta. L’inaugurazione degli Ossari dovevaavvenire in occasione della prossima ricorrenzadella battaglia; per quella data tutto doveva esse-re in ordine.“I primi Comuni furono Medole e Guidizzolo. Il tra-sporto ebbe luogo il 13 marzo 1870.Precedette Medole. Celebrate colà il mattino nellaparrocchiale, parata a nero, solenni esequie, ilcorteo, con più carri a quattro cavalli e coperti dicorone e fiori, s’avviò a Solferino. Il corteo arrivò

intorno alle undici; è impossibile il descriverequello spettacolo veramente sublime della lungalinea che avanzava imponente nella gran pianura.Anche il tempo favoriva. Al loro arrivo venneroricevuti dal clero e dalla direzione della Società diSolferino e San Martino, non che da quella gene-rale del disseppellimento. Vi ebbero brevi commo-venti discorsi, e poi il clero celebrò le esequie deimorti.Poco più di un’ora dopo s’annunciò essere in vistala processione che veniva da Guidizzolo. Colà ilmattino aveva avuto luogo la medesima funzionenella chiesa parrocchiale come a Medole. Laquantità delle reliquie da condurre a Solferino eramaggiore. Avevano costruito tre grandi carri, uno

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dei quali rappresentava un’urna gigantesca tiratada quattro cavalli bardati a nero.La disposizione del corteo era simile a quella diMedole. Precedeva il battistrada a cavallo tutto anero, poi venivano la banda civica, il comitato deldisseppellimento, il clero, la Guardia nazionaleattorniante i carri e la massa del popolo.All’annuncio che si appressava il corteo diGuidizzolo, non solo tutta la popolazione diSolferino, ma quanti erano accorsi e que’ diMedole, andarongli incontro, e confuso nella follaanche lo scrivente. Né esso, né i mille e mille checolà vi erano, dimenticheranno giammai lo spetta-colo che presentò da lungi il corteo. Uscendo daSolferino, la larga via che conduce a Cavrianalambe le ultime falde delle colline, ma è ancortanto elevata da dominar completamente la pia-nura. Il corteo distava ancora più chilometri; pocoa poco si cominciarono a distinguere i carri, deiquali uno gigantesco che dominava sugli altri. Erala grandissima urna, sulla quale si ergeva ancoraun trofeo militare.Il corteo arrivò verso le due pomeridiane ed entròin Solferino, stipato di gente, la quale, quandopassavano i carri, si scopriva in segno di profon-do rispetto.Vennero ripetute le medesime cerimo-nie religiose. Per dare un’idea dell’enorme quanti-tà di ossa che l’urna conteneva, basti il dire che iquattro robusti cavalli che la conducevano nonfurono in grado di trascinarla sulla collina a’ piedidell’Ossario e convenne ricorrere a buoi”.Nei giorni successivi giunsero a Solferino anche icarri degli altri comuni: Castiglione e Cavriana.Quelli di Rivoltella, Lonato e Pozzolengo confluiro-no all’Ossario di San Martino.

Il 24 giugno 1870 gli Ossari di Solferino e di SanMartino furono inaugurati con solenne cerimonia.Numerosissime furono le autorità intervenute: ilprincipe ereditario Umberto in rappresentanza delpadre Vittorio Emanuele, il principe Eugenio diCarignano, il presidente del Senato Gabrio Casati,

ministri, prefetti, sindaci di molte città lombarde evenete, sindaci dei comuni interessati alla batta-glia, generali, rappresentanti delle Guardie nazio-nali e delle associazioni militari. La Francia el’Austria erano rappresentate dai luogotenenticolonnelli di Stato Maggiore dei rispettivi eserciti.Numerosi i corrispondenti della stampa fra i qualiEdmondo de Amicis che lasciò un resoconto dellamemorabile giornata.Dopo le cerimonie religiose di rito e i discorsi delleautorità, la giornata si concluse al castello diSolferino, dove era stato allestito un grandiosobanchetto per 200 persone.

Guidizzolo era stata una delle località dove mag-giormente era infuriato lo scontro. A Rebecco,attorno alle cascine di Casa Nuova e di Baite, ilgenerale Niel del 4° corpo d’armata franceseaveva tenacemente tenuto testa per tutto il gior-no con alterne vicende alle incalzanti schierenemiche. Al termine della giornata il terreno eracoperto di morti e di feriti a migliaia. I cadaverifurono sepolti in fosse comuni o alla spicciolata,nei luoghi stessi dove erano caduti.Quando si diede inizio alle operazioni di esumazio-ne, fu costituito a Guidizzolo un sub-comitato dicui faceva parte il sindaco Giovanni Ghiroldi. Lafase operativa fu portata a termine da due squa-dre dirette da Giambattista Scalori e Pietro Bellini.Diversi operai si alternarono nel pietoso compito:Araldi Vincenzo, Beffa Tommaso, BiasoniGeremia, Bondioli Giuseppe, Castellini Luigi, CeniCarlo, Chiozzi Benvenuto, Costanzi Luigi,Facchinelli Michele, Facchinelli Secondo, FerrariGiovanni, Gibertoni Gaetano, Gibertoni Gerolamo,Goffi Giovanni, Grassi Valentino, MadellaBenedetto, Madella Giovanni, Martini Odoardo,Orlandi Angelo, Orlandi Giacomo, PeveradaGiovanni, Picchi Napoleone, Remedi Pietro,Salodini Francesco, Santi Bortolo, Stringa Giulio,Turganti Francesco, Ugolini Girolamo, VergnaGiuseppe, Villani Giacomo.

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1ª settimana (8-13 nov. 1869)Coffani Luigi via Predosa 18

“ “ 12Tazzoli Giovan Battista Corte Predosa 1Rizzini conte Italo Breda Rizzini 12*

“ “ 4*“ “ 2*“ “ 5*“ “ 3“ “ 3“ “ 1“ “ 1

totale 62* “morti in seguito a ferite in questo ospedale civico”

2ª settimana (15-20 nov, 1869)Tazzoli Giovan Battista via Predosa 10strada consorziale che mette alla Perona 4Rizzini conte Italo San Martino 1Paroni Cirillo “ 8Conti don Luigi Fornasotto 2Alberti Giacomo Fornace 17Mutti Lelia Pioppette 8Madonini Angelo Camarinone 4Minori Danielli Mezzo Taiollo 14Fumagalli G. Battista Crocette Fesadri 8Alberti Giacomo Fornace 8

“ Fornace Alberti 8Rizzini conte Italo Pioppette 14Fumagalli G. Battista Crocette 12

“ “ 10“ “ 20

Maestri Giovanna Ambrosini 55Scalori Paola “ 12Cappa Angelo “ 8Andreoli Caterina campagna Pioppette 7Maestri Giovanna Ambrosini 30Coffani Luigi “ 5Gandini Battista campagna Pioppette 26

totale 291

3ª settimana (23-27 nov. 1869)Minori Danielli Campagna 26Sposetti Giacomo Bignama 15Scalori Paola Ambrosini 12Gandini Francesco e Giuseppe f.lli Selice 20Coffani Luigi San Martino 5Poli Luigi “ 2Andrioli Caterina Ambrosini 1Ceruti Gioachino San Martino 10sorelle Danielli Fioca 1

“ San Martino 3“ “ 1

sorelle Danielli San Martino 2“ “ 12

Ceruti Gioachino “ 5sorelle Danielli “ 1Coffani Luigi “ 3Rossi Luigi Campagnone 3Vergna Angelo, Francesco, Giuseppe “ 6Vergna Giovanni “ 9Coffani Luigi San Martino 2

“ “ 5sorelle Danielli Casa Nuova 17Coffani Luigi San Martino 1sorelle Danielli Casa Nuova 5Scalori Paolo Subrina 25Coffani Luigi Selici 19sorelle Danielli San Martino 21Mutti Cesare Confini 6sorelle Danielli Casa Nuova 34Bozzoni Giuseppe Confini Medole 29sorelle Danielli Casa Nuova 33

“ “ 14totale 325

4ª settimana (29 nov.-4 dic. 1869)Bianchi Giulia Mottella 2Poli Luigi San Martino 1Scalori Giovanni “ 6Mutti Francesco “ 1

“ “ 1“ “ 1“ “ 1

Bianchi Giulia Mottella 2Vergna Giovanni “ 2sorelle Danielli Fornace di sopra 1Coffani Luigi Piccione della fornace 1Alberti Giacomo Fornace 6Scalori Paolo Baite 7sorelle Danielli Squadri 2sorelle Danielli Squadri 3Bianchi Giovanni Veronesi 3sorelle Danielli San Martino 1Scalori Giovanni “ 7

“ “ 5Rizzini conte Italo “ 2Coffani Luigi Camarinone 1sorelle Danielli Breda 26

“ Baite 2Pinelli Giovanni Case Nuove 1Scalori Anna Baite 59Gandini Giuseppe San Martino 6Scalori Margherita Fornace 5

“ “ 2Scalori Paolo Baite 12*

Questo il quadro riassuntivo delle operazioni come si desume dai processi verbali:

Proprietario località n° teschi Proprietario località n° teschi

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Scalori Paolo Baite 7sorelle Danielli Meneghello 4Fabbriceria della chiesa di Rebecco Prato fiorito 4Pinelli Giovanni “ 9Fratelli Gandini “ 1sorelle Danielli Casa Nuova 7

“ “ 8“ Casa Bianca 1“ “ 5“ “ 1“ “ 4

Ballarini Enea e Odoardo Contrada Chiesa 4Pinelli Giovanni Prato More 5Scalori Paola Campagna Strade 1

“ “ 7Cominelli Giovanni Crocette 7

“ “ 8totale 252

*“In questa fossa venne ritrovato un teschio di un ufficialefrancese di nome Alfonso Casabianca; il suo nome vennerilevato dalla sua lapide marcato col n° 18 ed anche li suoibottoni numerizati col n° 2 regimento fanteria”

5ª settimana (7 dic. 1869)Peverada Antonio Squadri 3Zanini Francesco San Martino 6Vergna Pietro e Giovanni Campagna Marchetti 5Scalori Battista Campagna Squadri 1Eredi Alberti Fornace 4sorelle Danielli Perona 3

“ “ 1“ “ 1

Bianchi Luigi Gere 1“ “ 3

sorelle Danielli Perona 1Vergna Giovanni Fornace 1sorelle Danielli Breda 9Conti don Luigi Fornasotto 2

Totale 41

6ª settimana (17 dic. 1869)fratelli Franzoni Perona 1sorelle Danielli Gere 1Polli Giovanni Casa Bianca 7Scalori Paola Campagna Venturelli 1sorelle Danielli Campetti 1Zanardelli Caterina Croce di Rebecco 1

Bianchi Giulio Contrada Chiesa Rebecco 1minori Danielli Campo seralio Poli 5

totale 18

7ª settimana (18-20 dic. 1869)Tazzoli Battista Predosa 1Ugolini Giovanni Pozzo Zaccarino 3minori Danielli Campo Zonta 1f.lli Coffani Enea, Maria Brede 1sorelle Danielli Rosanelle 2eredi canonico Mutti Bredelle 1sorelle Danielli Camarinone 1Scalori Francesco croce Zofardi 5

“ “ 5Pastori Luigi campo Braga 1Belcasio Paolo Confini 12Poli Luigi campo Stradelle 1

Totale 34

8ª settimana (18-21 genn. 1870)Belcasio Carlo Confini 21fratelli Pinelli Rebecco 1Poli Luigi Gerotto 1Melegari Pietro Colombara 2

“ “ 1fratelli Danielli Rebecco 3

“ “ 4Leali Caterina San Martino 1Scalori Francesco San Martino 1sorelle Danielli Lame 1Coffani Luigi “ 1Scalori Francesco Croce Rezardi 2

Totale 39

9ª settimana (25-29 genn. 1870)fratelli Danielli campo Rovere 8Poli Luigi Piccione 1Ghiroldi Giovanni Veronese 1fratelli Danielli Restello 1Vergna Giovanni campo Giacomino 1F,lli Vergna Angelo e Giuseppe Veronese 1sorelle Danielli Maria, Cristina San Martino 3fratelli Danielli Bassa 1Mutti Francesco San Martino 2fratelli Danielli Bassa 1Vergna Giovanni Squadri 4Ceretti Gioachino San Martino 3

Totale 27

Proprietario località n° teschi Proprietario località n° teschi

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10ª settimana (31 genn.- 1° febbraio 1870)Rizzini conte Italo Breda 2

“ “ 2fratelli Danielli Gere 1

totale 5

Supplemento (dal 3 aprile al 24 maggio 1870,giorni vari)

Leali Caterina San Martino 7Danielli Osanna Vicinato 8eredi Danielli Osanna Squadri 4

Scalori Antonio Ghiaia 15eredi Danielli Pioppa 7Scalori Antonio Roccolo 4eredi Danielli Ghiaia 10Scalori Antonio “ 3Sacchetti Antonio Campagna 2eredi Danielli Codogno 3Danielli Osanna Fornace 2Scalori Baite 2

Totale 67Totale generale 1.161

Massimo Marocchi

Proprietario località n° teschi Proprietario località n° teschi

La S. V. è invitataalla presentazione del libro

Il racconto della Seconda Guerra d’Indipendenzamemorie e corrispondenzadel prof. Massimo Marocchi

sala consiliare del Comune di Guidizzolosabato 23 giugno 2007 ore 11

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Fazzolettial basilicoa cura di Donatella Lusenti

Vini consigliatiSylvaner dell'Alto Adige, Riesling dell'Oltrepò

PreparazionePreparare una sfoglia* e tagliarla in 24 quadrati di 8 cm di lato.Lavare spinaci e basilico e tenere da parte 8 foglie intere di basilico. Disporliin un frullatore insieme a 4 cucchiaiate d'olio, ai pinoli, a un pizzico di sale efrullare per ottenere un composto morbido e vellutato, poi amalgamare laricotta (per ottenere una salsa più gustosa aggiungere 4/5 noci e una venti-va di mandorle).Bollire i “fazzoletti” di pasta in acqua salata, aggiungendo una cucchiaiatad'olio affinché la pasta non si attacchi.Sciogliere il burro in un pentolino. Scolare i "fazzoletti", condirli nel burro edisporne 3 in ogni piatto.Cospargerli con la salsa al basilico, il parmigiano, coprire con altri 3 "fazzolet-ti" e spolverare con il pepe.Decorare il centro di ogni piatto con 1/2 cucchiaino di salsa al basilico e 2foglie di basilico fresco.

* PASTA FRESCADisporre a mucchietto la farina necessaria su uno spianatoio o su un piano dilavoro e con le dita formare nel centro un piccolo cratere. Versarvi poi le uovaintere una per una (1 uovo ogni 100 g di farina), aggiungere il sale e amalga-mare le uova con la forchetta. Impastare, usando sempre la forchetta, farinae uova. Lavorare poi la pasta con le mani per circa 10 minuti, per amalgamar-la bene. Quando la pasta è morbida ed elastica, lasciarla riposare coperta per30 minuti, stenderla con il mattarello, dopo aver spolverato di farina il pianodi lavoro.

Ingredienti400 g di fazzoletti 60 g di basilico 6 foglie di spinaci 20 g di pinoli 6/7 cucchiaiate d'olio extravergine40 g di burro 4 cucchiaiate di parmigiano100 g di ricotta

sale pepe

Per la pasta*150 g di farina bianca 150 g di farina di semola 3 uova 1 tuorlosale

Ricetta per 4 persone

Mostra di mobili dalle Ande Villa Mirra a Cavriana ha ospitato la mostra“Mobili dalle Ande”, proposta dall'AssociazioneDon Bosco 3° “Operazione Mato Grosso”.“L'esigenza di proporre questi mobili e sculture inun paese dell'Alto Mantovano, dicono i volontaridell'Operazione Mato Grosso, nasce dal bisognoconcreto di aiutare i ragazzi proponendo e ven-dendo le loro opere in legno e marmo”. I ragazzisono quelli della “Famiglia di Artigiani” del Perù.Costoro, scelti tra i più poveri, frequentano per 5anni la scuola/taller che insegna loro il mestieredel falegname e dell'intagliatore. Ma ciò nonbasta. Al termine dei corsi bisogna pensare anchea dar loro un lavoro. “Come possono questi ragaz-zi, dicono sempre i volontari, tutti poveri ed a3.000 metri sulle Ande trovare i soldi anche soloper procurarsi il legname?” Da qui l'idea di PadreUgo, il fondatore dell'Operazione Mato Grosso,che 20 anni fa pensò di creare una Cooperativache permettesse ai ragazzi di lavorare e mantene-re le proprie famiglie, tenere i giovani nei propripaesi di origine, rimanere legati alla parrocchiaimparando a regalare un po' di tempo. I ragazzidella “Famiglia di Artigiani” sono attualmente 480ed altri 150 entreranno a maggio. E con loro, lega-ti dallo stesso filo della carità, ci sono i volontariitaliani che lavorano gratuitamente in mille modi,dalla raccolta di materiali quali ferro o altro fino alavori di sgombero, per sostenere le 80 missionisparse fra Perù, Bolivia, Ecuador e Brasile. Alcunidi loro si sono presi il compito di far conoscere ecommercializzare le opere come quelle in esposi-zione a Cavriana. Con il ricavato si aiutano questi

ragazzi e le persone dei loro villaggi costruendocanali per l'irrigazione o l'acqua potabile e case aipiù bisognosi, oltre che garantire il lavoro.

Festa per i “Bicelli”La recente occasione è stata quella dell'ottanta-duesimo compleanno della capostipite, la signoraGina Maria Treccani Bicelli che ha riunito intornoa sé ben 32 “Bicelli”. 4 generazioni, 7 figli, 11nipoti e, per ora, 3 pronipoti; generi e nuore com-

pletano la famiglia la quale, vista la giovane età dimolti nipoti, ha tutta l'intenzione di crescere anco-ra sempre intorno alla sua “capostipite” che daqualche anno, in questa ricorrenza, si vede intor-no proprio tutta la “sua grande famiglia”.

Luigi Lonardi a MedoleMoto avvolgente: esposizione reprospettiva diLuigi Lonardi. Per tutto lo scorso mese di aprile presso lo spazioespositivo della Torre Civica di Medole è statavisibile al pubblico una mostra di opere di LuigiLonardi, un personaggio che conosciamo per isuoi incarichi politici presso il Comune diSolferino, ma che, sin da giovanissimo, è artistache si dedica con passione e sperimentazione allapittura.Lonardi pratica la pittura già nel periodo della for-mazione, compiuta presso l'Istituto Statale d'Artedi Guidizzolo, e inizia il suo cammino di ricercaall'inizio degli anni '70 coniugando questa inclina-zione con la professione di insegnante.Da oltre trent'anni Lonardi espone al pubblico, sia

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cronaca

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cronaca

in Italia che all'estero, ottenendo numerosi ricono-scimenti; l'ultima occasione è appunto la retro-spettiva di Medole: dagli esordi figurali si è potu-to seguire il cammino dell'autore verso l'astrazio-ne formale. I quadri di Lonardi sono dominati dagesti cromatici che si incontrano con apparentecasualità: queste pennellate possono suggerireforme e volumi, ma anche, trascinare i più sensi-bili osservatori oltre la barriera della coscienza,nel mondo onirico. Per dirla con le parole del criti-co di Pechino Chang Nam Ting è questo il signifi-cato di “moto avvolgente”: un segno grafico illu-sorio, tridimensionale, che spazia nella dimensio-ne profonda. Annulla la superficie piana dell'operanel suo gesto avvolgente e quando il segno cam-bia cromia, genera tonalità e varietà coloristicheesplosive nonostante siano contenute nello spaziosuperficiale assegnato, alla stregua dell'effettoche produce un fuoco pirotecnico quando deter-mina degli insiemi figurati.

Ciclo Club 77La prima uscita stagionale di ciclismo per la cate-goria Giovanissimi, il “3° Trofeo Città di Cerlongo”ha visto subito i mantovani imporsi con la solitadeterminazione. Ciclo Club 77 e Mincio Chiesehanno infatti visto i loro giovani atleti salire sulgradino più alto del podio: 4 le vittorie dei guidiz-zolesi e 2 per la Mincio Chiese. Per il Ciclo Club 77

vittorie a: Pasquale Giordano G1, Simone TurriniG2, Davide Bertoletti G4 e Salvatore Giodano G6;Stefano Pica G3 e Edoardo Affini G5 le due dellaMincio Chiese. Agli atleti di Guidizzolo va aggiun-ta anche Chiara Tosi, 1ª ragazzina classificatanella G3. Più di sessanta i partecipanti a questagara che apre la stagione agonistica del mantova-no che meglio non poteva concludersi per i virgi-liani, e soprattutto per i guidizzolesi che ancorauna volta hanno confermato, se mai ve ne fossebisogno, di essere la formazione da battere.Puntuale come sempre anche l'organizzazionedella manifestazione, affidata anche quest'anno alCiclo Club 77 che, lo ricordiamo, festeggia il tren-tesimo di fondazione ed il prossimo 1° luglio avràa Guidizzolo il Campionato Regionale FCI dellacategoria Giovanissimi.

Nuovo campo di TamburelloIl consiglio comunale ha gettato le basi per tuttauna successiva serie di interventi che dovrebberorisolvere il problema dell'edilizia scolastica prima-ria e secondaria di I° grado. E' stata infatti appro-vata la proposta della Giunta, portata in aula dalsindaco Graziano Pelizzaro, di acquisire al patri-monio comunale un'area adiacente il centro spor-tivo. Questa servirà per la realizzazione del campodi tamburello che, al momento, è collocato accan-to alla palestra delle scuole elementari e medie. Diconseguenza, spiegava Pelizzaro, si aprirà la pos-sibilità di utilizzare l'attuale sferisterio per l'amplia-mento della palestra e del plesso scolastico cheaccoglie elementari e medie. Ciò senza doversacrificare il verde accanto alla scuola. La nuovaarea adiacente il centro sportivo poi, nell'ottica difuture sistemazioni territoriali, sarà attigua ad unpossibile nuovo accesso al centro stesso da unabretellina stradale che congiungerebbe la stradaper Cavriana con la zona industriale, liberandoulteriormente in questo modo il centro dal traffico.Ed a proposito di aree verdi, delle quali Guidizzoloè dotato per oltre 110.000 mq, alcune di questeverranno quest'anno seguite dagli operai comuna-li con un apposito progetto finalizzato, mentre perla parte preponderante sono entrate nella modifi-ca della convenzione approvata conl'Associazione Calcio Guidizzolo che le curerà

L’Architetto GiovanniZandonella introdu-ce la reprospettivadi Luigi Lonardi

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insieme a quelle del centro sportivo. Interventodefinito dal sindaco “importante”, anche per ilconcretizzarsi di un risparmio economico rispettoalla gestione affidata a ditte private. In chiusura diseduta è stata approvata l'integrazione della con-venzione con la Sisam per il servizio di energia,integrazione finalizzata al raffrescamento dellasede comunale. Nominati infine i rappresentantidel Comune in seno all'assemblea della Pro-Loco(Gianfranco Gobbi e Massimo Grassi per la mag-gioranza e Elena Zaccagni per la minoranza) ed icomponenti della Commissione biblioteca(Rosalba Bombana e Doriana Bertazzo per la mag-gioranza, Adelina Artioli per la minoranza eFiorenza Travagliati quale esperta della scuola).

Novità in casa PiazzaDa pochi mesi, l'apertura risale allo scorso dicem-bre, due nostri concittadini, i cugini Luca e PaoloPiazza hanno inaugurato una nuova Parafarmacia-Sanitaria, situata alle porte di Peschiera delGarda, proprio di fronte al conosciuto Campeggio

Bell'Italia. All'interno di “Lagosano”, questo ilcurioso nome ideato da Luca, è disponibile ognigenere di farmaco, per il quale non sia necessariala prescrizione medica, ma non solo; vi si può tro-vare il meglio di una sanitaria, con i più svariatiprodotti provenienti direttamente dai LaboratoriPiazza: una garanzia per quanto riguarda l'univer-so degli articoli sanitari.Il tutto accompagnato dalla grande professionali-tà e dalla simpatia dei due titolari, sempre dispo-nibili a consigliare il cliente nella scelta migliore.A Luca e Paolo, in bocca al lupo per questa nuovaavventura!

Nuova sezione di Scuola MaternaDal prossimo anno scolastico Guidizzolo avrà unanuova sezione di scuola dell'infanzia, in grado cosìdi soddisfare le esigenze di tutte le famiglie. Aconfermarcelo è il sindaco Graziano Pelizzaro: “Daqualche mese, dice Pelizzaro, con l'assessore allepolitiche scolastiche Laura Toniato e la dirigenzadell'Istituto comprensivo stavamo lavorando aquesta soluzione. E' sempre stata nostra intenzio-ne, ed in riunioni ufficiali lo avevamo confermato,cercare tutte le soluzioni possibili al problemadella scolarizzazione dei bambini. Anche se nonsiamo, per l'infanzia, in presenza di scuola dell'ob-bligo riteniamo che questo sia comunque un ser-vizio importantissimo dal punto di vista scolasticoe sociale”. La conferma della nuova sezione è arri-vata in Comune proprio ieri dal dirigentedell'Istituto comprensivo Sanzio Salami, il qualeha precisato di aver ricevuto comunicazionedall'Ufficio Scolastico Provinciale di Mantova inbase alla quale la quinta sezione porterà ad un'ac-coglienza complessiva, nella struttura del capo-luogo, di 136 alunni. “Siamo ovviamente moltosoddisfatti, conclude il sindaco. Principalmenteper il fatto che in questo modo si dà piena conti-nuità didattica, in quanto i bambini saranno accol-ti nella medesima struttura del capoluogo dovedurante le vacanze estive andremo ad effettuarealcuni lavori di adeguamento. Voglio affermare, inchiusura, che avevamo allo studio anche soluzio-ni alternative che avrebbero comunque garantitoun'accoglienza per tutti i bambini in lista di atte-sa”.

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Risparmiare energia si puòSerata molto seguita quella promossa dagliassessorati ad ecologia/ambiente ed alle politicheculturali e scolastiche nell’ambito della“Settimana della cultura ecologica” che anchequest'anno è tornata dal 25 al 31 marzo scorso.L'appuntamento in questione verteva sul tema“Per un consapevole risparmio energetico.Aspetti tecnico-normativi e fiscali”; relatori il ter-motecnico Giovanni Attilio Fostini e l'Ing. PietroGialdini, responsabile del Servizio TerritorialeMantovano della Regione Lombardia. Dopo l'intro-duzione del sindaco Graziano Pelizzaro, il quale haricordato gli appuntamenti della settimana (incon-tri con le scuole con l'alpinista-naturalista FaustoDe Stefani, incontri con la cittadinanza, mostrefotografiche al teatro comunale dove erano espo-ste opere realizzate nell'Istituto d'Arte diGuidizzolo utilizzando materiali di scarto) ed insi-stito sull'importanza di garantirci e garantire unambiente sempre più a misura d'uomo, la parola èandata ai due tecnici. Fostini ha tenuto ampiarelazione partita delle cause dell'inquinamento(assai note a tutti) e passata attraverso il concet-to fondamentale secondo il quale “il risparmioenergetico è alla nostra portata”. E' chiaro chevanno messe in atto alcune importanti azioni chetrovano supporto in diverse norme legislative diemanazione europea, nazionale e regionale. Daultima la rimodulata obbligatorietà della “certifica-zione energetica” che diventerà indispensabilenelle compravendite e locazioni immobiliari.Interessante l'analisi dei diversi tipi di abitazioneattualmente esistenti, tipi determinati dalle carat-teristiche costruttive. Si può così passare dacostruzioni (considerate di superficie media pari a100 Mq.) che “producono” con il riscaldamento9.840 Kg. Di CO2 l'anno ed hanno un costo bollet-ta di metano di oltre 2.843 euro l'anno, ad abita-zioni che con alcune ristrutturazioni abbassano laproduzione di CO2 a Kg. 1.900 e la bolletta adE.550. L'ultima parte dell'intervento Fostini l'hadedicata alle nuove tecnologie ed alle più moder-ne fonti energetiche: fotovoltaico, solare termico,pompe di calore; il mais o i vari tipi di agri-pellet.L'Ing. Gialdini ha parlato delle politiche energeti-che della Regione Lombardia; della carta sconto

metano/gpl, delle agevolazioni per l'acquisto autoecologica, dei bandi con gli incentivi alle impreseper il solare termico, le piattaforme dei biocarbu-ranti, lo viluppo delle tecnologie legate all'idroge-no e alle agro-energie. Altro capitolo toccato daGialdini quello legato agli incentivi che laFinanziaria 2007 ha istituito proprio nel capitolodel contenimento dei consumi. L'interesse dell'ar-gomento, soprattutto legato agli incentivi, è statoevidenziato dalle molte domande dei presenti.

Ricordo della 1000 MigliaSono passati cinquant’anni ma il ricordo di quelterribile incidente che decretò la fine agonisticadella Mille Miglia è ancora vivissimo negli occhi enel cuore dei parenti delle 11 vittime. Il pilota, ilnavigatore e spettatori: tra questi 5 bambini. IComuni di Guidizzolo e Cavriana hanno volutocommemorare a mezzo secolo di distanza quellevittime proprio nel giorno, il 12 maggio, che ricor-da l’incidente. La vettura dello spagnolo DePortago che usci di strada causa lo scoppio di unopneumatico e falciò un gruppetto di persone erauna Ferrari e così nella centralissima piazzaMarconi di Guidizzolo si sono schierate, ad iniziodi giornata, 16 fiammeggianti automobili diMaranello per la gioia dei tantissimi presenti,molti dei quali mai avevano visto una ‘rossa’ cosìda vicino. Alle 10, nel teatro comunale di

cronaca

Guidizzolo, alla presenza dei sindaci dei dueComuni Graziano Pelizzaro e Bruno Righetti si èsvolta la cerimonia ufficiale durante la quale i con-siglieri di Guidizzolo, come già avevano fatto quel-li di Cavriana, hanno approvato in seduta straordi-naria la petizione ‘Strade sicure’ promossa dallaFederazione Internazionale dell’Automobile edall’ACI, volta a sensibilizzare i governi sull’ado-zione di norme in grado di prevenire gli incidenti.Erano presenti il presidente provinciale dell’ACIVincenzo Ghiaini, il console onorario di Spagna aBologna, il presidente della Scuderia Ferrari diBrescia Luciano Dal Ben, il capitano Pillitteri dellacompagnia Carabinieri. Molto toccante il momen-to, seguito da un minuto di raccoglimento, duran-te il quale Pelizzaro ha pronunciato i nomi dellevittime alla presenza dei parenti. A questi ClaudioBernagozzi, con Luca Caffettani presidente ‘Redpassion team’ ha consegnato un quadro ricordo.Maurizio Messori, invece, ha presentato il propriolibro sulla vita di Alfonso De Portago. Un’ora piùtardi, alle 11, nella chiesa parrocchiale diGuidizzolo dove si svolsero i funerali delle vittimecinquant’anni fa, don Giampalo Ferri ha celebratouna S. Messa di suffragio al termine della quale leautorità ed i presenti si sono recati sul luogo del-l’incidente, lungo la Goitese, ai piedi del monu-mento che ricorda il tragico evento. Qui Pelizzaroe Righetti hanno deposto una corona d’alloro, ilparroco di Cavriana don Dino Mezzani ha chiama-to alla preghiera mentre Bruno Revenoldi delCorpo Bandistico di Guidizzolo ha intonato un toc-cante silenzio.

Aperto un ufficio RAS AssicurazioniA pochi passi dalle centrale piazza Marconi, in viadon Sturzo, è stato aperto l’ufficio di uno dei piùimportanti gruppi assicurativi italiani: RAS.L’agente Eleonora Montemagno accoglie la clien-tela con affabilità, competenza e con chiarezzaespone i vari rami che l’Agenzia tratta.RAS ci offre una vasta gamma di prodotti perrispondere al nostro bisogno di sicurezza: Auto,Moto, Camper, Veicoli commerciali, Casa eFamiglia, Infortuni, Viaggio, Condomini e Volo. Il tutto con la massima comodità e velocità.RAS ricerca soluzioni complete e personalizzabilisempre più in linea con le nostre esigenze quoti-diane per l’assicurazione auto o per la moto: lacopertura annuale o quella semestrale e una seriedi garanzie e agevolazioni che puoi scegliere ecombinare in base alle tue esigenze, come adesempio lo “sconto famiglia” (per chi ha due o piùmacchine assicurate RAS senza incidenti puògodere di uno sconto 6% annuo su tutto il parcomacchine). “Sconto Guida Esperta”, per mezziche vengono guidati da chi ha più di 26 anni. RAS propone molte altre polizze che ti tutelano daqualsiasi imprevisto che potrebbe danneggiare latua casa e protegge la tua famiglia anche pereventuali danni causati dal tuo cane. Oppure una“polizza Infortuni” per proteggere te e la tua fami-glia dal rischio di infortuni che possono avvenirenel corso dell'attività professionale o durante iltempo libero. Il Gruppo RAS, non ha certo bisogno di presenta-zione, è uno dei più solidi ed è in grado di gestirequalsiasi nostra necessità e di seguire il clientepasso dopo passo per risolvere ogni dubbio o pertrattare con la controparte i sinistri che presentas-sero difficoltà interpretative.Presso l’ufficio è possibile aderire al “Fondo TFR”che è di particolare attualità essendo una novità,perchè da pochi mesi è possibile questa scelta,ed è indispensabile la sicurezza che chi gestirà inostri soldi abbia la competenza per farlo.L’ufficio, per ora, è aperto: Lunedì e Mercoledì dalle 9,30 alle 12tel. 0376 1818240.

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cronaca

Immigrazione clandestina

Noi e la leggea cura di Laura Leorati, avvocato

I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale

Il problema dell'immigrazione clandestina richie-derebbe una riforma incisiva ed efficace e nonsolamente qualche intervento marginale alla nor-mativa vigente, attraverso peraltro un iter legisla-tivo prolisso e tortuoso. Basti pensare che alla clandestinità sono connes-si fenomeni inquietanti come la tratta, la riduzionein schiavitù e lo sfruttamento di esseri umani,delitti che hanno registrato in questi anni un'esca-lation impressionante.La ratio ispiratrice del disegno di legge approvatorecentemente dal Consiglio dei Ministri è quella difrenare lo sproporzionato ingresso di immigrazio-ne clandestina rispetto a quella legale. Gli snodiprincipali sono:a) DIRITTI: concessione, a coloro che abbianosoggiornato legalmente in Italia per almeno cin-que anni, dell'elettorato attivo e passivo in ordinealle elezioni amministrative; iscrizione al SSN;b) INGRESSO: la programmazione dei flussimigratori di lavoratori stranieri da ammettere sulterritorio nazionale sarà triennale anziché annuale.E' contemplata tuttavia la possibilità di un adegua-mento annuale in base alle effettive richieste delmercato. Semplificazione delle procedure per laconcessione ed il rinnovo del permesso di sog-giorno (estendendone la validità); abolizione delcontratto di soggiorno; reintroduzione dell'istitutodello sponsor e dell'autosponsorizzazione: patro-nati, sindacati, privati cittadini o lo stesso interes-sato garantiscono la sussistenza di “risorse finan-ziarie adeguate al periodo di permanenza”; intro-duzione di canali privilegiati per i lavoratori alta-mente qualificati, a prescindere dalle quote fissa-te;c) LAVORO: creazione di liste di collocamentopresso i Paesi d'origine con graduatoria basata suicriteri della conoscenza della lingua italiana, dellaqualifica professionale e del grado di diffusionedei valori della Costituzione italiana;d) CPT: riqualificazione dei Centri di permanenzatemporanea e assistita, destinandoli esclusiva-mente al trattenimento dei clandestini da espelle-re poiché sottrattisi all'identificazione; e) RIMPATRIO: “programmi di rimpatrio volonta-

rio e assistito” ovvero una sorta di rito premialeper coloro che si rendono più collaborativi con-sentendo loro di tornare prima in Italia;f) PROCESSO: attribuzione delle competenze giu-risdizionali al giudice ordinario in composizionemonocratica anziché al Giudice di Pace, comeavviene ora. Muovendo proprio da questo ultimo punto, si ritie-ne che l'intenzione garantista preveda come con-tropartita un'ulteriore dilatazione dei tempi pro-cessuali con conseguenze facilmente intuibili. Perquanto riguarda la scelta di pianificazione trienna-le delle quote massime, è da precisare che sonofatte salve alcune categorie “utili” che sfuggono aqualsiasi predeterminazione: è il caso delle colf edelle badanti. Ciò fa presumere che avanti di que-sto passo le eccezioni diventeranno la regola. Inaltri termini, a fronte di molteplici istanze prove-nienti dal mondo produttivo si paleserà l'imprati-cabilità di qualsiasi sbarramento. Sotto il profiloburocratico si prevede “dopo una congrua fasetransitoria, il passaggio delle competenze aiComuni per il rinnovo del permesso di soggiorno”.C'è da augurarsi che la transitorietà sia ragione-volmente congrua e non generi intoppi burocrati-ci.La generale perplessità nasce dalla considerazio-ne che rimangono irrisolti i problemi della clande-stinità indotta, cioè quella che sfugge alle magliedei controlli sugli ingressi, nonché dell'integrazio-ne sociale, la quale è resa peraltro più difficiledallo scollamento tra il permesso di soggiorno e lapresenza di un contratto di lavoro.L'anello debole della catena resta sempre ecomunque la concreta applicazione della leggevigente. Forse sarebbe meno dispendioso comin-ciare a far rispettare le direttive già esistenti, inve-ce di reiterare una caotica proliferazione legislati-va.

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Noi e il fiscoa cura di Giulia Avanzi, ragioniere commercialista

I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale

Estinzione anticipata dei mutuiNegli ultimi anni il mercato immobiliare è statointeressato da un vero e proprio boom degli acqui-sti.In un cospicuo numero di casi, trattandosi di uningente investimento, gli acquirenti sono ricorsialla stipula di un mutuo ipotecario.Con il trascorrere del tempo in alcuni casi sonoperò mutate le situazioni originarie e molte perso-ne si sono trovate nella necessità di voler trasfe-rire il mutuo presso un'altra banca o magari nellacondizione di volerlo estinguere anticipatamente.Questo tipo di operazioni, in passato, era sempregravato da pesanti penalità, cosa che non avevamancato di suscitare le protestedei consumatori.Proprio con l'intenzione di porrefine a una simile situazione, neiprimi mesi del 2007, è stata vara-ta la normativa, con la quale sistabilisce per i mutui prima casasottoscritti dopo il 2 febbraio 2007e per gli altri mutui accesi dopo il3 aprile 2007 il costo zero nel casodi estinzione anticipata unitamen-te al costo zero per la cancellazio-ne dell'ipoteca a fine mutuo.Per i mutui stipulati precedente-mente, però, nulla è stato dispostose non un rinvio a un accordo tra l'AssociazioneBancaria Italiana e le associazioni rappresentativea livello nazionale dei consumatori. Tale accordoche prevede le misure massime di penale apllica-bili in caso di estinzione anticipata totale o parzia-le è stato finalmente sottoscritto, dopo un con-fronto molto teso.Mutui stipulati prima del 1° gennaio 2001:Questa categoria di mutui è quella che può esse-re maggiormente interessata da una possibileestinzione anticipata, poiché i tassi d'interessepraticati sono ancora all'8%. L'accordo prevedesiano essi a tasso fisso, a tasso variabile o atasso misto, che la nuova penalità massima nonpotrà più superare lo 0,50%. Tale penale massimadovrà essere ridotta allo 0,20% durante il terz'ulti-mo anno di ammortamento del mutuo e nessuna

penalità potrà essere richiesta negli ultimi dueanni di ammortamento. Per quei contratti che giàoggi prevedono una penale pari o al di sotto dello0,50% è prevista una clausola di salvaguardia cheprevede una riduzione comunque dello 0,20% nelcaso di tasso fisso e zero nel caso di mutuo atasso variabile.Mutui stipulati dopo il 1° gennaio 2001:In questo caso è necessario effettuare un'ulterio-re distinzione; infatti per i mutui a tasso misto equelli a tasso variabile è stato pattuito che riman-gono valide le stesse misure massime previsteper i mutui stipulati prima del 1° gennaio 2001,

come sopra elencate; mentre peri mutui a tasso fisso la penalesarà pari al 1,90% se l'estinzioneavverrà nella prima metà delladurata dell'ammortamento delmutuo per scendere poi al 1,50%durante la seconda metà delladurata del periodo di ammorta-mento. Anche in questo caso,durante il terz'ultimo anno diammortamento la penale massi-ma viene stabilita allo 0,20% enulla deve essere dovuto per gliultimi due anni.Anche in questo caso vi sono

delle clausole di salvaguardia che variano aseconda del tipo di mutuo. (es. per i mutui a tassofisso accesi dopo il 2000 con una penale pari osuperiore all'1,25% è previsto un abbattimentodello 0,25% mentre per quelli a tasso fisso che giàhanno una penale inferiore all'1,25% sarà applica-to un abbattimento dello 0,15%; quest'ultimostesso tipo di abbattimento è previsto anche per imutui a tasso variabile)Si ricorda che tutte le modifiche illustrate dovran-no essere applicate automaticamente e che nes-sun costo dovrà essere addebitato al consumato-re. Per coloro che avessero estinto il mutuo inquesto periodo, le maggiori somme versatesaranno rimborsate sulla base del nuovo ammon-tare delle penali.

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Se esistesse un vero esame predittivodella malattia di ALZHEIMER, di sicuro ognuno dinoi si riconoscerebbe irrimediabilmente in alcunisintomi originali.

La verifica causale quindi è spesso dainterpretare con considerazioni a ritroso, cioè infasi in cui i sintomi generici diventano segni carat-teristici di un quadro che si sta chiaramente deli-neando: un insignificante intoppo di memoria, unatemporanea mancanza di brillantezza nelle relazio-ni sociali (magari dovuta a contingenti e piùimportanti problemi), un controllato decadimentodell’umore in stati di forzata solitudine o fattori dirischio biologico in senso lato (vascolare, meta-bolico, motorio, ecc.) sono situazioni sicuramenteda indagare, da curare e da seguire nel tempo manon sempre dobbiamo considerarle come esordiodi questa malattia.

Detto ciò a scopo “antiterroristico”,diamo ora una precisa definizione della malattia diALZHEIMER: essa è la più comune forma didemenza ponendosi in una percentuale di circa il60% fra tutte e anatomopatologicamente si con-cretizza in un processo degenerativo che distrug-ge lentamente e progressivamente le cellule delcervello.

E’ stata descritta nel 1907 da un neurolo-go tedesco, ALOIS ALZHEIMER, dal quale hapreso la denominazione, come aspetti neuropato-logici del tipo di placche e viluppi fibrillari.

Successivamente, con procedure diosservazione microscopica e con colorazioni, sisono definite porzioni di cervello con la presenzadi ammassi proteici che compromettono la funzio-nalità cerebrale attraverso la distruzione progres-siva e irreversibile delle cellule e quindi delle fun-zioni cognitive superiori, del ragionamento e dellinguaggio.

Oggi sappiamo che questo danno si veri-fica soprattutto nell’ippocampo, formazione cru-ciale per la funzione mnemonica.

Quando la malattia vera ha imboccato lasua strada, i minimi sintomi generici sopra accen-

nati prendono dimensione chiaramente patologi-ca.

Si inizia con sistematici problemi a ricor-dare, perdita progressiva delle capacità intelletti-ve, difficoltà pratiche nelle più comuni attivitàquotidiane come vestirsi e andare alla toilette.

In poche parole il malato diventa di com-pleta dipendenza dagli altri.

In media colpisce circa una persona sumille al di sotto dei 65 anni e una persona su ventifra quelle che li hanno superati ma non è certoche la vecchiaia sia di per sé stessa causa dimalattia se esente da arteriosclerosi.

Non esistono prove secondo cui popola-zioni, professioni, livello socio-economico e posi-zioni geografiche abbiano maggiori probabilità dirischio nel contrarre la malattia; sembra inveceche le persone con più alto livello di istruzione, equindi con maggior efficienza dei circuiti neurona-li, siano meno colpite, tant’è vero che molte diqueste, anche sopra gli ottant’anni, sono intellet-tualmente integre.

Il sesso sembrerebbe giocare a sfavoredel sesso femminile.

Dal punto di vista genetico esiste un limi-tatissimo numero di famiglie in cui la malattia èereditariamente dominante e in questi rari casil’esordio si verifica già dopo i 35 anni.

Recentemente è stato scoperto un colle-gamento con il cromosoma 21.

In linea generale, la malattia di ALZHEI-MER non è ereditaria, tuttavia esiste un gene sitonel cromosoma 19 che è responsabile della pro-duzione di una apolipoproteina E, siglata APOE, dicui una porzione l’APOE 4 aumenta la morbilitàanche se non tutti coloro che l’hanno nel sanguepresentano la malattia.

Il quadro, a parte la variabilità personale,evolve usualmente in stadi che si possono cosìsuddividere:

DEMENZA LIEVE (2-4 anni): è caratteriz-zata da disturbi della memoria; fra i più caratteri-stici c’è il problema di ricordare la strada di casa,

salute

Argomenti medici semplificati da Elodio Perani di Guidizzolo

La malattia di Alzheimer

incapacità a trovare la parola giusta, depressione,ansia o aggressività

DEMENZA MODERATA (2-10 anni): è lafase più lunga e comporta un aggravamento dellostadio precedente cui si aggiunge l’irriconoscibili-tà dei propri familiari, la perdita del concetto spa-zio-temporale, la trascuratezza del proprio aspettoe della dieta.

Qui la necessità di assistenza quotidianadiventa più doverosa.

DEMENZA GRAVE (3 anni): è la fase ter-minale; c’è una perdita totale dell’eloquio e dellacomprensione ed è totalmente compromessaqualsiasi attività motoria e sfinterica.

Il paziente è completamente allettato.In presenza di questi malati i familiari

debbono riprogrammare la vita pianificando ognimodalità assistenziale.

Ad un certo momento diventano indi-spensabili le strutture d’appoggio come i Day-Hospital che hanno anche la funzione di supporta-re i familiari nei momenti di frustrazione.

Le persone che assistono questi pazientidebbono tenere presenti anche le possibilità dicomportamenti deliranti, allucinanti, auto- o ete-rolesionisti, spesso molto difficili da affrontare.

A tutt’oggi non esiste un trattamento ingrado di curare la malattia restituendo al pazientela memoria e le possibilità cognitive perdute;quello che invece si può fare con i farmaci e leattività riabilitative è l’intervento sui sintomi ral-lentandone la progressione.

Attualmente tra i farmaci sono disponibi-li gli inibitori dell’acetilcolinesterasi che agisconomigliorando la comunicazione tra le cellule nervo-se e favorendo quindi la memoria, l’attenzione e lapartecipazione.

Nel commercio sono presenti il DONEPE-ZIL (Aricept o Rivastigmina, Exelon o Prometax),

la GALANTAMINA(Reminyl) e l’EBIXA.Anche la vitamina E, somministrata ad

alte dosi, avendo attività antiossidante, proteggele cellule nervose.

L’impiego di questi farmaci, compresatutta la serie generale dei neurolettici, va comun-que basato sull’evidenza che di periodo in periodoci deve guidare.

Come riabilitazione, in regime di Day-Hospital, si praticano alcune attività diversificateper tipologie di pazienti.

Negli Istituti di mia diretta consulenzausiamo:

TECNICHE DI MEMORIA, rivolte a pazien-ti con disturbo isolato, attraverso particolari stra-tegie facilitanti.

TRAINING COGNITIVI, rivolti a dementilievi, in cui vengono proposti semplici esercizi datavolo, anche computerizzati.

TRAINING DELLA MEMORIA, per pazien-ti affetti da demenza medio-lieve: in presenza diun familiare si stimolano le attività di vita quoti-diana come la cura e l’igiene personale, l’abbiglia-mento, ecc.

MUSICOTERAPIA INDIVIDUALE, adatta apazienti con demenza moderato-severa e proble-mi di linguaggio

Il programma si basa sulla proposta diascolto di brani che favoriscono l’evocazione diricordi.

TERAPIA DELLA VALORIZZAZIONE INDI-VIDUALE, per demenze gravi: l’operatore affrontastati d’animo e segue l’accettazione del pazienteattraverso la valorizzazione che ne ricava.

Tutto facile a dirsi, meno facile ad ottene-re risultati eclatanti; il feeling e la preparazionedegli operatori insieme alla continuità degli inter-venti alleggeriscono comunque e sempre il pesodelle famiglie.

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Valle AurinaVerdi colline, vasti appezzamenti coltivati, boschia perdita d'occhio: è la Valle Aurina, un'incantevo-le valle già soltanto da contemplare e ancora dipiù, da percorrere in modo da poterne ammirareogni dettaglio.Arrivando da Bressanone, immediatamente ci sichiede dove siano finite le cime dentate e le asprevette dolomitiche. Ci sono, sì, ma non si vedono,perché il solco seguito dalla più famosa ValPusteria, si interpone proprio fra le Alpi centrali aNord e i gruppi dolomitici, regalando così scenaripiù tipicamente alpini solamente a chi si vogliaaddentrare nelle valli laterali.Proprio in fondo alla vallata, si innalza la Vettad'Italia (ben 2912 m), il punto posto più a setten-trione del nostro Paese (Lampedusa, all'estremitàopposta della penisola, dista quasi 1290 Km).Sostando nei villaggi disseminati lungo la valle,stretta tra maestose montagne, è piuttosto rarosentire parlare italiano, nonostante questo territo-

rio non si sia mai trovato in condizioni di isola-mento.Infatti, già anticamente la Valle Aurina era interes-sata dal sistema viario romano che collegavaVipiteno con Lienz, in Austria. Da sempre la prin-cipale risorsa è rappresentata dall'attività estratti-va; per questo è d'obbligo una tappa presso ilMuseo delle miniere di Cadipietra, nel compren-sorio minerario di Predoi. Qui è possibile osserva-re oggetti relativi all'attività estrattiva, tra cuimodellini in legno di impianti della miniera.Per chi volesse poi provare qualche brivido, è pos-sibile intraprendere un avventuroso viaggio con iltrenino da miniera che porta a 1000 m di profon-dità, fino ai giacimenti.Chi, invece, preferisce respirare la fresca brezzamontana di questa splendida valle, può munirsi dimountain-bike (noleggiabili ovunque) e percorrerela ciclabile che, partendo da Cadipietra e attraver-sando boschi, ponticelli e piccole cascate forma-te dall'acqua cristallina di un torrente, giunge inmodo agevole sino alla graziosa Brunico. Dasegnalare, inoltre, agli appassionati di escursioni-smo i numerosi sentieri che si snodano fin sullecime più alte.Una valle, dunque, capace di accontentare gliamanti della montagna. Ora non vi resta che partire!

Francesca Lugoboni

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Tutta la sapienza del mondoCento sono i chiodi con cui il “professorino” RazDegan trafigge, sul pavimento di una biblioteca,secoli e secoli di sapienza umana trascritta neilibri.Il sapere nutre la mente ma non sazia l'anima,avida di emozioni, che semplici gesti come unacarezza od un sorriso sanno dare; infatti “tutti ilibri del mondo non valgono un caffé con unamico”, questa è la lezione che Olmi vuole tra-smettere nel suo “Vangelo”, dove Cristo è un eru-dito, un filosofo che deluso dal mondo e dalle suespietate leggi decide di mollare tutto: ricchezze,studi e carriera, per trasferirsi in una casettadiroccata sulle rive del Po. Proprio come Cristoegli decide di stare fra gli umili e di farsi loro por-tavoce, racconta le parabole ed i miracoli dellatradizione cristiana e mette a disposizione la pro-pria cultura per porre fine ai soprusi dei tiranni.Il film, girato fra San Benedetto Po e San GiacomoPo, vede la natura e la vita rurale protagoniste,come per il celebre “L'albero degli Zoccoli”(1978), ambientato nella campagna bergamasca;entrambi infatti, rispettando anche i dialetti locali,narrano con estrema semplicità le vicende di unacomunità rurale, di gente umile ma estremamen-te dignitosa.“Cento chiodi” risente anche della lezione “fellinia-na” con i suoi personaggi caricaturali, il folklorelocale e le immagini oniriche molto suggestive,come quella del battello “festante” da cui ognisera fanno eco le note di “Non ti scordar di me”,canzone che si rivelerà profetica. Olmi, come Fellini, ma soprattutto come i grandimaestri del Neorealismo italiano (Zavattini, DeSica, Visconti ), trasforma la quotidianità in poe-sia; nel film infatti si avvertono gli echi della poe-tica zavattiniana: “una poetica dell'esistenza sen-tita e vissuta come rapporto dialettico con glialtri”. Non dimentichiamo che Zavattini nacquenella vicina Luzzara. Molti inoltre sono gli elemen-ti che accomunano “Cento chiodi” ai capolavori

neorealisti: le riprese in esterni, la presenza diattori non necessariamente professionisti, l'atten-zione all'universo degli umili, l'autenticità dei sen-timenti e soprattutto la grande moralità. Nel film si contrappongono due mondi ben distin-ti: quello erudito-accademico, rappresentato dallafigura del Monsignore, che trascorre intere gior-nate fra i preziosi incunaboli della biblioteca e che“ha amato più i libri degli uomini”, e il mondo dei“semplici”, un eremo felice, lontano dalla nostracontemporaneità. Se il primo viene continuamen-te attaccato: “Le religioni non hanno mai salvatoil mondo”, e ancora “I libri possono servire qual-siasi padrone”, ilsecondo viene esal-tato come una sortadi paradiso ormaiperduto. Suggestiva la foto-grafia di Fabio Olmi,soprattutto nel riu-scire a cogliere ilrisveglio della vitasul Po, emblemadella rinascita del“ p r o f e s s o r i n o ” ,interpretato dall'at-tore israeliano RazDegan, uno dei pochi nomi noti in un cast di atto-ri non professionisti. Il regista vuole affermare, in questo che ha dichia-rato essere il suo ultimo film, un forte antropocen-trismo: “Io sono contro qualsiasi Chiesa che con-sidera il dogma più importante dell'uomo, sonoper la libertà dell'uomo”, a scapito quindi di unasocietà che tende sempre più all'omologazione edall'eliminazione di qualsiasi individualità. “Non ti scordar di me” suona come un monito:non scordiamo le nostre origini, non scordiamo glialtri, poiché l'uomo è animale sociale e “I libri, purnecessari, non parlano da soli” (Klibansky).

Francesca Piazza

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Lo scorso mese di aprile la Casa del Mantegna haaccolto un gruppo di artisti, o per meglio dire diamici-artisti, che da tempo lavorano insiemeaccomunati dall’impegno nella ricerca artistica edal contatto con poeti e scrittori: si tratta di

Eristeo Banali, FrancoBassignani, FerdinandoCapisani e Gianluigi Troletti.Da parecchi anni ognuno diquesti personaggi elaboraoriginali soluzioni formalisperimentando l’uso divariegati materiali e tecni-che. In occasione di questamostra le loro opere sonostate esposte entro una sin-golare cornice: un libro concopertina in legno ricopertada una superficie metallica.A libro aperto si osserva, daun lato, l’intervento dell’arti-

sta, dall’altro si vede invece, un volume pubblica-to recentemente dagli stessi autori con il titolo“Materia-parole-colore”, vocaboli che si ripetonotraforati sulla superficie metallica esterna applica-ta ad uno sfondo colorato unico per ciascun arti-sta.Le opere, che corrispondono alle pagine di un ipo-tetico libro, non sono altro che la “miniatura” dellepiù ampie realizzazioni degli artisti che pure eranopresenti nello spazio espositivo. Di questi esem-

plari, di questi “libri” esiste una tiratura limitata,venti per ciascun autore.Bassignani evade dagli agguati della vita ritornan-do, con tenui affreschi, alla fiaba azzurra e solaredell’infanzia, Banali invece ci riporta, attraversol’uso di vetri magmatici ancora più lontano, almondo primordiale, ma anche Capisani con pvc eplexiglas ci parla di una materia vibrante, in dive-nire. Dalmaschio incide sulla carta, sulla tela e sullegno alfabeti simbolici ed esoterici; Troletti inve-ce anima le sue forme geometriche con smalticolorati parlandoci dell’alchimia della vita. Il tuttoè legato alle pagine di “Materia-parole-colore”,alle poetiche e pregnanti parole di Giorgio Celliche non è solo il celebre entomologo ma ancheappassionato scrittore e pensatore.Come riferisce Giorgio Bernardi Perini ai cinqueartsiti della materia e del colore si aggiunge ilsesto artista, quello della parola: emozionano gliscritti di Celli, tratti da alcune sue composizioniletterarie, così come affascinano la materia e icolori di questi artisti anche solo sfogliando lepagine di “Materia-parole-colore”.Una bella finestra sull’arte contemporanea manto-vana dunque questa esposizione di Banali,Bassignani, Capisani, Dalmaschio e Troletti chesono di nuovo riuniti insieme, fino alla fine di set-tembre, in terra tedesca, all’Akademie diWeingarten, con una mostra dal titolo “DasGegenwärtige in der Erinnerung” ovvero “Il pre-sente nella memoria”.

“Scrigno”: collettivadi artisti mantovani

arte &dintorni

Francesca Cargnoni

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Mariavittoria Spina

Una vita da romanzo“Nei libri che ricordiamo c'è tutta la sostanza diquelli che abbiamo dimenticato”.Elias Canetti

“Storia di una giovinezza” è un sottotitolo quasiscontato per un libro appartenente ad un genere,l'autobiografia, che ancora suscita grande interes-se in ogni tipo di lettore. Tuttavia, la vita di un arti-sta, per quanto di per sé avvincente, diventaancor più straordinaria quando l'autore avverte imutamenti di un'epoca e li attraversa con perspi-cace consapevolezza. E' questo il caso di EliasCanetti, nato a Rustschuk nel 1905 e spentosi aZurigo il 14 agosto 1994, premio Nobel per la let-teratura nel 1981, scrittore di lingua tedesca, chevanta una bibliografia costellata di capolavori, trai quali spicca il suo unico romanzo, “Auto da fé”(1931), malinconica indagine sulla solitudine del-l'intellettuale e la soppressione della ragione allavigilia della presa di potere nazista, cui seguirà, untrentennio più tardi ma con una certa affinità dicontenuti, il non convenzionale saggio socio-psi-cologico “Massa e potere”. Ma è soprattutto l'in-tensa autobiografia a conferirgli grande autorevo-lezza tra gli scrittori del Novecento. Si tratta diun'opera in più volumi, che in uno stile solenne malimpido, privo di manierismo, racconta l'influenzadel Secolo Breve sulla vita del protagonista, conuno sguardo privilegiato alla letteratura e alla lin-gua, assoluti punti di riferimento della cultura edella formazione di questo scrittore. Il primo volu-me “La lingua salvata. Storia di una giovinezza”(1977, riedito da Adelphi nel 2007), al qualeseguiranno “Il frutto del fuoco”, “Il gioco degliocchi”, “Le voci di Marrakech” e “Party sotto lebombe”, si presenta quasi come un romanzo diformazione, la storia si dipana in senso cronologi-co, attenta ad ogni elemento capace di influenza-re il futuro del protagonista. Tuttavia, la voce nar-rante è più che mai moderna: lo stesso Canetti,che ripercorre i primi quindici anni della sua giovi-nezza sin dai primissimi ricordi, soffermandosi sututte le impressioni ed esperienze che hanno sug-

gestionato la sua giovane mente avida di cono-scenza. Ne scaturisce un racconto intenso, vario-pinto di tradizione e cultura, a tratti persino avven-turoso, intriso di importanti riferimenti letterari espeziato da un naturale cosmopolitismo poliglot-ta, quasi implicito nella pittoresca famiglia sefar-dita del protagonista. Dall'infanzia nella natiaBulgaria, impreziosita da favole e atmosfere orien-tali, sino alla rigorosa capitale elvetica, democra-tico nido dell'adolescente aspirante scrittore, ilracconto di questi primi decenni di una vita coin-cide con il viaggio attraverso la Vecchia Europa,permeata dal fascino multiculturaledella Vienna imperiale, sempre piùminacciata dall'aggressivo naziona-lismo prussiano, a discapito di unalingua, il tedesco, divenuta linguamadre per elezione, una “lingua dasalvare”, anche solo in una riflessio-ne a posteriori, dalla soppressionedella ragione, dalla prevaricazionedella logica mercantile e del vantag-gio politico. Il narratore descrivecon meticolosità ma non esasperamai la riflessione: la continua com-mistione tra macrocosmo e microcosmo, atmo-sfera epocale e momenti di vita privata, offronouna rappresentazione dinamica del primo nove-cento da un punto di vista privilegiato, familiare eal contempo autorevole. Canetti non manca diautocritica, la sua perspicacia va oltre la meraconsiderazione dei fatti, che rivede e sviscera conspietata lucidità alla luce dell'esperienza. La rievo-cazione parallela di eventi noti e privati suggeri-sce una riflessione esistenziale sul passato diognuno come matrice della propria identità, unamateria enigmatica e segreta, parimenti intrisa diperipezie personali e ideologie epocali. Il fermentoesistenziale in continuo sviluppo che caratterizzòil secolo scorso viene così ridiscusso e implicita-mente indicato come diretto fondamento delnuovo millennio.

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Psicologiaa cura della Dott.ssa Giulia Stuani

I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale

Negli ultimi tempi, per i fatti a cui giornali e tele-giornali ci stanno purtroppo abituando, si senteparlare di bullismo e di quelle dinamiche per cui inostri ragazzi sembrano essere diventati deimostri e delle persone capaci di qualunque catti-veria, senza il minimo ritegno; ma quanti di noisanno che una forma di bullismo, permettetemi iltermine forte, altrettanto infame, esiste anchenegli adulti? Sto qui parlando di una forma di comportamento,tipicamente adulta, detta mobbing. Mobbing è una parola che deriva dall'inglese, chesignifica letteralmente “assalire, accerchiare”;con questo termine si identifica una serie di com-portamenti che alcuni adulti mettono in atto, nel-l'ambiente lavorativo, nei confronti di un singololoro collega, in modo da costringerlo all'isolamen-to ed alla solitudine lavorativa, lasciandogli comeunica alternativa la perenne ostilità dei suoi colle-ghi. La motivazione che più frequentemente staalla base del mobbing è l'estromissione dello spe-cifico collega dal luogo lavorativo, il suo licenzia-mento. Molto spesso questo prende avvio daalcuni superiori, ma non di rado sono colleghiparitari a dare lo spunto per l'inizio di questa “tor-tura”. Definisco il mobbing come tortura perchéesso si sviluppa con continue aggressioni verbali,e a volte anche fisiche, una comunicazione diffici-le e conflittuale in cui il mobizzato (così si defini-sce la vittima di mobbing) non ha voce in capito-lo, viene costretto alle mansioni più umili e spes-so non di sua competenza, viene deriso, umiliato,viene attaccato senza alcun motivo e posto in unacondizione di debole silenzio; e tutto questo avvie-

ne quotidianamente e per un lungo periodo ditempo. Chiaramente tutto ciò viene vissuto dallavittima come una discriminazione, che, nei fatti,non può che essere tale.Immaginate di essere al posto di questa personae ovviamente capirete che i disagi psicologici cheprova non si ripercuotono solo sul lavoro, maentrano d'impatto anche nella sua vita personalee familiare; il mobizzato, infatti, mostra sintomiveri e propri di malattia, molto spesso con sindro-mi da stress, che, come sappiamo, portano a veree proprie malattie fisiche, si autoinserisce in unacondizione di passività, crede di non avere colpada un lato, ma si sente anche sempre in errore edincapace di svolgere attività che richiedanoresponsabilità. Con il passare del tempo, la pro-pria attività lavorativa diventa meno stimolante,meno piacevole e sicuramente pesante, tanto daindurre la persona ad abbandonare il proprio lavo-ro; il senso d'insicurezza e di inutilità si svelanoanche nelle relazioni familiari e sociali e non dirado arrivano anche a scoppi d'ira ed aggressivi-tà. Pertanto, se noi adulti siamo chiamati a risolveree arginare il disastroso problema del bullismo,dovremmo anche avere un occhio critico su noistessi, e capire che, forse, alcuni comportamentimessi in atto dai nostri figli trovano un esempioproprio a partire da noi.

Le domande e richieste che i lettori intendonosegnalarci possono essere inviate all'indirizzomail: [email protected] oppure direttamente allasede della redazione.

Il mobbing: anche gli adultisoffrono di bullismo

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Games areaa cura di Davide Truzzi

I lettori possono suggerire consigli che siano di interesse generale

GRAND THEFT AUTO 4 Xbox 360/Ps 3“Mi chiamo Niko Bellic, vengo dall'Europa dell'est,e diciamolo… non sono propriamente un santo.Si perché, quando ci si trova faccia a faccia conla povertà, poche sono le cose da fare; ma miocugino no, mio cugino in America ha trovato liber-tà e fortuna: gli affari gli vanno a gonfie vele gra-zie ad un fiorente servizio di taxi ed è pulito e can-dido come un agnellino… forse dovrei fargli unabella visita ”.E' con questa premessa che ci viene presentato ilnuovo capitolo di una delle saghe più divertenti eironiche al mondo, con ben 50 milioni di copievendute: Grand Theft Auto. In seguito allo stupen-do “Vice city” e al vastissimo “San Andreas”,Rockstar, casa produttrice del software sembraritornare sui propri passi riportandoci a “Libertycity”, indimenticabile ambientazione del terzocapitolo; una cosa è però da sottolineare: dimen-ticatevi infatti la vecchia città così da far posto aduna nuova metropoli liberamente ispirata e somi-gliante a New York. Vi ritroverete così a vagare inlungo e in largo, dal ponte di Brooklin alla statuadella libertà, dai ghetti del Bronx a Time Square. Iprogrammatori promettono un videogame realisti-co, grazie alle nuove piattaforme di gioco di nuovagenerazione capaci di sviluppare effetti di luceinnovativi, mezzi di trasporto totalmente utilizzabi-li e passanti finalmente differenti l'uno dall'altro,pieni di vita e intenti a svolgere un gran numero diattività: sarà possibile infatti vedere persone par-lare al cellulare, mangiare qualcosa al tavolino diun bar o ad esempio aspettare un bus alla ferma-ta. Parlando in termini prettamente tecnici il giocoRockstar si presenta solido, vasto e dall'impattografico sorprendente. Qualche parola va in segui-to spesa sul nuovo protagonista, Niko, un esteuropeo che per la prima volta nella saga non rap-presenta il classico gangster desideroso di con-

quistare il mondo, ma è invece una persona nor-male, e quando ruba una macchina o uccide, lo faper pura necessità, per difendere se stesso e ilproprio cugino, a cui le cose non sembrano anda-re poi così bene come detto all'inizio.Completamente rielaborata appare la polizia, ele-mento più che mai presente, attiva e intelligente,grazie ad una nuova I. A. (intelligenza artificiale)perfettamente riprogrammata. L'intera vicenda sisvolge ai giorni nostri, e più precisamente nel2007, tramite le classiche missioni primarie esecondarie, più impegnative e varie rispetto aiprecedenti capitoli.Parlando infine della data di pubblicazione, vocinon ufficiali parlano di questo Ottobre, disponibilesia per Xbox 360 che per Ps 3.

Da questo numero ho deciso, in modo di dare unaiuto a tutti quei lettori poco informati e non aconoscenza di significati tecnici, di inserire unsemplice glossario.

I. A. = Intelligenza artificiale, capacità data a per-sonaggi virtuali di compiere ragionamenti, azioni ereazioni più o meno complesse.

Xbox 360 = Piattaforma di gioco prodotta daMicrosoft e disponibile dal Settembre 2005, ingrado di riprodurre videogame, dvd, cd musicali,visualizzare fotografie digitali e dotata di connes-sione internet

Ps 3 = Playstation 3, piattaforma di gioco prodot-ta da sony e disponibile da Marzo 2007, in gradodi riprodurre videogame, dvd, blue ray disc, cdmusicali, visualizzare fotografie digitali e dotata diconnessione internet.

Blu ray disc = Nuova tipologia di dvd 10 volte piùcapiente e dalla qualità superiore.

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Le lacrime dellamonaca di Monza

A cura di Francesco Gandellini

La Repubblica, prima pagina: “Crollato ilMonastero di Monza: sconosciuto il movente deifatti”.Rileggevo queste parole, ingurgitando latte conmiele. La sostanza dolciastra si era amalgamata eil colore del latte pareva di terracotta, asciutta edarsa.Mille pensieri mi passavano per la mente: il gior-no dopo sarei andato a Monza insieme a degliamici. Lo zaino era quasi pronto: mancavano bloc-chetto per appunti, una penna ed un libro; la miamano passò su “I promessi sposi” del Manzoni:avevo collegato Monza a Marianna de Leyva, ilvero nome della monaca manzonia-na, l’ultima figlia del principe, uno deipiù doviziosi di Monza che, per nondividere il suo patrimonio tra i figli,destinò tutto al primogenito, obbli-gando gli altri alla vocazione. Tra que-sti vi era anche Gertrude, educata findalla nascita alla vita monacale.Quasi mi odiavo nel chiamareMarianna monaca. Era solo unadonna.Ma ora bisognava riposarsi, la giornata futuraannunziava fatica. Mia madre mi svegliò presto, io dormivo profon-damente, e mi avrebbe invidiato un ghiro se nonfosse stato per la figura materna che mi buttò giùdal letto, urlandomi nelle orecchie. Aveva un’atti-tudine sonnolenta ma energica che dà la voglia diandare avanti. E bisogna averla con uno comeme!Il viaggio durò molto, eppure io non l’avrei maidetto. Trascorsi gli ultimi minuti osservando lenuvole: forse sarebbero state belle se l’aria aves-se scintillato come una fiamma: era invece spen-ta, bigia, oscurata dallo smog.Ci fermammo davanti ad un monumento, ma non

vi ero interessato: poco lontano si ergeva, o sisarebbe dovuto ergere, il famoso monastero.Approfittai della distrazione dei miei compagni emi diressi verso di esso; nonostante il crollo eraancora maestoso. La scientifica era vicina, mariuscii ad intrufolarmi dentro: i muri erano scuri ei candelabri alti e solitari.Sentivo gli scricchiolii delle assi. Due quadri eranofissati al muro e dicevano: “I LEGGE: una donnanon può diventare monaca senza prima essereesaminata dal vicario delle monache, e non senzaaver esibito la propria supplica”, e “II LEGGE: unadonna deve trascorrere un periodo di tempo lon-

tano dal monastero, prima dellavocazione”.Erano leggermente rovinati, maancora intatti. Un dipinto poi, infondo alla sala, raffigurava dellemadri badesse: mi colpì una a cuiavevano cancellato il nome: raffigu-rava una donna il cui capo era cintoda una benda nera che calava dalleparti; un’altra di lino bianco sotto diessa si mostrava ed una fascia a

righe cadeva da due parti sul collo, in un soggolo,sopra un nero saio. La fronte era raggrinzata e duegrosse sopracciglia nere sopra gli occhi, neri nerianch’essi, chinati verso il basso. Le labbra tinted’un roseo sbiadito spiccavano in quel pallore. Ilsuo aspetto, da venticinquenne, poteva denuncia-re a prima vista antica bellezza, ma si trattava dibellezza sbiadita, oserei dire appassita. Qua e làc’era qualcosa di studiato, di negletto, come unapiccola ciocchettina di capelli neri che dimostravaun disprezzo della regola che pretendeva di tener-li corti. Quegli occhi, mi sembrava di averli giàvisti, ma non ricordavo dove.Calpestai qualcosa: era una penna, del 1600, lecui incisioni erano state rovinate. Presi il bloc-

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chetto degli appunti: non mi aspettavo che scri-vesse. Infatti quella non scrisse, ma quasi bagna-va la carta. Non capii il perché; era asciutta e nonero in un luogo umido.Sentii dei passi. Abbandonai i miei pensieri perscappare.Chiesi a dei passanti se sapevano qualcosa delmonastero, ma tutti mi ribadirono di rivolgermi albibliotecario.Ero curioso, ma decisi di tornare dai miei amici,che m’aspettavano ansiosi al bar. Non spiegainulla a loro e uscii dicendo che andavo a passeg-giare; mi diressi in biblioteca.Era la più grande biblioteca che avessi mai visto:v’erano enormi scaffali e corridoi come poco ripi-di trenini a cremagliera. Il bancone era occupatoda un certo tipo che, come spiegava il cartellino,si chiamava Ergomo d. L..Gli chiesi informazioni riguardanti la penna, lui laosservò.Era un ometto robusto, alto all’incirca come uncomodino e vestiva abiti all’antica, rosicchiati daitopi. Aveva una barba bianca, che cadeva legger-mente sul suo viso, mettendo in evidenza le partirilevate del mento. Era quasi calvo, e i suoi occhisembravano quelli di un’aquila nell’intento diavventarsi sulla preda. Dopo una breve osserva-zione parve stupito dai graffi, ma aggiunse di nonessere un esaminatore e si ritirò, imbronciato.Uscii pensando distrattamente a quel tipo scorbu-tico.Tornai al monastero, ma qualcuno mi diede unacolpo in testa e caddi svenuto. Quando mi sve-gliai, il sole stava tramontando e mi mancava lapenna. Mi avvicinai alla biblioteca, ma era chiusa.

La mia mente si aprì: capii tutto; dovevo cercareil sig. Ergomo. Fortunatamente viveva accanto alla biblioteca.Bussai, ma nessuno mi rispose. Entrando vidi lapenna sul tavolo. Non ero un ladro, ma la presi.Dalla cantina arrivarono dei passi; io puntai allaporta, ma il sig. Ergomo mi bloccò: era rosso inviso e infuriato. Mi rubò la penna di mano, rompendomi un dito.Mentre gemevo, il sig. Ergomo urlava. Io chiusi gliocchi, pensando alla fine.Quando li riaprii ero in ospedale e tutti mi eranovicini. Un carabiniere che era lì mi spiegò: il sig.Ergomo era l’ultimo discendente del principe. Ilsuo vero nome era infatti Ergomo de Leyva!Voleva fare successo, ma riuscì solo a sperperarel’eredità.La cosa che però di più mi colpiva era la penna:l’acqua che usciva dalla punta erano le lacrime diGertrude, sparse durante le lettere al monastero,al giovine paggio, o davanti a quella destinata alpadre, piena d’ammirazione e d’orgoglio.Al termine delle spiegazioni, l’ufficiale mi avvisòche la penna sarebbe stata esposta al museo, conla scritta: “Penna appartenuta alla Monaca diMonza”. Io ero felice, ma non del tutto. Spiegai imiei motivi all’ufficiale.Il giorno dopo la penna era esposta, ma con lascritta: “Penna appartenuta a Marianna de Leyva,più donna che monaca”.

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Ai giorni d’oggi, abbiamo davanti una drammaticasituazione.A differenza delle popolazioni passate quali grecie latini, l’uomo del 2000 non dà affatto importan-za all’anzianità, infatti essa è considerata come unpeso, un “fardello”.Gli anziani vengono emarginati e distaccati dalresto della popolazione, spediti in case di riposo osolamente maltrattati, mal voluti. La domanda daporsi è: “Come mai, tra i tanti valori e le tante tra-dizioni che ci sono state tramandate, l’importanzae la saggezza degli anziani non è quasi più ricono-sciuta?”Non so dare una vera risposta, se non che ilmondo cambia così velocemente che è difficilecapirlo. È importante essere attivi, sempre aggior-nati; alla moda, efficienti e funzionali. Tutti voglio-no farsi notare, andare in tv. Non so da quantotempo è che sul grande schermo non vedo unatrasmissione seria […]

Il mondo ci vuole veloci. Ma quando saremo vec-chi che faremo? Ci dispereremo per quelle danna-te rughe e per quel lavoro al quale non siamo piùtenuti ad andare? Piangeremo i nostri 70 anni e cisentiremo inutili agli altri? Non dovrebbe esserecosì, eppure per molte persone lo è.Cosa si prova a vedere i propri figli che ti guarda-no con quello sguardo vuoto che dice: “ Io non socosa farmene di te?”Queste frasi mi lasciano l’amaro nel cuore.È brutto solo pensarle. Perché non dovrebbe esse-re così. Ognuno nella società dovrebbe trovare unposto.Valori. Si parla sempre di valori. Valori immortali,trasversali nel tempo. Valori che passano di gene-razione in generazione. Mi sembra che non sia piùcosì. Ora, come fiori, nasciamo, sbocciamo, assa-poriamo la luce del sole e poi basta. A chi interes-sa di quando i petali si chiudono? Di quando len-tamente il cielo si spegne e con esso la nostravita?

Triste. È davvero triste. È triste sapere che noi gio-vani non abbiamo modelli di riferimento, personeadulte che ci trasmettano qualcosa in più delleveline e dei calciatori. Come possiamo crescere eimparare in una società che non si appoggia avalori? Dove sono le fondamenta di questa grandecasa in cui abitiamo tutti? Dov’è il legame profon-do che ci fa sentire una famiglia quando accendia-

mo la tv e vediamo figli che accoltellano i genito-ri per l’eredità o nipoti che uccidono i nonni per lapensione?Sono senza parole.Concludo con la speranza che su questo mio“mattone” ne venga appoggiato un altro, poi unaltro e un altro ancora, al fine di ricreare ciò che,ora, mi sembra distrutto.

Cosa ne facciamo degli anziani ?

di Martina Grandelli

Torneranno i nonni agiocare con i nipoti?

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Istituto Statale d’ArteA cura della Proff.ssa Fiorenza Travagliati

E' ormai da mesi che alcuni studenti dell'IstitutoStatale d'Arte “Alessandro Dal Prato” di Guidizzolofrequentano con regolarità la locale Casa diRiposo “Fondazione Contessa Rizzini”. Sotto la guida esperta del Professor Roberto Melie della Professoressa Mirella Monacelli, gli stu-denti e le studentesse della 3ª C: SerenaBertaiola, Chiara Bettoncelli, Alessia Bonelli,Deborah Ceruti, Mina Didonato, EleonoraGhiraldini, Lorenzo Lazzarini, Mirko Marino, SilviaMartinelli, Lorella Mazzucca, Estefany Medola,Camilla Pezzini, Egon Reboldi, Francesco Rosa,Deborah Sanfilippo e Victoria Sartori, hanno adot-tato un volto e ne stanno disegnando la storia,armati di matita e di tanta immaginazione. Si tratta di un laboratorio di ritratto dal vero, idea-to di comune accordo fra le due istituzioni. Grazie alla preziosa collaborazione delle animatricidella Fondazione: Alessandra ed Elena, dellaDirettrice Andreina Piccardi e del PresidenteClaudio Delmenico, alcuni degli “arzilli ospiti” si

sono prestati come modelli viventi ed hanno con-sentito a questi giovani ritrattisti di misurarsi convolumi e chiaroscuri di volti che così tanto hannoda raccontare. E' un progetto ambizioso, ricco di stimoli e di atti-vità, ma al di là della grande utilità didattica del-l'esperienza, si è creato un clima di caldo rappor-to umano tra gli anziani del centro e i ragazzidell'Istituto, i primi desiderosi di capire il trascor-so di persone che hanno vissuto la guerra e chenon hanno mai giocato con la playstation, e glialtri, sicuri che “la disco” sia proprio un erroregrammaticale, sono felici di contribuire ad unlavoro “Art in progress” a favore di una giovanegenerazione di artisti . Il rapporto instaurato è pari a quello fra nonni enipoti, le ore volano via tra allegre conversazioni,battute, tocchi di caboncino e fotografie così chealla fine delle due ore del martedì pomeriggio iragazzi chiedono:”... ma torniamo anche la prossi-ma volta, vero!?”.

Art In Progress... Un Volto una Storia!

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Centro Anffas - Rebecco

Molti e autorevoli sono stai gli interventi a corona-re questo momento di incontro e comunione traoperatori, genitori e cittadinanza. Il tutto in unclima di grande cordialità e sincera ammirazioneverso un’istituzione che, pur con molte difficoltà,riesce nel suo impegno con i ragazzi disabili a con-cretizzare un progetto nato ben oltre i 25 anni cheoggi si festeggiano.Dopo la Santa Messa officiata dal vescovo mons.Egidio Caporello il Convegno moderato dallaDott.ssa Maria Cristina Butti ha visto gli interventidel comm. Remo Bianchi, del sindaco di GuidizzoloGraziano Pelizzaro, del dott. Carlo Prezzi dell’excoordinatrice Laura Gagliardi e della signora GinaCorradini, mamma di uno degli ospiti del Centro edi altri operatori e genitori. A breve saranno pubbli-cati gli atti del Convegno e ne daremo ampio spa-zio.Nell’attesa proponiamo ai lettori una sintesi dell’in-tervento di Giordano Valbusa, uno dei primi volon-tari che già dal 1966, con altri, si adoperò per“creare” quello che oggi è cresciuto e tutti possia-mo vedere. ...“Il volontariato sta vivendo un momento di gran-de impegno e importanza sociale. Molti sono imodi per praticarlo: vogliamo citare, ad esempio, il“lavoro” di tanti guidizzolesi che hanno contribuitoin modo determinante alla “nascita” di un'impor-tante realtà: il C.S.E. di Rebecco. Nel 1966 (allora diciannovenne), incontrai casual-mente le famiglie Corradini, Busca, Biancheria,Rivera e Bignotti; per parlare coi genitori di Daniele(un bimbo affetto da “Ittero neonatale”), era anchepresente il dott. Amedeo Defendi. Questi raccontòdi un'iniziativa attuata a Brescia e che lo vedevaimpegnato come volontario. Si tratta, spiegòDefendi, di incontri con le famiglie per entrare nellaloro situazione, scambiarsi pareri ed esperienze. Ilparlare dei propri problemi e trovare la condivisio-ne degli altri è di grande aiuto morale e il più dellevolte aiuta a superare le difficoltà. L'idea mi affascinò tant'è che, dopo mesi di medita-zione e scambio di pareri con amici, decidemmo di“partire” e di concretizzare questo nostro “sogno”. Il nostro obiettivo: fornire un aiuto alle famiglie deiragazzi con difficoltà motorie. Occorreva dapprima censire le famiglie; vi era unacerta ritrosia a parlarne, quasi fosse una colpa: lamaggior parte avevano sempre vissuto il loro pro-blema in silenzio, appartate dalla società, “isolate”dalla vita sociale. Individuate queste, era indispensabile essereaccettati, vincere la diffidenza per poter comincia-re a programmare incontri e parlare di come erapossibile alleviare, in parte, il loro il gravoso impe-gno dell'assistenza.ll tempo libero dal lavoro, il sabato e la domenica,lo si dedicava ai nuovi amici, ottenendo i primi e

confortanti risultati. Le famiglie, nel frattempo, con-tinuavano ad aumentare ed anche il gruppo divolontari si ampliò con altri, da sempre sensibili alproblema: Suor Edvige, don Maurizio Maraglio,Nella Giubelli, Anna Tomasi, Daniela Vighi e moltialtri offrirono disponibilità e aiuto.Si dà inizio ad un lavoro programmato (consigliati eguidati da Vittorina Gementi, direttrice della Casadel Sole): le famiglie si incontravano con una certaregolarità ospitando nelle proprie case altre fami-glie, il gruppo allargò le proprie visite, molti siaggiunsero strada facendo, le conoscenze si con-solidarono, nacquero solide amicizie... ...L'asilo parrocchiale mise a disposizione un loca-le dove il “gruppo” si riuniva la domenica. L'operadi sensibilizzazione acquistò un certo risalto edanche altri paesi si vollero aggregare ma per far ciòera necessario l'appoggio istituzionale. Il sindaco Pietro Roverselli e l'Assessore RenataFaini condivisero l'iniziativa e si adoperarono perrealizzarla, fornendo locali e personale. Nel 1980, dopo 15 anni di attività, sostenuta prin-cipalmente dal Comune di Guidizzolo e dai volonta-ri, l'A.N.F.F.A.S. entrò con tutta la sua competenza

nella gestione del Centro che oggi si è consolidato,ha personale qualificato ed opera con continuità...La giornata ha centrato l’obbiettivo di...”Condividere questo momento di gioia con chivorrà partecipare all’evento, ci offre l’opportunità disentirci parte attiva nel territorio.” e in tanti hannovoluto essere presenti per testimoniare affetto esolidarietà.

Andrea Dal Prato

In un clima sereno e disteso si è conlusa la giornata dedicata ai festeggiamentiper i 25 anni del “Centro Anffas” di Rebecco.

Mons. EgidioCaporello, vescovodi Mantova, mentrecelebra la S. Messa

Il rappresentante deivolontari, GiordanoValbusa, mentretiene il suointervento

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Notiziario del Corpo Bandistico di Guidizzolo - a cura di Francesca Cappa

Nuova esperienzaDomenica 18 Marzo, ore 12.15, stadio Migliarettodi Mantova Torneo 6 Nazioni Italia-Inghilterraunder 18, 1.000 spettatori circa, la nostra Bandatutta pronta a sfilare con formazione da parata pereseguire figure in formazione nel centro delcampo e poi suonare l’inno inglese e successiva-mente quello italiano. E’ stata la nostra prima volta con questo tipo diservizio, sia a sfilare con formazione da paratacon tanto di mazziere in testa e successivamenteeseguire delle figure nel campo (figura a forma dicuore) ed il risultato è stato veramente buono,visti gli applausi ottenuti dal pubblico. Tale nuova idea coreografica è stata proposta dalnostro Presidente Marco Gottardi, esperto in que-ste esibizioni in quanto componente durante ilservizio militare, della “Fanfara Tridentina” degliAlpini di Bressanone, famosa per queste dimo-strazioni in tutto il mondo.La curiosità e la voglia di provare questa nuovaidea è stata accettata da tutti ed infatti ha porta-to subito i suoi frutti in quanto, dopo alcune prove

di tecnica in palestra e sul campo, siamo riuscitisubito a fare una buona figura davanti al pubblicoper la partita del 18 Marzo Italia-Inghilterra.Prossima esibizione della Banda in formazione daparata sarà per il prossimo 25 Maggio alla festadello Sport a Guidizzolo.

Incontro Italia-GiapponeNel prossimo 6 luglio, a Mantova, presso ilPalaBam vi sarà la partita valida per la WorldLeague di Pallavolo Italia-Giappone e la nostraBanda è stata scelta per presenziare alla manife-stazione e suonare i relativi inni. Non si può nascondere la nostra gioia e soddisfa-zione di essere stati scelti per un tale evento a cuinoi della Banda ci prepareremo al meglio per pre-sentarci in perfetta forma. Un ringraziamento particolare lo dobbiamo perl’interessamento e i contatti presi con laFederazione Italiana di Pallavolo per la riuscita ditale partecipazione al Guidizzolese Mario Vignali,arbitro nazionale di pallavolo.

Programma estivo - Corpo Bandistico17 giugno - Guidizzolo ore 17Celebrazione nuovo curato - Sfilata23 giugno - Rebecco ore 21Banda di Desenzano d/G - Concerto24 giugno - Solferino ore 8Celebrazione Battaglia - Sfilata1 luglio - Guidizzolo ore 14Campionato Regionale Ciclismo - Sfilata6 luglio - MantovaPartita Italia-Giappone7 luglio - Medole ore 21Concerto in piazza - Concerto16 luglio - Guidizzolo ore 21Fiera di Luglio - Concerto

“Dopo 10 ore di camminata, spesso faticosa, iner-picandosi lungo sentieri nei confronti dei qualiserve attenzione e rispetto, dietro uno spuntone diroccia ci appare, ancora lontano ma ormai vicinis-simo, il luogo che ci accoglierà per la notte.Mezz’ora dopo ci sediamo su una panca davantial rifugio alpino; con noi alcuni altri escursionisti.Ci guardiamo intorno; il cielo ha ormai cambiatocolore e si prepara ad accogliere la sera; in lonta-nanza qualche riverbero rossastro colora le rocceche tutto intorno ci abbracciano. Ciò di cui siamotestimoni è semplicemente meraviglioso.” Questaè la testimonianza di Mauro, uno di coloro chehanno scoperto della montagna il lato, o meglio ilati migliori, dopo una delle molte appassionantigiornate trascorse in un ambiente straordinario.La montagna può essere amata o odiata, con lamedesima forza e determinazione. Tuttavia lamontagna non è semplicemente “uno degliambienti particolari della nostra terra”, la monta-gna è “una cultura”. Per apprezzarne i colori, isapori, i profumi; per apprezzarne i silenzi, bisognaviverla! Bisogna coglierne i significati profondi,bisogna rispettarla e lasciarsi incontrare. Non èsufficiente dire: “vado sul quel sentiero e raggiun-go quella cima”; questo è ciò che fanno in tanti.Chi invece si avvicina alla montagna con uno spi-rito diverso, lo fa perché la montagna lo ha chia-mato, perché lo ha attratto, ha voluto incontrarlo.Questo avviene indifferentemente dal fatto cheuno la raggiunga per sciare, per camminare, perraccogliere funghi, per scalare o anche solo perammirare. E’ lo spirito con cui ci si avvicina che fadel nostro incontro un’avventura unica, stimolan-te, spiritualmente coinvolgente. Trovarsi su unacresta a scrutare l’orizzonte ti porta in una dimen-sione diversa: ti avvicina all’Infinito. Non a caso lamontagna è sempre stata identificata, ad ognilatitudine, come uno dei luoghi privilegiati dove sipuò incontrare l’Eternità. Davanti ad un tramontosu un mare color cristallo si può smarrire la sen-sazione del tempo; davanti al sole che sorge die-tro una cima, e pian piano illumina l’orizzonte fattodi venature che col passare dei minuti donano ilsenso di una pace interiore sempre più trascinan-te, si può desiderare che il tempo si fermi. Questaè una parte, una piccola parte della montagna; percomprenderla meglio ognuno di noi vi si deveimmergere.

Sergio Desiderati

La montagna: lasciarsi incontrare dal silenzio

“COLLI MORENICI”Notiziario del Gruppo Micologico Naturalistico “Colli Morenici” - a cura di Giorgio Arienti

GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO

Notiziedall’Amministrazione

A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GUIDIZZOLO

Giammarco Ferrari presidente delConsiglio Comunale dei ragazziE' Giammarco Ferrari, classe 1ª A della scuola seconda-ria di primo grado il presidente del Consiglio Comunaledei ragazzi di Guidizzolo, eletto a scrutinio segreto nellaprima recente riunione del civico consesso dei giovani;Elia Gandini è vice presidente e Eva Gandini, esterna alconsiglio, è stata nominata segretario. Presente unadelegazione dei ragazzi delle scuole con alcuni inse-gnanti ed il dirigente prof. Sanzio Salami; presenti

assessori e consiglieri comunali, il presidente del con-siglio “dei grandi” Giovanni Zangobbi ha dato inizio allaseduta ricordando il compito del “Consiglio dei ragaz-zi”che dovrà sensibilizzare in ordine ai problemi dellacomunità ed ha detto “…non sono degli altri, ma sononostri, quindi di tutti”. Gli ha fatto eco il sindacoGraziano Pelizzaro ricordando l'importanza di questagiornata in quanto, ha detto ai giovani consiglieri“…voi rappresentate qui il mondo dei ragazzi ed ancheil mondo della scuola”. Sono seguite le votazioni e l'in-sediamento del giovane presidente a cui Zangobbi haconsegnato la fascia con i colori bianco-giallo delComune. Giammarco Ferrari è entrato subito nella partedando la parola ai presenti e da qui, con gli interventi diLorenzo Guaragna, Filippo Perani, Carlo Trentanni eGianni Pasini sono arrivate all'Amministrazione le primerichieste quali uno skate park nel parco Barriera, unchiosco estivo come punto di incontro e poi l'amplia-mento della tettoia per il ricovero della biciclette ascuola o la messa a dimora di nuovi alberi. Il sindacoPelizzaro e l'assessore alle politiche scolastiche LauraToniato hanno accolto le richieste precisando che peralcune si stava già lavorando dando merito al consigliodei ragazzi per quanto andrà ancora nel futuro a propor-re. In chiusura il presidente della Pro-Loco SilvioTarchini ha donato a tutti i nuovi giovani consiglieri unatessera di socio onorario.

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Celebrato il 25 aprile

“Avrà sempre senso festeggiare il 25 aprile, come gior-no della nascita di un Paese nuovo, se potrà diventareil giorno in cui potremo dire ai nostri padri di aver rac-colto il testimone ed aver rispettato l'impegno: di averrealizzato una piena democrazia, una giustizia giusta,un'equa distribuzione delle risorse, un'esistenza sicura;di aver garantito a tutti un pari diritto all'istruzione, allasalute, al lavoro; di aver garantito che ciascuno possasentirsi libero a casa propria, con la certezza di potersempre contare sul rispetto dei diritti e doveri, da partedi tutti”. E' uno dei passaggi del discorso del sindacoGraziano Pelizzaro pronunciato davanti al monumento aicaduti di Piazza Mutti in occasione delle celebrazioniper il 25 aprile. La banda aveva appena finito di intona-re l'Inno di Mameli e la canzone del Piave. A seguire lacerimonia, accanto a diversi guidizzolesi, i rappresenta-

ti delle associazioni combattentistiche e di diversi grup-pi di volontariato ed una rappresentanza, la prima voltadopo diversi anni, di ragazzi delle scuole guidata daldirigente prof. Sanzio Salami e dalla segretaria MariaStrangis. Dopo aver ricordato il sacrificio di quanti lot-tarono e morirono per riaffermare la libertà nel nostroPaese, il sindaco si è chiesto: “Chissà se si riuscirà maia rivisitare quel periodo e quello, ancora oscuro, deigiorni e mesi che seguirono quel 25 aprile, senza esse-re sfiorati dal sospetto di revisionismo, se si riuscirà adavere di quei giorni una memoria condivisa”. Prima digiungere al monumento il corteo aveva già fatto sostaai cippi che ricordano i martiri guidizzolesi, e poi avreb-be raggiunto i monumenti delle frazioni di Birbesi eRebecco.

Approvato il consuntivo 2006Tecnicamente parliamo di “Rendiconto di gestione”; difatto si tratta del Conto consuntivo che il consigliocomunale ha approvato, relativamente all'eserciziofinanziario 2006, durante la sua più recente seduta. Unbilancio per il quale, come si evince dall'allegata relazio-ne predisposta dal ragioniere Daniele Guerra, cherispetta in pieno il “patto di stabilità” voluto dalle vigen-ti normative contabili. Il rendiconto di gestione partedall'analisi delle volontà amministrative espresse nelbilancio di previsione ed assegnate ai singoli responsa-bili di servizio per la pratica attuazione mediante lo stru-mento del PEG, il Piano Esecutivo di Gestione.Strumento questo mediante il quale la Giunta comuna-le opera l'indirizzo politico sulla gestione amministrati-va. I risultati della gestione finanziaria, maturata defini-tivamente tra previsioni iniziali e variazioni intervenutedurante l'anno, portano la competenza ad un pareggioin E. 7.208.912,50; tra competenza e residui vi sonostate riscossioni per E. 6.032.034,12 (compreso fondoiniziale di cassa) e pagamenti pari ad E. 5.364.603,34.Il buon andamento economico viene significato da duerisultati positivi: quello del Conto economico per

E.213.552,05 e l'avanzo di amministrazione pari adE.118.159,45. L'avanzo di amministrazione segna lapuntuale corrispondenza tra previsioni e realizzazioni.Se da una parte è importante che si realizzi in quantosignifica che l'amministrazione è stata oculata, dall'altraè ugualmente apprezzabile che non sia eccessivo inquanto si potrebbe diversamente ipotizzare una contra-zione delle spese le quali, per un ente pubblico, equival-gono a servizi. Sul versante delle entrate vediamo, adesempio, che l'ICI ha portato nelle casse del comune unmilione e 173.000 euro; 273.000 gli euro dell'addiziona-le Irpef; 450.000 i proventi da sanzioni amministrative,75.155 dalle mense scolastiche e 89.518 quali contri-buti statali. Se le sanzioni, le mense e l'addizionale Irpefsono sostanzialmente stabili rispetto agli anni prece-denti, vi è stato un aumento di ICI rispetto al 2005 paria 168.000 euro derivanti in larga parte dalle verificheeffettuate d'ufficio e dalle nuove costruzioni. Sono dimi-nuiti invece, mantenendo il trend costante degli ultimianni, i contributi provenienti dallo Stato.

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Nei mesi di Marzo e Aprile il Consiglio Comunale si è riunito due volte. LeDeliberazioni sono state complessivamente 21. Ricordo ai Guidizzolesi che lesedute, da sempre, sono aperte al pubblico. Una partecipazione sempre mag-giore dei cittadini permetterebbe una verifica immediata dell'attività delConsiglio. Su questo numero vengono riportate le Deliberazioni di Marzo.Ricordo che, comunque, è possibile consultare il testo completo delle Deliberesul sito:www.comune.guidizzolo.mn.it

Il Presidente del Consiglio ComunaleGiovanni Zangobbi

CONSIGLIO COMUNALE DEL 20 MARZO 2007, ORE 20.30.1- LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA PRECEDENTE.Si trattava di approvare i verbali della seduta del 06-02-2007.Dopo una precisazione del consigliere Elena Zaccagni, riguardo una cifra espressa in lire e nonin euro si procedeva all'approvazione.Presenti: tutti. Favorevoli: unanimità.

2- ESAME ED APPROVAZIONE RENDICONTO DI GESTIONE ESERCIZIO 2006.Il Sindaco e il Ragioniere del Comune hanno presentato il rendiconto della gestione finanziariarelativa all'anno 2006.L'avanzo di amministrazione dell'anno 2006 risulta essere pari a € 118.159,45.Presenti: tutti. Favorevoli: 12.Astenuti: 5 (Fabio Azzini, Matteo Cappa, Stefania Fontanesi, Giorgio Gandini, Elena Zaccagni).

3- SECONDA VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE CON UTILIZZO PAR-ZIALE DELL'AVANZO DI AMMINISTRAZIONE DELL'ESERCIZIO 2007.Il Sindaco proponeva di utilizzare parte dell'avanzo di amministrazione per finanziare il rinnovodel parco autovetture, per un ammontare di € 31.500,00. La variazione prevede, inoltre, il finan-ziamento del Piano di Lottizzazione d'Ufficio denominato “Campagnola”, al fine di sollecitare iproprietari dell'area ad intervenire per la realizzazione delle opere.Presenti: tutti. Favorevoli: 12.Astenuti: 5 (Fabio Azzini, Matteo Cappa, Stefania Fontanesi, Giorgio Gandini, Elena Zaccagni).

4- RATIFICA DELIBERAZIONE G.C. N° 35 DEL 27-02-2007 ALL'OGGETTO: PRIMAVARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2007.Doveva essere approvata, o meno, la prima variazione al bilancio effettuata con la delibera digiunta n° 35.Presenti: tutti. Favorevoli: 13.Astenuti: 4 (Fabio Azzini, Stefania Fontanesi, Giorgio Gandini, Elena Zaccagni).

5- ACQUISIZIONE GRATUITA DI AREA PRIVATA DA DESTINARE AD ATTREZZA-TURE COLLETTIVE E DI STRADA PRIVATA INTITOLATA “ANTONIO VARISCO”.Il sig. Ennio Zandonà, legale rappresentante dell'impresa Edilzandonà s.n.c. dichiarava, con let-tera datata 10-03-2007, la propria disponibilità a cedere gratuitamente al Demanio Comunale 4mappali, per un totale di mq 2.375, adibiti a strada di uso pubblico denominata via AntonioVarisco, e un mappale, di mq 750, attrezzato a verde pubblico.Presenti: tutti. Favorevoli: unanimità.

6- ACQUISIZIONE GRATUITA DI AREA PRIVATA DA DESTINARE AD ATTIVITA'SPORTIVE. APPROVAZIONE CONVENZIONE.Recentemente si è arrivati ad un accordo in base al quale il Comune di Guidizzolo può acquisi-re gratuitamente un'area attigua al Centro Sportivo da destinare ad attività sportive. L'area di pro-

Notizie dal Consiglio Comunale

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prietà privata verrebbe in parte variata da zona standard ad edificabile B2 per mq 2830 circa,mentre i restanti mq 3060 verrebbero ceduti gratuitamente al Comune.Presenti: tutti. Favorevoli: unanimità.

7- ACQUISIZIONE GRATUITA DI AREA PRIVATA DA DESTINARE A PUBBLICAVIABILITA' (VIA MICHELE GRASSI).Il punto viene rinviato a data da destinarsi, in quanto occorre procedere ad un nuovo fraziona-mento dell'area.

8- MODIFICA PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE. 2007-09.Il Piano viene modificato per l'inserimento del Piano di Lottizzazione d'Ufficio denominato“Campagnola”, per complessivi € 2.194.134,00.Presenti: tutti.Favorevoli: per errore il verbale riporta “unanimità”; in effetti i favorevoli sono stati 12.Astenuti: 5 (Fabio Azzini, Matteo Cappa, Stefania Fontanesi, Giorgio Gandini, Elena Zaccagni).

In tal senso si può vedere la seduta del 26-04-2007, al punto “Lettura e approvazione verbaliseduta precedente”.

9- INTEGRAZIONE CONVENZIONE CON SISAM PER SERVIZIO ENERGIA.Riguarda la riqualificazione tecnologica dell'impianto termico della sede municipale e la posa inopera di un impianto di condizionamento per la stessa sede. Costo complessivo di € 51.395,00più IVA, ripartito in cinque rate annuali di € 10.279,00 più IVA.Presenti: tutti. Favorevoli: unanimità.

10- NOMINA COMPONENTI COMMISSIONE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE.Essendo tre membri della Commissione Biblioteca designati dal Consiglio Comunale, mediantescrutinio segreto risultavano nominati:Bertazzo dott.ssa Doriana (voti 6), Bombana Rosalba (voti 6), Artioli arch. Adelina (voti 5).Il Consiglio prendeva, inoltre, atto che il “Gruppo di lavoro per la promozione della lettura nel-l'infanzia e nell'adolescenza” aveva indicato come proprio rappresentante la prof.ssa FiorenzaTravagliati.

11- MODIFICA REGOLAMENTO PER ATTIVITA' DI PARRUCCHIERE, ESTETISTA, ECC.Veniva proposta la modifica degli articoli 17 e 18 del suddetto Regolamento.Presenti: tutti. Favorevoli: unanimità.

12- NOMINA RAPPRESENTANTI COMUNALI IN SENO ALL'ASSEMBLEA PROLOCO.Tre componenti dell'Assemblea (è da intendersi Consiglio di Amministrazione, come da sedutadel 26-04-2007). della Pro Loco sono designati dal Consiglio Comunale e devono essereConsiglieri Comunali.Con votazione segreta si nominavano i seguenti rappresentanti:Gianfranco Gobbi (voti 6), Massimo Grassi (voti 6), Elena Zaccagni (voti 5).

13- APPALTO ASSISTENZA DOMICILIARE E SUPPORTO MENSA SCOLASTICADAL 01-07-07.Questa Delibera ne modifica un'altra precedentemente assunta il 06-02-2007 e questo perché unDecreto Legislativo ha modificato le procedure di gara d'appalto.Presenti: tutti. Favorevoli: unanimità.

14- INTEGRAZIONE CONVENZIONE CON ASSOCIAZIONE CALCIO GUIDIZZOLO.L'integrazione della Convenzione, per quanto riguarda la manutenzione del verde pubblico, conla società Guidizzolo Calcio comporterà un risparmio per le casse comunali di circa 5.000,00euro.Presenti: tutti. Favorevoli: 15.Astenuti: 2 (Matteo Cappa, Elena Zaccagni).