GRIGLIA PER RASSEGNA · 25124 Brescia Tel. 030 22 61 05 Rassegna Stampa. ... rischio di recidive e...
Transcript of GRIGLIA PER RASSEGNA · 25124 Brescia Tel. 030 22 61 05 Rassegna Stampa. ... rischio di recidive e...
Comunicato stampa TUMORE DEL SENO: FUNZIONA LA TERAPIA "ACCELERATA" "IL 94% DEI PAZIENTI GUARISCE CON I TEMPI DI CURA PIU' BREVI"
San Antonio, 13 Dicembre 2013
Intermedia s.r.l. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata
Via Malta, 12/B
Fax 030 24 20 472
[email protected] www.medinews.it www.ilritrattodellasalute.org
25124 Brescia Tel. 030 22 61 05
Rassegna Stampa
13-12-2013
Tumori: funziona terapia 'accelerata' seno, 94% pazienti guarisce
Roma, 13 dic. (Adnkronos Salute) - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più
efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre
standard, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (Gim 2) che ha
coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il
rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al 'San Antonio
Breast Cancer Symposium', il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, da
Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei
91 centri coinvolti nella sperimentazione."La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata
pari al 94% rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni - spiega
Cognetti - si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando
questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono
ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello 'accelerato', il cosiddetto regime
'dose dense' è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore
esposizione al rischio di tossicità".L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano
Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di
somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre
chemioterapici (Fec) con lo schema standard a due (Ec). "Abbiamo paragonato il regime Fec
(Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) - conclude Cognetti - con la terapia comunemente
usata, cioè la sequenza Ec (Epirubicina, Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco,
fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due schemi
pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la 'doppietta' le pazienti evidenziano
meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel
nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50
(41%), nella fascia d'età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%).
Lettori: 450.000
13-12-2013
Tumori: funziona terapia 'accelerata' contro cancro seno
(AGI) - Roma, 13 dic. - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e' piu' efficace se
somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre "standard", per
un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091
donne, sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di
recidive e di metastasi. Il lavoro e' presentato oggi in sessione plenaria al "San Antonio Breast
Cancer Symposium", il piu' importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof.
Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei
91 centri coinvolti nella sperimentazione. (AGI) Pgi (Segue)
13-12-2013
Tumori: funziona terapia 'accelerata' contro cancro seno (2) (AGI) - Roma, 13 dic. - "La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni e' stata pari al 94% rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni - spiega il prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. E' la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioe' in pazienti gia' operate, vengono ottenuti risultati cosi' positivi. Il vantaggio emerso nel modello 'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' e' evidente, perche' un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicita'". L'altro obiettivo dello studiopromosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, e' stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). "Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) - conclude il prof. Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioe' la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia ne' quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, pero' con la 'doppietta' le pazienti evidenziano meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella e' la piu' frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d'eta' intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella piu' anziana (?70 anni, 21%). (AGI) Pgi
13/12/2013
LETTORI
179.000
TUMORI: FUNZIONA TERAPIA 'ACCELERATA' CONTRO CANCRO SENO
(AGI) - Roma, 13 dic. - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e' piu' efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre "standard", per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro e' presentato oggi in sessione plenaria al "San Antonio Breast Cancer Symposium", il piu' importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. "La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni e' stata pari al 94% rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni - spiega il prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. E' la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioe' in pazienti gia' operate, vengono ottenuti risultati cosi' positivi. Il vantaggio emerso nel modello 'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' e' evidente, perche' un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicita'". L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, e' stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). "Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) - conclude il prof. Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioe' la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia ne' quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, pero' con la 'doppietta' le pazienti evidenziano meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella e' la piu' frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d'eta' intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella piu' anziana (?70 anni, 21%). (AGI)
http://scm.agi.it/index.phtml
13-12-2013
Tumori: funziona terapia 'accelerata' contro cancro seno (2)
(AGI) ‐ Roma, 13 dic. ‐ "La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni e' stata pari al 94% rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni ‐ spiega il prof.
Cognetti ‐. Si tratta di una differenza significativa del 5%.
E' la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioe' in pazienti gia' operate, vengono ottenuti risultati cosi' positivi. Il vantaggio emerso nel modello 'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' e' evidente, perche' un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicita'". L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, e' stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC).
"Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) ‐ conclude il prof. Cognetti ‐ con la terapia comunemente usata, cioe' la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia ne' quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, pero' con la 'doppietta' le pazienti evidenziano meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella e' la piu' frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d'eta' intermedia (50‐69 anni, 36%) e in quella piu' anziana (?70 anni, 21%). (AGI) Pgi
http://salute.agi.it/attualita/notizie/201312131318‐att‐rsa1018‐tumori_funziona_terapia_accelerata_contro_cancro_seno_2
LETTORI
179.00
13/12/2013
TUMORI: CANCRO SENO, FUNZIONA LA CHEMIOTERAPIA 'ACCELERATA'
(ASCA) - Roma, 13 dic - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e' piu' efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre ''standard'', per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro e' stao presentato oggi in sessione plenaria al ''San Antonio Breast Cancer Symposium'', il piu' importante congresso mondiale sul tumore del seno, da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. ''La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni e' stata pari al 94% rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni - spiega il prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. E' la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioe' in pazienti gia' operate, vengono ottenuti risultati cosi' positivi. Il vantaggio emerso nel modello 'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' e' evidente, perche' un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicita'''. L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, e' stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). ''Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) - conclude Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioe' la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia ne' quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, pero' con la 'doppietta' le pazienti evidenziano meno effetti collaterali''. La neoplasia della mammella e' la piu' frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d'eta' intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella piu' anziana (70 anni, 21%). Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese.
http://www.asca.it/news‐Tumori__cancro_seno__funziona_la_chemioterapia__accelerata_‐1347148‐
ATT.html
13-12-2013
SANITA': COGNETTI SU CARCINOMA MAMMARIO, FUNZIONA TERAPIA ACCELERATA
(AGENPARL) - San Antonio, 13 dicembre 2013 – La chemioterapia nelle donne colpite da tumore
del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece
delle tre “standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2)
che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per
diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al
“San Antonio Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale sul tumore del
seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di
Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a
14 giorni è stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21
giorni – spiega il prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta
che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già
operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il
cosiddetto regime ‘dose dense’ è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una
minore esposizione al rischio di tossicità”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo
Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i
tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato
su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime
FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia
comunemente usata, cioè la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo
farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due
schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti
evidenziano meno effetti collaterali”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del
seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle
under 50 (41%), nella fascia d’età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni,
21%).
http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20131213‐sanita‐cognetti‐su‐carcinoma‐mammario‐funziona‐terapia‐accelerata
13-12-2013
Tumori: funziona terapia 'accelerata' contro cancro seno
(AGI) ‐ Roma, 13 dic. ‐ La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e' piu' efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre "standard", per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro e' presentato oggi in sessione plenaria al "San Antonio Breast Cancer Symposium", il piu' importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. "La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni e' stata pari al 94% rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni ‐ spiega il prof. Cognetti ‐. Si tratta di una differenza significativa del 5%. E' la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioe' in pazienti gia' operate, vengono ottenuti risultati cosi' positivi. Il vantaggio emerso nel modello 'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' e' evidente, perche' un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicita'". L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, e' stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). "Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) ‐ conclude il prof. Cognetti ‐ con la terapia comunemente usata, cioe' la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia ne' quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, pero' con la 'doppietta' le pazienti evidenziano meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella e' la piu' frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d'eta' intermedia (50‐69 anni, 36%) e in quella piu' anziana (?70 anni, 21%). (AGI) .
http://www.federfarma.it/Edicola/Agi‐Sanita‐News/VisualizzaNews.aspx?type=Agi&key=10768
13-12-2013
LETTORI
27000
TUMORE DEL SENO: FUNZIONA LA TERAPIA ‘ACCELERATA’
“IL 94% DELLE PAZIENTI GUARISCE CON TEMPI DI CURA PIÙ BREVI”
San Antonio, 13 dicembre 2013 - Il prof. Francesco Cognetti del Regina Elena di Roma: “La
sopravvivenza aumenta del 5% quando la chemioterapia, dopo l’intervento chirurgico, è
somministrata ogni due settimane rispetto allo schema standard a intervalli di 21 giorni.
Diminuisce anche il rischio di tossicità”
La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi
brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre “standard”, per un totale di 4 cicli. Lo
dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a
chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il
lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al “San Antonio Breast Cancer Symposium”, il più
importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore
dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella
sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto
all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il prof. Cognetti -. Si
tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi
di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così
positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ è evidente,
perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità”.
L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow
up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due
tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema
standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina,
Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza
EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la
sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in
termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”. Per il
2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della
mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’età
intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%). http://www.medinews.it/news,16401
13/12/2013
TUMORE DEL SENO: SUCCESSO PER LA “TERAPIA ACCELERATA”
La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è risultata maggiormente efficace quando somministrata in tempi brevi: ogni due settimane invece delle tre “standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è stato presentato al “San Antonio Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’ è evidente perché un maggior numero di donne guarisce con una minore esposizione al rischio di tossicità”, conclude lo specialista. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (>70 anni, 21%).
http://www.piusanipiubelli.it/tumore‐del‐seno‐successo‐per‐terapia‐accelerata.htm
NUMERO 197 ANNO 7
Pharmakronos Q U O T I D I AN O D ’ I N F O R M AZ I O N E F AR M A C E U T I C A
16 dicembre 2013
Cognetti, +5% sopravvivenza con chemio ogni 2 settimane contro intervalli 21 giorni
Funziona terapia 'accelerata' seno, 94% pazienti guarisce
�� ����������� ����� ����� ������ ���������� ���,�@�������� � ������� ���� �� ���� ����4 %��� ������ ������� �������� ������ ����� �� �������� �� ������ �� � �����4 �� ���� �� ��� ����� �������� �� �� � ### =1�� "> ��� �����������"#�$������ ����� ��������������� ��� ����������� ��������� ��������� �� � ������ ������� �������� �� �4#������,� ������������ � ���������� �� �5�� A������ !�� � �����5B�� ����� �� �@ �������� ����� ��������� �� �������� ������ ������ �����������������������C��������3������ �����# ������ $����� %���� �� $�����������$������������������� �������������4 2�� ���������� � & ���� �������� � $� ����� , ������ �� ��� �� ��������D���������������������������� �� ��� ���� "$ ����� � ����
��������� �������������������� ����������������&�4< �������������������������� �� ����� ������� ������� ����������������������,�����������6������ ������� �������� � ������ �� E� �����4 #� ��������� ��� � �������������������������� ��������������� ����� �� ,������������F������������������������ ��������������� � ���������� �������� ����624��������������������� �������� ����1�� #��������3���������������� ���������G��� *����� , ���� ������� ������������ ��� � ������ ������ �������������������������������������������H�� ������������ ��� � ��������������=���> ��� �� ����� ������ � ��� =%�>42A�������������� �� �������� =������������� %��������� ������� ������> ��������� �������� � ��� �� ����� �����
�������� �������,�� � �����%�=%����������������� ������>4 ���������� ���� ���� ������� ������������ ���������� �� ���������� ���������������� �F ����� �������4 # ��� ����������� ��� ������ ���� �� ������ ������������ �I ��� �� ��������� �� �����������������������������������������24 %� �� "#$' � ������ ���� �D4###������� ����������� �������� ��%�� �4������� ���������������,���@ �� ���������� ������ ������ ��������� &# =�$�>� ����� �� �������6 ���������� =&#�J� �����'J�> � �� ������@�������=K*#�����"$�>4
(B.D.C.)
14-12-2013
Tumore del seno: funziona la terapia 'accelerata'."Il 94% delle pazienti guarisce con tempi di cura più brevi"
San Antonio, 13 dicembre 2013 – La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre “standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al “San Antonio Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (=70 anni, 21%).
14-12-2013
TUMORE DEL SENO: FUNZIONA LE TERAPIA "ACCELERATA" La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre “standard”, per un totale di quattro cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III che ha coinvolto 2.091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è stato presentato al San Antonio Breast Cancer Symposium da Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. «La sopravvivenza a cinque anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni» spiega Cognetti. «Si tratta - sottolinea - di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello "accelerato", il cosiddetto regime "dose dense" è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità».
http://www.healthdesk.it/ricerca/tumore_del_seno_funziona_le_terapia_accelerata/1387056262
13/12/2013
Tumore del seno, funziona la terapia ‘accelerata’ Il 94% delle pazienti guarisce con tempi di cura più brevi
La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre “standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è stato presentato nel corso del “San Antonio Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione.
“La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (=70 anni, 21%).
http://www.italiasalute.it/12297/h/Tumore‐del‐seno‐funziona‐terapia‐
%E2%80%98accelerata%E2%80%99.html
16-12-2013
Tumore del seno: funziona la terapia ‘accelerata’ clicMedicina - [email protected] La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre “standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al “San Antonio Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, dalprof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica
dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il prof. Cognetti -.Si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%).
http://www.clicmedicina.it/pagine‐n‐56/tumori‐seno‐funziona‐terapia‐accellerata‐08608.htm
17/12/2013
Tumore del seno: funziona la terapia "accelerata"
La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre “standard”, per un totale di quattro cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III che ha coinvolto 2.091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è stato presentato al San Antonio Breast Cancer Symposium da Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. «La sopravvivenza a cinque anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni» spiega Cognetti. «Si tratta - sottolinea - di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello "accelerato", il cosiddetto regime "dose dense" è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità».
http://www.andosonlusnazionale.it/news/2013/12/tumore‐del‐seno‐funziona‐la‐terapia‐accelerata.html
16/12/2013
TUMORE AL SENO: FUNZIONA LA TERAPIA ACCELERATA
San Antonio, 16 dicembre 2013 – La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata intempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre“standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italianodi fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessioneplenaria al “San Antonio Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttoredell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione.
“La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi disomministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC(Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I dueschemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%).
http://www.iammepress.it/salute‐c13/tumore‐al‐seno‐funziona‐la‐terapia‐accelerata‐83899.html
13-12-2013
TUMORE DEL SENO: FUNZIONA LA TERAPIA ‘ACCELERATA’ “IL 94% DELLE PAZIENTI GUARISCE CON TEMPI DI CURA PIÙ BREVI”
Il prof. Francesco Cognetti del Regina Elena di Roma: “La sopravvivenza aumenta del 5% quando
la chemioterapia, dopo l’intervento chirurgico, è somministrata ogni due settimane rispetto allo
schema standard a intervalli di 21 giorni. Diminuisce anche il rischio di tossicità” San Antonio,
13/12/2013 (informazione.it - comunicati stampa) San Antonio, 13 dicembre 2013 – La
chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi
brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre “standard”, per un totale di 4 cicli. Lo
dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a
chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il
lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al “San Antonio Breast Cancer Symposium”, il più
importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore
dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella
sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto
all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il prof. Cognetti -. Si
tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi
di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così
positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ è evidente,
perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità”.
L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow
up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi
di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema
standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina,
Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza
EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la
sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in
termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”. Per il
2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della
mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’età
intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%).
http://www.informazione.it/comunicati‐stampa/nuovo
13-12-2013
Tumore del seno: funziona la terapia ‘accelerata’. “Il 94% delle pazienti guarisce con tempi di cura
più brevi”
San Antonio, 13 dicembre 2013 – La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più
efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre
“standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha
coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il
rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al “San Antonio
Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof.
Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei
91 centri coinvolti nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata
pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il
prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando
questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono
ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime
‘dose dense’ è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore
esposizione al rischio di tossicità”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano
Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di
somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre
chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC
(Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia
comunemente usata, cioè la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo
farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due
schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti
evidenziano meno effetti collaterali”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del
seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle
under 50 (41%), nella fascia d’età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni,
21%).
http://www.ilritrattodellasalute.it/news.php?ID=2817&ID_CAT=5
13-12-2013
TUMORE DEL SENO: FUNZIONA LA TERAPIA 'ACCELERATA'. "IL 94% DELLE PAZIENTI
GUARISCE CON TEMPI DI CURA PIÙ BREVI"
San Antonio, 13 dicembre 2013 – La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più
efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre
“standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha
coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il
rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al “San Antonio
Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof.
Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei
91 centri coinvolti nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata
pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il
prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando
questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono
ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime
‘dose dense’ è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore
esposizione al rischio di tossicità”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano
Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di
somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre
chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC
(Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia
comunemente usata, cioè la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo
farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due
schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti
evidenziano meno effetti collaterali”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del
seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle
under 50 (41%), nella fascia d’età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni,
21%).
http://community.donnamoderna.com/blog/blog‐di‐fbzfiorelli85/tumore‐del‐seno‐funziona‐la‐terapia‐accelerata‐il‐94‐delle‐pazienti‐guarisce‐con‐tempi‐di‐
13-12-2013
TUMORE DEL SENO: FUNZIONA LA TERAPIA ‘ACCELERATA’
San Antonio, 13 dicembre 2013 – La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più
efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre
“standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha
coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il
rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al “San Antonio
Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof.
Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei
91 centri coinvolti nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata
pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il
prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando
questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono
ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime
‘dose dense’ è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore
esposizione al rischio di tossicità”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano
Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di
somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre
chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC
(Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia
comunemente usata, cioè la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo
farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due
schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti
evidenziano meno effetti collaterali”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del
seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle
under 50 (41%), nella fascia d’età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni,
21%).
http://www.comunicati.net/comunicati/istituzioni/regioni/lombardia/303311.html
13-12-2013
ONCOLOGIA, PRESENTATA RICERCA SU CHEMIOTERAPIA PER TUMORE A SENO
(AIS) San Antonio, 13 dic 2013 – La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più
efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre
“standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha
coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il
rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al “San Antonio
Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof.
Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei
91 centri coinvolti nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata
pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il
prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando
questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono
ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime
‘dose dense’ è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore
esposizione al rischio di tossicità”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano
Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di
somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre
chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC
(Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia
comunemente usata, cioè la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo
farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due
schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti
evidenziano meno effetti collaterali”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del
seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle
under 50 (41%), nella fascia d’età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni,
21%).
http://www.ais‐sanita.it/ricerca‐sviluppo‐e‐tecnologia/15233‐oncologia‐presentata‐ricerca‐su‐chemioterapia‐per‐tumore‐a‐seno.html
13-12-2013
Tumori: funziona terapia 'accelerata' seno, 94% pazienti guarisce
Roma, 13 dic. (Adnkronos Salute) - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se
somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre standard, per un totale di 4 cicli.
Lo dimostra uno studio italiano di fase III (Gim 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia
dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in
sessione plenaria al 'San Antonio Breast Cancer Symposium', il più importante congresso mondiale sul tumore
del seno, da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91
centri coinvolti nella sperimentazione."La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94%
rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni - spiega Cognetti - si tratta di una
differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in
adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello
'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una
minore esposizione al rischio di tossicità".L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano
Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di
somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici
(Fec) con lo schema standard a due (Ec). "Abbiamo paragonato il regime Fec (Fluorouracile, Epirubicina,
Ciclofosfamide) - conclude Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza Ec (Epirubicina,
Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia
né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la 'doppietta' le
pazienti evidenziano meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno
nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella
fascia d'età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%).
http://www.focus.it/ADNKronos/tumori‐funziona‐terapia‐‐accelerata‐‐seno‐94‐pazienti‐guarisce‐‐‐_C65.aspx
13-12-2013
Tumore al seno: migliori risultati con terapia accelerata, guarisce il 94% delle pazienti
tumore-seno-rischi1La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e’ piu’ efficace se
somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre standard, per un
totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (Gim 2) che ha coinvolto 2091 donne,
sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di
metastasi. Il lavoro e’ presentato oggi in sessione plenaria al ‘San Antonio Breast Cancer
Symposium’, il piu’ importante congresso mondiale sul tumore del seno, da Francesco Cognetti,
direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti
nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni e’ stata pari al 94%
rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega Cognetti – si
tratta di una differenza significativa del 5%. E’ la prima volta che, confrontando questi due schemi
di somministrazione in adiuvante, cioe’ in pazienti gia’ operate, vengono ottenuti risultati cosi’
positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ e’ evidente,
perche’ un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di
tossicita’”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto
un follow up di 7 anni, e’ stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma
anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (Fec) con
lo schema standard a due (Ec). “Abbiamo paragonato il regime Fec (Fluorouracile, Epirubicina,
Ciclofosfamide) – conclude Cognetti – con la terapia comunemente usata, cioe’ la sequenza Ec
(Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la
sopravvivenza libera da malattia ne’ quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in
termini di efficacia, pero’ con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”. Per il
2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della
mammella e’ la piu’ frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’eta’
intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella piu’ anziana (≥70 anni, 21%).
http://www.meteoweb.eu/2013/12/tumore‐al‐seno‐migliori‐risultati‐con‐terapia‐accelerata‐guarisce‐il‐94‐delle‐pazienti/246409/
13-12-2013
Tumore al seno: risultati ottimi con chemioterapia accelerata
La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e’ piu’ efficace se somministrata in tempi brevi.
Precisamente ogni due settimane invece delle tre “standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro e’ presentato oggi in sessione plenaria al “San Antonio Breast Cancer Symposium”, il piu’ importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione.brest cancer 300x285 Tumore al seno: risultati ottimi con chemioterapia accelerata “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni e’ stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il prof. Cognetti ‐. Si tratta di una differenza significativa del 5%. E’ la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioe’ in pazienti gia’ operate, vengono ottenuti risultati cosi’ positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ e’ evidente, perche’ un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicita’”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, e’ stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti – con la terapia comunemente usata, cioe’ la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia ne’ quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, pero’ con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”.Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella e’ la piu’ frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’eta’ intermedia (50‐69 anni, 36%) e in quella piu’ anziana (?70 anni, 21%).
http://www.liquidarea.com/2013/12/tumore‐al‐seno‐risultati‐ottimi‐con‐chemioterapia‐accelerata/
13-12-2013
Tumori: funziona terapia 'accelerata' seno, 94% pazienti guarisce
Roma, 13 dic. (Adnkronos Salute) - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se
somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre standard, per un totale di 4 cicli.
Lo dimostra uno studio italiano di fase III (Gim 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia
dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in
sessione plenaria al 'San Antonio Breast Cancer Symposium', il più importante congresso mondiale sul tumore
del seno, da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91
centri coinvolti nella sperimentazione. "La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94%
rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni - spiega Cognetti - si tratta di una
differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in
adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello
'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una
minore esposizione al rischio di tossicità". L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano
Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di
somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici
(Fec) con lo schema standard a due (Ec). "Abbiamo paragonato il regime Fec (Fluorouracile, Epirubicina,
Ciclofosfamide) - conclude Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza Ec (Epirubicina,
Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia
né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la 'doppietta' le
pazienti evidenziano meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno
nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella
fascia d'età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%).
http://it.notizie.yahoo.com/tumori‐funziona‐terapia‐39‐accelerata‐39‐seno‐94‐153600088.html
13-12-2013
Tumore del seno: funziona la "terapia accelerata". "Il 94% dlle pazienti guarisce con tempi di cura più brevi" Presentato al Congresso americano di San Antonio lo studio GIM 2 su più di 2000 donne. Il prof. Francesco Cognetti del Regina Elena di Roma: “La sopravvivenza aumenta del 5% quando la chemioterapia, dopo l’intervento chirurgico, è somministrata ogni due settimane rispetto allo schema standard a intervalli di 21 giorni. Diminuisce anche il rischio di tossicità”. La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre “standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al “San Antonio Breast Cancer Symposium”, il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). “Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude il prof. Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%).
http://www.hcmagazine.it/news/salute‐e‐benessere/tumore‐del‐seno‐funziona‐la‐terapia‐accelerata‐il‐94‐dlle‐pazienti‐guarisce‐
13/12/2013
TUMORI: FUNZIONA TERAPIA 'ACCELERATA' SENO, 94% PAZIENTI GUARISCE
Roma, 13 dic. (Adnkronos Salute) - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre standard, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (Gim 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al 'San Antonio Breast Cancer Symposium', il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. "La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni - spiega Cognetti - si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello 'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità".
L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (Fec) con lo schema standard a due (Ec). "Abbiamo paragonato il regime Fec (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) - conclude Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza Ec (Epirubicina, Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la 'doppietta' le pazienti evidenziano meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d'età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%).
http://www.adnkronos.com/IGN/Daily_Life/Benessere/Tumori‐funziona‐terapia‐accelerata‐seno‐94‐
pazienti‐guarisce_32988431724.html
13/12/2013
TUMORE AL SENO: MIGLIORI RISULTATI CON TERAPIA ACCELERATA, GUARISCE IL 94% DELLE PAZIENTI
La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e’ piu’ efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre standard, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (Gim 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro e’ presentato oggi in sessione plenaria al ‘San Antonio Breast Cancer Symposium’, il piu’ importante congresso mondiale sul tumore del seno, da Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. “La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni e’ stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega Cognetti – si tratta di una differenza significativa del 5%. E’ la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioe’ in pazienti gia’ operate, vengono ottenuti risultati cosi’ positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ e’ evidente, perche’ un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicita’”. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, e’ stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (Fec) con lo schema standard a due (Ec). “Abbiamo paragonato il regime Fec (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude Cognetti – con la terapia comunemente usata, cioe’ la sequenza Ec (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia ne’ quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, pero’ con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella e’ la piu’ frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’eta’ intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella piu’ anziana (≥70 anni, 21%).
http://www.wakeupnews.eu/terapia‐accelerata‐successo‐nella‐lotta‐il‐tumore‐al‐seno/
13/12/2013
TUMORI: FUNZIONA TERAPIA 'ACCELERATA' SENO, 94% PAZIENTI GUARISCE
Roma, 13 dic. - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre standard, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (Gim 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al 'San Antonio Breast Cancer Symposium', il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione.
"La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni - spiega Cognetti - si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello 'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità".
L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (Fec) con lo schema standard a due (Ec). "Abbiamo paragonato il regime Fec (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) - conclude Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza Ec (Epirubicina, Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la 'doppietta' le pazienti evidenziano meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d'età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%)
http://lifestyle.tiscali.it/salute/feeds/13/12/13/t_16_ADN20131213163626.html
13/12/2013
TUMORI: CANCRO SENO, FUNZIONA LA CHEMIOTERAPIA ‘ACCELERATA’
Roma, 13 dic – La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e’ piu’ efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre ”standard”, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro e’ stao presentato oggi in sessione plenaria al ”San Antonio Breast Cancer Symposium”, il piu’ importante congresso mondiale sul tumore del seno, da Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. ”La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni e’ stata pari al 94% rispetto all’89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni – spiega il prof. Cognetti -. Si tratta di una differenza significativa del 5%. E’ la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioe’ in pazienti gia’ operate, vengono ottenuti risultati cosi’ positivi. Il vantaggio emerso nel modello ‘accelerato’, il cosiddetto regime ‘dose dense’ e’ evidente, perche’ un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicita”’. L’altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, e’ stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (FEC) con lo schema standard a due (EC). ”Abbiamo paragonato il regime FEC (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) – conclude Cognetti – con la terapia comunemente usata, cioe’ la sequenza EC (Epirubicina, Ciclofosfamide). L’aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia ne’ quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, pero’ con la ‘doppietta’ le pazienti evidenziano meno effetti collaterali”. La neoplasia della mammella e’ la piu’ frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d’eta’ intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella piu’ anziana (70 anni, 21%). Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese
http://www.sardiniapost.it/politica‐e‐societa/tumori‐cancro‐seno‐funziona‐la‐chemioterapia‐accelerata/
13/12/2013
TUMORI FUNZIONA TERAPIA ACCELERATA SENO 94 PAZIENTI GUARISCE
Roma, 13 dic. - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e' piu' efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre standard, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (Gim 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro e' presentato oggi in sessione plenaria al 'San Antonio Breast Cancer Symposium', il piu' importante congresso mondiale sul tumore del seno, da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione.
"La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni e' stata pari al 94% rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni - spiega Cognetti - si tratta di una differenza significativa del 5%. E' la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioe' in pazienti gia' operate, vengono ottenuti risultati cosi' positivi. Il vantaggio emerso nel modello 'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' e' evidente, perche' un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicita'".
L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, e' stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (Fec) con lo schema standard a due (Ec). "Abbiamo paragonato il regime Fec (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) - conclude Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioe' la sequenza Ec (Epirubicina, Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia ne' quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, pero' con la 'doppietta' le pazienti evidenziano meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella e' la piu' frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d'eta' intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella piu' anziana (≥70 anni, 21%).
http://www.padovanews.it/speciali/salute/253222‐tumori‐funziona‐terapia‐accelerata‐seno‐94‐pazienti‐
guarisce.html
13/12/2013
LETTORI
179.000
TUMORI: FUNZIONA TERAPIA 'ACCELERATA' SENO, 94% PAZIENTI GUARISCE
Roma, 13 dic. - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre standard, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (Gim 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al 'San Antonio Breast Cancer Symposium', il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. "La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni - spiega Cognetti - si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello 'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità".
L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (Fec) con lo schema standard a due (Ec). "Abbiamo paragonato il regime Fec (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) - conclude Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza Ec (Epirubicina, Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la 'doppietta' le pazienti evidenziano meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d'età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%).
http://247.libero.it/focus/27640221/5/tumori‐funziona‐terapia‐accelerata‐seno‐94‐pazienti‐guarisce/
13-12-2013
Tumori: funziona terapia 'accelerata' contro cancro seno
Roma, 13 dic. ‐ La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e' piu' efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre 'standard', per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro e' presentato oggi in sessione plenaria al 'San Antonio Breast Cancer Symposium', il piu' importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione. .
http://www.capital.it/capital/news/ultime‐notizie/4439987
13-12-2013
Tumori: funziona terapia 'accelerata' contro cancro seno
Roma, 13 dic. - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno e' piu' efficace se
somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre 'standard', per un
totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (GIM 2) che ha coinvolto 2091 donne,
sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di
metastasi. Il lavoro e' presentato oggi in sessione plenaria al 'San Antonio Breast Cancer
Symposium', il piu' importante congresso mondiale sul tumore del seno, dal prof. Francesco
Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri
coinvolti nella sperimentazione. .
http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/tumori‐funziona‐terapia‐accelerata‐contro‐cancro‐seno/news‐dettaglio/4439987
13/12/2013
LETTORI
142.000
TUMORI: FUNZIONA TERAPIA 'ACCELERATA' SENO, 94% PAZIENTI GUARISCE La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre standard, per un totale di 4 cicli
Roma, 13 dic. - La chemioterapia nelle donne colpite da tumore del seno è più efficace se somministrata in tempi brevi. Precisamente ogni due settimane invece delle tre standard, per un totale di 4 cicli. Lo dimostra uno studio italiano di fase III (Gim 2) che ha coinvolto 2091 donne, sottoposte a chemioterapia dopo l'intervento chirurgico, per diminuire il rischio di recidive e di metastasi. Il lavoro è presentato oggi in sessione plenaria al 'San Antonio Breast Cancer Symposium', il più importante congresso mondiale sul tumore del seno, da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto Regina Elena di Roma, uno dei 91 centri coinvolti nella sperimentazione.
"La sopravvivenza a 5 anni nel regime a 14 giorni è stata pari al 94% rispetto all'89% raggiunto dal gruppo che ha ricevuto la cura ogni 21 giorni - spiega Cognetti - si tratta di una differenza significativa del 5%. È la prima volta che, confrontando questi due schemi di somministrazione in adiuvante, cioè in pazienti già operate, vengono ottenuti risultati così positivi. Il vantaggio emerso nel modello 'accelerato', il cosiddetto regime 'dose dense' è evidente, perché un maggior numero di donne guarisce, con una minore esposizione al rischio di tossicità".
L'altro obiettivo dello studio promosso dal Gruppo Italiano Mammella, che ha previsto un follow up di 7 anni, è stato quello di confrontare non solo i tempi di somministrazione, ma anche due tipi di combinazione di farmaci: il trattamento basato su tre chemioterapici (Fec) con lo schema standard a due (Ec). "Abbiamo paragonato il regime Fec (Fluorouracile, Epirubicina, Ciclofosfamide) - conclude Cognetti - con la terapia comunemente usata, cioè la sequenza Ec (Epirubicina, Ciclofosfamide). L'aggiunta di un terzo farmaco, fluorouracile, non migliora la sopravvivenza libera da malattia né quella globale. I due schemi pertanto non differiscono in termini di efficacia, però con la 'doppietta' le pazienti evidenziano meno effetti collaterali". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuovi casi di cancro del seno nel nostro Paese. La neoplasia della mammella è la più frequentemente diagnosticata nelle under 50 (41%), nella fascia d'età intermedia (50-69 anni, 36%) e in quella più anziana (≥70 anni, 21%).
http://scienza.panorama.it/salute/Tumori‐funziona‐terapia‐accelerata‐seno‐94‐pazienti‐guarisce