PEDAGOGIA GENERALE 25124 Prof. Andrea Potestio rousseau.pdf · universitÀ degli studi di bergamo...
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI
BERGAMO
PEDAGOGIA GENERALE 25124
(A.A. 2018/2019)
Prof. Andrea Potestio
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI
BERGAMO
J.J. ROUSSEAU
EMILIO O
DELL’EDUCAZIONE
Presentazione
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Leggere l’Emilio, un classico … perché?
«La lettura d'un classico deve darci qualche sorpresa, inrapporto all'immagine che ne avevamo. Per questo non siraccomanderà mai abbastanza la lettura diretta dei testioriginali scansando il più possibile bibliografia critica,commenti, interpretazioni. La scuola e l'universitàdovrebbero servire a far capire che nessun libro che parlad'un libro dice di più del libro in questione (…). C'è uncapovolgimento di valori molto diffuso per cui l'introduzione,l'apparato critico, la bibliografia vengono usati come unacortina fumogena per nascondere quel che il testo ha da diree che può dire solo se lo si lascia parlare senza intermediariche pretendano di saperne più di lui».
Italo Calvino, Perché leggere i classici,
Oscar Mondadori, Milano 1995
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E ancora…«Il classico diviene quell’opera o quell’autore che (…) si dà come
modello, come paradigma per la comprensione di quel periodo in
cui prese forma. Comprensione che, comunque, non si esaurisce
mai nel dare conoscenze su eventi particolari di quel
determinato periodo, bensì sui modi di interpretare quegli
eventi e anche quelli dei periodi precedenti e, addirittura sulle
strategie concettuali per progettare eventi futuri.
Insomma un classico diviene tutto ciò che vale la pena conoscere
per apprendere di più sulla natura umana non solo perché ci
aiuta a capire ciò che era, ma ci spinge a pensare ciò che
potrebbe essere (…)».
G. Genovesi, Il ruolo dei classici della pedagogia nell’università di
oggi e di domani,
in Cives, Genovesi, Russo, I classici della pedagogia,
Franco Angeli, Milano 1999
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Lo scopo di questa nostra scelta
Accompagnare lo studente ad accostare la pagina
del testo ‘classico’, ad indugiare su di essa fino a
scoprirne il potenziale di senso, fino ad attivare il
«partneriato discorsivo» della comunicazione in
atto, fino a ri-costruire la domanda da cui muove il
discorso e a comprenderne la risposta, in una
prospettiva di lettura ‘calda’(Gadamer).
Per leggere un classico, per fare una buona
didattica di un testo classico, bisognerebbe proprio
partire da Rousseau… perdere tempo per
guadagnarlo!
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RIFLESSIONI
INTRODUTTIVE
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Se di Rousseau diciamo…
Teorico del sentimento interiore
come guida esclusiva per la vita
Teorico dell’assorbimento totale
dell’individuo nella vita sociale
Teorico del pensiero liberale Teorico che anticipa il pensiero
socialista
Teorico dell’illuminismo Teorico dell’anti illuminismo
… “è il maggior pensatore del 1700” dobbiamo essere consapevoli
della complessità del suo pensiero e delle divergenti interpretazioni
che se ne sono date
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…dunque occorre consapevolezza
dell’incrocio proprio di Rousseau…
La ragione, senza gli istinti e la passione,
diventa sterile e accademica
La passione e gli istinti, senza la disciplina
della ragione, portano al caos individuale
all’anarchia sociale.
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Rousseau e l’educazione
IMPOSSIBILE indurre «leggi» universali e necessarie
dall’educazione e dalla pedagogia così «come esse
sono», «come si presentano», o «come sono state»,
«come si sono presentate», nel concreto degli spazi e
dei tempi.
CONSAPEVOLEZZA: né in educazione, né in pedagogia
bisogna lasciarsi affascinare da «ciò che si fa»
Occorre un
‘supplemento’,
«altro» rispetto a ciò
che è presente
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CONSAPEVOLEZZA delle difficoltà di connettere i
principi universali (dimensione galileiana) con
l’esperienza particolare di ciascuno, che
costituisce il tratto idiografico proprio
dell’educazione e della riflessione su di essa.
PER QUESTO Rousseau dichiara che non metterà
«mano all’opera, ma alla penna, e quel che si deve,
anziché farlo» si sforzerà soltanto «di dirlo»
costruendosi un … allievo immaginario.
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SCELTA di NON SCRIVERE un’opera di scientia, ma
di ricorrere alla formula del romanzo pedagogico.
Da questa scelta due insegnamenti:
1) «Critica ad ogni illuminismo razionalistico e
positivismo scientistico», ma impossibilità per la
ragione di giungere alla verità essenziale che
interessa fino in fondo gli uomini
2) Occorre incorniciare il «vero» nella
«verisimiglianza», così come fanno le grandi
opere della letteratura, capaci di insegnare
verità che vanno ben oltre quelle trasmesse
dalla scientia
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IMPOSSIBILE, dunque, ridurre il problema dell’educazionee della pedagogia alla razionalità teoretica.
Ma altrettanto impossibile ridurlo a «ciò che si può o sipotrebbe fare», dominio della razionalità tecnica.
L’educazione e la pedagogia hanno come fine laformazione dell’uomo (verità essenziale)
Non così la politica (a cui dedica il Contratto sociale),tecnica regia che ha come scopo la formazione delcittadino (il «fattibile» e il «possibile»)
Sono concetti che stanno insieme solo a condizione chel’uno sia mezzo per l’altro: si sottometta all’altro perl’altro. Infatti, «non si può fare allo stesso tempo l’uno el’altro»perché un conto è se la politica diventa un mezzoper l’educazione e la pedagogia al servizio dell’uomo, unaltro se accade, come tante volte è accaduto, il contrario
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sono concetti che stanno insieme solo a condizione
che l’uno sia mezzo per l’altro: si sottometta
all’altro per l’altro.
Infatti, «non si può fare allo stesso tempo l’uno e
l’altro» perché un conto è se la politica diventa un
mezzo per l’educazione e la pedagogia al servizio
dell’uomo, un altro se accade, come tante volte è
accaduto, il contrario.
ESPLICITAZIONE circa il rapporto UOMO-CITTADINO:
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RICONOSCIMENTO che in educazione e
pedagogia è certo importante conoscere «ciò
che c’è, come è, e perché», così come è
importante sapere ciò che si «può fare», ma
tutto ciò non è sufficiente se non è mediato
dalla razionalità pratica, dalla phrónesis che
permette agli uomini di agire bene in
situazione, di distinguere il bene dal male o di
riflettere criticamente su come si è agito e
riconnettersi ad una prospettiva di vero.
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STRUTTURA
DELL’OPERA
Versione definitiva
del 1762
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Presentazione di un modello educativo, basato sul concetto di
educazione naturale e progressiva, in cui il precettore
accompagna Emilio lungo le principali tappe della sua vita
Libro I (0-5 anni):
educazione nella prima infanzia
Libro II (6-11 anni):
educazione dei sensi
Libro III (12-14 anni):
educazione dell’intelletto
Libro IV (15-18 anni):
educazione dei sentimenti, educazione sessuale ed
educazione morale (dai 15 anni) educazione religiosa
Libro V (19-25 anni):
educazione alla saggezza, educazione politica
25 anni: matrimonio