La prevenzione secondaria degli accidenti cardiovascolari ... 25 settembre... · Stima dell...
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La prevenzione secondaria degli accidenti La prevenzione secondaria degli accidenti cardiovascolari nella Regione Emiliacardiovascolari nella Regione Emilia--RomagnaRomagna
Assessorato Politiche per la SaluteAssessorato Politiche per la Salute
cclara lara ccurcettiurcetti
Reggio Emilia, 25 settembre 2009Reggio Emilia, 25 settembre 2009
XIII CONFERENZA NAZIONALE HPHXIII CONFERENZA NAZIONALE HPH
৩ In Italia nella popolazione adulta (35-74 anni) il 28% delle morti è causato da malattie cardiovascolari. In particolare, il 12% è dovuto a malattie ischemiche del cuore, l’8% a infarto acuto del miocardio, il 6% a malattie cerebrovascolari (dati relativi al 2002);
৩ Nel 2001 ci sono stati 102.210 ricoveri ospedalieri per infarto del miocardio
৩ Il 31,2% delle pensioni di invalidità sono per malattie cardiovascolari
৩ I farmaci del sistema cardiovascolare da soli assorbono circa la metà dell’intera spesa farmaceutica
Patologia cardiovascolare
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II L L CCONTESTOONTESTO
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II N N EEMILIAMILIA --RROMAGNAOMAGNA
Tassi di mortalità standardizzati per IMA (x 100.000)
020406080
100
Piacenza Parma Reggio E. Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini RER
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Tassi di mortalità standardizzati per malattie ischemiche del cuore (x 100.000)
04080
120160200
Piacenza Parma Reggio E. Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini RER
2002 2003 2004 2005 2006 2007
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৩ Non vi è dubbio che le malattie cardiovascolari sono problemi di salute prioritari
৩ Il Piano Regionale della Prevenzione 2006 - 2009 strumento essenziale per affrontare nel lungo periodo problemi di salute gravi, frequenti e di grande impatto sociale ed economico
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II L L PPROGETTOROGETTO
PPREVENZIONE DELLE REVENZIONE DELLE RRECIDIVE NEI ECIDIVE NEI
SSOGGETTI CHE HANNO GIOGGETTI CHE HANNO GI ÀÀ AVUTO AVUTO
AACCIDENTI CCIDENTI CCARDIOVASCOLARIARDIOVASCOLARI
Si colloca nelle scelte di politiche per la salute del Piano Regionale della Prevenzione
Persone dimesse da strutture di ricovero
৩ con diagnosi di IMA
৩ con diagnosi di altre forme acute di ischemia coronarica
৩ dopo interventi di rivascolarizzazione (by-pass e angioplastica)
TARGETTARGET
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Stima dellStima dell’’ incidenza di recidive di infarto miocardico acutoincidenza di recidive di infarto miocardico acutoEmiliaEmilia --Romagna 2002Romagna 2002--20042004
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FFINALITAINALITA ’’ GGENERALI DEL ENERALI DEL PPROGETTO ROGETTO
PPUNTI UNTI CCRITICI SU CUI RITICI SU CUI AAGIREGIRE
৩ Continuità di cura fra ospedale e territorio৩ Qualità della cura e appropriatezza degli interventi৩ Miglioramento della comunicazione e delle relazioni tra
operatori sanitari৩ Sviluppo dell’attività di counselling:
↬ Migliorare l’informazione al paziente e ai care-givers↬ Adesione alla terapia↬ Stili di vita (prescrizione attività fisica, alimentazione fumo)
diminuire l’incidenza delle recidive di eventi cardiovascolari
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definizione di percorsi integrati tra ospedale e territorio
৩ Articolato in tre azioni:1. Lettera di dimissione del paziente con evento acuto2. La stratificazione del rischio3. Il percorso del paziente dimesso
৩ E’ stato attivato un gruppo di lavoro (Determina D.G. sanità n. 53332/2007) con esponenti della Commissione Cardiochirurgica regionale, della Direzione Generale Sanità, di MMG, di Cardiologi ospedalieri e territoriali, di Infermieri
OOBIETTIVO BIETTIVO SSPECIFICOPECIFICO
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DDOCUMENTO SULLAOCUMENTO SULLA SSTRATIFICAZIONE DEL TRATIFICAZIONE DEL RRISCHIOISCHIO(COMMISSIONE CARDIOLOGICA REGIONALE)(COMMISSIONE CARDIOLOGICA REGIONALE)
৩ Fattori di rischio convenzionali(clinici, (clinici, bioumoralibioumorali e comportamentali)e comportamentali)
৩ Fattori di rischio cardiaci correlati agli esiti dell’infarto(ischemia, disfunzione ventricolare, aritmie)(ischemia, disfunzione ventricolare, aritmie)
Elementi clinici ritenuti preliminarmente utili
Il profilo di rischio cardiovascolare dopo infarto miocardico è estremamente variabile da paziente a paziente E’ pertanto importante che al momento della dimissione dopo infarto miocardico acuto (IMA) o sindrome coronarica acuta (SCA) venga attuata una stratificazione accurata del rischio cardiovascolare.La trasmissione di questa informazione è fondamentale per il Medico di Medicina Generale (MMG) al quale il paziente infartuato viene riaffidato e per lo specialista cardiologo ambulatoriale dell’Ospedale o del Territorio che eseguirà la visita di controllo ad un mese dall’infarto (o anche prima) e secondo le cadenze che verranno pianificate in base al quadro clinico.
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CCONTENUTIONTENUTI SSTANDARD DELLATANDARD DELLA
LL ETTERA ETTERA DIDI DDIMISSIONEIMISSIONE(DOPO IMA/SCA)(DOPO IMA/SCA)
৩ Diagnosi, storia clinica, iter seguito
৩ Descrizione del rischio
৩ Fattori di rischio identificati (fumo, diabete, ecc.)
৩ Terapia farmacologica
৩ Indicazioni per il controllo post-dimissione
৩ Indicazioni comportamentali
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II LL MM ONITORAGGIOONITORAGGIO DELLEDELLE AAZIONI ZIONI REALIZZATEREALIZZATE NELLENELLE AAZIENDEZIENDE SSANITARIEANITARIE
৩ 14 aziende su 16 (87,5%) hanno costituito un gruppo aziendale di coordinamento interprofessionale
৩ 13 aziende su 16 (81,3%) hanno messo in campo azioni per promuovere l’adozione della lettera di dimissione del paziente con IMA/SCA
Nel 2008 si è avviato il processo per strutturare nei territori una rete regionale, tuttavia, nonostante le sollecitazioni e l’attività di supporto regionali, non si era ancora giunti ad un’attivazione dei percorsi integrati e facilitati Ospedale-Territorio
2008
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II LL MM ONITORAGGIOONITORAGGIO NEL NEL 22009:009:UN QUESTIONARIO PER LAUN QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONERILEVAZIONE
৩ Somministrato a tutte le aziende sanitarie regionali
৩ Raccoglie informazioni su:
1. Individuazione di un referente aziendale
2. Azioni organizzative aziendali a garanzia della continuità assistenziale per i pazienti dopo un evento cardiovascolare acuto (IMA/SCA)
3. Promozione e monitoraggio di programmi di continuità assistenziale ospedale-territorio, anche attraverso l’uso della lettera di dimissione
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৩ Rete regionale di referenti aziendali Si, in 16 Aziende su 16 (100%)
৩ Modalità definite e condivise per garantire lo scambio di informazioni rilevanti per il paziente, in particolare fra Ospedale e MMG
Si, in 16 Aziende su 16 (100%)
৩ Lettera di dimissione secondo le indicazioni regionali
Si, in 15 Aziende su 16 (93,8%); in un’Azienda viene utilizzata una lettera di dimissione personalizzata
II PPRINCIPALI RINCIPALI RRISULTATIISULTATI
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Il follow-up pianificato (sedi, tempi) ai pazienti dimessi dall’ospedale o seguiti ambulatorialmente, quando portatori di definite condizioni di rischio, è garantito in 15 Aziende su 16 (94%).Nelle Aziende in cui il follow-up è garantito si rileva:
II PPRINCIPALI RINCIPALI RRISULTATIISULTATI
100,0% 100,0%
80,0%66,7%
93,3%
le prime cure dopola dimissione
i controlliambulatoriali
la verifica dellacompliance alla
terapia
il counselling la promozione distili di vita sani
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II PPRINCIPALI RINCIPALI RRISULTATIISULTATI
৩ programmi di continuità assistenziale ospedale-territorio, anche attraverso l’uso della lettera di dimissione secondo le indicazioni regionali
Si, in 13 Aziende su 16 (81,2%)
৩ percorsi clinici differenziati e condivisi cui avviare i pazienti in funzione della loro stratificazione di rischio
Si, in 13 Aziende su 16 (81,2%)
৩ programmi per la prevenzione degli errori di terapia a domicilio
Si, in 2 Aziende su 16 (12,5%)
L’Azienda sanitaria promuove e monitora
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CCONCLUSIONIONCLUSIONI
Grazie per l’attenzione
৩ Dare una risposta concreta ai problemi di salute৩ Migliorare la qualità dell’assistenza
Il lavoro svolto e le esperienze sviluppate contribuiscono a:
৩ Già al ricovero inizio contatto con il territorio৩ Programmazione del follow-up৩ Adozione adeguati stili di vita
Criticità da superare nel percorso Ospedale-Territorio: