GreenVoice 01/11 - febbraio 2011

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GREEN ECONOMY E SVILUPPO SOSTENIBILE Mensile indipendente di informazione Anno III n. 1 www.green-voice.eu FEBBRAIO 2011 “D'una città non godi le sette o le settanta- sette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”. Le parole scritte nel 1972 da Italo Calvino ne Le città invisibili risultano quanto mai attuali e per questo oggi noi ci chie- diamo: è possibile immaginare un nuovo modo di realizzare e abitare le città che sia frutto di una nuova e condivisa cultura della sostenibi- lità ambientale in edilizia? Dal secondo dopoguerra in Italia il settore delle costruzioni è considerato locomotiva dell’economia nazionale e contemporanea- mente causa di deturpamento del BelPaese. Ma è tempo di superare tale dualismo, occorre uno scatto in avanti. Occorre progettare e rico- struire il singolo edificio, interi quartieri, intere realtà urbane con criteri di sostenibilità, rior- ganizzando tutti i servizi, come il trasporto delle persone e delle merci, il servizio energia, l'uso e il riciclo dei materiali, l'acqua, gli spazi di aggregazione e socialità, la natura in città e l'agricoltura di prossimità. Nell’immaginario popolare a volte il costrut- tore è visto come un imprenditore tutto con- centrato nel massimizzare il proprio profitto senza badare dei possibili effetti negativi sulla comunità. Ci sembra interessante sottolineare il percorso comune intrapreso da ANCE Lom- bardia (l’associazione dei costruttori) e Legam- biente che hanno presentato il primo decalogo, scritto congiuntamente, che riassume tutte le regole per un'attività edilizia di qualità, rispet- tosa del territorio e vicina ai cittadini. Un esempio da tenere in grande considera- zione. Con questo numero Green Voice cambia nella forma, un nuovo format, ma anche nella sostanza, inchieste, interviste e articoli, segno di un più forte impegno dell’editore e della re- dazione per costruire uno strumento di comu- nicazione più incisivo e accattivante. Attendiamo vostri suggerimenti. Doctor J Ance e Legambiente insieme per le città sostenibili PAGINA 2 “D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda” Italo Calvino, Le città invisibili, 1972 Una nuova modalità sostenibile di abitare la città e vivere la comunità Monster.it: intervista al country manager Nicola Rossi PAGINA 10 Google vs Apple: storia di un imminente impatto frontale PAGINA 21 CITTÀ MANAGEMENT WAY OF LIFE SPECIALE L’ENERGIA DELLA TERRA Il contributo della geotermia alla produzione energetica da rinnovabili per raggiungere gli obiettivi del 2020 EDITORIALE in città Voglio vivere

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Green Voice 01/11, il trimestrale della green economy e dello sviluppo sostenibile.

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Page 1: GreenVoice 01/11 - febbraio 2011

GREEN ECONOMY E SVILUPPO SOSTENIBILE Mensile indipendente di informazione Anno III n. 1www.green-voice.eu • FEBBRAIO 2011

“D'una città non godi le sette o le settanta-sette meraviglie, ma la risposta che dà a unatua domanda”. Le parole scritte nel 1972 daItalo Calvino ne Le città invisibili risultanoquanto mai attuali e per questo oggi noi ci chie-diamo: è possibile immaginare un nuovo mododi realizzare e abitare le città che sia frutto diuna nuova e condivisa cultura della sostenibi-lità ambientale in edilizia?

Dal secondo dopoguerra in Italia il settoredelle costruzioni è considerato locomotivadell’economia nazionale e contemporanea-mente causa di deturpamento del BelPaese.Ma è tempo di superare tale dualismo, occorreuno scatto in avanti. Occorre progettare e rico-struire il singolo edificio, interi quartieri, intererealtà urbane con criteri di sostenibilità, rior-ganizzando tutti i servizi, come il trasportodelle persone e delle merci, il servizio energia,l'uso e il riciclo dei materiali, l'acqua, gli spazidi aggregazione e socialità, la natura in città el'agricoltura di prossimità.

Nell’immaginario popolare a volte il costrut-tore è visto come un imprenditore tutto con-centrato nel massimizzare il proprio profittosenza badare dei possibili effetti negativi sullacomunità. Ci sembra interessante sottolineareil percorso comune intrapreso da ANCE Lom-bardia (l’associazione dei costruttori) e Legam-biente che hanno presentato il primo decalogo,scritto congiuntamente, che riassume tutte leregole per un'attività edilizia di qualità, rispet-tosa del territorio e vicina ai cittadini.

Un esempio da tenere in grande considera-zione.

Con questo numero Green Voice cambianella forma, un nuovo format, ma anche nellasostanza, inchieste, interviste e articoli, segnodi un più forte impegno dell’editore e della re-dazione per costruire uno strumento di comu-nicazione più incisivo e accattivante.

Attendiamo vostri suggerimenti.

Doctor J

Ance e Legambienteinsieme perle città sostenibiliPAGINA 2

“D’una cittànon godi le setteo le settantasettemeraviglie,ma la risposta che dàa una tua domanda”Italo Calvino, Le città invisibili, 1972

Una nuovamodalitàsostenibiledi abitare la cittàe vivere la comunità

Monster.it: intervistaal country managerNicola RossiPAGINA 10

Google vs Apple:storia di un imminenteimpatto frontalePAGINA 21

CITTÀ MANAGEMENT WAY OF LIFE

SPECIALE L’ENERGIA DELLA TERRAIl contributo della geotermia alla produzione energetica da rinnovabili per raggiungere gli obiettivi del 2020

EDITORIALE

in cittàVoglio vivere

Page 2: GreenVoice 01/11 - febbraio 2011

Oltre un terzo dei consumi ener-getici del Paese è destinato al-l’uso abitativo; l’edilizia è il set-

tore che per il futuro presenta imigliori margini di risparmio energe-tico (fino al 30% entro il 2020). A par-tire da questi due dati nasce losforzo di collaborazione tra AnceLombardia (l’associazione regionaledei costruttori edili) e Legambienteche, unite in un’alleanza all’avan-guardia, hanno pubblicato il primo“Decalogo per un’edilizia di qualità,rispettosa del territorio e vicina ai cit-tadini”.Nello studio non si parla più di

singolo edificio, ma di interi quar-tieri, che andrebbero progettati e ri-costruiti con criteri di sostenibilità,riorganizzando tutti i servizi, comeil trasporto delle persone e dellemerci, il servizio energia, l'uso e il ri-ciclo dei materiali, l'acqua, gli spazidi aggregazione e socialità, la naturain città e l'agricoltura di prossimità.Il decalogo si compone nel modo se-guente.

1. Rottamare il vecchioAbbattere edifici vetusti, privi di

pregio architettonico, inadeguati adospitare le funzioni per cui sonostati pensati sostituendoli connuove edificazioni a basso o nulloimpatto energetico.

2. Sfruttare i nuovi vuotiUtilizzare i nuovi "vuoti urbani"

come scali ferroviari, grandi insedia-menti industriali, mercati, macelli,impianti energetici non più funzio-nali alle esigenze della modernità eoggi da delocalizzare.

3. Addensare in corrispondenzadei nodiRiorganizzare il trasporto, incre-

mentando l'accessibilità delle reti dimobilità sostenibile, quella del ferro,dei veicoli leggeri ed efficienti, dellaciclabilità. Attorno ai nodi di trafficosi costruiscono in tutta Europa iquartieri a bassa motorizzazione, avolte addirittura car free.

4. Sperimentare nuove soluzionitecnologicheA partire dal potenziamento delle

tecnologie legate alle energie rinno-vabili in relazione alle specifiche vo-cazioni dei territori, per non parlare

poi del risparmio idrico, della ge-stione del ciclo dei rifiuti, della de-purazione e del riutilizzo dei reflui,dell’integrazione del verde negli edi-fici.

5. Progettazione integrataAdozione di principi bioclimatici

nel layout architettonico ed urbani-stico degli insediamenti, dalla sceltadell'orientamento ottimale dell'edifi-cio, fino all'implementazione di ido-nee soluzioni per la climatizzazione,la ventilazione e l'illuminazione na-turale.

6. Ricercare economie di scalaLa progettazione “per grandi inse-

diamenti” è l'unica in grado di con-sentire scelte più efficienti: sistemidi produzione e distribuzione dienergia, ma anche di gestione esmaltimento dei rifiuti solidi urbanie delle acque reflue piuttosto che diinfrastrutture e servizi per la mobi-lità sostenibile.

7. Innovare i processi aziendaliLa sfida consiste nella “riproget-

tazione del processo costruttivo” ea questo scopo è fondamentale coin-volgere in tale processo a miriade dipiccole e medie imprese implicatenel processo edilizio, per incremen-tare l’impatto dell’innovazione nelsettore.

8. Usare materiali a basso im-pattoOccorre promuovere una politica

di "green procurement" da parte de-gli operatori del settore, incenti-vando l’impiego, nella pratica edili-zia, di materiali da costruzione chepresentino impatti ridotti in tutte lefasi del ciclo di vita.

9. Far evolvere il mercatoIl settore delle costruzioni, anche

in funzione del suo ruolo primario diintermediatore tra domanda e of-ferta, deve agire per colmare la di-stanza, che purtroppo ancora esiste,tra la realtà della ricerca, il mondoaccademico e il mondo delle im-prese.

10. Educare alla qualitàPer qualità del prodotto edilizio si

intende l’insieme delle prestazioniche l’oggetto edilizio sarà in grado diassicurare attraverso le sue caratte-ristiche,in risposta alle esigenze del-

l’utenza. In questo senso molto pos-sono fare enti ed istituti per la for-mazione delle maestranze,unitamente al mondo dell'universitàe della ricerca.Compimenti ad Ance e Legambiente.Che sia l’inizio di un cambiamento dimentalità?

EDITORIALEGreen Voice srl

DIRETTORE RESPONSABILEElisabetta Bevilacqua

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REDAZIONECorso Trieste, 16

00198 Roma

Segreteria di redazione

tel +39 06 85304252

fax +39 06 85301878

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A QUESTO NUMERO

CATTID(Centro per le Applicazioni

della Televisione e delle Tecniche

di Istruzione a Distanza)

Università "La Sapienza" di Roma

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Andrea [email protected]

Alessia [email protected]

PUBBLICITÀ[email protected]

GRAFICAGiovanna Massini

STAMPASarnub spa, Torino

Registrato al tribunale di Torino

autorizzazione n. 43 del 14/7/2009

Distribuzione gratuita

in abbobamento postale e eventi

Un’efficace strategia dimobilità urbana sostenibile ri-chiede un elevato grado di in-novazione, è la cifra comuneche ritroviamo in tutte le mi-gliori esperienze europee intema di mobilità urbana so-stenibile. Ma la normativa diriferimento è molto diversada Stato a Stato. Solo Franciae Inghilterra sembrano avercompiuto scelte rigorose intema di pianificazione strate-gica dei trasporti dal punto divista della sostenibilità, impo-nendo strumenti di pianifica-zione vincolanti alle città conpiù di 100.000 abitanti. Essi sipongono gli obiettivi comunidi incrementare l’uso del tra-sporto pubblico, la ciclabilità,la pedonalità, ridurre gli inci-denti, la congestione. In nu-merosi altri stati europei (Da-nimarca, Belgio, ecc.),tuttavia, pur non essendocil’obbligo dei SUTP, è il nor-male governo del territorio astabilire i criteri d’uso deisuoli coerenti con una cor-retta politica della mobilità,attraverso piani o altri sistemidi gestione ambientale. In un

Ance e Legambienteinsieme per le città sostenibili

EDILIZIA • NEL SEGNO DELL’INNOVAZIONE

Oltre un terzo dei consumienergetici del Paese è destinatoall’uso abitativo; l’ediliziaè il settore che per il futuropresenta i migliori marginidi risparmio energetico(fino al 30% entro il 2020).Ance Lombardia e Legambientepresentano un decalogosull’edilizia sostenibile,perfavorire un cambio di mentalità.

La mobilitàsostenibilecome fattoredecisivo

A CONFRONTO

gruppo di altri Stati, infine,quali l’Italia, la Germania e laSpagna, non vi sono norma-tive che vincolino le realtà ur-bane alla pianificazione soste-nibile, ma solo strumentivolontaristici: il piano urbanodella mobilità (PUM), intro-dotto dalla legislazione nel2000 per le città sopra i 100mila abitanti, non ha infatticarattere vincolante e costi-tuisce in sostanza solo un pre-requisito per l’accesso aifondi nazionali in caso di inve-stimenti. Di fatto l’adozione diun piano strategico di inter-vento sulla mobilità urbana inItalia è tuttora circoscritta apochi casi lungimiranti. Forseè ora di guardare lontano.

GERENZA

DECALOGO • CITTÀ SOSTENIBILI

1 Ricostruire le nostre città riutilizzandoe sostituendo il vecchio

2 Sfruttare i nuovi vuoti urbani

3 Addensare in corrispondenza dei nodi

4 Sperimentare nuove soluzioni tecnologiche

5 Progettare in maniera integrata

6 Ricercare economie di scala

7 Innovare i processi aziendali

8 Usare materiali a basso impatto

9 Contribuire all'evoluzione del mercato

10 Educare alla qualità

Primopiano

2 • GREEN ECONOMY E SVILUPPO SOSTENIBILE • www.greenvoice.eu • febbraio 2011

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@Barbara Borlini. Ripensare le città in relazione ai biso-gni delle persone. Come?La questione della vivibilità urbana nasce dalla tensione tra

le aspettative crescenti nei confronti delle città e le difficoltà diqueste ultime a rispondere a queste aspettative. La societàcontemporanea è infatti caratterizzata da una forte domandadi città, fatta dei bisogni delle persone che la abitano ma anchedei desideri di chi “consuma” la città (ad esempio city users eturisti). A fronte di questa domanda crescente, le nostre cittàfanno fatica a offrire un ambiente vivibile e che sia in grado dirispondere ad esigenze e stili di vita vecchi e nuovi, semprepiù eterogenei. C'è bisogno di nuove strategie di governo dellacittà e di una maggiore integrazione tra ricerca e politiche ur-bane.

Cosa vuol dire immaginare un’edilizia di qualità, rispet-tosa del territorio e vicina ai cittadini?Lo sviluppo edilizio non può essere selvaggio o semplice-

mente casuale, ma va inserito in un progetto di gestione e go-verno del territorio più ampio e integrato. Penso per esempioalla densificazione intorno ad assi di sviluppo infrastrutturati(vedi copertura della rete di trasporto pubblico e presenza diservizi) in modo da ridurre l'impatto ambientale dei nuovi in-sediamenti (traffico, consumo di suolo).

Abbattere e ricostruire è uno slogan suggestivo o una pos-sibilità reale?Questa opzione è emersa in Europa con riferimento alle pro-

blematiche dei quartieri periferici di edilizia pubblica, dove aldegrado fisico e ai bassi standard qualitativi degli edifici sisommano situazioni di disagio sociale. Può essere una possibi-lità interessante se accompagnata dalla disponibilità non solofinanziaria ma anche politica a fare investimento sociale. Incaso contrario, resta uno slogan, per certi aspetti suggestivo,per altri preoccupante perché può nascondere la voglia non dirisolvere, ma semplicemente di far sparire certe problematichee chi ne è portatore.

La programmazione urbanistica può essere l’occasioneper favorire uno sviluppo diffuso?La programmazione territoriale è centrale nella città diffusa

come principio d'ordine per ridurre il consumo suolo e modi-ficare un sistemamobilità schiacciato sull'automobile. E’ tantopiù importante in un paese come il nostro che presenta un ter-ritorio molto delicato, dal punto di vista paesaggistico e idro-geologico. Qui lo scoglio è rappresentato dalla frammentazionedelle competenze e dalla difficoltà di trovare meccanismi di co-ordinamento fra i diversi livelli amministrativi.

Suggerimenti pratici per vivere meglio i contesti urbani.Quali priorità?Occorre cambiare gli stili di vita, modificando le default op-

tion (le scelta ovvie e scontate), ad esempio nel campo dellamobilità. Un uso più assennato dell’automobile porterebbe nonsolo ad unmiglioramento della qualità dell’aria ma anche a mo-dalità diverse di vivere il territorio. Bisognerebbe poi votaremeglio. Non è una battuta. Il punto di riferimento nelle sceltepolitiche ormai devono essere le generazioni future: lasciareloro un ambiente vivibile e una società ricca ed equa. Tutte lesocietà avanzate oggi spendono soldi per capire come coniu-gare sviluppo e sostenibilità. Esigiamo che chi governa le no-stre città, o ambisce a farlo, raccolga questa sfida.

@ Francesco Andreani. Ripensare le città in relazione aibisogni delle persone. Come?Recentemente ho sentito dire dal prof. Giangiacomo Po-

lin, con riferimento a Milano, che nella città contemporanea lenozioni convenzionali di quartiere non esistono più. Questo so-stanzialmente per giustificare la densificazione delle ultime areelibere nei quartieri degli anni sessanta. Io penso invece che nelgestire la continua ed inevitabile trasformazione della città, oc-corra sempre indicare e promuovere delle qualità persistenti econvenzionali e soprattutto i desideri delle persone a cui sonodestinate. Nelle nostre città ci sono intere categorie di personesostanzialmente emarginate, i più giovani e soprattutto gli an-ziani, costretti nelle loro case da una misura urbana pensataper la mobilità veloce e carrabile. Dobbiamo pensare luoghidove lo scambio umano sia una pratica facile e possibile.

Cosa vuol dire immaginare un’edilizia di qualità, rispet-tosa del territorio e vicina ai cittadini?Io sono per una città moderata, fatta di edifici bassi e limi-

tati, anche con significative eccezioni, ma lontana dalla modadei grattacieli urbani, che proiettano sul quartiere ombre sgra-devoli e inquietanti. Poi c’è la qualità dei manufatti edilizi: finoagli anni ‘60 abbiamo costruito case ben fatte, con materialidurevoli, belle da vedere e semplici. La prefabbricazione, edanche una certa povertà dei materiali, dovrebbe essere vietata.

Abbattere e ricostruire è uno slogan suggestivo o una pos-sibilità reale?Possiamo forse abbattere quartieri vivi, abitati, densi di pro-

prietà e di qualità consolidate, per pensare di ricostruire al-trove per motivi estetici oppure ambientali? Solo le società au-toritarie hanno avuto questa presunzione e per fortuna nonsiamo in questa condizione. E' la città stessa che ci indica neltempo cosa decade ed è disponibile alla trasformazione e, aparticolari condizioni, alla ricostruzione.Quando eravamo studenti, ci dicevano che i quartieri della

Roma democristiana, comunque dignitosi e spesso accurati,erano frutto della speculazione edilizia. La pianificazione ur-bana che è venuta dopo rappresenta un'eredità molto peg-giore.

La programmazione urbanistica può essere l’occasioneper favorire uno sviluppo diffuso?Le cose più belle che abbiamo dalla tradizione della città e

dalla sua arte, sono il frutto non tanto di una programmazioneurbanistica quanto di una “cura”, di un attenzione urbanistica.Lo sviluppo diffuso è quindi certo il prodotto di un progettoma anche di un metodo, di una attenzione costante. La Romadi Sisto V non fu davvero costruita nei suoi cinque anni di pon-tificato, ma preparata da decenni di lavoro, di scelte e idee ditutti quelli che allora si occupavano di costruire la città.

Suggerimenti pratici per vivere meglio i contesti urbani.Quali priorità?Cose fatte bene, con materiali di qualità, con altezze mode-

rate e rispettose dell'esistente, con idee poetiche e una qual-che indicazione di “memoria” e cultura che ogni città possiede.E poi occorre ridare al mestiere di fare la città una diversa di-gnità ed efficacia. L'urbanistica italiana è burocratica e ineffi-cace e purtroppo burocratico è il lavoro di tutti quelli che se neoccupano per i quali è difficile pensare, sperimentare, e pro-porre qualità e idee.

Barbara Borlini eFrancesco Andreanioperano su ambitila prima gravita suMilano, il secondosu Roma.Punti di vistadifferenti da cuiraccontano la loroidea di città.

RICERCATORICON LE IDEECHIAREA CONFRONTO

Primopiano

Ripensare le città per vivere meglioI bisogni delle persone al centro delle politiche urbane

• DUE MODI DI VEDERE LE NOSTRE CITTA’INTERVISTE

BARBARA BORLINI

FRANCESCO ANDREANI

Architetto, dottore diricerca in progettazionearchitettonica e urbanae docente universitarioa contratto, è autore didiversi Piani Regolatori(Terni, Cascia, Calvi,Tuoro etc ).Tra gli altri testiha pubblicatoMichelangelo e l’artedella città,Gangemi 2005,La Casa media romanae Architetti della cittàin Quaderni dell’artedella città, NuovaCultura, Roma 2009.

FRANCESCO ANDREANI

Sociologa urbana, faparte del laboratorioPeriMetro (PeriferieMetropolitanewww.perimetrolab.it).Dottore di ricercain Studi Europei Urbanie Locali pressol'Università di MilanoBicocca è borsistapresso l'IstitutoItaliano di ScienzeUmane.Tra le sue pubblicazioniRipensare l'accessibilitàurbana(www.cittalia.it) eIl quartiere nella cittàcontemporanea (BrunoMondadori).

BARBARA BORLINI

3• GREEN ECONOMY E SVILUPPO SOSTENIBILE • www.greenvoice.eu •febbraio 2011

Page 4: GreenVoice 01/11 - febbraio 2011

“Dal nostro punto di vista il 2011 po-trebbe essere un anno molto positivoper il settore delle cleantech a livello

globale”, sostiene Dallas Kachan, ManagingPartner di Kachan & Co., azienda specializ-zata nella ricerca e nella consulenza nelsettore green. “Un anno record per il finan-ziamento dell'innovazione cleantech”, con-ferma Sheeraz Haji, CEO di CleantechGroup, azienda di ricerche mercato.

Alla base di queste previsioni c’è soprat-tutto la ripresa del mercato nel corso del2010, rispetto al declino dell’anno prece-dente, stimolata soprattutto dagli inter-venti dei governi attraverso incentivi. Uncerto ottimismo deriva anche dai segnalifavorevoli sul versante finanziario, come ilritorno dei deal early stage, il crescenteflusso degli investimenti aziendali, la na-scita di nuovi fondi dedicati al cleantechannunciati in tutto il mondo. “Al di fuori de-gli Stati Uniti, che sembrano avere diffi-coltà crescenti nel sostenere il settore, l’in-dustria green è viva e vegeta, anche intermini di risultati ... anche se parliamo so-

prattutto della Cina”, aggiunge Kachan.Conferma questo quadro sostanzial-

mente positivo una recente ricerca di Blo-omberg New Energy Finance (BNEF), se-condo la quale gli investimenti intecnologie di supporto ad un’economia abasso contenuto di emissioni di carbonioha raggiunto il 243 miliardi di dollari nelcorso del 2010 (contro i 186 miliardi del-l’anno precedente). La ricerca, che ha ana-lizzato gli investimenti nelle energie rinno-vabili, l’efficienza energetica, gli apparecchismart-grid, i biocarburanti e la cattura estoccaggio del carbonio (escludendo le fu-sioni e le acquisizioni), evidenzia a suavolta il contributo significativo della Cina,che ha aumentato gli investimenti del 30%,superando, nel 2010, i 51 miliardi di dollari.Michael Liebreich, Ceo di BNEF, sottoline-ando come il settore sia a metà strada perraggiungere l’obiettivo di 500 miliardi didollari di investimenti l’anno che gli espertiritengono necessario per raggiungere gliobiettivi di riduzione dei gas serra entro il2020, aggiunge che il livello di investimento

"si scontra con lo scetticismo verso il set-tore dell’energia pulita tra gli investitori delmercato pubblico – e avverte che - po-trebbe ridursi significativamente se i go-verni cominciassero a eliminare i sussidimessi in atto per sostenere il settore”.

Rob Wylie di WHEB Partners, venturecapital company europea nel settore clean-tech, conferma che gli investimenti, dopola caduta del 2009, sono tornati, lo scorsoanno, al livello del 2008. “Tuttavia ci sonoalcuni cambiamenti”, avverte. In primoluogo, il mercato del Nord America in ter-mini di investimenti di tipo venture capitalrappresenta ormai circa il 75%, con la Cali-fornia che concentra il 50% del totale mon-diale, mentre si contrae la quota europea.In secondo luogo, questi investimenti sonostati dominati da grandi impianti e concen-trati in gran parte solare. “In terzo luogo,mentre il Nord America ed Europa restanodominanti nei finanziamenti venture capi-tal, il mercato delle IPO (nuove aziendequotate), ha visto un enorme incrementodi attività in Cina”.

Il crollo del 25% delle installazioni nell’eolicoconferma il ruolo che il sostegno pubblico tuttorasvolge nel mercato delle rinnovabili, un’anomaliain un settore in crescita, trainato però dalle grandiinstallazioni in Cina e nel Mare del Nord . “È il primoanno di recessione in Italia per questa fonte rinnova-bile e la causa è da ricercarsi nel crollo dei certificativerdi”, è la diagnosi dell'Anev, l'Associazione Nazio-nale Energia del Vento, che ritiene il dato "molto pre-occupante perchè riflette un diffuso malessere tra glioperatori” e denuncia il rischio per il raggiungi-mento degli obiettivi comunitari al 2020. Uno stu-dio congiunto Anev-Uil evidenzia inoltre la difficoltàdi raggiungere l’obiettivo di 67mila addetti nel set-tore ipotizzati per quella data.

“Le cause del rallentamento sono certamenteascrivibili alle alterne vicende che hanno caratte-rizzato lo sviluppo dell’eolico nel 2010: la crescentedifficoltà nel finanziamento di nuovi progetti e laconfusione normativa hanno senza dubbio giocatoun ruolo fondamentale”, sostiene Aper, l’Associa-zione Produttori Energia da fonti Rinnovabili. Leincertezze in materia di Certificati Verdi avreb-bero provocato difficoltà nell’accesso al credito eil clima di sfiducia spingerebbe potenziali finan-ziatori verso situazioni più stabili.

La situazione non è però disperata: la potenza cu-mulativa raggiunta di 5.797 MW al 31 dicembre 2010potrebbe ancora consentire il raggiungimento degliobiettivi comunitari, a condizione, secondo Anev, diun tempestivo adeguamento della normativa.

Aper da parte chiede al Governo e alle ammini-strazioni locali un’iniezione di fiducia, a partiredal recepimento della direttiva europea28/2009/CE, essendo “l’Italia l’unico dei grandiPaesi a non apparire in grado di conseguire gliobiettivi assunti in sede Europea”.

Di buon auspicio l’annuncio da parte di RelightEnergie Rinnovabili di 12 progetti, per lo sviluppodi altrettanti parchi eolici in Basilicata, per unapotenza complessiva di 300 MW, e dell’avvio deiprimi 44 MW in esercizio dei 64 MW complessividell’impianto di Maida San Floro (Catanzaro) daparte di Enel Green Power.

Competitività

Un 2011 sotto il segnodelle rinnovabilie del drago cinese

MONDO • LE RINNOVABILI PER LA RIPRESA

Dopo la ripresa del 2010,ottime previsioni per l’anno in corso.L’annuncio di fondi cleantech e nuove aziende quotate spingonoall’ottimismo,nonostante le probabili riduzioni degli incentivi pubblici

Il sole continuerà a splendere,ma servono certezze sugli incentivi

Per l’Italia si prevede un2011 sotto il segno del foto-voltaico in un panorama dicrescita eccezionale delle in-stallazioni che sfiorerà il 40%a livello mondiale. Lo sostieneiSuppli, azienda di ricerche dimercato del Gruppo IHS, cheprevede per l’Italia il primoposto per velocità di crescitae la seconda posizione comeparco installato con 3.9GWstimati nel 2011, dopo la Ger-mania (9,4 GW stimati nel2011 di potenza installata). “Inun mercato in accelerazioneche promette uno dei più altitassi interni di rendimento almondo, le installazioni in Ita-lia raddoppieranno”, sostienel’analisi.

Le uniche nuvole ad oscu-rare il panorama potrebberoderivare da alcune disconti-nuità nelle strategie di go-verno, in risposta all’incre-mento eccessivo dellacapacità installata, come è ac-caduto in Francia nei mesiscorsi con conseguente con-fusione fra gli operatori. ''Se lariduzione degli incentivi è unpassaggio inevitabile – so-stiene Alessandro Marangoni,amministratore delegato diAlthesys, che ha analizzatoanche gli impatti occupazio-nali degli interventi - è perònecessario che le forme disussidio siano il più possibilecerte e ancorate agli effettivicosti di produzione degli im-pianti''. Analoga è la posizionedi Assosolare e di altre asso-

ciazioni di produttori, comeAper e Assotermica eGIFI/ANIE, portata alla Com-missione Industria al Senato,insieme ad altre proposte dimodifica del Decreto legisla-tivo sulla promozione dell’usodi energia da fonti rinnovabili:La richiesta è di seguire il mo-dello tedesco che, a diffe-renza di quanto avvenuto inSpagna dove un taglio dra-stico e improvviso degli in-centivi ha portato al crollo delmercato, ha invece consen-tito una solida crescita delsettore grazie a una riduzionegraduale degli incentivi, pro-porzionale alla diminuzionedei costi dei componenti.

Una limitazione ulteriorerispetto alla crescita previstada potrebbe derivare dallascelta delle regioni di limitarele installazioni a terra (oltrequanto già previsto nel de-creto governativo) e dalla dif-ficoltà di collegare alla retenazionale gli impianti co-struiti nel Meridione.

Sembrano infatti porre ul-teriori limitazione le indica-zioni delle regioni (Piemonte,Emilia Romagna, Toscana,Marche, Molise, Puglia e Basi-licata) che hanno varato le li-

nee guida per le autorizza-zioni dei nuovi impianti, ri-spettando la scadenza delprimo gennaio 2011.

Regioni al primo posto pernumero di installazioni, comeEmilia Romagna (6.600 con-nessioni di sistemi fotovol-taici nel 2010, con 225 Mw dipannelli solari), Toscana(4mila nuovi impianti soprat-tutto di piccola taglia per unapotenza di 68 Mw), Umbria(2mila nuovi impianti loscorso anno per 26 Mw di ca-pacità), recependo le lineeguida nazionali emanate a set-tembre, limitano le installa-zioni a terra, favoriscono pic-coli impianti nel terreniagricoli, vietano le installa-zioni in aree e per i beni im-mobili di notevole interesseculturali.

Limitazioni immotivate,secondo le associazioni diproduttori, che sottoline-ando la compatibilità tra ter-reni con destinazione agri-cola e impianti fotovoltaici aterra, ricordano che gli im-pianti solari hanno caratteretemporaneo e a fine vita utilepossono essere smantellatipermettendo una semplice ri-conversione dell’area.

Secondo iSuppli, il piccodi installazioni del quartotrimestre 2010, che haconsentito di raggiungere1.9 GW, con un incrementodel 100% rispetto all’annoprecedente, rappresentauna svolta per l’Italiae crea le condizioniper il raddoppio ulteriorenel 2011.

EOLICO ITALIANO

Un’iniezione di fiduciaper rilanciare il settore.La chiedono le associazioniitaliane dei produttori.

PREVISIONI • ITALIA 2011 FOTOVOLTAICO

4 • GREEN ECONOMY E SVILUPPO SOSTENIBILE • www.greenvoice.eu • febbraio 2011

Page 5: GreenVoice 01/11 - febbraio 2011

Agricoltura e ambiente sono po-tenzialmente alleati. Ma, ha av-vertito Jeremy Rifkin, guru delle

energie rinnovabili e di molto altro,in occasione del Forum Internazio-nale promosso da Barilla Center forFood Nutrition: “In agricoltura è ne-cessaria una rivoluzione energetica:energie distribuite e pulite, solare,eolico e geotermico”.In Italia già oggi una quota significa-tiva della produzione elettrica da fo-tovoltaico deriva da impianti pressole strutture agricole: 300mila im-

Competitività

Rilanciare l’agricoltura, raggiungeregli obiettivi per rinnovabili e Co2

TARGET 2020 • RINNOVABILI E AGROENERGIA

che con le agroenergie. Le enormipotenzialità per la produzione dienergia da colture dedicate, scarticolturali e residui zootecnici sonoad esempio evidenziate in rapportorealizzato da Nomisma per conto diConfagricoltura: si potrà così gene-rare il 20% dell’energia rinnovabileprevista nel 2020.Le imprese agricole possono a lorovolta avvalersi di risorse rinnovabilie puntare sull’efficienza energeticanell’ambito della climatizzazione mi-croclimatica nell’agricoltura pro-tetta, sfruttando risorse rinnovabililocali (solare, geotermico e bio-massa).L’impiego di sistemi innovativi potràdare un’ulteriore contributo alla ri-duzione Co2, come alcuni esempi in-ternazionali evidenziano. È il caso di

un sistema “naturale” per control-lare i parassiti senza l’impiego deipesticidi, sviluppato dalla britannicaExosec, impiegando il quale si ri-sparmiano 40mila tonnellate di Co2ogni 2 milioni di ettari di riso ri-spetto ai trattamenti chimici tradi-zionali. Mentre un significativo ri-sparmio di acqua (il 70% delconsumo mondiale va in irrigazione)e di energia può essere ottenuto conl’adozione di sistemi intelligenti checombinano sensori, sistemi di tele-metria e software dedicato (propo-sto dalla statunitense AquaSpy).Come si vede problematiche cosìcomplesse richiedono una program-mazione supportata da incentivicerti e stabili, con grande attenzioneall’equilibrio fra le diverse attività efonti di reddito.

Coldiretti mette ad esempio in guar-dia dalla realizzazione di maxi im-pianti fotovoltaici a terra su terreniagricoli che finiscono per danneg-giare l’esercizio dell’attività agricolastessa, oltre che la qualità del terri-torio. “La diffusione della produzionedi energia solare da parte delle im-prese agricole rappresenta una sfidaimportante e di sicuro interesse, so-prattutto se interpretata in chiavemultifunzionale”, sostiene l’associa-zione dei coltivatori diretti, preoccu-pata che la diffusione incontrollatadei grandi impianti fotovoltaici aterra possa concorrere alla perditagenerale di superficie agricola.Analoga preoccupazione anima Con-fagricoltura che, in materia di agroe-nergie, ha indicato priorità che per-mettano alle imprese agricole dipoter diversificare il proprio busi-ness rispetto a settori classici dellecoltivazioni e dell’attività legata agliallevamenti.Con un quadro normativo stabile leaziende agricole potrebbero più fa-cilmente seguire la via della diversi-ficazione economica e contribuireal raggiungimento degli obiettivi2020.

Dall’energia verdedell’agricoltura 100mila nuovioccupati e 26 Mt di emissioniin meno entro il 2020

pianti, per la maggior parte sotto i200 KW, per un totale complessivo dicirca 500 MW, secondo dati GSE2010.Secondo le previsioni Coldiretti,l’energia rinnovabile prodotta dal-l’agricoltura al 2020 potrebbe rag-giungere 15,80 Mtep, con un rispar-mio di 26,37 Mt/annuo di missioni diCO2 e un incremento occupazionaledi quasi 100mila persone.Gli obiettivi al 2020 dell’Italia in ma-teria di produzione di energia dafonti rinnovabili si possono raggiun-gere non solo con la crescita di im-pianti fotovoltaici ed eolici, ma an-

A ridosso della tangenziale di Parma ènato un piccolo bosco di aceri, frassini,bagolari e altre specie autoctone, oltre anove diverse varietà di arbusti: tutte spe-cie classificate ad alto assorbimento diCO2 dal CNR-IBIMET di Bologna.

L’obiettivo è di riqualificare un’area di7mila mq andando a creare una macchiadi verde apparentemente spontanea.

Le attività di piantumazione e succes-siva manutenzione dell’area sono state af-fidate da Sinfo One, azienda (azienda ita-liana di sviluppo software per la gestioned’impresa, consulenza e system integra-tion) alla cooperativa sociale Cigno Verde,realtà promossa da Lega Ambiente.

Il progetto è stato accolto favorevol-mente dall’amministrazione comunale,che da qualche anno ha avviato un pro-gramma di biocompensazioni per il mi-glioramento della qualità ambientale.

“La sponsorizzazione ambientale è unasoluzione efficace per coinvolgere i citta-dini e le aziende nella gestione del verde,patrimonio di tutti – ha precisato PietroVignali, Sindaco di Parma, all’inaugura-zione – e consente all’amministrazione co-munale di risparmiare fondi da destinaread altre iniziative”.

Il Progetto Verde Sinfo One prevede, ol-tre a quest’attività di biocompensazione

l’aria, nell’ambito dell’accordo di pro-gramma per la tutela della qualità dell’aria.

Il Comune ha avviato nel 2008 una col-laborazione con l’IBIMET di Bologna, Isti-tuto del CNR, da tempo impegnato in ri-cerche volte a studiare i benefici dellepiante nella mitigazione del microclimaurbano e in particolare sulla capacità diassorbimento di CO2 atmosferica, diemissione di composti organici volatili. Siè così creato un database di piante idoneeper le varie condizioni microclimaticheurbane.

ambientale, anche un’azione di sensibiliz-zazione del personale e, soprattutto, l’uti-lizzo di tutti i metodi più innovativi che latecnologia offre per ridurre l’impattodell’attività sull’ambiente.

“Sono molto soddisfatto del progetto –ha sottolineato nella stessa occasione Ro-solino Pomi, Presidente e fondatore diSinfo One – e sarò particolarmente esi-gente nel garantire la cura di questo bo-sco; d’altronde provengo da una famigliadi agricoltori e sono stato educato al ri-spetto del verde”.

Il progetto, sviluppato in collabora-zione con Sodales onlus, che dal 2005 dipromuove e divulga le tematiche relativeall'ecologia e del recupero energetico, èpartito con l’analisi dell’impronta ecolo-gica, ovvero dell’impatto ambientale attra-verso il calcolo dell’emissione di CO2equivalente, passaggio fondamentale perdare credibilità ad un progetto di ridu-zione dell’impatto ambientale.

Parma è la prima città in Emilia Roma-gna ad aver introdotto le biocompensa-zioni nella lotta contro gl’inquinanti del-

Un bosco di oltre 150 alberie arbusti per cancellare“l’impronta” di Sinfo One

AMBIENTE • BIOCOMPENSAZIONE A PARMA

Il Sindaco di ParmaPietroVignalie il Presidente di Sinfo One,Rosolino Pomi(rispettivamentea sinistra e a destra nellafoto) all’inaugurazionedel nuovo bosco creatoper compensare l’improntaecologica prodottadalle attività industriali

HERAMBIENTE - CAVIRO

Allacciata alla rete lo scorsodicembre, è attiva a Casalvolone(Novare) la prima centrale abiogas da 1 MW di RavanoGreen Power, azienda genoveseattiva nel mercato delle fontirinnovabili. Grazie all’utilizzodi colture agricole dedicate eliquami zootecnici, saràprodotta energia per coprire ilfabbisogno energetico di circa4mila famiglie. La biomassaarriverà direttamente dallecolture limitrofe garantendoanche il reimpiego dei residuiorganici e delle deiezioniprovenienti dagli allevamenti.Previsti altri 10 impiantianaloghi entro il 2014.

RAVANO GREEN POWER

Con la partnership fraHerambiente (Gruppo Hera)e Caviro, l’impianto a biomassedel produttore vinicolo,in funzione da maggio 2010,oltre a produrre energiarinnovabile valorizzandole vinacce, impiegherà sfalci,potature ed altri componentiorganiche conferiteda Herambiente, che cureràil ritiro e lo smaltimento delleswcorie. I partner costruirannouna società di scopo, Enomondosrl, che gestirà l’impiantodi combustione di biomassenella zona industriale diFaenza, che produrrà energia“verde” per il fabbisognodi circa 29.000 famiglie.

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Nel discorso di gennaio all’Unione, Ba-rak Obama ha definito come obiettivounmilione di auto elettriche per il 2015,

un importante contributo anche per il mi-glioramento della qualità della vita nellecittà. E’ questo un settore l’ Italia potrebbeessere all’avanguardia. Lo testimonia il pro-getto e-mobility Italy di Enel e smart, unodei più significati via livello mondiale cherenderà possibile la diffusione e l’utilizzoefficiente di veicoli elettrici, con tecnologiedi ricarica all'avanguardia, grazie allo svi-luppo di infrastrutture su misura, in fase disperimentazione con 100 veicoli forniti daDaimler a Roma, a Pisa (sede del Centro Ri-cerche Enel) e a Milano. Siemens Italia, par-tner tecnologico di Enel per la realizza-zione del sistema di connessione alla retedelle smart elettriche, nell’ambito dell’e-mobility day, ha presentato la soluzioneOperation Center, che gestisce l’infrastrut-tura di connessione alla rete delle smartelettriche, i contratti, i servizi, compresiquelli dedicati agli utenti, e il controllodella rete.

“A mio avviso in fatto di mobilità elet-trica in Italia abbiamo un vantaggio impor-tante che deriva dalla forte spinta sull’in-novazione delle utilities e di aziende comela nostra che stanno investendo risorsepreziose. La giornata di oggi è la prova chela collaborazione tra industria e utilities èormai realtà”, ha commentato Federico

ICT

Il blocco per diversi giorni, a gennaio, delsistema austriaco di scambio dei certificati perle emissioni di CO2, a causa di un attacco coor-dinato da parte di hacker, è solo l’ultima notiziaallarmante. Il registro, come i suoi omologhi eu-ropei, amministra lo scambio delle quote diemissioni carbonio nell'ambito dell'Unione euro-pea Emissions Trading Scheme. La sospensioneha ovviamente causato gravi danni agli opera-tori. L'incidente è stato preceduto negli ultimitempi da altri attacchi.

Nel mese di novembre Holcimin, società ru-mena che produce cemento armato, ha ad esem-pio riferito di un trasferimento elettronico abu-sivo di 1,6 milioni dei suoi certificati EUA inconti situati in Liechtenstein, Italia e RegnoUnito. Mentre nel febbraio 2010, grazie ad unmessaggio di phishing, sono stati sottratti euroda sei aziende tedesche permessi di emissionedel valore di circa 3 milioni. Una email fraudo-lenta, ha infatti indotto le aziende a connettersiad un sito web falso, che simulava un sito di tra-ding, e a inserire le informazioni riservate di si-curezza.

Il registro tedesco, insieme a 12 dei suoi par-tner europei, ha chiuso in quell’occasione per ungiorno, nonostante siano rimasto invece aperti iprincipali sistemi di scambio dell'Unione Europea.

HACKER CONTRO CARBON REGISTRY

e-mobility: presentato il centrooperativo che la controllaSiemens,Enel e smart alleate per la mobilità elettrica

Internet consente di risparmiaretempo ed energia e di ridurre leemissioni di CO2 grazie ai minorispostamenti per attività personali eper lavoro. Basta pensare agli spo-stamenti risparmiati grazie alla te-leconferenza, le email e gli sms, aisocial network, all’e-shopping. Tut-tavia la comunicazione elettronicaproduce grandi quantità di dati enecessita di elevate potenze di cal-colo che, concentrate in grandidata center assorbono energia(spesso proveniente da fonti fossili)per far funzionare gli elaboratori, ilcondizionamento e i sistemi di sicu-rezza. Si stima che l’Information Te-chnology nel suo complesso sia re-

Quanto inquinie come puoi ridurrel’impatto? Te lo diceZero Impact Web

GREEN WEB

Golla, AD di Siemens Italia a margine del-l’evento.

Alla fase sperimentale, nei primi mesidel 2010, in cui un team congiunto di ricer-catori Siemens e specialisti Enel ha messoa punto il software, è seguito il rilascio uf-ficiale della prima release dell’OperationCenter. Nei prossimi due anni Siemens sup-porterà ulteriormente lo sviluppo del si-stema oltre a occuparsi di tutti gli aspettirelativi alla manutenzione.

L’operation Center si compone di tre

moduli funzionali: power grid control, chesi interfaccia con il sistema di controllodella rete di distribuzione cui invia le infor-mazioni sui punti ricarica (colonnine); ilmodulo che garantisce un collegamentocon i punti di ricarica distribuiti che pos-sono essere localizzati sulle mappe digitalie consultabili via web; modulo di gestionedei contratti, che salva e utilizza tutte le in-formazioni relative ai contratti attivi di ri-carica, generando tessere RFID necessarieper autenticarsi alle colonnine.

Una conferenza per rilanciare un futuroluminoso… anche per l’ambiente

AMBIENTE • FIBRA OTTICA

cablate La situazione è desti-nata a migliorare notevol-mente se il progetto "Fibraper l'Italia" sarà portatoavanti. Il progetto, lanciatocongiuntamente da Fastweb,Vodafone e Wind, punta dif-fondere la fibra ottica raggiun-gendo 20 milioni di personenelle 15 più grandi città d’Ita-lia entro il 2015.

L’iniziativa è partita comeprogetto pilota a luglio 2010,nel quartiere residenziale diCollina Fleming a Roma e hacoinvolto 7000 abitazioni.

Nonostante per diversianni l’Italia abbia manifestatouna crescita lenta, il nostropaese resta uno dei più grandimercati nel campo della fibraottica in Europa.

A fine dicembre 2010, sonooltre 2,5 milioni le abitazionicablate e 348 mila gli abbonatiche utilizzano la fibra ottica.

Questi sono i dati prelimi-nari rivelati oggi da FTTH (Fi-ber to the Home) Council Eu-rope ha comunicatoannunciando la prossimaconferenza internazionaleche si terrà il 9 e 10 febbraio2011 presso il Centro Con-gressi della Fiera di Milano,città natale della fibra otticain Italia, e avrà come tema la"Creazione di un futuro più lu-minoso". Si tratta del piùgrande evento dedicato alla fi-bra ottica nel mondo metteràin evidenza i molteplici modiin cui la fibra ottica puòcreare vantaggi sociali, eco-nomici e ambientali.

I dati, raccolti per FTTHCouncil Europe su base seme-strale dalla società di ricercheIDATE, mostra che il numerodi abbonati in fibra ottica inItalia è circa il 13,7% del totaledel numero delle abitazioni

Telecom Italia ha inoltreannunciato che collegherà138 città con la fibra ottica en-tro la fine del 2018 e, con altrisei operatori, ha recente-mente siglato un protocollod'intesa con l'intenzione dicreare un’infrastruttura na-zionale in fibra per l’accessoaperto nelle aree che nessunoperatore ha ancora ca-blato.

"Siamo lieti che gli opera-tori italiani abbiano deciso dicollaborare tra loro percreare reti in fibra ottica in unquadro di reciproco vantag-gio, soprattutto in questoanno in cui sarà proprio l’Ita-lia ad ospitare il nostroevento più importante", ha di-chiarato Hartwig Tauber, di-rettore generale di FTTHCouncil Europe.

"Questo è un esempio ispi-ratore di come gli operatoripossano lavorare insieme perrendere la fibra ottica unavera e propria realtà, purmantenendo unmercato com-petitivo in termini di servizi.

Ci auguriamo che un am-pio pubblico prenderà partea FTTH Conference 2011 perconoscere i più recenti svi-luppi nel settore".

HARTWIG TAUBER

sponsabile del 2% delle emissioni diCO2 europee, con circa 7 milioni dicentri elaborazione dati e 40 mi-liardi di Kwh consumati all’anno,energia sufficiente per far fronte alfabbisogno di oltre 13 milioni di fa-miglie. Un data center che opera a4 MegaWatt (quello del più grandemotore di ricerca è da 10) arriva aconsumare fino a 57 barili di petro-lio al giorno.

Nasce da queste considerazioni ilprogetto Zero Impact Web, pro-mosso da LifeGate, che ha l’obiet-tivo di fornire strumenti a web ma-ster e navigatori on line per ridurrel’impatto ambientale delle loro atti-vità e compensare le emissioni conla creazione e la tutela di foreste.

Ognuno può fare qualcosa per ilpianeta, è l’idea di Zero Impact Web:non solo calcolando le emissioniprodotte e compensandole, ma an-che diventando elemento di sensi-bilizzazione per promuovere tra lepersone e le aziende una maggioreattenzione nei confronti dell’am-biente e del riscaldamento globale.

Per aderire basta selezionare ilpacchetto che corrisponde alle di-mensioni del proprio sito Web o delblog (in termini di pagine scaricate)e compilare tutti i campi della regi-strazione e del pagamento tramitecarta di credito: si va da qualche de-cina i euro a qualche migliaio l’anno.. Si acquisirà così darà diritto allacreazione di un account per avereaccesso al certificato che attesta lacompensazione, la mappa che in-dica il luogo di creazione/tutela dellaforesta in crescita, i consigli per la ri-duzione dell’impatto cibernetico, illogo Zero Impact Web per certificarel’adesione.

7• GREEN ECONOMY E SVILUPPO SOSTENIBILE • www.greenvoice.eu •febbraio 2011

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Pubblica Amministrazione

COMUNI • ATTI SUL WEB

Basta con le carta e con lebacheche, dal 1 gennaio diquest’anno tutte le notizie egli atti amministrativi che ne-cessitano di pubblicità legale(bandi di concorso, permessidi costruzione, delibere delConsiglio e della Giunta co-munale) si troveranno solo edesclusivamente sulle rispet-tive home page istituzionali.

Nei giorni scorsi il Mini-stero per la Pubblica Ammini-strazione e l’Innovazione, incollaborazione con il Cnr, haeffettuato un'indagine appro-fondita sullo stato di applica-zione della legge che riguardagli albi pretori online, nei sitiInternet delle pubbliche am-ministrazioni.

Dall'indagine, è risultatoche finora 5.133 Comuni (parial 66,80 % del totale) hannopredisposto una sezione on-line dell'Albo pretorio, cosìsuddivisi su base regionale:51 Comuni in Basilicata (40,5%), 50 in Molise (41 %), 123 inAbruzzo (47,3 %), 174 nel La-zio (52,7 %), 119 in Friuli Vene-zia Giulia (56,4 %), 167 inTrentino Alto Adige (56,6 %),140 nelle Marche (58,6 %), 338nel Veneto (59,1 %), 152 in Pu-glia (60,8 %), 239 in Sicilia(61,9 %), 243 in Sardegna (64,5%), 47 in Valle d'Aosta (65,3%), 136 in Liguria (65,7 %),1.030 in Lombardia (68,8 %),243 in Emilia-Romagna (70 %),382 in Campania (71,4 %), 291

L’albo pretorio passa on-lineaddio alla carta

in Calabria (74,6 %), 68 in Um-bria (78,2 %), 882 in Piemonte(80,6 %) e 258 (90,2 per cento)in Toscana.

Le città metropolitanesono promosse al 100%.

Certificati on-line: medici in rivoltaIl sindacato dei medici è in procinto di pro-clamare lo stato d'agitazione generale perprotestare contro la posizione del ministroBrunetta sulla sospensione delle sanzioni re-lative ai certificati medici online. Brunettarisponde che «le sanzioni scatteranno solose un medico si rifiuta di fare i certificati»

Consiglio Regione Lombardia hi-techLa prima seduta del 2011 della giunta regio-nale è destinata a rimanere agli annali; èstata la prima riunione in chiave totalmentehi-tech. Basta delibere cartacee, pacchi epacconi di scartoffie ingombranti, tutto sitramuta in comodi file leggibili attraversoun comodo sistema di video multi touchscreen. La nuova tecnologia hi-tech è a di-sposizione di ogni componente della giuntalombarda e otterrà il risultato di fa rispar-miare un sacco di carta nonché a renderemolto più veloci le consultazioni di docu-menti.

Premio Innovascuola 2011Torna anche nel 2011 il Premio "Innova-

PA IN PILLOLE

scuola", iniziativa che promuove e valorizzala didattica digitale nelle scuole italiane, in-centivando la produzione di materiali multi-mediali realizzati da studenti e docenti e di-stribuiti con licenza Creative Commons.Nella passata edizione, il successo dell'ini-ziativa aveva portato a ben 823 candidature,di cui 282 della scuola primaria, 267 dellascuola secondaria di primo grado e 274 dellascuola secondaria di secondo grado.

Da Pisanu a Maroni, il wi-fi diventa liberoDal primo gennaio è possibile in tutta Italiasedersi al tavolino di un bar e connettersiallarete con il proprio portatile senza doverespletare alcuna procedura burocratica.A stabilirlo è il mancato rinnovo dei terminidel famigerato Decreto Pisanu, inserito neldecreto mille proroghe dal ministro dell’In-terno Roberto Maroni.

Nel nostro Paese il principale ac-quirente di beni e servizi è ilcomplesso mondo dei pubblici

poteri. Pensiamo per un attimo se ledecisioni di acquisto di questi sog-getti integrassero considerazioni dicarattere ambientale e si orientas-sero verso "quei prodotti e serviziche hanno un minore, oppure un ri-dotto, effetto sulla salute umana esull'ambiente rispetto ad altri pro-dotti e servizi utilizzati allo stessoscopo.

Gli acquisti pubblici, infatti, rap-presentano in Italia circa il 17% delProdotto Interno Lordo e nei Paesidell’Unione Europea circa il 14%.

Il ricorso allo strumento GPPviene incoraggiato da alcuni annidall'Unione Europea che ne parla dif-fusamente sia nel "Libro Verde sullapolitica integrata dei prodotti" del1996, sia nel Sesto Programmad'Azione in campo ambientale e svi-luppato nella Politica Integrata diProdotto (IPP - Integrated ProductPolicy).

È però la direttiva 2004/18/CE del

Dalle Alpi a Selinuntedal Tevere al Coghinas

GPP • BUONE PRATICHE

31 marzo 2004, relativa al “coordina-mento delle procedure di aggiudica-zione degli appalti pubblici di forni-ture, di servizi e di lavori” che, alivello normativo, riconosce la pos-sibilità di inserire la variabile am-bientale come criterio di valorizza-zione dell’offerta.

In Italia il Green Public Procure-ment non è obbligatorio, però esi-stono alcune norme che ne solleci-

rendendo obbligatoria la pratica de-gli acquisti verdi, lascia la possibilitàa tutte le amministrazioni ed agliEnti Locali di effettuare scelte prefe-ribili dal punto di vista ambientale esociale.

Tale contesto ha favorito il dina-mismo di alcuni Regioni ed Enti Lo-cali che si sono distinti per aver at-tivato modelli e procedure virtuose.La Regione Lombardia, per esem-pio, che ha attivato una rete regio-nale per lo scambio di informazionie buone pratiche sugli acquistiverdi, al fine di rafforzare la diffu-sione del GPP.

Alla rete regionale possono ade-rire, liberamente e gratuitamente, lepubbliche amministrazioni, lescuole, gli enti pubblici in generale,ma anche i soggetti privati, le im-prese e le associazioni di categoria,la cui presenza nella Rete è utile perrafforzare il rapporto virtuoso tradomanda e offerta per la diffusione

Gli acquisti pubbliciin Italia rappresentanocirca il 17% del ProdottoInterno Lordo (PIL)

tano l’introduzione stabilendo deirequisiti specifici o degli obiettiviper l’acquisto e/o utilizzo di determi-nati prodotti o servizi.

In particolare il Codice degli Ap-palti (D.lgs 12/05/2006, n. 163), la “re-gola madre” per le procedure di ac-quisto nelle PA che, pur non

di beni, servizi, lavori a bassoimpatto ambientale.

Nell’ambito della RegioneLombardia alcuni Enti Locali sisono distinti per aver attivatoesperienze particolarmente si-gnificative. Ad esempio la Pro-vincia di Bergamo che ha finan-ziato i Comuni del territorioprovinciale per iniziative di ri-duzione rifiuti e implementa-zione GPP; si è aggiudicata ilpremio "Compraverde Lombar-dia”; ha sottoscritto la Carta de-gli impegni per la promozionedel Green Public Procurement;ha aderito all'iniziativa "Provin-cia amica delle foreste”, pro-mossa da FSC Italia e Green-peace.

Ma la buona pratica della Re-gione Lombardia non si è limi-tata alle realtà locali: lo scorsoanno l’esperienza del GPP lom-bardo è stata trasferita ad altrecinque realtà regionali (Liguria,Sardegna, Lazio, Campania e Si-cilia) che erano in ritardo e orastanno implementando ancheloro un percorso di afferma-zione del GPP in accordo con gliEnti Locali del territorio.

Così gli acquisti verdi si dif-fondono lungo lo stivale: in Sici-lia alla rete GPP Infonet già ade-riscono 5 Province, 40 Comuni ealtri 40 enti.

8 • GREEN ECONOMY E SVILUPPO SOSTENIBILE • www.greenvoice.eu • febbraio 2011

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Il cellulare, che solo dieci annifa era considerato un bene dilusso, sta oggi rivoluzionando il

modo di operare e di comunicare,raggiungendo tassi di penetrazionealtissimi. Il caro vecchio SMS, prota-gonista indiscusso della storia delmobile, vede oggi affiancarsi tuttauna serie di nuovi servizi a valore ag-giunto sempre più attenti e vicinialle esigenze degli utenti di telefoniamobile.

I servizi di Mobile Payment, giàampiamente utilizzati a livello inter-nazionale, stanno entrando a farparte dei comportamenti di uso co-mune, registrando ampi consensidal mondo degli utilizzatori. Al mo-mento ad essere abbastanza diffusisono i servizi di Mobile Payment inremoto. All’interno di questa catego-ria rientrano tutti quei servizi checonsentono di effettuare un paga-mento a distanza tramite rete cellu-lare o WiFi e che prevedono una ri-chiesta di acquisto tramite SMS o viaweb.

La vera novità del mercato è tut-tavia rappresentata da quelli chevengono definiti “Mobile ProximityPayments”, servizi che consento dieffettuare il pagamento in prossi-mità, cioè in situazioni di vicinanzafisica tra acquirente e prodotto/ser-vizio oggetto dell’acquisto. La tecno-logia su cui si basano le applicazionidi mobile payment di prossimità èindicata con l’acronimo di NFC(Near Field Communication). Sitratta di una tecnologia di comunica-zione wireless a corto raggio chepermette a due dispositivi posti a di-stanza ravvicinata di scambiarsi pic-

cole quantità di dati (per consentire,ad esempio, l’identificazione del-l’utente presso un sistema di paga-mento) in maniera sicura, grazie allapresenza di un chip dedicato, dettoSecure Element, che custodisce idati personali dell’utente come co-dici PIN, numero di carta di credito,importo residuo nel borsellino elet-tronico, etc.. Il Secure Element puòrisiedere all’interno della SIM card oessere integrato nell’hardware deltelefono.

Una volta che i servizi basati sutecnologia NFC saranno diffusi a li-vello di massa non sarà più necessa-rio portare con sé le tessere che oggicustodiamo nei nostri portafogli,come il bancomat, l’abbonamento aimezzi di trasporto e la carta fedeltàdel supermercato, perché le lorofunzioni saranno tutte svolte da ununico dispositivo, sempre a portatadi mano, come è oggi il telefono cel-lulare.

Il problema fino ad ora risiedevanella scarsa diffusione sul mercato ditelefonini provvisti di questa tecno-logia. Il 2011 dovrebbe tuttavia rap-presentare un anno di svolta: moltidei principali produttori di terminali(Nokia, Samsung, Apple, RIM, etc.)hanno infatti annunciato di voler in-tegrare la tecnologia NFC in tutti glismartphone che immetteranno sulmercato. Inoltre, nell’ottica di unapiù rapida diffusione di dispositiviNFC, alcune aziende hanno propostodei plug-in che permettono ai tele-foni cellulari attualmente in commer-cio di acquisire funzionalità di tipocontactless. In particolare possiamodistinguere tra Sticker NFC, SD CardNFC, Smart Object e altre tipologiedi Plug-in. Quelli maggiormente uti-lizzati sono gli sticker NFC che ven-gono applicati sul retro del cellulareed aggiungono funzionalità contac-tless al device.

I presupposti per una rapida dif-fusione dei sistemi di pagamentosembrano dunque essere già radi-cati nel nostro paese. Tali presuppo-sti devono tuttavia essere suppor-tati da una serie di cambiamentiimportanti quali l’adeguamentodella normativa vigente e la proatti-vità degli operatori mobili, che finoad oggi non hanno favorito la diffu-sione dei Mobile Proximity Pay-ments. A supporto della positivitàche si respira dal mercato mobile,anche le società di ricerca sosten-gono questo scenario di sviluppo,stimando per il 2013 circa 700 mi-lioni di telefoni NFC, pari al 25% deitelefoni che verranno immessi sulmercato in quello stesso anno.

Ricerca e innovazione

Molti intravedono nel mobile il vero futuro dei servizi a valoreaggiunto.Proprio in questo contesto, il CATTID,centrodi ricerca della Sapienza,diretto dal prof.Ugo Biader Ceipidore coordinato dal prof.Carlo Maria Medaglia,ha avviato ormaida qualche anno,una serie di sperimentazioniin grado di prevedere quelli che saranno gli scenaried i futuri sviluppi del settore mobile.

Nuove tecnologiee ricerca scientificaper le Smart Citiesdel futuro

CITTÀ

Il dibattito connesso al futurodello sviluppo urbano è negli ultimianni un tema di grande interesse chesempre più viene associato e ancheinfluenzato dalle riflessioni sul temadelle città intelligenti (Smart Cities).Tuttavia non esiste una short listdelle caratteristiche e degli aspettiche una città intelligente dovrebbepossedere per essere così classifi-cata. La mancanza di una definizionericonosciuta a livello internazionaledell’etichetta “Smart Cities”, non hainoltre agevolato questo processo dichiarificazione del concetto. Nel fo-rum mondiale del ’97 sulle Smart Ci-ties è emerso un dato previsionaleimportante: nel decennio succes-sivo, quasi cinquantamila città intutto il mondo avrebbero avviato ini-ziative “intelligenti”.

Nel tentativo di operare una ri-flessione sul concetto, appare evi-dente che una porzione del pro-blema si riferisce proprio alla varietàdi significati e di utilizzi che si fannodel termine intelligente.

Scenari emergentie servizi del futuroin ambito mobile

Un team di ricercatori dellaSapienza, dell’universitàdell'Aquila e di Gerusalemmeha messo a punto un cristalloin cui la luce si propaga senzadiffrangere. Il cristallo èottenuto dalla mescolanza tracomponenti chimici diversiquali il potassio,il litio,iltantalio, il niobio e l’impuritàdi rame e differentementedagli altri materiali per i qualila luce si propaga subendo unadeviazione, in questo tipo dimateriale, un fascio laserprocede senza deformarsi.Questo effetto, indipendenteda dimensioni ed intensità delraggio luminoso apre le portea nuovi tipi di microscopi elenti in grado di trasferireimmagini ad altissimarisoluzione.

IL CRISTALLO PERFETTO

MEDICINA • LA MOLECOLA miR-31

Si chiama miR-31, il mi-croRNA identificato dai ricerca-tori del dipartimento di Biologiae Biotecnologie della Sapienza,per combattere la distrofia mu-scolare di Duchenne, una gravepatologia genetica che provocauna progressiva morte delle fibremuscolari. Questa rara malattiaè causata da una mutazione nelcromosoma X che determina lamancata produzione di una pro-teina, la Distrofina. Lo studio,pubblicato il 7 gennaio 2011 suEMBO Reports, è stato condottosu cellule muscolari murine eumane con il sostegno di Parent

Project Onlus e Telethon.Il team della Sapienza, coordi-

nato dalla professoressa IreneBozzoni , ha rilevato compa-rando le biopsie di soggetti sanie soggetti affetti da distrofia mu-scolare di Duchenne, livelli dimiR-31 superiori nei soggettisani. Gli studi hanno evidenziatoche questa molecola controlla lasintesi della Distrofina e puòdunque rappresentare, un me-todo efficace e di supporto al mi-glioramento dell’exon skipping,un approccio terapeutico ingrado di ripristinare parzial-mente la sintesi della Distrofina.

Ricerca contro la distrofiaICT • COMPUTER VISION

La computer vision è un’areadi ricerca che ha destato nell’ul-timo anno un notevole interesse,sia per coloro che si occupano diricerca di base, tanto quanto percoloro che operano in ambito in-dustriale.

Le applicazioni che sino adoggi hanno suscitato curiosità edattrattiva da parte di esperti eprofani del settore, sono soprat-tutto quelle legate all’imagingdiagnostico in ambito medico-sa-nitario e il trattamento delle im-magini satellitari.

C’è tuttavia un’area ancorapoco esplorata legata all’applica-

zione delle tecniche di computervision nei sistemi di safety & se-curity applicati alla protezionedegli asset.

Un'altra tendenza in forte cre-scita è quella relativa all’applica-zione dell’analisi tridimensionaledelle immagini.

Le attività di ricerca sul rico-noscimento degli oggetti, l'iden-tificazione delle persone e diazioni potenzialmente perico-lose, stanno dunque sfruttandole possibilità offerte dalle nuovetecnologie affrontando con co-raggio anche le sfide poste dallaricostruzione 3D.

Un’area di ricerca poco esplorata

A CURA DEL CATTID

Smart cities cioèinfrastrutture digitali, e-gov,apprendimento sociale,efficienza energetica…

Per esempio l'aggettivo “smart”indica, da un lato, alcuni tipi di inno-vazioni tecnologiche positive basatesull’urbanistica ed alcuni cambia-menti fondati sulla tecnologia del-l’informazione e della comunica-zione, analoghi a quelli di una cittàcablata, digitale, di telecomunica-zioni, informativa o intelligente;dall’altro lato il termine è stato uti-lizzato, non senza problemi, in rela-zione all’e-governance, alle commu-nity e all’apprendimento sociale,nonché per affrontare questioni le-gate alla crescita urbana e sociale etematiche connesse alla sostenibi-lità ambientale. La definizione cheforse si avvicina di più al concetto dicittà intelligente è quella delineatada N. Komninos la quale si articolain alcuni possibili significati. Il primoriguarda l’impiego di una vastagamma di applicazioni elettronichee digitali per le comunità e le città, ilsecondo è legato all’uso delle tecno-logie dell’informazione per trasfor-mare la vita ed il lavoro delle per-sone in modi significativamentefondamentali ed il terzo significatodi città intelligente risiede nel modocon cui l’informazione integrata e letecnologie della comunicazione, uni-scano insieme le tecnologie dell’in-formazione e le persone per favorirel’innovazione, l’apprendimento, laconoscenza. Fantascienza? Anche sesiamo ancora lontani dall’afferma-zione dei principi rinvenuti nella de-finizione di Komninos, molti dei pa-rametri identificati sono presenti inpiù di una delle città italiane ed eu-ropee. Anche la Comunità Europeasta attuando in tal senso strategie diintervento volte a migliorare l’effi-cienza energetica, il monitoraggioambientale, realizzando linee guidaper modelli di città sostenibili.

9• GREEN ECONOMY E SVILUPPO SOSTENIBILE • www.greenvoice.eu •febbraio 2011

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Il mercato del lavoro è il luogo in cuichi cerca lavoro (le aziende, gli impren-ditori, gli enti pubblici) si incontra con

chi offre il proprio, cioè i lavoratori. Questadefinizione, molto semplice, cela una realtàcomplessa e a volte confusa, tanto è chespesso chi cerca personale e chi cerca oc-cupazione fanno fatica ad incontrarsi.

Fino agli anni ‘80 era il lavoro che ci cer-cava: già dopo la scuola superiore era pos-sibile ottenere occupazioni semplici comel’impiegato, la maestra, il ragioniere, l’ope-raio. Oggi le professioni sono diverse mi-gliaia e orientarsi è sempre più difficile,come in un negozio senza commessi.

A dire il vero, per rimanere nella meta-fora, il ruolo delle commesse sarebbe ap-pannaggio dei Centri Provinciali per l’Im-piego ma i servizi erogati da tali strutturenon sempre brillano per efficacia ed effi-cienza.

In Italia poi una quota importante dellerichieste di lavoro proviene dalle PMI, lamaggior parte delle quali non prevede in-vestimenti nella selezione del personale,dunque queste opportunità di lavoro nonvengono pubblicate sui giornali e la ri-cerca passa attraverso canali informali. Eallora ci si rivolge allo zio, al politico, alparroco, al professore…Ma non è semprecosì. Negli ultimi anni hanno avuto unforte sviluppo i sistemi di recruiting on-line: molti siti specializzati consentono diinserire i cv all’interno di motori di ricercache facilitano il matching tra domanda eofferta di lavoro.

Tra di essi emerge Monster.it, leadernella ricerca e offerta di lavoro on line, cherappresenta un punto di incontro efficacetra candidati e responsabili delle risorseumane, con prodotti e servizi che offronouna vasta gamma di opportunità e solu-zioni personalizzabili.

Monster.it da un lato aiuta i candidati acercare il primo lavoro, una nuova occa-sione professionale o a realizzare al megliole proprie aspirazioni e dall’altro supportale Aziende a trovare in modo rapido ed ef-ficace i migliori talenti disponibili.

Monster.it fa parte di Monster Wor-ldwide, una delle più grandi società almondo di consulenza per la ricerca, sele-zione e valorizzazione delle risorse umanepresente in oltre 60 Paesi.

La filiale italiana di Monster è diretta daNicola Rossi, un 47enne di origine senese

Cercare lavoro, che fatica!Serve molta determinazione

MONSTER.IT • NICOLA ROSSI

Il mercato dellavoro è il luogoin cui chi cercalavoro (le aziende,gli imprenditori,gli enti pubblici)si incontra con chioffre il proprio,cioè i lavoratori.Questa definizione,molto semplice,cela una realtàcomplessae a volte confusa

della nobile contrada del Nicchio, una con-trada che ha festeggiato l’ultima vittorianel Palio il 16 agosto del 1998 quando Da-rio Colagè, detto il bufera, sul cavallo ReArtù ha tagliato per primo il traguardo allafine del terzo giro. Da allora per il Nicchiopiù amarezze che soddisfazioni; al contra-rio, il contradaiolo Nicola Rossi, in questianni ha inanellato una serie di successiprofessionali molto importanti, quasi chequella vittoria fosse un segno premonitoreper sé.

Dal suo ingresso in Monster.it, il mana-ger senese ha ottenuto risultati brillantiprima come direttore marketing e poi dal2008 come country manager.

Oggi è a capo di un’azienda che ha deinumeri che fanno paura: 5.000 aziendeclienti; 30.000 offerte di lavoro presenti sulsito ogni mese, aggiornate quotidiana-mente; 2.700.000 CV qualificati presentinel solo database italiano e oltre 3.600.000candidature veicolate nel 2010; 1.300.000visitatori unici; 2.600.000 visite; 24 milionidi pagine viste ogni mese; numerose par-tnership con le più importanti realtà Inter-net e offline; decine di eventi con candi-dati e aziende su tutto il territorionazionale.

Complimenti a Monster e a Nicola Rossi.E speriamo che al prossimo Palio il Nicchiovinca di nuovo.

Nome: Nicola RossiEtà: 47Nascita: SienaResidenza: MilanoWeb: www.monster.it

Qualcosa di lui: laureato in Economia eCommercio e Master in marketingmanagement presso l'Università diParma; diverse esperienze professionalinella realizzazione di strategie dicomunicazione e marketing perprincipali companies e brand a livellointernazionale; giornalistaprofessionista, ha collaborato conimportanti testate nazionali edinternazionali; prima direttoremarketing, dal 2008 country manager diMonster Italia.Interessi: Palio di Siena, calcio giocatoa livello amatoriale

CARTA D’IDENTITÀ

NICOLA ROSSI

Vivere il cambiamento. Quanto è statoimportante nella sua vita professionale?

Il peggior nemico del successo è lapaura del cambiamento. Cambiare vuoldire introdurre innovazione, guardare lecose da altre prospettive. E vale sia quandole cose vanno bene, per non sedersi sullavittoria acquisita, sia dopo una sconfitta inbattaglia, la miglior medicina per il suc-cesso in guerra.

Cosa ne pensa degli under 35?ComeMonster ogni giorno incontriamo,

selezioniamo, centinaia di under 35 e nonsono affatto bamboccioni. Molti si dannoda fare, altri sono scoraggiati.

Noi cerchiamo di aiutarli con servizi mi-rati di orientamento, formazione, accompa-gnamento nella carriera. Un suggerimento:umiltà e professionalità.

Il Monster Employment Index: comefunziona e cosa indica?

Il Monster Employment Index rappre-senta l'analisi mensile del recruiting online,basata su milioni di offerte di lavoro pub-blicate in Europa dai maggiori portali di ri-cerca del personale.

L’indice consente di avere un quadro diquale sia il trend del mercato del lavoro:quali regioni cercano più personale, qualimeno, che settore tira, quale categoriaprofessionale è più ambita dalle aziende ecosì via.

Nuove professioni. La figura più origi-nale di questi anni? E la più richiesta nel2010?

In un anno particolarmente freddo ab-biamo cercato, per il comune di Milano, de-gli spalaneve: tantissimi candidati e clientecontento. Poi ci fu anche la ricerca di uncacciatore di tacchini.

È vero che esiste una vera e propria fi-liera di green jobs?

Sì. Monster da poco ha creato una divi-sione specializzata nella ricerca di profiligreen, un settore che tira molto e chiedetecnici specializzati, ingegneri o progettisti.Per le start up cerchiamo anche figurecome segretarie, addetti all'amministra-zione, al personale ecc.

Che consigli vuole dare a chi oggi èalla ricerca del lavoro?

Analizzare il proprio territorio, indivi-duare aziende in crescita, compilare un cvdettagliato ma non prolisso, presentarsi aicolloqui sempre preparati e mostrare moti-vazione. E non scoraggiarsi.

Il peggior nemicodel successoprofessionale è la pauradel cambiamento

INTERVISTA

Management

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Sotto i nostri piedi si trova unodei maggiori giacimenti dienergia poco conosciuto enon sempre sfruttato a do-vere: il calore della terra. La

geotermia è una fonte energetica il cuisfruttamento ha tradizioni consolidateanche se ancora limitata in quantità.Può dunque essere considerata affida-bile conveniente e capace di assicurare,a differenza di altre rinnovabili, una pro-duzione continua con un impatto mi-nimo sull’ambiente e sul clima. Nono-stante queste preziose caratteristicheha finora avuto attenzione inadeguatasia nelle strategie 2020 della ComunitàEuropea sia nelle iniziative della mag-gior parte degli stati membri. Tuttaviaverrà proprio dalla geotermia, il più im-portante contributo alla realizzazioni diun mix ottimale di fonti rinnovabili, al-meno secondo quanto emerso dalla re-cente conferenza internazionale EGEC,Europea Geothermal Energy Council,tenutasi a Parigi a dicembre. “Le cose de-vono cambiare se l’Europa deve raggiun-gere l’obiettivo di ‘decarbonizzare’ l’ener-gia, che non sarà raggiungibile senza uncontributo sotanziale della geotermia”, hadetto in occasione della conferenza ilpresidente di EGEC Burkhard Sanner.

Con una quota del 37%, l’Europaguida il mercato della geotermia (inclu-dendo sia la generazione elettrica sial’impiego diretto), ed è seguita da Ame-rica e Asia con il 32% e il 27%, in un set-tore che cresce globalmente per arri-vare dal 61,200 MW del 2010 ai 120,300MW in 2015 con una crescita anno suanno del 14%, secondo un recentissimoreport MarketsAndMarkets (M&M).

Allo stato attuale la forma più cono-sciuta di sfruttamento dell’energia geo-termica è l’impiego del vapore formatosiin sacche sotterranee, a profondità rela-

duttore di elettricità di origine geoter-mica, secondo i dati del rapporto GSE(Gestore dei Servizi Elettrici) riferiti al2009, preceduta da Messico (6,7 TWh)e da Stati Uniti (16,5 TWh). Ma solo inaree particolari si trovano le caratteristi-che geologiche che consentono la pro-duzione di elettricità. Tutto pianeta hauna invece una caratteristica comune: latemperatura del terreno aumenta 3 °Cogni 100 metri di profondità e, in ognicaso, già a pochi metri di profondità, simantiene grossomodo costante durantel'arco dell'anno grazie all'azione della ra-diazione solare sulla crosta terrestre,che trattiene l’energia. Una caratteristicaben nota nel mondo animale; la volpe deldeserto e il tasso, ad esempio, sfruttano

tivamente modeste, dove l’acqua è pene-trata e restata imprigionata in prossi-mità di masse magmatiche. In alcuni casiil fluido risale, attraverso fratture e daluogo a fenomeni come geyser, le fuma-role o le sorgenti calde.

Il caso più noto in Italia è quello di Lar-derello in Toscana dove per la primavolta al mondo, all’inizio del ‘900, i vaporiprovenienti dal sottosuolo furono utiliz-zati in alternativa alle macchine a vaporerisparmiando il costo del carbone neces-sario per alimentare le caldaie.

Oggi nella zona il vapore imbrigliatoe trasportato nelle centrali elettricheproduce il 25% dell'energia elettrica ne-cessaria in Toscana.

L’Italia, con 5,4 TWh, è il terzo pro-

La geotermia è indispensabile per ottenere un mixdi energie rinnovabili capace di raggiungeregli obiettivi del 2020. L’Italia, dove la geotermia è nata,per sfruttare le grandi opportunità di un mercatoche gli analisti vedono in crescita, per poter restarefra i leader deve puntare anche alle nuove tecnologiecome i sistemi EGS e le pompe di calore

L’energia della terraGEOTERMIA

questa caratteristica scavando lunghegallerie sotterranee per sfuggire il caldodiurno nel deserto o difendersi da freddoinvernale. La differenza termica fra am-biente esterno e calore della terra puòessere utilizzato, grazie alle pompe di ca-lore e a scambiatori di calore orizzontaliad alcune decimetri da suolo o sondetermiche ad alcune centinaia di metriper il riscaldamento o la climatizzazione.Si tratta di applicazioni diffuse soprat-tutto nei paesi del Nord Europa (Germa-nia, Olanda, Norvegia, Svezia) e ancorama ancora in fase iniziale di sviluppo inItalia e in generale nei paesi mediterra-nei.

Ma anche l’Italia, che per raggiungeregli obiettivi 2020 dovrà coprire il 17% deiconsumi finali di energia mediante fontirinnovabili per un totale di 22,62 Mtep,dovrà sfruttare più di quanto oggi nonfaccia, la geotermia nelle sue diverseforme compresa quella, consentita dairecenti tecnologie Enhanced GeothermalSystems (EGS). Questi consentono losfruttamento della temperatura di roccesecche presenti a oltre 3 km di profon-dità tramite l’iniezione di acqua in pres-sione, da cui trarre fluidi con tempera-ture superiori ai 200 °C.

Potrebbe dunque essere utile seguirei consigli ai governi europei forniti daparte del settore della Geotermia, di in-vestire in ricerca e sviluppo per svilup-pare sistemi EGS per abbattere i costidegli impianti, adottare incentivi adattiper lo sviluppo dei sistemi EGS, creareun fondo europeo per ridurre il rischiogeologico.

Con queste premesse l’energia geo-termica sarà in grado di fornire risorsein grado di coprire almeno il 20% del fab-bisogno europeo di energia al 2050 e as-sicurare una significativa riduzione delleemissioni di CO2.

web: www.foruminnovazione.ite-mail: [email protected]

web: www.foruminnovazione.ite-mail: [email protected]

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Il rispetto dell’ambiente e i minori costioperative e di manutenzione, se con-frontati con quelli dei carburanti tradi-

zionali, sembrano fattori capaci di trainarela crescita della geotermia come fonte rin-novabile privilegiata per la produzione dienergia elettrica.Secondo un recente report di Global In-

dustry Analyst (GIA) nei prossimi cinqueanni il comparto geotermico, con riferi-mento alla sola produzione elettrica, po-

Alla ricerca di nuovi giacimentiper produrre energia elettrica

ha tuttora contribuisce a una produzionedi tutto rispetto se pur concentrata in To-scana, dove vengono prodotti oltre 5 mi-liardi di kWh l'anno, pari al consumomediodi 2 milioni di famiglie italiane.Una volta tanto l’Italia dunque potrebbe

trovarsi in una posizione di vantaggio nellacorsa all’oro della geotermia. Lo sviluppodi nuove tecnologie di estrazione e produ-zione come le centrali a ciclo binario e i si-stemi EGS (Enhanced Geothermal System)aiutano ad aumentare le potenzialità diproduzione elettrica geotermica anche inaree a minor potenziale geotermico.Nasce proprio per valutare le potenzia-

lità di nuove aree, in particolare Calabria,Campania, Puglia e Sicilia, il progetto VIGOR(Valutazione del Potenziale Geotermicodelle RegiOni ConveRgenza), nato dall'in-tesa tra il Ministero dello Sviluppo Econo-mico - Dipartimento Generale per l'EnergiaNucleare, le Energie Rinnovabili e l'Effi-cienza Energetica e il CNR - DipartimentoTerra e Ambiente. Nelle regioni coinvolte nelprogetto sebbene la quantità di energia pro-dotta da fonte geotermica sia attualmenteirrilevante, potrebbero esserci prospettiveinteressanti grazie alle nuove tecnologie, ca-paci di innescare un ciclo termico anchecon differenza di temperature modeste.I maggiori player mondiali dell’industria

geotermia, fra i quali figura ai primi postiEnel, puntano ad ampliare il loro raggio diazione andando ad analizzare le potenzia-lità in tutto il mondo. L’annuncio più re-cente riguarda l’accordo che Enel GreenPower ha raggiunto con il gruppo indu-striale turco Uzun per lo sviluppo di im-pianti geotermici in Turchia. E uno degli ul-timi segnali di internazionalizzazione perl’azienda italiana che già da tempo ha pro-

Il calore di origine geotermica, a tem-perature fra 50 °Ce 90°C, o derivantedalla produzione di energia elettricadelle centrali geotermiche può trova giàoggi impieghi termici diretti per il ri-scaldamento di abitazioni, serre o perusi industriali nel nostro Paese, in di-verse aree non solo nell’area classica diproduzione della geotermia, come la To-scana. E anche in Europa sono previstidiversi progetti per lo sviluppo di cen-trali termiche per teleriscaldamento, adesempio nel comune alsaziano di Bein-heim in Francia e nel distretto di Ried,in Austria.In Toscana vengono riscaldati nelle

zone geotermiche quasi 1,5 milione dimq di cui beneficiano circa 4,500 fami-glie e aziende, con un risparmio di 8,6tonnellate di petrolio equivalenti e oltre26mila tonnellate di CO2.Nella foto un particolare di una delle

serre geotermiche nei pressi di Radi-condoli in provincia di Pisa, dove ven-gono coltivati dei gerani. Gli impieghisi stanno ampliando grazie a soluzioniinnovative come quella prevista nel co-mune di Montieri. Questa utilizzeràl’energia residua del fluido bifase ac-qua-vapore di una delle centrali elettri-che geotermiche per il riscaldamentodi ambienti e la produzione di acquacalda sanitaria per 425 utenze, di cui 8pubbliche.Un altro esempio è teleriscalda-

mento, realizzato a Ferrara dalla multiu-tility Hera, basato su più fonti (rinnova-bili e di recupero) fra cui la geotermia, ilrecupero da WTE (Waste to Energy),centrali termiche di integrazione e ri-serva a gas metano. La risorsa geoter-mica, rilevata negli anni ’60 in fase di ri-cerca delle ricerca del metano, è statavalorizzata come fonte primaria per unarete di teleriscaldamento a dimensioneurbana. Attualmente la componentegeotermica contribuisce con 75milaMWht/anno. Il sistema, alimentato perl’83% da rinnovabili, ha evitato nel 2010l’emissione di oltre 40 tonnellate di CO2e un risparmio di oltre 15 TEP (tonnel-late equivalenti di petrolio) e si prevedeun ulteriore potenziamento per arrivarea 71.411 t risparmiate di CO2 e 27.938TEP nel medio termine.

GEOTERMIA

getti in Nord America e in America latinaAltri due gruppi italiani, Eni ed Edison,

si stanno organizzando per concretizzaredei progetti geotermici in Ungheria, inco-raggiati da incentivi del Governo italiano.Molti sono i paesi dove sono stati av-

viate ricerche per scoprire i giacimenti pro-fondi. In Irlanda, ad esempio, è in corso unprogetto di SLR Consulting, supportatodall’autorità per l’energia sostenibile delpaese (SEAI) che ha l’obiettivo di analiz-

TEMPERATURA • FRA 150 E 200 °C

Negli USA Googleha finanziato una ricercaper analizzare il potenzialegeotermico della Virginia

trebbe far registrare un incremento di oltrel'80%, passando dagli attuali 10 GW instal-lati a circa 18,4 GW. Un freno alla diffusionepuò però derivare dai costi iniziali alti edalla disponibilità limitata in aree geografi-che ristrette che tuttavia nuove tecniche diproduzione potrebbero ampliare.I giacimenti più ricchi (con temperature

fra 150-200 °C) si trovano infatti nelle zonevulcaniche e ai confini delle placche tetto-niche, a profondità comprese tra 500 equalche km: da qui è possibile trarre va-pore da convogliare direttamente nelle tur-bine per la produzione elettrica. Hannoqueste caratteristiche l'Anello di fuoco delPacifico che presenta il più alto potenzialedi generazione elettrica da fonte geoter-mica, seguito da Stati Uniti e l’America La-tina, ma anche da regioni come l'Oceania eil Corno d'Africa.L’Italia ha però una posizione di rilievo

in questo campo. Il primo luogo di sfrutta-mento della geotermia è stato infatti Larde-relllo, in provincia di Pisa, e tuttora l’Italia

Con il progetto VIGORallo studio nuove potenzialitàin Calabria, Campania,Puglia e Sicilia

zare le potenzialità della geotermia per pro-durre energia elettrica a basso contenutodi carbonio e prevede esplorazioni fini a 5km di profondità.Il Kenya, all’interno di incremento dello

sviluppo delle fonti pulite nel paese, è statoposto l’obiettivo di raggiungere una potenzageotermica, nel corso del prossimo venten-nio, pari ad almeno 5 GW, di cui 500 MW en-tro due anni e 2 MW mila entro il prossimodecennio a partire dagli attuali 210 MW). Ilprogetto prevede di sfruttare il calore dellaterra nella zona in cui si trova il cratere Me-nengai, all’interno della Rift Valley.Un segnale interessante viene infine dal-

l’impegno di Google che ha finanziato conquasi 500mila dollari una ricerca della Sou-thern Methodist University per analizzare ilpotenziale geotermico della Virginia che, conquasi 19MWdi energia l’anno, è risultato del78% più alto del previsto. L’interesse per lerinnovabili non è una novità del gigante delweb: basti ricordare l’investimento di 200mi-lioni di dollari nell’eolico off-shore.

Basse temperature conimpiego diretto delcalore per riscaldamentoe usi industriali

CALORE

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L’energia geotermica può essereutilizzata in qualunque contestograzie anche all’impiego delle

pompe di calore geotermiche, chepermettono il recupero del caloreterrestre dalle acque di falda e su-perficiali, o estraendo il calore diret-tamente dal terreno, anche in as-senza di acqua.Se dunque le risorse geotermiche

che possono fornire a profondità dimeno di 3KM temperature superioria 150 °C si trovano esclusivamentenella fascia preappenninica tosco-la-ziale-campana ed in alcune isole vul-caniche del Tirreno e alla stessa pro-fondità si trovano temperature fra 50e 150 °C in vaste aree del nostro ter-ritorio, in particolare la Pianura Pa-dana e le isole maggiori, risorse atemperature comprese fra 30 e 50 °Csi trovano quasi ovunque a modesteprofondità. Con l’uso di pompe dicalore geotermiche, lo sfruttamentodel calore terrestre può essereesteso per usi diretti in gran partedel territorio nazionale.Le pompe di calore associate ad

acque calde a bassa temperatura(meno di 50 °C), per elevarla o ab-bassarla, o accoppiate con sonde discambio verticali (profondità 50 -300 m), serpentine inserite in pali difondazione degli edifici o serpentinedi scambio orizzontali a bassa pro-fondità (< 2 m) possono essere im-piegate per la climatizzazione.

Il 67% del mercato degli usi direttidel calore di origine geotermica è co-stituito dalle pompe geotermiche dicalore, che secondo lo studio diM&M registreranno un incrementosoprattutto in Germania, Olanda,Norvegia, Svezia e USA. In questiPaesi saranno installati gran partedei circa 2,72 milioni di pompe di ca-lore entro il 2015.In Europa, l'Italia con 500 MW si

colloca al secondo posto dopo l'Un-gheria (700 MW) per potenza geoter-mica installata destinata agli usi di-retti. Ma se si analizza losfruttamento dell'energia geoter-mica per la climatizzazione in am-bito civile, l'Italia scivola al 14° postodietro a Paesi come la Lituania e laLettonia. In questo settore il mer-cato italiano è cresciuto poco negliultimi anni rispetto a quanto avve-nuto in altri Paesi europei. Basti pen-sare che nel 2005 in Italia c'erano

120MW installati mentre nel 2008erano 150 MW. Nello stesso lassotemporale la Germania è balzata da681 MW a 1652 MW, mentre la Fran-cia da 702 a 1.366 MW. Si tratta di in-crementi tripli rispetto a quelli na-zionali che dimostrano l'arretratezzadel Paese nell'adozione di questerinnovabili termiche seppur in pre-senza di un industria nazionale lea-der a livello mondiale.Un problema che investe in gene-

rale il settore delle pompe di calore.

sviluppo delle energie rinnovabilinel settore della climatizzazione -costituiscono una valida alternativaai tradizionali sistemi a combu-stione.Oltre a contribuire al raggiungi-

mento degli obiettivi di efficienzaenergetica e di riduzione delle emis-sioni nocive, hanno il vantaggio diimpiegare per il loro funzionamentocirca il 75% di energie rinnovabili,qualunque sia la sorgente termicautilizzata, aria, acqua o suolo”.Co.Aer ha fatto uno studio sui si-

stemi di climatizzazione dal qualeemerge che, ipotizzando che il 30%della domanda di servizio vengasoddisfatta con sistemi a pompa dicalore a ciclo annuale (un unico im-pianto per il riscaldamento e il con-dizionamento), sarebbe possibile ri-durre i consumi di energia primariadi circa 4,6 milioni di tonnellate equi-valenti di petrolio (Mtep), con un de-cremento del 23% dei consumi com-plessivi, pari a circa 10,5 milioni ditonnellate di CO2 evitate.Secondo il geologo Gabriele Ce-

sari del consorzio GeoNet l'igno-ranza (in senso stretto) di molti pro-gettisti e installatori, la scarsaconoscenza del sistema da parte deicommittenti (poco informati daparte dei progettisti), la mancanzadi standard di riferimento e di incen-tivi ancora tengono al palo lo svi-luppo di tale mercato in Italia.

CLIMATIZZAZIONE • IL CASO IKEA

Fa parte della policy azien-dale di IKEA ridurre le emis-sioni di gas a effetto serraprodotte con le proprie atti-vità.Per farlo l’azienda sve-

dese, specializzata nella ven-dita di mobili e oggetti d’arre-damento, con 258 centri in 37paesi, si impegna attivamentein ogni aspetto della catenadi produzione, dalla selezionedelle materie al fine ciclo divita del prodotto, compresal’attenzione all’impatto deipropri insediamenti indu-striali.Rientra in questa strategia

l’impiego della geotermia perla climatizzazione degli stabi-limenti italiani.

Dopo lo stabilimento diCorsico in provincia di Mi-lano, anche per il megastoredi Uguzzolo, in prossimità diParma, è stato adottato un si-stema riscaldamento e clima-tizzazione di tipo geotermicobasato su sonde e pompe dicalore. Con un risparmio diduemila barili di petrolio al-l’anno e con un potenziale no-minale di 1, 2 Mw termici e al-trettanti frigoriferi, l’impiantodi Parma si candida ad essereuno dei più grandi sistemigeotermici presenti in Eu-ropa.Il sistema, realizzato in sei

mesi da Ground-Heat Sy-stems International per contodella multinazionale, impiega

L'utilizzo dell’energia ricavata dal caloreterrestre potrebbe essere esteso per usi direttiin gran parte del territorio nazionale

Nuove tecnologie per aumentaresfruttamento e efficienza energetica

La geotermia per il riscaldamentoe la climatizzazione

213 geosonde situate sotto ilparcheggio esterno che rag-giungono una profondità di146 metri.Nella realizzazione dell’im-

pianto sono state utilizzatetecnologie innovative di per-forazione del suolo studiatein modo da garantire il rispri-stino della continuità arealedei livelli argillosi che isolanoi vasi acquiferi sotterranei,evitando così di interferiresulla falda.

CLIMATIZZAZIONE • RISPARMIO

Le tecnologie geotermicheche garantiscono il riscalda-mento in inverno, il raffresca-mento e la produzione di ac-qua calda sanitaria in estate,sono parte integrante del pro-getto di edilizia residenzialedel complesso di Sanpaolino(provincia di Brescia).Il villaggio di 52 case, è

stato realizzato nell’ambitodel progetto Bird (Bioarchi-tettura, inclusione, residenzae domotica) promosso da Re-gione Lombardia, Aler di Bre-scia e Comune di Brescia perrispondere alle esigenze abi-tative degli anziani.Il sistema è basato su un

parco di 86 speciali sonde aservizio di 3 centrali geoter-

miche, per una potenza ter-mica di 113,4 kWp e 290.531kWh di energia prodotta an-nualmente.Le sonde a spirale impie-

gate, capaci di abbattere del50% il costo di installazione,sono un prodotto brevettatodi Energy Resources, che harealizzato l’impianto.L’impiego di energia geo-

termica nel complesso di San-Paolino, non solo evita ognianno l'immissione in atmo-sfera di 75 tonnellate di ani-dride carbonica, grazie all’ab-binamento con il fotovoltaico,ma genera risparmi energeticifino al 75% rispetto ai sistemitradizionali, che equivale adun risparmio annuo stimato

A Brescia abitazioni per anzianiinnovative ed efficienti

in circa 17.500 euro, pari 250euro per alloggio.Il sistema beneficia inoltre

degli incentivi del ContoEnergia per il fotovoltaico,aumentati del 30% grazie al-l'abbinamento con il geoter-mico. Scompare dunque nonsolo la bolletta del riscalda-mento, ma non è più necessa-rio l’allacciamento alla retegas (né la canna fumaria),con vantaggi anche per la si-curezza.

GEOTERMIA

In Svizzera circa il 95%delle nuove abitazioniè climatizzata con pompadi calore (aria/acqua/suolo)

“Le pompe di calore a ciclo an-nuale e i diversi tipi di impianti diclimatizzazione con esse realizza-bili – ha dichiarato Bruno Bellò, Pre-sidente Co.Aer/ANIMA, Associa-zione Costruttori apparecchiatureed impianti aeraulici parte della Fe-derazione delle Associazioni Nazio-nali dell'Industria Meccanica Variaed Affine, in occasione della firmaprotocollo di intesa con Enel per lo

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Competitività

Dati allarmanti dalle città:in crescita i fattori inquinanti

INQUINAMENTO • POLVERI SOTTILI

cenna ad essere considerato in ma-niera strutturale. L’ultimo rapportodi Legambiente, “Mal d’aria di città2011” basato sul monitoraggio dellesostanze in tempo reale stila unaclassifica dei capoluoghi di provin-cia con più alto tasso di polveri sot-tili: nel 2010 sono stati 48 i capoluo-ghi di provincia fuorilegge per ilsuperamento dei limiti delle perico-lose polveri sottili.Lo scorso anno, in 21 città, i giorni

fuori limite sono stati oltre 70, più deldoppio ammesso dalla normativa. Ai

primi posti per Pm10 Torino e Frosi-none con 134 e 108 superamenti. Se-guono Asti (98), Lucca (97), Ancona(96) e Napoli (35). Maglia nera allaPianura Padana, dove si sono con-centrati 30 dei 48 capoluoghi fuori-legge. Livelli d’inquinamento elevati,e sostanzialmente invariati rispettoagli anni precedenti, anche per gli os-sidi di azoto e i microinquinanticome il benzo(a)pirene, potente can-cerogeno presente anche in città in-dustriali come Trieste e Taranto o al-tre in cui il traffico è il principaleresponsabile dell’inquinamentocome Padova, Milano e Torino. Unasituazione confermata dai dati del-l’Agenzia Europea per l’Ambiente,

che riporta ai primi posti della classi-fica delle città più inquinate Torino,Brescia e Milano, precedute solo daPlovdiv, in Bulgaria.Dall’Europa, che da due anni

esorta il nostro governo a rispettarei limiti imposti dalla normativa co-munitaria, è arrivato, inoltre, un mo-nito formale. Lo scorso novembre laCommissione europea ha deferitol’Italia presso la Corte di giustiziaper non aver rispettato la direttivasulla qualità dell’aria.Bruxelles contesta al nostro

Paese la mancanza di un piano na-zionale d’interventi concreti, miratia migliorare la qualità dell’aria nellecittà italiane, nonostante il governoitaliano abbia approvato, ad agostoscorso, il Decreto legislativo n.155/2010 in recepimento della Diret-tiva in materia di qualità dell’aria. Unprovvedimento che, se da una parte,introduce nuovi limiti, dall’altra giu-stifica la mancanza d’interventi di ri-duzione dell’inquinamento in casodi costi sproporzionati. Ormai il pro-blema è troppo imponente per es-sere sottaciuto. Urgono soluzioni an-che a livello locale.

Nel 2010 ben 48 capoluoghidi provincia fuorileggeper il superamento dei limitidelle polveri sottili

Le polveri sottili sono un mix disostanze cosiddette antropichee di sostanze naturali. Alle prime

appartengono i prodotti di combu-stioni chimiche quali metalli, solfati,nitrati, ceneri, fibre di amianto, pol-veri di cemento e carbone; alle se-conde appartengono il polline, lespore, il sale marino, la terra alzatadal vento.Queste sostanze miscelate rap-

presentano una grave minaccia perla salute umana perché sarebberoresponsabili di patologie all’appa-rato respiratorio e cardio-circolato-rio. E tanto più sono sottili quantopiù sono dannose per la nostra sa-lute in quanto attraverso la respira-zione riescono ad entrare in profon-dità nell’organismo, arrivandoaddirittura a penetrare nelle cellule.Il tema è scabroso, le nostre cittàspeso sono sature di queste polveri,emesse per la maggior parte da au-tomobili, stabilimenti industriali einceneritori.La politica, nel breve periodo,

non è in condizione di affrontare ilproblema se non attraverso deiprovvedimenti tampone come iblocchi della mobilità cittadina. Leazioni a medio-lungo periodo nonsono ben viste dagli amministratorilocali perché non danno risultatinello spazio temporale della consi-liatura, così il problema non ac-

La questione della riduzione degli inqui-nanti non ha una soluzione univoca e certa.Senza dubbio ripensare il nostro stile divita in termini più ecosostenibili darebbeun contributo importante.Di seguito ci siamo divertiti a riportare

una rassegna di proposte e interventi perridurre l’inquinamento atmosferico nellearee urbane.Una prima proposta proviene da Gian

Primo Quagliano, direttore del Centro StudiPromotor, che suggerisce un metodo piut-tosto semplice: lavare le strade. Ebbene sì,perché il semplice gesto di bagnarel’asfalto può dare un contributo all’abbatti-mento del particolato nell’atmosfera, in-fatti le polveri sottili si depositano sulsuolo e vengono sollevate e rimesse in cir-colo nell’aria che respiriamo dal vento odal traffico. Il lavaggio delle strade risolve-rebbe questo problema portando verso gliscarichi il particolato che si è depositato.Francesco Musso da Mazara del Vallo pro-pone di realizzare parcheggi fotovoltaiciper bici elettriche da noleggiare; il parcheg-gio funzionerebbe anche da stazione di ri-carica e l’energia prodotta in eccesso sa-rebbe al GSE dietro compenso monetario.Gabriele Casali propone di avviare una fi-liera industriale che si specializzi nella rea-lizzazione di un velomobile, cioe' un vei-colo leggero (30 kg) a propulsione ibridaumana/elettrica (pedalata assistita fino a

La città di Nottingham negli ultimi anniha sviluppato una politica di mobilità so-stenibile che ha convinto gli abitanti ad uti-lizzare il meno possibile la macchina, prefe-rendo mezzi alternativi, come i trasportipubblici, la bicicletta o, al limite, le propriegambe. La rete di autobus e tram è stataampliata, sono stati costruiti 50 kilometridi piste ciclabili, si è puntato sul commer-cio di prossimità, scoraggiando la realizza-zione dei grandi shopping-center nei sob-borghi.I tetti degli edifici pubblici di Città del

Messico, una delle capitali più inquinatedel mondo, fioriranno di giardini grazie aduna trovata dell'amministrazione che halanciato un programma per combattere ilsurriscaldamento globale. La metropoli hain programma di coprire il cemento dei9.300 metri quadri di "tetti pubblici" conprati e cespugli che assorbiranno l'anidridecarbonica.

25 km/h), completamente carenato (fibradi carbonio/vetro/kevlar), da utilizzare neicentri urbani. Finora abbiamo raccontatoalcune idee.Ora passiamo alle realizzazioni. Gli am-

ministratori della città di Vienna hanno rea-lizzato un quartiere, l'Autofrei Siedlung diNordmanngasse, un'area residenziale acirca 8 chilometri dal centro servita inmodo perfetto dai mezzi pubblici: le circa600 famiglie che abitano lì, al momentodella firma del contratto si sono impegnate

a non possedere un'auto propria, sce-gliendo così per gli spostamenti quotidianii mezzi pubblici, la bicicletta o i piedi. Il de-naro e lo spazio risparmiato grazie allamancata costruzione dei parcheggi può es-sere investito in migliore qualità residen-ziale, spazi verdi, servizi collettivi.Il Sindaco “eco-sostenibile”di Parigi,

Bertrand Delanoë, dal momento della suaelezione a primo cittadino di Parigi nel2001, ha dichiarato guerra al traffico e al-l'inquinamento. Fin da subito ha realizzatocorsie protette per gli autobus e reintro-dotto la linea tranviaria all'interno del ter-ritorio comunale mandata in pensione ne-gli anni '50. Nel luglio 2007 ha inauguratoun servizio di noleggio biciclette distri-buite in vari punti della città ed è di questigiorni invece la notizia che alcune zonedella Ville Lumière potrebbero essere off li-mits per le auto più inquinanti come SUV,jeep e fuoristrada vari.

Rassegna semiseriadi proposte per la riduzionedell’inquinamento

INQUINAMENTO • POSSIBILI RIMEDI

La questione dellariduzione degli inquinantinon ha una soluzioneunivoca e certa.Senza dubbio ripensareil nostro stile di vitain termini piùecosostenibili darebbeun contributo importante.Vienna,Parigi,Nottinghame Città del Messicoci stanno provando,a modo loro.

Il 98% delle aree urbaneitaliane supera la quantitàdi rumore consentita per leggeanche negli orari notturni.La località che presentai risultati più preoccupantiè Vicenza, seguita da Anconae Messina.La città veneta ha fattoregistrare il picco diinquinamento acusticoraggiungendo i 215db a frontedi un limite di 50db.L’inquinamento acusticoè considerato una delle causedel peggioramento dellaqualità della vita e incidesulla salute di almenoil 25% della popolazioneeuropea

INQUINAMENTO ACUSTICO

Secondo i dati del rapportoISTAT 2010, viene evidenziatoche il tasso di motorizzazionein Italia è tra i più altid'Europa con 600 autovettureogni mille abitanti, circail 22% in più della media UE.Nel rapporto si segnalala chiara tendenzaallo svecchiamento del parcocircolante con veicoli menoinquinanti e meno “assetati”di carburante.Secondo i dati dell'Istat,nel 2008 in media le autoEuro 4 sono state 173ogni mille abitanti, un valorepiù che quadruplicatorispetto al 2005

LE AUTO IN ITALIA

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tium hanno elaborato un progettolegato al microcredito nella Provin-cia di Pescara denominato PRO-VITA rivolto alle famiglie, ai gio-vani e a tutti coloro che sono arischio di esclusione sociale.

Il progetto ha le caratteristichetipiche di un sistema di microcre-dito: è un prestito di piccola en-tità, è solidale, non è supportatoda garanzie reali (bensì morali),prevede la restituzione del capi-tale attraverso un piano di rim-borso flessibile e con un tassod’interesse molto basso, capitaligarantiti dal Fondo di garanziacontro il rischio di insolvenza,presenza di una Rete di Centri diascolto presenti in modo capil-lare sul territorio con la funzionedi raccolta delle richieste e primavalutazione delle “Condizioni diaccesso al credito” come lo statodi “non bancabilità”, di effettivobisogno e la presenza di due Ga-ranti morali.

PROVITA non è elemosina,bensì è fiducia nelle possibilità,nelle capacità e nella fede dell’es-sere umano di riuscire ad uscirecon dignità dai momenti difficilidella propria vita.

Un fenomeno“straordinariamentevasto, vario e ricco.Insostituibile”

Così il Presidente dellaRepubblica Giorgio Napoli-tano definisce il volontariatonella 'Giornata internazio-nale del volontariato'.

È "insostituibile" per ilcontributo costante e terri-toriale a tutta la popola-zione, i volontari sono "puntidi riferimento e protagonistiattivi della nostra società ci-vile".

"Il volontariato - continuaGiorgio Napolitano nel suodiscorso- è una linfa vitaledella nostra convivenza e co-stituisce un elemento carat-terizzante e distintivo dellaqualità della nostra demo-crazia.

Abbiamo bisogno di que-sta grande scuola di solida-rietà che generosamenteproduce azioni, pratichequotidiane e progetti i qualirappresentano un contributoessenziale per la creazionedi un diffuso capitale sociale.

Proprio in questo mo-mento di particolari diffi-coltà economiche - conclude- e' di fondamentale impor-tanza sostenere quell'uni-verso variegato di Onlus, diOrganizzazioni Non Governa-tive, anche garantendo le ri-sorse necessarie"

L’IN

IZIA

TIV

A

VOLONTARIATO SAHARAWI

L’Emporio della solidarietà è ormai una realtàdella Città di Pescara e da alcuni mesi ha aperto ibattenti nei locali dell’ex quartiere uno in Via Ru-bicone nel Quartiere di San Donato a Pescara.

Allestito come un supermercato, innova il con-cetto di “fare la spesa” con la cassa alla quale ba-sterà consegnare la speciale tessera magneticache consentirà di fare la spesa senza tirare fuorisoldi dal portafoglio: «Vorremmo dare attraversoun segno concreto, una speranza alle persone ealle famiglie che vivono un disagio economico» -spiega Nicola Smigliani, responsabile del pro-getto.

Per il mondo della solidarietà si tratta di unavera e propria rivoluzione, che permetterà dicompiere un salto di qualità all’impegno quoti-diano di parrocchie, associazioni ma anche deiServizi sociali. «Con l’Emporio – illustra DonMarco Pagniello, direttore della Caritas dioce-sana-, daremo dignità alle persone, aiutando ilsoggetto o la famiglia a fare i conti con le proprieesigenze alimentari e di sussistenza, scegliendoresponsabilmente i prodotti e venendo coinvoltiin un percorso di graduale uscita dal disagio eco-nomico».

E’ importante che il territorio tutto, in una garadi solidarietà verso le famiglie in difficoltà, facciaproprio il progetto cercando di aggregare un nu-mero sempre maggiore di sponsor solidali.

L’Emporio non sarà una risposta totale ai bi-sogni alimentari delle famiglie in difficoltà dellanostra diocesi, ma vuole piuttosto essere una te-stimonianza concreta affinché non sia mai persodi vista il valore dell'accoglienza, della solida-rietà, della gratuità, ma anche della promozioneumana.

PROGETTO ALBANIA

Siticibo è un’iniziativanata a Milano nel dicembre2003 con la finalità di recupe-rare il cibo invenduto damense aziendali, ospedali, re-fettori scolastici, hotel, etc. edonarlo ai numerosi enti ca-ritativi che si occupano di of-frire gratuitamente pasti aipoveri.

Siticibo raccoglie cibo cu-cinato ma non servito, ali-menti freschi come frutta everdura, pane e dolci che nelgiro di poche ore vengonoconsegnati e consumatipresso gli enti riceventi.

Il servizio viene effettuatoattraverso una rete logisticadi furgoni attrezzati che tra-sferiscono le eccedenze ali-mentari laddove il bisogno èpiù urgente.

Le procedure di sicurezzaalimentare, di cui l'organizza-zione si è dotata, garanti-scono l'igiene degli alimentiritirati assicurandone l'inte-grità e l'appetibilità.

Tali procedure, costruiteanche grazie alle competenzedei partner donatori di cibo,coinvolgono tutti i soggettidella filiera: soggetti dona-tori, personale Siticibo, enticaritativi riceventi.

SITICIBO

In questo tempo segnatoda crisi, violenza e nuoveguerre è necessaria unaChiesa aperta. Questa chiesa–comunione è quella che con-duce ad una cooperazione so-lidale e che si vuole realizzareattraverso il progetto “Vllaz-nia” (fratellanza) che impe-gna da tempo le organizza-zioni di solidarietà delle duesponde dell’Adriatico in ungemellaggio fatto di gesti con-creti, con uno scambio di op-portunità, prassi, servizi perla crescita delle realtà eccle-siali in campo e nel servizio aipoveri e agli esclusi.

Diverse le iniziative chehanno già coinvolto tutta larealtà diocesana pescaresecoordinate dall’Equipe Mon-dialità della Caritas.

Italiani solidalicon il popolodel SaharaOccidentale

Il muro di Berlino non èl’ultimo dei muri. Uno di que-sti, sorvegliato con le armiproprio come quello di Ber-lino, divide il popolo Saha-rawi dalle terre del SaharaOccidentale, costringendo gliuomini e le donne a rifugiarsiin campi profughi ospitatidall’Algeria sin dal 1975.

Da sempre il mondo delvolontariato italiano è statovicino al popolo Saharawi. Inparticolare la vicinanza simanifesta attraverso l’acco-glienza estiva dei bambiniprovenienti dai molti campiprofughi.

Ogni anno sono tantissimele associazioni e le famiglieche accolgono i piccoli, cre-ando un vero gemellaggio trapopoli.

Un pontetra spreco e povertà.A Milano si recuperail cibo invenduto

Emporio della Solidarietà:supermercato solidaleUna spesa responsabileper chi è in difficoltà

L’attuale crisi finanziaria e glistringenti criteri di “Basilea 2”hanno comportato una riduzionedei prestiti concessi dagli Istituti dicredito con un contraccolpo sullerealtà produttive locali che, da unaparte si sono viste togliere il cre-dito che abitualmente utilizzavanoper lavorare e, dall’altra, hanno as-sistito ad una contrazione del pro-prio mercato di riferimento.

Una situazione di questo tipo hacomportato una serie di effetti:l’aumento del ricorso della CassaIntegrazione Guadagni, la cessa-zione di numerose attività impren-ditoriali e i licenziamenti di giovanie degli “Over 50”.

Si tratta di una crisi dell’econo-mia reale e del mercato del lavoroche costringe intere famiglie aenormi sacrifici per far fronte allespese di prima necessità; siamo inpresenza di una nuova genera-zione di poveri che con estremadignità cercano di sopravvivere.

Per dare una risposta concretaalle persone in difficoltà la Fonda-zione Caritas della Diocesi di Pe-scara, in collaborazione con il Cen-tro di Ricerca UniversitarioLa.S.I.T. e il Centro di Ricerca Apru-

Provita, una risposta concretaalle vittime della crisi economica

LA PROPOSTA COINVOLGE ENTI LOCALI PUBBLICI E PRIVATI

Avviato il progetto di finanziamento per contribuire al miglioramentodelle condizioni sociali di vita della comunità

La sfidaper una chiesaaperta e incontro tendenza

Solidarietà

A sostegno del progettosi è organizzata unaserata di beneficienza,dando vita ad unConcerto di Natale nellachiesa dello SpiritoSanto di Pescara con laprestigiosa presenza delM°Mons. Marco Frisina,del Coro della Diocesi diRoma e dell’OrchestraFideles et Amati.Chiesa gremita in ogniordine di posto:autorità civili,anch’esse impegnatenel progetto, i primisostenitori di Provitainsieme al direttoredella Caritas e a quantihanno avuto il piaceredi assistere all’evento.

L’EVENTO IN CIFRE

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I summit internazionali spesso non rispettanole attese in termini di risultati però rappresentanoun momento straordinario per condividere sce-nari e prospettive.

Anche l’ultimo appuntamento sui cambiamenticlimatici di Cancun, in Messico, è stata un’occa-sione utile a tal fine. Il Pew Charitable Trusts, or-ganizzazione non governativa, ha analizzato sce-nari di sviluppo dinamico di energia elettrica dafonti rinnovabili per i prossimi dieci anni. Se-condo lo studio a livello mondiale nel periodo siprevede un investimento di 2,3 trilioni di dollaricon i mercati dell’est in consistente crescita. Perquanto riguarda l'Europa il settore potrebbe at-trarre 705 miliardi di dollari entro il 2020.

Tali numeri sono condizionati a politiche piùincisive nel sostenere il settore green: con le at-tuali timide politiche, invece, mette in evidenza ilrapporto, gli investimenti complessivi raggiunge-rebbero nel prossimo decennio solo 1.7 trilioni didollari. In altre parole, politiche forti produrreb-bero un valore supplementare di investimentipari a 546 miliardi di dollari.

In particolare l'enorme potenziale del fotovol-taico è inoltre legato alle caratteristiche geografi-che e di sviluppo mondiali. La capacità fotovol-taica nella fascia del sole compresa tra iltrentacinquesimo parallelo a nord e a sud, già nel2020 potrà raggiungere dai 60 ai 250 Gw, e dai 260ai 1100 nel 2030. I paesi di quell'area hanno ungrado di irradiazione solare eccezionalmente alto.Eppure ad oggi solo il 9% del fotovoltaico é pre-sente in quelle zone dove vive circa il 75% dellapopolazione mondiale con il 40% del consumoelettrico mondiale, destinato ad una rapidissimacrescita nei prossimi 20 anni.

MONDO

Sulla Terradue miliardidi persone senzaenergia elettrica

Due miliardi di persone,nel mondo, non hanno oggiaccesso all'energia elettrica.Di queste oltre 800 milioniabitano in Africa (40%), 750milioni in Asia (37% circa),mentre i restanti 450 milionivivono in America Latina(18%) e in percentuali minorinell'Europa dell'Est (3%) e inOceania (2%). I dati proven-gono da uno studio elabo-rato da Bernoni Professioni-sti Associati col supporto diEFrem, associazione formatada docenti, tecnici, e volon-tari impegnata nel campodell' energia alternativa neiPaesi in via di sviluppo.

Le energie da fonti rinno-vabili, in primis quella foto-voltaica, potrebbero soddi-sfare oltre il 50% delfabbisogno.

GIAPPONE

Con la crisimeno gas serra

In Giappone nell'ultimobiennio, e' stato compiuto untaglio del 5,7% delle emis-sioni di gas serra. A causadella debolezza dell'econo-mia globale, i livelli di CO2sono scesi infatti a 1.209 mi-liardi di tonnellate equiva-lenti, dopo il picco negativoraggiunto nel 2008, con 1.374milioni di tonnellate di CO2(+9% sul 1990-1991). I risul-tati sono in linea con leaspettative del mercato cheprevedevano una riduzioneannua del 5,6%, pari a 1.075miliardi di tonnellate di ani-dride carbonica.

SPAGNA

Il meteo favoriscel’elettricità verde

La Spagna chiude il 2010come leader del rinnovabile:il grande slancio dell' ''elettri-cità verde'', che ha fatto sod-disfare il 35% della domandaspagnola dal settore idroelet-trico, eolico e solare, e' do-vuto alle forti perturbazionimeteorologiche dell'ultimoanno. Nel 2010 l'energia eolicae' aumentata del 18,5% e co-

gradabile o carta. Chissà chenon ricompariranno alcunebuone abitudini del passato?Soddisfazione senza riserveda tutte le organizzazioni am-bientaliste che temevano unanuova proroga per l'entrata invigore del divieto.

debba avere la priorità equindi sia la prima cosa ad es-sere decisa".

Per individuare l'area dovecollocare il deposito di super-ficie delle scorie nucleari, maanche i siti degli otto impiantida 1.650 MW programmati dalgoverno, però "dobbiamoconvincere la popolazione -ha spiegato Lelli - dicendotutta la verità".

CINA

Nel desertosperimentazionedel caminosolare-eolico

Prima istallazione in Cina,nel deserto dei Gobi nellaMongolia interna, della spe-ciale centrale che impiegadelle serre nelle quali l’aria ri-scaldata è forzata ad incana-larsi in un cilindro cavo, allacui base sono poste turbineper la generazione di elettri-cità e sul cui lato una portaconsente l’accesso del ventoin maniera tale da integrareanche lo sfruttamento del-l’energia eolica che consentiràal sistema di funzionare anched’inverno quando le ore disole sono ridotte.

In questo modo, il sistemapuò funzionare 365 giorni al-l’anno tutto il giorno. L’obiet-tivo è quello di raggiungereuna potenza di 27,5 MW entroil 2013.

USA

È giapponeseil protocollodi ricarica veloceper l’auto elettrica

Il protocollo di ricarica ve-loce CHAdeMO (“CHArge deMOve”) nato dall’accordo traToyota, Nissan, Mitsubishi,Subaru e la società elettricaTepco (Tokyo Electric Power)entra negli USA.

Il sistema giapponese saràinstallato in Arizona, Califor-nia, Texas, Tennessee, Oregone Washington. Il progetto ri-chiederà un investimento to-tale di ben 230 milioni di dol-lari e sarà in grado di fornireun “pieno” fino all’80 percento della capacità del vei-colo in soli 30 minuti. Nel frat-tempo in Europa l’aziendaenergetica tedesca RWE e laDaimler hanno lanciato lostandard Isospina.

GIUSEPPE LELLI

Il mondo in breve

pre in media il 16% della do-manda energetica del Paese.Ma non solo. Le forti pioggehanno fatto aumentare la pro-duzione idroelettrica del 59%rispetto al 2009, mentre l'ener-gia solare e' in ritardo rispettoalle altre ''solo'' del 3%.

MONDO

L’Iranper la prima voltaalla Presidenzadell’OPEC

L'Iran ha ufficialmente as-sunto oggi per la prima voltadal 1975, la presidenza del-l'Opec, il "cartello" dei paesiproduttori di petrolio. L'Opecha sede a Vienna e attual-mente associa , dodici na-zioni. La presidenza è asse-gnata a rotazione, secondo ilcriterio dell'ordine alfabetico,agli stati dell'Organizzazioneche possono pertanto convo-care e ospitare vertici dei mi-nistri membri sempre al finedi coordinare le politiche pe-trolifere del "cartello". L'Iran -che fu tra i cinque paesi fon-datori dell'Organizzazione nel'60 - succede nella presidenzaall'Ecuador.

ITALIA

Euromobility:al nordle cittàpiù sostenibili

Venezia, Parma e Torinosalgono sul podio delle cittàpiù sostenibili; fra le primedieci ben quattro città emi-liane; Torino passa dalla tredi-cesima alla terza posizione;Milano si conferma al quintoposto; Roma arretra dal di-ciottesimo al ventesimo po-sto; al quattordicesimo po-sto, ma in discesa, arriva Bari,che si conferma prima cittàdel sud; le più insostenibilisono Siracusa e Sassari. Que-sta la fotografia scattata sullecittà più eco-mobili nelquarto rapporto sulla mobi-lità sostenibile in 50 città ita-liane redatto da Euromobilitycon il contributo di Assogasli-quidi e Consorzio Ecogas econ il patrocinio del ministerodell'Ambiente.

ITALIA

Stop alle bustedi plastica

Anno nuovo vita nuovaper i clienti dei negozi chevendono prodotti alimentari.Dall’inizio di gennaio del 2011botteghe, supermarket, mer-cati di strada, non potrannopiù consegnare la merce negli'shopper' di plastica che ver-ranno sostituiti da equivalentirealizzati in materiale biode-

L’Unep sta lavorando attiva-mente con il governo alge-rino per l’attuazione del pro-getto, che, secondo le stimeufficiali mira ad ospitare400.000 persone.

URUGUAY

Si puntasul mini-idro

Il governo uruguayano stavalutando la possibilità diistallare sul territorio un cen-tinaio di istallazioni mini-idroelettriche per combattereed attenuare gli effetti nega-tivi determinati dal cambia-mento climatico, migliorandoal contempo la possibilità diirrigare le colture.

Questo tipo di unitàavranno una capacità com-presa tra i due e i cinque me-gawatt. Combinando la gene-razione di energia elettricaalle funzioni di irrigazione deiterreni coltivati si cercherà difavorire il doppio obiettivoche, puntando alla sicurezzaalimentare, vuole garantirel’energia elettrica nelle areerurali.

MONDO

Popolazionemondiale oltrei sette miliardinel 2011

Verso la fine del 2011 la po-polazione mondiale sullaTerra supererà i sette miliardisecondo National GeographicDeutschland.

In questo modo la popola-zione mondiale sarà esatta-mente il doppio rispetto al1960. Oltre il 95% della cre-scita avviene nei Paesi in viadi sviluppo, e particolarmenteforte è l'aumento in Indiadove, se tutto continua se-condo in trend attuale, nel2030 ci saranno 1,6 miliardi dipersone, superando così an-che la Cina come numero diabitanti. Le stime attuali pre-vedono che nel 2050 sullaTerra ci saranno nove miliardidi abitanti.

ITALIA

Alla ricercadi un depositoper le scorienucleari

Un paese moderno deveavere un deposito per le sco-rie nucleari, che è la primacosa che deve essere decisaquando si parla di energia nu-cleare: lo ha detto il commis-sario dell'Enea, Giuseppe Lelliche ha auspicato una deci-sione in tal senso "entro po-chi mesi". "Diamo per scon-tato - ha detto il commissariodell'Enea - che il deposito

Scenari futurida CancunIl potenziale dell’energiapulita nei prossimi anni

ALGERIA

Boughzoulzero emission

La città di Boughzoul se-condo il governo algerinosarà il primo esempio almondo di centro urbano azero emissioni nette di gasserra. Realizzata a circa 200chilometri a sud di Algeri inuna zona praticamente disa-bitata, avrà i sistemi di tra-sporto che esclusivamenteutilizzano energia pulita,pubblica illuminazione aLED, edilizia verde e un si-stema di fornitura elettrica abase di fonti rinnovabili.

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ITALIA

Finanziamentiper il sostegnodel trasportodelle merci su ferro

Circa 7 milioni, per il finanzia-mento di interventi di sostegno deltrasporto combinato e trasbordatosu ferro e per gli investimenti delleimprese di autotrasporto di merci fi-nalizzati al miglioramento dell'im-patto ambientale e allo sviluppodella logistica.

Saranno ammessi ai finanzia-menti le imprese utenti di servizi ditrasporto ferroviario.

L'accesso ai contributi è subor-dinato all'effettuazione, su base an-nua, di almeno 48 coppie di trenicompleti e all'impegno a mante-nere lo stesso volume l’anno suc-cessivo.

ITALIA

Certificazionidi qualità per Enel

Enel Energia e Enel Servizio Elet-trico, le due societa' del Gruppo perla fornitura in Italia di energia rispet-tivamente sul Mercato Libero e sulMercato di Maggior Tutela, hannoconseguito la Certificazione ISO9001 degli standard di qualità delservizio offerto.

Enel Energia ha ottenuto la primaemissione del certificato UNI EN ISO9001:2008, mentre Enel ServizioElettrico ha invece ottenuto il rin-novo del certificato, all'ultima edi-zione della norma UNI EN ISO9001:2008. L'ambito di certificazioneè l'attività di relazione con il clienteattraverso i canali Punti Enel e Con-tact Center

Il mondo in breve

EUROPA

José Manuel Barroso:è necessarioaumentare l’efficienzaenergetica in UE

L'Europa va troppo piano sultema dell'efficienza energetica.

Lo ha denunciato il presidentedella Commissione europea, Jose'Manuel Barroso, nella prima confe-renza stampa del 2011 dedicata altema della crescita e della gover-nance economica. ''Lasciatemi direcon franchezza: mentre stiamo fa-cendo grossi passi avanti sul temadelle risorse rinnovabili, tanto cheora e' realistico pensare che riusci-remo a raggiungere l'obiettivo del20% nel 2020, non è così per il recu-pero di efficienza energetica chepure è di fatto la nostra miglior fontedi energia''.

CINA

Nuova tecnologiaper riutilizzarel’uranio giàprocessato

Secondo la televisione cineseCCTV, alcuni scienziati del Sol le-vante avrebbero sviluppato unanuova tecnologia per il riprocessa-mento del carburante nucleare, ca-pace di risolvere potenzialmente ilproblema di approvvigionamento ci-nese dell'uranio. Secondo i ricerca-tori cinesi le risorse di uranio cinesigià stoccate potranno essere riusateper altri 3000 anni. Attualmente inCina sono in funzione 12 reattori peruna capacità totale di 10,15 Gwatt dipotenza generata che dovrebberodiventare 40 Gwatt entro il 2020.

ITALIA

Porto Tollesi converte

Arriva l'ok del ministero dello Svi-luppo Economico per la conversionea carbone della centrale termoelet-trica di Enel a Porto Tolle. Con ilnuovo assetto la centrale potrà ope-rare con tre sezioni alimentate a car-bone e, parzialmente, a biomasse(contro le attuali quattro alimentatea olio combustibile denso, da 660MW elettrici ciascuna), per una po-tenza elettrica lorda nominale com-plessiva di 1.980 MW.

L'intervento comporta un investi-mento da parte dell'azienda pari acirca 2 miliardi di euro, i lavori po-tranno essere conclusi in sei anni.

EUROPA

Barroso:il Nabucco s’ha da fare

L'Unione europea fa pressing peravere da Turkmenistan e Azerbai-gian ''impegni concreti'' a favore delcosiddetto ''corridoio sud'' ed in par-ticolare del gasdotto Nabucco. Il pre-sidente della Commissione europea,Josè Manuel Barroso, ha annunciatoche insieme con il commissario perl'energia Guenther Oettinger si muo-verà proprio allo scopo di ''spingere''in tal senso. ''Credo che la sicurezzae la diversificazione dei nostri rifor-nimenti energetici - ha detto Barroso- siano una delle priorità strategichedell'Europa''.

AUSTRALIA

Come corronoqueste auto

Il veicolo a energia solare più ve-loce del mondo? Un'auto australianacon la stessa potenza di un tosta-pane che , dopo aver registrato inuna prova a cronometro 88 chilome-tri l'ora, ha superato il record prece-dente di quasi 10 chilometri. La So-lar Racer Sunswift IV è stataprogettata e costruita da docenti estudenti dell'Università del NuovoGalles del Sud, è alimentata da cellesolari al silicio e a piena velocità pro-duce circa 1.200 Watt, la stessa po-tenza di un tostapane.

JOSÈ MANUEL BARROSO

SVIZZERA

Solar Impulsepronto per i cieli europei

Il 2010 è stato l’anno della veritàper Solar Impulse, l'aereo che loscorso anno ha vinto la scommessadi volare di notte grazie alla solaenergia del sole. Il velivolo volutodallo svizzero Bertrand Piccard nonmira a trasportare passeggeri, bensìun messaggio: ''abbiamo dimostratoche con la tecnologia pulita si pos-sono vincere sfide che si credevanoimpossibili e che questo è possibilegià adesso''. Il 2011 sarà l’anno delleconferme: il velivolo partirà alla sfidadei cieli europei, mentre proseguiràla costruzione del nuovo aereo.

ITALIA

In provinciadi Salernoil comune riciclonedella Campania

Roccagloriosa, comune di circa1700 abitanti in provincia di Salerno,con il 93,6 % di raccolta differenziataè il ''Comune Riciclone Campano''2010. Al secondo posto Atena Lu-cana, sempre in provincia di Sa-lerno, con il 93,20% e medaglia dibronzo per il comune avellinese diChiusano San Domenico conl'85,11%. Complessivamente sono160 i comuni ricicloni campani chehanno superato il 50% di raccoltadifferenziata.

Tra i capoluoghi di Provincia lamaglia rosa spetta ad Avellino con61,57 % di raccolta differenziata, se-guita da Salerno con il 59,98%. TerzaCaserta con il 47,25%. Piu' indietroNapoli con il 18,53% e Beneventocon il 16,96.

Acqua ai privatie nucleare:nuova stagionedi referendum

La Corte costituzionale hadeliberato in relazione alle ri-chieste di ammissibilità deireferendum in materia di pri-vatizzazione dell'acqua edella costruzioni di nuovecentrali nucleari. I quesiti pro-posti dai comitati promotorierano in tutto cinque: quattrorelativi alla gestione degli ac-quedotti e uno sul ritorno del-l'atomo. Il verdetto della Con-sulta dà via libera a solo treproposte. A passare il vagliodi costituzionalità sono statiil quesito proposto per can-cellare le norme in materia di"determinazione della tariffadel servizio idrico integrato inbase all'adeguata remunera-zione del capitale investito" equello per cancellare lenorme sulle procedure di affi-damento con gara a privatidei servizi pubblici locali di ri-levanza economica fissate daldecreto Ronchi-Fitto.

Ad essere stati rigettati sonostati invece il quesito pro-mosso sullo stesso primo argo-mento da Antonio Di Pietro equello per abrogare le "normelimitatrici della gestione pub-blica del servizio idrico".

Ammesso, come detto, an-che il quesito promosso dal-l'Italia dei valori per cancel-lare circa 70 norme contenutenei provvedimenti che con ilgoverno Berlusconi hannoriaperto la strada a nuovecentrali nucleari. Si tratta diun quesito molto articolatoper abrogare la norma per la“realizzazione nel territorionazionale di impianti di pro-duzione di energia nucleare”.Gli altri punti toccati dai que-siti sul nucleare riguardano lalocalizzazione delle centrali,le procedura autorizzative ealtre norme che contengonodisposizioni strettamente fun-zionali al perseguimento degliimpegni internazionali e co-munitari dell’Italia, in partico-lare legati all’ambito di opera-tività del trattato Euratom.

18 • GREEN ECONOMY E SVILUPPO SOSTENIBILE • www.greenvoice.eu • febbraio 2011

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Confindustria:prioritàa efficienzaenergetica

Confindustria veste ipanni del decisore pubblico edelinea una proposta di poli-tica industriale a caratterenazionale con il “Piano straor-dinario per l'efficienza energe-tica”.

Questo piano potrebbe co-stituire un vero e proprio pila-stro per la green economy: at-tiverebbe in 10 anni 130miliardi di euro di investi-menti e 238,4 miliardi di eurodi nuova produzione indu-striale, creando 1.635.000nuovi occupati.

Richiederebbe 16,7 mi-liardi di euro di incentivi pub-blici in dieci anni, ma produr-rebbe un risparmio bensuperiore (25,6 miliardi dieuro risparmiati per la bol-letta energetica e di 5,2 mi-liardi di euro risparmiati per ilcosto delle emissioni di CO2evitate, attivando interventidi efficienza energetica innove settori: trasporti, motorie inverter, illuminazione, edi-lizia, caldaie a condensazione,pompe di calore, elettrodo-mestici, gruppi statici di con-tinuità, cogenerazione.

Purtroppo fino ad oggi nonsi rileva grande interesse in-torno alla proposta.

ITALIA ITALIA

La centrale tecnologica dell'ospedale sarà ilnucleo centrale del sistema di trigenerazione del“Progetto Udine”: sarà prodotta energia termica(centrale da 83,5 MW), frigorifera (30 MWf) edelettrica (9,7 MW).

L'energia prodotta sarà utilizzata principal-mente per le necessità dell'ospedale, mentreun'altra parte di calore verrà convogliata per il te-leriscaldamento cittadino: a beneficiare del riscal-damento distribuito attraverso una rete di tubilunga 13 chilometri saranno edifici esterni al-l'ospedale: l'Università, il Palamostre, il collegioTomadini, alcune scuole e anche una serie di edi-fici residenziali privati.

La rete del teleriscaldamento sarà gestita dal-l'utility Amga e porterà energia termica a 39grandi utenze.

Dopo la firma dell'accordo di programma, nel2006, le istituzioni hanno bandito una gara, vintada un'associazione temporanea d'impresa guidatadalla capogruppo Siram, da Rizzani De Eccher,Arco Lavori e Cooperativa Cpl Concordia.

L'associazione di imprese garantirà realizza-zione e gestione delle opere con una concessionetrentennale: la formula del Partnerariato PubblicoPrivato (PPP) prevista dal Codice dei Contratti(D.Lgs 163/06) è lo strumento per progetti di que-sto tipo.

A garantire gli investimenti è stato un pianodi Finanza di Progetto; secondo le previsionil'opera sarà realizzata con investimenti privati,che saranno remunerati attraverso il diritto aerogare, in concessione pluriennale, servizi dimanutenzione ed energetici all'ospedale in viaesclusiva.

ITALIA

Un rapporto diffuso dal-l’agenzia di stampa Xinhua hadefinito la Cina come il paesecon il più alto valore di po-tenza eolica istallata a livellomondiale.

Il primato avviene in se-guito all’attivazione di 16 GWnell’anno passato che hannofatto raggiungere una po-tenza istallata di 41,8 GW po-sizionandola davanti agliStati Uniti, che alla fine del2010 hanno dichiarato 40,2GW.

La relazione non ha peròspecificato quanta capacitàenergetica sia attualmente ingrado di essere immessa allarete di trasmissione e distri-buzione elettrica.

Alcuni parchi eolici cinesinel corso del 2010 hanno la-vorato a lungo al di sottodelle capacità a causa del-l’inadeguata rete di trasmis-sione che non è stata in gradodi accogliere l’energia pro-dotta dai nuovi impianti atti-vati dove in numerosi casinon è stato possibile azionarele turbine già dal primogiorno di attività del parco.Per queste ragioni la Cina stalavorando all’implementa-zione della rete.

CINA

E' stata varata alla presenzadel ministro dello Sviluppoeconomico Paolo Romani edel ministro russo all'IndustriaViktor Khristenko, 'Rossita', lanave per il trasporto di mate-riali radioattivi derivanti dallosmantellamento dei sommer-gibili nucleari russi, il cuinome indica la cooperazionetra Russia (Ross) e Italia (Ita).La nave che ha un valore dicirca 70 milioni di euro è statarealizzata da Fincantieri nellostabilimento del Muggiano esarà utilizzata dalla societàrussa Atomflot, che fa capoall' Ente per l' energia atomicadella Federazione Russa Rosa-tom, per trasportare combu-stibile irraggiato.

Monte dei Paschidi Siena:le nuove filialiecologiche

Banca Monte dei Paschi hainiziato a progettare le sue fi-liali sia agendo sulla riduzionedei consumi energetici siacercando di minimizzare l'im-patto ambientale delle sue di-pendenze e del patrimonioimmobiliare strumentale ingenere.

Una delle prime realizza-zioni e' stata quella che ha vi-sto nascere e svilupparsi laprima filiale ecologica con unpiano di recupero dell'ex com-plesso rurale 'La Vigna', a Ca-stelnuovo Berardenga (Siena),un ex fienile abbandonato ri-strutturato nella logica green.

Questo, spiega il presi-dente del Gruppo GiuseppeMussari ''e' il futuro e noi dob-biamo cominciare a realiz-zarlo''.

Con 41,8 GWè recordper eolicoinstallato

L’ospedale al centrodel progettoProgetto Udineverso la trigenerazione

Fincantierivarata naveper materialiradioattivi

Il mondo in breve

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Apple e Google, Steve Jobs ed il ter-zetto Page-Brin-Schmidt, la Mela e laBig G, sono questi i nomi, sono queste

le aziende, sono queste le icone dei gigantiche dominano il mondo digitale contempo-raneo: Apple distribuisce l’hardware piùbello, accattivante e tecnologicamenteavanzato; Google fornisce i contenuti, ilsoftware ed il motore di ricerca “più cool”ed utilizzato; prima alla ricerca di una inte-grazione e collaborazione reciproca, oggirivali e duellanti per la conquista dei verisimboli dei nostri tempi, smartphone eweb tv, iOS e Apple TV vs Android e GoogleTV.

La dicotomia non finisce qui, anzi, le dueaziende cult offrono una interessante let-tura dei nostri tempi, tempi in cui magaril’ideologia politica ha perso mordente main cui “illuminate” aziende riescono a farpresa oltre i meri prodotti offerti; non è uncaso che Intelligent Life, supplemento tri-mestrale dell’Economist, abbia titolato“Appleism contro Googleism” proprio asottolineare come le due aziende siano

portatrici di una reale filosofia che si river-bera in stili di vita differenti ed in scelte,spesso ma non sempre, diametrali.

La parola d’ordine a Cupertino è “inte-grazione”, Apple è infatti un mondo chiusoe circoscritto ai suoi clienti, o dentro ofuori, senza vie di mezzo; la fedeltà al mar-chio ripaga il cliente con una usabilitàsenza confronti ed una perfetta integra-zione e sinergia tra tutti i gadget della casaed iPad, a patto, però, di aver anticipata-mente sborsato la cifra non propriamenteeconomica dei device con la Mela.

A Mountain View la logica dell’integra-zione lascia il posto alla “divinazione” dellalibertà: Google è un universo aperto, po-sato sulle fondamenta dell’ open source,che permette a tutti di penetrare all’internodel suo codice e di modificarlo secondo leproprie preferenze puntando sul valore ag-giunto di community; Google lascia i suoiclienti liberi di scegliere il prodotto chemaggiormente si confà alle proprie esi-genze, mettendogli a disposizione, ap-punto, gli strumenti di ricerca più avanzati,

il tutto senza alcun esborso finanziario maa discapito della privacy degli utenti minac-ciata dalla vendita dei propri indirizzi emaile gusti a pubblicitari, che, in sintesi, è ilmodo di far business dell’azienda.

Non sono però solo le differenze gli in-gredienti di questa saga giunta forse alloscontro finale, le due aziende hanno, in-fatti, anche parecchi elementi in comune:entrambe sono nate in California, nell’in-credibile fucina di tecnologia quale è la Si-licon Valley; sia Apple che Google hannouna logica aziendale che mira all’afferma-zione dei giovani e che spalanca le porte la-vorartive alle donne ed alla società multiet-nica; entrambe si distinguono per capiestremamente carismatici che hanno svi-luppato una cultura aziendale alternativa,quasi rivoluzionaria e ribelle, basata nonda ultimo su abbigliamento casual ed ar-redo minimalista ed ecocompatibile.

Non è distante il giorno in cui anche noiclienti dovremmo schierarci: “Appleisti” pro-feti dell’ordine, o “Googleisti” predicatoridella libertà e del caos che ne consegue?

Importante caso editoriale e amatissima operaletteraria, “La versione di Barney” di Mordecai Ri-chlelr approda sul grande schermo, grazie anchead una coproduzione italiana, in una riduzione ci-nematografica estremamente godibile ma chesconta l’ineluttabile confronto con il famoso ro-manzo: se va riconosciuto al regista Richard J. Le-wis lo sforzo di proporre un adattamento coe-rente nella trama e nel tono brillante dellascrittura di Richler,meno riuscita è la trasposi-zione del carattere “ingombrante”, irriverente epoliticamente scorretto di Barney Panofsky, inter-pretato da un perfetto Paul Giamatti, ottenendocome risultato un Barney mortificato nella sua ca-ratterizzazione yiddish e allineato alla schiera diprotagonisti-eroi che affollano il genere.

Grande assente della pellicola è l’espedientenarrativo utilizzato dallo scrittore canadese: Bar-ney Panofksy, incalzato dalla pubblicazione del ro-manzo in cui un ex detective lo accusa dell’omici-dio di Boogie, suo caro amico e promettentescrittore,decide di rispondere alle calunnie con lasua “versione” dei fatti,la versione di Barney,riper-correndo in questo modo una vita, la sua, raccon-tata con tutte le incertezze derivanti da unamemo-ria gradualmente compromessa e caratterizzata daalcool,Montecristo e da tre donne,le tre signore Pa-nofsky. L’attesa voce narrante risulta qui sacrifi-cata a favore di un racconto tessuto tra diversipiani temporali richiamati da lunghi e frequenti fla-shback che, pur rendendo la narrazione fluida,adun’analisi comparativa con il romanzo fa apparirela versione cinematografica eccessivamente sem-plicistica ed oggettiva,rimandando solamente al ti-tolo la reale natura soggettiva del racconto.

Ottime sono le interpretazioni degli attorispalla: l’amatissima terza signora Panofsky, Mi-riam,è interpretata dall’ex bondgirl RosamundPike che convince con una leggiadra recitazionerendendola vera luce femminile del film, offu-scata, si fa per dire, solo dalla superlativa pre-senza di Dustin Hoffman, perfettamente a suoagio nei panni dell’ironico padre poliziotto di Bar-ney. Da vedere.

Way of life

Apple vs Googlestoria di un imminenteimpatto frontale

GIGANTI • UNA VOLTA ERA MICROSOFT

Con l’ingresso nella telefonia di Google,Apple e la Big Gsono diventati competitori diretti:storia delle due più brillanti aziende contemporanee

INTERVISTALa buona tavola si con-ferma vera passione per moltiitaliani, ma quanto è green ilmondo gourmet?

Rivolgiamo a AlessandroBocchetti qualche domandaper capire quale sia lo statodell’arte della ristorazione ita-liana, non trascurando l’indi-cazione di alcune tavole ita-liane d’eccellenza attente allasostenibilità.

Green voice è un mensileche si occupa di ecologia edenergie rinnovabili. Nella ri-storazione italiana contem-poranea, quanto sono cen-trali le tematiche “green”?

Le tematiche Green sonosempre più centrali nel com-parto enogastronomico ita-liano. Nel vino, come nel cibo,è sempre più vivo l'interessedei produttori e consumatoriverso un prodotto che siasempre più non solo buono,ma anche “ambientalmente”corretto e figlio di una tradi-zione contadina rispettosadell'ambiente e del territorio.

È opinione condivisa cheun piatto riuscito nasca dalbinomio ottime materieprime - grandi tecniche,quanto spesso è sacrificata lasostenibilità su questo altare?

Credo sempre meno, si hasempre più consapevolezzache le tecniche siano solo unaparte (anche se importante)del processo e che la prove-nienza e l'eccellenza della ma-teria prima sia ugualmente im-portante. Tale concetto è

valido soprattutto in un paesecome il nostro che è una veraminiera di materie prime e sa-peri rurali sul cibo.

Quale o quali sono gli chefitaliani più attenti alla soste-nibilità ed all’eco-compatibi-lità delle loro proposte?

Ritengo che tutta la "nuovacucina italiana" sia molto at-tenta a tematiche come quelledella sostenibilità. C'è unanuova generazione di cuochiche si interroga sui prodotti,sulle materie prime e sulla ter-ritorialità dei propri piatti; chenon si limita ad acquistaremateria prima, ma sempre piùentra e collabora con produt-tori (spesso biologici o biodi-namici) entrando così inprima persona nel processoproduttivo. I nomi? Sono mol-teplici, ma i primi che mi sal-tano in mente sono Niko Ro-mito del Reale, NorbertNiederkofler a San Cassiano,Gennaro Esposito della Torredel Saracino, Massimo Bot-tura dell’Osteria La France-scana, il giovanissmo GiorgioParini del Povero Diavolo, mal'elenco potrebbe esseremolto lungo.

Se dovesse scegliere,quale piatto citerebbe come

emblema del “green” nel-l’alta ristorazione?

Il primo che mi salta inmente è la minestra di pastadi gragnano pesci di scoglio ecrostacei, della torre del sara-cino di Vico Equense, unpiatto che urla territorio, sa-pienza antica e rispetto delletradizioni, ma anche fre-schezza e modernità.

Cambiando prospettiva, iclienti ricercano nel piattotali tematiche?

I clienti sono sempre piùsensibili al tema del biologicoe del sostenibile, talvolta an-che inconsapevolmente, ricer-cando integrità e correttezzanei piatti.

Quali sono le tendenze ga-stronomiche per il 2011?

La tendenza mi appare si-mile alla moda e poco accon-cia ad un comparto antico eimportante come quello del-l'enogastronomia. Comunquecredo che sia sempre più per-cepibile una richiesta di so-stanza, di ricerca e rispettodel territorio, della stagionalitàe dei sapori precisi.

Una provocazione: tradi-zione o innovazione?

Né l'una né l'altra, solobuona cucina!

Alessandro Bocchetti èun noto giornalista enoga-stronomico che, dopo avercollaborato con le principalitestate editoriali di settore,oggi, oltre alla collabora-zione storica con il GamberoRosso di cui è una dellefirme di punta, coordina an-che il seguitissimo sito dienogastronomia www.scat-tidigusto.it fondato dal col-lega e giornalista VincenzoPagano.

CINEMA

È arrvato in italiaLaVersione di Barneyfilm tratto dall’omonimoromanzo di culto

Buona tavola e sostenibilitàLa ristorazione italiana è ecofriendly

A CURA DI ANDREA SPONZILLI

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C’erano una volta famiglie di arti-giani che si tramandavano le virtù dipadre in figlio; c’erano una volta gliistituti tecnici industriali che forma-vano ragazzi e li preparavano all’in-gresso nel mondo del lavoro;c’erano una volta i marchigiani, po-polo creativo e laborioso. O forsetutto questo c’è ancora.Mattia Gabarrini è un ragazzo con

i piedi per terra che dall’officina dicasa è arrivato a vendere le sue at-trezzature fitness sui mercati mon-diali. Prima ha iniziato a ripararle,poi a progettarle e realizzarle, ora fatutto ciò nello stabilimento di Seni-gallia, sede di Luxtrainer, dove sisvolgono tutte le fasi di sviluppo erealizzazione dei prodotti.L’azienda produce strumenti di

alta gamma destinati a chi desideraallestire un'area di training all'inse-gna della qualità e dell'italian de-sign. Capace di coniugare la sa-pienza artigianale con la piùavanzata tecnologia in prodottiunici, esclusivi nei dettagli, non piùsemplici macchine ma elementi diarredo e dal design unico e sofisti-cato.L’ambiente aziendale è positivo:

l’attenzione al benessere organizza-tivo, alla qualità, alla responsabilitàambientale e sociale sono cifre visi-bili al primo impatto.È proprio l’approccio green ciò

che interessa noi.Tutti i prodotti Luxtrainer sono

progettati e realizzati per durare alungo: i telai sono accompagnati dagaranzia a vita Limited LifetimeStructural Warranty a confermadella lunga durata ed affidabilitàdelle attrezzature; le vernici a pol-veri utilizzate in produzione sonosenza solventi chimici, selezionateed acquistate esclusivamente daiproduttori leader per qualità delprodotto e per l'attenzione che an-ch'essi dedicano all'impatto am-bientale; ricerca del minimo con-sumo di risorse ambientali intermini di materiali come cartone,plastica e legno: gli imballaggi deiprodotti sono accuratamente pro-gettati in termini di minimo ingom-bro e ri-usabilità.Dal punto di vista commerciale

Luxtrainer ha avviato relazioni com-merciali a diverse latitudini: si vadalle strutture ricettive quali hotel,

resort, country house e beauty farmche desiderano dedicare ai propriclienti una esclusiva area fitness adaziende e abitazioni private.Le chiavi del successo le tro-

viamo nella parole di Mattia: “daquando mi sono affacciato al mondodel lavoro, non c’è stato un giorno incui non ho sentito pronunciare in-torno a me la parola crisi , anzi forseproprio per questo la mia scelta im-prenditoriale sin dall’inizio è stataconsiderata da molti un salto nelbuio.Sicuramente negli ultimissimi

anni la battaglia sul mercato si èfatta più aspra, ma nel nostro seg-mento, costituito da consumatori at-tenti più alla qualità che al prezzoc’è stata una conferma del nostroposizionamento di nicchia che ci dif-ferenzia nettamente da qualsiasi al-tro marchio del fitness”.Ma non sono tutte rose e fiori:

oggi Mattia può parlare cosi, dopoanni di sacrifici e di lavoro duro, disoddisfazioni e di delusioni. Ma lavita dell’imprenditore è proprio que-sta. E non è da tutti.

A che età e perché hai cominciato l'at-tività?Il mio primo ordine di barre di acciaio

ad una ferramenta della zona è datato 15Marzo 2002. Avevo compiuto 20 anni dapoco e frequentavo il primo anno di inge-gneria, dopo aver ottenuto il diploma diperito industriale con specializzazionemeccanica. Dal principio la vita universita-ria non mi dava soddisfazioni: al ritornodalle lezioni, invece di studiare, mi diver-tivo nell’officina casalinga. Un giorno ripa-rai un attrezzo ginnico di un amico, poi ini-ziai a disegnare e a realizzare nuoviattrezzi. In quel momento è nata la vogliadi provarci per davvero, di affrontare ilmercato.

Perché il nome Luxtrainer?Quando realizzai il primo prototipo di

multistazione, un’isola dove allenare con-temporaneamente quattro persone in unospazio molto contenuto, invitai alcuni tito-lari e istruttori di palestre della zona. Laloro prima reazione fu: “ma ci vogliono iguanti per usarla?” tanto furono colpitidalla cura dei dettagli e dalle rifiniture dilusso del prodotto. Così decisi il nome Lux-trainer dall’unione di luxury e trainer, cioèle due parole che al meglio sintetizzano lanostra filosofia.

Chi ti affianca nelle scelte gestionali?La mia passione per la meccanica deriva

dal fatto che sono nato e cresciuto in unafamiglia di artigiani che da oltre venticin-que anni si occupa di costruzioni meccani-che. Ancora oggi mio padre è prodigo diconsigli nei miei confronti, utili a frenare lamia esuberanza.

Fino ad oggi più soddisfazioni o più de-lusioni?Molte volte le delusioni ti riportano re-

pentinamente con i piedi per terra mentrestai sognando; ma poi il bello è andareavanti finché non si inizia a vincere qualchebattaglia con se stessi, con il mercato e conchi non ci ha mai creduto.

Come vedi il futuro tuo e quello di Lux-trainer?Sul futuro sono ottimista, se mi guardo

indietro e ripenso a quante cose siamostati in grado di fare con i miei collabora-tori e a quante ce ne sono ancora da fare. Iprossimi traguardi sono ambiziosi, perciòdifficili, impegnativi, ma non impossibili. Èquesta la vita dell’imprenditore.

Mattia Gabarriniun artigianoal tempo dellaglobalizzazione

INTERVISTA

Il fitness marchigiano dall’officina domesticaai mercati internazionali nel giro di pochissimi anni

Bellezza e funzionalitàle chiavi del successodi Luxtrainer

Giovani talenti

Nome: Mattia GabarriniEtà: 29Nascita: SenigalliaResidenza: SenigalliaWeb: www.luxtrainer.com

Qualcosa di lui: 2000 - Diploma pressol'Istituto Tecnico Industriale Statale VitoVolterra di Ancona (specializzazionecapotecnico – meccanica) con la votazionedi 87/100;2002 - a soli 20 anni, abbandona gli studiper dedicarsi a tempo pieno allo sviluppo diuna propria gamma di attrezzature per ilfitness, che assumerà il nome Luxtrainer,oggi marchio registrato in oltre 30 paesi nelmondo.I suoi prodotti sono stati esposti nellemaggiori fiere dedicate al lusso e menzionatisu primarie riviste di lifestyle;2006 – entra nel Comitato GiovaniImprenditori di Confindustria di Ancona.2010 – riceve il Premio Cavalierato Giovanile– edizione Provincia di Ancona.Interessi: viaggiare in luoghi di mare, nelpoco tempo a disposizione

CARTA D’IDENTITÀ

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ILS

ON

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GG

IO @ From: Berenice Object: webText: la versione cartacea è ok ma dovete potenziare il web

@ From: Gianni Object: Fossili o nucleareText: credo che le rinnovabili potranno crescere fino ad un certo punto, ma nonsi può pensare che una nazione di 60 milioni di persone risolva la questionedella domanda energetica dalle fonti rinnovabili. La realtà è che bisogna sce-gliere tra fossili e nucleare. Questo è il tema vero. Bisognerebbe avere il co-raggio di dirlo alla gente.

@ From: Berenice Object: risparmio cartaText: una volta uno mi disse che i computer un giorno avrebbero preso il postodella carta usata per stampare.Chissà cosa direbbe ora quello stesso se sapesse che ogni giorno vengono stam-pate migliaia di pagine utilizzando proprio il computer, molte delle quali senzaalcun motivo, visto che il contenuto è già stato letto sullo schermo del PC, e inogni modo è comunque possibile rileggerlo, sempre sullo schermo del PC e nonsolo, in ogni momento e in ogni luogo.

@ From: Chiara 71 Object: acqua pubblicaText: Nonostante le azioni di mobilitazione dei cittadini attraverso email e pre-sidi in corso dal mese di Novembre, la regione Lombardia ha approvato unaproposta di legge che affida di fatto l'acqua al mercato e alle multinazionalipronte ad entrare nella gestione dell'acqua in Italia.

@ From: Ing. Ragni Object: politica energeticae industriale

Text: In Italia manca da decenni una seria politica energetica e industriale.Le scelte energetiche sono state dettate dall’emotività (referendum nucleare) odalla moda prevalente nell’opinione pubblica (benefici alle rinnovabili).Nel primo caso, il nucleare, l’Italia era all’avanguardia sia nella ricerca che nelletecnologie, aveva una filiera industriale che funzionava.Dall’oggi al domani è finito tutto e oggi scontiamo un ritardo che ci costeràcaro a tutti noi contribuenti e dovremo affidarci a industrie straniere.Nel secondo caso, le rinnovabili, i governi che si sono succeduti hanno decisodi dare un forte impulso allo sviluppo della produzione energetica dalle rinno-vabili. Anche in questo caso i benefici andranno a tedeschi e cinesi che hannouna forteindustria manifatturiera specializzata nel settore.È possibile che nessuno in Italia pensi in termini combinati la politica energe-tica con quella industriale?

Quale media preferisciper informarti?

@ To: Green Voice

Community

Un trend continuo che spo-sta utenti dai media tradizio-nali verso internet. Questo fe-nomeno però è differente aseconda delle latitudini: in Ita-lia l’utenza si sposta dalla ver-sione cartacea a quella webdella stessa testata; negli Sta-tes invece si affermano nuovicontenitori.In Italia, secondo la classi-

fica stilata da Alexa e i dati di-sponibili su Google Trend, LaRepubblica figura al nono po-sto tra i siti italiani più visitati(preceduta soltanto da coraz-zate come Google, Facebook,Yahoo, Wikipedia e Libero), eIl Corriere della Sera si attestainvece al dodicesimo posto.Negli States a luglio 2010 le

reti di blog Gawker Media e

I risultati del sondaggio condotto fra i lettorimettono in evidenza cambiamenti diabitudini ormai affermati tra i fruitori diinformazioni.

Huffington Post hanno bat-tuto ogni altro giornale nelmese di luglio, ad eccezionedel New York Times.Questi dati (raccolti da

comScore) spingono il diret-tore del gruppo Gawker NickDenton ad affermare che peril suo network la vera sfidanon è più con i giornali tradi-zionali ma con le altre formedi informazione.La stessa considerazione

potrebbe aver spinto proprioil New York Times a ripensarele proprie forme distributive:il direttore Arthur Sulzbergerha dichiarato che in futuro latestata potrebbe non averepiù un supporto fisico.

radio

carta stampatainternet50%

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20%

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televisione

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