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WWW.VOCEISONTINA.EU 6 giugno 2015 - Euro 1,00 Anno LI - Numero 22 Poste Italiane s.p.a. | Spedizione in Abbonamento Postale | D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1, NE/PD | tassa riscossa/taxe perçue/Padova Società 3 Immigrazione ed Europa D ove finiranno 85mila profughi dopo il ricollocamento dei 40mila previsti dagli accordi? Società 4 Scuola e multiculturalità S ono 510 le scuole che hanno più del 50 per cento di alunni figli di genitori che non sono nati nel nostro Paese Duino 18 Mattarella ricorda l’amico Belci I l Presidente ha scoperto un targa commemorativa dell’onorevole al Collegio del Mondo Unito Pastorale giovanile 9 Contro ogni tipo di "muro" L e testimonianze dei giovani che hanno partecipato alla Veglia di Pentecoste tenutasi a Gradisca EDITORIALE Figli di un unico Dio di Mauro Ungaro n viaggio di pace. Per aiutare i popoli del Vecchio Continente in quel cammino di riconciliazione che il U trascorrere del tempo non può considerare scontato. In questo fine settimana papa Francesco si fa pellegrino a Sarajevo, nel cuore di Grazie Zelatrici Da lunedì 15 a mercoledì 17 giugno la parrocchia di S. Nicolò a Monfalcone ospiterà la Tre Giorni cui sono invitati i rappresentanti dei consigli pastorali parrocchiali, i sacerdoti, i diaconi ed i religiosi Centri estivi 14 e 20 Le possibilità offerte dalle parrocchie nel territorio diocesano Cervignano 16 Preoccupante degrado per il mosaico di S.Michele Cormons 23 Una mostra sulla "guerra in casa" nel 1915 quei Balcani che hanno segnato in maniera tragica l’ultimo secolo di storia europea. Ennesima tappa di un percorso che impedisce ad ogni credente - e quindi ad ognuno di noi - di dire "A me che importa?" imponendogli di farsi carico del fratello vittima della follia della guerra, a qualunque latitudine e per qualunque motivo essa si combatta. Nei Balcani, un secolo fa, scoppiò la scintilla da cui divampò una guerra che fu "grande" innanzitutto per il numero di morti causati: un’"inutile strage" capace di annientare un’intera generazione di giovani. La sua conclusione non fu l’inizio di un periodo di pace ma gettò il seme per un altro conflitto mondiale devastante con conseguenze di cui noi ancora patiamo gli esiti. Nei Balcani, 25 anni fa, in seguito allo sfaldamento di quel mosaico che fu la Yugoslavia - e che solo la personalità di Tito aveva saputo tenere insieme - si combatté una guerra fratricida. Proprio Sarajevo fu uno dei simboli più tragici di quei giorni; di un tempo in cui i governi d’Europa, bloccati dai veti incrociati e dai rispettivi interessi, troppo a lungo volsero lo sguardo altrove. Fu lo stesso Giovanni Paolo II a denunciare questo atteggiamento pilatesco, durante la storica messa celebrata nello stadio della città bosniaca nell’aprile del 1997: "L’Europa a questo conflitto vi ha preso parte come testimone. Ma dobbiamo domandarci: testimone sempre pienamente responsabile? Non si può eludere questa domanda. Occorre che gli statisti, i politici, i militari, gli studiosi e gli uomini di cultura cerchino di darvi una risposta". continua a pagina 3 Speciale Seminario a pag. 7-8

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WWW.VOCEISONTINA.EU 6 giugno 2015 - Euro 1,00Anno LI - Numero 22

Poste Italiane s.p.a. | Spedizione in Abbonamento Postale |D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1,NE/PD | tassa riscossa/taxe perçue/Padova

Società 3Immigrazioneed Europa

Dove finiranno85mila profughi

dopo ilricollocamento dei40mila previsti dagliaccordi?

Società 4Scuolae multiculturalità

Sono 510 le scuoleche hanno più del

50 per cento di alunnifigli di genitori chenon sono nati nelnostro Paese

Duino 18Mattarella ricordal’amico Belci

Il Presidente hascoperto un targa

commemorativadell’onorevole alCollegio del MondoUnito

Pastorale giovanile 9Contro ognitipo di "muro"

Le testimonianzedei giovani che

hanno partecipatoalla Veglia diPentecoste tenutasi aGradisca

EDITORIALEFigli di un unico Diodi Mauro Ungaro

n viaggio di pace. Per aiutare ipopoli del Vecchio Continentein quel cammino diriconciliazione che ilU

trascorrere del tempo non puòconsiderare scontato.In questo fine settimana papa Francescosi fa pellegrino a Sarajevo, nel cuore di

Grazie ZelatriciDa lunedì 15 a mercoledì 17 giugno

la parrocchia di S. Nicolò a Monfalconeospiterà la Tre Giorni

cui sono invitati i rappresentantidei consigli pastorali parrocchiali, i sacerdoti,

i diaconi ed i religiosi

Centri estivi 14 e 20

Le possibilità offertedalle parrocchie nelterritorio diocesano

Cervignano 16

Preoccupante degradoper il mosaicodi S.Michele

Cormons 23

Una mostra sulla"guerra in casa"nel 1915

quei Balcani che hanno segnato inmaniera tragica l’ultimo secolo di storiaeuropea. Ennesima tappa di un percorsoche impedisce ad ogni credente - e quindiad ognuno di noi - di dire "A me cheimporta?" imponendogli di farsi caricodel fratello vittima della follia dellaguerra, a qualunque latitudine e perqualunque motivo essa si combatta. Nei Balcani, un secolo fa, scoppiò lascintilla da cui divampò una guerra che fu"grande" innanzitutto per il numero dimorti causati: un’"inutile strage" capacedi annientare un’intera generazione di

giovani. La sua conclusione non fu l’iniziodi un periodo di pace ma gettò il seme perun altro conflitto mondiale devastantecon conseguenze di cui noi ancorapatiamo gli esiti.Nei Balcani, 25 anni fa, in seguito allosfaldamento di quel mosaico che fu laYugoslavia - e che solo la personalità diTito aveva saputo tenere insieme - sicombatté una guerra fratricida. ProprioSarajevo fu uno dei simboli più tragici diquei giorni; di un tempo in cui i governid’Europa, bloccati dai veti incrociati e dairispettivi interessi, troppo a lungo volsero

lo sguardo altrove. Fu lo stesso GiovanniPaolo II a denunciare questoatteggiamento pilatesco, durante lastorica messa celebrata nello stadio dellacittà bosniaca nell’aprile del 1997:"L’Europa a questo conflitto vi ha presoparte come testimone. Ma dobbiamodomandarci: testimone semprepienamente responsabile? Non si puòeludere questa domanda. Occorre che glistatisti, i politici, i militari, gli studiosi e gliuomini di cultura cerchino di darvi unarisposta".

continua a pagina 3

Speciale Seminario a pag. 7-8

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Sabato, 6 giugno 2015 3Società

L’Unione prevede il ricollocamento di 40 mila migranti giunti in Italia e Greciadopo il 15 aprile. Ma nelle strutture italiane il numero dei presenti è ben più alto

Dove finiranno 85 mila profughi?alvare rapidamentedelle vite umane eassicurare allepersone che hanno

bisogno di asilo una protezionenell’Ue, che si trovino in mare,sul territorio Ue o anche in unPaese terzo”. FedericaMogherini, Alto rappresentanteUe per la politica estera, haspiegato così l’obiettivocomplessivo delle misure sullemigrazioni che la Commissioneha delineato la scorsa settimana,completando l’Agenda delineatail 13 maggio scorso. Molteplici leazioni proposte, sulle quali devepronunciarsi il Consiglio deiministri dell’Unione il 15-16giugno, alla luce del parere delParlamento europeo.La materia è complessa, tantoche richiederà per alcuni aspettil’intervento del Consiglioeuropeo del 25-26 giugno.

40 mila profughi da ricollocareI documenti resi noti a Bruxellescomprendono anzitutto unmeccanismo di ricollocazione di40mila profughi provenienti daItalia e Grecia (i due Paesi piùesposti sul versantedell’accoglienza profughi) egiunti in questi Paesi dopo il 15aprile di quest’anno. Talemeccanismo di interventourgente, in applicazionedell’articolo 78 del Trattato sulfunzionamento dell’Unioneeuropea, viene applicato per laprima volta in assoluto. Laricollocazione riguarderà inlinea preminente persone cui èriconosciuto il diritto diprotezione internazionaleprovenienti da Eritrea e Siria. LaCommissione ha anche definitoil numero di persone chespetterà a ciascuno dei 23 StatiUe che partecipano al“meccanismo obbligatorio” (nesono esclusi ovviamente Italia eGrecia, nonché Regno Unito,Irlanda e Danimarca chegodono della clausola opt-out). Icriteri per la ripartizione sonoquattro: Pil, popolazione totale,

S“

disoccupazione, numero dirichiedenti asilo in quello Stato.Per fare alcuni esempi, laGermania dovrebbe farsi caricodi 8.763 persone, la Francia6.752, la Polonia 2.659,l’Ungheria 827 in tutto. Per ognipersona ospitata il Paesed’accoglienza riceverà 6 milaeuro. La Commissione ha messo apunto altri aspetti dell’Agendaper le migrazioni fra cui lareinstallazione di 20milapersone provenienti da Paesiterzi di cui è riconosciutal’urgenza di protezioneinternazionale; il piano d’azione

contro il traffico di migranti; lelinee direttrici per il rilevamentodelle impronte digitali di tutti imigranti in arrivo in Europa.

Scontento e preoccupazione Tra chi si occupadell’accoglienza dei migranti c’èperò scontento epreoccupazione abbastanzaunanime nei confronti dellaproposta Ue. Secondomonsignor Giancarlo Perego,direttore della FondazioneMigrantes, le quote previste nonaffrontano ancora il problema“in maniera condivisa erisolutiva”, mentre la scelta ditrasferire soprattutto eritrei esiriani è “discriminatoria” neiconfronti dei richiedenti asilo eriguarda solo “il 30% di chiarriva sulle coste delMediterraneo”. È auspicabilequindi “una riforma delRegolamento di Dublino”.“L’Europa - osserva monsignorPerego - non ha ancoraintenzione di rivedere il trattatodi Dublino 3 e quindi diaffrontare in manieracomplessiva la questione deirichiedenti asilo e di coloro cheattraversano il Mediterraneo”. Ildirettore di Migrantes giudica“positiva” l’estensione delleoperazioni di controllo esalvataggio dalle 30 migliaattuali alle 138 miglia dalle costeitaliane. Negativo è invece ilricollocamento di sole 40milapersone, di cui 24mila dall’Italia,che però “non riguarda gli85mila già presenti nelle nostrestrutture, quindi non risolve ilproblema attuale ma lo rimandanei prossimi due anni, senzaconoscere quale sarà il flusso dipersone previsto e senza tenerconto che potrebbero cambiarele rotte, anche via terra”.“Sappiamo già che oltre 50milapersone hanno attraversato ilconfine tra Turchia e Grecia - fanotare -. Questo rimetterebbetutto in discussione”.

Gianni Borsa e Patrizia Caiffa

“L’Europa - osserva monsignor Giancarlo

Perego, direttore nazionale di Migrantes-

non ha ancora intenzione di rivedere il trattato

di Dublino 3 e quindi diaffrontare in maniera

complessiva la questionedei richiedenti asilo e di coloro

che attraversano il Mediterraneo”

Un gruppo di sacerdoti di MilanoAlla scoperta dell’Isontino

✎L’EDITORIALE | di Mauro Ungaro

dalla prima

Furono gli anni dellapulizia etnica, dellamigrazione forzata dicentinaia di migliaia diuomini e di donne, dei campi diconcentramento, del genocidiodi civili inerti…Con fatica questa terra si èincamminata su un percorso dipace e di riconciliazione. Ma gli equilibri sono ancoratroppo precari. La stessa Bosnia- Erzegovina è un’invenzionediplomatica nata a tavolino pervolere delle grandi Potenze edimposta con gli Accordi diDayton senza tenere contodell’effettiva realtà umana estorica presente sul territorio.Per costruire il proprio futuro iBalcani hanno bisognodell’Europa. Di quell’Unione ilcui allargamento ha interessatosino ad oggi solo la Slovenia e la

Croazia fra i Paesi dellaexYugoslavia: una situazionerimasta in sospeso ma che dovrànecessariamente proseguire conil coinvolgimento innanzitutto

della Serbia. "Dobbiamo impegnarci adeducare le nuovegenerazioni - sottolineaval’anno scorso il vescovoausiliare di Sarajevo,

mons. Pero Sudar al convegnodei settimanali cattolici svoltosia Gorizia - a vivere con un altrospirito. Per noi cristiani significalo spirito del Vangelo chenell’incontro con gliappartenenti alle altre religioni oconvinzioni assume la formadella cultura del rispetto e dellacollaborazione per il benecomune. Ma questa cultura non èpossibile senza il reciprocoriconoscimento. Temo cheproprio questo manchi spessoalle Chiese ed alle religioni: noinel nostro intimo facciamodifficoltà a riconoscersi come figlidi un unico Dio".Un monito per i Balcani maanche per tutti noi.

Figlidi un unico Dio

HANNO "ANTICIPATO" DI QUALCHE GIORNO LA DATADELL’ANNIVERSARIO, PER POTERE RENDERE GRAZIE AL SIGNOREINSIEME AL VESCOVO CARLO CHE FU LORO COMPAGNO DIORDINAZIONE NEL GIUGNO DI 35 ANNI FA. UN GRUPPO DI SACERDOTIDELLA DIOCESI DI MILANO È GIUNTO NEI GIORNI SCORSI A GORIZIA.UN’OCCASIONE, CON LA GUIDA DEL PROF. MARCO PLESNICAR, PERSCOPRIRE LA COMPLESSITÀ DELLA NOSTRA TERRA ED I LUOGHI DOVESI CONSUMÒ LA TRAGEDIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE. NONSONO MANCATE SOSTE AL SANTUARIO DI BARBANA (ACCOLTI DALRETTORE, FRA STEFANO) ED AD AQUILEIA E GRADO, ACCOLTI DAMONS. CENTOMO E DA MONS. ZORZIN.

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Sabato, 6 giugno 20154 Società

Non chiamiamoli "studenti stranieri"

l Rapporto annuale Istat 2015mette in evidenza come nell’an-no scolastico 2013/14 è cresciu-ta leggermente la partecipazio-

ne al sistema scolastico, grazie ancheagli alunni stranieri: il tasso di scola-rità della fascia di età 14-18, calcola-to considerando solo gli iscritti allascuola secondaria di secondo grado,ha raggiunto infatti il 93,6% (era il93,1 l’anno precedente). E lievita la presenza di alunnistranieri (+2,1% rispetto all’anno precedente): sono ol-tre 800mila, il 9% della popolazione scolastica.“Dietro” questa notizia che viene dall’indagine statisti-ca, astratta e fatta di numeri, c’è una realtà molto con-creta fatta di volti e persone, di ragazzi e ragazze chetutti i giorni incrociano le loro quotidianità. Stranieri, eitaliani, insieme sui banchi di scuola. “Stranieri”, poinon è il termine esatto. Parlare di “alunni stranieri” èinfatti quantomeno improprio perché - lo dice VinicioOngini, esperto del ministero dell’Istruzione per lascuola multiculturale – “in maggioranza (51,7 per cen-to) si tratta di bambini nati in Italia che parlano italia-no e persino il dialetto locale”.Lo sanno bene le mamme che accompagnano i loro fi-gli a scuola, alle elementari, ad esempio. E più ancoralo sanno i coetanei, tra loro, condividendo con i com-pagni di ogni nazionalità non solo i banchi, ma anche i

Icampi di calcio, i parchi, gli oratori. L’integrazione pas-sa da qui. E cammina veloce, anche per chi non è natoin Italia, arriva già grandicello, con mille difficoltà. Ep-pure, il percorso scolastico, soprattutto nelle classi del-la primaria, diventa un’occasione straordinaria per l’in-serimento.In alcune Regioni e in speciali realtà ci sono scuole nel-le quali gli “stranieri” costituiscono addirittura la mag-gioranza. In particolare, in Italia sono 510 le scuole chehanno più del 50 per cento di tali alunni, e di queste al-meno 40 arrivano (e superano) all’80 per cento.A volte si è parlato di “scuole ghetto”, con polemicheproprio sulla forte presenza di alunni non italiani in al-cuni plessi, ritenuti per questo “svantaggiati”. Polemi-che spesso legate a realtà urbane importanti, grandi cit-tà e quartieri periferici. In realtà – è sempre Ongini aconfermarlo – la realtà delle scuole multiculturali è piùforte in provincia, nelle realtà piccole piuttosto che nel-

le metropoli.La “scommessa” della scuola – sempre – è quella di crea-re opportunità. Nel caso specifico, ad esempio, quella diintegrare le diversità e di valorizzare le risorse di cia-scuno. E proprio questa attenzione è finita sotto i ri-flettori nel primo incontro tra le “scuole multicultura-li” dei capoluoghi italiani, a Roma. Un’occasione perfare il punto su come l’immigrazione abbia cambiato lascuola e per confrontarsi sulle “buone pratiche”, suiprogetti, sulle difficoltà nei percorsi messi in atto pertrasformare contesti impegnativi e difficili in laborato-ri di inclusione e di crescita.Una “prima volta”, annotavano i media. C’è da augu-rarsi che non resti isolata: la condivisione, il confrontodi esperienze, la trasparenza dei percorsi – con i puntidi forza e di fragilità – fanno la ricchezza del sistema diistruzione. In altri termini, la Buona scuola.

Alberto Campoleoni

La multiculturalità nelle aule scolastiche

In Italia sono 510 le scuoleche hanno più del 50 per cento

di alunni figli di genitoriche non sono nati nel nostro Paese;

di queste almeno 40 arrivano(e superano) l’80 per cento

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Sabato, 6 giugno 2015 5Chiesa Locale

✎LAPAROLA DELLADOMENICA | di Mons. Paolo Nutarelli

Corpus Domini

elebriamo il misterodell’alleanza di Dio conl’umanità, un pro gettoprefigurato attraverso la

storia del popolo d’Israele e por-tato a compimento attraversola persona di Gesù Cristo. Nellostesso tempo la liturgia riflettesul senso della Comunità Cri-stiana, chiamata ad essere nelmondo testimone continuo del-la medesima alleanza. Il donoche Gesù fa di se stesso rimanepresente e comunicato attraver-so diversi segni, tra i quali perla vita cristiana occupa un ruo-lo determinante il memorialeeucaristico: qui, il sacramentodel suo sacrificio diventa op-portunità di comunione offertaa tutta l’umanità.Ecco, allora, l’importanza disoffermarci su alcuni passaggiche l’evangelista Marco propo-ne ai suoi lettori. La paginaevangelica di oggi, possiamo di-viderla in due “episodi” collega-ti tra loro:

Ci preparativi per celebrare la fe-sta di Pasqua e la cena pasqua-le vera e propria.Più volte viene usato il verbo“preparare” legato a questa ce-na che sarà fondamento di tut-ta la vita cristiana. Non si puòimprovvisare il dono di sé, senon una preparazione: Marcoci chiede di rileggere la vita diGesù come una preparazionealla Pasqua. Contemporanea-mente domanda a noi comestiamo vivendo la nostra espe-rienza di Fede: non si può im-provvisare la relazione con il Si-gnore! È necessario curare,prepararsi per capire e quindivivere la Fede nel Cristo.Nel rileggere la storia di Gesùemerge chiaramente come il Si-

gnore vive con consapevolezzal’avvicinarsi della sua passionee della sua morte: con estremalibertà si dona, consegnandosicon piena coscienza nelle manidegli uomini. Troppo spessoconfondiamo la Fede conl’emotività del momento, di-menticandoci la quotidianità el’impegno per vivere in modomaturo la relazione con Gesù.Nel secondo episodio la nostraattenzione viene “catturata”dalle parole di Gesù su pane sulvino. Non solo sono mistero che ren-dono presente la sua vita inmezzo a noi ma dicono il signi-ficato della sua morte e dellasua risurrezione. “Dare la vita” non vuol dire solo

L’alleanza di Dio con l’umanitàmorire per qualcuno, ma anzi-tutto “far vivere”, permettere chel’altro viva. Se non c’è questavolontà di vita per l’altro, nonserve neppure morire per lui.Nelle nostre celebrazioni euca-ristiche siamo chiamati esatta-mente a “fare questo in memo-ria” del Signore, dichiarando lastessa disponibilità a dare quel-la che vita che da Lui abbiamoricevuto.Il pane che mangiamo, il vinoche beviamo sono la vita di Cri-sto per noi! Ed è perché sonostato reso vivo da Lui che nonposso comunicare vita a chi mista accanto. È la forza della Santa Messa, è il“contagio” dell’amore speri-mentato e vissuto.

Dall’agenda dell’arcivescovo

Domenica 7 Giugno- 17.00 a Terzo di Aquileia, Chiesa diSan Biagio, celebrazione delsacramento della Confermazione per iragazzi di Terzo di Aquileia e SanMartino di Terzo.

Lunedì 8 Giugno- Brescia, riunione di redazione dellarivista "Quaderni di DirittoEcclesiale".

Martedì 9 Giugno- 10.00 in Arcivescovado, Consiglio deiVicari.- Nel pomeriggio visita alcune famiglienelle Parrocchie di Gradisca.

Mercoledì 10 Giugno- Dalle 9.30, in Arcivescovado, udienzelibere riservate ai soli sacerdoti.- 17.00, a Udine, riunione dei vescovidel Friuli Venezia Giulia.

Venerdì 12 Giugno- In mattinata, in Arcivescovado,udienze.

Domenica 14 Giugno- 11.00, a Monfalcone, nellaParrocchia di S. Nicolò, celebrazionedel sacramento della Confermazione.- 17.00 a Gradisca, Chiesa SS.Salvatore, celebrazione delsacramento della Confermazione.

✎FAQ - FREQUENTLYASKEDQUESTIONS | di Don Nicola Ban

el descrivere la pri-ma comunità cri-stiana di Gerusa-lemme gli Atti

degli Apostoli usano que-ste parole: "(I battezzati)erano perseveranti nell’insegna-mento degli apostoli e nella co-munione, nello spezzare il pane enelle preghiere. (…) Tutti i cre-denti stavano insieme e avevanoogni cosa in comune" (At2,42.44). Leggendo queste parole sembrache gli elementi costitutivi dellacomunità cristiana siano l’inse-gnamento degli apostoli, il pre-gare insieme, il celebrare l’euca-restia e la "comunione". Conquesto termine non si intendenon solo l’andare d’accordo, il fa-re la comunione, ma ci si riferi-sce anche alla condivisione deibeni materiali. Una fede che non andasse ad in-cidere in tutti gli ambiti della vi-

N ta, gestione delle propriefinanze comprese, nonavrebbe grande senso. Il momento in cui si fa co-munione con il Signore econ gli altri battezzati è

anche il momento opportuno percondividere in qualche modo ibeni. I soldi vengono raccolti al mo-mento della presentazione deidoni, ovvero quando vengonoportati all’altare il pane e il vinoche serviranno per la celebrazio-ne dell’eucarestia e che divente-ranno il Corpo e il Sangue di Cri-sto. In quel momento possonoessere portati all’altare anche al-tri doni che servono alla vita del-la comunità o che hanno un va-lore simbolico. Chiaramente la colletta che vie-ne fatta durante la celebrazionedell’eucarestia non è l’unico mo-mento in cui si esercita questaforma di "comunione".

Non è fuori luogo raccoglierei soldi durante la messa?

ZelatriciPubblichiamo le intenzioni di preghieraproposte dalle Zelatrici del Seminario per ilmese di giugno:

Per la santificazione dei sacerdoti. Possanovivere un’autentica fraternità tra di loro, conil vescovo e con i laici, essere in semplicitàprossimi alla gente e vivere il Vangelo congratitudine e bella testimonianza. Il Signoredoni a tutti loro la grazia della fedeltà.

Per il Papa e per la sua opera, per il suo altoministero apostolico e caritativo in tutto ilmondo. L’amore per la Chiesa universalepossa raggiungere tutta la terra attraverso leoffe te all’Obolo di San Pietro, per soccorrerele varie situazioni di povertà morali emateriali nella Chiesa e nel mondo.

Le nostre comunità siano scuola per unapastorale di comunione. Attraverso lapromozione delle relazioni e il fare insiemepossano crescere cristianamente. Nontemano di mettersi in gioco, di aprirsi allanovità, di lasciarsi coinvolgere a partiredall’ascolto e dalla gestione dei conflitti.

Aggiornamento per una psicologia di condivisione

ltre un centinaio di laici – enumerosi sacerdoti ereligiose - hanno aderito alterzo appuntamento del

ciclo di aggiornamento promossodal Centro pastorale diocesano afavore dei sacerdoti e dei laiciimpegnati nei consigli pastoraliparrocchiali. Nei due momenti – alla sera insiemenei locali della parrocchia di S.Nicolò a Monfalcone e il mattinoseguente con i soli sacerdoti nellesale della Comunità sacerdotale aGorizia - è stato affrontato il tema“Le condizioni che favoriscono illavorare insieme fra adulti”. Ha introdotto e guidato la riflessionecon paziente energia don AndreaPeruffo di Vicenza.La riflessione –alla luce anche dellemotivazioni teologiche e pastoralidei due precedenti incontri- haaiutato i presenti a mettere al centrodella riflessione comune e dellaricerca proprio gli atteggiamentitipici del lavorare insieme, i processipsicologici e sociologici, la

Ocomplessità della partecipazione e idiversi itinerari di crescita dellepersone e delle comunità.Altrettanto significativi –è statorimarcato- sono da considerarsi itempi di maturazione di taliprocessi, le esigenze dei gruppi, ilruolo dei leader, l’impegno per unapartecipazione veramentepartecipata nella quale sia possibileanche scegliere e motivare insieme ipassi per essere veramente partecipidi un programma condiviso,l’attenzione alle mediazioninecessarie e soprattutto le garanziedi crescita per la comunità cristiana.Ogni collaborazione, poi, tiene ingrande considerazione il territorio di

riferimento e l’ascolto delle persone;soprattutto dei silenzi che diventano“parlanti” proprio perché svelano lostato dei rapporti interpersonali e digruppo e la loro capacità diconvergere per la messa in pratica diazione educative.La capacità di dialogo tra adulti –infine- si configura con preciseesigenze che riguarda le competenzedelle persone, la loro crescitaspirituale, ma anche la capacità diinclusione in un progettoautenticamente comunitario esecondo la esigenza specifica dellacontinuità e della “collaborazioneattiva.”

R.B.

"Ogni collaborazionetiene in grandeconsiderazione il territorio di riferimento e l’ascolto delle persone"

Incontro con don Peruffo

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Ogni guerra è ancheun tempo opportuno

ggi ricordiamo dueanniversari, l’iniziodella prima e la finedella seconda guerra

mondiale. Ogni guerra ècertamente un grande disastroche provoca tante lacrime e tantiguai. D’altra parte ogni guerra èanche un ’kairos’, cioè un tempoopportuno: in ogni guerra c’è unseme piccolo di verità, una goccia di giustizia, unraggio di santità." Un approccio tutto biblico quello che il vescovo diKoper-Capodistria monsignor Jurij Bizjak ha intesodare alla riflessione omiletica durante lacelebrazione eucaristica che ha presieduto alsantuario di Monte santo in occasione delpellegrinaggio interdiocesano delle diocesi diGorizia e di Koper a conclusione del mese dimaggio. Insieme a lui oltre trecentocinquanta fedeli delleparrocchie limitrofe alle due diocesi, numerosisacerdoti e l’arcivescovo di Gorizia, mons. CarloRoberto Maria Redaelli."Anche la guerra - ha proseguito il vescovo dellavicina diocesi slovena - è tempo di purificazione didisinfestazione, tempo di penitenza e dicontrizione, tempo della ricerca della sobrietà e del

O"disincanto. Il Signore vuole che le passioni umanevengano allo scoperto e che gli uomini sappianorendersi conto sulla loro vera identità: come dellebestie", ha commentato riprendendo un testo delQoelet (3,18) che sta al cuore della riflessionebiblica appunto sulle guerre e sulla natura umana.La sensibilità del biblista è venuta alla luce con ilrealismo che è proprio del libro sacro e con l’invitoconclusivo "Possiamo essere grati ai nostripredecessori per le sofferenze ed i sacrifici con iquali ci hanno guadagnato i tempi tranquilli che noiviviamo e sperimentiamo. La nostra preghiera -haconcluso - si rivolge al Signore per la pace stabile eduratura. La Vergine Maria, regina della pace, pregaper noi" . I pellegrini delle due diocesi, accompagnati daalcuni sacerdoti, hanno ascoltato anche il salutoche l’arcivescovo mons. Redaelli ha rivolto a tutti:

"Ancora una volta le nostre chiese si fannopellegrine al santuario caro da secoli allepopolazioni che vivono lungo l’Isonzo, pregandoinsieme per il dono della pace e ricordando in modoparticolare i fratelli cristiani perseguitati; unendo lapreghiera per le vittime delle due guerre ma ancheper i fratelli cristiani perseguitati in tante parti delmondo e per quanti soffrono a causa di situazionianaloghe a causa delle guerre e delle ingiustizie.A conclusione del pellegrinaggio tutti i presentihanno sostato brevemente in preghiera - comeormai consolidata tradizione - davanti almonumento che da venti anni ormai ricordal’azione portata avanti dall’associazione "Concordiaet pax" e che intende porsi come significativatestimonianza di riconciliazione dopo le tragediedelle guerre del secolo ventesimo.

Renzo Boscarol

Annuale pellegrinaggio a diocesano

"Anche la guerra è tempo di purificazione di disinfestazione,tempo di penitenza e di contrizione,tempo della ricerca della sobrietà e del disincanto: il Signore vuoleche le passioni escano allo scoperto"

Affollato incontro a Gorizia col missionario nella Terra dei cedri

Il Paese sta vivendosoprattutto negli ultimianni una drammaticaemergenza umanitaria

n folto pubblico di amici e sostenitori delle missioni ha accolto la pre-senza a Gorizia di p. Damiano Puccini, sacerdote toscano da oltre undecennio missionario nel Libano per un incontro, promosso dal Centromissionario diocesano, unitamente alle associazioni "Centro Studium"

e "Terra Nuova".Dopo il saluto di don Franco Gismano, direttore del centro, il religioso, ora in-cardinato nel clero di rito maronita, ha saputo esporre con estrema chiarezzal’emergenza umanitaria che il piccolo paese mediorientale, da sempre labora-

Utorio di compresenze, sta vivendo so-prattutto negli ultimi anni. Dopo la gravissima crisi in Iraq e Si-ria, milioni di profughi, in gran par-te donne, vecchi e bambini, per lopiù cristiani ma non solo, hannocercato rifugio nel Libano per sfug-gire alla morte certa prospettata lorodal sedicente "Stato islamico". La storia di p. Damiano ha comun-que origini più remote che partonodal massacro di Damour, a sud diBeirut, perpetrato nel 1976 dai pro-fughi palestinesi a danno della po-polazione cristiano-maronita: apartire da allora, i cristiani soprav-vissuti seppero vincere la logicadell’odio e della vendetta in nomedel perdono e della carità; pur scac-ciati ritornarono, come poterono,

nel loro villaggio e si dedicarono all’as-sistenza dei parenti e degli amici dei lo-ro stessi aggressori, opponendo in modoquasi eroico la pace alla guerra, l’aiutoalla violenza. Poco a poco il loro esempio si è allarga-to e negli ultimi tempi è nata un’asso-ciazione, "Oui pour la vie" (Un "sì" perla vita) animata da p. Damiano, assie-me ad una schiera di libanesi cristiani emussulmani, dedita all’aiuto dei piùpoveri tra i poveri senza distinzione difede o nazionalità, offrendo loro sussidiconcreti ma soprattutto il proprio tem-po, un sorriso e tanta disponibilità.Tale messaggio, autenticamente evan-gelico, ha sortito effetti mirabili in luo-ghi dove la convivenza pacifica non è

sempre scontata: non sono mancate leconversioni alla fede cristiana. Piccolimiracoli quotidiani, ha spiegato p. Da-miano, agevolati da una fede radicata etemprata dalle asperità, incarnata dasanti come il monaco maronita Char-bel Makhlouf, canonizzato da papaPaolo VI nel 1977, il cui culto si statutt’ora diffondendo anche tra non cat-tolici e tra gli stessi mussulmani, ope-rando prodigiose guarigioni e conver-sioni. Al termine della liturgia eucaristica, ilvescovo Carlo si è unito ai presenti persalutare padre Damiano Puccini e con-dividere la sua testimonianza missio-naria.

M.P.

La testimonianza libanesedi padre Damiano Puccini

l personale di assistenzadell’Unitalsi, sarà presentedomenica 14 giugno al

Santuario di Barbana, per lasensibilizzazione delpellegrinaggio a Lourdes delprossimo mese di agosto conuna testimonianzaproponendo, per l’occasione,

anche delle bottiglie di olio conil ricavato del quale poteraiutare alla partecipazione delpellegrinaggio un giovane o unammalato. L’Unitalsi ringraziaanticipatamente il rettore FrateStefano per la grandedisponibilità e sensibilità.

IUnitalsi a Barbana

Azione Cattolica

■ Romans Expo... AcDomenica 31 maggio a Romans d’Isonzo,presso i locali della parrocchia, abbiamovissuto la tradizionale festa degliincontri, nella quale i bambini e ragazzidell’ACR della diocesi si sono datiappuntamento dopo un anno all’insegnadella scienza e della ricercadell’Invenzione più importante.Accompagnati dallo scienziato pazzo cheavevano conosciuto durante la festa dellaPace e altri cinque suoi colleghi, i ragazzihanno potuto sperimentare e scoprire lecaratteristiche e i talenti che fanno di lorodegli acierrini, discepoli alla scuola delMaestro ed in cammino con Cristo. Fidarsi,Ascoltare Mettersi in Relazione,Accogliere, e Portare Allegria, questi sonoi verbi che fanno di un bambino undiscepolo capace di testimoniare nelmondo Cristo. Come lo abbiamo scoperto?Giocando, confrontandoci, ascoltando laParola, facendo memoria del nostroBattesimo, abbiamo capito che il Signoreattraverso lo Spirito Santo ci ha donatomolto e solo mettendo a frutto quei donipotremo essere discepoli.Ciascun ragazzo, invenzione straordinariae unica, può essere a sua volta scienziato,capace di far conoscere come solo lafedeltà al Vangelo sa trasformare la vitanella più utile delle invenzioni, rendendociascuno protagonista del progettod’Amore che il Padre ha per ogni uomo.Pronti per il Tempo Estate Eccezionale, inmille avventure nei campi e nei centriestivi delle nostre parrocchie edassociazioni, gli acierrini continuano ognigiorno la sequela del Maestro!

L’equipe ACR diocesana

Sabato, 6 giugno 20156 Chiesa

Foto Sergio Marini

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Sabato, 6 giugno 20157 Speciale Seminario

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Sabato, 6 giugno 2015 9Speciale Pastorale Giovanile

l Vangelo della domenica di Pentecosteci ricorda che lo Spirito Santo è nostrocompagno di viaggio, ci aiuta a

riconoscere e a camminare con Gesù, ariconoscerlo. Lui, lo Spirito, ci guiderà "atutta la verità" dice il testo, quella veritàche ci insegna ad essere uniti, a

I

Creare ponti si può... bastaascoltare la voce dello spirito

riconoscerci figli dell’unico Dio. Sappiamoche lo Spirito Santo opera sui suoi,facendoli parlare lingue diverse macapendosi sul messaggio che andavanoproclamando: è un po’ il tema della vegliadi Pentecoste vissuta dai vari giovani chesabato 23 maggio si sono datiappuntamento alla Chiesa di San Valerianoa Gradisca per iniziare i lavori di gruppo elavorare su come è possibile abbattere imuri che ancora oggi troviamo nel mondo:l’ aiuto ci è dato proprio da quello SpiritoSanto che Gesù ci ha consegnato per poter

restare con noi. Anche se siamo su pianidiffe enti, possiamo capirci, dobbiamocapirci e accettarci. Se viviamo lasciandoloagire in noi, abbatteremo i muri dellaindiffe enza verso i fratelli, verso gliultimi, gli emarginati, verso chi chiedegiustizia, operando come vuole Gesù. Iltutto poi è convogliato alla Chiesa di SantoSpirito in Gradisca per concludersiportando le varie riflessioni, chiedendo ildono dello Spirito Santo per poter vivereciò che abbiamo raccolto, con la Vegliapresieduta dal nostro Arcivescovo.

Se viviamolasciandolo agire innoi, abbatteremo imuri dell’indifferenzaverso i fratelli

di Diego Toffoletti

Alcune testimonianze dei giovani che hanno partecipato sabato 23 maggioalla Veglia di pentecoste che quest’anno si è svolta nelle chiese di Gradisca

Contro ogni tipo di "muro"

Un legame forteEsiste un legame forte che giàci unisce, al di là di ogni divi-sione: è la testimonianza deicristiani, appartenenti a chie-se e tradizioni diverse, vittimedi persecuzioni e violenze so-lo a causa della fede che pro-fessano.È di questo che noi giovani sia-mo chiamati in questi tempi ariflettere e pregare, ed è nellaVeglia di Pentecoste che assie-me a giovani sacerdoti e laiciabbiamo sperimentato. Abbia-mo parlato spesso che ci vo-gliono ponti e non muri, pon-ti che ci collegano attraverso latecnologia, le diversità e le di-sabilità delle persone, ma an-che dei muri che spesse voltenascono nei nuclei famigliarie poi si espandono nei varigruppi di amicizie lasciandopoi largo alle depressioni nel

cuore e nell’anima. Queste si-tuazioni devono spingerci adunirci in un grande gesto dipreghiera verso Dio.La preghiera di invocazione al-lo Spirito Santo nella chiesa diSanto Spirito in Gradisca siasempre in tutti noi che abbia-mo partecipato a questa occa-sione, perchè nelle scelte dellavita ci sia un pensiero costan-te allo Spirito, e la Croce di Cri-sto non penda dal collo ma siapiantata e fortificata nel no-stro cuore. è stato significativoquando dal ponte della passe-rella abbiamo gettato nel fiu-me Isonzo i rami d’ulivo, se-gno anche di un ricordo ditanti giovani poco più grandidi noi che esattamente 100 an-ni prima perdevano le loro mi-sere vite a causa della GuerraMondiale, 100 anni dopo cisiamo ritrovati a pregare per la

pace nel mondo, perchè anco-ra è sotto torchio da danteguerre e da tanti morti inno-centi.Ci siamo poi trasferiti a piedinella Chiesa di Santo Spiritocercando di "costruire deiponti" con le persone che ave-vamo accanto. Esperienze cer-tamente uniche, e noi che era-vamo presenti dobbiamoessere forti e consapevoli diportare le nostre gioie nelloSpirito Santo a quanti sonolontani dalla Chiesa e da Dio.

Daniele

L’impegno persuperare gli ostacoliL’esperienza che ho fatto Sa-bato 23 maggio 2015 all’incon-tro dei giovani per la vaglia diPentecoste mi è servito moltoper la mia esperienza e la miafede.Questa giornata mi ha fattocapire che siamo tutti ugualinonostante la società di oggicrei dei muri tra le persone, in-vece si dovrebbero creare deiponti, creare molto più comu-nicazione, dialogo e rapportitra le persone.L’argomento di cui abbiamoparlato con il mio gruppo era ilmuro che si forma tra noi e lepersone disabili. Abbiamoparlato delle paralimpiadi , so-no le olimpiadi per i disabili, epoi ci siamo messi nei loropanni e nei panni delle loroguide.Abbiamo capito che anche sela loro vita non è molto facileloro mettono tutto il loro im-pegno per superare questoostacolo. Questo mi ha lascia-to senza parole, perchè ho ca-pito che tra noi e loro i più for-ti sono loro, con le loro

disabilità ci donano amore,forza, volontà e tanta dignità.

Letizia

Il segnodi pace nell’IsonzoSono molto contenta di averpartecipato alla veglia di Pen-tecoste organizzata dalla Pa-storale Giovanile. Il tema erafocalizzato sul fatto di non iso-larsi innalzando muri davantia sé, ma costruire ponti versogli altri. I vari tipi di muri daconsiderare erano: il murodello straniero, della disabili-tà, della tecnologia e dell’ap-parenza.Io ho partecipato al gruppoche si è occupato del murodella disabilità. E’ stato affron-tato il tema della disabilitànello sport, parlando delle Pa-ralimpiadi; per me è stato fan-

tastico pensare a come la disa-bilità non costituisce affattoun muro per molti atleti, il de-ficit fisico non è riuscito a fer-mare la loro volontà.Dopo la condivisione della ce-na siamo andati sul ponte cheunisce Gradisca e Sdraussinaper un momento suggestivo: èstato dato ad ognuno un ra-moscello d’ulivo, simbolo dipace, da gettare nell’Isonzopensando verso chi vorremmocostruire il nostro ponte inve-ce che un muro. Poi ci siamodiretti in processione con lecandele alla Chiesa di SantoSpirito, dove c’è stata la condi-visione delle riflessioni digruppo, l’ascolto delle letturee l’omelia del nostro arcive-scovo. E’ stata un’esperienzamolto bella e suggestiva chemi ha toccata emotivamente.

SabrinaFOTOSERVIZIO DI VERONICA RODEGHIERO

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ra una volta un ors; una volta… l’ors l’è cà, propi cumo!No manciavin ors, una volta; rivavin ta nestris plazzis cun cualchi fameadi int libara come l’ajar, che si la argagnava cussì: un da dita al sunava, untamburel o alc di altri, e l’ors balava.

Ors domeât par spetacul; spetacul pa int, no par lui, che gi rompevin lidevoziôns, cuant che la sô natura era di cori libar par boscs e prâts.Dura era in chê volta; se, cul spetacul dal ors, rascjelavin cualchi palanca, parmaravea o dûl; ben stava la famea e mancu mâl l’ors: alc gi davin par jemplâ unbuldric, simpri in cressi, e in debitbanda di dut se che ’l coventava.I spetacui di strada van indevantanciamò, ma l’ors no si lu olma pluipar stradis e plazzis; si contenta dicualchi piora ogni tant; l’om passût danestra "cultura", inveze, al gramòlal’ors, come se no foss avonda cicin diogni altra sorta!Jentrìn ta conta: banda Viles, dulà chel’è cressût un paîs dai meracui come

E

L'ors e i cristiâns: una conta di auè

Era una volta un ors; una volta… l'ors l'è cà, propi cumo!

Disìn la veretât: l’è una bestia che siincòla l’afiet intôr, al ors: al dolz danatura; ninin che duç oressin velu.Difati, l’Union Europea, chê, cancaratacu la Grecia, e cui conts; che patafaSant Paulin di Aquilea, Carlo Magno,Schumann, De Gasperi e Spinelli, e juten ta chel puest che una volta l’eral’regno dal portafolio, cà si disfa al cûre cuasi a frica pal destin di un ors.Nuia ze dî: guai se a li bestiis no si gidess l’impuartanza di bieleza dalcreât. E alora, "equipes" di int checognoss bestis e natura; colâ dicunfîns, basta che l’ors al torni ta sôstiaris.Gambiament di panorama: in ognibanda dal Friûl no si riva a cjatâ puestpar profugos. Miârs, miliôns come in Libano? No,dezinis, che zirin di scapolasila, lant adurmì dulà che cumò no si mandaressnissuna bestia di chist mond.L’ors l’è "viudût cu la telecjamaratermica, cu la magica peraula"monitorato" (che no deriva…dimona!), e duç (ta chei, ancia jo) chetegnin al flât: cui sa se la "besteuta" acjata la sô strada?E i profugos: i profugos! Diu nusvuardi, son clandestîns, int di invasion.Indulà vino di metiju ?! I "nestris" soradut! Sberlin cussì chei che ai nestris nogi àn mai dadi nancia l’aga di bevi! Paginis pal ors, fastidi ai "cristians"(ancia chei che cristiâns no son).A la fin da storia, suspîr di liberazion:l’ors l’à cjatâtât la strada, che al seilaudât Idiu!E la pura int che scjampa da uera? Fûrdi cà, via di là. Ploia su la crepa se plôf,e soreli se l’à cûr di scjaldaiu cui soirais! Soreli e ploja àn dûl di lôr, chedomandin una man, come i nestris chelavin via pal mond sberlant di miseria. Ma l’ors l’è salf, e la cussienza danestra int si fâs pelosa pelosa.E il Diu, che tanç blestemin di difindicui cruzifiss tai ufizis e ta scuelis (…esbattisi dal prossim), al Diu fat omp"par dibant", al viot, ancia avuè, la sôviesta tirada di gnôf a sortis!.

Ferruccio Tassin

chei di Collodi (senza ofesa e sprezzpar nissun!), li telecjamaris àn tirât suun plantigrado!Sglavinadis di articui; televisiôns eradios in sbìsia; testemonis a bo: velul’ors; l’ors prima di dut! Se lis vess vudis, si varess savût anciaal numar di scarpis e di mudantis, dalors.

In breve

■ RomansDa non stendereA Romans (sala consiliare del municipio),iniziativa promossa dall’artista EnzoValentinuz, per ricordare il 25 maggio1915, arrivo in paese delle truppeitaliane. Sostegno del Comune (saluti delvicesindaco Michele Calligaris e dell’ass.alla cultura Alessia Tortolo), interventodello storico Enrico Cernigli; letture diDavide Baccino, Anna Maria D’Auria,Maria Teresa Micovilovich; suggestivocanto di Tiziana Lavoriero; rif essionifinali di Enzo alentinuz.Ferruccio Tassin ha illustrato l’opera: "Seè rimasta nella storia, almeno locale, ladata del 25 maggio, che sembra unabattuta per l’errore (invece è la datadell’arrivo delle troppe italiane), amaggior ragione rimarrà la data di oggi28, che quel giorno ricorda, ma con unaconnotazione positiva: la presentazionedell’opera intitolata "Da non stendere",di Enzo Valentinuz, Sembra mistero, ed è semplicità: estrema.Da non confondere con la banalità,glorificante, di g ancasse e trombe, efinanco con esibizioni at etiche diministri.Enzo Valentinuz il Carso lo conosce bene;lo ha cantato con le sue opere materichefatte anche di pietra, ma qui si è fermatosu una data locale, il 25 maggio, ed hainiziato su idee universali il suo progetto,fatto di mente e anima: della ragione dimisure, proporzioni e materiali, perrealizzare prima uno schizzo - bellissimo -e poi raccontare a chi dell’opera devegodere, anzi meditare.Si tratta di una bobina di fi o spinato,sostenuta da una struttura lineare di rete

elettrosaldata,racchiusi in unagabbia dellostessomateriale. Filospinato:quando venivasteso inmaniera lineareentro pali diferro a coda diporco, o steso amatasse, era ilsegno stesso

del difendersi respingendo, del nonproporsi all’incontro, del seminare doloree morte. Era divisione, guerra; nei casi"migliori", difesa ostile, o confineEppure questa invenzione, semplice eterribile, che ha perpetrato dolore, intutte le inf essioni e seminato terrore, èdella stessa materia - il ferro - che serve atutta una serie di costruzioni - per e noncontro l’uomo - fino al a sua casaNon si ferma soltanto al locale,Valentinuz, pensando all’eccellenza deifabbri romanesi e su su, fino al ameccanica di precisione. Il suo tenerearrotolato il fi o e il titolo "da nonstendere", che è monito e auspicio, è unmessaggio di pace, che non vuolecelebrare la guerra, ma ricordarne gliorrori. A nessuno sfugge il gioco dei colorinell’opera, e neppure il senso del tempoche passa, ritmato sulle mutazionicromatiche del materiale.Fa pensare questo lavoro; fa rif ettere e fameditare; per chi crede, fa persinointravedere il monito di chi era statomandato da Dio a parlare di giustizia e dipace, e si è avuto una croce ed una coronadi spine; spine di materiale diverso, madal significato medesim , eterno.

F.T.

❚❚ Pubblicazione del pittore e poeta della Bisiacaria

Raccolta trilingue per Visintinicoltando ’l silenzio", "Ascoltan-do il silenzio"- v poslusanju ti-sine" è il titolo trilingue dellaracconta di poesie di Amerigo

Visintini, pittore e poeta della Bisiacaria. La pubblicazione raccoglie un numero no-tevole di poesie della sua fertile produzio-ne poetica, raccolte per iniziativa delle as-sociazioni slovene che ne hanno curato latraduzione dal bisiaco all’italiano ed allosloveno: un’operazione culturale che indi-ca un legame ma soprattutto che, alla pro-va dei fatti, aiuta a cogliere proprio le nu-merose assonanze e dissonanze, come delresto vale per tre linguaggi che al confron-to mostrano molti aspetti comuni, unamusicalità significativa oltre che un conte-nuto ed un messaggio profondo di condi-visione.La pubblicazione raccoglie poesie scritte intempi diversi che sono accomunati ad una

serie di tematiche che fanno parte delleesperienze e dei valori del poeta e, in primoluogo dell’ambiente umano e territoriale,dove egli vive, il Carso, l’ambiente, la storia,la vita, i ricordi e gli affetti più intimi. Den-tro a queste tematiche poetiche, che sonoun vero e proprio arcobaleno come scriveIgor Tuta nella presentazione della raccol-ta, troviamo non solo la visione trilinguema anche l’ampliarsi delle dimensioni: daquelle naturali a quelle della vita spiritua-le, dalle esigenze di vita alle domande chericercano l’eternità come esperienza di pie-nezza e di vita. Visintini si dimostra un vi-sitatore attento di queste problematicheche sono anche piene di dubbi e di incer-tezze che, poi, sfociano nell’amore comeunica risposta per vivere e sopravvivere.In questa memoria, un posto privilegiato èoccupato dalle caratteristiche di questa ter-ra il Carso e della sua storia in particolare

di vicende della quotidianità e delle guer-re, delle occupazioni e del desiderio di li-bertà e di futuro. Dolore e morte restano alcentro della vita personale e della convi-venza. Il tema dei contenuti in questo au-tore di poesie è così affondato nella pro-fondità dei valori da diventare un vero eproprio punto forza che , poi, la lingua e lascrittura esaltano come si verifica dalla re-citazione delle poesie.Il punto di sintesi e di luce è appunto inquelle pagine dove si legge che "in fondo sivede una luce": si tratta del sole che sorgeche indica un filo di speranza, quella spe-ranza che la poesia di Visintini vive in mo-do sobrio e riservato, senza ostentazionima con ostinata determinazione, tipica delsuo animo e dello spirito della Bisicaria cheegli interpreta, senza enfasi ma con com-mossa partecipazione.

Renzo Boscarol

S"

Sabato, 6 giugno 201510 Cultura

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Giornale Localedi Informazione Generale

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Sabato, 6 giugno 2015 11Dialogo aperto

La parola ai lettori✎

Invadi nell’intimo il cuoreCosì come già presentato su que-ste colonne di Voce Isontina daDon Nicola Ban la scorsa setti-mana, la Veglia di Pentecoste,che si è svolta la vigilia della so-lennità di Pentecoste a Gradiscad’Isonzo, è stata strutturata dagliorganizzatori in modo tale chel’attività dei ragazzi fosse soste-nuta dalla contemporanea pre-ghiera degli adulti delle Aggrega-zioni Laicali.Proprio lo sostare in chiesa inpreghiera ed ascolto alla presenzadi Gesù Eucarestia, ha provocatoalcuni pensieri che vorrei condi-videre.La Pentecoste è un momento li-turgico in cui maggiormente reci-tiamo o cantiamo la Sequenzaallo Spirito Santo; una poesia diparole che se gustate una ad una,se soppesate bene per il valore edil significato che esprimono tiprovocano dentro un emozionedifficile da definire. Se aggiungia-mo altresì l’emozione della musi-calità che ha scritto don France-sco Fragiacomo veramente cisentiamo "invasi dallo Spirito".Ed è proprio su questo passaggioche mi vorrei fermare ".Invadinell’intimo il cuore."Sappiamo bene quanto il cuorerappresenti la parte profonda evitale di una persona; se poi di-ciamo l’intimo del cuore alloravogliamo intendere quegli anfrat-

ti più nascosti e personali che avolte non conosciamo persino noistessi: il nostro io più profondo.Pensavo allora che nella Sequen-za allo Spirito Santo noi gli chie-diamo di "Invadere" questo luogointeriore di ciascuno di noi -inparticolare dei giovani -e dire in-vadere mi fa pensare alle tanteimmagini che in questi anni ab-biamo visto alla televisione dellediverse alluvioni.. quest’acquatravolgente che si infila dapper-tutto, che non ha risparmiatonulla e tutto ha preso e trascinatocon se...Quanto ho pensato e pregato inquesta ultima Veglia affinchè loSpirito irrompa così nel cuore deinostri giovani; certamente questainvasione creerà in loro unoscompiglio un senso di disorien-tamento ma sappiamo che è pro-prio lo Spirito poi ad essere il…."Consolatore perfetto, ospite dolcedell’anima, dolcissimo sollie-vo…"Ringraziamo il Signore per que-sta bella esperienza di Chiesa cheha visto riunite diverse genera-zioni, diverse associazioni e mo-vimenti assieme al loro pastore,l’Arcivescovo Carlo, proprio lì,nella chiesa di Santo Spirito, sot-to lo sguardo angelico di Mariache dall’alto della pala dietro l’al-tare maggiore accoglie e guida lachiesa nascente e con essa noitutti.

Micaela

Le stupide furbizieEgregio Direttore,Il cammino della storia ha giàfatto suonare, i suoi educativi eprovvidenziali ammonimenti,ma nei percorsi della memoria ilricordo di chi può ancora dire "c’ero anch’ io" si confonde e sistempera con il respiro affannatodella nostalgia. É quanto avvieneper gli anni ottanta un periodo incui guardando indietro quasi siconfondono i sentimenti profes-sionali della maturità, in cui ilpassato ha immagine della pro-pria giovinezza, e le sensazionidei giovani, che non possono cheguardare con il distacco delle ge-nerazioni, in quanto hanno vis-

suto il tempo sommando i millecontrasti con i loro padri. Gli anni ottanta restano tuttaviail punto di svolta, quasi l’emble-ma, di quella spinta socio-econo-mica con i terremoti e sociali chescossero nel profondo le radici eu-ropee, dalla crisi delle rappresen-tanze allo splendore effimero del-la Milano da bere, dal devastanteimpatto della grande illusione al-le tentazioni caute e impauritedella modernità.Quegli anni potevano segnareuna svolta di progresso ed è statoinvece inesorabile scivolata versouna follia consumistica, e la qua-si primordiale violenza contro lanatura tutta. Ma la storia, cosìcome la vita di ogni persona, non

è fatta solo eventi: la storia è espe-rienza quotidiana, è la prospetti-va con cui due occhi e un cuore simuovono nel cadenzato scorreredei giorni. É la prospettiva concui si rivivono nelle mille e picco-le cose che hanno segnato con-traddizioni, ma comunque inprofonda trasformazione. Paesesospeso tra speranze e sviluppo,indaffarati yuppismi edonisti ,fatto di traffici minuti e di stupi-de furbizie . Le note verbali se-gnano così il sogno di una societàche voleva il cambiamento, mache i sogni di potenza divenneroquasi un incubo da cui inesora-bilmente oggi paghiamo le pe-santi cambiali.

Giuseppe Marcuzzi

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re serate dedicate alla musica.Protagonisti i giovani allievidella Società filarmonica diTurriaco che si sono esibiti nei

saggi di fine anno assieme ai loroinsegnanti.A ospitare la rassegna, finanziata dall

T

Tre intense seratededicate alla musica

Con i giovani allievi della Società filarmonica di Turriaco

Fondazione CaRiGo di Gorizia, èstato l’oratorio parrocchiale donBruno Cargnel. Oltre duecento persone si sonoriunite per seguire le serate musicaliprogrammate e per essere vicine aglioltre sessanta allievi della scuola.

L’attività durante l’anno si snoda tralezioni individuali, di gruppo eimportanti progetti tra cui quellodella banda giovanile e dellamicrobanda, dedicato, quest’ultimo,ai bambini della primaria. Entrambi i progetti, che intendonocoinvolgere i giovani nel mondo dellamusica, sono sostenuti dalla Banca dicredito cooperativo di Turriaco edalla Fondazione Carigo.Soddisfazione è stata espressa nellaserata conclusiva dal presidente delsodalizio, Andrea Baldo, che si ècomplimentato con tutti gliinsegnanti per il livello decisamentealto raggiunto dai vari studenti:Francesca Marchi per i flauti, MauroPuntin per gli ottoni, Denis Zupin perle percussioni, Diego Donda eGabriele Zimolo per i clarinetti eFulvia Antoniali per la propedeutica eil fagotto. Un ringraziamentoulteriore è andato a Gabriele Zimoloche con passione coordina l’interascuola e quotidianamente si dedica aessa.Si è associato ai complimenti anche ilparroco don Enzo Fabrissin che hasottolineato gli ottimi risultatiraggiunti da ogni singolo allievoOra la filarmonica è impegnata in unprogetto di rilievo che la vedràprotagonista di un concerto dedicatoal mondo intero: "Il giro del mondoin 80 minuti", concerto che debutteràin questo periodo estivo.

Elisa Baldo

Agenda

■ GradoBeach volleystudentescoOltre 200 gli studenti degli IstitutiSuperiori di Secondo Grado dellaProvincia di Gorizia che si sono datiappuntamento a Grado, presso la"spiaggia nuova" Grado Impianti TuristiciSpa, nel rinnovato spazio adibito alleattività sportive "Area Sport GIT".La manifestazione, organizzatadall’Ufficio Educazione isica di Gorizia, incollaborazione con GIT, Pallavolo Grado eFipav provinciale, ha avuto anchequest’anno un grande successo.Vi hanno aderito ben 13 scuole superioridell’intera provincia: Abruzzi, Paolino,Marconi, D’Annunzio, Buonarroti, Brignoli, Gregorcic, ISITGorizia, Slataper, Fabiani, Cankar, Pertini,Einaudi.I ragazzi hanno giocato a Beach Volleyl’intera mattinata, riempiendo di colori edentusiasmo tutta la spiaggia. Alla fine il successo è andato per lacategoria Allieve (1-2-3^ superiore) allo"Slataper A"; per quella Allievi al"Gregorcic". Nella categoria Junioresfemminile (4-5^ superiore), il primoposto l’ha conquistato ancora lo"Slataper", mentre tra i maschi sul podiopiù alto è salito lo "Cankar" .Sono seguite le premiazioni e i saluti diLeonardo Tognon, in rappresentanza dellaGIT Grado, Ente ospitante.Ogni martedi e giovedi , dalle 18 alle 20un allenatore qualificato sarà adisposizione sui campi di beach volleypertutti coloro che lo desiderino.

Sabato, 6 giugno 201512 Musica, Sport & Spettacoli

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● Terminano le scuolee le parrocchie avvianole proprie proposte

● Un servizio educativoatteso dai ragazzima anche dalle famiglie

● Numeroseanche le proposteper i campi scuola

di Selina Trevisan

ancano pochissimi giorni altermine dell’anno scolasticoe - per coloro che non do-vranno affrontare gli esami -

all’inizio delle vacanze estive. Comeogni anno a Gorizia sono pronti per par-tire i tanti centri estivi proposti dalle lo-cali parrocchie. Ecco nel dettaglio tuttile proposte di quest’anno per accompa-gnare l’estate dei bambini e ragazzi go-riziani.

Parrocchia del DuomoRitorna anche quest’anno l’Estateinsie-me presso la Parrocchia dei Santi Ilario eTaziano. Il centro estivo si articolerà suquattro settimane, dal 15 giugno al 10luglio, dal lunedì al venerdì con orario8:30 - 12.30. "Il tema portante del centroestivo sarà il ispirato al film "Jumanji" -ha illustrato Teresa Culot, una delle or-ganizzatrici - dove la ragazzina prota-gonista della nostra storia vivrà ogni set-timana un’avventura diversache la porterà in viaggio tra leepoche, anche queste ispirate dafamosi film d’animazione:"L’era glaciale", "Le follie del-l’imperatore", "Dragon trainer"e "Il Signore degli anelli".All’interno del centro estivo so-no previste delle piccole uscitein città, una alla settimana, piùuna gita, con destinazione an-cora in fase di definizione. Du-rante la giornata i partecipantisaranno coinvolti in giochi varisul tema caratterizzante la set-timana in svolgimento; ci sa-ranno anche laboratori manua-li e momenti di caratteremusicale e, quotidianamente,saranno coinvolti in un mo-mento di catechesi . Il centro

estivo è rivolto a bambini e ragazzi dai 6ai 12 anni e le iscrizioni sono già aperte:è possibile scegliere il numero di setti-mane a cui iscriversi e il costo dell’iscri-zione "con la collaborazione della Fon-dazione Cassa di Risparmio di Gorizia èpiù che altro un contributo di partecipa-zione; la Parrocchia suggerisce per unasettimana 10 euro (15 per due fratelli),per due settimane 15 euro (20 per i fra-telli), tre settimane 20euro (25 i fratelli)e per tutte quattro le settimane 25 euro(30 se due fratelli), ma essendo offerte lefamiglie possono decidere liberamente sedare di più o di meno" ha illustrato Cu-lot. Il termine delle iscrizioni è fissato pervenerdì 12 giugno o al raggiungimentodel limite di 70 bambini.

Unità pastorale Isonzo - VipaccoL’Unità Pastorale Isonzo - Vipacco pro-pone quest’anno due centri estivi, uno aSavogna d’Isonzo, dal 15 al 20 giugno, euno a Sant’Andrea dal 24 agosto al 4 set-tembre. "Il tema dei due centri estivi sa-

rà "Aperti ai popoli" - ha raccontato donCarlo Bol?ina -: i ragazzi scoprirannoogni giorno una diversa nazione, attra-verso la sua musica, la cucina e per mez-zo di giochi. Al centro estivo di Sant’An-drea, venendo a svolgersi a ridossodell’inizio del nuovo anno scolastico,verrà proposta anche un’ora al giorno diripasso". Gli animatori coinvolti saran-no circa una ventina e si prevede la par-tecipazione totale di un’ottantina dibambini e ragazzi. "Le iscrizioni si sonoaperte il 1 giugno presso l’Ufficio par-rocchiale di Sant’Andrea - ha sottoli-neato don Carlo -; per una questione or-ganizzativa, visto che le presenze sonosempre numerose, si darà la preceden-za alle iscrizioni di quanti abitano vici-no alle due parrocchie; poi, se avanze-ranno dei posti liberi, si aprirà alle altrezone della città".Il costo previsto per accedere al centroestivo è di 20 euro a settimana (15 per ifratelli). La parrocchia proporrà inoltrecome di consueto anche i Campi Scuo-la, in 4 turni dal 1 al 25 luglio.

Parrocchia di Sant’AnnaAnche la parrocchia di Sant’An-na ripropone in questo 2015 ilsuo "Giugno Insieme". Il centroestivo si aprirà il 15 giugno eproseguirà sino al 10 luglio, dallunedì al venerdì, accoglienzadalle 8 e inizio delle attività al-le 8.30; a metà mattina, alle ore10 ci sarà un momento per lamerenda, proseguendo poi conle attività sino alla chiusura, al-le 12.30, con rientro fino alle 13.Possono partecipare bambini eragazzi dalla I elementare allaII media e la quota di parteci-pazione è di 8 euro a settimana.All’interno del centro i parteci-panti saranno coinvolti in gio-chi di gruppo, uscite e tornei.

M

Parrocchia di LucinicoIl centro estivo parrocchialea Lucinico si svolgerà dal 15giugno al 3 luglio e le iscri-zioni si sono chiuse la scorsasettimana. Il tema che lo staff degli ani-matori ha scelto per que-st’anno è "I Pirati", andandoa coinvolgere i bambini ingiochi e laboratori a tema"marinaresco".All’interno di ogni giornata cisarà un momento di preghie-ra e di riflessione sui temidell’amicizia, della solidarie-tà e della fiducia nell’altro.Come di consueto, all’inter-no delle settimane di attività,ci sarà una visita alla Casa diRiposo e alcune uscite e gite,

che quest’anno porterannobambini e ragazzi alla chie-setta del Preval con una bici-clettata e all’acquario "Seali-fe" di Jesolo.Il centro estivo, che coinvolgebambini e ragazzi dai 7 ai 12anni, comprende laboratorimanuali, dove verranno rea-lizzati oggetti a tema "pirate-sco", di danza, con balli co-reografati sul tema inquestione, e sportivo, doveverranno approfonditi i rego-lamenti di alcuni sport. Lasera del 3 luglio partecipantie genitori si troveranno peruna grande festa finale.

Parrocchia di San RoccoSarà "Un grillo per la testa" il

tema portante del centro esti-vo (iscrizioni già completate)della Parrocchia di San Roc-co, "una rivisitazione dellastoria di Pinocchio", ci haspiegato Stefano, uno degliorganizzatori. Tante le attività in program-ma che coinvolgeranno i par-tecipanti per cinque settima-ne, dal 15 giugno al 17 luglio:"come gli anni passati ci sa-ranno lavori manuali, giochie balli di gruppo e, novità diquest’anno, i ragazzi piùgrandi saranno coinvolti nel-la realizzazione di un giorna-lino e della radio" ci anticipaStefano. Il mercoledì sarà in partico-lare riservato alle uscite, an-cora in fase di definizione mache toccheranno certamente

la laguna di Grado, presso laTenuta Primero, e - in occa-sione dei 100 anni dall’iniziodella I^ Guerra Mondiale -molto probabilmente i luoghisimbolo di questi eventi, co-me Redipuglia e il monte SanMichele.Il centro estivo, aperto a bam-bini e ragazzi dalla I^ ele-mentare alla II^ media con-cluse, andrà dal lunedì alvenerdì con accoglienza dalle8, inizio delle attività alle 9;conclusione alle 12 con uscitafino alle 13. La mattinata si aprirà conuna preghiera, seguita da unapiccola rappresentazione tea-trale incentrata sul tema af-frontato in quella giornata edei momenti di gioco/ballo incomune.

Tante iniziative fra pirati e grilli per la testa...

Tempo di centri estivi!

San Luigi

■ Estate InsiemeDal 18 giugnoDal 18 giugno al 17 luglio ritorna anchel’ormai tradizionale e pludidecennaleappuntamento con l’Estate Insiemeall’Oratorio San Luigi. Il centro estivo -che quest’anno verrà intitolato,riprendendo le parole di Don Bosco, "Noidue faremo tutto a metà" - si articolerànelle giornate dal lunedì al venerdì, conaccoglienza possibile già dalle ore 8 einizio delle attività alle 9:30; alle 12:30 cisarà la pausa pranzo, dove i partecipantipotranno usufruire del servizio mensa (5euro a pasto, blocchetti da 4 pasti),oppure consumare presso gli spazidell’oratorio il pranzo portato da casa oancora rientrare a casa, solo seaccompagnati da un genitore o da unfamiliare. Le attività riprenderanno poi alle 14.15per proseguire fino al e 17.30. Il costo è di25 euro a settimana (20 euro per duefratelli) ma, come illustrato da donVittorio Tonidandel, sono attive alcunefacilitazioni.Tante le attività in programma: sportivecon calcio, basket, pallavolo, rugby,baseball, Zumba, volano e ginnasticaritmica; manuali con i laboratori dielettronica, "nodiamici", micromagia,marionette e molto altro; artistiche conattività legate alla danza, al teatro e agli"street drums".Ogni mercoledì verrà proposta una gita eal venerdì una serata d’intrattenimentocon musica, spettacoli e giochi. Due inoltre gli appuntamenti speciali: il19 giugno con una serata d’apertura,dove verrà riproposto lo spettacolo"Sognate con me" del gruppo teatrale deipiccoli, e il 3 luglio in piazza Vittoria conun evento aperto a tutta la cittadinanzaper i duecento anni dalla nascita di donBosco, che porterà l’atmosferadell’Ottocento con costumi,ambientazioni, giochi e spettacoli.

Sabato, 6 giugno 201514 Gorizia

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Crescono i socidella Cassa Rurale

rescono i soci della CassaRurale ed Artigiana diLucinico Farra e Capriva,raggiungendo quota 3.348,

con un incremento nel 2014 dell’1,1per cento rispetto all’annoprecedente. Le donne sono 1.218,quindi il 36 per cento del totale, gliuomini invece 1.958. Questi sono solo alcuni dei datiemersi nell’assemblea ordinaria del Creditocooperativo Cassa rurale ed artigiana di LucinicoFarra e Capriva, ospitata dall’Unione ginnasticagoriziana. Tra illustrazione del bilancio e rinnovo delle cariche, èstato consistente come di consueto l’ordine delgiorno, culminato nella consegna dei premi al meritoscolastico Monsignor Luigi Faidutti.Nella sua relazione il presidente, Renzo Medeossi, haevidenziato il buono stato di salute della Cassanonostante il perdurare della crisi economica chemette a dura prova anche l’attività bancaria. Per quanto concerne i principali aggregatipatrimoniali, nell’ambito della raccolta diretta,accresciuta del 3,6%, si riscontra un buon aumentodella componente a medio lungo termine, segnoevidente della fiducia che la clientela continua adaccordare alla Cassa. In relazione alla raccolta

Cindiretta, si nota una diminuzione della preferenzadella clientela verso i titoli di stato e le obbligazioni, eun sempre maggior apprezzamento della consulenzaerogata dalla Cassa nell’ambito dei prodotti dellaraccolta gestita (+6,6%). La contrazione delladomanda di credito, sia da parte delle imprese, che daparte delle famiglie, in particolare nel settore deimutui, ha determinato invece una flessione degliimpieghi del 4,3%.È stato registrato inoltre un contenimento dei costioperativi, cresciuti dell’1,1% grazie alla continuaazione volta ad efficientare le molteplici voci di spesa. Presente all’assemblea anche Lorenzo Kasperkovitz,vicedirettore della Federazione regionale delle Bcc,che ha ricordato come in un contesto di difficoltàgeneralizzata le banche di credito cooperativo stianocompiendo uno sforzo notevole per rappresentare leproprie specificità e il proprio ruolo differente a

servizio dell’economia reale. Costante è sempre l’impegno con cui la Cassasostiene le numerose associazioni presenti sulterritorio e le iniziative rivolte ai soci:sponsorizzazioni e contributi a favore diorganizzazioni locali hanno portato al sostegno dioltre 300 enti e iniziative culturali. Infine, dopo il rinnovo di alcune cariche sociali, sonostati assegnati i premi Monsignor Luigi Faidutti,destinati a soci o figli di soci che hanno ottenutobuoni risultati scolastici: il riconoscimento è andatoai laureati Stefania Franco, Emanuele Filippo Galati,Carlo Giacometti, Michele Marangon, Beatrice Pulz,Lucia Vidoz, Deianira Zamaro, Luca Silvetri, GabrielePierro, Francesca Maritan, Simona Rizzuto, FrancescoKomauli, Francesca Ambrosi e Luca Iacolettig e aidiplomati Jasna Leban, Filippo Tortul, Peter Grudina,Andrea Alessia Tavagnutti e Marco Rosati.

L’annuale assemblea dell’Istituto di credito

Diminuisce la preferenzadella clientela verso i tioli di Stato e le obbligazioni ed aumental’apprezzamento della consulenzaerogata dalla Cassa nell’ambito dei prodotti della raccolta gestita

❚❚ Campagnuzza

Riprende vitail campodi pallacanestro

er il secondo anno consecutivo ilcampo di pallacanestro della par-rocchia Madonna della Misericor-dia di Campagnuzza è animato

dalle competizioni sportive e dalla gioiadello stare assieme di tanti giovani e menogiovani. Pur non potendo ancora assomigliare allegrandi e affollate gare che si disputavanosul vecchio campo parrocchiale fino ai pri-mi anni Novanta, comunque in questi gior-ni si può godere lo spettacolo che è offerto daalcuni momenti di sport e divertimento, so-stenuti da tanta preparazione e da una giu-

P di "Tre contro Tre" e le immancabili partitein cui le "Vecchie glorie" possono far di-menticare in fretta il tempo che è passato. Il clima favorevole, la bellezza dell’area par-rocchiale a ridosso del parco dell’Isonzo, lestrutture dell’oratorio, il buon cibo prepa-rato e l’attrezzato chiosco sono gli ingre-dienti salienti che rendono l’iniziativa ap-petibile e sempre più seguita, foriera diulteriore espansione nei prossimi anni.

Marco Luivini

sta dose di passione. Il tutto nasce da una felice intuizione delparroco don Fulvio che desiderava aumen-tare le attività all’ombra del campanile eche ha coinvolto le persone più adatte alloscopo. Infatti l’anima e l’organizzazionedella manifestazione di questi due ultimianni sono rappresentate dai brillanti e co-nosciutissimi Luca Zucco, Patrick Nanut eFrancesco Mocilnik che, da abili e intrepidimattatori, stanno dando vita a una serie digare per ragazzi in un torneo ufficiale con-cesso dalla Federazione Italiana Pallacane-stro. Oltre ai ragazzi, non mancano le gare

L’IMMAGINE DI UNO DEGLI INCONTRIDISPUTATI IN QUESTE SETTIMANE SUL CAMPO DI PALLACANESTRODELL’ORATORIO DI CAMPAGNUZZA.

Lungo i viali dell’ospedale

Tradizionale processione marianacol pensiero a chi vive la sofferenz

i è ripetuta anche quest’anno l’ormai tradizionale processione mariana al termine delmese di maggio lungo i viali che costeggiano l’ospedale cittadino. Preceduta dallarecita del santo rosario e dalla celebrazione della messa presieduta da padre Valentin,

la processione ha visto ancora una volta la partecipazione di numerosi fedeli fra cui nonsono mancati familiari dei degenti ed operatori sanitari.

S

Kulturni DomIgor Komel elettonel direttivodel Kudus

iva soddisfazione negliambienti culturali di Goriziaper la nomina di Igor Komel,

direttore del Kulturni dom, neldirettivo nazionale dell’Unionedelle Case della Cultura Slovena(Kudus). Recentemente si è svolto infatti aLasko, nella Slovenia centrale, ilcongresso del KUDUS, alla qualesono iscritti 28 centri culturali ditutta la Slovenia, oltre a quellidelle comunità slovene in Italia,Austria e Ungheria.Per quanto riguarda Igor Komel, sitratta di una novità assoluta: è laprima volta nella storia del Kudusche viene eletto nel direttivo unrappresentante dei Kulturni domdelle comunità slovene fuori deiconfini della Slovenia.

V

Nelle sedi di Gorizia e Monfalcone

Centri trasfusionali:nuovo orario ampliato

ttesa novità nei centri trasfusionali di Gorizia eMonfalcone: l’orario di apertura per donare sangue oplasma è stato ampliato fino alle 10.45.

Questa novità è stata concordata tra il Dipartimento dimedicina trasfusionale di area vasta giuliano-isontina e leAssociazioni dei donatori di sangue della provincia. La modificasarà soggetta ad un periodo di prova di tre mesi per valutarnel’efficacia e l’ patto sull’organizzazione del servizio; inconcomitanza con l’ampliamento dell’orario verrà modificatala cronologia degli appuntamenti in modo tale da dilazionaregli intervalli tra un appuntamento e l’altro riducendo i tempid’attesa. L’accesso dei donatori non prenotati è naturalmentesempre possibile nei limiti di questo orario."Si tratta di una interessante opportunità - commenta ilpresidente di Advs Gorizia, Feliciano Medeot - per i donatori deidue centri trasfusionali fissi attivi nella nostra provincia.Questa soluzione permetterà anche un perfezionamento degliorari degli appuntamenti per le donazioni prenotate di sanguee plasma che, a livello provinciale a meno di un anno dall’avvio,registra dei valori significativi: una donazione su tre è ormaiuna donazione programmata".

A

Agenda

■ Mostra Personale di VidoniSi intitola "Vidoni. Tracce di esistenza" lamostra che aprirà i battenti venerdì 5giugno alle 18 nella Galleria d’arte"Mario Di Iorio" della Biblioteca stataleisontina di Gorizia. Un progetto realizzato in collaborazionecon l’associazione culturale "Ventid’Arte" di Udine che presenta la primaesposizione a Gorizia di Carlo Vidoni,artista nato a Udine nel 1968 eattualmente attivo a Tarcento. Nelle due sale della galleria della Bsisaranno tre installazioni realizzate su econ carta e altri materiali naturali, atestimoniare il legame tra il libro,rapporto intimo con l’interioritàdell’essere umano, e le sue radiciantropologiche-culturali. L’esposizione potrà essere visitata fino al27 giugno, da lunedì a venerdì, dalle10.30 alle 18.30, il sabato fino alle 13.30.

Sabato, 6 giugno 2015 15Gorizia

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Degrado preoccupante per il mosaicoL’opera di epoca longobarda in piazza Marconi a Cervignano è l’unico resto dell’antica abbazia di San Michele

o stato di degrado in cui versa ilmosaico di epoca longobarda dipiazza Marconi, nei pressidell’autostazione, purtroppo, risulta

evidente anche agli occhi dei meno esperti. E dire che il Rotary club di CervignanoPalmanova Aquileia, lo scorso anno, avevaspeso una somma di denaro di circa 13 milaeuro per restaurarlo e ripulirlo. E’ un’opera di storia molto importante perla città di Cervignano, risalente all’VIII-IXsecolo. Ed è l’unico resto visibiledell’abbazia alto medievale di San Michele.Un unicum di grande pregio e ricco distoria. Il mosaico si trovava all’interno dell’auladestra della chiesa di San Michele che,quando è stata abbattuta, si è ritrovatoall’aperto. La Soprintendenza si è espressa per coprirlo

con una pesante lastra di vetro. E sono cominciatii problemi, perché questo cristallo crea unmicroclima che fa proliferare alghe, funghi ederbacce. Sulla superficie, poi, si depositasporcizia e c’è bisogno di una continuamanutenzione. Incivili, poi, come se nonbastasse, gettano carte, sigarette e altro nel vanoche permette di avvicinarsi al mosaico. Il Comune è stato chiamato in causa per farsiportavoce di una soluzione interloquendo con laSoprintendenza. Ma, lo ricordiamo, ogniintervento deve essere effettuato da una dittaspecializzata ed essere autorizzato dallaSoprintendenza, perché il Comune non puòoperare direttamente. Si spera che la Soprintendenza, che è l’unica chepuò decidere sul da farsi, possa dare delleindicazioni in merito, come l’eliminazione delcristallo che tanti problemi sta dando.

Bruno Arcangeli

L

Nelle comunità di Aiello e Joannis

Doppia festa di prima comunione

abato 30 maggio è stato inaugu-rato dal Presidente della RegioneDebora Serrachiani, il nuovo asi-lo nido della Fondazione Casa

De Senibus.La nuova struttura, integrata alla scuoladell’infanzia esistente, è stata realizzatacon il contributo della Regione autono-ma Friuli Venezia Giulia per quanto ri-guarda l’intervento della ristrutturazio-ne dell’immobile che lo ospita(vincolato dalla Sovrintendenza) e gra-

S

Inaugurato a Joannisil nuovo asilo nido

Realizzato dalla Fondazione "Casa De Senibus"

zie al contributo della FondazioneCRUP che ha cofinanziato l’acquisto de-gli arredi, delle attrezzature e dei giochidel nuovo servizio.La cerimonia ha avuto inizio all’internodell’ampio parco che circonda la strut-tura con i discorsi delle autorità presen-ti. Successivamente è proseguita con iltaglio del nastro e con la visita dei loca-li rinnovati.Il tutto si è concluso con un momentoconviviale.

Mai probabilmente nella piccola Joan-nis, era stato riunito in passato un par-terre di autorità così importante che, neiloro interventi hanno sottolineato l’im-portanza di queste strutture per le fa-miglie nelle quali entrambi i genitori la-vorano, per le comunità che le ospitanoe per i bambini che trovano, in asili co-me questo, la serenità e la famigliaritàdi una seconda casa. E’ stato, inoltre, ri-badita l’importanza dei contributi perl’edilizia scolastica e per l’offerta for-mativa.L’asilo nido, avviato lo scorso settembre,con orario dalle 7:30 alle 17:30, ospitagià 10 bambini cui si aggiungono i 28alunni frequentanti la scuola materna.L’opera è stata voluta e realizzata dallaFondazione "Casa De Senibus", entesenza scopo di lucro che opera sul terri-torio dal 1955, e che si regge in moltedelle sue attività sul volontariato e sulledonazioni di privati: nel corso del-l’inaugurazione sono stati, infatti, ricor-dati anche i sessant’anni di attività del-la scuola materna. Alla cerimonia sono intervenuti anchel’Assessore Provinciale Marco Quai, ilPresidente della Fondazione CRUP Lio-nello D’Agostini, il Presidente Provin-ciale della Federazione Italiana ScuoleMaterne dott. Renzo Lorenzini oltre cheal Sindaco di Aiello del Friuli, a genitori,insegnanti, bambini e semplici cittadi-ni.Per informazioni è possibile visitare ilsito www.asilojoannis.it o scrivere a [email protected].

Dal territorio

■ AielloFesta dello sportUn turbillon di ragazzi e ragazze, unamoltitudine di colori, quasi asimboleggiare la primavera non solometereologica ma anche della vita:questo è stato lo scenario che per l’ignaropassante poteva osservare nel momentoin cui transitava nei pressi dell’oratorio diAiello. Cosa stava succedendo? Le scuole primarie e secondarie si sonoincontrante con il mondo dello sport, peruna giornata di puro divertimento, e dispensieratezza. Conoscere e praticarealcune attività sportive, che in televisionesi vedono ogni tanto o purtroppo sonocompletamente trascurate: con questafi osofia il Consiglio Comuna e dei Ragazzi(CCR), con la supervisione delladottoressa Federica Cabas edell’assessore allo Sport Lucia Giaiot, con

l’importante aiutodella parrocchia diSant’Ulderico edell’IstitutoComprensivo "DestraTorre", della BCC diFiumicello e Aiello,della Dana Sport e del

Palmanova Outlet Village ed il patrociniodel C.O.NI., ha organizzato la seconda"Giornata dello Sport - Fanny Day". Otto i gruppi di ragazzi che ogni 20 minutisi sono alternati, prima con la pallina delbaseball di Castions delle Mura,successivamente con l’ovale del rugby diBagnaria Arsa, per passare poi alla musicae alla danza di Palmanova, quindi percentrare il pallino delle bocce di Aiello,continuando con il karate e le artimarziali di Cervignano; infine, dopo avesentito i rumori delle moto del minicrossdi , spazio a quattro calci al pallone conl’associazione calcio Aiello e, dulcis infundo, al volley sempre aiellese. A riassumere questo momento importantee positivo è stata la dirigente scolasticaAnnamaria Buttazzoni, che si ècompiaciuta di questa giornata, di comesia stata organizzata e di che valoreculturale ha avuto, perché lo sport non èsolo gioco, ma anche impegno sociale e divita. Come dimostrato da Caterina Plet,campionessa paraolimpica, EleonoraSimionato e Matteo Zacchigna che hannoraccontato la loro storia fatta di successi,ma anche di tanto lavoro e sacrific . Nel pomeriggio si sono invece svolti itornei di rugby, baseball, calcio e volley,che hanno impegnato la gioventùaiellese, per niente stanca dellamattinata molto intensa. I risultati? Cisono stati, ma a dir il vero noninteressavano a nessuno: per tutti è statosemplicemente un giorno di sanodivertimento a rincorrere palloni. E, unavolta tanto, tutti si sono dimenticati ditablet, computer, cellulari… e come permagia pareva di essere tornati indietro dialmeno trent’anni.

Livio Nonis

(D.B.F.) DOMENICA 17 MAGGIO SOLENNITÀ DELL’ASCENSIONE DI GESÙ AL CIELO, OTTO TRA BAMBINI E BAMBINE HANNO RICEVUTO NELLAPARROCCHIA DI SANT’ULDERICO IN AIELLO DEL FRIULI PER LA PRIMA VOLTA L’EUCARESTIA. SONO STATI ACCOMPAGNATI ALL’ALTARE DALLACOMUNITÀ, DALLE LORO FAMIGLIE E DALLA CATECHISTA FABIOLA. DOMENICA 24 MAGGIO SOLENNITÀ DELLA PENTECOSTE NELLA CHIESA DISANT’AGNESE IN JOANNIS QUATTRO BAMBINI HANNO RICEVUTO LA PRIMA COMUNIONE. ANCHE IN QUESTO CASO LA COMUNITÀ, IL GRUPPO DEIGENITORI E LA CATECHISTA FABIOLA HANNO RESO VERAMENTE BELLO QUESTO GIORNO CHE SPERIAMO RIMANGA NEL CUORE DEI BAMBINIAIUTANDOLI A COMPRENDERE IL GRANDE DONO CHE HANNO RICEVUTO.

Sabato, 6 giugno 201516 Bassa Friulana

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Sabato, 6 giugno 2015 17Mandamento

Serata commemorativa nella chiesa di San Lorenzo a Ronchi in memoria delle migliaia di profughi della nostra terra deportati nel campo di Wagna

Ricordare per non sbagliare più!ssere profughi ieri comeoggi è un vero dramma.E ricordare tutto ciòogni giorno, nel presen-

te per il futuro, è un dovere.Con questi sentimenti, marte-dì 26 maggio, a Ronchi, pressola parrocchiale decana di SanLorenzo, si è fatto memoria deldramma della profuganza del-le nostre popolazioni. Centoanni fa infatti, l’annuncio del-la guerra nei nostri territorivenne dato il 24 maggio 1915 ela partenza ebbe luogo a sca-glioni nei giorni successivimentre nel resto d’Italia la no-tizia s’era già diffusa il 20 mag-gio. Anche le popolazioni dei no-stri paesi, in particolare le gen-ti di Ronchi, Redipuglia, Fo-gliano, Sagrado, Sdraussina esuccessivamente Lucinico eSan Lorenzo Isontino, visserol’esperienza tragica della de-portazione. La partenza ebbeluogo attraverso la stazione diAurisina dove si raccoglievanotutte le famiglie. Fu perciò ilmomento di partire per rifu-giarsi al sicuro in Stiria, in di-verse località dell’Austria edell’ Ungheria dove erano sta-ti già allestiti accampamentiper accogliere le famiglie pro-venienti dalla prima linea delfronte. Il centro principale di raccol-ta, successivamente fu il cam-po di Wagna, la località dellaStiria vicino a Graz che attual-mente, in ricordo di quei 4 an-ni di esilio per i nostri popoli, ègemellata con Ronchi. Il campo profughi di Wagna,venne progettato e costruitotra l’ottobre e il novembre del1914 per ospitare diecimilaprofughi polacchi della Gali-zia: era composto da 25 barac-che, ciascuna "predisposta"per ospitare 400 persone al suointerno; inoltre nel campo era-no presenti 7 cucine, un ospe-dale ed una scuola. I primiprofughi provenienti dalla no-stra regione, giunsero a Wagnaa fine maggio 1915. Erano qua-si 18 mila.

E

La serata commemorativa in-titolata "Profughi a Wagna1915-2015, 100 anni - Ronchiricorda" è stata impreziositadall’alternarsi di un ciclo di let-ture intervallate con dei cantiinterpretati dai cori "Note increscendo", "Giuseppe Verdi","Jezero" e "Soul Circus". La ce-rimonia è stata resa possibilegrazie alla partecipazione del-l’amministrazione comunale,delle parrocchie di San Loren-zo, Santo Stefano e Maria Ma-dre della Chiesa, del ConsorzioCulturale del Monfalconese,dell’Azione Cattolica cittadina

e dell’Acli locale. Quattro sono stati gli eccellen-ti lettori che hanno interpreta-to i testi preparati con cura eprecisione dal parroco donRenzo Boscarol. "La notte delricordo", che consiste in unaraccolta di riflessioni, lettere,interviste e memoriali del tem-po, è stata presentata dallagiornalista Cristina Visintini.Grande la partecipazione dellacomunità cittadina e delle al-tre realtà del Mandamento.Molto forti e toccanti sono sta-ti i racconti di chi aveva vissu-to quei tragici momenti, le te-stimonianze di Lino Fontanot,Giuseppe Ermacora, GiuseppeSgorbissa, Maria Soranzio,Oreste Michieli poi le memo-rie storiche del prof. Alfio Per-co.Dopo un’introduzione con lecitazioni di alcuni passi del-l’omelia che aveva pronuncia-to Papa Francesco a Redipu-glia il 13 settembre 2014, si è

passati al racconto di come lenostre popolazioni hanno ap-preso la notizia dell’inizio delconflitto. Poi, i canti e lo scor-rere di alcune immagini stori-che che sono state proiettate,hanno scandito altri momentiimportanti: la partenza degliesuli, i particolari dello stra-ziante viaggio verso l’Austria,la descrizione del campo e de-gli stili di vita durante la "per-manenza" presso di esso,l’aspetto dell’assistenza, le op-portunità della vita da campoper uomini e donne che pote-vano offrire la loro esperienza,la scuola, le morti dei bambinivittime innocenti ma anche imomenti di nostalgia e di pro-testa di tutte quelle persone.Molto importante è stata an-che la parte dedicata al ricordodei sacerdoti che sono statipunto di riferimento per la co-munità durante gli anni di de-portazione . Monsignor LuigiFaidutti, don Francesco Ban-

deu, don Roberto Barbieri, donPierino Sepulcri e don AngeloBallaben. Insieme con loro PreTita Falzari, che sarà poi par-roco di San Lorenzo dal 1940 al1942, assieme a don Corsig diGorizia e molti altri. Tutti que-sti sacerdoti svolsero il loro mi-nistero seguendo le sorti dellapopolazione costretta a fuggi-re dai propri territori, furonoanche funzionari dello Statoed esemplari insegnanti che sidedicarono al mondo dellascuola dell’epoca con dedizio-ne. Alla luce dei dati attuali chetestimoniano il fatto che 53milioni di persone sono oggiprofughi nel mondo, si puòconfermare nettamente cheessi vivono la dimensione rea-le di quanto è accaduto 100anni fa ai nostri cari apparte-nenti a questi territori. Inizia-tive come questa, commemo-rativa del Centenario, ci dianodunque la possibilità di affer-mare senza riserve che tutto èperduto con la guerra. Si apra-

no perciò le porte del nostrocuore e della nostra mente persaper assumerci quelle re-sponsabilità proprie di chi in-tende tutelare dei valori demo-cratici insostituibili sancitidalla Carta Costituzionale.L’uomo contemporaneo si di-mostri allora capace di recu-perare l’umanità e il sentimen-to della speranza per nonvoltarsi dall’altra parte dicen-do: "A me che importa". Farefinta di non vedere non è giu-sto. Bisogna ricordare sempreper non sbagliare più!

Salvatore Ferrara

"Come non pensare ai 53 profughi

oggi nel mondoche vivono quanto

accaduto 100 anni faai nostri cari?"

Molto importante èstato il ricordo

dei sacerdoti divenutipunto di riferimento

per la comunità nella deportazione

cologia, giochi, raccolta differen-ziata, quiz e botanica sono statigli ingredienti principali dellamarcia ecologica di primavera

organizzata dal Circolo Brandl di Tur-riaco per le scuole primaria e dell’in-fanzia di Turriaco. Ma a condire tutto èstato uno spirito di amicizia e condivi-sione che lega l’associazione locale alledue realtà scolastiche.Oltre trecento anche quest’anno trabambini, insegnanti e genitori hannopartecipato a questo evento che si svol-ge, ormai da 34 anni. A sostenerlo ci sono l’amministrazionecomunale, con il patrocinio all’inizia-tiva, e la banca di credito cooperativodi TurriacoUna mattinata di sole ha caratterizza-to la festa che si è svolta all’insegna deldivertimento nella natura e tra le vie del

E paese. I bambini della primaria, infat-ti, sono partiti da scuola e attraverso unpercorso che ha sfruttato tutte le ciclopedonali del paese ha raggiunto il fiu-me Isonzo. Un tratto più breve, invece,per i piccolini che hanno comunqueavuto la possibilità di vivere la campa-gna assieme agli insegnanti, nonni e ge-nitori. Ad accogliere tutti c’erano gliamici del Circolo Brandl con panini ebibite.La famiglia più numerosa con 11 iscrit-ti è risultata la famiglia Braida, mentrea entrambe le realtà scolastiche è stataconsegnata la coppa "Conosci l’Isonzo"intitolata a Sergio Bonazza; a entrambele realtà scolastiche sono stati conse-gnati dei materiali ludico didattici perle varie attività.La marcia ecologica è un’iniziativa or-mai entrata nella tradizione del luogo

che, nata dalla Cassa rurale e artigianae proseguita poi dal Brandl nel corso de-gli anni, propone una giornata all’inse-gna della conoscenza dell’ambiente flu-viale sul quale anche Turriaco sorge. Ibambini partecipanti, dai 3 agli 11 an-ni, hanno così la possibilità di vivereun’iniziativa di alta valenza didattica.A portare un saluto ai ragazzi sono sta-ti l’assessore Ferruccio Barea, il parrocodon Fabrissin e il presidente del Creditocooperativo Roberto Tonca che hannosottolineato come iniziative di questotipo siano molto importanti per i ra-gazzi e per il paese. Bambini, insegnanti, genitori, nonni esimpatizzanti hanno così vissuto assie-me uno degli ultimi sabati dell’annoscolastico all’insegna della natura e deldivertimento.

Elisa Baldo

TurriacoSuccesso dell’edizione numero 34 dell’iniziativaproposta dal circolo "Brandl" per gli studenti

In più di 300 alla marcia ecologica

(FOTO BERGAMASCO)

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Sabato, 6 giugno 201518 Mandamento

l presidente della RepubblicaMattarella accompagnato dalla suadelegazione, dopo la aver celebratoil 24 maggio sul Monte San Michele

il ricordo del centenario dell’entratadell’Italia nella Grande Guerra, si èrecato in visita privata al Collegio delMondo Unito dell’Adriatico di Duino.All’arrivo, il Capo dello Stato è statoaccolto dal Sindaco di Duino-Aurisina,Vladimir Kukanja, dal Presidente e dalRettore dell’Istituto, rispettivamente

I

Il ricordo di Mattarelladell’amico Corrado Belci

Il Presidente della Repubblica al Collegio del Mondo Unito

Gianfranco Facco Bonetti e Mike Price.Il Presidente della Repubblica haincontrato i familiari di Corrado Belcie, nell’Auditorium del Collegio glistudenti ed il corpo docentedell’Istituto. Sono seguiti un momentomusicale da parte del Trio di Parma,l’indirizzo di saluto del Presidente delCollegio, Facco Bonetti e un brevericordo della figura dell’On. CorradoBelci da parte del figlio. Franco Belciha ricordato l’amicizia del padre con il

Presidente allora Ministro dellaPubblica istruzione, amicizia natadalla stessa connotazione etica econsolidata nei tragici avvenimentiche hanno segnato profondamente lastoria della Repubblica. Franco Belci ha poi posto l’accento suivalori dell’onestà, della modestia edella sobrietà del padre, uomoprofondamente religioso eprofondamente laico.Infine, è seguito l’intervento dellostudente di nazionalità norvegese delCollegio, Anders Hoy Dypvik che haaffermato che "il Collegio ti fa entrarenel mondo in una prospettiva diversa enuova, più globale e internazionale. Iriflessi del mondo sono riflessi neinostri coetanei. Ci è stata data lapossibilità di apprezzare culturediverse abbiamo imparato adapprezzare e ad essere fieri dellanostra. Nella nostra scuola vengonogettate le basi per imparare a cresceree diventare pensatori critici". Lostudente ha donato al Presidente illibro "Fabbrica della pace", unapubblicazione che descrive il lavoroche i giovani possono fare perpromuovere la pace. A conclusione degli interventi, nelcortile della Foresteria dell’Istituto, ilCapo dello Stato ha scoperto una targain memoria dell’On. Corrado BelciPresidente e Fondatore dellaInternational Chamber MusicAcademy.

Lucia Lalovich Toscano

Un pane spezzato e condiviso con chi ne ha più bisogno

l canto dell’invocazione al-lo Spirito Santo, domenicascorsa, festa della Ss. Trinità,hanno fatto il loro ingresso

nella chiesa parrocchiale di Beglia-no Gabriele Mazzotta, EmanueleBonanno, Gianna Marsich, MartinaPala, Marco Fattori e Francesco Ve-nier, accompagnati dalle loro mam-me, dal parroco don Pierpaolo e daldiacono Vincenzo. Disposti davanti all’altare, con lamamma a fianco, assieme a tutta l’assemblea hannorinnovato le promesse battesimali e confermato la pro-fessione di fede. A sottolineare questo momento i segni della luce dellacandela, accesa dal Cero, e della stola bianca che ognibambino aveva ricevuto in dono il giorno della primaconfessione.Dopo le preghiere dei fedeli, preparate e lette dai bam-bini, dai genitori e da una catechista, sono stati porta-ti all’altare i fiori, segno della bellezza del Creato e lecandele, simbolo della luce di Gesù e dei cristiani, leostie e il vino; un cesto di pane, distribuito poi alla fi-ne della celebrazione ai bambini, per essere consuma-to durante il pranzo assieme ai parenti; un’offerta indenaro da destinare ai più bisognosi, tramite la Caritasdiocesana.I sei comunicandi si sono quindi disposti attorno alla

Amensa, a fianco del celebrante e si sono preparati conla preghiera ad accogliere Gesù nel dono del pane. I canti che hanno sottolineato alcuni momenti liturgi-ci, tratti dalla Messa per i ragazzi "E’ il tuo giorno Si-gnore" di Antonio Parisi, sono stati eseguiti dai bam-bini, sostenuti dal coro parrocchiale. Al momento del ringraziamento alla comunione, i co-risti hanno poi voluto invocare sui bambini la benedi-zione del Signore con il canto "Dio vi benedica" (TheLord bless you and keep you) di John Rutter.All’inizio della celebrazione era stato sottolineato daicatechisti "l’impegno e la curiosità dimostrati dai bam-bini negli incontri domenicali durante i due anni dipreparazione". Poi ognuno dei comunicandi, come Samuele, aveva ri-sposto con voce chiara e decisa un bel "Eccomi" nelsentir pronunciare il suo nome. "Eccomi, Signore. So-no pronto ad accoglierti e ad ascoltare la tua voce". An-

che un poster con un grande "Eccomi!" scritto in ros-so, posto a lato del presbiterio, sottolineava il leitmo-tiv della giornata.L’incontro è proseguito nella sala della canonica, ad-dobbata il giorno precedente dai genitori con festoni epalloncini bianchi, con un momento di fraternità, cheha permesso ai numerosi presenti di stare ancora unpo’ assieme e di scambiarsi impressioni e sensazioni…Domenica prossima, festa del Corpus Domini, si con-cluderà l’anno catechistico.E a tutti verrà dato appuntamento agli incontri delprossimo anno, aperti a chi ha appena concluso il pri-mo anno di preparazione al sacramento dell’eucare-stia, a chi inizierà il cammino di preparazione alla pri-ma confessione e a chi oggi, davanti a tutta lacomunità, ha pronunciato, con voce chiara e decisa, ilsuo "Eccomi".

Dorino Fabris

La festa della prima comunione a Begliano

Disposti davanti all’altare, con la mamma a fianco,

assieme a tutta l’assemblea i bambini hanno rinnovato le promesse battesimali

e confermato la professione di fede(FOTO LEBAN)

Turriaco◗Gita a Gardaland

i sono ancora alcuni posti per lagita a Gardaland che il Circolo

Brandl organizza domenica 14 giugno.La partenza sarà alle 7 da piazzaLibertà a Turriaco e il rientro in serata.L’ingresso è previsto per GardalandPark e Gardaland Sea LIfe.Perinformazioni e [email protected] o 3388296122.

C

Monfalcone◗Piccoli cantori

Piccoli Cantori del Gruppo CostumiTradizionali Bisiachi di Turriaco diretti

dalla maestra Caterina Biasiol siesibiranno assieme al Coro degli adultiper i bambini della Scuola dell’Infanzia "Maria Immacolata" diMonfalcone nella giornata di giovedì 18 giugno con inizio alleore 10. Per informazioni sui Piccoli Cantori gli interessatipossono rivolgersi al numero 3474612447 o scrivere [email protected].

I

Ronchi◗Nuovo maestro di sci

uovo motivo di soddisfazionee di festa per lo Sci club due

dell’Us ACLI di Ronchi. Un altro suogiovane e promettente atleta ha coronato il suo sogno didiventare maestro di sci. Il neomaestro è il ventunenne MatteoMigotto, che, dopo una serie diesami, si è diplomato a pieni voti.

N

Turriaco◗Costumi bisiachi nel Salento

stata accolta con grande gioia dai coristi e dallamaestra Caterina Biasiol la notizia

dell’ammissione del Coro del Gruppo CostumiTradizionali Bisiachi al XIV Premio Salentino, FestivalNazionale Musicale Cristiano, a Copertino il 4 luglio.Evento unico nel suo genere che coniuga insiemefede, musica e cultura, il Premio Salentino mette inluce il talento e la creatività di cantanti solisti e coriprovenienti da tutta Italia.

È

Turriaco

■ TurriacoBiennale dell’HobbyTredici edizioni, oltre vent’anni di hobby,ma ancora c’è da lavorare. Il Circoloculturale e ricreativo Brandl di Turriaco èinfatti già al lavoro per la mostradell’hobby che si svolgerà nella primaquindicina del mese di settembre e chequest’anno sarà rinominata Biennaledell’Hobby.L’esposizione è aperta a chiunque abbiadesiderio di proporre i propri interessi e leproprie concretizzazioni dal momento chel’iniziativa è volta a mettere in evidenzadoti e particolarità di persone che spesso,nella fretta che ci avvolge, non riescono aessere apprezzate degnamente.In genere la mostra accoglie unasessantina di espositori che provengonodall’intero mandamento. Per ulterioriinformazioni e/o iscrizioni è possibilecontattare i responsabili ai seguentirecapiti: 3356701234 (Danilo) 0481-76446 (Alberto), 0481-769352 (Gianni) ousare la mail della [email protected] entro il 13 giugnoprossimo.

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Sabato, 6 giugno 2015 19Mandamento

a storica Basilica di SanGiovanni in Tuba ha fatto dacornice alla Prima Comunionedi quindici ragazzi della

parrocchia di San Marco Evangelistadel Villaggio del Pescatore.I comunicandi, in processione,hanno fatto il loro ingresso attorniatidai genitori e dai familiari e seguitidal Parroco don Fabio La Gioia eaccompagnati dal canto del coroparrocchiale.La cerimonia ha avuto momenti

L

La comunità è comela fontana del villaggio

Tempo di prime comunioni anche al Villaggio del Pescatore

emozionanti durante l’omelia. DonFabio ha posto l’accento che ibambini non sono stati affidati soloa lui, ma alla comunità del Villaggiodel Pescatore, "perché io non sonosolo io, sono bensì un "noi"" Econtinuando "la comunità è come lafontana del Villaggio… Alla fontanadel Villaggio ci si reca per dissetarsi eabbeverarsi nei giorni di calura,quando si fa una sosta nel camminotalvolta affrettato e faticoso dellavita" ed ancora, la comunità è come

un "focolare domestico, luogo doveci si riunisce e ci si ritempra, specienei giorni freddi e opachi. Questo hodesiderato che fosse, questo vorreiche sia sempre la parrocchia.Insieme alle persone meraviglioseche stanno edificando questofocolare e piantando la fontana delVillaggio."Durante la Comunione, tutti hannocantato "Verrò sempre qui a trovarti.Ci diremo tante cose. Ti sarò semprevicino e mai più ti lascerò".Al termine della messa, all’esternodella chiesa, si è vissuto unmomento di incontro conviviale tra iragazzi, i loro genitori e la comunitàper evidenziare il legame tra unacomunità e i suoi figli, e percontinuare a vivere assieme questimomenti di vita cristiana.

Fabio Eramo

Secondo "turno" per la celebrazione della prima comunione e riconciliazione

Staranzano in festa (bis) per i sacramenti

Dal territorio

■ Dal decanatoPellegrini a TorinoIn occasione del bicentenario dellanascita di Don Bosco e dell’Ostensionedella Sacra Sindone, le parrocchie diMaria Madre della Chiesa di Ronchi e dellaMarcelliana di Monfalcone hannoorganizzato un pellegrinaggio a Torino enel territorio circostante, al fine driscoprire i luoghi che hanno segnato lavita di Don Bosco e quella di tutta lacomunità cristiana. Il 21 maggio la comitiva si è recata aCastelnuovo Don Bosco, dove ha visitatola casa natale del fondatore dei salesiani .La seconda giornata è stata dedicatainteramente alla visita di Torino. Ipellegrini hanno avuto la possibilità divedere il centro storico della città. Momento centrale del pellegrinaggio èstata la visita alla Cattedrale perl’Ostensione della Sacra Sindone. La sosta davanti alla Sindone,accompagnata da spiegazione epreghiera, ha suscitato una forteemozione per essere davanti ad unareliquia che ha grande valore per lacristianità. Nel pomeriggio invece è statovisitato il Museo Egizio. La terza giornataè stata dedicata al bicentenario dellanascita di Don Bosco e al percorso deiluoghi più significativi del a vita delsacerdote tra cui il Santuario di MariaAusiliatrice a Valdocco. L’ultimo giorno ifedeli hanno visitato a Stupinigi la"Palazzina di Caccia. La comitiva haintrapreso il viaggio del rientro consoddisfazione per l’esperienza vissuta.

Beatrice Branca

(S.F.) SECONDA TORNATA DELLE COMUNIONI DELLA COMUNITÀ STARANZANESE. DOMENICA 24 MAGGIO, ALLE 11.30, NELLA LA CHIESA DI MARIA MADRE A RONCHI IL SECONDO GRUPPO DI BAMBINIDELLA PARROCCHIA DI STARANZANO HA RICEVUTO PER LA PRIMA VOLTA L’EUCARISTIA. AL TERMINE DELLA CELEBRAZIONE, I NUOVI PARTECIPANTI ALLA MENSA EUCARISTICA HANNO FESTEGGIATOCON I PARENTI ED ALCUNE FAMIGLIE SI SONO RIUNITE AL PRANZO ORGANIZZATO PRESSO I LOCALI PARROCCHIALI DELLE STALLE ROSSE. IL GIORNO PRIMA UN ULTERIORE GRUPPO DI BAMBINI SI SONOACCOSTATI PER LA PRIMA VOLTA AL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE NELLA CHIESA DI STARANZANO.

◆ Il Clan del Monfalcone 3

Festa dei Popoli:Azione di coraggiodell’ "Ursa Major"

omenica 31 maggio, dopo lunga at-tesa, il Clan "Ursa Major" del Mon-falcone 3, ha finalmente conclusola sua "scelta di coraggio", ovvero

quella di farsi ultimi (realizzando opere ine-renti l’immigrazione) portata anche allaRoute Nazionale, tenutasi a San Rossore (Pi-sa) nell’agosto 2014, che ha visto coinvoltitutti i rover e scolte (ragazzi e ragazze dai 16ai 20 anni) dell’Agesci. Il Clan ha infatti partecipato alla Festa deiPopoli tenutasi a Gradisca d’Isonzo, realiz-zando cosí la sua Azione di Coraggio.L’obiettivo dell’Azione di Coraggio era quel-

D niche, nonché quello di favorire il lavoro digruppo, consentendo una migliore cono-scenza reciproca. I Rover e le Scolte hannoquindi ideato un modo semplice e origina-le per promuovere questo messaggio, attra-verso la realizzazione di bamboline "dou-ble face" (alle due estremità presentanoinfatti bambole di etnie diverse) e di ungrande Mondo Fiorito, su cui i bambinihanno poi incastrato fiori colorati creati daloro. I prodotti di questo progetto, realizza-to nella Scuola dell’Infanzia di via Tartini diMonfalcone, sono stati infine portati allaFesta dei Popoli, come simbolo del lavoro

lo di promuovere l’integrazione tra le diver-se etnie attraverso vari metodi, vista la di-versità culturale presente sul territorio. Per far ciò i ragazzi hanno deciso di lavora-re con i bambini, ritenuti il terreno piú fer-tile da cui iniziare questo tipo di percorso, inquanto i piccoli non hanno pregiudizi nédifficoltà a rapportarsi con realtà diversedalla loro e sono giá indirizzati all’accetta-zione dell’altro. Gli obiettivi del progetto so-no infatti quello di rispondere alla difficol-tá d’integrazione delle famiglie immigrate,offrendo ai bambini occasione di scambioculturale e comprensione delle tradizioni et-

GLI SCOUT DEL CLAN"URSA MAJOR" DEL MONFALCONE 3PRESENTI ALLA FESTA DEI POPOLI

svolto durante l’anno e per promuovere ilmessaggio che anche gli Scout sono atti-vi nella quotidianità e attenti alle diver-se problematiche che la riguardano, inquesto caso l’immigrazione. Insegnanti,genitori e bambini sono stati entusiastidel lavoro svolto e il Clan, che ha fattoun lungo percorso per arrivare fin qui,ha fatto finalmente sentire la sua voce,dicendo cosí "Io ci sono".

Greta Brussi

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● Il progettoè nato due anni fasu proposta dei salesiani

● Oggi coinvolgeSan Canzian e la Marcelliana

● L’intento è quellodi formaredegli animatori capaci

entinaia di bambini e ragazzifrequenteranno quest’estate glioratori delle nostre parrocchie.Molte famiglie hanno bisogno

di affidare i propri figli a qualcunomentre sono al lavoro. L’iscrizione deibambini ai centri estivi perògarantisce anche un momento diincontro e di condivisione delle attivitàproposte con gli amici, nonchéun’opportunità per stringere nuoveamicizie. La Chiesa, grazie al supportodi parroci ed animatori, accoglie ibambini e cerca di guidarli in unpercorso formativo. Ma chi sono realmente gli animatori?Gli animatori sono coloro che,attraverso il gioco e diversi laboratori,cercano di insegnare a bambini eragazzi come vivere da buoni cristiani,interessandosi allo stesso tempo allaconvivenza civile. Nella nostra zona è nato due anni fa ilprogetto "Oratorio diffuso", propostodai salesiani, che ha visto ilcoinvolgimento in particolaredelle parrocchie di SanCanziano e della Marcelliana.L’intento di questo progetto èquello di formare un gruppodi animatori capaci di regalareai ragazzi delle esperienzeforti che li aiutino a crescere. La formazione avvieneattraverso tre appuntamenti:una volta al mese glianimatori si riuniscononell’esperienza Liveorganizzata dai salesiani, nelcorso della quale gli aspirantianimatori sono chiamati ariflettere sul significato dialcune tematiche comel’amicizia, la famiglia. Due oreal mese sono inoltre dedicate

ad un momento di incontro e discambio fra gli animatori del territorioed è prevista anche un’esperienzaspirituale con i salesiani. Chi partecipaa questi appuntamenti acquisisceesperienza e competenze per fareanimazione nella propria parrocchia.Durante l’anno, "Oratorio diffuso"cerca di dare una formazione ai ragazzie una continuità di percorso, anche acoloro che hanno completato i corsi dicatechismo, per invogliarli a rimanereall’interno della Chiesa. In estiva moltigiovani partecipano a "Estate Ragazzi":alcuni di loro si appassionanoall’animazione e decidono di diventareanche loro animatori.Perché dunque scegliere di farel’animatore? All’inizio questa scelta daparte dei giovani è spesso determinatadall’amicizia e dal desiderio didiventare come coloro che li hannofatti interessare nel corso della loroinfanzia. Crescendo, però, fare

l’animatore diventa una vera e propria"missione", in quanto si impara aprendersi cura degli altri e sicomprende meglio il proprio credonella chiesa e negli insegnamenti diGesù. La diversità di età all’interno delgruppo è fondamentale in quanto èproprio l’animatore più piccolo che èin grado di spingere gli altri ragazzi acontinuare la propria formazioneall’interno della comunità ecclesiale.L’oratorio deve diventare infatti unluogo di incontro in cui le persona sirelazionano quotidianamente e unapossibilità per cercare di avvicinarsianche al mondo del lavoro. "Oratoriodiffuso" aiuta infatti anche i ragazziche non fanno più animazione atrovare un altro servizio nella società ,come ad esempio l’attività del prontoSoccorso. "Oratorio diffuso" in questidue anni ha visto crescere il numerodei ragazzi che frequentano la Chiesa eche pensano che l’animazione sia

fondamentale per istituire unavera comunità, entro la qualetutti abbiano la possibilità dicrescere da buoni cristiani ecittadini. La strada da percorrere perrendere costante e continual’attività in oratorio è ancoralunga, ma se all’interno delleparrocchie è presente unaproposta di formazione saldae una disponibilitànell’accogliere le proposteesterne, questo contribuiràsicuramente a rendere lafrequentazione dell’oratoriouna scelta nel segno dellacontinuità della propriaesperienza di crescitaspirituale e sociale.

Beatrice Branca

C

e parrocchie del Mon-falconese propongonoanche quest’anno di-versi centri estivi per

bambini e ragazzi. La parrocchia di San Can-zian d’Isonzo e quella dellaMarcelliana di Monfalcone,come già accennato nell’arti-colo sull’animazione, pro-pongono come centro estivo"Estate ragazzi". Tale iniziativa prevede inmattinata un momento di ac-coglienza attraverso balli ecanti, un momento formati-vo attraverso i giochi e diver-si laboratori quali quelli dichitarra, bricolage, perline,cucina di dolci. A ora di pranzo sarà allestitauna tavolata rallegrata dacanti. Nel pomeriggio ci sa-ranno dei giochi liberi neiquali gli animatori stessi a si

metteranno alla prova e pro-porranno ogni giorno attivi-tà differenti , tra cui anchegiochi con l’acqua. Possonopartecipare i bambini e ra-gazzi dagli otto ai tredici an-ni. Il centro estivo sarà pre-sente a San Canzian dal 29giugno al 10 luglio e alla Mar-celliana dal 13 al 24 luglio. Sempre a Monfalcone la par-rocchia del S.S. Redentore or-ganizza un campo estivo chesi terrà dal 22 al 28 giugnopresso la casa parrocchiale diS. Ambrogio a Ravascletto. Ilcampo è aperto ai ragazzi ealle ragazze delle scuole me-die e a coloro che frequentanola prima superiore, special-mente riservato a chi si pre-para alla Cresima. L’Oratorio San Michele offreinvece numerose iniziativeper i ragazzi delle diverse fa-

sce d’età: dal 12 al 19 luglio èprevista l’attività estiva a Ra-vascletto con i bambini dellaPrima Comunione. Numerose attività estive sonoorganizzate dai dell’AGESCIdi Monfalcone, Ronchi e Sta-ranzano. Il Gruppo Monfalcone 1° hasegnalato; le vacanze di bran-co per i lupetti a Montefoscadal 9 al 16 agosto; il Repartofarà invece il campo estivo aForni di Sotto dal 10 al 21agosto. Il Clan compirà laroute lungo la via Francigenatra Lucca e Siena dal 27 luglioal 2 agosto. Il Noviziato inve-ce farà la route a fine giugnoda Tarvisio a Monfalcone. La parrocchia di San Giu-seppe organizza due centriestivi nel corso dell’estate. Ilprimo, "Un canestro per cre-scere" avrà luogo dal 15 giu-

gno al 3 luglio, dal lunedì alvenerdì dalle 7.30 alle 13.30 .Le attività sono rivolte aibambini dai sei ai tredici an-ni. L’altro centro estivo, deno-minato "Giochiamo Insieme",avrà luogo dal 15 al 26 giu-gno dalle 8 alle 13, destinatoai bambini di età compresafra i sei e gli undici anni. E’presente inoltre la terza edi-zione del GREST (GruppoEstivo o Grande Estate) dal 6all’11 luglio, a cura dei ragaz-zi che hanno da poco fatto laCresima. Si tratta di un mo-mento di crescita rivolto a ele-mentari e medie che promuo-ve un esperienza significativadi vita e di amicizia insieme aGesù. Sul prossimo numero analiz-zeremo le proposte nel restodel decanato.

B.B.

LLe proposte dei Centri estivi

L’Oratorio diffuso

Dal Decanato

■ RonchiMese di maggio:un’esperienzaC’è una catechesi che ha svolgimentonelle occasioni eccezionali (un corso, unaproposta articolata) e c’è una catechesisenza pretese, quotidiana che riguarda untempo ordinario come può essere un mesedi maggio. I numeri sono modesti, ma lacontinuità e la assiduità è assicurata,dentro ad un percorso preciso con temi emomenti definiti. La tradizione del mesedi maggio che - oltre ad avere unaintenzionalità da dare alla preghiera(quest’anno era ad esempio la preghiera asostegno di quanti vivono la fede comeuna testimonianza che mette arepentaglio la vita)- diventa occasioneper una proposta articolata (una volta sichiamava "fioretto", qualcosa come unacitazione, un riferimento di un esempio,di una buona opera) che invita a fareproprio un proposito serio di vita.Erano -e per certi versi restano - momentiprivilegiati di una catechesi semplice equotidiana nel corso della quale più chela presentazione dogmatica o dottrinalesi da spazio ad una o più visioni della vitao ad un percorso lungo al quale seminaregocce di sapienza o riflessioni non banalidi saggezza di vita.Uno strumento utile di questa operazionepastorale è la illustrazione dellaEsortazione apostolica di papa Francesco"Evangelli gaudium" che, nellapresentazione e nei primi due capitoli,l’autore chiama "La riforma della chiesain uscita missionaria e le tentazioni deglioperatori pastorali" (che sono poi quelledei cristiani e dei vescovi o sacerdoti). Sitratta di una illustrazione ferma e precisadel progetto pastorale che il papa faderivare dal Sinodo e che diventa anche il"suo" progetto pastorale. La scelta(diventata oggetto anche dell’incontrodei papa con i vescovi della Cei) si èdimostrata quanto mai opportuna, inquanto il parlare (ed argomentare) delPapa è insieme concreto, semplice eavvincente.Ogni sera, secondo un programmacondiviso, i sacerdoti delle parrocchie diS.Lorenzo e e S.Stefano in Ronchi, si sonolasciati interpellare ed accompagnare daltesto che si preoccupa prima di spiegare ilsignificato della formula che PapaFrancesco utilizza "una chiesa in uscita"attraverso cinque verbi "prenderel’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare ,fruttificare e festeggiare"; poi perapprofondire le ragioni di una"inderogabile scelta: il rinnovamentoecclesiale", dove ne sono colte leresponsabilità ed i passaggiindispensabili. Una missione che parte dal"cuore del vangelo", tiene conto dei"limiti umani dell’incarnazione" e rivelauna chiesa che "madre dal cuore aperto",dunque capace di capire e di farsi capire.Di grande interesse e sensibilità ilcapitolo secondo ("Nella crisidell’impegno comunitario") dove lapaziente intelligenza del Papa -il quale sidimostra un teologo ed un catecheta diqualità eccezionali- parte dallaillustrazione di un termine abusato (il"discernimento evangelico") checonsente di entrare nel merito dellequestioni di contenuto e di linguaggiodella teologia pastorale per aff ontare untema esigente "alcune sfide del mondoattuale" e , appunto, "le tentazioni".Operazione intellettuale quella del papache, non dimentica l’apporto dellescienze sociali, ma poi si dedica ad unapaziente quanto testarda applicazionedella teologia alla pastorale. Capitoli da rileggere perché possanodiventare "terreno" utile per leggere ecapire le situazioni della vita" e l’impattodel vangelo con la vita di uomini e donneconcrete; le pagine sulla "spiritualità",ad esempio sono incomparabili; così comequelle per introdursi nelle sfide delleculture urbane, ma argute e stimolanti lepagine sulla "spiritualità missionaria",l’esigenza di vincere "l’accidia egoista",di dire no al "pessimismo sterile",all’isolamento, alla "mondanitàspirituale", alle "guerre intestine", al"ruolo della donna nella chiesa", sulla"pastorale giovanile".

R.B.

Sabato, 6 giugno 201520 Mandamento

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Sabato, 6 giugno 2015 21Cormonese - Gradiscano

Intitolato al poeta l’Istituto comprensivo di Romans

"Si è sempre spesoculturalmente per la libertà, la tolleranza e l’incontro con gli altri e l’abbattimentodei confini e di ogni barriera"

a sala "Mons. Galupin", aRomans d’Isonzo, ha stentatosabato scorso a contenere itanti che hanno voluto

partecipare alla cerimonia diintitolazione dell’IstitutoComprensivo Scolastico di Romans,con sede a Mariano del Friuli, allamemoria del poeta e scrittore CelsoMacor (Versa 1925 - Gorizia 1998).L’Istituto scolastico raccoglie dieciscuole con le sedi presenti in quattropaesi della provincia isontina:Romans d’Isonzo, Mariano del Friuli,Medea e Villesse. Alla cerimonia, infatti, eranopresenti molti scolari coi rispettiviinsegnanti, i sindaci dei quattrocomuni interessati, l’assessoreregionale all’istruzione, LoredanaPanariti, l’assessore provinciale IlariaCecot ed il coordinatore dell’Ufficioscolastico regionale Pietro Biasiol. A condurre la cerimonia è stato ilpreside dell’Istituto, Paolo Buzzulini,che ha inizialmente sottolineatocome la scuola abbia camminato pertanti anni a fianco dei valori espressida Macor, cercando di creare dellepersone in grado di pensare con lapropria testa per vivere in unasocietà democratica e aperta. Valori umani e sociali che hannoanimato Celso Macor e che questi halasciato in eredità coi suoi scritti e lesue poesie. Buzzulini ha ricordato pure comesull’intitolazione dell’Istituto a Celso

L

Macor siano confluiti all’unanimità iconsensi del Collegio dei Docenti,del Consiglio d’Istituto, dei sindacidei quattro comuni, del prefetto edell’Ufficio scolastico provinciale. Di Macor, dopo alcuni brani vocali estrumentali proposti da un gruppodi scolari, ha parlatospecificatamente, raccogliendonumerosi applausi, il professorFerruccio Tassin, che dopo aversottolineato l’importanzadell’intitolazione, ha ripercorso la

figura e l’opera di Celso Macor, daquando era nato in una modestafamiglia a Versa, dove ha cominciatoad operare per il bene dellacomunità all’interno del Circoloricreativo cittadino, assieme alparroco don Michele Grusovin, finoai riconoscimenti internazionaliricevuti per le sue liriche con cui havoluto difendere e valorizzare la suaterra e la sua lingua friulana. Macor è stato un uomo libero - hadetto invece Biasiol - che si è semprespeso culturalmente per la libertà, latolleranza e l’incontro con gli altri el’abbattimento dei confini e di ognibarriera, in un mondo che, invece,attualmente sembra dirigendosi datutt’altra parte. La cerimonia è proseguita con lalettura da parte di altri scolari dialcune liriche di Macor in linguafriulana, italiana e slovena, mentrealla fine dell’incontro, il presideBuzzulini ha consegnato a PatriziaLazzari, presidente dell’IstitutoComprensivo di Romans, il decretoufficiale di intitolazione. Un omaggio floreale è stato infinedonato, fra gli applausi dei presenti,a Laura Stabon, vedova di CelsoMacor, presente alla cerimonia diintitolazione: la giornata si èconclusa con un informale momentoconviviale offerto ai partecipantidalla Banca di credito cooperativo diStaranzano e Villesse.

Edo Calligaris

Celso Macor,un uomo libero

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Sabato, 6 giugno 201522 Cormonese - Gradiscano

n occasione della ricorrenza dellaPentecoste, cinquantesimo giornodopo Pasqua, il Padre Trinitario diorigini vietnamite, Padre Fra Vu

Dinh Tien, ha celebrato la sua primamessa nella chiesa parrocchiale diSanta Maria Assunta a Medea, luogo incui è giunto nell’ottobre dello scorsoanni per svolgere la sua missionesacerdotale nell’ambito del localeIstituto "Villa Santa Maria della Pace"retto dai Padri Trinitari.Nato in Vietnam, Padre Tien hastudiato a Roma nel corso degli ultimiotto anni, trasferendosi poi a Medea:in questo periodo ha aiutato, dopol’ordinazione diaconale, il parrocomons. Mauro Belletti. Dopo la celebrazione della sua primacommovente messa, Padre Tien

I ritornerà per qualche settimana inVietnam, poi il suo Ordine stabiliràdove destinarlo ed ovviamente tutti ifedeli locali si augurano possa essereMedea la destinazione finale di PadreTien.Alla messa di Pentecoste hannopartecipato molti parrocchianimedeensi, che hanno già avuto mododi conoscere e apprezzare il religiosoasiatico. Alla messa erano pure presenti irappresentanti delle associazioni localicon in testa il sindaco Igor Godeas,così come era presente una foltarappresentanza di ospiti dell’Istitutopsicopedagogico di Medea.Padre Tien ha celebrato la sua primamessa con commozione, affiancatodai concelebranti Padre Pietro

Lorusso, direttore dell’Istituto, ed ilparroco mons. Belletti. Nel corso del rito religioso unrappresentante del Consiglio PastoraleParrocchiale di Medea ha donato aPadre Tien, a nome dell’interacomunità, un’icona in ricordo dellasua prima messa, mentre dal cantosuo Padre Tien ha ringraziatocommosso i presenti e ha dato a tuttil’opportunità di salutarlopersonalmente, consegnando adognuno un’immagine a ricordo dellagiornata.Un ringraziamento speciale lo harivolto a Padre Lorusso e al parrocoBelletti, per l’accoglienza che glihanno riservato ed i consigli che glihanno saputo dare.

E.C.

Medea Il paese si è stretto attorno al novello sacerdote di origine vietnamita appartenente all’ordine dei pp. Trinitari

La prima messa di padre Tien

La Madonna della Portae quel fatto di 70 anni fa

ncontro conclusivo del mese di maggio in un luogo caroai gradiscani e segnato dalla storia. La recita del santo rosario e la delebrazione della S. Messaalla Madonna della porta a settant’anni dall’evento che la

rese celebre e ancor più venerata é stato l’appuntamento forsepiù significativo per l’intera comunità della città dellafortezza. L’episodio storico ancora da tanti ricordato, risalealla notte del 10 febbraio 1945,quando tre bombe alleate colpirono lacittadella, provocando grandidistruzioni ma senza fare vittime. Tuttora è conservata in una teca, allaparete della Cappella, la scheggia cheandò a conficcarsi nella Pala dellaMadonna troneggiante sull’altare. Unluogo prettamente militare, l’ex"Caserma alla Porta" divenuto così“santuario” per la città. Nella sua omelia il parroco,prendendo lo spunto dal libro diOrianna Fallaci “la forza della ragione”nel quale manifesta il suo ateismo e

Ila Vergine Maria, guardandosuo Figlio, ha pian pianoscoperto e accolto, al quale sié "convertita". La preghiera alla Madonnadella Porta, l’offerta dell’olioper la lampada votiva daparte della parrocchia allafamiglia Novelli che conamore cura il sito, e uncaloroso ringraziamento aquest’ultima ha concluso labella serata del mese dimaggio.

5-7 giugnoPellegrinaggioa Torino

a parrocchia di Gra-disca effettuerà neigiorni 5-7 giugno ilpellegrinaggio a To-

rino per l’incontro faccia a faccia con quella debole immagine daicontorni sfuggenti che però rimandano in modo inequivocabilealla vicenda storica di Gesù di Nazareth. Anzi dal 1898 con la pri-ma fotografia eseguita da Secondo Pia, rimandano proprio al vol-to del crocifisso e risorto. In una prospettiva di fede sono signifi-cative le parole di Paul Claudel che dopo aver visto una fotografiadella Sindone, annotò sul suo diario: “Ma questa non è un’imma-gine, è una Presenza!" È lui! È il suo volto!”La gita-pellegrinaggio però avrà una tappa significativa anchepresso il Museo della Sindone, atto a far comprendere tutta la sto-ria e i particolari del sacro lenzuolo. La visita poi ad alcuni luo-ghi legati alla storia di don Bosco nel bicentenario della sua na-scita, la basilica di Superga, il Museo Egizio, appena riaperto earricchito concluderanno la presenza a Torino. Sulla strada del ri-torno la fermata a Mesero con la Messa nel santuario di santaGianna Beretta Molla, patrona della famiglia e l’omaggio alla suatomba con l’incontro con la figlia Emanuela concluderanno difatto le intense giornate.

Llaicità nei confronti del diodelle grandi tradizionireligiose, manifesta però altempo stesso il suo stuporeper la vicenda e il messaggiodi Gesù di Nazaret da dire “luimi convince, mi seduce a talpunto che non vi trovo alcuncontrasto col mio ateismo e ilmio laicismo”.Il celebrante si è cosìagganciato a questo tema peruna riflessione sulla Trinità,su quel Dio amore che anche

Sentirsi migranti,farsi accoglienti

raziati da un tempo estivo,una bella e riccapartecipazione ha fatto dacornice alla festa dei

popoli coincidente con lasolennità della Santissima Trinitàche secondo una feliceespressione di don Tonino Bello èl’icona della convivialità delledifferenze. «Siamo tutti migranti». Con questa espressione del papa santo GiovanniPaolo II, citata dal parroco di Gradisca donMaurizio Qualizza nell’indirizzo di salutoall’arcivescovo, possiamo dire è stato dato il làall’evento organizzato nello scorso fine settimanadalla Caritas diocesana e Migrantes nel centroparrocchiale di San Valeriano, in quest’ultimo mesevero centro di eventi per l’Unità Pastorale.Essere migranti, sentirsi migranti è un modo diconcepirsi aperti e accoglienti, un’apertura che siallarga a tutti, perché anche nell’uomo che emigrasi rivela l’appartenenza all’unica famiglia umana. Significativa l’omelia pronunciata dall’arcivescovomonsignor Carlo Roberto Maria Redaelli partitodall’immagine di una volto, l’umanità, il creato chel’uomo purtroppo fin dall’inizio ha cercato dideturpare, rovinare, cancellare ma senza riuscirvidel tutto.

GLe letture e le preghiere della Messa sono risuonatein diverse lingue come pure i canti dando un toccodi internazionalità al momento liturgico. Poi negli spazi esterni della parrocchia è seguita lafesta che aveva visto già un primo anticipo nellavigilia.Giochi, canti, danze, il pranzo comune con lecucine delle diverse nazionalità hanno creato unclima unico, ben condotto ad un certo punto daldirettore della Carita diocesana, don Paolo Zuttion,e poi dal direttore di Migrantes, don Valter Milocco. Si è però notata una certa difficoltà, pur avendofatto una grande opera di sensibilizzazione, acoinvolgere la comunità locale, segno che quelsogno di don Tonino Bello, della “convivialità delledifferenze” rimane l’utopia cristiana, utopia che fuanche di Gesù e che neppure lui riuscì a realizzarepienamente nella sua esperienza umana.

Gradisca ha ospitato la Festa dei Popoli

Il sogno di don Tonino Bello della “convivialità delle differenze”rimane l’utopia cristiana, utopiache fu anche di Gesù ma che neppurelui riuscì a realizzare pienamente nella sua esperienza umana

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Sabato, 6 giugno 2015 23Cormonese - Gradiscano

Mostra allestita dalla società Cormonese Austria su Cormons durante la Prima guerramondiale: un paese occupato da migliaia di soldati diventato retrovia del fronte

Maggio 1915: "La guerra in casa"ento anni fa su Cormonssventolava per la primavolta il Tricolore issatodai soldati della Brigata

Pistoia, i primi a giungere nelcentro collinare il 24 maggio,poche ore dopo l’avvio dellaguerra. A Brazzano invece en-trarono in paese i fanti della Bri-gata Re. Non c’era stata resisten-za, gli ultimi gendarmi austriaciavevano lasciato il paese ritiran-dosi oltre l’Isonzo dove il co-mando dell’esercito austro-un-garico aveva fissato la primalinea di difesa. Cormons, doposecoli di sostanziale pace, si è ri-trovata la guerra in casa. Ed èquesto il titolo di una mostrache l’associazione CormoneseAustria ha allestito nella sua se-de di via Matteotti e che si puòvisitare fino al prossimo agosto:una rassegna che con foto ine-dite, corredate da testi e docu-menti, rappresenta le varie sfac-cettature della guerra: lasofferenza dei soldati feriti e as-sistiti nei vari ospedali sorti unpo’ ovunque, le croci nei cimite-ri che aumentavano ogni gior-no, i crolli delle case colpite dal-le bombe, gli accampamenti deisoldati, il paese invaso dai mili-tari.È una mostra - continuazionedelle precedenti che hanno rac-contato un anno di guerra dal-l’attentato di Sarajevo in poi cu-rate sempre da Giovanni BattistaPanzera - da non perdere perchéoffre uno spaccato della guerranon a tutti noto e specialmentealle giovani generazioni.La guerra ha cambiato il volto diCormons: il centro collinare pri-ma retrovia del fronte dell’Ison-zo e del Carso per oltre due anni- fino alla ritirata di Caporetto -si è trovato invaso da migliaia disoldati accampati nelle varie zo-ne periferiche, da Pradis alla Su-bida, da Angoris alla Boatina,per i loro periodi di riposo dopogiorni di sanguinosi assalti e du-ra trincea. Tra Brazzano e Cor-mons avevano trovato sede varicomandi militari fino a quellodella II Armata, ospitato a VillaPerusini (l’attuale sede dell’Uni-

C

credit di piazza Libertà) e dei re-parti logistici. Una vita movi-mentata fatta di continui pas-saggi di veicoli militari, diufficiali che con la loro divisaimpeccabile si facevano foto-grafare sotto la statua dell’impe-ratore Massimiliano al qualeavevano coperto la testa con unsacco. E c’erano poi centinaia diprofughi giunti dai paesi vicini,Capriva, Mossa e San Lorenzo inparticolare, che avevano trovatouna sistemazione da parenti oconoscenti o in alloggi di fortu-na in case private. I cormonesi tutto sommato ave-

vano accolto benevolmentel’esercito italiano: dopo una ini-ziale diffidenza, le bandiere ita-liane erano cominciate ad affac-ciarsi sulle case, d’altra parte lacomunanza della lingua aiutavaa dialogare con quello che fino apochi giorni prima era ritenuto"il nemico". Poi c’era lo spiritodi sopravvivenza che spingeva ipiù a trovare un accomodamen-to. Non erano certo momenti fa-cili: gran parte degli uomini era-no al fronte con la divisaaustroungarica richiamati unanno prima allo scoppio dellaguerra dichiarata dall’Austra al-la Serbia e alla Russia. E della lo-ro sorte le famiglie cormonesine sapevano ben poco e quelpoco lo potevano ottenere sola-mente dalla Croce rossa: quasi300 cormonesi morirono sulfronte russo o serbo. Ma ci furo-no anche vittime civili causatedai bombardamenti: a Cor-mons, secondo quanto riporta-to da Camillo Medeot, furono 14

i morti a causa dalle bombe neiprimi sette mesi di guerra e mol-ti furono i bambini. La presenzadella stazione ferroviaria e la se-de del comando dell’Armataerano bersagli preferiti dell’arti-glieria austrica, che non furonocentrati ma le granate colpironogli edifici vicini. Se la presenza così cospicua del-l’esercito aveva favorito talunecategoria di cittadini, in primoluogo i commercianti che vide-ro aumentare la loro attività e iguadagni (si moltiplicarono inquegli anni le licenze commer-ciali), c’era chi viveva in miseriae aveva difficoltà a mettere in-sieme pranzo e cena. Quotidia-namente arrivavano in munici-pio - sindaco era stato nominatol’irredentista Antenore Marnima sotto il vigile congrollo delleautorità militari - richieste disussidi non solo in danaro maanche in generi alimentari e chi-li di farina venivano elargiti allefamiglie bisognose, a chi non

aveva in casa braccia che pote-vano lavorare. I contadini si era-no visti requisire i capi di bestia-me dall’autorità austriache allavigilia della guerra e quelle ita-liane completarono l’opera. Enella stragrande maggioranzaerano le donne, sole e con figli acarico, a chiedere un aiuto chemolte delle volte veniva conces-so.La mano pesante, fin dai primigiorni, era rivolta verso le perso-ne sospette o filo austriacanti.Scrive suor Aloisa Hutter nellaCronaca del convento delle Suo-re della provvidenza il 30 mag-gio 1915, a sei giorni dallo scop-pio della guerra: "Appenaentrati a Cormons, gli italiani sidiedero tosto alla ricerca dellepersone che a loro sembravanosospette. I sacerdoti in modoparticolare e le persone influen-ti furono oggetto di persecuzio-ne. Senza essere interrogate, ve-nivano condotte alle carceri epoi con isvariati mali trattamen-ti internati. Si può immaginare,

come di fronte a tale procedereindelicato e ingiusto, ognunopaventasse per sé e per i propricari, masticando intanto il panemisto a molte lacrime". Nei pri-mi mesi della guerra decine dicormonesi, ma anche abitantidel Collio, furono internati in va-rie regioni del Regno, dalla Sici-lia al Piemonte, alla Toscana e vifecero ritorno a guerra conclu-sa. I primi a venire internati fu-rono i sacerdoti, ma questo saràil tema che svilupperemo in unaltro capitolo della guerra in ca-sa.

Fr. Fe.

I cormonesi tuttosommato avevanoaccolto benevolmentel’esercito italiano:dopo una inizialediffidenza

Quotidianamentearrivavano inmunicipio richiestedi sussidi non solo indanaro ma anche ingeneri alimentari

Lucciolata di solidarietàUscita per i bambini del primo anno di catechesi

La Riconciliazione ad Aquileia

CON L’USCITA AD AQUILEIA, LO SCORSO 23 MAGGIO 2015, I BAMBINI DEL PRIMO ANNO CATECHESI HANNOCONCLUSO L’ITINERARIO CATECHISTICO INCENTRATO SUL BATTESIMO. ATTORNO AL FONTE BATTESIMALE DELLABASILICA, I BAMBINI HANNO POTUTO SPERIMENTARE IL BATTESIMO CHE SI VIVEVA NELLE PRIME COMUNITÀCRISTIANE: HANNO VISTO "L’IMMERSIONE" NELLA MORTE E RISURREZIONE DI GESÙ. ACCOMPAGNATI DALLECATECHISTE HANNO "STUDIATO" IL MOSAICO DELL’AULA SUD E SONO SALITI IN CIMA AL CAMPANILE. LA FATICADELLA SALITA È STATA RICOMPENSATA DAL PANORAMA MOZZAFIATO.

UN GESTO PER DIMOSTRARE LA VICINANZA DELLA COMUNITÀ DICORMÒNS VERSO TUTTI I MALATI ONCOLOGICI E I LORO FAMILIARI SI ÈVISSUTO SABATO 30 MAGGIO CON LA LUCCIOLATA: UNA CAMMINATA DISOLIDARIETÀ CHE PARTENDO DAL SAGRATO DEL DUOMO È GIUNTA ALLABAITA DEGLI ALPINI. TUTTO CIÒ CHE SI È RACCOLTO DURANTE QUESTAMANIFESTAZIONE SERVIRÀ PER SOSTENERE LA CASA DI NATALE FRANCOGALLINI CHE OSPITA AD AVIANO I FAMILIARI DEI MALATI ONCOLOGICI EDEI MALATI TERMINALI.

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