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G.M. - Informatica B- Automazione 2002/03 La quantità di moto La quantità di moto di un sistema di punti materiali si ottiene sommando le quantità di moto di ciascun punto materiale z y x P 2 P 1 P 3 r r 1 r r 3 r r 2 v 1 v 2 v 3 r r CM r r P = m i r v i i=1 n Ricordando l’espressione della velocità del centro di massa r v CM = m i r v i i=1 n M tot r P =M tot r v CM La quantità di moto di un sistema di punto materiali è proprio uguale alla quantità di moto del Centro di Massa Centro di massa: massa pari alla massa totale del sistema velocità uguale alla velocità del centro di massa Per quanto riguarda la quantità di moto, il centro di massa rappresenta completamente il sistema di

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La quantità di moto

• La quantità di moto di un sistema di punti materiali si ottiene sommando le quantità di moto di ciascun punto materiale

z

y

x

P2

P1

P3

r

r 1

r

r 3

r

r 2

r

r 2

v1

v2

v3

r

r CM

r

r 2

r P = mi

r v i

i=1

n

∑• Ricordando l’espressione della velocità

del centro di massa

r v CM =

mir v i

i=1

n

∑M tot

⇒ r P =Mtot

r v CM

• La quantità di moto di un sistema di punto materiali è proprio uguale alla quantità di moto del Centro di Massa

– Centro di massa: • massa pari alla massa totale del sistema

• velocità uguale alla velocità del centro di massa

Per quanto riguarda la quantità di moto, il centro di massa rappresenta completamente il sistema di particelle.

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z

y

x

P2

P1

P3

r

r 1

r

r 3

r

r 2

r

r 2

v1

v2

v3

r

r CM

r

r 2

I equazione cardinale della dinamica dei sistemi di punti materiali

• La derivata della quantità di moto di un sistema di punti materiali

• è uguale alla risultante delle sole forze esterne

• È equivalente al teorema del centro di massa

dr P

dt=

r R (e)

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La conservazione della quantità di moto• Se la risultante delle forze esterne è nulla

• la quantità di moto delle singole particelle agenti sul sistema possono variare, ma la quantità di moto totale del sistema rimane costante in modulo, direzione e verso.

• Un sistema isolato è un sistema molto lontano da altri corpi e quindi non soggetto a forze esterne: la quantità di moto di un sistema isolato si conserva.

• La conservazione della quantità di moto è equivalente alla terza legge di Newton

dr P

dt=0 ⇒

r P =costante

dr P

dt=

dr p 1dt

+dr p 2dt

=0 ⇒ dr p 1dt

=−dr p 2dt

⇒ r f 12 =-

r f 21

Noi abbiamo ricavato la conservazione della quantità di moto dalle leggi di Netwon: in realtà il principio di conservazione della quantità di moto è un principio più generale: vale anche al di fuori della meccanica classica.

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Applicazione

• Un’astronave di massa totale M staviaggiando nelle profondità dello spazio con una velocità vi=2100km/h rispetto al sole.

Espelle uno stadio posteriore di massa 0.20M alla velocità relativa u=500km/h rispetto all’astronave, diretta lungo l’asse x.

Quanto diventa la velocità dell’astronave rispetto al sole?

Indichiamo con U la velocità dello stadio posteriore rispetto al sole.

Siamo molto lontani da qualsiasi altro corpo, quindi le forze esterne sono nulle.La quantità di moto si conserva.

dr P

dt=0 ⇒

r P =costante

r P i =

r P f

La quantità di moto iniziale è diretta lungo l’asse xLa quantità di moto finale dello stadio posteriore è anch’essa diretta lungo l’asse xAnche la quantità di moto del resto dell’astronave sarà diretta lungo l’asse x

Pix =Pfx ⇒ Mvi =0.20M ×U +0.80M ×vf v =v'+vO' U =−u+vf

Mvi =0.20M × vf −u( ) +0.80M ×vf ⇒ Mvi =Mvf −0.20Mu

vf =vi +0.20u=2100kmh +0.20×500km

h =2200kmh

Consideriamo il sole come un sistema di riferimento inerziale

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La conservazione parziale della quantità di moto

• La I equazione cardinale della dinamica dei sistemi è una relazione vettoriale

• Se il sistema non è isolato, allora la risultante non sarà nulla– È possibile che alcune delle componenti della risultante siano nulli

– Allora si conservano le corrispondenti componenti della quantità di moto

dr P

dt=

r R (e)

dr P

dt=

r R (e) ⇒

dPx

dt=Rx

(e)

dPy

dt=Ry

(e)

dPz

dt=Rz

(e)

Rx(e) =0 ⇒ Px =costante

Ry(e) =0 ⇒ Py =costante

Rz(e) =0 ⇒ Pz =costante

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Dai moti relativi

Applicazione

• Nella figura si vede un vagone ferroviario a pianale basso di massa M che è libero di muoversi senza attrito su un binario rettilineo orizzontale.

All’inizio un uomo di massa m sta fermo sul vagone che viaggia verso destra con velocità vo. Quale sarà la variazione di velocità del vagone se l’uomo si metterà a correre verso sinistra con una velocità vrel rispetto al vagone?

Si assuma vo=1m/s, vrel=5m/s, m=70kg, M=1000kg.

Il sistema di riferimento è quello dei binari (inerziale).

In questo caso le forze esterne non sono nulle: peso del vagone, peso dell’unomo, reazione vincolare del binario (solo componente normale).Però le forze sono tutte verticaliSi conserva la quantità di moto orizzontale, in particolare quella diretta secondo i binari.

dPx

dt=Rx

est=0 ⇒ Px =costante

Pix =Pfx ⇒ M +m( )vi =mvu +Mvf

v =v'+vO' vu =−vrel +vf

M +m( )vi =m× vf −vrel( )+M ×vf ⇒ M +m( )vi = M +m( )vf −mvrel

vf =m+Mm+M

vi +m

m+Mvrel =1m

s +70

10705m

s =11401070

ms =1.07m

s

x

vu velocità dell’uomo rispetto ai binari

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L’energia cinetica di un sistema di punto materiali

• Come già visto nel caso della quantità di moto:

• L’energia di un sistema di punti materiali è la somma dell’energia cinetica dei singoli punti materiali.

K =12

mivi2

i=1

n

∑z

y

x

P2

P1

P3

r

r 1

r

r 3

r

r 2

r

r 2

v1

v2

v3

r

r CM

r

r 2

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Il sistema di riferimento del centro di massa

• Il sistema di riferimento del CM è un sistema di riferimento avente– Origine nel Centro di Massa CM

– Assi paralleli a quelli del sistema inerziale in cui si studia il moto del sistema.

z

y

x

P2

P1

P3

r

r 1

r

r 3

r

r 2

r

r 2

v1

v2

v3

r

r CM

r

r 2

y'

z'

x'

r v i =

r v CM +

r v i

'

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Il I teorema di Konig• L’energia cinetica di un sistema di particelle è uguale

all’energia cinetica del centro di massa più l’energia cinetica del sistema di particelle misurata nel sistema di riferimento del CM.

• Dimostrazione:z

y

x

P2

P1

P3

r

r 1

r

r 3

r

r 2

r

r 2

v1

v2

v3

r

r CM

r

r 2

y'

z'

x'

K =12

MvCM2 +

12

miv'i2

i=1

n

K =12

mivi2 =

i=1

n

∑ 12

mir v i ⋅

r v i =

i=1

n

=12

mir v CM +r v

i'

( )⋅r v CM +r v

i'

( ) =i=1

n

=12

mi vCM2 +v' i

2+2r v CM ⋅

r v ' i( )=

i=1

n

=12

mivCM2 +

12

miv'i2

i=1

n

∑i=1

n

∑ + mir v CM ⋅r v ' i

i=1

n

∑ =

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Il I teorema di Konig

• Per quanto riguarda l’energia cinetica, il CM non rappresenta completamente il sistema di particelle, occorre aggiungere l’energia cinetica del moto relativo al centro di massa.

z

y

x

P2

P1

P3

r

r 1

r

r 3

r

r 2

r

r 2

v1

v2

v3

r

r CM

r

r 2

y'

z'

x'

=

12

mivCM2 +

12

miv' i2

i=1

n

∑i=1

n

∑ +r v CM ⋅ mi

r v ' i

i=1

n

∑ =

=12

mi

i=1

n

∑⎛

⎝ ⎜

⎠ ⎟ vCM

2 +12

miv' i2

i=1

n

∑ +r v CM ⋅M

r v 'CM↓=0

=

=12

M totvCM2 +

12

miv' i2

i=1

n

∑ =12

MtotvCM2 +K'

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Estensione del teorema delle forze vive ai sistemi di punti materiali

• Per ogni particella del sistema

ΔK i =K ifin −K i

iniz =WR i= WFi

∑somma dei lavori compiutida tutte le forze, sia interne cheesterne, agenti sulla particella i

1 2 4 4 4 3 4 4 4 i =1,2,....,n

ΔK = ΔK i

i=1

n

∑ = K ifin

i=1

n

∑ − K iiniz

i=1

n

∑Kfin−Kiniz=ΔK

1 2 4 4 4 3 4 4 4

= WRii=1

n

∑ = WFi ∑

i=1

n

∑somma dei lavori compiutida tutte le forze, sia interne cheesterne, agenti sulle n particelle

1 2 4 4 4 4 3 4 4 4 4

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Il lavoro delle forze interne

• Abbiamo già osservato che le forze interne esistono a coppie.

• Consideriamo le particelle i e j

• Facciamo vedere che il lavoro complessivo fatto delle forze interne tra le particelle i e j è nullo se la distanza tra le due particelle resta costante!

i

j

r

F ij

r

F ji

d

r

r i

d

r

r j

r

r i

r

r j

O

Wij =r F ij ⋅d

r r i +

r F ji ⋅d

r r j =

r F ij ⋅d

r r i −

r F ij ⋅d

r r i

dr r j =d

r r i

r F ji =−

r F ij

1 2 4 4 3 4 4 =0Spostamenti uguali

i

j

r

F ij

r

F ji

d

r

r j

r

r i

r

r j

O

i ferma, j moto circolare attorno a i

Wij =r F ij ⋅d

r r i

=0 perchè dr r i =0

1 2 3 +

r F ji ⋅d

r r j

=0 perchè dr r j è

perpendicolare a r F ji

1 2 3 =0

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Il lavoro delle forze interne

• Il lavoro complessivo fatto delle forze interne di un sistema di particelle è nullo se le distanze tra le particelle restano costanti!

i

j

r

F ij

r

F ji

d

r

r j

r

r i

r

r j

O

r

r ji

d

r

r ji

r

r ji

'

• Per valutare il lavoro fatto dalle forze interno consideriamo la particella i ferma e la particella j che si sposta facendo variare la distanza tra le due particella

r' ji cosdθ( ) =rji +drji Poiché dθ ≈0

cosdθ( ) ≈1 r' ji −rji =drji

Wij =r F ij ⋅d

r r i

=0 perchè dr r i =0

1 2 3 +

r F ji ⋅d

r r j = Fijdrji

Fij =Fjidrji = componente dello spostamentonella direzione di

r F ij , corrisponde alla

variazione di lunghezza di r r ji

1 2 3

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Estensione della conservazione dell’energia ai sistemi di punti materiali

• Se tutte le forze interne ed esterne sono conservative

• Allora si può definire una funzione energia potenziale relativa a tutto il sistema ed è uguale alla somma delle energie potenziali dei singoli punti materiali

U = Ui

tutteleparticelle∑ Ui è la somma delle energie potenziali della particella i

– In altri termini la somma va estesa a tutte le forze interne ed esterne agenti sulla particella i

• Poiché per ogni particella vale la conservazione dell’energia, allora essa vale anche per tutto il sistema.

• Se tutte le forze sono conservative, l’energia meccanica totale del sistema rimane costante durante il moto. E =K +U =costante

• Se, alcune delle forze agenti, siano esse interne od esterne, sono non conservative, allora vale la relazione lavoro-energia: ΔE =Wnc

• Wnc è il lavoro di tutte le forze non conservative.

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L’energia potenziale della forza peso

• L’energia potenziale è uguale al prodotto della massa totale del sistema di particelle per l’accelerazione di gravità per la quota del CM.

r P i =mi

r g i =1,2,.....,n

U i =mighi i =1,2,.....,n

U = U i

i=1

n

∑ = mighi

i=1

n

U = U i

i=1

n

∑ = mighi

i=1

n

∑ =g mihi

i=1

n

∑g compare in tutti i termini dellasommatoria e si può mettere in evidenza

1 2 4 4 4 4 3 4 4 4 4

= gMhCM

dalla definizione di Centrodi Massa, la quota hCM sarà

data da hCM =

mihi

i=1

n

∑M

1 2 4 3 4

U =MghCM

• Per ciascuna particella:

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Applicazione

• Un bastone assimilabile ad una sbarretta omogenea di massa m0.5kg e lunghezza L=1m. Inizialmente il bastone ha n estremo a contatto con il pavimento e viene lasciato cadere partendo da una posizione pressoché verticale. Determinare il lavoro fatto dalla forza peso.

Posizione iniziale

WP =−ΔUP ⇒ WP =−UPf −UPi( ) =UPi −UPf

x

Scegliendo come piano orizzontale a cui attribuire energia potenziale zero il piano y=0, otteniamo

y

Posizione finale

WP =UPi −UPf

UPi =mgL2

UPf =0

⇒ WP =UPi −UPf =mgL2

=0.5kg×9.81m

s2 ×0.5m=2.45J

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Posizione finaleIl pendolo poi prosegue oltre questa posizione (in assenza di attriti raggiunge la posizione simmetrica a quella di partenza rispetto all’asse di rotazione e poi ritorna indietro e oscilla tra la posizione iniziale e quella simmetrica rispetto all’asse di rotazione)

WP =−ΔUP ⇒ WP =−UPf −UPi( ) =UPi −UPf

x

Applicazione

• L’elemento oscillante di un pendolo, di cui abbiamo già determinato la posizione del CM, è costituito da una sbarretta di massa ms=0.5kg e lunga 50 cm a cui è attaccata un disco di massa md=1kg di 20cm di diametro.

Esso è libero di ruotare attorno ad un asse passante per l’estremo libero della sbarretta. Supponendo di lasciarlo cadere quando la sbarretta è orizzontale, determinare il lavoro fatto dalla forza peso nello spostamento dalla posizione iniziale alla posizione in cui la sbarretta è verticale

Posizione inizialey

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Ricordando il calcolo della posizione del CM già fatto nella lezione precedente d1=.22m

WP =−ΔUP ⇒ WP =−UPf −UPi( ) =UPi −UPf

x

Applicazione

• L’elemento oscillante di un pendolo, di cui abbiamo già determinato la posizione del CM, è costituito da una sbarretta di massa ms=0.5kg e lunga 50 cm a cui è attaccata un disco di massa md=1kg di 20cm di diametro.

Esso è libero di ruotare attorno ad un asse passante per l’estremo libero della sbarretta. Supponendo di lasciarlo cadere quando la sbarretta è orizzontale, determinare il lavoro fatto dalla forza peso nello spostamento dalla posizione iniziale alla posizione in cui la sbarretta è verticale

Posizione inizialey

WP =UPi −UPf

UPi =0

UPf =− ms +md( )gd2

WP =UPi −UPf =0− −ms +md( )gd2( ) =1.5kg×9.81m

s2×0.48m=7.06J

Scegliendo come piano orizzontale a cui attribuire energia potenziale zero il piano y=0, otteniamo

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WP =−ΔUP ⇒ WP =−UPf −UPi( ) =UPi −UPf = UPsi +UPdi( )− UPsf +UPdf( )

x

Applicazione

• Una maniera alternativa per arrivare allo stesso risultato parte dall’osservazione che l’energia potenziale di un sistema di punti materiali si ottiene sommando le energie potenziali delle singole particelle:

Che, a parte errori di arrotondamento, è uguale al valore trovato con l’altro metodo.

y UPsi =0

UPsf =−msgL2

UPdi =0

UPdf =−msg L +R( )

WP = UPsi +UPdi( )− UPsf +UPdf( ) =0− −msgL2

−mdg L +R( )⎛ ⎝

⎞ ⎠ =

=0.5kg×9.81m

s2 ×0.25m+1.0kg×9.81m

s2×0.60m=

=9.810.5×0.25+1.0×0.60( )J =9.810.5×0.25+1.0×0.60( )=9.810.725( )J =7.11J

WP =UPi −UPf

UPi =0

UPf =− ms +md( )gd2

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Momento della quantità di moto, o momento angolare, di un sistema di punti materiali

• Per ciascuna particella

r l Oi =

r r i ×mi

r v i i =1,2,...,n

r L O =

r l iO

i=1

n

∑ =r r i ×mi

r v i

i=1

n

• Il momento della quantità di moto o momento angolare dell’intero sistema rispetto al polo O, è dato da:

z

y

x

P2

P1

P3

r

r 1

r

r 3

r

r 2

r

r 2

v1

v2

v3

r

r CM

r

r 2

O

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Cambiamento di polo

• Naturalmente possimo calcolare il momento della quantità di moto rispetto a qualsiasi punto, non necessariamente l’origine!

z

y

x

P2

P1

P3

r

r 1

'

r

r 3

'

r

r 2

'

r

r 2

v1

v2

v3

r

r CM

r

r 2

O'

O

r L O' =

r l iO'

i=1

n

∑ =r r ' i ×mi

r v i

i=1

n

r L O =

r r i ×mi

r v i

i=1

n

∑ =r r ' i +OO'

→⎛ ⎝

⎞ ⎠ ×mi

r v i

i=1

n

∑ =

=r r ' i ×mi

r v i +i=1

n

∑ OO'→

× mir v i =

r L O'

i=1

n

∑ +OO'→

×r P

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Il momento della quantità di moto rispetto al centro di massa

• Se O’ coincide con il centro di massa CM

r L O' =

r l iO'

i=1

n

∑ =r r ' i ×mi

r v i

i=1

n

r L O =

r L O' +OO'

→×

r P

r L CM =

r l iCM

i=1

n

∑ =r r 'i ×mi

r v i

i=1

n

r L O =

r L CM +

r r CM ×

r P

r L O =

r r CM ×M

r v CM +

r L CM

• Il momento della quantità di moto rispetto al polo O è uguale al momento della quantità di moto del centro di massa rispetto al polo O + il momento della quantità di moto rispetto al centro di massa (II teorema di Konig)

• Il CM non rappresenta del tutto il sistema

z

y

x

P2

P1

P3

r

r '1

r

r '3

r

r '2

r

r 2

v1

v2

v3

r

r CM

r

r 2

y'

z'

x'

• Il momento della quantità di moto valutato rispetto al centro di massa assume lo stesso valore sia se viene calcolato nel sistema Oxyz che nel sistema di riferimento del CM.

r L CM =

r r ' i ×mi

r v i

i=1

n

∑ =r r 'i ×mi

r v 'i

i=1

n

∑ =r L 'CM

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Teorema del momento angolare II equazione cardinale della dinamica

• Se le particelle del sistema sono in moto, variano le loro posizioni e potrebbe anche variare la loro velocità.

• Il momento della quantità di moto rispetto al polo O varia.

• Valutiamo la rapidità con cui varia.

dr L Odt

=

dr r i ×mi

r v ii=1

n

∑⎛

⎝ ⎜

⎠ ⎟

dt=

dr r idt

×mir v i

i=1

n

∑Poichè

dr r idt

=r v i , questo

termine è nullo in quantociascun termine della sommaè nullo poichè prodottovettoriale di due vettoriparalleli

1 2 4 4 3 4 4

+r r i ×mi

dr v idt

i=1

n

∑ =r r i ×mi

r a i

i=1

n

mir a i =

r F i

est+r F i

int i =1,2,...,n

dr L Odt

=r r i ×mi

r a i

i=1

n

∑ =r r i ×

r F i

est+r F i

int( )

i=1

n

∑ =r M iO

est

i=1

n

∑ +r M iO

int

i=1

n

∑ =r M O

est+r M O

int

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G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03

II equazione cardinale della dinamica dei sistemi

• Il momento risultante delle forze interne è nullo:

O

r

r i

r

r j

r

r ij

r

f ij

r

f ji

j

i

r M O

int =....+r r i ×

r f ij +....+

r r j ×

r f ji +....

r f ji =−

r f ij

1 2 4 4 4 4 4 3 4 4 4 4 4 =.....+

r r i ×

r f ij +....−

r r j ×

r f ij +....=....+

r r i −

r r j( )×

r f ij

=0 perchè r f ij é

parallela a r r i −

r r j=

r r ij

1 2 4 3 4 +....=0

dr L Odt

=r M O

est

• Pertanto la variazione del momento della quantità di moto di un sistema di punti è uguale al momento risultante delle sole forze esterne

• Mentre nel caso del punto materiale questa equazione è equivalente alla II legge della dinamica

• Nel caso dei sistemi di punti, la I e la II equazione cardinale, sono indipendenti e quindi forniscono informazioni complementari.

• O = origine del sist. Rif

• O = punto fisso

• O = CM (SRI o SCM)

• O punto mobile ma con velocità parallela a vCM

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Possibile uso della seconda equazione cardinale

• Si consideri una carrucola il cui asse è ancorato al soffitto, su cui è avvolta una corda.

• Applichiamo all’estremo libero della corda una forza F.

• La prima equazione cardinale della dinamica non ci da alcuna informazione sul moto della carrucola, ci permette solo di determinare l’intensità della reazione vincolare.

CM

r

P

r

F

r

R v

r P +

r F +

r R v =M

r a CM =0

• La seconda equazione cardinale della dinamica dei sistemi non è banalmente soddisfatta

r R v =−

r P −

r F

dr L CM

dt=

r M CM

est =r r ×

r F ≠0

• Questa equazione ci può dare informazioni sul moto di rotazione della carrucola attorno all’asse passante per il centro di massa.