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GLI ITINERARI SLOW DI DARIO FAVRIN PER CONCA D'ORO Seconda parte DAL PIAVE A VITTORIO VENETO ITINERARIO CICLOTURISTICO PER BICICLETTE NORMALI DA STRADA ANTONIO COMUNELLOTra i ricordi della battaglia finale della Grande Guerra 1915-18, lungo le strade della vittoria Lunghezza km 49, interamente su strade asfaltate. (A) Dislivello complessivo m 750 distribuiti su sei salite. Tempo di percorrenza indicativo: da 4 a 5 ore circa. E' il seguito del bell'itinerario “Dal Brenta al Piave”, presenta splendidi tratti e località del dolce paesaggio veneto, comprende undici comuni della prov. di Treviso unendo due piccole città nel segno della Grande Guerra. Lasciato il Sacro Fiume entra nel “cuore del Cartizze e del Prosecco” attraversandone completamente il territorio, tocca tanti ameni villaggi incastonati nelle dolci colline; Follo, Guia, Campea di Miane, Rolle (un gioiello tutelato dal FAI), il suggestivo Molinetto della Croda, Arfanta dal nome fiabesco, sale a S. Lorenzo e termina nella splendida Serravalle di Vittorio Veneto; un viaggio tra natura rigogliosa, paesaggi rasserenanti, storia, arte, cultura, tradizioni, l'enogastronomia tipica, e tra i ricordi della Grande Guerra 1915-18 che proprio qui si concluse con la vittoria e che a Vittorio Veneto ha uno dei suoi principali Musei.

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GLI ITINERARI SLOW DI DARIO FAVRINPER CONCA D'ORO

Seconda parte

DAL PIAVE A VITTORIO VENETO

ITINERARIO CICLOTURISTICO PER BICICLETTE NORMALI DA STRADA

“ANTONIO COMUNELLO”

Tra i ricordi della battaglia finale della Grande Guerra 1915-18, lungo le strade della vittoria

Lunghezza km 49, interamente su strade asfaltate. (A)Dislivello complessivo m 750 distribuiti su sei salite.Tempo di percorrenza indicativo: da 4 a 5 ore circa.

E' il seguito del bell'itinerario “Dal Brenta al Piave”, presenta splendidi tratti e località del dolcepaesaggio veneto, comprende undici comuni della prov. di Treviso unendo due piccole città nelsegno della Grande Guerra. Lasciato il Sacro Fiume entra nel “cuore del Cartizze e del Prosecco”attraversandone completamente il territorio, tocca tanti ameni villaggi incastonati nelle dolcicolline; Follo, Guia, Campea di Miane, Rolle (un gioiello tutelato dal FAI), il suggestivo Molinettodella Croda, Arfanta dal nome fiabesco, sale a S. Lorenzo e termina nella splendida Serravalle diVittorio Veneto; un viaggio tra natura rigogliosa, paesaggi rasserenanti, storia, arte, cultura,tradizioni, l'enogastronomia tipica, e tra i ricordi della Grande Guerra 1915-18 che proprio qui siconcluse con la vittoria e che a Vittorio Veneto ha uno dei suoi principali Musei.

Consigli:Non mi stancherò mai di sottolineare le necessità di indossare il CASCO che purtroppo vedo nonancora completamente diffuso. La testa è una parte molto pesante del corpo, e nel caso di unacaduta va sicuramente a sbattere in modo violento sulla strada, su alberi, sassi ecc., con enormi epurtroppo spesso letali conseguenze. Non riesco proprio a capire l'ostinazione di ciclisti che, ahinoi!troviamo solo qui in Italia; taluni si sentono ridicoli col casco; incredibile.... caso mai lo èsicuramente il contrario. In commercio si sono ottimi prodotti molto leggeri, che pesano poco più diun grosso berretto. La bici con pneumatici ben gonfiati per evitare possibili forature, un piccolo kit per la riparazione,infine una camera d'aria di scorta ed una buona pompa. Non viaggiare appaiati, ma in fila indiana.Il rispetto del Codice Stradale è ovviamente d'obbligo. Da Onigo di Pederobba ci si dirige in piano verso sud in direzione della vicina Levada, e seguendola strada principale superata la ferrovia ed un grosso canale di irrigazione si punta a est verso lachiesa di Covolo di Piave, quindi diritti fino alla rotatoria. Qui a sinistra si passa il ponte sul Piave(km 3, attenzione al traffico), e seguendo il senso unico, ancora a sinistra in direzioneValdobbiadene. Breve salita per arrivare a Bigolino (dato l'intenso traffico in questo tratto, siconsiglia di tenere la stretta destra utilizzando con prudenza il marciapiede), al semaforo a destra(km 2), in direzione S.Giovanni dove si proseguirà diritti con breve discesa e successiva risalita finoad un bivio, per girare a sinistra verso Follo, S. Stefano, siamo ora nel cuore del Cartizze il megliodel Prosecco; dopo una breve salita giunti davanti alla chiesetta (km 5), si prenderà a destra indirezione Guia scendendo leggermente per risalire più avanti in paese. Superata la chiesa di Guia,allo stop a destra verso Conegliano, si scende ora per più di un km (siamo nella strada del Prosecco,SP 152,la prima strada del vino in Italia), ed al successivo bivio subito dopo il ponte (km 3,4) ci sidirigerà a sinistra verso Campea – Follina, riprendendo a salire.

Variante 1: Dopo la chiesa di Guia girare a sinistra in salita verso il centro del paese, percontinuare fino all'incrocio con la provinciale Valdobbiadene -Follina. Qui a sinistra ci si dirige adOvest verso Valdobbiadene ed in soli 2,8 km alla caratteristica “Osteria senza Oste” che si trovadopo S.Stefano ad una curva destra fare attenzione all'indicazione Via Treziese che sta sulla sinistrae poco prima di entrare da un notissimo e pluripremiato produttore di Prosecco, a destra in breve alrustico casolare.

Variante 2: Dall'incrocio sulla provinciale di Guia, continuare a destra per la stessa che sale ancoracon pendenza moderata, e dopo un km spiana transitando in uno dei più bei tratti dell'intera “Stradadel Prosecco”: i secolari castagni di Combai, per poi dopo visitato il paese patria del vino Verdiso edei noti marroni, scendere rapidamente a Miane, indi Follina dove è d'obbligo la visita alla celebreAbbazia Cistercense e relativo splendido chiostro. Dal centro di Follina si riprenderà verso Sud pervia Comm. Paoletti, incrociando la circonvallazione e proseguendo con attenzione lungo latrafficata provinciale fino alla corrispondenza di Premaor da dove riprende il percorso originale.

Continuando in salita tra le colline tutte tappezzate dai preziosi vitigni; ignorando il bivio diCombai si prosegue diritti, la strada scende per risalire subito con due tornanti e dirigersi in leggeradiscesa al caratteristico e ben conservato paese di Campea di Miane. In centro a destra versoPremaor, la strada scende e alla prima biforcazione (km 4,5) si prenderà a sinistra in leggera salitafino al suddetto ed alla confluenza della provinciale Pieve di Soligo-Follina (Km 3). La deviazioneper Follina misura soltanto km 1,7, ed una visita è vivamente consigliata.

DEVIAZIONE INTERESSANTE: Da Follina in direzione Vittorio Veneto per 5 km fino al biviodi Tovena e Passo S. Boldo; e con 9 km di facile salita asfaltata ai 706 m del pittoresco passocaratterizzato dalle curve dei tornanti in galleria: Sono in totale 28 km tra salita e discesa, ma nevale veramente la pena. E' la “strada dei cento giorni” costruita in poco più di tre mesi dall'esercito

austroungarico invasore, dopo la “Disfatta di Caporetto” nell'Ottobre del 1917. L'itinerario principale prosegue verso destra lungo la pista ciclabile per soli 400 m fino alla localitàLa Bella, e attraversata con attenzione la provinciale si riprenderà a salire con un tratto ripido versoFarrò, la pendenza diminuisce e si arriva a Rolle (km 4,6) un piccolo gioiello tra le viti (sito del FAIfondo per l'ambiente). Abbiamo ora la possibilità di effettuare pur perdendo 100 m di quota lavariante per l'immancabile Molinetto della Croda del 1600, un posto da favola che si raggiunge in 4km. Chi volesse evitare la salita di Farrò e Rolle può continuare verso Sud lungo la trafficataprovinciale fino a Solighetto, quindi dirigersi a sinistra a Refrontolo e al bivio prima della salitagirare ancora a sinistra seguendo le indicazioni per il Molinetto; in tot. da Premaor km 10. (la visitaè consigliata in periodi di normale piovosità).

Risaliti a Rolle in 4 km, l'itinerario continua a destra in direzione di Arfanta, transita per il borgo diCosta di là, scende leggermente ed al successivo bivio ancora a destra sempre per Arfanta, siriprende a salire su tratto ripido di 400 m, verso Resera (vigneti e boschi), al culmine la stradaprosegue in discesa con tre tornanti fino al paese, indi a destra verso Tarzo. Ancora in discesa conaltri tre tornanti confluendo sulla strada provinciale (km 7,5), qui a destra e dopo circa 800 m,passata la chiesa si riprende a salire a sinistra in direzione Nogarolo, breve strappo indi la stradaspiana, il paesaggio muta poche viti e un pò di mais con bosco, si continua seguendo i segnavia“Bici in vacanza”. Poco più avanti riprendono le viti con un bel pendio terrazzato e sempre piùbosco; ad un bivio fare attenzione a girare a destra per via Piadera (diritti si va a Nogarolo), lastrada sale leggermente con due tornanti transitando poco sopra il vigneto descritto, con alcunecurve sale ancora per poco a S. Lorenzo (km 4). Inizia qui la lunga discesa verso Vittorio Venetocon sei tornanti immersi in un bel bosco, e per via Bassano del Grappa alla tabella della città.Ancora giù per via Gei, sottopassata la ferrovia si è in viale Vittorio Veneto presso il monumentoagli Artiglieri (SP 152 del Prosecco) (km 4) dove ha termine questo bell'itinerario. Totale complessivo km 49. Da Bassano a Vittorio Veneto sono in tot. km 83 con un dislivello in salita di m 1370.

DA VEDERE:Dal monumento a sinistra per via Cavour e dopo la chiesa di S. Giuseppe, a destra sulla trafficatastrada statale di Alemagna, e superato il Meschio a sinistra, al semaforo in direzione Serravalle,girare verso Castrum Serravalle, prima della porta (siamo in senso vietato) meglio procedere conbici a mano,c'è via Sangusè dove termina la “Via dell'Acqua” ed il bel percorso per mountain-bike“Francesco Gusella”. Oltrepassata la porta si entra nello stupendo centro storico di Serravalle,assolutamente da visitare, (ind. percorso tra acque e vigneti, i laghi di fiaba, itin n°3) è un percorsoper mountain-bike che sale di quota per circa 70 m; sul davanti in un castello c'è un B&B da favolail Castrum di Serravalle. Bella anche la chiesa di S. Giovanni Battista con pregevoli affreschi, indivia Caprera da percorrere con bici a mano perché in senso vietato, che parallela alla strada stataleporta al bivio della strada principale che sale a sinistra verso Revine Lago, presso l'entrata diVittorio Veneto con la grande statua della Vittoria alata. Da qui inizia uno dei possibili itinerari siadi ritorno, che di prolungamento verso Belluno, le Dolomiti ecc.

Seconda parte

DAL PIAVE A VITTORIO VENETO

ITINERARIO PER MOUNTAIN BIKE

“FRANCESCO GUSELLA”

Tra i ricordi della battaglia finale della Grande Guerra 1915-18, lungo le strade della vittoria.

Lunghezza km 46, di cui 19 su strade sterrate, e larghi sentieri di collina. (B)Dislivello complessivo m 640 distribuiti su nove brevi salite.Tempo di percorrenza indicativo: da 4,30 a 6 ore circa.

E' il seguito dell'impegnativo ma splendido itinerario “Dal Brenta al Piave”, ed anche questo date lebasse quote collinari è percorribile tutto l'anno. Presenta aspetti particolarmente suggestivi, uniti adei tratti “tecnici”, completando così uno straordinario percorso di grande soddisfazione che sisvolge ora interamente in prov. di Treviso, attraversa ben undici comuni, tra natura rigogliosa,paesaggi rasserenanti, storia, arte, cultura, religiosità, tradizioni, curiosità e l'enogastronomia tipicadi questa straordinaria zona, unendo le due piccole città venete nel segno della Grande Guerra 1915-18 che proprio qui ebbe il suo epilogo vittorioso.Le perle naturalistiche sono: il Settolo basso sul Piave, le colline del Cartizze e Prosecco,i grandicastagni di Combai, i laghi di Revine, ed il tratto finale. I luoghi ed i ricordi della Grande Guerra1915-18 sono: la Montagnola (subito dopo il Settolo Basso), il cimitero austrougarico di Follina, lastraordinaria “Strada dei cento giorni” del vicino passo S: Boldo, ed il Museo della Battaglia diVittorio Veneto. Si sviluppa in zone meno urbanizzate della prima parte che va dal Brenta al Piave, e per lamountain-bike presenta tutte le possibili tipologie di terreno, compreso qualche breve tratto dapercorrere con “bici a mano”, ed è perciò un itinerario di grande soddisfazione.

Consigli:Non mi stancherò mai di sottolineare le necessità di indossare il CASCO che purtroppo vedo nonancora completamente diffuso. La testa è una parte molto pesante del corpo, e nel caso di unacaduta va sicuramente a sbattere in modo violento sulla strada, su alberi, sassi ecc., con enormi epurtroppo spesso letali conseguenze. Non riesco proprio a capire l'ostinazione di ciclisti che, ahinoitroviamo solo qui in Italia; taluni si sentono ridicoli col casco, incredibile.... caso mai lo èsicuramente il contrario. In commercio si sono ottimi prodotti molto leggeri, che pesano poco più diun grosso berretto.La bici con pneumatici ben gonfiati per evitare possibili forature, un piccolo kit per la riparazione,infine una camera d'aria di scorta ed una buona pompa.Nei tratti “tecnici”di sentiero stretto e con esposizione (scarpata o salto), se il fondo non èaccidentato, si deve procedere con lo sguardo proteso in avanti 4 – 5 m in modo che l'occhio non siaimpressionato dal vuota a destra o a sinistra; così facendo la pedalata potrà svilupparsi con piùtranquillità e sicurezza.Ricordarsi che l'escursionista a piedi ha sempre la precedenza.Percorrere i tratti collinari non dopo piogge consistenti, si rischia di scivolare nel fango.Eventuali interruzioni del sentiero e piccole frane, si potranno superare con brevi deviazioni. Un buon livello di allenamento, che significa avere “nelle gambe” almeno 500-600 km, èassolutamente indispensabile a chi ha superato “gli anta”, per poterlo effettuare in giornata.Non è adatto ai principianti, soprattutto nel lungo tratto della “traversata dei Colli Asolani”cherichiede una buona tecnica ed un'ottima padronanza della bici. Non procedere appaiati sulle strade, ma in fila indiana.Il rispetto del Codice Stradale è ovviamente d'obbligo. Al termine della discesa sterrata della Val S.Lorenzo arrivati a Cornuda e usciti sulla provinciale, sigira a sinistra per la stessa dirigendosi a Nord; giunti alla targa di Onigo di Pederobba si svolta adestra per via Traversagna, all'incrocio con la provinciale ancora a destra in breve a Levada, quasial termine del percorso “Dal Brenta al Piave”, quindi seguendo la strada principale, superata laferrovia ed un grosso canale per irrigazione, dopo la chiesa di Covolo di Piave avanti fino allarotatoria (km 2). Attenzione, in questo tratto il traffico aumenta sensibilmente, prudenza!Ci si dirige a sinistra verso il ponte sul Piave e seguendo il senso unico, ancora a sinistra indirezione Valdobbiadene, breve salita per arrivare a Bigolino (dato l'intenso traffico in questo tratto,si consiglia di tenere la stretta destra utilizzando per quanto possibile con discrezione ilmarciapiede) (Km 2). Dal semaforo avanti con prudenza per altri 700 m fino al cartello segnaleticoS. Pellegrino che si trova a sinistra. Abbandonata finalmente questa strada, inizia ora un percorsosterrato in uno dei più bei siti naturalistici della zona “Il Settolo basso” un parco dedicato allascoperta del Piave e dei suoi fontanili, con aree attrezzate nel rispetto dell'ambiente che si addentraverso il Sacro fiume e che presenta splendidi ed inaspettati scorci a poche centinaia di m dallastrada. Occorre fare attenzione ai periodi di piogge intense, nel qual caso diventa in parteimpraticabile dovendo oltrepassare un guado che scende ripido da destra e che a volte si presentaassai impetuoso e insuperabile costringendo a fare dietrofront e risalire alla provinciale, quindi perriprendere il percorso descritto dirigersi a Nord verso Segusino – Feltre per circa 2 km fino ascorgere sulla sinistra l'indicazione per i luoghi della Grande Guerra ed il cippo all'eroico CapitanoTonolini.Dal capitello di S. Pellegrino (unico accesso all'oasi, dopo che quello che scendeva a lato dellachiesa di Bigolino è stato eroso dalle piene del fiume) si scende per la stradina sterrata sfiorando deicapannoni per allevamenti e dopo 400 m la si lascia per girare a sinistra (segnale di proprietà privatada ignorare) ed inoltrarsi nel bel boschetto, uno stretto ponticello metallico pedonale costringerà incaso di acqua alta a passare con la bici a mano, per riprendere a pedalare girando dopo uno spazioricreativo con gioco delle bocce a sinistra verso uno steccato con apertura ed inoltrarsi per sentierosul grande slargo nel bosco sede di feste paesane. Sulla sinistra ci sono dei capanni perl'osservazione degli uccelli e sulla destra un recinto con degli asini al pascolo; poco prima di un

altro ruscello si prende a destra il sentiero, quindi a sinistra puntando verso sud si attraversa un altrocorso d'acqua su di un ponticello in legno, ora a sinistra per il largo sentiero avanti fino adincontrare le sabbie del Piave. Piacevoli scorci a sinistra con rivoli d'acqua, ponticelli ecc.Attenzione all'orientamento poiché non ci sono segnavia, fissare bene i punti per il ritorno che puòavvenire sia per il percorso di andata che per altri sentieri. Riattraversato il ponticello metallico, oguadato il ruscello si esce sulla strada boschiva; (km 2) qui a sinistra, dopo un altro capannone perallevamento si incontra il guado principale e superatolo con prudenza solo se l'acqua è bassa, siprosegue tra i campi verso Nord per la prima stradina sterrata che gira a destra, sul davanti a circa50 m si trova una casetta in legno. Una curva a destra e ad un bivio ancora a destra, quindi dopouna casa si gira a sinistra iniziando un tratto diritto ai margini di un costone boscoso fino ad arrivaread una rampa con fondo un cemento che si percorre per soli 100 m, quindi girare a sinistra susterrata seguendo le indicazioni Strada Montagnola e agriturismo Country Haus. Si transita a lato diuna casa per prendere la sterrata con fondo sconnesso che sale a destra; al termine della breverampa si trova il cippo con la grande “Penna mozza” e bandiera tricolore dedicato all'eroicoCapitano Tonolini decorato di Medaglia d'Oro al Valor militare che con grande ardimento condussei suoi soldati alla conquista di questa difficilissima ed importante posizione che sovrastava il Piavedurante l'ultima e decisiva battaglia di Vittorio Veneto dell'Ottobre 1918. Qui si può capire quantosacrificio di vite comportò la conquista di questo costone dominante. Un altro cippo sempre con labandiera si trova a poche centinaia di m più a Nord tra i filari di viti. La conquista di questicaposaldi consentì ai nostri valorosi soldati provenienti dal ponte di barche di Pederobba (dove sitrova l'imponente monumento Ossario dei Caduti francesi nostri alleati, che combatterono sul M.Tomba -M. Grappa) di insediarsi e poter poi proseguire verso l'interno contemporaneamente adaltri ponti gettati e superati con eroico slancio sul medio e basso Piave, e quindi sbaragliare ilnemico austroungarico mettendo la parola fine alla Grande Guerra sul nostro fronte ed anche alcentenario Impero Asburgico d'Austria. Il bell'itinerario continua dopo una casa isolata tra i filari del Prosecco che d'ora in avanti ciaccompagneranno a lungo e solo il corretto comportamento di ciascuno nell'attraversare le zonecoltivate, e rispettare le proprietà private, potrà consentire il transito in questi luoghi. Dopo 300 mincrocia la provinciale (km 1,7) che si attraverserà con attenzione presso la chiesetta dedicata a S.Giovanni Battista, fino al primo incrocio con la sterrata sulla destra. Ora per via Mezzacoltura chepunta a Sud, e incrociata una strada asfaltata locale la si supera per scendere leggermente in viaColbusa su fondo sconnesso e risalire infine con uno strappetto alla frazione di Villanova. Subito asinistra transitando davanti ad una caratteristica casa decorata con pannocchie di granoturco ed'inverno anche con cachi, si prosegue diritti verso Est fino ad un incrocio con la provinciale (km1,8) alla periferia della bella Valdobbiadene che insieme all'altrettanto deliziosa Conegliano sono lecapitali del Prosecco. Attraversata con attenzione la trafficata strada, si continua seguendo leindicazioni Cartizze e Saccol e la zona artigianale, per giungere al bel capitello Ferrari con unpregevole affresco di S. Biagio, proseguendo diritti sempre su asfalto verso una collina, scendere equindi risalire al bel borgo di Saccol. Qui incrociamo un grande splendido itinerario escursionisticodi oltre 50 km che percorre anche spezzoni di strada asfaltata, e che seguiremo per alcuni tratti “LaVia dell'Acqua” (labili segnavia azzurri col bianco al centro), che inizia da Segusino, 7 km a Norddi Valdobbiadene, per terminare a Fregona poco dopo Vittorio Veneto presso le celebri Grotte delCalieron (visita consigliata). Davanti alla cappella oratorio di S. Gottardo proseguire per viaMenegazzi verso la vicina S.Stefano che si raggiunge con due tornanti non impegnativi (km 4).Usciti sulla strada provinciale si prenderà a sinistra ritornando brevemente verso Valdobbiadenefino a scorgere ad una curva destra, l'indicazione Via Treziese; qui a sinistra ci si dirige verso unanota cantina da sempre tra i migliori produttori di Cartizze e Prosecco, arrivando ad un piccoloparcheggio tra i filari di viti sulla destra. Ancora avanti per 100 m e prima di entrare nella cantina sisale a destra in pochi m alla “Osteria senza Oste” nota tipicità della zona e punto di sosta obbligato,conosciuta e frequentata sopratutto nei giorni festivi, situata in un incantevole balcone proprio nelcuore del Prosecco, cioè il Cartizze. Qui ci si potrà servire di pane, affettati e formaggi col vino,riponendo i relativi soldi in una apposita cassettina. Questo delizioso sito è stato recentemente

arricchito dalla presenza degli animali nell'attigua piccola stalla, ricreando con ottimo gustol'ambiente e la vita di un tempo. Ritornati sulla provinciale a S. Stefano (km 2 tra andata e ritorno),si percorrerà ora un lungo tratto asfaltato (la Strada del Prosecco, la prima arteria enologica italiana)scendendo leggermente a S. Stefano, quindi Guia per risalire verso un altro sito idilliaco, i boschi dicastagni del Madean, Combai, (il bel borgo noto sia per i marroni che per il vino Verdiso) altermine del quale (km 5) anzichè scendere con la provinciale a Miane e Follina, si proseguirà dirittiin leggera salita per via Ronch verso il colle, passato il bivio per il cimitero, si gira a destra e iniziala discesa, termina l'asfalto per proseguire su buon sterrato sfiorando due tre case sparse , seguendosempre la strada più battuta fino ad incontrare dei labili segnavia, (due azzurri col bianco al centro,della già citata Via dell'Acqua); che si seguiranno a lungo puntando in direzione Est sempre tra ifilari del Prosecco, fino a scendere ad incrociare la strada asfaltata tra Miane e Campea. (km 3,6). Asinistra per 150 m per riprendere a salire con la prima sterrata a destra seguendo sempre i segnaviabianco azzurri, più avanti la strada spiana, e continuando tra i vigneti, transita presso alcune caseisolate per scendere sempre su buon fondo presso un capannone industriale. Qui svolta a sinistraportandosi a fianco del torrente Soligo ed esce sulla provinciale ai Tre Ponti (km 3) periferia diFollina un tempo importante centro tessile, conosciuta per la grande abbazia Cistercense di S. Mariacol suo splendido chiostro del 1000-1100. Ci troviamo ora sul sito della Via Claudia Augusta, unaimportante strada consolare romana costruita duemila anni fa ad uso militare per congiungere lacittà di Altino porto lagunare distrutta dagli Unni di Attila, al fiume Danubio nell'odierna Baviera inGermania; lunga ben 650 km, che proveniva da Ponte Priula e saliva le prime asperità delle Prealpial Passo di Praderadego, quindi giù al castello di Zumelle presso Mel (BL). Uno dei tratti ancorariconoscibili e transitabili, ridotto ad un sentiero, si trova tra il vicino paese di Valmareno ed ilpasso, è il” Taglio della Croda Rossa” (si tagliò una parete di roccia creando una larga cengia perconsentire il transito di uomini e cavalli), un capolavoro dell'ingegneria romana. Altri trattipercorribili si trovano più a nord nelle province di Belluno e Trento. Dopo la doverosa visita, usciti in centro paese, andremo verso Sud per la strada principale viaComm. Paoletti per girare a sinistra in via Bernardi, avanti per via Loschi fino alla vicinacirconvallazione (km 2), si attraversa con attenzione per puntare a Nord ed in trenta m girare adestra verso il Cimitero Austroungarico del 1915-18, che si trova all'interno sulla sinistra a circa200 m. Ritornati alla strada continueremo verso Est costeggiando delle industrie; la stessa sempreasfaltata si restringe, diventa ciclopedonale e per i residenti e sempre con bel panorama verso ilPasso di Praderadego, il Castelbrando sulla sinistra e le colline sulla desta, porta in breve ad unagrande chiesa “il Santuario Madonna delle Grazie”; qui a destra seguendo i segnavia cicloturisticiper Mura e quindi puntare superato il torrente Soligo, al bel borgo (km.4) (visita raccomandata),dove riprende il grande percorso “Via dell'Acqua” che si seguirà fino a Vittorio Veneto. L'itinerariocorrisponde anche a quello cicloturistico delle Prealpi trevigiane, si seguirà quindi la segnaleticaarrivando pochi m al di sotto della provinciale Vittorio Veneto-Follina; giunti dopo altri 500 m alPonte di Gai (anche questo è un bel borgo da visitare), si prenderà il percorso cicloturistico indirezione Est verso Soller che da qui dista tre km.

DEVIAZIONE INTERESSANTE: Dal ponte di Gai, uscire sulla provinciale e dirigersi a destraverso Vittorio Veneto, dopo circa un km al bivio per Tovena e Passo S. Boldo prendere a sinistra ein 9 km di facile salita asfaltata si giunge ai 706 m del pittoresco passo caratterizzato dalle curve deitornanti in galleria: E' la “strada dei cento giorni” così definita in quanto fu costruita in poco più ditre mesi dall'esercito austroungarico invasore dopo la tragica “ Disfatta di Caporetto” nell'ottobre1917. Sono in totale venti km tra salita e discesa, ma se c'è il tempo è vivamente consigliata. La strada scende tra i campi, dopo 200 m si fa sterrata e prosegue pianeggiante con in alto a destrala chiesa di Gai. L'itinerario attraversa il torrente passa a lato di un edificio agricolo-industriale epunta al caratteristico Borgo Teson, ( km 3) (non curarsi di un cartello di divieto di accesso,riguarda i mezzi motorizzati) un grande fabbricato ottimamente restaurato ed adibito a birreriaristorante ed albergo. Percorriamo un rettilineo di 300 m su asfalto e alla prima curva dove la strada

scende andiamo a destra non curandoci del divieto di accesso, su buon sterrato ai piedi delle collineche porta dopo aver sfiorato dei fabbricati un tempo adibiti ad allevamenti e riconvertiti ad usoindustriale, a riprendere l'asfalto in località Molino di Fratta. Usciti sulla provinciale continueremoora per un lungo tratto su strada asfaltata con le colline sulla destra ed i due laghi di Revine; (brevedeviazione: andando a sinistra verso Lago in 600 m si arriva al Parco Archeologico del Livelet, unasplendida area verde sul bordo del lago abitata fin dalla preistoria, dove sono state ricostruite dellecapanne su palafitte, formando un Centro didattico di grande interesse; visita raccomandata);salendo per poco e quindi girare a sinistra di fronte ad un magazzino edile in via dei Murales, allostop a destra seguendo sempre la strada interna che con andamento ondulato transita tra le case connumerosi affreschi; “i murales”.Tralasciando deviazioni sia a destra che a sinistra si prosegue sempre seguendo le indicazioni“Itinerario turistico delle Prealpi Trevigiane”sale leggermente ad una casa colore giallo andando adun incrocio a Colmaggiore di Sopra e il segnale della via dei Murales (km 3,5); qui a sinistra lungola provinciale che scende fino alla tabella di Revine Lago (km1,4); (700 m più avanti verso Revinesi trovano i caratteristici lavatoi coperti delle Lame). L'itinerario continua verso destra per viaFornaci, la strada entra in una zona industriale e per la prima di destra, sempre via Fornaci sale contratto ripido sfiorando una fabbrica, per 700 m fino al cartello di Nogarolo; attenzione, subito asinistra c'è sul muretto a secco uno sbiadito segno color Bianco-Azzurro, è la già citata storica Viadell'Acqua. Ci attende ora un lungo ma interessante tratto di sterrato nel bosco che alterna pistaforestale, sentiero e mulattiera, con andamento ondulato e sempre bel panorama a sinistra suRevine, il Col Visentin ed il Cansiglio col M. Pizzoc sulla destra, punta a Vittorio Veneto dopo aversuperato il piccolo borgo di Sangusè. Qui riprende la strada in asfalto e cemento che in due kmscende ripida all'incantevole antico borgo di Serravalle dove ha termine il nostro splendido percorsoche per lunghi tratti segue la storica via; (km 5). Tot. complessivo km 46.Da Bassano a Vittorio veneto sono in totale km 91, di cui ben 41 su sterrato e tratti di sentiero,con un dislivello in salita di m 1520.

Vittorio Veneto nata nel 1866, anno dell'annessione del Veneto all'Italia, dalla fusione di dueantiche località Ceneda e Serravalle caratterizzata dal suo splendido centro storico. (visitaconsigliata). A ricordo della Grande Guerra 1915-18 ci sono il Museo della Battaglia in piazza Giovanni PaoloI°, e la Fontana degli Arditi.

E' ovvio che i due grandi itinerari descritti si possano sempre suddividere in due parti: la prima daBassano al Piave e ritorno, e la seconda da Bigolino a Vittorio Veneto e ritorno; ecco che allora ikm si dimezzano.

PROLUNGAMENTI E COLLEGAMENTI AI GRANDI ITINERARI EUROPEI:

Da Vittorio Veneto si può proseguire utilizzando la strada di Alemagna (ex SS 51), ormai declassata dopo lacostruzione dell'Autostrada che ha recato un enorme impatto negativo sulla Val Lapisina, (basti vedere al disopra i giganteschi viadotti); è un percorso tranquillo di scarso traffico esclusi i giorni festivi e prefestivi,quando vi transitano le rombanti moto che ahinoi! velocissime, in barba ai limiti sfrecciano tra i facilitornanti che salgono alla Sella di Fadalto m 488 (che è il trattopiù impegnativo di tutto il grande itinerario descritto).Da qui (confine tra le prov. di Treviso e Belluno) si seguiranno i segnavia cicloturistici sulla destra checontornano il bel lago di S. Croce, e con tratti sterrati chiusi al traffico punta a Nord verso Cadola, quindiripresa la SS 51 in questo tratto molto trafficata soprattutto dopo l'uscita dal casello autostradale di Belluno-Cadola, in soli 3 km giunge a Ponte nelle Alpi da dove portandosi verso la montagna, a Polpet ed al quartieredi Nuova Erto, si potranno seguire i segnavia della “Lunga via delle Dolomiti” che a sinistra si dirigono aBelluno in 8 km, mentre a destra dopo il lungo ponte sul Piave, puntano a Soverzene, e sempre sulla sinistraPiave a Castellavazzo alla periferia di Longarone. Risaliti dal Piave in breve alla statale ci si dirige a destralungo la stessa con un breve tratto di 1,5 km tra l'intensissimo traffico di questa strada (è in progetto unapista ciclopedonale, attenzione e molta prudenza) fino alla prima galleria dalla quale si devia sulla destra,quindi utilizzando le strade asfaltate dismesse e ben segnalate, a Termine di Cadore, Ospitale diCadore,Rivalgo, Macchietto, qui a sinistra per Perarolo da dove inizia la salita “della Cavallera” per Tai diCadore presso Pieve di Cadore dove si prenderà la nota ciclopista delle Dolomiti che in 30 km asfaltati portaa Cortina d'Ampezzo e quindi con altri 30 km di ottimo sterrato a Dobbiaco in Val Pusteria (BZ) lungo “lastrada del Trenino” che un tempo univa il Cadore all'Austria. Tot. km 130. Questa grande valle è percorsa dalla ciclopista che la collega anche con la rete ciclabile austriaca, tramite ilnotissimo tratto S.Candido-Lienz, prolungabile lungo il fiume Drava fino a Villach, Klagenfurt, edaddirittura a Maribor in Slovenia, che dista ben 320 km dal nostro confine con l'Austria di Prato alla Drava(che si trova dopo S. Candido, a km 12 da Dobbiaco).

Da Ponte nelle Alpi località Polpet: chi volesse continuare il bel giro verso Ovest e Bellunoseguirà le indicazioni della Lunga via delle Dolomiti che tra stradine secondarie porterà allafrazione di Fiammoi, quindi in città, da dove si proseguirà in direzione di Agordo fino a Mas, perdeviare a sinistra verso Sospirolo, S.Gregorio nelle Alpi, Cesiomaggiore (località toccata dall'anticastrada consolare romana Via Claudia Augusta, della quale conserva nella Villa delle Centenere un“Cippo miliare” autentico), Feltre, Pedavena, Arten, Fonzaso, e seguendo sempre le indicazionicicloturistiche, ad Arsiè e Primolano dove transita la notissima e già citata ciclopista dellaValsugana che purtroppo per noi termina a Cismon del Grappa a 20 km da Bassano, raggiungibilelungo la destra Brenta transitando per Collicello, Costa, Valstagna, Oliero, Campolongo e Campese.Un grande itinerario di km 220, con un dislivello totale in salita di 2330 m molto diluiti, dacompiersi in due giorni per le persone ben allenate, oppure in tre o quattro a seconda dellepossibilità di ciascuno. I tratti più impegnativi sono la Sella di Fadalto, e Mas – Cesiomaggiore chepresentano alcuni km di salita continua peraltro con pendenza moderata.

Poiché i km da Bassano a Vittorio Veneto sono: 83 per l'itinerario cicloturistico A. Comunello, e91 per quello in mountain-bike F. Gusella, per tanti non sarà semplice ritornare anche con unpercorso più facile, ma pur molto lungo; cioè di circa altri 80 km, ecco allora che se non si haun'auto al seguito, è possibile farlo utilizzando il treno+bici, premettendo innanzitutto che questonon è affar semplice. Possono affrontarlo coloro che hanno un buon spirito di adattamento, tantisono i trasbordi e sopratutto sempre se i convogli rispettano gli orari, cosa questa che in Italia quasiutopistico.... per chi vuol provare questa esperienza, gli orari in vigore dal Giugno 2014 a Dicembresono i seguenti:Da Vittorio Veneto a Bassano via Treviso, ci sono ben quattro cambi: il primo tratto perConegliano un treno del tipo “Minuetto” cioè con max 4 posti bici per convoglio, ogni ora conorario cadenzato dalle 14,00 alle 19,00. Tempo di percorrenza: 18 minuti.Secondo tratto: da Conegliano a Treviso, ogni ora dalle 14,33 alle 18,33.Tempo di percorrenza:21m Terzo tratto: da Treviso a Castelfranco V., ogni ora dalle 15,39 alle 18,39, poi uno alle 20,09 e20,39Tempo di percorrenza: 26 minuti.Quarto tratto: da Castelfranco a Bassano,ogni ora dalle 16,46 alle 21,46.Tempo di percorrenza: 19mTempo complessivo ore 3,05 con appunto quattro cambi. Acquistare un biglietto chilometrico per90 km più uno per il trasporto bici da E. 3,50 valido 24 ore. Da Vittorio Veneto a Bassano via Belluno, ci sono tre cambi: il primo tratto per Belluno sempre contreno “Minuetto” cioè con max 4 posti bici per convoglio, ogni ora con orario cadenzato dalle 14,02alle 19,02. Tempo di percorrenza 40 minuti.Secondo tratto: da Belluno a Castelfranco V. ogni ora dalle 14,48 alle 19,48. Tempo di percorrenza:42 minuti.Terzo tratto: da Castelfranco V. a Bassano, ogni ora dalle 16,46 alle 21,46. Tempo di perc. 19 min.Tempo complessivo ore 3,03 con tre cambi. Acquistare un biglietto chilometrico per 140 km, piùuno per il trasporto bici da E. 3,50 valido 24 ore.Vedere sull'orario ferroviario quali treni per i giorni feriali e festivi.

ACCESSIBILITA' PER I DISABILI IN HAND-BIKE:

Con adeguati correttivi, facilmente riscontrabili nel testo, i due percorsi possono essere affrontati anche dadisabili ben allenati con la Hand-bike, o da non vedenti in tandem.Una breve descrizione: con il percorso cicloturistico Antonio Comunello che inizia a Bassano da via M.Canin e si dirige a Mussolente, qui deviare seguendo l'itinerario tabellato n° 12 (segnato in tratteggio sullacartina topografica) fino a Fonte Alto e Pagnano d'Asolo. Evitare la salita di Asolo e proseguire verso

Monfumo ed il Casonetto (segnato in tratteggio), seguire l'itinerario descritto fino al palazzo Neville che sitrova tre km dopo località La Valle, subito dopo l'unica salita di un certo impegno del tratto dal Brenta alPiave; qui a destra scendere verso Cornuda (un bel posto di ristoro all'aperto accessibile si trova alla TrattoriaLa Beccaccia a soli due km); e giunti all'incrocio del Biancospino svoltare a sinistra e riprendere il percorsocome da descrizione per via Traversagna fino a Levada e quindi al ponte sul Piave.(km 27 Da qui in avanti fino a Follo, Guia,(deviazione interessante: dalla chiesa salire a sinistra verso il centro equindi ancora a sinistra alla provinciale continuando in direzione di Valdobbiadene; passata la frazione di S.Stefano, ancora avanti per un km. Attenzione! svoltare a sinistra per via Treziese e dirigersi verso una nota epluripremiata Cantina vinicola, e prima di entrarvi sulla destra dopo la breve rampa sterrata si trova “l'Osteriasenza Oste” che dato lo spazio ristretto consente di girarsi solo con l'aiuto di un accompagnatore al seguito).Da Guia si prosegue seguendo la normale descrizione per Campea di Miane, Premaor con alcune brevi salite,e Follina da dove si potrà continuare facilmente seguendo la descrizione del percorso per mountain-bikeFrancesco Gusella che presenta brevi tratti sterrati, fino a Molino di Fratte (altra interessante deviazione: asinistra di soli 700 m verso il Lago e il villaggio preistorico del Livelet). Da Fratte continuare versoColmaggiore e prima della salita di Nogarolo, lasciare il percorso mountain-bike per giungere in breve aRevine Lago; qui si potrà scendere a Vittorio Veneto lungo la provinciale. (km 41) Tot. Km 68. (Dislivelloin salita m 160 da Bassano al Piave, e 280 dal Sacro fiume a Vittorio Veneto; in tot. m 440 “diluiti” in68 km da effettuarsi in due giorni)

Un disabile ben allenato con la Hand-bike percorre dai 40 ai 60 km al giorno, pertanto questo splendido malungo itinerario, potrà essere diviso in tre o più parti a piacimento ed a seconda delle possibilità di ciascuno.Una delle tante possibilità: Bassano, Levada (ponte sul Piave) km 27, e m 200 di dislivello in salita; per ilritorno meno impegnativo si può proseguire a Onigo, Curogna, quindi la strada per Possagno, indi scendere aCastelcucco, Fonte Alto, Mussolente, Bassano. Tot. circa 57 km per la prima parte dal Brenta al Piave,mentre per la seconda parte, dal Piave a Vittorio Veneto, si può partire da Bigolino ed arrivare fino a Follinain circa km 19 più altrettanti al ritorno. Tot. 38 km.La terza parte da Follina a Revine Lago in km 16 più altrettanti al ritorno, con un tot. di km 32. N/B: Per il ritorno da Revine Lago a Follina, consiglio vivamente di effettuare lo stesso percorso dell'andata,evitando la trafficata e pericolosa provinciale Vittorio Veneto – Cison di Valmarino - Follina che presentarettilinei dove le auto ed i camion sfrecciano a velocità elevate.

Poiché la hand-bike è molto bassa e poco visibile, raccomando vivamente una adeguata segnaleticaposteriore, ottima una bandierina, e ricordo che il CASCO va sempre indossato.

Brevi tratti di questo grande e spettacolare itinerario sono sicuramente percorribili anche con degli appositiausili applicati alle normali carrozzine, che formano una bicicletta azionata a braccia molto meno scorrevoledella Hand-bike; come ad esempio la soluzione Easybike o Duetto prodotte da una nota azienda padovana.

Buone pedalate a tutti in allegria e salute.

Dario Favrin Luglio 2014 www.concadoro.org

www.ciclipremier.com