Giustizia, nuovo organico «Un solo giudice non basta» · 2020-01-30 · Tribunale e pareggiare lo...

1
VII www.gazzettino.it Mercoledì 29 Gennaio 2020 TRIBUNALE PORDENONE C’è il rischio che Por- denone ancora una volta faccia la parte della “Cenerentola” della giustizia. Se il procuratore Raf- faele Tito ha dato parere favore- vole alla rideterminazione della pianta organica della Procura, a cui verrebbe assegnato un nuo- vo Pm (si salirebbe a 9), il presi- dente del Tribunale, Lanfranco Maria Tenaglia, punta i piedi. «L’assegnazione di un unico ma- gistrato - spiega - è insufficiente per una realtà economica come la nostra, dove opera il 50% delle aziende friulane con più di 50 ad- detti». Al Consiglio giudiziario di Trieste farà presente che servo- no almeno due giudici in più. «Mi auguro - afferma - che il no- stro grido di dolore venga raccol- to in ministero, in modo che si possa rendere più efficiente il Tribunale e pareggiare lo svan- taggio patito con l’aggregazione del Circondario di Portogruaro». LA SITUAZIONE Dopo il 13 settembre 2013, quando Pordenone si è accollato il Portogruarese, la popolazione residente è passata a 408.000 (+23,28%). I giudici, che prima avevano un rapporto di 1 magi- strato ogni 16.463 abitanti, sono passati da 19 a 20. «Per avere un aumento pari ai 95mila nuovi re- sidenti - osserva Tenaglia - l’or- ganico avrebbe dovuto prevede- re 4 magistrati in più per un tota- le di 24». In altre realtà italiane simili a quella di Pordenone la si- tuazione è diversa. Ferrara, ad esempio, 22 giudici su 351.436 abitanti. Savona: 23 per 280.707 residenti. Livorno: 25 su 337.951. O Macerata: 320.308 abitanti e 21 giudici, come a Cremona, dove gli abitanti sono 360.444. «Senza dimenticare - aggiunge il presi- dente - che Pordenone ha compe- tenza anche su Bibione e Caorle, nona e decima località turistiche italiane e con un movimento tu- ristico pari al 51% di quello del Friuli Venezia Giulia. Nel 2017 hanno registrato 11.629.610 pre- senze». IL LAVORO Dalle analisi dell’Ufficio stati- stico del Csm emerge che Porde- none è tra i 29 tribunali (su 140) che al 31 dicembre 2018 hanno ri- dotto di almeno il 10% le penden- ze rispetto al 2017. L’operatività dei giudici è alta: 1,15. Nel civile, tra ottobre 2017 e settembre 2018, sono stati iscritti 7.593 pro- cedimenti, definiti 8.738 e ne re- stano pendenti 5.263 (17.413 a Treviso, per fare un esempio, 6.527 a Udine e 19.816 a Venezia). Nella sezione Gip/Gup, se nel 2013 i tre giudici gestivano 3.894 fascicoli nel registro “noti” e 1.466 nell’”ignoti”, nel 2018 si so- no ritrovati rispettivamente con 5.714 e 2.971 fascicoli. Tenaglia non mollerà. Anche perchè otte- nere due nuove unità un pianta organica significa nominare un presidente di sezione civile, che adesso manca, e far fare un salto di qualità al Tribunale, che da “piccolo” diventerebbe di media dimensione. C.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA ATELIER DI LETTURA CITTÁ DA SCOPRIRE IN EUROPA: HELSINKI L’Atelier di lettura, in collaborazione con la Biblioteca civica di Pordenone, riprende i suoi viaggi letterari e presenta il nuovo ciclo di conferenze “Leggiamo l’Europa. Città da scoprire”, percorrendo virtualmente il continente, visitando città e luoghi, incontrando personaggi singolari e fuori dal comune. Il primo appuntamento è per domani, alle 18, nella sala conferenze della Biblioteca civica per parlare di Helsinki, capitale della Finlandia. MALGA VALINIS CUCINARE NEL NIDO DELLE “AQUILE” Dal 7 febbraio al 20 marzo si terrà, al Rifugio Valinis, in comune di Meduno, accanto al campo delta, a quota 967 metri slm, un corso di cucina condotto dalla chef Elena. Sei le lezioni in programma, dedicate, nell’ordine, al radicchio, alle paste fresche e ripiene, al pranzo di Pasqua, alle specialità carniche e, gli ultimi due, alla pasticceria di base. Per iscriversi chiamare Elena (tel. 349.2720864) o Angela (tel. 333.8730855). MENOCCHIO INCONTRO NELL’EX CENTRALE CON CARLO GINZBURG Sabato 8 febbraio, alle 16.30, nella ex centrale idroelettrica di Malnisio di Montereale, è in programma un incontro con lo storico, saggista e accademico Carlo Ginzburg, autore, fra l’altro, dei libri “I Benandanti”, “Il formaggio e i vermi”, sulla figura del mugnaio Domenico Scandella, detto il Menocchio, processato e giustiziato dalla sacra inquisizione. ARCHEOINTOUR CAVALIERI E FALSARI A TRAVESIO Aperte le iscrizioni al prossimo appuntamento di “Archeointour: tracce di antiche genti nell’Ecomuseo”. Domenica 9 febbraio è in programma “Cavalieri e falsari, artisti e artigiani - Dalle invasioni barbariche al Cinquecento”. Partenza, alle 9, dal Museo dell’arte fabbrile di Maniago. Seguiranno le visite alla necropoli longobarda, all’Archeopoint di Toppo di Travesio, al Castello e alla zecca clandestina. IL CASO PORDENONE È evaso dagli arre- sti domiciliari per andare a la- vorare. Anzi, prima di farlo ha anche avvertito i carabinieri. È la singolare storia di James Mereu, 44 anni, ex ragazzo terribile di Santa Lucia di Pia- ve che, dopo aver inanellato una serie di condanne per rea- ti come oltraggio, resistenza e un pestaggio, ha cambiato sti- le di vita e avviato una ditta di autotrasporti. La giustizia - co- me dice il suo avvocato, Ales- sandro Michielan - è «lenta, ma inesorabile». E dopo 13 an- ni la Corte d’appello di Vene- zia gli ha mandato il conto pa- ralizzando, di fatto, la sua atti- vità lavorativa. L’uomo sta scontando agli arresti domici- liari un cumulo pene e dal Tri- bunale di sorveglianza aveva ottenuto l’autorizzazione ad andare a lavorare e a spostarsi con il camion in tutto il Vene- to. Il permesso valeva fino al 20 gennaio. Mereu ha cambia- to legale proprio a ridosso del- la scadenza. «Mi ero già attiva- to per il rinnovo dell’autoriz- zazione - spiega Michielan - e soprattutto per far valere un aspetto logistico: poteva anda- re a Verona, ma non a Porde- none, che da Conegliano dista solo 50 chilometri». Lunedì mattina Mereu si è ritrovato da solo in azienda. Doveva in- viare un camion all’interporto di Pordenone: come fare? Ha chiamato i carabinieri comu- nicando che sarebbe andato a Pordenone. «Va bene», gli hanno risposto. Ha raggiunto l’interporto, ma quando ha imboccato l’A28 si è imbattuto in un con- trollo stradale della Polstrada di Pordenone. Ha subito spie- gato la situazione in cui si tro- vava specificando di aver in- formato i carabinieri prima di mettersi alla guida del ca- mion. «La telefonata in caser- ma, in effetti, è stata accertata - afferma la difesa - Ma non il contenuto». L’evasione resta, Mereu è stato arrestatoi e ieri mattina processato per diret- tissima su richiesta del pm Andrea Del Missier. Il procedi- mento è stato chiuso con un patteggiamento davanti al giu- dice Piera Binotto: la pena è stata quantificata in 8 mesi. Per il momento Mereu torna ai domiciliari, potrà andare a lavorare, ma dovrà restare in magazzino finchè l’autorizza- zione a condurre i camion non sarà prorogata. © RIPRODUZIONE RISERVATA TIFOSI VIOLENTI PORDENONE Ha ottenuto il perdo- no giudiziale il tifoso del Treviso che l’8 ottobre 2017 diede l’assal- to, assieme al padre e ad altri ul- trà biancocelesti, a tre immigra- ti africani ospitati in una casa di via da Vinci a Portogruaro. All’epoca aveva 17 anni. Quel giorno in calendario c’era la ga- ra Portogruaro-Treviso e con al- tri tifosi in trasferta si allontanò dallo stadio Mecchia per andare a cercare un bar. Dal supermer- cato di viale Trieste, l’In’S, uscì un minorenne nigeriano richie- dente protezione internaziona- le. È stato affrontato a insulti («Negro di m...»), picchiato, rin- corso con una cintura arrotolata attorno alla mano in modo che la fibbia fungesse da “tirapugni” e preso a calci. Furono aggrediti anche altri due immigrati che cercarono di proteggerlo dal branco, contro i quali furono lanciati tubi di plastica e pezzi di legno. Grazie alle telecamere e alle targhe di tre auto che alcuni testimoni si erano annotati, le forze dell’ordine identificarono nove persone. Le loro strade processuali si sono divise. L’allora 17enne è sta- to giudicato dal Tribunale per i minorenni di Trieste. Oltre alle lesioni aggravate, gli era stata contestata anche l’aggravante dell’odio razziale. Il ragazzo si è difeso sostenendo di aver ricevu- to una bottigliata in testa e di aver perso i sensi, per questo non ricordava più i particolari dell’aggressione. Le tre vittime rimaste ferite (prognosi di 30, 15 e 10 giorni) e un paio di testimo- ni lo avevano identificato senza esitazioni. Sono passati poco più di due anni, l’allora adesso 17en- ne lavora e non è più rimasto coinvolto in episodi violenti. Il processo lo ha affrontato in udienza preliminare ottenendo tutte le attenuanti che potevano essere concesse: la pena di 18 mesi è così scesa a 8, fino ad es- sere cancellata dal perdono giu- diziale previsto per i minori. Il Tribunale ha tenuto conto anche del fatto che l’assalto ai migranti ha coinvolto un grup- po di nove adulti, compreso il pa- dre del ragazzo. Le forze dell’or- dine inizialmente avevano parla- to di una rissa scatenata dal fatto che uno dei migranti aveva spac- cato una bottiglietta in testa al 17enne. Nè la Procura per i mino- renni nè la Procura di Pordeno- ne hanno ricostruito l’aggressio- ne in questi termini. Il ragazzo è stato perdonato per lesioni ag- gravate e per discriminazione e odio razziale. Tre adulti di Santa Lucia di Piave, Ponzano Veneto e Treviso (compreso il padre del 17enne) sono stati invece citati a giudizio dal pm Monica Carratu- ro solo per lesioni aggravate e (per un solo imputato) lancio di tubi di plastica. Per una quarta posizione è stata chiesta l’archi- viazione. Gli altri tifosi indivi- duati dalle telecamere e dai testi- moni sono stati ritenuti estranei al pestaggio. I tre migranti si costituiranno parte civile al processo. A tute- larli è l’avvocato Luigino Mior, che alla luce della sentenza di Trieste si riserva di avviare una causa civile nei confronti del mi- norenne. Secondo l’Associazio- ne Migranti di Portogruaro, che dopo l’aggressione organizzò una manifestazione per condan- nare l’episodio, la sentenza di Trieste «conferma che fu una ag- gressione a sfondo razziale. È tri- ste e ci dispiace constatare che tra gli aggressori ci siano stati padre e figlio minorenne. L’edu- cazione all’odio e alla violenza ha come prime vittime proprio i giovani, che siano aggressori o aggrediti». C.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giustizia, nuovo organico «Un solo giudice non basta» PRESIDENTE Lanfranco Maria Tenaglia non condivide la proposta di rideterminazione della pianta organica in Tribunale (Pressphoto Lancia) Trattori anche dalla provincia di Pordenone in piazza oggi a Verona contro la cimice killer. Alla mobilitazione nazionale a tutela delle aziende colpite dall’invasione del parassita sarà presente a Verona una delegazione di circa 300 agricoltori della Coldiretti del Friuli Venezia Giulia in occasione dell’apertura della Fieragricola, la più grande manifestazione italiana dedicata al settore, per fermare quella che viene definita “la strage senza precedenti provocata dalla cimice killer dei campi”. «Si tratta - fa sapere Coldiretti Fvg - della prima mobilitazione degli agricoltori italiani contro l’invasione di insetti alieni». Ricordando che in regione si contano 2.500 aziende colpite (in particolare nell’ambito delle colture di pere, mele e pesche) e oltre 40milioni di danni, Coldiretti Fvg informa che «a Verona sarà presenti l’assessore Stefano Zannier. Trecento trattori contro la cimice killer L’iniziativa HO OTTENUTO IL PERDONO GIUDIZIALE IL PADRE E ALTRI DUE ADULTI CHIAMATI A RISPONDERE PER LESIONI Autista ai domiciliari evade con il camion per andare al lavoro Pordenone Tifosi contro profughi, minore processato per odio razziale ` Tenaglia: «Assegnazione insufficiente in una realtà economica come la nostra» ` La proposta non convince il presidente Al Consiglio giudiziario chiede altre due unità

Transcript of Giustizia, nuovo organico «Un solo giudice non basta» · 2020-01-30 · Tribunale e pareggiare lo...

Page 1: Giustizia, nuovo organico «Un solo giudice non basta» · 2020-01-30 · Tribunale e pareggiare lo svan-taggio patito con l’aggregazione delCircondariodiPortogruaro». LA SITUAZIONE

VII

www.gazzettino.itMercoledì 29 Gennaio 2020

TRIBUNALEP O R D E N O N E C’è il rischio che Por-denone ancora una volta facciala parte della “Cenerentola” dellagiustizia. Se il procuratore Raf-faele Tito ha dato parere favore-vole alla rideterminazione dellapianta organica della Procura, acui verrebbe assegnato un nuo-vo Pm (si salirebbe a 9), il presi-dente del Tribunale, LanfrancoMaria Tenaglia, punta i piedi.«L’assegnazione di un unico ma-gistrato - spiega - è insufficienteper una realtà economica comela nostra, dove opera il 50% delleaziende friulane con più di 50 ad-detti». Al Consiglio giudiziario diTrieste farà presente che servo-no almeno due giudici in più.«Mi auguro - afferma - che il no-stro grido di dolore venga raccol-to in ministero, in modo che sipossa rendere più efficiente ilTribunale e pareggiare lo svan-taggio patito con l’aggregazionedel Circondario di Portogruaro».

LA SITUAZIONEDopo il 13 settembre 2013,

quando Pordenone si è accollatoil Portogruarese, la popolazioneresidente è passata a 408.000

(+23,28%). I giudici, che primaavevano un rapporto di 1 magi-strato ogni 16.463 abitanti, sonopassati da 19 a 20. «Per avere unaumento pari ai 95mila nuovi re-sidenti - osserva Tenaglia - l’or-ganico avrebbe dovuto prevede-re 4 magistrati in più per un tota-le di 24». In altre realtà italianesimili a quella di Pordenone la si-tuazione è diversa. Ferrara, adesempio, 22 giudici su 351.436abitanti. Savona: 23 per 280.707residenti. Livorno: 25 su 337.951.O Macerata: 320.308 abitanti e 21giudici, come a Cremona, dovegli abitanti sono 360.444. «Senzadimenticare - aggiunge il presi-dente - che Pordenone ha compe-tenza anche su Bibione e Caorle,nona e decima località turisticheitaliane e con un movimento tu-ristico pari al 51% di quello delFriuli Venezia Giulia. Nel 2017hanno registrato 11.629.610 pre-senze».

IL LAVORODalle analisi dell’Ufficio stati-

stico del Csm emerge che Porde-none è tra i 29 tribunali (su 140)che al 31 dicembre 2018 hanno ri-dotto di almeno il 10% le penden-ze rispetto al 2017. L’operatività

dei giudici è alta: 1,15. Nel civile,tra ottobre 2017 e settembre2018, sono stati iscritti 7.593 pro-cedimenti, definiti 8.738 e ne re-stano pendenti 5.263 (17.413 aTreviso, per fare un esempio,6.527 a Udine e 19.816 a Venezia).Nella sezione Gip/Gup, se nel2013 i tre giudici gestivano 3.894fascicoli nel registro “noti” e1.466 nell’”ignoti”, nel 2018 si so-no ritrovati rispettivamente con

5.714 e 2.971 fascicoli. Tenaglianon mollerà. Anche perchè otte-nere due nuove unità un piantaorganica significa nominare unpresidente di sezione civile, cheadesso manca, e far fare un saltodi qualità al Tribunale, che da“piccolo” diventerebbe di mediadimensione.

C.A.© RIPRODUZIONE RISERVATA

ATELIER DI LETTURACITTÁ DA SCOPRIREIN EUROPA: HELSINKIL’Atelier di lettura, incollaborazione con laBiblioteca civica di Pordenone,riprende i suoi viaggi letterari epresenta il nuovo ciclo diconferenze “Leggiamol’Europa. Città da scoprire”,percorrendo virtualmente ilcontinente, visitando città eluoghi, incontrando personaggisingolari e fuori dal comune. Ilprimo appuntamento è perdomani, alle 18, nella salaconferenze della Bibliotecacivica per parlare di Helsinki,capitale della Finlandia.

MALGA VALINISCUCINARE NEL NIDODELLE “AQUILE”Dal 7 febbraio al 20 marzo siterrà, al Rifugio Valinis, incomune di Meduno, accanto alcampo delta, a quota 967 metrislm, un corso di cucinacondotto dalla chef Elena. Sei lelezioni in programma,dedicate, nell’ordine, alradicchio, alle paste fresche eripiene, al pranzo di Pasqua,alle specialità carniche e, gliultimi due, alla pasticceria dibase. Per iscriversi chiamareElena (tel. 349.2720864) oAngela (tel. 333.8730855).

MENOCCHIOINCONTRO NELL’EX CENTRALECON CARLO GINZBURGSabato 8 febbraio, alle 16.30,nella ex centrale idroelettrica diMalnisio di Montereale, è inprogramma un incontro con lostorico, saggista e accademicoCarlo Ginzburg, autore, fral’altro, dei libri “I Benandanti”,“Il formaggio e i vermi”, sullafigura del mugnaio DomenicoScandella, detto il Menocchio,processato e giustiziato dallasacra inquisizione.

ARCHEOINTOURCAVALIERI E FALSARIA TRAVESIOAperte le iscrizioni al prossimoappuntamento di“Archeointour: tracce diantiche genti nell’Ecomuseo”.Domenica 9 febbraio è inprogramma “Cavalieri e falsari,artisti e artigiani - Dalleinvasioni barbariche alCinquecento”. Partenza, alle 9,dal Museo dell’arte fabbrile diManiago. Seguiranno le visitealla necropoli longobarda,all’Archeopoint di Toppo diTravesio, al Castello e alla zeccaclandestina.

IL CASOP O R D E N O N E È evaso dagli arre-sti domiciliari per andare a la-vorare. Anzi, prima di farlo haanche avvertito i carabinieri.È la singolare storia di JamesMereu, 44 anni, ex ragazzoterribile di Santa Lucia di Pia-ve che, dopo aver inanellatouna serie di condanne per rea-ti come oltraggio, resistenza eun pestaggio, ha cambiato sti-le di vita e avviato una ditta diautotrasporti. La giustizia - co-me dice il suo avvocato, Ales-sandro Michielan - è «lenta,ma inesorabile». E dopo 13 an-ni la Corte d’appello di Vene-zia gli ha mandato il conto pa-ralizzando, di fatto, la sua atti-vità lavorativa. L’uomo stascontando agli arresti domici-liari un cumulo pene e dal Tri-bunale di sorveglianza avevaottenuto l’autorizzazione adandare a lavorare e a spostarsicon il camion in tutto il Vene-to. Il permesso valeva fino al20 gennaio. Mereu ha cambia-to legale proprio a ridosso del-la scadenza. «Mi ero già attiva-to per il rinnovo dell’autoriz-zazione - spiega Michielan - esoprattutto per far valere unaspetto logistico: poteva anda-re a Verona, ma non a Porde-none, che da Conegliano distasolo 50 chilometri». Lunedìmattina Mereu si è ritrovatoda solo in azienda. Doveva in-viare un camion all’interportodi Pordenone: come fare? Hachiamato i carabinieri comu-nicando che sarebbe andato aPordenone. «Va bene», glihanno risposto.

Ha raggiunto l’interporto,ma quando ha imboccatol’A28 si è imbattuto in un con-trollo stradale della Polstradadi Pordenone. Ha subito spie-gato la situazione in cui si tro-vava specificando di aver in-formato i carabinieri prima dimettersi alla guida del ca-mion. «La telefonata in caser-ma, in effetti, è stata accertata- afferma la difesa - Ma non ilcontenuto». L’evasione resta,Mereu è stato arrestatoi e ierimattina processato per diret-tissima su richiesta del pmAndrea Del Missier. Il procedi-mento è stato chiuso con unpatteggiamento davanti al giu-dice Piera Binotto: la pena èstata quantificata in 8 mesi.Per il momento Mereu tornaai domiciliari, potrà andare alavorare, ma dovrà restare inmagazzino finchè l’autorizza-zione a condurre i camionnon sarà prorogata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TIFOSI VIOLENTIP O R D E N O N E Ha ottenuto il perdo-no giudiziale il tifoso del Trevisoche l’8 ottobre 2017 diede l’assal-to, assieme al padre e ad altri ul-trà biancocelesti, a tre immigra-ti africani ospitati in una casa divia da Vinci a Portogruaro.All’epoca aveva 17 anni. Quelgiorno in calendario c’era la ga-ra Portogruaro-Treviso e con al-tri tifosi in trasferta si allontanòdallo stadio Mecchia per andarea cercare un bar. Dal supermer-cato di viale Trieste, l’In’S, uscìun minorenne nigeriano richie-dente protezione internaziona-le. È stato affrontato a insulti(«Negro di m...»), picchiato, rin-corso con una cintura arrotolataattorno alla mano in modo chela fibbia fungesse da “tirapugni”

e preso a calci. Furono aggreditianche altri due immigrati checercarono di proteggerlo dalbranco, contro i quali furonolanciati tubi di plastica e pezzi dilegno. Grazie alle telecamere ealle targhe di tre auto che alcunitestimoni si erano annotati, leforze dell’ordine identificarononove persone.

Le loro strade processuali sisono divise. L’allora 17enne è sta-to giudicato dal Tribunale per i

minorenni di Trieste. Oltre allelesioni aggravate, gli era statacontestata anche l’aggravantedell’odio razziale. Il ragazzo si èdifeso sostenendo di aver ricevu-to una bottigliata in testa e diaver perso i sensi, per questonon ricordava più i particolaridell’aggressione. Le tre vittimerimaste ferite (prognosi di 30, 15e 10 giorni) e un paio di testimo-ni lo avevano identificato senzaesitazioni. Sono passati poco piùdi due anni, l’allora adesso 17en-ne lavora e non è più rimastocoinvolto in episodi violenti. Ilprocesso lo ha affrontato inudienza preliminare ottenendotutte le attenuanti che potevanoessere concesse: la pena di 18mesi è così scesa a 8, fino ad es-sere cancellata dal perdono giu-diziale previsto per i minori.

Il Tribunale ha tenuto conto

anche del fatto che l’assalto aimigranti ha coinvolto un grup-po di nove adulti, compreso il pa-dre del ragazzo. Le forze dell’or-dine inizialmente avevano parla-to di una rissa scatenata dal fattoche uno dei migranti aveva spac-cato una bottiglietta in testa al17enne. Nè la Procura per i mino-renni nè la Procura di Pordeno-ne hanno ricostruito l’aggressio-ne in questi termini. Il ragazzo èstato perdonato per lesioni ag-gravate e per discriminazione eodio razziale. Tre adulti di SantaLucia di Piave, Ponzano Venetoe Treviso (compreso il padre del17enne) sono stati invece citati agiudizio dal pm Monica Carratu-ro solo per lesioni aggravate e(per un solo imputato) lancio ditubi di plastica. Per una quartaposizione è stata chiesta l’archi-viazione. Gli altri tifosi indivi-

duati dalle telecamere e dai testi-moni sono stati ritenuti estraneial pestaggio.

I tre migranti si costituirannoparte civile al processo. A tute-larli è l’avvocato Luigino Mior,che alla luce della sentenza diTrieste si riserva di avviare unacausa civile nei confronti del mi-norenne. Secondo l’Associazio-ne Migranti di Portogruaro, chedopo l’aggressione organizzòuna manifestazione per condan-nare l’episodio, la sentenza diTrieste «conferma che fu una ag-gressione a sfondo razziale. È tri-ste e ci dispiace constatare chetra gli aggressori ci siano statipadre e figlio minorenne. L’edu-cazione all’odio e alla violenzaha come prime vittime proprio igiovani, che siano aggressori oaggrediti».

C.A.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giustizia, nuovo organico«Un solo giudice non basta»

PRESIDENTE Lanfranco Maria Tenaglia non condivide la proposta di rideterminazione della pianta organica in Tribunale (Pressphoto Lancia)

Trattori anche dalla provinciadi Pordenone in piazza oggi aVerona contro la cimice killer.Alla mobilitazione nazionale atutela delle aziende colpitedall’invasione del parassitasarà presente a Verona unadelegazione di circa 300agricoltori della Coldiretti delFriuli Venezia Giulia inoccasione dell’apertura dellaFieragricola, la più grandemanifestazione italianadedicata al settore, perfermare quella che viene

definita “la strage senzaprecedenti provocata dallacimice killer dei campi”. «Sitratta - fa sapere Coldiretti Fvg- della prima mobilitazionedegli agricoltori italiani control’invasione di insetti alieni».Ricordando che in regione sicontano 2.500 aziende colpite(in particolare nell’ambitodelle colture di pere, mele epesche) e oltre 40milioni didanni, Coldiretti Fvg informache «a Verona sarà presentil’assessore Stefano Zannier.

Trecento trattori contro la cimice killer

L’iniziativa

HO OTTENUTOIL PERDONO GIUDIZIALEIL PADREE ALTRI DUE ADULTICHIAMATI A RISPONDEREPER LESIONI

Autista ai domiciliarievade con il camionper andare al lavoro

Pordenone

Tifosi contro profughi, minore processato per odio razziale

`Tenaglia: «Assegnazione insufficientein una realtà economica come la nostra»

`La proposta non convince il presidenteAl Consiglio giudiziario chiede altre due unità