Giugno 2013

12
Anno XIX - numero 6 - FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS www www www www www.paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it 4 LUGLIO 2013 4 LUGLIO 2013 4 LUGLIO 2013 4 LUGLIO 2013 4 LUGLIO 2013 NUNZIO CONDORELLI CAFF a pag. 7 Il dopo voto: primo viaggio tra i neo sindaci etnei Il dopo voto: primo viaggio tra i neo sindaci etnei Il dopo voto: primo viaggio tra i neo sindaci etnei Il dopo voto: primo viaggio tra i neo sindaci etnei Il dopo voto: primo viaggio tra i neo sindaci etnei Patrimonio dell’Unesco: un’etichetta importante, ma finora gli altri siti siciliani non sono stati modello di buona gestione servizio di ALESSANDRO PETRALIA segue a pagina 3 L’indiscrezione circolava da diversi mesi ma solo da pochi giorni la notizia è ufficiale: l’Etna è patrimonio naturale dell’Umanità. L’Unesco l’ha inserita nella World Heritage List: ma cosa significa davvero questo? Quali scenari apre? “Il valore primario del riconoscimento dell’Etna quale patrimonio dell’Umanità è innanzitutto culturale: da oggi il Vulcano non è più solo nostro, ma appartiene all’umanità intera. Alta tensione tra gli abitanti Alta tensione tra gli abitanti Alta tensione tra gli abitanti Alta tensione tra gli abitanti Alta tensione tra gli abitanti di via Fondo Monastra di via Fondo Monastra di via Fondo Monastra di via Fondo Monastra di via Fondo Monastra Pedara e la solita Pedara e la solita Pedara e la solita Pedara e la solita Pedara e la solita questione della questione della questione della questione della questione della nettezza urbana nettezza urbana nettezza urbana nettezza urbana nettezza urbana Strade da “far west” “La rivoluzione si può fare ma “La rivoluzione si può fare ma “La rivoluzione si può fare ma “La rivoluzione si può fare ma “La rivoluzione si può fare ma bisogna avere il coraggio di farla” bisogna avere il coraggio di farla” bisogna avere il coraggio di farla” bisogna avere il coraggio di farla” bisogna avere il coraggio di farla” MAURIZIO GIORDANO a pagina 8 NICOLOSI NICOLOSI NICOLOSI NICOLOSI NICOLOSI Zona traf Zona traf Zona traf Zona traf Zona traffico limitat ico limitat ico limitat ico limitat ico limitato: o: o: o: o: buona idea o limite al turismo? buona idea o limite al turismo? buona idea o limite al turismo? buona idea o limite al turismo? buona idea o limite al turismo? SONIA D’ARRIGO a pagina 4 NELLO MUSUMECI NELLO MUSUMECI NELLO MUSUMECI NELLO MUSUMECI NELLO MUSUMECI “Il sistema Giacchetto-Ciapi? “Il sistema Giacchetto-Ciapi? “Il sistema Giacchetto-Ciapi? “Il sistema Giacchetto-Ciapi? “Il sistema Giacchetto-Ciapi? Un capitolo fatto di tangenti Un capitolo fatto di tangenti Un capitolo fatto di tangenti Un capitolo fatto di tangenti Un capitolo fatto di tangenti” IGNAZIO DE LUCA a pagina 8 RICONFERMA RICONFERMA RICONFERMA RICONFERMA RICONFERMATO ALLA GUID O ALLA GUID O ALLA GUID O ALLA GUID O ALLA GUIDA DI CONFCOMMER A DI CONFCOMMER A DI CONFCOMMER A DI CONFCOMMER A DI CONFCOMMERCIO SICILIA CIO SICILIA CIO SICILIA CIO SICILIA CIO SICILIA a pagina 5 foto: culturaeculture.it Mascalucia Mascalucia Mascalucia Mascalucia Mascalucia Leonardi: “Un Piano regolatore sganciato da interessi personali” servizio a pag. 2 Gravina Gravina Gravina Gravina Gravina Rapisarda: “Andiamo avanti nel segno della continuità” servizio a pag. 4 San Gregorio San Gregorio San Gregorio San Gregorio San Gregorio Corsaro: “Aiutateci a governare con la vostra partecipazione” servizio a pag. 4 Camporotondo Camporotondo Camporotondo Camporotondo Camporotondo Privitera, il sindaco più giovane: “Sento una forte responsabilità” servizio a pag. 6 Aci Sant’Antonio Aci Sant’Antonio Aci Sant’Antonio Aci Sant’Antonio Aci Sant’Antonio Caruso: “Sopperiremo alle mancanze di questi ultimi cinque anni” servizio a pag. 9 Giarre Giarre Giarre Giarre Giarre Bonaccorsi: “Tra le mie priorità, l’analisi del bilancio comunale” servizio a pag. 10 PIETRO AGEN

description

 

Transcript of Giugno 2013

Page 1: Giugno 2013

Anno XIX - numero 6 - FREE PRESSFREE PRESSFREE PRESSFREE PRESSFREE PRESS w w ww w ww w ww w ww w w. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t 4 LUGLIO 20134 LUGLIO 20134 LUGLIO 20134 LUGLIO 20134 LUGLIO 2013

NUNZIO CONDORELLI CAFF a pag. 7

Il dopo voto: primo viaggio tra i neo sindaci etneiIl dopo voto: primo viaggio tra i neo sindaci etneiIl dopo voto: primo viaggio tra i neo sindaci etneiIl dopo voto: primo viaggio tra i neo sindaci etneiIl dopo voto: primo viaggio tra i neo sindaci etnei

Patrimonio dell’Unesco: un’etichettaimportante, ma finora gli altri siti sicilianinon sono stati modello di buona gestione

servizio di ALESSANDRO PETRALIA

segue a pagina 3

L’indiscrezione circolava da diversi mesi ma solo dapochi giorni la notizia è ufficiale: l’Etna è patrimonionaturale dell’Umanità. L’Unesco l’ha inserita nella WorldHeritage List: ma cosa significa davvero questo? Qualiscenari apre? “Il valore primario del riconoscimentodell’Etna quale patrimonio dell’Umanità è innanzituttoculturale: da oggi il Vulcano non è più solo nostro, maappartiene all’umanità intera.

Alta tensione tra gli abitantiAlta tensione tra gli abitantiAlta tensione tra gli abitantiAlta tensione tra gli abitantiAlta tensione tra gli abitantidi via Fondo Monastradi via Fondo Monastradi via Fondo Monastradi via Fondo Monastradi via Fondo Monastra

Pedara e la solitaPedara e la solitaPedara e la solitaPedara e la solitaPedara e la solitaquestione dellaquestione dellaquestione dellaquestione dellaquestione dellanettezza urbananettezza urbananettezza urbananettezza urbananettezza urbana

Strade da “far west”

“La rivoluzione si può fare ma“La rivoluzione si può fare ma“La rivoluzione si può fare ma“La rivoluzione si può fare ma“La rivoluzione si può fare mabisogna avere il coraggio di farla”bisogna avere il coraggio di farla”bisogna avere il coraggio di farla”bisogna avere il coraggio di farla”bisogna avere il coraggio di farla”

MAURIZIO GIORDANO a pagina 8

NICOLOSINICOLOSINICOLOSINICOLOSINICOLOSI

Zona trafZona trafZona trafZona trafZona traffffffico limitatico limitatico limitatico limitatico limitato:o:o:o:o:buona idea o limite al turismo?buona idea o limite al turismo?buona idea o limite al turismo?buona idea o limite al turismo?buona idea o limite al turismo?

SONIA D’ARRIGO a pagina 4

NELLO MUSUMECINELLO MUSUMECINELLO MUSUMECINELLO MUSUMECINELLO MUSUMECI

“Il sistema Giacchetto-Ciapi?“Il sistema Giacchetto-Ciapi?“Il sistema Giacchetto-Ciapi?“Il sistema Giacchetto-Ciapi?“Il sistema Giacchetto-Ciapi?Un capitolo fatto di tangentiUn capitolo fatto di tangentiUn capitolo fatto di tangentiUn capitolo fatto di tangentiUn capitolo fatto di tangenti”””””

IGNAZIO DE LUCA a pagina 8

RICONFERMARICONFERMARICONFERMARICONFERMARICONFERMATTTTTO ALLA GUIDO ALLA GUIDO ALLA GUIDO ALLA GUIDO ALLA GUIDA DI CONFCOMMERA DI CONFCOMMERA DI CONFCOMMERA DI CONFCOMMERA DI CONFCOMMERCIO SICILIACIO SICILIACIO SICILIACIO SICILIACIO SICILIA

a pagina 5

foto: culturaeculture.it

M a s c a l u c i aM a s c a l u c i aM a s c a l u c i aM a s c a l u c i aM a s c a l u c i aLeonardi: “Un Pianoregolatoresganciato dainteressi personali”

servizio a pag. 2

G r a v i n aG r a v i n aG r a v i n aG r a v i n aG r a v i n aRapisarda:“Andiamo avantinel segno dellacontinuità”

servizio a pag. 4

San GregorioSan GregorioSan GregorioSan GregorioSan GregorioCorsaro: “Aiutatecia governare con lavostrapartecipazione”

servizio a pag. 4

CamporotondoCamporotondoCamporotondoCamporotondoCamporotondoPrivitera, il sindacopiù giovane: “Sentouna forteresponsabilità”

servizio a pag. 6

Aci Sant’AntonioAci Sant’AntonioAci Sant’AntonioAci Sant’AntonioAci Sant’AntonioCaruso:“Sopperiremo allemancanze di questiultimi cinque anni”

servizio a pag. 9

G i a r r eG i a r r eG i a r r eG i a r r eG i a r r eBonaccorsi: “Tra lemie priorità, l’analisidel bilanciocomunale”

servizio a pag. 10

PIETRO AGEN

Page 2: Giugno 2013

www.paesietneioggi.it2

logie anche nelle costruzioni. Abbia-mo delle aree da bonificare già indivi-duati e inseriremo nel Piano triennaleuna nuova isola ecologica”.

Cercherà di ridurre il consu-mo di suolo a Mascalucia?

“Senza dubbio. Bisogna fare unragionamento complessivo su quelloche è stato fatto, prendere atto di unterritorio che è cambiato tantissimonegli ultimi anni e da lì partire. Così,dopo un fase di ricognizione, fare unPiano regolatore che sia sganciato da-gli interessi che si possono essere con-solidati nell’arco degli ultimi anni. Saràun piano condiviso con tutta la coali-zione, soprattutto coi ragazzi del Popo-lo della Libertà”.

Lei ha fatto la sua prima bat-taglia elettorale proprio qui aMascalucia, nel 1995, era defi-nito il “candidato sindaco di Mas-sanunziata”. Oggi, a distanza diquasi vent’anni, quali sono i pro-blemi di Mascalucia che risolve-rà o cercherà comunque di risol-vere nel suo mandato?

“Ci sono dei problemi legati alla ri-qualificazione del territorio, cerchere-mo di eliminare le micro discariche etutti i terreni che rappresentano puntidi accumulo di rifiuti, è necessario bo-nificare queste zone. Poi, per esempio,

a Massannunziata nel periodo inver-nale, lungo la via principale, via delBosco, ci sono rilevanti difficoltà nellosmaltimento delle acque piovane. Purnella esiguità delle risorse economi-che a disposizione saremo, comun-que, molto vicini alle periferie perchél’Amministrazione deve essere lì dove

HINTERLAND

Al turno di ballottaggio, a conten-dersi lo scranno più alto del Comuneetneo sono giunti Giovanni Leonar-di, sostenuto da tre liste civiche e alle-atosi, dopo il primo turno, col centro-destra di Fabio Cantarella e dall’altraparte Vincenzo Magra, sostenuto dacinque liste civiche e appoggiato dagran parte di quel centrosinistra chein prima istanza aveva sostenutoClaudio Pappalardo ma anche daIgnazio Maugeri, figlio dell’ex primocittadino. Con uno scarto di 329 voti,5027 contro 4698, Leonardi ha bat-tuto Magra ed è diventato il sindacomascaluciese, il 19° della storia, del-l’era “post-partitica”.

Cosa l’ha spinta ad scenderein campo con liste civiche fuoridai partiti e dagli schemi classi-ci? “È stato un atto di disponibilitàverso la comunità. Avevo la percezio-ne che dagli schieramenti politici lo-cali non potesse nascere una propo-

Il neo sindaco di Mascalucia a 360°:“mi dedicherò alla comunità a tempo pieno”

LLLLLeonardi: “saremo l’Amministrazioneeonardi: “saremo l’Amministrazioneeonardi: “saremo l’Amministrazioneeonardi: “saremo l’Amministrazioneeonardi: “saremo l’Amministrazionecomunale di tutta la gente perbene”comunale di tutta la gente perbene”comunale di tutta la gente perbene”comunale di tutta la gente perbene”comunale di tutta la gente perbene”

Abbiamo incontrato qualche settimana fa Ful-vio Manno, commissario straordinario fino alleconsegne al neo eletto sindaco Giovanni Leonar-di, dal quale provengono i primi “ufficiali” ringra-ziamenti: “ha operato con rettitudine al servizio delComune”.

Fulvio Manno, palermitano, avvocato e giorna-lista, già funzionario del Ministero dei Lavori pub-blici; nel 1976, ha collaborato col commissario stra-ordinario del Governo, Giuseppe Zamberletti, perl’emergenza nelle zone terremotate del Friuli, meri-tando un diploma di benemerenza con medaglia.Transitato, nel 1986, come dirigente nei ruoli dellaRegione siciliana, ha svolto le funzioni di capo diGabinetto all’assessorato agli Enti Locali, al Lavoroe Formazione, alla Sanità. È stato direttore generaledelle aziende sanitarie di Trapani e di Ragusa ecommissario straordinario di diversi enti localitra cui Avola, Siracusa, Terrasini, la provinciadi Ragusa e Corleone, dove, nel 1993, haoperato una rivoluzione toponomastica infunzione antimafia, intestando la piazza prin-cipale del paese, a Falcone e Borsel-lino, dedicando strade a Fran-cesca Morvillo, EmanuelaLoi ed a Placido Rizzotto enegando al contempol’iscrizione all’anagrafe

del Comune di Corleone a Salvatore Riina, pur da-vanti ad una delibera di legittimità del segretario co-munale.

Commissario quali interventi sono stati trale sue priorità?

Ho avviato la raccolta differenziata nella zona altadi Mascalucia, cercando così di raggiungere la per-centuale minima del 40%, come richiesto dalla nor-mativa vigente. Siamo intervenuti contro le microdiscariche (ce ne siamo occupati nel numero prece-dente, ndr), ripulendo le strade di via Pietà e viaGravina intasate dai rifiuti e dalla inciviltà. Il Comune- continua Manno - ha aderito ad Avviso pubblico,un’associazione fra comuni, province e regioni per lalotta alla mafia e criminalità in genere. Come commis-sario ho potuto solo aderire per l’anno in corso, per

gli anni successivi ci vuole la delibera delconsiglio.

Come ha trovato l’Amministra-zione e come la sta lasciando?

L’Amministrazione comunale è abba-stanza buona, per alcuni versi addiritturaall’avanguardia: ha rispettato il patto di

stabilità e questo ha consentitol’autorizzazione a pagare tuttii debiti del Comune chenon potevano pagarsi peril rispetto di questo vin-

colo. Posso dire che il Comune rispetto ad altrerealtà è abbastanza funzionante. Ci sono dei servizie delle aree sulle quali è necessario intervenire. C’èuna grossa scopertura nella dotazione organica:mancano molti dipendenti, ci sono delle qualificheassolutamente carenti come i custodi importanti perle attrezzature sportive; bisognerebbe, inoltre, po-tenziare anche il corpo di Polizia municipale.

Qualche mese fa ci siamo occupati delcentro sportivo Falcone-Borsellino: abbiamonotato dei lavori in corso…

I lavori non sono finiti, ma già hanno iniziato aripulirlo. È stata impegnata la somma di 13 milaeuro e con questo si sta procedendo a sistemare ilcampo, i bagni e soprattutto l’impianto elettrico chenon è più adeguato e a norma. Spero che i primi diluglio i lavori saranno finiti. La mia idea è di metter-lo a disposizione dei ragazzi per attività sportive efisiche. Resta, comunque, il problema della custo-dia del campo.

Disporrete telecamere?Stiamo valutando, adesso stiamo ripulendo.Il campo sportivo, era del resto previsto

per le scuole…Si! È stata fatta una lettera alle scuole per sapere

se sono interessate ad utilizzarlo, in quali giorni e inquali orari. Comunque, hanno anche l’altra strut-tura del palazzetto dello sport di Massannunziata.

L’ex commissario di Mascalucia traccia un bilancio di 6 mesi di amministrazione

Manno: “abbiamo fatto il possibile…resta molto da fare”Manno: “abbiamo fatto il possibile…resta molto da fare”Manno: “abbiamo fatto il possibile…resta molto da fare”Manno: “abbiamo fatto il possibile…resta molto da fare”Manno: “abbiamo fatto il possibile…resta molto da fare”

sta di forte discontinuità alla preceden-te amministrazione. Un po’ quello cheha spinto Fabio Cantarella a scende-re in campo in prima persona. La di-scontinuità col passato è stato l’anel-lo di congiunzione tra la mia e lacoalizione di Fabio Cantarella”.

Una persona facile al sorriso e allabattuta, atletico, come ama definirsi:ha “militato” a lungo nell’associazio-nismo sportivo. È’ diplomato all’Isti-tuto Superiore di Educazione Fisicadi Palermo, oggi è laureando “perpassione” nel corso di laurea specia-listica della facoltà di Scienze motorie.Nel 1995 si candidò per la prima vol-ta a sindaco del Comune di Mascalu-cia, nel 1998 venne eletto consiglierecomunale col Cdu e nel 2003 conl’Udc. Negli ultimi cinque anni è sta-to presidente del Consiglio della Pro-vincia regionale di Catania.

Nel suo primo discorso da pri-mo cittadino ha detto che sarà il

sindaco di tutta la gente perbe-ne, quale il suo rapporto con Ma-scalucia?

“Ora, da sindaco, sarà un rappor-to ancor più stretto, non solo nell’atti-vità amministrativa ma anche nella vitapersonale. Sarò un sindaco a tempopieno, avrò un rapporto costante colterritorio e le sue realtà”.

Quali i rapporti con la coali-zione che l’ha sostenuta?

“Ottimi rapporti, grandi intese egrandi sinergie. Abbiamo un compitoestremamente difficile e per questo ènecessaria una squadra coesa che la-vori con un solo obiettivo: migliorarele condizioni di vita della nostra co-munità, cercando al contempo dirompere con quello che è stato il pas-sato”.

Primo provvedimento?“Dare seguito ad un protocollo che

ho sottoscritto con Unicef nei giorniprecedenti il periodo di campagna elet-

torale e lavorare per far diventarequesta comunità a misura di bambi-no”.

E nei primi cento giorni?“Individueremo una serie di obiet-

tivi strategici per la collettività. Dob-biamo interagire in maniera completacon la macchina amministrativa, cer-care di lavorare in sinergia. E’ priorita-rio garantire più pulizia al Paese, cer-care di assicurare per il periodo estivouna buona programmazione che pos-sa richiamare nella nostra città quan-ta più gente è possibile. Essenziale ilsostegno alle famiglie e alle personeche più ne hanno bisogno”.

Mascalucia negli ultimi 40-50anni è stato oggetto di forte spe-culazione urbanistica. Edili-zia o ambiente?

“Edilizia ambientale! Dobbiamointrodurre un nuovo modo di pensa-re ma soprattutto cercare di utilizzare eincentivare l’utilizzo di nuove tecno-

c’è bisogno d’attenzione”.C’è un ulteriore pressante e

attuale problema per Mascalucia:l’Ast non funziona più regolarmen-te e non sono garantiti i collega-menti con Catania. Anche se nonè competenza comunale, qualimosse ha intenzione di appresta-re?

“Noi dobbiamo chiedere all’azien-da di fornire un servizio più puntuale,ma mi rendo conto che il disservizionasce da difficoltà economico-finanzia-rie non indifferenti.

Cercheremo di creare e garantire,nel rispetto dei costi sostenibili dall’am-ministrazione, un collegamento setti-manale, nei giorni del mercato e nelsabato, dalla periferia al centro di Ma-scalucia e da lì verso i comuni limitrofiove è presente il servizio urbano Amt”.

Si potrebbe fare un consorziofra i comuni...

“Questo si, ma è soprattutto un pro-blema nostro”.

Che ne pensa dell’abolizionedelle province, lei che a lungo èstato lì rappresentante?

“È un livello di democrazia che vie-ne meno sul territorio, un tipo di servi-zi che costerà di più e sarà meno effi-ciente per i cittadini. Il problema non èabolirle, ma garantire qualità ai servizi

diretti al territorio. Allo studio cisono le città metropolitane, unoccasione di rinascita per l’hin-terland catanese.

Quali sono oggi i suoirapporti con Raffaele Lom-bardo?

Ma sono cessati già da pa-recchi mesi. Nessun tipo di rap-porto assolutamente.

Vuole dire qualcosa allacomunità?

“Sappiamo benissimo checi sono tante aspettative neiconfronti di questa amministra-zione e chiediamo soltanto diconcederci il tempo necessa-rio. L’aspetto più grave/stimolan-te è quello che abbiamo già una

decurtazione dei fondi di circa 1 milio-ne e 200 mila euro annui. Ottimizzere-mo la spesa e elimineremo gli sprechi.Ci metteremo cuore e cervello perriconsegnare ai mascalucesi un pa-ese che sia davvero all’altezza dellesue potenzialità.

Come ogni anno, con l’arri-vo dell’estate, si ripresenta per ilComune di Viagrande il proble-ma dei disservizi nella gestionedella rete idrica. Per essere pre-cisi, già dal 14 giugno 2013, acausa di alcuni guasti verificatisisimultaneamente in due pozzidell’Acoset situati nel territoriodi Pedara (il pozzo Magrì e il poz-zo Sacro Cuore), ben sei centridella provincia di Catania han-no visto diminuire drasticamen-

te la propria fornitura d’acqua:oltre a Viagrande, Valverde, Tre-castagni, Pedara, Aci Bonaccor-si e Aci S. Antonio.

Per quanto riguarda nellospecifico il territorio di Viagran-de, le zone nord del Comune, acominciare da Viscalori, in que-sti giorni sono rimaste prive diacqua. Il neo-sindaco FrancescoLeonardi ha iniziato a pieno rit-mo il suo mandato. Non basta-no gli impegni connessi ad una

quotidiana amministrazione,che sembra diventare semprepiù difficile.

Non basta sforzarsi di “farquadrare i conti” per garantirela manutenzione e tentare di va-lorizzare il Comune nel clima diristrettezze imposto dal “Patto diStabilità” per la situazione di gra-ve debito pubblico nazionale;non basta dover riprendere leproblematiche ed i progetti la-sciati in sospeso dall’ammini-

strazione precedente. A tuttoquesto deve aggiungersi anchela solita annosa questione del-l’approvvigionamento idrico. Ildisagio è immane e negli ultimigiorni Francesco Leonardi hasollecitato pressoché quotidia-namente l’intervento degli ope-ratori dell’Acoset.

Lascia, inoltre, perplessi ilfatto che gli ultimi pesanti au-menti delle bollette, in teoria fun-zionali al miglioramento della

rete idrica e dell’approvvigiona-mento, non abbiano sortito ildovuto effetto. Nulla è cambia-to, anzi la situazione peggiora.Ricordiamo, ad esempio, che nelgiugno 2010 la dott.ssa Caval-laro, ex-sindaco di Viagrande, hadovuto consigliare ai cittadini diinoltrare individualmente recla-mi all’Acoset, e che nell’estatedel 2012 alcuni artigiani delposto (come i parrucchieri) sonostati costretti ad interrompere le

Carenza idrica o problema strutturale Acoset? I cittadini s’interrogano

Viagrande, ci risiamo ritorna l’emergenza acquaViagrande, ci risiamo ritorna l’emergenza acquaViagrande, ci risiamo ritorna l’emergenza acquaViagrande, ci risiamo ritorna l’emergenza acquaViagrande, ci risiamo ritorna l’emergenza acqua

proprie attività lavorative per piùdi tre giorni consecutivi. È nor-male, allora, domandarsi dovestia l’inghippo. Se, cioè, si trattidi una carenza idrica o, magari,di un problema strutturale della

rete Acoset.Confidiamo di poter fornire

ulteriori ragguagli non avremomodo di incontrare il sindacoLeonardi.

Nunzio Condorelli Caff

Roberta Maugeri

Page 3: Giugno 2013

www.paesietneioggi.it 3ETNA PATRIMONIO UNESCO

“Ciò significa che noi,amministratori ma anche

semplici cittadini catanesi,abbiamo il dovere di non

guardare più al vulcano conun’ottica localistica ma di

alzare lo sguardo versoorizzonti più ampi euniversali ed essere

all’altezza di questa nuovagrande sfida”. Marisa

Mazzaglia, neo-presidentedel Parco dell’Etna,

commenta con fierezza ilrecente riconoscimento

dell’Unesco, dovutoinnanzitutto all’unicità delterritorio etneo, ma anche

al lavoro di alcunidipendenti dell’Ente che

ancor prima della sua

recente nomina hannolungamente lavorato a

questo obiettivo. “Adessoabbiamo gli occhi del

Mondo su di noi – prosegueMazzaglia – e di questo

dobbiamo renderceneconto: adesso abbiamo il

dovere di guardare all’Etnanon più dal di dentro, come

siamo abituati a fare noiche vi abitiamo, ma ad

adottare un’ottica moltopiù complessiva: per questo

prima di rituffarci nellarisoluzione dei tanti piccoli-

grandi problemi cheriguardano il nostro

territorio ed ilnostro

ente, dobbiamo porci delledomande strategiche, di

lungo periodo. Gli esperti distatistiche ci dicono che

l’inserimento nella lista deisiti patrimonio dell’umanità

porterà un aumento del20% delle presenze di

turisti e visitatori sul nostroterritorio, ma prima dei datie dei numeri c’è da fare unaconsiderazione essenziale:d’ora in poi il visitatore che

verrà sull’Etna avràaspettative enormi e saràprobabilmente molto più

attento alle tematicheambientali e culturali.

Riuscirà il nostro territorioa rispondere a queste

esigenze? Questa è la sfidache ci aspetta nei prossimi

anni”. Una sfida

affascinante ma anche duraperché l’Etna entrata in un“club” molto ristretto: i siti

dichiarati Patrimoniodell’Umanità in tutto il

globo sono infatti meno dimille (solo 981 per la

precisione) e tra questi solo193 sono siti “naturali” (glialtri sono “culturali”). Tra

questi ultimi vi è appuntol’Etna: il documento che lo

scorso 21 Giugno a PhomPenh (Cambogia), dov’era

riunita la commissionedell’Unesco, ha

dichiarato il

Un’etichetta importante, ma finora gli altri siti siciliani non sono stati modello di buona gestione

Gli occhi del Mondo su di noiGli occhi del Mondo su di noiGli occhi del Mondo su di noiGli occhi del Mondo su di noiGli occhi del Mondo su di noiMazzaglia,

presidente delParco dell’Etna:

“abbiamo ildovere di alzarelo sguardo verso

orizzonti piùampi ed

universali”

vulcano patrimoniodell’Umanità ha dunque unaportata davvero storica. Per

la cronaca insieme all’Etnain quella sede sono stati

decretati patriomonionaturale dell’Umanità la

catena montuosa delXinjiang Tianshan in Cina,

il deserto del Namib inNamibia, la Riserva dellaBiosfera di El Pinacate e

Gran Deserto di Altar inMessico e il Tajik National

Park in Tajikistan. Solo i sitiche presentano ben precisi

requisiti storici, naturali eculturali passano le forche

caudine della

La sessione plenaria del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco riunita a Phnom Penh in Cambogia

commissione dell’Unesco:“L’Etna – si legge nella

motivazione ufficiale - è ilvulcano più attivo almondo in termini di

frequenza eruttiva. È ilvulcano più alto d’Europa e

il più grande vulcanobasaltico composito e

copre un’area di 1,178 km2

sul livello del mare,raggiungendo un’altezza di

oltre 3,300 m. Il vulcano ècaratterizzato da

un’attività vulcanica quasiincessante nei crateri

sommitali e da frequenticolate laviche da crateri e

fessure laterali.Quest’attività vulcanica è

documentata da almeno2700 anni”.

L’Etna va dunque a farecompagnia alle Dolomiti,

dichiarate anch’essepatrimonio dell’Umanità nel2009, e a pochi altri luoghi

in Italia: nel Bel Paese infattii patrimoni dell’Unesco

sono in tutto 49, per lo piùcentri storici ed emergenze

artistiche. Pochi i sitinaturalistici della lista: oltre

alle già citate dolomiti,troviamo la costiera

amalfitana, il Parconazionale del Cilento, le

isole Eolie, i Sacri monti delPiemonte e della Lombardia.

Certo un riconoscimento,un’etichetta non bastano

da soli a fare turismo eproprio in questo senso gli

altri siti patrimoniodell’Unesco di Sicilia non

sembrano brillare quanto agestione del

proprio

patrimonio: di circa 400milioni tra POIN

(Programma OperativoInterregionale) e PAIN

(Programma AttuativoInterregionale)destinati di

recente proprio aipatrimoni dell’Umanità

siciliani pare che ne sianoarrivati a destinazione solo

130 mila. Nessunachiarezza è stata fatta

finora su che fine abbianofatto gli altri 270 mila: pare

inoltre che manchinoall’appello persino i Piani di

Gestione, cioè gli strumentioperativi dei gestori dei siti

dell’Unesco. Insomma unriconoscimento mondiale

non basta, da solo, asollevare i destini di

patrimoni culturali enaturali che abbisognano di

cura, programmazione epromozione.

Indispensabile dunquecompiere d’ora

in poi un salto di qualità nelmodo comune di pensare

l’Etna: il Mongibello è dasempre un brand che attira

e da ora lo sarà molto di piùe istituzioni e cittadinidovranno dimostrarsi

all’altezza della situazione.Ciò significa innanzitutto

una fruizione di gran lungapiù ecosostenibile di

quanto avvenuto fino adora: le criticità in questo

senso non mancano, apartire dalla piaga delle

micro discariche di rifiuti(anche speciali) che

tempestano il territoriomontano. Significa anche

programmare infrastrutturee servizi di altissima qualità

per un turismo esigente edavvero globale.

dalla prima pagina

Page 4: Giugno 2013

www.paesietneioggi.it4 HINTERLAND

A partire dallo scorso 1° giugno,nella frazione Nicolosi Nord-Etna Sud,il Comune di Nicolosi ha istituito laZona a Traffico Limitato (ZTL). Moltegià le polemiche, diversi i dubbi so-prattutto avanzati dagli operatori eco-nomici di Nicolosi Nord e dai touroperator che, in un periodo di crisieconomica quale quello che si sta vi-vendo, si sentono danneggiati e repu-tano la ZTL un paletto amministrativoche non incentiva la venuta dei turistisull’Etna. Inoltre, tale scelta è stata re-putata “calata dall’alto” e non frutto diconcertazione tra Amministrazione eaddetti ai lavori. La ZTL viene vista,dunque, da molti come un “limite” alturismo.

Risulta allora necessario fare unpasso indietro e cercare di chiarire al-cuni aspetti sull’argomento. Definitaanche Zona a Basse Emissioni dal-l’UE, la ZTL solitamente viene istituitacon il preciso intento di regolare lostraordinario afflusso turistico e pro-muovere una cultura della mobilitàlegata alla salvaguardia ambientale. Lascelta da parte dei Comuni di istituire

Le proteste degli operatori economici della zona Nord e dei tour operator

Nicolosi e la ZTL sull’Etna: buona idea o “limite” al turismo?Nicolosi e la ZTL sull’Etna: buona idea o “limite” al turismo?Nicolosi e la ZTL sull’Etna: buona idea o “limite” al turismo?Nicolosi e la ZTL sull’Etna: buona idea o “limite” al turismo?Nicolosi e la ZTL sull’Etna: buona idea o “limite” al turismo?una ZTL può ba-sarsi su diversi fat-tori: il manteni-mento in sicurez-za di un centrostorico durante gliorari di maggioreaffluenza dei visi-tatori o di mag-giore traffico, lavolontà di mante-nere bassi i livellidi inquinamentoin determinatezone e, dato da non sottovalutare inun momento storico in cui i Comunidevono riuscire a garantire servizi coni pochi o assenti fondi pubblici, au-mentare le entrate amministrative conil pagamento di un pedaggio.

Nella frazione Nicolosi Nord - EtnaSud la nuova formula, in via speri-mentale per un anno, prevede l’istitu-zione della ZTL, di un sistema di tarif-fazione degli accessi e l’istituzione diun “Etna bus Point”. Sono soggetti atariffazione i bus turistici, i caravan e icamper che raggiungono la stazione

turistica. L’Etnabus Point e glioperatori eco-nomici in locoavranno anche

il compito di distribuire ai turisti de-pliant contenti le norme comporta-mentali per la corretta fruizione dellastazione turistica di Nicolosi Nord. La

formula risulta essere ben motivatadato che ogni anno la stazione turisti-ca di Nicolosi Nord registra oltre unmilione di visitatori e la maggioranzadi questi raggiunge la stazione con bus

turistici privati, scelti per la loro eco-nomicità, per l’elevata flessibilità diorario e di itinerario.

La scelta di questo mezzo di tra-

sporto comporta presenze turisticherilevanti sul territorio comunale maproduce anche effetti negativi in parti-colare per le problematiche legate allacircolazione stradale sull’Etna.

Recandoci personalmente nellastazione turistica di Nicolosi Nord, pri-ma dell’istituzione della ZTL, abbia-mo potuto osservare che gli spazi disosta a pagamento, messi a disposi-zione dall’Amministrazione Comuna-le, non venivano sfruttati adeguata-mente dai bus turistici che, pur di eco-nomizzare sulla tariffa di parcheggio,utilizzavano per la sosta anche areenon adatte, creando disagi alla circo-lazione stradale, alla sicurezza deglistessi turisti trasportati e alla comples-siva gestione della stazione turistica,anche dal punto di vista dell’ordinepubblico.

Non dimentichiamoci che l’Etna èun vulcano attivo e pertanto caratte-rizzato da imprevedibilità. Ormai dadiversi anni, l’attività particolarmenteintensa ha dato luogo al manifestarsidi una serie di episodi parossistici ca-ratterizzati da attività stromboliana, for-

mazione di fontane di lava, colate la-viche, colonne di cenere e conseguen-te ricaduta di materiale che ha interes-sato tutti i versanti del vulcano.

L’intenzione degli amministratori èquella di creare un complesso ma flui-do ed efficiente piano di Protezionecivile e la ZTL va vista anche comeuna misura finalizzata a mitigare i fat-tori di rischio legati all’attività del vul-cano: l’avere dati certi dell’afflusso allequote sommitali dei mezzi e delle per-sone (dati raccolti nell’Etna bus Pointal momento dell’attribuzione del po-sto di sosta del mezzo e del pagamen-to) risulterà utile per poter adottare ef-ficaci misure in caso di evacuazione.Tutto ciò che è nuovo, si sa, non vienespesso accolto nel migliore dei modie solo il tempo, i dati raccolti, l’efficien-za nella gestione della ZTL ci permet-teranno di capire se sia stata una “buo-na idea” o un “limite allo sviluppoturistico”! E poi, siamo proprio sicuriche un turista non preferisca pagarequalche euro in più per la propria si-curezza e per l’ambiente?

A Tremestieri Etneo non cisono agglomerati industriali oimportanti fabbriche a livellonazionale; questo è un paesenato agricolo che si è lentamen-te trasformato nella collina dellagrande città, dove si vuole abi-tare per allontanarsi dal caos cit-tadino e respirare un po’ d’ariache, tutto sommato, è ancorapoco inquinata. Alcuni anni ad-dietro c’erano dei negozi che riu-scivano a far vivere degnamen-te le famiglie, panifici, negoziettidi vario genere, macellerie con-solidate, qualche negozio di

Tremestieri etneo e i beni comunali: proposta la messa in vendita

Presentata una petizione popolare:Presentata una petizione popolare:Presentata una petizione popolare:Presentata una petizione popolare:Presentata una petizione popolare:“Per non morire di tasse”“Per non morire di tasse”“Per non morire di tasse”“Per non morire di tasse”“Per non morire di tasse”

mobili e soprattutto costruzionidi nuovi palazzi che, nel bene enel male, hanno contribuito atrasformarne il volto da paeseagricolo a cittadina di tutto rispet-to seguendo la sorte ne più e nemeno degli altri paesi.

Poi, prepotente più che mai,è sopraggiunta la crisi e quel-l’economia ha cominciato a va-cillare lasciando spazio ai gran-di gruppi che hanno trasforma-to i padroni in dipendenti a prez-zi ridotti e …………. se ci vuoistare ci stai altrimenti licenziati….. Poi hanno chiuso anche le

grosse strutture lasciando inmezzo ad una strada intere fa-miglie, per inspiegabili motivieconomici, mentre la crisi si fasempre più pressante come letasse. E tutto questo nel giro dipochi anni lasciando intendereche.. niente guerra con morti eferiti ma solo morti per povertàe giorno dopo giorno. E le tasseaumentano sempre, ogni gior-no di più. Per cui nel paese, nelnostro come in tutt’Italia, sonorimasti i proprietari delle case edei terreni, frutto del risparmioesasperato dei nonni e dei pa-dri e su di loro e sui pochi com-mercianti rimasti ed i costruttori,perché solo di queste categoriesi tratta, grava in maniera pesan-te il peso di mantenere strutturee personale a volte inefficiente a

volte in esubero con tasse e bal-zelli soggetti annualmente adaumenti indiscriminati che glistessi amministratori locali fan-no senza pensare all’immensodanno che arrecano ai cittadini.E per sopperire a quello chemanca e per pagare i debiti chesi sono accumulati negli anni acausa dell’incompetenza dimolti amministratori si fannodebiti su debiti .Non esiste amemoria d’uomo una tassa cheuna volta applicata venga revo-cata. Le tasse messe sin dall’epo-ca fascista sulla benzina insegna-no. Lo stato non interviene piùin favore dei comuni; troppisprechi in tempi passati, per cuibisogna autogestirsi. Ma siamotutti capaci di farlo in manierasaggia ed attenta?. Per non sof-

focare di tasse a Tremestieri è sta-ta presentata una petizione po-polare denominata appunto “per non morire di tasse” firmatada oltre duecento cittadini resi-denti che chiedono all’ammini-strazione di procedere ad unadettagliata ricognizione del pa-trimonio immobiliare comuna-le ed al successivo avvio dell’iterfinalizzato alla messa in venditadi quanto in possesso del co-mune.

Promotori dell’iniziativa iconsiglieri comunali Evelyn Ga-rofalo, Ferdinando Smecca eMichelangelo Costantino i qua-li con la vendita dei beni immo-biliari in possesso del comunesi prefiggono di ottenere una ri-duzione della durata decennaledel piano di riequilibrio finan-

ziario che è stato approvato dimisura dal consiglio comunalenella seduta del 19 aprile no-nostante i molti voti contrari.” E’inaccettabile” dice il consigliereGarofalo, “che l’amministrazio-ne abbia presentato un pianodi riequilibrio che graverà sui cit-tadini con aliquote e impostenella misura massima consenti-ta per una durata decennale sen-za aver prima fatto tutto il possi-bile per alleviare questo caricoalienando i propri beni. Non ègiusto che sia sempre la gente apagare a causa dell’incompeten-za e della cattiva gestione degliamministratori che ci hannocondotto a questo punto”. E con-tinua Smecca : “ Il dissestoavrebbe comportato un minoresacrificio per i cittadini in termini

di durata, nonché un doverosoaccertamento di responsabilitàdi chi ha concorso all’attuale di-sastro finanziario”. E Costanti-no conclude dicendo che con lapesante crisi finanziaria in corsoi cittadini non possono privaredel pane i propri figli per pagarele tasse al Comune.

E concludono dicendo: “per-ché si continua ad occultare ilpatrimonio visto che il piano dialienazione presentato in con-siglio per l’anno 2013 consiste-va nella ridicola somma di quat-tordicimila euro? Adesso, dico-no i consiglieri, attendiamo ri-sposte dall’amministrazione chedovrà prendere atto della peti-zione popolare e rispondere inmerito”.

Lucia de Lutiis

Con 5.278 voti (50,53%) il dott.Domenico Rapisarda è stato riconfer-mato sindaco dai suoi concittadini nelcomune di Gravina di Catania. Con-cluso il suo primo mandato, iniziatonel 2008, il riconfermato primo citta-dino Rapisarda si appresta adesso adiniziare la sua seconda legislatura inuna comunità come quella gravinesesicuramente cambiata e che tra tantiproblemi, tra una crisi che coinvolgetutte le amministrazioni, ha lottato perpotersi affermare come uno dei co-muni più all’avanguardia e più virtuosidell’hinterland etneo. Al suo secondomandato, il sindaco Domenico Rapi-sarda (nella foto) parla della recentecompetizione elettorale e soprattuttodei programmi per i prossimi cinqueanni di sindacatura.

Come è stata la recente cam-pagna elettorale a Gravina e per-

ché i cittadi-ni l’hannopremiata?

“Si è trat-tata sicura-

mente di

una campagna elettorale difficile, mail mio gruppo ha ben lavorato e ades-so si volta pagina ed andiamo avantinel segno della continuità e facendoun gioco di squadra. Credo che i citta-dini hanno premiato l’attività di buongoverno che ho svolto in cinque annialla guida della città, non credendoalle variegate promesse ascoltate incampagna elettorale. Sul piano politi-co abbiamo registrato un successo inassoluta controtendenza con i risultatiprovinciali, regionali e nazionali chehanno penalizzato i sindaci del Cen-trodestra”.

Deve ringraziare qualcunodopo la sua riconferma e comegiustifica questo suo successo?

“Ringrazio innanzitutto la mia cit-tà, i gravinesi, per la fiducia che mihanno accordato e poi tutti i cento-venti candidati delle sei liste che han-no appoggiato la mia candidatura asindaco. Le ragioni della mia afferma-zione? Posso dire che la vinto la di-sponibilità della persona e la traspa-renza e l’efficienza amministrativa”.

Gravina di Catania come conta diaffrontare i prossimi cinque anni?

“Gravina di Catania ha i conti delbilancio in ordine e tutte le carte inregola e quindi può guardare ai pros-simi cinque anni, al futuro, con rinno-vato ottimismo”.

Riconfermato primo cittadinoadesso quali programmi segui-

rà? Quali sfide attendono la suaamministrazione e la città diGravina?

“Punti di forza del modello Gravi-na, al quale ispirarsi per il futuro, sa-ranno sicuramente buon governo elarga adesione ad un serio progettoamministrativo. Ora ci attendono nuo-ve sfide, ma il consenso dei miei con-cittadini mi dà fiducia, mi incoraggiaad agire. E’ chiaro che Amministrazio-ne e Consiglio comunale dovrannoagire in sinergia nell’interesse della cit-tadinanza”.

Quali gli interventi che avran-no la priorità?

“Sicuramente in primis, ci sarà lagaranzia di tutti quei servizi che sinoad oggi siamo riusciti a fornire ai citta-dini e che vogliamo assolutamentecontinuare a mantenere agli ottimi li-velli già conosciuti. Alla fine del primomandato erano rimasti, come avevogià sottolineato nell’intervista delloscorso marzo, alcune questioni tipo losnellimento del traffico veicolare e lacreazione di parcheggi, di percorsi al-ternativi soprattutto nel centro storicoe la piena attuazione al Piano regola-tore con i piani particolareggiati delcentro storico, della zona artigianale edella zona commerciale. Tali questio-ni ed anche altre saranno al centro delnostro lavoro e la parte principale delnostro secondo mandato”.

Maurizio Giordano

Carmelo Corsaro è il nuovo sindaco di San Grego-rio (2.374 consensi). Lunedì 17 giugno si è insediato.La fascia tricolore di primo cittadino passa, ora, al gio-vane trentenne già consigliere comunale. Lo schiera-mento che ha sostenuto Corsaro ha raggiunto il quo-rum del 40% facendo ottenere al neo sindaco il pre-mio di maggioranza che gli ha permesso di avere consé dodici consiglieri (e forse altri se ne aggiungeran-no). In minoranza l’ex sindaco Remo Palermo (1.698voti) che raggiunge l’emiciclo consiliare accanto aduno sparuto numero di colleghi. Non riesce a daresegnali incisivi l’ex sindaco, Nico Balsamo (499 con-sensi) ripropostosi con il Pdl. Fuori nomistorici come Alfredo Pennisi, GiorgioSofia, Carmelo Chiarenza, Maria GraziaPacino, Francesco Sartori, Emanuele DiMauro, Paolo Saija, Laura Aliotta, Giu-seppe Camilleri, Carmelo Miuccio.

Penalizzati i partiti tradizionali, Pdl,Pd, Articolo4 e Udc. Dimostrazione,questa, che i cittadini non credono piùnei partiti, o almeno nei loro simboli.

Raggiungono l’emiciclo consiliare:Ivan Albo, Nunzio Pedalino e Gio-vanni Zappalà della lista “Citta-dini Protagonisti”; VincenzoCatalano e Francesco Came-rano, di “Progetto San Gre-gorio”; Sebastiano Sgroi,Gabriele Caramazza, GraziaFerro e Giulia Ruvolo emer-gono dalla lista “Idee e svi-luppo per San Gregorio”;della lista “San Gregorio davivere” sono stati eletti Sal-vo Cambria, Natale Cosen-tino e Eleonora Suizzo. Finqui i consiglieri di maggio-

ranza mentre vanno in minoranza: Eugenio Fortunatodel Pd; Rino Manuele del Pdl; Paolo Schilirò per “Noidemocratici”; Giuseppe Sottile per “Impegniamoci perunire San Gregorio”; Ernesto Geremia della lista “So-lidali si cambia”. L’uscente sindaco, Remo Palermo, ri-mane in consiglio comunale (siederà in uno scrannodiverso), insieme a Gabriella Greco e Concetta Privite-ra espressioni della lista “Per San Gregorio”.

La storia si ripete.Il centrosinistra a San Gregorio non riesce a dop-

piare la sindacatura, così avvenne nel 1998 con PaoloSaija “sconfitto” da Nico Balsamo. La sinistra sangre-

gorese ha avuto due volte le opportunità di ammini-strare la cittadina pedemontana. Tutte e due volte a

seguito di una spaccatura del centrodestra. In tut-te e due le occasioni il centrodestra aveva candi-dato Guglielmo Scammacca. In entrambi i casiScammacca non ha trovato intesa e dialogo contutto il centrodestra: così nel 1994 e poi nel 2008,quando “strappò” le liste dei candidati qualcheora prima che si presentassero. In tutti e due i casila sinistra sangregorese ha gridato “Scammacca

santo subito”. Ma nonostante le due im-portanti occasioni il centrosinistra non

è riuscito a convincere i sangregore-si. Anzi questa volta è stata propriola sinistra a spaccarsi in due (Scam-macca non c’entra) e con l’assen-za di Laura Aliotta (Noi democrati-ci) l’emiciclo consiliare perde dicerto una bella presenza; una con-sigliera combattiva e trasparente.

Per il sindaco, Carmelo Corsaro,“l’importante è stare uniti ed opera-re insieme. Stateci vicini – ha chie-sto ai cittadini – e aiutateci a gover-nare con la vostra partecipazione at-tiva”.

Gravina, parla il riconfermato primo cittadino Domenico Rapisarda

“Premiata la mia disponibilità“Premiata la mia disponibilità“Premiata la mia disponibilità“Premiata la mia disponibilità“Premiata la mia disponibilitàe l’efficienza amministrativa”e l’efficienza amministrativa”e l’efficienza amministrativa”e l’efficienza amministrativa”e l’efficienza amministrativa”

Corsaro alla cittadinanza: “aiutateci a governare con la vostra partecipazione”

San Gregorio, la storia si ripete: ilSan Gregorio, la storia si ripete: ilSan Gregorio, la storia si ripete: ilSan Gregorio, la storia si ripete: ilSan Gregorio, la storia si ripete: ilcentrosinistra non riesce a doppiarecentrosinistra non riesce a doppiarecentrosinistra non riesce a doppiarecentrosinistra non riesce a doppiarecentrosinistra non riesce a doppiare

Alfio Patti

Sonia D’Arrigo

Page 5: Giugno 2013

www.paesietneioggi.it 5CONTROCAMPUS.ITParla il prof. Polosa, docente dell’Università di Catania ed esperto di tabagismo

L as i -

g a -r e t t a

elettroni-ca simboleg-

gia l ’abiura alfumo tradi- zionale. E’ la modadel momento. Una mania del presente de-stinata a diventare una tendenza per l’av-

venire ed, al contempo, a limitare ideleteri ed infausti danni prodotti

dalle bionde convenzionali. Asollevare la questione sul

sito controcampus.it èAntonio Migliorino

che in una accura-ta inchiesta sul-

la sigarettaelettronica

fa unanalisi

a t -

tenta suglieffetti di questa nuova

“terapia”.320mila italiani utilizzano le sigarette elet-

troniche. Secondo uno studio del Corriere dellaSera, la bionda elettronica ha conquistato sia la

fascia d’età degli over 45, sia quella tra i trenta e iquaranta, per un totale del 36,9% di nuovi consuma-

tori. Si tratta, infatti, di un mercato in grande ascesa:nel 2012, i rivenditori e produttori hanno ottenutoricavi per 120 milioni di euro. E, intanto, si assiste alboom delle aperture dei punti vendita.

Breve storia del Tabagismo. Per gli antichi po-poli precolombiani, il tabacco era il cibo degliDei. Secondo alcune fonti attendibili, gli antichisacerdoti Aztechi erano soliti soffiare il fumoverso il Sole utilizzando delle pipe o del ta-bacco arrotolato. Il tabacco, quindi, aveva unsignificato rituale. Impiegato in cerimonie re-ligiose dal carattere propiziatorio, per gliAztechi, il fumo aveva il potere di attirarela pioggia. Anche i Maya erano soliti fu-mare o masticare tabacco, al fin di rag-giungere una sorta di contatto con le divi-nità. Ad ogni modo, a lanciare la moda deltabacco in Europa ed in Oriente, fu Rodri-

go de Jerez, compagno di Cristoforo Co-lombo. Sebbene gli antichi ne promuovessero

le proprietà sublimi, oggigiorno il tabaccoè considerato uno dei più cruenti killerper la salute umana.

Al di là dell’abiura al fumo con-venzionale, però, alcune correnti dipensiero sostengono che le sigaret-te elettroniche rappresentino un rea-le problema per la salute pubblica.

Secondo l’Istituto Superiore di Sa-nità. Le sigarette elettroniche con ni-cotina potrebbero rappresentare unrischio di iniziazione al fumo con-venzionale a base di tabacco e, per-tanto, sono in grado di sollevarepreoccupazioni per la salute pub-blica. La critica delle bionde elet-

troniche è stata espressa in un fascicolo di ben ventiduepagine, edulcorato da afflati scientifici d’impronta pru-denziale e preventiva, nel quale i ricercatori dell’ISS han-no bocciato, senza mezzi termini, la tendenza del mo-mento: le sigarette che sprigionano vapore. Secondo gliscienziati dell’Istituto Superiore, le sigarette elettroni-che, seppur incapaci di sprigionare monossido di carbo-nio, potrebbero paventare diversi problemi. Da un lato,sarebbero in grado di riattivare l’abitudine al fumo negliex-fumatori, e, dall’altro, potrebbero indurre i giovani adiniziare con le bionde tradizionali. Da non sottovalutare,poi, è anche un altro fattore: non esiste evidenza scienti-fica che sia in grado di constatare l’efficacia e la sicurez-za del fumo a vapore.

I Rischi. I Rischi. I Rischi. I Rischi. I Rischi. I rischi derivano dalla mancanza di datirelativi all’efficacia delle sigarette elettroniche all’inter-no dei protocolli antifumo proposti dagli Istituti specia-lizzati. L’assenza di dati scientifici atti a dimostrare edevidenziare un’efficacia tutt’altro che deleteria, quindi,induce gli esperti ed i consumatori alla prudenza.

I Benefici. I Benefici. I Benefici. I Benefici. I Benefici. Checche se ne dica, le sigarette elettro-niche hanno anche dei pregi. Riducono i danni concitatidal fumo passivo, perché sprigionano vapore aromatiz-zato e, pertanto, non funzionano con il meccanismo del-la combustione. D’altronde, secondo gli esperti del Cen-tro Antifumo dell’Istituto Europeo di Oncologia, la siga-retta elettronica potrebbe rivelarsi uno strumento di gran-de utilità nella fase iniziale della disassuefazione, “quel-la in cui la dipendenza psicologico-gestuale è ancoramolto forte, pari a quella dalla nicotina”.

Di norma, le sigarette elettroniche sono dei vaporiz-zatori simili, nell’aspetto, a delle comuni bionde al tabac-co, ma in grado di emettere solo vapore aromatizzato,

senza la presenza delle tipiche sostanze canceroge-ne, quali catrame e monossido. Resta in piedi, però, il

problema della nicotina: sostanza non canceroge-na, ma in grado di paventare assuefazione.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sa-nità (Oms) ha bocciato la sigaretta alla nicoti-

na.Di recente, Silvio Garattini, direttore del-

l’Istituto Mario Negri di Milano, invitandol’opinione pubblica e i consumatori alla pru-denza, ha adottato una linea precauzionale epreventiva. Secondo Garattini, infatti, le opi-nioni scientifiche espresse dall’Istituto Supe-riore di Sanità e dal Ministro della Salute Bal-duzzi sono giuste, perché le sigarette elettroni-che, ad oggi, non sono ancora state approvateda alcuna agenzia sanitaria. Del resto, la poten-ziale assuefazione agli aromi contenuti nell’e-sigarette potrebbe provocare danni non del tut-to irrisori. Per il direttore del Mario Negri, le siga-

rette elettroniche non solo potrebbero essere nocive,ma esporrebbero gli ex fumatori al rischio di ricomincia-re a fumare. Per Garattini, dunque, il cambiamento d’im-magine consisterebbe nell’elisione delle gestualità e deicontegni sociali, tanto cari agli amanti delle bionde. Adogni modo, i soggetti a rischio sono due: i giovani e igrandi fumatori.

I giovani. I giovani. I giovani. I giovani. I giovani. Sebbene le e-sigarette siano state vieta-te ai minori di 16 anni, il web offre miriadi di sotterfugiidonei ad aggirare la norma. Secondo il farmacologomilanese, infatti, i giovani potrebbero acquistare su in-ternet le bionde a vapore, entrare nel circolo vizioso deifumatori e, infine, maturare il desiderio di provare l’eb-brezza delle sigarette tradizionali.

I grandi fumatori. I grandi fumatori. I grandi fumatori. I grandi fumatori. I grandi fumatori. Potrebbero avvicinarsi alle biondetecnologiche al fin d’epurarsi dagli effetti deleteri pro-dotti dalle tradizionali. Ma per Garattini, le sigarette elet-troniche alla nicotina non appaiono in grado di contribu-ire all’eradicazione del vizio. Al di là dei timori e deidubbi relativi ai misteriosi effetti delle bionde tecnologi-che, l’opinione scientifica di Garattini ha avuto il pregiodi evidenziare la necessità di due fattori nevralgici: l’im-portanza dei controlli preventivi su tali prodotti e l’ap-provazione di un’autorità scientifica.

Sigaretta Elettronica: cosa contiene? La bionda elet-tronica, le cui sembianze possono variarea seconda dei gusti del consumatore, con-tiene le seguenti sostanze: Acqua, aromi

alimentari, glicole propilenico e gli-cerolo vegetale.

Glicole Propilenico, sol-vente impiegato per farsciogliere le sostanze neiliquidi, è utilizzato, dinorma, sia in campo far-maceutico, sia in campoalimentare, e non è asso-lutamente cancerogeno.

Glicerolo Vegetale,impiegato nella composi-zione di creme, sciroppi ecosmetici.

La Nicotina, infine, èun elemento del tuttoeventuale. Sarà il consu-

matore, infatti, a sceglierla come aroma da assaporare.Ad ogni modo, le bionde elettroniche, a differenza del-le tradizionali, da un lato non sprigionano monossidodi carbonio, dall’altro possono essere prive di nicotina.

Al fin di comprendere al meglio gli effetti e le pecu-liarità delle sigarette elettroniche, Antonio Migliorinocorrisponde di controcampus.it ha contattato il Prof.Riccardo Polosa, docente dell’Università di Catania,ed esperto internazionale per la terapia del tabagismo. Il Prof. Polosa è autore di uno studio internazionale sugli effetti positivi e sulla sicurezza delle sigaretteelettroniche.

Prof. Polosa, Che cos’è una sigaretta elet-Prof. Polosa, Che cos’è una sigaretta elet-Prof. Polosa, Che cos’è una sigaretta elet-Prof. Polosa, Che cos’è una sigaretta elet-Prof. Polosa, Che cos’è una sigaretta elet-tronica e cosa ha in comune con una normaletronica e cosa ha in comune con una normaletronica e cosa ha in comune con una normaletronica e cosa ha in comune con una normaletronica e cosa ha in comune con una normale“bionda” ?“bionda” ?“bionda” ?“bionda” ?“bionda” ?

“La sigaretta elettronica è un dispositivo elettroni-co composto da una batteria che alimenta un atomiz-zatore, il quale venendo a contatto con un liquido con-tenente aromi o nicotina, presente in una cartuccia o inun serbatoio, genera ad ogni aspirazione un denso va-pore. Al contrario delle sigarette tradizionali, quelleelettroniche non liberano sostanze cancerogene e nonsprigionano particelle nocive da combustione. Si trat-ta pertanto di uno strumento straordinario che permet-te al fumatore di soddisfare il bisogno di nicotina man-tenendo la gestualità e la ritualità tipica della sigarettatradizionale senza per questo introdurre nel corpo so-stanze cancerogene e tossiche”.

LLLLLei è un esperto internazionale per la tera-ei è un esperto internazionale per la tera-ei è un esperto internazionale per la tera-ei è un esperto internazionale per la tera-ei è un esperto internazionale per la tera-pia del tabagismo ed autore di un importantepia del tabagismo ed autore di un importantepia del tabagismo ed autore di un importantepia del tabagismo ed autore di un importantepia del tabagismo ed autore di un importantestudio scientifico sugli effetti prodotti dallastudio scientifico sugli effetti prodotti dallastudio scientifico sugli effetti prodotti dallastudio scientifico sugli effetti prodotti dallastudio scientifico sugli effetti prodotti dallasigaretta elettronica. Potrebbe renderci edot-sigaretta elettronica. Potrebbe renderci edot-sigaretta elettronica. Potrebbe renderci edot-sigaretta elettronica. Potrebbe renderci edot-sigaretta elettronica. Potrebbe renderci edot-ti sui risvolti dello studio ed, al contempo, suiti sui risvolti dello studio ed, al contempo, suiti sui risvolti dello studio ed, al contempo, suiti sui risvolti dello studio ed, al contempo, suiti sui risvolti dello studio ed, al contempo, suirischi relativi all ’uso dell ’e-sigaretta?rischi relativi all ’uso dell ’e-sigaretta?rischi relativi all ’uso dell ’e-sigaretta?rischi relativi all ’uso dell ’e-sigaretta?rischi relativi all ’uso dell ’e-sigaretta?

“Gli studi condotti in collaborazione con l’Universi-tà di Catania e LIAF – Lega Italiana Anti Fumo sullesigarette elettroniche, hanno dimostrato che i parteci-panti riducevano in modo sostanziale il numero di si-garette tradizionali fumate, e in alcuni casi riuscivanoanche a smettere, senza mostrare effetti collaterali. Irisultati di questo studio aprono prospettive ad oggiimpensabili, cioè la possibilità per il fumatore di passa-re dal fumare al vaporizzare riducendo notevolmente irischi. Oltre a verificare l’efficacia e la sicurezza dellee-sigarette, i nostri studi clinici mirano a generare in-formazioni utili per gli enti regolatori che devono in-tervenire per dare le giuste raccomandazioni su unaclasse di prodotti la cui popolarità sembra crescereesponenzialmente”.

LLLLLa sigaretta elettronica aiuta a smettere dia sigaretta elettronica aiuta a smettere dia sigaretta elettronica aiuta a smettere dia sigaretta elettronica aiuta a smettere dia sigaretta elettronica aiuta a smettere dif u m a r e ?f u m a r e ?f u m a r e ?f u m a r e ?f u m a r e ?

“La sigaretta elettronica, che permette di riprodurrele abitudini tipiche del fumatore, quali gestualità, ritua-lità, aspirazione…. diventa un succedaneo così soddi-sfacente che insieme alla volontà, risultano utili a so-stenere il fumatore in un percorso di disassuefazioneda fumo. Il consiglio è quello di recarsi in centri antifu-mo ospedalieri per essere seguiti da medici esperti”.

Sigarette Elettroniche e similitudini. In un certo sen-so, le e-sigarette presentano delle caratteristiche so-stanziali non del tutto diverse dall’aerosol. L’elementoche li accomuna è, senza ombra di dubbio, la presenzadel vapore acqueo. D’altro canto, esiste anche un’al-tra similitudine che va evidenziata: quella tra biondeelettroniche e narghilè. Tuttavia, un recente studio della Mashad University of Medical Sciences ha avu-to il merito di constatare l’equipollenza tra gli effettinegativi della sigaretta tradizionale e quelli concitatidal narghilè.

Benefici per chi sceglie di smettere.Benefici per chi sceglie di smettere.Benefici per chi sceglie di smettere.Benefici per chi sceglie di smettere.Benefici per chi sceglie di smettere. Alcunericerche scientifiche hanno avuto il pregio di eviden-ziare gli effetti proficui immediati concitati dall’apo-stasia del fumo.

Dopo 20 minuti dalla fatidica prova di coraggio, lapressione arteriosa torna normale. Dopo nove ore, ilivelli di nicotina e monossido di carbonio presenti nelsangue si riducono della metà ed il livello di ossigenosi normalizza. Nel giorno successivo, invece, i polmo-ni iniziano ad auto depurarsi dai muchi ed il monossidodi carbonio viene rimosso dal corpo. Per i ricercatori,infine, i benefici dell’abiura a brevissimo termine, cioèa distanza di 72 ore, comporterebbero l’eliminazionedefinitiva della nicotina e la riconquista della facoltà diassaporare il cibo.

Gli effetti della sigaretta elettronica:Gli effetti della sigaretta elettronica:Gli effetti della sigaretta elettronica:Gli effetti della sigaretta elettronica:Gli effetti della sigaretta elettronica:ecco perchè non fa maleecco perchè non fa maleecco perchè non fa maleecco perchè non fa maleecco perchè non fa male

Page 6: Giugno 2013

www.paesietneioggi.it6 HINTERLAND

Filippo Privitera, giovane31enne, è il nuovo sindaco del Co-mune di Camportondo etneo, pic-colo centro della provincia di Cata-nia. Sostenuto dalla lista civica “Li-beri e forti per Camporotondo” haottenuto 1.021 preferenze pari al42,9%, riuscendo così a spuntarlasu Filippo Rapisarda (Movimentocivico per Camporotondo) che haottenuto 816 voti (34,3%). Staccatigli altri due candidati alla poltronadi primo cittadino: Pietro Impallo-meni (Insieme a te per Camporoton-do) con il 18,96 (451 preferenze) eMaria Rita Manuri (Movimento Cin-que Stelle) con il 3,8% (91 voti). Pri-vitera, già consigliere comunale dal2008 nel gruppo di maggioranza,

decide di allontanarsene, “a causadi alcune incongruenze con la pre-cedente amministrazione in meritoa molti impegni assunti, ma nonmantenuti”. A tal proposito abbia-mo incontrato il giovane sindaco edinsieme a lui abbiamo analizzato lasituazione attuale del Comune ed iprogetti che lo vedranno protagoni-sta per i prossimi cinque anni di am-ministrazione.

Come si sente ad essere unodei primi cittadini più giovanidel capoluogo etneo?

Sento una maggiore responsabi-lità, dato che la comunità ha scelto ilgruppo più giovane candidato allaguida della amministrazione comu-nale camporotondese. Sono comun-

que fiducioso perché sono certo chele qualità di ogni singolo componen-te del gruppo completeranno il miomodo di “fare il sindaco”.

Com’è stata la campagnaelettorale a Camporotondo Et-neo e perché i cittadini l’hannopremiata?

È stata in corso d’opera la più brut-ta degli ultimi anni per le offese chegratuitamente abbiamo subito, ma,alla “resa dei conti”, abbiamo vintonoi, perché gli elettori hanno pre-miato la proposta ed il nostro pro-gramma, piuttosto che i “soggettiforti” hanno scelto “Liberi e Forti”.

Da consigliere comunale asindaco, adesso quali program-mi seguirà? Quali sfide atten-

dono la sua amministrazione ela città di Camporotondo?

Il nostro programma, che abbia-mo chiamato “impegno”, sarà la leg-ge fondamentale. L’essere stato con-sigliere comunale mi ha messo incondizione di essere già pronto adoperare, ma rispetto alla precedenteesperienza desidero elaborare unmodo nuovo di scegliere democra-ticamente. Pur consapevole che re-sponsabile della sintesi e delle scel-te finali sarò io nel ruolo che la co-munità mi ha assegnato.

La sfida principale sarà quella didare adeguati servizi ad un paeseche è cresciuto troppo velocementee di farlo creando una nuova co-scienza.

Classe 1982, è di Camporotondo etneo il sindaco più giovane della provincia

Filippo Privitera: “sento una forte responsabilità”Filippo Privitera: “sento una forte responsabilità”Filippo Privitera: “sento una forte responsabilità”Filippo Privitera: “sento una forte responsabilità”Filippo Privitera: “sento una forte responsabilità”Quali gli interventi che

avranno la priorità?Avranno certamente priorità la

riorganizzazione del personale edegli uffici in termini di efficienza edefficacia, tanti interventi insieme alConsiglio Comunale per nuove re-golamentazioni più in linea con lenuove normative ed infine gli inter-venti mirati alla risoluzione dellequestioni irrisolte emergenti. Uscen-do da questa fase saremo capacidi attuare quella programma-zione indispensabile all’at-tuazione del programmaamministrativo che ci hafatto vincere.

Michele Milazzo

Il sindaco Carmelo Galati haemesso un’ordinanza con laquale impone divieti più severisull’abbandono dei rifiuti e ma-teriali di varia natura con l’obiet-tivo di tutelare l’ambiente e il ter-ritorio comunale. Il provvedi-mento del primo cittadino na-sce dalla necessità di “salvaguar-dare gli interessi – dice il sinda-co nell’ordinanza - connessi al-

l’ambiente, attraverso una ridu-zione delle quantità dei rifiuti in-differenziati, destinati allo smal-timento in discarica mediantel’impiego di efficaci sistemi perla raccolta differenziata dei rifiutiurbani ed assimilati, al fine diraggiungere gli obiettivi fissatidalla normativa vigente”. Lenuove regole di comportamen-to vanno in due direzioni. Da

un lato c’è il canale repressivo,per cui si rende “necessario edinderogabile ordinare con spe-cifici divieti e relative sanzioniamministrative il divieto di ab-bandono dei rifiuti nel territo-rio”. Dall’altro, l’ordinanza delsindaco è utile a rafforzare tuttequelle iniziative (che finora han-no avuto successo) già avviateper incentivare la raccolta diffe-renziata dei rifiuti, sia con il si-stema “porta a porta” che con ilconferimento diretto nell’Isolaecologica di via Madonna diFatima.

Sul piano della repressione,l’amministrazione ha già avvia-to un giro di vite che ha prodot-to i suoi risultati. Da quando l’or-dinanza è entrata in vigore, sonostati multati dieci cittadini. “Si trat-ta di cittadini non residenti – hadetto il sindaco Galati – che han-no lasciato per strada sacchettidi rifiuti senza rispettare il calen-dario della raccoltadifferenziata. La polizia locale –

ha aggiunto il primo cittadino –è stata coinvolta in un program-ma che prevede maggiori con-trolli sul rispetto della raccolta dif-ferenziata, controlli che vengo-no eseguiti al di fuori dell’orariodi ufficio (ovvero dopo le 20,ndr); al fine di tutelare il decorodel territorio sarà installato unservizio di videosorveglianza, inpiù contiamo anche sulla colla-borazione dei cittadini che sonoinvitati a segnalare alla polizialocale e all’ufficio ecologia delComune eventuali depositi oscarichi di rifiuti in siti non ido-nei nel territorio comunale”.

L’ordinanza è anche funzio-nale all’incentivazione della rac-colta differenziata che, oltre adessere un obbligo di legge, rap-presenta un valido sistema perrispettare l’ambiente e abbatte-re i costi dello smaltimento deirifiuti con vantaggi per gli stessicittadini “virtuosi” che possonogodere di sgravi contributivi sul-la Tares.

“A Sant’Agata li Battiati – haaggiunto il sindaco - la quota dirifiuti differenziati è stata semprea livelli da record, occorre conti-nuare su questa strada per ab-battere il costo del conferimentoin discarica e contribuire ad unambiente più pulito”. “Battiati hauna quota di differenziata chesupera il 63% - ha confermatoCarmelo Caruso, direttore tecni-co della Simeto Ambiente, acontribuire in modo rilevante,diciamo per un ottanta per cen-to, è il sistema porta a porta, chesta apportando benefici in tutti iComuni Ato (che in media regi-strano quote molto alte di diffe-renziata, pari al 45%, superioriquindi a molti Comuni d’Italia)mentre una quota minore mapur sempre rilevante provienedal conferimento nell’Isola eco-logica di via Madonna di Fati-ma”.

Ed eccole le nuove regole.Oltre al divieto di scaricare suaree pubbliche rifiuti di ogni ge-

nere, è vietato lasciare per stra-da le “potature e sfalci d’erba”.Inoltre, i proprietari dei terrenihanno l’obbligo di “mantenerepulito il tratto di strada pubblicae vicinale confinante con il pro-prio terreno durante o in segui-to alle operazioni di taglio dellavegetazione o sfalcio d’erba”.Tali rifiuti possono essere confe-riti tutti i giorni direttamente alcentro di raccolta di via Madon-na di Fatima. Vietato, inoltre, get-tare per strada mozziconi di si-garette o pacchetti vuoti, gom-me da masticare e rifiuti in gene-re, il divieto è esteso a imprese eattività che scaricano i rifiuti insiti non idonei. Le multe per itrasgressori vanno da un mini-mo di 105 euro ad un massimodi 620 euro, solo se si tratta dirifiuti non pericolosi e non in-gombranti si applicano sanzio-ni minori ( da 25 euro ad unmassimo di 155 euro), mentreper “chiunque sporchi, deturpio imbratti le pubbliche si appli-

ca la sanzione minima di euro500” – art. 3 Co. 6 legge n.94del 2009.

Il giro di vite riguardante latutela delle strade comunali ri-guarda anche i possessori di canidomestici. L’amministrazionecomunale invita tutti i cittadiniche portano a spasso per le stra-de o per i parchi comunali i pro-pri amici a quattro zampe di nonscordare mai di raccogliere ledeiezioni canine in modo daevitare di sporcare il territorio erispettare le fondamentali nor-me di igiene ambientale. In me-rito a tale iniziativa, si è dimo-strato soddisfatto il presidentedel consiglio comunale, SalvoMavilla che ha inoltre dichiara-to: “Adesso sarebbe opportuno– ha detto Mavilla – un maggio-re controllo del servizio prestatodall’azienda che gestisce la rac-colta dei rifiuti, soprattutto perciò che riguarda la pulizia dellestrade”.

Rispetto per l’ambiente. Nuova ordinanza per incentivare la raccolta differenziata

Sant’Agata Li Battiati, tolleranza zero per chi abbandona rifiutiSant’Agata Li Battiati, tolleranza zero per chi abbandona rifiutiSant’Agata Li Battiati, tolleranza zero per chi abbandona rifiutiSant’Agata Li Battiati, tolleranza zero per chi abbandona rifiutiSant’Agata Li Battiati, tolleranza zero per chi abbandona rifiuti

Patrizio Nicolosi

La condizione di criticità riguar-do diserbo e decespugliamento incui versa la zona di via Euripide, viaStesicoro, via Eschilo, via Sofocle, viaEmpedocle, è cosa evidente, ed è aldi sotto di qualsiasi grado accettabi-le di decoro, sicurezza e igiene.

E’ uno spettacolo degradante perchi ci vive e per chi viene da fuori.

Pericoli per l’igiene e l’incolumi-tà, oltre ai molteplici pericoli dettatidalle giornate calde con l’entratadella stagione estiva che alimenta ilrischio incendi in tutta la zona inquestione. I cittadini più volte han-

no fatto richiesta agli uffici compe-tenti, ma nulla si muove. “L’appros-simarsi della stagione calda – sosten-gono alcuni residenti – non ci aiuta,in quanto ci troviamo ad assisteregiornalmente a spettacoli di incendiproprio a pochi metri dalle nostrecase. Ancor più grave - continuano -la situazione igienica, in quanto lesterpaglie presenti sono diventateormai ricettacolo di zecche, insetti eratti, la cui proliferazione, visto an-che le temperature, costituisce unproblema di carattere igienico sani-tario. Occorre urgente intervento di

E’ uno spettacolo indecente per chi ci vive e per chi viene da fuori

Nelle periferie di Misterbianco, èNelle periferie di Misterbianco, èNelle periferie di Misterbianco, èNelle periferie di Misterbianco, èNelle periferie di Misterbianco, èemergenza decespugliamentoemergenza decespugliamentoemergenza decespugliamentoemergenza decespugliamentoemergenza decespugliamento

decespugliamento e diserbo, concostanza e non in seguito a solleci-tazioni e segnalazioni di naturaemergenziale. Non si può accettare– incalzano ancora i residenti - chesi debba sempre arrivare al limite,chiedendo interventi in extremis,laddove invece si dovrebbe opera-re nella quotidianità. Bisogna evita-re di arrivare all’emergenza, per poientrare in un circuito senza uscita disegnalazioni di cittadini e associa-zioni. Il disagio è strettamente legatoall’accesso ad aree pubbliche e, piùin generale, all’aspetto di incuria che

ne consegue.I residenti della zona – concludo-

no gli stessi – sono esausti delle ri-sposte del primo cittadino sulla que-stione delle risorse mancanti, comeè solito fare quando gli vengonomosse critiche: per risolvere questavergognosa situazione è sufficienteun po’ di impegno da parte degliAmministratori e una squadra as-sunta e pagata per svolgere un ser-vizio obbligatorio per la salvaguar-dia dell’igiene, dell’incolumità e del-l’estetica di un paese”.

Giusy Percipalle

Page 7: Giugno 2013

www.paesietneioggi.it 7MESSAGGIO ELETTORALE

Sono ormainumerosi anni che

“Paesi Etnei Oggi”, susollecitazione degli abitanti,interviene per denunciare lenumerose discariche che siaccumulano sulle strade di

Pedara alta, accanto aicassonetti o dopo una curva in

una strada poco frequentata.Nelle ultime settimane,

siamo stati contattatinuovamente dagli abitanti

della zona Nord-Est, i quali cihanno raccontato di una

situazione catastrofica circal’accumulo dei rifiuti: sacchineri pieni di erba e scarti delgiardino vari accatastati; ma

anche materassi, mobilivecchi, elettrodomestici, e

tanta tanta spazzaturagiornaliera, dal dentifricio alla

bolletta della luce. Bisognapremettere che la monnezza

non spunta dalla terra come ifunghi nel “Paese delle

Meraviglie”; che, oltre gliavventori occasionali, sonospesso coloro che in quelle

strade vivono i primi che nonrispettano le più elementari

norme civiche/igieniche nellaraccolta della spazzatura.

Pochissimi di essi hanno unacompostiera nella quale

trasformano i rifiuti “verdi” inricco compost; pochi sono

coloro che portano il frigoriferorotto –o lavatrice che dir si

voglia- presso l’isola ecologicadi Pedara (per saperlo si trova

tra Mascalucia e Pedara).Ancora meno separano la

spazzatura trasformando ilrifiuto in riuso. Ma è

altrettanto vero che sono anniche questo andazzo ballerino eindecoroso va avanti e nessuno

dell’Amministrazione hapensato bene di porvi riparo

sanzionando in modo netto edeciso i “cafoni” del

cassonetto o gli “sperti” dellamontagnola, che

irresistibilmente ingrossano le

collinette di rifiuti; i cittadiniche rassegnati non vanno al

Comune a protestare perinefficienza del servizio e

bollette alte, macontribuiscono loro stessi a

creare quello che adesso si puòvedere nelle strade.

Abbiamo chiestoall’Amministrazione

delucidazioni e qualchechiarimento, stante la

rivoluzione della “differenziataporta a porta” in attivazione

anche nelle zone nord e laconseguente eliminazione dei

cassonetti e la posa ditelecamere nascoste.

Alfio Cristaudo, architetto,da febbraio 2013 assessore

con delega, fra le tante, anchealla Nettezza urbana edEcologia, ci dice che la

differenziata porta a porta èiniziata cinque anni fa nel

centro storico, nel giugno 2012a Pedara nordovest. In questi

giorni (giugno 2013) è inpartenza anche nella zona

nord-est, con una coperturatotale pari all’80% del

territorio comunale. Restanofuori dal porta a porta la zona“Difesa” in su, non sussistendoquelle percentuali abitative che

giustificano il servizio. Unapercentuale storica pari al

48%, la quale negli ultimi mesiè scesa al 38% per una serie di

problematiche interne legatealla gestione, mancati

pagamenti, scioperi.Gli facciamo presente che la

zona nord è sommersa dairifiuti.

“Iniziamo la discussione conun appello al senso civico –

risponde l’assessore- noipurtroppo interveniamogiornalmente a ripulire

discariche e dopo un’ora sonodi nuovo piene, come ad

esempio in via Tarderia e nellestrade principali. Abbiamo

tolto i cassonetti e messotransenne e puntualmente ogni

giorno si riempiono di buste.Siamo un po’ indietro in via

Tremonti e via Fondo Monastra

Gli abitanti della zona alta del paese: «le nostre strade? Da far west»

Pedara e la solita questione della nettezza urbanaPedara e la solita questione della nettezza urbanaPedara e la solita questione della nettezza urbanaPedara e la solita questione della nettezza urbanaPedara e la solita questione della nettezza urbana

a causa di un incendioscoppiato l’altro ieri (il 25

giugno). È micro combustionee attendiamo che si estingua”.

Precisiamo all’assessore cheda oltre dieci giorni brucia e

che prima c’era una discaricaimpressionante (vedi foto). Delresto è un problema giornalieroche annualmente si ripete con

il sopraggiungere deivilleggianti estivi. Il Comunecosa pensa di fare? “Stiamo

togliendo i cassonetti, così nondovrebbe crearsi più questa

storia grazie al porta a porta.Da domani tutte queste zone

verranno presidiate e purtropposaremo costretti a sanzionare

coloro che non rispettanoqueste regole”.

È lecito dubitare che questosia sufficiente ad eliminare ilproblema discarica, senza unforte controllo del territorio e

una campagna educativa. Del

resto, in altre zone, tolti icassonetti, i cumuli – come

conferma lo stesso architetto -aumentano giornalmente.L’assessore fa notare che

regolarmente viene effettuatala pulizia delle strade e almeno

due volte l’anno quellastraordinaria dell’intero

territorio.Siamo andati un po’ in giro

e abbiamo in effetti visto che si

sta eseguendo la pulizia dellestrade anche secondarie, ma i

cittadini interpellati in viaBixio, via Fondo Monastra ecircondario, ci dicono che le

strade non sono mai statepulite, addirittura da oltre

cinque anni, e cheannualmente provvedono con

mezzi propri a pulire (vedivideo sul sito).

“Ribadisco che tutte lestrade vengono pulite due volte

l’anno - insiste l’assessore -,noi abbiamo tutti i report. Poi

nel contratto d’appalto èprevista la pulizia due voltel’anno! Ci facciamo anchesupportare con altri tipi di

servizi con affidamenti chefacciamo, quindi non è

assolutissimamente comedicono”.

A questo punto l’assessoremi invita a seguirlo per

verificare lo stato delle strade edella loro regolare pulizia.

Certo, l’assessore è “frescodi nomina” ed è certamente un

suo merito l’aver attivato unareale pulizia delle strade che da

anni attendevano, ma sonoinnegabili le inefficienze e le

disfunzioni del servizio, inprimis la repressione e la

vigilanza.L’assessore precisa che

un’ordinanza sindacale prevedeche la pulizia del prospetto di

ogni singola proprietà deveessere fatta a carico dei

cittadini. “Il serviziorisciacquamento è un extra –continua- che va a garantire

altri aspetti, parliamo diincendi e percorribilità. È un

diritto di dare - avere!”.Certo, lascia un po’ perplessi

il fatto che alcune strade sianostate giornalmente pulite edaltre dimenticate per anni e

questo a parità di bolletta, chenon tiene conto di queste

alterazioni di preferenza…. “Ènormale che non si riesca a

mantenere lo stesso rigore dipulizia, bisogna tenere conto

delle dimensioni del Paese, oltre

all’elevata evasione contributivadi molte persone che non hanno

denunciato la residenza e lametratura” –precisa Cristaudo-.

Perché non predisponete delletelecamere?

“Le telecamere sonoinvestimenti di una certa entità.L’anno scorso abbiamo investito

quasi 70 mila euro nelle zoneovest del paese che erano tuttemassacrate, oggi il problema è

sensibilmente ridotto. L’annoscorso abbiamo speso in servizi

extra quasi 180 mila euro perfare pulizia nelle micro

discariche: si tratta di sommeeccessive che noi spendiamo per

la mancanza di educazione diparte della comunità. Da giugno

stiamo mandando gli operatoriin giro per sensibilizzare alla

differenziata. Dopo sitoglieranno i cassonetti.Ci sono troppe evasioni

contributive! Dobbiamo capirecos’è bene comune, sentire

nostro il territorio, il rispetto perl’ambiente. Non possiamo

essere bravi solo a consumare ea sfruttare il territorio. Io sono

uno che all’ambiente ci tiene”.Le ultime parole le affidiamo

alla comunità locale che,possibilmente non si rende conto

che gettare rifiuti e farediscariche è un danno chericade proprio su di essa,

figurarsi incendiare plastica ecopertoni…, anche se è ben

chiaro che il Comune è (stato, sispera) sordo e assente nel porre

rimedio ad una prassi e unmodo di fare a senso unico: «io

produco rifiuto, tu Comune lodevi portar via».

Sopra la discarica di viaFondo Monastra,

il sig. M., abitante in viaBixio, aggiunge “Vedersi qua

una discarica … non dicoabusiva, ma pubblica… sonotre-quattro anni che si riduce

sempre così”.“La situazione è molto opaca

e preoccupante e mi stoimpegnando per migliorarla”,

conclude con obiettivitàl’assessore Alfio Cristaudo.

I cittadini sperano, e sirincuorano che dopo anni stiano

veramente pulendo anche lestrade “far west”… ma questo

da solo non basta.

Nunzio Condorelli Caff

L’assessore Cristaudo

Page 8: Giugno 2013

Presidente ha incontrato i ver-tici Giudiziari dei 4 distretti del-la Sicilia. Vuole fare un consun-tivo?

Ho trovato tanta disponibilità daparte dei vertici della magistratura sici-liana. Tanta voglia di lavorare assie-me, noi e loro, nel rispetto dei ruoli edella competenze. I problemi lamen-tati sono noti: carenza di personale,insufficienza di locali, sovraffollamen-to carcerario.

Presidente Musumeci, vuolefare una breve disa-mina sui compitidella Commissionee le differenze conl’omologo organonazionale?

La nostra Commis-sione ha poco più divent’anni di vita. E’ sta-ta istituita con la leggeregionale n. 4 del ’91.I compiti sono più o

Il punto di vista del deputato e presidente della commissione antimafia Musumeci

«Il sistema Giacchetto-Ciapi? Uno dei tanti«Il sistema Giacchetto-Ciapi? Uno dei tanti«Il sistema Giacchetto-Ciapi? Uno dei tanti«Il sistema Giacchetto-Ciapi? Uno dei tanti«Il sistema Giacchetto-Ciapi? Uno dei tanticapitoli fatto di tangenti e arricchimenti illeciti»capitoli fatto di tangenti e arricchimenti illeciti»capitoli fatto di tangenti e arricchimenti illeciti»capitoli fatto di tangenti e arricchimenti illeciti»capitoli fatto di tangenti e arricchimenti illeciti»

meno analoghi a quella nazionale (chericordo è nata negli anni sessanta),con qualche potere in meno.

Matteo Messina Denaro, con-tinua la sua latitanza, nonostan-te le brillanti operazioni delleforze dell’ordine, che gli fannoterra bruciata attorno, come èpossibile?

Negli ultimi anni i vertici della ma-fia tradizionale sono stati assicurati allagiustizia, grazie ad un ottimo lavorocondotto da forze dell’ordine e magi-

stratura. Messina Denaro è fra i pochirimasti in latitanza, ma sono convintoche ormai il cerchio si sia ristretto at-torno a lui.

Parliamo di Catania: riusci-rà il neo sindaco Enzo Bianco agovernare la città con una mag-gioranza un po’ trasformista?

La politica non è più capace di dar-si delle regole. E questo alimenta ilmetodo del trasformismo e dei volta-gabbana, specie negli enti locali. Sonoconvinto che vada rivista la legge elet-

torale e reintrodotta la dop-pia scheda. Sono contrarioalla soglia di sbarramento delcinque per cento, che non haimpedito il proliferare delleliste, in ogni competizione.Anzi, nega il diritto alla rap-presentanza elettiva ad unalarga fascia di elettorato. E poi,sono convinto che servonoregole nuove anche per icomponenti dei seggi eletto-

rali e per i rappresentanti di lista, laloro moralità non può e non deve es-sere marginale rispetto a quella deicandidati. A Bianco, da avversario le-ale, auguro buon lavoro. Spero nonsubisca il condizionamento di unamaggioranza eterogenea e un pò spre-giudicata.

Buttafuoco indica la Siciliacome fogna del potere con leclientele che la fanno da padro-ne, dice che peggio della ma-fia in Sicilia c’è la politica.Quali i possibili rimedi?

Buttafuoco dice la verità, con lafoga e la passione che tutti cono-sciamo. La classe dirigente politicain Sicilia ha delle grandissime re-sponsabilità, antiche e recenti. Manon generalizziamo. C’è anche -assieme a tanto marciume- unapolitica pulita, onesta e trasparen-te. Sarei inclemente verso i politicicorrotti e disonesti: toglierei loro ildiritto ad essere eletti. Sarebbe

come neutralizzare un costantepericolo per la società.

Sistema “Giacchetto - Cia-pi”: ma veramente dobbiamocredere, secondo le recenticronache, che gli editori sia-no vittime di Giacchetto, a cuielargivano anche il 50% di“provvigioni”, per non esseretagliati fuori dal sistema?

Il malcostume politico in Siciliasi è sempre servito di spregiudicatiimprenditori e burocrati prezzola-ti. Un sistema perverso andatoavanti per decenni.

Serve una bonifica radicale: lavicenda Giacchetto è solo uno deitanti capitoli di una storia fatta ditangenti, sperperi, arricchimenti il-leciti, promozioni facili. I partiti si-ano capaci di darsi un codice eticoe di farlo osservare. Solo così lapolitica può tornare ad essere cre-dibile.

Esempio di legalità e trasparenzaamministrativa, Nello Musumeci daqualche mese è il nuovo presidentedella Commissione regionale Anti-mafia. Neanche a dirlo, è stato elettoall’unanimità dei presenti. Ignazio De Luca

Il dott. Pietro Agen è statoriconfermato alla presidenza diConfcommercio Sicilia nel cor-so della recente Assemblea te-nutasi a Palermo. Nel corsodella stessa seduta è stata an-che eletta Rosanna Montalto inqualità di Vicepresidente vica-rio. Il dott. Agen, quindi, chericordiamo, è anche vicepresi-dente nazionale, guiderà l’as-sociazione regionale per altricinque anni e ribadisce subitoquei principi secondo i qualisi dovrebbe muovere la politi-ca, soprattutto a livello regio-nale, ovvero taglio degli spre-chi, messa in sicurezza delle

città, stop al cambio continuonegli assessorati.

“Sono certamente conten-to – sottolinea il presidenteAgen – di poter lavorare peraltri cinque anni alla guida diConfcommercio Sicilia anchese il momento, non si può ne-garlo, è di estrema difficoltà.Bisogna però guardare al do-mani con ottimismo ed unavolta caduti così in basso dob-biamo ora risollevarci, dobbia-mo tutti ripartire con slancioverso una fase nuova, di cre-scita, anche se indubbiamentela situazione è davvero diffici-le”.

In un momento di taledifficoltà quali passi devefare, secondo lei, la politi-ca?

“La politica, i politici devo-no reagire ed i partiti devonorifondarsi e tornare ad esserecredibili e protagonisti del ri-scatto. In Sicilia dalle recentielezioni e mi riferisco a Messi-na e Ragusa, c’è stato un se-gnale di reazione, di voglia dirinnovamento che i cittadinistanno cercando.

E questi risultati devono farriflettere i partiti ed il governoregionale. Ed a proposito delGoverno Crocetta, dopo i pro-

clami della rivoluzione, lo at-tendiamo con i veri provvedi-menti in grado di arginare ilcaos della cosa pubblica cheesiste in tutto il Paese ma, chenella nostra Regione, assumecontorni più gravi. In una si-tuazione di autentica emergen-za economica e con gli ultimiscandali come quello inerentela Formazione, occorre subitooperare quella rivoluzione tan-to sbandierata in un sistemadavvero prossimo al collasso.Continuiamo a mantenere so-speso, per adesso, il giudiziosul Governo Crocetta, vedre-mo…”.

A Palermo Confcommercio Sicilia riconferma alla presidenza il catanese Pietro Agen

“L“L“L“L“La rivoluzione si può fare maa rivoluzione si può fare maa rivoluzione si può fare maa rivoluzione si può fare maa rivoluzione si può fare mabisogna avere il coraggio di farla”bisogna avere il coraggio di farla”bisogna avere il coraggio di farla”bisogna avere il coraggio di farla”bisogna avere il coraggio di farla”

Cosa chiedono quindiConfcommercio Sicilia edi commercianti alla politi-ca, al Governo…

“Sicuramente Confcommer-cio ed i commercianti non chie-dono soldi, ma quei provvedi-menti concreti per ripartire, perrilanciare l’economia. Come hogià detto più volte la ricetta èsempre quella ovvero interventidi messa in sicurezza dei centristorici in Sicilia, una serie di pic-cole opere, tra l’altro importan-ti anche per i cittadini, per laloro sicurezza, ma anche perrendere più attraenti le nostrecittà per i turisti. Nel campo delle

strade e del miglioramento del-la rete autostradale, bisogne-rebbe avviare i lavori della Ca-tania-Ragusa, completare conprogetti seri l’anello delle au-tostrade, che oggi si ferma aNoto, ma che dovrebbe anda-re a congiungersi a Gela, Agri-gento e al nord ovest della Si-cilia, poi girare su Palermo eMessina. Sto,p invece, alle ri-chieste di nuovi aeroporti”.

E per quanto riguarda ilturismo?

“La Sicilia dovrebbe viveresul turismo e sulla sua indu-stria ed invece si continua asbagliare tutto, si cambiano

sempre assessori, progetti,campagne promozionali e chivuole venire qui non è pernulla incentivato.

Se si vuole puntare davve-ro sul turismo lo si deve farecertamente con le idee chiaree con progetti seri. In definiti-va, sia in Sicilia che nell’interoPaese, la rivoluzione si puòfare, ma bisogna avere il co-raggio di farla, senza guardarein faccia a nessuno, tagliandoconcretamente la spesa pub-blica e con i giusti decreti eprovvedimenti, senza parole,propaganda ed altro”.

Maurizio Giordano

La disoccupazione è uno dei temipiù caldi di questi ultimi anni, maicome ora, enormi generazioni di gio-vani si trovano con poche possibilitàlavorative. Moltissimi giovani esco-no dalle università con entusiasmo ebellissimi propositi, che alla fine im-mancabilmente s’infrangono controla realtà. Catania purtroppo non fadifferenza rispetto al resto d’Italia, eanche qui la maggior parte dei giova-

ni alla fine si deve arrangiare accon-tentandosi il più delle volte di quelloche trova, se lo trova, oppure a ma-lincuore abbandona la città, nellasperanza di migliori possibilità.

Sempre più spesso si vedono gio-vani che pur di trovare un lavoro stra-volgono il curriculm vitae, e a diffe-renza di quello che accadeva anni fa,quando i curricula venivano miglio-rati e arricchiti, oggi il paradosso ci

dice che i curricula devono essereimpoveriti.

Abbiamo parlato con molti giova-ni neo laureati che ci hanno raccon-tato di aver omesso il titolo di studioper poter ottenere posti di lavoro,questo perché in caso contrario comecandidati risulterebbero troppo qua-lificati. Purtroppo la maggior parte deigiovani laureati che escono dalleuniversità si trovano costretti a svol-gere lavori che poco o nulla hanno ache fare con l’ambito di studio. Oggici troviamo nell’epoca dei call centerche ormai sembrano essere l’unicarisorsa valida per le nuove genera-zioni. Nei call center infatti si posso-no ottenere i tanto ambiti contratti atempo indeterminato, (al diavolo lamonotonia) , e cosa non da poco idipendenti vengono pagati regolar-mente, ovviamente non in tutti . Échiaro che questi centri non posso-no assorbire l’alto tasso di disoccu-pati presenti nel territorio, i dati forni-ti dall’Istat sono ormai decisamenteallarmanti, ci dicono che un giovanesu due è disoccupato, così all’indo-

mani delle elezioni amministrative, cisi interroga quindi; quale può essereil futuro per i giovani?e soprattutto inuna Città come Catania, con un po-tenziale altissimo soprattutto per il tu-rismo, come mai i giovani stentano atrovare spazio?

Catania nell’ultimo periodo ha vi-sto scomparire numerosissimi postidi lavoro con i fallimenti della WindJet e dell’Aligrup,che hanno lasciatomoltissimi lavoratori in situazionidrammatiche, inoltre numerosissimesono ormai le botteghe chiuse in giroper la Città.

Abbiamo deciso di incontrare al-cuni giovani, laureati e non, per farciraccontare le loro esperienze e aspet-tative e per avere una visione piùchiara di quella che è la situazione.

Massimo laureato in Chimica ciracconta della snervante ricerca dellavoro, è anche andato a Milano acercare lavoro, ma né li né qui ha tro-vato nulla.

Andrea laureato in Filosofia pun-ta tutto sull’insegnamento, perchécome dice lui “In Italia solo questo ci

si aspetta da una laurea in Filosofia,molti non capiscono che la laurea infilosofia fa acquisire competenze re-lative all’analisi critica dei probleminelle aziende, opportunità che fuoriinvece vengono offerte”.

Marta invece, laureata in fisiotera-pia è riuscita a trovare un posto dilavoro, e come lei ci racconta, se lotiene stretto…

“Il mio sogno è quello di spo-sarmi e farmi una famiglia, ma almomento né io né il mio fidanzatolavoriamo e non possiamo permet-terci questo passo” racconta Vero-nica e aggiunge “nonostante il mioprofilo professionale corrisponda amolte annunci lavorativi, e nono-stante mandi molti curricula nonvengo mai chiamata, neanche peril colloquio. Io e il mio ragazzo pen-siamo di andare all’estero, Catanianon offre nulla”

Alberto invece ci dice “Oggi lalaurea non serve più a niente, io hoscelto di studiare lingue perchépensavo che fosse il futuro, ma quinon ci sono sbocchi, spesso le strut-

Il grido: «Catania non è un paese per giovani»Il grido: «Catania non è un paese per giovani»Il grido: «Catania non è un paese per giovani»Il grido: «Catania non è un paese per giovani»Il grido: «Catania non è un paese per giovani»Disoccupazione giovanile, le esperienze e i racconti dei protagonisti

Claudia Fisicaro

ture alberghiere preferiscono pren-dere il diplomato al linguistico piut-tosto che il laureato in lingue per-ché costa meno, molte volte ho pen-sato di andarmene”.

Clara aggiunge “Io amo la miaCittà e per nessun motivo vorrei la-sciarla, ma dopo tanti sacrifici al-l’università vorrei mettere in praticai miei studi, ma la Sicilia ingenerale,e Catania in questo casospecifico, non offrono nulla ad unalaureata in comunicazione, ancoraqui non ci si rende conto dell’im-portanza di questi studi. Io aspettoe cerco qualunque tipo di lavoro,ma comincio a pensare di allonta-narmi. Sogno per il futuro una Ca-tania migliore, spero di essere quiper vederla”

Testimonianze che non rappre-sentano una piccola porzione digiovani ma sono lo specchio diquello che accade oggi e dopo averparlato con loro, è inevitabile do-mandarsi, che futuro offre la nostraCittà ai giovani?

Page 9: Giugno 2013

www.paesietneioggi.it 9

E’ già trascorso circa un anno daquel lontano 10 settembre 2012,quando poco prima delle ore 13 cir-ca un enorme lingua di fuoco divam-pava – per cause ancora da accerta-re – nei locali che ospitavano il “Clubdella Stampa”, in riva al mare, alleporte della città.

Le fiamme causarono uno speri-colato fuggi fuggi generale, e addi-rittura alcuni bagnanti, per non es-sere inghiottiti dalle fiamme, dovet-tero tuffarsi in mare, e poi recuperatidai vigili del fuoco intervenuti an-che con una squadra di sommozza-

Ad un anno dall’incendio. Viaggio nell’ex lido della scogliera

Club della stampa…ecco la “beirut” di Aci CastelloClub della stampa…ecco la “beirut” di Aci CastelloClub della stampa…ecco la “beirut” di Aci CastelloClub della stampa…ecco la “beirut” di Aci CastelloClub della stampa…ecco la “beirut” di Aci Castellotori. Per fortuna non ci sono stati fe-riti ma tanto giustificabile panico.

Secondo le prime indiscrezioni,l’incendio sarebbe scaturito da unguasto interno alle cucine, e le fiam-me hanno completamente distruttolo stabilimento balneare ed il risto-rante della struttura.

Oggi, nonostante il tempo tra-scorso, le macerie incendiate giac-ciono inermi allo stesso posto, ab-biamo fatto un sopralluogo dovepurtroppo abbiamo constatato chelo stato dei luoghi è rimasto immu-tato.

Una scena apocalittica dove sivedono a bella mostra enormi quan-tità di legname bruciata accatastatatra essa, e grandi strutture in ferro.Sembra di stare a Beirut dopo unbombardamento, un teatro di deva-stazione non certo edificante per ilprobabile inquinamento che po-trebbe apportare al mare limpidodella scogliera di Catania.

E per questo motivo, abbiamovoluto vederci e nella stessa mattinaci siamo recati al Comando dellaGuardia Costiera per chiedere infor-mazioni circa lo stato di abbandono

e di degrado dei luoghi di cui sopravi abbiamo descritto. Ma lì veniamodirottati presso L’Assessorato al Ter-ritorio e dell’Ambiente RegionaleUfficio Demanio Marittimo con sedea Catania in Piazza San Francesco diPaola. Sarebbero loro l’organo pre-posto.

Oggi è una giornata di non rice-vimento, ma gentilmente ci fannoaccomodare. Ci accoglie una genti-lissima dipendente, alla quale chie-diamo lumi circa il degrado dell’exlido Club della Stampa. Ella, allanostra domanda risponde con un’al-

tra domanda, ovvero: “come maisolo adesso qualcuno si lamenta deldegrado?” Noi rispondiamo che,ovviamente, dopo circa un anno enulla si muove, tranne i topi chepasseggiano tranquillamente tra lemacerie, era ovvio che arrivasserodelle proteste.

Comunque, ci fa accomodare edopo un po’ ritorna (chissà con chiavrà parlato?), e con il sorriso inbocca ci dice: “questo ufficio non èautorizzato a rilasciare alcuna inter-vista. Solo l’ufficio stampa regionaledi Palermo può. Dovete rivolgervi a

loro”.A questo punto andiamo via più

che sbigottiti perché peccato che l’uf-ficio stampa della Regione Sicilianaè stato azzerato già da tempo, e quin-di svuotato.

Ma questo è un fatto noto. Quin-di, su quanto vi abbiamo scritto pareche non avremo mai risposte.

Forse per questo nostro “ficca-nasare” abbiamo sollevato un po’di pulviscolo? Gatta ci cova? Per ilmomento, e solo per il momento, ètutto.

Massimo Scuderi

Al patto hanno aderito 5.000 realtà comunali facenti parte dell’Unione Europea

Acireale aderisce al “Patto dei sindaci”.Acireale aderisce al “Patto dei sindaci”.Acireale aderisce al “Patto dei sindaci”.Acireale aderisce al “Patto dei sindaci”.Acireale aderisce al “Patto dei sindaci”.Ecco le tappe e cosa finanzieràEcco le tappe e cosa finanzieràEcco le tappe e cosa finanzieràEcco le tappe e cosa finanzieràEcco le tappe e cosa finanzierà

E’ stata una cavalcata appassionante iniziatacon l’investitura ufficiale da parte del coordina-tore del movimento civico “Cittattiva” Giusep-pe Rocca e poi con la campagna elettoralerisoltasi al ballottaggio contro l’ex consigliereprovinciale santantonese Enzo D’Agata: San-to Caruso è il nuovo sindaco di Aci Sant’Antonio. Abbiamo avuto modo di conoscere

Caruso nel corso degli ultimi cinque anniin Consiglio comunale, acerrimo opposi-

tore dell’amministrazione uscente gui-data da Cutuli, e quello visto negli ulti-mi incontri istituzionali era un Carusosicuramente diverso, più sereno e connegli occhi una luce diversa: quella

della voglia di scrivere anche il proprio nome nella storia del Paese delCasalotto. “Il primo ringraziamento - ha spiegato Caruso in un’intervi-sta rilasciata subito dopo l’ufficialità del risultato - va agli elettori che mihanno sostenuto e anche alla mia famiglia, a mia moglie, che mi è stataaccanto”. In occasione del passaggio di consegne il neo sindaco haanche chiarito le distanze (evidenti a tutti coloro che seguono la politicasantantonese) che segneranno la nuova amministrazione da quellauscente: “Prenderemo – ha spiegato davanti a parenti e amici e allostesso ex sindaco Cutuli - il meglio di ciò che è stato fatto e cercheremodi fare ciò che non è stato fatto: cercheremo di sopperire alle mancanzedi questi cinque anni. E’ sicuramente un momento di crisi particolareche non ci permette grosse cose ma abbiamo l’entusiasmo di darequalcosa al nostro territorio: per questo avrò bisogno di confrontarmianche con la vecchia giunta. Con l’aiuto di tutti si può iniziare qualcosaper Aci Sant’ Antonio che ha bisogno di una svolta”. In quell’occasioneabbiamo avuto modo di chiedergli un giudizio sulla campagna eletto-rale appena conclusa: “E’ stata una campagna elettorale sicuramentecivile e dai toni non eccessivamente accesi: per me poi è stata decisa-mente esaltante”. Non potevamo, infine, non chiedere quale sarebbestato il primo e più importante atto della nuova amministrazione: “An-dremo – ha spiegato - innanzitutto a valutare la situazione dei contipubblici dell’ente per comprendere la situazione finanziaria, quindiprogrammeremo un minimo le attività culturali estive e, infine, a set-tembre, con la riapertura delle scuole dovremo far fronte alle necessità.

In presenza del presidente dellaCommissione Ue, Josè Manuel Bar-roso, il sindaco di Acireale, NinoGarozzo ha sottoscritto a Bruxellesl’adesione della Città di Acireale al“Patto dei sindaci”.

Il “Patto dei sindaci” è un proget-to di città che coinvolge tutti: cittadi-ni, professionisti, artigiani, enti pub-blici e privati. Dalla sinergia nasceràun “piano” che entro un anno biso-gnerà essere presentato all’Ue per ilfinanziamento. L’obiettivo è quello didiminuire entro il 2020 l’emissionedi anidride carbonica del 20 per cen-to, ed anche più, rispetto ai valori dioggi. Per raggiungere lo scopo l’inte-ro sistema città dovrà essere rivisita-to e allo stesso tempo adeguato peril raggiungimento dell’obiettivo gra-zie ai finanziamenti comunitari chesupporteranno in toto il programmadi spesa, sia pubblico che privato.“Un modello di Città che è modellodel futuro, e su questo programmadi ammodernamento energetico ver-ranno agganciati anche i futuri finan-ziamenti Ue. Per cui da oggi sino al2050 o si è dentro al programma, osi rimarrà fuori da una delle più gran-di opportunità di rilancio e ammo-dernamento compatibile mai offertealla città” commenta il sindaco NinoGarozzo.

Al “Patto” hanno aderito circa5.000 realtà comunali dell’Ue, nonmoltissime le città italiane che han-no sin qui sottoscritto il “Patto” perla prima volta.

Alla firma di Bruxelles era presen-te anche l’ex governatore della Cali-fornia, Arnold Schwarzenegger, pro-motore del “Progetto R20” che con-tinua a far proseliti con l’obiettivo disensibilizzare i governi dei vari paesi

del mondo sui problemi climatici alfine di incentivare l’uso di energierinnovabili.

“Acireale nel preparare il Piano(col supporto tecnico della Regione,in questa prima fase) può già vanta-re un risultato: l’innovamento ener-getico in 4 scuole, del Palazzo di cittàdel Centro Direzionale di S. Cosmogià finanziati con circa 7,5 milioni dieuro,piano che risponde esattamen-te al modello voluto dall’Ue. Quin-di, nella ricognizione di quello chegià si sta facendo per innovare i si-stemi a garanzia dell’ambiente, Aci-reale potrà ben dire di essere lungoil cammino” ricorda il sindaco.

Ma cosa finanzierà il Pattodei sindaci e quali tappe?

“Innanzi tutto sono concretamen-te prevedibili per la Città di Acirealefinanziamenti europei pari a 50/60milioni di euro tra pubblico e privati– sottolinea il sindaco -. La Città do-vrà redigere entro un anno un pianocon la regia del Comune che, a talfine costituirà, una struttura appositache si avvarrà delle migliori profes-sionalità interne al Comune con ilcoinvolgimento di tutti i settori co-munali. Il piano andrà a formarsi at-traverso un contratto per la città, chesarà sottoscritto da tutti gli attori del-la vita cittadina: Comune, enti pub-blici sul territorio, organizzazioni dicategoria, organizzazioni sindacali, ele forme di associazionismo che in-cidano sul raggiungimento degliobiettivi”. Alla fine il tutto sarà pre-sentato, entro un anno, all’Ue.

Nella programmazione generale,anche il nuovo Prg (la cui proceduraè in corso) dovrà essere dotato di“allegato energetico” e dovrà imma-ginare un modello di città compati-

bile con le misurepreviste dal “Pattodei sindaci”.

Le misure diret-te, con la regia del Comune, riguar-dano sia il pubblico che il privato.Per il pubblico si punta all’autosuffi-cienza energetica: energia alternati-va e impiantistica adeguata, con am-modernamento delle strutture tecno-logiche e degli impianti. Dalla pub-blica illuminazione agli edifici pub-blici comunali e non, al finanziamen-to di auto e bus elettrici: abbattimen-to delle fonti inquinanti, miglior qua-lità della vita, città più moderna e daiservizi efficienti, risparmio per le cas-se comunali

Per i privati il Patto avrà effetti siasugli immobili esistenti, sia sui nuo-vi (in quest’ultimo caso attraverso ilnuovo Prg: immobile, se progettatocon i nuovi modelli, potrà ottenere,attraverso norme regolamentari, mi-nori costi negli oneri concessori emaggiori volumi rispetto al consen-tito). “Il privato pagherebbe minorioneri, ma il Comune non perdereb-be nulla in quanto rimborsato dal-l’Ue per i benefici ambientali” diceancora il sindaco. Ma si parla anchedei vecchi immobili. “Coibentazio-ni, efficentamento energetico, sosti-tuzione degli infissi per la tenuta ter-mica, manutenzioni necessarie e tan-to altro ancora: una serie di misureche comportano ammodernamentoe ristrutturazione secondo quantoprevisto dal Patto, con risparmio peri costi di approvvigionamento ener-getico e minore immissione di ani-dride carbonica nell’aria, tutto confondi Ue” dice ancora Garozzo. “Ov-viamente tutto questo vuol dire la-voro per molte categorie profes-

sionali ed artigiane. Sono previstianche corsi di formazione e informa-zione” sottolinea ancora il primo cit-tadino di Acireale.

Una volta stilato il piano, l’Ue se-guirà passo dopo passo il cronopro-gramma, che dovrà essere rispettatoappieno dal “sistema città” ed è chia-ro “che i finanziamenti saranno di-retti ai Comuni sui singoli progettiritenuti ammissibili”. E’ prevedibileanche il “parto” di nuove società chesi occuperanno dei lavori, anche an-ticipando le somme. “Confermiamoche il Comune sarà impegnato almassimo, creando una struttura ap-posita con il coordinamento del dott.Fabio Stella, esperto comunale, as-sieme al caposettore LLPP e al diri-gente d’Area. E’ chiaro che quel cheè stato sin qui detto riguarda Acirea-le, ma è altrettanto chiaro che Acire-ale potrà fare sistema pure con altricomuni, sebbene possa agire ancheda sola come previsto dall’Ue. E’ in-fatti contemplata anche una proce-dura di consorzio tra i comuni chenulla toglie al totale dei finanziamentiche spetta ad ogni comune che vo-lesse intervenire nel consorzio”.

Il Patto dei sindaci, in sintesi, nonè solo un progetto finanziato “mamolto di più: un programma di cittàche guarda veramente al futuro at-traverso i finanziamenti Ue, capovol-gendo impostazioni economiche epersino culturali. Un programma chedà lavoro, ammodernando il territo-rio, mettendolo in linea con le mi-gliori realtà europee… salvaguar-dandone l’ambiente”.

Aci Sant’Antonio, vittoria per l’acerrimooppositore dell’amministrazione Cutuli

Caruso: “Caruso: “Caruso: “Caruso: “Caruso: “Sopperiremo leSopperiremo leSopperiremo leSopperiremo leSopperiremo lemancanze degli ultimi 5 annimancanze degli ultimi 5 annimancanze degli ultimi 5 annimancanze degli ultimi 5 annimancanze degli ultimi 5 anni”””””

Davide Quattrocchi

ACESE

Page 10: Giugno 2013

www.paesietneioggi.it10

tre sulla piattaforma di quasi180mq era stato collocato unpianoforte di oltre 300 kg,sprofondato sugli scogli.

L’ACCUSA

Rischiano un’accusa perlesioni colpose plurime i tresoggetti ascoltati, tra domeni-ca notte e ieri mattina, dai Ca-rabinieri di Riposto nell’am-bito dell’inchiesta aperta dal-la Procura di Catania sull’in-

JONICA

“Spero di interpretare il ruolo diprimo cittadino – ha commentato inneo sindaco giarrese Roberto Bo-naccorsi – con senso di responsabi-lità per servire la mia città partendodalle fasce più deboli”.

Dopo l’esito che lo ha visto vitto-rioso al turno di ballottaggio controlo sfidante Salvo Andò ex ministrodella difesa, si è insediato Bonac-corsi ex vicesindaco al Comune diCatania è giarrese doc.

“E’ stata un’esperienza nuovaper me – commenta Roberto Bonac-corsi. A Catania sono stato coopta-to. Qui invece ho dovuto ottenere ilconsenso delle persone. E’ statomolto difficile. Il 28 aprile è stata pre-sentata la mia candidatura e la gen-te, che finora mi conosceva comecommercialista e calciatore, col tem-po ha imparato a conoscermi. E’ sta-ta davvero una bella esperienza”.

Adesso inizia la fase operativacon la rimodulazione della piantaorganica e l’analisi del bilancio, trale priorità. ”Ho già iniziato a pren-dere appunti – dice il primo cittadi-no – Sto già analizzando i ruoli deidipendenti, del segretario e dei diri-genti. Voglio che venga anche pub-blicato il nostro stato patrimoniale.Sto già pensando a come organiz-

zare il servizio dell’ufficio relazionicon il pubblico, perché un giornoalla settimana voglio incontrare i mieiconcittadini. Sto pensando inoltre –prosegue Bonaccorsi - a come strut-turare il collegio di difesa e a comeinformatizzare gli atti amministrativiperché non è giusto che cammininoancora col cartaceo. Insomma sonogià al lavoro”.

5981 gli elettori che hanno datofiducia al primo cittadino ma l’atten-zione sarà rivolta a tutti i giarresi.”Sento a responsabilità di 27milaabitanti – dichiara Roberto Bonac-corsi - Sento quella nei confrontidella mia coalizione, di chimi ha aiutato, di chi miaha votato ma anche di chinon lo ha fatto. Ognigiorno sentirò addossogli occhi di tutti i citta-dini giarresi. Voglioche alla fine delmio manda-to – prose-gue il neosindaco -possa ave-re lo stessoattestato distima cheho ricevu-

to a Catania. Ieri sono andato al co-mune di Catania per salutare tutti.C’erano le commissioni del vecchioconsiglio comunale. Maggioranza eopposizione mi hanno dimostratotanto affetto. Ecco, io mi auguro ditrasferire lo stesso messaggio per poipoter essere salutato nello stessomodo”. Il ricordo dell’esperienza ca-tanese è ancora vivo come l’attesta-to di affetto nei confronti dell’ex sin-daco Stancanelli. ”Subito dopol’elezione ho ricevuto tante telefo-nate – dice Bonaccorsi – ma quellache ricordo con più affetto è quellache ho fatto io a Raffaele Stancanel-li, che con me si è comportato da

gran signore. Ha nominato vice-sindaco ad otto mesi dalle ele-zioni uno che viene da Giarre.Basta questo per qualificarlo.Un gran signore”. La squa-dra di governo è giàpronta. Salvo Patanè,Antonino Raciti, PieraBonaccorsi e GiovanniFinocchiaro sono iquattro componenti

della giunta. Neiprossimi giorni

saranno con-ferite le dele-ghe e Bonac-

corsi conferma l’intenzione di tene-re per sé il bilancio. “La delega albilancio non era una cosa alla qua-le tenevo – dice Bonaccorsi - perchévolevo fare il sindaco e basta. Vole-vo essere una sorta di supervisore econtrollore ma viste le competenzeche hanno gli assessori non saràpossibile. Adesso faremo una chiac-chierata tutti insieme.

Ho aspettato la proclamazioneufficiale – prosegue il sindaco - pri-ma di compiere qualsiasi atto per-ché non sarebbe stato rispettoso neiconfronti di chi è stato qui fino amezzogiorno. Da oggi ci metteremosubito al lavoro. Alle 8 e 30 di ognimattina sarò al comune. Queste era-no le mie abitudini a Catania, que-sto farò anche a Giarre”.

Un team di giovanissimi esperticollaboreranno a titolo gratuito. “Miaspetto tanto da loro – dichiara Bo-naccorsi - Innanzitutto la curiosità ti-pica della gioventù, l’effervescenzae la capacità di potermi stimolare.Appartengo ad una fascia d’età incui alcune cose si sono consolidate.Alcune ti vengono naturali, altre no.Per questo ho bisogno di questi ra-gazzi. Saranno con me per i prossi-mi cinque anni, anzi mi auguro chesiano sempre di più. Vedremo come

stimolarli e come ricevere stimoli daloro. Spero di fare la stessa cosa peri delegati di frazione – prosegue ilsindaco - Anche quello sarà un in-carico a titolo gratuito e spero di poterdare questo compito ad altri ragaz-zi”. Roberto Bonaccorsi poi com-menta le parole di Salvo Andò, cheha già annunciato una dura opposi-zione. ”Sono felice di questo. Unastrenua opposizione non può chegiovare all’amministrazione.

Un team di giovanissimi esperti collaboreranno a titolo gratuito

Giarre, il neo sindaco Roberto Bonaccorsi:Giarre, il neo sindaco Roberto Bonaccorsi:Giarre, il neo sindaco Roberto Bonaccorsi:Giarre, il neo sindaco Roberto Bonaccorsi:Giarre, il neo sindaco Roberto Bonaccorsi:“Tra le priorità, l’analisi del bilancio”“Tra le priorità, l’analisi del bilancio”“Tra le priorità, l’analisi del bilancio”“Tra le priorità, l’analisi del bilancio”“Tra le priorità, l’analisi del bilancio”

Sono abituato ad avere opposi-zioni strenue ma mi auguro che nonsia come a Catania, dove avevoun’opposizione strenua ma senzamaggioranza. E’ naturale che sia così.Mi sta benissimo. La cosa più im-portante – continua il sindaco - è farsì che il comune non sia un luogo diinteressi da dividere ma un luogodove realizzare cose importanti perla città. Voglio che sia una casa tra-sparente.”

LA TRAGEDIA

Era stato costruito per unasocietà privata sul lungoma-re di Torre Archirafi di Ripo-sto, Comune in provincia diCatania, il solarium “WhiteSensation” che è crollato nel-la notte di domenica 23 giu-gno. Quella che doveva esse-re una festa all’insegna del di-vertimento, intorno alle ore23 si è trasformata in trage-dia e una ventina di giovani

sono ritrovati dentro ad unavera e propria tragedia. Alcu-ni di questi hanno riportatofratture varie, altri solo esco-riazioni ed ematomi. Sul po-sto sono intervenuti i Carabi-nieri, i Vigili del Fuoco e al-cune ambulanze. I Carabinieridella compagnia di Giarrehanno aperto subito un’inda-gine per chiarire le cause del-l’incidente. Dai primi accer-tamenti compiuti dopo l’ac-caduto, la struttura non eraancora stata collaudata. Inol-

Il sindaco Enzo Caragliano: “episodi del genere danneggiano l’immagine del paese”

Riposto: crollo solarium, i passaggi dell’inchiestaRiposto: crollo solarium, i passaggi dell’inchiestaRiposto: crollo solarium, i passaggi dell’inchiestaRiposto: crollo solarium, i passaggi dell’inchiestaRiposto: crollo solarium, i passaggi dell’inchiesta

cidente alla piattaforma diTorre Archirafi, frazione di Ri-posto. Si tratta del responsa-bile della società che ha otte-nuto la concessione dal co-mune, il gestore del locale, ilWhite Sensation, e il benefi-ciario della concessione de-maniale. Nessuno risulta almomento iscritto nel registrodegli indagati. Nelle prossimeore potrebbe essere convo-cato anche il titolare del-l’azienda che ha realizzato la

struttura in legno.Intanto proseguono i con-

trolli sul possesso di autoriz-zazioni e documenti necessa-ri per l’apertura al pubblicodel solarium. Di certo i re-sponsabili del locale eranoprivi del collaudo, non anco-ra compiuto dai tecnici comu-nali.

IL SINDACO

Ieri il primo cittadino di Ri-posto Enzo Caragliano ha an-nunciato che il Comune ma-rinaro si costituirà parte civi-le. “Episodi del genere dan-neggiano l’immagine del no-stro paese - ha detto Caraglia-no - e in questa fase di avviodella stagione estiva non aiu-tano il nostro sviluppo turi-stico”.

IL CODACONS

“La magistratura - dichia-ra il Codacons - faccia al piùpresto chiarezza e siano indi-

viduati i responsabili. E’ ne-cessario - continua il Coda-cons – stabilire se i responsa-bili del locale avessero otte-nuto tutte le autorizzazioninecessarie per l’apertura dellocale, in particolare se fos-sero state rispettate le normerelative alla sicurezza e alla in-columità pubblica”.

Per queste ragioni, il Co-dacons ha avviato una azio-ne di risarcimento danni afavore del le persone chesono state coinvolte nell’in-cidente, sia per i traumi fisiciche per quelli dovuti alla pa-ura.

Inoltre l’associazione deiconsumatori chiede che siaeseguita una verifica di tutti isolarium esistenti nella pro-vincia di Catania, perché unsimile episodio non accadapiù.

Non si può pensare almero profitto- conclude il Co-dacons - se prima non si pen-sa alla tutela e alla sicurezzadelle persone”.

Page 11: Giugno 2013

www.paesietneioggi.it 11

Dopo “Un treno lungo cent’anni,sino ad Enna da Castrogiovanni” del2009, Giuseppe Ferrante arriva nellafase culminante del suo “viaggio” let-terario.

Si tratta, infatti, di un viaggio intra-preso nel 2005, quando debutta con“Donna di voglia – 1943”; continua-

Nel racconto le inevitabili ostilità degli “indifferenti” e dei “benpensanti”

Viaggio letterario: il “politeista di provincia” di FerranteViaggio letterario: il “politeista di provincia” di FerranteViaggio letterario: il “politeista di provincia” di FerranteViaggio letterario: il “politeista di provincia” di FerranteViaggio letterario: il “politeista di provincia” di Ferrante

to nel 2006 con la pubblicazione de“I racconti di Roccadisopra” e conclu-so con “Il politeista di provincia”.

Spesso nei racconti di Pino Ferrantevi è un mezzo di locomozione. Nelromanzo del 2009 è il treno che avreb-be dovuto congiungere Enna con ilresto del Paese con la speranza di tutti

che quel treno avrebbe portato be-nessere e sviluppo nel cuore di unaSicilia retrograda e mentalmente lati-fondista. Di fatto il treno è arrivato maè servito per fare emigrare i siciliani inaltre nazioni dove sono stati “mal ac-colti”. In quel viaggio che i siciliani fa-cevano ve ne era un altro interiore,sociale, culturale. In quel via-vai i sici-liani si arricchivano di idee nuove,qualcuno anche economicamente,quindi sotto questo punto di vista l’es-sere andati via ha giovato all’emanci-pazione, ma ritornare in quella realtàche rimaneva tale e quale, mai scalfitada niente e nulla, era traumatico perchi voleva che anche la Sicilia cam-biasse e si aprisse al mondo nuovo.

I siciliani dei racconti di Ferrantepartono sconfitti, ma con tante spe-ranze e propositi e ritornano sconfitti

e disillusi. Il solito pessimismo? No!Constatazione di fatto.

Ai siciliani non piace sentirsi direcome sono fatti, semmai lo devonodire loro, ma la realtà è questa. Ci sfor-ziamo di cambiare ma qualcosa diancestrale, di atavico ci riporta verso ilTamas (da cui ‘ntamati) che ci caratte-rizza. Nel romanzo de “Il politeista diprovincia” (Bonanno Editore) il mez-zo di locomozione è l’automobile (lamitica Seicento Fiat).

Il viaggio è sempre migratorio, daEnna al Nord Italia. Un viaggio fisico eculturale anche questo, ma anche unviaggio ideologico in un’Italia che ten-ta di rinascere dalle macerie della guer-ra; che non ha ancora l’autostrada;un’Italia in cui il senso ideologico del-la politica è molto forte. Si assiste al-l’avanzamento dei partiti di sinistra,

comunista e socialista; alla nascita diuna coscienza della classe operaia e isiciliani più illuminati vogliono viverequella stagione, come Carlo, il prota-gonista del romanzo che abbracciaquesta nuova visione del mondo.

Egli tenta di realizzare il bene per-sonale e sociale. Lo fa tuffandosi nelconflitto ideologico marxista e libera-le. Lui progressista, di sinistra, si scon-tra contro quella mentalità borgheseche permane ancora oggi.

Carlo vagheggia una possibile ter-za via. L’aver scelto un’idea che va incontrasto con quella della stessa mo-glie, abbracciata ad un vuoto moder-nismo e consumismo, incrina anche ilsuo rapporto matrimoniale.

Giuseppe Ferrante, mentre ci rac-conta del viaggio fatto a tappe da Car-lo con la sua auto, ci racconta anche

l’Italia di quel periodo, e poi dagli anni’50 a quelli ’70.

Da imperterrito censore della so-cietà contemporanea, il protagonistaCarlo subisce nel corso degli anni leinevitabili ostilità degli “indifferenti” odei “benpensanti”. Mai si sottrae dalsuo ruolo di “utopista” a tempo pie-no, polemizzando con i numerosi tu-tori dell’esistente con i suoi privilegi ele sue ingiustizie. Da intellettuale sici-liano che emigra al Nord, non perdemai occasione per confrontare le duerealtà territoriali, di misurarne i rispet-tivi squilibri e di polemizzare.

A quali conclusione arriva? Beh!Ha girato tanto per constatare, poi, cheuna giovane donna siciliana, che fa lapastora in Sicilia e produce formaggi,aveva capito tutto!!

Alfio Patti

Una kermesse suggestivaed elegante, all’insegna di unforte richiamo socio-culturale,la XX edizione del Premio In-ternazionale Targa d’Argento“Antonietta Labisi”.

A fare gli onori di casa il fau-tore dell’happening, l’avv. Cor-rado Labisi, straordinario an-fitrione dell’evento, presenta-to dal conduttore di Rai 2, NinoGraziano Luca. Ad essere insi-gniti del Premio Internaziona-le, come di consueto, persona-lità di spicco del mondo dellascienza, della medicina e dellachirurgia, del giornalismo e

Il suo motto: “L’uomo vale per quel che sa rendere all’umanità sofferente”

Premio Antonietta LPremio Antonietta LPremio Antonietta LPremio Antonietta LPremio Antonietta Labisi: la consegna dei premiabisi: la consegna dei premiabisi: la consegna dei premiabisi: la consegna dei premiabisi: la consegna dei premi

Il personaggio. A tu per tu con l’artista emergente della compagnia teatrale “Sotto il tocco”

Li Volti Nunziata79 anni, ha svoltocon impegno e dedi-zione la sua attività diinfermiera all’ospe-dale “Santa Marta”di Catania dove perlunghi anni si è pre-stata in favore dellecategorie meno ab-bienti. La signora Li

Volti socia da oltre 15 anni della nostra associa-zione ed assidua lettrice del nostro giornale, la-scia un vuoto incolmabile alla sua famiglia. Noidi “Paesi Etnei Oggi” attraverso queste pocherighe abbiamo voluto testimoniare la bontà del-la signora Li Volti. Ai figli Melita, Michele, Giu-seppe e Giovanni rivolgiamo le più sentite con-doglianze per la perdita della cara madre.

LLLLLuca Parisi: «Tutti siamo potenzialmente artisti»uca Parisi: «Tutti siamo potenzialmente artisti»uca Parisi: «Tutti siamo potenzialmente artisti»uca Parisi: «Tutti siamo potenzialmente artisti»uca Parisi: «Tutti siamo potenzialmente artisti»

Caterina Ferro donna forte ecoraggiosa. Sorella del can-tautore siciliano FrancescoFerro. Caterina scomparsaprematuramente, lascia unvuoto incolmabile per il ma-rito Salvo, i suoi sette figli, Chia-ra, Elisa, Adele, Irene, Carle,Giorgia e Alfio, la madre, i fra-telli Paolo, Pasquale e France-sco e tutti gli amici e i fratellidel cammino neocatecume-nale della chiesa San Leonedi Catania. Il fratello France-sco ha voluto ricordare conuna poesia la memoria dellacara sorella. Al dolore dellafamiglia Ferro si unisce quel-lo di tutta la redazione del no-stro giornale per la prematu-ra perdita di Caterina.

Speranze d’amore 7 giorni,7 figli e la fede in Dio.Ogni giorno hai lottato perla vita e per ognuno di loro.7 rose gialle e unarossa nascosta li’.L’amore di un maritoè forte quando c’è un credoin Dio.L’amore c’e’ ma come faccioadesso che tu non ci sei...chicapirà i pensieri miei.Tu mi salvavi e quandosbagliavo mi riprendevi, midicevi: “Dio ti aiuterà”.7 notti di speranze d’amore7 lune nuove e nelletenebre quella luce semprepiù lontana.Guardo mia madre adessoe sembra la figlia di suafiglia.Tu il cemento, il pilastro, ilferro...il ferro di famiglia, macome faccio adesso che tunon ci sei, chi capirà ipensieri miei.Tu mi salvavi e quandosbagliavo mi riprendevi, midicevi: “Dio ti aiuterà”. Dio… mi aiutavi tu sorella.

L’ultimo salutoa Li Volti Nunziata

Riposa inpace Caterina

San Giovanni La Punta, so-leggiata cittadina amata dal vul-canologo Giuseppe Recupero,che ha dato i natali al beatopadre Gabriele Maria Allegra ealla beata Lucia Mangano, resi-denza estiva del Cigno catane-se Vincenzo Bellini, popolata

da attori di successo passati,presenti e futuri… Tra questispicca un giovane emergenteche con la Compagnia teatrale(puntese doc) “Sotto il tocco”,fondata dall’infaticabile

Michele Russo, sta espri-mendo il meglio di sé con un’in-

terpretazione fantastica di Enri-cuccio.

Stiamo parlando di LucaParisi (l’attore) e de “La fortunacon la F maiuscola” (la com-media) di Armando Curcio edEduardo De Filippo, prodottada “Sotto il Tocco”.

I complimenti nel camerinodopo l‘ennesima messa in sce-na in uno dei tanti teatri dellaprovincia, è gradito dal giova-ne attore che, nonostante lastanchezza, non si risparmianell’esprimere considerazioni.

“L’attore è portatore di emo-zioni ed ha una responsabilitàaltissima, perchè, se capace,può arrivare a chiunque. Atto-rialmente parlando, il teatro ne-cessità di un’onestà che al cine-ma può essere in qualchemodo ricostruita in fase di mon-

taggio”.Luca Parisi è un uomo umi-

le e con i piedi ben piantati alsuolo, autenticamente simpati-co. La passione per questomondo, l’impulso a dedicarsi alteatro con tutte le forze, nascein lui da giovanissimo, ci spie-ga, “proprio assistendo ad unospettacolo teatrale “. Aveva 12anni, ci racconta, “e mi aggira-vo fra le quinte e gli scenari inpalcoscenico come affascina-to ed incantato dalla magia del-la finzione scenica. Ero allorapiuttosto chiuso di carattere etimido”. Superate le scuole su-periori si iscrive a vari laborato-ri teatrali e frequenta corsi sucorsi per imparare “ il mestie-re”. E scopre - senza volerlo -d’essere anche un comico e unbravo comico. Tale inclinazio-

ne, lo ha portato a calcare i pal-coscenici (è apparso pure sulpiccolo schermo) anche in ve-ste di cabarettista.

L’attore, esuberante sullascena, ma discreto nella vita,pienamente realizzato comemarito e padre, non ha saputorecentemente rinunciare ad al-cune interessanti proposte…cinematografiche.

Cosa ti sentiresti di con-sigliare ad un ragazzo chevuole “fare l’attore”?

“Non mi sento ancora didare consigli ai giovani, quelloche però posso dire è di riflette-re bene sulle reali motivazioniche spingono verso questa scel-ta. I giovani dovrebbero cioèinterrogarsi se il motore dellaloro volontà di diventare attoririsieda in una reale necessità

espressiva o se stiano piuttostocercando la popolarità, il dena-ro facile, l’appagamento dellapropria vanità. In quest’ultimocaso voler “fare l’attore” puòdiventare un’arma a doppio ta-glio perché si tratta di un me-stiere difficilissimo nel qualegioca il suo ruolo anche la for-tuna”.

Chi è per te un artista? “Credo che ognuno di noi

sia, potenzialmente, un artista,poi ci sono persone che riesco-no sicuramente ad esplicitarlomeglio tirando fuori l’arte chesentono di possedere dentroloro stessi. Penso che l’artista siacolui che, con un pizzico d’in-coscienza, riesce a portare fuorie donare qualcosa di ciò cheè”.

L’importanza dell’esercizio fisico per la no-stra salute si intuisce anche solo partendo dallato opposto. L’inattività fa male. La vita seden-taria, soprattutto con le temperature estive, mettea rischio il sistema cardiovascolare e non soloquello. Il primo aspetto dell’attività fisica e l’in-cremento della richiesta diossigeno da parte dei mu-scoli. Il cuore risponde ve-locizzando la propria attivi-tà aumenta cioè la frequen-za cardiaca, ma l’eserciziofisico è importante ancheper altri motivi.

Esso contribuisce a tene-re sotto controllo l’iperten-sione e svolge ancheun’azione positiva sul me-tabolismo. Inoltre favoriscel’assorbimento degli zuc-cheri prevenendo quindi il diabete; previenel’eccessivo accumulo di colesterolo nellearterie e favorisce lo smaltimento del grassoin eccesso, una persona in buonasalute che faccia 50 km di corsa alla settima-na ha un rischio di infarto del 50% rispetto adun soggetto sedentario. L’attività fisica inoltremigliora il funzionamento del colon e favori-sce una peristalsi (ossia un processo digesti-vo) c’è un aspetto spesso considerato impor-

tante nella pratica sportiva la possibilità di di-magrire, per capire come l’attività fisicapuò intervenire sul controllo del peso, innan-zitutto togliamo di mezzo un equivoco nonè sudare molto che fa dimagrire. L’acqua e isali minerali che si perdono sudando devono

essere reintegrati, dimagrireinvece significa perdere gras-so. Chi soffre di ipertensio-ne ha più difficoltà nell’atti-vità fisica perché la pressio-ne provoca una maggiorespesa energetica al musco-lo cardiaco.

L’attività fisica del cardio-patico può essere rappre-sentata da diverse fasi: il ci-clo riabilitativo in ospedaledopo infarto del miocardioo intervento chirurgico pe-

riodo a rischio in cui è necessario un attentocontrollo dell’attività fisica e del lavoro cardia-co, mediante personale specializzato e appa-recchiature di telemetria, la fase di manteni-mento in cui l’esercizio fisico deve far partedelle abitudini personali per tutta la vita e chepuò essere semplice attività fisica, (come cam-minare, andare in bicicletta, usare l’automobi-le il meno possibile) l’allenamento ottenutomediante esercizio fisico costante e regolare

porta molteplici benefici all’organismo oltrealla sensazione di benessere generale, miglio-ra le prestazioni muscolari, la circolazione pe-riferica. Prima di niziare un programma di al-lenamento e’ importante fare una fase di ri-scaldamento per preparare il sistema cardio-circolatorio ad uno sforzo più intenso perla maggior parte dei pazienti e’ raccomandatol’esercizio fisico di tipo aerobico di intensitàbassa o moderata, adottato al diverso livello dicapacità fisica di ciascuno. L’esercizio fisico in-serito in un programma formale di cardiologiariabilitativa dovrebbe comprendere almeno 2sessioni di 40-60 minuti a settimana per unminimo di 8 settimane. Il riconoscere neglianni l’importanza dell’attività fisica nel cardio-patico ha contribuito ad incrementare lo svi-luppo della riabilitazione cardiologica conclu-diamo dicendo che i risultati raggiunti nei car-diopatici in seguito ad un attento programmadi attività fisica fa definire oggi la riabilitazionecardiologica come quell’insieme di interventirichiesti per assicurare le migliori condizionifisiche psicologiche e sociali che consentonoai pazienti affetti da malattie cardiache post-acute o croniche di mantenere o riassumere lapropria posizione sociale.

Carmelo Di Mauro

L’attività fisica fa bene al cardiopatico: i consigli degli espertiL’attività fisica fa bene al cardiopatico: i consigli degli espertiL’attività fisica fa bene al cardiopatico: i consigli degli espertiL’attività fisica fa bene al cardiopatico: i consigli degli espertiL’attività fisica fa bene al cardiopatico: i consigli degli esperti

Dott.Mauro Biondi edott.ssa Rosalba La Manna

Il ricordo del fratello Francesco

CULTURA

dell’informazione, nonché del-l’associazionismo e della cine-matografia.

Ad illuminare il palcosceni-co allestito al Nettuno il Segre-tario Generale dello Stato diOman, S.E. Said Bin NasserBin Mansoor Al Khusaibi (nel-la foto) premiato per i proble-mi sociali e culturali della suanazione, il quale, ricevendo ilpremio dall’avv. Corrado La-bisi, ha sottolineato alla sua pri-ma visita in Italia “l’importan-za da parte dell’uomo di servi-re chi soffre, chi è emarginato,o chi sta semplicemente meno

bene di noi. Siamo convinti dipoter allestire un rapporto sal-do e duraturo con l’avv. Labisie con l’Associazione che diri-ge con merito e attenzione ver-so le classi sociali più deboli”.

L’avv. Corrado Labisi hamesso in evidenza “l’importan-za di organizzare un premioche vuole essere ogni announ’occasione di incontro e diconfronto tra culture diverse,un polo di attrazione tra tanterazze, mondi e linguaggi conl’attenzione sempre rivolta ver-so chi sta meno bene di noi everso i giovani, in particolare

siciliani, che soffrono la morsadella crisi e che invito ad avereforza, coraggio e determinazio-ne per non ammainare la ban-diera della speranza.

Malgrado il Premio sia in-ternazionale, continueremo adorganizzarlo nella nostra ama-ta, ancorchè martoriata, terra:la Sicilia, vera culla della cultu-ra”. A ricevere il premio per ilmiglior tg regionale il direttoredi Antenna Sicilia Michela Giuf-frida; per il giornalismo LetiziaVella e Vincenzo Adornetto;per i suoi brillanti servizi firmatinella veste di giornalista e fo-

toreporter Fabrizio Villa; per lachirurgia il dott. Francesco Ba-sile; per la neurologia il dott.Francesco Patti; alla carriera ildott. Guido Marletta, presiden-te aggiunto della Corte di Cas-sazione di Catania; per l’attivi-tà di tutela contro la violenzasulle donne la presidentessadell’Associazione Thamaia,l’avv. Loredana Piazza; per larealizzazione di un cortome-traggio sul fenomeno del bul-lismo e del cyberbullismo losceneggiatore Sergio Zagami el’attrice di cinema e teatro AnnaMaria Spina per la sua lumi-

nosa carriera artistica.“Avendo raccolto il testimo-

ne da una donna dotata di au-tentica umanità e incondizio-nata sensibilità verso i proble-mi socio-economici e culturalicome mia madre, Antonietta

Azzaro Labisi - ha chiosatol’avv. Corrado Labisi – prose-guiremo nel solco da lei trac-ciato per consentire a culturediverse e lontane geografica-mente di incontrarsi, dialoga-re e adoperarsi allo scopo di

Page 12: Giugno 2013

www.paesietneioggi.it12