GIOVEDI 28 MAGGIO 2020 · 2019. 10. 23. · 3 GIOVEDI 28 MAGGIO 2020 Piccolo Teatro degli Instabili...

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1 ATEATRORAGAZZI 2019/2020 PROPOSTA B Il programma dei matinée del Festival propone dei bellissimi spettacoli che integrano il percorso didattico delle classi che aderiscono alla proposta B, che prevede la visione di n° 2 spettacoli gli incontri a scuola con gli esperti, oltre alle schede didattiche dedicate. GIOVEDI 28 MAGGIO 2020 Teatro Lyrick | 9.00 e 11.00 | durata 1 h Crest presenta “BIANCANEVE, LA VERA STORIA” Spettacolo vincitore premio Eolo Award 2018 e premio Padova 2017 – Amici di Emanuele Luzzati con Catia Caramia, Maria Pascale/Antonella Ruggiero, Luigi Tagliente Le fiabe sono eterne e di tutti, ma nascono in luoghi precisi. Biancaneve, una delle fiabe più conosciute al mondo, nasce in Germania; le montagne innevate e le miniere profonde di quella terra ci allontanano dall’immaginario americano di Walt Disney, per ridarle la luce che le è propria. Nel nostro spettacolo, l’ultimo dei sette nani diventa testimone dell’arrivo di una bambina coraggiosa, che preferisce la protezione del bosco sconosciuto allo sguardo, conosciuto ma cupo, di sua madre. Una madre che diventa matrigna, perché bruciata dall’invidia per la bellezza di una figlia che la vita chiama naturalmente a fiorire. Nel bosco Biancaneve aspetta come le pietre preziose che, pazienti, restano nel fondo delle miniere, fino a quando un giorno saranno portate alla luce e potranno risplendere di luce propria ai raggi del sole. Continua con questo spettacolo il progetto che il Crest condivide con l’immaginario di Michelangelo Campanale, per raccontare ai ragazzi storie che riescano ad emozionarli davvero, senza edulcoranti e senza bugie, ma solo con grande rispetto della loro capacità di comprendere ed elaborare pensieri e opinioni in autonomia, semplicemente sulla strada della crescita. La motivazione dell’Eolo Award 2018: «Perché mettendo al centro il tema della bellezza, vista non solo nel suo aspetto esteriore, ma piuttosto nella profondità dell’essere umano, lo spettacolo pone magnificamente in risalto “le trame speciali” di cui ancor oggi la celebre fiaba si nutre, esaltandole in una cornice di assoluta bellezza, realizzata attraverso tutti gli aspetti tecnici e scenografici in cui il teatro si manifesta, luci, musiche, scene, costumi creati con assoluta perizia da Michelangelo Campanale». SCUOLA PRIMARIA 8+ SCUOLA SECONDARIA 1° grado

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    ATEATRORAGAZZI 2019/2020 PROPOSTA B

    Il programma dei matinée del Festival propone dei bellissimi spettacoli che integrano il percorso didattico

    delle classi che aderiscono alla proposta B, che prevede la visione di n° 2 spettacoli

    gli incontri a scuola con gli esperti, oltre alle schede didattiche dedicate.

    GIOVEDI 28 MAGGIO 2020

    Teatro Lyrick | 9.00 e 11.00 | durata 1 h Crest presenta “BIANCANEVE, LA VERA STORIA” Spettacolo vincitore premio Eolo Award 2018 e premio Padova 2017 – Amici di Emanuele Luzzati con Catia Caramia, Maria Pascale/Antonella Ruggiero, Luigi Tagliente

    Le fiabe sono eterne e di tutti, ma nascono in luoghi precisi. Biancaneve, una delle fiabe più conosciute al mondo, nasce in Germania; le montagne innevate e le miniere profonde di quella terra ci allontanano dall’immaginario americano di Walt Disney, per ridarle la luce che le è propria. Nel nostro spettacolo, l’ultimo dei sette nani diventa testimone dell’arrivo di una bambina coraggiosa, che preferisce la protezione del bosco sconosciuto allo sguardo, conosciuto ma cupo, di sua madre. Una madre che diventa matrigna, perché bruciata dall’invidia per la bellezza di una figlia che la vita chiama naturalmente a fiorire. Nel bosco Biancaneve aspetta come le pietre preziose che, pazienti, restano nel fondo delle miniere, fino a quando un giorno saranno portate alla luce e potranno risplendere di luce propria ai raggi del sole. Continua con questo spettacolo il progetto che il Crest condivide con l’immaginario di Michelangelo Campanale, per raccontare ai ragazzi storie che riescano ad emozionarli davvero, senza edulcoranti e senza bugie, ma solo con grande rispetto della loro capacità di comprendere ed elaborare pensieri e opinioni in autonomia, semplicemente sulla strada della crescita. La motivazione dell’Eolo Award 2018: «Perché mettendo al centro il tema della bellezza, vista non solo nel suo aspetto esteriore, ma piuttosto nella profondità dell’essere umano, lo spettacolo pone magnificamente in risalto “le trame speciali” di cui ancor oggi la celebre fiaba si nutre, esaltandole in una cornice di assoluta bellezza, realizzata attraverso tutti gli aspetti tecnici e

    scenografici in cui il teatro si manifesta, luci, musiche, scene, costumi creati con assoluta perizia da Michelangelo Campanale».

    SCUOLA PRIMARIA

    8+

    SCUOLA SECONDARIA 1° grado

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    GIOVEDI 28 MAGGIO 2020

    Auditorium S. Chiarella | 9.00 e 11.00 | durata 1 h Teatro del Piccione presenta “ASHKA DELLA NEVE” spettacolo per voce, musica, oggetti e dolci assaggi di e con Simona Gambaro musiche originali dal vivo: Cosimo Francavilla scene: Alessandra Raggi – luci: Paolo Piano

    Una storia di un tempo e un luogo lontani, di neve e di lune nel cielo a segnare il passaggio dei mesi. Una fiaba che, come ogni fiaba, racchiude e svela metafore del vivere, del crescere, del cambiare. Evocata attraverso suoni, parole e musica, oggetti, odori e sapori. Tra ghiacci e boschi innevati Ashka, giovane donna dagli occhi di foca, compie il suo viaggio: un cammino avventuroso che la porterà in cima alla montagna fino alla tana del grande orso bruno, sorvegliata nei suoi passi dalla magica saggezza di una vecchia civetta guaritrice. All’entrata della tana Ashka affronterà poi la prova più difficile: la paziente conquista della fiducia dell’orso, al quale porterà cibo ogni giorno, mostrandosi e via via avvicinandosi, fino a poterlo guardare occhi negli occhi. Con questa amorosa sapienza tornerà finalmente a casa.

    Un’attrice agisce e parla dentro lo spazio magico del racconto, delimitato da un tappeto che raccoglie gli oggetti attraverso cui la storia viene rappresentata: ciotole, tazze, semi, acqua, cucchiai. I gesti quotidiani di una piccola mensa diventano trasposizioni per immagini di luoghi e personaggi della fiaba, dentro lo scorrere intenso di voce e musica, suonata dal vivo in puntuale e delicata simbiosi con il narrare. Così viene tessuto via via il filo della storia ma anche una relazione intima, di ascolto e accoglienza, con il pubblico, seduto vicino e intorno alla scena: come Ashka raccoglie, prepara e porta cibo all’orso per addomesticarlo, così la narratrice

    offre parole e un dolce dono condiviso (lo stesso cibo offerto all’orso) per incontrare e addomesticare i suoi spettatori, in un piccolo rito di ospitalità. Lo spettacolo è ideato, scritto e interpretato da Simona Gambaro, i cui gesti e voce sono accompagnati in un preciso e calibrato contrappunto dalle musiche originali, eseguite dal vivo, del musicista compositore polistrumentista Cosimo Francavilla. Il Teatro del Piccione si avvale per questo allestimento di una collaborazione d’eccezione: l’artista genovese Alessandra Raggi ne cura l’immagine scenica, elaborando una creazione ispirata alla storia e realizzata con la particolare tecnica da lei prediletta del collage con interventi pittorici.

    SCUOLA DELL’INFANZIA

    4+

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    GIOVEDI 28 MAGGIO 2020

    Piccolo Teatro degli Instabili | 9.00 e 11.00 | durata 1 h Teatro delle Briciole “GIANNI E IL GIGANTE” Ideazione e regia Emanuela Dall’Aglio collaborazione artistica Mirto Baliani con Emanuela Dall’Aglio e la partecipazione di Veronica Pastorino

    Dopo il lupo di Rosso Cappuccetto e la strega di Gretel e Hänsel, l’ultimo capitolo della trilogia Storie sulle spalle, liberamente ispirato alla fiaba dei Grimm “Sette in un colpo”, affronta un altro archetipo della paura: il gigante che mangia i bambini, la creatura enorme che unisce forza fisica e scarsa intelligenza. Protagonista è un bambino, che sfida il gigante in una gara tra forza e astuzia che appartiene ad una delle strutture generative della fiaba orale. Un mattino, orgoglioso della sua destrezza nell’uccidere sette mosche in un colpo, Gianni decide di prendersi un meritato

    giorno di vacanza, ma sulla strada di casa incontra un gigante. Comincia così una serie di avventure, in cui il bambino vincerà il temibile avversario con prove di scaltrezza che gli consentiranno di tornare vittorioso. Il tema del gigante, radicato nei racconti della tradizione orale di varie culture, è reinventato qui nella figura di un antagonista smisurato, nutrito di un moderno immaginario figurativo: bestione grottesco che evoca riti e miti ancestrali, rappresentato nella sua relazione conflittuale con l’eroe infantile, ma anche umoristicamente descritto in una sua bizzarra individualità. La fusione tra fiaba classica e moderna interpretazione visiva riflette la misteriosa universalità della fiaba antica, anche grazie a una minuziosa partitura vocale e musicale, che scandisce tutte le tappe del viaggio iniziatico del protagonista. L’invenzione unificante della trilogia, l’abito motore dell’azione e dei colpi di scena, si apre ora a nuove soluzioni drammatiche e sembra liberarsi da sé stesso, in una metamorfosi che genera esseri sovrumani dotati di vita propria, secondo una ricerca di “effetti speciali” che nasce da una precisa artigianalità teatrale, accompagnando l’intera concezione dello spettacolo. Nuovi reperti del R.R.F.O. verranno mostrati al pubblico, per conoscere i segreti della favola e vivere direttamente alcuni momenti cardine della storia: lo strofinaccio cattura-mosche, la cintura da super eroe, il “sasso” da stritolare, un bottone di gigante…

    SCUOLA DELL’INFANZIA

    4+

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    VENERDI 29 MAGGIO 2020

    Teatro Lyrick | 9.30 – 21:15 | durata 1.15 h “PICCOLI EROI” di e con Simona Gambaro regia Antonio Tancredi

    Una stanza contornata da un bosco, all'interno un tavolo e sette sedie. Tre notti da attraversare, tre case da abitare, tre personaggi femminili che, in sequenza, accolgono gli spettatori per farli viaggiare, immobili sulle loro sedie, nel destino di chi coraggiosamente parte da casa per salvarsi la vita, o di chi si mette in viaggio, con altrettanto coraggio, per diventare grande. E sullo sfondo, in controluce, la forza evocatrice della fiaba. Eroi piccoli come Pollicino, piccoli come quando si deve ancora crescere, piccoli come quando si ha paura di non farcela. Ma anche piccoli perché invisibili agli occhi del mondo. Eroi con l'iniziale minuscola, dentro quella Storia maiuscola che procede inesorabile senza guardare in faccia nessuno. Ecco, fermiamoci un momento, invece: guardiamoci negli occhi, beviamo un bicchier d'acqua insieme, ascoltiamo il denso fluire delle parole, stiamo vicini. Così che il viaggio accada, dentro un'azione teatrale che vuole essere prima di tutto esperienza, condivisa. L'interpretazione mozzafiato di Simona Gambaro del Teatro del Piccione di Genova in "Piccoli Eroi" è semplicemente indimenticabile. [...] Lo spettacolo teatrale è di fortissimo impatto emotivo e non può lasciare indifferenti gli spettatori. (L'altra Mantova, 27 ottobre 2016) […] Simona Gambaro, diretta da Antonio Tancredi, qua alla sua più matura prova di attrice, si triplica per costruire uno spettacolo denso di significati e di emozioni, che va al di là di un tema ultimamente frequentato con troppa furba maniera nella sua semplificazione che qui invece trova una giusta, originale e soprattutto condivisa dimensione. (Mario Bianchi, Eolo 3 novembre 2016)

    - Lo spettacolo è parte del progetto artistico COS'È CASA che indaga il tema dell'identità e della casa.

    SCUOLA SECONDARIA

    1° grado 11+

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    VENERDI 29 MAGGIO 2020

    Piazza della Chiesa Nuova | 9.00 e 11.00 | durata 1 h Compagnia Burambò presenta “AMORE E PSICHE” Narrazione di e con Daria Paoletta

    L'ultimo allestimento teatrale della Compagnia Burambò è tratto da 'Amore e Psiche' di Apuleio. Una storia che racconta un amore travagliato e ostacolato dalla diversità dei due amati: Amore è un Dio mentre Psiche è una mortale, ma bella come una Dea. Una saga di personaggi che dividono l'Olimpo dalla Terra, le divinità dai mortali, per scoprire che non c'è poi tanta differenza, gli uni assomigliano agli altri. L'attrice Daria Paoletta riscrive il mito di Amore e Psiche, adattando la narrazione al mestiere dell'attore. Una scena nuda che prende vita attraverso la forza del linguaggio vocale e corporeo, tali da creare ambientazioni e condividere suggestioni. Il tentativo è di condurre il pubblico in un mondo immaginifico e, attraverso l'arte teatrale, ritrovare se stessi. «“Amore e Psiche” io l’ho riscritta ed essere passati da una mano maschile, quella di Apuleio, a una femminile già è fonte di grandi differenze. Non è una storia che ho reso contemporanea, ma certo, parla alle donne e agli uomini di oggi. Il mondo degli dei e degli esseri umani, nella mia scrittura, sono molto simili, ognuno guarda all'altro con un senso di ambizione, ognuno vuole essere l’altro. Così Venere si riduce ad essere una vendicatrice essendo gelosa di una mortale, così Psiche vuole essere una dea. Si parla di un amore carnale e spirituale, un amore pieno di sfide. Alla fine, Psiche apre il barattolo che contiene la Bellezza non per curiosità ma perché ha una grande esigenza di affermare se stessa. E’ una storia di riscatto dove prevale in fine un’identità legata alla necessità di trovare se stessi. Nella mia versione Amore è un dio che mette i piedi per terra per amare questa donna».

    (da criticaeteatro.blogspot.com - Intervista a Daria Paoletta)

    SCUOLA PRIMARIA

    9+

    SCUOLA SECONDARIA 1° grado

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    SABATO 1 GIUGNO 2019

    Piazza della Chiesa Nuova | 10.00 | durata 1 h Compagnia Burambò presenta “IL FIORE AZZURRO” Da un racconto popolare zigano, spettacolo di figura e narrazione per attrice e pupazzo di e con Daria Paoletta

    Una narratrice e un pupazzo. Una scena essenziale, due cubi di legno e una pedana per dare inizio ad un viaggio. Un viaggio attraverso la storia di un popolo, quello tzigano, attraverso l’accettazione del diverso, il superamento delle avversità della vita, l’amicizia e la capacità di immaginare che il proprio destino non sia scritto ma è in continuo cambiamento. L'attrice Daria Paoletta riscrive la storia appartenente alla tradizione zigana, dal titolo “Il fiore azzurro”. In scena con lei un pupazzo con il quale dà vita ad un dialogo tra le due parti: il teatro di figura e la tecnica della narrazione. Tzigo, questo il nome del protagonista della storia, è una figura in gommapiuma scolpita da Raffaele Scarimboli, che decide di mettersi in cammino sulla strada 'alla ricerca della fortuna e della felicità'. Un viaggio iniziatico, dove l'andare di Tzigo corrisponde a una ricerca identitaria. La narratrice è per Tzigo un'amica, una compagna, una spalla su cui piangere e, al tempo stesso, colei che disegna per lui gli spazi, attraverso un utilizzo sapiente della sua voce e del suo corpo d'attrice. Tzigo dal bosco si ritrova a casa della strega, dalla tomba della sua mamma alla caverna dei nanetti. L'eroe di questa storia popolare descrive l'antico andare, quello dei passi lenti, attraversando le stagioni, incontrando aiutanti magici, l'alternarsi del giorno e della notte, e tutto ciò crea il tempo necessario in cui si favorisce la crescita. Esso diventa il tempo delle scoperte, delle paure e dei silenzi, il tempo delle domande. Cosa sono la fortuna e la felicità? Cosa significa essere zigano, oggi? Chi ha scritto la sua storia? La sfida autentica del linguaggio teatrale è di condurre anche i più piccoli alle domande della vita, senza cadere nella retorica, senza dare risposte preconfezionate. La fiaba è ricca di spunti per riflettere attraverso la leggerezza e il gioco, insiti nel linguaggio teatrale e, nello specifico, nell’utilizzo della figura. Una scrittura, quella di Daria Paoletta, ricca di dettagli che, al tempo stesso, si pone l'obiettivo di non definire tutto, affidando alla fantasia del pubblico la libertà di immaginare. In alcuni punti della storia è indispensabile che il pubblico faccia delle scelte concrete che decideranno il corso della storia, nel tentativo di creare un ulteriore dialogo tra il palco e la platea. Il fiore azzurro è una specie di guida per il giovane zigano che seguirà fino a quando non avrà compiuto il suo percorso di formazione.

    SCUOLA PRIMARIA

    6+

    SCUOLA SECONDARIA 1° grado