Giovani generazioni al lavoro Le politiche attive
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Giovani generazioni al lavoro
Le politiche attive
16 Maggio 2012
Mauro Boati
IL LAVORO CHE NON C’È
E IL LAVORO CHE C’È.
E I GIOVANI?
IL LAVORO CHE NON C’È
Fonte ISTAT Rilevazione continua forze lavoro – 2 maggio 2012
IL LAVORO CHE NON C’È
In Italia gli occupati sono 22.947 mila (- 0,4% rispetto al 2011)
I disoccupati sono 2.506 mila (+ 2,7% rispetto al 2011)
Il tasso di disoccupazione si attesta al 9,8% (+ 1,7% sul 2011)
La disoccupazione dei 15-24enni, è pari al 35,9% (+ 2% su febbraio)
Dal 2009 l’occupazione giovanile supera quella della popolazione tra i 55 ed i 64 anni
Staff di Statistica Studi e Ricerche sul Mercato del Lavoro - SSRMdL
Le dieci province con la percentuale più alta di scoraggiati sono quelle di:Crotone (20,9%), Caserta (18,4%), Napoli (15,4%), Siracusa (14,4%), Caltanissetta (13,7%), Brindisi (12,5%), Foggia (12,4%), Trapani (12,2%), Palermo (12%) e Catania (12%).
Le province con l’incidenza più bassa di scoraggiati sul totale degli inattivi sono Ferrara (1,2%), Bolzano (1,3%), Belluno (1,3%), Ravenna (1,4%), Bologna (1,5%), Aosta (1,6%), Alessandria, (1,8%), Sondrio (1,8%), Piacenza (1,8%) e Trento (1,8%).
GLI «SCORAGGIATI»
Sono più di un milione e 581 mila soggetti
Sono concentrati nelle regioni del Mezzogiorno, come Campania (13,7%), Sicilia (11,5%) e Calabria (9,4%).
IL LAVORO CHE C’È - I VOLUMI
NORD CENTRO SUD2010 4.128.632 2.430.977 3.573.730
1° sem. 2011 2.173.577 1.272.194 1.878.542
NUOVI CONTRATTI DI LAVORO IN ITALIA (SETTORE PRIVATO – TUTTI) Fonte: Min. Lav., Sistema informativo delle Comunicazioni Obbligatorie
IL LAVORO CHE C’È – PER REGIONE
dati sul 2010, forniti dagli Osservatori regionali del lavoro
La trasformazione in tempo indeterminato è calata al 3%
La tabella mostra il numero dei contratti di lavoro dipendente stipulati nel 2010 in ciascuna delle nove regioni che sono in grado di fornire questo dato.
Circa quattro milioni di contratti di lavoro.
Piemonte 507.833
Lombardia 1.283.291
Liguria 189.819
Trentino A.A. 250.369
Veneto 625.850
Friuli V. Giulia 128.757
Emilia Romagna 703.866
Marche 206.067
Umbria 107.449
I GIOVANI
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LAVORO - Giovani VS Adulti
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011*25.0
27.0
29.0
31.0
33.0
35.0
37.0
39.0
41.0
43.0
30.5
31.4
32.5
33.834.4
35.7
36.6
38.0
42.0
40.240.6
39.639.3
36.2
34.533.8
Italia Tasso di occupazione 55 - 64 anni
Italia Tasso di occupazione 15 -29 anni
NORD
CENTRO
SUD
(*)%
di o
ccu
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ti su
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co
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po
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en
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IL LAVORO C’È MA ….
I BASSI LIVELLI DI ISTRUZIONE TERZIARIA
Popolazione 30-34 anni per titolo di studio in alcuni paesi europei (percentuale sul totale) - Anno 2009
Giovani NEET nei paesi europei
Proportion of NEETs among 15–24 year-olds, EU27 (%)- Eurostat 2010
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NEET
In Italia un giovane su cinque non studia e non lavora (uno su tre in Campania e in Sicilia e uno su dieci nel Trentino-Alto Adige).
Nel 2009 circa 2 milioni di giovani tra 15 e 29 anni (21,2% della popolazione della stessa età) sono esclusi dal circuito educativo, formativo o lavorativo.
La quota NEET è più alta fra i paesi europei e superiore del 6% alla media europea (14,7%).
Netta prevalenza delle donne (57% rispetto al 43% degli uomini), delle persone inattive (il 66% rispetto al 34% dei disoccupati) e dei residenti nel Mezzogiorno (58% rispetto al 42% del Centro-Nord).
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NEET – le cause
Per quasi un terzo è una scelta apparentemente volontaria, anche se condizionata da fattori culturali (29,7% licenza elementare)
604 mila giovani NEET (30%), in maggioranza donne (438 mila, pari al 73%), dichiarano di non cercare un impiego e di non essere disponibili a lavorare
- per motivi familiari (gruppo più numeroso)- perché impegnati in attività formative, - per inabilità o problemi di salute, - per dichiarato disinteresse- per assenza di bisogno.
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I giovani -otto tipologie (Cluster)
Giovani Adulti 21%
Giovani disoccupati esperti
3%
Giovani in transizione pro-fessionale
8%
Giovani in transizione sociale
4%
Giovani disoccupati scoraggiati
5%
Giovani lavoratori in formazione
22%
Giovani in formazione superiore
17%
Giovani in formazione di base 20%
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Giovani Adulti. 20,5% pari a 2,86 milioni di giovani
I GIOVANI - TIPOLOGIE
hanno completato il percorso di transizione professionale e sociale occupati (75%) o non occupati (25%), hanno costituito un proprio nucleo
familiare per un terzo di loro, la precarietà del lavoro o il non lavoro di un coniuge
costituisce un fattore di notevole disagio.
Giovani disoccupati esperti. 3,4% pari a 467.000 persone sono coloro che la crisi ha costretto ad uscire ed a rientrare nel mercato.
Giovani in transizione professionale. 8,4% pari a 1,18 milioni di giovani hanno già avviato la transizione professionale non sono disoccupati ma è forte la presenza di lavoratori intermittenti e con
contratti a tempo determinato.
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Giovani in transizione sociale circa 554 mila
I GIOVANI - TIPOLOGIE
non hanno ancora avviato la transizione dalla famiglia di origine con la costituzione di un nucleo familiare autonomo
per età dovrebbero essere già indipendenti ma ancora risiedono nel nucleo familiare gli occupati (prevalentemente dipendenti a termine) sono circa 290 mila 115 mila risultano NEET.
Giovani disoccupati scoraggiati sono il 5% della platea (700 mila) disoccupati ed inoccupati scoraggiati hanno età compresa tra i 20 ed i 34 anni.
in parte in formazione contemporaneamente ad attività professionali saltuarie spesso (70%) hanno un contratto a causa mista (apprendistato), a progetto o
comunque a tempo determinato all’ interno di questo gruppo si manifestano le condizioni sociali e professionali più
disagiate.
Giovani lavoratori in formazione. 3,1 milioni di giovani (occupati 2,3 mln).
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Giovani in formazione di base - sono 2,7 milioni di giovani, in larghissima misura studenti del ciclo secondario superiore (di età compresa tra 15 ed i 19 anni).
Giovani in formazione superiore - sono il 17% pari a circa 2,3 milioni di persone impegnati negli studi universitari o nella formazione superiore.
I GIOVANI - TIPOLOGIE
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CLUSTER per ETA’
Tabella 12 - Gruppi per Età. Valori percentuali sul totale del gruppo.
Gruppi tipologici
Età 15 - 19
anni
Età 20 - 24 anni
Età 25 - 29 anni
Età 30 - 34 anni
Totale Giovani
1 Giovani Adulti 0,10 2,40 15,49 51,78 20,6
2 Giovani disoccupati esperti
0,60 4,02 4,39 3,92 3,4
3 Giovani in transizione professionale
0,91 6,39 13,45 11,10 8,5
4 Giovani in transizione sociale
1,59 4,29 4,83 4,70 4,0
5 Giovani disoccupati scoraggiati
3,07 6,86 5,78 4,48 5,0
6 Giovani lavoratori in formazione
1,32 5,25 53,69 21,19 21,6
7 Giovani in formazione superiore
2,25 70,71 1,35 1,94 17,2
8 Giovani in formazione di base
90,16 0,09 1,01 0,89 19,8
Totale 100,00 100,00 100,00 100,00 100,0
2.974.305 3.106.029 3.536.241 4.329.914 13.946.489
Fonte: : Elaborazioni di IL su microdati della rilevazione continua delle forze d lavoro – Istat
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Cluster per titolo di studio Tabella 13 - Gruppi per livello del titolo di studio Valori Assoluti e percentuali sul totale e nel gruppo-
Gruppo / Livello di istruzione Licenza Media Diploma Laurea e
oltre Totale Gruppi
1 Giovani Adulti 18,22 22,30 21,71 20,6
2 Giovani disoccupati esperti 3,31 3,55 2,78 3,4
3 Giovani in transizione professionale 9,05 8,72 5,79 8,5
4 Giovani in transizione sociale 2,87 4,67 5,00 4,0
5 Giovani disoccupati scoraggiati 5,64 4,81 3,95 5,0
6 Giovani lavoratori in formazione 8,85 22,31 59,82 21,6
7 Giovani in formazione superiore 7,74 30,02 0,93 17,2
8 Giovani in formazione di base 44,32 3,63 0,00 19,8
Totale 100,00 100,00 100,00 100,0
Totale V.A 5.695.625 6.454.743 1.796.121 13.946.489
Fonte: : Elaborazioni di IL su microdati della rilevazione continua delle forze d lavoro – Istat
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Cluster per condizione professionale
Occupati Persone in cerca, con precedenti
esperienze,
Persone in cerca, senza precedenti esperienze
Inattivi in cercano ma
non disponibili
Inattivi cercano non attivamente
ma disponibili
Inattivi non cercano e non disponibili
Inattivi non cercano ma disponibili
Giovani Adulti 32,1 5,4 7,9 14,6 0,4 10,8 23,4
Giovani disoccupati esperti 0,0 68,9 0,0 14,0 0,0 0,0 0,1Giovani in transizione
professionale 13,9 3,1 4,3 6,0 1,0 3,4 8,5
Giovani in transizione sociale 4,4 2,9 5,7 6,6 8,2 2,4 7,2
Giovani disoccupati scoraggiati 0,0 5,1 0,0 17,9 90,4 0,0 0,0
Giovani lavoratori in formazione 34,6 6,6 13,8 15,4 0,0 10,2 19,9
Giovani in formazione superiore 13,6 6,7 57,5 17,6 0,0 21,1 27,7
Giovani in formazione di base 1,3 1,3 10,7 7,8 0,0 52,1 13,2
Totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Totale Valore Assoluto6.624.295 640.219 434.482 175.718 705.604 4.863.200 502.971
Tabella 14- Valori percentuali - Gruppi per condizione professionale
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CLUSTER per tipo di occupazione
Occupati dipendenti per gruppo Numerosità AutonomoCollaborator
e Dipendente Totale Occupati
Giovani Adulti 20,6 35,1 22,0 31,9 32,1
Giovani disoccupati esperti 3,4 0,0 0,0 0,0 0,0
Giovani in transizione professionale 8,5 14,1 9,1 14,0 13,9
Giovani in transizione sociale 4,0 4,5 5,1 4,3 4,4
Giovani disoccupati scoraggiati 5,0 0,0 0,0 0,0 0,0
Giovani lavoratori in formazione 21,6 37,3 46,4 33,7 34,6
Giovani in formazione superiore 17,2 8,3 15,9 14,7 13,6
Giovani in formazione di base 19,8 0,8 1,4 1,5 1,3
Totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Totale VA 13.946.489,0 1.101.725 195.242 5.327.328 6.624.295
Tabella15- Occupati per gruppo. Valori % sul totale del Gruppo
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CLUSTER per tipo di occupazione dipendente
I giovani occupati dipendenti Numerosità Gruppo
Occupato dipendente a tempo determinato
Occupato dipendente a tempo indeterminato
Occupati Dipendenti
Giovani Adulti 20,6 20,8 35,3 31,9
Giovani disoccupati esperti 3,4 0,0 0,0 0,0
Giovani in transizione professionale 8,5 11,8 14,7 14,0
Giovani in transizione sociale 4,0 4,7 4,2 4,3
Giovani disoccupati scoraggiati 5,0 0,0 0,0 0,0
Giovani lavoratori in formazione 21,6 32,2 34,1 33,7
Giovani in formazione superiore 17,2 26,7 11,0 14,7
Giovani in formazione di base 19,8 3,5 0,8 1,5
totale100,0 100,0 100,0 100,0
13.946.493 1.255.084 4.072.243 5.327.328
Tabella 16 Occupati dipendenti per gruppo. Valori % sul totale del Gruppo
Eurispes Aprile 2012
PER FORTUNA C’È IL «SOMMERSO»
Quanto vale il «sommerso» (economia e reddito)?
1 ) A quanti posti di lavoro corrisponde l’economia sommersa
2) Quanto reddito non dichiarato hanno ancora le famiglie?
(Il mercato del lusso italiano è stato di 16,6 miliardi nel 2010 – primato europeo)
«Lavoro, professionalità, rappresentanze» dal 45° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2011
IL «SOMMERSO» CRESCE
Dal 2008, a fronte di un calo generalizzato dell’occupazione regolare (-4,1%), quella informale è aumentata dello 0,6%, portando il lavoro sommerso al 12,3% del totale nel 2010 (era l’11,6% nel 2003).
Tra il 2008 e il 2010 nell’industria (settore che ha registrato le maggiori perdite occupazionali) c’è stata una contrazione del 10,5% del lavoro regolare e una crescita di quello sommerso del 5,5%.
Il livello di irregolarità è passato - dal 17,9% al 18,7% nel commercio, riparazioni e turismo, - dall’8,8% al 9,6% nei servizi immobiliari e avanzati alle imprese.
Eurispes Aprile 2012
«SOMMERSO» E REDDITO
1. 35% del PIL del 2011, cioè 540 miliardi di euro
2. la distanza stimata (tra ricchezza dichiarata e benessere reale) spiega in parte la mancata esplosione sociale
- Puglia, Sicilia, Campania, Calabria 54 – 50 punti
- Molise, Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Umbria 50 – 40
- altre 40 – 11
- Valle d’Aosta, Trentino A Adige, Lombardia 10-1
Quanto vale il «sommerso» (economia e reddito)?
POLITICHE ATTIVE
Una serie di interventi in grado di aiutare/spingere una persona a divenire «attiva» nella transizione dalla formazione al lavoro o dal lavoro al lavoro o dalla disoccupazione al lavoro.
Fornisce gli strumenti necessari: informazioni, formazione, orientamento, accessi a network, ecc.
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POLITICHE DEL LAVORO PER CLUSTER
Gruppi
Misure di Politiche del lavoro
Formazione professionale Incentivi all'assunzione e
sostegni al reddito Politiche sociali a sostegno
della transizione
Incentivi per lo
start-up di imprese Denominazione V. % Formazione in
aula Formazione nel posto di lavoro
Formazione alternata
Supporto ai contratti a causa mista
(apprendistato e d'inserimento)
Incentivi all'assunzione
Incentivi per il
mantenimento del posto di
lavoro
1 Giovani adulti 20,5
7 Formazione
continua
Incentivi all’ assunzione delle donne inattive
Misure per la conciliazione
lavoro Famiglia
2
Giovani disoccupati esperti
3,35Formazione
professionale breve
Apprendistato Incentivi all’ assunzione
Sostegni al reddito per i disoccupati e
sospesi
Incentivi per lo start-
up di imprese
3
Giovani in transizione professionale
8,48 Formazione continua
Apprendistato di primo livello
Incentivi per lo start-
up di imprese
4
Giovani in transizione sociale
3,98 Formazione continua
Incentivi all’assunzione
Sostegni al reddito per i disoccupati e
sospesi
Politiche abitative
Incentivi per lo start-
up di imprese
5
Giovani disoccupati scoraggiati
5,04Formazione
professionale Lunga
Tirocini Apprendistato Incentivi
all’assunzione Misure per la conciliazione
lavoro Famiglia
6Giovani lavoratori in formazione
21,64
Formazione professionale
breve Formazione
continua
Sostegni al reddito per i disoccupati e
sospesi
Politiche abitative
7
Giovani in formazione superiore
17,17
Formazione professionale
breve Tirocini
Formazione in alternanza Ultimi anni università
Apprendistato di terzo livello
Incentivi per lo start-
up di imprese
8
Giovani in formazione di base
19,77
Formazione professionale
Lunga Tirocini
Formazione in alternanza ultimo anno secondarie
Apprendistato di secondo livello
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I GIOVANI LAUREATI vs LAVORO
LA DISTANZA
ISTUD - Ricerca sui giovani laureatIi- 2011
DISTANZA / VICINANZA DAL LAVORO
5.15.1
7.7
14.8
24.1
29.4
Libera professione
Attività imprenditoriale
P.A.
PMI
Multinazionale
Grande impresa italiana
Ambiti di lavoro attesi dai laureati
Fonte ISTUD - ricerca sui giovani laureati - 2011
DISTANZA / VICINANZA DAL LAVORO
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
40.7
33
26.8
24.4
16.6
15.7
14.5
9.2
5.9
5.7
4.7
3.4
2.3
FLESSIBILITA’ ORARI
VIAGGIARE
BUONI RAPPORTI
CARRIERA
IMPARARE
AUTONOMIA
TEMPO LIBERO
RETRIBUZIONE
PRESTIGIO SOCIALE
SICUREZZA POSTO
ATTENZ SOCIALE
VARIETA’ ATTIV.
SEDE VICINA
Le aspettative dei giovani laureati
Da ISTUD - Ricerca sul lavoro 2011
.
.
DISTANZA / VICINANZA DAL LAVORO
Serie1
020406080
Serie1
Serie2
RichiesteCarenti
Caratteristiche personali - richieste vs carenti (laureati)
.
.
.
Fonte: Provincia di Milano 2012
QUALE LAVORO?Es. Milano 108.412 nuovi contratti nel 2011
Servizi alle imprese 23.682 21,8%
Informazione e comunicazione 18.237 16,8%
Attività professionali, scientifiche e tecniche 12.779 11,8%
Servizi alberghieri e di ristorazione 9.559 8,8%
Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli
8.117 7,5%
Trasporto, logistica e magazzinaggio 7.437 6,9%
Istruzione 5.081 4,7%
Attività manifatturiere 4.878 4,5%
Attività di intrattenimento e divertimento, artistiche e sportive, 4.785 4,4%
Cura e assistenza domiciliare, altre attività di servizi 4.364 4,1%
Sanità e assistenza sociale 3.435 3,2%
Attività bancarie, finanziarie, assicurative e immobiliari 3.616 3,3%
Amministrazione pubblica + Fornitura di acqua, energia elettrica, gas + Agricoltura, silvicoltura, pesca, attività estrattiva
2,1%
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IL LAVORO MANUALE C’È
Il lavoro manuale occupa 8.383.000 lavoratori ( 36% degli occupati)
Nelle assunzioni 2010 ben il 44,4% ha interessato lavori di tipo manuale: artigiani e operai specializzati, operai conduttori di macchine e impianti, mestieri non specializzati, lavoratori in campo edile, addetti alle pulizie, meccanici e montatori, magazzinieri
Unioncamere – Rapporto Excelsior -2011
IL LAVORO CHE SI PERDE
«Scoperture» 2011 nazionali rilevate 117.000 (stimate 300.000) +Sostituzioni con lavoratori immigrati circa 150.000 per anno
Tra il 2005 e il 2010 i lavoratori italiani occupati in professioni manuali scendono dell’11% (- 842.000) e i lavoratori stranieri aumentano a +725.000 ( +83,8%).
L’incidenza passa dal 10,2% al 19% del totale degli occupati
Unioncamere – Rapporto Excelsior -2011
IL LAVORO CHE SI PERDE- scoperti 2011
26% (operai, macellai, tecnici inf., mobility man., ecc.)
Costruzioni 16% (elettricisti, idraulici, posatori materiali spec., ecc.)
Commercio 14% (shop manager, addetti vendite spec., informatici)
Alloggio e ristorazione 11% (cuochi, inform. serv. alb., acc e intrat.)
Industria Sanità 7% (infermieri, ausiliari, specialisti smaltimento, ecc.)
Trasporto e logistica 6% (esperti conserv. alimenti, tecnici, marketing)
Informazione e comunicazioni 3% (ingegneri, gestori web, grafici web, designer)
Credito, finanza e assicurazioni 2% (consul. previdenziali, recupero cred.,
promotori)
Altri 15% (falegnami, ebanisti, panificatori, meccanici, ecc.)
GLI STUDI
LAUREARSI ?Reddito medio netto mensile dei diplomati e laureati nel 2010 (lavoratori dipendenti)
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
21 26 31 36 41 46 51 56 61 66
Età
€ mensili
Diplomati
Laureati
Fonte: elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, media 2010.
ISFOL – Ricerca giugno 2011
LAUREARSI?
Retribuzione mensile netta degli occupati dipendenti secondo l'età e il titolo di studio (anno 2010)
Età in classi
Titolo di studio
Licenza elementare o nessun
titolo
Licenza media
Diploma 3-4 anni
Secondaria
superiore
Laurea, diploma
universitario o post
laurea
Totale
Da 15 a 24 anni
852 832 880 894 1.042 877
Da 25 a 34 anni
918 1.025 1.050 1.108 1.289 1.115
Da 35 a 44 anni
964 1.106 1.180 1.278 1.586 1.259
Da 45 a 54 anni
1.020 1.168 1.238 1.434 1.849 1.363
Da 55 a 64 anni
1.017 1.170 1.301 1.524 2.066 1.457
Totale 995 1.098 1.153 1.261 1.626 1.251
Fonte: elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, media 2010.
ISFOL – Ricerca giugno 2011
STUDI E OCCUPAZIONE
Si evidenzia un tasso di occupazione più elevato per i giovani diplomati, specie nelle prime due fasce di età considerate.
I diplomati entrano nel mercato del lavoro mediamente un quinquennio prima dei laureati, accumulando esperienza che porta progressivamente ad un maggiore occupabilità
I laureati tuttavia, già prima dei 30 anni, recuperano ampiamente le posizioni in termini di tasso di occupazione e di retribuzione media.
TITOLO DI STUDIO VS OCCUPAZIONETasso di occupazione secondo l'età e il titolo di studio (2010)
Età in classi
Titolo di studio
Licenza elementare o nessun titolo
Licenza media
Diploma 3-4 anni
Secondaria superiore
Laurea, diploma universitario o
post laureaTotale
Da 15 a 24 anni 14,9 12,4 51,6 27,9 25,3 20,5
Da 25 a 34 anni 42,3 59,3 77,7 68,3 67,0 65,4
Da 35 a 44 anni 45,0 66,3 79,4 80,8 87,6 74,7
Da 45 a 54 anni 40,5 65,6 76,8 81,7 91,4 72,0
Da 55 a 64 anni 20,2 32,4 38,0 51,2 66,9 36,6
Totale 28,8 47,9 68,6 65,2 76,5 56,9
Fonte: elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, media 2010.
LAUREA? ITALIA VS EUROPA
Tasso di occupazione dei laureati in Italia e in alcuni Paesi europei (2000-2010)
70,0
72,0
74,0
76,0
78,0
80,0
82,0
84,0
86,0
88,0
90,0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Unione Europea 15 Germania Spagna Francia Italia Regno Unito
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
QUALI LAUREE
Laureati in età 25-34 anni: tasso di occupazione e quota di popolazione che prosegue gli studi secondo il ramo disciplinare della laurea conseguita
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
100,0
Gruppo disciplinare
Tasso di occupazione
Tasso di occupazione corretto
Quota di studenti
Nota: il tasso di occupazione corretto è ottenuto rapportando il numero di occupati alla popolazione a cui sono stati sottratti gli studentiFonte: elaborazioni si dati Istat, Rilevazione forze di lavoro, 2010
Fonte ISTAT 2012
Forze di lavoro: comprendono le persone occupate e quelle disoccupate. Occupati: comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento: hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura; hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente; sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia). I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi, oppure se durante l’assenza continuano a percepire almeno il 50% della retribuzione. Gli indipendenti assenti dal lavoro, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono l’attività. I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi.
Disoccupati: comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che: hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive; oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.
Inattivi: comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o disoccupate. Tasso di attività: rapporto tra le forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento. Tasso di occupazione: rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento. Tasso di disoccupazione: rapporto tra i disoccupati e le corrispondenti forze di lavoro. Tasso di inattività: rapporto tra gli inattivi e la corrispondente popolazione di riferimento. La somma del tasso di inattività e del tasso di attività è pari al 100%. Dato destagionalizzato: dato depurato dalla stagionalità. Variazione congiunturale: variazione rispetto al mese precedente. Variazione tendenziale: variazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Settimana di riferimento: settimana a cui fanno riferimento le informazioni raccolte.
GLOSSARIO
PER DOCUMENTARSI
ISTAT – www.istat.it
CENSIS – www.censis.it
EURISPES – www.eurispes.it
BANCA D’ITALIA – Bancaditalia.it
ISFOL – www.isfol.it
Italia Lavoro – www.italialavoro.it sez. « Il Monitor »