Giovani generazioni al lavoro Le politiche attive

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Giovani generazioni al lavoro Le politiche attive 16 Maggio 2012 Mauro Boati

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Giovani generazioni al lavoro Le politiche attive. Mauro Boati. 16 Maggio 2012. IL LAVORO CHE NON C’È E IL LAVORO CHE C’È. E I GIOVANI?. IL LAVORO CHE NON C’È. IL LAVORO CHE NON C’È. - PowerPoint PPT Presentation

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Giovani generazioni al lavoro

Le politiche attive

16 Maggio 2012

Mauro Boati

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IL LAVORO CHE NON C’È

E IL LAVORO CHE C’È.

E I GIOVANI?

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IL LAVORO CHE NON C’È

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Fonte ISTAT Rilevazione continua forze lavoro – 2 maggio 2012

IL LAVORO CHE NON C’È

In Italia gli occupati sono 22.947 mila (- 0,4% rispetto al 2011)

I disoccupati sono 2.506 mila (+ 2,7% rispetto al 2011)

Il tasso di disoccupazione si attesta al 9,8% (+ 1,7% sul 2011)

La disoccupazione dei 15-24enni, è pari al 35,9% (+ 2% su febbraio)

Dal 2009 l’occupazione giovanile supera quella della popolazione tra i 55 ed i 64 anni

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Le dieci province con la percentuale più alta di scoraggiati sono quelle di:Crotone (20,9%), Caserta (18,4%), Napoli (15,4%), Siracusa (14,4%), Caltanissetta (13,7%), Brindisi (12,5%), Foggia (12,4%), Trapani (12,2%), Palermo (12%) e Catania (12%).

Le province con l’incidenza più bassa di scoraggiati sul totale degli inattivi sono Ferrara (1,2%), Bolzano (1,3%), Belluno (1,3%), Ravenna (1,4%), Bologna (1,5%), Aosta (1,6%), Alessandria, (1,8%), Sondrio (1,8%), Piacenza (1,8%) e Trento (1,8%).

GLI «SCORAGGIATI»

Sono più di un milione e 581 mila soggetti

Sono concentrati nelle regioni del Mezzogiorno, come Campania (13,7%), Sicilia (11,5%) e Calabria (9,4%).

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IL LAVORO CHE C’È - I VOLUMI

NORD CENTRO SUD2010 4.128.632 2.430.977 3.573.730

1° sem. 2011 2.173.577 1.272.194 1.878.542

NUOVI CONTRATTI DI LAVORO IN ITALIA (SETTORE PRIVATO – TUTTI) Fonte: Min. Lav., Sistema informativo delle Comunicazioni Obbligatorie

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IL LAVORO CHE C’È – PER REGIONE

dati sul 2010, forniti dagli Osservatori regionali del lavoro

La trasformazione in tempo indeterminato è calata al 3%

La tabella mostra il numero dei contratti di lavoro dipendente stipulati nel 2010 in ciascuna delle nove regioni che sono in grado di fornire questo dato.

Circa quattro milioni di contratti di lavoro.

Piemonte 507.833

Lombardia 1.283.291

Liguria 189.819

Trentino A.A. 250.369

Veneto 625.850

Friuli V. Giulia 128.757

Emilia Romagna 703.866

Marche 206.067

Umbria 107.449

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I GIOVANI

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LAVORO - Giovani VS Adulti

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011*25.0

27.0

29.0

31.0

33.0

35.0

37.0

39.0

41.0

43.0

30.5

31.4

32.5

33.834.4

35.7

36.6

38.0

42.0

40.240.6

39.639.3

36.2

34.533.8

Italia Tasso di occupazione 55 - 64 anni

Italia Tasso di occupazione 15 -29 anni

NORD

CENTRO

SUD

(*)%

di o

ccu

pa

ti su

lla c

lass

e d

i età

co

rris

po

nd

en

te

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IL LAVORO C’È MA ….

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I BASSI LIVELLI DI ISTRUZIONE TERZIARIA

Popolazione 30-34 anni per titolo di studio in alcuni paesi europei (percentuale sul totale) - Anno 2009

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Giovani NEET nei paesi europei

Proportion of NEETs among 15–24 year-olds, EU27 (%)- Eurostat 2010

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NEET

In Italia un giovane su cinque non studia e non lavora (uno su tre in Campania e in Sicilia e uno su dieci nel Trentino-Alto Adige).

Nel 2009 circa 2 milioni di giovani tra 15 e 29 anni (21,2% della popolazione della stessa età) sono esclusi dal circuito educativo, formativo o lavorativo.

La quota NEET è più alta fra i paesi europei e superiore del 6% alla media europea (14,7%).

Netta prevalenza delle donne (57% rispetto al 43% degli uomini), delle persone inattive (il 66% rispetto al 34% dei disoccupati) e dei residenti nel Mezzogiorno (58% rispetto al 42% del Centro-Nord).

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NEET – le cause

Per quasi un terzo è una scelta apparentemente volontaria, anche se condizionata da fattori culturali (29,7% licenza elementare)

604 mila giovani NEET (30%), in maggioranza donne (438 mila, pari al 73%), dichiarano di non cercare un impiego e di non essere disponibili a lavorare

- per motivi familiari (gruppo più numeroso)- perché impegnati in attività formative, - per inabilità o problemi di salute, - per dichiarato disinteresse- per assenza di bisogno.

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I giovani -otto tipologie (Cluster)

Giovani Adulti 21%

Giovani disoccupati esperti

3%

Giovani in transizione pro-fessionale

8%

Giovani in transizione sociale

4%

Giovani disoccupati scoraggiati

5%

Giovani lavoratori in formazione

22%

Giovani in formazione superiore

17%

Giovani in formazione di base 20%

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Giovani Adulti. 20,5% pari a 2,86 milioni di giovani

I GIOVANI - TIPOLOGIE

hanno completato il percorso di transizione professionale e sociale occupati (75%) o non occupati (25%), hanno costituito un proprio nucleo

familiare per un terzo di loro, la precarietà del lavoro o il non lavoro di un coniuge

costituisce un fattore di notevole disagio.

Giovani disoccupati esperti. 3,4% pari a 467.000 persone sono coloro che la crisi ha costretto ad uscire ed a rientrare nel mercato.

Giovani in transizione professionale. 8,4% pari a 1,18 milioni di giovani hanno già avviato la transizione professionale non sono disoccupati ma è forte la presenza di lavoratori intermittenti e con

contratti a tempo determinato.

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Giovani in transizione sociale circa 554 mila

I GIOVANI - TIPOLOGIE

non hanno ancora avviato la transizione dalla famiglia di origine con la costituzione di un nucleo familiare autonomo

per età dovrebbero essere già indipendenti ma ancora risiedono nel nucleo familiare gli occupati (prevalentemente dipendenti a termine) sono circa 290 mila 115 mila risultano NEET.

Giovani disoccupati scoraggiati sono il 5% della platea (700 mila) disoccupati ed inoccupati scoraggiati hanno età compresa tra i 20 ed i 34 anni.

in parte in formazione contemporaneamente ad attività professionali saltuarie spesso (70%) hanno un contratto a causa mista (apprendistato), a progetto o

comunque a tempo determinato all’ interno di questo gruppo si manifestano le condizioni sociali e professionali più

disagiate.

Giovani lavoratori in formazione. 3,1 milioni di giovani (occupati 2,3 mln).

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Giovani in formazione di base - sono 2,7 milioni di giovani, in larghissima misura studenti del ciclo secondario superiore (di età compresa tra 15 ed i 19 anni).

Giovani in formazione superiore - sono il 17% pari a circa 2,3 milioni di persone impegnati negli studi universitari o nella formazione superiore.

I GIOVANI - TIPOLOGIE

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CLUSTER per ETA’

Tabella 12 - Gruppi per Età. Valori percentuali sul totale del gruppo.

Gruppi tipologici

Età 15 - 19

anni

Età 20 - 24 anni

Età 25 - 29 anni

Età 30 - 34 anni

Totale Giovani

1 Giovani Adulti 0,10 2,40 15,49 51,78 20,6

2 Giovani disoccupati esperti

0,60 4,02 4,39 3,92 3,4

3 Giovani in transizione professionale

0,91 6,39 13,45 11,10 8,5

4 Giovani in transizione sociale

1,59 4,29 4,83 4,70 4,0

5 Giovani disoccupati scoraggiati

3,07 6,86 5,78 4,48 5,0

6 Giovani lavoratori in formazione

1,32 5,25 53,69 21,19 21,6

7 Giovani in formazione superiore

2,25 70,71 1,35 1,94 17,2

8 Giovani in formazione di base

90,16 0,09 1,01 0,89 19,8

Totale 100,00 100,00 100,00 100,00 100,0

2.974.305 3.106.029 3.536.241 4.329.914 13.946.489

Fonte: : Elaborazioni di IL su microdati della rilevazione continua delle forze d lavoro – Istat

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Cluster per titolo di studio Tabella 13 - Gruppi per livello del titolo di studio Valori Assoluti e percentuali sul totale e nel gruppo-

Gruppo / Livello di istruzione Licenza Media Diploma Laurea e

oltre Totale Gruppi

1 Giovani Adulti 18,22 22,30 21,71 20,6

2 Giovani disoccupati esperti 3,31 3,55 2,78 3,4

3 Giovani in transizione professionale 9,05 8,72 5,79 8,5

4 Giovani in transizione sociale 2,87 4,67 5,00 4,0

5 Giovani disoccupati scoraggiati 5,64 4,81 3,95 5,0

6 Giovani lavoratori in formazione 8,85 22,31 59,82 21,6

7 Giovani in formazione superiore 7,74 30,02 0,93 17,2

8 Giovani in formazione di base 44,32 3,63 0,00 19,8

Totale 100,00 100,00 100,00 100,0

Totale V.A 5.695.625 6.454.743 1.796.121 13.946.489

Fonte: : Elaborazioni di IL su microdati della rilevazione continua delle forze d lavoro – Istat

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Cluster per condizione professionale

  Occupati Persone in cerca, con precedenti

esperienze,

Persone in cerca, senza precedenti esperienze

Inattivi in cercano ma

non disponibili

Inattivi cercano non attivamente

ma disponibili

Inattivi non cercano e non disponibili

Inattivi non cercano ma disponibili

Giovani Adulti 32,1 5,4 7,9 14,6 0,4 10,8 23,4

Giovani disoccupati esperti 0,0 68,9 0,0 14,0 0,0 0,0 0,1Giovani in transizione

professionale 13,9 3,1 4,3 6,0 1,0 3,4 8,5

Giovani in transizione sociale 4,4 2,9 5,7 6,6 8,2 2,4 7,2

Giovani disoccupati scoraggiati 0,0 5,1 0,0 17,9 90,4 0,0 0,0

Giovani lavoratori in formazione 34,6 6,6 13,8 15,4 0,0 10,2 19,9

Giovani in formazione superiore 13,6 6,7 57,5 17,6 0,0 21,1 27,7

Giovani in formazione di base 1,3 1,3 10,7 7,8 0,0 52,1 13,2

Totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Totale Valore Assoluto6.624.295 640.219 434.482 175.718 705.604 4.863.200 502.971

Tabella 14- Valori percentuali - Gruppi per condizione professionale

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CLUSTER per tipo di occupazione

Occupati dipendenti per gruppo Numerosità AutonomoCollaborator

e Dipendente Totale Occupati

Giovani Adulti 20,6 35,1 22,0 31,9 32,1

Giovani disoccupati esperti 3,4 0,0 0,0 0,0 0,0

Giovani in transizione professionale 8,5 14,1 9,1 14,0 13,9

Giovani in transizione sociale 4,0 4,5 5,1 4,3 4,4

Giovani disoccupati scoraggiati 5,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Giovani lavoratori in formazione 21,6 37,3 46,4 33,7 34,6

Giovani in formazione superiore 17,2 8,3 15,9 14,7 13,6

Giovani in formazione di base 19,8 0,8 1,4 1,5 1,3

Totale % 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Totale VA 13.946.489,0 1.101.725 195.242 5.327.328 6.624.295

Tabella15- Occupati per gruppo. Valori % sul totale del Gruppo

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CLUSTER per tipo di occupazione dipendente

I giovani occupati dipendenti Numerosità Gruppo

Occupato dipendente a tempo determinato

Occupato dipendente a tempo indeterminato

Occupati Dipendenti

Giovani Adulti 20,6 20,8 35,3 31,9

Giovani disoccupati esperti 3,4 0,0 0,0 0,0

Giovani in transizione professionale 8,5 11,8 14,7 14,0

Giovani in transizione sociale 4,0 4,7 4,2 4,3

Giovani disoccupati scoraggiati 5,0 0,0 0,0 0,0

Giovani lavoratori in formazione 21,6 32,2 34,1 33,7

Giovani in formazione superiore 17,2 26,7 11,0 14,7

Giovani in formazione di base 19,8 3,5 0,8 1,5

totale100,0 100,0 100,0 100,0

13.946.493 1.255.084 4.072.243 5.327.328

Tabella 16 Occupati dipendenti per gruppo. Valori % sul totale del Gruppo

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Eurispes Aprile 2012

PER FORTUNA C’È IL «SOMMERSO»

Quanto vale il «sommerso» (economia e reddito)?

1 ) A quanti posti di lavoro corrisponde l’economia sommersa

2) Quanto reddito non dichiarato hanno ancora le famiglie?

(Il mercato del lusso italiano è stato di 16,6 miliardi nel 2010 – primato europeo)

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«Lavoro, professionalità, rappresentanze» dal 45° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2011

IL «SOMMERSO» CRESCE

Dal 2008, a fronte di un calo generalizzato dell’occupazione regolare (-4,1%), quella informale è aumentata dello 0,6%, portando il lavoro sommerso al 12,3% del totale nel 2010 (era l’11,6% nel 2003).

Tra il 2008 e il 2010 nell’industria (settore che ha registrato le maggiori perdite occupazionali) c’è stata una contrazione del 10,5% del lavoro regolare e una crescita di quello sommerso del 5,5%.

Il livello di irregolarità è passato - dal 17,9% al 18,7% nel commercio, riparazioni e turismo, - dall’8,8% al 9,6% nei servizi immobiliari e avanzati alle imprese.

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Eurispes Aprile 2012

«SOMMERSO» E REDDITO

1. 35% del PIL del 2011, cioè 540 miliardi di euro

2. la distanza stimata (tra ricchezza dichiarata e benessere reale) spiega in parte la mancata esplosione sociale

- Puglia, Sicilia, Campania, Calabria 54 – 50 punti

- Molise, Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Umbria 50 – 40

- altre 40 – 11

- Valle d’Aosta, Trentino A Adige, Lombardia 10-1

Quanto vale il «sommerso» (economia e reddito)?

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POLITICHE ATTIVE

Una serie di interventi in grado di aiutare/spingere una persona a divenire «attiva» nella transizione dalla formazione al lavoro o dal lavoro al lavoro o dalla disoccupazione al lavoro.

Fornisce gli strumenti necessari: informazioni, formazione, orientamento, accessi a network, ecc.

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POLITICHE DEL LAVORO PER CLUSTER

Gruppi

Misure di Politiche del lavoro

Formazione professionale Incentivi all'assunzione e

sostegni al reddito Politiche sociali a sostegno

della transizione

Incentivi per lo

start-up di imprese Denominazione V. % Formazione in

aula Formazione nel posto di lavoro

Formazione alternata

Supporto ai contratti a causa mista

(apprendistato e d'inserimento)

Incentivi all'assunzione

Incentivi per il

mantenimento del posto di

lavoro

1 Giovani adulti 20,5

7  Formazione

continua   

Incentivi all’ assunzione delle donne inattive

 Misure per la conciliazione

lavoro Famiglia   

2

Giovani disoccupati esperti

3,35Formazione

professionale breve  

    Apprendistato Incentivi all’ assunzione

Sostegni al reddito per i disoccupati e

sospesi

 

Incentivi per lo start-

up di imprese

3

Giovani in transizione professionale

8,48   Formazione continua

  Apprendistato di primo livello        

Incentivi per lo start-

up di imprese 

4

Giovani in transizione sociale

3,98   Formazione continua

    Incentivi all’assunzione 

Sostegni al reddito per i disoccupati e

sospesi 

Politiche abitative  

Incentivi per lo start-

up di imprese 

5

Giovani disoccupati scoraggiati

5,04Formazione

professionale Lunga   

Tirocini   Apprendistato Incentivi

all’assunzione  Misure per la conciliazione

lavoro Famiglia   

6Giovani lavoratori in formazione

21,64

Formazione professionale

breve   Formazione

continua     

Sostegni al reddito per i disoccupati e

sospesi  

Politiche abitative     

7

Giovani in formazione superiore

17,17

Formazione professionale

breve    Tirocini

Formazione in alternanza Ultimi anni università 

Apprendistato di terzo livello      

Incentivi per lo start-

up di imprese

8

Giovani in formazione di base

19,77

Formazione professionale

Lunga    Tirocini

Formazione in alternanza ultimo anno secondarie  

Apprendistato di secondo livello      

   

 

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I GIOVANI LAUREATI vs LAVORO

LA DISTANZA

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ISTUD - Ricerca sui giovani laureatIi- 2011

DISTANZA / VICINANZA DAL LAVORO

5.15.1

7.7

14.8

24.1

29.4

Libera professione

Attività imprenditoriale

P.A.

PMI

Multinazionale

Grande impresa italiana

Ambiti di lavoro attesi dai laureati

Page 31: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

Fonte ISTUD - ricerca sui giovani laureati - 2011

DISTANZA / VICINANZA DAL LAVORO

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

40.7

33

26.8

24.4

16.6

15.7

14.5

9.2

5.9

5.7

4.7

3.4

2.3

FLESSIBILITA’ ORARI

VIAGGIARE

BUONI RAPPORTI

CARRIERA

IMPARARE

AUTONOMIA

TEMPO LIBERO

RETRIBUZIONE

PRESTIGIO SOCIALE

SICUREZZA POSTO

ATTENZ SOCIALE

VARIETA’ ATTIV.

SEDE VICINA

Le aspettative dei giovani laureati

Page 32: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

Da ISTUD - Ricerca sul lavoro 2011

.

.

DISTANZA / VICINANZA DAL LAVORO

Serie1

020406080

Serie1

Serie2

RichiesteCarenti

Caratteristiche personali - richieste vs carenti (laureati)

.

.

.

Page 33: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

Fonte: Provincia di Milano 2012

QUALE LAVORO?Es. Milano 108.412 nuovi contratti nel 2011

Servizi alle imprese 23.682 21,8%

Informazione e comunicazione 18.237 16,8%

Attività professionali, scientifiche e tecniche 12.779 11,8%

Servizi alberghieri e di ristorazione 9.559 8,8%

Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli

8.117 7,5%

Trasporto, logistica e magazzinaggio 7.437 6,9%

Istruzione 5.081 4,7%

Attività manifatturiere 4.878 4,5%

Attività di intrattenimento e divertimento, artistiche e sportive, 4.785 4,4%

Cura e assistenza domiciliare, altre attività di servizi 4.364 4,1%

Sanità e assistenza sociale 3.435 3,2%

Attività bancarie, finanziarie, assicurative e immobiliari 3.616 3,3%

Amministrazione pubblica + Fornitura di acqua, energia elettrica, gas + Agricoltura, silvicoltura, pesca, attività estrattiva

2,1%

Page 34: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

Staff di Statistica Studi e Ricerche sul Mercato del Lavoro - SSRMdL

IL LAVORO MANUALE C’È

Il lavoro manuale occupa 8.383.000 lavoratori ( 36% degli occupati)

Nelle assunzioni 2010 ben il 44,4% ha interessato lavori di tipo manuale: artigiani e operai specializzati, operai conduttori di macchine e impianti, mestieri non specializzati, lavoratori in campo edile, addetti alle pulizie, meccanici e montatori, magazzinieri

Page 35: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

Unioncamere – Rapporto Excelsior -2011

IL LAVORO CHE SI PERDE

«Scoperture» 2011 nazionali rilevate 117.000 (stimate 300.000) +Sostituzioni con lavoratori immigrati circa 150.000 per anno

Tra il 2005 e il 2010 i lavoratori italiani occupati in professioni manuali scendono dell’11% (- 842.000) e i lavoratori stranieri aumentano a +725.000 ( +83,8%).

L’incidenza passa dal 10,2% al 19% del totale degli occupati

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Unioncamere – Rapporto Excelsior -2011

IL LAVORO CHE SI PERDE- scoperti 2011

26% (operai, macellai, tecnici inf., mobility man., ecc.)

Costruzioni 16% (elettricisti, idraulici, posatori materiali spec., ecc.)

Commercio 14% (shop manager, addetti vendite spec., informatici)

Alloggio e ristorazione 11% (cuochi, inform. serv. alb., acc e intrat.)

Industria Sanità 7% (infermieri, ausiliari, specialisti smaltimento, ecc.)

Trasporto e logistica 6% (esperti conserv. alimenti, tecnici, marketing)

Informazione e comunicazioni 3% (ingegneri, gestori web, grafici web, designer)

Credito, finanza e assicurazioni 2% (consul. previdenziali, recupero cred.,

promotori)

Altri 15% (falegnami, ebanisti, panificatori, meccanici, ecc.)

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GLI STUDI

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LAUREARSI ?Reddito medio netto mensile dei diplomati e laureati nel 2010 (lavoratori dipendenti)

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

21 26 31 36 41 46 51 56 61 66

Età

€ mensili

Diplomati

Laureati

Fonte: elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, media 2010.

Page 39: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

ISFOL – Ricerca giugno 2011

LAUREARSI?

Retribuzione mensile netta degli occupati dipendenti secondo l'età e il titolo di studio (anno 2010)

Età in classi

Titolo di studio

Licenza elementare o nessun

titolo

Licenza media

Diploma 3-4 anni

Secondaria

superiore

Laurea, diploma

universitario o post

laurea

Totale

Da 15 a 24 anni

852 832 880 894 1.042 877

Da 25 a 34 anni

918 1.025 1.050 1.108 1.289 1.115

Da 35 a 44 anni

964 1.106 1.180 1.278 1.586 1.259

Da 45 a 54 anni

1.020 1.168 1.238 1.434 1.849 1.363

Da 55 a 64 anni

1.017 1.170 1.301 1.524 2.066 1.457

Totale 995 1.098 1.153 1.261 1.626 1.251

Fonte: elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, media 2010.

Page 40: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

ISFOL – Ricerca giugno 2011

STUDI E OCCUPAZIONE

Si evidenzia un tasso di occupazione più elevato per i giovani diplomati, specie nelle prime due fasce di età considerate.

I diplomati entrano nel mercato del lavoro mediamente un quinquennio prima dei laureati, accumulando esperienza che porta progressivamente ad un maggiore occupabilità

I laureati tuttavia, già prima dei 30 anni, recuperano ampiamente le posizioni in termini di tasso di occupazione e di retribuzione media.

Page 41: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

TITOLO DI STUDIO VS OCCUPAZIONETasso di occupazione secondo l'età e il titolo di studio (2010)

Età in classi

Titolo di studio

Licenza elementare o nessun titolo

Licenza media

Diploma 3-4 anni

Secondaria superiore

Laurea, diploma universitario o

post laureaTotale

Da 15 a 24 anni 14,9 12,4 51,6 27,9 25,3 20,5

Da 25 a 34 anni 42,3 59,3 77,7 68,3 67,0 65,4

Da 35 a 44 anni 45,0 66,3 79,4 80,8 87,6 74,7

Da 45 a 54 anni 40,5 65,6 76,8 81,7 91,4 72,0

Da 55 a 64 anni 20,2 32,4 38,0 51,2 66,9 36,6

Totale 28,8 47,9 68,6 65,2 76,5 56,9

Fonte: elaborazioni Isfol su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, media 2010.  

Page 42: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

LAUREA? ITALIA VS EUROPA

Tasso di occupazione dei laureati in Italia e in alcuni Paesi europei (2000-2010)

70,0

72,0

74,0

76,0

78,0

80,0

82,0

84,0

86,0

88,0

90,0

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Unione Europea 15 Germania Spagna Francia Italia Regno Unito

Fonte: elaborazioni su dati Eurostat

Page 43: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

QUALI LAUREE

Laureati in età 25-34 anni: tasso di occupazione e quota di popolazione che prosegue gli studi secondo il ramo disciplinare della laurea conseguita

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

100,0

Gruppo disciplinare

Tasso di occupazione

Tasso di occupazione corretto

Quota di studenti

Nota: il tasso di occupazione corretto è ottenuto rapportando il numero di occupati alla popolazione a cui sono stati sottratti gli studentiFonte: elaborazioni si dati Istat, Rilevazione forze di lavoro, 2010

Page 44: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

Fonte ISTAT 2012

Forze di lavoro: comprendono le persone occupate e quelle disoccupate. Occupati: comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento: hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura; hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente; sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia). I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi, oppure se durante l’assenza continuano a percepire almeno il 50% della retribuzione. Gli indipendenti assenti dal lavoro, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono l’attività. I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi.

Disoccupati: comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che: hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive; oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.

Inattivi: comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o disoccupate. Tasso di attività: rapporto tra le forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento. Tasso di occupazione: rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento. Tasso di disoccupazione: rapporto tra i disoccupati e le corrispondenti forze di lavoro. Tasso di inattività: rapporto tra gli inattivi e la corrispondente popolazione di riferimento. La somma del tasso di inattività e del tasso di attività è pari al 100%. Dato destagionalizzato: dato depurato dalla stagionalità. Variazione congiunturale: variazione rispetto al mese precedente. Variazione tendenziale: variazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Settimana di riferimento: settimana a cui fanno riferimento le informazioni raccolte.

GLOSSARIO

Page 45: Giovani generazioni   al lavoro Le politiche attive

PER DOCUMENTARSI

ISTAT – www.istat.it

CENSIS – www.censis.it

EURISPES – www.eurispes.it

BANCA D’ITALIA – Bancaditalia.it

ISFOL – www.isfol.it

Italia Lavoro – www.italialavoro.it sez. « Il Monitor »