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Progetto Educativo dell’Oratorio anno 2006 Parrocchia S. Stefano in Vimercate

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Progetto Educativo

dell’Oratorio

anno 2006

Parrocchia S. Stefanoin Vimercate

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Obiettivi Generali

1. L’IdentitàL’Oratorio nasce dalla Comunità Parrocchiale come strumento e metodo per la formazione umana e cristiana delle giovani generazioni. In quanto radicato nella Comunità, è uno dei modi in cui la Parrocchia esprime la propria sollecitudine nei confronti degli individui e dei gruppi in fase formativa.

L’Oratorio si pone accanto al soggetto educante primario, la famiglia. Con essa costruisce un rapporto di dialogo e di fiducia, a volte di sostegno e di aiuto. La famiglia, a sua volta, trova nell’Oratorio un fedele alleato nel gravoso impegno di crescere ed educare i propri figli.

La Comunità Parrocchiale esprime una forte predilezione verso i bambini, i ragazzi, gli adolescenti: l’Oratorio e la Pastorale Giovanile ne sono la manifestazione che coinvolge anche i giovani, le coppie appena formate, le famiglie da poco costituite e, soprattutto, gli ultimi, i poveri. Nella convinzione che tutto può partecipare al bene della crescita e della vita futura, l’attenzione educativa verso i ragazzi è orientata alla globalità della persona, nello stile e nel metodo dell’animazione.

L’Oratorio deve condurre alla Comunità Parrocchiale. Non si tratta di realizzare un’isola autonoma nella parrocchia, ma di aiutare i più giovani ad entrare nella vita parrocchiale ordinaria. Ogni attività dell’Oratorio va considerata in questa prospettiva. Ad esempio: la S. Messa domenicale dei ragazzi in oratorio deve educare ad un linguaggio ed a uno stile celebrativo ordinario, deve accompagnare i giovani a vivere bene l’Eucaristia dovunque ed in particolare in

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Santuario; l’incontro con le famiglie ed i genitori serve ad avvicinarli alla vita ed alle attività della parrocchia; l’impegno a servizio dei più piccoli in oratorio deve poi diventare servizio nei confronti degli altri in parrocchia, mediante l’inserimento nei vari gruppi parrocchiali.

L’Oratorio attua il proprio progetto educativo attraverso le persone che in questa istituzione profondono il loro impegno: sacerdote, assistente, suore, animatori, allenatori, educatori, catechiste, genitori. Il luogo appositamente strutturato abilita i diversi ruoli e li facilita nelle loro attività, rappresentando, nel contempo, una presenza significativa anche nel tessuto urbano. La comunità cristiana sa bene che l’attività educativa destinata alle giovani generazioni comporta anche investimenti formativi, strutturali e gestionali, anch’essi necessari per contribuire alla maturazione nei valori e nella fede sui quali si fonda la comunità stessa.L’obiettivo di crescita globale dei ragazzi viene perseguito dall’Oratorio mediante un’esperienza di vita coerente e che armonizza diversi elementi: la preghiera, il gioco, la catechesi, le esperienze caritative, il campeggio, l’oratorio estivo… L’Oratorio può essere visto come una palestra di vita cristiana fondata sulla testimonianza umana e di fede.

2. L’AccoglienzaTutti vengono accolti con disponibilità, atteggiamento di servizio, apertura generosa: tutti, ma soprattutto i più piccoli ed, in particolare, gli stranieri via via sempre più presenti nella comunità locale che va arricchendosi di culture diverse. L’espressione dell’accoglienza si realizza in alcuni momenti fondamentali come la S. Messa domenicale in Oratorio, le attività della domenica pomeriggio, l’oratorio estivo, il campeggio.

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3. Lo stile dello stare insieme“Stare insieme” significa educare ed educarsi alla vita fraterna e di gruppo, all’amicizia sincera, ai rapporti onesti, agli “scontri” costruttivi: tutti elementi che concorrono alla disposizione per un vivere in modo sano nella società, per essere “sale della terra e luce del mondo”. Una sorta di rodaggio, insomma, che amplia e completa quello famigliare.Accoglienza e stare insieme sono finalizzati alla formazione di uomini cristiani: Gesù è il riferimento per imparare a “vivere e ad amare come Lui”. Questo è ciò che ci caratterizza come cristiani. La nostra fede dovrà trasparire dalle nostre relazioni e dal nostro modo di agire; essere riconosciuta nel mondo come testimonianza di due aspetti inscindibili: l’amore gratuito di Dio per noi che fonda il nostro amore per Dio e l’amore per il prossimo che nasce dall’amore per Dio.In Oratorio, dunque, si sta insieme per:

Formazione umana e spirituale: incontri formativi, catechesi, proposte culturali confronti, vita di gruppo.

Aggregazione e proposte per il tempo libero: animazione del tempo libero, sport, conferenze, bar, gite, feste, proposte estive.

Iniziazione cristiana: preparazione ai sacramenti, catechesi settimanale, incontri di preghiera, ritiri, pellegrinaggi.

Corresponsabilità nella gestione, conduzione ed animazione delle varie attività oratoriale.

Lo stile dello stare insieme in Oratorio, dunque, è improntato alla CORRESPONSABILITÀ sia verso l’educazione sia verso la gestione delle strutture. Perciò anche i più piccoli devono essere educati a tale obiettivo attraverso la cura per gli altri e per le cose: chi ha responsabilità educative deve vivere questo stile e deve

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testimoniarlo nella propria vita. La regia delle responsabilità è affidata all’assistente dell’Oratorio il quale coordina, suscita, stimola e distribuisce i diversi ruoli ed incarichi; l’assistente, tuttavia, non può assumere direttamente ogni ruolo senza venire meno ai principi ricordati e senza trascurare la sua vocazione nella comunità cristiana.La corresponsabilità deve quindi essere un obiettivo prioritario. Ciò distingue chi “vive” l’Oratorio da chi semplicemente ne usa le strutture e fruisce delle iniziative che nell’Oratorio prendono vita.

4. Trampolino di lancioL’oratorio è trampolino di lancio verso la Parrocchia in primo luogo, ma anche verso la società civile.Dopo la fase dell’accoglienza e dell’accompagnamento iniziale, durante la quale i ragazzi vengono educati ai valori della vita cristiana, l’Oratorio può diventare un vero e proprio trampolino di lancio per la vita di un giovane. L’Oratorio aiuta a diventare testimoni, imprime nei ragazzi che lo vivono un segno profondo, dà loro lo stimolo per continuare a coltivare i valori ed i principi acquisiti negli anni più giovani, anche dopo essere usciti dai cancelli verso la vita degli anni più maturi. L’Oratorio è pensato come luogo aperto nel tempo e nello spazio, uno stimolo per vivere come cristiani soprattutto al di fuori delle sue stanze e dei suoi cortili. Si vuole, dunque, che la vita in famiglia, lo sviluppo dell’affettività, la scoperta della propria vocazione, lo studio, il lavoro, il volontariato, lo svago, la carità, l’impegno civile, il sevizio all’uomo, lo sport e tutte le altre dimensioni della persona portino la stessa matrice acquisita negli ambiti della vita di Oratorio.

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Obiettivi SpecificiI-II ELEMENTARENegli ultimi anni si è prestata una particolare attenzione all’avvicinamento dei bambini di I e II elementare nei periodi “forti” dell’anno liturgico: Avvento e Quaresima.In questi tempi, alcuni giovani animatori, insieme alle suore, aiutano questi bambini a fare le prime conoscenze con Gesù e con la liturgia della Chiesa. In questi anni si sono tentate (con risultati alterni) due iniziative: un incontro di catechismo il venerdì pomeriggio; la partecipazione alla Messa domenicale in Oratorio, nella quale, però, la Liturgia della Parola fosse separata in modo da consentire l’adozione di linguaggi ed immagini più adeguati e comprensibili ai piccoli. Un momento di gioco organizzato, dopo la Messa, completava l’iniziativa.Per questa fascia di età risulta difficile un coinvolgimento alle iniziative della Domenica pomeriggio in Oratorio. Ai bambini di I e II elementare sono dedicati, come animatori, i ragazzi di seconda superiore che, così, vengono coinvolti e responsabilizzati in un cammino costante e prolungato a sostegno dei più piccoli. Attraverso queste esperienze iniziali, vengono scelti gli animatori che accompagneranno i bambini durante gli anni dell’iniziazione cristiana.Agli animatori di questi bambini sarebbe gradito poter organizzare altri momenti dedicati alla giovane fascia di età, incontrarli più frequentemente ed avere occasioni di confronto con i genitori.L’obiettivo per questo segmento di attività dell’Oratorio è duplice:

per i bambini: iniziare a parlare di Gesù e iniziare a frequentare la S. Messa

per gli animatori: sensibilizzarsi alla cura di altri ragazzi, non solo mentre spendono insieme il loro tempo, ma anche durante i momenti preparazione delle attività e dei giochi.

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INIZIAZIONE CRISTIANADalla III elementare fino alla I media si svolge la catechesi dell’iniziazione cristiana. In questo arco temporale la partecipazione diventa più assidua e numerosa sia negli incontri infrasettimanali di classe, sia alla Messa domenicale.Durante gli incontri in settimana, ai bambini viene insegnata la vita di Gesù e si cerca di far loro capire come poterlo imitare nella vita quotidiana, come riconoscerlo nei compagni di scuola, di gioco, di sport. Si cerca di approfondire l’origine ed il significato dell’esistenza della Chiesa. Infine, si mira a far crescere il senso del dovere del cristiano in riferimento alla Messa domenicale, al valore dei Sacramenti che presto riceveranno, in modo che questi ultimi vengano vissuti un modo serio e partecipato.Durante gli incontri, i bambini sono per lo più interessati, curiosi, prodighi di domande, talvolta anche difficili da soddisfare completamente. È difficile conservare a lungo la loro attenzione, già provata da un’intera giornata di scuola: la voglia di gioco e di svago spesso prevale. L’argomento, perciò, spesso viene portato ad esplorare le possibilità di concretizzare nella vita quotidiana il cammino che stanno percorrendo, affinché possano riconoscersi come veri cristiani anche nella quotidianità.Con la crescita spesso arriva anche un certo calo dell’attenzione: quando ciò avviene, le catechiste avrebbero la necessità di incontrare i genitori, condividere con loro le difficoltà, avere il loro sostegno, il loro impegno ed appoggio nei confronti dei ragazzi.Nei tempi forti dell’Anno Liturgico, Avvento e Quaresima, ai ragazzi vengono proposti incontri più intensi e particolari: le “Domeniche insieme”, la Novena del Santo Natale, il Triduo in preparazione della Pasqua (primi tre giorni della Settimana Santa) con celebrazioni dedicate ai ragazzi.Le Domeniche insieme sono un momento di ritiro per fasce di età. Nel corso di queste giornate viene proposto un tema, ripreso dopo la Messa animata dagli stessi ragazzi con le loro catechiste e gli animatori. La giornata trascorsa interamente in Oratorio dai ragazzi

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con momenti di catechesi, pranzo al sacco comunitario, pomeriggio di giochi e laboratori manuali, rappresenta un’occasione di conoscenza e catechesi anche per i genitori che si ritrovano con il sacerdote, le suore e le catechiste. In tal modo, i genitori hanno anche l’opportunità di conoscere il cammino che viene proposto ai loro figli, fissare le date e gli argomenti degli incontri stabiliti nell’arco dell’anno. Certamente questo momento è uno dei più partecipati e riusciti.La Novena del Santo Natale ed il Triduo dei ragazzi nella Settimana Santa sono altri momenti comunitari che vengono svolti in Santuario, nel pomeriggio, dopo la scuola, non più divisi per classe ma come unico grande gruppo. La partecipazione a questi momenti è molto sentita cosicché si rende possibile una larga condivisione dei messaggi relativi al vero significato del Natale e della Pasqua, con riflessioni e canti legati al momento.Dopo questi anni di cammino insieme, il gruppo delle catechiste e le suore sperano che i bambini non dimentichino il valore dei Sacramenti ricevuti ma, con l’aiuto di essi, intraprendano una vita impegnata nella carità, nell’attenzione per gli altri, nell’Oratorio, primo approccio alla vita parrocchiale. Sperano, inoltre, che i ragazzi proseguano con la partecipazione assidua alla S. Messa domenicale.Nel raggiungimento di questi risultati sperati, è sempre più forte l’importanza della vicinanza e della condivisione di ideali e comportamenti da parte delle famiglie: si osserva, infatti, che dove un genitore è attento e sollecito, i ragazzi continuano a partecipare anche dopo aver ricevuto i Sacramenti; viceversa, dove c’è rilassatezza da parte dei genitori si notano un calo della presenza e la fatica a far percepire ai ragazzi l’importanza della partecipazione, già durante il tempo dell’iniziazione cristiana.Per le catechiste sono previsti momenti di formazione, di programmazione e di preparazione degli incontri. Ultimamente si sta cercando di rendere più partecipato anche il momento della

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Domenica pomeriggio in Oratorio, anche quando non sono previste le Domeniche Insieme. Ciò mediante giochi organizzati e laboratori manuali. Il sogno degli animatori è quello di far percepire ai ragazzi ed ai loro genitori che è possibile trascorrere una giornata di festa facendo diverse cose: stare in famiglia, studiare, giocare coni propri amici e magari conoscerne altri in Oratorio.L’obiettivo da realizzare è quello di rendere l’Oratorio un luogo dove i ragazzi sanno che qualcuno li aspetta sempre, che a loro tiene, per loro prova affetto e non vede l’ora di poter stare con loro. In questi anni i ragazzi vanno anche educati alla sensibilità per gli altri, alla carità, al servizio ai poveri attraverso qualche iniziativa concreta.Per gli animatori, l’obiettivo è la cura dei ragazzi a loro affidati, non solo in occasione del gioco della domenica pomeriggio, ma in ogni occasione significativa per i loro ragazzi. Ciò si realizza con la presenza nei vari momenti: nella catechesi, almeno per il momento iniziale; nella S. Messa; nelle Domeniche Insieme e nei momenti di preghiera; nel giro dei Sepolcri il Sabato Santo e tutte le altre possibili occasioni di ritrovo.I ragazzi hanno così modo di percepire che qualcuno si prende cura costantemente di loro, oltre alle catechiste, che qualcuno li affianca nel loro cammino educativo. Ciò è particolarmente importante soprattutto per la I media, in vista della costituzione del futuro gruppo per gli anni successivi.

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GRUPPO PRE-ADO (II-III media)Per le classi di seconda e terza media si pone, come obiettivo fondamentale, la costituzione di un gruppo di amici che crede e frequenta l’Oratorio con la partecipazione a vari momenti.

Soprattutto per la seconda media, è molto importante lavorare sul gruppo e sulle sue dinamiche, affinché il gruppo stesso possa rappresentare una risorsa e non un ostacolo al cammino educativo.Per la terza media, invece, è fondamentale affrontare il tema della scelta di continuare nella vita di fede e nella responsabilizzazione.Questo gruppo riesce attualmente ad aggregare il 20-25% dei compagni che

insieme hanno svolto il cammino dell’iniziazione cristiana. La media si attesta su circa venti ragazzi, comprendendo femmine e maschi.Gli incontri sono fissati nella serata, dopo cena. Ciò è ben accolto dai ragazzi come prima responsabilizzazione e segno di aver superato la fase della fanciullezza. Solitamente gli incontri sono tenuti dagli animatori che hanno seguito i ragazzi nella loro crescita durante l’iniziazione cristiana. Il cammino prevede diversi temi da affrontare mettendo in evidenza come, all’origine, vi sia sempre un dono di Dio che richiede di essere accolto nella libertà. Questo rappresenta una fonte di responsabilità per l’uomo che sceglie. Le tematiche non sempre sono facili da affrontare, soprattutto quando si richiede ai ragazzi il “coraggio” di confrontarsi, di esporsi e raccontare se stessi. Come in molte altre situazioni, è più facile essere uniti e solidali nello scherzo, piuttosto che condividere il proprio pensiero, i propri sentimenti profondi. Tutti, in realtà, dimostrano di avere le giuste sensibilità, spesso ben articolate; per gli educatori, tuttavia, sono d’obbligo pazienza e continuo incitamento per farle emergere.Anche per questi ragazzi vi sono momenti in comune: la celebrazione della Riconciliazione nel periodo natalizio e in quello quaresimale, il Triduo dei ragazzi nella Settimana Santa, la Domenica Insieme.

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Per cementare il gruppo ed offrire spunti per la crescita nella fede vengono proposti anche momenti di uscita a classi: per il gruppo di II

media, un breve ritiro durante le vacanze pasquali che li porta a Ponte di Legno per due giorni; per la III media, uno degli eventi più partecipati, il pellegrinaggio decanale a Roma per incontrare il Papa in preparazione della celebrazione della Professione di Fede.In questa fascia di età si riscontra una

scarsa presenza la domenica pomeriggio in oratorio. Una possibile ragione è la mancanza di sollecitazioni ad offrire una parte del loro tempo per l’Oratorio: probabilmente è necessario individuare qualche iniziativa specificamente dedicata a loro, che li faccia sentire protagonisti e responsabili.Per questo gruppo è fondamentale la presenza e la disponibilità degli educatori: limitare la presenza al solo momento dell’incontro settimanale non è sufficiente per costruire e cementare il gruppo. I ragazzi hanno bisogno di qualcuno che si spenda per loro e con loro, condividendo i diversi momenti proposti: la S. Messa, il gioco, le uscite. Solo se l’educatore è significativo per i suoi ragazzi può veramente educarli!Gli animatori di questi ragazzi sperano di riuscire a spronarli a comprendere quali opportunità vengono loro offerte dall’Oratorio e quali altre possibilità di impegno vengono proposte dagli altri gruppi caritativi presenti nella parrocchia. Una ricca schiera di proposte tra le quali trovare opportunità per imparare a darsi con amore agli altri.Il prete dell’Oratorio deve progressivamente instaurare con ciascuno di questi ragazzi un rapporto di fiducia e di crescita: in modo particolare è buona cosa un colloquio con i singoli prima della Professione di Fede.

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GRUPPO ADO (I-II-III superiore)La partecipazione degli adolescenti alle proposte della vita oratoriana continua ad essere una difficoltà concreta ed un preciso impegno per i rispettivi educatori nel cercare modalità avvincenti e sempre nuove, nel tentativo di coinvolgerli progressivamente nella cura dei più piccoli.Infatti, il passaggio dalle scuole Medie alle Superiori per i ragazzi rappresenta un salto notevole verso una dimensione nuova della loro vita: dalla scelta responsabile ed autonoma del corso di studi al ruolo che vanno assumendo in un ambiente che propone loro diverse realtà, valori, stili di vita. Principalmente è questa la novità dirompente che li porta a credersi improvvisamente più grandi e li obbliga a dover gestire una libertà che si confronta con modelli differenti da quelli adottati e vissuti finora.Oltre alle scelte personali, si riscontrano problemi legati allo studio ed alle attività sportive, impegni che, spesso, entrano in conflitto con le proposte della vita in Oratorio: la domenica pomeriggio, le riunioni formative, la S. Messa. Quest’ultima, strettamente connessa alla vita cristiana, finisce per essere partecipata solo dai ragazzi che continuano anche il cammino catechistico.Gli obiettivi educativi sono principalmente:

attualizzare gli insegnamenti della Chiesa nella vita di Adolescenti;

farli sentire protagonisti della vita in Oratorio: prendersi cura della struttura stessa e dei ragazzi più piccoli, essere attivi nel servizio e null’animazione nei confronti degli altri;

stimolare il loro il desiderio di confrontarsi con gli altri, partendo dall’esperienza concreta dello scambio di opinioni con i coetanei;

far capire loro che è importante crescere anche nei sentimenti e nell’anima.

Il cammino formativo di questi ragazzi si sviluppa più concretamente con le riunioni a cadenza settimanale: con la I superiore inizia un programma triennale che si prefigge di offrire ai ragazzi un percorso che ha come obiettivo quello di vivere in modo responsabile la propria libertà. Il cammino educativo seguito è quello diocesano che

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prevede tre tappe sviluppate nei singoli anni: la libertà, l’affettività, la responsabilità. Nel primo anno, i ragazzi scoprono la propria libertà come forza prorompente e da orientare in modo sano verso valori alti e buoni. Nel secondo, anno il tema dell’affettività si impone come il senso della vita dell’uomo: siamo liberi per amare e per lasciarci amare dagli altri. La gestione della libertà e dell’affettività non può che essere condotta entro una crescente responsabilità per sé e per gli altri: è questo l’obiettivo del terzo anno.I risultati di questi incontri si concretizzano nella partecipazione attiva alle riunioni, attraverso domande e dibattiti interessanti e nell’impegno costante di alcuni di loro nel servizio in Oratorio (animazione della domenica pomeriggio per i piccoli, turni al bar…). I problemi si riscontrano nel far loro mantenere gli impegni presi con costanza, anche dopo lo slancio dell'entusiasmo iniziale, e nella mancanza d'iniziativa ed autonomia che andrebbe stimolata con l'esperienza e la testimonianza dei più grandi. In questi anni è fondamentale l'incontro con testimoni concreti dei valori via via proposti, per mostrare ai ragazzi che una vita vissuta così è bella e piena. È inoltre decisivo far crescere in loro la relazione con il Signore e la vita di preghiera, attraverso momenti di ritiro, la Scuola della Parola ed altri incontri di carattere parrocchiale o decanale. Un obiettivo prioritario è l'accompagnamento di questi ragazzi in esperienze di servizio e di impegno per gli altri. In questa fase della vita è importante curare la crescita del rapporto personale con l'assistente dell’Oratorio, per maturare una vita di preghiera e di fede e perché sappiano aprirsi a scelte di autentica donazione. Il sogno è che questi ragazzi riescano ad interiorizzare gli insegnamenti di Gesù, insegnamenti che cerchiamo di trasmettere loro, per rendere la loro vita più felice, fiduciosa ed attenta al bisogno del prossimo. Vorremmo che sviluppassero un atteggiamento personale e critico nei confronti degli "slogan di massa" e che si prendessero cura della propria coscienza, riconoscendola come il luogo della persona nel quale Dio parla.

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DICIOTTENNI (IV-V superiore)Il gruppo dei diciottenni è composto dai ragazzi di quarta e quinta superiore, per la maggior parte impegnati come animatori in oratorio. Questo è sia un pregio che un limite: pregio, perché per loro la proposta educativa dell'oratorio giunge a determinare scelte concrete ed impegni duraturi; un limite, perché si fatica a raggiungere gli altri coetanei che frequentano la S. Messa domenicale ma non mantengono altri impegni precisi dentro la comunità cristiana.Si incontrano una volta alla settimana per confrontarsi, ma soprattutto per crescere e maturare insieme, grazie agli spunti ed alle provocazioni che sono suggerite dagli educatori. Gli incontri affrontano il tema del senso della vita (il senso della vita dell'uomo è l'amore) e del progetto di vita, in particolare della proposta di vita offerta dal Vangelo. Oltre agli incontri, per questa fascia d'età, vengono sempre più ampliate le proposte formative, che coinvolgono anche al di fuori dell'incontro settimanale di catechesi. Queste sono: la Scuola della Parola Giovani, i momenti di ritiro, le testimonianze, le proposte diocesane...

II cammino dei diciottenni, è poi caratterizzato da altri due momenti forti, che li coinvolgono in modo particolare: la Fiaccolata, in occasione della festa dell'Oratorio e la Lavanda dei piedi, il Giovedì santo. La Fiaccolata permette, in modo significativo, di conoscersi meglio e far sentire 1'amicizia vera nella fatica, nella condivisione, nel divertimento e nella preghiera.

La Lavanda dei piedi, invece, permette di sentire interiormente l'entusiasmo, l'ardore d'essere discepoli di Gesù , ma anche la fatica, le difficoltà e i dubbi che questo comporta. Gli obiettivi che ci poniamo sono i seguenti: una conoscenza autentica di se stessi, delle proprie doti, dei propri difetti, del proprio rapporto con gli altri e con Dio; sviluppare la capacità di servizio e

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di donazione; maturare un atteggiamento critico nei confronti del mondo che li circonda. Lo sviluppo di una Regola di vita dovrebbe incamminare i ragazzi verso l'assunzione di scelte significative e definitive nella propria vita. Per questo motivo risulta determinante la presentazione di modelli concreti e capaci di affascinare e suscitare imitazione. La meta educativa è quella di mostrare che è importante amare gratuitamente, così come ci ha insegnato Gesù; questo si traduce in una partecipazione sempre più attiva e responsabile alla vita della comunità cristiana e in un intenso spirito di donazione e di servizio.

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ANIMATORI ED EDUCATORI Agli educatori è richiesta la partecipazione alla vita dei ragazzi loro affidati, nei diversi ambiti significativi: un educatore presente solo nell'ora di catechesi è poco incisivo e soprattutto non appare un modello credibile (ci sono occasioni in cui l'assenza di un educatore, seppur giustificata e comprensibile, è intesa dai ragazzi come una forma di disinteresse o di lontananza); un animatore presente solo in alcuni momenti (oratorio estivo e domenica insieme) non vive egli stesso quei valori che cerca di trasmettere; è una forma di contro-testimonianza, da arginare con tutte le forze. Tutti gli "animatori" che compaiono solo per l’estate e non accettano alcun tipo di cammino formativo costante difficilmente potranno essere testimoni per i più piccoli. Il nostro scopo principale non è offrire un servizio sociale, ma una forma di testimonianza. Essi dovranno essere aiutati a vivere un cammino formativo più regolare (fede personale, Messa, catechesi, èquipe). Momenti particolarmente significa-tivi di incontro e crescita con i bambini ed i ragazzi sono l’oratorio estivo ed il campeggio. In queste iniziative è decisiva la cura degli animatori, del loro stile e del loro impegno: non si tratta di organizzare delle “cose”, ma di creare una qualità di relazione, per cui sono tangibili l’affetto, la cura, la dedizione, la gratuità.Questi momenti possono servire anche da chance per i più grandi, per riattivare un cammino, ma ciò non deve andare mai a discapito dei più piccoli.

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GIOVANI (oltre le superiori)Per i giovani sono previsti due itinerari, che si sviluppano in modo parallelo. Vi è l' équipe educatori ed animatori, cui partecipano anche i diciottenni e gli adolescenti che hanno assunto tale responsabilità. Essa ha lo scopo di assicurare una formazione specifica in ambito educativo e soprattutto quello di sviluppare una corresponsabilità educativa. Per questo, gli incontri, di frequenza mensile, hanno un duplice taglio: pedagogico-formativo e di programmazione concreta delle attività dell’oratorio.Vi è poi la catechesi giovani, che abbraccia anche giovani impegnati in altri ambiti parrocchiali, con frequenza mensile, che sviluppa un tema annuale più legato alla fede perso-nale. I giovani partecipano, con frequenze diverse, anche ai vari momenti formativi parrocchiali (esercizi, veglie...), decanali e diocesani. Manca ancora la coscienza di un vero gruppo giovani, capace di sostenere e accompagnare il cammino dei singoli: questo è uno degli obiettivi più urgenti da realizzare. Per ottenere questo risultato prioritario occorre favorire le occasioni di incontro e di dialogo tra giovani con sensibilità e gruppi di appartenenza diversi: sia momenti formativi, che semplicemente aggregativi (uscite, cene, vacanze insieme…).

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GENITORI E FAMIGLIE La situazione è molto frastagliata ed eterogenea, dove il sentimento che accomuna questo gruppo è ritrovarsi da adulti con la voglia e la necessità di continuare o riprendere un cammino. Da genitori l'oratorio prende un’altra forma trasformando la propria esperienza da rumorosi protagonisti a silenziosi supporter. È difficile dire quanti siano: dove c'è un ragazzo vicino all'oratorio probabilmente ci sono anche i suoi genitori, magari con sensibilità e disponibilità diverse. Il cammino formativo è caratterizzato da diversi momenti d'incontro:

Incontro mensile per le giovani coppie e giovani famiglie. L’età varia da quella degli sposi novelli a quella di genitori con figli adolescenti e giovani. Questa disomogeneità è la ricchezza del gruppo, il primo aiutato dall'esperienza del secondo ed il secondo ravvivato dallo slancio del primo, ma è anche un limite per il confronto delle esperienze concrete. I temi che vengono discussi sono caratterizzati da un filo rosso che viene definito all'inizio dell'anno e portato avanti con il sacerdote assistente attraverso letture e riflessioni seguite da un dibattito di approfondimento.

Per le famiglie con dei figli in età scolare gli incontri sono legati al catechismo ed in particolare alla consegna del catechismo, le domeniche insieme ed i ritiri. Questi incontri sono sempre accompagnati da costruttivi momenti di preghiera e di catechesi.

La Santa Messa, la domenica mattina, in oratorio è il momento in cui questo gruppo si vede interamente riunito, spesso seguita da momenti di socializzazione tra adulti e ragazzi all’interno degli spazi oratoriani. Gli obiettivi educativi sono quindi vari ma possiamo riassumerli in:

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Vivere in maniera autentica la propria esperienza di famiglia cristiana tutti i giorni, tutto il giorno. Questo non deve rimanere una pura teoria ma diventare un vissuto, in ogni situazione, che ci accresca come credenti e ci mandi nel mondo come testimoni della parola di Dio.

Approfondire insieme la propria fede, ovvero trovare la volontà di continuare un cammino formativo, magari interrotto dalle mille situazioni della vita. Il desiderio è quello attivare altri momenti forti di spiritualità, di crescita personale e di catechesi per riportare al centro della vita di tutti i giorni la parola di Gesù.

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Di.Po. La polisportiva, di natura oratoriana, coinvolge più di 1000 iscritti, buona parte dei quali di età inferiore ai 14 anni. Il cammino formativo viene svolto in maniera continuativa da dirigenti e allenatori delle diverse discipline. Il desiderio è quello di trasformare questi ragazzi in uomini:

leali, schietti e sinceri, sempre pronti a mantenere le promesse fatte

impegnati, diligenti e volenterosi nell'esprimere il massimo in modo responsabile

rispettosi delle regole, di se stessi e degli altri In una parola: uomini buoni, grazie anche allo sport! Gli obiettivi educativi della Di.Po. sono rappresentati dai tre nuovi cardini su cui la poli sportiva si poggia: LEALTÀ, IMPEGNO e RISPETTO.

L’inserimento nell’Oratorio dovrebbe essere ravvivato, per evitare la sensazione che la polisportiva “usi” semplicemente l'Oratorio, senza esserne parte attiva. Per questo sono decisivi i momenti di collaborazione e di programmazione delle attività, in modo da evitare incongruenze di fondo. Ci sono due occasioni in

cui tutta la Di.Po. è chiamata a dire la propria identità cristiana ed oratoriana: la S. Messa di Natale per gli iscritti (durante al novena) e la S. Messa domenicale nella giornata dell'atleta che benedice l'intera giornata passata dai ragazzi nello sport.

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SCUOLA LABORATORIO La scuola laboratorio giovani ha come obiettivo offrire opportunità educative e di inserimento lavorativo guidato, per quei ragazzi in situazione di disagio personale o sociale. L 'associazione ha seguito nei suoi oltre dieci anni di attività 160 ragazzi con risultati soddisfacenti. Il cammino formativo si concentra sul recupero e il mantenimento delle conoscenze di base unite all'esperienza lavorativa. Il rapporto tra lavoro e scuola è di due a uno. Gli obiettivi educativi si sono concentrati sulla persona ed in particolare la conoscenza di sè, delle dinamiche di gruppo, il mondo del lavoro e la moralità. La presenza di educatori professionali ha permesso lo svolgimento di questo impegnativo programma. È stata istituita inoltre la figura del tutor che è servita ai ragazzi come guida nei percorsi individuali. Il desiderio è quello di aiutare il maggior numero di ragazzi meno fortunati ad affrontare il mondo del lavoro più preparati sia dal punto di vista professionale sia laico cristiano.

Attualmente la Scuola Laboratorio è sganciata dalla realtà oratoriana: dell'Oratorio utilizza la sede, ma non coinvolge minimamente le fasce giovanili. Per questo motivo, obiettivo prioritario è quello di un reale inserimento nella vita oratoriana e non solo nella sua struttura. Occorre pensare a forme di volontariato e collaborazione possibili per adolescenti e giovani, che porterebbero frutti sia nei ragazzi che si iscrivono alla Scuola sia nei ragazzi che ad essa collaborano: la cura per i

"meno fortunati" è un dovere della carità cristiana ad ogni livello.

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Progetto educativo dell’OratorioParrocchia S. Stefano in Vimercate

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