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GIUGNO 2012 GIUGNO 2012 GIUGNO 2012 N° 5 Istituto Comprensivo “Don Bosco” Piazza Don Bosco, 11 -Tolentino (Mc) Plessi: “Don Bosco” Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado “Dante Alighieri” “A. Grandi” Scuola dell’ Infanzia e Primaria “G. Bezzi” Scuola dell’ Infanzia e Primaria E-mail: [email protected] http://www.comprensivodonbosco.it Tel: 0733/968969 @ ONESTA’ ONESTA’ ONESTA’ RISPETTO RISPETTO RISPETTO EDUCAZIONE EDUCAZIONE EDUCAZIONE TOLLERANZA TOLLERANZA TOLLERANZA CULTURA CULTURA CULTURA SOLIDARIETA’ SOLIDARIETA’ SOLIDARIETA’ PACE PACE PACE DIALOGO DIALOGO DIALOGO AMICIZIA AMICIZIA AMICIZIA

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GIUGNO 2012GIUGNO 2012GIUGNO 2012

N° 5

Istituto Comprensivo “Don Bosco” Piazza Don Bosco, 11 -Tolentino (Mc) Plessi: “Don Bosco” Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado “Dante Alighieri”

“A. Grandi” Scuola dell’ Infanzia e Primaria

“G. Bezzi” Scuola dell’ Infanzia e Primaria

E-mail: [email protected] http://www.comprensivodonbosco.it Tel: 0733/968969

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AMICIZIAAMICIZIAAMICIZIA

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Sommario: Sommario: Sommario:

sono felice di presentarvi l’edizione del nostro giornalino che conclude l’anno scolastico 2011/2012 con la documentazione di alcune delle numerosissime attività didattiche che si sono realizzate nelle varie scuole del nostro Istituto. I risultati delle molteplici iniziative testimoniano senza dubbio il grande lavoro che viene svolto per proporre ai bambini attività che, oltre a incuriosire e ad interessare, possano veicolare importanti valori educativi alla base di ogni formazione umana e civile. Il giornalino scolastico è sicuramente un piacevole strumento per comunicare all’esterno quanto è stato realiz-zato nei plessi dalle classi o dai singoli alunni, ma va visto anche come un’occasione per le famiglie di porre attenzione alla vita della scuola per continuare a sostenere con fiducia e spirito di collaborazione l’educazione dei nostri figli. La finalità è quella di mantenere aperto e vivo il dialogo sviluppando il più possibile il senso di appartenenza alla stessa comunità, senza tralasciare di coltivare l’interesse anche verso le questioni più ampie e globali. Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati e hanno dato il loro contributo nella realizzazione di questo nu-mero che vuole porsi come sempre in modo divertente e stimolante. Mi sento, infine, di dedicare l’edizione di quest’anno, i suoi colori, le foto con i sorrisi e l’allegria dei nostri alunni a Melissa Bassi, la ragazza uccisa da mano vile mentre si stava recando con innocenza e spensieratezza nella sua scuola. Il Dirigente Scolastico

Prof.ssa Lauretta Corridoni

EDUCAZIONE EDUCAZIONE EDUCAZIONE ALLAALLAALLA LEGALITÀLEGALITÀLEGALITÀ 3 3 3 --- 6 6 6

EDUCAZIONE ALLA SALUTE 7 - 13 PAROLA AI DOCENTI 14 PAROLA PAROLA AIAI RAGAZZIRAGAZZI 14 - 15 ORIENTANDOCI 16 - 18 BIBLIODOC 18 - 2o L’ANGOLO DELL’ARTISTA / POESIE 20 - 24 LA SCUOLA NEL TERRITORIO, IL TERRITORIO NELLA SCUOLA 25 - 28 SUONI E PAROLE 29 - 30 MONDO A COLORI 30 - 32 ALLA SCOPERTA DI … 32 - 39

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LETTERA LETTERA LETTERA APERTAAPERTAAPERTA DELDELDEL DIRIGENTEDIRIGENTEDIRIGENTE SCOLASTICOSCOLASTICOSCOLASTICO

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del Sindaco oltre che del-l’Ufficio Anagrafe. I piccoli studenti hanno potuto ap-profondire la conoscenza dei diversi settori di compe-tenza comunali ed hanno interagito con i diversi uffi-ci suggerendo soluzioni e proposte per avere una Cit-tà a “misura di bambini”. Al termine della vista in Co-mune l’immancabile foto-grafia di fronte al Gonfalo-ne comunale. L’insegnante

Tolentino martedì 6 marzo 2012 In questi giorni la classe 5 sezione A della scuola “Bezzi” dell’istituto com-prensivo Don Bosco ha visitato il Comune di To-lentino. Infatti gli alunni accompagnati dall’inse-gnante Tiziana Leggi sono stati guidati alla scoperta della Sala consiliare, della Sala Giunta, dell’Ufficio

TIZIANA LEGGI e gli alunni della classe 5° Bezzi, ringraziano calorosamente l’addetto stampa LUCA ROMAGNOLI per l’accoglienza ricevuta, la disponi-bilità e le interessanti spiegazioni ricevute, relative

all’organizzazione del nostro Comune.

sul pavimento … Sembrava una scena di 007, il maresciallo con una polverina bianca ha ricavato le impronte digitali ed ha catalo-gato i vari reperti. Le nostre domande erano davvero tante ma egli ha dato a tutti una risposta esauriente. Una nostra amichetta ha giurato a se stessa di diventare investigatrice, motivando la sua scelta: “Troppo bello, troppo interessante! Un lavoro come que-sto stimola il cervello!” Poi ci siamo diretti nel cortile della caser-ma per conoscere da vicino le auto dei carabinieri. Sono davvero sicure, molti di noi si sono soffermati a fare foto anche all’interno dell’abitacolo. La nostra attenzione però è stata attirata dalle sire-ne e da un faro chiamato anche “occhio” che, oltre ad illuminare, manda immagini direttamente alla centrale. “Certo che il lavoro dei carabinieri è davvero pericoloso !!!! ”Ha commentato Bene-detta” “Molto spesso abbiamo a che fare con persone che non rispettano le leggi dello stato, ma per fortuna la tecnologia ci ha dotato di strumenti davvero utili” ha commentato il capitano. L’esperienza fatta ci ha insegnato quanto è importante rispettare le leggi per una convivenza civile e libera; i carabinieri ci aiutano a farlo con professionalità e massima dedizione. CLASSE IV SCUOLA PRIMARIA G. BEZZI

Ieri, 12 Novembre 2011, una bellissima giornata, alle ore 10,30 noi bambini delle classe 4 della scuola Bezzi ci siamo recati a fare visita alla caserma dei Carabinieri di Tolentino. Appena arrivati, siamo stati accolti con cortesia da un mare-sciallo, il suo sorriso e la sua cordialità ci ha messo subito a nostro agio. La caserma è uno stabile molto grande, nuovo e moderno. All’esterno è circondata da una recinzione di metallo con cancello grandissimo. Noi siamo rimasti stupiti dai diversi reparti che la costituiscono: il reparto investigativo,quello am-ministrativo e detentivo. Eravamo tutti in silenzio, con gli oc-chi fissi ascoltavamo con tanto interesse le parole del capitano che ci accompagnava; l’ammirazione per il suo lavoro ci rende-va molto attenti ed educati, tanto che siamo stati lodati più volte. Al primo piano si trovano gli uffici e in uno di questi un signore discuteva, gesticolando, noi abbiamo fatto subito l’ipo-tesi che si trattava sicuramente di una denuncia, forse un furto ….. chissà? Sempre al primo piano abbiamo visitato le carceri, o meglio le celle di detenzione. Sono due stanzette strette, senza finestre e con un letto di metallo in ognuna di esse. Sia-mo entrati molto incuriositi e con un po’ di timore ; alcuni si sono seduti sui lettini e la sensazione è stata davvero spiacevo-le: niente confort e nientefinestre! I nostri commenti hanno fatto sorridere il capitano e un nostro amichetto tanto vivace ha fatto una promessa formale di diventare un ragazzo bravissi-mo!!!!! Successivamente un maresciallo in borghese ci ha ac-compagnato al secondo piano. Per le scale ci chiedevamo per-ché non indossasse la divisa di ordinanza come gli altri, ma una volta arrivati in una grande stanza, il maresciallo Stefano, que-sto era il suo nome, ce lo ha spiegato: egli è un maresciallo del reparto investigativo. Siamo finalmente in una scena del crimi-ne, tutto stimola la nostra curiosità: un bicchiere capovolto, un’arma, un telefono aperto, un giornale sgualcito, una lette-ra, una penna sul tavolo, un indumento stropicciato, del sangue

VISITA ALLA CASERMA DEI CARABINIERI DI TOLENTINOVISITA ALLA CASERMA DEI CARABINIERI DI TOLENTINOVISITA ALLA CASERMA DEI CARABINIERI DI TOLENTINO

Gli alunni della 5° A della scuola Bezzi in Comune

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EDUCAZIONE EDUCAZIONE EDUCAZIONE ALLAALLAALLA LEGALITÀLEGALITÀLEGALITÀ

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Le classi 5^C e 5^D del “Don Bosco” visitano la caserma dei Carabinieri.MMMARTEDÌARTEDÌARTEDÌ, , , NELLANELLANELLA MATTINATAMATTINATAMATTINATA, , , SIAMOSIAMOSIAMO ANDATIANDATIANDATI AAA VISITAREVISITAREVISITARE LALALA CASERMACASERMACASERMA DEIDEIDEI C C CARABINIERIARABINIERIARABINIERI "C"C"COMANDOOMANDOOMANDO DIDIDI CCCOMPAGNIAOMPAGNIAOMPAGNIA" " " DIDIDI T T TOLENTINOOLENTINOOLENTINO... CCCHEHEHE ESPERIENZAESPERIENZAESPERIENZA … … …

ad un carabiniere. Ci hanno parlato anche un pò della storia dei carabinieri e che le donne possono diventare carabiniere dal 2002. Dopo averci mostrato l'archivio siamo andati e ci sia-mo riuniti tutti in una stanza dove abbiamo potuto mangiare e bere. Poi siamo tornati a scuola; è stata davvero una bellissima esperienza!

mente affascinati e meravigliati è stata naturalmente la volante. A conclusione del percorso i Cara-binieri hanno offerto loro una ricca merenda che tutti hanno molto gradito!

Sez. A e D Infanzia “G.Bezzi

Per il progetto “Legalità” i bam-bini dell’Infanzia “G. Bezzi” han-no effettuato una visita didat-tica alla caserma dei Carabinieri. Gli alunni sono stati divisi in due gruppi e

ognuno è stato seguito da un Carabiniere che durante il per-corso ha illustrato loro i vari ambienti: la stanza dove si rileva-no le impronte, i dati personali e dove si fanno le foto, l’uffi-cio del capitano, la prigione, la sala comandi dove i Carabinie-ri possono comunicare con le pattuglie in servizio per even-tuali avvisi, ma anche ricevere segnalazioni di furti, incidenti ecc..Gli agenti in divisa hanno messo poi a disposizione dei

Saverio Governatori 5^CSaverio Governatori 5^CSaverio Governatori 5^C

bambini una volante, per dar loro la possibilità di salirci den-tro, osservarla da vicino e notar-ne alcune particolarità: il divi-sorio tra chi è seduto avanti e chi sta dietro, le manette nei sedili posteriori, il telefono per comunicare con la centrale, la sirena con il suo suono assor-dante da usare in caso di perico-lo, il lampeggiante e il faro da usare in assenza di luce sul quale è inserito un occhio” magico” che guarda e fotografa le auto che non si comportano bene! I bambini sono rimasti entusiasti di tutto quello che hanno visto ma la cosa che li ha maggior-

AAANCHENCHENCHE III PICCOLIPICCOLIPICCOLI INININ V V VISITAISITAISITA ALLAALLAALLA C C CASERMAASERMAASERMA DEIDEIDEI C C CARABINIERIARABINIERIARABINIERI

viste le impronte digitali. Poi siamo andati in una stanza per la ricostruzione del viso. Grazie alla ricostruzione, ma soprattutto grazie alle foto, abbiamo trovato l'unica colpevole ed indagata: Katia Cambio. Siamo poi scesi fino al piano terra e siamo usciti per vedere l'automobile. Siamo scesi più giù, in un grande garage dove si tengono i veicoli e ci han-no mostrato quante cose servono

Che esperienza fantastica essere andato alla caserma dei Carabi-nieri "Comando di Compagnia" di Tolentino. Mi sono divertito molto! All'inizio io con il mio gruppo siamo andati a vedere la Scientifica e le tecniche usate dai carabinieri. E' stato interessante ed emozionante vedere tutta la loro attrezzatura particolare. Cercando anche impronte su un foglio da noi toccato si sono

vero?” ha chiesto conferma guardando il Sindaco, il quale a quel punto ha spiega-to con una semplice lezione di “cittadinanza e costituzione” chi è il pri-mo cittadino e quali sono le principali funzioni. I bambini contenti lo hanno ascoltato e prima di andarsene gli hanno cantato “A Natale puoi” contraccambian-do i suoi auguri!

Sez. A - B - C - D Infanzia “G.Bezzi

Anche quest’anno, come ogni anno, pri-ma delle Vacanze di Natale, il Sindaco Luciano Ruffini è venuto tra i bambini per portarci gli Auguri di Buon Natale e come di consueto una sorpresa, un buono per l’acquisto di materiali di materiale didattico, indispensabile per lo svolgersi di attività grafico, pittoriche e manipolati-ve: colori, pennelli, colla, cartoncini. Alla domanda : “chi è il Sindaco secondo voi?” Un bambino dei piccoli ha senten-ziato: “Il comandante della scuola”, un altro correggendolo: ”No di Tolentino

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SSSTEMMATEMMATEMMA DEIDEIDEI CARABINIERICARABINIERICARABINIERI

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bruttura della guerra. Andrea A.: Mi ha colpito molto quando il parti-giano ha raccontato che invece di essere fucilato fu picchiato con le stecche da biliardo. Saverio: La guerra fa segnato la vita di queste persone che hanno vissuto esperienze indimenti-cabili. Sofia Be.: Per me la loro esperienza è stata un esempio di amore per la patria. Greta: La parte che mi ha commossa di più è stata quando Aroldo Ragaini ha detto: “ ho visto mori-re davanti ai miei occhi Audio Carassai”. Giada: Mentre i partigiani raccontavano ho pro-vato tanta tristezza. Luca: Le persone che hanno vissuto le cose brutte della guerra, hanno sofferto tanto e questo non deve succedere più.

Classe 5°C Primaria Don Bosco

Questa mattina siamo stati invitati in Aula Magna per un incontro con l’Anpi e i partigiani Nunzia Cavarischia e Aroldo Ragaini. Dopo aver ascoltato ecco le nostre impressioni. Eva: E’ stato molto toccante quando il signore ha detto “morivano ai miei pie-di”. Tommaso: Ho capito che far parte della resistenza era molto pericoloso, ma lo facevano per la Patria. Samuele: Il signore che raccontava si è commosso ed ha commosso anche me. Margherita: Mi ha colpito molto la storia della staffetta. Daniel: A me ha messo tristezza quando il signore ha parlato. Sofia S.: Ho capito che la storia è dura e non bisogna farne parte. Giuseppe: La storia di quel partigiano è stata molto commovente. Andrea S.: Mi hanno commosso molto le storie raccontate. Andrea G.: Questa è una storia molto brutta e non deve succedere mai più. Vittorio: Dal racconto di Aroldo Ragaini ho capito il dolore e la sofferenza che provavano i partigiani. Francesco P.: A me è dispiaciuto molto che quei ragazzi sono morti. Sofia Ba.: E’ stato a dir poco commovente che quella ragazza abbia accettato di fare da staffetta. Leonardo: Dalle testimonianze ho capito che i partigiani furono i veri liberatori della nostra patria. Elena: Mi chiedo come la staffetta abbia avuto il coraggio di andare da un grup-po all’altro con il rischio di morire. Giulia: Penso che a Monalto abbiano vissuto una brutta esperienza e non dovrà succedere più. Benedetta: Quando la staffetta ha raccontato che aveva paura di andare al lago ho pensato che al posto suo non ci sarei mai andata. Francesco D.: Ho capito che il lavoro della staffetta è stato molto importante. Stefano: Mi ha colpito molto quando Nunzia Cavarischia ci ha cantato la canzo-ne del partigiano, facendoci capire che a volte i partigiani si discostavano dalla

Il 27 Gennaio è la”Giornata della Memoria”, ossia della commemorazione degli Ebrei morti durante la seconda Guerra Mondiale. Riflettendo, pensavo, il disastro che noi uomini abbiamo compiuto, abbiamo ucciso dei nostri fratelli, uomini come noi, gente con le nostre stesse caratteristiche, ma con una sola cosa diversa da noi, la religione. Sono stati uccisi solo perché loro erano Ebrei ed erano considerati una razza inferiore. Dobbiamo, conoscere il passato per non compiere gli stessi errori, non dobbiamo aver paura di guardare indietro, perché altrimenti è come se fossimo stati noi, i colpevoli. Abbiamo compiuto un atto imperdonabile, abbiamo ucciso persone, facendole soffrire, trattandole come animali, sfruttandole come macchine. Dobbiamo sapere che loro erano persone come noi. Secondo me non esistono razze superiori e razze inferiori, anzi, non ha più ragione d'esistere il concetto di razza né quello di razzismo che ne deriva, perché noi siamo tutti uguali. E' giusto che ognuno dica la sua, senza rischiare di essere ucciso o maltrattato. Silvia Feliziani 3^ D Sec. I grado “D.AlighieriSilvia Feliziani 3^ D Sec. I grado “D.AlighieriSilvia Feliziani 3^ D Sec. I grado “D.Alighieri”

Tolentino, 23 Marzo 2012 Venerdì 68° ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO DI MONTALTO

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ll 27 gennaio viene ricordato come Giornata della Memoria: lo sterminio degli ebrei. Penso che questo giorno dovrebbe servire all’uomo per vergognarsi del suo essere,della ”belva”

che ha dentro, dell’ignoranza e della cattiveria che ha. Diversi film come La vita è bellaLa vita è bellaLa vita è bellaLa vita è bella o Il bambino con il pigiama a righeIl bambino con il pigiama a righeIl bambino con il pigiama a righeIl bambino con il pigiama a righe, hanno spiegato e raccontato emozioni di quei tempi, la pena per quelle povere persone innocenti e anche la rabbia verso chi, ancora oggi, crede che ci siano differenze tra gli uomini:neri, bianchi, gialli o rossi … Siamo tutti uguali. È un concetto semplice da capire, ma gli “uomini” del passato non riuscivano a vedere l’uguaglianza, non capivano che ognuno è libero di credere nel dio che vuole, ma non libero di uccidere una persona perché diversa da sé. Leggere il libro di Anna Frank è stato molto bello:l’innocenza e la voglia di scrivere, l’inconsapevolezza di quello cui andrà incontro. Credo che qualsiasi testimonianza abbia una grande storia attorno, delle grandi emozioni che nessuno può capire: l’unico sentimento che resta ad ognuno di noi è vergognarsi di quelle persone che hanno but-tato via la loro dignità di esseri umani. Non resta che pensare che oramai il nostro compito è quello di ricordare per sempre quel dolo-re che nessuna vita, nessun mondo cancellerà mai;rimarrà quel vuoto,quel silenzio che nessuno potrà sostituire con un altro rumore.

Sono le ultime strofe della canzone di Francesco Guccini “Il dolore tra le note” :credo che in queste frasi si capisca la consapevolezza di un bambino piccolo che vede come l’uomo può essere davvero crudele,senza cuore. E’ una triste realtà purtroppo, una realtà per certe persone che ancora oggi uccidono. Non è solo una canzone,è anche il modo più banale ma diretto per farci capire che la guerra,l’odio,la cattiveria porta solo anni e anni di dolore e silenzio che nessuno potrà mai risolvere … Rimarrà solamente la tristezza di anime innocenti e la crudeltà di tanti mostri. Letizia Ruggeri 3°D Sec. di primo grado “D. Alighieri”

AAAMMINISTRATIVEMMINISTRATIVEMMINISTRATIVE 2012: 2012: 2012: NOI VORREMMO CHE… NOI VORREMMO CHE… NOI VORREMMO CHE… Le opinioni degli alunni della scuola Secondaria di I° grado “Dante Alighieri” membri della giunta del “Consiglio Comunale ragazzi”, intervistati dal prof. Reano Malaisi, referente del Progetto “Legalità”

di sangue la bestia umana e ancora ci porta il vento. Io chiedo quando sarà che un uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà.”

“Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento. Ancora tuona il cannone ancora non è contenta

Riteniamo importante l’ intervento di riqualificazione degli impianti sportivi con particolare riferimento alla piscina comunale, agli spogliatoi del centro tennis e alle piscine della località “Le Grazie”. Sarebbe bello, inoltre, creare il parco fluviale del fiume Chienti ricostituendo così un punto di incontro che, come ci raccontano i nonni, rappresentava una vecchia tradizione tolentinate. Inoltre va messa in sicurezza la pista ciclabile. Così come si presenta ora è poco praticabile e in alcuni tratti poten-zialmente pericolosa. Quali comportamenti dovrebbero saper tenere gli Amministratori? A nostro parere gli Amministratori do-vrebbero ascoltare le idee di noi ragazzi per aiutarci a crescere in una città anche a misura di noi giovani e mantenere

Cosa ritenete importante venga proposto per i giovani? Per i giovani riteniamo importante che venga proposto di creare un centro di aggregazione socio – culturale dove potersi incontrare liberamente; di incen-tivare l’attività sportiva attraverso anche la riqualificazione degli impianti esisten-ti; di aumentare i controlli allo scopo di ridurre il diffondersi dell’uso di droga tra i giovani. Consideriamo, inoltre, importante in-centivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto. Quasi tutti da bam-bini ne possiedono una, ma crescendo si smette di utilizzarla come strumento quotidiano e viene relegata al solo uso sportivo. Quali interventi sul territorio rite-

nete indi-spensabili?

anche dopo le elezioni il desiderio di incon-trare e consultare i cittadini. Su quali interventi dovrebbero rispar-miare e su quali spendere di più? Corretti sono, secondo noi, tutti gli inter-venti finalizzati al sociale, meno importanti quelli fatti tanto per “fare” senza un idea pro-gettuale che guardi al futuro. Inoltre, tra le opere pubbliche, è necessario dare la giusta rilevanza ai marciapiedi, la cui qualità è segno di civiltà: in questa direzione urge interveni-re in via “Foro Boario”. Rivolgete un appello ai candidati alla carica di Sindaco Chiediamo a tutti i candidati di essere chiari e sinceri con gli elettori e, qualunque sia il risultato del voto, di mantenere gli impegni presi con chi ha dato loro fiducia. Speriamo, inoltre che, quando necessario, sappiano lavorare insieme nell’interesse della nostra città. PAGINA 6

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EDUCAZIONE ALLA SALUTE/GIOCOSPORT

Da molti anni l’Istituto Comprensivo “Don Bosco” organizza e propone il progetto “Gioco Sport” nella consapevolezza che la possibilità di praticare a scuola attività moto-rie qualificate arricchisca l'alunno e aiuti il suo sviluppo psico-fisico. Lo sport è un fat-tore di crescita, di inserimento, di partecipa-zione alla vita sociale, di tolleranza, di accet-tazione delle differenze e di rispetto delle regole. L'attività motoria produce un inne-gabile miglioramento della qualità della vita, non solo sotto il profilo fisico, favorendo una crescita armoniosa e prevenendo lo svilupparsi di malattie legate alla sedentarie-tà, ma anche agendo sulla sfera psichica indi-viduale e su quella più articolata del sociale, riducendo l'insorgenza di problematiche connesse alla carenza di contatti interperso-nali. Stare insieme, condividere regole ed obiettivi, misurarsi con le proprie capacità e con quelle dei compagni di squadra o di

gruppo, incontra-re adulti significa-tivi che educano al rispetto delle regole e degli altri e alla costanza n e l l ’ im p e g no , favoriscono l'in-clusione sociale e aiutano a preveni-re situazioni di disagio. L’attività

sportiva deve pertanto essere accessibile a tutte le persone, a prescindere dalle loro capacità o interessi, e il nostro Istituto si è assunto il compito di creare le condizioni affinché tutti gli alunni, dai più piccoli ai più grandi, possano praticare attività motoria e sportiva. Il progetto “Gioco Sport” in linea con gli indirizzi contenuti nel POF in tema di promozione e valorizzazione dello sport, offre contesti ludici nei quali gli alunni possono sperimentare attitudini e abilità inesplorate e nuovi percorsi conoscitivi ed esperienziali che favori-scono ed affinano le capacità di comuni-cazione e di relazione. L’ Istituto Comprensivo “Don Bosco” per la realizzazione di questo consolida-to progetto verticale, si avvale del coor-dinamento dell’insegnante Cristina Gobbi e della collaborazione di diverse associazioni sportive: CONI, LUBE, Volley Futura, Associazione Nuoto ed altre che offrono un valido supporto tecnico attraverso istruttori qualificati; non meno importante è la collaborazio-ne, attivata da anni, con i professionisti che operano all’ interno del Centro di Medicina dello sport delle Terme e Santa Lucia. Il piano di attuazione del progetto, che inizia già da ottobre, viene concordato ogni anno con gli esperti. Dai 3 ai 7 anni sono previste

attività di psico-motricità, mentre dagli 8 agli 11 anni il progetto preve-de il graduale inse-rimento di nozioni base di basket, pallavolo, atletica. Nel secondo quadrimestre, inol-tre, i bambini hanno la possibilità di frequentare, sempre in orario scolastico, lezioni di nuoto, karate o judo usufruendo degli impianti sportivi comunali attrezzati, come ad esempio la piscina ed il campo sportivo. Per la Scuola Secondaria di I° grado si organizzano attività sportive pomeridiane in orario extrascolastico: quest’anno è stato possibile creare due gruppi sportivi: uno di pallavolo e un altro di ginnastica ritmica condotti rispettivamente dal prof. Stefano Spaccesi e dalla prof.ssa Sandra Santini, entrambi muniti di titolo. Le diverse attività sporti-ve proposte nel corso dell’ anno scolastico inte-grano dunque l’educazione motoria curricolare facendo conoscere e valorizzando la pratica spor-tiva e l’educazione al movimento con particolare attenzione all’aspetto ludico, senza mirare troppo né alla prestazione, né tanto meno alla specializ-zazione sportiva. Al termine dell’anno scolastico gli esperti offrono consulenza anche nella proget-tazione e pianificazione di feste scolastiche all’in-segna dello sport che sottolineano il valore del-l’impegno di tutti gli alunni e ne gratificano i risultati. L L LAAA R R REDAZIONEEDAZIONEEDAZIONE

Il “Gioco Sport” Il “Gioco Sport” Il “Gioco Sport” a scuola: a scuola: a scuola:

un importante un importante un importante fattore di crescita fattore di crescita fattore di crescita psicofisicapsicofisicapsicofisica

Nell’ambito del progetto legalità le classi III e IV della Scuola Primaria Bezzi hanno invitato l’agente della Poli-zia Municipale Fabio Sciamanna per illustrare con due lezioni teoriche il comportamento corretto che si deve tenere per strada come pedoni e come ciclisti. A conclusione del corso i bambini hanno svolto con le proprie bici

dei percorsi nel cortile della scuo-la. Inoltre Sabato 12 maggio le sud-dette classi , accompagnate dalle insegnanti e dai genitori, hanno partecipato alla manifestazione “Bimbinbici” promossa dalla Fede-

razione Italiana Amici della Bicicletta con il coinvolgi-mento della Polizia Muni-cipale. I ragazzi sono parti-ti dal parcheggio Foro Boario e transitando per il Ponte del Diavolo e la strada comunale Piani Bianchi, si sono recati pedalando alla manifestazione “Oasi in Festa”, presso il lago delle Grazie. Qui un esperto dell’Associazione Pro-

Natura li ha guidati all’os-servazione della flora e della fauna per una sensibi-lizzazione naturalistica di grandi e piccini.

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COME E’ BELLO COME E’ BELLO COME E’ BELLO ANDARE IN GIRO ANDARE IN GIRO ANDARE IN GIRO IN BICI!IN BICI!IN BICI!

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orto è diventato lo strumento filo conduttore per le varie attività. Sono stati organizzati quattro labo-ratori pratici, che hanno preso il via nel mese di gennaio. I laboratori degli artisti, dove sono state svolte attività relative al registro iconico, manipola-tivo e multimediale; dei giocolieri caratterizzato da giochi psicomotori abbinati alla musica ai suoi regi-stri, come: “la raccolta delle erbette infestanti”, “gli ortaggi ballerini”, “gioco dell’ortolano”,“ gioco delle consociazioni e delle influenze meteorologi-che”ecc.; dei giornalisti, scrittori e poeti, dove i piccoli si sono cimentati in giochi di lingua come rime, assonanze, accrescitivi/diminutivi e inventato brevi storie; degli ortolani dove interpretando il ruolo del contadino hanno seminato vari tipi di semi in vaso curandoli fino alla loro messa a dimora nell’ orto della scuola, attività di piantagione di vari tipi di verdure, ortaggi e fiori come il tagete, che protegge le piantine dai vari insetti, i bambini tutt’-ora si stanno prendendo cura dell’ orto innaffiando-lo ed estirpando le erbacce osservando giorno dopo giorno i “frutti” del loro lavoro. Le attività labora-toriali si sono svolte a piccoli gruppi per sezione e/o intersezione e a rotazione tutti i piccoli alunni hanno avuto la possibilità di accedere a tutte le pro-poste educative didattiche. Nell’ arco di tutto l’ anno scolastico periodicamente attraverso la dram-matizzazione e il teatro dei burattini il contadino Dino è venuto a trovarci per portarci alla scoperta di nuove conoscenze, con l’ entusiasmo dei bambi-ni che ogni volta l’ anno accolto con grandi applausi e con la canzone del “Contadino..”

Domenica 11 Marzo, presso il Palacarifac di Cerreto d’Esi, le atlete della associazione di ginnastica artistica Asd Pink Ribbon di Macerata hanno partecipato alla seconda prova re-gionale del Campionato di serie C e al 1° Trofeo Rotary Club Fabriano. Grande soddisfa-zione per quattro atlete dell’omonima associazione che frequentano il nostro Istituto e che si sono meritatamente ben classificate: Alessandra Fabi, scuola primaria “Don Bosco”, II° classificata nella specialità del cerchio e III° in quella della fune; Federica Noè, scuola se-condaria di I° grado , I° classificata nella specialità delle clavette e del corpo libero; Valentina Noè, scuola primaria “G. Bezzi”, I° classificata nel corpo libero e II° nel cerchio; Giulia Crocetti, scuola secondaria di I° grado, I° nel cerchio, III° nella fune. Un augu-rio da parte di tutta la redazione affinchè possano raggiungere risultare sempre più eccellenti! LLLAAA R R REDAZIONEEDAZIONEEDAZIONE

GINNASTE SUL PODIOGINNASTE SUL PODIOGINNASTE SUL PODIO

EDUCAZIONE ALLA SALUTE/GIOCOSPORT

EDUCAZIONE ALLA SALUTE/EDUCAZIONE ALIMENTARE

nità di diventare un cittadino consape-vole di ciò che lo circonda e di ciò che mette in bocca.

Il concetto di responsabilità verso l’-ambiente e verso il prossimo viene trasmesso attraverso il lavoro di gruppo nell’orto e la cura che ogni bambino deve avere della propria piantina. Il coinvolgimento più o meno diretto dei genitori, il contatto con il nonno orto-lano che hanno aiutato maestre e bam-bini nell’orto, l’interazione con alcuni operatori del progetto Orto in Condot-ta ci hanno permesso di aprirci ed avere scambi con l’esterno, con la comunità che deve imparare, insieme ai bambini, a consumare in modo più consapevole. L’ obiettivo principale è stato quello di sviluppare, nei bambini, non solo le diverse educazioni alimentare, am-bientale, sensoriale e comportamentali, ma anche le competenze linguistiche e logico – cognitive, attraverso l’ intro-duzione di una didattica multi discipli-nare, che non avesse perso di vista anche gli altri insegnamenti, dove l’

La natura e i suoi prodotti sono stati i protagonisti del percorso didattico di questo anno scolastico. Per que-sto il contadino Dino e il suo amico dei boschi il folletto Nascondino, hanno accompagnato i bambini alla scoperta e alla conoscenza del mon-do dell’agricoltura e degli alimenti che ci dà , prodotti che loro trovano ogni giorno sulla tavola senza averne consapevolezza della provenienza e del valore alimentare. Cambiare le proprie abitudini alimentari quoti-diane, avvicinandosi ai concetti del buono, del pulito e del giusto è im-portante soprattutto per i piccoli che hanno ancora un mondo da sco-prire. Essi devono essere considerati nel loro ruolo di piccoli consumato-ri o piccoli cooproduttori, le cui scelte dipendono non solo dall’e-sempio fornito loro dai grandi, ma ahimè, anche dalla pubblicità e dalle influenze di amici e conoscenti. Avvicinarli alla terra, facendo loro coltivare dei frutti e delle verdure più o meno conosciuti è un modo per educarli alla varietà, alla stagio-nalità, ai metodi di coltivazione biologici e biodinamici, al rispetto della natura e di tutte le creature viventi, ad incuriosirsi per ciò che è diverso e ad assaggiare ciò che loro stessi coltivano. In tal modo, si dà al

bambino l’opportu-

ProgettoProgettoProgetto

“Pensare, “Pensare, “Pensare, dire, dire, dire, farefarefare e mangiare”e mangiare”e mangiare”

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IIINFANZIANFANZIANFANZIA “G. B “G. B “G. BEZZIEZZIEZZI” ” ” SEZSEZSEZ. A. A. A––– B B B --- C C C --- D D D

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regole del buon pedone!e poi ad un trat-to arrivati all’arco si vede dall’altra parte della strada un ponte lunghissimo, il ponte del Diavolo. Perché si chiama Ponte del Diavolo ? Chiede un bambino. “Io lo so, la mia mamma mi ha detto che c’è una leggenda… “ risponde un altro iniziando così a raccontarla! Ecco arrivati all’incrocio: è grande “ha tante strade” dice una bambina” e iniziano così ad os-servare e parlare dei segnali e delle regole relative all’ educazione stradale. Finalmente si arriva a destinazione e Nicola già aspetta sul cancello il nostro arrivo : è molto attento a tenere tutto ben chiuso, perché i suoi animaletti potrebbero uscire. Due cagnolini ci dan-no il benvenuto con la coda e qualche

Il protagonista del progetto “Pensare, dire, fare e mangiare” collegato al proget-to “Orto in...condotta”, il contadino Dino e il suo amico Folletto Nascondino, hanno raccontato ai bambini di avere un bellissi-mo Orto e di conoscerne uno vicino alla loro scuola, l’ orto di Nicola Palmieri un suo amico. Hanno poi invitato i bambini ad andarlo a vedere, proprio per conosce-re bene tutto ciò che lui ed i suoi amici contadini, con tanta fatica stanno coltivan-do. Le varie sezioni hanno così approfitta-to delle ultime giornate di sole autunnali per fare una bella passeggiata e visitare un orto vero l’orto di Nicola, vicino al Ponte del Diavolo. Quante cose in un sol giorno

per arrivare a destinazione!! Scendere tenen-dosi per mano nel vicoletto adiacente il muro della palestra, stare attenti alle macchine, tra-versare rispet-tando tutte le

abbaiata bonaria, un gatto lucida bene le scarpe strofinandosi dolcemente, anche i gal-letti nani provano a venirci incontro, ma … subito svolazzavano via. Una infinità di foglie, tutte di forma diversa , ricoprono e colorano l’orto dove Nicola ha ben seminato in solchi dritti e precisi verdure di tutte le specie, che ci lascia raccogliere e mettere dentro un grande cesto, per portarle a scuola. Alloro, finocchi, insalata verde e insalata rossa,carote e pomodori… anche noi realizzeremo l’ orto nella giardino della nostra scuola e chissà se saremo così bravi da far nascere tutte queste gustose verdure! Un grande gallo nero sem-bra quasi un Re, canta e non vuole che ci avviciniamo alle sue galline. Poco più in là, papere, conigli, polli rossi, polli bianchi e tanto altro ancora! Salutiamo Nicola, che ci promette di salutarci Dino e si ritorna a scuo-la. Una gran bella passeggiata per conoscere tutti i segreti del contadino e saper scegliere cibi sani per praticare una corretta e salutare alimentazione. E adesso? si parte, natural-mente tutti! bambini, maestre e bidelle di-venteremo piccoli ortolani e presto potrem-mo mangiare la nostra verdura a scuola.

zione il nome deriverebbe dal fatto che un cuoco maceratese la preparò in onore di un gene-rale austriaco di nome WIN-DISCH GRAETZ che aveva combattuto contro NAPOLEO-NE nell’ assedio di Ancona nel

1799. In realtà il piatto era già

I vincisgrassi sono un piatto tipico marchigiano e um-bro: si tratta di una varian-te regionale delle LASA-GNE al FORNO, è un primo piatto che va condito con ragù e con l’aggiunta della besciamella. Secondo la tradi-

EDUCAZIONE ALLA SALUTE/EDUCAZIONE ALIMENTARE

Il Laboratorio degli Ortolani, che ha divertito tantissimo i piccoli contadini.

LLLEEE SEZIONISEZIONISEZIONI DELLDELLDELL’’’INFANZIAINFANZIAINFANZIA “G. B“G. B“G. BEZZIEZZIEZZI” ” ” INININ VISITAVISITAVISITA ALLALLALL’’’ORTOORTOORTO DIDIDI N N NICOLAICOLAICOLA !! !! !!

“Chiccolino dove sei ? Sotto terra non lo sai ? E la sotto non fai nulla Dormo dentro la mia culla, Dormi sempre ma perché Voglio crescer come te? Quando grande diventerai! Chiccolino che farai? Una spiga diventerò e tanti chicchi ti darò”

Così inizia l0’avventura del semino, che con tanta passio-ne e con l’insegnamento di Dino il contadino, è stato seminato dai bambini dell’In-fanzia “G. Bezzi”. Come piccoli ortolani , i bam-bini sono stati entusiasti di lavorare la terra con le mani e di piantare i semini di vari ortaggi nei vasetti. Giornal-

mente con gioia si prendono cura delle piantine innaffiandole e preoccupandosi di esporle alla luce del sole per farle crescere. Il progetto “Orto in... Condot-ta” coinvolge tutte le classi favo-rendo attraverso il gioco di ruo-lo una collaborazione totale tra grandi e piccini in ogni attività. IIINFANZIANFANZIANFANZIA “G. B “G. B “G. BEZZIEZZIEZZI””” SSSEZEZEZ. A . A . A --- B B B --- C C C --- D D D

“Or to in . . .condotta” “Or to in . . .condotta” “Or to in . . .condotta” e tant i piccol i e tant i piccol i e tant i piccol i or tolanior tolanior tolani

presente nella tradizione culinaria marchigiana e nel

1781 appariva già nel libro di cucina del cuoco maceratese ANTONIO NEBBIA ,in cui viene descritta la preparazione di partico-lari lasagne chiamate “PRINCISGRASS”. E E ELENIALENIALENIA C C CAPORALETTIAPORALETTIAPORALETTI, G, G, GAIAAIAAIA M M MOGLIANIOGLIANIOGLIANI C C CLLL 5D P 5D P 5D PRIMARIARIMARIARIMARIA “D “D “DONONON B B BOSCOOSCOOSCO”””

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I PIACERI DELLA CUCINA DELLE MARCHEI PIACERI DELLA CUCINA DELLE MARCHEI PIACERI DELLA CUCINA DELLE MARCHE::: i “Vincisgrassi”i “Vincisgrassi”i “Vincisgrassi”

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A Natale anche quest’anno il Castello della Rancia si è trasformato nel “Castello Incantato di Babbo Natale” con tante idee regalo,

addobbi e decori di ogni genere insieme a fatine, elfi e naturalmente Babbo Natale che, paziente al suo trono ha ricevuto direttamente i bambini con le loro letterine. Una grande kermesse espositiva, che ha riprodotto in parte il clima e la tradizione, tipica della dimora di Santa Claus, creando così un mondo magico e suggestivo per tutti i bambini visitatori. All’interno di questa manifestazione non poteva mancare la fantasia e l’immaginazione dei bambini dell’infanzia e della Primaria “A. Grandi” , i quali in un clima di collaborazione, di amicizia e di aiuto reciproco, hanno realizzato un albero di Natale con la partecipazione della “Ludoteca Riù”. I bambini, attraverso l’utilizzo di perline, polistirolo, tulle, rotoli di carta igienica, sono riusciti a trasformare un vecchio ombrellone in un bellissimo albero di Natale, nonché a conoscere e a lavorare insieme ai bambini più grandi i quali, quest’anno lasceranno le loro aule e i loro ricordi ai bambini dell’infanzia che a settembre inizieranno una nuova avventura alla scuola Primaria.

Scuola dell’Infanzia e Primaria “ A. Grandi”

ecologica hanno allargato le città fino alle origini dei fiumi mettendo in pericolo la vita degli abitanti. Troppe risorse economiche ed umano usate per la cementazione delle cam-pagne e così addio alla protezio-ne e cura del territorio: è come se si fosse lanciata una sfida all’ambiente,una sfida che però non possiamo vincere.

Le classi 2A e 1A a tempo prolungato dell' Istituto Comprensivo “Don Bosco”, nel mese di settembre hanno partecipato all'inizia-tiva:"PULIAMO IL MONDO", promossa dall'Assessorato al-l'ambiente di Tolentino in collaborazione con esperti del Circolo Pettirosso aderente a Legambiente. Puliamo il Mondo è l'edizio-ne italiana di Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Dal 1993, Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia ed è presente su tutto il territorio nazionale grazie all'instancabile lavoro di

oltre 1000 gruppi di "volontari dell'ambiente", che organizzano l'iniziativa a livello locale in collaborazione con associazioni, comitati e amministrazioni cittadine. “Puliamo il Mondo” è un'iniziativa di cura e di pulizia, un'azione allo stesso tempo concreta e simbolica per chiedere città più pulite e vivibili. Alle ore 9:15 partendo dalla scuola abbiamo percorso le strade del centro cittadino fino ai giardini pubblici J.Lennon. Muniti di guanti e sacchetti, abbiamo raccolto rifiuti, in particolare cicche di sigarette, bottiglie, lattine, cartacce, lasciate in giro da persone maleducate e poco sensibili al rispetto dell'ambiente. Ci siamo resi conto che ognuno di noi può dare un contribu-to attraverso comportamenti responsabili.

EDUCAZIONE ALLA SALUTE/EDUCAZIONE AMBIENTALE ED ENERGIA ECOSOSTENIBILE

2^A S2^A S2^A SECECEC ONDARIAONDARIAONDARIA DIDIDI I I I GRADOGRADOGRADO “D. A “D. A “D. ALIGHIERILIGHIERILIGHIERI”””

Fiumi senza argini che possano resistere alle piene; acqua, prima potabile e, a distanza di anni, velenosa. Costruzioni inutili che occupano le nostre pianure e le nostre campagne, impoverimen-to del paese a causa di progetti spesso eccessivi (e per lo più inu-tili o incompleti)… Insomma un disastro. Pensate: in soli 25 anni lo stato ha fatto cementificare migliaia di ettari che potreb-bero ricoprire la Lombardia e il Piemonte … Sono stati valutati davvero gli effetti di tutto ciò? E dove sono finite le vaste pianure nei pressi dei fiumi? Ve lo dico io. Sotto gli interessi di politici e costruttori che privi di ogni preoccupazione

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CCCANALETTIANALETTIANALETTI R R RICCARDOICCARDOICCARDO 3A 3A 3A SSSECONDARIAECONDARIAECONDARIA DIDIDI I° G I° G I° GRADORADORADO “D “D “DANTEANTEANTE A A ALIGHIERILIGHIERILIGHIERI”””

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Ultimamente abbiamo notato,grazie alla operosa organizzazione Legambiente, un problema estremamente serio e da non sottovalutare: i mozziconi di sigarette, ora tutti insieme andremo a dare uno sguardo alle potenzialità devastanti di questo apparentemente "innocuo" scarto. Accendere una sigaretta significa immettere in ambiente più di 4000 sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, tossica, mutagena e cancerogena. Una parte di queste sostanze chimiche resta nel filtro e va a contaminare quella parte di sigaretta non fumata che comunemente chia-miamo cicca o mozzicone. Nelle cicche, quindi, è possibile trovare moltissime sostanze inquinanti: nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210, e acetato di

cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro. Ma ci siamo mai chiesti quante persone fumano nel mondo? Beh, se ancora non lo sapete, sono ben 1 miliardo e quindici milioni. E tutte le persone fumano circa 72 miliardi di sigarette l'anno, quin-di,72.000.000.000 di cicche l'anno… Un serio problema, visto anche i danni che essa provoca (ogni sigaretta toglie 7 minuti di vita, e le persone ne prendono circa 15 a gior-no, per 365 giorni l’anno). Ultimamente le persone hanno pensato a dei modi per limita-re i danni di questo inquinamento, come ad esempio quello che vi stiamo per far vedere. Da come si può vedere nell' immagine, si potrebbe costruire un "contenitore" per le cicche di sigarette, ma i grandi leader del tabacco non intendono saperne, dato che sono

troppo avidi e senza scrupoli, visto che vendono le sigarette perfino ai bambini. Ora vi faremo vedere, attraverso uno schema a torta, l'inquinamento che rilascia la cicca di sigaretta. Le cicche di sigaretta rappresentano ben il 4% dell'inquinamento mon-diale e circa 15 milioni di persone muoiono per cancro e altre malattie derivanti dal fumo, un milione muore per inalazione del fumo, come ad esempio quando stiamo a contatto con una persona fumatrice. Dati rilevanti, che contribuiscono all'effetto serra e alla salute generale. Ma se ci sono tanti rimedi, ad esempio le sigarette elet-troniche, perché non vengono usati? Perché i fumatori sostengono che il sapore non è come quello originale e non li soddisfa, non han-

no la minima idea di passare alle sigarette moderne, come quella qui sotto. Queste sigarette non inquinano perché rilasciano vapore, non fumo, come le tradiziona-li,evitando così anche le morti per fumo passivo.

ventando sempre di più luoghi chiusi o comunque vicini alla strada, come il palazzo Europa o i giardini John Lennon. Io preferisco il parco d’isola d’Istria, che è il luogo più verde e sicuro. Non possia-mo pensare di riuscire a vivere senza luoghi verdi o senza natura, dobbiamo

A me non piace come è gestito il territorio in Italia. C’é troppo cemento e poca erba. Sinceramente avrei preferito avere spazi

verdi tipo parchi, riser-ve naturali, invece stiamo cementifican-do anche le campagne!

La città di Tolentino, ad esempio, sta

crescendo a visto d’occhio negli ultimi pe-riodi. Gli spazi per noi ragazzi stanno di-

pensare che coltivare è più importante di costruire; non possiamo credere di man-giare cibo artificiale!

EEEDOARDODOARDODOARDO 3A 3A 3A S S SECONDARIAECONDARIAECONDARIA DIDIDI I° G I° G I° GRADORADORADO “D “D “DANTEANTEANTE A A ALIGHIERILIGHIERILIGHIERI”””

EDUCAZIONE ALLA SALUTE/EDUCAZIONE AMBIENTALE ED ENERGIA ECOSOSTENIBILE

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GGGLILILI ALUNNIALUNNIALUNNI SSSECONDARIAECONDARIAECONDARIA DIDIDI I° G I° G I° GRADORADORADO “D “D “DANTEANTEANTE A A ALIGHIERILIGHIERILIGHIERI”””

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È stato veramente un albero di Natale speciale quello che abbiamo realizzato noi bambini della sez.A della Scuola dell’Infanzia Bezzi. Abbiamo infatti aderito al

progetto “Eco di marca, uso, riuso, differenzio e riciclo. – T. ADDOBBO”, promosso da Tolentino Retail Park in collaborazione con la Ludoteca Riù, che ha cercato di sensibilizzarci verso un comportamento più compatibile con l’ambiente in cui viviamo e ad una cultura del recupero di materiali di scarto facilmente riutilizzabili attraverso delle attività ludiche. Così abbiamo chiesto alle nostre mamme e alle nostre nonne di aiutarci a “recuperare” e portare a scuola bottiglie e tappi di plastica, vecchi cartoni, bottoni, perline, vecchi pizzi e merletti, cartoni delle uova, pezzi di stoffa e tutto ciò con cui potevamo creare un addobbo natalizio. Con tutto questo materiale e, grazie alla collaborazione di Tiziana e Ferdinanda del Laboratorio del Riù, abbiamo creato dei bellissimi ed originali

addobbi per l’albero di Natale che dovevamo allestire all’interno del supermercato Oasi. Così il 14 dicembre, a bordo di un grande pullman blu, siamo arrivati al centro commerciale e, con molta pazienza, abbiamo iniziato ad addobbare l’albero. Il nostro albero di Natale è stato così bello ed originale che il Retail Park ci ha premiato con un attestato di partecipazione e dei buoni spesa per l’acquisto di materiali didattici utili per la nostra sezione. Ci è piaciuto molto svolgere questo progetto e ci siamo divertiti nel creare ed inventare dei bei addobbi natalizi a “zero spese” utilizzando materiali di recupero.

SSSEZEZEZ. A . A . A DELLADELLADELLA S S SCUOLACUOLACUOLA DELLDELLDELL’I’I’INFANZIANFANZIANFANZIA B B BEZZIEZZIEZZI...

I bambini di 5 anni dell’Infanzia “Grandi”, sezioni B e C hanno par-tecipato al proget-to organizzato e finanziato dal cen-tro commerciale Retail Park di Tolentino intitola-

to: “ECO DI MARCA,USO,RIUSO DIF-FERENZIO,RICICLO” con la collabora-zione della Ludoteca del Riuso, per ad-dobbare un albero di Natale all’interno del

centro commerciale. Un titolo un po’ inso-lito, in una società

dove tutti comprano cose “ firmate” o di “buona marca” , invece, questa volta siamo riusciti a sensibilizzare i bambini a portare a scuola tutto ciò che a casa non serviva più, co-me per esempio carta da regalo usata, pezzi di tulle, scato-le di cartone, polistirolo da imballaggio, stoffe da parati . Ed ora tutti al lavoro! I bambini sono stati bravissimi a disegnare e tagliare alberelli sul cartone, ad abbellirli con cerchietti di carta argentata, a disegnare uccellini sulla stoffa e ad attaccarci la piuma vera, a fare tante case imbiancate e a realizzare, con tulle e dischi di cartone, tanti fiocchi di neve. Ed ora finalmente si va ad addobbare l’albe-ro, partenza alle ore 9.00 dalla “Scuola Grandi” con il pulman e presto il lavoro è fat-to! Un bellissimo albero di Natale, realizzato con materiale di riciclo, insieme a tante risate e a tanto divertimento dei bambini, che hanno vissuto una giornata insolita e indi-menticabile!

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aver portato dei loro vecchi giochi a scuola, con l’aiuto delle insegnanti di classe e soprattutto di Fernanda, Fabiola e Laura dell’Associazione “Il Pettirosso”, hanno realizzato dei nuovi giochi che poi sono stati esposti, durante il periodo natalizio, all’ingresso dell’ipermercato OASI. Sono bastati un po’ di colla, nastro adesivo, colori acrilici, qualche vecchio cartone e tutta la loro fervida fantasia per creare giochi da tavola, scacchiere, cuci-nette con forno incorporato e tantissimi

Le classi 3^A e 3^C della Scuola Primaria “A. Grandi” e la classe 3^D del “Don Bosco” hanno partecipato al progetto finanziato dal

Centro Com-merciale “OASI” con la collaborazione del “Laboratorio del riuso” di Tolentino. I bambini, dopo

altri divertenti intratte-nimenti. Che spasso e

che soddisfazione nel veder rivivere i loro vecchi balocchi in altri giochi, del tutto nuovi e diversi!

EDUCAZIONE ALLA SALUTE/EDUCAZIONE AMBIENTALE ED ENERGIA ECOSOSTENIBILEEDUCAZIONE ALLA SALUTE/EDUCAZIONE AMBIENTALE ED ENERGIA ECOSOSTENIBILEEDUCAZIONE ALLA SALUTE/EDUCAZIONE AMBIENTALE ED ENERGIA ECOSOSTENIBILE

INFANZIA “A. GRANDI” SEZ. B/C INFANZIA “A. GRANDI” SEZ. B/C INFANZIA “A. GRANDI” SEZ. B/C ANNIANNIANNI 5 5 5

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Questa settimana è stata molto importante per noi ragazzi a livello formativo. Infatti, grazie a due incontri, abbiamo avuto a che

fare con due problematiche della società odierna:l’alcol e la droga. Questi due fattori hanno da sempre influenzato, in modo negativo, la vita dei ragazzi. Oggi,ragazzi sempre più giovani cadono in queste trappole:infatti, il primo approccio con l’alcol e la droga si ha a 11-12 anni. Martedì, il professore dell’Università di Camerino Paolo Verdarelli,ci ha esposto la tematica: ” L’alcol del sabato sera:un comportamento a rischio”. In 30 anni il modo di bere è molto cambiato:siamo passati da una cultura bagnata ad una cultura asciutta. Per cultura bagnata si intende il modo di bere accompagnandosi al cibo e questo accade soprattutto in compagnia della famiglia; per cultura asciutta, invece, si intende il bere una volta ogni tanto ma in modo esageratamente elevato insieme al così detto “il gruppo dei pari”,cioè gli amici. La differenza tra le due culture è, che bevendo con la famiglia si è più controllati e tutelati, mentre con il gruppo dei pari si è più propensi ad esagerare e non vieni tutelato. Molti ragazzi, dagli 11 in su, entrano in contatto con l’alcol tramite gli ami-ci o la famiglia. Il posto dove è più facile cominciare a bere è la discoteca. Qui vengono serviti, anche ai minorenni, superalcolici, che con il tempo possono causare danni irreversibili ad un fisico ancora in formazione come quello dei ragazzi. L’alcol causa dipendenza, proprio come una droga, anche se non viene considerata come tale e viene servita tranquillamente anche ai minorenni ignari del peri-colo che corrono. Mercoledì,dalle 10:30 alle 12:30, abbiamo assistito all’incontro sulla tossicodipendenza tenuto dall’avvocato Giu-seppe Bonmarito, presidente dell’associazione “Con Nicola,oltre il deserto dell’indifferenza”, nonché padre di Nicola,un ragazzo di 26 anni morto per overdose di eroina. Questo incontro, toccante e commovente, è stato molto utile per l’importanza degli argomenti trattati. Gli spacciatori guadagnano soldi sulla nostra pelle, incuranti dei pericoli che corriamo: il signor Bonmarito ci ha definito

“carne da macello” per gli spacciatori. La droga più venduta in Italia è la canna, chiamata anche spinello o crack, ricavata dalla pianta Cannabis. Dalla canna è facilissimo passare ad altri tipi di sostanze quali la cocaina, l’eroina o l’extasi venduta comunemente in pillole. Le sostanze stupefa-centi sono pericolosissime per la salute e creano una grande dipendenza. L’organismo,i nfatti,con il passare del tempo ne richiede una quantità sempre maggiore e smettere è praticamente impossi-bile. Ecco perché sarebbe meglio mai incappare in certe situazioni che possono rovinare la vita per sempre

RRRACCOLTAACCOLTAACCOLTA T T TAPPIAPPIAPPI DIDIDI PLASTICAPLASTICAPLASTICA === RICICLAGGIORICICLAGGIORICICLAGGIO,,,ARIAARIAARIA PULITAPULITAPULITA EEE… … … SSSOLIDARIETÀOLIDARIETÀOLIDARIETÀ vogliono tanti e tanti tappi di plasti-ca, ma quando a partecipare sono molte famiglie e comunità il risulta-to è conseguentemente positivo. I tappi di plastica sono qualcosa che ognuno di noi ha in casa, destinati ad essere buttati con i rispettivi conte-nitori, ma se un insegnante o un genitore invita i bimbi a metterli da parte, spiegando loro, le finalità di tale comportamento, non solo abi-

tua i più piccoli a partecipare ad un progetto solidale, ma getta le basi per una cultura del riciclaggio, e questo ha di per sé un valore inesti-mabile. Nel nostro plesso tutti do-centi, personale A.T.A, famiglie ci

siamo subito impegnati a far si che tale progetto raggiunges-se degli ottimi risultati, accrescendo, giorno dopo giorno, verso i piccoli la coscienza del benessere per tutti. Un grazie particolare da parte nostra e dei bambini va alle nostre caris-sime “bidelle maestre” così le chiamano i bambini, Antonella e Adua che, sensibili a tutti i temi educativi che si propon-gono, ci hanno supportato, collaborando con gioia ed entu-siasmo anche a questa iniziativa. Tale iniziativa ci ha permes-so di svolgere tante altre attività correlate, che hanno stimo-lato in loro: una spiccata sensibilità al rispetto dell’ ambien-te, per difende il territorio e tutelare la nostra e la salute degli altri; la condivisione, la collaborazione, la sensibilità, la gioia del donare qualcosa affinché qualcuno possa avere ciò di cui ha bisogno! Periodicamente volontari della parrocchia di San Catervo, passano per raccogliere i tappi e consegnarli all’ Azienda GMP Srl di Montefano che si occupa della gra-nulazione e riutilizzo come materia prima. Il ricavato della vendita viene consegnato al SERMIT per farne quanto speci-ficato sopra. I bambini ogni volta li accolgono con entusia-smo per sentirsi gratificati della quantità di tappi donati. Ultimamente sono stati raccolti kg 1,360, si potrebbe dire non molto, ma vuoi mettere i valore simbolico che acquista ogni singolo tappo? Allora forza, diamoci tutti da fare, mol-tiplichiamoci, perché anche attraverso piccoli gesti ognuno si può sentire più utile, aiutando più persone! I I INFANZIANFANZIANFANZIA “G. B “G. B “G. BEZZIEZZIEZZI” ” ” S S SEZEZEZ. A . A . A --- B B B --- C C C --- D D D

Il nostro Istituto aderisce già da tre anni al progetto. Noi inse-gnanti e bambini della scuola dell’ Infanzia “G. Bezzi” siamo davvero fieri di partecipare a tale iniziativa, di grande valenza educativa, rivolta a tutti i citta-dini. Lo scopo di tale raccolta è quello di ricavare dalla loro vendita il denaro necessario ad acquistare carrozzine per disabi-li, obiettivo encomiabile che non solo noi ma tanti altri con spiccato senso di solidarietà hanno condiviso, portando tap-pi di qualsiasi genere nei diversi punti di raccolta distribuiti in città, scuole e parrocchie. I bambini ogni giorno arrivano a scuola tenendo in mano sac-chettini pieni di tappi di plastica che orgogliosi, perché consape-voli dell’ utilità di tale azione, inseriscono nel contenitore apposito all’ ingresso della scuola. È vero che per raggiun-gere l’obiettivo principale ci PAGINA 13

EDUCAZIONE ALLA SALUTE/EDUCAZIONE ALLA SALUTE/EDUCAZIONE ALLA SALUTE/EDUCAZIONE AMBIENTALE ED ENERGIA ECOSOSTENIBILEEDUCAZIONE AMBIENTALE ED ENERGIA ECOSOSTENIBILEEDUCAZIONE AMBIENTALE ED ENERGIA ECOSOSTENIBILE

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come saprete, il 31 agosto termine-rà il rapporto di lavoro con la scuo-la della mia collega Maria Minnuc-ci. Anche se solo per due anni, ho avuto il piacere e la fortuna di con-dividere la classe con lei. Penso che sia questa l’occasione per ringra-ziarla delle tante cose fatte insieme, dei risultati ottenuti,dell’immensa disponibilità e della fattiva collabo-razione che la caratterizzano e sen-za le quali tutto sarebbe stato più difficile. Quindici anni di differen-za non hanno condizionato affatto il nostro stile educativo né la didat-tica che, anzi, sembrerà strano,

hanno combaciato per-fettamente, spesso integrandosi nella

complementarità e che, fin dai pri-mi giorni di scuola hanno rafforza-to in noi la convinzione che la stra-da imboccata era quella giusta, se non altro perché la si poteva per-correre insieme. Ciò, però, che più mi ha gratificata è stato il fatto che lei abbia creduto in me, permetten-domi di esprimere la mia personali-tà, la mia professionalità a vantag-gio di una crescita anche sotto il profilo umano. Salutare le persone che, anche se per breve tempo, hanno fatto parte della nostra vita, è difficile, ma mi conforta e mi i-norgoglisce il pensiero che proprio io abbia avuto il privilegio di essere stata una sua collega. Certo, il tem-

po di

conoscenza è stato breve ma frut-tuoso ed intenso… sarà difficile di-menticarla! Adesso viene il bello:una seconda giovinezza e tanto tempo libero. La pensione sarà anche un sospirato traguardo ma possa essere per te, soprattutto, la linea magica di un orizzonte,dove poter raccogliere i sogni di una vita!Infiniti auguri ANNA FEDELI

morte, nei forni crematori, di una sua compagna di stanza. Riesce alla fine a salvarsi e ritorna a casa dalla madre. Questo spettacolo mi ha particolar-mente colpita perché ho visto la forza e il coraggio di Ondina, il desiderio di andare avanti e lottare per

la liberta’ antifascista, anche rischiando di morire. Mi ha colpito anche l’immagine della madre di Ondina, perché ha dovuto prendere la decisone di scegliere quale delle due figlie salvare, denunciando la più piccola perché colpevole di aver fatto la spia; ho pensato e riflettuto molto su questa scelta, che sicuramente può essere discutibile, perché se fossi stata al suo posto sicuramente non avrei deciso di sacrificare una al po-sto dell’altra, non ne avrei avuto il coraggio. Sicuramente un'altra parte che mi ha fat-to commuovere è la parte in cui, al campo di concentramento, i Tedeschi segnano con un numero il braccio dei prigionieri; mi ha fatto commuovere perché non è possi-bile che noi arriviamo fino a questo punto, eliminare, cancellare l’identità di una per-sona, non è possibile farla soffrire così tanto, non è giusto. Facendo riferimento poi all’Eccidio di Montalto, questo episodio mi colpisce non tanto per il suo aspetto politi-co, ma umano, perché ragazzi poco più grandi di noi, i partigiani, sono partiti, hanno

sacrificato la loro vita, per salvare la vita di molte altre persone. Inoltre mi colpisce anche più da vicino per-ché io avevo 2 zii, che hanno combattuto la guerra partigiana a Montalto e uno di loro si è salvato da quel-la drammatica situazione ed è morto pochi mesi fa. Mi ricordo i suoi racconti affascinanti in cui mi diceva che si era salvato grazie ad una vecchietta che lo aveva fatto nascondere dentro al forno di casa sua. Un altro mio zio è stato fucilato e ogni anno, quando vado al cimite-ro a trovarlo, mi commuovo a vedere quanti, oltre a lui, sono morti per la brutalità dell’uomo sull’uomo.

SSSILVIAILVIAILVIA F F FELIZIANIELIZIANIELIZIANI III D III D III D--- SCUOLASCUOLASCUOLA MEDIAMEDIAMEDIA D. A D. A D. ALIGHIERILIGHIERILIGHIERI

Sabato 24 marzo 2012, in occasione della ricorrenza dell’Eccidio di Mon-talto, le classi III dell’Istituto Don Bo-sco ed altre scuole, si sono recate al Cineteatro Don Bosco per assistere ad uno spettacolo teatrale intitolato “E’ bello vivere liberi”, interpretato dall’-attrice Marta Cuscuna’ . Lo spettacolo era ispirato alla vita della staffetta par-tigiana Ondina Peteani. Appena arriva-ti, mi sono subito soffermata a pensare se uno spettacolo con una sola attrice in scena che interpretava piu’ ruoli potesse risultare noioso; invece, an-dando avanti con il racconto, mi sono affascinata, era bravissima. Lo spetta-colo raccontava la vita di Ondina, una staffetta che aveva piu’ o meno 17 an-ni.. Lei aveva combattuto a fianco dei partigiani, nella citta’ di Trieste e ave-va lottato per ottenere la liberta’ dai fascisti nel suo paese. Viene trasportata nel campo di concentramento di Au-

shwitz, dove assistera’ alla PAGINA 14

PAROLA AI DOCENTIPAROLA AI DOCENTIPAROLA AI DOCENTI

PAROLA AI RAGAZZI

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sogni di una vita!Infiniti auguri

A Sepang in Malesia il giorno 23/10/2011 durante una gara di moto GP muore un ragazzo di nome Marco Simoncelli detto "Sic" per gli amici e i suoi fans.Il pilota durante il 2° giro per-de il controllo della sua moto sbandando ,rientra in pista e viene travolto da due piloti che in quello stesso momento sta-vano passando. I due piloti si rendono subito conto di quello che sta succedendo, Marco rimane steso a terra,Valentino Ros-si il suo migliore amico subito dopo il terribile impatto si volta e nota il suo amico steso a terra senza vita. Io quando ripenso o

riguardo quel momento penso… ”adesso il nostro campione di moto gp gareggerà con la sua mo-to in Paradiso in compa-gnia di Gesù!!”, Marco Simoncelli è ricordato come il ragazzo dal grande sorriso che guidava la sua moto:un ragazzo amato da tutti. LLLUDOVICAUDOVICAUDOVICA T T TANESEANESEANESE SSSECONDARIAECONDARIAECONDARIA DIDIDI I° G I° G I° GRADORADORADO “D “D “DANTEANTEANTE A A ALIGHIERILIGHIERILIGHIERI”””

calcio durante le ore di educazione moto-ria perché è uno sport non solo bello, ma anche educativo in quanto per giocare è necessario rispettare regole e compagni. Inoltre potrebbe essere importante intro-durre un’ora fissa di informatica alla setti-mana. Per tanti ragazzi,infatti,è bello po-ter scoprire i segreti di questo strumento che è utile anche per la scuola. L’ultima cosa che vorrei sarebbe che lo Stato faces-se una riforma per gli esami dato che que-st’anno mi toccheranno .Infatti,secondo me,è un peccato che il voto di ammissione valga quanto le restanti prove. Spero che lei abbia modo di leggere la mia lettera e che rifletta sulle mie proposte. CORDIALI SALUTI SSSILVIAILVIAILVIA M M MASSIASSIASSI CLCLCL. 3° A. 3° A. 3° A

S S SECECEC. . . DIDIDI I° G I° G I° GRADORADORADO “D “D “DANTEANTEANTE A A ALIGJIERILIGJIERILIGJIERI”””

EGREGIO MINISTRO PROFUMO,

La scuola occupa gran parte delle nostre giornate. Ecco perché deve essere, secondo me, una cosa gradevole e piacevole. A me piace andare a scuola (frequento la terza media), ma penso che alcune cose potrebbero cambiare. Per esempio, io odio dovermi alzare presto il sabato mattina e penso che questa consuetudine si potrebbe elimina-re, anche perché a nessun ragazzo piace alzarsi presto sei giorni su sette. Per recu-perare, infatti, le ore perse, si potrebbe cominciare prima l’anno scolastico. Un’al-tra modifica utile e gradevole sarebbe fare più ginnastica perché tanti ragazzi non fanno sport il pomeriggio, così farebbero attività fisica. Sarebbe bello fare anche

IIILLL R R RAGAZZOAGAZZOAGAZZO DALDALDAL GRANDEGRANDEGRANDE SORRISOSORRISOSORRISO

EGREGIO MINISTRO PROFUMO.. .

con tanta gioia. Ci ha fatto un grandissi-mo regalo, che ci ha commosso: una bellissima lettera molto dolce; noi tutti ci aspettavamo un maschietto che sareb-be arrivato tra qualche mese e invece…Elena aveva bisogno di affetto subito e noi siamo felicissimi di darglielo. Siamo contenti che finalmente Elena sia arriva-ta, ma ci dispiace anche che la nostra cara maestra se ne sia andata… Poco dopo, la maestra è tornata di nuovo a trovarci; appena arrivata l’abbiamo accolta con un caloroso abbraccio, mo-strando il nostro affetto, lei, invece, per

mostrarci il suo affetto ci ha regalato degli sti-ckers e delle crostatine per far merenda. Le abbiamo mangiate fino all’ultima briciola: erano davvero buone!!! Prima di andarsene ci ha fatto una proposta: andarla a trovare per conoscere Elena!!! Siamo stati molto felici di averla rivista e non vediamo l’ora che ritorni! MMMARTAARTAARTA, E, E, EMILIAMILIAMILIA, E, E, ELISALISALISA, E, E, ELENALENALENA

CLCLCL. 4D P. 4D P. 4D PRIMARIARIMARIARIMARIA “D “D “DONONON B B BOSCOOSCOOSCO”””

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PAROLA AI RAGAZZIPAROLA AI RAGAZZIPAROLA AI RAGAZZI

Cari lettori, una piccola bambina di soli venti gior-ni, ha finalmente trovato una mamma: la maestra Cristiana. Tempo fa ci ave-va avvertito che stava provando una grandissima emozione: adottare un bambino della Repubblica Ceca. Ma il giorno 13 gennaio 2012, la maestra è stata convocata dal tribunale di Anco-na e sabato 14 gennaio si è trovata tra le braccia una piccola bambina di soli 24 giorni. Il lunedì successivo la mae-stra Cristiana ci ha fatto una sorpresa venendoci a trovare nella nostra scuola

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“Perepepè … è la voce del pulmino che chiama ogni bambino, venir con me!” L’avete sentito anche voi, il pulmino Gino che quest’anno è venuto a trovare i bambini della scuole dell’Infanzia “A. Grandi” e “G. Bezzi”. Proprio simpatico, il nostro pulmino, pronto a iniziare una bella avven-tura con tutti i bambini attraverso canzoni, giochi e tanto divertimento. In teatrino, il pulmino Gino, ha raccontato ai nostri piccoli spettatori una bella storia con l’animazione di tutti i personaggi, poi ancora li ha fatti giocare con un bel girotondo, dove un bambino autista si è divertito a far salire a bordo i suoi compagni formando un lungo trenino. Ancora giochi in palestra con un percorso psicomotorio: che bello saltare, passa-re sui dossi, strisciare e correre a zig zag! Ma ancora più bello è stato correre nel prato ,salire con fatica sullo scivolo e poi scivolare a perdifia-to, passare sotto, correre intorno al girabimbi e infine passare dentro al tunnel … ma dice Giovanni: “Se corro troppo forte, poi vado fuori strada e poi arriva la polizia e mi fa la multa!” Ed ora, dice la maestra, proviamo a disegnare la città dove passa il nostro pulmino, che dite ce la

facciamo? “Facile, dice Tommaso, io disegno la casa e l’albero” “ io, dice Federico, la scuola”, “io, dice Sofia, le macchine”… e così tutti al lavoro per disegnare, colorare,ritagliare e incollare tutto su una grandissimo foglio! Che bravi !! . Non ci possiamo dimentica-

re del nostro Gino…. E allora un pulmino per ogni bambino, da colorare, ritagliare e poi por-tare a casa, nella nostra cameretta come ricordo di questo anno scolastico!!

Come tutti gli anni i mesi di gennaio/febbraio è il periodo delle iscrizioni dei bambini e dei ragazzi ai vari or-dini di scuola a partire da quella dell’ infanzia fino ad arrivare alle secondarie di II grado. Non si tratta di un semplice adempimento burocratico bensì di un passaggio delicato che presenta effetti importanti non solo, come è ovvio, sul percorso scolastico di ciascuno ma anche sull’organizzazione e sulle scelte delle singole scuo-le. Le iscrizioni sono un'occasione per i genitori per conoscere più approfonditamente il mondo della scuola, per richiedere un’offerta formativa di qualità e per operare una scelta consapevole a vantaggio dei propri figli: è per questo motivo che il nostro Istituto ogni anno si presenta alle famiglie organizzando delle assemblee informative rivolte ai genitori degli alunni in età di iscrizione al primo anno dei vari ordini di scuola. Per dare l’opportunità ai nostri futuri alunni e ai loro genitori di conoscere ancora più da vicino ogni singola scuola, la sua organizzazione e le attività che vi si svolgono, i docenti mettono in atto il progetto “Accoglienza, Continuità ed Orientamento” pianificando incontri di “Scuola Aperta” durante i quali si rendono disponibili ad accoglie-re a scuola le famiglie e a rispondere ad ogni domanda. Vengono inoltre effettuate attività scolastiche di collegamento fra gli anni “ponte” di ogni ordine per rendere meno difficile ai bambini il passaggio da un’esperienza educativa all’altra. Già nel mese di novem-bre i piccoli delle scuole dell’ infanzia sono stati guidati a conoscere le attività della scuola primaria mentre gli alunni delle classi III della nostra scuola secondaria di I° grado “Dante Alighieri” hanno potuto frequentare lezioni e stage presso alcuni istituti superiori del territorio, avendo così la possibilità di venire a contatto con le principali discipline caratterizzanti i vari corsi di studio. In occasione delle iscrizioni ci teniamo a sottolineare e far conoscere a tutti i ragazzi e le ragazze di Tolentino, questa nostra città così aperta e sensibile alla musica, che una delle caratteristiche storiche e consolidate della Scuola Secondaria di I° grado “D. Alighieri” è l’indirizzo musicale. Si tratta della possibilità di avvicinarsi durante l’orario scolastico allo studio di uno strumento musicale - Chitarra, Flauto, Per-cussioni o Pianoforte - guidati da docenti con esperienza didattica ed artistica di qualità alle spalle che viene messa a disposizione per creare occasioni di crescita individuale ma anche di grande socializzazione. I corsi tradizionali di strumento musicale vengono infatti completati dalla pratica della musica d’insieme che porta gli allievi ad esibirsi non solo in raffinati saggi di fine anno scolastico, ma anche in emozionanti concerti pubblici, come supporto ad artisti affermati e professionisti dello spettacolo.

Attività di Attività di Attività di scuola aperta scuola aperta scuola aperta per tutti per tutti per tutti gli ordini gli ordini gli ordini di scuola. di scuola. di scuola.

SSSEZIONIEZIONIEZIONI A/B/C/D A/B/C/D A/B/C/D

LLLAAA R R REDAZIONEEDAZIONEEDAZIONE

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Nel secondo laboratorio siamo andati in bibliote-ca dove c’erano una marea di libri e la professo-ressa ci ha spiegato che quando ci si trova in bi-blioteca si deve stare sempre in silenzio. Ci ha letto due stupende e simpatiche storie “Cico Pe-trillo” e “100 lire in tasca”, poi ci ha fatto sceglie-re un libro da leggere per conto nostro. Anche questo laboratorio come il precedente è stato molto interessante. Nel terzo e ultimo laboratorio, quello di teatro, la professoressa ci ha fatto fare degli esercizi di concentrazione, di postura e di spazialità dove ci ha spiegato che tutti noi abbiamo uno spazio nostro; tutto questo con giochi molto divertenti. Bhè! Non si può dire che sia stata una giornata noiosa, anzi la più bella e divertente. Ci vediamo alle medie!

È arrivata l’ora! Tutti insieme scendiamo alla materna. Siamo emozionati: andiamo a prendere i nostri successori… Ognuno di

noi prende un bambino per mano, ci rechiamo in biblioteca e facciamo accomodare i bambini di cinque anni sulle sedie che abbiamo sistemato. Spieghiamo che noi l’anno prossimo andremo alla scuola media e loro prenderanno il nostro posto alla scuola primaria. Sui loro visetti è stam-pata un’espressione stupefatta e mentre parliamo ci ascoltano con molta attenzione. Cominciamo a raccontare la storia di una streghetta dispetto-sa, invitiamo uno di loro ad impersonarla e diamo vita ad una drammatizzazione divertente in cui i dispetti della strega ci coinvolgono tutti, grandi e piccini. Siamo orgogliosi delle risate suscitate. Finito lo spettacolino saliamo nelle aule della scuola primaria, abbiamo preparato per i bambini della scuola dell’infanzia delle ma-

scherine di animali, ora le coloreremo insieme. Questa esperienza è davvero piacevole … Quando andremo in prima media lasceremo le nostre maestre con dei bambini proprio simpatici!

Il giorno31 Gennaio, nell’ambito del Progetto “Continuità ” i bambi-ni e le insegnanti delle classi quinte della Scuola Primaria “Grandi” sono scesi presso le sezioni B e C dell’In-fanzia, per invitare i bambini di cinque anni (quelli che nell’anno scolastico 2012/13 frequenteranno la prima elementare) a svolgere delle attività insieme, per conosce-re le insegnanti e gli ambienti e per trascorrere una piacevo-le mattinata. I bambini dell’infanzia sono stati suddivisi in due gruppi, ognuno dei quali ha trascorso circa 30-35 minuti con ognuna delle due classi della primaria e con le rispet-tive insegnanti. La classe 5 A e le

maestre Gabriella e Marisa hanno accolto il primo gruppo dei bambini di 5 anni pre-parando loro un sim-patico spettacolo “carnevalesco”, scritto ed interpretato dai ragazzi stessi, che ha coinvolto e divertito gli spettatori. Successi-vamente i bambini hanno partecipato al gioco del bowling allestito con bottiglie di plastica e pallone di tela. Il grado di coinvolgimento è stato ottimo, i bambini dell’Infanzia si sono trovati subito a loro agio grazie alla simpatia dimostrata dalle insegnanti e dai ragazzi che, sentendosi responsabili nei confronti dei più piccoli hanno dimostrato accortezza e benevo-lenza. Successivamente hanno cantato e mima-to una divertente canzone ed infine hanno ricevuto un “goloso” regalo di benvenuto. Trascorso il tempo a disposizione ci siamo dati il cambio con l’altro gruppo dei bambini del-l’infanzia che nel frattempo si trovava con la classe dell’insegnante Rita. Siamo stati accol-ti nella biblioteca della scuola dove abbiamo

assistito ad un divertentissimo e “magico” spet-tacolo , di cui sono stati protagonisti improvvi-sati i bambini di 5 anni. E’ stata rappresentata la storia di alcune streghette che si divertivano a fare scherzi e burle con le loro bacchette magi-che. I costumi e gli effetti speciali sono stati degni dei migliori spettacoli di magia e i bambini si sono divertiti tantissimo. Ci siamo trasferiti poi, presso il laboratorio d’arte della Primaria, dove grandi e “meno grandi” hanno realizzato insieme delle simpatiche maschere di Carnevale che ognuno ha portato a casa in ricordo della splendida esperienza. Si è trattato indubbiamen-te di un’esperienza positiva, poiché non solo i bambini hanno potuto conoscere gli ambienti di quella scuola che ormai sentono così spesso nominare, ma hanno conosciuto nuove persone ed interagito con loro. Ciò ha dato loro la possi-bilità di arginare e ridimensionare le normali paure ed ansie deter-minate da un cambia-mento di così grande portata.

IIINFANZIANFANZIANFANZIA “A. G “A. G “A. GRANDIRANDIRANDI” S” S” SEZIONIEZIONIEZIONI B/C B/C B/C

Classe V B Scuola primaria “Don Bosco”Classe V B Scuola primaria “Don Bosco”Classe V B Scuola primaria “Don Bosco”

Classe V B Scuola primaria “A. GRANDI”Classe V B Scuola primaria “A. GRANDI”Classe V B Scuola primaria “A. GRANDI”

INCONTRIAMOINCONTRIAMOINCONTRIAMO I BAMBINII BAMBINII BAMBINI DELLADELLADELLA PRIMARIAPRIMARIAPRIMARIA .........

VERSO LA VERSO LA VERSO LA SCUOLA MEDIASCUOLA MEDIASCUOLA MEDIA Il 23 febbraio noi alunni della classe 5a D del ples-so “Don Bosco”, siamo andati a fare lo stage con i professori della scuola secondaria di primo grado, visto che il prossimo anno saremo anche noi loro alunni. Le professoresse ci hanno diviso in tre gruppi perché i laboratori da fare erano tre: cera-mica, biblioteca e teatro. Nel laboratorio di ceramica la professoressa ci ha fatto lavorare l’argilla per creare delle “sculture” a mano. Alcuni hanno realizzato dei porta-candele, altri dei vasetti, delle piramidi e alcuni delle for-me strane.

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narratore Simone Maretti presso l’Aula Magna dell’Istituto scolasti-

"Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie... Un nuovo appuntamento con “Ti racconto una storia” che, con grande entusiasmo degli alunni, ha segnato il ritorno di Simone Maretti, narratore per professione. Il giorno lunedì 30 aprile 2012 gli alunni delle classi prime della

Scuola Secondaria di primo grado hanno incontrato l’attore-

eravamo noi al loro posto. Ci siamo presentati e loro si

sono seduti con noi nei nostri banchi; abbia-mo letto per loro la fiaba dei Tre Porcellini,

imitando suoni e voci mentre li osservavamo colorare le varie scene. Ci siamo sentiti grandi e un po’ piccini… è stato davvero bello!!! G G GLILILI ALUNNIALUNNIALUNNI DELLADELLADELLA 5°C 5°C 5°C

ARTICOLO GIORNALISTICOARTICOLO GIORNALISTICOARTICOLO GIORNALISTICO

TOLENTINO – Questa mattina, Martedì 24 Gennaio 2012, nella no-stra aula sono entrati i bambini del-l’ultimo anno della scuola dell’infan-zia accompagnati dalla loro maestra per conoscere noi e visitare i locali della scuola in vista delle prossime iscrizioni.

Vederli entrare, timidi, piccoli e co-lorati è stato emozionante e diverten-te, perché ci ha ricordato di quando

Gli alunni delle sezione dei riccetti e dei leprotti frequentanti l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, nel mese di Dicembre sono saliti alla Primaria per divertirsi impa-rando cose nuove con gli alunni di V e con le loro maestre. Certo i bambini già cono-scevano l’ambiente e tutti coloro che ne fanno parte, perché in diverse occasioni già dal primo anno di frequenza hanno avuto l’ opportunità di andarli a trovare. Ma questa nuova visita attraverso il progetto “Orientamento, accoglienza e continuità”, aveva lo scopo di far sperimentare, ai bam-bini di 5 anni le modalità di approccio e di lavoro dell’ordine di scuola che frequente-

ranno l’anno prossimo. L’ accoglienza è stata molto calorosa, i grandi consapevoli dell’importanza dell’incontro, attendevano i piccoli con entusiasmo, per proporre loro un gioco molto divertente e natalizio… la Tombola di Flip, una tombola davvero speciale dove al posto dei numeri c’erano le lettere dell’alfabeto con i simboli corri-spondenti, “Un gioco da GRANDI!” ha esclamato Chiara. Prima di iniziare Flip, il personaggio interprete, ha chiesto a tutti i bimbi grandi e piccoli di completare le cartelle che erano state solo disegnate ... La collaborazione è stata immediata, poi-ché l’efficace motivazione di cooperare con gli amici per un obiettivo comune, come il divertimento, ha spinto i piccoli a colorare le cartelle, ascoltando quanto gli alunni di V consigliava loro di fare. È giunto così il momento di giocare all’estrazione delle lettere, per vincere tanti piccoli premi. “Chissà forse Flip il prossimo anno sarà lì ad aspettarci” ha detto Nicol salutando gli amici. Le uscite però non sono finite in gennaio, un’ altra sensazionale avventura li aspettava. Un bel mattino si sono recati alla

primaria “Don Bo-sco”. Un’ esperienza molto simpatica e interessan-te, infatti dopo aver ascoltato la favola dei tre porcellini, ognuno ha potuto dipinge-re su di un foglio un personaggio della storia, naturalmente anche in questo caso non è mancato il supporto di un amico della classe Va.. Terminato il lavoro una grande sorpresa li aspettava: la Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) concessa in dotazione ad alcune classi dal Ministe-ro della Pubblica Istruzione. Molto inte-ressante questa nuova tecnologia, che ha riproposto ai piccoli alunni i personaggi che avevano colorato e ha permesso loro di disegnarli…

Sez. Sez. Sez. A e B Infanzia “G. Bezzi”A e B Infanzia “G. Bezzi”A e B Infanzia “G. Bezzi”

BIBLIODOCBIBLIODOCBIBLIODOC

TTTIII RACCONTORACCONTORACCONTO UNAUNAUNA STORIASTORIASTORIA

QQQUANTEUANTEUANTE AVVENTUREAVVENTUREAVVENTURE: : : LLLAAA T T TOMBOLAOMBOLAOMBOLA DIDIDI F F FLIPLIPLIP EEE LALALA LIM LIM LIM

LLLEEE NUOVENUOVENUOVE LEVELEVELEVE ALALAL D D DONONON B B BOSCOOSCOOSCO

co. L'attore si è cimentato nella nar-razione del testo di Agatha Chri-stie "Dieci piccoli indiani": un giorno delle persone ricevono un invito per andare in una villa su un'isola dell'Inghilterra. Le perso-ne non si conoscono ma accetta-no l'invito. Ad accoglierli ci sono la cuoca e il maggiordomo. Nelle loro camere da letto trovano una filastrocca per bambini posta sopra al camino… PAGINA 18

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“Sala Ragazzi” dove abbiamo preso in mano dei libri, li abbiamo sfogliati e rimessi sugli scaffali. Dopo aver salutato e ringraziato le nostre “guide”, per ritornare a scuola, abbiamo attraversato Piazza della Libertà, dove abbiamo visto il presepe collocato preci-samente sotto il Palazzo Comunale. Esso è stato realiz-zato dall’associazione “Amici Per” ed è bellissimo con i personaggi molto grandi e la roccia della grotta. Anche se io vado spesso alla Biblioteca con i miei geni-tori, questa visita è stata molto interessante perché ho potuto vedere tutte le sale e molti bei libri che solita-mente non vengono mostrati come le preziose “Memorie di Tolentino”.

STELLA BINI, classe 3 A scuola Primaria “G. Bezzi”STELLA BINI, classe 3 A scuola Primaria “G. Bezzi”STELLA BINI, classe 3 A scuola Primaria “G. Bezzi”

di disegnarli…

Ricordiamo con piacere il giorno 12 aprile perché noi bambini della 4aB insieme alla sezione A, abbiamo assistito ad uno spettacolo d’improv-visazione teatrale di cui face-vamo parte anche noi. Questo spettacolo si chiama” Tutti per Juno”. Tutto inizia con l’ingresso in scena di una ragazza, Juno, che un giorno va in soffitta a leggere dei libri e ne trova di ogni gene-re. Lei legge il libro, ma poi all’improvviso con la mente

entra dentro la storia, questo è determinante

perché ha il potere di cam-biarne il finale. Durante lo

spettacolo i bambini sono stati chiamati sul palco per interpre-tare alcuni personaggi, usando semplici e divertenti travesti-menti . La prima storia che Juno legge è “Alice nel paese delle meravi-glie”, ed è quella che ci è piaciuta di più. I protagonisti sono Alice (Juno), il cappellaio matto, Bianconi-glio, la regina di cuori e il suo servo. La parola d’ordine era: “TUTTI PER JUNO” e così la ragazza entrava nel libro cercando di trovare una soluzione insieme a noi bambini. In questa storia abbiamo salvato la regina dalla decapitazione, ma in cambio ha dovuto rinunciare alla corona. L’altra storia è stata quella di ”PETER PAN”. Anche in questo caso noi bambini siamo stati protagonisti: abbiamo indossato costumi fatti con cartone e stoffe colorate, abbiamo proposto soluzioni e deciso un finale il meno doloroso per tutti. Juno aiuta a liberare Trilli e Carambola che erano stati presi in o-staggio da Capitan Uncino per attirare Peter Pan.

BIBLIODOCBIBLIODOCBIBLIODOC

L'iniziativa è stata promossa in collabo-razione con la Rete delle biblioteche scolastiche della provincia di Macerata. Alla rete, in attività dal 2003, aderisco-no 32 scuole, tra i suoi principali obiet-tivi c'è quello di diffondere una cultura della lettura dei libri negli istituti scola-

stici. Simone Maretti,, laureato in filosofia all'Università di Bolo-gna, è un personaggio molto amato da tutti gli studenti che hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo, per le sue letture espressive ed accattivanti nel corso degli incontri di lettura. G G GLILILI ALUNNIALUNNIALUNNI S S SECONDARIAECONDARIAECONDARIA DIDIDI I° I° I°GRADOGRADOGRADO

VISITAVISITAVISITA ALLA ALLA ALLA BIBLIOTECABIBLIOTECABIBLIOTECA COMUNALECOMUNALECOMUNALE

su un catalogo on-line per la ricerca dei libri, che si può consultare attra-verso un computer posizionato all’in-gresso, prima della Sala Ragazzi. Per fare la ricerca si devono scrivere il nome dell’autore e il titolo del libro per sapere la sua collocazione, a Tolen-tino o in altre città. Ancora dopo siamo andati nella “Sala Vaccaj”, così chiamata per ricordare il grande musicista tolentinate: lì si pos-sono consultare manoscritti, lettere e spartiti di Nicola Vaccaj. Questa sala ha il soffitto decorato con affreschi molto belli. Per ultimo abbiamo visitato la sala “Marche e Tolentino”, dove sono con-servati dei libri sulla storia della nostra città e della nostra regione. Non posso descrivere con quale meraviglia abbia-mo osservato da vicino dei libri antichi del 1400 e del 1700. Uno di questi aveva le iniziali decorate e illustrate. Terminata la visita, siamo ritornati alla

Martedì 6 dicembre noi bambini delle classi 3° e 4° della Scuola Primaria “G. Bezzi” ci siamo re-cati con le insegnanti Michela, Luciana e Silvia alla Biblioteca Comunale. Appena arrivati, ci hanno accolto due signore molto gentili: la Di-rettrice e una sua collaboratrice di nome Tiziana. Loro ci hanno subito parlato della Biblioteca, di tutti i tipi di libri e degli orari di apertura che vor-rebbero anche prolungare per offrire un servizio migliore ai cittadini. La prima sala che abbiamo visita-to è stata la “Sala Ragazzi”, dove ci sono moltissimi libri per que-sta fascia d’età e anche un angolo-lettura per “gustare” in silenzio in Biblioteca i libri scelti. Successivamente la Direttrice Ombretta Cosatti ci ha informati

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stato veramen-te divertente ed emozionan-te!!!

Lo spettacolo aveva come attori, scenografi, registi, costumisti, truc-catori, insomma … un po’ tuttofare; ragazzi e ragazze che in modo molto semplice ci hanno fatto divertire, partecipare, decidere spontaneamen-te cosa fare, senza nessuna forzatura o suggerimento. Ci siamo sentiti veramente attori! Alla fine abbiamo ballato e cantato tutti insieme. E’

muovere atteggiamenti edificanti incrementan-do oltretutto l'esercizio

di memorizzazione, sensibilità, estensione coordinativa e moto-ria, nonché il piacere della drammatizzazione. La parodia di Cappuccetto Verde è uno spettacolo originale che concilia la familiarità di una fiaba universalmente nota ed amata, stravolgendo e cambiando alcuni aspetti e mettendo vecchi per-sonaggi in situazioni nuove ed attuali, con un messaggio ambien-talista reso appassionante dal ritmo della narrazione, dalle musi-che, dall'interpretazione dei giovanissimi attori comprensibil-mente tesi ed orientati a coinvolgere ed emozionare gli spettato-ri.

1°D primaria Don Bosco

La mia poesia sulla pace è breve, ma può spiegare grandi cose, perché il valore più importante per la vita di un uomo, perché il cuore non soffra e per evitare sciocchi rimpianti, bisogna sempre preservare la pace.

Alimenta i nostri sogni, come un mare calmo perfetto per navigare o una soffice nuvola in cielo

CCCLASSELASSELASSE 4B 4B 4B S S SCUOLACUOLACUOLA P P PRIMARIARIMARIARIMARIA “A.G “A.G “A.GRANDIRANDIRANDI”””

BIBLIODOCBIBLIODOCBIBLIODOC

Tutti in scena con… “Cappuccetto verde”

L’ L’ L’ ANGOLOANGOLOANGOLO DELL’DELL’DELL’ ARTISTAARTISTAARTISTA

Avere la pace nel mondo è come scoprire un tesoro, raggiungibile con grande im-pegno e un lungo percorso LLLEONARDOEONARDOEONARDO C C CICCONOFRIICCONOFRIICCONOFRI 5°C 5°C 5°C

LLLAAA MIAMIAMIA POESIAPOESIAPOESIA SULLASULLASULLA P P PACEACEACE Che cos’è la pace? Una colomba candida che vola, irraggiungibile e facile preda allo stesso tempo; l’abbraccio di una madre che ci unisce e ci stringe, o forse un grande arcobaleno?

La pace è felicità, ci ridona fede, serenità e spe-ranza.

Un'iniziativa accolta con evi-dente soddisfazione da parte dei piccoli protagonisti, i quali si sono cimentati in pubblico al termine del classico congedo dell'attività disciplinare. Oltre-tutto la gradevolissima oppor-tunità loro concessa è servita non solo a porne in evidenza versatilità e doti artistiche, ma è da ritenersi anche momento essenziale di espressione globa-le della programmazione didat-tica. Un insieme ricco di espe-rienze positive e significative di possibilità sostanziali ed espres-sive in cui il risultato finale non è una semplice fruizione passi-va, ma un vissuto attivo ed entusiasmante fornendo ai pic-coli attori gli strumenti idonei per esplorare e confrontare potenzialità soggettive, speri-mentare tecniche diverse, pro-

In alternativa alla celeberrima opera letteraria classica di Cap-puccetto Rosso, gli insegnanti della scuola primaria “Don Bo-sco”, classe 1° D, hanno inteso programmare ed attuare, a con-clusione dell'attuale anno scola-stico, una dilettevole rappresen-tazione teatrale con i propri frizzanti bambini, ponendone in rilievo rispettive spinte attitudi-nali e sentimentali attraverso una ricostruzione ludica, diver-tente, creativa e passionale. In fondo, a detta peraltro anche di Rodari, le fiabe piacciono a grandi e piccini e rappresentano un terreno ideale d'incontro, creano un forte senso di apparte-nenza alla propria cultura e per-mettono di conoscerne altre, consentono di affrontare argo-menti difficili usando però un linguaggio agevole e simbolico.

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Alberi bianchi cristalli argentati neve ovunque. La neve cade

e fa le strade bianche gente felice.

Montagne belle montagne a colori

cade la neve. Ricami d’oro

cadevano cristalli nelle tenebre. Neve candida

su un lampione d’oro cade leggera.

Pioggia d’inverno cade sulla collina nebbia umida. Palle di neve

tirano i bambini facce felici. Cade la neve

cespugli imbiancati fiocchi leggeri. Luce risplende camini innevati bianche finestre. Candele rosse abeti profumati

e Buon Natale.

La bianca neve scende giù lentamente

neve soffice Alberi bianchi regali natalizi luci splendono. Cristalli d’acqua

alberi pieni di neve inverno ora. Sulla collina

la punta innevata splende al sole.

Neve ghiacciata la neve in inverno

tetti lucidi. Ghiaccio dorato

i fiocchi luccicanti come diamanti. Paesaggio bianco le piste innevate era inverno.

L’ L’ L’ ANGOLOANGOLOANGOLO DELL’DELL’DELL’ ARTISTAARTISTAARTISTA

UNA PALLIDA LUNAUNA PALLIDA LUNAUNA PALLIDA LUNA

All'alba sei pallida come la neve candida,

di giorno appari inesistente, di notte sembri una regina che dall'alto guarda l'arrivo

della mattina.

MATTEO SENZACQUAMATTEO SENZACQUAMATTEO SENZACQUA CLCLCL 5°D P 5°D P 5°D PRRR. “D. “D. “DONONON B B BOSCOOSCOOSCO”””

FOGLIAFOGLIAFOGLIA

Tu foglia

Freddo dicembre la neve in giardino bianca allegria. Verdi i pini

il freddo è pungente bianche le case

Neve cadente che copre i giardini

tetti candidi. Luna di sera

albero con le stelle luci splendenti. Fiori immensi

meraviglie d’inverno mille colori.

MERAVIGLIOSE STELLEMERAVIGLIOSE STELLEMERAVIGLIOSE STELLE

Se guardi in cielo trovi delle luci, luci meravigliose che si chiamano

Stelle. La luna madre, il buio padre,

hanno fatto stelle belle; ce ne sono due diverse,

Stella cadente, Stella del Nord sono più belle delle loro sorelle.

Ma sono sempre luci meravigliose.

ALESSIA PADELLA ALESSIA PADELLA ALESSIA PADELLA CLCLCL 5°D 5°D 5°D PPPRIMARIARIMARIARIMARIA “D “D “DONONON B B BOSCOOSCOOSCO”””

perchè non parli con noi? Sei così bella in autunno,

di tutti quei colori: giallo,verde, marrone,

arancione.. Tu foglia

sei splendida ma quando cadi

la morte ti accoglie, ricrescerai, ricomincerai

il tuo ciclo vitale.

EMI VITAEMI VITAEMI VITA CCCLLL 5°D P 5°D P 5°D PRRR. “D. “D. “DONONON B B BOSCOOSCOOSCO”””

LE RIVE DEL RUSCELLO

Camminavo lungo le rive del ruscello quando

alle mie spalle gli alberi morivano. Non c'era più niente

solo la mia anima spenta

e confusa,

piena di pensieri e di dubbi.

Poi attraversai il fiume,

con la gioia di passare

dal male al bene. Poi ricominciai a camminare

lungo le rive del ruscello.

GAIA MOGLIANI GAIA MOGLIANI GAIA MOGLIANI CLCLCL 5°D P 5°D P 5°D PRRR. “D. “D. “DONONON B B BOSCOOSCOOSCO”””

(Haiku d’inverno della classe IV sez. A Pr. “A. Grandi”)

IIILLL P P PARTIGIANOARTIGIANOARTIGIANO mo composto dei testi e scrit-to delle poesie. O caro partigiano tu che prendi la via fa che un giorno possa il tuo cuore tornare a casa mia.

Tu armi e coltelli visti ne hai nei tuoi occhi belli

belli di malinconia, a volte di nostalgia.

Occhi belli di una voglia di libertà che ti nasce giù dal cuore ma si trasforma in dolore

SSSOFIAOFIAOFIA B B BALDONIALDONIALDONI C C CLLL. 5°C . 5°C . 5°C P P PRRR. “D. “D. “DONONON B B BOSCOOSCOOSCO”””

In questi giorni, a scuola, ab-biamo parlato della guerra e alcune testimonianze di ex partigiani ci hanno fatto molto riflettere. Abbiamo anche ascoltato la canzone di Fabrizio de Andrè “La guerra di Piero”, poi abbia-

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I bambini della Scuola Primaria “A. Grandi” a Carnevale hanno festeggiato con mascherine, mu-sica e tanti dolci. Noi bambini della classe 3^C

abbiamo creato con qualche carton-cino e tanti cartoni riciclati diverse spade, scudi, elmi e cappelli da fata, con tanto di bacchetta magica, con i quali ci siamo travestiti da vichinghi e fatine. In classe 3^A, invece, è bastata una corona in testa, un tri-dente e qualche foulard per calarsi nel magico mondo sottomarino di Nettuno e delle sirene. E…se ogni tanto qualche cucitura saltava…niente paura c’era sempre una maestra pronta con la pistola a caldo o con la cucitrice per ripararla!

maestra ci aveva proposto una lettura in cui si parlava di prin-cipi, draghi e … di un castel-lo e, visto che ci sarebbe piaciuto averne uno tut-to nostro, l’ab-biamo realizza-to. Non è stato proprio facile, ma la stanchezza è svanita quan-do, a lavoro finito, la fantasia ha cominciato a galoppare lonta-no nel tempo, con personaggi nuovi e pronta a vivere avven-ture fantastiche.

L’ L’ L’ ANGOLOANGOLOANGOLO DELL’DELL’DELL’ ARTISTAARTISTAARTISTA

Tanto tempo fa la Terra non esisteva. In cielo abitava un dio di nome Victarius, che era il dio della vita. Victarius volle che in un pianeta abitassero degli uomini e degli animali, così creò la Terra. Victarius creò la CROSTA TERRESTRE, il MANTELLO e il NUCLEO. CROSTINO, che era il figlio della crosta terrestre, voleva sempre giocare con MAN-TELLINO e NUCLEOTTO, che erano i figli del Mantello e del Nucleo. Un giorno chiese alla mamma se poteva andare a giocare con i suoi due amici, ma la mamma gli rispose: “Vai pure, ma non rimanere tanto tempo perché Mantellino e Nu-cleotto hanno una malattia che li fa diventare caldi come il fuoco, poi te l’attaccano!”, “Starò attento mamma!” esclamò Crostino. Così, tutto contento, partì per andare a gio-care con i suoi due amici. Mentre era con loro ripensò alle parole che gli aveva detto la sua mamma. Giocò ancora un po’ con loro, poi pensò che era meglio tornare a casa, quindi li salutò. Prima di anda-re via Crostino volle stringere la mano ai suoi due amici e così fece. Si accorse che le parole della mamma erano giuste, infatti le loro mani scottavano moltissimo. Toccando-le, Crostino si prese quaranta di febbre e da quel giorno evitò di incontrare Mantellino e Nucleotto. Ecco perché ancora oggi il Nucleo e il Mantello sono molto caldi e la crosta terrestre, che è più fredda, rimane separata da essi.

MARGHERITA ROMAGNOLI, MARGHERITA ROMAGNOLI, MARGHERITA ROMAGNOLI, CLASSECLASSECLASSE III A S III A S III A SCUOLACUOLACUOLA P P PRIMARIARIMARIARIMARIA “G. B “G. B “G. BEZZIEZZIEZZI”””

preparazione delle parti davanti e dietro del castello su cartone ondulato poi, con la pinzatrice, abbiamo collegato le due sago-me precedentemente incurvate. Dentro il castello, infine, ci siamo sbizzarriti a sistemare un pezzo di stoffa colorata, come un nido per le stelle più picco-le. La verità è che, prima di esegui-re questo splendido lavoro, la

Siccome a noi bambini della 1° B del plesso “A. Grandi” piace tanto sognare, ognuno di noi ha realizzato un ca-stello tridimensionale per viverci con la fantasia ogni volta che vuole. Abbiamo preparato su un cartoncino blu lo sfondo di notte poi abbiamo ritagliato e incollato le stelle. In un secondo tempo, c’è stata la

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INVENTARE UN MITO: INVENTARE UN MITO: INVENTARE UN MITO: “CROSTINO E I SUOI DUE AMICI”“CROSTINO E I SUOI DUE AMICI”“CROSTINO E I SUOI DUE AMICI”

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L’ L’ L’ ANGOLOANGOLOANGOLO DELL’DELL’DELL’ ARTISTAARTISTAARTISTA

C’era una volta una famiglia che viveva felice in una città, sempre movimentata e caotica. Un giorno, approfittando della bella stagione, decise di fare un bel pic-nic. Questa famiglia era composta da mamma Alessia, da papà Piero e i loro figlioli: Marta, la più grande di nove anni e Leo-nardo, il più piccolo di 4 anni. Si diressero nel bosco con la loro utilitaria. Finalmente arrivarono; con gli zaini in spalla si avviarono sul viottolo che costeggiava il boschetto. In lontananza degli scoiattoli saltavano dalla loro tana sui rami circostanti, il canto degli uccellini rendevano piacevole la passeggiata, un picchio lavo-rava col suo becco ad un bu-chino sulla corteccia di una quercia, ceppi di legna accata-stati coprivano la base di una grande roccia e, sotto ad un dirupo, gorgogliava un fiumi-cello dove più avanti si disseta-vano delle pecorelle tranquil-le. Il fiume rompeva il silenzio

e il profumo forte della men-tuccia rendeva quel posto quasi fatato. Una cascatella spruzza-va delle goccioline fredde sui musetti delle pecorelle, che ogni tanto si richiamavano con un belato stonato. Avanzando di qualche passo, si trovarono davanti ad una grotta maestosa e ricoperta di edera rampican-te, rinfrescata da gocce di ru-giada. La meraviglia si scorge-va dai loro visi felici e sereni,

ma ad un tratto scoppiò un temporale che in un batter d’occhio diventò burrascoso. Dal cielo grigio e scuro come la pece scende-vano goccioloni enormi che finivano nel fiume con un sonoro SPLASH!!!!!! Allarmati, corsero a ripararsi nella grotta, erano bagnati fradici e tanto infreddoliti. Decisero poi di dividersi per cercare delle pietre focaie. Marta andò a destra, Leonardo e la mamma dritti mentre il papà si diresse a sinistra. La ragazzina guardò avanti: non c’erano altro che stalattiti e stalagmiti, erano bellissime! Sembrava proprio di essere in luogo fatato! Percorsa della strada sconnessa, Marta si sentì persa e fu obbligata a chiedere aiuto: “C’è nessuno?” Dei pipistrelli uscirono da uno spigolo, ma stra-namente non ebbe paura, finalmente un essere vivente!!!!!! Ad un tratto SPLASH! Marta scivolò sullo stradellino umido, fortu-natamente si aggrappò ad una stalagmite. Essa si mosse ed a-prì...UNA BOTOLA SEGRETA!!!!!!!! Le apparve un mondo magico di dolci, era un paradiso ma una strega voleva impedire a Marta di mangiare le caramelle e di giocare con tutti quei giocattoli riposti sulle rocce della grotta. Marta non sapeva essere cattiva e così le diede un bacio; la strega rimpianse quando era ancora una bambina e così le spezzò il cuo-re e morì!!!!! La grotta diventò tutta caramellata, con pali al cocco, bianchi e rossi. Come per magia le strade dei 4 compo-nenti della famiglia si ricongiunsero e poi si misero finalmente a mangiare qualcosa: I DOLCI!!!!!! Così tutti i bambini del paese poterono divertirsi mentre le mamme prenotavano caute delle visite dai dentisti!!!!!!

CLASSE IV SCUOLA PRIMARIA “G. BEZZI”CLASSE IV SCUOLA PRIMARIA “G. BEZZI”CLASSE IV SCUOLA PRIMARIA “G. BEZZI”

La primavera

Soave odore di gelsomino Tiepida carezza di vento. Anche il mio cuore si apre come un fiore di primavera.

Il mandorlo

Ho aperto la finestra e dal mandorlo

ho sentito venire un profumo, vellutato, dolce.

Ho visto un esplosione di stelle di un delicato colore bianco.

Il soffio di un leggero venticello

Fiocchi di biancospino

Improvvisamente, sul ramo secco

un aprirsi di boccioli. Stelle di biancospino

sono tornate bianche come la neve

piccole, fragili con il loro profumo ad invitar farfalle.

Sospiri di serenità e di pace semplici a dirci

che la natura è risorta.

ha scosso i rami del mio mandorlo. Le farfalle danzano intorno ai fiori.

Subito ho capito, che la dolce primavera

aveva fatto il suo ingresso.

CCCLASSELASSELASSE V A S V A S V A SCUOLACUOLACUOLA P P PRIMARIARIMARIARIMARIA “A. G “A. G “A. GRANDIRANDIRANDI” ” ”

LA GROTTA LA GROTTA LA GROTTA INCANTATAINCANTATAINCANTATA

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CONCORSO: UNA FIABA PER UNA GROTTACONCORSO: UNA FIABA PER UNA GROTTACONCORSO: UNA FIABA PER UNA GROTTA VI RACCONTO UNA STORIA …….VI RACCONTO UNA STORIA …….VI RACCONTO UNA STORIA …….

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TTTESTOESTOESTO U U UMORISTICOMORISTICOMORISTICO......... Ormai il giorno più atteso è arrivato, tutti sono vestiti come confetti, per non parlare della sposa che sembra un’enorme mucca vestita a festa. Aveva un corpetto

tutto attillato con dei bottoni giganti, una gonna a campana che sembrava caderci dentro e ai piedi calzava dei sandali con tacchi altissi-mi, i quali la facevano sembrare un tirannosauro. Lo sposo non era da meglio: sembrava uno zombie, indossava una camicia verde con dei pantaloni strappati. Arrivati all’altare il sacerdote li rese marito e moglie. Il momento tragico si ebbe quando i due si precipitarono verso l’uscita e la sposa inciampò con il vestito, tirandosi appresso anche suo marito. Arrivarono subito in soccorso dei parenti, i quali non sapevano cosa fare, perché i vestiti non gli permettevano di piegarsi. La madre della sposa, pur non potendo far movimenti, si piegò ma il vestito non resistette: il bottone che chiudeva la giacca saltò via, fece un rumore assordante, sembrava un botto di Capo-danno e si andò a conficcare nell’occhio del genero. Finalmente arrivò l’ambulanza, che cercò di caricare, prima la sposa, poi lo sposo, ma la situazione peggiorò ulteriormente perché con il tentativo di caricare la signora, la barella si spezzò in due, il peso era troppo, per quel semplice pezzo di legno. Ai medici sembrava cadere il mondo addosso perché sapevano che non c’erano altre ambulanze a disposizione, però qualcosa dovevano pur fare. Ad un medico venne in mente di caricare i due nella macchina che avrebbe dovuto portare la coppia al ristorante, caricarono la donna sopra la cappotta, perché non potevano farla piegare e il signore nel porta bagagli. Arrivarono all’ospedale dopo circa mezz’ora, dato che l’automobile non era potuta andare più in fretta a causa dell’eccessivo peso che doveva trasportare. Il medico del pronto soccorso capì subito che la situazione era abbastanza grave e per-ciò, non pensandoci due volte, decise di dar questa brutta notizia agli sposi: purtroppo la luna di miele la dovevano trascorrere all’ospedale. V V VANESSAANESSAANESSA V V VAGNIAGNIAGNI 3°D 3°D 3°D S S SCUOLACUOLACUOLA S S SECONDARIAECONDARIAECONDARIA DIDIDI. I° . I° . I° GRADOGRADOGRADO “D. A “D. A “D. ALIGHIERILIGHIERILIGHIERI”””

ma del ponte nessuna traccia si vedeva perché di notte il fiume distruggeva ciò che con fatica il giorno si faceva. Il poveretto, dalla delusione sopraffatto, col Diavolo decise di fare un patto: il ponte in una notte egli avrebbe costruito se dell’anima di chi l’attraversava si fosse impadronito. Il ponte in una notte fu costruito ma del patto il costruttore si era già pentito.

Sul fiume Chienti c’è un grande ponte che da tanti anni congiunge le sue sponde. Ponte del Diavolo si chiama ed ha una storia un poco strana. La leggenda narra che, gli abitanti di questo paese, quando uscivano a fare spese, non sapevano dove passare se il fiume dovevano attraversare. Mastro Bentivegna disse che con facilità avrebbe risolto il problema della città. Ogni muratore in fretta lavorava

A San Nicola chiese aiuto sconsolato sotto il peso di quel patto scellerato. Il Santo l’anima di un cane gli regalò e così il Diavolo infuriato se ne andò. Ancor oggi chi l’impronta delle corna trova avrà della sua cieca rabbia la prova! CLASSE 1^C, CLASSE 1^C, CLASSE 1^C, PRIMARIA “DON BOSCO” PRIMARIA “DON BOSCO” PRIMARIA “DON BOSCO”

TTTRADUZIONERADUZIONERADUZIONE DIDIDI: E: E: ELISABETTALISABETTALISABETTA SSSABIEABIEABIE M M MICHELICHELICHEL

CE SINTI ÎN INIMÁCE SINTI ÎN INIMÁCE SINTI ÎN INIMÁ Anima ce stráluceste

fãrã raze. Lumea ce vede

lucrurile frumuose Si tu? Ce faci? Vád balerinele care danseaza.

CCCOSAOSAOSA SENTISENTISENTI NELNELNEL CUORECUORECUORE

Il cuore che splende senza le bende, il mondo che vede

le cose belle. E tu? Cosa fai?

Vedo le bimbe che ballano.

AURORA CATANI CL III AAURORA CATANI CL III AAURORA CATANI CL III A P P PRIMARIARIMARIARIMARIA “G. B “G. B “G. BEZZIEZZIEZZI “ “ “

CCCHEHEHE COSACOSACOSA MEGLIOMEGLIOMEGLIO DIDIDI UNAUNAUNA POESIAPOESIAPOESIA PERPERPER ESPRIMEREESPRIMEREESPRIMERE UNUNUN MOMENTOMOMENTOMOMENTO DIDIDI GIOIAGIOIAGIOIA???

L’ L’ L’ ANGOLOANGOLOANGOLO DELL’DELL’DELL’ ARTISTAARTISTAARTISTA

PAGINA 24

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Il 24 aprile, noi bambini delle classi II della Scuola primaria Grandi, abbiamo effettuato una visita guidata al parco zoo di Falconara. Al seguito di una simpatica guida abbiamo esplorato i vari ambienti e osservato i diversi animali, fingendo di essere dei giovani investigatori alla scoperta della misteri della natura. Attraverso l’osservazione dei campioni animali ( peli, cranio, reperti alimentari…) abbiamo iniziato un percorso che ci ha portati a conoscere gli animali dei diversi Continenti. Con entusiasmo abbiamo appreso tante informazioni e curiosità sul mondo animale, con ammirazione e meraviglia abbiamo potuto osservare da vicino splendidi esemplari di animali: leoni, tigri, linci, giraffe, cammelli… Anche

il tempo, che sembrava minacciare pioggia sin dalle prime ore ,ci ha consentito di completare il percorso e ci ha regalato vari momenti di gioco e spensieratezza. Nel tardo pomeriggio siamo ritornati a casa stanchi, ma felici e desiderosi di raccontare ai nostri genitori la bella esperienza vissuta.

I bambini delle classi II A e IIB della Scuola primaria “A.Grandi”

Classe 1^ A Primaria “G:Bezzi”

Che emozione la nostra prima gita scola-stica! Al Parco Zoo di Falconara ci aspetta-vano tanti bellissimi animali che sono stati felici di accompagnarci alla scoperta del loro fantastico e misterioso mondo. Il lemure Enore, la mascotte del Parco, è

stato la nostra guida e ci ha raccontato la storia della sua famiglia e dei suoi amici provenienti dalla stupenda isola del Madagascar. Ma anche le tigri, i leoni, l’ippopotamo… avevano tante cose da insegnare. Noi abbiamo seguito la loro lezione con molto interesse e con un po’ di tristezza abbiamo imparato anche una parola nuova: estinzione. Numerosi animali rischiano di scomparire perché l’uomo li uccide o di-strugge il loro ambiente nella convinzione di poter fare a meno di loro. La natura ci ha dato un grande insegnamento: gli animali sono ne-cessari per la nostra vita, perciò dobbiamo im-pegnarci a difenderli e a proteggerli.

Classi 1^C/D Primaria “Don Bosco”

LA SCUOLA NEL TERRITORIO

Martedì 17 aprile gli alunni delle classi quinte – A e B - della scuola primaria “ A. Grandi ” si sono recati a Macerata per visitare la redazione del quotidiano “ Il Resto del Carlino ”. A

passo sostenuto i bambini hanno raggiun-to la fermata: sotto un cielo plumbeo che prometteva pioggia, la maestra agitava l’ombrello per far capire all’autista del pullman che stava sopraggiungendo, che volevano salire. Scesi nel capoluogo della

provincia, il gruppo si è diretto spedita-mente verso la sede del giornale. Salite le scale sino al quinto piano, hanno aspettato, ansimanti, il giornalista con cui avevano appuntamento alle 9.30. Lorenzo Mona-

chesi ha illustrato la struttura del giornale e il lavoro del giornalista: i ragazzi, che lo ascoltavano interessati, hanno riconosciuto i termini che ave-vano studiato in classe e hanno potuto osservare da vicino il luogo dove nascono le notizie. Tra

menabò, colonne, sommario, squilli con-tinui dei tanti telefoni, il sole alla fine ha fatto capolino tra le nubi e ha permesso agli alunni di rientrare serenamente a scuola, in attesa di vedere pubblicata sul quotidiano la foto che il giornalista ha fatto loro in occasione di questa visita.

Classe VB Scuola Primaria “A. Grandi”Classe VB Scuola Primaria “A. Grandi”Classe VB Scuola Primaria “A. Grandi”

Da “ il Resto del Carlino” di venerdì 20 aprile 2012 PAGINA 25

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Nel XV secolo Tolentino è stata considera-ta una delle città più impor-tanti delle Marche, in particolare

per le sue mura merlate, costruite in molte forme, quadrati, poligonali, ro-tondo, parte delle quali sono visibili all’interno del cortile scolastico. Le mura furono costruite nel Medioevo e rinforzate nel 1200 per proteggersi dagli attacchi degli eserciti nemici. Per entrare in città le mura avevano sette

GITA AL MUSEO DEL TERRITORIO Che bello viaggiare in treno! Noi alunni delle classi 3^A e 3^C della Scuola Primaria “A. Grandi”, a fine marzo, ci siamo recati con il treno a San Severino Marche per una visita guidata al Museo del Territorio e alla Bibliote-

ca Comunale. È stato molto interes-sante vedere gli attrezzi agricoli ed altri oggetti artigia-nali utilizzati nel secolo scorso dai nostri bisnonni o

trisavoli. In biblioteca, poi, siamo stati ben accolti da delle abili lettrici che ci hanno ammaliato con i loro racconti e animazioni. Più di tutto, però, ci è piaciuto il viaggio in treno con i suoi passaggi in galleria e quando il con-trollore ci bucava il biglietto, ci sem-brava di essere tutti sul “Polar Express”.

PASSEGGIANDO NELLA MIA CITTA’

III) completo. Per meglio comprendere questo quadrante si deve ricordare che nei secoli scorsi il tempo si calcolava in base alle ore canoniche (mattutino, terza, sesta, nona, vespro e compie-ta) associate alle variazioni della luce durante il giorno. Il quadrante ha una lancetta che compie quattro giri nel corso delle 24 ore. Il numero VI indica, in successione, il culmine della notte, l ‘alba, il culmine del giorno ed il tramonto. 3° OROLOGIO ASTRONOMICO. Questo segna le ore in base ai criteri attuali. All’origine l’indicazione avveni-va tramite la sola lancetta delle ore; solo recentemente, per una più facile lettura è stata aggiunta la seconda. 4° GIORNI MESE E SETTIMANE. Sotto i quadranti c’è la meri-diana solare.

Diego Lepretti cl. 5D Primaria “Don Bosco”Diego Lepretti cl. 5D Primaria “Don Bosco”Diego Lepretti cl. 5D Primaria “Don Bosco”

La Torre degli Orologi, simbolo della città di Tolentino non è altro che il campanile della Chiesa di San Francesco ed è collo-cato sul tetto della mia casa. L’orologio fu costruito da Antonio Podrini di Sant’Angelo in Vado nel 1822 e ha quattro quadranti cosi composti: 1° FASI LUNARI Questo quadrante mostra la luna come un volto che nell’arco di 29 giorni e 12 ore presenta il profilo de-stro in fase calante, il volto intero quando è piena, il profilo sinistro in fase crescente, che si nasconde al momento della luna nuova. 2° OROLOGIO ITALICO: con le ore (III-VI) mattino - (VI-

III) ora terza - (III-VI) ora sesta - (VI-III) ora nona - (III-VI) vespro – (VI-

porte, delle quali solo quattro esisto-no ancora oggi. PORTA DEL PONTE: prende il nome dal ponte sul Chienti (Ponte del Diavolo) e di fronte alla porta era la sede di un mercato, dove i cittadini portavano a vendere le loro merci. PORTA ROMANA: fu abbattuta nel 1860 dall’ esercito del re Vittorio Emanuele II° . Era chiamata “ROMANA” perché si trovava sulla strada che conduceva a Roma. PORTA ADRIANA:è così chiamata per-ché si trova di fronte al ponte Adriano, di epoca romana, costruito sul torrente Troia-

no. PORTA DEI CAPPUCCINI: vicino al convento dei cappuccini e chiamata anche Porta Buccetta o Porta della Bura. PORTA DA CAPO: si trova di fronte alla fonti di San Giovanni, sulla strada per San Severino. La porta fu abbattuta quan-do il terreno venne venduto da Laura Zampeschi ai frati Cappuccini del vicino convento. PORTA NOVA:era la più recente delle porte ed era vicino al centro storico. Fu abbattuta circa nel 1800. PORTA MARINA: questa è la porta più bella della città , attualmente è chia-mata “MARINA” perché è rivolta verso il mare. Elenia Caporaletti, Gaia Mogliani Elenia Caporaletti, Gaia Mogliani Elenia Caporaletti, Gaia Mogliani

Cl 5D Primaria “Don Bosco”Cl 5D Primaria “Don Bosco”Cl 5D Primaria “Don Bosco”

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LA SCUOLA NEL TERRITORIO

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Martedì 20 dicembre la classe 3°D, accom-pagnata dall’insegnante di lettere, si è reca-ta a visitare la mostra a “ Carte Riscoperte” presso palazzo Parisani- Bezzi, tenuta e curata dal professor Calcaterra. La mostra trattava l'argomento del Risorgimento a Tolentino. Questa mostra nasce per onora-re il 150° anno dell'unità d'Italia, per far conoscere a tutti come, anche Tolentino, che faceva parte dello Stato della Chiesa, abbia partecipato attivamente alle lotte per ottenere l'unità e l'indipendenza italiana. Il professore ha parlato per circa 1 ora e ci ha illustrato le 6 sale, che componevano la mostra. In ogni sala erano appesi dei pan-nelli con la storia e con dei documenti foto-copiati, a fianco di bacheche contenenti l'originale. La mostra rappresenta il periodo che va dal 1817 al 1870 e tutti i documenti erano stati presi dall'archivio di Macerata e

dalla Biblioteca Filelfica di Tolentino. La parte che più mi è piaciuta è quella relativa alla terza guerra d'indipendenza, quando l' Italia, alleata con la Prussia, annette al re-gno d'Italia il Veneto. In questo periodo una serie di giovani partono per dirigersi verso lo Stato Pontificio, in quanto la popolazione tolentinate era preoccupata dalla Questione Romana. Questa parte mi ha colpito soprat-tutto perché vi possiamo trovare testimo-nianze di Emanuele II e di ragazzi universi-tari che avevano il desiderio di costruire una patria. Questa mostra mi ha particolarmen-te colpito in quanto abbiamo potuto sapere che anche Tolentino, nel suo piccolo, ha partecipato attivamente al Risorgimento italiano e dobbiamo tutti conoscere in mo-do approfondito il Risorgimento, perchè senza di esso il Regno d'Italia non ci sarebbe stato e forse, chissà, adesso saremmo ancora divisi in piccoli stati. Inoltre, riflettendo, ho

capito che se io mi fossi trovata a quei tempi, sarei partita anch’io come volon-tario, in quanto avrei avuto il desiderio di avere un regno unito e indipendente con una propria Costituzione. Un'altra cosa che mi ha colpito molto è stato vedere che in un elenco di volontari, partiti per combattere, per la maggior parte c’erano tutte persone giovani e di umili origini.

Silvia Feliziani cl. III D Sec. di I° Grado “Dante Alighieri”

riserva dell’Abbadia di Fiastra, dove i bam-bini hanno potuto partecipare a nuove entu-siasmanti esperienze nei seguenti laboratori: “La magia delle api” e “dalla spiga al pane”. Di grande interesse e stimolo sono state la passeggiata nel boschetto, dove i piccoli hanno avuto la possibilità di conoscere alcuni animali: cerbiatti ( Sibilla e Michelino), uc-cellini, cavalli, api, farfalle e la visita alla vicina fattoria dove c’erano invece gli anima-li da cortile. Il percorso inoltre ha permesso loro di osservare da vicino diverse varietà di fiori e piante e sentirne il profumo. L’espe-rienza di aver mangiato e giocato liberi su di

A completamento delle attività Didatti-che/educative, relative al progetto “Orto in condotta”, è stata organizzata una visita didattica/naturalistica nella

un grande prato con gli amici è stata per loro un momento bellissimo della giornata, e noi insegnanti ci siamo divertiti a vederli felici. Infanzia “G.Bezzi” Sez. A Infanzia “G.Bezzi” Sez. A Infanzia “G.Bezzi” Sez. A --- B B B --- C C C --- D D D

VVVISITAISITAISITA DIDATTICADIDATTICADIDATTICA ALLALLALL’A’A’ABBADIABBADIABBADIA DIDIDI F F FIASTRAIASTRAIASTRA

presidente Ivano Ercoli e dall’ allenatore Fabrizio Castori uomo di gran cuore e caratte-

re. I cremisi restano in C2 per tre stagioni ( '95-'96, '96-'97 e '97-'98) giocando contro squadroni del calibro della Ternana, Triesti-na, Livorno, Rimini, Pisa, Arezzo. Nelle prime annate del nuovo millennio il Tole ha problemi a rimanere in D. Nel 2002-2003 la squadra riesce di nuovo a salire di categoria. In C2 rimane per due anni consecutivi prima di retrocedere dopo i play-out persi contro la Viterbese. Per un paio di stagioni i cremisi rimangono salda-mente in D. Dalla stagione 2007-'08 Ivano Ercoli non è più il presidente, anche se rimane all'interno del club cremisi, e il suo posto viene preso da Giorgio Longhi. Purtroppo nella stagione 2008-'09 non c'è nulla da fare; infatti la squadra non riesce ad evitare la retrocessione in Eccellenza Marche, categoria in cui ancora oggi milita. Laboratorio d’Italiano Sec. di I° Grado

La società viene fondata il 30 agosto del 1919,per iniziativa di Pao-lo Giacconi, Gino Del Bello, Tito Massi. Nei primi anni di vita vengono disputate solo amichevoli, poi il club cremisi viene iscrit-to in campionati regionali. Intorno alla metà degli anni venti la società prova a partecipare a campionati interregionali. Il dopoguerra. Nell'immediato dopoguerra riesce a centrare l'ina-spettato obbiettivo della Serie C dove rimane per due stagioni. Dopo alcune annate la società retrocede e gioca per tutti gli anni cinquanta in Promozione . Agli inizi degli anni sessanta la società vince il girone di Prima Categoria e viene promossa in D. Anni recenti. Nei primi anni ottanta la squadra naviga sempre in Promozione. Gioca il campionato di Eccellenza '92-'93 e lo vince tornando subito in Serie D. La stagione 1994-1995 è quella della storica promozione in C2. Questa incredibile scalata è guidata dal

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LA SCUOLA NEL TERRITORIO

Breve storia della società Unione Sportiva Tolentino

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IL LAGO DI PILATO È un lago di origine glacia-le, l’unico lago naturale pre-sente nelle Marche. Si trova a una altezza di 1941 m s. l. m., sotto la cima del M. Vettore nella catena dei Monti SIBILLINI in provin-cia di Ascoli Piceno. Prende

il nome da Ponzio Pilato il prefetto romano della Giudea che, pur non convinto, condannò a morte Gesù (se ne lavò le mani), il cui corpo sarebbe finito sul fondo del lago. La leg-genda racconta che l’imperatore Tiberio condannò a morte Pilato per l’accusa di infedeltà a Cesare, fece mettere il suo corpo in un sacco e lo abbandonò su un carro trainato da bufali lasciati liberi. Il carro precipitò nel lago dalla Cima del Reden-tore. Nelle acque è ospitato un piccolo crostaceo endemico del lago il Chirocefalo Del Marchesoni. Il crostaceo, che vive solo nel lago di Pilato, non è presente in nessun altro posto al mondo, ha un colore rosso corallo , misura da 9 a 12 mm e ha la caratteristica di nuotare con il ventre rivolto verso l’alto. Depone le uova lungo le sponde del lago e queste si schiudono quando le condizioni atmo-sferiche sono ottimali, soli-tamente tra la primavera e l’estate. Altro insetto pre-sente nel lago è il Ditisci-de, un coleottero acquatico nero. Il lago di Pilato è anche chiamato “lago con gli occhiali” per la sua particolare forma.

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LE GROTTE DI FRASASSI Le Grotte di Frasassi sono delle grotte carsiche sotterranee. Si trovano all'interno del Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi nel comune di Genga in provincia di Ancona. E’ possibile visitare le grotte in primavera ed in estate secondo gli orari stabiliti. Queste mera-vigliose grotte furono scoperte dal 25 Settembre del 1971 da un gruppo speleologico del CAI. Nel Luglio 1971 un gruppo di esploratori trovarono una piccola apertura, dopo averla am-pliata si inoltrarono in una fitta rete di gallerie pozzi e grotte. Successivamente aprirono l’ingresso alla grande grotta chiama-ta “Grande del Vento”. Nel 1971 venne scoperto il collegamen-to tra la Grotta del Fiume e la grotta Grande del Vento. Negli anni vennero trovati altri ambienti più o meno accessibili per una lunghezza di oltre 13 Km. Solo nel 1974 le grotte furono aperte al pubblico. All’interno delle grotte si possono ammirare delle sculture naturali formatesi ad opera di stratificazioni calca-ree nel corso di 190 milioni di anni. Queste si dividono in stalag-miti (colonne che crescono dal basso verso l’alto) e stalattiti (che invece scendono dal soffitto delle cavità). Le Grotte di Frasassi hanno una lunghezza complessiva di oltre 13 Km. Le grotte ospitano molti animali come i pipistrelli, specie cavernicole come il geo tritone e la presenza di inverte-

brati. Ci sono anche piccole popola-zioni di vermi, minuscoli crosta-cei. Pur essendo un luogo inospitale sono state segnalate ben 67 specie di animali.

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Oggi andremo alla scoperta delle realtà produttive di Tolentino. Cominciamo con la Nazareno Gabrielli un’azienda nata nel 1907 dall’omonimo legatore e decoratore di pelli. La Nazareno Gabrielli nel 1922 diventò produttrice di abbigliamento, pelletteria, bor-se e guanti fino a diventare, nel dopoguerra, uno dei marchi più prestigiosi nel mondo della moda italiana. Questa azienda viene fondata a To-lentino, da Nazzareno Gabrielli, per la lavorazione di articoli in pelle. Durante la sedicesi-

ma fiera “Design I Reklama” (Design e Pubblicità) che si è tenuta dal 6 al 9 aprile 2010 a Mosca presso la “Central House of Artists”, lo stand della Nazzareno Gabrielli ha attirato molto l’attenzione per l’uso del colore e la ricercatezza dell’allestimento vincendo il pre-mio per il “MIGLIOR STAND”. Un’altra azienda, ormai storica, di Tolentino è la Frau. Quando, nel 1912, Renzo Frau fonda a Tori-no l’azienda omonima, non può certo immaginare che il suo nome nel tempo diventerà sinonimo di “poltrona”. Le sue poltrone furo-no apprezzate in tutto il mondo: entrarono nelle case della ricca borghesia, negli studi dei più famosi professionisti ma apparirono anche come “protagoniste” sui set del cinema muto negli anni dieci e venti. All’inizio degli anni trenta la Poltrona Frau arredò anche splendide navi simbolo della Marina civile italiana come il Rex. Nel 1962, per volere del presidente Franco Meschini,la Poltrona Frau si trasferì da Torino per stabilirsi nella nostra città,Tolentino. Qui, l’azienda rifiorì, riavviando la produzione di pezzi classici Frau, nel rispetto dell’originaria attività. Tra questi sono leggendari la “1912” e la “Vanity Fair” considerata un vero e proprio modello della poltrona moderna. Oggi questa azienda è riconosciuta in tutto il mondo tra i produttori di mobili imbottiti in pelle che, nonostante l’evolversi dei gusti e delle forme nel tempo, non ha mai perso il suo fascino e il suo stile inconfondibile. La famosa “VANITY FAIR”

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LA SCUOLA NEL TERRITORIO

Alla scoperta della Tolentino industriale

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Ciao a tutti!noi ci chiamiamo Edoardo e Carlo e in questa rubrica parleremo della scena musicale di Tolentino,per voi oggi riportiamo un’intervista, a Leonardo Casadidio, il chitarrista dei Recidivi, ecco a voi: Quando è cominciata questa passione? Per me è cominciata nel 2006 guardando un chitarrista adulto e ascoltando musica. Come mai proprio la chitarra? Perché è lo strumento che mi è piaciuto di più. Qual è stata la tua prima chitarra? Una Yamaha di seconda mano del signore che mi ha ispirato. Quali sono stati gli artisti che ti hanno ispirato? Per cominciare i Led Zeppelin, il resto è venuto da se. Quando sei entrato nei Recidivi e co-me? Sono entrato nel 2009 grazie al batteri-sta e dopo una prova generale mi hanno pre-so.

Hai altri gruppi? In attività no. Ne ho avuti molti, ma non sono usciti dalla sala prove. Hai mai inventato canzoni tue? Non le ho mai presentate in pubblico, ma ne ho molte nel pc. Qual è la tua chitarra che usi di più? Una musicman luke. Ti piacerebbe diventare musici-sta professionista? Si, mi piacereb-be ma non penso possa diventare una professione. Suoni altri strumenti? Si, suono anche il pianoforte, spero un giorno di suonare live. Cos’è per te la musica? Una grande passione, una compagnia costante e uno stimolo a migliorare che coinvolge qualunque aspetto della vita. Qual è la tua canzone preferita? “Starway to heaven”.

Quali sono i tuoi artisti preferiti? At-tualmente non tengo ad avere artisti preferi-ti, ma cerco di sentire più musica possibile. Quanto suoni al giorno? Una media di 2 ore al giorno. Chi è il tuo chitarrista preferito? Ri-chie Kotzen. Suoni solo chitarra elettrica? No, suo-no anche l’acustica. Qual è uno dei tuoi sogni? Uno dei miei sogni è fare un cd. Meglio l’amore o la chitarra? Guarda dovete vedere il video ufficiale “cold shot” di Stevie Ray Vaughan e capirete la risposta.

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Intervista a Leonardo Casadidio

SUONI E PAROLE

LLLAAA MAGIAMAGIAMAGIA DIDIDI STARESTARESTARE INSIEMEINSIEMEINSIEME... S... S... SPETTACOLIPETTACOLIPETTACOLI, , , MUSICAMUSICAMUSICA, , , EMOZIONIEMOZIONIEMOZIONI EEE TANTOTANTOTANTO ALTROALTROALTRO ANCORAANCORAANCORA

CONCONCON GLIGLIGLI ALUNNIALUNNIALUNNI DELLDELLDELL’I’I’ISTITUTOSTITUTOSTITUTO C C COMPRENSIVOOMPRENSIVOOMPRENSIVO “D “D “DONONON B B BOSCOOSCOOSCO””” A fine anno scolastico ci rendiamo conto di quanto i nostri studenti si siano impegnati con entusiasmo nelle varie proposte scolastiche: essi hanno mostrato orgogliosi ai propri genitori e a tutta la cittadinanza i risultati conseguiti che rappresentano sempre traguardi positivi da condividere con l’intera comunità. Hanno preso il via dal 28 Maggio prossimo tutte le mani-festazioni conclusive dell’ anno scolastico con i saggi finali dei progetti di Musica, Teatro, Danza, Lettura e Gioco sport per i bambini e i ragazzi delle scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I° Grado dell’ Istituto Comprensivo “Don Bosco”. Consapevoli che la musica contribuisce in modo rilevante ed indispensabile ad una migliore crescita dell’ individuo e partendo dal presupposto che la scuola Secondaria di I° Grado del nostro Istituto Comprensi-vo è storicamente ad indirizzo musicale sono ormai nove anni che anche nelle scuole dell’ Infanzia e della Primaria vengono proposti corsi musicali. L’ Istituto, attraverso il progetto “Musica e scuola” si avvale da sempre della collaborazione di esperti delle varie Asso-ciazioni musicali presenti nel territorio, quali il Coro Polifonico città di Tolentino, l’ Istituto Musicale “Nicola Vaccaj”, l’Associazione musicale “Nazareno Gabrielli” e del contributo dei professori di strumento della Scuola secondaria di I° grado “Dante Alighieri”. Setto-ri privilegiati che hanno da sempre caratterizzato l’attività educativo-didattica in tutti gli ordini di scuola dell’Istituto sono anche il teatro, la lettura e l’espressione corporea, poiché permettono agli alunni di esprimere se stessi attraverso ogni canale comunicativo e di confrontarsi in modo produttivo con gli altri. Per il secondo anno consecutivo nell’amplissimo cortile del Villaggio Scolastico “Don Bosco”, dal 28 al 31 Maggio, si è festeggiato la “Settimana della musica” che ha visto come protagonisti in spettacoli musicali e teatrali gli alunni di tutte le sezioni e classi delle scuole Bezzi, Grandi e Don Bosco: è stato messo in scena quest’anno anche il suggestivo musical “ Il re leone” dove la recitazione degli alunni del gruppo di Teatro della scuola secondaria “Dante Alighieri” si fonde mirabil-mente con le musiche, con le coreografie e con i costumi. Negli stessi giorni, dal 28 al 30 maggio, i ragazzi più grandi hanno partecipa-to agli storici “Giochi della gioventù”. Si è proseguito, nelle mattinate del 31 Maggio e 1 Giugno, con le “Giornate dello Sport” orga-nizzate nei vari plessi dell’Istituto e al campo sportivo della Vittoria di Tolentino.Proseguendo nel ricco calendario di appuntamenti il 7 Giugno al Castello della Rancia si è potuto assistere al concerto degli alunni frequentanti l’indirizzo musicale che hanno avuto il privilegio di accompagnare, organizzati in band, la famosa cantante professionista Lighea: si è trattato di un’esperienza già felicemente sperimentata, emozionante ed importantissima per i ragazzi che si sono potuti confrontare con un pubblico vero e con l’impegno ri-chiesto da tale arte. Il saluto finale, organizzato in collaborazione con il comitato dei genitori, di nuovo nel cortile del Villaggio Don Bosco: in tale occasione sono stati allestiti alcuni mercatini, si è potuto assistere ad esibizioni sportive e ascoltare buona musica duran-te la degustazione di pizza a volontà preparata dagli stessi genitori. Il dirigente scolastico prof.ssa Lauretta Corridoni, i docenti, i bam-bini e i ragazzi delle varie scuole sono stati lieti di invitare le famiglie, le autorità e la cittadinanza tutta a vivere insieme a loro tali momenti di intrattenimento riscoprendo il piacere di stare insieme. PAGINA 29

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GGGIOVEDÌIOVEDÌIOVEDÌ 7 7 7 GIUGNOGIUGNOGIUGNO C C CONCERTOONCERTOONCERTO “I “I “IALIANALIANALIAN POPPOPPOP L L LADIESADIESADIES” ” ” DEGLIDEGLIDEGLI ALLIEVIALLIEVIALLIEVI DELDELDEL CORSOCORSOCORSO DIDIDI INDIRIZZOINDIRIZZOINDIRIZZO M M MUSICALEUSICALEUSICALE DELLADELLADELLA S S SECONDARIAECONDARIAECONDARIA DIDIDI I° I° I° GRADOGRADOGRADO, , , PRESSOPRESSOPRESSO ILILIL C C CASTELLOASTELLOASTELLO DELLADELLADELLA R R RANCIAANCIAANCIA CONCONCON LALALA PARTECIPAZIONEPARTECIPAZIONEPARTECIPAZIONE STRAORDINA-STRAORDINA-STRAORDINA-

RIARIARIA DELLADELLADELLA CANTANTECANTANTECANTANTE L L LIGHEAIGHEAIGHEA Gli allievi del corso ad indirizzo musicale dell’Istituto Com-prensivo “Don Bosco” di Tolentino si sono esibiti in concer-to Giovedì 7 giugno al Castello della Rancia con lo spettacolo ideato e promosso da Adriano Achei “Italian Pop Ladies”. Hanno avuto l’onore di accompagnare la cantautrice marchi-giana Lighea che ha interpretato alcuni brani del repertorio italiano e ha presentato brani estratti dal suo ultimo disco “Temeraria” (prodotto da Anteros Produzioni SRL/ distri-

buito da Edel). Dopo la colla-borazione con i giovani stu-

denti d’arte che hanno realizzato le ope-re grafiche per il booklet di “Temeraria”, Lighea continuerà a dare spazio a giovani talenti; in questa occa-sione, quindi, sono state proprio le band del corso ad indirizzo musicale a salire sul palco e ad esibirsi sotto le luci dei riflettori insieme alla popolare can-tautrice. Per gli allievi ciò ha rappresen-tato un’occasione unica per immergersi nel mondo tanto ambito della musica a livello professionale. A Lighea va quindi un particolare ringraziamento e ai ragazzi: “siete stati bravissimi”!

LLLAAA R R REDAZIONEEDAZIONEEDAZIONE

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SUONI E PAROLE

Il 16 febbraio, con le classi quinte del plesso “Grandi”, siamo andati al cinema Giometti per un incontro musicale con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana dal titolo “Cresce la voglia di musi-

ca”. Scesi dall’autobus siamo subito entrati in una grande sala con comode poltroncine rosse e, ad attenderci, c’era già pronta una piccola orchestra. Appena seduti i musicisti hanno ini-ziato ad accordare i vari strumenti. Si sentiva un gran frastuono di violini, trombe, viole, cor-ni, contrabbassi, flauti e altri tipi di strumenti. Ad un tratto è sceso il silenzio e il presentato-re ha annunciato che iniziava lo spettacolo. L’orchestra era composta di non tanti elementi, ma sembrava proprio di stare ad un gran concerto, ogni tanto il presentatore interrompeva i brani per delle brevi spiegazioni che ci aiutavano a gustare al meglio la musica. Tutti stavamo attenti ad ascoltare e con entusiasmo abbiamo cantato durante il brano “Tico-tico”. Ci siamo commossi con la musica di Mozart e riso con il brano di apertura dei “Simpson”: è stata un’ espe-rienza divertente ed educativa in cui tutti abbiamo imparato ad apprezzare un po’ di più i concerti.

GGGLILILI ALUNNIALUNNIALUNNI DELLADELLADELLA CLASSECLASSECLASSE 5°A P 5°A P 5°A PRIMARIARIMARIARIMARIA “A. G “A. G “A. GRANDIRANDIRANDI””” MONDOMONDOMONDO AAA COLORICOLORICOLORI

IIIMPARAREMPARAREMPARARE COLCOLCOL COMPUTERCOMPUTERCOMPUTER EEE CREARECREARECREARE... Un laboratorio di informatica come momento creativo: gli alunni “ridipingono” se stessi! Ispirandosi al più celebre Andy Wharol e la indimenticabile Pop Art, ma anche semp'licemente sperimentando colori ed effetti su immagine digitale, ottenibile con semplici programmi di grafica, come Paint.net e Photoshop.

P P PROFROFROF. K. C. K. C. K. CICCIOLIICCIOLIICCIOLI

RRRITRATTOITRATTOITRATTO POP ART POP ART POP ART

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FILASTROCCHE FILASTROCCHE FILASTROCCHE DI CARNEVALE DI CARNEVALE DI CARNEVALE

LAVORO LAVORO LAVORO DI GRUPPO DI GRUPPO DI GRUPPO CLASSE III A CLASSE III A CLASSE III A SSSCUOLACUOLACUOLA P P PRIMARIARIMARIARIMARIA “G. B “G. B “G. BEZZIEZZIEZZI”””

MONDO A COLORI

DOPO AVER LETTO NOTIZIE SULLE PIÙ FAMOSE MASCHERE ITALIANE, I BAMBINI SI SONO DIVISI IN GRUPPO E HANNO INVENTATO DELLE FILASTROCCHE, POI I BAMBINI SI SONO DIVERTITI A RECITARLE ANCHE NELLE ALTRE LINGUE...

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BALANZONE

Ecco qua son Balanzone Mi sembra di essere un gran sapientone. Sono dotto e sapiente parlo tanto e non concludo niente. Quando ai pazienti faccio la puntura scappano per la paura. Ho il borsellino come un signorino. Ho il pancione che assomiglia ad un pallone. Parlo bolognese e latino perché voglio essere sapientino.

AUTORI: Nicolò Amici Abbati, Francesco Pitinari, Lorenzo Bartolucci, Marco Gasparrini

GIANDUJA Gianduja ha il naso grosso perché beve il vino rosso. Ha la giacca color marrone con il panciotto giallo: sembra proprio un pappagallo. Ha un cappello tricorno è un grande perdigiorno. È un abile contadino e quando è malato si cura con il vino. Dal suo cappellino esce un codino. AUTRICI: Aurora Catani, Giada Colizzi, Margherita Romagnoli, Carolina Santarelli

COLOMBINA

Ecco qua son Colombina sono una servetta molto carina. Son bugiarda e scherzosa son vivace e graziosa. Ho un vestito verde e rosa tutti mi vogliono per sposa. Ho le scarpe rosse e blu e un fiocchetto azzurro su. AUTORI: Elisabetta Sabie Michel, Sofia Piccinini, Arturo Seferi, Sene Mame Diarra

PULCINELLA Io sono Pulcinella saltimbanco son vestito tutto di bianco. Son pazzerello e mi credo molto bello. Io sono brontolone ma anche golosone. Sono napoletano e ho sempre il bastone in mano. Sembro un “minuscolo pulcino” per via del mio becco piccolino. Mi piace tanto il Carnevale, ma non penso a lavorare.

AUTORI: Stella Bini, Jason Bini, Alessio Pascucci, Alfredo Valli

ARLECCHINO

Entra in scena Arlecchino con in mano un bastoncino. “Ecco qua sono Arlecchino faccio ridere ogni bambino. Tra tanti scherzi e battute faccio sempre molte cadute. Penso sempre a mangiare ma non mi va di lavorare. Eseguo molte acrobazie e racconto tante bugie. Ho il vestito di mille colori con tante macchie che sembrano fiori. La fame mi tormenta mangerei caramelle alla menta.” Ecco inizia la sfilata e la sfida è lanciata!

AUTORI: Alessandro Ancillai, Alessandro Storani, Tiziano Mocka,

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Nella nostra classe 2^ A - Scuola primaria " G.Bezzi " - l'ultimo com-pagno arrivato alla fine di febbraio è Klaudio : il suo nome si scrive con la lettera K, dato che proviene da Peshkopi, in Albania. All'inizio ci ha guardato con curiosità e imbarazzo, ma poi , Enis, ha fatto da " traduttore ", dato che i suoi familiari provengono dal Kosovo e lui conosce la sua lingua. Anche Armin ha fatto da interprete: i suoi fa-miliari sono originari della Bosnia. Klaudio ha fatto conoscenza anche con il nostro compagno Anjalo che è nato nello Sri-Lanka ed ha la pelle un po' più scura della nostra. A Klaudio abbiamo poi presentato anche Felix che, pur esssendo nato a Macerata, ha una conoscenza della lingua inglese da dieci e lode perchè i suoi genitori in certi pe-riodi vivono a Brighoton e spesso anche Felix parte per quella città. Germano ed Alessandro hanno salutato Klaudio dicendo : " TIPNBT

"dato che un loro familiare provie-ne dalla ex Rus-sia. Ora Klaudio ha davvero tanti amici : chissà se nella nostra classe arriverà qualche nuovo viso, magari proveniente dalla Cina...aspettiamo... perchè da noi... c'è posto per tutti! Gli alunni della classe 2^ A Primaria "G. Bezzi"

Scopriamo la tecnica del

Fotomontaggio Abbiamo realizzato questo cartellone con la tecnica del foto-montaggio: ognuno di noi ha ritagliato da riviste e giornali foro di animali e persone per formare dei nuovi esseri. Li abbiamo incollati insieme in un unico spazio e il lavoro finito è davvero divertente.

Eva Marchetti e Leonardo Cicconofri 5°C

Primaria “Don Bosco”

antipati-ci. Poi stiamo imparando che dobbiamo essere noi i primi a voler bene. In classe siamo tutti amici ma qualche volta ci di-mentichiamo che non è bello prendersi in giro, così il dado ci aiuta a ricordarcelo ogni volta. Ci sono ormai gruppi di bambini, numerose classi o intere scuole che vivono quest’esperienza, in Italia e nel resto del mondo. Vuoi provarci anche tu? Ti mandia-mo il nostro dado da costruire! Buon diver-timento e nel prossimo numero potremo raccontarci come è andata e come è stato bello vivere il dado dell’amore insieme…

I bambini della classe I A

Primaria “.Grandi”

Quest’anno noi bambini della classe I A della scuola “Grandi” abbiamo costruito un bellissimo dado. La forma è proprio quella di una figura solida a sei facce. Quello che ha di particolare ve lo spieghiamo subito. Su ogni faccia c’è disegnata una scenetta e c’è scritta una frase: amare tutti, amare per primi, farsi uno, vedere Gesù nell’al-tro, amare il nemico, amarsi a vicenda… Queste sono le cose che possiamo mettere in pratica ogni giorno. Lo tiri la mattina e la frase che ti esce la devi vivere per quel giorno e così ogni volta. La cosa bella è che possono tirarlo tutti, anche la nostra maestra o i nostri genitori. Lo chiamiamo dado dell’amore perché ci fa capire come dobbiamo voler bene a tutti, anche quelli

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MONDO A COLORI

C'E' POSTO PER TUTTI

ALLA SCOPERTA DI. . .

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BENVENUTI BENVENUTI BENVENUTI NELLANELLANELLA FATTORIAFATTORIAFATTORIA

“DEI CINQUE SENSI” “DEI CINQUE SENSI” “DEI CINQUE SENSI”

In una bella mattina di sole, è arrivato nella nostra scuola, un simpatico vecchietto, CONTADI-NO ORECCHIOFINO, il quale, incuriosito da un bellissimo orto nel giardino dell”Infanzia Gran-di , è venuto a conoscere questi bambini “speciali” attratti dalla terra e dalle cose genuine. Ha chiamato intorno a sé tutti i bambini e ci ha presentato i suoi figli: CONTADINO OCCHIBEL-LI , il figlio dagli occhi grandi e azzurri che riesce a guardare bene le piantine, fiori e verdure di mille colori, foglie dalle forme stranissime ed anche coccinelle, formiche api e vermicelli ; CONTADINO PROFUMINO, invece, il figlio dal naso grande e dal fiuto eccezionale per sentire il profumo dei fiori, del-le piantine come (basilico, timo, aglio ) e della terra bagnata; ed ancora CONTADINO GUSTAVO , il figlio sempre affamato e dal palato raffinato, pronto, in qualsiasi momento, a sentire il sapore della fruttta e della verdura che raccoglie nell’orto della sua fattoria, anche se, ahimè! spesso mangia troppo e poi ha mal di pancia. E per finire, l’ultimo figlio, CONTADINO MANI D’ORO, dalla pelle del corpo sensibilissima per toccare tutte le verdure come i pomo-dori dalla buccia liscia o i ce-trioli con la buccia rugosa oppure i carciofi coperti di spine. Che fortuna! dicono le insegnanti, proprio quello che ci voleva, per il nostro proget-

to “ L’orto dei sensi ”, che si schiera dalla parte del mangiar bene, del recupero dei vecchi sapori e dei piatti tradizionali avvicinando i bambini alla natura attraverso la progettazione e la realizzazione di un “orto didattico” nel giardino della scuola . Le inse-

gnanti, con la collaborazione di alcuni nonni volontari pro-porranno ai bambini tante esperienze di semina e di col-tivazione con un approccio sensoriale, per scoprire e co-noscere i sensi e le loro prin-cipali funzionalità attraverso giochi, canzoni, attività prati-co-manipolative e numerosi esperimenti senso- percettivi sui prodotti coltivati. Ma ad un tratto, il cielo az-zurro sembrava essersi coper-to da una terribile nuvola

nera! E subito , CONTADINO ORECCHIOFINO, il più saggio di tutti, si alza in piedi gridando: “E’ MAC-CHIA NERA, bambini, una creatura malefica che sta girovagando per le campagne e vuole distruggere la natura!” “Ma come la distrugge?” chiede Tommaso, sbalordito! ORECCHIOFINO , allora, racconta ai bam-bini incuriositi, che Macchia Nera fa uscire dalla sua bocca un fumo nero che rende l’aria irrespirabile e si diverte a gettare negli orti un concime puzzolente e velenoso, che fa crescere velocemente le piantine, ma

poi, se le mangiamo fanno male al nostro corpo. E ancora, butta l’immondizia nei fiumi e lascia sacchetti e bottiglie di pla-stica dappertutto. Ed allora… tutti uniti bambini !... dicono i nostri amici contadi-ni , per tenere lontano Macchia Nera, per imparare le buone norme per non spor-care il nostro mondo, per rispettarlo e per amarlo sempre. “ INFANZIA GRANDI ” SEZ. A “ INFANZIA GRANDI ” SEZ. A “ INFANZIA GRANDI ” SEZ. A---BBB---CCC---D D D

Questa filastrocca è dedicata a tutti i docenti, impegnati quoti-dianamente nel gratificante, ma impegnativo compito di accompagnare gli alunni alla scoperta di … se stessi !

Maestra, insegnami il fiore e il frutto “ Col tempo, ti insegnerò tutto” Insegnami fino al profondo dei mari “Ti insegnerò fin dove tu impari” Insegnami il cielo, più su che si può “Ti insegno fin dove io so” E dove non sai? “Da lì andiamo insieme Maestra e scolaro, dall’albero al seme Insegno e imparo, insieme perché Io insegno se imparo con te” ( B. Tognolini, Le filastrocche della Melevisione) PAGINA 33

ALLA SCOPERTA DI. . .

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Piccole esperienze golose tra i banchi di scuola.

Ciao a tutti, ci presentiamo; siamo i bambini della classe II a C della Scuola Primaria "Don Bosco". Ormai giunti al termine dell' anno scolastico, abbiamo deciso di raccontarvi alcune delle esperienze più significative che abbiamo vissu-to insieme in questi mesi. L' inizio delle attività scolastiche coincide con la maturazione dell' uva e allora ci siamo detti:" Rimbocchia-moci le maniche e pigiamo con forza i grappoli maturi!" Ci siamo divertiti a vedere (e annusare) come avviene la trasformazione dell' uva in vino. Nel nostro armadietto, trasformato in cantina, è avvenuta la fermentazione, che abbiamo seguito passo passo, osservando anche da molto vicino, con il microscopio, la presenza dei saccaromiceti che, nutrendosi di zuccheri, hanno trasformato il mosto. Un buon vino necessita di una bella bottiglia; ci siamo così messi al lavoro per decorare i nostri piccoli recipienti. Vista la "buona" riuscita del vino, abbiamo voluto creare un dolcetto per la festa del papà. Di nuovo all' opera! Farina, zucchero, burro, uova, latte, lievito e tanto buon cioccolato, ci sono serviti per realizzare dei golosi muffin. E' stato davvero piacevole mischiare insieme gli ingredienti, ma che energia ci vuole! Attenzione però, perchè per avere un buon risultato, bisogna saper ben utilizzare la bilancia. Occhio alle dosi! Aggiunto all' impasto il lievito abbiamo imburrato le terrine e anche le nostre mani. Il muffin è ormai pronto per la cottura; dopo 20 minuti, soffice e dorato lo abbiamo sfornato e decorato! Tra uva e cioccolato fondente, la scuola è stata molto divertente!! Un "dolce" saluto e un arrivederci al prossimo anno. I BAMBINI DELLA II A C DELLA SCUOLA PRIMARIA "DON BOSCO".

glione di lana pesante che sua moglie Maria le ha fatto con i ferri e Nascondino era

tutto “imbacuccato” non solo con maglione e pantaloni invernali, ma anche con un grazio-sissimo cappuccio con sopra tanti batuffoli di lana bianchi che sembravano fiocchi di neve. “Erano davvero divertenti” ha detto una bambina, “ma il momento più bello è stato quando Dino, dopo averci fatto vedere quali sono le verdure che si trovano nel suo orto in questa stagione e come Maria le cucina, ci ha annunciato che presto arriverà il Carneva-le”. “Ci ha promesso che lui con Nascondino torneranno a trovarci per giocare con noi e portarci le ciambelline gustose che Maria cucina sempre quando arriva questa festa”. In effetti così è stato l’ ultimo giorno di Car-nevale mentre i bambini erano tutti pronti con maschere che loro stessi avevano prepa-rato, stelle filanti e fischietti, ECCO AD UN TRATTO… arrivare Dino e Nascondino con le ciambelle che Maria aveva cucinato a proposito. I bambini li hanno accolti con un entusiasmo incredibile! E così anche

Il Nostro a m i c o Dino il contadino e Folletto Nascondi-no sono tornati a

trovarci. Che bello! Quante novità cose ci hanno raccontato… “L’ inverno sta arrivan-do” ha detto Dino ” e con lui anche la soffice e candida neve e il freddo” ha risposto Na-

scondino. Ed è proprio vero! Infatti Dino indossava un ma-

quest’anno il carnevale è arrivato e la scuola si è riempita di maschere di ogni tipologia: animaletti, corsari, pagliacci e altro ancora. Tutti insieme piccoli, mezzani e grandi, hanno fe-steggiato, tra scherzi balli e dolcetti con Dino e Nascondino, nel salone e nei vari locali della scuola. Salendo anche ai piani superiori, sono andati, come ogni anno, a salutare le maestre e gli amici più grandi della Scuola Pri-maria con grande divertimento per tutti! Ah! Dimenticavo, i dolcetti più buoni erano naturalmente le ciambelli-ne di Maria, che presto verrà a scuole per darci la ricetta e cucinarle con noi!

INFANZIA “G. BEZZI” INFANZIA “G. BEZZI” INFANZIA “G. BEZZI” SEZ. A SEZ. A SEZ. A --- B B B --- C C C --- D D D

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A LL A S COP ER TA D I .. .

MONDO A COLORI

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La maestra ci ha detto che quest’anno studieremo come è fatto il mondo che ci circonda… ricco di tanti paesaggi diversi ma alcuni troppo lontani. Per osservarli meglio abbiamo pensato di “ricostruirli” rendendoli così più vicini a noi. E’ nata così l’idea di fare un plastico …un “pezzetto di mondo” rea-lizzato con materiale di recupero come bottiglie di plastica, piccole scatole di medicine, barattoli vuoti … che sotto le nostre mani si sono trasformati in montagne,colline, valli e pianure solcate da grandi fiumi ricchi di tortuosi meandri che abbiamo seguito dalla sorgente fino alla foce!

I bambini della classe 3^B della Scuola Primaria “A.Grandi”

alunni delle scuole Primarie e dell'Infanzia con "Disegni di Natale in mostra". Tra luminarie, canti, alberi addobbati, Babbo Natale in persona ha accolto i visita-

Anche quest'anno il nostro Istituto ha festeggiato il Santo Natale crean-do momenti di grande coinvolgi-mento che hanno visto come prota-gonisti gli alunni, i docenti ma anche i genitori e i cittadini del nostro territorio. Lo scopo principale è stato quello di scambiarsi sentimenti non solo di gioia e di allegria ma anche di amicizia e di fratellanza. Il calendario degli appuntamenti è stato molto ricco e variegato: la prima iniziativa ha avuto luogo Gio-vedì 8 Dicembre, giorno dell'i-naugurazione della Casa di Babbo Natale organizzata dalla Pro Loco nel centro della città, con la parteci-pazione al suo allestimento degli

tori, giovani e meno giovani, in un'atmosfe-ra da favola. La mostra è stata aperta per tutto il periodo natalizio e, in concomitanza con essa, Sabato 17 e Domenica 18 Di-cembre i visitatori hanno potuto fare un salto anche al "Mercatino di Natale" allestito nella Sala Nerpiti in Piazza del-la Libertà, grazie anche alla collaborazione del comitato genitori e della Pro Loco. Il mercatino ha visto esposti tantissimi og-getti realizzati con abilità e fantasia dagli alunni delle varie scuole del nostro Istituto. Nei giorni successivi si sono susseguiti in ogni scuola tanti altri piccoli e grandi eventi frutto di attività didattiche mirate e sapien-temente organizzate dagli insegnanti. La Redazione

AAASPETTANDOSPETTANDOSPETTANDO ILILIL N N NATALEATALEATALE

“Maestra ci fai disegnare i dinosauri?” Da questa domanda è nata l’idea di realizzare un libro POP UP sui grandi animali preistorici. Un modo divertente e stimolante per approfondire un argomento di storia per la classe 3^ con notizie, curiosità e tanta… curiosità.

I bambini della classe 3^B Scuola Primaria “A. Grandi”

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A LL A S COP ER TA D I .. .

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Nella società in cui viviamo, tutto è fatto per essere consuma-to in fretta e gettato altrettanto rapidamente, senza badare alla qualità ,come se le nostre azioni quotidiane non facciano parte del nostro essere e non si ripercuotano poi anche sulla nostra salute. Ugualmente i nostri figli, dalla società odierna, sono considerati nel loro ruolo di consumatori o coproduttori, le cui scelte dipendono non solo dall’esempio fornito loro dai grandi, ma, ahimè, anche dalla pubblicità e dalle influenze di amici e conoscenti. Cambiare, pertanto, le proprie abitudini alimentari quotidiane, avvicinandosi ai concetti del buono, del pulito e del giusto è importante soprattutto per i piccoli che hanno ancora un mondo da scoprire. Avvicinarli alla terra, facendo loro coltivare dei frutti e delle verdure più o meno conosciuti è un modo per educarli alla varietà, alla stagionali-tà, ai metodi di coltivazione biologici e biodinamici, al rispet-to della natura e di tutte le creature viventi, ad incuriosirsi per ciò che è diverso e ad assaggiare ciò che loro stessi coltivano. In tal modo, si dà loro l’opportunità di diventare dei cittadini consapevoli che le loro scelte d’acquisto hanno delle ripercus-sioni sul mondo che li circonda. In quest’ottica si pone il Pro-getto regionale “Orto in Condotta”, al quale l’Istituto Com-

prensivo “Don Bosco” ha aderito già dallo scorso anno scola-stico, collocandolo tra i progetti d’Istituto ed impegnandosi a realizzare le finalità proposte attraverso le specifiche attività , laboratoriali e non, che si concretizzano nelle classi parteci-panti al progetto. Il progetto “Orto in Condotta” realizzato per la prima volta nel 2004 è oggi lo strumento principa-le delle attività di educazione alimentare e ambien-tale nelle scuole. Insieme agli studenti, gli insegnanti, i genitori, i nonni e i produttori locali sono gli attori del pro-getto, costituendo la comunità dell'apprendimento per la tra-smissione alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell'ambiente. Il progetto, di du-

rata triennale, si fonda sulla con-vinzione che far sperimentare

agli alunni delle attività manuali fina-lizzate alla costruzione di strutture per-manenti, quali sono un orto e un giardino, richiede un impegno costante e capacità progettuali/esecutive prolungate nel tempo. L’ Istituto Comprensivo “Don Bosco” desidera, così, coinvolgere i propri alunni in un progetto che li avvicini alla scoperta dei prodotti del proprio territorio e ad un' alimentazione sana e consapevole. Il progetto è iniziato l’anno scorso con una classe della scuola secondaria di I° grado e grazie alla collaborazione di un nonno che si è reso disponibile per aiutare i ragazzi. Insieme hanno piantato, per la prima volta, nell’ orto realizzato in un angolo del cortile della scuola, una pianta di melo. Quest’anno gli alunni hanno continuato l’attività, durante un labo-ratorio pomeridiano, piantando qualche specie aromatica (timo, salvia, rosmarino,..) e seminando diversi tipi di ortaggi (insalata, zucchine, pomodori,…) grazie anche alla disponibilità di una ser-ra. Analogamente in alcune classi dell’Infanzia i bambini, dai tre ai sei anni, hanno conosciuto un simpatico personaggio filo condut-tore: “Il contadino Dino” che ha illustrato loro l’ ambiente carat-teristico dove lui vive: la campagna e ha spiegato il significato di orto e delle stagioni. Suc-cessivamente, attraverso specifiche attività , con l’aiuto del “contadino Dino e di un nonno si sono ci-mentati nell’ attività di semina, raccolta, conser-vazione ed elaborazione di ciò che si è raccolto. A questo progetto hanno partecipato diversi inse-gnanti frequentando, du-rante l’anno scolastico, tre incontri di formazione organizzati dall’associazio-ne Slow Food, che soste-neva l’iniziativa. durante i quali sono stati approfonditi temi sull’-orticoltura e sulla scoperta degli alimenti attraverso i sensi. L L LAAA R R REDAZIONEEDAZIONEEDAZIONE

Progetto “Orto in Condotta”

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Sabato 22 Ottobre 2011, alle ore 11.00, presso l'Aula Magna del-l'Istituto Comprensivo "Don Bosco" di Tolentino, si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati di merito agli studenti della Scuola Secondaria di I° Grado che hanno conseguito la vota-zione di 10 e di 10 con lode agli esami di Stato nell'anno scolastico 2010/2011. Alla presenza delle Autorità civili, scolasti-che e religiose nonché dei componenti il Consiglio d' Istituto, dei genitori e degli alunni delle classi III è stato conferito un "Attestato di Eccellenza" ai seguenti ragaz-zi/e: Casadidio Agnese, Mancioli Miriam, Palazzetti Mara, Passarini Sara, Corsetti Samanta, Amico Ca-milla, Sileoni Filippo, Bigotto Bene-detta, Orfei Elisabetta, Vitali Maria, Bernacchini Camilla, Governatori Leonardo e Taddei Beatrice. Si tratta di un'iniziativa promossa, per il secondo anno consecutivo,dalla Dirigente Prof.ssa Lauretta Corridoni e da

tutti i docenti dell' Istituto, in attuazione delle indicazioni mini-steriali sulla valorizzazione delle eccellenze. Questa ceri-monia festosa é un doveroso riconoscimento ai brillanti risultati conseguiti dagli studenti e di cui possono essere fieri, ma anche

un incoraggiamento per affrontare le difficoltà che verranno e per trovare la strada più confacente alla loro identità, preparazione e cultura. E’ stata una giornata memorabile, un momento di autentica emozione individuale e collet-tiva, perché il "10 e il 10 con lode", oltre che un ponte scintillante steso verso il futuro, è anche un bene comu-ne, che si condivide sia con la scuola in cui, da ordine d'istruzione all'altro, dopo undici anni si lascia un pezzo di cuore, sia con tutta la comunità.

La Redazione La Redazione La Redazione

PREMIATI I 10 /10 E I 10 /10 CON LODE AGLI ESAMI DI STATO

All’ “OSPEDALETTO” era annessa la chiesa di S. MARIA DEL SOCCORSO, che sorgeva invece nelle vicinanze del PONTE SUL TROIANO. Esso era situa-to sulla pubblica via e vi si praticavano a merci e persone nelle frequenti epidemie e, almeno all’origine (SEC.XVI)fu utiliz-zato come lazzaretto per i malati di peste.

Attualmente non esi-ste più traccia di tale struttura e sulla sua area sono sorte due abitazioni private.

Gaia Castignani, Federica Salvucci cl. 5D Primaria “Don Bosco”

L’ospedale si trova vicino agli orti e io abito nelle vicinanze. È un struttura molto vecchia. Superato l’antico ponte un tempo chiamato Ponte Adriano si erge un’ interes-sante costruzione, attualmente adibita ad abitazioni private, detta tradizio-nalmente “OSPEDALETTO”,ma dal-l’origine oscura. Di particolare inte-resse la facciata contraddistinta da un portico dalle basse arcate ,sorrette da un tozzo pilastro centrale in laterizio, forse fungeva da ricovero per gli ani-mali.

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La leggen-da parla di Guerrino,

nato da Milone, re di Durazzo, e dalla moglie Fenisia. A causa di una guerra contro gli infedeli, quando è ancora piccolo viene affidato dai genitori alla balia, affinchè lo porti in salvo. Viene però rapito dai pirati e venduto a un mercante greco e da questi ceduto all'Imperatore di Costantinopoli come compagno del figlioletto Alessandro. A corte Guerrino si innamora della sorella di Alessandro, Elisena, ma non esprime mai il suo sentimento perchè non sa di chi è figlio: per questo motivo inizia a farsi chiamare il Meschino. L'Imperatore decide un giorno di indire un torneo per maritare la figlia, a questo torneo possono partecipare soltanto i cavalieri e Guerrino decide di partecipare in maniera anonima, aiutato da Alessandro che gli dona le vesti e le armi. Per tre gior-ni consecutivi riesce a vincere le gare del torneo. Ovviamente non può pretendere Elisena come moglie. La mano della giovane viene quindi chiesta all'imperatore da due principi arabi. All'opporsi dell'Imperatore, essi stringono d'assedio Costantinopoli. L'imperatore riesce, soprattutto grazie all'aiuto di Guerrino, a cacciare i turchi e alla richiesta del Meschino di volersene andare alla ricerca dei veri genitori, acconsente. E fu così che a vent'anni iniziò il suo lungo peregrinare per il mondo alla ricerca dei suoi genitori. Viaggiò molto, Asia, Africa, India, visitando anche gli alberi del Sole e della Luna. Ma niente, ovunque andava chiedeva se ci fossero stati luoghi ove Oracoli potes-sero rivelargli quello che tanto ardentemente andava cercando. Quando sembrava che tutte le speranze si fossero consumate, a Tunisi, il mago romito Calagabach, gli parlò della fata Alcina che viveva in un regno fatato sui monti del centro Italia. Il Meschino non perse tempo, e dopo un confuso viaggiare per il Mediterraneo giunse finalmente a Norcia dove trovò ospitalità presso l'oste Anuello. Viste le intensioni del cavaliere tutti lo sconsigliarono di intraprendere questa avventura, ma egli pieno di coraggio proseguì nella sua intenzione. Salito alla vetta del monte Sibilla raggiunse la gran caverna, accese la candela e si inabissò nella spelonca conti-nuando a recitare preghiere. Lo scenario era triste, raccapricciante. Finalmente giunse davanti alla porta dannata che una volta aperta rivelò uno scenario completamente cambiata. Tre damigelle lo condussero da Alcina. Erano le ore dodici del 15 giugno. Era un mondo pieno di tentazioni ma Guerino riuscì a resistere ben consapevole del suo scopo. Ma la fata era esplicita, egli avrebbe saputo la propria origine solo passando per la via del peccato. Ma il Meschino non peccò. E dopo sette mesi di permanenza e vanificato ogni tentativo decise di uscire. Dopo di ciò Guerino si recò a Roma dal Papa a cercare quello che altrove non aveva trovato. Fu Dio, e non maghi o dèi pagani, che lo condusse in Puglia a difendere re Guiscardo dai Saraceni. E qui, liberati due vecchi prigionieri, scoprì che erano re Milone e la regina Fenisia i suoi genito-ri.

Gaia Castignani e Federica Salvucci 5 D Primaria “Don Bosco” Gaia Castignani e Federica Salvucci 5 D Primaria “Don Bosco” Gaia Castignani e Federica Salvucci 5 D Primaria “Don Bosco”

La grotta della Sibilla,si chiama anche erroneamente della maga Alcina o delle fate, è una cavità, e dove si trova? Si trova a 2150m sul versante del monte Sibilla. Abitata sicuramente, fin dai tempi preistorici , ospitava secondo la leggenda una profetes-sa,condannata da Dio a vivere nella profondità della montagna fino al giudizio universale, perché voleva diventare la madre di Cristo.

La tradizione locali identifica la Sibilla con la fata Sibilla, una fata

buona le cui ancelle, di tan-to in tanto scendono a valle, per insegnare l’arte della filatura e della tessitu-ra alle fanciulle del luogo. Abramo Oertel (1527-98) ci racconta della grotta co-me di un orribile antro, che dà accesso a ad un regno, pieno di agi e raffinate fan-ciulle, dove dimorerebbe anche la savia "Sibilla". L’aspetto attuale della cavi-tà contrasta sicuramen-te ,con le suggestive ed affascinanti descrizioni dei vari rac-conti, è ora inaccessibile, a causa di maldestri interventi com-piuti con esplosivi, allo scopo di allargare l’ apertura.

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La Cattedrale dedicata a San Catervo, patrono della città di Tolentino, fa parte della diocesi di Macerata. L’attuale chiesa è stata preceduta da altri due edifici sacri edificati sul medesi-

mo posto. Il primo fu il Panteum, di epoca tardo-imperiale, dedicato a San Catervo, il nobile romano che, secondo la tradizione, portò per primo il cristia-nesimo a Tolentino, e per questo subì il martirio. Sua moglie Settimia Severina fece costruire questo monu-mento in suo ricordo ; diventò, così, la prima chiesa cristiana della città. Alla morte di Settimia e di suo figlio Basso, anch'essi vennero sepolti nel Pan-teum. La seconda chiesa fu voluta, dopo il 1256, dai monaci benedettini che vi inglobarono l’ edificio esistente. La Basilica è del XII secolo, in stile romanico, è stata totalmente restaurata

nella prima metà del XIX secolo in forme neoclassiche. Della chiesa romanica restano alcune parti nella cappella di San Catervo, mentre la nuova chiesa, rispetto alla precedente, ha un orientamento opposto: dove prima c’era l’abside, ora c’è l’ingresso dell’edifi-

cio. Nella Cappella si conserva il sarcofago del santo, di epoca romana, tra i migliori d'Italia. Le pareti e la volta sono affrescati con dipinti di Marchisiano di Giorgio: l’A-dorazione dei Magi, la Crocifissione, una Madonna in trono con Bambino e Santi , Evangelisti e sibille. Altre pregevoli rimanenze della lunga storia della Basilica sono il portale romanico al fianco della chiesa e il campanile alto 35 metri.

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Le attività laboratoriali ,educative - didattiche, pro-poste ai bambini con il progetto “Pensare, dire, fare e mangiare”, hanno permesso loro di effettuare un percorso cognitivo, sensoriale, manipolativo e crea-tivo, non solo negli spazi attrezzati all’ interno della scuola, ma anche a diretto contatto con la natura. Le esperienze pratiche hanno visto i piccoli seminare in vaso, dar vita all’orto della scuola, piantando vari tipi di ortaggi e fiori, realizzare con vari materiali

cartelloni raffiguranti i quadri di Arcimboldo, effet-tuare giochi psicomotori e musicali con sfondo natura-listico, giocare con le parole per creare rime, assonan-

ze e inventare storie

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Direttore Editoriale: Dirigente prof.ssa Lauretta Corridoni

Referenti Giornalino d’ Istituto: Funzioni Strumentali

Insegnanti Giuliana Del Bello e Annunziata Grieco

e Gruppo di lavoro Comunicazione

Impaginazione Elettronica: Insegnante Giuliana Del Bello

Insegnante Annunziata Grieco

• Ins. Simonetta Bartoccioni

• Ins. Giampiero Feliciotti

• Ins. Maria Letizia Marino

• Ins. Antonella Conti

• Prof.ssa Katiuscia Ciccioli

• Ins. Rita Ricci

Capo Redattore: Funzioni Strumentali “Comunicazione e Documentazione Didattica”

Insegnanti Giuliana Del Bello e Annunziata Grieco

docenti, studenti, genitori per la collaborazione e l’ attenzione.docenti, studenti, genitori per la collaborazione e l’ attenzione.docenti, studenti, genitori per la collaborazione e l’ attenzione.

Gruppo di lavoro

Commissione Comunicazione:

Redazione :

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Istituto Comprensivo “Don Bosco” Piazza “Don Bosco”, 11 - Tolentino (MC) http//www.comprensivodonbosco.it