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Marzo 2013 Il Gallettino La Pasqua è una festività del calendario liturgico cri- stiano e con essa si celebra la resurrezione di Gesù. In parte deriva da quella ebraica, ma hanno della differen- ze:quest’ultima rappresenta il passaggio dalla schiavitù d’Egitto alla liberazione,mentre quella cristiana ricorda il passaggio dalla morte alla resurrezione di Gesù. E’ la festa più importante per i cristiani. Dal punto di vista dei festeggiamenti,da nord a sud,è un susseguirsi di processioni,veglie,feste e tradizioni folcloristiche. In Lombardia,ad esempio,vengono realizzate grandi costruzioni allegoriche,che vengono por- tate sulle spalle da alcuni gruppi di giovani; riguardo i cibi,in Campania si mangia la pastie- ra oppure in Sicilia la cassata. In generale in tutta Italia si mangia l’agnello e la colomba: l’agnello rappresenta il sacrificio e la sottomissione; la colomba è il simbolo dell’innocenza e purezza. A precedere la Pasqua c’è la Settimana Santa: il giovedì santo si fa la lavanda dei piedi,che simboleggia l’umiltà di Gesù; il venerdì santo,giorno della condanna a morte di Gesù; il sabato,il giorno in cui Gesù è morto ed è nel sepolcro; la domenica di Pasqua, quando risorge e viene visto per primo dalle donne. Aurora De Nadai, Giada Guadagnoli 3H

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Marzo 2013

Il Gallettino

La Pasqua è una festività del calendario liturgico cri-stiano e con essa si celebra la resurrezione di Gesù. In parte deriva da quella ebraica, ma hanno della differen-ze:quest’ultima rappresenta il passaggio dalla schiavitù d’Egitto alla liberazione,mentre quella cristiana ricorda il passaggio dalla morte alla resurrezione di Gesù. E’ la festa più importante per i cristiani. Dal punto di vista dei festeggiamenti,da nord a sud,è un susseguirsi di processioni,veglie,feste e tradizioni folcloristiche. In

Lombardia,ad esempio,vengono realizzate grandi costruzioni allegoriche,che vengono por-tate sulle spalle da alcuni gruppi di giovani; riguardo i cibi,in Campania si mangia la pastie-ra oppure in Sicilia la cassata. In generale in tutta Italia si mangia l’agnello e la colomba: l’agnello rappresenta il sacrificio e la sottomissione; la colomba è il simbolo dell’innocenza e purezza. A precedere la Pasqua c’è la Settimana Santa: il giovedì santo si fa la lavanda dei piedi,che simboleggia l’umiltà di Gesù; il venerdì santo,giorno della condanna a morte di Gesù; il sabato,il giorno in cui Gesù è morto ed è nel sepolcro; la domenica di Pasqua, quando risorge e viene visto per primo dalle donne. Aurora De Nadai, Giada Guadagnoli 3H

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Il Gallettino

Marzo 2013

Pensieri, parole, emozioni s_z. Es_z. Es_z. Es_z. E

Ascolto e interpretazione grafico-pittorica e verbale di canzoni di Lucio Battisti

Libera interpretazione con colori a tempera. Punto di vista di Valeria: “Ho pensato al giardino che era diventato carino ed ho pensato di raccogliere dei fiorellini per darli a una nonna, una zia, mia mamma ed ero contenta”

LA PRIMAVERA

Lavoro collettivo con colori a tempera su gran-de foglio di carte trasparente.

Cartellone con sfondo pitturato a tem-pera e fiori-cartellino con scritto PRI-MAVERA da ogni bambino

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Sezione A— cravatta con poesia e biglietto Sezioni B—C

Coccodrillo fermacarte realizzato con mollette di legno e bigliettino augurale con poesia

Sez. E busta –camicia del papà con poesia all’interno

Sez. F Pagella del papà

Sezioni D—G Costruzione del gioco “Memory” da fare con il papà, realizzazione di un portamatite con materiali di riciclo.

Sez G—Disegni liberi “Le cose che faccio con il mio papà”

Sez. B—C “Creativarte” Creazione di animali attraverso la manipolazione del colore e di mate-riali vari. “LA CHIOCCIOLA E LA SUA CASETTA”

Dipingo il corpo con il dito Faccio la casetta con il pugno Incollo la lana sulla casetta Pitturo l’erba con il dito

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IL GIORNO 15 MARZO SIAMO ANDATI CON LA MIA CLASSE A VISITARE UNA FATTORIA CHIAMATA” LA SONNINA” . QUANDO SIAMO ARRIVATI, SIAMO ANDATI DENTRO UNA SALA RISTORANTE E CI HANNO FATTO FARE LA MARMELLATA D’ARANCIA E MELA . LE COLLABORA-TRICI DELLA FATTORIA HANNO SPIEGATO COME ERA FATTA L’ARANCIA, COSA DOVEVAMO FA-RE PER PREPARARE LA MARMELLATA E PERCHÉ ABBIAMO MESSO LA MELA A CUOCERE DENTRO LA MARMELLATA DI ARANCE. LA PRIMA COSA CHE CI HANNO FATTO FARE È TOGLIERE I FILET-TINI BIANCHI E FARE A PEZZETTINI TUTTI GLI SPICCHI , POI CI HANNO FATTO FARE A FI-LETTI LA BUCCIA, ABBIAMO FATTO LA STESSA COSA CON LA MELA MA NON L’HANNO RICEVU-TA TUTTI. L’ ULTIMA FASE ERA QUELLA IN CUI ABBIAMO MESSO LO ZUCCHERO, ERANO DUE CHILI E MEZZO. DOPO, SIAMO ANDATI A VEDERE GLI ANIMALI, PRIMA GLI ASINI, POI LE GALLINE, I MAIALI, I CAVALLI E I TORI. INFINE CI HANNO DATO LA MARMELLATA E COSI’ CE NE SIAMO ANDATI. QUANDO SIAMO PARTITI ERA TUTTO TRANQUILLO. MA, AD UN TRATTO, L’AUTOBUS NON È PIU RIUSCITO AD ACCELLERARE E ALLORA SIAMO STATI FERMI PER VENTI MINUTI, C’ERAVAMO ANNOIATI TUTTI . PER FORTUNA, POI SIAMO RIUSCITI A RIPARTIRE E SIAMO ARRIVATI A SCUOLA ALLE ORE 13,35. IN QUESTA GIORNATA MI SONO DIVERTITO MOLTO. ALESSIO MACCHIA IV C PRIMARIA

Giorni fa, con i miei compagni,siamo andati a visitare la fattoria didattica “la Sonni-na”.Scesi dal pullman, ci hanno accolto con grande entusiasmo. Ci hanno fatto accomodare all’interno della loro struttura dove ci hanno illustrato la diffe-renza tra una confettura e una marmellata. Cosi ’ abbiamo provato anche noi a farne una con i loro suggerimenti. Ci hanno dato metà arancio ciascuno e ci hanno spiegato che togliendo la parte bianca dell’arancia la marmellata non sarebbe venuta amara. Insieme alla buccia ed ai piccoli pezzetti d’arancia abbiamo aggiunto lo zucchero che deve essere sempre la metà del peso della frutta. Fatto bollire il tutto, ecco una squisita marmellata. Infine ci hanno por-tato a visitare i loro animali: asini, galline,oche e maiali neri. Lì e’ veramente un bel posto anche per trascorrere una giornata con la famiglia, infatti sicuramente ci riandrò con i miei genitori. Matteo Giordano IV C

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Il giorno 15 marzo siamo andati in gita alla fattoria “La Sonnina”. Questa gita ce l’ha offerta “La frutta nelle scuole”, l’ iniziativa è stata molto apprezzata da noi alunni. Quando siamo arrivati alla fattoria c’era molto fango a causa delle piogge molto frequenti. Dopo ci hanno portato dentro un capannone dove delle ra-gazze ci hanno spiegato per quale motivo loro avevano i maiali neri anziché rosa perché il popolo italiano pensa che il maiale rosa sia più grasso di quello nero ma in realtà non è così. Ci hanno spiegato che gli agrumi si trovano in questa stagione e che è una frutta molto importante e contiene vitamina C. Ci siamo divertiti a fare la marmellata di arance e mele. Loro ci hanno sbuc-ciato la frutta e noi la abbiamo tagliata in piccoli pezzi e messi dentro una pi-la, hanno pesato lo zucchero su una bilancia: 2,5 kg di zucchero per 4 kg di frutta. Mentre la marmellata cuoceva, una ragazza ci ha fatto esplorare la fat-toria. Dentro un recinto c’erano due asini e noi li accarezzavamo; un asino si avvicinava con la testa e l’altro si allontanava, il cane che era in questa fatto-ria ha odorato lo zoccolo dell’asino e si è preso un bel calcione! Dopo siamo entrati dentro il gallinaio dove c’erano anche papere, anatre e il germano reale, mentre guardavamo gli animali è successa una cosa buffa: il cane aveva rubato l’uovo dell’anatra ed è scappato via, e l’anatra si è messa a starnazzare. Poi siamo andati a visitare i maiali durante il loro pasto, dall’altra parte del recinto abbiamo visto le femmine con i loro cuccioli, c’era un forte odore sgradevole! Purtroppo non abbiamo potuto vedere cavalli, mucche e tori perché stavano pascolando ma dall’alto della collina li abbiamo visti pascolare. Finito di visitare la fattoria siamo andati a vedere se la marmellata era pronta e le addette ce l’hanno messa in dei vasetti e noi bambini abbiamo preparato le targhette per attaccarle sui vasetti e portarle a casa. Ho trascorso una bella giornata all’aria aperta e in compagnia della mia clas-se e degli animali. Martina Frezza Classe IV C

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Un albero per amico Giulia Grilli IV B Alle porte di Roma c' è un paese di nome San Cesareo. Lo stemma di questo paese è rappre-sentato dal Cedro di Libano, perché nel passato ci fu una guerra e i soldati tornarono a casa con questi alberi che furono piantati per tutta la zona. Addirittura la storia narra che fu lo stesso Giulio Cesare a portare questi alberi alla sua villa in San Cesareo. Gli ultimi alberi rimasti sono monumentali ed enormi. Purtroppo, molti di questi cedri sono morti per cause naturali, ma soprattutto a causa dell'asfalto che non ha per-messo alle loro radici di nutrirsi per bene. Uno degli ultimi cedri del Libano vive proprio all' interno del Parco Giochi del paese, ma fu colpito da un fulmine che gli procurò una spaccatura centrale. Il cedro stava per morire, ma tutti i cittadini del paese non volevano che ciò accadesse per-ché amavano l'albero come se fosse un loro familiare. Non si sa quante generazioni sono state viste da quell' albero, ma sicuramente i nonni ricor-dano le loro tenere soste sotto i cedri del Libano durante le romantiche passeggiate. Il cedro ai più grandi ricorda la loro infanzia trascorsa nei giardini della scuola elementare giocando a nascondersi dietro gli enormi tronchi. Le nonne ricordano l'inchino che si faceva davanti alla Cappelletta della Madonnina, co-struita sopra i rami di un cedro , del quale è rimasto solo una parte del tronco. Ai più piccini il cedro dona ombra,ossigeno e allegria con i suoi grandi rami ricchi di vita, anche se ogni tanto imprigionano i palloni tirati troppo in alto. Ogni volta che i bambini alzavano gli occhi al cielo per recuperare il pallone,rimanevano a bocca aperta di fronte all'enorme maestosità dei rami, che arrivavano fino al cielo! L'enorme cedro è un gigante buono, amico di tutti i bambini. Quando in Inverno piove, i bambini scappano a ripararsi sotto enorme l'ombrello verde; quando in Estate il sole brucia, i bambini trovano ristoro all'ombra dei freschi rami. Durante la Primavera , la gioiosa luce del sole filtrava tra i grandi rami pieni di allegria e cinguettii, abbracciando in un tenero tepore primaverile i bambini che giocavano felici dopo la scuola . Il cedro però stava per morire ….. Così, tutta la comunità con il Sindaco, chiamarono degli esperti scienziati e botanici per sal-vare il loro affezionato “cittadino”. Gli esperti botanici costruirono una specie di fasciatura attorno al tronco del cedro. Le persone andavano al parco giochi e, come quando si va a trovare un malato in ospedale, avevano sempre un pensiero carino per il loro amico centenario: gli uomini zappettavano il terreno intorno alle radici, le donne innaffiavano con acqua concimata il suolo, i ragazzi fa-cevano attenzione a non gettare la carta e i mozziconi di sigarette per terra, i bambini non urlavano e gli uccellini cantavano dolci melodie. Dopo un po’ di tempo l'albero guarì e tutti furono felici. In Estate si fece una grande festa con suoni e danze. Ora, il sabato sera d'Estate si usa fare le feste in prossimità del Grande Cedro del Libano ed è così bello giocare sull'altalena mentre la gente balla e si diverte. Io volo con l'altalena sempre più in alto per avvicinarmi il più possibile al grande bisnonno di tutti gli alberi,bello e maestoso che ha visto tanti bambini diventare grandi e amanti dell'ambiente. Io voglio bene al vecchio cedro del Libano, per me è come un nonno e ogni volta che vado al parco giochi salgo sull'altalena, lo guardo con amore e lo ringrazio per tutte le gioie che ci ha donato.

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Vivevo in una campagna; le mie giornate erano serene e tranquille, il ven-to accarezzava la mia chioma, gli uccellini cinguettavano sopra i miei ra-mi, le farfalle colorate che si posavano sui miei fiori bianchi e profumati,il sole maturava i miei frutti. Ero proprio cosi felice e spensierato. Un giorno vicino al mio terreno decisero di creare un'autostrada per far viaggiare i veicoli. La mia storia inizia così. Un giorno venni preso in un vivaio da un vecchio signore che voleva fare un regalo al suo nipotino a cui piacevano molto le ciliege. Il signor Mario mi mise sul retro del furgoncino e mi por-tò in campagna dove lì ci aspettava il suo simpatico nipotino che quando ci ha visto è saltato in braccio al nonno Mario e lo ha stretto così forte che sono caduti per terra per la gioia! Passai tanti anni a produrre frutti; nonno Mario morì e il suo nipotino ormai grande si trasferì all'Estero e nessuno mi poteva più accudire e mangiare i miei favolosi frutti. L'anno successivo alla morte del nonno iniziarono i lavori per la grande autostrada. Oramai lì

mi sentivo inutile, avevo paura che potevo essere tagliato per agevolare la costruzione dell' autostrada. Un giorno un uomo dai capelli brizzolati si avvicinò a me e iniziò a parlarmi e mi disse che lì non potevo più rimanere. Allora decise di scavare un'enorme buca per arrivare fino alle mie radici e trasportarmi in un grande parco dove andavano moltissimi bambini a giocare e mangiare le mie dolcissime ciliegie rosse. Si, non vi avevo detto che sono un ciliegio…molto felice di essere sopravvissuto, cosa che non è successa agli altri alberi che vivevano vicino a me. MIRIANA NALLI CLASSE IV B

UNA GITA INASPETTATA Alcuni giorni fa la nostra maestra Catia ci ha detto che dovevamo andare ad u-

na conferenza sulla sicurezza: tra 7 scuole del Lazio eravamo stati scelti noi e

potevamo partecipare. Martedì 13 novembre 2012 un autobus ci è venuto a

prendere. Siamo partiti e siccome siamo arrivati a Roma in anticipo, ci siamo

fermati a Villa Torlonia e siamo andati a fare una passeggiata. Abbiamo visto

anche i carabinieri a cavallo. Arrivati all’INAIL abbiamo ascoltato alcune perso-

ne che ci hanno parlato dei pericoli che ci possono essere in casa, a scuola, e in

strada e di come noi bambini ci dobbiamo comportare per evitarli, è stato molto

interessante. Alcuni miei compagni sono stati intervistati.

Terminata la conferenza stampa il Presidente dell’Inail ci ha voluto premiare

perché, a sentir lui, eravamo stati buonissimi e bravissimi! Ci ha portato al bar

e in una gelateria e ognuno ha potuto prendere ciò che voleva. La conferenza è

andata in onda al TG 3; è stato emozionante rivederci in TV insieme alle nostre

famiglie. Io ho detto: E’ stata proprio una gita bella e inaspettata. FRANCESCO CERACCHI CLASSE IV B

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“O Romeo, Romeo perché sei tu Romeo rinnega tuo padre, rinuncia al tuo nome ed io smetterò di essere una

Capuleti “

Sarà vero?! Si, insomma ,sarà vero che basta rinunciare al proprio nome per amarsi?!

Ma si, in fondo il nome è solo una firma o no?!

Caro Shakespeare, nella tua opera hai dichiarato un dilemma ancora più ambiguo della vita o forse hai messo

in luce soltanto ciò che la rende tale: l’ amore

Quell’ amore che è talmente strano talvolta, da essere odiato; quell’ amore che delude ;quell‘amore che” non

ha cura, ma cura lo è per tutti i mali”

Sarà vero che un amore senza nome è soltanto un amore irreale, sarà vero che bisogna avere un timbro di

riconoscimento per amare?!

Certo, non si sa ma sta di fatto che quello tra Romeo e Giulietta per quanto strano sia stato un amore ve-

ro,meraviglioso e senza pregiudizi.

Un ‘ amore senza confini che ha dovuto fermarsi davanti ad un ostacolo, un ostacolo talmente assurdo che ne

è uscito vincitore facendo pronunciare queste ultime parole:

“ occhi guardatela un’ultima volta ,braccia stringetela nell’ultimo abbraccio, labbra porta del respiro con un

bacio puro, suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa “

Marika Oddi 3 G

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William Shakespeare nasce a Stratford , in Inghilterra,nel 1564,era un attore che uno scrittore di opere

drammatiche . Wlliam si basa sulla sua vita per comporre le opere e ha composto anche 154 sonetti e 37 opere

tra cui:

- Otello

- Giulio Cesare

-Romeo e Giulietta

15 delle 37 opere sono ambientate in Italia e rappresentata in tutte le lingue del mondo .Shakespeare si sposò

all’età di 18 anni nel 1582 con Annè Hathawayui ,ebbe 1 figlio e due gemelli .In quel periodo tutti i teatri furo-

no chiusi per la peste per questo fece costruire un teatro dall’altra parte del fiume Tamigi. Si chiamava Globe

aveva una forma ottagonale ed era aperto per far illuminare il teatro tranne il palco perché aveva una tetto-

ia .Le scenografie non c’erano,quelli che seguivano lo spettacolo in piedi pagavano solo un penny,mentre quelli

che stavano nelle gallerie pagavano di più.

3G

Last week our class went to the library of Gallicano with the purpose to see a film about Shakespeare’s life:

“SHAKESPEARE IN LOVE”. The film wants to tell the love between the poet and Viola Essex, a girl passionate

of the theatre. The two young people meet at the Rose,a theatre(in London)reopened after plague. William

hasn’t got inspiration but when he falls in love with Viola, succeeds in completing his play. It is “ROMEO AND

JULIET”:a wonderful tale. This play is one of the most famous by the english dramatist(it also says that he

was italian). Each his play is a masterpiece!

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William Shakespeare a un poeta ingles, considerado como el màs importante e-scrictor en ingles y generalmente considerado el màs grande poeta de la escrictura oxidental en sus operas, ai 37 operas teatrales, 154 rapresentaciònes y mucca se-ries de poema. Su rapresentaciòn, fue tradusida en todas las mayores lenguas del mundo y fueron publicados muchas veses màs de otras operas; y tambien el e-scrictor es mayormente mensionado en la istorya en la lectura ingles y sus expre-ciones linguisticas y hacen parte del ingles tradicional, y tambien su teatro està a-vierto por que en el 1500 no existia la electricidad. 3G

William Shakespeare è stato un drammaturgo e poeta inglese considerato come il più importante scrittore di lingua inglese e generalmente ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale. Tra le sue opere ci sono 37 testi teatrali, 154 sonetti e una serie di altri poemi. Le sue rappresentazioni, sono state tradotte in tutte le maggiori lingue del mondo e sono state inscenate più spesso di qualsiasi altra opera. Inoltre, è lo scrittore maggiormente

menzionato nella storia della letteratura inglese,e le sue espressioni linguistiche sono entrate nell’inglese tradiziona-le, ed inoltre il suo teatro è aperto perché nel 1500, ancora non esisteva l’elettricità.

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Ogni giorno sento in tv che la società va sempre più giù. Tanta gente muore di fame tanta gente butta il pane. Ma Dio è sempre presente, così vede ciò che fa la gente. Quanta gente combina guai e la società non rispetta mai! Noi non vogliamo che il mondo declini ma vogliamo che continui. Jennifer Porta III F

Sogno o son desto? Questo è un mondo maldestro! Per colpa della globalizzazione siamo tutti schiavi della consumazione! Tra marche, macchine e tv, il mondo è da un pezzo che non c’è più! E noi mammalucchi che ci facciamo ipnotizzare con le loro genialate da poveri creatori di cose sciocche e contorte per la loro mente demente Martina Nuccilli III G

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Vivere oggi nella nostra società non è facile ed è una triste realtà! Siam tutti uguali ed omologati dal modo di pensare accomunati Nel modo di vestire siam come soldati altrimenti dal gruppo si viene schiacciati Abbiam dimenticato i valori religiosi al loro posto ce ne son di più vantaggiosi! Mangiamo al bar come gli americani ma non badiamo alla fame degli africani Comunichiamo online con gli sconosciuti ma a tavola con i sconosciuti siamo muti Questa grande società globalizzata non è certo una passeggiata! Tutti quanti dovremmo capire che bisogna cambiare per non “appassire” Germano Mergè III H