Aprile 2013 - icgallicano.gov.it · l'impasto ottenuto viene nuovamente miscelato con acqua e poi...

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Aprile 2013 Il Gallettino Finalmente il campo scuola! Gli adolescenti hanno bisogno di crescere,di sperimen- tare nuove emozioni,è la natura,una necessità. Una di queste emozioni è –senza dubbio- il campo scuo- la:intenso,avvincente e avvolgente e al tempo stesso un modo per riflettere,socializzare,divertirsi in compa- gnia. La possibilità di provare sulla pelle le gioie che questo riserva è stato dato a noi,ragazzi delle terze medie,prossimi all’esame e desiderosi di un momento di svago per rilassare la nostra mente piena di enigmatici rebus(non altro che tutte le nozioni che ci hanno –tra virgolette- consegnato i prof). Certo,i giorni che precedevano la partenza,tutti noi pensavamo alla bellezza del viaggio,ma vissuto e verifi- cato abbiamo potuto constatare la straordinarietà (anche se è un termine banale) di tutto ciò. Finalmente il campo scuola!- non c’è una frase migliore di questa che possa riassumere quest’esperienza in breve,siamo eccitati ancora oggi ma dobbiamo intende- re che senza il contributo fondamentale della Preside non avremmo mai provato questa avventura. Noi alunni(accompagnati dai professori e da varie gui- de) abbiamo esplorato un territorio dalle specifiche radici storiche medievali e moderne. Il nostro itinera- rio si è sviluppato attraverso la visita delle seguenti località: Rimini: Italia in miniatura e …..sorpresa delle nostre prof: la discoteca!!!!!; Ravenna:Mausoleo di Gal- la Placidia,Basilica di S. Vitale,Basilica di S. Apollinare in Classe,Tomba di Dante,Basilica di S. Francesco, ol- tre che del centro storico; Cervia: le saline omonime; Repubblica di S. Marino: centro storico; Gradara: il castello dove si è consumata la tragedia di Paolo e Francesca. Per concludere si può dire che abbiamo rielaborato e approfondito le nostre conoscenze sui determinati luo- ghi che siamo andati ad esplorare. Ci siamo immersi in un mondo suggestivo di tradizioni che ci ha fatto sco- prire tante curiosità magari fino ad allora a noi scono- sciute. Vivere un’esperienza così aiuta a crescere ed è un pezzo del nostro “puzzle della vita” senza il quale forse la nostra esistenza sarebbe rimasta incompleta. Andrea Milani 3 G

Transcript of Aprile 2013 - icgallicano.gov.it · l'impasto ottenuto viene nuovamente miscelato con acqua e poi...

Aprile 2013

Il Gallettino

Finalmente il campo scuola! Gli adolescenti hanno bisogno di crescere,di sperimen-tare nuove emozioni,è la natura,una necessità. Una di queste emozioni è –senza dubbio- il campo scuo-la:intenso,avvincente e avvolgente e al tempo stesso un modo per riflettere,socializzare,divertirsi in compa-gnia. La possibilità di provare sulla pelle le gioie che questo riserva è stato dato a noi,ragazzi delle terze medie,prossimi all’esame e desiderosi di un momento di svago per rilassare la nostra mente piena di enigmatici rebus(non altro che tutte le nozioni che ci hanno –tra virgolette- consegnato i prof). Certo,i giorni che precedevano la partenza,tutti noi pensavamo alla bellezza del viaggio,ma vissuto e verifi-cato abbiamo potuto constatare la straordinarietà(anche se è un termine banale) di tutto ciò.

Finalmente il campo scuola!- non c’è una frase migliore di questa che possa riassumere quest’esperienza in breve,siamo eccitati ancora oggi ma dobbiamo intende-re che senza il contributo fondamentale della Preside non avremmo mai provato questa avventura. Noi alunni(accompagnati dai professori e da varie gui-de) abbiamo esplorato un territorio dalle specifiche radici storiche medievali e moderne. Il nostro itinera-rio si è sviluppato attraverso la visita delle seguenti località: Rimini: Italia in miniatura e …..sorpresa delle nostre prof: la discoteca!!!!!; Ravenna:Mausoleo di Gal-la Placidia,Basilica di S. Vitale,Basilica di S. Apollinare in Classe,Tomba di Dante,Basilica di S. Francesco, ol-tre che del centro storico; Cervia: le saline omonime; Repubblica di S. Marino: centro storico; Gradara: il castello dove si è consumata la tragedia di Paolo e Francesca. Per concludere si può dire che abbiamo rielaborato e approfondito le nostre conoscenze sui determinati luo-ghi che siamo andati ad esplorare. Ci siamo immersi in un mondo suggestivo di tradizioni che ci ha fatto sco-prire tante curiosità magari fino ad allora a noi scono-sciute. Vivere un’esperienza così aiuta a crescere ed è un pezzo del nostro “puzzle della vita” senza il quale forse la nostra esistenza sarebbe rimasta incompleta.

Andrea Milani 3 G

Il Gallettino

Aprile 2013

“Facciamo la carta riciclata!” Sezioni D—G

Si sminuzza la carta di giornale si lascia macerare per una notte e si frulla con un minipimer

l'impasto ottenuto viene nuovamente miscelato con acqua e poi con il telaio si tira su un pò di miscela...

la carta si stende sopra una spugna e si fa sgocciolare..con un mattarello o con la pressio-ne delle mani

la carta si fa asciugare per un paio di giorni...si mette sotto a dei pesi..e volendo si possono anche inserire dei fiori prece-dentemente essiccati..... così la sez. D e la sez. G della scuola dell'infanzia hanno rea-lizzato la carta!!!!

Pensieri, parole, emozioni s_z. Es_z. Es_z. Es_z. E

Ascolto e interpretazione grafico-pittorica e verbale di canzoni di Lucio Battisti

Sez. G -Pannello di primavera realizzato con materiale polimaterico e pittura a tempera

Pannello di primavera realizzato con carta da pane, carta velluto, cartoncini e pittura a tempera

Sezioni B –C

digito pittura per albe-ro fiorito e prato colorato

Pittura libera

C’era una volta una nave, con una ciurma composta da cinque ragazzi: Marco, Andrea, Ca-rola ,Luna ed Eleonora, insieme a loro c’era anche un cane : Carletto. Un giorno, i ragazzi, in riva al mare, trovarono una bottiglia con dentro un messaggio. Lo tirarono fuori della bot-tiglia e lo lessero, nel messaggio c’era scritto: “ Chiunque troverà questa lettera, saprà che io Capitan Flarlok possiedo un tesoro nascosto: questo disegno rappresenta la mappa per trovarlo. Buona fortuna da Capitan Flarlok “. I ragazzi, dopo aver letto la lettera, pensarono di provare a trovarlo, anche se qualcuno di loro pensava che fosse uno scherzo. Si avviarono verso la nave, ma prima di salirci, la ban-da, fece provviste di abiti, cibi e bevande in abbondanza. Dopo parecchi giorni, i cinque ra-gazzi approdarono sull’isola dove il Capitano Flarlok aveva nascosto il suo tesoro. Scesi dalla nave, dopo lunghe ore di cammino la ciurma arrivò in una grotta, dove scoprirono il tesoro, lo presero e lo portarono sulla nave. Nel viaggio di ritorno i cinque ragazzi decisero di regalare in beneficenza tutto quel denaro. I poveri che ricevettero questo regalo li ringra-ziarono e li chiamarono “ La banda dei benefattori”.

Beatrice Grilli classe IV C

Ciao, mi chiamo Samuele, vi voglio raccontare la storia del mio cane York. Circa dieci anni fa, quando avevo pochi mesi, i miei genitori trovarono un pastore tedesco molto piccolo; che si affezionò subito a loro, così lo portarono a casa. Io, crescendo ho voluto dargli un no-me e dopo aver riflettuto, ho detto ad alta voce :”York” , il mio caro amico si è girato verso di me scodinzolando e da quel giorno lo abbiamo chiamato così. Negli anni, è cresciuto e si è divertito a giocare con me, ha solo la cattiva abitudine di rubarmi il pallone e portarlo den-tro al sua cuccia. E’ un cane buono e non fa male a nessuno, ma la notte gli piace andare a caccia di ricci e quando li prende si fa male, purtroppo a questo non si può porre rimedio! Quando sto da solo, mi sta sempre accanto e questa cosa mi fa pensare: “ Il cane è il miglior amico dell’uomo, per questo dovremmo rispettarli e trattarli bene anziché abbandonarli!” Io, alcune volte, porto da mangiare ai cani abbandonati che girano vicino alle nostre case.

Samuele Oddi IV C

C’era una volta una ragazza di nome Celeste. Era una fata principessa e viveva in un castel-lo. La fata regina Fantasia, madre di Celeste, le disse che doveva sposarsi al più presto e re-gnare al suo posto. Dopo aver ascoltato la mamma, Celeste decise di andare a cercare il suo principe nel mondo magico. Viaggiò moltissimo, passarono molti mesi, arrivò in riva ad un lago e sentì svolazzare qualcosa nell’aria. Si gira e vede un terribile drago, Celeste provò a scappare, ma non ci riuscì, così venne catturata. Quando si risvegliò, si ritrovò in una torre molto alta con le porte sigillate. Solo il servo del drago poteva portarle pane e acqua. Passa-rono molti anni e la principessa per mancanza di cibo, non riusciva neanche più a respirare e stava per morire. Proprio ,allora, passò vicino al castello un principe che fece bere al drago la pozione della gentilezza che lo fece diventare più buono. Il principe, quando vide la prin-cipessa, rimase a guardarla estasiato e le fece apparire, vicino, un cestino pieno di frutta e di succhi di frutta di vario tipo. I due principi, quando si guardarono simpatizzarono subito, s’innamorarono e decisero di sposarsi.

Giulia Maria Procopio Classe IV C

A Ravenna(Emilia Romagna) si trova una delle più significative ed importanti testimonianze letterarie: la tomba di Dante Alighieri ,grande poeta e scrittore,nonché autore della Divina Commedia(1304-1321 circa). E’ proprio questo grande orgoglio italiano,che noi classi terze dell’Istituto Comprensivo di Gallicano nel La-zio,abbiamo potuto ammirare durante il campo scuola che ha avuto come tappa anche la città di Ravenna; infatti la tomba del Sommo Poeta è,appunto, situata nel centro di questa città,dove visse gli ultimi anni della sua vita. E’ stata costruita intorno al 1870-71 dall’architetto Camillo Marigia: presenta una facciata molto sempli-ce,caratterizzata dalla scritta in latino “Dantis poetae sepulcrum”. All’interno della cappella si trova il sarcofago,in stile romano dove si trovano i resti del poeta,anche se,andando indietro nel tempo si dice che il suo corpo abbia subito vari spostamenti;gli ultimi intorno al 1944-45 quando le ossa vennero messe al riparo dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale in due cofanetti,posti nella tomba. Visitare la tomba di Alighieri è stata una di quelle esperienze che probabilmente non avremmo mai minimamen-te pensato di fare, una di quelle esperienze che vanno vissute insieme perché una volta cresciuti ci sono altri interessi… ora come ora il mondo va sempre più di fretta e ci stiamo inglobando sempre di più nel progresso, ecco perché visitare cose di questo genere ci rimane più difficile e impensabile. Anche da un punto di vista per lo più oggettivo,si può dire che entrando in quel luogo-sapendo l’importanza del Poeta- è stato inevitabile prova-re emozioni e quasi non credere che lì,proprio lì davanti ai nostri occhi,avevamo il sarcofago contenente i resti del padre della letteratura italiana. I colori chiari della struttura davano l’idea di un qualcosa che nonostante gli anni si è mantenuta giovane ed è rimasta impressa nella storia,proprio come le opere e l’identità di Dante. Le scritte in latino,invece, esprimevano un filo poetico. La poesia e la composizione di opere letterarie,tutto ciò a cui Dante si è dedicato durante la sua vita. Il bassorilievo scolpito nel 1483 da Pietro Lombardi,raffigurante un Dante assolto nei pensieri davanti a un leg-gio,ci ha fatto quasi rivivere il passato,è stato come maggiore nel tempo e trovarsi ad osservare con i propri occhi quest’uomo silenzioso,che contempla un qualcosa di astratto. La via dove è posta la cappella che accoglie i resti del Poeta,è situata nei pressi della Basilica di S. Francesco e anche la via dove è situata prende il nome di Dante,in suo onore. Come già menzionato in precedenza,alcune opportunità vanno accolte a braccia aperte per-ché non c’è nulla che ci induca a fare determinate esperienze che però possiamo vivere grazie alle iniziative scolastiche,come in questo caso. Il campo scuola è stato il frutto di un’organizzazione divertente ed interes-sante,un qualcosa che ha segnato ognuno di noi nel cuore,perché abbiamo fatto e provato cose nuove,siamo sta-ti tutti insieme come una grande famiglia insieme ai professori,che noi alunni al ritorno dai tre giorni,abbiamo considerato genitori e amici che hanno condiviso con noi innumerevoli gioie. Giulia Fiumara 3 F

Le classi 3G, 3F,3H alla tomba di Dante Alighieri

Quest’anno la scuola media di Gallicano nel Lazio ha organizzato un campo scuola in Emilia Romagna con la visita di diverse città. Una tappa interessante è stata la visita alle saline di Cervia. Prima di partire eravamo molto ansiosi di visitarla ma allo stesso modo eravamo anche molto assonnati. Tutti pensavano di vedere il modo in cui si produce il sale, invece la guida ci ha stupito facendoci os-servare la flora e la fauna presenti nella salina. Tra le numerosissime piante che abbiamo visto la più importante è la salicornia veneta che nasce nei periodi estivi sulle rive degli isolotti. Più lontano dall’acqua nasce il pregiato limonio comune chiamato in dialetto “sempraviv” perché mantiene i suoi fiori colorati anche dopo alcuni anni dalla sua morte, mentre sulla terraferma cresce l’erba bacicci. Nelle zone a salinità ridotta si formano popolamenti di settembrini come la lisca marittima. Gli arbu-sti che tollerano la salinità invece sono presenti lungo gli argini. Questo per quanto riguarda la flora. La fauna invece è rappresentata da specie come i fenicotteri, il cavaliere d’Italia, e numerosissime altre specie protette. Prima di avventurarci nel cuore della salina abbiamo studiato i modelli che ri-traevano gli animali grazie ad una esperta guida che ci ha spiegato le loro caratteristiche. Noi abbia-mo avuto la fortuna di ammirare la bellezza di questi animali grazie all’aiuto di cannocchiali che ci hanno permesso di “studiarli” più da vicino. Siamo riusciti a osservare la fauna e la flora mantenendo-ci su un caratteristico stretto sentiero circondato da isolotti. Questa è stata un’esperienza impor-tante e bellissima perché per la prima volta, noi ragazzi, abbiamo avuto l’opportunità di osservare un ambiente naturalistico protetto, dove crescono piante molto rare. Ci ha colpito più di tutti vedere specie di animali di cui ignoravamo l’esistenza. È stato fantastico inoltre visitare questa salina perché ci ha permesso di arricchire la nostra cultura e credo che questa esperienza sia utile a tutti i ragazzi della nostra età. Gabriele Cara e Carmine Pilotti

Mai stati in una discoteca?? Ecco la domanda più frequente tra i giovani tra i 15 e i 18 anni. Eppure noi, ragazzi di 13 anni possiamo avere la soddisfazione di dire “eh si,siamo stati in una discoteca!!!” E non in una qualsiasi, ma in quella di Rimini: la BLOW UP! La discoteca è sempre stata considerata un esperienza soggettiva: può piacere ,ma anche no; ma questa volta è piaciuta a tutti a tal punto che si sono scatenati anche i nostri professori: IN PARTICOLARE LA SORDI E LA FAZI!!! Ma noi ci siamo chiesti: perché ci è piaciuta tanto questa esperienza? La verità è che ci è piaciuta e basta! Un po’ l’emozione della prima volta in discoteca,di fare nuovi in-contri,come LUCA e IL FAMOSO RAGAZZO DEL GIUBBINO. Alla fine le nostre a-spettative si sono ridimensionate perché , ammettiamolo, chissà cosa ci aspettava-mo, ma è stato soltanto un modo per stare insieme e divertirci, certo un po’ diver-so ,ma siamo stati tutti insieme ed è questo quello che conta. Sottolineiamo che il giorno dopo eravamo degli “zombie”, però è stata una bella esperienza. Giada Guadagnoli 3H & Marika Oddi 3G

L’Istituto Comprensivo di Gallicano nel Lazio quest’anno ha organizza-to un viaggio di istruzione per le classi terze, l’itinerario comprende-va anche la visita al parco tematica dell’Italia in Miniatura situato in Emilia Romagna e creato da Ivo Rambaldi. L’area centrale del parco ospita oltre 270 riproduzioni in scala di monumenti, chiese, palazzi e piazze italiane con qualche punto di interesse europeo, il tutto im-merso in un paesaggio naturale in scala costituito da 5000 veri alberi in miniatura. Attorno al nucleo sono presenti numerose attrazioni meccaniche e tematiche; la superficie complessiva è di 85 mila mq su un’area di proprietà di 126 mila mq, i restanti sono occupati da aree di espansione, di servizio e parcheggi. L’Italia in miniatura è membro dell’ International Association of Miniature Parks, l’associazione in-ternazionale che riunisce i parchi in miniatura di tutto il mondo. Per i ragazzi il parco, oltre ad essere molto interessante dal punto di vista culturale è molto divertente grazie alle numerose e divertenti attra-zioni che sono al suo interno. Noi ragazzi abbiamo ritenuto la visita a questo parco tematico molto azzeccata, perché come primo giorno e dopo un lungo viaggio serviva qualcosa di divertente e il parco lo è stato sotto tutti gli effetti. Dopo l’attrazione dei monumenti, ci sia-mo divertiti ancora di più con i vari giochi sia culturali che scientifici, certo ci siamo divertiti moltissimo, fino allo sfinimento, con i tronchi nell’acqua e con la girandola. Dopo tanto divertimento siamo andati via con molto dispiacere ma allo stesso tempo eravamo molto contenti di proseguire la nostra avventura……………….. e il bello doveva ancora venire. Ma qui vi rimandiamo agli articoli dei nostri compagni d’avventura.

Malaspina Davide 3F/ D’Offizi Sergio 3H