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cultura calendario settembre – dicembre 2017 Supplemento di Cooperazione N. 35 del 29 agosto 2017

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settembre – dicembre 2017

Supplemento di CooperazioneN. 35 del 29 agosto 2017

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Monica Piffaretti

Presidente di

Coop cultura

Impressum Editore: Coop Società Cooperativa, 4002 Basilea; Jörg Ledermann, Patrick Wehrli Redazione: Daniele Pini (caporedattore), Rocco Notarangelo, Thomas Carta (curatore dell’inserto) Produzione: Saverio Verrascina Layout: Loris Succo (respons.), Marianna Schilling e Veronika Deubelbeiss Stampa e distribuzione: Centro Stampa Ticino SA, Muzzano Tiratura: 131.500 copie. Il programma può essere soggetto a modifiche Coop cultura: presso Coop, Regione Ostschweiz-Ticino, Via Industria, 6532 Castione, tel. 091 822 36 73, [email protected], www.coop.ch/coopcultura Coordinamento Coop cultura: Mirko Stoppa Commissione Coop cultura: Monica Piffaretti (presidente), Ivo Dietsche, Marco Lucchini, Orazio Martinetti, Timoteo Morresi, Rocco Notarangelo, Mirko Stoppa.

Cinema, musica e letteratura…La grande scrittrice italiana Dacia Maraini a Grono, in settembre. Un sogno realizzato per i cinque anni della locale biblioteca. E noi ci saremo! Accanto a questa perla, nel menu autunnale di Coop cultura figura il festival internazionale del cinema giovane Castellinaria, che compie trent’anni. Sul campo si è guadagnato i gradi e attira sempre più pubblico. Per l’occasione, oltre al sostegno di sempre, offriremo il “Premio Daniel”. Cinema, ma questa volta a Mesocco, con CineMo, che pro-pone pellicole di registi svizzero-italiani e incontri con il pubblico. Dal ricco calendario citiamo poi il bis del patroci-nio al Premio Möbius: un evento declinato al futuro, che apre la finestra sulle nuove tecnologie. Cultura è anche scienza. Il nostro appoggio va, in particolare, al concorso per le narrazioni virali degli studenti SUPSI. Freschezza garantita anche con la Fiera del fumetto di Lugano, che avrà quale protagonista Diabolik. Parole in poesia e parole tradotte sono, dal canto loro, il cuore di due altri appuntamenti: il classico Babel, il festival di letteratura e traduzione, con il tema «aldilà», nella capitale; e Poesia Curzútt, evento che trasporta poeti emergenti e affermati nell’incantevole sito sopra Monte Carasso, con il coinvolgimento degli allievi delle scuole. Grande musica, invece, con le Settimane musicali di Ascona e precisamente con l’Orchestre National de France; o con i concerti gospel immersi nell’atmosfera prenatalizia della Svizzera italiana. Siamo partiti dalla Mesolcina, finiamo ancora nelle valli: in Verzasca, con il festival di fotografia a Sonogno; a Olivone, con gli spettacoli per bambini del Gruppo Teatrino; e ad Ambrì, con quelli di Coccinellarcobaleno.L’imbarazzo della scelta è garantito. La qualità pure. l

Forte di avi elvetici, lei intrattiene un rapporto speciale con la Svizzera. Al di là degli stereotipi, quali sono i valori che più apprezza nel nostro Paese?Mi piace la straordinaria capacità di te-nere insieme tre lingue, tre culture di-verse anche se simili e legatissime per origine e profondità. Mi piace il modo complesso, ardito ma anche saggio, di amministrare in maniera autonoma i Cantoni, pur mantenendo un forte sen-timento di unità e coesione. La Svizzera è una, nonostante le diversità. E il sen-timento nazionale è forte. Mi piace an-che il fatto che tutti partecipino alle esercitazioni militari, ma poi sanno di

Dacia MarainiINCONTRA

I SUOI LETTORI

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♦ Evento letterario La celebre e pluripremiata scrittrice italiana, il 18 ottobre, sarà ospite della Biblioteca comunale di Grono, in Mesolcina. L’abbiamo intervistata.

appartenere alla sola nazione al mondo che non pensa mai in termini di guerra.

Quali sono gli autori elvetici che lei più apprezza?Friedrich Dürrenmatt, Max Frisch, Hermann Hesse, Robert Walser, Blaise Cendrars, tutti scrittori che ho letto e amato. Ma vorrei aggiungere due donne che ho anche conosciuto di persona: Fleur Jaeggy e Agota Kristof, due figure straordinarie e di grande talento, che in Italia sono poco conosciute e mi di-spiace.

La difesa della lingua di Dante, nel resto

Bazzicando da anni la Svizzera, lei ha incontrato nelle conferenze molte persone d’origine italiana. Cosa l’ha colpita di loro?Una delle debolezze degli immigrati è quella di chiudersi in un mondo a sé: pur integrandosi sul piano lavorativo, faticano ad accettare gli usi e costumi locali. Per tanti anni sono stati gli ita-liani più poveri a emigrare e spesso si sono inseriti con difficoltà. Oggi emi-grano invece i laureati in cerca di rico-noscimento. Ed è tutt’altra cosa: un’e-migrazione consapevole e colta. Credo che gli svizzeri francesi e tedeschi se ne stiano rendendo conto. l

Dacia Maraini è nata nel 1936 a Fiesole (Firenze).

Dacia Maraini

A GRONO, IL 18 OTTOBRE

Giovedì 18 ottobre, ore 20, Dacia Maraini incontrerà il pubblico a Grono, nell’aula magna delle scuole comunali. La serata sarà moderata dall’italianista Tania Giudicetti Lovaldi, docente all’Università di San Gallo. Seguirà un momento conviviale, con rinfresco, per appro-fondire il dialogo con l’autrice.Tra le scrittrici italiane più lette al mondo, classe 1936, Dacia Maraini ha vinto il Premio Campiello con “La lunga vita di Marianna Ucrìa” (1990), il Premio Strega con “Buio” (1999) e il premio Campiello alla carriera (2012). La condizione della donna, dell’infanzia e i temi sociali sono al centro della sua opera.

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della confederazione, appare talvolta come un compito arduo. Cosa ne pensa di questo interesse traballante per l’italiano?L’Italia ha sofferto dei suoi ritardi, ma anche di molti pregiudizi. Cultural-mente non sta dietro a nessuno e nel mondo l’italiano è la quarta lingua più amata. Gli svizzeri farebbero male se trascurassero la nostra (e loro) lingua italiana. Io, quando vado in giro per il mondo, trovo tanta gente che studia e apprezza l’idioma del Bel Paese. Gli isti-tuti di cultura, all’estero, vivono grazie alle scuole di italiano, che sono sempre molto frequentate.

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Settimane ♦ Concerto classico Serata di grandi passioni,

l’8 settembre a Locarno, con l’Orchestre National de France diretta da Emmanuel Krivine.

Rappresentano la più antica rassegna di musica classica del Ticino, le Setti-

mane musicali di Ascona. Un appuntamento imperdibile, forte dei grandi nomi che, nel tempo, l’hanno onorato della loro presenza. A fargli da cornice, come sempre, le straordinarie e incantevoli chiese di San Francesco a Lo-carno e del Collegio Papio ad Ascona, dove sono ospitati i concerti.Diretta con piglio innovativo da Francesco Piemontesi (al

suo quinto mandato di diret-tore artistico), dal 4 settem-bre al 17 ottobre la 72ª edi-zione avrà come filo rosso la tradizione musicale della Russia, patria di grandi com-positori e acclamati inter-preti. Sulle rive del Verbano sono attesi Ashkenazy, Te-mirkanov, la Filarmonica di San Pietroburgo, l’orchestra e il coro MusicAeterna, la star planetaria Vladimir Currentzis.D’origine russa, per parte di padre, è anche il maestro Emmanuel Krivine, che ve-

MUSICALI DI ASCONA

nerdì 8 settembre, alle 20.30, dirigerà in San Francesco l’Orchestre National de France in uno dei concerti più attesi di quest’anno. Forte del patrocinio di Coop cultura, la serata proporrà pagine di grandi compositori dell’Ottocento come Anton Webern, Camille Saint-Saëns (di cui si potrà ascol-tare il “Concerto n. 2 per pia-noforte e orchestra, op. 22” con la partecipazione del so-lista Bertrand Chamayou) e César Franck, di cui sarà ese-guita la celebre “Sinfonia in

Il giovane pianista Bertrand Chamayou.

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♦ Settima Arte Dal 1° al 3 settembre, il castello di Mesocco ospita la quarta edizione della locale rassegna cinematografica.

CineMo

L’Orchestre National de France diretta dal maestro Emmanuel Krivine.

re minore”, opera che già an-nunciava il sinfonismo di Wagner e che tanto clamore fece a Parigi alla sua prima esecuzione nel 1899, un anno prima della morte del com-positore.

Sin dal 1934Nata come formazione di Ra-dio France, l’Orchestre Na-tional de France è la prima orchestra sinfonica perma-nente sorta nel 1934. Con i più grandi maestri e solisti, ha partecipato alle prime esecuzioni di numerosi ca-polavori del ventesimo se-colo e oggi si esibisce nelle più importanti sale del mondo. «Ho avuto modo di ammirare questa orchestra in diverse occasioni: perfor-

mance operistiche, concerti sinfonici, di musica contem-poranea, sperimentali. È una delle più flessibili e innova-tive compagini della scena musicale europea», sottoli-nea Francesco Piemontesi. Quanto a Emmanuel Krivine, «un gesto chiarissimo, una capacità di ascolto unica e una conoscenza strepitosa degli strumenti dell’orche-stra» fanno di lui uno dei di-rettori più quotati di oggi. Parole di elogio anche per il giovane pianista Bertrand Chamayou: «Con la sua tec-nica strepitosa, un senso del fraseggio e un’eleganza diffi-cili da trovare, ha una grande carriera davanti a sé», con-clude Piemontesi. l

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Torna al castello di Mesocco, da venerdì 1° a domenica 3 settembre, la rassegna cinema-tografica “CineMo”. Il progetto desidera avvi-cinare il pubblico agli specialisti svizzero-i-taliani del settore.Il programma prevede l’apertura della rasse-gna con il film “Domani”, che illustra in ma-niera propositiva esempi riusciti in cinque campi (agricoltura, energia, urbanistica, eco-nomia e istruzione) per salvaguardare il pia-neta. Il giro del mondo iniziato dai realizza-tori si concluderà sul posto, con l’intervento della Fondazione delle esploratrici della Valle Calanca, che da anni porta avanti una filoso-fia ecosostenibile e sociale.Sabato e domenica vi sarà una doppia proie-zione: a fine pomeriggio e la sera. Verrà an-zitutto presentato il nuovo film di Riccardo Lurati, “Dietro le nuvole”. Più tardi sarà in-vece presente il coproduttore poschiavino Aminta Iseppi, che ha lavorato con nomi il-lustri e che parlerà di tutto ciò che si cela die-tro il finanziamento di un’opera. Per l’occa-sione, sarà presentata la versione italiana di “Schellen-Ursli”, tratto da un celebre rac-conto engadinese. La giornata di domenica vedrà dapprima concretizzarsi una collabo-razione con Castellinaria, rivolta in partico-lare ai giovani. In seguito si assisterà all’ul-timo sforzo cinematografico del regista ticinese Stefano Ferrari, in cui si racconta la vita nel campo profugo di Idomeni. Un docu-mentario intenso e reale la cui proiezione sarà accompagnata dall’Associazione Franca, attiva per i diritti dei bambini. Info: tel. 091 827 20 35 e nel sito internet: l

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Dal film “Dietro le nuvole” di Riccardo Lurati.

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Argini ♦ Arti visuali Dal 31 agosto

al 3 settembre, Sonogno ospita un festival d’immagini immerso

nella natura. In programma: esposizioni, workshop,

laboratori, tavole rotonde e momenti conviviali.

L’artista e fotografo Tiago Coelho in un’immagine d’archivio.

Dare spazio alle opere che foto-grafi, affermati ed emergenti, produ-

cono con la propria espe-rienza e capacità di perce-zione. Cercando un dialogo con il contesto naturale e ar-chitettonico della Valle Ver-zasca. Nasce da quest’idea il festival che il villaggio di So-nogno ospita tra il 31 agosto e il 3 settembre.

ProgettiAd attendere il pubblico vi saranno le inaugurazioni delle esposizioni all’aperto, quest’anno incentrate sul tema degli “Argini”, e di quelle firmate dai fotografi in residenza. L’evento pro-porrà inoltre alcune tavole rotonde, volte a creare uno

spazio per la presentazione di progetti fotografici attuali e a portare una riflessione sui temi trattati dagli invi-tati. Sull’arco dei quattro giorni vi sarà la possibilità di partecipare (con eventuale pernottamento) alle molte attività del festival, tra cui la-boratori tenuti da professio-nisti.

Aperitivo e musicaSabato 3 settembre si terrà la “Notte della fotografia”, che inizierà alle 16 con una visita guidata attraverso l’esposi-zione (fruibile fino al 31 otto-bre) situata in paese e nel bo-sco sul versante destro del fiume Verzasca, all’imbocco della Valle Redorta. Alla fine del percorso verrà offerto un aperitivo. L’abituale cena po-

polare si terrà poi nella piazza di Sonogno e, all’im-brunire, inizieranno le pro-iezioni audiovisuali sulla fac-ciata del Museo di Val Verzasca. Musica dal vivo ac-compagnerà la serata.“Verzasca Foto” proporrà an-che residenze artistiche, in-

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♦ Settima Arte Dal 18 al 25 novembre, a Bellinzona, torna il Festival internazionale del cinema giovane.

Castellinaria, edizione n. 30

vitando fotografi svizzeri e internazionali a trascorrere da uno a tre mesi in Valle Verzasca per sviluppare i progetti fotografici perso-nali, relazionati al territorio, che verranno mostrati du-rante il festival. Fotografare ed esporre, insomma. Ma

non solo. La rassegna coniu-gherà, infatti, altri verbi che stanno a cuore agli organiz-zatori: favorire le relazioni umane, condividere espe-rienze e confrontarsi, tes-sendo relazioni con luoghi e persone. l

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Trent’anni sono passati da quando cinque en-tusiasti, fra cui l’attuale presidente Gino Bu-scaglia, hanno fondato quello che è oggi un punto di riferimento per il cinema che parla ai giovani. Dal 18 al 25 novembre, a Bellin-zona e nelle sedi decentrate, si terrà l’edi-zione n. 30 di Castellinaria. Il direttore arti-stico Giancarlo Zappoli e il suo team sono al lavoro per selezionare il meglio dell’attuale cinematografia sul tema. La rassegna con-templa due concorsi internazionali di lungo-metraggi, uno di cortometraggi provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo, una serie di film fuori concorso e la sezione ri-volta agli spettatori più piccoli.Accanto alle proiezioni, varie attività di for-mazione: l’atelier “Si gira”, in cui i giovani iscritti potranno toccare con mano i mestieri legati al “fare cinema”; l’atelier di cinema d’a-nimazione, corredato da una mostra dedi-cata a questo genere, dove si potranno ammi-rare anche i set di ripresa del film “Ma vie de courgette” di Claude Barras; l’atelier di cri-tica cinematografica e i meeting che mette-ranno in rete giovani registi neodiplomati e affermati produttori svizzeri ed europei.Oltre ad assicurare al festival il suo appoggio da diversi anni, Coop cultura sosterrà con un importo di duemila franchi il “Premio Da-niel” al miglior cortometraggio del concorso Castellincorto. l

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Mostra di foto del regista Luigi Comencini scattate ai bambini con i quali ha lavorato nei suoi film.

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Diabolik ♦ Fiera del fumetto Dal 22 al 24 settembre, lo spietato

assassino si aggirerà per Lugano. Intervista alla celebre “cartoonist” Silvia Ziche, realizzatrice dell’albo speciale dell’evento.

Silvia Ziche che dise-gna Diabolik? Tra chi è cresciuto a pane e Disney, la domanda è

lecita. Lo stupore, parecchio. «Tutta colpa di Fabio Bau-dino», precisa lei con una ri-sata, alludendo al curatore della Fiera del fumetto che si terrà a Lugano dal 22 al 24 settembre. «Mi ha lanciato la proposta d’illustrare l’albo speciale della fiera (scritto da Tito Faraci, uno dei più noti sceneggiatori italiani, ndr) e a quel punto ho fatto una pazzia. Gli ho detto di sì». Consapevolmente? «Guardi, sono nel panico…».Inizia così l’allegra chiac-chierata con una tra le più stimate “cartoonist” italiane, allieva ed erede dei maestri Giovan Battista Carpi e Gior-gio Cavazzano. «Io non rien-tro nella scuderia di Diabo-lik», precisa la 50enne veneta Ziche. «L’obiettivo è perciò d’instillare nel perso-naggio, almeno per una volta nella sua esistenza, una goc-cia della mia ironia. Se ci si bada bene, nelle sue storie l’umorismo è del tutto as-sente, ed è un controsenso». Perché? «Non capisco come

riesca a farsi prendere seria-mente con quella tutina», evidenzia con un sorriso.

Il buonumore«Questa vena non l’ho cer-cata: parlerei di una propen-sione naturale», assicura. «Il buonumore del lettore è per me una tra le migliori grati-ficazioni». Il che non signi-fica per Ziche vivere in un mondo parallelo, privo di problemi. «È vero: si lavora sempre da soli, a casa, e si corre il rischio dell’isola-mento. La mia fortuna è che sforno anche vignette legate all’attualità. Ciò mi spinge ad aggiornarmi sulla realtà quo-tidiana e a coltivare le rela-zioni sociali».Fumettista. E donna. Non ca-pita spesso di vedere acco-stati i due termini. Come mai? «Ci ho riflettuto molto», spiega Ziche, «giun-gendo alla conclusione che la

IL LADRO CREATO DALLE DONNE

causa è il tardivo avvicina-mento delle ragazze al mondo delle nuvolette. Fino ad alcuni decenni fa, tali let-ture erano una prerogativa maschile. Con la nascita di Dylan Dog, molto amato dall’altra metà del cielo, la tendenza è mutata. Oggi le donne che disegnano sono molte di più. E non si dimen-tichi che Diabolik è stato in-ventato negli anni Sessanta da due donne, le sorelle An-gela e Luciana Giussani».

I giovani lettoriChissà, quindi, se il gentil sesso affollerà il Palazzo dei congressi di Lugano? «Me lo auguro di cuore. C’è comun-que un fenomeno che ancora non sono riuscita a spie-garmi», racconta Ziche. «Il mercato editoriale è in crisi, i ragazzini nutrono altri in-teressi, ma le fiere del fu-metto continuano a spopo-lare. L’ipotesi è che i giovani lettori siano figli “contagiati” dai lettori di ieri, divenuti adulti ma non meno appas-sionati. In ogni caso, è molto più piacevole incontrare il pubblico di persona che non via social network». l

Silvia Ziche, ha disegnato per Linus, Smemoranda, Topolino e ha publicato vari libri.

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IL PROGRAMMAIl Palazzo dei congressi a Lugano ospita dal 22 al 24 settembre la Fiera del fumetto. Protagonista assoluto è Diabolik, creato nel 1962 dalle sorelle Gius-sani, pubblicato da Astorina e diventato un fenomeno di costume. Molti sono gli ospiti che allieteranno la kermesse: da Silver, creatore di Lupo Alberto, il famoso lupo azzurro della fattoria McKenzie, a Alfredo Castelli, autore di Martin Mystère, il detective dell’impossibile che indaga sui misteri del passato e del presente, fino a Paolo Bacilieri, autore del fumetto

underground “Palla” (2016), vincitore di premi inter-nazionali. Torneranno anche ospiti già presenti nelle altre edizioni della rassegna. Per esempio, Altan, il “papà” della Pimpa e di Cipputi, e Tanino Liberatore, che ha disegnato il manifesto di quest’anno. Infine, un gruppo di sceneggiatori, disegnatori e letteristi promuoverà workshop su come nasce, si sviluppa e si pubblica una storia disegnata, rivolti in particolare alle scuole medie superiori ticinesi.

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Babel ♦ Festival Dal 14 al 17 settembre,

a Bellinzona, si esplorerà l’“aldilà”. Con scrittori di prestigio mondiale: dal cinese Yu Hua al francese Eric Chevillard.

Babel è il festival di letteratura e tradu-zione di Bellinzona. Negli ultimi anni,

a partire dalla decima edi-zione, ha dato il via a una serie di trasformazioni, lanciandosi in progetti inno-vativi come “Specimen. The Babel Review of Transla-tions”, la prima rivista cultu-rale online multilingue, o un’edizione del festival a Londra pochi giorni prima della Brexit. Di recente la rassegna ha preso le distanze dalla rigorosa impostazione ancorata alle geografie lin-guistiche, per aprirsi a di-mensioni più tematiche. Le sue frontiere divengono in-somma più impalpabili che mai. Come la traduzione at-traversa le letterature, e le letterature attraversano infi-

niti ambiti, da giovedì 14 a domenica 17 settembre Ba-bel varcherà il “confine ul-timo”: ospiterà, infatti, scrit-tori che, da tutto il mondo e in lingue diverse, con ironia e con rabbia, cauti o innamo-rati, hanno dato voce alle presenze silenziose e pre-stato luce alle ombre. Babel è, cioè, “aldilà”.

Gli ospitiTra gli ospiti, ci sarà il cinese Yu Hua, uno dei più popolari e dissidenti scrittori rimasti in Cina, autore de “Il settimo giorno”, il suo nuovo ro-manzo che Feltrinelli lancia a Babel, in cui si segue un im-piegato appena deceduto che, stufo di aspettare il suo turno all’obitorio, se ne esce per strada e giorno dopo giorno incontra le figure

LETTERATURA E TRADUZIONE

Una rassegna in cui si intrecciano letteratura e impegno.

12 Cooperazione · N. 35 del 29 agosto 2017

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♦ Musica Sabato 23 settembre, a Locarno, note e atmosfere musicali negli angoli più belli della città vecchia. Dalle sonorità rinascimentali al jazz.

Corti inCanto

chiave della sua vita.Eric Chevillard, una delle voci più aspre e divertite della letteratura francese odierna, osserverà una si-mile situazione con occhi e toni totalmente diversi. Ma-rie NDiaye si esprimerà sulla foresta rarefatta e abissale che interrompe a tratti la narrazione del suo ultimo, straordinario “Ladivine”. John Freeman, fondatore della rivista “Granta” e gio-vane intellettuale ameri-cano, insieme a Franco Buf-foni rifletterà su cosa sta accadendo aldilà. Abdelfat-tah Kilito, scrittore e stu-dioso marocchino, raccon-terà una delle pietre miliari della letteratura araba e mondiale, un viaggio nell’al-dilà che, sarcastico e infuso di poesia, precede la “Com-

media” di un paio di secoli. Non mancheranno gli ita-liani: Ugo Cornia, Daniele Benati e Viola Di Grado.

Scrittrici svizzereOltre a questi e altri grandi scrittori, Babel proporrà un doppio concerto sabato sera; la rassegna di film cineBabel in collaborazione con i cine-club ticinesi, e il film di aper-tura il giovedì sera; i labora-tori di traduzione, i programmi per le scuole e i laboratori di scrittura per giovani migranti; e il venerdì sera l’aperitivo-cena a Pa-lazzo civico, l’incontro con le scrittrici svizzere Anne Brécart e Monique Schwit-ters, e i giovani poeti del pro-getto Poethreesome. l

RRRRwww.babelfestival.com

Come nasce una manifestazione? A volte ba-sta un attimo di slancio o una cantata im-provvisata nel cortile di un’antica dimora. È nata così, dieci anni fa, “Corti inCanto”, su iniziativa del Gruppo Centro Storico Lo-carno. Un intero pomeriggio di musica negli angoli più suggestivi della città vecchia: dal Castello Visconteo a Casa Rusca, dalle stori-che dimore dei Reschigna e dei Ruggero al bellissimo chiostro della Chiesa Nuova…Cinque i gruppi ospiti per l’edizione 2017, di sabato 23 settembre, ore 14-19. A cominciare dal Canzoniere Grecanico Salentino, forma-zione che si è fatta un nome in tutto il mondo per il dinamico repertorio di canti e balli pu-gliesi. Dai temi popolari alla spiritualità dei canti sefarditi con Anna Maria Garriga, ac-compagnata al liuto da Elias Nardi in un re-pertorio evocativo; eleganti sonorità rinasci-mentali con il Trio Sintonia; ritmi jazz con il gruppo di Danilo Moccia e musica d’autore con il duo “Che Roba” di Marco Santilli.Questi gli ingredienti di una manifestazione sempre più apprezzata per il suo carattere sostenibile e gratuito. Strade chiuse al traf-fico e drappelli di persone che si spostano a piedi da un luogo musicale all’altro, con la lentezza necessaria ad ammirare case e cose lungo il tragitto fra le viuzze, con un gran fi-nale nel chiostro del Castello Visconteo. l

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Il gruppo la Cantora si esibisce nel suggestivo cortile di Chiesa Nuova.

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Premio Möbius ♦ Multimedia A colloquio

con Luca De Biase, esperto di nuove tecnologie. Tra il 6 e il 7 ottobre, a Lugano,

il giornalista e scrittore sarà tra gli ospiti dell’osservatorio

della cultura digitale.

Economista, giornali-sta, saggista, do-cente presso la Li-bera università di

lingue e comunicazione di Milano (Iulm), Luca De Biase è noto al grande pubblico quale direttore di “Nova”, in-serto de “Il Sole 24 ore” dedi-cato alle nuove tecnologie. Il 6 e 7 ottobre sarà uno dei re-latori al Premio Möbius di Lugano.

Nel suo «Economia della felicità», dieci anni fa lei spiegava come – oltre un certo limite – non c’è più felicità nella crescita economica. Oggi quella tesi può essere riconfermata?La felicità è connessa alla qualità della vita sociale e af-fettiva, alla ricchezza di oc-casioni culturali, alla sanità dell’ambiente. Beni di grande valore e senza prezzo. Ora più che mai, visto che l’i-

FELICITÀ URBANA

Silvia Ziche

Luca De Biase, economista, saggista e docente alla Iulm di Milano.

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Premio Möbiusdeologia consumista e iper-finanziaria è in crisi.

A Lugano analizzerà la relazione tra tecnologia e “felicità urbana”. In estrema sintesi, qual è il concetto che vorrebbe far passare?La città è l’ambiente in cui vive la maggior parte delle persone nei quattro angoli del globo. Ed è una piatta-forma abilitante per la vita di quella gente. Una tecnologia che evolve. Sappiamo che il progetto di una tecnologia influisce sul comportamento delle persone. L’obiettivo della felicità va inserito in tale progetto.

Cosa risponderebbe all’“uomo della strada” che le dovesse chiedere se il

digitale può davvero contri-buire a essere più felici?Il digitale non aiuta nessuno a essere felice. Sono le per-sone che usano la città, il di-gitale e ogni altra tecnologia a dover cercare la felicità: il passaggio-chiave è smettere di essere spettatori dell’evo-luzione tecnologica e diven-tare autori della nostra vita.

Il problema della qualità dell’informazione. È sempre più difficile distinguere tra

dati reali e “bufale”, tra notizie autentiche e pilotate. Qual è la sua opinione?Sono molto preoccupato. Anche perché le bufale non sono nate adesso e già in passato hanno avuto effetti devastanti, come quella delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein che ha favorito una guerra terribile. Ma, tanto quanto in prece-denza, la vita andrà avanti: come abbiamo imparato a mangiare meglio dopo le

IL PROGRAMMA IN SINTESILa felicità urbana è il filo conduttore del Premio Möbius Multimedia in scena al LAC di Lugano il 6-7 ottobre e a ingresso libero. Venerdì, ore 18-19.30, si parlerà del futuro urbano, in un confronto stimo-lante tra Mario Botta e Derrick de Kerckhove. A seguire, Gino Roncaglia presenterà una carrellata sui più recenti avvenimenti del settore digitale.Sabato mattina, dalle 9.30, sarà dedi-cata alla rassegna del Grand Prix Möbius Suisse, del Grand Prix Möbius editoria in transizione e del Möbius Gio-

vani. Nel pomeriggio, dalle 14.30, il sim-posio su “La città intelligente e la felicità urbana”. Emanuele Carpanzano, direttore del Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI, parlerà di alcuni progetti per una città sempre più smart. A seguire, Luca De Biase (cfr. intervista). Inoltre, Antonietta Mira, dell’Istituto interdisciplinare della scienza dei dati dell’USI, e Luigi Curini, professore di scienze politiche all’Università di Milano, esploreranno alcuni indicatori di felicità attraverso l’analisi dei media sociali. Ma

gli smart data possono anche essere utili per aiutare cittadini, soprattutto anziani, in difficoltà: è quanto discuterà Paolo Paolini. «Siamo davvero condannati a morire di traffico?» si domanderà invece Carlo Secchi. Condotto dal diret-tore della Fondazione Möbius Alessio Petralli, il simposio chiuderà con lo psicotecnologo Derrick de Kerckhove, erede di Marshall McLuhan.

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Il digitale non aiuta nessuno a essere felice

Luca De Biase, economista e saggista

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abbuffate al fast food, anche nella nostra dieta mediatica impareremo a mettere più metodo e meno foto di gattini e sensazionalismo complot-tista.

Per concludere con una domanda “marzulliana”: è l’evoluzione tecnologica che controlla noi oppure abbiamo il potere di essere noi a controllarla?Disse Winston Churchill in visita all’associazione degli architetti britannici: «Diamo forma ai nostri edifici, poi loro modellano la nostra vita». È così per ogni grande tecnologia. Ci adattiamo e, insieme, innoviamo per spo-stare il limite del possibile. È il nostro modo di evolvere. l

RRRRblog.debiase.com

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Poesia ♦ Evento letterario a Monte

Carasso, il 13 ottobre. Con Fabio Pusterla, Laura Accerboni e Umberto Fiori.

A CURZÚTTAvvicinare il pub-

blico alla poesia, in modo semplice e con ospiti presti-

giosi, nel magnifico contesto dell’antico nucleo medievale di Curzútt, sulla collina di Monte Carasso. Questo lo scopo di “Poesia Curzútt”, manifestazione promossa dalla Fondazione Curzútt – San Barnàrd ormai giunta alla sua terza edizione.In agenda per venerdì 13 ot-tobre, l’evento ruota attorno a due dimensioni comple-mentari. Per la parte più propriamente pubblica (la sera, dalle ore 19, con cena), il poeta Fabio Pusterla, in qualità di coordinatore del progetto, intreccerà con due poeti (uno emergente, l’altro affermato) un dialogo arti-

stico realizzato attraverso la lettura di loro poesie: sta-volta toccherà alla giovane Laura Accerboni e al noto Umberto Fiori. In prece-denza, alle ore 14, vi sarà uno spazio più didattico (aperto a tutti gli interessati) con scuole di diversi ordini che si avvicineranno al mondo della poesia.

PreiscrizioniLe preiscrizioni vanno tra-smesse a [email protected]. Poiché i posti sono limitati, l’accettazione sarà basata sull’ordine d’i-scrizione. Prezzo: 35 franchi, inclusi cena e un elegante quadernetto di poesie ine-dite degli autori ospiti, con-fezionato da Edizioni Sotto-scala, Bellinzona.

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♦ Musica Sei concerti di livello internazionale, tra l’8 e il 30 dicembre, a Losone, Bellinzona, Locarno, Olivone e San Bernardino.

Gospel & Spirituals

Laura Accerboni (Genova, 1985) è laureata in lettere moderne e vive a Lugano, dove ha frequentato il Ma-ster in letteratura italiana (USI). Sue poesie sono ap-parse su diverse riviste tra cui “Nuova corrente”, “Ita-lian Poetry Rewiew”, “Gra-diva”, “Poesia”, “Lo Spec-chio”. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro, “Attorno a ciò che non è stato” (Premio Marazza Opera Prima, 2012). Ha conseguito numerosi premi per la poesia inedita tra cui Lerici Pea (1996), il Molinello (2000), Piero Ali-nari (2011). Dal 2012 è nel co-mitato editoriale della rivista di poesia “Steve”. Suoi testi sono stati tradotti in fran-cese, inglese, tedesco, ro-meno e armeno.

Umberto Fiori (Sarzana, 1949) è insegnante, scrittore, poeta e musicista italiano. Nel 1986 esce il suo primo li-bro di poesie intitolato “Case”, a cui sono seguite le raccolte “Esempi” (1992, 2004), “Chiarimenti” (1995), “Parlare al muro” (1996), “Tutti” (1998) e “La Bella Vi-sta” (2002). Saggista, è stato docente di letteratura ita-liana contemporanea presso l’Università degli Studi di Mi-lano. Ha pubblicato anche un romanzo breve, “La vera storia di Boy Bantàm” (2007), e la raccolta di saggi sulla po-esia “La poesia è un fischio” (2007). Nel 2014 è uscito “Po-esie 1986-2014”, un volume che raccoglie tutti i testi editi, più degli inediti. l

RRRR www.curzutt.ch

Sarà come consuetudine il mese di dicembre a ospitare nella Svizzera italiana l’attesa ras-segna “Gospel & Spirituals”, giunta quest’anno alla 28ª edizione. Fra chiese e teatri, sei pre-stigiosi concerti in esclusiva nazionale, da ve-nerdì 8 a sabato 30, sapranno entusiasmare l’affezionato pubblico, partecipe in passato a esibizioni memorabili come quelle dei leg-gendari Blind Boys of Alabama (vincitori di sei Grammy Awards), del Golden Gate Quar-tet, dei Soul Stirrers, di Otis Clay, Lillian Boutté, Dr. Bobby Jones e molti altri.Il programma, ancora in fase di allestimento, assicurerà la presenza di alcune chicche fra i migliori gruppi del gospel contemporaneo. Come da tradizione, inoltre, al fianco dei can-tanti e musicisti americani si esibiranno al-cuni talentuosi artisti di casa nostra.

○○○○○ Giovedì 8 dicembre, ore 17, Losone, chiesa di San Lorenzo.

○○○○○ Domenica 10 dicembre, ore 17, Bellinzona, chiesa di San Giovanni.

○○○○○ Domenica 17 dicembre, ore 17, Locarno, Teatro di Locarno.

○○○○○ Venerdì 22 dicembre, ore 20:45, Bellinzona, Teatro Sociale.

○○○○○ Venerdì 29 dicembre, ore 17, Olivone, chiesa di San Martino.

○○○○○ Sabato 30 dicembre, ore 20:30, San Bernardino, Chiesa Rotonda. lRRRRwww.freegreen.ch RFacebook: Gospel & Spirituals Fo

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“Donnell Eley and United Voices”: la talentuosa formazione gospel americana.

Il suggestivo nucleo di Curzútt.

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♦ Teatro All’Oratorio parrocchiale di Bellinzona, tra settembre e dicembre, la storica rassegna si sdoppia, con sei spettacoli in cartellone.

MINIMUSICA E MAXITEATRO

Per i ragazzi

Riprendono, al teatro dell’Oratorio par-rocchiale di Bellin-zona (dietro la Col-

legiata), gli appuntamenti della rassegna “Minimusica”. Come sempre, le rappresen-tazioni si svolgono di merco-ledì, alle 14 e alle 16. S’inizia il 20 settembre con il clow-nesco “I vestiti nuovi dell’im-

peratore”, firmato dai Fra-telli Caproni (dai sei anni). Il 25 ottobre toccherà a “La strega Cioccolata”, con attori, marionette e musica del Te-atro dei Fauni (dai cinque anni). In collaborazione con Castellinaria, il 22 novembre sarà proiettato il film d’ani-mazione “Nocedicocco, il piccolo drago” (dai tre anni).

Da ultimo, il 13 dicembre, il Teatro Paravento metterà in scena “Berta e Girolama” (dai cinque anni).L’associazione Minimusica proporrà inoltre una se-conda rassegna, “Maxitea-tro”, destinata ai più grandi-celli. In questo caso, pur non mutando il luogo, ci si spo-sterà alla serata del venerdì,

con inizio alle ore 19.30. Due i titoli in cartellone: “Ma ke razza di treno”, con la com-pagnia Sugo d’inchiostro, il 29 settembre (dagli undici anni); e “Scrooge – Non è mai troppo tardi”, con Perpetuo-MobileTeatro, il 17 novembre (dai sei ai quindici anni). l

RRRRwww.minimusica.ch

I Fratelli Caproni nello spettacolo clownesco “I vestiti nuovi dell’imperatore”.

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Teatrino di Olivone

La rassegna “Teatrino di Olivone” propone ogni anno alcuni spettacoli, diversi tra loro nelle tecniche narrative, per dare un’idea di quanto possa essere varia e appassionante l’arte del teatro. Quest’autunno si potrà assi-stere a uno spettacolo impegnato, che sensi-bilizza in modo delicato e semplice sul tema dell’acqua, e si rifletterà poi, in maniera gio-cosa, sulla diversità tra la vita di città e quella di campagna.Il 24 settembre, ore 17, Sugo d’inchiostro metterà in scena “Acqua che ti passa” (dai quattro anni). Per guarire, un vecchio malato manda un messaggero all’altro capo del mondo a recuperare un’acqua miracolosa che sgorga da una fonte. Ma sulla strada del ritorno molte persone chiederanno quell’ac-qua. Basterà per tutti?Il 22 ottobre, ore 17, toccherà all’associazione Scintille con “Il topo di campagna e il topo di città” (dai quattro anni). C’erano una volta due topi: uno amava la natura e il cielo stel-lato; l’altro preferiva andare al cinema, fare acquisti, ballare. Un giorno decisero di in-contrarsi e… l

RRRR teatrino.blenio@gmail.comRRRRwww.sugodinchiostro.chRRRRwww.scintille.ch

♦ Valle di Blenio Le domeniche del 24 settembre e del 22 ottobre, due spettacoli per i piccoli: “Acqua che ti passa” e “Il topo di campagna e il topo di città”.

Per i ragazzi

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Una scena de “I bestiolini” e il teatro disegnato di Gek Tessaro.

Coccinella

Mercoledì 18 ottobre, ore 16.30, presso l’aula magna del centro scolastico di Ambrì, la ras-segna “Coccinellarcobaleno” presenta Gek Tessaro con “I bestiolini”. In un prato, all’ap-parenza, sembra ci siano solo fiori, steli e fo-glie. Ma siamo sicuri che non vi si trovi altro?Autore poliedrico, vincitore di numerosi premi letterari, Tessaro si muove tra lettera-tura per l’infanzia, illustrazione e teatro. Dal suo interesse per il “disegnare parlato” nasce il “teatro disegnato”. Sfruttando le impensa-bili doti della lavagna luminosa, dà così vita a narrazioni tratte dai suoi testi. «Racconto storie con il disegno», spiega Gek Tessaro, «e so che è un previlegio perché questo è il più bel mestiere del mondo». Info: tel. 091 867 13 79 e nel sito:

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♦ Teatro Il 18 ottobre, al centro scolastico di Ambrì, “I bestiolini” di Gek Tessaro.

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Giovedì 5 ottobre, ore 15, prenderà il via la nuova sta-gione della rasse-

gna gratuita per anziani “Te-atrOver60” con lo spettacolo le “Storie eroticomiche”, di e con Markus Zohner e Patri-zia Barbuiani. Sultani, prin-cipesse, figure eroiche o me-schine nel fantastico mondo de “Le mille e una notte”. La riduzione teatrale di alcune novelle offre una comicità che non dà tregua alla risata.Giovedì 9 novembre, ore 15, saranno invece in cartellone le “Lezioni di filo-Sofia”, di e con Margherita Antonelli. L’attrice comica toscana torna in Ticino con il suo nuovo spettacolo. Il perso-naggio di questa donna delle pulizie è nato nella famosa

♦ Spettacoli offerti agli anziani, tra ottobre e dicembre, al Teatro del Gatto di Ascona.

PER LA TERZA ETÀTeatrOver60

trasmissione “Zelig”. Ora la ritroviamo in un comico te-sto teatrale alle prese con una famiglia snob. Lei, donna semplice che deve ba-dare a un marito disoccu-pato, perlustra questo nuovo mondo, alla ricerca di qual-cosa che risponda alla sua domanda: «Che senso ha?». In una società nevrotica e ap-prensiva, caotica e multiet-nica, Sofia insegna come an-che un lavoro tanto umile come il suo possa diventare scuola di vita.Giovedì 7 dicembre, ore 15, si potrà infine assistere a “Scrooge – Non è mai troppo tardi”, tratto dal “Canto di Natale” di Charles Dickens. Sul palco, la compagnia tici-nese PerpetuoMobileTeatro, con Marco Cupellari, David

La comica toscana Margherita Antonelli in “Lezioni di filo-Sofia”.

Labanca e Brita Kleindienst. Il personaggio di Scrooge, vecchio avaro che ha sacrifi-cato la sua vita e la sua anima, rivive in questo alle-stimento in un susseguirsi d’immagini evocative. Calati nei vari personaggi attra-verso l’uso di suggestive ma-schere, gli attori rendono con grande abilità fisica gli stati emotivi. Tanto che la mancanza di parole non è di ostacolo, e anzi rafforza, la comprensione di quanto ac-cade. La danza e l’acrobazia, i costumi, le musiche origi-nali, la scenografia mobile e stilizzata concorrono a cre-are un universo onirico, evo-cativo e fortemente espres-sivo. Info: tel. 091 792 21 21 e nel sito: l

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20 Cooperazione · N. 35 del 29 agosto 2017