LUnità dItalia. Nel 1860 Cavour dà le sue dimissioni e nello stesso periodo Crispi e Garibaldi...
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L’Unità d’Italia
Nel 1860 Cavour dà le sue dimissioni e nello stesso
periodo Crispi e Garibaldi decisero di liberare il
Mezzogiorno.
Garibaldi partì da Quarto per sbarcare a Marsala con
1000 garibaldini, essi sconfissero i borbonici a
Calatafimi e riuscirono ad entrare a Palermo.
A causa di incomprensioni fra contadini e garibaldini vennero ordinate da Nino
Bixio, braccio destro di Garibaldi, alcune fucilazioni
di ribelli a Bronte.
Dopo la vittoria a Milazzo, Garibaldi passò alla Calabria
per poi arrivare sino a Napoli dove assunse la
“dittatura del Regno della due Sicilie” in nome del re
d’Italia.
Però poi nel 17 marzo 1861 a Teano Garibaldi consegnò il Regno delle due Sicilie a Vittorio Emanuele II e fu proclamato re d’Italia.
Nel 1861 si riunì a Torino il primo Parlamento nazionale
che estese le leggi dello Statuto albertino a tutta l’Italia, i contadini e gran
parte dei ceti urbani vennero esclusi dal voto.
In quel periodo a far fronte al brigantaggio, esploso nel
Meridione fra il 1861 e il 1864, c’era la Destra storica
che si riconosceva nelle posizioni di Cavour.
Una volta morto Cavour nel 1861 la destra cercò di portare a compimento
l’unità iniziando da Roma e questa missione fu affidata a
Garibaldi
Quando Napoleone III minacciò di invadere l’Italia, il governo fu
costretto a sconfessare l’iniziativa e a fermare Garibaldi e i garibaldini sull’ Aspromonte.
Nell’ anno 1864 la capitale passò a Firenze.
Poco tempo dopo, al fine di realizzare l’unificazione della Germania il re Guglielmo I e il suo cancelliere decisero di far guerra all’Austria.Essa chiese aiuto all’Italia promettendo in
cambio il Veneto.
Nel 1866 scoppiò la guerra austro-prussiana
soprannominata “Terza guerra d’Indipendenza”.Essa venne
vinta dalla Prussia però il Veneto comunque tornò
all’Italia al contrario del Trento e Trieste.
La nuova potenza,la Germania,fece preoccupare la
Francia che diede inizio imprudentemente alla guerra franco-prussiana, che alla fine perse a causa dell’inferiorità
schiacciante dei soldati.
Nel dopoguerra ai francesi vennero inflitte tasse e
condizioni di pace pesantissime come la
cessione dell’Alsazia e della Lorena.
I socialisti e gli operai parigini decisero di mettersi contro il
governo nazionale e di formare un governo cittadino chiamato “la Comune”,il quale conquistò
la città e diede inizio ad una repressione durissima.
L’esperimento della Comune fu importantissimo perché creò il primo modello di una società
socialista fondata sull’autogoverno rivoluzionario e sulla giustizia
sociale.
Nel 1870 i bersaglieri entrarono a Roma, che fu
annessa all’Italia. Nell’ anno successivo fu emanata la
Legge delle Guarentigie con cui il Regno d’Italia
riconosceva lo Stato vaticano
Successivamente alla legge il papa Pio IX proibì ai cattolici e al clero la partecipazione al voto e alla vita politica.
Nel luglio 1871 Roma diventò la capitala del Regno e con questo atto si concluse
il Risorgimento.
Tra il 1861 e il 1876 la Destra storica, che era stata costretta a chiedere prestiti alle banche per realizzare l’Unità si vide costretta ad aumentare le tasse a causa
del debito pubblico.
Una delle tasse che suscitò gravissime rivolte fu quella sul macinato. Il liberalismo
provocò la caduta della Destra storica e la vittoria
della Sinistra storica costituita dai democratici.
Francesco Crispi da presidente del consiglio varò
l’istruzione elementare obbligatoria gratuita, abolì
la pena di morte e riconobbe il diritto di
sciopero.
Lui adottò il protezionismo, ma governò in modo
autoritario e represse nel sangue la rivolta dei contadini siciliani.