Giornalino Dicembre 2006 · 2012-10-09 · stro giornalino aziendale, le as-semblee con gli...

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1RWL]LH Azienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino, Molinette S.G.A.S. Dermatologico San Vito Banca del Sangue Istituto Carlo Alberto I.R.V. F.P.S.-Cisl BUONE FESTE !!! È vero, gli auguri sono così frequenti in questo periodo, destinati a noi e al nostro nucleo familiare, ma è anche nostra consuetudine augu- rare ai nostri iscritti e alle loro famiglie Buone Feste, attraverso il giornalino Aziendale. Ed in questi momenti ci sembra opportuno provare a ripercorrere i momenti salienti della nostra vita, dell’attività sindacale, facendo conoscere a tutti quello che consi- deriamo il nostro agire, i nostri pensieri, i nostri obiettivi, che molti di voi hanno già avuto mo- do di conoscere attraverso i mani- festi, il nostro sito internet, il no- stro giornalino aziendale, le as- semblee con gli iscritti, e tante altre iniziative. Il 2006 che si sta chiudendo è sta- to un anno molto intenso, ricco di avvenimenti, a cominciare dalle manifestazioni, scioperi per il CCNL, vari incontri per costruire il CCIA, il cambio del vertice della Direzione Generale, l’apertura dei nuovi parcheggi (per oltre 550 autovetture), il nuo- vo regolamento del par-time, l’attribuzione di una fascia a cir- ca 3800 lavoratori, il processo di verticalizzazione in corso. Per quest’ultime c’è una proposta della Direzione Generale, frutto di parecchi incontri, che ancora non ci soddisfa, riteniamo che si possa migliorare, che si possa di- scutere sul piano di rientro della spesa. E su questo punto siamo riusciti a fare una contro propo- sta: disdire tutte le convenzioni con le cliniche private, accorpa- menti di reparti e laboratori, e poi ancora ridurre, o addirittura elimi- nare, la presenza degli infermieri … segue a pag. 2 Il direttivo aziendale della CISL con il Segretario Nazionale CISL-FP Rino Tarelli

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1RWL]LH�Azienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino, Molinette – S.G.A.S.

Dermatologico – San Vito – Banca del Sangue – Istituto Carlo Alberto – I.R.V.

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F.P.S.-Cisl

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BUONE FESTE !!! È vero , gli auguri sono così frequenti

in questo periodo, destinati a noi e al nostro nucleo familiare, ma è anche nostra consuetudine augu-rare ai nostri iscritti e alle loro famiglie Buone Feste, attraverso il giornalino Aziendale. Ed in questi momenti ci sembra opportuno provare a ripercorrere i momenti salienti della nostra vita, dell’attività sindacale, facendo conoscere a tutti quello che consi-deriamo il nostro agire, i nostri pensieri, i nostri obiettivi, che

molti di voi hanno già avuto mo-do di conoscere attraverso i mani-festi, il nostro sito internet, il no-stro giornalino aziendale, le as-semblee con gli iscritti, e tante altre iniziative. Il 2006 che si sta chiudendo è sta-to un anno molto intenso, ricco di avvenimenti, a cominciare dalle manifestazioni, scioperi per il CCNL, vari incontri per costruire il CCIA, il cambio del vertice della Direzione Generale, l’apertura dei nuovi parcheggi (per oltre 550 autovetture), il nuo-vo regolamento del par-time, l’attribuzione di una fascia a cir-

ca 3800 lavoratori, il processo di verticalizzazione in corso. Per quest’ultime c’è una proposta della Direzione Generale, frutto di parecchi incontri, che ancora non ci soddisfa, riteniamo che si possa migliorare, che si possa di-scutere sul piano di rientro della spesa. E su questo punto siamo riusciti a fare una contro propo-sta: disdire tutte le convenzioni con le cliniche private, accorpa-menti di reparti e laboratori, e poi ancora ridurre, o addirittura elimi-nare, la presenza degli infermieri

… segue a pag. 2

Il direttivo aziendale della CISL con il Segretario Nazionale CISL-FP Rino Tarelli

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delle cooperative, ecc... Siamo consapevoli di esserci sof-fermati in modo particolare su alcuni di questi momenti, siamo certi che molti altri avrebbero me-ritato maggiore attenzione, tro-vando una giusta risposta, un’adeguata soluzione. Ma ci sia-mo anche confrontati con le risor-se disponibili… E proprio in tema di risorse vo-gliamo ringraziare i nostri iscritti che sono stati i protagonisti degli avvenimenti, che con la loro ade-sione alla nostra organizzazione rafforzano la rappresentanza della

ta, il Direttore Sanitario dott. Davini ed il Direttore della S.C. Personale dott. Turvani. L’accordo firmato prevede che il fondo per la corresponsione delle fasce orizzontali venga incrementato di circa ¼����������. Ma come si è arrivati a questa cifra? L’art. 7 del CCNL 7/4/99 prevede che il servizio di pronta disponibili-tà debba essere limitato ai turni not-turni e festivi, ed in tale misura, i relativi costi debbano essere attribui-ti al fondo per la retribuzione acces-soria. Per quanto riguarda, invece, gli eventuali turni di pronta disponi-bilità diurna infrasettimanale, spesso utilizzati per la copertura delle ca-renze d’organico (in prevalenza in-fermieri), nulla prevede il contratto circa i relativi oneri, se debbano es-sere posti a carico del fondo per la retribuzione accessoria oppure se debbano trovare copertura tramite finanziamento aziendale. Su proposta delle OO.SS., si è deciso che i turni di pronta disponibilità diurna infrasettimanale (dal lunedì al sabato), a decorrere da 1/1/2006 sia-no finanziati dall’Azienda al di fuo-ri del fondo contrattuale.

Il fondo incentivi altrimenti detto “della produttività collettiva” (art. 30 CCNL 2002-05) non è stato decurta-to, anzi, grazie al finanziamento del CCNL (di ¼��������SHU�GLSHQGHQWH���conserva, dopo lo spostamento di ¼�400.000 destinati alle progressioni orizzontali, un residuo di ¼��������� Ulteriore finanziamento deriva poi dal trasferimento della quota, non spesa, di ¼�����������GDO�IRQGR�SHU�L�compensi di lavoro straordinario (art. 29 CCNL 2002-05). Altri risparmi potranno essere realiz-zati con la razionalizzazione degli straordinari e con la regolamenta-zione della banca ore concordando sin da ora, che per l’anno 2006 le ore autorizzate in recupero dovranno essere comunque recuperate entro l’anno 2007 ed eccezionalmente, per comprovate e documentate esigenze organizzative, entro l’anno successi-vo. I coordinatori delle risorse uma-ne dovranno comunque programma-re i recuperi entro l’anno successivo. In totale, grazie alle proposte formu-late dal sindacato confederale (nonostante il divagare e le perdite di tempo di alcuni sindacalisti autono-mi) e attraverso i suddetti movimenti

ACCORDI e NOVITÀ SUL CONTRATTO AZIENDALE PROGRESSIONI ORIZZONTALI E VERTICALI

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continua dalla prima pagina ... CISL, ma che ci hanno anche sti-molato con proposte e confronti, qualche volta anche aspri. Risultato: “sempre di più i lavora-tori iscritti, e non, si rivolgono alla nostra organizzazione”. Altro risultato: “siamo cresciuti di oltre cento nuovi iscritti da no-vembre 2005”. Questi risultati ci lusingano e ci stimolano a far di più e meglio. Chi ci conosce, sa quanto sia im-portante per noi la comunicazio-ne, ma, a dispetto di ciò, le pagine dei giornalini non sembrano mai abbastanza, i manifesti appaiono sempre pochi per raccontarvi il

frutto del nostro lavoro, presenta-re le nostre idee, i nostri program-mi, … Siamo anche consapevoli che molti colleghi avrebbero voluto partecipare alle nostre iniziative (portando idee, arricchendo i no-stri dibattiti, valorizzando le no-stre proposte) ma purtroppo, per carenza di personale, non tutti hanno potuto allontanarsi dal po-sto di lavoro. A tutti nostri lettori, ed in partico-lar modo ai nostri iscritti, voglia-mo augurare Buone Feste ed un Buon 2007.

S i sono conclusi positivamente gli incontri fra Amministrazione ed Or-ganizzazioni Sindacali sulle progres-sioni orizzontali per i dipendenti dell’ASO S.G.Battista di Torino. I n r a p p r e s e n t a n z a dell’Amministrazione erano presenti il Commissario dott. Galanzino, il Direttore Amministrativo dott. Giun-

Il segretario aziendale CISL-FP Ventre Alfredo

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di fondi, che non hanno negato al-cun diritto contrattuale, siamo riu-sciti a portare la sommatoria del resi-duo spendibile, da destinarsi alla contrattazione integrativa per l’anno 2006, a ¼� ����������� EHQ� ROWUH� L� ¼�700.000 preventivamente stanziati dall’amministrazione. Tali espedienti hanno permesso di lasciare intatti i fondi incentivi e straordinari, in “barba” di chi spa-ventava i lavoratori affermando che si sarebbero decurtati gli incentivi, o ancor peggio gli straordinari della banca ore (diritti inalienabili sanciti dal CCNL). Quindi, attenti ai falsi allarmi di qualche improvvisato sindacalista. Unica norma di salvaguardia: qualo-ra si verificassero eventuali maggiori costi sostenuti del presente accordo, si procederà alla trattativa al fine di trovare idonea copertura. Tornando all’accordo, è utile specifi-care che, stante il finanziamento dei fondi, sarà possibile provvedere alla corresponsione della progressione orizzontale (e degli arretrati dal 1-1-2006) già con la busta paga di gen-naio 2007. La progressione orizzon-tale per fasce economiche viene at-tribuita a tutti i dipendenti che alla data del 1/1/2006, abbiano maturato un’anzianità di servizio di almeno due anni nel SSN. Restano esclusi dall’attribuzione della fascia, tutti i dipendenti, che nel corso dell’anno di attribuzione della fascia, risultino nella situazione di conservazione della titolarità del posto trasferimento ad altra azienda,

ovvero dimissionari senza diritto a quiescenza, qualora risultino in ser-vizio attivo per un periodo inferiore a mesi sei. Analogamente restano esclusi i dipendenti trasferiti da altra Azienda nel corso del 2006, qualora risultino già beneficiari di attribuzio-ne di fascia economica dall’Azienda di provenienza. In contrapposizione, l’Azienda ha richiesto, ed ottenuto la possibilità di sperimentare in due dipartimenti, e per un periodo massimo di sei mesi, la mobilità dipartimentale d’urgenza, entro un tetto massimo di 60 giorni solari (circa 42-44 giorni lavorativi) mentre il contratto azien-dale prevedeva 30 giorni lavorativi. Esprimendo il consenso a tale richie-sta, i delegati della RSU hanno ri-sposto con decisione su alcuni punti fondamentali: − nessun progetto di riorganizzazio-

ne ha senso e futuro se non è soste-nuto da risorse adeguate;

− l’applicazione del contratto della sanità resta il punto di riferimen-to indiscutibile per qualsiasi rior-ganizzazione (quindi: non si esce dalle regole!);

− t u t t e l e m o d i f i c h e all’organizzazione del lavoro de-vono essere concordate e definite secondo le indicazioni dei con-tratti nazionali di lavoro (quindi: ok alla sperimentazione ma qual-siasi cambiamento deve ottenere la ratifica della RSU)

Consideriamo importante il risultato raggiunto, nonostante in più occasio-ni una parte del sindacato autonomo, in maniera esasperata e con proposte ridicole, abbia spesso ostacolato e dilungato i lavori, e ci considerere-mo completamente soddisfatti al completamento dei processi di ver-ticalizzazione oggetto di di-scussione già dalla trattativa del 20 dicembre prossimo. Nell’incontro del 20/12/06, infatti, lavoreremo per rag-gruppare e concretizzare le varie proposte di verticalizza-zione, nell’ottica di raggiunge-re un accordo che possa tener conto della professionalità dei vari lavoratori ed in grado di

soddisfare le aspettative. Attualmente si sta riflettendo su una proposta che prevede, relativamente all’applicazione dell’art. 18 del CCNL, la progressione degli opera-tori tecnici Bs in cat. C. Il nodo da sciogliere è relativo ai numeri di la-voratori da verticalizzare poiché in-v e c e d e i 5 5 p r o p o s t i dall’amministrazione, la CISL azien-dale richiede la verticalizzazione di tutti gli operai di mestiere, e degli autisti, come previsto e finanziato dal CCNL. Relativamente alle verticalizzazioni del personale del Comparto del ruo-lo amministrativo e tecnico, l’amministrazione ha ritenuto, alla luce delle istanze ed esigenze pro-spettate da parte sindacale, di rifor-mulare e rivalutare il numero delle progressioni verticali dalle 371 pre-cedentemente proposte a 500. Per quanto concerne, infine, la pro-gressione verticale del personale del ruolo sanitario (infermieri, tecnici di radiologia, tecnici di laborato-rio, fisioterapisti, dietisti, assistenti sociali, perfusionisti, ecc), da parte aziendale è stata presentata un pro-posta di 300 verticalizzazioni dalla categoria D al livello economico Ds. Anche in questo caso la CISL azien-dale ha presentato un progetto elabo-rato che prevede almeno 500 vertica-lizzazioni. A questi si somma la richiesta di verticalizzare tutto il personale at-tualmente collocato in cat. A passan-dolo in cat. B. Tutte le proposte articolate dimostra-no come da sempre la CISL si impe-gni a difesa di tutti i lavoratori, senza distinzione alcuna, con idee e pro-getti concreti. Per ulteriori dettagli vi invitiamo a

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I l 1° dicembre durante il Con-siglio dei Ministri è stato ap-provato il Ddl sul riordino dell’accesso alle professioni intellettuali, il cosiddetto “ d e c r e t o M a s t e l -

la” (visionabile sul ns. sito www.cislmolinette.it). Sul disegno di legge, che verrà presentato im-mediatamente in Parla-mento, si esprimerà an-che la Conferenza unifi-cata. E’ importante ricordare che la CISL FP aveva da subito espresso una forte critica al Governo che non aveva saputo con-cludere il percorso trac-ciato dalla Legge 43-2006 ma anzi aveva messo in discussione dei principi basilari, aveva sminuito le necessità delle professioni sanita-rie togliendo il ruolo anche al Ministero alla Salute. Inoltre nella XII Commissione alla Camera, Affari Sociali, è in

discussione un Ddl che chiede 18 mesi di proroga per emanare decreti legislativi attuativi della Legge 43/2006. La Commissio-ne si riunirà il 6 dicembre p.v. con all’Ordine del giorno il dif-ferimento dei termini per l’esercizio di tale delega dopo

avere respinto l’emendamento della minoranza che proponeva un periodo di 12 mesi e non di 18. Sembra ormai che quest’ultimo termine venga confermato. Fin dal mese d’agosto abbiamo intrapreso una raccolta firme, in tutti i territori, per una peti-zione affinché fosse dato mag-gior ruolo ai professionisti sani-tari e soprattutto le decisioni a riguardo fossero chiaramente demandate alla competenza del Ministero alla Salute, evitando il rischio che specifiche neces-

sità del settore si disperdessero venendo distorte e assorbite all’interno di normative per le professioni intellettuali in gene-re. Altri soggetti avevano deciso di intraprendere una strada diffe-rente con una manifestazione

nazionale svoltasi il 12 ottobre scorso, a cui noi non abbiamo aderito proprio perché il messaggio lanciato rischiava di non foca-lizzare i reali proble-mi delle professioni sanitarie e di non ri-vendicare quello che per noi era fondamen-tale in questi contesti e cioè di dare uno s p a z i o f o r t e d’autonomia al Mini-stero della Salute. Nel Ddl approvato il

1 dicembre scorso, i punti per noi qualifi-

canti sono l’art. 1, comma 2 e l’art. 5, comma 3 in cui si chia-risce che i decreti legislativi

concernenti la disciplina delle

professioni sanitarie saranno

emanati su proposta del Mini-

stero della Salute e del Mini-

stero dell’Università e Ricer-

ca.

Tutto ciò è frutto anche del

nostro impegno costante, del-

le pressioni fatte in ogni sede

e dell’impegno che eravamo

riusciti a strappare al Sottose-

gretario al Ministero della

Salute, Patta, proprio in que-

APPROVATO IL DECRETO LEGGE SUGLI ORDINI PROFESSIONALI

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Il referente aziendale del

Coordinamento delle Professioni

Sanitarie CISL Mario Caserta

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Lettera aperta degli

Infermieri della CISL

al Presidente del Collegio IPASVI

Caro Presidente del Collegio Infermieri, in qualità di iscritti al Collegio avremmo alcu-ne domande da porti:

1.Che fine ha fatto Simona Frigerio, Presidente precedente? Se si è dimessa, perché lo ha fatto? Come mai nessuna informazione è stata trasmessa in merito?

2. Chi sei? Che titoli hai? Quali sono i tuoi progetti?

3. Come mai non hai fatto una tua presentazione ufficiale? Nean-che due righe sui giornali? Nemmeno un saluto sul giornalino dell’IPASVI di Torino? Ma non è mai troppo tardi…

4. Perchè il giornalino “Infermiere Informazione” non è più sta-

to pubblicato?

5. Sono iniziati i primi corsi ECM e purtroppo rileviamo che sono

a pagamento. Come mai le promesse elettorali della tua lista non sono state mantenute?

6. Perché ci avete inviato (a nostre spese) la pubblicità degli Enti di Formazione per il conseguimento del Diploma di Maturità (che oltre tutto, come sappiamo, sono disposte a comprare i nostri dati sensibili)?

7. Alcuni colleghi ci comunicano che il Collegio sta diventando un avamposto del sindacalismo autonomo (Nursing Up). Non da ultimo a qualche infermiere che si presenta in collegio viene ri-chiesto il tesseramento. Vogliamo credere ad un’etica più elevata dell’attuale direttivo, ma quali garanzie puoi darci in proposi-

to?

Purtroppo dobbiamo rilevare, che oltre alle critiche mosse al prece-dente direttivo, l’attuale organo di governo del collegio non abbia

fatto nulla di concreto. Ma auspichiamo che, in virtù del tempo ancora disponibile, ci siano ancora i margini di recupero. Certamente gli infermieri non sono stupidi, e tantomeno hanno la memoria corta. Qualora perdurasse l’attuale immobilismo non sarà possibile imbonirli con quattro iniziative nell’imminenza delle prossime elezioni, e sicuramente i segni sulle schede elettorali verranno posti di conseguenza. E’ brutto ricorrere al ricatto elettorale, ma davanti all’attuale affos-samento del collegio non abbiamo altri mezzi … Restiamo in attesa di tua risposta, che pubblicheremo ...

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sta direzione. Riteniamo sia un importante risultato che recupera una giu-sta ottica per proseguire la di-scussione inerente le professio-ni sanitarie, ma non ci permette ancora di abbassare l’attenzione su tale tema che resta complica-to e soprattutto vede all’interno del Ddl contraddizione tra que-sto buon risultato e il fatto che venga definita l’impossibilità

di costituire nuovi Ordini

professionali. Questo è un

grave atteggiamento che ci

vede costretti ad attivare ulte-

riori pressioni e iniziative. A tal proposito vi informo inol-tre che da tempo la nostra Fede-razione ha sollecitato incontri con FP CGIL e UIL FPL, con gli ordini, collegi, associazioni delle professioni per condivide-re una linea strategica comune. Siamo riusciti così a svolgere due riunioni nel mese di no-

vembre in cui si è concordato

di programmare a breve

un’iniziativa nazionale di

grande visibilità e incidenza

sul tema delle professioni sa-

nitarie. Riteniamo positivo questo pri-mo passo ma c’è ancora la ne-cessità di rivendicare il ruolo

specifico delle professioni sa-

nitarie e delle funzioni di co-

ordinamento, la tutela dei principi che perseguiamo da quasi 20 anni, la valorizzazione di tali profili e di porre tutto ciò al centro anche della nostra di-scussione a riguardo della piat-taforma contrattuale per il pros-simo quadriennio. Vi terremo informati sugli ulte-riori sviluppi. � � � �

CARO PRESIDENTE IPASVI ...

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U no dei rischi maggiori cui è esposto il personale delle strutture ospedaliere è senza dubbio il ri-schio di lesioni dorso-lombari legato ad azioni di movimentazio-ne manuale di carichi. Viene spontaneo pensare al perso-nale infermieristico, OSS, OTA ed ausiliario che nell’attività di assi-stenza effettuata più volte al giorno effettua spostamenti e sollevamenti del malato. Il “carico” da spostare è in questo caso rappresentato dal paziente, con tutto ciò che compor-ta: peso anche molto elevato (un uomo adulto pesa in media 80 kg ma non è raro mobilizzare 100-110 kg), situazioni non standardizzabili (secondo la patologia presente e sulla base delle condizioni del pa-ziente), strutture sanitarie poco o per niente modificabili (stanze con letti aggiuntivi, bagni non attrezza-ti, ecc.). L’attività di movimentazione del paziente è la principale attività di movimentazione manuale in ambi-to ospedaliero, ma non è l’unica. Infatti, non si deve dimenticare la presenza di operatori non sanita-ri che effettuano quotidianamente attività di sollevamento carichi con conseguente esposizione al rischio di lesioni dorso-lombari. Stiamo parlando di personale come i ma-gazzinieri, gli addetti al guardaro-ba e alla lavanderia, gli addetti agli

archivi ecc. operatori un po’ nell’ombra rispetto al personale medico ed infermieristico ma u-gualmente esposti al rischio. Il cosiddetto “mal di schiena” coinvolge una percentuale alta di lavoratori. È stato dimostrato che negli ambiti lavorativi, in cui sia necessaria la forza fisica e ci siano azioni di sollevamento continue nell’arco della giornata lavorativa, queste affezioni sono maggiormen-te presenti, si pensi all’agricoltura, all’edilizia, ecc. Per capire la gravità del problema si noti che le patologie croniche del rachide sono la prima ragione nelle richieste di parziale non ido-neità al lavoro specifico (stime rac-colte dagli istituti di medicina del lavoro). A tutela di questi lavorato-ri è stato emanato il D.Lgs n. 626-/1994 che recepisce la direttiva comunitaria n. 269/1990/CEE nel titolo V – Movimentazione manua-le dei carichi - e nell’allegato VI. Il decreto definisce, all’art. 47, per movimentazione manuale dei cari-chi “ tutte quelle operazioni di tra-

sporto o di sostegno di un carico

ad opera di uno o più lavoratori,

comprese le azioni del sollevare,

deporre, spingere, tirare portare o

spostare un carico le cui caratteri-

stiche, o in conseguenza delle con-

dizioni ergonomiche sfavorevoli,

comportano rischi di lesioni dorso

lombari”. Si definiscono inoltre lesioni dorso- lom-bari: “lesioni a ca-

rico delle strutture

osteomiotendinee e

nerveovascolari a

l ivel lo dorso-

lombare”.

Come si può notare il decreto non pren-de in considerazio-ne solo le azioni di

sollevamento vere e proprie ma anche tutte le altre attività che ine-vitabilmente vengono effettuate prima, durante, o dopo il solleva-mento del carico e che ugualmente comportano un rischio di lesioni per l’apparato muscolo-scheletrico. S o r v e g l i a n z a s a n i t a r i a . L’attivazione della sorveglianza sanitaria è obbligatoria per i lavo-ratori addetti ad attività di movi-mentazione manuale dei carichi (art. 48 del D.Lgs n. 626/1994). La valutazione del rischio con gli in-dici specifici permette di avere in-formazioni più precise su quando sia necessario attivare apposite precauzioni od indicazioni, in rap-porto al livello di rischio per gli operatori. La sorveglianza sanitaria è pre-ventiva e periodica, mira cioè ad i n d iv id u a r e l ’ ad e gu a t ez z a dell’operatore alla mansione speci-fica prima che venga adibito alla stessa; viene quindi ripetuta perio-dicamente per controllare lo stato di buona salute evidenziando quei sintomi che possono far supporre un futuro sviluppo di patologia. Il medico competente, come prescrit-to dalla legge, esprime i giudizi d’idoneità alla mansione specifica. Tocca poi all’Azienda gestire tali giudizi soprattutto nel caso d’idoneità parziale. Il medico po-trebbe ad esempio definire idoneo un lavoratore con la prescrizione che non sollevi da solo più di 15 kg, o che non effettui attività di movimentazione per più di 2 ore continuative nella giornata lavora-tiva tipo. Ma non è detto che tali prescrizioni siano poi rispettate. Per il rispetto delle prescrizioni indicate, per le tutele del caso, o per chiarire ogni dubbio vi invitia-mo a rivolgervi presso la sede sin-dacale CISL.

I RISCHI NELLA MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI NELLA SANITÀ

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Non solo pillole, fiale e bisturi. Ai piani bassi delle aziende del S.S.N. sono attivi i cosiddetti “servizi di supporto”. Non strategici, ma u-gualmente essenziali. Gli ospedali non funzionano senza ristorazione, pulizie, lavanderia, riscaldamento, farmacia, magazzini, economati, ... Si tratta di servizi sempre più ester-nalizzati, ad elevata incidenza sull’aggregato dei beni e servizi in acquisto. Spulciando i dati di bilancio 2004 si ricava uno spaccato inevitabil-mente “grezzo” del diverso peso che questi fattori di produzione as-sumono nelle varie Regioni. In as-senza dei dati quantitativi di produ-zione e quindi senza alcuna pretesa di scientificità d’analisi, può essere interessante l’esame dei dati di spesa in rapporto ad al-cuni indicatori indiretti: posti letto mediamente attivi e popo-lazione di riferimento. Il gourmet in corsia. La spesa media 2004 sostenuta dalle A-ziende sanitarie per la “giornata alimentare” rapportata alla de-genza ospedaliera viaggia intor-no ai 10 euro. Il tutto per un valore nazionale. Tale spesa, relativa agli acquisti diretti di generi ed agli appalti, porta il totale nazionale a circa 638 milioni, se-condo una casistica regionale molto variegata. Se emergono diete da “albergo dei poveri” da 7 euro al giorno si po-trebbe viceversa pensare che in al-cune Regioni i fortunati clienti del S.S.N. pasteggiano a caviale e champagne (costo 20 euro). In real-tà, il dato va preso come “campanello”, essendo inevitabil-mente “sporco”: da una parte esclu-de il costo del personale interno relativo alle gestioni dirette, dall’altro vi incide la variabile “mensa dipendenti”, in gestione

diretta o in appalto. I panni sporchi. Più attendibile il costo giornaliero del servizio di lavanderia, nella contestazione che l’esternalizzazione è ampiamente diffusa (nella formula del “noleggio+lavaggio” della bianche-ria, materasseria e delle divise del personale). Un “global” che vale, secondo i dati del 2004, 378 milio-ni. Anche qui sono presenti alcune variabili (utilizzo alternativo del monouso e/o presenza di servizi aggiunti quali la sterilizzazione). Il costo rilevato in alcune Regioni di 3-4 euro al giorno fa pensare che sia riferito al solo trattamento di capi di proprietà, stante una preva-lenza nelle Regioni di spesa collo-

cata tra 9 e 10 euro, da riferirsi ve-rosimilmente al mix completo di servizio (territorio compreso). Con le pulizie non si scherza. Il livello di sanificazione è il biglietto da visita di reparti ospedalieri, am-bulatori e uffici. Per non parlare degli aspetti di valenza prettamente sanitaria nelle aree ad “alto rischio” (sale operatorie, terapie intensive, …): 825 milioni di euro nel 2004, ben spesi, si spera. Caricando sul numero dei letti occupati il mix del servizio acquistato si evidenzia un costo medio giornaliero intorno ai 13 euro. La differenziazione fra le Regioni (da 5,5 a 18 euro) può di-

pendere anche da un diverso livello di esternalizzazione (quindi di ac-quisto) del servizio. Aggiungendo a questo costo quello dei materiali diretti (compresi quelli di guardaro-ba) il dato medio si attesta intorno a 14 euro. La modernizzazione costa. Dimi-nuisce l’uso della carta, forse. Ma la spesa rimane alta. Per l’acquisto di supporti informatici e cancelleria se ne sono andati nel 2004, su base nazionale, oltre135 milioni, come dire più di 2 euro al giorno per rico-verato. Una mano sul mouse, e con l’altra ben stretta la cornetta. I telefoni, infatti, sono sempre “caldi”. Oltre 230 milioni di spesa

2004 per la telefonia (e trasmis-sione dati), nonostante la deregulation e la Consip S.p.A. (società che gestisce i servizi consulenziali, tecnologici e di project management per la Pub-blica Amministrazione) che a-vrebbe dovuto “sbracare” il mer-cato. Denaro gettato nei rifiuti? Nel 2004 lo smaltimento dei rifiuti è costato 134 milioni di euro, me-diamente 2 euro al giorno per degente.

In totale, nel 2004 sono stati spesi per beni e servizi 20,68 miliardi, con un aumento del 19% sul 2003. Questi spunti di meditazione dimo-strano quanto da tempo la CISL dichiara, ovvero quanto sia sempre più importante, ed urgente, investi-re in appropriatezza piuttosto che ricorrere all’outsourcing ed alla esternalizzazione, che finora ha dato il solo risultato di far lievitare la spesa. E su tali basi abbiamo presentato un progetto per l’assunzione di per-sonale con contratto di formazione e lavoro.

SERVIZI DI SUPPORTO … ESSENZIALI

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L a risposta è sì! E’ stato di-chiarato lecito l’utilizzo di più contratti a termine con lo stesso lavoratore nel rapporto di lavoro pubblico, in deroga alla previsio-ne che dispone la trasformazione a tempo indeterminato. Questo è quanto ha dichiarato la Corte Eu-

ropea di Giustizia, con sentenza del 7 settembre 2006, causa C-53/04 e C-180/04, in cui ha affer-mato la piena legittimità, rispetto all'ordinamento comunitario, del D.Lgs n. 165/2001 nella parte in cui ammette alle Pubbliche Am-ministrazioni l'utilizzazione di più contratti a termine, con lo stesso lavoratore, senza che questi siano trasformati in rapporto a tempo indeterminato, così come avviene con la normativa del settore pri-vato. Tuttavia, il rinnovo conti-nuato da’ diritto ad un risarci-

mento del danno in favore del lavoratore interessato. La vicenda in questione vede in-teressato un cuoco di un’azienda ospedaliera pubblica che dopo due successivi contratti a tempo determinato si presenta sul posto di lavoro al termine del secondo contratto e viene formalmente licenziato. L’interessato impugna la decisione di licenziamento din-nanzi al Tribunale, chiedendo a quest’ultimo, da una parte, di di-chiarare, sulla base del D.Lgs. n. 368/2001, la sussistenza di un

rapporto lavorativo a tempo

indeterminato con l’Azienda O-spedaliera e, dall’altra, di condan-nare l’azienda stessa al pagamen-to delle retribuzioni dovute e al risarcimento del danno subito. L’Azienda Ospedaliera resiste opponendo l’inapplicabilità dell’art. 5 del D.Lgs. n. 368/2001,

in virtù dell’art. 36 del D.Lgs. n. 165/2001 che vieta alle Pubbliche Amministrazioni di stipulare

contratti di lavoro a tempo in-

determinato. Il giudice, pur ritenendo che l’art. 36 del D.Lgs. n. 165/2001, ha la natura di una lex specialis risul-tante dai principi costituzionali in materia di funzionamento e di organizzazione dei pubblici servi-zi, decide di sospendere il giudi-zio e di sottoporre la questione alla Corte. Orbene, com’è noto, il lavoro a termine è disciplinato dal D.Lgs. 6 settembre 2001, n. 368, che pre-vede la legittima instaurazione

di un rapporto di lavoro a tem-

po determinato tutte le volte in cui ricorrano ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo. Nel novero della fattispecie dei rapporti a termine devono rientrare tutti i contratti reiterati, indipendentemente dal periodo di stacco. Invero, la Corte di Giustizia è in-tervenuta in merito con la senten-za del 04/07/2006, considerando non conforme alle finalità della normativa europea la normativa nazionale che intenda per rapporti a tempo determinato solo i con-tratti o rapporti di lavoro separati

gli uni dagli altri da un lasso

temporale pari o non superiore

a 20 giorni lavorativi, in quanto tale previsione consentirebbe l’assunzione di lavoratori in mo-do precario per anni, consentendo un eventuale utilizzo abusivo di tali rapporti da parte dei datori di lavoro. La violazione di precise disposizioni imperative, sfocianti in ipotesi patologiche del contrat-to a termine, comporta, quale ef-fetto sanzionatorio la trasforma-

zione del rapporto di lavoro da

determinato ad indeterminato. Effetto che è precluso dal D.Lgs. n. 165 nel settore pubblico, in cui per il differente trattamento è sta-ta chiamata in causa anche la Corte Costituzionale che con la sentenza n. 89 del 2003, ha re-spinto la richiesta di incostituzio-nalità dell’articolo 36 del decreto legislativo citato. Il rigetto si è fondato sulla necessità di salva-guardare il principio del concorso nell’accesso al pubblico impiego, la cui deroga è legittima solo quando è posta a miglior tutela dell’interesse pubblico, nei limiti della non manifesta irragionevo-lezza, ed è attuata mediante l’individuazione per legge di casi eccezionali. Nel settore privato, invece, la conversione del rappor-to a termine in rapporto a tempo indeterminato è prevista dall'arti-colo 5 del D.Lgs. 368/2001 e scatta con efficacia retroattiva in modo automatico dalla data

di stipula del primo contratto, quando due assunzioni si siano succedute senza soluzione di con-tinuità, ovvero dalla data di as-sunzione di un secondo contratto a tempo determinato, se la rias-sunzione sia intervenuta in un pe-riodo di dieci o venti giorni dalla data di scadenza del contratto (quando è rispettivamente di du-rata inferiore o maggiore di sei mesi) ovvero ancora dal ventune-simo o dal trentunesimo giorno successivo alla scadenza contrat-tuale, nel caso di prosecuzione indennizzata del rapporto. Nel settore del pubblico impiego, diversamente, si nega l'applica-zione della conversione del rap-porto, non tanto per la presenza di elementi di incompatibilità intrin-

IL RINNOVO CONTINUATO DEI CONTRATTI A TERMINE È LEGITTIMO?

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seci all'istituto, bensì in ragione della sussistenza di specifiche norme di settore che escludono esplicitamente detta trasformazio-ne. Al riguardo, la Corte Europea di Giustizia - che nella sentenza 4.7.2006 aveva già affermato la difformità al diritto comunitario di una legislazione nazionale che vieti in maniera assoluta, solo nel settore pubblico, la trasformazio-ne di una successione di contratti, che hanno lo scopo di soddisfare fabbisogni permanenti e durevoli del datore di lavoro, a tempo de-terminato in un contratto di lavo-ro a tempo indeterminato - ha precisato che una normativa na-zionale che preveda norme impe-rative relative alla durata e al rin-novo dei contratti a tempo deter-minato deve poter prevedere delle misure che presentino garanzie effettive di tutela dei lavoratori al

fine di sanzionare debitamente

tale abuso ed eliminare le conse-guenze della violazione del diritto comunitario. Tanto premesso, – concludono i giudici della Corte – l’attuale normativa nazionale ita-liana, che nel settore pubblico, in caso di abuso derivante dall’utilizzo di una successione di contratti o di rapporti di lavoro a tempo determinato, esclude che questi ultimi siano tra-sformati in contratti o in rap-porti di lavoro a tempo inde-terminato, diversamente da come avviene nel settore pri-vato, in linea di principio, non osta, con il diritto comu-nitario, se tale normativa con-tenga un’altra misura effetti-va destinata ad evitare e, se del caso, a sanzionare un utilizzo abusivo di una suc-cessione di contratti a tempo

determinato da parte di un datore di lavoro rientrante nel settore pubblico. Sanzione che nel vigen-te ordinamento italiano trova ap-plicazione con il diritto ad un ri-sarcimento del danno in favore del lavoratore interessato.

STABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI

E' evidente anche il ridotto costo di tale operazione, poiché tali lavoratori percepiscono già uno stipendio. Ed in tal senso, una soluzione possibile arriva con la probabile creazione di un fondo per la sta-bilizzazione dei precari. In tale fondo, oltre agli interessi dai conti “dormienti”, il gover-no sta pensando di inserire una parte (forse il 5%) degli aumenti dei ricchi dividendi delle società controllate dal Tesoro. Tra le novità più importanti che saranno introdotte nel possibile emendamento pro-precari anche il divieto assoluto (per le ammi-nistrazioni che utilizzeranno i fondi) di assumere nuovi precari per cinque anni.

A parte la cifra di 5 milioni di euro, stanziati subito per attivare il fondo, non ci sono ulteriori in-dicazioni di quanti precari ver-rebbero regolarizzati né del costo maggiore per lo Stato. Qualora tale emendamento venis-se approvato, la CISL aziendale, vista la grande presenza di lavo-ratori atipici (Co.Co.Pro.) nelle diverse Strutture della nostra A-zienda, e tenuto conto che questo personale ha acquisito negli anni competenze ed esperienze tali da meritarsi un contratto di lavoro in piena regola con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono, pre-senterà immediata richiesta all’Azienda per la stabilizzazio-ne di tali lavoratori.

Il sindacato ha più volte manda-to un messaggio chiaro al gover-no: nessun Patto sul lavoro pub-blico (destinato ad aumentare l'efficienza dei servizi e la pro-duttività) senza la soluzione del problema del precariato. La CISL ha accusato l'esecutivo di “vaghezza di propositi con le sua posizioni inadeguate e lacu-nose che vanno ad alimentare irresponsabili demagogie”. Orami è indispensabile trattare il problema della gente che lavora nella pubblica amministrazione (sanità, enti locali, ricerca) da molti anni con contratti a tempo determinato, ed è giusto (qualora esistano i requisiti come i concorsi) che venga riconosciu-to loro un contratto fisso.

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È possibile sospendere il congedo p a r e n t a l e , s u d o m a n d a dell’interessato, quando insorga la malattia del bambino. Lo precisa il ministero del Lavoro (nota 28 agosto 2006, n. 3004) in risposta all’istanza di interpello dell’Università degli studi di Verona. La procedura mira-va a conoscere il responso sulla pos-sibilità che la malattia del bambi-no, sorta durante la fruizione del congedo parent a le , po t esse “interrompere … la fruizione del congedo … consentendo così la so-stituzione del titolo dell’assenza”. Il Ministero, preso atto di quanto già osservato dall’Agenzia per la rappre-sentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN), ha fornito il seguente parere. Anzitutto un chiarimento di carattere formale: l’istante, nella formulazione del quesito, pur adoperando il termi-ne “interrompere”, ha inteso riferirsi

più correttamente alla possibilità che la malattia del bambino “sospenda” la fruizione del congedo parentale. Viene sottolineato, quindi, che il congedo parentale (articolo 32 del Testo unico 151/2001) è nettamente distinto dal congedo per malattia del figlio di cui all’articolo 47 dello stes-so Testo unico, trattandosi di istituti profondamente diversi sia sotto il profilo dei presupposti sia della di-sciplina. Come ha osservato l’ARAN, le norme citate non pongo-no nessun divieto di cumulo dei due istituti, intendendosi tuttavia per cumulo la possibilità di fruire, non contemporaneamente, sia del congedo parentale sia del congedo per malattia del figlio. Questo appa-re, d’altra parte, confermato dall’espressa previsione contenuta nell’articolo 22, comma 6, del testo unico 151-2001, secondo cui “ le ferie e le assenze eventualmente spettanti alla lavoratrice ad altro tito-

lo non vanno godute contempora-neamente ai periodi di congedo di maternità” e ciò anche sotto il pro-filo del trattamento economico (articolo 34, comma 6, Testo unico 151/2001). Apparirebbe possibile perciò sospendere la fruizione del congedo parentale, su domanda dell’interessato, in caso di insorgen-za della malattia del bambino. Questo orientamento sembra trovare un’ulteriore conferma nel parere d e l l ’ I NP S c on r i f e r i men t o all’analoga ipotesi d’insorgenza del-la malattia del genitore durante il congedo parentale. La circolare dell’istituto (n. 8 del 17 gennaio 200-3) stabilisce, infatti, la sospensione d e l c o n g e d o , a d o m a n d a dell’interessato, a fronte della so-pravvenuta malattia del genitore, mutando così il titolo dell’assenza dal lavoro. Per ulteriori informazioni in merito vi invitiamo a chiamarci al 5090 o a

CONGEDO PARENTALE SOSPESO DALLA MALATTIA DEL FIGLIO

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sfare, poco alla volta, le esigenze e le richieste di tutti, iscritti e non. Chi volesse saperne di più o col-laborare con noi, può telefonare in sede al 5090.

agli eventi formativi di particola-re rilievo ecc … Il nostro sito è in continuo ag-

giornamento e in costante e-

spansione, così da poter soddi-

Q uando navigate in rete, ricor-datevi di visitare il sito della CISL aziendale all’indirizzo www.cislmolinette.it Le nostre pagine (che hanno sor-passato le 27000 visite) sono fa-cili da consultare, già la home-page consente di raggiungere tut-te le sezioni più utili: news sinda-cali, aggiornamento, i nostri gior-nalini, i contratti di lavoro e gli accordi, … Oltre ad essere un veicolo di in-formazione veloce e puntuale, da cui è possibile scaricare molti do-cumenti utili, nel sito è possibile trovare, costantemente aggiorna-te, tutte le informazioni in merito alla contrattazione Aziendale,

www.cislmolinette.it

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ASSUNZIONE DI PERSONALE

È da circa un decennio che, con l'avvio dell'aziendalizzazione e il relativo blocco delle assunzioni del personale non sanitario attua-to ogni anno dalle leggi finanzia-rie, si sono aperte le porte al pro-cesso di "esternalizzazione" di molte attività di supporto. Senza il nostro intervento, questa prassi, si sarebbe estesa persino al settore sanitario. Infatti, l’azienda invece di favorire l’assunzione di Infermieri per le pratiche assisten-ziali, puntava ad utilizzare il per-sonale infermieristico delle coo-perative. Ma un po’ di ordine è stato riportato. La situazione odierna nelle attività di supporto sta diventando dram-matica. Per questo la CISL denun-cia, ancora una volta, la persistente precarietà in cui versano i servizi tecnico-economali e il livello di drammatico abbandono. Per far fronte a questa emergenza, e per dare un’opportunità ai giova-ni, abbiamo presentato alla direzio-ne un progetto per l’assunzione di personale con contratto di forma-zione lavoro, di cui attendiamo i risultati.

C ome da tempo ribadiamo, riteniamo utile che il personale

adibito a mansioni di sportello (circa 150 lavoratori all’interno dei presidi aziendali) percepisca un’apposita indennità conseguen-te al disagio cui è sottoposto. Per tali ragioni la CISL ha presentato formale richiesta di prevedere nella contrattazione integrativa aziendale una quota (con onere aziendale) sufficiente al finanzia-mento di un obiettivo – nell’ambito della produttività col-lettiva – che garantisca un miglio-ramento qualitativo dell’attività amministrativa presso gli sportelli dell’ASO S.G. Battista di Torino e per compensare il disagio degli operatori amministrativi che svol-gono tali attività. Si considera sportellista il dipen-dente che svolge servizio all’utenza in appositi "punti di

sportello" aziendali, secondo pre-definiti orari d’apertura al pubbli-co, intendendosi per pubblico il cittadino-utente, e che svolge un orario di almeno 60 ore mensili di servizio all’utenza. Per i dipendenti che svolgono o-rario di sportello per almeno 60 ore mensili il compenso giorna-liero per il disagio è stabilito in ¼�3,00. Per coloro che svolgono orario di sportello pari o superiore alle 100 ore il compenso giorna-liero per il disagio è stabilito in ¼�4,00. Nel caso in cui al medesimo "punto di sportello" si alternino più addetti il limite orario è da intendersi pro-capite. L’indennità dovrà essere corrisposta mensil-mente. Il dipendente matura il diritto all’importo mensile solo nel caso in cui abbia garantito la presenza in servizio per almeno 15 giorni al mese. L’indennità per tale tipo-logia di disagio non spetta ai di-pendenti che percepiscono l’indennità di turno. Attendiamo le valutazioni ed i suggerimenti di tutti i colleghi amministrativi.

INDENNITÀ DI SPORTELLO: LA CISL NON MOLLA

Redazione a cura di

ALFREDO VENTRE

Tel. 011633.5090 – Fax 011633.4030

[email protected]

www.cislmolinette.it

Hanno collaborato:

Caserta Mario Pronesti Luciano

Cacace Pasquale Brosio Antonio

Bonassin Danilo Giustetto Gabriella

Revelli Edoardo Strano Rosario

Bussio Renzo Valvano Patrizia

Stella Liliana Zangone Carmen

Paparella Domenico Albano Alfia

Carere Patrizia Piovan Consuelo

D’Alessandro Rosi Moio Stefania

Moschillo Anella Zuccarello Stefano

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SINDACALISTI NON CI SI INVENTA, NON METTERE I

TUOI DIRITTI IN MANO AD INCOMPETENTI.

FIDATI DI UN’ORGANIZZAZIONE CHE HA OLTRE CINQUANT’ANNI

DI ESPERIENZA:

ISCRIVITI ALLA CISL

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