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ISTITUTO COMPRENSIVO BATTIPAGLIA SALVEMINI 1 Giornalino 2.0 Il giornalino a tema A cura delle docenti Boffa Mariantonietta (Animatore digitale) – Cuoco Carla,Federico Francesca e Annalisa Giancarlo A.S 2017/18

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ISTITUTO COMPRENSIVO BATTIPAGLIA SALVEMINI

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Giornalino 2.0

Il giornalino a tema

A cura delle docenti Boffa Mariantonietta (Animatore digitale) –

Cuoco Carla,Federico Francesca e Annalisa Giancarlo

A.S 2017/18

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Il bullismo è uno degli argomenti di attualità più affrontati negli ultimi anni ed è

un fenomeno crescente tra i giovanissimi, ormai presente anche nella scuola primaria.

La sua diffusione preoccupa le autorità scolastiche, tanto che il Ministro dell’Istruzione ne ha fatto oggetto di una direttiva ministeriale per prevenirlo e contrastarlo in ambito scolastico.

Occuparsi di bullismo è una priorità per poter realizzare l’obiettivo di

“star bene a scuola”.

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Che cos’è il bullismo?

Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito “bullo” (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come più debole, la vittima.

Uno studente è oggetto di azioni di bullismo quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, ad azioni offensive messe in atto deliberatamente da uno o più compagni.

Non si fa quindi riferimento ad un singolo atto, ma a una serie di comportamenti portati avanti ripetutamente, all’interno di un gruppo, da parte di qualcuno che fa o dice cose per avere potere su un’altra persona.

Il termine si riferisce al fenomeno nel suo complesso e include i comportamenti del bullo, quelli della vittima e anche di chi assiste (gli osservatori).

Il bullismo può essere:

bullismo diretto che comprende attacchi espliciti nei confronti della vittima e può essere di tipo fisico o verbale;

bullismo indiretto che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, attraverso atti come l’esclusione dal gruppo dei pari, l’isolamento, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul suo conto, il danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia. Quando le azioni di bullismo si verificano attraverso Internet (posta elettronica, social network, chat, blog, forum), o attraverso il telefono cellulare si parla di cyber bullismo.

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Quali sono le caratteristiche?

Si parla di “Bullismo” quando:

i protagonisti sono sempre bambini o ragazzi, in genere in età scolare, che condividono lo stesso contesto, più comunemente la scuola;

gli atti di prepotenza, le molestie o le aggressioni sono intenzionali, cioè sono messi in atto dal bullo (o dai bulli) per provocare un danno alla vittima o per divertimento;

c’è persistenza nel tempo: le azioni dei bulli durano nel tempo, per settimane, mesi o anni e sono ripetute;

c’è asimmetria nella relazione, cioè uno squilibrio di potere tra chi compie l’azione e chi la subisce, ad esempio per ragioni di età, di forza, di genere e per la popolarità che il bullo ha nel gruppo di suoi coetanei;

la vittima non è in grado di difendersi, è isolata e ha paura di denunciare gli episodi di bullismo perché teme vendette.

A partire da queste premesse, è importante ricordare che il bullismo non è

né uno scherzo né tantomeno un conflitto:

nello scherzo l’intento è di divertirsi tutti insieme, non di ferire l’altro;

il conflitto, come può essere un litigio, è episodico, avviene in determinate circostanze e può accadere a chiunque, nell’ambito di una relazione paritaria tra i ragazzi coinvolti.

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E' bullismo quando….

…. ricevi insulti o minacce

…. ti spingono, ti danno a calci

e pugni, ti fanno cadere

…. ti danno soprannomi antipatici

e ti prendono in giro

…. diffondono voci maligne su di te

…. ti offendono per la tua razza e per il tuo sesso

…. parlano in codice se sei presente

… ricevi sms,e-mail e telefonate offensive

…. ti costringono a fare cose che non vuoi

…. ti rubano o ti nascondono la merenda,

la paghetta o le altre tue cose

…. subisci tutte queste prepotenze

e non riesci a difenderti.

PARLANE CON UN ADULTO DI CUI TI FIDI O RIVOLGITI ALLO SPORTELLO D’ASCOLTO DELLA TUA SCUOLA

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Come contrastare il fenomeno del bullismo?

Prevenire

La strategia migliore per combattere il bullismo è la prevenzione, alla base della quale c’è la promozione di un clima culturale, sociale ed emotivo in grado di scoraggiare sul nascere i comportamenti di prevaricazione e prepotenza.

La scuola è il primo luogo di relazioni sociali per i bambini e, in virtù del suo ruolo educativo, ha la responsabilità di farsi portavoce di alcuni valori che possono aiutare a prevenire il bullismo, come promuovere la conoscenza reciproca, favorire l’autostima dei ragazzi, insegnare l’apertura verso la diversità e il rispetto degli altri, insegnare ad affrontare i conflitti invece di negarli, spiegare l’importanza del rispetto di regole di convivenza condivise.

Riconoscere

Riconoscere il bullismo non è sempre facile. Da parte di insegnanti e genitori sono necessari ascolto ed osservazione dei ragazzi.

Intervenire

Più il tempo passa, più i ruoli si definiscono e le conseguenze diventano dannose.

Contro il bullismo si dovrebbero attivare sia la scuola che la famiglia: è importante che genitori e insegnanti comunichino tra loro e mettano in atto interventi condivisi e coerenti. Se un genitore ha il sospetto che il proprio figlio sia vittima o autore di episodi di bullismo, la prima cosa da fare è parlare e confrontarsi con gli insegnanti.

Viceversa, se è un insegnante ad accorgersi di atti di bullismo, dovrebbe convocare i genitori, sia del bullo che della vittima, e organizzare insieme una strategia condivisa per porre fine alle prevaricazioni.

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Cyber bullismo: cos’è?

Internet ha aperto nuove possibilità per tutti noi. L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dai rischi legati ad un uso improprio di questo strumento: tra questi c’è il cyber bullismo.

Per i giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita online e vita offline è davvero minima. Le attività che i ragazzi svolgono online o attraverso i media tecnologici hanno quindi spesso conseguenze anche nella loro vita reale. Allo stesso modo, le vite online influenzano anche il modo di comportarsi dei ragazzi offline, e questo elemento ha diverse ricadute che devono essere prese in considerazione per comprendere a fondo il cyber bullismo.

Si può definire cyber bullismo l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone.

Tutto questo può avvenire utilizzando diverse modalità offerte dai nuovi media.

Alcuni di essi sono:

Telefonate

Messaggi (con o senza immagini)

Chat sincrone

Social network

Siti di domande e risposte

Siti di giochi online

Forum online

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Le modalità specifiche con cui i ragazzi realizzano atti di cyber bullismo sono molte. Alcuni esempi sono:

pettegolezzi diffusi attraverso messaggi sui cellulari, mail, social network;

postando o inoltrando informazioni, immagini o video imbarazzanti (incluse quelle false);

rubando l’identità e il profilo di altri, o costruendone di falsi, al fine di mettere in imbarazzo o danneggiare la reputazione della vittima;

insultando o deridendo la vittima attraverso messaggi sul cellulare, mail, social network, blog o altri media;

facendo minacce fisiche alla vittima attraverso un qualsiasi media.

Queste aggressioni possono far seguito a episodi di bullismo (scolastico o più in generale nei luoghi di aggregazione dei ragazzi) o essere comportamenti solo online.

Alcuni esempi di bullismo elettronico

Flaming

Il Flaming costituisce un breve e violento scambio di battute tra due o più individui che avviene attraverso una qualunque tecnologia di comunicazione.

Tipicamente, comunque, il Flaming avviene in contesti “pubblici”, come chat o gruppi di discussione, piuttosto che tramite scambi di e-mail private.

Molestie elettroniche

Le molestie elettroniche sono viste generalmente come una forma particolare di bullismo elettronico che implica una serie di messaggi offensivi ripetuti inviati ad un bersaglio. La maggior parte delle volte le molestie avvengono attraverso canali di comunicazione personali, come e-mail, ma i messaggi molesti possono anche essere mandati in forum pubblici, come chat room e gruppi di discussione.

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Denigrazione

La denigrazione è un'informazione sprezzante e falsa su qualcuno. L'informazione può essere postata su una pagina web o può essere divulgata ad altri via e-mail o messaggistica istantanea. Inclusi in questa categoria di bullismo elettronico sono il postare o inviare fotografie di qualcuno alterate digitalmente, in particolare in modo da presentarlo in modo sessualizzato o offensivo.

Con la sostituzione di persona, il perpetrante si spaccia come la vittima, nella maggior parte dei casi usando la password della vittima per accedere al suo account e quindi scambiando informazioni negative, crudeli o inappropriate con altri come se la vittima in persona stesse dando voce ai propri pensieri.

Outing e imbroglio

L'outing (uscire allo scoperto) si riferisce al condividere informazioni personali, spesso imbarazzanti, con qualcuno a cui queste informazioni non erano mai state destinate. Questo può assumere la forma di ricevere dalla vittima una e-mail o un messaggio istantaneo che contiene informazioni e/o fotografie personali e potenzialmente imbarazzanti, e quindi inoltrarle ad altri.

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Esclusione/ostracismo

Sia nel modo telematico che in quello reale i bambini spesso percepiscono di essere o nel gruppo o fuori da esso. Se non sono nel gruppo, allora sono al di fuori di esso. L'esclusione online può avvenire in ogni sorta di ambiente virtuale protetto da password, e si esplica nell'essere cacciati da una lista di amici o dal rifiuto di accettare una richiesta di amicizia da un compagno di classe su un social network (es. Myspace, Facebook o Netblog).

Stalking elettronico

Lo stalking elettronico si riferisce all'utilizzo di comunicazioni elettroniche per perseguitare un'altra persona attraverso continue comunicazioni moleste e minacciose.

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Come possiamo prevenire il bullismo Alcuni consigli per i genitori

Prestare attenzione ai diversi segnali di malessere dei figli; promuovere comportamenti relazionali positivi in famiglia: i figli fanno

riferimento, prima di tutto, ai modelli che imparano dai genitori; mettere in atto modelli educativi che si fondano sull’accettazione, l’ascolto, la

valorizzazione e il rispetto per l’altro, l’empatia e la collaborazione; creare un clima nel quale i figli possano sentirsi liberi di parlare ai genitori di ogni

argomento, compresi i rapporti con i compagni di scuola; trovare insieme ai figli strategie utili per fare fronte ai problemi, valorizzando

l’iniziativa dei ragazzi; stimolare i ragazzi a trovare attività nuove e gratificanti, anche al di fuori della

scuola, che possano aumentare la loro autostima; parlare e confrontarsi con gli insegnanti; informare i figli della possibilità di rivolgersi agli adulti per riferire qualsiasi

problema

Alcuni consigli per gli insegnanti

Prendere consapevolezza del problema e non minimizzarlo, intervenendo prontamente di fronte a episodi di prepotenza, dando sostegno alle vittime ma considerando i bulli come persone da aiutare, oltre che da fermare;

far capire da subito ai ragazzi che è importante affrontare il bullismo, creando un clima di ascolto reciproco e di fiducia;

analizzare i bisogni della specifica scuola e monitorare costantemente il fenomeno (diffusione, frequenza degli episodi, numero dei ragazzi coinvolti, tipologie di bullismo), eventualmente anche con l’aiuto di un esperto;

invitare i ragazzi a chiedere aiuto, spiegando che questo non è un atto di debolezza né un comportamento da “spia”, ma un modo coraggioso per fermare il bullo;

promuovere una politica scolastica antibullismo, in stretta collaborazione con i dirigenti scolastici e il personale non docente;

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promuovere una cultura di gruppo basata su solidarietà, collaborazione, empatia; trovare una soluzione insieme ai ragazzi, coinvolgerli in modo attivo nella ricerca

di strategie per risolvere il problema valorizzare il dialogo scuola-famiglia, creare un’alleanza educativa e un clima di

collaborazione con i genitori degli studenti.

Studenti – diventate degli osservatori coraggiosi!

Non prendete parte né supportate materiale meschino, dicerie, o pettegolezzi messi online, né parlatene a scuola.

Supportate un compagno di classe preso di mira online inviandogli messaggi positivi!

Se conoscete la persona presa di mira, invitatela a passare del tempo con voi.

Ditelo ad un adulto a casa e a scuola.

Stampate le prove per condividerle con un adulto.

Affrontate la persona che perpetra bullismo elettronico se siete al sicuro, e mettete in chiaro che ritenete il suo comportamento sbagliato.

Ricordate che non siamo invisibili online, e che tutto quello che postiamo può essere tracciato indietro fino a noi.

Tenete d'occhio la vostra reputazione online.

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BULLISMO: STOP?

Penso che i bulli siano persone piene di paure e che per non fare brutta figura fanno i prepotenti prendendosela con quelli più piccoli e indifesi o con quelli più intelligenti e studiosi.

Per chi è vittima del bullismo, la vita quotidiana può diventare difficile perché questi atti di violenza provocano danni psicologici.

Io conosco una ragazzina che è stata vittima di bullismo, si chiama Gaia. Veniva a scuola di danza con me e quando, al termine di ogni lezione, un’altra compagna le chiedeva cosa avesse fatto a scuola lei si metteva a piangere mentre ci raccontava che i suoi compagni di scuola la prendevano in giro perché Gaia veniva al corso di danza dove c’erano compagne più piccoline rispetto a lei. Per Gaia questo non era un problema, ma ad un certo punto non venne più alle lezioni… allora, io ho pensato che purtroppo i bulli avevano vinto su Gaia!!! Perché il bullismo, purtroppo, non è solo quello fisico, ma anche quello verbale fatto di ricatti, prese in giro e dispetti. (S.G. classe I/E)

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Valeria, la mia amica vittima di bullismo

Mi chiamo Katia, ho 11 anni e voglio raccontare della mia amica Valeria, vittima di bullismo.

La “forma di bullismo” iniziò più o meno quando Valeria era in quinta elementare. Lei era una bambina timida e amica di tutti (o almeno così credeva), anche se un giorno iniziò ad accorgersi che le sue compagne la escludevano e piano piano si allontanavano da lei.

La mia amica mi ha raccontato che inizialmente non aveva dato importanza a questi atteggiamenti, fin quando capitò che durante l’ora di ginnastica le sue compagne iniziarono a lanciare le sue cose giocandoci e maltrattandole. Da quel momento Valeria capì che le sue compagne erano cambiate nel rapportarsi con lei: la deridevano, le dicevano che si vestiva male e che era brutta e antipatica… anche se lei non torceva un capello a nessuno. Da quel momento in poi, tutta la classe la escluse e attuò una serie di vessazioni, come: romperle i colori, prendendole la merenda e scrivendole su libri e quaderni.

La mia amica mi ha detto che poi tutto si è risolto da quando ha iniziato la scuola secondaria e che qui si è fatta tanti amici che la stanno aiutando a superare la brutta esperienza vissuta in passato. (D.N.K. classe I/E)

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Le nostre iniziative….

Il nostro Istituto partecipa al Programma

http://www.generazioniconnesse.it/site/it/home-page/

Adotta l’E-Safety Police

www.icbattipagliasavemini.gov.it Spazio Regolamenti

Promuove attività curriculari volte al contrasto del bullismo e cyber bullismo

mette in campo iniziative volte all’integrazione e all’inclusione

E…per approfondire

http://mabasta.org/

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CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE CONTRO IL BULLISMO

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GIORNATA DI SENSIBILIZZAZIONE SUL BULLISMO…

NOI DICIAMO NO!

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Occuparsi di bullismo è una priorità per potere realizzare l’obiettivo di stare bene a scuola e, laddove non venga registrato il bullismo, può essere un’occasione per potere insegnare l’arte di stare bene con gli altri e sviluppare competenze relazionali per potere instaurare rapporti basati sul rispetto di sé e degli altri.

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GIORNATA SUL BULLISMO

INSIEME PER CRESCERE

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La prevenzione comincia da piccoli….basta usare il giusto canale

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