giornalino

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Futuro Tagliato Di Giovanni Calabrò Nei salotti televisivi si parla sol- tanto di Bunga Bunga. L’ennesimo tormentone, come se il Waka Waka della catastrofe italiana ai mondiali non fosse bastato. Il tormentone aiuta a scacciare i problemi, o almeno a cancellare le responsabilità di dover trovare delle soluzioni in maniera democratica. La televi- sione diventa oblio della mente e tra Bunga Bunga, festini e mino- renni rischiamo di dimenticarci, ad esempio, che siamo ancora in emergenza rifiuti. L’ultimo segno di regressione proviene dal Ministero dell’Istruzione. Non si finisce di cedere pezzi di Università all’idea della privatizzazione. L’ultimo provvedimento firmato Tremonti, sotto la regia di Ma- riaStar Gelmini è l’ annullamen- to del 90% delle borse di studio. Dopo la riduzione del tempo pieno, la cancellazione delle gra- duatorie dei ricercatori, la sop- pressione di alcuni atenei (l’articolo a pag.3 potrebbe es- sere più esaustivo) si passa alla soppressione di un fondo istitui- to nel 1946 dal Regio Decreto 574, che aveva accompagnato la crescita dell’istruzione dalla nascita della Repubblica. La bor- sa di studio rappresenta una possibilità di mantenimento a studenti in corso, fuori sede, sotto le soglie dell'Isee, meritevo- li. Rappresenta l’incitamento dello Stato allo studio, a esperienze interculturali, alla possibilità che il lavoro part-time non tolga tempo alla “destinazione laurea”. E’ do- veroso inoltre sottolineare quanto la borsa di studio non sia neces- saria per mantenersi gli studi, quanto sia indispensabile solo per il sostentamento di uno studente: si paga un pezzo dell’affitto, l’abbonamento alla municipalizza- ta trasporti, il pranzo lontano dalle strutture convenzionate. Ma i numeri ormai parlano chiaro. Da 246 milioni a 25,7. “E come rileva una tesi presenta- ta quest'anno a Scienze politiche della Sapienza, "Il diritto allo stu- dio universitario in Italia", l'80 per cento dei meritevoli e biso- gnosi studenti italiani non perce- pisce l'assegno meritato, in Fran- cia si scende al 70%, in Germania al 60%, in Olanda addirittura al 4%. D'altronde l'Italia, appare sempre meno un caso, resta il paese con il tasso d'abbandono universitario più alto.” (fonte LaRep.) Il futuro degli studenti è sempre più soggetto ad un semplice ta- glio. Zac! al diritto all’istruzione. Zac! ad un lavoro nella nostra terra. Zac… e diventeremo di nuovo un popolo di emigranti. REGISTRATO IL 13 LUGLIO 2010 AL N. 767 R.S. C/O TRIBUNALE DI SANTA MARIA C.V. DIRETTORE ESECUTIVO: CLAUDIA MONACO - DIRETTORE EDITORIALE: GIOVANNI CALABRÓ Numero 2— Novembre 2010

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Futuro Tagliato Di Giovanni Calabrò

Nei salotti televisivi si parla sol-

tanto d i Bunga Bunga.

L’ennesimo tormentone, come

se il Waka Waka della catastrofe

italiana ai mondiali non fosse

bastato. Il tormentone aiuta a

scacciare i problemi, o almeno a

cancellare le responsabilità di

dover trovare delle soluzioni in

maniera democratica. La televi-

sione diventa oblio della mente e

tra Bunga Bunga, festini e mino-

renni rischiamo di dimenticarci,

ad esempio, che siamo ancora in

emergenza rifiuti.

L’ultimo segno di regressione

p r ov i ene da l M i n i s t e r o

dell’Istruzione. Non si finisce di

cedere pezzi di Università

all’idea della privatizzazione.

L’ultimo provvedimento firmato

Tremonti, sotto la regia di Ma-

riaStar Gelmini è l’ annullamen-

to del 90% delle borse di studio.

Dopo la riduzione del tempo

pieno, la cancellazione delle gra-

duatorie dei ricercatori, la sop-

pressione di alcuni atenei

(l’articolo a pag.3 potrebbe es-

sere più esaustivo) si passa alla

soppressione di un fondo istitui-

to nel 1946 dal Regio Decreto

574, che aveva accompagnato

la crescita dell’istruzione dalla

nascita della Repubblica. La bor-

sa di studio rappresenta una

possibilità di mantenimento a

studenti in corso, fuori sede,

sotto le soglie dell'Isee, meritevo-

li. Rappresenta l’incitamento dello

Stato allo studio, a esperienze

interculturali, alla possibilità che il

lavoro part-time non tolga tempo

alla “destinazione laurea”. E’ do-

veroso inoltre sottolineare quanto

la borsa di studio non sia neces-

saria per mantenersi gli studi,

quanto sia indispensabile solo per

il sostentamento di uno studente:

si paga un pezzo dell’affitto,

l’abbonamento alla municipalizza-

ta trasporti, il pranzo lontano

dalle strutture convenzionate.

Ma i numeri ormai parlano chiaro.

Da 246 milioni a 25,7.

“E come rileva una tesi presenta-

ta quest'anno a Scienze politiche

della Sapienza, "Il diritto allo stu-

dio universitario in Italia", l'80

per cento dei meritevoli e biso-

gnosi studenti italiani non perce-

pisce l'assegno meritato, in Fran-

cia si scende al 70%, in Germania

al 60%, in Olanda addirittura al

4%. D'altronde l'Italia, appare

sempre meno un caso, resta il

paese con il tasso d'abbandono

universitario più alto.” (fonte

LaRep.)

Il futuro degli studenti è sempre

più soggetto ad un semplice ta-

glio. Zac! al diritto all’istruzione.

Zac! ad un lavoro nella nostra

terra. Zac… e diventeremo di

nuovo un popolo di emigranti.

REGISTRATO IL 13 LUGLIO 2010 AL N. 767 R.S. C/O TRIBUNALE DI SANTA MARIA C.V.

DIRETTORE ESECUTIVO: CLAUDIA MONACO - DIRETTORE EDITORIALE: GIOVANNI CALABRÓ

Numero 2— Novembre 2010

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Parola al Presidente Carpe Diem?!

Prendete più di 60.000€ della Regione Campania; convocate

i responsabili ai servizi sociali di 7 comuni della Provincia di

Caserta e ditegli che con un “progettino” (che organizzi atti-

vità di assistenza ai giovani, coinvolgimento nelle attività

politico-amministrative e creazione di centri polivalenti)n

QUESTI SOLDI SONO A DISPOSIZIONE DI TUTTI I RAGAZZI

DI QUESTI COMUNI. Risultato? Meno che niente. Con D.G.R.

n. 1805 del 11/12/2009 la regione Campania “promuove la

costruzione, da parte dei Comuni associati in distretti scola-

stici, di piani organici che mettono a sistema tutti gli inter-

venti di politiche giovanili fin qui effettuati, spesso in manie-

ra scollegata ed episodica, particolarmente quegli interventi/

azioni riferiti all'offerta informativa per i giovani, alla parte-

cipazione e protagonismo giovanile attraverso il rafforza-

mento e l'istituzione dei Forum per la gioventù, e alla pro-

gettazione di rete tra comuni, scuole, associazioni giovanili

ed altri soggetti interessati alla condizione giovani-

le.” (Ndr.). Agli inizi del 2010 la regione aveva convocato

attraverso i centri informagiovani tutti i comuni della Campania per fornirgli assistenza durante l’elaborazione del piano. Il

Centro Informagiovani al quale il Comune di San Prisco appartiene è quello di Santa Maria Capua Vetere. Ebbene si. A

quanto pare tutti i giovani dei comuni di Santa Maria Capua Vetere, San Prisco, Macerata, Portico di Caserta, Curti, Casa-

pulla e San Tammaro hanno a disposizione un ufficio da qualche parte nella città sammaritana che gli offre assistenza e

consulenza per tutto ciò che può servire ad un giovane. Buono a sapersi, peccato però che questo centro c’è ma non funzio-

na tanto è vero che se non fosse stato per l’informagiovani regionale nessuno dei comuni avrebbe saputo della convocazio-

ne. A Giugno, 5 dei 7 comuni hanno partecipato alla riunione con il funzionario regionale responsabile dei piani territoriali

regionali. Il comune di San Prisco era presente tramite l’assessore alla Cultura, il responsabile ai Servizi Sociali e il Presi-

dente del Forum Giovanile. La volontà di volersi organizzare per redigere il progetto era tanta ma il tempo entro il quale

questo andava presentato (considerata la mancata convocazione del Centro Informagiovani di pertinenza) era abbastanza

ristretto: meno di tre settimane. Ma a chi, più dei giovani stessi, può interessare ricevere più di 60.000€ per l’allestimento

di centri polivalenti dotati di postazioni internet gratuite, impianti di audiovisione, per l’organizzazione di convegni o servizi

in generale? Dei 7 comuni solo San Prisco e Santa Maria avevano istituito i forum giovanili e quindi vi lascio immaginare

quanta volontà e quanto interesse c’era da parte dei responsabili dei vari comuni che invece quel progetto dovevano prepa-

rarlo e inviarlo agli uffici di competenza (cosa che rientra nel normale esercizio del loro impiego). Per fortuna, però, qualche

comune coscienzioso, o meglio qualche amministratore coscienzioso, si è posto collaborativo; e così i dirigenti dei due fo-

rum, con l’ausilio di giovani assessori di alcuni comuni hanno organizzato in pochissimo tempo e con grande sforzo un pro-

getto che gli stessi funzionari alla regione una volta ascoltata la nostra esposizione non hanno esitato ad accogliere di buon

grado. Ma ora che il lavoro di chi doveva “pensare” alle idee era finito, gli uffici di ciascun comune avrebbero dovuto predi-

sporre tutti i documenti necessari per la presentazione ufficiale del piano. E questo è il risultato: ZERO. Gli uffici erano

troppo indaffarati nello svolgere le normali e consuete attività per potersi interessare del piano; infatti, quando abbiamo

chiesto chiarimenti al responsabile del Comune Capofila , la risposta è stata: “Ottimo lavoro così l’anno prossimo saprete

già quale progetto presentare!”. Non ho potuto trattenermi dal raccontarvi quanto è accaduto per la vicenda dei piani terri-

toriali; a noi giovani del

Forum non rimane che

la magra consolazione

per avercela messa tut-

ta. Le attività del Forum

Giovani di San Prisco

ovviamente continuano:

la cittadinanza risponde

alle iniziative che propo-

niamo e siamo già al

lavoro per organizzare

un grande evento natali-

zio che coinvolga un po’

tutti, dai bambini di asilo

fino ai nonni.

Antonio Monaco

P a g i n a 2

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P a g i n a 3

Con il termine riforma Gelmini si identificano tutti i provvedimenti scolastici voluti dal Ministro dell'Istruzio-ne, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, iniziati ufficialmente con la legge 133/2008 e proseguiti con legge 169/2008, il cui scopo principale è quello di riformare il sistema scolastico italiano. La riforma organi-ca della scuola, ideata dal ministro, è, in parte, legge. Una riforma che non piace a molti: da giorni studenti e corpo docente hanno dato vita a diverse forme di protesta, previste anche per i prossimi giorni. In e-strema sintesi i principali interventi riguardano:

• I tagli. Il piano del Governo sulla scuola prevede la riduzione di 87.400 insegnanti e di 44.500 unità di personale tecnico amministrativo nel triennio 2009-2012, riducendo in questo modo le ore di insegnamento e accorpando alcune materie.

• Il maestro unico alle scuole elementari, limitan-do in questo modo la possibilità a molti docenti di lavorare.

• Voti: la sostituzione dei giudizi tipo “ottimo” o “insufficiente” con la scala 1-10.

• La bocciatura con il 5 in condotta sin dalle scuole elementari e dopo 50 giorni di assenza.

• L' introduzione di due nuovi licei (scienze uma-ne e musicale e coreutico) e l'ampliamento del liceo artistico.

• Classi più numerose: i tagli del personale si tra-ducono in un aumento del numero di studenti per classe, attraverso l’accorpamento di quelle esi-stenti. Classi più affollate, in cui sarebbe più diffici-le sia mantenere la disciplina che prestare la dovu-ta attenzione ad ogni singolo studente.

• Riduzione del tempo pieno: la riduzione del tempo prolungato tanto richiesto invece dalle fa-miglie.

• La Gelmini ha introdotto novità anche nelle universi-tà le più rilevanti riguardano l’orario dei docenti e il futu-ro dei ricercatori. Per quanto riguarda il primo punto, la proposta prevede che i docenti debbano lavorare almeno 1500 ore l’anno, di cui 350 dedicate alla didattica e all’assistenza degli studenti per i docenti di ruolo e 250 nel caso di docenti a tempo definito. Il disegno di legge prevede, inoltre, forme di verifica dell’attività didattica e dell’impegno per l’attività scientifica. Per quanto riguarda i rettori, il loro mandato dovrà avere durata di 8 anni e

non oltre. Gli atenei potranno fondersi tra loro e l’unione potrà avvenire sia su base federativa, tra università vicine, sia in relazione a singoli settori di attività, per aumentare la qualità e abbattere i costi.

Infine, i settori scientifico-disciplinari passeranno dagli attuali 370 a circa la metà. Saranno premiati i migliori atenei e i pro-fessori che avranno raggiunto risultati migliori e svolto attività degne di lode avranno uno scatto di stipendio. Controversa, poi, la questione ricercatori. Il nucleo di valutazione d'ateneo sarà a maggioranza esterna (per garantire una valutazione imparziale) e sarà semplificata la struttura interna degli ate-nei. Una commissione nazionale (con membri italiani e per la prima volta anche stranieri) dovrà abilitare coloro che sono ammessi a partecipare ai concorsi per le varie fasce. Saranno valutate le capacità e il curriculum sulla base di parametri pre-definiti e le università potranno assumere solo coloro che sa-ranno riconosciuti validi dalla commissione. Il disegno di leg-ge, propone, inoltre, la formazione di un consiglio di ammini-strazione con il 40% di membri esterni tagliando parte della rappresentanza studentesca e ci sarà una distinzione netta di funzioni tra Senato accademico e Cda: il Senato avanzerà pro-poste di carattere scientifico e il Cda avrà la responsabilità chiara delle spese, delle assunzioni e delle spese di gestione (anche delle sedi distaccate). Dunque “La Riforma Gelmini” è stata denominata riforma “epocale” non solo per il ministro, ma anche per tutti gli ad-detti al settore mai consultati che non vi riconoscono alcun impianto didattico e pedagogico, bensì una manovra economi-ca che depaupera indiscriminatamente la scuola e l’università. Per far fronte agli effetti negativi della crisi mondiale sui livelli occupazionali è essenziale investire sull'istruzione, in particola-re quella superiore. Lo dice l'Ocse, che nel suo rapporto 2010 sull'educazione evidenzia come in Italia i livelli di spesa siano inferiori alla media dei Paesi dell'Organizzazione. Con la reces-sione mondiale che continua a pesare sui livelli occupazionali, l'istruzione rappresenta un investimento per rispondere ai cambiamenti dal punto di vista tecnologico e demografico che stanno ridisegnando i mercati del lavoro. Forse noi tutti dovremmo porci la seguente domanda: come può una persona che non ha mai vissuto il precariato, mai af-frontato concorsi per l’insegnamento, mai vissuto in una classe a contatto con gli alunni, mai insegnato, essere il “nostro” mi-nistro dell’istruzione?! A voi la risposta.

Raffaele Farina Marianna Monaco

Riformare l’Università? La risposta del Governo Berlusconi

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CRISI FIAT? IN VOLKSWAGEN SI GUADAGNA 3.000 €

Un operaio Fiat in media guadagna 1.200€, uno tedesco, 3.000€. Perché?

Inchiesta condotta da Massimo Mirra

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Come si vive in Fiat e Volkswagen? E’ impressionante la differenza di stipendi. Le ragioni sono molteplici.

LA GEOGRAFIA

Vw produce oltre un terzo delle sue vetture in Germania (35 %) e il 59% in Europa. Il resto è sostanzialmente in America latina (Brasile) e in Cina dove produce il 20% delle proprie vetture. Anche la Fiat produce circa un terzo in Ita-lia (30%, meno della Germania), come in Brasile, ma solo il 3% in Cina. Considerando che secondo tutte le analisi il mercato dell’auto volge da quella parte – la Cina è già il primo Paese al mondo per produzione di auto – la differen-za non è irrilevante.

IL PESO POLITICO

In Germania azienda e sindacato, spesso, giungono ad ac-cordi convenienti per entrambi, ultimo il 5000x5000 datato 2004, cioè, l’assunzione di 5000 nuovi operai a un salario più basso del 20% rispetto agli altri occupati. Una mossa che fece discutere a lungo la IgMetall, il potente sindacato metalmeccanico, ma che fu possibile solo perché “5000” stava per marchi tedeschi pari a circa 2500 euro e grazie all’impegno a un massiccio piano di investimenti (effettivamente realizzato). Nel frattempo, a Torino si ta-gliavano 7000 posti di lavoro, si annunciava la chiusura di Termini Imerese (si concretizzerà il 31/12/2011) e infine, in tempi recenti, si è annunciato l’avvio della produzione in Serbia, minacciando Mirafiori.

LA PRODUTTIVITA’

Vw produce con gli stessi dipendenti Fiat quasi 1 MLN in più di vetture nel corso di 5 anni mentre la Fiat sprofonda. Ma la responsabilità della scarsa performance del Lingotto è davvero degli operai che non vogliono lavorare? Un rappor-to del Centro studi della Camera della scorsa legislatura indica altri problemi. L’industria italiana nel suo insieme soffre di una dimensione troppo piccola (8,7 addetti medi per impresa, un terzo di quello rilevato in Germania) e se questo nel passato aveva rappresentato una forza, in tempi di globalizzazione diventa una debolezza. Ai problemi “dimensionali” si collega la difficoltà dell’impresa italiana a un’adeguata attività di ricerca e innovazione.

I MODELLI

Anche sul fronte dei modelli le cose non vanno per il me-

glio. La Golf Vw è la macchina più venduta in Europa segui-

ta a molta distanza dalla Punto. (…)

(Continua a pagina 5) tel 0823/844665 (FAX) cell. 3930765960 —[email protected]

Via Circumvallazione, 39 81054 SAN PRISCO (CE)

Figura 1. Fonte: ACEA. Dati: 2009

VS

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P a g i n a 5

(…) (continua da pagina 4)

Volkswagen è attiva in tutte le fasce ma eccelle in quella media e alta del mercato, che ha il più alto valore aggiunto. La Fiat si affida al successo della 500 (venduta con un prezzo interessante per l’azienda) e l’economica Panda.

LE TASSE

Adesso ti aspetteresti di leggere che in

Germania ci sono meno tasse, vero? Inve-

ce è il contrario! In Germania il costo del

lavoro è maggiore che in Italia. I 2 grafici

renderanno meglio l’idea.

Figura 2. Fonte: OCSE. Come si arriva al reddito

netto dal reddito lordo

Figura 3. Fonte: OCSE. L’influenza dei singoli stati sul costo del

lavoro: fatta 100 la retribuzione netta, il grafico mostra la diffe-

renza del costo complessivo di una retribuzione

IL FORUM GIOVANI DI SAN PRISCO COLLABORA CON

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Lo sapevate che...

Negli ultimi anni va aumentando il rischio di obesità e diabete di tipo 2 (il diabete una vol-ta definito “non giovanile” cioè quello legato in larga parte allo stile di vita) soprattutto nei Paesi industrializzati, dove il problema di una “scarsa” alimentazione non sussiste e dove i regimi dietetici ipercalorici e la sedentarietà stanno dominando la scena. Circa 140 milioni di persone al mondo soffro-no di diabete, con una minima percentuale che riguarda il tipo 1 (quello che veniva chia-mato, in parte erroneamente, “diabete giova-nile” o insulino-dipendente). Ciò che preoccupa è la velocità di incremento

dei dati. Gi esperti hanno stimato la possibili-

tà che oltre 300 milioni di persone soffriran-

no di diabete, maggiormente di tipo 2, tra

circa 20 anni.

La preoccupazione che i diabetologi sottolineano risulta legata soprattutto alle patologie strettamente asso-ciate al diabete e che in larga parte da esso scaturiscono: malattie cardiovascolari, cecità, difficoltà respirato-rie, neuropatie, ecc. Il dato che genera allarmismi, risulta essere la precocità di queste patologie legata al diabete, che apparente-mente resterebbero silenti per molti anni determinando tuttavia conseguenze per l’organismo a dir poco cata-strofiche (ictus, infarti del miocardio ecc) Ma da cosa è determinato il diabete? In termini più o meno scientifici, l’elevata ingestione di zuccheri comporta un aumento nella produzione di insulina, un ormone prodotto delle cellule β del pancreas, il quale normalmente serve a mantenere (insieme al glucagone e ad altri ormoni) in un range gli zuccheri nel sangue (tale range deve mantenersi nel limite di 70-110mg/dL). In un primo momento il pancreas riesce a contrastare l’aumento degli zuccheri nel sangue secernendo maggiore insulina. Tuttavia questa eccessiva presenza di insulina determina nei tessuti (soprattutto muscolo e tessuto adiposo) quella che viene detta INSULINO RESITENZA: l’insulina anche se è di più, non funziona a dovere. I livelli di zuccheri nel sangue salgono spropositatamente e cominciano i proble-mi. Non esistono, ad oggi, farmaci sintetici in grado di eliminare la patologia ma solo di alleviarla. Tuttavia pos-siamo fare tanto, la natura ci ha fornito dei giusti mezzi: corretta alimentazione e tanto, tantissimo

sport.

Perché? Una corretta alimentazione significa giusto apporto di carboidrati ( e soprattutto carboidrati integrali, ricchi di fibre), proteine e grassi (nel giusto rapporto tra saturi e insaturi-i famosi “omega-3” e “omega-6”)Una dieta equilibrata comporta un corretto funzionamento intestinale, un ottimale peso corporeo e parametri sanguigni perfetti( livelli di colesterolo, zuccheri, grassi).

Tantissimo sport significa riduzione di peso corporeo ma soprattutto aumento della massa muscolare con riduzione della massa grassa il che faciliterà un aumento del con-sumo di zuccheri e grassi da parte dei nostri muscoli,anche stando normalmente seduti!(avendo comunque una certa tonicità mu-scolare, continuamente allenata). Tutto questo genera un’equilibro del funzio-namento del nostro corpo e, quindi, una sa-lute ottimale. Come sempre… “in media stat virtus”.

Domenico Di Nardo

P a g i n a 6

...il diabete si combatte da piccoli.

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San Prisco e Forum a cura di Imma D’Orso

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Festa del nonno e della vendemmia

presso l’istituto privato 0-10 in via Torino

Nel ’98 una donna statunitense con 40 nipoti si battè molto per far istituire una festa dedicata ai nonni…la sua determinazione fece sì che il giorno 2 ottobre venne indicato come data nazionale in cui essere festeggiati. In Italia questa ricorrenza è riconosciuta dal 2005. Quest’anno anche i bambini dell’asilo privato 0-10 hanno organizzato delle sorprese per rendere omaggio ai loro nonni, per ringraziarli di tutto quello ch fanno per loro e per mostrargli il pro-prio amore. I nonni sono stati invitati nel giorno 4 ottobre a pren-dere parte a questa iniziativa. L’affluenza è stata davvero mol-ta,superiore ad ogni aspettativa per non parlare della commozione generale!! I bambini delle elementari hanno scritto delle poesie e recitato degli sketch,facendo delle parodie sulla condizione dei nonni classici,che si vedono affidare dai rispettivi figli i bambini un’intera giornata dovendo rinunciare alla ‘loro libertà’!Si tratta appunto di parodie perché conosciamo l’amore sviscerale che i nonni provano per i nipotini e viceversa quindi rinunciano ben volentieri alla ‘libertà’ per stare accanto a loro. I bambini più piccoli invece, hanno scritto delle frasi che hanno poi letto; alcuni le hanno dedicate a quei nonni che purtroppo non ci sono più, ma che li guardano dall’alto. Anche i nonni sono stati invitati a parlare ma si so-no mostrati molto più timidi dei nipotini; solo una signora si è offerta di intervenire, raccontando com’era la scuola ai loro tempi concludendo che era sicuramente più rigida rispetto ad oggi. I bambini delle materne e del nido hanno preparato delle pergamene con la loro impronta della mano e dall’altro lato la poesia,hanno prepa-rato questo lavoro regalandolo ai propri nonni per lasciare un ricordo. Il 6 ottobre i bambini si sono impegnati in un’altra attività ‘La festa della vendemmia’,sempre sotto la guida del-le proprie maestre e della direttrice Lia Caputo che con amore e dedizione segue passo passo i bambini nella crescita personale e nell’organizzazione dei diversi eventi. I bambini sono stati portati in una saletta allestita appositamente dove si sono trovati a stretto contatto con l’uva, e man mano, ora seguiranno tutti i passi il mo-sto, la fermentazione fino a veder realizzato il ‘vino da loro prodotto’ il mese successivo. Oltre questi eventi i bambini vengono innanzitutto e soprattutto seguiti e istruiti a diventare più consapevoli di ciò che li circonda,e per farlo devono stare a stretto contatto con la natura. Infatti sono stati portati in campa-gna per vedere le foglie che cadono,per vedere i frutti che la terra produce in modo che oltre alle nozioni teori-che che le loro maestre gli forniscono i bambini sono messi in condizione di constatare con i propri occhi il mon-do che li circonda ed è proprio questa la vera conoscenza.

FORUMIDABILE “Cineforum” Eccoci qua. Finalmente siamo lieti di presentarvi il “CINEFORUM” ideato dal Forum Giovani di San Prisco. Questa iniziativa è stata ideata da giovani annoiati dai soliti pro-grammi, fiction, reality e film spazzatura, con l’intenzione di ri-spolverare il vecchio cinema e scoprire il nuovo. Questo progetto verrà dedicato a un attore-regista della nostra terra e a noi mol-to caro: Massimo Troisi. Massimo è considerato tra gli autori più celeberrimi del cinema partenopeo avendo alle spalle film di spessore come ‘Ricomincio da tre’ ‘Scusate il ritardo’ ‘Pensavo fosse amore invece era un calesse’ ed ‘Il Postino’ in cui è stato sceneggiatore regista e attore, poi scomparso prematuramente all’età di quarantuno anni per un fatale attacco cardiaco. Vi invitiamo tutti a prendere parte a questa iniziativa. L’impegno del Cineforum si perpetuerà nel tempo con due proiezioni men-sili che tratteranno temi diversi passando dall’anoressia alla tos-sicodipendenza, dall’eutanasia all’ apartheid etc etc…. Noi tutti vi salutiamo ora aspettandovi alle numerose proiezioni che verranno largamente pubblicizzate tramite manifesti e social-network. Speriamo che la nostra iniziativa riceva un largo con-senso perché noi tutti ci siamo impegnati e continueremo a farlo con la massima serietà e semplicità perché come lo stesso Troisi rispondeva alla domanda di Marzullo: Come si fa a rimanere semplici dopo aver avuto tanto successo? Egli risponde: “Ci si nasce. Il successo è solo una cassa amplificatrice. Se eri imbecille prima di avere successo diventi im-becillissimo, se eri umano diventi umanissimo. Il successo è la lente d’ingrandimento per capire come eri prima.”

Page 8: giornalino

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San Prisco inoltrando una

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