Giornale delle Imprese

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edizione di Parma, Reggio Emilia e Modena periodico d’informazione aziendale anno III Oobre 2010 INDUSTRIA Segni di ripresa ma la crescita è lontana Il servizio a pagina 2 Editoriale IN PRIMO PIANO - pag. 4 e 5 Protagonis nelle scelte che determinano il loro futuro Da una nuova generazione di imprenditori la spinta al cambiamento Il sistema economico attuale non lascia in- travedere nel breve periodo scenari positivi sia per il mondo imprenditoriale - ed in particola- re mi riferisco alla piccola e media impresa - sia per le famiglie italiane in genere. Si attende la ripresa, si attende che “cambi il vento” ma non ho visto dati ed analisi serie che motivino il perché le attuali condizioni do- vrebbero mutare. L’economia di mercato, il li- bero mercato sono certamente valori irrinun- ciabili, ma a condizione che vi siano regole di base uguali per tutti quali: contratti di lavoro e retribuzioni che tutelino la dignità dell’uomo, il divieto del lavoro minorile, l’applicazione delle più basilari norme sulla sicurezza, una tutela previdenziale ed assistenziale, un’equa imposizione fiscale, ecc. Fattori e valori irrinunciabili per un’econo- mia avanzata ed uno Stato progredito. Tutto questo non avviene per ora nell’economia del mercato globale. Perseguire l’utile d’impresa “delocalizzando” ed avviare un processo di “de-industrializzazione” del nostro territorio per allinearsi alle condizioni del lavoro di certe economie non mi appare la soluzione ideale. Può essere una risposta alle esigenze di bilan- cio, ma non dimentichiamoci che viviamo in Italia. In questo contesto i giovani imprendito- ri hanno un ruolo importante: comprendere le debolezze dell’attuale sistema e spingere ver- so il cambiamento. Tutto questo è possibile ra- gionando al di fuori dagli “schemi tradiziona- li”, senza “logiche di parte” ed abbandonando il concetto di “lobby”, perché oggi è il sistema Italia nel suo complesso che deve fare lobby. Oobre 2010 FORMAZIONE Con Ifoa esperienze di “Outdoor Training” RIFIUTI Sistri: il nuovo sistema di controllo della tracciabilità COMMERCIO Nuova diminuzione delle vendite al deaglio per la piccola e media distribuzione Il servizio a pagina 3 EXPORT A Parma la XIX Convenon mondiale delle Camere di commercio italiane all’estero Il servizio a pagina 2 è distribuito gratuitamente in duplice copia con la formula “per te e per un collega” Il servizio a pagina 7 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE WCM: uno strumento formidabile Il servizio a pagina 8 Il servizio a pagina 14 Il servizio a pagina 27 di Ottavio Margini Imprese & Giovani Imprenditori

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Il Giornale delle Imprese si rivolge al mondo aziendale, in particolare, alle Piccole Medie Imprese. Vuole essere uno strumento di informazione su tutte le novità (prodotti e servizi) inerenti all’organizzazione ed alle diverse funzioni aziendali.

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Page 1: Giornale delle Imprese

edizione di Parma, Reggio Emilia e Modena

periodico d’informazione aziendale

anno III Ottobre 2010

INDUSTRIA

Segni di ripresa ma la crescita è lontana

Il servizio a pagina 2

Editoriale IN PRIMO PIANO - pag. 4 e 5

Protagonisti nelle scelte che determinano il loro futuro

Da una nuova generazione di imprenditori la spinta

al cambiamento

Il sistema economico attuale non lascia in-travedere nel breve periodo scenari positivi sia per il mondo imprenditoriale - ed in particola-re mi riferisco alla piccola e media impresa - sia per le famiglie italiane in genere.Si attende la ripresa, si attende che “cambi il vento” ma non ho visto dati ed analisi serie che motivino il perché le attuali condizioni do-vrebbero mutare. L’economia di mercato, il li-bero mercato sono certamente valori irrinun-ciabili, ma a condizione che vi siano regole di base uguali per tutti quali: contratti di lavoro e retribuzioni che tutelino la dignità dell’uomo, il divieto del lavoro minorile, l’applicazione delle più basilari norme sulla sicurezza, una tutela previdenziale ed assistenziale, un’equa imposizione fiscale, ecc.Fattori e valori irrinunciabili per un’econo-mia avanzata ed uno Stato progredito. Tutto questo non avviene per ora nell’economia del mercato globale. Perseguire l’utile d’impresa “delocalizzando” ed avviare un processo di “de-industrializzazione” del nostro territorio per allinearsi alle condizioni del lavoro di certe economie non mi appare la soluzione ideale. Può essere una risposta alle esigenze di bilan-cio, ma non dimentichiamoci che viviamo in Italia. In questo contesto i giovani imprendito-ri hanno un ruolo importante: comprendere le debolezze dell’attuale sistema e spingere ver-so il cambiamento. Tutto questo è possibile ra-gionando al di fuori dagli “schemi tradiziona-li”, senza “logiche di parte” ed abbandonando il concetto di “lobby”, perché oggi è il sistema Italia nel suo complesso che deve fare lobby.

Ottobre 2010

FORMAZIONE

Con Ifoa esperienze di “Outdoor Training”

RIFIUTI

Sistri: il nuovo sistema di controllo della tracciabilità

COMMERCIO

Nuova diminuzione delle vendite al dettaglio per la piccola e media distribuzione

Il servizio a pagina 3

EXPORT

A Parma la XIX Convention mondiale delle Camere di commercio italiane all’estero

Il servizio a pagina 2

è distribuito gratuitamente in duplice copia con la formula “per te e per un collega”

Il servizio a pagina 7

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

WCM: uno strumento formidabile

Il servizio a pagina 8

Il servizio a pagina 14

Il servizio a pagina 27

di Ottavio Margini Imprese & GiovaniImprenditori

Page 2: Giornale delle Imprese

2 ECONOMIA

Industria: segni di ripresa ma la crescita è lontana

A Parma la XIX Convention mondiale delle Camere di Commercioitaliane all’estero

Nel secondo trimestre del 2010 gli indicatori economici confermano un’inversione di tendenza per il sistema pro-duttivo dell’Emilia-Romagna rispetto alla fase recessiva che si è prolungata negli ulti-mi due anni. Se il confronto rispetto al pesantissimo 2009 appare positivo, tuttavia le prospet-tive sui tempi di uscita dalla crisi restano incerte, anche se le basi sono state gettate. È quanto emerge dall’indagine congiunturale sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unionca-mere Emilia-Romagna, Con-findustria Emilia-Romagna e Carisbo. Rispetto al secondo trimestre del 2009, la produ-zione è cresciuta in volume del 2,2%, in controtenden-za rispetto al trend negativo dell’11,1% riscontrato nei

dodici mesi precedenti. Stes-sa dinamica per il fatturato che è aumentato in valore del 2,6%, a fronte della so-stanziale stazionarietà dei prezzi praticati alla clientela (-0,1%). Analogo andamen-to per gli ordini, che sono apparsi in crescita del 2,3%. La situazione caratterizzata dalle prime variazioni verso una fase di recupero è ana-loga in tutte le classi dimen-sionali e nella maggioranza dei settori. Una iniezione di fiducia arriva dalle esporta-zioni, cresciute nel secondo trimestre 2010 di oltre il 19% (dati ISTAT). Segnali ancora preoccupanti vengono invece dai numeri dell’occupazione. La Cassa integrazione gua-dagni continua a rimanere su livelli altissimi: diminuisce quella ordinaria, soprattutto perché le imprese avendone

già usufruito per la durata massima non vi possono più accedere, mentre aumentano quella straordinaria e quella in deroga. Nel primo semestre 2010, le ore autorizzate di Cassa inte-grazione guadagni di matrice

anticongiunturale dell’indu-stria in senso stretto sono salite n Emilia-Romagna a 14 milioni e 980 mila, rispetto ai circa 13 milioni e 414 mila dei primi sei mesi del 2009. Se-condo i dati ISTAT, nel primo semestre del 2010 in Emilia-Romagna l’occupazione è diminuita di 33.445 unità rispetto allo stesso semestre del 2009, pari ad una flessio-ne dell’1,7%.“La ripresa appare ancora timida, legata come è all’evol-versi del quadro nazionale ed internazionale e agli ormai cronici ritardi strutturali che riguardano il nostro sistema – dichiara il Presidente di Unioncamere regionale An-drea Zanlari – Il problema dell’Italia parte da lontano, ed è un decennio di mancata crescita. Anche se restano an-cora al palo la domanda inter-

na e in particolare i consumi privati, in Emilia-Romagna va meglio: la crescita del pro-dotto interno lordo dovrebbe attestarsi all’1,7%, aumento trainato dalle esportazioni. È un segno di vitalità delle nostre imprese che stanno tentando di cogliere le oppor-tunità offerte dalla ripresa internazionale, anche se nel contempo il contesto nel qua-le sono chiamate a muoversi fa sì che non si riesca ad usci-re da una logica di navigazio-ne a vista, con un’impossibili-tà nel programmare strategie ed investimenti di medio e lungo periodo. Difficilmente – conclude Zanlari – se non riusciremo a compiere questo salto, che è anche culturale, e ad investire sul futuro, sarà possibile dare vita ad una ri-presa apprezzabile e sosteni-bile nel tempo”.

La Camera di Commercio di Parma, dal 23 al 27 ottobre 2010, ospita la XIX Conven-tion mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Este-ro (CCIE), evento organizzato in collaborazione con Union-camere e Assocamerestero, che radunerà nella città di Parma i rappresentanti di 67 delle 75 Camere di Commer-cio Italiane all’Estero e quelli di 32 italiane. L’iniziativa è sta-ta presentata da Andrea Zan-lari, Presidente di Unionca-mere Emilia-Romagna e della Camera di Commercio di Par-ma, Augusto Strianese, Pre-sidente di Assocamerestero e Ugo Girardi, segretario gene-rale di Unioncamere Emilia-Romagna. “Sappiamo bene quanto i

nostri prodotti siano apprez-zati all’estero e quanto essi siano strettamente collegati all’identità culturale del no-stro territorio – ha dichiara-to Andrea Zanlari, nel corso della conferenza stampa. L’Emilia-Romagna è la re-gione trainante per l’export dell’agroalimentare italiano e i dati che oggi presentiamo te-stimoniano che la qualità dei nostri prodotti è riconosciuta in tutto il mondo. Per questo sarà fondamentale continuare a sostenere economicamente e strategicamente le nostre aziende, permettendo loro di ‘scaricare a terra’ tutto il po-tenziale commerciale di cui sono capaci, grazie al volano dell’internazionalizzazione”. Augusto Strianese, ha poi

aggiunto “Le Camere di Commercio Italiane all’Este-ro sono al fianco delle impre-se per assisterle sui mercati esteri, aiutandole a veicolare la qualità delle nostre produ-zioni, del saper fare legato alla tradizione e ai luoghi di origine dei nostri prodotti e i valori dello stile italiano.

Per far questo, solo nel 2010 le Camere, grazie al supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, hanno messo in pista 2.000 iniziative promo-zionali, con la collaborazione del sistema camerale, le asso-ciazioni, i consorzi, le regioni e tutti i soggetti nazionali e locali vicini alle aziende”.

Ha precisato poi Ugo Girardi, “In questa fase di possibile ripresa trainata dall’export si stanno dimostrando parti-colarmente interessanti e di notevoli potenzialità in pro-spettiva alcuni mercati nuovi come l’Africa settentrionale e l’Asia centrale che hanno una dinamica di crescita partico-larmente forte”.Per iscrizioni e ulteriori in-formazioni sulla Conven-tion, oltre a visitare il sito www.conventionccie.parma.it, è possibile contattare il Servizio Affari Economi-ci e Relazioni Esterne del-la Camera di commercio di Parma al numero 0521 210241/203/244/280/223 o per posta elettronica [email protected].

Presentata l ’ indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna per i l secondo semestre 2010

L’evento è in collaborazione con Unioncamere e Assocamerestero

Segnali preoccupanti dai dati relativi all’occupazione ed alla cassa integrazione

In cinque giorni un intenso programma di incontri e riunioni

Andrea Zanlari, Presidente di Unioncamere regionale

Da sinistra: Augusto Strianese, Presidente di Assocamerestero - Andrea Zanlari, Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna e della Camera di Commercio di Parma - Ugo Girardi, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna

Per comunicare con il mondo aziendale

Reg. tribunale di ReggioEmilia N. 1165 del 09/05/06

GRAFICA:Filiberto Guatteri

STAMPA:Centro Stampa Quotidiani SPAErbusco (BS)

Stampato il 18/10/10

AREA COMMERCIALE:[email protected]

EDITORE:Keymedia Group s.r.l.Via Settembrini, 12/142123 Reggio Emiliawww.keymedia.it

REDAZIONE:

hanno collaborato a questo numero:Ottavio Margini, Valentina Margini, Chiara Caselli, Chiara Pedroni, Letizia Burani

DIRETTORE RESPONSABILE:Ottavio Margini

INFO:

Page 3: Giornale delle Imprese

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Il secondo trimestre del 2010 si è chiuso con una nuo-va diminuzione delle vendite al dettaglio, che ha consolida-to la fase negativa in atto dai primi tre mesi del 2008.Gli incassi sono diminuiti me-diamente in Emilia-Romagna dell’1,0% nei confronti dello stesso periodo del 2009, in misura tuttavia più contenu-ta rispetto al trend negativo del 2,5%. È quanto emerge dall’indagine congiunturale condotta da Unioncamere Emilia-Romagna in collabo-razione con Confcommercio imprese per l’Italia Emilia-Romagna, su un campione rappresentativo di imprese operanti nel settore del com-mercio al dettaglio, che sta risentendo in modo evidente della crisi globale, con la fre-

nata dei consumi delle fami-glie. Sono state le imprese di minori dimensioni ad accusa-re i cali più sostenuti. Per la piccola e media distri-buzione sono state registrate diminuzioni tendenziali pari rispettivamente al 3,6 e 2,1%, che sono tuttavia apparse più leggere rispetto al trend dei dodici mesi precedenti. La grande distribuzione è cresciuta dello 0,9%, confer-mando nella sostanza quanto emerso nei primi tre mesi. Al di là della moderata entità dell’aumento, resta una chia-ra inversione di tendenza, dopo il trend di basso profilo (-0,2%). Per quanto concer-ne le varie tipologie, sono continuate le difficoltà del commercio specializzato, nel quale è più diffusa la piccola e

media distribuzione, anche se in termini meno evidenti ri-spetto alla crescita media dei dodici mesi precedenti. Nell’ambito dei prodotti non alimentari, è stata rilevata

una diminuzione dell’1,9%, molto più contenuta rispetto al trend negativo del 4,1%. In questo ambito è da sotto-lineare la flessione, pari al 4,0%, evidenziata dai prodotti dell’abbigliamento e accesso-ri, assai prossima al calo del 4,9% riscontrato nei dodici mesi precedenti. Le vendite di prodotti alimentari sono scese del 2,1% ed è da annotare il modesto miglioramento av-venuto nei confronti del trend (-2,7%).Ipermercati, supermercati e grandi magazzini hanno re-gistrato un incremento delle vendite pari all’1,5%, coeren-te con la crescita della gran-de distribuzione. Rispetto al trend dei dodici mesi prece-denti c’è stato un leggero mi-glioramento pari a circa mez-

zo punto percentuale. “I nuovi dati delle vendite al dettaglio nella nostra regione – commenta il presidente di Confcommercio Emilia-Ro-magna Ugo Margini – con-fermano il permanere di una certa staticità della domanda da parte delle famiglie emi-liano romagnole, i cui effetti ricadono purtroppo quasi esclusivamente sul comparto della piccola impresa.Ci auguriamo che l’incremen-to della fiducia dei consumato-ri rilevato dall’indicatore Isae del mese di settembre possa tradursi, concretamente, in una maggiore propensione all’acquisto che riesca a risol-levare l’andamento abbastan-za modesto della stagione esti-va, che neppure le vendite in saldo è riuscito a rilanciare”.

Dai dati dell ’ indagine Unioncamere Emilia-Romagna - Confcommercio regionale

Commercio: nuova diminuzione delle vendite al dettaglioLe difficoltà riguardano soprattutto la piccola e media distribuzione

Ugo Margini, Presidente di Confcommercio Emilia-Romagna

“Fondazione Modena Giustizia” agevola il funzionamento del tribunale

“Fondazione Modena Giu-stizia” è il primo esempio in Italia di fondazione che opera per agevolare il funzionamen-to della giustizia civile, nella massima trasparenza e indi-pendenza della magistratu-ra”. A presentare il nuovo im-portante Ente è stato Mauri-zio Torreggiani, presidente della Camera di Commercio modenese. Si tratta di un ente trasver-sale pubblico-privato che ha sei soci: oltre alla Camera di Commercio di Modena, l’Or-dine degli avvocati e quel-

lo dei commercialisti della provincia e le banche Bper, Unicredit e Banca Popola-re di Verona-S.Geminiano e S.Prospero. Battezzata il 21 giugno 2010 con una dote ini-ziale di oltre 420mila euro (in quote paritetiche tra la Came-ra di Commercio e i tre istituti di credito) e iscritta al registro prefettizio dallo scorso 8 lu-glio, la Fondazione ha per-messo al tribunale di Modena di ottenere dal ministero della Giustizia, il 17 agosto, l’auto-rizzazione ad operare come sede sperimentale per le noti-

fiche telematiche. L’obiettivo è sostenere non solo l’utilizzo del processo civile telematico, le nuove tecnologie e l’infor-matizzazione, ma anche la formazione e il praticantato, attraverso borse di studio”.L’iniziativa è stata partico-larmente apprezzata dalla cancelleria del tribunale che, grazie alla formazione di una ventina di dipendenti tra sede centrale e sezioni distaccate, dal 2 settembre può utilizzare la telematica per le notifiche con un encomiabile risparmio di attività e di tempo.

La “Fondazione Modena Giu-stizia” ha sede presso la Ca-mera di commercio ed è aper-ta ad altri soci: Associazioni di categoria e privati. La fondazione nasce dalle esi-genze di una piccola comuni-tà coesa che si conosce e con-fronta, che ha teso la mano ai suoi tribunali per aiutarli a uscire dall’impasse di lungag-gini burocratiche e carenze di personale. Una giustizia più efficiente equivale a una comunità più performante nelle relazioni tra persone ed imprese.

Modena: Camera di commercio, banche e professionisti lanciano una nuova Fondazione

� il primo esempio in Italia in tale ambito

ECONOMIA

L’obiettivo è sostenere

non solo l’utilizzo

del processo civile

telematico, le

nuove tecnologie e

l’informatizzazione ma

anche la formazione

e il praticantato,

attraverso borse di

studio

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R.E TE. Imprese Italia: nuova iniziativa dei Gruppi Giovani Imprenditori reggiani

A Reggio Emilia i giovani di CNA, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato si confrontano

Cristina Boniburini (CNA): il ricambio generazionale tra i temi affrontati

Parte a Reggio Emilia una nuova iniziativa riguardante le Associazioni aderenti a R.E TE. Imprese Italia (CNA, Confcommercio, Confeser-centi, Confartigianato). I Presidenti dei Gruppi Gio-vani delle rispettive Associa-zioni hanno intenzione di dar vita ad un confronto sui temi che hanno rilevanza strategi-ca per lo sviluppo.Ne parliamo con Cristina Boniburini, presidente del Gruppo Giovani Imprendito-ri di CNA Reggio Emilia.“Lo sviluppo ed il futuro delle nostre imprese, della città e del territorio – spiega Cristina Boniburini – è oggi un tema molto sentito dai Giovani Imprenditori di ogni categoria.È per questo che abbiamo pensato di iniziare un per-corso comune confrontan-doci su tutte le tematiche che consideriamo prioritarie per lo sviluppo locale. Gli argomenti da affrontare, soprattutto di questi tempi, non mancano ed il lavoro da svolgere è certamente impe-

gnativo.Personalmente – continua Cristina Boniburini – parti-colare attenzione chiederò sia posta sul tema del “ri-cambio generazionale. Fin dall’inizio del mio mandato, ho cercato di lavorare con-cretamente su questo tema che ritengo di vitale impor-tanza per lo sviluppo del si-stema produttivo locale e la tenuta delle piccole e medie imprese. L’avvicendamento impren-ditoriale in azienda – con-tinua Cristina Boniburini – rappresenta il momento più difficile e delicato della vita di un’impresa familiare. In Italia, da fonti di uno studio su tale tema effettuato dalla Bocconi, il 70% delle impre-se non sopravvive alla primagenerazione e il 50% scom-pare tra la seconda e terza.Il Gruppo Giovani CNA ha già organizzato diverse azio-ni formative per trattare que-sto argomento, esaminando esperienze di successo ed insuccesso operate da azien-de che hanno vissuto casi di

avvicendamento imprendi-toriale. Abbiamo trattato questo tema coinvolgendo anche l’Università di Modena e Reggio Emilia e con il pro-fessor Di Toma della Facoltà di scienze della comunica-zione e dell’economia, esper-to della materia, abbiamo

analizzato tutte le problema-tiche legate all’argomento.Recentemente abbiamo poi realizzato, con la collabo-razione di CNA Industria, raggruppamento d’interesse CNA a sostegno della piccola e media industria, un semi-nario che ha portato alla luce esperienze e casi di successo

ed insuccesso in tema di pas-saggio generazionale e ha trattato il tema di avvicenda-mento aziendale mettendo a confronto la visione impren-ditoriale di senior e junior.Abbiamo, infine, realizzato un corso di formazione, che partirà proprio in ottobre, progettato da Ecipar, Ente di formazione del sistema CNA, per sostenere i giovani che subentrano in azienda ai senior.Confrontarci ora con i Gruppi Giovani delle altre Associa-zioni, partendo da R.E TE. Imprese Italia e condividere esperienze concrete rappre-senta per noi un valore ag-giunto importante.Penso che per il nostro ter-ritorio si tratti di una prima iniziativa che coinvolga tutti i giovani imprenditori delle diverse Associazioni e cate-gorie.Ovviamente – conclude Cri-stina Boniburini – molti altri saranno i temi strategici che affronteremo nel tentativo di dare risposte e soluzioni co-muni”.

4 IMPRESE & GIOVANI IMPRENDITORI

Cristina Boniburini, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di CNA Reggio Emilia

Page 5: Giornale delle Imprese

5IMPRESE & GIOVANI IMPRENDITORI

Un confronto serio e costruttivo con le istituzioni per evitare il declino

Il Dott. Aurelio Trevisi è Presidente del Gruppo Giova-ni Imprenditori di Confcom-mercio Reggio Emilia nonché titolare di 3DQuaser, impresa del terziario specializzata in qualità e servizi per le aziende alimentari. Con lui abbiamo parlato di alcune tematiche di interesse comune in ambito associativo: “È estremamen-te importante – afferma Tre-visi – dar vita a un confronto, anche in ambito locale, tra i vari gruppi di giovani im-prenditori delle Associazioni appartenenti a R.E TE. Im-prese Italia. Confronto che possa mettere in luce problematiche comuni e proposte concrete da realiz-zare anche congiuntamente alle Istituzioni. Ricordo che al Gruppo Giovani Impren-ditori possono iscriversi gli imprenditori che non abbia-no compiuto il quarantesimo anno di età; quindi il Gruppo e i suoi vari componenti non esprimono solo la linfa e le potenzialità del futuro, ma anche del presente. Riteniamo che a Reggio Emilia si debba migliorare il confron-to tra le Istituzioni e il mondo

delle imprese e le associazioni che le rappresentano, nono-stante i grandi temi strategici aperti che riguardano la cit-tà. I dati che ci provengono dalle indagini congiuntu-rali puntualmente svolte da Confcommercio, insieme a Unioncamere, evidenziano un ulteriore peggioramento della situazione per i piccoli e medi esercizi commerciali e per le imprese del terziario.I nostri esercizi, i nostri ne-gozi, molte imprese del ter-ziario – continua Trevisi – hanno oggi estreme difficoltà e una loro possibile chiusu-ra si rifletterebbe in modo molto negativo per la nostra città, portando ulteriore im-poverimento e declino. Per noi i negozi sono elementi essenziali del contesto urba-no, di un rione; senza di essi inizierebbe quel degrado che ha già colpito alcuni quartie-ri. Ecco che, in tale contesto, affrontare insieme in modo serio e concreto i veri temi sul tappeto diventa una prio-rità. Ad esempio sul Piano Strutturale Comunale (PSC) di Reggio Emilia occorre af-frontare e discutere insieme

il tema della aree commer-ciali future che devono essere realizzate in modo equilibra-to ed economicamente soste-nibile senza danneggiare le attività già esistenti.Al sindaco di Reggio Emilia – continua Trevisi – chiederei un confronto serio sull’Area Nord che può diventare un punto nevralgico importante per lo sviluppo futuro della città, soprattutto in vista del completamento della stazio-ne per l’alta velocità, in tem-po per far diventare Reggio Emilia la città più vicina a Milano in occasione dell’Ex-po 2015. Non basta indire gli Stati Generali senza prima attivare un confronto ed ar-rivare all’appuntamento con delle idee e possibili soluzioni condivise. Così facendo mi sembra che il Comune attui più un’opera-zione di marketing. Altro tema da discutere in-sieme alle associazioni sono le iniziative sull’imprendito-ria giovanile: su un tema del genere è opportuno attivare iniziative congiunte con le Amministrazioni.Sul turismo poi – continua

Trevisi – non abbiamo la ca-pacità di valorizzare e tra-smettere all’esterno le tante cose belle della nostra terra. Sono state fatte numerose iniziate in diverse direzioni che seguivano più la logica del finanziamento che la co-struzione di un’immagine del nostro territorio. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.Questi che ho citato – preci-sa Trevisi – sono solo alcuni esempi.

Per affrontarli non vi è una ricetta già pronta. Occorre trovare le soluzioni congiun-tamente con uno studio serio che superi le logiche di parte. Se non facciamo questo il ri-schio declino è molto alto.Su questi temi – conclude Trevisi – spero ci sia la pos-sibilità di confrontarci con gli altri gruppi di giovani imprenditori, per arrivare a qualcosa di concreto che vada al di là delle parole”.

Intervista ad Aurelio Trevisi, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Reggio Emilia

Tra i temi da affrontare: Area Nord, imprenditoria giovanile e territorio

Aurelio Trevisi, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Reggio Emilia

Page 6: Giornale delle Imprese
Page 7: Giornale delle Imprese

Per “Outdoor Training” si intende in generale un’espe-rienza di apprendimento che si sviluppa all’esterno di un’aula, centrata sul lavoro all’aperto: la modalità più ef-ficace per apprendere con-cretamente e stabilmente nuovi comportamenti e spe-rimentarli in modo concreto coinvolgendo i partecipanti sul piano fisico, cognitivo ed emozionale. Gli elementi che caratte-rizzano l’Outdoor Training sono molteplici. Innanzitut-to il contesto di “avventura” che stimola a cimentarsi in situazioni sconosciute, dove è più facile lasciarsi andare all’azione spontanea e al con-seguente apprendimento. In secondo luogo, stimola lo spirito di osservazione e ri-flessione sui comportamen-ti di tattiche e permette di scambiarsi feedback utili allo sviluppo ed al miglioramen-to. Vi è poi alla base di ogni azione concretezza e coinvol-gimento, e i successi o i falli-menti favoriscono l’appren-dimento ed un cambiamento effettivo. La metafora, infine, che lega le attività proposte con i contesti lavorativi ga-

rantendo il “trasferimento” dell’apprendimento nel con-testo professionale. Ne parliamo con la responsa-bile Ifoa dei servizi per l’im-piego, Stefania Cocorullo.“Ifoa inserisce da diversi anni l’attività di outdoor training nei propri percorsi formativi; è una modalità efficace – spie-ga Stefania Cocorullo – per apprendere concretamente e stabilmente nuovi compor-tamenti organizzativi, speri-mentandoli in modo pratico attraverso un coinvolgimento dei partecipanti sul piano fi-sico, cognitivo ed emozionale grazie al gioco di squadra, alla collaborazione, al rispetto delle regole, alla gestione del tempo ed alla tenacia. Come dicevo – continua Stefania Cocorullo – le at-tività dell’outdoor training richiedono gioco di squadra, collaborazione, rispetto delle regole, gestione del tempo, tenacia e si dimostrano utili per sensibilizzare le persone in situazioni in costante e ra-pido mutamento, che rendo-no indispensabile lo sviluppo di capacità che spesso oggi sono necessarie nell’ambito aziendale quali: flessibilità,

gestione del cambiamento e dell’incertezza, creatività nelle risposte al cambiamen-to, comunicazione efficace e fiducia sociale. Nell’ambito dei percorsi formativi outdo-or, IFOA ha sviluppato una nuova iniziativa denominata “il RUGBY: valori, principi e comportamenti per le ‘mete’ professionali” che ha coin-volto per il secondo anno consecutivo gli allievi dei Job Master IFOA e che a bre-ve coinvolgerà gli iscritti ai percorsi Executive Program IFOA.Si tratta – spiega Stefania Co-corullo – di un progetto inno-vativo per costruire e consoli-dare un “team” vivendo una “full immersion” nel mondo del rugby in impianti certifi-cati e attrezzati per l’attività sportiva e l’ospitalità (aula e terzo tempo), finalizzata alla costruzione della squadra (te-ambuilding), all’implemen-tazione delle prestazioni del gruppo (teamworking) ed al potenziamento della leader-ship.Sarà un occasione – conclude Stefania Cocorullo – per spe-rimentare la fatica e la gestio-ne dello stress psicofisico, la

concentrazione, la tensione alla “meta”, il rispetto delle regole e degli avversari at-traverso continui e costan-ti parallelismi con la realtà aziendale. Dopo il successo di queste esperienze, le attività di team building in outdoor training, tarate e strutturate a secon-da del profilo professionale di riferimento, sono già state inserite anche nei program-mi dei percorsi Executive Program, percorsi di Alta Formazione rivolti a perso-ne occupate o che hanno già maturato esperienze di lavo-ro, interessate ad acquisire competenze e strumenti per la propria crescita in azienda o lo sviluppo di nuove oppor-tunità professionali”.

7FORMAZIONE

IFOA e il RUGBY: un nuovo progetto di “Outdoor Training”Percorsi di formazione altamente innovativi

Si rivolge a giovani laureati che vogliono entrare nel mondo del lavoro

Le attività dell’outdoor

training richiedono

gioco di squadra,

collaborazione, rispetto

delle regole, gestione del

tempo, tenacia

Page 8: Giornale delle Imprese

8 CONSULENZA

Nel mercato americano si inizia a notare un cambia-mento del modello di consu-mo di prodotti alimentari. Negli ultimi anni c’è stato un forte orientamento verso i cibi più naturali e meno “in-dustrializzati”. Questa nuova tendenza favorisce la vendita dei prodotti alimentari italia-ni: dalla pasta al vino, dall’olio alle conserve, ecc. Si tratta di una notevole opportunità per le aziende italiane che inten-dono esportare prodotti ali-mentari in America. Per fare questo occorre da un lato conoscere e rispettare la normativa in essere e dall’al-tra applicare precise politi-che di marketing, proprie dei prodotti di largo consumo per quel tipo di mercato. A tale ri-guardo, Paola Ligabue, tito-lare dell’omonimo Studio con sede a Reggio Emilia, collabo-ra da oltre vent’anni con Do-nato Grosser, direttore dello

studio Grosser&Associates di New York, consulente di mar-keting che vanta un’esperien-za quarantennale ed impor-tanti collaborazioni in tutto il mondo.I due professionisti propongo-no alle aziende italiane stru-menti pratici, metodologie e un qualificato servizio di con-sulenza per gestire e affron-tare gli aspetti commerciali, legali e di marketing riguar-danti il mercato statunitense. Chiediamo a Paola Ligabue di meglio spiegarci i servizi of-ferti alle imprese.“Aiutiamo le piccole e medie imprese – spiega Paola Li-gabue – a vendere-esportare negli Stati Uniti contenendo al massimo l’investimento ini-ziale. Forniamo utili strumen-ti per tutte le aziende esporta-trici, le Guide all’etichettatura dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli, ad esempio, che rappresentano un impor-

tante vademecum per capire ed interpretare le normative della “Food and Drug Admi-nistration” e le prescrizioni dell’”Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau”, due enti governativi americani competenti rispettivamente per le importazioni di generi alimentari, vini e liquori. La Guida alla Registrazio-ne presso l’FDA, inoltre, si dimostra indispensabile per accompagnare l’azienda nel-la compilazione dei moduli e nell’espletamento delle pro-cedure al fine di ottenere il numero di registrazione ed esportare tranquillamente i propri prodotti in USA. Le merci che arrivano in USA senza numero di registra-zione non potranno essere sdoganate, con conseguente riesportazione o distruzione delle stesse. Per tutte le spedizioni di vini e alimentari in arrivo negli

Stati Uniti, dovrà esserne es-serne data notifica anche per via elettronica almeno 8 ore prima dell’arrivo della nave al porto o 4 ore prima dell’atter-raggio dell’aereo.Le guide – continua Paola Li-gabue – rappresentano solo una minima parte della nostra attività di consulenza. La realizzazione di ricerche di mercato, la gestione dei vari appuntamenti con gli im-portatori, le visite alle diverse fiere di settore, la raccolta di informazioni sul mercato spe-cifico, i contatti con potenziali clienti, la preparazione di ca-taloghi e opuscoli promozio-

nali garantiscono senza dub-bio un grande valore aggiunto al nostro servizio. Tante sono le aziende che si sono rivolte a noi, come Ne-groni, Beretta, Cantine Riu-nite, Colussi, Galvani, Bauli, etc. È fondamentale – conclu-de Paola Ligabue – avere un giusto approccio con il merca-to americano, che vanta gran-di numeri ma da cui è anche molto facile essere estromes-si. Basta pensare alle decine di importatori che regolarmente vedono bloccati i loro contai-ner alla dogana statunitense perché i prodotti non sono conformi ai regolamenti!”.

Si fa strada un orientamento che predilige i prodotti naturali

Il mercato americano apre ai prodotti alimentari italianiPaola Ligabue da anni offre un apposito servizio export indirizzato alle PMI

WCM (World Class Manufacturing): uno strumento formidabile

Nelle ultime settimane ab-biamo sentito molto parlare del piano di rilancio della Fiat, molto spesso i giornali e la TV si sono soffermate esclusivamente sugli aspetti politico/sindacali del tema, senza approfondire le que-stioni e le filosofie industriali. Un contributo importante agli ottimi risultati ottenuti da Fiat negli ultimi anni è sta-to dato da uno strumento for-midabile, il WCM (World Class Manufacturing), una metodologia che Fiat perse-gue per arrivare ad essere un’azienda eccellente.Ne parliamo con un esperto: L or e n z o C om p a g n on i di LC Lean Consulting(w w w. l c l e a n c o n s u l t i ng.eu), manager e consulente che per storia ed attenzione professionale è sempre stato sensibile a queste tematiche, che trovano la loro fonte primaria nella Toyota e nel “Lean Thinking”.“Fiat Auto – spiega Compa-gnoni – ha scelto di elevare il proprio standard a quello di classe mondiale rappresenta-to dal percorso del WCM, un sistema di produzione che ri-

guarda l’organizzazione del-la fabbrica nel suo comples-so e che interessa il sistema della qualità, la gestione dei costi, la logistica, in un’ot-tica di continua evoluzione. Questo sistema che si basa sull’aggressione sistemica di ogni tipo di perdita e spreco, esige il coinvolgimento di tut-ti, attraverso l’uso rigoroso di metodi e standard. Questo sistema è stato applicato per la prima volta nello stabili-mento di Mirafiori nel 2006 prefissando, come obiettivo per il 2008, quello di entra-re nell’area delle migliori fabbriche automobilistiche mondiali (Volvo, Chrysler, ecc.). La sperimentazione del WCM è stato in seguito este-sa al resto degli stabilimenti Fiat Auto. L’applicazione de-gli strumenti e delle metodo-logie – continua Compagno-ni – trae la propria forza dal coinvolgimento delle persone e dall’investimento sulle loro competenze. Il ruolo delle risorse umane a tutti i livel-li, ai quali questo sistema di produzione richiede di essere polifunzionali e polivalenti, diventa dunque fondamenta-

le per l’obiettivo della qualità al primo colpo, indicato come l’unico modo per coniugare qualità e competitività. Ogni progetto per essere imple-mentato deve avere un team competente, un’analisi dei co-sti, delle azioni per il miglio-ramento del rapporto Bene-fici/Costi ed un monitoraggio costante nel tempo. I concetti di “profondità” ed “estensio-ne” sono poi l’ulteriore novità del metodo. Con il concetto di profondità, la metodolo-gia impone che si individui un’area limitata dell’azienda su cui si comincia a fare Can-

tiere: solo quando il team ha dato i risultati attesi ed ha seguito rigorosamente gli steps previsti si può pensare all’estensione della metodo-logia. L’estensione consiste nell’individuazioni di altri cantieri, che sono aree indi-cate come critiche dall’analisi dei costi preliminari. Il pun-teggio che scaturisce dagli au-dit formali instaura una com-petizione tra stabilimenti che porta ad un’ulteriore spinta al miglioramento. Questa gara sembra un gioco, ma genera tra i competitori quello sfor-zo al miglioramento che è

alla base delle performance industriali di Fiat. L’obiettivo è raggiungere livello di eccel-lenza dell’intero ciclo logisti-co-produttivo raggiungendo così anche il sistema della fornitura. Questa metodologia – con-clude Compagnoni – può es-sere adottata anche nelle Pic-cole Medie Imprese dove se si vuole competere oggi è in-dispensabile applicare i con-cetti del Total Quality Control (TQC), del Total Productive Maintenance (TPM), del To-tal Industrial Engineering (TIE ) e del Just in Time”.

La fi losofia industriale alla base dei recenti successi FIAT

Consente di ottimizzare l’organizzazione della fabbrica nel suo complesso

I costi di produzione e di distribuzione sono i nostri obiettivi

Co

sto

Posto di lavoroOrganizzazione Qualità Manutenzione LogisticaLLoLogigigiststiicicaa

Metodo& Std.

Azione

Ingegneria Industriale

Qualità Totale Controllo

Total Productive Manutenzione

Just in Time

Produttività Qualità TecnicoEfficienza

ServizioLivello

ObiettivoRISULTATO

Valori Coinvolgimento, creazione di valore, soddisfazione del cliente

zeroritardi

zerodifetti

zeroguasti

minimoinventario

Paola Ligabue, titolare dello Studio Ligabue (tel. 0522-431835)

Donato Grosser, direttore dello studio Grosser&Associates

di New York

Page 9: Giornale delle Imprese

9FORMAZIONE

Cisita Parma, organizzazio-ne dell’Unione Parmense de-gli Industriali e del Gruppo Imprese Artigiane attiva dal 1987 nell’ambito della forma-zione professionale, promuo-ve costantemente attività di valorizzazione e sviluppo del territorio in cui opera.In questo quadro si collocano anche le iniziative avviate nel mese di ottobre poste in esse-re nei confronti dei giovani, ai quali è rivolto il corso a parte-cipazione gratuita, approvato dalla Regione Emilia-Roma-gna e cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo (Asse IV Ca-pitale Umano), dedicato alla figura del “Tecnico Superiore della Trasformazione dei Pro-dotti Agroindustriali” (Op. rif. PA 2010-0981/RER, del. G.R. n° 828 del 21/06/ 2010), vale a dire uno specialista che si occupa dell’organizzazione e gestione delle varie fasi del processo produttivo e tecno-logico dei prodotti alimentari nel rispetto di precisi stan-dard qualitativi ed economici. Come sottolinea la direttrice di Cisita Parma Elisabetta

Zini, “Si tratta di un profilo professionale che lavora per l’innovazione sia sul versan-te della composizione, della qualità e delle caratteristiche dei prodotti, sia sul versante di un continuo miglioramen-to/adattamento delle risorse tecnologiche e delle strumen-tazioni tecniche affidate alla sua responsabilità. Al termine del percorso formativo, questa figura, potrà essere inserita in aree quali: controllo qualità, progettazione, realizzazione e gestione delle linee di trasfor-mazione. I destinatari sono 20 giovani o adulti, occupati e disoccupati, in possesso di un diploma tec-nico di scuola superiore ovve-ro del diploma quinquennale”. A questo corso si aggiunge, sempre approvato dalla Re-gione Emilia-Romagna e co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo, un corso titolato “Tecnico dei progetti di inno-vazione e di sviluppo azien-dale” (Op. rif. PA 2010-982/RER, del. G.R. n° 828 del 21/06/ 2010), rivolto a 12 gio-vani o adulti occupati e disoc-

cupati in possesso del titolo di laurea triennale nelle seguenti discipline: ingegneria, eco-nomia, scienze e tecnologie alimentari o lauree affini. In questo caso si tratta di forma-re un esperto nelle metodolo-gie e nelle tecniche di project management e in particolare nell’ambito dei progetti di in-novazione che opera all’inter-no dell’organizzazione azien-dale in sinergia con le diverse funzioni aziendali. Cisita continua inoltre ad af-fiancare le Aziende del territo-rio in merito ad altri canali di finanziamento e in particolare Fondimpresa. “Questo Fondo Interprofessionale – evidenzia

Zini – costituito da Confin-dustria e CGIL, CISL e UIL, raccoglie il 47% del totale delle risorse dei Fondi Interprofes-sionali nazionali, risultando così di gran lunga il Fondo più importante nel panorama nazionale. Fondimpresa ac-cantona nel conto individuale di ciascuna azienda aderente, denominato “Conto Forma-zione”, una quota pari al 70% del contributo obbligatorio dello 0,30% sulle retribuzioni dei propri dipendenti versato al Fondo tramite l’Inps. Le risorse finanziarie che af-fluiscono nel Conto Forma-zione sono a completa dispo-sizione dell’azienda titolare,

che può utilizzarle per fare formazione ai propri dipen-denti nei tempi e con le moda-lità che ritiene più opportuni. Il 31 dicembre 2010 rappre-senta, però, una prima data limite oltre la quale le Aziende che dal 2004 non hanno anco-ra fruito delle loro risorse ac-cantonate perderanno la pos-sibilità di farlo. Proprio per questo Cisita sta lavorando al fianco delle Aziende interes-sate a questi finanziamenti per l’analisi dei bisogni forma-tivi e per la messa in campo delle relative azioni, nei tempi necessari per evitare la perdi-ta di questa preziosa opportu-nità”.

Per GranitiFiandre, Cersa-ie 2010 è stata un’edizione di successo: oltre 2.500 le pre-senze registrate durante il periodo fieristico. Commen-ta a tal proposito Graziano Verdi, Presidente e AD del Gruppo Fiandre: “Per Fian-dre, Cersaie 2010 è l’edizione dell’eccellenza. Abbiamo ot-tenuto significativi apprezza-menti da tutti i principali di-stributori ed in particolare da quelli asiatici, che hanno confermato il valore sia dell’innovativa metodologia produttiva Active Clean Air & Antibacterial CeramicTM che dei nuovi materiali nel grande formato 150x75 cm”. GranitiFiandre, quotata al segmento STAR (Segmen-to Titoli Alti Requisiti) della Borsa Italiana, è leader mon-diale nella produzione e com-mercializzazione di lastre in grès porcellanato a tutto im-

pasto di alta gamma, destina-te a soluzioni architettoniche di prestigio. Durante la scorsa edizione del Cersaie (28 Settembre - 2 Ottobre) ha presentato due nuove collezioni che van-no ad impreziosire i marchi “Geologica-Extreme”, con le nuove Quarziti, pietre nel grande formato 150x75 e “Geologica-DataUni”, 12 nuove e vivaci cromie in due differenti finiture, levigata e soft, per una vita “a pieno colore”.Nella gamma “Geologica-Extreme”, la collezione Quarziti, con le sue 5 cromie che si richiamano alle pietre naturali, si propone come l’anima più pura della pietra.Solidità e durata, modernità e minimalismo sono le ca-ratteristiche di questo nuovo materiale pregiato, i cui spes-sori hanno un reale effetto

di profondità grazie all’inse-rimento nell’impasto di ma-terie prime accuratamente selezionate. Un materiale all’avanguardia per caratteristiche estetiche e tecniche che offre la praticità d’uso e di pulizia delle miglio-ri lastre in gres porcellanato. Da sottolineare un’impor-tante caratteristica: nelle ver-sioni Blanca, Ceniza, Avana e Dehor è possibile applica-re l’innovativa metodologia

produttiva Active Clean Air & Antibacterial CeramicTM, che rende la collezione Quar-ziti ecologica ed ecososteni-bile, acquisendo caratteri-stiche antibatteriche ed an-tinquinanti. Con ACTIVE, la collezione Quarziti diventa in un eco-materiale che Graniti-Fiandre ha voluto presentare durante Cersaie in uno spa-zio in cui rappresentare con-

cretamente i risultati ottenu-ti. Lo stand GranitiFiandre si è trasformato in una piazza virtuale al cui centro è sorto un albero rigoglioso: un vero luogo d’incontro tra tecno-logia e ambiente, tra econo-mia ed ecologia, uno spazio contraddistinto da un’idea di benessere ispirata al rispetto per la natura.

A fianco delle aziende parmensi

Presentate dall ’azienda di Castellarano (RE) due nuove collezioni

Le attività di Cisita Parma per il territorio: in autunno un programma di corsi per giovani non occupati e di aggiornamento professionale

Cersaie 2010: per Fiandre l’edizione dell’eccellenza

Fondimpresa: fissata una data limite per usufruire delle risorse accantonate da ciascuna azienda

Uno stand contraddistinto da un’idea di benessere ispirata al rispetto per la natura

Elisabetta Zini - Direttore Cisita Parma

Lo stand GranitiFiandre al Cersaie 2010

Page 10: Giornale delle Imprese

10 SERVIZI

La CITI Traduzioni Soc. Coop di Reggio Emilia/Mode-na propone traduzioni in cam-po tecnico, finanziario, medi-cale, scientifico con personale altamente qualificato da oltre trent’anni. Abbiamo chiesto alla CITI di presentare le figu-re professionali coinvolte in prima persona nella gestione delle traduzioni e nel contatto diretto con i clienti.“Il Project Manager – afferma Fabrice Lanfrey, Responsa-bile Marketing di CITI (tel. 0522-452735) – da sempre chiamato al nostro interno in modo più semplice “Re-sponsabile Distribuzione”, è la figura professionale più importante della CITI nella ge-stione del lavoro, perché cura i contatti con il traduttore dopo avere ricevuto il testo inviato dal cliente, elabora il preventi-vo e valuta i tempi della lavora-zione (traduzione)”.Quali sono le mansioni e le attitudini professionali di un Project Manager?“La prima è sicuramente una

forte propensione al contatto umano e una grande capacità di gestione operativa, con co-noscenza di almeno due lin-gue oltre all’italiano. Tenere il contatto con decine e decine di traduttori residenti in ogni parte del mondo, ma anche sapere rispondere con tatto alla richiesta di ogni tipologia di uffici esteri, documenta-zione o addirittura ai titolari delle aziende non è da tutti.La responsabilità della Distri-buzione alla CITI Traduzioni, è affidata a persone prepara-te dal punto di vista tecnico-gestionale ma anche sensibili al contatto umano. La Project manager, perché nel nostro staff sono tutte donne a gestire questo comparto, deve cono-scere la differenza tra un pro-gramma di elaborazione testi o di elaborazione dati o speci-fico di impaginazione; questa capacità è indispensabile non solo per la scelta del tradutto-re, che a sua volta deve essere dotato di strumenti adeguati, ma anche per la formulazione

del preventivo al cliente”.Quali sono i vantaggi per le aziende vostre clienti e qua-li sono i limiti?“Non diremo che ci sono solo vantaggi, perché non è vero! L’azienda, quando chiama la CITI Traduzioni, è accolta da persone cordiali, ma deci-se, preparate tecnicamente ed attente alle richieste più disparate dell’interlocutore. Questo è il primo vantaggio. L’altro vantaggio è che CITI Traduzioni è certificata EN ISO 9001:2008, dunque la tra-duzione segue un percorso “in qualità”, il che significa: - Preventivazione con verifica

della possibilità di editazione del testo ricevuto;- Scelta del traduttore tra i soci o i traduttori certificati CITI; - Determinazione dei tempi di consegna;- Controllo da revisore “spe-cialistico” quando richiesto dal cliente o dalla tipologia di testo;- Consegna al cliente tramite server FTP CITI o E-mail di-retta.Lo svantaggio? La traduzio-ne non è automatica, dunque il cliente deve dare fiducia ai Responsabili Distribuzione e ai Traduttori e fornire magari qualche glossario o “dritta”

sul proprio settore! Oggi ven-gono in aiuto dei clienti dispo-sitivi come i PC e i Software di traduzione assistita (recupero testi tradotti precedentemen-te) che dunque non solo ri-ducono il costo, ma facilitano anche i traduttori che non devono fare nuove ricerche terminologiche perché parola o paragrafo sono già memo-rizzati nel database”.Come mai questa figura di Project Manager è al femmi-nile nella CITI Traduzioni?“Diciamolo in modo schietto: chi altri sarebbe capace di me-morizzare e gestire cosi tante attività contemporaneamen-te senza perdere le staffe? La donna ha molte marce in più nei compiti di gestione e con-tatto umano, una proverbiale disponibilità, un naturale or-dine che le permettono di oc-cupare mani e mente in modo diverso! La carta vincente del-la CITI Traduzioni! Non esita-te a contattare la CITI, avrete la fortuna di parlare con una di loro!

È nata LogisticsTube, una piattaforma web interattiva in cui condividere contenuti e know how relativi alla logisti-ca. La piattaforma, di cui Centro Servizi P.M.I. è stato promotore e capofila, è stata realizzata all’interno del pro-getto DELPHI (Devising E-learning Logistics Program-mes to Heighten Innovation), cofinanziato dalla Commis-sione Europea (nell’ambito dell’asse Development of In-novation del Lifelong Lear-ning Programme, sottopro-gramma Leonardo da Vinci).Con Logistics Tube, DELPHI intende innovare il concetto di e-learning nel settore della logistica, consentendo agli utenti di creare direttamente risorse formative e condivi-derle con altri operatori in tut-ta Europa, secondo la filosofia del web 2.0. Cerchiamo di comprendere le potenzialità dell’iniziativa con Claudio Biasetti, coordinato-re generale di Centro Servizi P.M.I.

Cosa offre Logistic Tube?“Dal 1 ottobre 2010 Logistic Tube è a disposizione di im-prese, professionisti ed esper-ti di logistica per offrire una nuova modalità di formazione on-line basata sull’immedia-tezza del video e sull’interatti-vità della funzione blog”, spie-ga Biasetti. “Per mezzo di questa piatta-forma sarà possibile non solo trovare, consultare, scaricare, inserire e scambiare informa-zioni, suggerimenti e strategie operative, notizie tecniche e risorse formative principal-mente su supporto video, ma anche disporre di strumenti di analisi per implementare l’ef-ficienza logistica della propria azienda e abbattere i costi. Tra gli strumenti già a dispo-sizione delle aziende sulla piattaforma Logistics Tube, si trovano un simulatore per l’ottimizzazione dei piani di carico e dei tragitti delle mer-ci, un sistema di attività di brokeraggio per ottimizzare i tragitti delle merci, un modulo

di quiz che andrà a monitorare lo stato delle competenze delle figure che si occupano di logi-stica in impresa, un’area per la creazione di gruppi di appren-dimento aziendali. Tutto natu-ralmente a costo zero”.Perché utilizzare uno stru-mento come i video?“Innanzitutto per la loro im-mediatezza – risponde Bia-setti. In secondo luogo perché sono integrabili nativamente con altri supporti, come ppt (PowerPoint), pdf, xls (Excel) ecc., garantendo così estrema

flessibilità e possibilità costan-te di integrazione e aggiorna-mento dei contenuti. Inoltre i video facilitano, molto più di altri supporti, le attività di for-mazione. La piattaforma Lo-gistics Tube è stata realizzata per consentire agli utilizzatori di creare direttamente risor-se formative personalizzate, usufruendo di contenuti già presenti sulla piattaforma o caricandone di nuovi.Questo è “collaborative lear-ning”. Secondo la definizione di Anthony Kaye – continua Biasetti – l’apprendimento collaborativo si ha quando esi-ste una reale interdipendenza tra i membri di un gruppo nel-la realizzazione di un compito, un impegno nel mutuo aiuto, un senso di responsabilità ver-so il gruppo e i suoi obiettivi. Nel caso di Logistics Tube, lo sforzo di tutti gli utenti è quel-lo di operare nell’ambito della logistica, per innovare, per trovare soluzioni ai propri pro-blemi o a problemi di altri, per cercare informazioni, per cre-

are sinergie, per trovare nuovi partner, per fare formazione e così via. Rispetto al social net-working, il collaborative lear-ning si basa sulla valorizzazio-ne della collaborazione all’in-terno di un gruppo di allievi ed è a tutti gli effetti una modalità di apprendimento: in questo modo le imprese avranno la possibilità di reperire facil-mente risorse formative mira-te, di confezionare con questi materiali percorsi di formazio-ne personalizzati in funzione delle proprie esigenze e di po-terne fruire immediatamente tramite la piattaforma, benefi-ciando dell’abbattimento delle distanze e del tempo.I vantaggi che il progetto DELPHI porterà alle imprese sono evidenti – conclude Bia-setti – ma aumenteranno nel tempo, man mano che la piat-taforma si arricchirà di contri-buti e di esperienze”.

CITI propone traduzioni in campo tecnico, finanziario, medicale e scientifico

Centro Servizi P.M.I. promotore e capofila del progetto

Un Project Manager a disposizione delle vostre traduzioni

Logistics Tube: la piattaforma web dedicata alla logistica

Analizza e gestisce le diverse necessità di interpretariato

A disposizione di imprese, professionisti ed esperti per offrire una nuova formazione on-line

Claudio Biasetti, coordinatore generale di Centro Servizi P.M.I.

Page 11: Giornale delle Imprese

11ASSICURAZIONE

Come tutelare le PMI dalla perdita di “uomini chiave” (Key Man)

L’Uomo chiave rappresenta una risorsa fondamentale per lo sviluppo e la crescita dell’impresa. Tutte le figure professiona-li interne all’azienda che ne costituiscono un vantaggio competitivo sono da consi-derarsi Uomini Chiave (Key Man).Come l’azienda può tutelarsi dal rischio di perdere queste persone? Ne parliamo con Roberto Garulli, Presidente dello Studio Garulli Insuran-ce Broker“Sono numerose le società, specie le piccole e medie im-prese – risponde Garulli – che hanno successo grazie alla “presenza” di uno o più uo-mini chiave che spesso sono gli stessi soci che partecipano all’attività aziendale. Credia-mo sia necessario, per queste aziende, disporre di un capi-tale per affrontare e superare positivamente il momento critico causato dal mancato apporto di un loro dirigente, tanto più se ci troviamo di fronte ad un socio. Ebbene – continua Garulli –attraverso un’opportuna po-lizza assicurativa è possibile garantire all’azienda un’ade-guata disponibilità econo-

mica. In caso di prematura scomparsa di un “Key Man” l’azienda deve infatti poter contare su risorse economi-che immediate per sopperire le necessità del breve perio-do, quali i costi dovuti alla ricerca e sostituzione, l’im-patto sul business aziendale ed inoltre, qualora la persona scomparsa fosse uno dei soci è importante disporre del ca-pitale per liquidare gli eredi, con la relativa quota di com-petenza, senza andare ad in-taccare le risorse economiche dell’azienda. Per le Società di persone (s.a.s. e s.n.c.) esiste poi un’ulteriore possibilità. Infatti gli articoli 2284 e 2289 del Codice Civile prevedono, in caso di prematura scom-parsa di uno dei soci, la liqui-dazione agli eredi del contro-valore in denaro della quota societaria loro spettante.Possiamo considerare quindi tutti i soci indistintamente come Uomini Chiave a pre-scindere dal loro apporto di lavoro nei confronti della So-cietà. In questi casi il capitale assicurabile è pari alla quota del valore patrimoniale della Società spettante al socio al momento della stipula della polizza”.

A quali tipologie di polizze assicurative si riferisce?“ Principalmente – risponde Garulli – alle polizza vita. Le soluzioni possibili sono due: le polizze Temporanea Caso Morte o Vita Intera. La prima offre un miglior rap-porto prezzo prestazione: con premi modesti è possibile assicurare cifre importanti, soprattutto in presenza di soggetti giovani. È possibile tuttavia assicurarsi per un numero limitato di anni. So-vente, tuttavia, la garanzia

serve per un periodo più lun-go e, quindi, sarà necessario stipulare nuove polizze. Ciò non è sempre possibile perché il naturale invecchia-mento del soggetto assicu-rato e l’eventuale peggiora-mento del suo stato di salute possono ostacolare il rinnovo delle garanzie. La soluzione Vita Intera, a parità di capi-tale, comporta, di norma, un costo più elevato rispetto alla Temporanea. In compenso il contratto resta in vigore tutta la vita del soggetto as-

sicurato e, soprattutto, non sono previsti aggravi di costi a seguito di modificazioni del suo stato di salute. Inoltre, si può agevolmente attenuare il costo di una polizza Vita In-tera stipulando contratti con una durata di pagamento dei premi prolungato nel tempo.Il premio della polizza è un costo dell’Azienda, integral-mente deducibile. La polizza vita consente poi, in certi casi, la trasmissione esentasse del patrimonio e può essere un’ alternativa va-lida rispetto alla successione, al testamento, alla donazione, ma soprattutto un’alternativa ad altre forme giuridiche di tutela e segregazione patri-moniale, come il fondo patri-moniale, il trust ed i vincoli di destinazione. L’evoluzione della famiglia (convivenze, separazioni, divorzi, coppie di fatto) e la crisi di merca-to (numero di fallimenti in crescita) – conclude Garulli – hanno e porteranno le fa-miglie/aziende ad avere mag-giori necessità di conoscere come proteggere e pianificare in vita il proprio patrimonio, per un domani trasmetterlo integro ai propri familiari e/o persone care”.

Spesso sono gli stessi soci dell ’azienda

Gli strumenti per proteggere e non disperdere un patrimonio

Roberto Garulli, Presidente di Studio Garulli Insurance Broker s.r.l. (tel. 0521-227511)

Page 12: Giornale delle Imprese

Come è cambiata l’automa-zione nel corso degli anni? Che influenza ha avuto sulla nostra Società?La meccanica e l’elettronica hanno fatto passi da gigan-te negli ultimi decenni e chi lavora nel settore da sempre può testimoniare come l’au-tomazione abbia rivoluziona-to il nostro stile di vita.Sistel Centro Automazioni, rivenditore ufficiale, da ben 35 anni, di Faac e Breda per la provincia di Reggio Emilia, ha sicuramente toccato con mano l’evoluzione dell’Auto-mazione in ambito residen-ziale, direzionale ed indu-striale.“All’inizio della nostra atti-vità – spiega Davide Faccia, titolare di Sistel Automazioni (tel. 0522-556941) – l’auto-mazione di porte e cancelli era un prodotto di nicchia. Gli alti costi di produzione ed installazione lo rendevano accessibili esclusivamente ad un certa tipologia di clienti. Storiche infatti sono le rea-lizzazioni per aziende come Lombardini Motori, Max-Mara Fashion Group, Cre-dem, Banca d’Italia, Cassa di Risparmio di Reggio Emilia

(oggi Unicredit Banca) e Fer-rarini SpA.Con il passare del tempo e la semplificazione delle tecno-logie, i costi si sono notevol-mente ridotti, rendendo l’au-tomazione accessibile anche a piccole medie imprese e ad utenze private.Purtroppo però l’abbassa-mento dei costi è andato di pari passo con una prolifera-zione di concorrenti non qua-lificati, installatori improvvi-sati che di fatto non posseg-gono le necessarie qualifiche per operare”.Cosa vi distingue da que-sti “concorrenti improv-visati”?“L’automazione di porte e cancelli scorrevoli o a bat-tente risponde ad una severa normativa, la Direttiva Mac-chine 2006/42/CE, che im-pone la redazione di un pro-getto specifico, il collaudo dell’impianto e una certifica-zione finale in merito alla si-curezza di quanto installato.La Direttiva, inoltre, ha im-posto l’adeguamento di tutti i vecchi impianti alle nuove disposizioni. Sistel è in grado fornire an-che un qualificato servizio di

assistenza post vendita e una specifica consulenza tecnica per garantire la funzionalità e la sicurezza degli impianti nel tempo. Quante volte ci è capitato di prestare assi-stenza ad impianti che non abbiamo realizzato noi diret-tamente! E questo credo sia la dimostrazione di come sia importante affidarsi a perso-nale qualificato, opportuna-mente formato ed esperto nel settore, per ovviare a certi inconvenienti”.Perché affidarsi ad azien-de come Faac e Breda? “Sono due aziende che inve-stono molto in attività di Ri-cerca & Sviluppo, e questo

a mio avviso è sinonimo di qualità dei componenti e del-le materie prime. Faac è leader mondiale negli automatismi per cancelli, porte, basculanti e sbarre. Oltre al suo core business tradizionale, ha una linea dedicata esclusivamente ai sistemi di controllo degli ac-cessi pedonali e veicolari: dis-suasori a pavimento, lettori magnetici e di prossimità, etc. Breda, invece, è leader nella produzione di portoni sezionali civili ed industria-li, di qualsiasi dimensione e tipologia (legno, acciaio, alluminio). Sono prodotti altamente innovativi, prima

sconosciuti ai più ed oggi lar-gamente utilizzati da privati ed aziende”.Quali sono le vostre pro-spettive di sviluppo?“Sicuramente aumentare il fatturato rispetto allo scor-so anno! Nonostante la crisi economica, che ha toccato inevitabilmente anche il no-stro settore, abbiamo deciso di integrare la nostra gamma prodotti con soluzioni ancora più specialistiche e comples-se. Inoltre è nostro obiettivo rafforzare la presenza sul ter-ritorio nazionale, grazie an-che alle attuali collaborazioni fuori provincia con Unieco, Coopsette e Gesta spa”.

12 IMPIANTI & MANUTENZIONE

Intervista al fondatore dell’azienda Davide Faccia

Da 35 anni rivenditore ufficiale di Faac e Breda, leader mondiali nel settore

Sistel Centro Automazioni: quando la qualità dei prodotti fa la differenza

Page 13: Giornale delle Imprese

L’Istituto di vigilanza Corpo Guardie Giurate si accinge a compiere 65 anni di attività. È nato infatti nel 1946 a Reggio Emilia per iniziativa di un gruppo di reduci dell’ultimo conflitto bellico con l’intento di for-nire un servizio di vigilanza alle attività economiche del dopoguerra con particolare riferimento a quelle agrico-le. L’attività si sviluppa rapi-damente e nel 1970 l’organi-co del Corpo Guardie Giura-te conta di circa 120 unità.La contemporanea istituzio-ne di un servizio di presidio fisso per le banche (ne usu-fruiscono, prime fra tutte, il Credito Emiliano, il Banco San Geminiano e San Pro-spero, la Cassa di Risparmio di Reggio Emilia) induce l’azienda ad un ulteriore “sal-to di qualità”, mediante l’at-tivazione di una sofisticata sala operativa, attiva 24 ore su 24, in grado di gestire in-numerevoli segnalazioni di allarme tanto via radio quan-to via cavo. Ma intervistiamo, per sa-perne di più, il Presidente del Corpo Guardie Giurate Paolo Bertoni.Quali i momenti più signi-

ficativi e da ricordare di questi 65 anni?“Tanti sono i momenti che hanno caratterizzato la no-stra storia aziendale – ri-sponde Bertoni. “Il primo, sicuramente è stato il passag-gio dalla cosiddetta vigilanza campestre all’utilizzo dei pri-mi automezzi e delle prime apparecchiature radio per la comunicazione. Un altro momento significa-tivo è stato quando, come pri-mo Istituto a Reggio Emilia, abbiamo introdotto ed utiliz-zato le apparecchiature elet-troniche per il collegamento e la gestione dei sistemi di si-curezza dei clienti, con l’alle-stimento della prima centrale operativa. Poi, certamente, la certificazione del sistema or-ganizzativo aziendale, secon-do le norme ISO 9001:2000 (adesso 2008) ad ulteriore conferma della volontà di ga-rantire standard di servizio elevati”. Come siete diventati a Reggio azienda leader per la sicurezza?“Mantenendo forte il radica-mento col territorio (attual-mente abbiamo 12 pattuglie, nelle ore notturne, opportu-namente dislocate su tutta

la provincia) e mantenendo come prioritaria la qualifica-zione delle risorse umane a disposizione”.Quali i riflessi dell’attuale crisi economica nel Vostro settore?“La problematica principa-le generata dall’attuale crisi economica – risponde Pao-lo Bertoni – è sicuramente l’allungamento dei paga-menti, soprattutto da parte delle aziende medio/piccole dell’indotto meccanico e ma-nifatturiero, maggiormente colpite dalla crisi. La stessa motivazione ha indotto mol-te di queste aziende, nei casi più gravi, a cessare la propria attività, interrompendo di conseguenza il contratto con noi”.Come ha affrontato “Corpo Guardie Giurate” l’attuale crisi e quali i risultati?“Continuando ad investire in nuove soluzioni tecnologiche e contemporaneamente cer-cando ottimizzazioni orga-nizzative. Con soddisfazio-ne possiamo dire – afferma Bertoni – che, nonostante le difficoltà generali, l’azienda ha confermato i positivi risul-tati degli anni precedenti sia in termini di fatturato che di

numero di clienti serviti”. Programmi futuri: qua-li strategie per i prossimi anni?“Corpo Guardie Giurate – ri-sponde Paolo Bertoni – pro-seguirà, anche nei prossimi anni, ad investire molte risor-se in nuove soluzioni tecnolo-giche, e nella qualificazione del personale, consapevole di

dover offrire standard quali-tativi di servizio sempre più alti e rispondenti ad un mer-cato ogni giorno più com-plesso. C’è inoltre la volontà, in base alle nuove normative di settore, di completare un programma di ampliamento territoriale su diverse provin-ce limitrofe”.

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L’Istituto di vigilanza Corpo Guardie Giurate compie 65 anniRadicamento con il territorio e qualità dei servizi alla base del successo

Intervista al Presidente Paolo Bertoni

SECURITY

La sede di Corpo Guardie Giurate (tel. 0522-927113)

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Il mese di ottobre ha visto l’entrata in vigore, in via sperimentale, di SISTRI, il nuovo sistema informatico di controllo della tracciabili-tà di rifiuti.Un’ultima proroga è arrivata con il decreto del Ministero dell’Ambiente del 28 settem-bre scorso che, oltre a confer-mare la formale operatività del sistema a partire dal 1° ottobre 2010, ha posticipato al 30 novembre prossimo il termine per la consegna, l’installazione e la configu-razione dei dispositivi USB, black box e le apparecchia-ture di monitoraggio per discariche e inceneritori. La normativa, inoltre, ha ufficializzato il 31 dicembre 2010 come data di scadenza per la gestione duplice di SI-STRI e dei vecchi registri e formulari di carico scarico per il trasporto dei rifiuti (il cosiddetto MUD - Modello Unico di Dichiarazione Am-bientale).Cerchiamo di fare il punto della situazione sulle pro-

cedure da seguire con Mau-ro Carretti, Presidente di Studio Alfa srl (tel. 0522-550905).“Dal 1° ottobre al 31 dicem-bre il nuovo sistema infor-matico dovrà coesistere con i tradizionali strumenti car-tacei per documentare la cor-retta gestione degli scarti di produzione e di consumo dei rifiuti, pericolosi e non.Doppio lavoro ed aumento delle pratiche da espletare, quindi, per le imprese che si erano regolarizzate per tempo, e che dovranno con-cretamente sperimentare la funzionalità dei nuovi stru-menti messi a disposizione dal Governo.Il ministero dell’Ambiente ci chiede uno sforzo dupli-ce fino al 1° Gennaio 2011, data in cui spariranno com-pletamente tutte le procedu-re cartacee legate al Mud”.Come utilizzare i docu-menti cartacei e i supporti elettronici?“Dal 1° ottobre le imprese già dotate di chiavetta usb

potranno regolarmente in-teragire con SISTRI, come da manuale operativo, per trasmettere dati, apporre la propria firma elettronica e memorizzare informazioni.Inserendo il dispositivo elet-tronico nel proprio pc, si po-trà accedere al sistema per registrare i movimenti di carico relativi ai rifiuti pro-dotti, trasportati o gestiti utilizzando il nuovo registro cronologico, mentre lo sca-rico dei rifiuti già annotati nel vecchio registro di cari-co e scarico potrà essere ri-

portato, fino al 31 dicembre, solo in questo registro.Anche i black box finora di-stribuiti e installati sui vei-coli che trasportano rifiuti speciali dovranno essere operativi, monitorando il percorso del carico dal pro-duttore fino al centro di smaltimento. A mio avviso questo doppio regime ma-nifesta alcune perplessità – spiega Carretti – in quanto ancora oggi molti dispositi-vi consegnati non consenti-rebbero il necessario acces-so al sistema informatico a causa di problemi tecnici di connessioni e di lettura dei codici di sicurezza forniti.È indispensabile, pertanto, che le aziende sperimentino il prima possibile i dispositi-vi elettronici per segnalare e correggere eventuali ano-malie in tempo utile. Nell’ot-tica di fornire un servizio completo ai nostri clienti, Studio Alfa si sta attivando per organizzare specifici incontri di formazione e ap-profondimento sul tema”.

Come saranno gestite le sanzioni per chi non ri-spetta gli adempimenti burocratici?“Il decreto assicura che fino alla fine dell’anno saranno comunque previste sanzioni per il mancato disbrigo delle pratiche legate al formulario e al registro di carico e scari-co dei rifiuti.Le sanzioni riguardanti SI-STRI partiranno ufficial-mente dal 1 gennaio 2011 e sono quelle presenti nello schema di decreto legislati-vo volto al recepimento della direttiva comunitaria sui ri-fiuti (2008/98/CE).Gli Stati membri dell’Unio-ne europea – conclude Car-retti – hanno il compito di mettere in vigore, entro il 12 dicembre 2010, le dispo-sizioni legislative, regola-mentari ed amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva comunitaria e solo in quel momento avre-mo risposte certe anche sul-la tipologia delle sanzioni previste”.

Il tanto atteso decreto sul conto energia per gli anni 2011-2013 è stato pubblica-to sulla Gazzetta Ufficiale il 24 agosto scorso e gli opera-tori possono finalmente dare qualche certezza ai loro clienti.Ne parliamo con Paolo Mon-ti di Project Group (www.project-group.eu), una del-le prime aziende del nostro territorio che si è impegnata nell’ambito delle applicazioni fotovoltaiche.“I tanto temuti tagli agli in-centivi – afferma Monti – si sono rivelati tutto sommato più contenuti del previsto e molti timori sono stati fugati: le riduzioni, oscillano per il 2011 tra il 18 e il 20% e sono in buona parte compensate dal calo del costo dei pannel-li. I nostri incentivi del conto energia restano in ogni caso tra i più alti d’Europa.Il provvedimento individua due tipologie di impianti,

quelli realizzati sugli edifici e tutti gli altri, e sei classi di po-tenza: da 1 a 3 kW, da 3 a 20 kW, da 20 a 200 kW, da 200 a 1000 kW, da 1000 a 5000 kW e oltre 5000 kW.Il nuovo conto energia – spie-ga Paolo Monti – riconosce poi un ‘’premio’’ in tariffa per una serie particolare di im-pianti: quelli abbinati ad in-terventi per il miglioramen-to dell’efficienza energetica degli edifici; quelli ubicati in comuni sotto i 5.000 abitanti ed in aree industriali, com-merciali, cave o discariche; quelli installati al posto di co-perture in eternit.Anche gli impianti fotovoltai-ci ad alta integrazione archi-tettonica e quelli che sfrutta-no la tecnologia del solare a concentrazione, godranno di un sistema tariffario partico-lare e con erogazioni più alte.Per gli impianti su pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline è stata mo-

dificata la situazione: prima erano al top degli incentivi, perché considerati integra-ti, ora hanno tariffe pari alla media aritmetica tra gli im-pianti sul tetto e quelli a terra.Tra le altre novità procedura-li, l’allungamento dei tempi burocratici. Il responsabile dell’impianto ha 90 giorni dalla data di entrata in eserci-zio (e non più 60) per presen-

tare la richiesta di incentivo al GSE.Grazie agli incentivi, la rea-lizzazione di un impianto fotovoltaico resta partico-larmente conveniente. L’am-mortamento per impianti sul nostro territorio si aggira me-diamente sugli otto anni. La nostra azienda è in grado di fornire dati precisi sulla base della tipologia e delle di-

mensioni dell’impianto. Da anni realizziamo sia im-pianti ad uso abitativo che impianti per piccole e medie aziende con soddisfazione dei nostri clienti.Insomma – conclude Paolo Monti – il fotovoltaico oltre che utile all’ambiente può es-sere utile anche all’economia delle imprese e delle famiglie italiane”.

AMBIENTE

SISTRI: al via la sperimentazione

Conto Energia: continuano le agevolazioni anche per il 2011 - 2013

È entrato in vigore i l nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti

Il nuovo decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale

Fino al 31 dicembre il sistema dovrà coesistere con il vecchio registro MUD

Paolo Monti (Project Group): il fotovoltaico resta un buon investimento

Mauro Carretti, Presidente di Studio Alfa srl

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15IMPIANTI

Acqua pura, controllata, a km zero e… a basso costo

Come avere un’acqua pura, controllata e a km zero? Il problema di ottenere un’acqua priva di sostanze nocive si muove ormai di pari passo con la questione di li-mitare l’impatto economico ed ambientale dovuto al con-sumo di energia e di combu-stibile per la produzione ed il trasporto dei contenitori di plastica, dalle classiche bot-tiglie per uso domestico ai distributori per uffici ed enti pubblici.La soluzione proposta da Hydrocontrol rappresenta il giusto connubio per ot-tenere un’acqua microbio-logicamente pura, priva di qualsiasi molecola dannosa per l’individuo, rispettando l’ambiente.Hydrocontrol è infatti riven-ditore ufficiale per l’Emilia-Romagna di Zerica e Kuna Water, due prodotti tecnolo-gicamente avanzati nel trat-tamento e nella depurazione dell’acqua.Come possono questi pro-dotti garantirci un’acqua sicura da bere e sempre a portata di mano?“La gamma Zerica – afferma

Franco Menozzi, titolare dell’azienda reggiana – ri-sponde a qualsiasi esigenza di raffreddamento di acqua, dalla casa all’ufficio, sino alle utenze professionali come mense e comunità. Sono apparecchi di refrige-razione estremamente versa-tili e collegabili direttamente alla rete idrica.Se installiamo l’erogatore unitamente a Cleone, il puri-ficatore di Kuna Water, avre-mo a disposizione un’acqua senza impurità chimiche. Il sistema, infatti, filtra l’ac-qua a livello molecolare, ri-muovendo il 93-99% di tutti gli inquinanti presenti”. Ci può descrivere meglio i prodotti Zerica?“Refresh Fontanella, Pre-mium Top 90 e Premium 80 sono i nostri prodotti di pun-ta – risponde Menozzi.Sono molto utilizzati all’in-terno di piccole e medie imprese, stanche probabil-mente di sostenere i costi di semplici erogatori d’acqua in plastica. Attingendo dalla propria rete idrica, infatti, è possibile am-mortizzare il costo e posse-dere un dispositivo elegante,

funzionale perché sempre pronto all’uso, che necessita di pochissima manutenzione e in grado di fornire acqua fredda, frizzante o a tempe-ratura ambiente”.E quali sono invece le pe-culiarità di Cleone?“Cleone rappresenta un si-stema semplice ed efficace per salvaguardare l’acqua potabile. È la fonte di acqua pura più affidabile e sicura – conti-nua Menozzi – grazie alle più avanzate tecniche di fil-trazione e separazione mec-caniche per il trattamento dell’acqua, come l’osmosi inversa. I filtri per sedimenti filtrano le particelle solide in sospen-sione di dimensioni maggio-ri, come fango, sporco e rug-gine, mentre il filtro a car-boni attivi rimuove il cloro e altre impurità organiche. È uno dei pochi apparecchi al mondo – conclude Menoz-zi – che propone una cartuc-cia reintegrante di sali mine-rali, dando all’acqua la giusta quantità di sali, ideali per il nostro organismo”.

Come limitare l ’ impatto economico ed ambientale di bottiglie ed erogatori in plastica

La soluzione ideale per uffici ed abitazioni

Modelli Refresh Fontanella, Premium Top 90 e Premium 80proposti da Hydrocontrol(tel. 0522-330315)

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Secondo l’art. 192 “Misu-re di Prevenzione e Protezio-ne” del D Lgs. 81/2008, il datore di lavoro è tenuto ad eliminare i rischi e ridurre al minimo le fonti di rumore strutturale e trasmesso per via aerea. In particolare, se a seguito della valutazione dei rischi risulta che i valori di esposizione al rumore sono superiori al limite consentito [Lex>85 dB(A) e Ppeak> 137 dB (C)], il datore di lavo-ro deve elaborare ed applica-re un programma di misure tecniche ed organizzative volte a ridurre l’esposizione al rumore. Pesanti le sanzioni per chi non effettua operazioni di bonifica acustica.Per la realizzazione di tali opere, dal 2010 è disponibile

la nuova norma tecnica UNI/TR 11347:2010 denomina-ta ‘Programmi aziendali di riduzione dell’esposizione a rumore nei luoghi di lavoro’, fornendo un orientamento preciso in merito alle proce-dure da seguire.Approfondiamo questo argo-mento con Maurizio Berta-ni di Alfakel (www.alfakel.it), azienda che da 35 anni si pone come punto di riferimento per risolvere le problematiche re-lative all’inquinamento acu-stico ed industriale.“La norma tecnica UNI/TR definisce un modello di pro-gramma aziendale (sintetiz-zato nell’acronimo ‘PARE’) per la riduzione dell’esposi-zione al rumore nei luoghi di lavoro, nonché una guida per identificare le aree a maggior

rischio, al fine di segnalarle, delimitarle e limitarne l’ac-cesso.Nelle situazioni con livelli di esposizione elevati – spiega Bertani – il datore di lavo-ro dovrà quindi indicare nel PARE gli interventi tecnici e organizzativi che intende ef-fettivamente realizzare fis-sando un “obiettivo acusti-co”, in accordo con le indica-zioni contenute nelle norma-tive di riferimento UNI EN ISO 11690 “Raccomandazio-

ni pratiche per la progetta-zione di ambienti di lavoro a basso livello di rumore conte-nenti macchinario - Strategie per il controllo del rumore”.Cosa definiscono le norma-tive UNI EN ISO 11690? Quale la differenza rispet-to alla Norma Tecnica?“Le UNI EN ISO 11690 sono le norme di riferimento per chi lavora nel settore acu-stico. Riportano raccoman-dazioni pratiche per la pro-gettazione di ambienti di la-voro produttivi a basso livel-lo di rumore, consigliando i seguenti valori di rumore equivalente (LAeq): per gli ambienti industriali, da 75 dB(A) a 80 dB(A); per gli uf-fici, da 45 dB(A) a 55 dB(A).E la norma tecnica UNI/TR 11347:2010 indica un mo-

dello da seguire per il rag-giungimento di questi va-lori. Il PARE, infatti, deve pren-dere in esame tutte le azioni volte a ridurre l’esposizione a fonti di rumore dannose, analizzando nel dettaglio le sorgenti, le attività, la dispo-sizione e la struttura dei luo-ghi di lavoro. La norma tecnica – conclude Bertani – sottolinea inoltre che gli interventi program-mati devono essere tali da evitare ulteriori rischi per la sicurezza (ad esempio, ri-schio incendio), per la salu-te dei lavoratori (per esem-pio, minor ricambio d’aria) o problemi igienico-sanitari verso il prodotto (per esem-pio nel settore alimentare o farmaceutico)”.

AMBIENTE

Una norma tecnica per la bonifica acustica dei luoghi di lavoroCon la UNI/TR 11347:2010

Bertani (Alfakel): definito un programma di misure tecniche ed organizzative

L’art. 70 del Decreto Legi-slativo 81/2008, obbliga il da-tore di lavoro a mettere a di-sposizione dei lavoratori at-trezzature conformi alle spe-cifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimen-to delle direttive comunitarie di prodotto (marcatura CE).La conformità che viene giu-stamente richiesta nel mo-mento dell’acquisto, deve poi essere mantenuta in tutte le fasi del ciclo di vita del pro-dotto. La normativa, infatti, forni-sce una indicazione sul come realizzare ciò, chiedendo, tra

l’altro, che le attrezzature sia-no oggetto di manutenzione, controlli e verifiche periodi-che (ove previsto) e che di tali attività siano tenute idonee registrazioni. Approfondia-mo questo argomento con Giuseppe Buccheri, diretto-re tecnico di Pro-Cert srl (tel. 0536-809017).Cosa si intende con il ter-mine “manutenzione”?“Tecnicamente con “manu-tenzione” si intende la com-binazione di tutte le azioni tecniche amministrative e gestionali, eseguite durante il ciclo di vita di un prodotto,

destinate a preservarlo o a riportarlo in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta. La manutenzione, sia essa correttiva, preventiva o pre-dittiva, incide sulla sicurezza e la salute dei lavoratori in due modi: la manutenzio-ne regolare, programmata ed eseguita correttamente, è essenziale per mantenere le macchine e l’ambiente di lavoro in condizioni di sicu-rezza ed affidabilità. Inoltre, deve essere eseguita in sicu-rezza, proteggendo adegua-tamente gli addetti alla ma-

nutenzione e le altre persone presenti sul luogo di lavoro”.Quali procedure deve met-tere in atto il datore di la-voro?“Soprattutto per i dispositivi suscettibili ad un deteriora-mento, il datore deve sotto-porre le attrezzature a verifi-che periodiche per valutarne l’effettivo stato di conserva-zione e di efficienza ai fini della sicurezza. La frequenza dei vari controlli è stabilita per legge”.Come definire quindi un corretto modello di gestio-ne della manutenzione?

“Occorre gestire la manuten-zione come uno dei processi aziendali pianificando tutte le fasi operative. La manutenzione è a tutti gli effetti considerata come un’attività critica. Gli addetti alle manutenzioni risultano esposti, per ovvi motivi, a specifici rischi per la sicu-rezza e la salute e pertanto le attività dovrebbero essere gestite come un processo, ovvero mediante progetta-zione, pianificazione, valu-tazione dei rischi, misure di prevenzione, ispezioni e test”.

Come gestire la manutenzione delle attrezzature di lavoroOccorre individuare un apposito processo aziendale

La conformità al marchio CE deve essere garantita per tutto i l ciclo di vita del prodotto

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Da 16 anni Reggio Ecolo-gia è un punto di riferimento importante per le imprese del territorio. La raccolta, il re-cupero e lo smaltimento dei materiali e dei rottami ferrosi prodotti dal comparto mani-fatturiero rappresenta una tappa fondamentale per lo sviluppo sostenibile dell’eco-nomia nazionale.I rifiuti, infatti, giocano un ruolo importante nel nostro sistema economico, perché il loro recupero - anche in ter-mini energetici - li trasforma da onere per le imprese ad opportunità di mercato.Lo sa bene Enea Bertini, ti-tolare dell’azienda, che nel 1994 ha intrapreso quest’at-tività iniziando a raccogliere rottami ferrosi con un picco-lo Fiat Iveco. Oggi l’azienda conta di una nuova sede di ol-tre 5.000 mq e di un impian-to per la raccolta e lo smalti-mento di ultima generazione.In genere che tipo di azien-de si rivolgono a voi per lo smaltimento dei rottami?“Reggio Ecologia – spiega Bertini – collabora con tutti gli operatori che nello svol-gimento della loro attività producono rifiuti ferrosi di qualsiasi dimensione, come

cavi elettrici, ottone, piombo, acciaio inox e materiale volu-minoso come vecchi macchi-nari in disuso. La clientela è pertanto molto vasta, dalle grandi imprese del settore ceramico, alle of-ficine di torneria, dalle im-prese edili alle officine mec-caniche, senza dimenticare idraulici ed elettricisti. Re-centemente abbiamo attuato anche un’importante colla-borazione con il Gruppo Iren, multi utility che opera nel settore dei servizi ambienta-li. Il nostro compito è quello di rimuovere periodicamente i materiali ferrosi accumulati all’interno delle isole ecolo-giche ed occuparci in prima persona dello smaltimento”.Come si sviluppa la vostra attività?“Siamo in grado di recupe-rare il metallo direttamente presso le aziende, con i no-stri automezzi o mettendo a disposizione - consegnando-li gratuitamente - cassoni a norma CEE di varie metratu-re. La quotazione dei metalli è fornita in tempo reale, gra-zie ad un costante monito-raggio della Borsa di Londra.I rifiuti – continua Bertini – sono da noi suddivisi in rot-

tami ferrosi e non ferrosi. A loro volta quelli ferrosi sono divisi tra ferro pesante, raccolta, lamierino e tornitu-re, per poi essere condotti in fonderia dove saranno fusi e riciclati. I momenti principali dello smaltimento sono tre: la cernita, in cui vengono sele-zionate e divise le varie leghe, la cesoiatura e/o pressatura, per rendere i prodotti idonei alle esigenze delle acciaierie cui è destinata la merce. Come ultima fase, vi è il taglio a fiamma, necessario quando è indispensabile scomporre pezzi di grosso spessore o recuperare pezzi particolari, altrimenti danneggiati”.In che misura avete risen-tito dell’attuale crisi eco-nomica?“È inutile negare che la crisi abbia toccato anche la nostra realtà. Anzi, tutto il nostro settore ha risentito dell’anda-mento negativo. Prima della crisi, un’azienda poteva contattarci anche più volte nell’arco di un mese, o comunque sapevamo di do-ver calendarizzare tutte le visite per garantire - come sempre - una puntualità nel servizio. Adesso non è più cosi, perché rallentando la

produzione, inevitabilmen-te abbiamo avuto anche una minore produzione di scarti e rottami da smaltire. Nonostante tutto però, Reg-gio Ecologia ha continuato ad investire per migliorare il servizio offerto e questo ci ha ripagato anche nei momenti difficili”.Quali gli obiettivi per il fu-turo?“Abbiamo intenzione di au-mentare la nostra quota di mercato. Prima di tutto, fa-cendo investimenti in nuovi macchinari, che porteranno sicuramente ad una maggio-re specializzazione dell’atti-vità. Inoltre – conclude Enea Bertini – abbiamo ottenuto

l’accreditamento al Sistri, il nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, certificando ufficialmente le nostre competenze e profes-sionalità”.

17AMBIENTE

Un punto di riferimento per chi è in possesso di ferro, zinco, rame, etc.

Reggio Ecologia smaltisce materiali ferrosiEnea Bertini: i rifiuti si trasformano da onere per le imprese ad opportunità di mercato

La sede di Reggio Ecologia (tel. 0522-513250)

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Page 19: Giornale delle Imprese

Sempre più le imprese hanno la necessità di auto-matizzare le macchine e gli impianti al fine di poter com-petere in termini di qualità, precisione, quantità, tempi e costi. La disciplina che affronta tali aspetti, ovvero l’otti-mizzazione dei sistemi e dei processi di produzione, è la meccatronica.Per saperne di più ne par-liamo con Roberto Manini, titolare della Microm-El snc, azienda specializzata con 30 anni di esperienza nella pro-gettazione e costruzione di macchine e moduli per l’au-tomazione.“Un ‘prodotto meccatroni-co’ – ci spiega Manini – si distingue da uno meccanico, elettromeccanico o elettro-nico per l’elevato livello di integrazione di queste disci-pline tra loro e per il grado di complessità tecnologica e progettuale. Negli ultimi anni le imprese più evolute hanno fatto ricorso alla mec-catronica per migliorare i loro processi produttivi e i loro im-pianti al fine di aumentare la loro competitività.

Sono state molteplici le linee di produzione, le macchine speciali od i banchi di col-laudo da noi realizzati con applicazioni meccatroniche.Orientarsi verso queste tec-nologie avanzate rappresen-ta, infatti, una scelta sempre più obbligata per differen-ziare le nostre produzioni da quelle di altri mercati ed in particolare mi riferisco ai Paesi emergenti”.Quali sono gli elementi alla base della realizzazio-ne di un buon impianto?“Senza dubbio – risponde Manini – l’integrazione tra conoscenze tecnologiche e conoscenza del prodotto. È necessario quindi un lavo-ro congiunto di progettazio-ne tra il nostro ufficio tecni-co, composto da ingegneri e figure professionali altamen-te specializzate, ed i tecnici dell’azienda dove si realizza l’intervento che conoscono tutte le caratteristiche dei loro prodotti. Solo lavorando insieme è possibile progetta-re un impianto che ottimizzi livelli produttivi e qualità del prodotto. A tale proposito di partico-

lare importanza è prevedere nell’impianto il collaudo di fine linea”.Quali la tipologia di azien-de sulle quali intervenite?“Il nostro punto di forza – ri-sponde Manini – è quello di garantire un’ampia flessibili-tà per ciò che riguarda l’offer-ta di servizi. I sistemi Microm-El, infatti, sono presenti in tutti i prin-cipali ambiti dell’industria, dal comparto meccanico al tessile, dal settore alimentare a quello degli elettrodomesti-ci. Interveniamo, inoltre, sia

in imprese di grandi dimen-sione che in piccole aziende. Questo ci ha permesso di po-ter meglio affrontare la crisi in atto, continuando ad inve-stire nella ricerca e senza fare ricorso agli ammortizzatori sociali”.Quali le prospettive per il vostro settore?“L’attuale situazione è senza dubbio difficile – risponde Manini – soprattutto per al-

cuni comparti. Le imprese, però, che vogliono essere pronte alla ripresa dei mer-cati devono cogliere questo momento, automatizzando oggi i propri impianti. Si tratta di un investimen-to fondamentale perché nel prossimo futuro vi sarà spa-zio solo per le imprese che utilizzano nei loro processi produttivi tecnologie avan-zate”.

19AUTOMAZIONE

Meccatronica: perché automatizzare impianti e linee produttivePer competere in qualità, quantità, tempi e costi

Roberto Manini (Microm-El): integrare conoscenze tecnologiche e di prodotto

La nuova sede di Microm-El snc a Cavriago (RE)

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20 SERVIZI

PubbliBICIzzaRE: la pubblicità ecologica promossa da Servizi di Segreteria

Manualistica: spazio alla multimedialità

La comunicazione, nel corso degli ultimi decenni, è stata protagonista di grandi cam-biamenti. Ogni giorno entria-mo in contatto con un numero esponenziale di messaggi, sia di carattere informativo che promozionale, e a volta capita di essere talmente saturi di questo panorama pubblicita-rio che non prestiamo la dovu-ta attenzione a tutto quello che ci circonda. Perché accade questo? I motivi sono moltepli-ci: da un eccessiva concentra-zione delle comunicazioni, alla quotidianità dei messaggi, alla familiarità dei media utilizzati. La creatività è elemento essen-ziale della pubblicità. È di Servizi di Segreteria, azienda leader nel settore dei servizi alle imprese, un’idea al-ternativa, un progetto all’inse-

gna della semplicità e dell’eco-logia: PubbliBICIzzaRE.Com’è nata l’idea di questo progetto?“Dalla volontà di offrire un servizio innovativo ai nostri clienti”, afferma Alessandro Ferretti, titolare dell’azien-da. “Ci sembrava importante proporre una valida alternati-va agli strumenti pubblicitari più tradizionali, le nostre città sono ormai subissate da ma-nifesti e cartelloni posizionati nei posti più assurdi, senza alcun ritorno in termini di im-magine. Perché non proporre una nuova forma di comuni-cazione, efficace pur nella sua semplicità e con una visibilità garantita?”.In che cosa consiste “Pub-bliBICizzaRE”? “Spostarsi con le biciclette”,

spiega Ferretti, “permette moltiplicare i contatti, e l’ope-ratore sarà a disposizione dei passanti per il volantinaggio mirato. Niente più sprechi di carta e volantini, sperperati in parcheggi o zone pubbliche: la consegna del materiale ver-rà effettuata a chi mostrerà interesse e chiederà maggiori informazioni. Gli sguardi inol-tre saranno inevitabilmente attratti dal cartellone bifac-ciale 70x100 cm, uno spazio a disposizione delle aziende

che potranno sfruttarlo per promuovere prodotti, servizi, eventi o iniziative particolari. Le biciclette saranno presen-ti in zone come i parchi e le aree verdi, il centro storico e le aree ciclo-pedonali, ovvero in concomitanza di fiere e ma-nifestazioni, nei parcheggi di centri commerciali e cinema, presso i più importanti locali, nelle zone universitarie e negli impianti sportivi, così come in occasione di particolari eventi.L’iniziativa “PubbliBICIzza-RE” − continua Ferretti − è particolarmente vantaggiosa anche da un punto di vista eco-nomico: rispetto ai più classici strumenti di comunicazione, infatti, ha un costo/contatto molto basso e una visibilità ga-rantita, soprattutto nelle zone di maggior affluenza. Consi-

derando la competitività eco-nomica del servizio potrebbe essere un canale interessante anche per attività che non sono solite utilizzare strumenti pub-blicitari. Il progetto, inoltre, ha importanti risvolti anche da un punto di vista ambientale e sociale. Il 5% del fatturato sarà infatti accantonato da Servizi di Segreteria per finanziare progetti di pubblica utilità come il servizio BiciBus, con l’obiettivo di diffondere una cultura cittadina orientata alla mobilità sostenibile e per pro-muovere una città più “a misu-ra di bicicletta”. Per maggiori informazioni sul servizio – conclude Ferretti – potete contattarci al numero 0522-232586 oppure scriverci una e-mail a [email protected]”.

L’innovazione tecnologica nel settore della manualistica tecnica si traduce sempre più nell’offerta di servizi e soluzio-ni avanzate per le aziende che necessitano di una documen-tazione tecnica divulgabile con qualsiasi media e consultabile anche a distanza, da clienti e centri di assistenza. Le solu-zioni multimediali ed interatti-ve stanno, infatti, rivoluzio-nando il processo di documen-tazione del prodotto. Free Edit (www.free-edit.com), società parmense all’avanguardia in questo settore, da tempo rea-lizza per importanti aziende

del territorio video-manuali, guide pratiche che integrano immagini illustrative chiare e ben definite alle più moderne tecnologie multimediali”.Perché un’azienda dovreb-be sostituire la classica ma-nualistica con i moderni video-mauali?“Con i video-manuali si rispar-mia tempo e denaro” afferma Ermes Paoletti, titolare di Free Edit. “Tempo perché non occorre descrivere le parti tecniche, ma solo mostrarle, evitando così il lungo processo editoria-le sotteso alla predisposizione

dei manuali tradizionali; de-naro perché ridurre il tempo di produzione significa limitare i costi, che vengono ridimensio-nati anche da una stampa più contenuta e da un minore im-piego di risorse nel customer service dedicato all’assistenza clienti. Con i video-manuali, infatti, gli utenti finali impara-no più facilmente, e con mag-giore autonomia, come utiliz-zare le macchine acquistate. Nelle aziende utilizzatrici di macchinari con computer a bordo macchina, ad esempio, gli addetti sono facilitati nello svolgimento delle loro attività:

illustrando il funzionamento “step by step” dei dispositivi, facilito il lavoro dell’intero si-stema e riduco le possibilità di errore”.Può farci qualche esempio di manuali recentemente realizzati?“Proprio in questi giorni stia-mo ultimando la realizzazio-ne di un importante progetto per un azienda produttrice di attrezzature per la frantuma-zione dei rottami ferrosi, Zato S.r.l.. Il progetto consiste in una serie di prodotti multime-diali. Un video-manuale sarà utilizzato come strumento

di comunicazione, o meglio come veicolo di formazione per l’area tecnica e tutto il set-tore commerciale, a garanzia di una concreta qualificazio-ne del personale. Una serie di procedure interattive step by step che l’operatore a bordo macchina può seguire per un corretta manutenzione. Un fil-mato descrittivo da utilizzare in fiera per la dimostrazione di come avviene la lavorazione di questa macchina. Il tutto viene gestito con tempistiche estre-mamente ridotte grazie allo sfruttamento del modello 3D creato per la progettazione”.

Presente in zone prima irraggiungibil i come parchi, centri storici e zone pedonali

Grazie ad una continua innovazione tecnologica

La bicicletta diventa strumento di comunicazione

Video-manuali: come migliorare l’immagine risparmiando tempo e denaro

Page 21: Giornale delle Imprese

21TRASPORTI

Compravendita di yacht: come evitare i rischi del fai da te

L’estate alle spalle, l’autun-no alle porte. Sembrerebbe un paradosso ma è proprio a ot-tobre che avviene il taglio del nastro alla stagione nautica, quando il mare e il profumo di salsedine sono ancora ben im-pressi nella mente. I saloni spalancano le porte, i rischi di un acquisto fai da te sono enormi, soprattutto quando in ballo ci sono le ‘Ferrari del mare’. Ecco, dunque, le ‘rotte’ da seguire per non andare alla ‘deriva’. I consigli di Andrea Rocchi, il volto giovane della nautica lungo la via Emilia. Dottor Rocchi, quali sono i rischi della compravendita ‘fai da te’?“Il settore della nautica risen-te della crisi e il mercato, an-cor di più in questo periodo, ha dinamiche incerte. È dunque probabile trovarsi dinanzi a ‘succulenti ed im-perdibili offerte’ da valutare con molta prudenza. Ecco av-vertita la necessità di affidarsi a un consulente di fiducia”. A fronte di questa situazio-ne, quali sono i consigli che lei si sente di dare a chi an-drà per saloni?“Andare al salone è un’oppor-tunità per tutti. L’importante è non farsi assalire da facili

entusiasmi ed analizzare, con grande razionalità, una serie di fattori”.Quali?“Il budget e le fonti per l’ac-quisto, le proprie aspettative ed esigenze nautiche, il profi-lo della controparte, il grado di commerciabilità dell’im-barcazione e, infine, i costi di gestione e di armamento del mezzo. Elementi assolu-tamente da non sottovaluta-re per non andare incontro a cattive sorprese”.Si immagini di accompa-gnare un possibile acqui-rente ad un salone nautico. Come si muoverebbe?“Trattandosi di un investi-mento importante, il proces-so decisionale è essenziale.

Per supportare tale processo, abbiamo sviluppato e messo a punto un iter predefinito. Primo step: analisi della pro-pensione e dei bisogni nauti-ci del potenziale acquirente. Secondo step: sulla base delle informazioni raccolte e degli interessi manifestati andia-mo a redigere un documento, lo ‘Scenario della tecnologia’, nel quale sono individuati e descritti nelle loro caratteri-stiche, sotto un profilo tecni-co e gestionale, quelle imbar-cazioni che possono rientrare nel paniere ottimale. Terzo step: una volta selezio-nata l’unità di riferimento, si dà avvio alle negoziazioni e alle mediazioni ovviamente,

senza mai dimenticare i truc-chi del mestiere. L’ultimo step è relativo alla componente contrattuale, con una particolare attenzione a tutte quelle clausole che pos-sono risultare vessatorie nei confronti del nostro cliente o tali da incidere sull’autonomia contrattuale dello stesso. A tal proposito, in occasione dei saloni nautici, la nostra realtà offre per tutto il mese di ottobre un consulto nauti-co preliminare gratuito, per meglio orientare ed assistere l’utenza nelle proprie deci-sioni di acquisto o vendita. (Offerta consultabile sul sito internet: www.andrearocchi.it - [email protected] ).

Quali sono oggi le best practice che vengono ri-chieste ad un ‘bravo’ con-sulente nautico?“I nostri servizi sono erogati secondo una precisa ‘carta dei valori’. Alcuni sono obblighi imposti dalla legge - l’informativa sul-la sicurezza dell’affare a tutte le parti coinvolte, il segreto professionale, la riservatezza, l’imparzialità, l’indipendenza e l’equidistanza - altri dettati da un codice di disciplina e di comportamento etico-profes-sionale nettamente più rigo-roso e rigido rispetto a quanto previsto dalla legge. Questo a maggior tutela e ga-ranzia del cliente”.

Ottobre, tempo di saloni nautici

I consigli e i suggerimenti del professionista del settore

Andrea RocchiMediatore Marittimo

LA COMPRAVENDITA

DI YACHT

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Great Wall Hover 5: la nuova generazione del crossover

Gruppo Autozatti presen-ta Great Wall Hover 5, la se-conda generazione del cros-sover Great Wall, il primo veicolo di produzione cinese che ha ottenuto l’omologa-zione per l’importazione in Europa, rispettando le seve-re normative sulle emissioni di CO2 e sul comportamento nei crash test.Chiediamo a Monica Zatti, Responsabile Marketing del Gruppo Autozatti (www.autozatti.com), di presen-tarci meglio le caratteristi-che del veicolo.“Great Wall Hover 5 è un Suv 5 posti proposto con un interessante e moderno rest-yling della carrozzeria ester-na e degli interni.È un prodotto che ancora una volta sarà capace di at-tirare l’attenzione del pub-

blico grazie ad uno stile mo-derno, sportivo ed elegante, ad un allestimento interno di qualità, a prestazioni in li-nea con i modelli dello stesso segmento, proposto però ad un prezzo accessibile e alla portata di tutti”.Quali le principali novità?“Stilisticamente è stato fatto un grosso passo avanti sia dal punto di vista estetico che funzionale. Senza dubbio, il nuovo de-sign della carrozzeria pri-meggia tra le novità presen-tate dalla Great Wall. La linea mantiene eleganza e carattere sportivo, il frontale è stato completamente ridi-segnato in virtù delle ultime normative sulla sicurezza nei confronti dell’urto con-tro i pedoni, ed è dotato ora di fari più avvolgenti e allun-

gati. Anche il parabrezza e i montanti anteriori – conti-nua Monica Zatti – sono sta-ti riprogettati per garantire una visibilità ancor più am-pia a guidatore e passeggeri.L’interno è sempre molto spazioso, ben studiato e con-fortevole. La grafica degli strumenti è chiara e ben leggibile, con una nuova consolle centrale che rende i comandi ancora più ergonomici e a portata di mano, integrando Blue-tooth, il nuovo display per il lettore DVD e la telecamera per la manovra in retromar-cia e tutti i controlli del siste-ma audio e del climatizzato-re elettronico”.E per quanto riguarda le prestazioni?“Il motore di 2.4 litri (2.378cc), a benzina con

126 cv e 200 Nm di coppia ha registrato ottime perfor-mance sia su strada che fuo-ristrada. Da sempre attenta all’am-biente nel mercato italiano Great Wall è stata una delle

prime aziende ad adeguare il livello delle emissioni inqui-nanti dei propri Suv e Pick-up alla normativa europea, grazie alla doppia alimen-tazione Ecodual, benzina e GPL o metano”.

Presentata dal Gruppo Autozatti

Nuovo motore, design all’avanguardia e disponibile con la doppia alimentazione GPL/Metano

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Schiatti Class, concessio-naria ufficiale dei marchi Ja-guar, Land Rover e Saab per le province di Parma e Reg-gio Emilia, ha aperto questo mese una nuova sede nella città di Parma, in via San Leonardo n.84/a, rotonda CentroTorri, consolidando ulteriormente la presenza della propria rete vendita sul territorio emiliano. Scopriamo le caratteristi-che del nuovo showroom con Lorenzo Schiatti, titolare dell’azienda. “4.000 mq di at-tenzioni ti aspettano”. Questa è l’headline che ab-biamo utilizzato per la cam-pagna pubblicitaria sull’aper-tura del nuovo punto vendita: la nostra priorità è soddisfa-re il cliente. Schiatti Class da sempre offre un servizio di as-sistenza tecnica qualificato, all’avanguardia per compe-tenza e professionalità ed un centro usato certificato con le migliori marche. Abbiamo de-ciso quindi di aprire una nuo-va concessionaria non tanto per proporre nuovi servizi ma per migliorare e perfezionare quelli già esistenti. Nel nostro settore – continua Schiatti – offrire un servizio di qualità,

prendendosi cura del cliente, fa sicuramente la differenza. È per questo motivo che in ol-tre 10 anni di attività siamo di-ventati il punto di riferimento non solo per i marchi che rap-presentiamo, ma anche per la grande disponibilità di usato garantito e certificato. I nostri brand fanno di un’assistenza di qualità il loro biglietto da visita e noi non abbiamo fat-to altro che adeguarci, negli anni, a questi standard di alto livello. Il nostro personale, dal ven-ditore al capo officina, è ade-guatamente formato e strut-turato per rispondere in modo puntuale a qualsiasi esigenza del cliente, sia in fase di acqui-sto che in caso di guasto tecni-co o incidente”.Quali vetture troveremo in concessionaria?“I riflettori saranno punta-ti sulla nuova Jaguar XJ, sul nuovo Freelander 2, sulla Saab 9.5 e sul Land Rover De-fender, l’unico fuoristrada di-sponibile nella configurazio-ne 7 posti, immatricolabile come autocarro, con IVA de-ducibile e bollo ridotto. Sicu-ramente la nuova XJ – conti-nua Schiatti – ha già attirato

l’attenzione del grande pub-blico. Un mix esplosivo di eleganza, design, tecnologia ed innovazione. Si tratta del-la vettura Jaguar più tecnolo-gicamente avanzata mai co-struita prima d’ora. Il quadro strumenti, ad esempio, ha ab-bandonato i tradizionali di-spositivi analogici per lasciare spazio ai più moderni schermi LCD. Grazie a tre nuovi mo-tori, inoltre, le aspettative del pubblico non saranno certa-mente deluse!La nuova Saab 9.5 debut-ta sul mercato con un design completamente nuovo, linea-re e raffinato, con motori tur-bo ad alte prestazioni e optio-nal hi-tech, come l’head-up display e il cruise control con mantenimento della distan-za di sicurezza. Potente e pra-tica, la nuova Freelander 2 rappresenta, invece, la Land Rover con i consumi più bas-si di sempre, soprattutto nel-le versioni turbodiesel da 2,2 litri 150cv e 190cv. La tecno-logia di ultima generazione – conclude Schiatti – si è tra-dotta in un comfort senza pari su asfalto e fuoristrada: una vettura robusta ma elegante, compatta ma spaziosa”.

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Schiatti Class apre un nuovo showroom a ParmaConcessionario ufficiale Jaguar, Land Rover e Saab

4.000 mq di attenzioni ti aspettano

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