Giornale delle giudicarie ottobre 2012

32
1 ANNO 11- N. 10 OTTOBRE 2012 - Mensile www.giornaledellegiudicarie.it il iornale delle iudi carie Mensile di informazione e di approfondimento G Antipatia, la nostra “specialità” di Paolo Mantovan* No, con questo atteggiamen- to non miglioriamo affatto la situazione. Perché l’onda è troppo alta e un ombrelli- no serve a nulla. E fa quasi tenerezza ripensare a Luis Durnwalder che aveva un sorriso a 64 denti il 5 set- tembre, dopo la visita e le dichiarazioni rassicuranti del Capo dello Stato, Gior- gio Napolitano. La verità è che quelle dichiarazioni sono andate in “mondovisione” soltanto dentro i confini di questa regione delle due re- pubbliche autonome, mentre nel resto d’Italia non s’è visto nulla. Nessuno dei siti inter- net dei giornali nazionali ha dato il benché minimo risalto all’evento al Kursaal di Me- rano, e non lo hanno dato neppure il giorno successivo sui giornali di carta, se non per far rimbalzare la pole- mica proveniente dal Veneto: «Basta con le specialità». Ecco. Questo è il sentimento nazionale. E noi possiamo fare ben poco. Perché c’è la crisi (che tutto centralizza). E perché da anni siamo consi- derati «privilegiati». Perché siamo finiti sui giornali di tutto il mondo grazie all’in- dennità del governatore del- l’Alto Adige che è superiore a quella di Obama. Perché poi Durnwalder ha risposto che lui non ha mica la dotazione di mezzi della Casa Bianca. E così ecco un’altra sprizzata di simpatia. «San Giorgio» non basta Sì, la ventata benefica della “giornata quasi perfet- ta” con Napolitano e Fischer è già sparita. Dimenticata. Continua a pag. 6 Centri scolastici, ecco i nuovi dirigenti EDITORIALE ATTUALITÀ Rifiuti, ecco la nuova Tia A pag. 9 Caccia che passione! A pagina 15 SPECIALE ECOFIERA Completato l’organico dell’Istituto Comprensivo e del Guetti di Tione L’agricoltura torna “di moda”: Mondo Contadino ed Ecofi era rilanciano i prodotti tipici Con la nuova Tac, ortopedia ok A pagina 11 A Tione più spazio alle tecniche mini-invasive A Tione dal 5 al 7 ottobre l’Ecofiera Montagna e agricoltura protagoniste Marco Merli scopre una nuova specie botanica Lo Sherlok Holmes delle piante Lente d’ingrandimento in mano, Marco Merli gira i bo- schi trentini, ma anche del resto d’Italia sempre in cerca di una perla rara: piante avvistate in passato e mai più riviste, o esemplari riusciti a sopravvivere in un territo- rio diverso da quello abituale. A pagina 12 A Tione incontri per prevenire e curare Il gioco d’azzardo preoccupa le Giudicarie AFFITTASI BAR “BIANCO” A PONTE CAFFARO (BS) arredato con annessa cucina, spazio esterno per tavoli, zona piazzale della chiesa, situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio). Prezzo affitto bar euro 750,00 mensili. Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato. CE “F” – 76.18 Kwh/m°a. Per informazioni contattare tel. 335/7298052 “Manifestazioni come questa contribuiscono a far maturare una giusta percezione del lavoro di agri- coltori e allevatori che i cittadini apprezzano sem- pre con maggiore sensibilità”. Significative le pa- role del presidente degli allevatori trentini, Silvano Rauzi, che fotografano il senso di Mondo Contadi- no, la kermesse della genuinità dei prodotti giudi- cariesi e trentini, di scena sul lago di Roncone il 22 e 23 settembre. Alle pagine 6 e 7

description

Giornale delle giudicarie ottobre 2012

Transcript of Giornale delle giudicarie ottobre 2012

Page 1: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 1

ANNO 11- N. 10 OTTOBRE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle iudicarie

Mensile di informazione e di approfondimento

il iornale iudiiudi G

Antipatia, la nostra

“specialità”di Paolo Mantovan*

No, con questo atteggiamen-to non miglioriamo affatto la situazione. Perché l’onda è troppo alta e un ombrelli-no serve a nulla. E fa quasi tenerezza ripensare a Luis Durnwalder che aveva un sorriso a 64 denti il 5 set-tembre, dopo la visita e le dichiarazioni rassicuranti del Capo dello Stato, Gior-gio Napolitano. La verità è che quelle dichiarazioni sono andate in “mondovisione” soltanto dentro i confi ni di questa regione delle due re-pubbliche autonome, mentre nel resto d’Italia non s’è visto nulla. Nessuno dei siti inter-net dei giornali nazionali ha dato il benché minimo risalto all’evento al Kursaal di Me-rano, e non lo hanno dato neppure il giorno successivo sui giornali di carta, se non per far rimbalzare la pole-mica proveniente dal Veneto: «Basta con le specialità». Ecco. Questo è il sentimento nazionale. E noi possiamo fare ben poco. Perché c’è la crisi (che tutto centralizza). E perché da anni siamo consi-derati «privilegiati». Perché siamo fi niti sui giornali di tutto il mondo grazie all’in-dennità del governatore del-l’Alto Adige che è superiore a quella di Obama. Perché poi Durnwalder ha risposto che lui non ha mica la dotazione di mezzi della Casa Bianca. E così ecco un’altra sprizzata di simpatia. «San Giorgio» non basta Sì, la ventata benefi ca della “giornata quasi perfet-ta” con Napolitano e Fischer è già sparita. Dimenticata. Continua a pag. 6

�������������������

Centri scolastici, ecco i nuovi dirigentiEDITORIALE

ATTUALITÀRifi uti, ecco la

nuova TiaA pag. 9

Caccia che passione!

A pagina 15

SPECIALE ECOFIERA

Completato l’organico dell’Istituto Comprensivo e del Guetti di Tione

L’agricoltura torna “di moda”:Mondo Contadino ed Ecofi era rilanciano i prodotti tipici

Con la nuova Tac, ortopedia ok

A pagina 11

A Tione più spazio alle tecniche mini-invasive

A Tione dal 5 al 7 ottobre l’Ecofi era

Montagna e agricoltura protagoniste

Marco Merli scopre una nuova specie botanica

Lo Sherlok Holmes delle piante

Lente d’ingrandimento in mano, Marco Merli gira i bo-schi trentini, ma anche del resto d’Italia sempre in cerca di una perla rara: piante avvistate in passato e mai più riviste, o esemplari riusciti a sopravvivere in un territo-rio diverso da quello abituale. A pagina 12

A Tione incontri per prevenire e curare

Il gioco d’azzardo preoccupa le Giudicarie

AFFITTASI BAR “BIANCO”A PONTE CAFFARO (BS)

arredato con annessa cucina, spazio esterno per tavoli, zona piazzale della chiesa,

situato sulla statale SS.237 (verso Madonna di Campiglio). Prezzo affi tto bar euro 750,00 mensili.

Si riserva il diritto di valutare la serietà dell’interessato.CE “F” – 76.18 Kwh/m°a.

Per informazioni contattare tel. 335/7298052

“Manifestazioni come questa contribuiscono a far maturare una giusta percezione del lavoro di agri-coltori e allevatori che i cittadini apprezzano sem-pre con maggiore sensibilità”. Signifi cative le pa-role del presidente degli allevatori trentini, Silvano Rauzi, che fotografano il senso di Mondo Contadi-no, la kermesse della genuinità dei prodotti giudi-cariesi e trentini, di scena sul lago di Roncone il 22 e 23 settembre.

Alle pagine 6 e 7

������������

��������������������������

��������������������������������������������

���������������������������������������������������������������������

Page 2: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 2 OTTOBRE 2012 Rassegna Stampa

PONTE ARCHE - Si è festeggiato in questi giorni il compleanno di Ponte Arche, il paese nato subito dopo l’apertura della strada im-periale delle Giudicarie, l’attuale statale, nel 1852. La prima attività è L’osteria delle Ar-che che sorge alla confluenza del Duina con la Sarca, più tardi si sono aggiunte anche altre attività come la rivendita di coloniali e altre derrate alimentari. Da questo primo nucleo di abitazioni ed attività commerciali si è svilup-pato poi il centro termale.VERDESINA - Teodoro Viviani, per tutti il “Doro”, ha spento con gioia le cento cinque candeline della torta preparatagli per i suoi 105 anni. Il Doro è l’uomo più anziano della Rendena, ma anche l’unico che abita ancora in una casa propria, circondato dall’affetto dei propri cari. Alla festa hanno partecipato un po’ tutti i compaesani, il sindaco Bernardi, il presidente ASUC Alberti ed il parroco don Marcello Mengarda.STORO - L’Amministrazione comunale di Storo ha appaltato in questi giorni due im-portanti interventi per una spesa complessiva di 550 mila euro. La messa in sicurezza del-le diverse opere di presa, sorgenti comprese, sarà realizzata dall’Impresa Felice Salvadori di Bagolino che ha praticato un ribasso d’asta del 29,65%. L’altro intervento, 100 mila euro, riguarda la bitumatura delle strade di campa-gna all’interno della piana di Storo.TIONE - Per i tre agenti di polizia locale, ass. capo Augusto Gottardi e gli agenti scel-ti, Paolo Zambotti e Giuseppe de Dominicis, è arrivato l’encomio solenne del sindaco di Tione, in qualità di capo fila del Corpo di Polizia Locale che opera sui quindici comu-ni della zona, “...per aver mostrato alta pro-fessionalità di servizio e sprezzo del pericolo nell’adempimento delle proprie funzioni, di-mostrando spiccate doti di iniziativa e senso del dovere, contribuendo ad elevare la consi-derazione della cittadinanza per il Corpo di Polizia Locale”. Il fatto: a metà agosto era stata segnalata una donna che presso il pon-te dei Servi, manifestava intenti suicidi. Non potendo intervenire i Carabinieri, sono inter-venuti i tre agenti premiati che, consci di non poter aspettare ulteriori aiuti, hanno soccorso la donna afferrandola sul parapetto prima che si lasciasse andare. Quando arrivarono i Vi-gili del Fuoco, tutto era già stato risolto nel migliore dei modi.CADERZONE - La carcassa di un giovane orso è stata rinvenuta sopra l’abitato di Cader-zone Terme, in una località chiamata “Cauli”, a quota 870 metri. Si sta indagando sulle cause della morte e non si esclude un atto di brac-conaggio. L’orso morto è stato trovato dalla

signora Anna Mosca, che stava inoltrandosi nel bosco alla ricerca di funghi. L’animale era piuttosto malconcio ed è stato segnalato al re-ferente locale del Progetto Orso che è subito intervenuto con gli uomini del Corpo Foresta-le. Le condizioni della carcassa hanno fatto co-munque risalire la morte a qualche settimana prima, purtroppo le condizioni dell’animale non hanno permesso di stabilire se all’orso sia stato sparato con qualche tipo d’arma da fuo-co.TIONE – OSPEDALE - Suor Luigina Ric-cadonna ha compiuto in questi giorni i suoi 90 anni di cui 68 trascorsi accanto agli ammalati dell’Ospedale di Tione. Ancora oggi, alle 6,30, ogni mattina s’inerpica a piedi lungo le strade di Tione, per recitare con puntualità le preghie-re del mattino con gli ammalati. Suor Luigina è nata a Rango, e fin da ragazzina aveva preso i voti nella famiglia delle suore della Carità, più conosciute come suore di Maria bambina. Aveva iniziato la sua missione fra gli infermi all’Ospedale di Trento durante la guerra, ma essendo stato bombardato, si trasferì con i suoi 70 bambini malati di tisi, all’Ospedale di Tione e da lì non se ne andò più. Nel 1995 le suore avevano dovuto abbandonare l’Ospedale ed alloggiare in una casa privata, ma per altri dieci lunghi anni suor Luigina, con alcune con-sorelle, ha continuato a prestare la sua prezio-sa opera in corsia. Oggi è ospite nell’alloggio della congregazione, ma non manca di portare ogni giorno un sorriso e parole di conforto agli anziani ed agli ammalati.DAONE. Due anni fa, il due di gennaio, a causa di un tragico incidente perdeva la vita, in val di Daone, Dario Corradi, 48 anni, assessore comu-nale, sposato con quattro figli. Corradi stava la-vorando come volontario all’allestimento della struttura per l’Ice Master World Cup. A distanza di due anni, la Procura ha chiesto il rinvio a giu-dizio di due persone che dovranno rispondere dell’accaduto, Romolo Ghezzi, 72 anni, presi-dente del “Comitato Pareti di Cristallo” e Anto-nio Ghezzi 42 anni, che era alla guida della pala gommata che ha investito Dario Corradi.

DALLE GIUDICARIEOVER 100 - I trentini sono un popolo di ultra centenari. Sono 390 gli over 100 cen-siti dalla Provincia, sparsi in ogni valle del Trentino. Solo nel 1999 erano la metà, oggi si sono moltiplicate le feste di compleanno di uomini e don-ne che hanno passato il secolo di vita, normalmente lucidi, che sanno raccontare le loro storie con nostalgia e con do-vizie di particolari. Ma esiste l’elisir di lunga vita? Molti si chiedono se l’aspettativa di vita sia legata a fattori geneti-ci o sociali. Per il prof. Carlo Buzzi, docente di generazioni e di classi d’età alla facoltà di Sociologia dell’Università di Trento, le motivazioni sono due: gli stili di vita e il welfa-re. “E’ innegabile, commenta, che oggi si viva di più, perchè lo stile di vita è migliorato ri-spetto al passato e perchè le possibilità di cura sono au-mentate. E poi c’è l’accesso al welfare, riconosciuto a tutti indistintamente, che ci pone fra i paesi in cui l’aspettativa di vita è più alta. Si parla mol-to di più di anziani anche per-chè non si fanno più bambini, l’invecchiamento è destinato a segnare il futuro della nostra società. Oggi gli over 65 anni sono il 20% della popolazio-ne, uno ogni cinque, nel 2050 saranno il 33%, cioè uno su tre. Questo significa che do-vremo cambiare il concetto di anziano, perchè a quell’età molti di loro non saranno an-cora in pensione, oggi gli over 65 sono arzilli e pieni di vita, in un futuro lo saranno ancora di più.” Ma non basta vivere di più. È importante vivere sani. “ E’ un costo notevole per la comunità, un costo in costante aumento perchè la scienza è in grado di mante-nere in vita le persone anche per molto tempo. Toccherà al-l’ente pubblico farsi carico del problema sociale e prendere i giusti provvedimenti.ENTE INUTILE? - Il com-penso del direttore della Fon-dazione Accademica della Montagna, l’ex assessore pro-vinciale Iva Berasi, ammonta per il 2011 a circa 70 mila euro. Per il piano attuativo 2012 la provincia ha assegna-to alla fondazione 289 mila euro. I dati sono contenuti nel-la risposta data dal presidente Dellai ad una interrogazione del Consigliere Leonardi. In quanto alle attività previste per quest’anno, sono state pro-grammate alcune iniziative:

workshop “La montagna delle Donne”, attività di formazione per maestri di sci, guide alpi-ne per i percorsi della grande guerra, progetti di sicurezza in montagna, e progetti informa-tivi per i giovani e alle scuole. Proprio in questi giorni è giun-ta la notizia che aumenterà di un componente il Cda della stessa. A tal proposito la prima commissione consigliare pre-sieduta dal Consigliere Ander-le che ha esaminato l’attività della Fondazione ha espresso notevoli perplessità sia sulla necessità di ampliare il Cda, sia sull’utilità stessa dell’ente. TRASPARENZA - Di fronte alla riaffermata presa di po-sizione dei Gruppi consiliari della Provincia di Trento che hanno deciso di non sottoporre i propri bilanci ad una società esterna per controllare il buono e regolare uso dei finanziamen-ti pubblici ai gruppi, c’è stata la sollevazione dei sindacati pro-vinciali. Il segretario della Cisl, Pomini, l’ha presa con ironia: “Meglio a Roma che a Trento. Perchè altrettanta trasparenza non viene garantita anche a Trento? La rendicontazione delle spese sostenute da chi utilizza denaro pubblico deve diventare non solo vanto, ma pratica normale di una clas-se politica. Documentare le proprie spese, non solo con le ricevute, ma anche con le mo-tivazioni, è una cosa talmente ovvia in ogni famiglia che c’è quasi imbarazzo a chiedere che facciano altrettanto i no-stri rappresentanti politici”. Altrettanto severo Monari, dell’Uil: “la nostra situazione non è quella del Lazio, ma la classe politica trentina non può pensare di non dare alcu-na spiegazione sul come spen-de le risorse a disposizione”. Così anche Paolo Burli della Cgil: “Quando si utilizza de-naro pubblico, va sempre ga-rantita la massima trasparen-za. I politici eletti devono dare il buon esempio certificando puntualmente e fedelmente come vengono utilizzate le risorse messe a loro dispo-sizione. E’ grave e del tutto insostenibile il solo fatto che questo già oggi non avvenga regolarmente”.METROLAND - Il concorso

di idee per la prima tratta di Metroland, quella tra Rovere-to-Riva-Ponte Arche-Tione, ha ottenuto la risposta di 32 studi di progettazione di tutto il mondo che hanno presentato un loro studio di pre-fattibi-lità. Ora la commissione tec-nica interna alla Provincia ne selezionerà dieci e i rispettivi progettisti verranno chiamati a presentare un progetto vero e proprio con tanto di sosteni-bilità economica ed ambienta-le. Tra questi dieci tre saranno sottoposti alla valutazione di impatto ambientale ed al con-fronto pubblico. Dellai ha vo-luto chiarire che “non si tratta di un progetto faraonico, ma dello sforzo di promuovere la mobilità pubblica ferroviaria riprendendo un’antica tradizio-ne trentina con le modalità e le tecniche d’oggi”.CRISI - Nel secondo trimestre del 2012 rispetto all’anno scor-so il fatturato delle Imprese trentine è calato del 4,2%: è il segno preciso, netto e perico-loso, dell’ingresso ufficiale del Trentino nella crisi economica dopo un paio di trimestri in cui sembrava che la nostra econo-mia tenesse, seppure con fatica. I settori che soffrono maggior-mente sono quello estrattivo (porfido) con un calo del 13% e l’edilizia che arriva ad un calo del 9,2%, ulteriore grido d’allarme di un settore mes-so alle strette più di altri dalla stagnazione dei consumi. Cre-sce invece del 12,5% il settore dell’export a dimostrazione del fatto che ad influenzare nega-tivamente l’andamento è la ca-duta della domanda interna.TURISMO SILVESTRE - Il consigliere del Pdl Mauro Delladio ha lanciato l’idea di costruire case sugli alberi per sostenere il turismo rilancian-do l’immagine di un Trentino “selvaggio”, terra ideale per chi cerca il maggior contat-to con la natura possibile. Qualcuno ha pensato ad uno scherzo, ma Delladio sembra intenzionate a mettere nero su bianco con una mozione ad hoc da presentare in Consiglio. “ Il Trentino, spiega, è ricco di boschi, perchè allora non valu-tare attentamente la possibilità, in certe zone vocate, di realiz-zare quest’idea?”

DALLA PROVINCIARASSEGNA STAMPA SETTEMBRE 2012A cura della

REDAZIONE

GIUDICARIE ESTERIORI - Inutili i soc-corsi per Claudia Bugoloni, 36 anni, nata a Fiavè, ma sposata a Campi di Riva e Debora Andreolli, 18, abitante a Cavrasto, che sono precipitate in un dirupo a bordo di un “quad”. Ancora si sta indagando su come sia avvenu-ta la tragedia che ha sconvolto l’intera valle. Le due, zia e nipote, avevano deciso di anda-re insieme a fare un giro con il “quad” lungo la strada che collega il passo Durone a Malga Stabio, di proprietà dell’Asuc di Saone. Una strada molto frequentata d’estate, ma anche

molto pericolosa che costeggia un profondo dirupo, già teatro di incidenti per il passato. Nessuno ha assistito all’incidente, quindi è quasi impossibile raccontare quanto sia suc-cesso. E’ stato il padre della ragazza, preoc-cupato perché figlia e cognata tardavano nel rientrare, è andato alla loro ricerca seguendo il tracciato della strada che sapeva che aveva-no percorso. E trovate alcune evidenti tracce che portavano nel burrone, ha subito capito della tragedia che si era consumata. Chiamati soccorsi, Vigili del Fuoco, uomini del Soccor-

so alpino, Guardia di Finanza, compreso l’Elisoccorso partito da Trento, ma la ricerca delle due donne era davvero difficile, le chiome della fitta boscaglia non permettevano di vedere al-cunché. Alla fine i corpi senza vita delle due giovani sono stati avvistati . Inutile ogni tentativo di soccorso, per loro non c’ era più niente da fare. Forte il cor-doglio e la vicinanza dell’intera comunità bleggiana.

I cattivi pensieri - di Eta Zeta Stampato su migliaia di volantini. Follows us. Invece di Follow us. “Ci segue”, invece di “Seguiteci”. Diavolo di una società Funivie! Calano le presenze turistiche, ed ecco cosa ti inventano per richia-mare l’attenzione. Un depliant da errata corrige. Un modo, davvero originale, per dire che c’è bisogno di una nuova scuola. Non di sci. Ma di grammatica inglese.

Claudia Bugoloni Debora Andreolli

MAGAGNOTTI PRE-SIDENTE - Paolo Maga-gnotti, direttore del nostro Giornale, è stato riconfer-mato a fine settembre in Bulgaria per acclamazione presidente internazionale dell’Associazione dei Gior-nalisti europei per i prossimi quattro anni. Il rinnovo è av-venuto nell’ambito del Con-gresso internazionale orga-nizzato a Razlog-Bansko, a sud del Paese, nelle vicinan-ze dei confini con Grecia e Macedonia, e durante il quale sono stati trattati due tempi di attualità: “Quale

futuro per l’Unione Europea in un mondo globalizzato ed interdipendente?” e “I Bal-cani e l’Unione Europea”. Il giornalista trentino guida l’Associazione dal 2005.

Page 3: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 3

Gioielleria StedileV.le Dolomiti di Brenta - MADONNA DI CAMPIGLIO

TEL. 0465 442694

VASTISSIMO ASSORTIMENTO GIOIELLERIA E ARTICOLI REGALO

RIVENDITORE AUTORIZZATO

Page 4: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 4 OTTOBRE 2012 Primo PianoE’ originaria di Cavedine, nella Valle dei Laghi, e so-stituisce Dario Gelmini, ac-comiatatosi dopo 12 anni, per raggiunti limiti d’età. La dottoressa Tiziana Gulli, nuova dirigente del liceo, arriva invece da Mezzo-lombardo, dove svolgeva funzioni vicarie all’Itc, dal 1999. Di origini romane, vive a Trento. Subentra a Severino Pa-paleoni, che dirigeva il “Guetti” dal 2006. Da que-st’anno, in pensione. Per le due nuove dirigenti si apre, dunque, una fase nuova. Un’esperienza e un ruolo di grande impegno: una nuo-va occasione professionale che inciderà profondamen-te sui percorsi scolastici dei nostri ragazzi.Le abbiamo incontrate nella giornata di apertura dell’an-no scolastico. Volevamo un giudizio, a caldo, dell’im-patto con alunni e docenti. Il percorso è appena av-viato. E certamente ci sarà modo di approfondire la conoscenza. Entrando nello specifico delle problemati-che – o meglio come dice la Gulli – delle opportunità dei due istituti. Per ora ab-biamo colto solo le impres-sioni iniziali.Tiziana Chemotti ci riceve nell’ufficio di presidenza della sede staccata di Via-le Dante. L’istituto in Via Circonvallazione è in fase di ristrutturazione. Da poco è stato appaltato il lotto che riguarda la nuova ala, con uffici, mensa, e auditorium. Quindi, la direzione didat-tica è dislocata tempora-neamente in Viale Dante,

sopra la biblioteca di Tione. “E’ scomodo soprattutto per il contatto con gli alun-ni – esordisce la preside – ma presto scuola e uffici saranno uniti”. L’approc-cio iniziale? “Decisamente positivo” – spiega. “Ho tro-

vato una scuola attiva, con proposte molto variegate”. “Diversa – precisa - dalla realtà da dove provengo”. Qui, dice, è un’altra Italia. Le diversità sono sia am-ministrative che organiz-zative. In meglio, molto

meglio”. Anche le strutture scolastiche, annota, sono curate. Soprattutto dal pun-to di vista della sicurezza. E gli alunni? “Beh, con quelli ci sarà tempo di acclima-tarsi. La prima impressio-ne però è buona. Abbiamo

molti extracomunitari. La percentuale ancora non la conosco. Ma il cammino sarà sicuramente produtti-vo”. Anche sul fronte degli organici non ci sono pro-blemi. A diversità di quanto accade alle superiori, i po-sti dei docenti sono tutti co-perti. C’è solo entrare gra-dualmente nel nuovo anno scolastico.Più movimentata la giorna-ta per Tiziana Gulli. Al liceo si è perfettamente in media con quanto sta accadendo nel resto del Trentino. Il cruccio iniziale è la coper-tura degli organici. “Circa il 30% delle cattedre, su 120 – spiega la preside – non sono ancora coperte, e ci sarà bisogno di attingere alle graduatorie provvisorie delle supplenze”. Un rodag-gio previsto. Dice la nuova

dirigente. Che comunque, ci spiega, può contare sul-l’adesione dell’intero cor-po insegnante che ha dato la massima disponibilità a coprire il momentaneo impasse. Anche la Gul-li è entusiasta della nuo-va scuola:”L’avvio è stato davvero positivo. L’istituto e ben organizzato, e dispo-ne di insegnanti motivati”. Ha già incontrato gli alun-ni. Ora c’è solo da rimboc-carsi le maniche. La novità, per lei, è il liceo della mon-tagna: quasi 300 alunni con un indirizzo, peculiare al turismo, non solo locale. E il quinquennio al completo. Il 2012, insomma per le due scuole di punta di Tione, su cui gravitano, almeno un migliaio di scolari, di tut-ta l’asta comprensoriale, è un anno all’insegna del-la novità, con due figure dirigenziali, declinate al femminile. Una svolta che, non solo, porta un nuovo bagaglio di esperienze pro-fessionali. Ma anche sen-sibilità diverse. Per quanto concerne i numeri c’è da registrare un incremento di iscrizioni all’Istituto Guet-ti: il saldo dice + 39 alun-ni: dagli 814 dello scorso anno, si è passati a 853 iscritti. Un leggero calo, invece, per l’istituto Com-prensivo, che comprende elementari di Tione, Zuclo, Bondo, Ragoli, Roncone e medie di Tione e Roncone. Lì le iscrizioni hanno subi-to una flessione, dell’1.4%. Dai 694 del 2011 si è ora a quota 682: alle elementari 413 e 269 alle medie.

Scuola al via con due nuove dirigenti

Due nuove dirigenti. Due donne, dirigono i due mag-gior istituti scolastici di Tione: l’Istituto Comprensivo e il Liceo Lorenzo Guetti. Hanno preso possesso della cattedra già dal 1° di settembre, ma “il battesimo del fuoco”, con alunni e insegnanti, è arrivato mercoledì 12, con l’apertura ufficiale delle scuole. Il capoluogo, in quella data, si è ripopolato di scolari e di docenti.

Tiziana Chemotti al Comprensivo, e Tiziana Gulli, al liceo, hanno dato il là alla loro esperienza tionese, assu-mendo la responsabilità di un esercito di 1.500 studen-ti: per l’esattezza 1.547. La preside Tiziana Chemotti, insediatasi al Compren-sivo (elementari e medie), viene da Peri, in provincia di Verona, dove già dirigeva un istituto.

Tiziana Chemotti e Tiziana Gulli dal primo settembre guidano rispettivamente l’Istituto Comprensivo e il Guetti

Per i due istituti professionali, Enaip e Upt, le novità sono nei programmi. Le figure dirigenzia-li rimangono le stesse degli anni scorsi. Al CFP Enaip il direttore è ancora Emilio Salvaterra, da 11 anni alla guida dell’istituto. Per l’Università Popolare Trentina l’anno scolastico ha preso il via con il direttore Claudio Nico-lussi, dal 2008 responsabile del Centro. Era uno degli insegnanti dal 1989.I due istituti, con indirizzo pra-tico-professionale, completano l’offerta scolastica del capoluogo giudicariese. Sempre più polo di servizi. Ma, soprattutto di istru-zione per tutto l’ambito territo-riale.L’Istituto professionale di Via Durone ha iniziato le lezioni del 2012 con 378 iscritti: 178 nel set-tore industria e artigianato e 199 nell’alberghiero e ristorazione: 37 in più dello scorso anno. “Il numero massimo di sempre” – conferma il direttore Salvaterra”,

particolarmente entusiasta per il crescente ruolo della scuola, da cinquanta anni impegnata nella formazione dei giovani giudica-riesi, nei settori dell’artigianato (operatori meccanici, elettrici, edili) e della ristorazione alber-ghiera. “Per l’anno scolastico in corso – dice – la novità è il Progetto Campus, che dovrebbe mettere gli alunni nelle condizio-ni di meglio accogliere regole e normale setting formativo. Di ri-conoscere le differenze di ruolo, e soprattutto, di costruire legami stabili tra con adulti e colleghi”. Un progetto che completa un percorso scolastico fatto di ec-cellenze come l’Alta Formazione nel settore alberghiero, o come la qualifica di “Tecnico superiore di Cucina”, e titoli professiona-li di rilievo come la carpenteria in legno o l’indirizzo tecnico per l’automazione industriale. Una scuola completa. Che può portare i giovani al Diploma di Stato, del quinto anno, con certi-

ficazioni appetibili per il mondo del lavoro. Di notevole rilievo è lo sforzo del Centro di Tione nel ricercare iniziative e progetti le-gati al territorio. Non solo giudi-cariese. Importante è il rapporto installato con le aziende e con il mondo economico, attraverso stage e praticantati. Il modo mi-gliore per creare simbiosi pro-duttive tra scuola e aziende. E realizzare le condizioni, per un efficace inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.Non molto dissimile è l’attività del Centro di Formazione Profes-sionale, dell’Università Popolare Trentina. Anche per l’Istituto, con sede nel Condomino Rosa, i corsi sono indirizzati alle catego-rie uffici e vendite. “Tutte le atti-vità, i progetti, i corsi – ricorda il responsabile Nicolussi – mirano anche ad intensificare il colle-gamento con il territorio, inteso non solo come entità geografi-ca, ma come ambito, nel quale vanno a confrontarsi pensieri ed

esperienze diverse da quelle sco-lastiche e familiari”. Tra le pecu-liarità di spicco i corsi Tsi e Tcv, rispettivamente: Tecnico servizi di impresa e Tecnico commercia-le vendite. Due specializzazioni che, assieme agli altri percorsi formativi, coinvolgono 21 do-centi, e 5 assistenti educatori. Mentre gli iscritti sono 99. In leggera flessione rispetto ai 116 del precedente anno scolastico. Il percorso educativo include: il primo e il secondo anno prope-deutico, il terzo anno di qualifica e il quarto anno di diploma. Dal prossimo anno dovrebbe trova-re posto anche il quinto anno di maturità professionale. Le mo-dalità, spiega Nicolussi, saranno concordate nei prossimi mesi. Tra le iniziative di rilievo: il pro-getto Adrenalina, l’Ecofiera di Montagna, il Progetto Orizzonti, le Vetrine sul territorio, gli Sta-ge di Formazione aziendale e la Simulimpresa: un programma destinato a promuovere la forma-

zione nel campo amministrativo (commerciale-turistico-indu-striale), attraverso l’esperienza in una situazione simulata. Come se si operasse all’interno di una vera e propria impresa. Infine nelle certificazioni della scuola sono da ricordare: il patentino del computer Ecdl (indispensa-bile per l’inserimento lavorativo nelle aziende), e le certificazioni linguistiche A1, A2 e per i più ca-paci anche il livello B1, sia per la lingua inglese, che tedesca.(e.z.)

Conferme alla guida di Enaip e Upt: gli istituti di orientamento e formazione professionale

di Ettore Zini

Emilio Salvaterra e Claudio Nicolussi alla guida degli istituti tionesi che contano 378 (Enaip) e 99 (Upt) iscrittiEmilio Salvaterra

Claudio Nicolussi

Tiziana GulliTiziana Chemotti

Page 5: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 5 CORSO DI SCULTURA BASEPrimi approcci alla scultura ligneacon realizzazione della sfera, la foglia, natura morta.Il corso è strutturato in 2 giornate intere:sabato 17 e domenica 18 novembre 2012 sabato 16 e domenica 17 febbraio 2013 Le lezioni si svolgeranno dalle 9.00 alle 12.00 - dalle 14.00 alle 18.00Quota di partecipazione € 200,00 Materiale e pranzi compresi

CORSO DI SCULTURA12 incontri di 2 ore il venerdì ad ore 20.30Inizio venerdì 26 ottobre 2012

Quota di partecipazione € 150,00

CORSO DI SCULTURA12 incontri di 2 ore il giovedì ad ore 18.00oppure12 incontri di 2 ore il giovedì ad ore 20.30Inizio giovedì 25 ottobre 2012Quota di partecipazione € 150,00

CORSO DI BASSORILIEVO12 incontri di 2 ore il lunedì ad ore 18.00con inizio lunedì 29 ottobre 2012oppure12 incontri di 2 ore il mercoledì ad ore 20.30con inizio mercoledì 24 ottobre 2012Quota di partecipazione € 150,00

CORSO DI INTARSIO12 incontri di 2 ore il martedì ad ore 20.30Inizio martedì 30 ottobre 2012Quota di partecipazione € 150,00

CORSO DI INTAGLIO12 incontri di 2 ore il martedì ad ore 20.30Inizio martedì 30 ottobre 2012Quota di partecipazione € 150,00

Dal Gruppo di Unika OrtiseiIl maestro GIOVANNI DEMETZ terrà il corso:L’ARTE SACRA - IL CRISTOIl corso é strutturato in 8 giornate intere:sabato 27 e domenica 28 ottobre 2012sabato 10 e domenica 11 novembre 2012 sabato 26 e domenica 27 gennaio 2013 sabato 2 e domenica 3 febbraio 2013Materiale e pranzi compresi.E’ un’occasione unica per carpire tutti i segreti di un maestro scultore della bravura e della famadi GIOVANNI DEMETZ.Il legname viene fornito già preparato per la lavorazione.Quota di partecipazione al corso Euro 600,00

CORSI SCUOLA DEL LEGNO DI PRASO

CORSI PER IL TEMPO LIBERO:

www.busier.itI corsi sono tutti a numero chiuso e l’iscrizione sarà effettuatain base all’ordine di prenotazione.

Le ISCRIZIONI si effettuano in via telefonica al numero: 346 3236193,dal giorno 24 settembre al 15 ottobre 2012 nell’orario compreso tra le ore 18.00 e le ore 21.00.

CORSO DI DISEGNO - MATITA E COLORE12 incontri di 2 ore il martedì ad ore 20.30Inizio martedì 30 ottobre 2012 Quota di partecipazione € 150,00

CORSO DI PITTURA pittura astratta e figurativa, con varie tecniche e materiali diversi10 incontri di 2 ore il lunedì ad ore 20.30Inizio lunedì 29 ottobre 2012 Quota di partecipazione € 130,00

L’ARTE DEL FELTROCorso base: Impariamo a lavorare la lana4 incontri il sabato ad ore 14.30Inizio sabato 3 novembre 2012Materiale compreso. Quota di partecipazione € 130,00Corso avanzato : Il feltro nuno ed altre lavorazioni4 incontri il sabato ad ore 14.30Inizio sabato 2 marzo 2013Materiale compreso. Quota di partecipazione € 130,00

CORSO DECORAZIONE DEI COP“Le casette del presepe” 4 incontri di 2 ore il venerdì ad ore 20.30Inizio venerdì 16 novembre 2012 Quota di partecipazione € 80,00Materiale compreso

CORSO PER IMPAGLIARE LE SEDIEImpariamo la tecnica per l’impagliaturadelle sedie con materiali naturali e con le foglie di mais4 incontri di 2 ore il mercoledì, ad ore 20.30Inizio mercoledì 24 ottobre 2012

Quota di partecipazione € 80,00

L’ARTE DI DECORARE I MOBILI 8 incontri di 2 ore il venerdì ad ore 20.30Inizio venerdì 1 marzo 2013

Lezioni di tecnica e di decorazioneIl mobile è fornito.Quota di partecipazione € 200,00

L’ARTE DELLA CRETAImpariamo le varie tecniche di lavorazione(pizzico/colombino/lastra/jolly)e l’arte della ceramica RAKU9 incontri di 2 ore il lunedì ad ore 20.30Più una giornata per la cottura dei pezzi

Inizio lunedì 29 ottobre 2012Il materiale è fornito.

Quota di partecipazione € 180,00

CORSO PER LA REALIZZAZIONE DI COMPOSIZIONI FLOREALI5 incontri di 2 ore il giovedì ad ore 14.30, oppure ad ore 20.30giovedì 15, 22 e 29 novembre 2012 giovedì 14 e 21 marzo 2013 Il materiale per le composizioni è compreso.Quota di partecipazione € 130,00nell’orario compreso tra le ore 18.00 e le ore 21.00.

delle sedie con materiali naturali e con le foglie di mais4 incontri di 2 ore il mercoledì, ad ore 20.30Inizio mercoledì 24 ottobre 2012

Quota di partecipazione

L’ARTE DI DECORARE I MOBILI 8 incontri di 2 ore il venerdì ad ore 20.30Inizio venerdì 1 marzo 2013

Lezioni di tecnica e di decorazioneIl mobile è fornito.Quota di partecipazione

L’ARTE DELLA CRETAImpariamo le varie tecniche di lavorazione(pizzico/colombino/lastra/jolly)e l’arte della ceramica RAKU9 incontri di 2 ore il lunedì ad ore 20.30Più una giornata per la cottura dei pezzi

Inizio lunedì 29 ottobre 2012Il materiale è fornito.

Quota di partecipazione

CORSO PER LA REALIZZAZIONE DI COMPOSIZIONI FLOREALI5 incontri di 2 ore il giovedì ad ore 14.30, oppure ad ore 20.30giovedì 15, 22 e 29 novembre 2012 giovedì 14 e 21 marzo 2013 Il materiale per le composizioni è compreso.Quota di partecipazione € 130,00

Quota di partecipazione

CORSO DI INTAGLIO12 incontri di 2 ore il martedì ad ore 20.30Inizio martedì 30 ottobre 2012Quota di partecipazione

Dal Gruppo di Unika OrtiseiIl maestro GIOVANNI DEMETZ terrà il corso:L’ARTE SACRA - IL CRISTOIl corso é strutturato in 8 giornate intere:sabato 27 e domenica 28 ottobre 2012sabato 10 e domenica 11 novembre 2012 sabato 26 e domenica 27 gennaio 2013 sabato 2 e domenica 3 febbraio 2013Materiale e pranzi compresiE’ un’occasione unica per carpire tutti i segreti di un maestro scultore della bravura e della famadi GIOVANNI DEMETZ.Il legname viene fornito già preparato per la lavorazione.Quota di partecipazione al corso

CORSI PER IL TEMPO LIBERO:

CORSO DI DISEGNO - MATITA E COLORE12 incontri di 2 ore il martedì ad ore 20.30Inizio martedì 30 ottobre 2012 Quota di partecipazione

CORSO DI PITTURA pittura astratta e figurativa, con varie tecniche e materiali diversi10 incontri di 2 ore il lunedì ad ore 20.30Inizio lunedì 29 ottobre 2012 Quota di partecipazione

L’ARTE DEL FELTRO

Scuoladel Legnodi Praso

Corsi 2012 - 2013

Page 6: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 6 OTTOBRE 2012

L’idea che sta alla base questa manifestazione – giunta alla seconda edizione - è proprio quella di valorizzare le pro-duzioni tipiche della Valle del Chiese, come formaggi di malga, salmerino, piccoli frut-ti, farina di Storo, rapa di Bon-do, miele ed evidentemente le carni bovine, favorendo la conoscenza ed il contatto tra produttore e consumatore. Un valore inestimabile, quello di poter vedere con i propri oc-chi il produttore, farsi spie-gare le fasi di lavorazione del prodotti, in tempi come questi in cui – a livello nazionale ed internazionale – si discute e si pone sempre più l’accento su tematiche come sicurezza ali-mentare e tracciabilità. Proprio su questo versante Mondo Contadino, nella sua semplicità di manifestazione innestatasi sulla “storica” mo-stra bovina, da 20 anni circa sulle rive del Lago e prima - da tempo immemorabile – a Storo, riesce perfettamente nel suo intento, creando un filo diretto fra la comunità della Valle del Chiese, fra la gente, insomma, ed i produttori che – attraverso laboratori dedi-

cati e dimostrazioni guidate – hanno spiegato alla gente come il proprio impegno si trasforma in prelibati prodotti. La Federazione allevatori del Trentino, ad esempio, ha pro-mosso all’interno di Mondo contadino l’assaggio di otti-ma fesa bovina locale, lavora-ta dalle Macellerie Bazzoli di Roncone, abbinata a polenta di Storo e crauti della Valle di Gresta. Questa attenzione al mondo rurale si deve certo al Con-sorzio turistico della Valle del Chiese del presidente Massi-mo Valenti che – attraverso

un piano di sviluppo dedicato proprio a queste tematiche svi-luppato con il Bim del Chiese – sta raccogliendo attenzione

e consensi in un momento in cui anche il turismo guarda con sempre maggiore atten-zione a concetti come autenti-

cità e genuinità. Basti pensare al successo di manifestazioni come “Malghe aperte”. Basti pensare, come ha sottolineato proprio il presidente Rauzi, al cambio di prospettiva del-la gente verso gli allevatori che sta maturando di questi tempi; il cittadino percepisce sempre maggiormente l’im-portanza degli allevatori e degli agricoltori quali custodi della nostra montagna e del nostro ambiente. Laddove vi sono malghe attive e ben uti-lizzate, vi sono infatti pascoli, ordine e pulizia; dove vi sono malghe abbandonate solo rimboschimento selvaggio e disordine. Ora, in più, la gente vede negli allevatori e negli agricoltori anche quegli alfieri dei buoni prodotti della nostra terra, delle cose semplici e ge-nuine, che stiamo riscopren-do sempre di più. Un appello – quello di preferire i prodotti trentini - che nei giorni scorsi ha lanciato anche il presidente Lorenzo Dellai, e che l’asses-sore provinciale all’agricoltu-ra Tiziano Mellarini fa da tempo e a cui la Provincia sta dando concretezza con il lan-cio del significativo marchio

di “Qualità Trentino”. Sul fronte della manifesta-zione, buona partecipazione (oltre 3.500 le persone inter-venute nei due giorni) e ot-tima attenzione ai laboratori didattici di degustazione vini e formaggi, di scultura del legno, di scoperta del mondo del miele. Un’attenzione ma-nifestata anche dai giovani, che hanno seguito con atten-zione le fasi della mostra bo-vina anche quest’anno capace di mettere in campo “ottimi capi” come sottolineato dal presidente degli allevatori del-la Valle del Chiese Antonello Ferrari, pur nelle difficoltà di un settore che sconta inevita-bilmente le tensioni economi-che internazionali e nazionali (vedi articolo a fianco), oltre alle difficoltà classiche del la-vorare in montagna, un’attivi-tà permette al nostro territorio di essere uno dei meglio con-servati a livello europeo.Mondo Contadino è una ma-nifestazione organizzata dal Consorzio turistico della Val-le del Chiese, assiema al Bim del Chiese, Comune di Ron-cone e Allevatori della Valle del Chiese.

Agricoltura

“Manifestazioni come questa contribuiscono a far maturare una giusta percezione del lavoro di agri-coltori e allevatori che i cittadini apprezzano sempre con maggiore sensibilità”. Significative le parole del

presidente degli allevatori trentini, Silvano Rauzi, che fotografano il senso di Mondo Contadino, la kermesse della genuinità dei prodotti giudicariesi e trentini, di scena sul lago di Roncone il 22 e 23 settembre.

Mondo Contadino, la genuinità sotto i riflettori

Ottima partecipazione nel weekend del 22 e 23 settembre per la kermesse del gusto autentico della Valle del Chiese e per la mostra bovina

A proposito di manifestazioni che valorizzano la cultura agricola, dell’al-peggio e i prodotti tipici, nel primo fine settimana di ottobre torna l’appun-tamento con l’Ecofiera di Tione, che negli ultimi anni ha fatto segnare una crescente partecipazione fino a raggiungere le 30mila presenze nei tre gior-ni di esposizione. Viale Dante e il Parco Saletti saranno il fulcro di questa kermesse che mette in mostra prodotti tipici, macchinari per agricoltura e lavori nel verde, un padiglione specifico per le nuove tecnologie di produ-zione di energia pulita. E tanto altro.

E nel fine settimana torna l’EcofieraA Tione il 5,6,7 ottobre

Segue dalla PrimaL’incontro-confronto con il governo per i tagli della spending review è in corso, d’accordo, e quindi la “bilateralità” è stata ripristinata. Ma sembra solo un recupero delle forme o poco più. D’altra parte basta citare quattro notizie degli ultimi giorni per capire dove siamo precipitati. Punture di Vespa Partiamo dalla più banale. Forse la meno rilevante dal punto di vista “istituzio-nale”. Eppure forse la più chiara e diretta. C’è l’ex capogruppo Pdl del Lazio a “Porta a Porta”. È la sua prima apparizione in tv dopo lo scandalo di ostriche e champagne. Sottoposto a un fuoco di fila di domande, Fiorito riesce a dire, praticamente, che “così fan tutti”. E poi si volta pagina. Lasciata la vicenda Lazio, si passa ai costi delle regioni, tutte. E Bruno Vespa arriva a dire: «E poi ci sono le Regioni e le Provin-ce a statuto speciale (sbuffa). Sì, sono in Costituzione, ma ormai non se ne può più». E che lo dica Bruno Vespa è pesante perché non si tratta degli sfoghi di trasmissioni che fanno l’occhiolino al popolo: siamo mica a “L’ultima parola” o a “Piazza pulita”, qui siamo al talk show in cui il contraddittorio è solo interno alla cosiddetta casta. E che di noi “non se ne può più” lo dice il sa-cerdote-conduttore Vespa. A proposito di “casta”. Nel frattempo è uscito un libro, “La casta invisibile delle regioni” di Pier Fran-cesco De Robertis (ed. Rubbettino), che dedica un intero capitolo al Trentino Alto Adige con questo titolo: “Diversamente italiani”. E ci chiama così perché siamo “figli di un dio maggiore”, perché si stanziano circa 18 mila euro a cittadino, mentre nelle regioni ordinarie la media è di 15 mila. Vedete? Non c’è più traccia di un legame con la storia, né la volontà di comprendere il senso

dell’autonomia. Credete sia possibile andare a spiegarlo ades-so? Credete sia possibile urlare “voi non capite nulla”? Sem-breremmo solo degli isterici gentiluomini ottocenteschi. Il regalo di Milano In quello stesso capitolo si prende di mira il “patto di Milano” del 2009 definendolo “il regalo di Tremonti al nordissi-mo Trentino”. Pensate che confusione: come se al resto del Nord interessasse qualcosa del Trentino! La dimostrazione di questo interesse reciproco fra regioni è arrivata sabato, come i lettori più attenti ricorderanno, all’inaugurazione dell’autostrada Val-dastico Sud. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha detto: «Noi ci riteniamo amici del Trentino: siamo autonomisti quanto loro e ci battiamo perché la loro autonomia resti ma la vogliamo anche noi. E il completamento della Valdastico noi lo vogliamo a tutti i costi». Localista sarà lei Per completare il quadro ecco il vice-ministro alle infrastrutture Mario Ciaccia, che rispetto alla Val-dastico, e in spregio alle “prerogative autonomistiche”, ha detto: «La Valdastico è una priorità del governo. Basta con le visioni localistiche». Dellai gli ha risposto «localista sarà lei», ma ca-pite anche voi che in questo modo diventa soltanto un dialogo di vaffa. Ma soprattutto capite che parliamo due lingue diverse. Noi parliamo di “prerogative autonomistiche” e ci sembra di usare termini sacri, gli altri rispondono con “specialità troppo speciali, diversamente italiani, visioni localistiche” e ci sputano sopra. E anche se la parola del capo dello Stato è importante, bisogna rendersi conto che la sua visita e il suoi discorsi sono stati come piccoli aghi in un pagliaio. Uno spillo rispetto allo show quoti-diano. Non bastassero Vespa e il libro di De Robertis, non bastas-sero Zaia e le dichiarazioni centralistiche di Ciaccia, dovrebbe

bastare quanto afferma anche la nascente stella Matteo Renzi (che fa il pieno ogni giorno, ovunque vada), che nel suo libro predica l’abolizione delle regioni speciali (dei “costi della politi-ca” delle regioni e delle province a statutospeciale, spiega oggi la sua portavoce Elisa Filippi). La parola “specialità” ormai non è più sacra. E c’è chi contesta anche le motivazioni storiche senza sentirsi blasfemo: “Ormai sono passati più di sessant’anni” ha detto lo stesso De Robertis. E perfino Massimo Cacciari, proprio a questo giornale, ha detto: «È certamente vero che al Nord le Regioni e le Province autonome funzionano e spendono bene i soldi, e questo mi fa mlto piacere. Ma dal punto di vista dei trasfe-rimenti statali sono strafavorite com’è noto e scientificamente di-mostrato, quindi ora dovranno fare dei sacrifici». Non si tratta di “attacchi” esterni all’autonomia. Si tratta di un sentimento forte, diffuso ovunque nel paese. Rispetto al quale la difesa interna, ri-chiamando l’orgoglio, servirà a poco. E, soprattutto, con il calo delle risorse, ci troveremo - tutto il tessuto, sociale ed economico - in grande difficoltà dopo anni di “assistenza” pubblica. Ora si predica lo stop ai contributi, ma è già tardi. Così come è arrivato tardi, fuori tempo massimo, il taglio alle indennità dei consiglieri (che avverrà nella prossima legislatura). Questo giornale l’ave-va chiesto un anno fa, dicendo loro: fatelo subito. E invece c’è voluto un anno. E scopriamo che manca pure l’obbligo di rendi-contazione dei fondi dei gruppi. Come ai tempi di Tretter. Che non prendeva ostriche e champagne, sia chiaro, ma solo cravatte.

Paolo Mantovan* cortesia quotidiano Trentino del 25 settembre 2012

Antipatia, la nostra “specialità”EDITORIALE

Page 7: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 7

L’aumento dei prezzi agri-coli. Solo negli ultimi mesi il prezzo dei cereali è aumenta-to di quasi il 50%, sulla scor-ta della siccità che ha colpito alcuni paesi produttori que-st’anno. Il food price index della Fao, che misura l’an-damento dei prezzi di alcune delle più importanti materie prime alimentari, ha fatto segnare un balzo del 71% solo tra l’inizio del 2007 e il marzo 2008. Nello stesso periodo il grano e aumentato dell’80%, il mais del 90%. Un danno per gli allevatori trentini, che hanno bisogno dei cereali per alimentare il bestiame. Siccità, inondazio-ni e altri eventi atmosferici sono sempre più frequenti ed estremi.

Prezzo del latte. A fronte di questi aumenti il prezzo del latte pagato agli allevatori rimane sempre lo stesso da diversi anni. Di fatto il latte è uno degli alimenti più a buon mercato del nostro “paniere” Istat. Perché? Viene prodotto in tutta Europa ed in quantità maggiore a quella della “do-manda”; soprattutto le grandi pianure del nord mettono sul mercato migliaia di ettolitri ogni giorno. Le “quote latte” volute dall’Unione Europea hanno dimostrato di non funzionare. Un danno so-prattutto per gli allevatori di montagna, che lavorano con quote contenute e non pos-sono inseguire le produzioni industriali della Pianura per stare sul mercato.

Drosophila. Era stata l’incu-bo degli agricoltori trentini e giudicariesi (ma anche del Piemonte, parte del Vene-to e della Lombardia) nel-l’ultima stagione agraria, lo scorso anno. La Drosophila Suzukyi, insetto venuto dal Giappone, aveva letteral-

mente infestato i campi dei produttori trentini, causan-do una diminuzione della produzione anche del 40% specie nei piccoli frutti, an-nidandosi all’interno di essi e distruggendone la polpa. Grazie anche alle ricerche della Fondazione Mach di San Michele all’Adige nel 2012 la presenza della Dro-sophila è stata molto limi-tata; il rimedio? Dei grossi “bicchieri” colmi di aceto appesi su appositi bastoni nel perimetro circostante la coltivazione si sono rivelati efficaci trappole per la Dro-sophila. Le temperature so-pra i 32° di alcune giornate anche a giugno hanno fatto il resto (l’insetto soffre il trop-po caldo).

Nuova Pac. Anche i colti-vatori e gli allevatori trentini stanno attendendo con ansia il varo ufficiale della prossima Politica agricola comunitari (Pac), che coprirà il periodo 2013-2020. Si tratta di capi-

re quante risorse vi saranno per il sostentamento del set-tore, per i Piani di sviluppo rurale; è chiaro che la con-trazione di risorse mondiale non fa immaginare certo più soldi a disposizione. L’idea, però, che sembra essere ma-turata anche all’interno della Commissione è quella di una redistribuizione dei fondi che premi finalmente l’agri-coltura di montagna. Anche grazie all’attività istituziona-le del Trentino (assieme alle altre regioni alpine) l’Unio-ne europea sembra aver ac-colto il principio secondo cui fare agricoltura in montagna è più dispendioso, difficile e meno remunerativo che far-la in modo estensivo nelle grandi pianure. Nondimeno gli allevatori e agricoltori di montagna con il loro lavoro permettono alle nostre mon-tagne di essere curate, belle, in ordine. Per questo le ri-sorse europee devono tene-re conto di questo maggiore impegno.

Salvaguardia delle aree agricole. Con il disegno di legge 22/2012 il ministro all’agricoltura Catania ha detto stop alla cementifica-zione del suolo italiano e alla conseguente sottrazio-ne di aree agricole in favore di capannoni (molto spesso vuoti) ed altro. Un interven-to normativo da anni richie-sto dalla Coldiretti che si accompagna a nuove nor-me per incentivare la col-tivazione delle aree incolte o abbandonate. Il Trentino – ha sottolineato l’assessore provinciale all’agricoltura Tiziano Mellarini – ha an-ticipato i tempi e già con il Piano Urbanistico del 2008 8e la conseguente legge ur-banistica) ha individuato le cosiddette “aree agricole di pregio” e introdotto lo strumento delle “invarian-ti” urbanistiche, proprio per tutelare il grande patrimo-nio ambientale di cui dispo-niamo.

Un settore vivo. Con alcune questioni aperteSe è vero che l’agricol-

tura sta riscontrando con la crisi internazionale un ritorno di in-

teresse anche da parte dei giovani (vedi box sot-to) anche in Trentino, è vero anche che il settore,

come anche quello del-l’allevamento, si scontra

ogni giorno inevitabilmente con le difficoltà del-l’economia internazionale. Ecco alcune questioni aperte.

di Roberto Bertolini

La presenza e i ripetuti danni provocati in valle dai cinghiali in ambito agricolo è un fenomeno ormai troppo diffuso. Se ne è parlato a Storo nel corso di un’operazione-ascolto organizzata dal comune e ospitata presso l’aula didattica di Agri 90. Il leitmo-tiv della tavola rotonda, presente l’assessore pro-vinciale Tiziano Mellarini e un centinaio di persone, riguardava “Quale futuro per l’agricoltura della val-le del Chiese”. A sollevare la questione maiali sel-vatici è stato ancora il sindaco di Prezzo Celestino Boldrini, che ha preannunciato di aver già inoltrato ad assessori e funzionari provinciali una specie di ultimatum: “Noi abbiamo malghe, pascoli e cul-ture devastate dalla presenza di tanti cinghiali. Se non si interverrà in tempo avremmo delle riserve di cinghiali ma quelli del mio paese dovranno una volta per sempre abbandonare orti, prati e campi”. Mellarini ha preso atto della situazione e si è preso l’impegno di portare la questione in ambito di giunta provinciale.“Le prospettive in ambito agricolo da queste parti non mancano”. Lo ha detto e ribadito il sindaco di Storo e “patron” dei contadini Vigilio Giovanelli, che ha insistito sulla necessità di “vincolare eserci-zi pubblici e negozi all’utilizzo dei prodotti trentini, Spressa compresa”. Tradotto in altre parole Giova-nelli ha fatto intendere “che il nostro marchio non va venduto solo all’estero, nelle fiere e nelle borse del turismo ma anche all’interno e in maniera quotidia-na ”. Adriano Malcotti, vicepresidente del Bim del Chiese, ha anche preannunciato l’eminente realizza-zione di un ponte agricolo sul Chiese che dal poli-valente frazionale collegherà con l’isola ecologica e l’utilizzo della risorsa idrica a monte di Riccomassi-mo, in modo da utilizzare quella sorgente anche in ambito potabile. (Elisa Pasquazzo)

Agricoltura

I cinghiali minacciano i raccolti

Un problema annoso che le amministrazioni della Valle del Chiese

stanno cercando di risolvere

Dopo la lunga pausa estiva, mercoledì 12 settembre c’è stato il ritorno sui banchi anche all’Istituto agrario di San Miche-le all’Adige. L’anno scolastico appena iniziato fa registrare il record di studenti iscritti: in totale saranno 950 contro gli 855 del 2011/2012. Un salto frutto del gran numero di “matricole”: ben 295 (rispetto alle 190 dell’anno scorso) delle quali 83 frequenteranno la Formazione professionale.I numeri confermano il trend di cresci-ta che è stato continuo negli ultimi anni.

Basti pensare che nell’anno scolasti-co 2007/2008 gli iscritti a San Michele superavano di poco le 600 unità ed ora sfiorano quota 1.000. Un vero e proprio boom frutto certamente della valida of-ferta formativa e delle prospettive occu-pazionali che può garantire l’Istituto, ma anche figlie della situazione d’incertezza che sta attraversando tutto il Paese, in cui il settore agricolo, così come quasi tutti i settori legati all’ambiente, rappresentano più di altri una speranza in più per molti giovani

E intanto San Michele fa il recordIn crescita i giovani che guardano all’agricoltura

come un’opportunità professionale. L’istituto agrario ha quasi 1000 iscritti

Agricoltura trentina: migliora la percezione della gente, ma il prezzo dei mangimi e del latte rappresentano i problemi

Page 8: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 8 OTTOBRE 2012 Economia

Mentre infatti una parte del-la classe politica intende l’autonomia come un modo di ottenere semplicemen-te più risorse da Roma per le difficoltà politiche stori-che che ha subito la regione dopo i danni delle due guer-re mondiali con la presenza della minoranza tedesca e la-dina in Alto Adige, dall’altra una seconda parte intende il termine “autonomia” come un concetto di autogoverno ideale. Una terza componen-te della classe politica e in-tellettuale in possesso di una cultura storica più radicata e profonda concepisce invece l’autonomia della regione trentina e altoatesina, come

un fatto storico, concreto e oggettivo, stabilito ancora allo sgretolamento dell’im-pero carolingio quando i ve-scovati di Coira, Bressanone e Trento divennero di nomi-na imperiale. Gli imperatori tedeschi a partire da Ottone III avevano identificato nel-la Valle dell’Adige la strada più veloce ed agevole per una discesa in Italia, verso la pianura padana e Roma, la città eterna dove risiedeva il papato. Per questo le nostre terre dovevano essere con-trollate da principi vescovi fedeli all’impero ghibellino tedesco. Paradossalmen-te l’autonomia trentina ha quindi una funzione diretta

proprio nel rapporto dell’im-pero tedesco con la Roma dei papi. E’ in funzione del con-trollo del papato romano da parte dell’imperatore che si determina storicamente l’au-tonomia della regione tren-tina e altoatesina. Per questa autonomia storica il concilio della Controriforma, dopo lo strappo di Lutero da Roma, si tenne a Trento nel 1545.Un’ultima parte della clas-se politica, la più diffusa e parcellizzata, non immagina nessuno di questi aspetti e concepisce l’autonomia come un’istituzione di ispirazione “leghista”, basata sul “dateci i soldi” che li “amministria-mo noi”. E’ ed proprio questo

l’aspetto più preoccupante. Perché dimenticate le moti-vazioni storiche degli accordi De Gasperi-Gruber del 1946, dimenticata completamente la storia secolare del rappor-to tra la nostra terra con la cultura tedesca (di cui negli ultimi decenni abbiamo per-so anche la conoscenza del tedesco che dovrebbe essere obbligatorio fino alla quinta superiore anche in Trentino), perso il senso orgoglioso del concetto di “buongoverno” gestito in autonomia ed ef-ficienza dalla popolazione trentina e altoatesina, oggi il senso dell’autonomia si riduce al “dateci più soldi” perché siamo “autonomi”. Se

allora la rivendicazione del-l’autonomia si riduce a una sorta di piagnisteo continuo nella semplice rivendica-zione di più soldi da Roma, mantenendo un’impostazione istituzionale inefficiente pa-radossalmente alla “romana” che nulla a che vedere con il senso profondo dell’auto-nomia trentina e altoatesina - questo vale per tutte e due le province - allora si deve richiedere più chiarezza nel-la classe politica che guiderà il Trentino nel 2013. A quale autonomia si ispirerà il futuro governo del Trentino? Non è sufficiente dire “difendiamo” l’autonomia, se poi questa è un modello dispendioso

che fa acqua da tutte le parti. Dalla risposta che avremo da ogni singolo politico e can-didato su cosa intendono per autonomia, dovrà uscire la nuova classe politica che si porrà al governo della nostra terra nel 2013, con una crisi finanziaria che porrà sfide per tutto il nuovo secolo e che sta solo ora iniziando a mostrarne le difficoltà. Solo immaginando un Trentino veramente “autonomo”, inse-rito in una economia globale, che sa valorizzare le sue vere ricchezze territoriali, si potrà ritornare nella nostra vera na-tura di autonomia sia antica, che moderna e futura.

Di quale autonomia stiamo parlando?Il recente riconoscimento del quinto premio internazionale “Alcide De Gasperi” all’ex premier socialista spagnolo Fe-lipe Gonzales avvenuto il 5 settembre, anniversario della firma degli accordi presi a Parigi nel 1946 insieme a Karl Gruber gettando le fondamenta dell’attuale autonomia delle province di Trento e Bolzano, ha riacceso il tema sulla natura dell’autonomia trentina e sul suo significato.

Ascoltando i commenti della classe politica trentina, sud-ti-rolese e austriaca che hanno partecipato alla Giornata del-l’Autonomia sia a Trento che a Merano, dove era presente anche il capo dello stato Giorgio Napoletano, emerge una serie di definizioni dell’autonomia che non sono organiche tra loro e che mostrano una carenza di conoscenza e rifles-sione su questa parola ormai mitica per la nostra terra.

Non solo risorse, ma soprattutto autogoverno, che vuol dire maggiore responsabilizzazione

Premessa: obbiettivo del go-verno: la c.d. “Riforma del lavoro” ha introdotto alcune disposizioni volte a contrastare il fenomeno delle partite IVA fittizie. La norma ha l’obietti-vo di rendere più dinamico il mercato del lavoro, favoren-do l’instaurazione di rapporti più stabili e bloccando l’uso improprio e strumentale delle partite Iva. Il contrasto viene effettuato attraverso l’introdu-zione di criteri che determi-nano, per il lavoro autonomo, la conversione automatica del rapporto in lavoro subordina-to. Di seguito una panoramica sulle nuove disposizioni.Partite Iva false: le presta-zioni di titolare di partita iva sono considerate rapporti di collaborazione coordinata con-tinuativa, se vi è la presenza di almeno due delle tre seguenti condizioni: - la collaborazione ha una du-rata di più di 8 mesi nell’arco di un anno per due anni conse-cutivi;

- il collaboratore ricava più dell’80% del corrispettivo da un unico committente, nell’ar-co di due anni solari consecu-tivi;- il collaboratore possiede una postazione fissa presso il com-mittente. Si evidenzia che la presunzio-ne vale salvo prova contraria fornita dal committente. Conseguenze: Quindi nel caso in cui il lavoratore auto-nomo rispetta almeno due dei predetti requisiti, scatta auto-maticamente la presunzione di

contratto di co.co.co.. In questo caso il corrispettivo dovrà es-sere proporzionato alla qualità e quantità del lavoro prestato ed alla natura della prestazio-ne indicata nel contratto; lo stesso non potrà essere dunque inferiore ai minimi stabiliti per ciascun settore di attività dai contratti collettivi. Inoltre se le prestazioni sono considerate co.co.co., i contributi dovuti, derivanti dall’obbligo di iscri-zione alla Gestione separata INPS, sono: per 2/3 a carico del committente e per 1/3 a ca-

rico del collaboratore. Ancora, il contratto di co.co.co deve contenere uno speci-fico progetto, per essere con-siderato legittimo. Nel caso in cui il progetto sia omesso nel contratto, il rapporto non sarà considerato di co.co.co, bensì di dipendente a tempo inde-terminato, sin dalla data di co-stituzione del rapporto, e cioè dalla data della prima fattura. Per evitare questa ulteriore re-strizione, è consigliabile redi-gere i contratti in forma scritta, riportando l’esplicita indica-zione del progetto, del risultato

che il prestatore deve raggiun-gere. Ciò al fine di soddisfare il requisito dell’individuazione del progetto.Decorrenza: Le nuove dispo-sizioni risultano applicabili ai rapporti instaurati succes-sivamente al 18.7.2012. Per i rapporti in essere a tale data è concesso un periodo di 12 mesi per adeguarsi. Cause di esclusione: La pre-sunzione di sussistenza di una collaborazione coordinata e continuativa non opera, per esempio, qualora la prestazio-ne lavorativa sia:

- caratterizzata da competenze teoriche di grado elevato ac-quisite attraverso significativi percorsi formativi; - capacità tecnico-pratiche acquisite attraverso rilevanti esperienze maturate nell’eser-cizio concreto di attività; - svolta nell’esercizio di attività professionali per le quali l’or-dinamento richiede l’iscrizione ad un Ordine professionale; - svolta da un soggetto che dichiara un reddito annuo da lavoro autonomo determinato sulla base di specifici parame-tri. Tale reddito, almeno per il 2012, non deve essere inferiore a € 18.663.Criticità: Le nuove regole stanno generando alcune perplessità. La norma infatti rischia di porre in difficoltà non solo il lavoratore auto-nomo, ma anche le aziende, che dovranno accertare le caratteristiche richieste. Si raccomanda l’esame delle posizioni caso per caso, con l’ausilio di un tecnico.Catia Balduzzi

Partite Iva fittizie, parte la “caccia”L’obiettivo del governo è di rendere più dinamico il mercato del lavoro,

favorendo l’instaurazione di rapporti più stabili

di Marco Zulberti

w w w. s t e l d o . i t

FIN

ITU

RE

PAVIMENTI IN LEGNOCERAMICHE

PORT

E FERRAMENTA

ISOLAMENTO

ARREDO BAGNO

WELLNESS

FERRAMENTAARREDO URBANO

SISTEMI DI CHIUSURA

ARREDO URBANO

SCAL

E PE

R IN

TERN

O

ANTINFORTUNISTICA

COMPLEMENTI D’ARREDO

LAMINATO

ABBIGLIAMENTO PISC

INE

COMFORT

DES

IGN

RISPARMIO ENERGETICO

ECOSOSTENIBILITÀ

RISTRUTTURAZIONE

RINGHIERE

CARTONGESSO

RINGHIERE

PIET

RE N

ATURA

LI

EDILIZIA

LEG

NO

RISCALDAMENTO

Page 9: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 9 Attualità

Chi già pensava di poter ri-sparmiare su quest’ultima abbandonando chissà dove i propri sacchetti per vedere un bello “0” alla voce svuo-tamenti, abbandoni i suoi propositi e si rassegni a ri-spolverare il proprio senso civico: è previsto un nume-ro minimo fisso di svuota-menti, proprio per disincen-tivare i furbetti.Voci in bolletta, ma prima ancora che queste arrivino sotto gli occhi degli utenti, arrivano già le prime voci polemiche sulla nuova for-mula: agli uffici competen-ti sono già giunti mugugni e proteste. Tra queste, a Storo, quelle sulle Case da Mont: l’introduzione del “ticket-rifiuti” anche su queste è apparsa come un

inedito boccone amaro. Ma a metterci lo zucchero per mandarlo giù - dopo averne compreso la ratio - è l’asses-sore con delega alla filiera rifiuti della Comunità delle Giudicarie Daniele Tarolli: “Non è che prima non si pa-gasse, semplicemente ogni comune aveva il suo siste-ma di conteggio e in molti casi i costi venivano spal-mati sulla comunità intera, quindi per esempio capitava che anche chi non l’aveva, pagasse per la Casa da Mont del vicino. Anche la divi-sione dei costi fra utenze domestiche e non domesti-che non era particolarmente equa, i comuni decidevano più o meno arbitrariamen-te come distribuire il costo della raccolta rifiuti”.

Altro punto che sta facen-do discutere i giudicariesi, la rimborsabilità dell’Iva: sono giunte in comunità ol-tre 1500 richieste di rimbor-so, ma la Comunità fa sape-re che è impossibile farlo, poiché è stata regolarmente pagata allo stato e quest’ul-timo non ha ancora previsto budget per un’eventuale re-stituzione.Se dunque i punti ancora critici non mancano, indi-scutibilmente il nuovo siste-ma sta funzionando molto bene per quel che riguarda la differenziata: nelle Giu-dicarie ad agosto la raccolta ha fatto registrare una me-dia dell’80%, ben lontana da quel 59% che era il dato peggiore di tutto il Trentino solo un paio di anni fa.

Per contro, ciò che ancora non va - e il numero minimo di svuotamenti è stato pre-visto anche per contrastare il fenomeno - è il livello costante di abbandono dei rifiuti, contro cui la lotta è stata per questo intensifi-cata: a Carisolo verranno montate a breve le teleca-mere per sorvegliare l’isola ecologia, stesso provvedi-mento che Comano Terme ha discusso, mentre a Pin-zolo è stato attivato un ser-vizio aggiuntivo di pulizia delle isole ecologiche che annualmente costa circa 70mila euro.Una lotta che costa: tanto a Pinzolo quanto a Carisolo questi costi non potranno che ricadere sulla bolletta, alla famosa voce “manu-

tenzione ordinaria”. “Met-tere telecamere a guardare i rifiuti non è certo il modo che più mi piace di attingere alle casse comunali - si ram-marica il primo cittadino di Carisolo Arturo Povinelli - ma finché non si comincerà a rispettare le regole, tocca farlo”.“Si tratta solo di rispettare le regole - ribadisce Mauri-zio Polla, responsabile del-l’ufficio tecnico della Co-munità delle Giudicarie - e tutto per i cittadini sarebbe più semplice e meno costo-so: aggiungere servizi su servizi per sorvegliare, con-trollare e ancora sorvegliare ha dei costi, che prima o poi dovranno ricadere sulla bol-letta”.Per agevolare i corretti

comportamenti dei cittadi-ni e non lasciare scuse agli incivili, anche la Comunità da parte sua sta potenziando il servizio: a Pinzolo duran-te i mesi turistici gli addetti agli svuotamenti delle isole ecologiche hanno raddop-piato i passaggi nelle isole ecologiche, in conferenza dei sindaci la scorsa sera è stata proposta l’aggiunta di un servizio di pronto inter-vento in caso di rottura delle calotte, mentre è in partenza il progetto per l’installazio-ne di nuova cartellonistica.La speranza è che quella contro lo scarso senso ci-vico non sia una battaglia contro i mulini a vento: a rimetterci, oltre all’ambien-te, sarebbero in primis le ta-sche di tutti.

Rifiuti, ecco la nuova TiaTre voci in fattura e qualcuna, perplessa, tra i residenti. Sta arrivando in questi giorni nelle case giudicariesi la prima bolletta sui rifi uti calcolata con il nuovo sistema a calotte. Sulla carta - ma oltre al formato tradizionale sarà possibile consultare tutto on line, a partire dai dettagli su-gli svuotamenti effettuati - gli utenti si troveranno davan-

ti un conto diviso in tre sezioni: una quota fi ssa, stabilita dalla Comunità, per le spese di gestione del ciclo dei rifi u-ti; un’altra per lo spazzamento strade e la manutenzione ordinaria che varierà da comune a comune e, infi ne, la quota calcolata in base al numero di utilizzi della chiavet-ta elettronica.

di Denise Rocca

�������������������

��������

����������

������������������������������������������

���������������������������������

��������������������

Divisa in tre “voci”, fatta per scoraggiare i furbetti.Ottima la differenziata in Giudicarie, arrivata all’80%

PROBLEMICON I DENTI?

Clinica MEDENTRovigno/Croazia- Dentisti specializzati

al vostro servizio.- Materiali di qualità

e in garanzia.

RISPARMIFINO

AL 60%rispetto all’Italia

VIAGGIO con PULMINOogni settimana

Partenze:tutti i giovedì e le domeniche

Appuntamenti Segr. Italia

Tel. 333.6909388Prezzi al sito web:

www.dentistincroazia.com

Page 10: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 10 OTTOBRE 2012

Prima, però, bisogna porsi una domanda che forse non tutti tengono in conside-razione: perché sono state create le Comunità di Val-le? La prima risposta, for-se la più scontata, è quella che soddisfa un’aspirazione antica ma sempre attuale: avvicinare le istituzioni ai cittadini, anche ai più lon-tani dal capoluogo, così da mettere in campo le politi-che più tempestive ed effi-caci a seconda delle neces-sità e delle peculiarità delle singole zone.Tuttavia esiste un’altra mo-tivazione che molti ignora-no ma che rende ancora più necessario il mantenimento delle Comunità: l’attuale crisi e il continuo prelievo di risorse trentine operato dal governo di Roma. La contrazione del bilancio provinciale, infatti, impone anche in Trentino una spen-ding review incentrata sulla sostenibilità delle ammini-strazioni e delle loro poli-tiche. In poche parole, se si vuole mantenere un elevato livello di servizi, bisogna iniziare a entrare nell’ordine di idee che ciò che ci si po-teva permettere finora non sarà più pensabile nell’im-mediato futuro. Quali so-luzioni, quindi? O si segue l’esempio nazionale dove con un colpo di spugna sono stati aboliti province e pic-coli comuni, oppure i comu-ni vengono mantenuti dele-gando i servizi più onerosi alle Comunità che possono gestirli comprimendo i co-sti e impiegando personale maggiormente specializza-to. Quest’ultima è, chiara-mente, la scelta adottata dal PATT che considera le muni-cipalità, anche le più picco-le, dei presidi irrinunciabili che, però, vanno messe in rete il più possibile per po-ter restare al passo coi tempi e per riuscire a garantire un livello elevato di servizi e competenze indipendente-mente dalle dimensioni.Stabilita, quindi, l’impor-

tanza e l’imprescindibilità delle Comunità di Valle, bi-sogna fare i conti con i risul-tati fin qui raggiunti.Sarebbe insensato negare le difficoltà che sta incon-trando questo ente e, per risolverle, bisogna assoluta-mente evitare la logica dello “scarica barile” avviando una riflessione seria e since-ra che metta in luce limiti e punti di forza delle CdV ma, soprattutto, che fornisca al cittadino quello che più chie-de in questo momento: fatti concreti e risposte in tempo reale a bisogni e aspettati-ve. Il fatto che non sempre le Comunità riescano in questo proposito è dovuto a vari fattori: innanzitutto al clima di ostilità e sfidu-cia che alcuni partiti hanno montato ad arte già durante la campagna elettorale del 2010 e che ha portato i cit-tadini a non dare la fiducia necessaria a questo ente. In secondo luogo sta creando non poche difficoltà l’am-bigua definizione del ruolo politico delle Comunità che a volte vanno a sovrappor-si ai comuni su determinate competenze. Ciò crea con-fusione e diffidenza da parte dei sindaci che dovrebbero vedere le CdV come allea-ti e non come concorrenti. Ma, soprattutto, il proble-ma principale è dato dalla mancanza di coraggio di-

mostrata della Provincia che deve cedere ai territori le competenze previste dal-la legge assieme alle risorse per poterle attuare; finora, infatti, si è assistito in più di un caso alla finta cessione di potere e alla destinazione di risorse di fatto già indirizza-te togliendo alle Comunità ogni possibilità di interven-to nelle scelte.Questo quadro, però, non deve essere visto come trop-po disastroso. In questi anni, infatti, si è riusciti anche ad avviare importanti progetti e collaborazioni sovraco-munali finora impensabili: si pensi, tanto per fare un esempio, ai Piani sociali di Comunità.Tuttavia, la sfida più impor-tante è quella che si sta per giocare e, cioè, quella dei Piani territoriali di Comu-nità che segneranno le linee di crescita e sviluppo delle popolazioni per i prossimi anni.Anche per questo è neces-sario sanare al più presto i problemi e le criticità che affliggono le CdV, senza dimenticare che un falli-mento di questi enti si ri-percuoterebbe a cascata su ogni livello istituzionale e significherebbe la sconfitta dell’Autonomia. E, in que-sto caso, poco si potrebbe fare per contrastare la scu-re del governo che si è già

abbattuta sugli altri comuni italiani.Di fronte a questo scena-rio, il PATT ha riunito a Mezzolombardo tutti i suoi amministratori comunali e di comunità per elaborare delle linee di indirizzo dalle quali emergono alcuni punti fondamentali e non più de-rogabili.Il cardine di tutto il ragiona-mento è quello di stabilire in modo univoco il ruolo politico delle Comunità: fatta salva la centralità dei comuni, questi non dovran-no temere un travaso del loro potere nei confronti delle CdV ma, semmai, le Comunità dovranno sempre più essere al servizio del-le municipalità per creare una rete istituzionale forte e coesa capace di rispondere ad ogni tipo di necessità dei cittadini. Proprio per questo c’è bisogno di fiducia reci-proca soprattutto nel caso della gestione associata ob-bligatoria di alcuni servizi, emblema di una Comunità da vedere come strumento al servizio di tutti nel qua-le le eccellenze gestionali e umane dei singoli municipi vengono valorizzate e mes-se a disposizione dell’intera valle.Restando in tema di defini-zione puntuale del ruolo del-le Comunità va soddisfatta la domanda di chiarezza dei

cittadini, evitando sterili so-vrapposizioni. Ecco perché la Provincia dovrà trovare il coraggio (in modo analogo a quello che ha consentito all’Autonomia provinciale di vedere la luce e di diven-tare un modello invidiato da tutto il mondo) di delegare parti anche consistenti del proprio potere ai territori con particolare riguardo alla competenza urbanistica che dovrà al più presto essere resa effettiva. Ciò consenti-rà di prendere scelte di cre-scita e sviluppo compatibili con le diverse esigenze dei vari territori.Inoltre la Provincia deve rendersi conto del cambia-mento del quadro istitu-zionale: allo stato attuale le Comunità rappresentano gli interlocutori territoria-li che vanno coinvolti ogni volta che si affrontano temi di rilevanza sovracomuna-le. Snobbare questo fatto significherebbe relegare le Comunità ad un ruolo mar-ginale simile a quello dei vecchi Comprensori.E, sempre a proposito di Comprensori, per evitare assemblee mastodontiche va rivisto il meccanismo di elezione dei consiglieri, ri-ducendoli in caso di numeri eccessivi. Questo procedi-mento, però, deve essere necessariamente accompa-gnato ad una ridefinizione

dei compiti interni all’ente: la sovrapposizione fra Con-ferenza dei Sindaci e assem-blea su determinate questio-ni, infatti, svilisce il ruolo di entrambi gli organi. La soluzione migliore sarebbe quella di lasciare all’organo formato dai primi cittadini l’onere di gestire i servizi sovracomunali, mettendo nelle mani dell’Assemblea tutta la pianificazione e lo sviluppo strategico che ne-cessitano di scelte pretta-mente politiche prese, però, con uno sguardo più globale e non legate all’ottica del campanile.In conclusione, il PATT non ignora le difficoltà che la riforma istituzionale ha comportato e non le vuole sottovalutare. Tuttavia c’è la consapevolezza che le sfide vanno affrontate e non rinviate: se si vogliono evi-tare misure drastiche come nel resto d’Italia è neces-sario credere nella riforma valorizzandone gli aspetti positivi e correggendone i difetti. La crisi impone di dimostrare come la nostra Autonomia, tanto attaccata, sia in grado di gestire al me-glio le risorse.

* Consigliere Patt della Assemblea delle Giudica-rie con delega alle Politi-che giovanili

Il dibattito

Comunità, occorrono fatti e concretezza

Entrare in questo momento all’interno del dibattito che coinvolge le Comunità di Valle rischia di essere alquanto peri-

coloso. Esiste la concreta possibilità, infatti, di alimentare ulteriormente i fiumi di inchiostro che in questi mesi sono stati versati in merito a questo ente, rendendolo ancora più fumoso per la maggior parte dei cittadini e facendo passare alcune informazioni totalmente erra-te che lo fanno apparire come un carrozzone inutile.Tuttavia, proprio per le stesse motivazioni, è necessario mettere in campo una sorta di ope-razione verità che metta in risalto luci e om-bre di una riforma (quella istituzionale che ha dato vita alle CdV) in cui il PATT ha da subito creduto e in cui crede ancora.

Continua il dibattito sul futuro della Comunità di Valle. Prospettive e necessità dell’“ente di mezzo”

di Simone Marchiori*

Page 11: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 11 Sanità

“La TAC – conferma il dott. Luigi Umberto Romano, primario del reparto di or-topedia – è certamente una strumentazione strategi-ca per migliorare le nostre potenzialità operatorie e per fornire al paziente un servizio di primo livello, utilizzando al massimo le opportunità della chirurgia mini-invasiva”.

Qual’è la reale importan-za di una strumentazione come quella da poco atti-vata presso l’ospedale di Tione per il settore orto-pedico?Questa nuova apparecchia-tura, evoluzione moder-na del vecchio modello in dotazione alla radiologia, ci permette di ricostruire perfettamente la forma del-l’articolazione, elaborando un vero e proprio planning in 3D, ossia una ricostru-zione volumetrica perfetta della situazione interna del segmento da operare. In questo modo l’ortopedico ha l’esatta percezione dello scenario nel quale si tro-va ad intervenire e dunque procedere con le tecniche mini-invasive, riducendo al minimo l’impatto sulla zona da operare. Inoltre ci è data la possibilità di prevedere, con precisione millimetrica, il modello e la taglia della protesi necessaria in quel paziente e per quella situa-zione, considerando anche la cinematica articolare (meccanismo di movimen-to) e la qualità dell’osso.

Come funzionano di pre-ciso le tecniche di opera-zione mini invasive?

Occorre fare una piccola premessa “storica”. L’orien-tamento del chirurgo è sem-pre stato rivolto in passato prioritariamente alla riso-luzione del “problema cli-nico”, ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili per raggiungere lo scopo con rapidità ed efficacia. Il pro-blema dei danni collaterali conseguenti ad una chirur-gia aggressiva, giustificata dalla necessità di essere ve-loci (anche per assecondare le limitate potenzialità delle tecniche anestesiologiche e l’alto rischio di infezioni) non rappresentava assoluta-mente una priorità. Questa filosofia chirurgica si traduceva – per semplifi-care - nell’aforisma: “gran-de taglio, grande chirurgo”, che per anni ha condizio-nato il modo di intendere la chirurgia di medici e pa-zienti.

Forse anche per la man-canza di apparecchiature presenti all’epoca.Certo, bisogna riconosce-re ai chirurghi dell’epoca la limitatezza di apparec-chiature e strumenti a loro disposizione, basti pensare alle invenzioni più recen-ti anche la più elementare come il bisturi elettrico, la completa assenza dei mezzi diagnostici per immagine, ogni operazione chirurgica rappresentava per l‘opera-tore una sorpresa in assen-za di RMN; TAC etc. che li obbligava ad esplorare e quindi ad allargare il loro campo di visione per essere certi e sicuri dell’efficacia del gesto chirurgico.

Con le nuove tecniche, che cosa cambia, invece?L’obiettivo diventa quello di curare la lesione (frat-tura, installazione di una protesi) arrecando il minor danno possibile ai tessuti circostanti, rispettando l’in-tegrità dei muscoli, limi-tando allo stretto necessario l’incisione della pelle, la perdita ematica e, in ultima istanza, il dolore post-ope-ratorio del paziente. Ma, soprattutto, ridurre drasti-camente i tempi di recupero da parte del paziente. Una tecnica “gentile” e mirata, che – attraverso delle mi-cro-incisioni – ci permette di lavorare solo sulla parte effettivamente interessata.

Quali sono gli interven-ti che vengono eseguiti a Tione con questa tecnica?Quattro tipologie, che ri-guardano patologie e trau-matologie molto diffuse: spalla, anca, ginocchio e piede. Interventi che – se eseguiti correttamente – possono restituire al pa-ziente una piena mobilità. Attraverso piccole incisioni vengono introdotte le pro-tesi (sempre più moderne e sicure, anche in questo campo si sono fatti grandi passi avanti), senza l’utiliz-zo della trazione dell’arto operato, tecnica utilizza-ta in altri ospedali ma che può avere effetti lesivi sui legamenti della caviglia e del ginocchio. Con la tec-nica mini-invasiva teniamo indenni i muscoli e i tessuti sani, riduciamo i tempi di operazione e nelle fratture limitiamo davvero drastica-mente i tempi di guarigione,

utilizzando al minimo i co-siddetti “mezzi di sintesi”, tipo chiodi, viti e fili me-tallici (così sovra-utilizzati fino a 10 anni fa) ricorrendo a sistemi di stabilizzazione meno invasivi.

Quanti interventi di que-sto tipo vengono eseguiti a Tione?Nell’arco degli ultimi tre anni abbiamo eseguito ol-tre 300 impianti protesici maggiori e 200 interventi di correzioni delle deformità del piede (alluce valgo, dita a martello etc).

Spesso nella percezione dei pazienti il grande ospedale offre più garanzie di quel-lo di piccole dimensioni come quello di Tione. Qual è l’effettivo livello del no-socomio tionese? In altre parole: la gente può avere piena fiducia e farsi opera-re serenamente a Tione?Certamente sì. Spesso, è vero, il piccolo ospedale viene percepito dalla gente come qualcosa di “incom-pleto”, un grande pronto soccorso e poco più. In realtà – fatta salva la mag-giore completezza di gran-di ospedali come il Santa

Chiara, che possono mettere in campo praticamente tutti i reparti – per quanto riguar-da l’Ortopedia l’Ospedale di Tione può fornire tutte le professionalità necessarie e la strumentazione adeguata alla maggior parte degli in-terventi. Con l’arrivo della nuova Tac, poi, siamo com-pletamente “autonomi” an-che nella definizione delle modalità e delle condizioni di intervento e possiamo certamente fornire un otti-mo livello di sicurezza e di qualità operatoria.

Roberto Bertolini

La nuova Tac “lancia” la “mini-invasiva”Operare arti e impiantare protesi ricercando la mino-re invasività possibile ed il minor disagio per il paziente, abbattendo inoltre i tempi di recupero. Questi gli obiettivi della chirurgia mini-invasiva, una tecnica operatoria che il reparto di ortopedia dell’Ospedale di Tione mette a dispo-

sizione dei propri pazienti ormai da cinque anni, ma che – attraverso la ricerca – va continuamente affinandosi e che grazie al nuovo macchinario Tac in funzione al nosocomio tionese da inizio settembre, ha ricevuto un forte impulso e nuove opportunità per perfezionarsi ulteriormente.

Con la nuova TAC “multi slice” aumenta la qualità e la sicurezza degli interventi protesici “a basso impatto” per il paziente

A ortopedia, nell’ospedale di Tione

In occasione del mese rosa, che partirà il primo ottobre in tutta Italia, la Delega-zione LILT Valli Giudicarie, l’ITAS As-sicurazioni Agenzia di Tione (Milanesi & Cereghini s.r.l.), il gruppo Thinking di Christian Bazzoli e con la collabo-razione del Comune di Tione, hanno organizzato per la serata di sabato 20 ottobre all’auditorium delle scuole su-periori di Tione un importante appun-tamento, nell’ottica dell’informazione e della sensibilizzazione sui particolari temi per i quali la LILT da anni lavora.La Delegazione LILT Valli Giudicarie, fin dalla sua nascita nel 1989, ha sempre promosso attività ed incontri pubblici con medici ed esperti per informare la popolazione sulle attività di prevenzio-ne, controllo ed assistenza nell’ambito della lotta ai tumori. Grazie ai recapi-ti di Pinzolo, Ponte Arche e Condino e alla sede di Tione, la Delegazione for-nisce oltre allo sportello informativo, anche screening dermatologico e del cavo orale gratuiti, oltre ad un servizio psicologico per malati e loro parenti. Il tutto grazie all’operosità e all’impegno dei volontari, che ormai da anni lavo-rano per la salute ed il miglioramento della vita di tutti.Questa associazione, unitamente al-l’agenzia ITAS Assicurazioni di Tione nelle persone di Paolo Cereghini ed Al-berto Milanesi, che oltre alla parte di sponsor sono anche attivisti della LILT, ha perciò organizzato (come ha sempre fatto negli ultimi anni in occasione del

Mese Rosa) uno spettacolo di grande impatto artistico ed emotivo.Lo spettacolo del 20 ottobre sarà infat-ti curato dal giovane Christian Bazzoli, già stilista ed organizzatore di eventi, che per l’occasione ha previsto una sca-letta molto speciale: si partirà infatti con una sfilata delle sue ultime creazioni, seguite poi da un momento di danza con il corpo di ballo della sua compagnia “Thinking” e uno di canto con la gio-vane e talentuosa cantante giudicariese Arianna Dalle Mule. Sarà una serata di sfilate, balli e canto, ma con l’intento di sensibilizzare il pubblico: per questo saranno ricavati momenti centrali nel-la serata dedicati alla lettura di poesie e testi dedicate alle donne che hanno vissuto sulla propria pelle l’angoscia e la sventura della malattia, riuscendo però a superarla anche grazie all’aiuto dell’associazione. Durante la sfilata di moda sarà presente Barbara Pedrotti, che farà da madrina della serata e che indosserà per l’occasione uno speciale abito-scultura disegnato e creato appo-sitamente per lei da Christian. Una serata importante, che oltre al-l’intrattenimento di alto livello, offrirà molti spunti di riflessione riguardo alle molteplici opportunità che il lavoro del-la LILT offre a tutti. L’appuntamento è per sabato 20 ottobre, ore 20:30 all’au-ditorium delle scuole superiori di Tio-ne. Impossibile mancare.

Aldo Gottardi

Lilt e Mese Rosa in Giudicarie: informazione e non solo

Sabato 20 ottobre una importante serata dedicata alla prevenzione dei tumori femminili

La nuova Tac di Tione

Page 12: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 12 OTTOBRE 2012

Dove nasce la curiosità per le piante?Mi sono sempre piaciute la montagna e la natura. Verso i 25 anni ho cominciato ad occuparmene in modo co-stante, l’avessi capito prima avrei fatto studi appositi. Ora vado ogni sabato e do-menica a fare ricerche sul territorio.Come ha imparato?Sono autodidatta. Se uno ha la passione, impara le cose, ma ci vuole continuità: per vincere un’olimpiade biso-gna allenarsi tutti i giorni, così anche il botanico.Cosa l’appassiona della botanica?La ricerca in sé è affascinan-te. E’ molto bello quando si inizia l’escursione, è un po’ come andare in montagna, a volte e’ quasi più bello salire che arrivare in cima, e quan-do cerco una pianta ho un po’ questa sensazione. Mi piace affrontare l’enigma, non solo trovare quello che cerco.Com’è un’uscita tipo?Prima si decide a tavolino quello che si vuole andare a studiare, un’area geografi ca o una pianta specifi ca. Se vado in una certa area de-termino tutte le piante che vedo: tecnicamente si tratta di una cartografi a fl oristica. Percorro fi no a 3.000 km al mese.Parliamo del Salix Aurita, la sua scoperta, come ci è riuscito?Sono uno specialista di sali-ci: ho fatto undici escursioni in Alto Adige cercandolo: nel 1911 c’era stato un avvi-stamento in Alto Adige, ma la mancanza di un erbario lasciava aperta la possibi-lità di errore, quindi il mio ritrovamento è il primo do-cumentato in Italia.

Cos’è un erbario?Un cartoncino bianco sul quale viene attaccato il cam-pione di pianta pressato, protetto da una carta velina, e segnate le caratteristiche scientifi che. Il mio erbario ha circa 2.000 esemplari, e può durare anche 5 o 600 anni, basta avere l’accortez-za di preservarlo dagli inset-ti: io lo metto a -20 gradi, in freezer, di tanto in tanto.Antichi erbari di pregio sono andati distrutti proprio per colpa degli insetti, una grande perdita perché da un erbario un esperto è in grado di capire tutte le caratteristi-che di una pianta, come la vedesse dal vivo. Quali sono gli strumenti del fl orista?I libri anzitutto, scritti da specialisti, sono fondamen-tali. Nella mia biblioteca personale ne ho una cin-quantina, ci sono testi anche molto costosi, ma ne vale la pena.

Una buona lente di ingran-dimento, perché tante piante si determinano da dettagli minuscoli, come i peletti ad esempio, che si vedono solo

con la lente. Un dispositivo Gps e delle cartine dettaglia-tissime della Provincia, infi -ne una teca per raccogliere i campioni da studiare a casa. A volte può servire anche un microscopio, per studiare meglio i campioni, ma que-sto una volta a casa. Le coltivi anche, e tue piante?Preferisco trovarle e classi-fi carle.

C’è qualche esemplare che si fa desiderare?Ho cercato invano per quat-tro anni una pianta in Val d’Algone, l’Erinus Alpinus, avvistato l’ultima volta a fi ne Ottocento.Pronto ad andare a cac-cia di altri Salix Aurita in Trentino?La pianta che ho trovato è femminile, fertile, signifi -ca che da qualche parte c’è anche il maschio, mi piace-rebbe trovarlo. Ma i salici si fecondano sfruttando il vento, quindi potrebbe es-sere a parecchi chilometri di distanza.Come arriva una nuova specie in un territorio?Generalmente trasportata in modo involontario dalle per-sone. Le guerre mondiali, ad esempio, hanno portato piante dall’America. Anche nei campeggi sul lago di Garda sono arrivate piante portate dai turisti.Poi i cambiamenti climatici: l’innalzamento delle tempe-rature, per esempio, permet-te a nuove specie di espan-dersi.La zona che la affascina di più?Le Pale di San Martino e Pa-

neveggio, quest’anno ci ho fatto 12 escursioni. Ma anche il Brenta meridionale, la zona del monte Baldo, da sempre fi ore all’occhiello dei botanici perché essendo una montagna isolata era una delle zone più ricche di specie, assieme alle prealpi di Ledro, le uniche scoperte dal ghiaccio durante le glaciazioni. Alcune specie si sono salvate proprio perché non c’era il ghiaccio e anche ora troviamo piante eccezio-nali, rarissime. Il lago di Gar-da è bello perchè permette escursioni autunnali.D’inverno deve mancarle parecchio quest’attività di escursioni settimanali?L’inverno classifi co quelle piante che magari ho trovato in estate e conservato nell’er-bario ma non ero sicuro della classifi cazione. Compilo un diario scientfi co personale, ho una cinquantina di schede morfologiche che ho riempito per le specie che non conosco ancora bene. Quando scrivo riesco a vedere differenze che non ero riuscito a cogliere pri-ma. L’inverno è tempo di stu-diare, non smetto mai vera-mente di occuparmi di piante.Le scoperte che più le han-no dato soddisfazione?Il Salix Aurita, sicuramente, perché sono specializzato in salici.Come mai i salici?Quando una persona inizia un’avventura scientifi ca deve imparare tantissime nozioni, io ho studiato tutti gli arbusti e tra questi il Salix era terri-bilmente ostico, così me ne sono innamorato.

Erbario nel freezer, libri a mo’ di pressa, ma compe-tenze da professionista unite a una passione e curiosità infi nite: tanto basta per una grande scoperta.

Il personaggio

Lo Sherlock Holmes delle piante

Marco Merli di Sclemo si è aggiudicato il premio “Battaglia” 2012 per aver trovato e catalogato nei boschi attorno ad Andalo una specie di salice, il Salix Aurita, unico in Italia

L’INTERVISTA

Alpinisti, cacciatori, adepti del trekking e del nordic walking, estimatori delle mangiate nei rifugi, gli amanti della montagna sono tanti e

diversi. Fra loro si aggira anche una specie rara, sa-ranno una decina in Trentino, un po’ esploratori un po’ investigatori alla Sherlock Holmes: sono i fl oristi, impegnati a studiare e catalogare le diverse piante di un territorio, ne ricordano la storia e le caratteristi-che, ricostruiscono le migrazioni di anno in anno, le

modifi che da generazione a generazione. Quest’anno il premio Giorgio Battaglia è andato a uno di loro, Marco Merli, classe 1971 di Sclemo, nel Banale, che collabora con i botanici professionisti del museo civi-co di Rovereto. Lo fa per passione. Un hobby svolto a livello quasi professionale, che gli ha fruttato il “Bat-taglia” 2012 per aver trovato e catalogato nei boschi attorno ad Andalo una specie di salice, il Salix Aurita, unico in Italia.Lente d’ingrandimento in mano, una cinquantina di libri nella biblioteca di casa, gira i boschi trentini, ma anche del resto d’Italia e quando riesce pure all’este-ro, sempre in cerca di una perla rara: piante avvistate in passato e mai più riviste, o esemplari riusciti a so-pravvivere in un territorio diverso da quello abituale, magari sviluppando caratteristiche nuove.

MUSEO CIVICO ROVERETODa una ventina di anni la sezione botanica del Museo Civico di Rovereto raccoglie dati sul campo, confron-ta studi bibliografi ci e studia campioni da erbari, im-pegnata a dipingere un quadro completo della fl ora del Trentino. Oltre un milione sono i dati raccolti fi no ad oggi, la grandissima parte di questi georeferenziati. E’ in sostanza la base informativa sulla quale si calibrano le azioni provinciali in materia di biodiversità fl oristica della Provincia di Trento. Sono stati pubblicati tre atlan-ti dagli esperti del museo: uno sulla fl ora del Parco Pa-neveggio e Pale di San Martino, uno su quella del Parco Adamello Brenta e aree limitrofe, e uno sulla fl ora del Monte Baldo, ma in cantiere c’è un atlante sulla fl ora del Trentino. Filippo Prosser, conservatore della sezione Botanica del museo, spiega: “In questi anni sono state trovate circa 200 specie nuove per il trentino e siamo riusciti a descrivere tre specie nuove in regione per il mondo scientifi co: un Festuca austrodolomitica, la Primula Re-cubariensis (sulle piccole Dolomiti) e naturalmente la Gentiana Brentae”.

di Denise RoccaMarco Merli

Page 13: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 13

E invece non passa anno che i cellulari cambiano. Nel tem-po passano da mattonelle a piccolissime scatoline colora-te super leggere, da far fatica a leggerci il numero di casa e poi tornano di nuovo ad es-sere ancora delle dimensioni di una mattonella. Quello che cambia è il nome, sempre più diffi cile da imparare - tele-fonino, smartphone, iphone - e le cose che si possono fare aumentano: oggi possiamo chiamare altri telefoni, man-dare messaggi, scrivere email, scattare fotografi e, navigare in internet, installare giochi, ascoltare musica. A breve il cellulare (chiamiamolo sem-plicemente cosi) ci consentirà anche di velocizzare i paga-menti con transazioni più co-mode per le persone e al con-tempo più rapide/sicure per le imprese; di potenziare la visi-bilità dell’offerta dei negozi che segnaleranno direttamen-te sul cellulare promozioni in corso; si potrà migliorare la fruizione dei servizi da parte dei cittadini e promuovere il territorio veicolando attraver-so questo mezzo di facile ac-

cesso informazioni culturali, turistiche e congressuali; Insomma non facciamo in tempo ad abituarci alle novi-tà tecnologiche che subito ne arriva una nuova. E infatti in pochi anni le cose sono cambiate tanto. L’inno-vazione corre rapida, rapi-dissima. Investe non solo gli apparecchi che ci permettono di fare quello che facciamo, ma anche il modo in cui ce lo fanno fare. E’ la sfi da che l’innovazione ci pone davan-ti, quella di cambiare pro-spettiva nei suoi confronti e capire che non ci è richiesto di abituarci allo specifi co te-lefono, alla specifi ca tv o allo specifi co computer, ma che dobbiamo invece riuscire a superare gli oggetti specifi ci per toccare e affrontare diret-tamente il cambiamento.Un cambiamento su cui an-

che il mondo della coope-razione stà rifl ettendo, si stà confrontando cercando di individuare buone pratiche e nuove forme di organizzazio-ne e di erogazione dei servizi per le persone utilizzando la tecnologia come strumento abilitante. In quest’ottica, un progetto che da qualche anno è attivo per i soci della cooperazione trentina è la carta in coopera-zione; un progetto che di fatto rappresenta la versione mo-derna del “libretto” sul quale tutte le famiglie registravano gli acquisti in cooperativa e al cui saldo si provvedeva a fi ne settimana o a fi ne mese. Ma la Carta In Cooperazione non è una delle tante carte-fedel-tà offerte gratuitamente dalle aziende della distribuzione, è un’iniziativa unica in Italia. E’il segno della partecipa-

zione al sistema cooperativo trentino, impegnato ad as-

sicurare vantaggi e tutela ai soci e alla comunità.

Oggi la Federazione della Cooperazione sta soste-nendo un rilancio di questa iniziativa anche per concre-tizzare l’azione di valorizza-zione della funzione sociale (sancita dall’art. 45 della costituzione) e ridare alla persona la giusta centralità con l’obiettivo di permette-re al socio di passare dallo stato di “socio di diritto” a “socio partecipativo”.In quest’ottica attraverso le potenzialità delle tecnolo-gie digitali, potranno essere estesi i servizi attivi sulla carta in cooperazione, ser-vizi che nel tempo proba-bilmente saranno spostati su strumenti diversi ( dalla carta al telefonino) e al cui sviluppo potranno concor-rere le organizzazioni che sapranno meglio dialogare con il territorio e risponde-re alle esigenze di innova-zione in ottica di servizio alla persona. Credo si tratti di una sfi da affascinante. Sicuramente si tratta di una sfi da inelu-dibile.

Cooperando

La sfida dell’innovazione Ricordo che erano gli anni Ottanta e al secondo anno di superiori ci portarono nel nuovissimo laboratorio informatico. C’erano una decina di Computer e sullo schermo nero cercavamo di imparare a inserire dei comandi a caratteri verdi.. era la prima volta che usavo un computer. Qualche anno dopo uno stru-

mento altrettanto utile e divertente iniziava a diffon-dersi: il cellulare. Mi ricordo abbastanza bene il mio primo telefono cellulare. Una mattonella, nero e con l’antenna ben in vista. Un concentrato di tecnolo-gia che l’evoluzione tecnologica avrebbe a mio avviso impiegato molto tempo per superare.

Le nuove tecnologie strumenti importanti per avvicinare la gente alla partecipazione

ALBERTO CARLI E’ nato a Trento il 6 Aprile del 1972. Laureato in Sociologia, indirizzo Comunicazioni e Mass Media presso l’Univer-sità degli Studi di Trento inizia la sua carriera professionale in Hertz Corporation presso l’Hertz Europe Financial Cen-ter di Dublino dove si trasferi-sce. Nel 2002 rientra in Italia e inizia la sua Collaborazione con DeltaDator Spa (da Giun-go 2008 Dedagroup Spa) che continua ricoprendo diversi ruoli nell’ambito della Direzione Vendite fi no a fi ne 2009. Nel 2004 fonda Computer Learning, società cooperativa operante nel settore della formazione ICT, di cui è tutto-ra Vice-Presidente. Nel 2010 fonda EduTech che fornisce soluzioni per la didattica e la multimedialità a Istituzioni educative e accademiche, ad Aziende ed Enti Pubblici, di cui è Amministratore Delegato. E’ membro del comitato Piccola Impresa di Confi ndustria Trento, consigliere di am-ministrazione del consorzio Health Innovation Hub e da Giugno 2012 consigliere di amministrazione della Federa-zione Trentina della Cooperazione.

di Alberto Carli

FLORICOLTURA SIRIANNI Cell. 338-9196969 - Loc. Spine,2 - Bolbeno

“EVENTI D’AUTUNNO” La fl oricoltura Sirianni propone 3 meeting a tema dedicati alla decorazione fl oreale e non solo, con affermati maestri dell’arte decorativa pronti a dare consigli e a rea-lizzare dal vivo le più belle e innovative composizioni. Sabato 20 ottobre dalle ore 15.00“PROPOSTE D’AUTUNNO...e per i tuoi cari”Nuove idee dai colori autunnali e per la festività di Ognissanti, proposte da Mara Furlani. Sabato 10 novembre dalle ore 15.00“...ASPETTANDO IL NATALE”Decorazioni per la casa, per dare un tocco originale al tuo ambiente. Proposte di Antonio Trentini. Sabato 24 novembre dalle ore 15.00“L’ATMOSFERA DELL’AVVENTO”Creatività e calore con le candele. Idee di Mara Furlani. Nei tre pomeriggi animazione per bambini con creazione di lavoretti per Halloween-Natale e merenda.Le manifestazioni sono porte aperte, non serve alcuna prenotazione e l’entrata è libera a qualsiasi ora e senza impegno.

Aperto dal lunedì al sabato: 8.30-12.00/ 14.00-19.00

Page 14: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 14 OTTOBRE 2012A piedi per vivere meglio. A piedi per crescere meglio. A piedi per muoversi meglio. A piedi per riscoprire il terri-torio. A piedi per conoscere. Camminare fa stare bene e regala ben-essere. Le Terme di Comano, centro di cura e benessere naturale, celebra-no la Giornata Nazionale del Camminare con un convegno a tema e con cammini alla ri-scoperta e conoscenza della valle. Appuntamento fissato per il 14 ottobre.Per tutti gli amanti del “camminare per star bene e conoscere” appuntamento d’obbligo domenica 14 ot-tobre alle Terme di Comano. L’occasione, unica per tutto il Trentino, la Giornata Na-zionale del Camminare, do-

veroso tributo ai molti appas-sionati dell’andar lento, quel passo dopo passo che non è solo uno svago salutista, ma uno strumento impagabile per rientrare in connessione con se stessi, prima, e col mondo esterno subito dopo.

La Giornata Nazionale del Camminare, organizzata da FederTrek e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, ha come obiettivo principa-le quello di promuovere e sostenere il camminare, un gesto così naturale che oltre

a consentire la scoperta e la conoscenza di un territo-rio, rappresenta soprattutto un’opportunità per modifica-re le proprie abitudini, appor-tando indubbi benefici psico-fisici con ricadute positive sulla qualità della vita e sul

vivere quotidiano. L’adesio-ne a questa giornata da parte delle Terme di Comano va nella direzione di rafforzare e consolidare un impegno verso un turismo sostenibi-le di benessere e salute, che partendo proprio dal centro termale vuole coinvolgere l’intera Valle delle Giudica-rie. E il cammino, in que-sto contesto, diventa offerta complementare di salute, strumento per star bene.Il perché di un evento na-zionale fatto di una miriade di piccoli e grandi iniziative come quelle in programma alle Terme di Comano, è un modo per iniziare sul serio a creare una rete che a partire dalla Giornata del 14 ottobre possa determinare in tutto il Paese una piena consapevo-lezza di quanto sia importan-te far entrare la mobilità pe-donale nelle nostre abitudini quotidiane e nella pianifica-zione della mobilità sosteni-bile dei nostri territori.Camminare è una filosofia di vita, è un gesto di importan-za fondamentale per il nostro equilibrio e per quello dei ter-ritori intorno a noi. La Gior-nata del Camminare lancia un messaggio chiaro: usare i piedi ogni volta che si può, perché a piedi si vive meglio, a piedi si cresce meglio, a piedi si riscopre e conosce meglio un territorio. Cam-minare per conoscere è un dunque un percorso ideale, ancor prima che geografico, alla scoperta di dettagli, par-ticolari, atmosfere, emozioni che ogni luogo, avvicinato e conosciuto col passo lento del camminare, sa svelare. Ed è proprio alla filosofia dell’”andar lenti per star bene e conoscere” che ha fatto riferimento l’Azienda

per il Turismo delle Terme di Comano per organizzare le varie iniziative inserite nella propria Giornata Mondiale del Camminare. La matti-na del 14 ottobre, al centro termale, si terrà l’incontro pubblico “Andar lenti: cam-minare fonte di salute e cono-scenza” che vedrà l’interven-to di qualificati relatori, fra i quali il dott. Marco Brazzo, chinesiologo che parlerà del cammino come evoluzione del benessere, Michele Dalla Palma, direttore della rivista Trekking&Outdoor, che rac-conterà dei suo tanti cammi-ni attraverso il mondo e del cammino come mezzo per conoscere, il giornalista de L’Adige Luigi Zoppello che svelerà il suo trekking psico-geografico che l’ha portato a percorrere a piedi oltre 285 chilometri attraverso il Tren-tino.Durante la giornata saranno poi in programma due “spe-ciali cammini” per mettere in viaggio corpi e menti alla scoperta e conoscenza di splendidi paesaggi naturali e delle storie che sanno evo-care. Il primo, il Cammino della fede, un pellegrinaggio organizzato dalle Comunità Cristiane di Lomaso, Fiavè e Bleggio, partirà alle ore 8.00 dalla Chiesa di Dasin-do per concludersi, dopo cir-ca 15 chilometri, alla Pieve di Santa Croce con la cele-brazione della Santa Messa alle ore 16.00. Il secondo, il Cammino dell’archeologia, di circa 6 chilometri, preve-de la partenza da Fiavè alle ore 14.30 e la conclusione con visita al nuovo Museo delle Palafitte alle ore 16.30. Per entrambi la partecipazio-ne è libera, senza iscrizione. In caso di pioggia entrambi i cammini saranno annul-lati. Due itinerari attraver-so la splendida valle delle Giudicarie, che per natura, storia, usanze e realtà pre-senti è il luogo ideale per camminare. Attraversarla a piedi consente di viverne al meglio la natura, i luoghi, le loro storie e soddisfa la ri-cerca di ben-essere e salute di chi ci vive e di ci viene in [email protected].

Attualità

Conoscere il territorio...camminando

Il 14 ottobre alle Terme di Comano un appuntamento significativo per la “Giornata nazionale del Camminare”

Il Giornale delle Giudicariemensile di informazione e approfondimento

Anno 11 n° 10-ottobre 2012Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie”

via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di TrentoDirettore responsabile:

Paolo MagagnottiCaporedattore:

Roberto BertoliniComitato di redazione:

Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise RoccaHanno collaborato:

Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Massimo Caldera, Silvano Capella, Marco Delugan, Alessandro Togni, Andrea Tomasini,

Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco ZulbertiPer la pubblicità 3356628973 o scrivere a

[email protected] giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a:

[email protected], redazione

via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di TrentoStampato il 27 settembre 2012 da Sie S.r.l. - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129

Page 15: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 15 Attualità

Quando è nata la sua pas-sione per la caccia?Da piccolo quando mio papà mi portava con lui a vedere gli animali. A 6 o 7 anni ero già in giro per i boschi a os-servare caprioli e camosci.Il primo animale che ha preso?Era un capriolo maschio nel bosco sotto casa mia. Avevo un braccio ingessato.Ingessato? Come ha fatto?Ho fatto una cinghia attorno al fucile e ho sparato, ovvio.Età?Avevo 16 anni, allora con la fi rma dei genitori si poteva prendere il porto d’armi e quindi la caccia. Mai avuto sensi di colpa per aver ucciso un anima-le?Sì, quando si preleva un piccolo. Ricordo una volta in cui ci sono rimasto parti-colarmente male, perché la femmina è rimasta lì a guar-dare il piccolo che avevo ab-battuto.Abbattere i cuccioli, non è un controsenso?La femmina di capriolo fa

due piccoli, gli abbattimenti servono a limitare la specie. Nel 90 per cento dei casi uno dei due muore comunque, prelevandone uno l’altro ha maggiori probabilità di so-pravvivere più forte.Qual è la parte che le pia-ce di più delle spedizioni di caccia?Girare in montagna. Perchè quindi anche spa-rare, invece di limitarsi al-l’osservazione?Lo sparo è il momento che ogni cacciatore aspetta, è un coronamento, ma non quello più importante. Parliamo dei riti della cac-cia.Ce ne sono tanti. Quando un capo viene preso gli si mette in bocca un ramettino di abe-te, larice o una felce, quello che si trova intorno all’ani-male appena abbattuto, un segno di rispetto, come sim-bolo dell’ultimo pasto. Gli animali vanno eviscerati immediatamente, nel rispet-to della carne che non deve andare a male, ma va man-giata. Il trasporto deve avve-

nire nel rispetto dell’anima-le: il capo non va trascinato: il capriolo va nello zaino o a tracolla. Il cervo pesa molto, ma anche nel modo di trasci-narlo, se non c’è alternativa, va fatto con la delicatezza e l’attenzione del caso. Un vero cacciatore non permet-te a nessuno di arrivare per primo sul capo abbattuto, lo recupera di persona. Fa tutto parte del rispetto per l’ani-male.Come si fa a parlare di ri-spetto se lo si ha appena ucciso?Vede, io ho seguito un cer-to numero di esemplari nei mesi precedenti all’apertura della caccia, alla ricerca del capo migliore, sia dal punto di vista del prelievo che dei trofei. Li ho studiati, segui-ti, scoperto quando escono, rientrano, come si muovono. Questo e l’amore che io sen-to, poi la caccia prevede dei prelievi, è nella sua natura. E arrivando sulla spoglia del capo abbattuto sono conten-to di essere riuscito nel mio intento di aver prelevato il

capo giusto, gli porto però rispetto. E’ un insieme del-l’equilibrio naturale. Qual è la preda che ricorda di più?Un capriolo maschio con 4 etti e mezzo di trofeo. Ci ho passato dietro tutta l’estate per prenderlo, ho fatto tre giorni sotto una pianta per aspettare che uscisse allo scoperto. Avevo 25 anni e una mattina, bagnato fra-dicio, l’ho preso. Oggi, col doppio degli anni, non lo fa-rei più. La soddisfazione co-munque non è assolutamente una questione di numeri, di quanti abbattimenti, è il tem-po che impieghi a seguire il capo, curarlo, la fatica che si è fatta per andare a raggiun-gerlo. Non è noioso tutto questo attendere seduti in un bo-sco?Macchè. Sei lì, mimetizzato nel bosco, passa la gente e senti cose divertentissime: litigate, discorsi strani, sce-nette di tutti i tipi. E comun-que la natura è spettacolare, a volte spietata. Ho visto un’aquila buttare giù da un dirupo un camoscio e dopo qualche ora tornare a man-giarlo. Non è un caso isola-to, è l’unico modo che hanno per vincere su un camoscio, ma vederlo accadere è im-pressionante. Un’altra volta, una femmina di camoscio uccidere un piccolo. Non ho

mai capito il perchè, ma l’ha fatto uscire dal gruppo, pre-so per le corna e scaraven-tato giù dalle rocce. L’unica spiegazione che mi do è che fosse ammalato e rallentasse il gruppo.Camosci, caprioli, cervi, hanno comportamenti mol-to diversi?Il camoscio è un animale più facile da vedere, controllare e studiare, perchè è un curio-sone. Scappa, ma poi torna sempre a controllare se ci sei ancora. Il capriolo scappa, ma fa brevi distanze, va nel bosco, si accuccia e ascolta, annusa in giro. Il cervo corre via, copre grandi distanze, è il più diffi cile da prendere perchè è imprevedibile ri-spetto agli altri due. Ha un olfatto strepitoso e un udito ancora migliore. Un capo in-diano ha detto “Se cade una piuma nel deserto, l’aquila la vede, il cervo la sente e l’or-so ne sente l’odore”.C’è differenza fra il vivere la montagna dei cacciatori e degli altri?C’è una notevole differenza. Gli escursionisti, per esem-pio, soprattutto i turisti, dif-fi cilmente vedono animali. Un po’ per gli orari in cui si muovono, sempre troppo tardi per avvistamenti, ma anche per la disabitudine a cercare indizi della presenza di animali nel bosco. Il cac-ciatore è in assoluto il mi-

glior conoscitore della fauna e della fl ora di un territorio, non ci sono guardie forestali che tengano. Amate gli animali, ma li uccidete. Non le pare un’ingiustizia uccidere per passatempo animali inno-centi?Se non ci fossero i cacciatori ci sarebbe un aumento espo-nenziale dei capi, certo, ma si ammalerebbero, perchè non esistono più i predatori di un tempo. Per esempio, la rogna sarcoptica presente in Val di Fassa arriva da po-polazioni di camosci troppo cresciute. L’unico modo per fermare un’epidemia così è uccidere tutti gli esemplari di un territorio, anche quel-li sani, perché nel caso della rogna l’incubazione è molto lunga. Dei 600 stambecchi protetti nel parco di Pane-veggio, se ne sono rimasti 50 sono tanti. Non sono stati i cacciatori, ma la rogna por-tata dai camosci.E dei bracconieri, che mi dice?Siamo arrivati, io credo, ad un punto in cui i cacciatori hanno capito che i bracco-nieri sono deleteri per tutti. Si viene tutti giudicati male, per colpa di pochi, incapaci di seguire le regole. La mag-gior parte dei bracconieri vengono segnalati alle guar-die forestali proprio dalle sezioni.

Caccia che passione!Caccia, che passione! Arrivato settembre è

giunto puntuale anche l’appuntamento, sem-pre controverso, con l’avvio della stagione

venatoria, quest’anno in anticipo rispetto al solito, il 2 settembre. Una passione che molti cacciatori

hanno ereditato dai genitori e ha smesso di essere prerogativa maschile grazie ad un gruppo crescente di agguerrite cacciatrici. Prova a descriverla, il ret-tore della sezione cacciatori del Bleggio Inferiore, Achille Onorati.

In Giudicarie il fenomeno – seppur non più con i fasti del passsato - è ancora sulla breccia e sa coinvolgere pure i giovani

di Denise Rocca

Camosci in Movlina

Page 16: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 16 OTTOBRE 2012

Presidente, a che punto è il progetto di costruzione della scuola per il comune di Cavezzo?Siamo giunti alla fase ese-cutiva. Tra le otto ditte Giudicariesi partner Arca invitate alla selezione com-petitiva per proporre un progetto per la realizzazio-ne di una scuola in legno per i 250 ragazzi ha vinto l’appalto dei lavori la Ille Prefabbricati spa. Lunedi scorso abbiamo consegnato il cantiere ed ora l’impresa sta lavorando per rispettare i 40 giorni previsti dal pro-tocollo per la realizzazione e la consegna dell’opera. Mi preme qui ringraziare tutti coloro che hanno dato il loro contributo, a partire dai Comuni delle Giudica-rie, quindi il Bim del Sarca e del Chiese, la Comunità

Valsugana Bernstol, insie-me ad altri enti pubblici e privati e tutti i privati cit-tadini che stanno versando somme piccole grandi sul conto aperto dal Comitato presso le Casse Rurali.

Un’iniziativa di forte so-lidarietà. Come è nata e quale livello di condivisio-ne ha trovato negli ammi-nistratori e negli operato-ri economici giudicariesi?È un’iniziativa che nasce dalla volontà di poter fare qualcosa di utile e di con-creto per aiutare una popo-lazione colpita duramente da un evento catastrofi co. Quando abbiamo incontrato Stefano Draghetti ci siamo trovati di fronte un sindaco che da un giorno all’altro ha dovuto dare risposta e pro-spettive di rinascita ad una

comunità distrutta dal terre-moto, ad un giovane che si è trovato sulle spalle le an-sie di 7.300 censiti colpiti ed impauriti da un terremo-to che ha devastato le loro case, le loro aziende e i loro affetti. Impossibile rimane-re insensibili, anche tenuto conto che Cavezzo, essendo stata colpita dalla seconda tragica scossa, imprevista quanto violenta, non è stato destinatario degli aiuti stan-ziati in ambito nazionale per le località colpite dalla prima scossa. Abbiamo cer-cato da subito tutte le stra-de percorribili per poterlo aiutare a risolvere una delle tante questioni aperte. Lui ci ha chiesto una scuola. É nato così il comitato “Insie-me, una scuola per Cavez-zo”.Partita dalla Comunità delle Giudicarie, l’iniziati-

va di solidarietà ha trova-to l’adesione e l’appoggio dei Comuni delle Giudica-rie che, nonostante il mo-mento diffi cile per i bilanci comunali, hanno compreso l’importanza e la portata dell’intervento, dei Bim del Sarca e del Chiese, della Comunità Alta Valsugana e Bersntol e di altri soggetti pubblici e privati, non solo trentini, che hanno stanzia-to le prime risorse. Non è stato facile perchè mentre il Comitato doveva cercare ampi consensi doveva an-che lavorare in tempi stret-tissimi per poter garantire la scuola entro ottobre. Ora si è cercato di sensibilizza-re, tramite una campagna informativa, la popolazio-ne giudicariese dalla quale ci aspettiamo arrivino le ultime risorse necessarie a

pagare i 702mila euro del costo dell’opera.

Verosimilmente, quando è possibile ipotizzare l’ini-zio dell’utilizzo di queste strutture?Dopo l’aggiudicazione dell’appalto, il Comune di Cavezzo, a seguito di una ridefi nizione complessiva degli spazi del nuovo polo scolastico, ha chiesto di ef-fettuare alcune modifi che alla nuova costruzione. Il direttivo del Comitato e la ditta appaltatrice, con l’ausilio del tecnici della Comunità, hanno lavorato per cercare di accogliere le istanze dell’amministrazio-ne comunale ed allo stesso tempo garantire la realizza-zione dell’opera per l’inizio dell’anno scolastico. Se il comune di Cavezzo riusci-

rà a realizzare in tempi utili le opere di urbanizzazione dell’area nella quale a pro-getto completato sorgerà il centro scolastico con scuole materne, scuole elementari, scuole medie con relati-va palestra, sarà raggiunto l’obiettivo di mantenere la promessa fatta dal comi-tato “Insieme, una scuola per Cavezzo” di consegna-re la scuola per la metà di ottobre. Un traguardo im-portante, quasi impensabi-le all’inizio, reso possibile anche grazie al lavoro svol-to dall’uffi cio tecnico della Comunità delle Giudicarie, che ha messo a disposizio-ne la propria competenza e i propri tecnici che si sono prestati in modo solidale per dar il via alla progetta-zione in tempi rapidissimi.Roberto Bertolini

702.059,74 euro il valore del con-tratto, che prevede una superfi cie totale dell’edifi cio scolastico di circa 1182 mq, dove alle classi per lo svolgimento delle lezioni sono affi ancati un’aula multime-diale, un laboratorio di informa-tica, due laboratori di chimica/fi sica e una biblioteca. La strut-tura potrà fregiarsi della certifi -cazione Arca, marchio di qualità della fi liera della costruzione in

legno in Trentino che garantisce la durabilità, la sicurezza, contro il sisma ed il fuoco, il comfort, il risparmio energetico e la soste-nibilità delle costruzioni in legno e porterà nella terra modenese un manufatto di eccellenza della produzione trentina.Per chi vuole fare una donazione per poter pagare la scuola è stato aperto un conto corrente dedica-to presso la Cassa Rurale di Tio-

ne (IBAN IT 6700802435660000004102760) dove tutti possono versare il proprio contributo At-tualmente la raccolta fondi am-monta a 51.508,67 euro (di cui 11.560 euro da Comuni, 21.455 da enti organizzazioni non pub-blici, 11.500, euro da imprese e società Casse Rurali e 6.992,19 euro da privati cittadini).

Attualità

Scuola per Cavezzo, iniziati i lavoriSono partiti a fi ne settembre i lavori di realiz-

zazione di un edifi cio scolastico nel comune modenese di Cavezzo, per sostituire quello

danneggiato dal terremoto. Il progetto, promosso dalla Comunità delle Giudicarie, portato avanti dal comitato “Insieme, una scuola per Cavezzo”

raggiunge così l’obiettivo che si era prefi sso. Per scegliere il soggetto esecutore dell’appalto, il di-rettivo del Comitato ha bandito una gara invitan-do le ditte Giudicariesi partner Arca (architettu-ra-confort-ambiente), marchio della fi liera della costruzione in legno in Trentino.

L’obiettivo della Comunità è dare ai ragazzi del comune modenese colpito dal terremoto una struttura prima dell’inizio dell’anno scolastico (in Emilia prorogato a fi ne ottobre)

Condino (TN) tel. 0465.621440 www.legnocase.com

«Un’iniziativa forte, un grazie a tutti quelli che hanno partecipato»

L’INTERVISTA – Patrizia Ballardini

Il Sindaco di Cavezzo Draghetti tra la Presidente Ballardini e il Vicepresidente Olivieri

Page 17: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 17 Attualità

A conferma di questo sta che tutte le cure sono convenzio-nate con il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.).; con la pre-scrizione del proprio medico di famiglia ognuno ha diritto ad usufruire di un ciclo di cure ter-mali l’anno. Tutto l’anno per coloro che ne-cessitano di visite specialistiche senza attesa le Terme offrono una rinomata equipe di medici: un internista, un otorinolarin-goiatra, una dermatologa, un ortopedico, una podologa, un chirurgo estetico, un medico vascolare e un osteopata. Tra le terapie applicate elen-chiamo la magnetoterapia, la scleroterapia la crioterapia e la fototerapia oltre agli esami strumentali quali l’elettrocar-diogramma, l’esame doppler, la spirometria, l’audiometria e l’impedenzometria. Le terme si propongono quindi come un vero e proprio punto di riferimento per la comunità delle Giudicarie.

PREVENZIONE E’ diventata una consuetudine quella di eseguire nel periodo autunnale un ciclo di cure ina-latorie come prevenzione verso le affezioni delle vie respirato-rie che colpiscono nel periodo invernale.La prevenzione, specie delle malattie riguardanti l’apparato respiratorio, è molto importan-te e viene realizzata alle terme attraverso cure naturali eseguite

con le acque termali delle Ter-me Val Rendena.Questa cure hanno trovato negli anni i più interessati fruitori nei bambini che sono particolar-mente vulnerabili, anche per la frequentazione delle comunità (asilo nido, scuola materna ed elementare), alle forme che colpiscono nei mesi freddi. La prevenzione tramite cure inala-torie interessa tutto l’albero re-spiratorio, perché qui colpisco-no le patologie cui il bambino tende naturalmente a ricadere in quanto immunitariamente ancora non ben protetto.I vantaggi di questo tipo di cura stanno nella sostanziale assenza di controindicazioni.Interessanti sono anche i risul-tati della balneoterapia, che si realizza con i semplici bagni in vasca, nelle affezioni dermato-logiche, in primis nella dermati-te atopica, specie nei primi anni di vita.Al fine di rafforzare l’azione e l’efficacia delle cure in vasca,

fino a chiusura della stagione termale (10 novembre), a tutti coloro che eseguono il ciclo di cura di balneoterapia per pato-logie dermatologiche, e nel caso ci sia l’indicazione medica, il ciclo di fototerapia abbinato ai bagni termali verrà erogato gra-tuitamente.

AGEVOLAZIONI RESI-DENTI COMUNI CON-VENZIONATIL’offerta del centro, ormai di pri-mo livello, ha spinto così molti comuni a stipulare con lo stabi-limento una convenzione con l’intento di incentivare i propri residenti a fare ricorso alle cure ed ai servizi delle terme che producono effetti benefici per la salute fisica e psichica e per valorizzare altresì una preziosa risorsa locale e farne conoscere le molteplici sfaccettature.In particolare le Terme Val Ren-dena riservano ai residenti dei comuni convenzionati delle riduzioni tariffarie per tutta la

durata del 2012:- Dal 40% al 50 % di sconto sulle cure termali (INALA-ZIONI-BAGNI TERMALI- IDROMASSAGGI TERMA-LI- CURA IDROPINICA)- Dal 15% al 20 % di sconto sugli ingressi al centro Wellness (PISCINA-SAUNE-CALI-DARIUM-BAGNO TURCO ECC)- 20 % di sconto su corsi e par-ticolari iniziative. (CORSI DI YOGA, CORSI DI NORDIC WALKING ECC)Tutti i servizi risultano molto apprezzati dato che la fetta de-gli utenti-residenti delle terme è andata crescendo in modo pro-gressivo negli anni.

CENTRO WELLNESS E CENTRO ESTETICO-MASSAGGINell’ottica del benessere a 360 gradi oltre alla cura sono stati aggiunti 2 servizi che hanno in-nalzato ulteriormente il livello qualitativo delle terme:-il nuovo centro estetico e mas-saggi nella nuova palazzina progettata con l’idea precisa di creare un’atmosfera di puro confort con colori e profumi ri-lassanti.-il nuovo centro wellness com-pleto di piscina con idromas-saggio, sauna, bagno turco, calidarium, grotta di sale, sala relax, docce aromatizzate, sala tisaneria, cascata di ghiaccio e vasca refrigerante.Il personale delle terme è a

vostra disposizione tutto l’an-no per offrire pacchetti relax e personalizzati secondo le vostre esigenze. Sono inoltre a dispo-sizione i prodotti cosmetici della linea Thermae Veritas, e i prodotti e trattamenti della nuo-va linea termale che creano uno stretto legame tra terme e terri-torio; dalla combinazione di ac-qua termale, latte di razza ren-dena, fieno di S.Giluiano, farina di Storo, frutti di bosco, arnica e genziana sono nati infatti nuovi trattamenti naturali al servizio del benessere.L’orario continuato e le promo-zioni riservate ai locali sono un ulteriore motivo per convincer-si a ritagliarsi un po’ di tempo per ritrovare il benessere fisico e mentale.

L’ACQUA DELLA TERME VAL RENDENA FONTE S.ANTONIOLe caratteristiche dell’acqua termale della Fonte S.Antonio la rendono ideale per il tratta-mento delle affezioni derma-tologiche, delle vasculopatie periferiche, delle affezioni osteoarticolari e delle patolo-gie dell’apparato respiratorio, come certificato dai decreti ministeriali (ministero della salute) del 26/02/1996, del 18/12/2000 e del 3/06/2004.Le stesse cure sono inoltre convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale viste le au-torizzazioni dell’Azienda per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento del 05/05/2004 e del 02/08/2004.

Terme val Rendena, prevenzione d’autunno

Ormai da anni le Terme Val Rendena operano nell’ambito della salute e del benessere of-frendo il proprio servizio in primo luogo ai

residenti delle Giudicarie.“Borgo della salute”, così viene definito il complesso

che ospita le Terme Val Rendena nel centro storico di Caderzone Terme.L’offerta del centro si basa su un elemento unico, raro e prezioso, da cui nascono tutte le cure e i trattamen-ti: l’acqua termale come “strumento terapeutico”.

Convenzioni e agevolazioni per le cure termali per i residenti

Non esitare, chiama per informazioni lo 0465 806069

INFORMAZIONI UTILICURE TERMALI APERTE

FINO AL 10 NOVEMBRE 2012 CICLI CONVENZIONATI S.S.N.

- 24 CURE INALATORIE, per sinusite cronica, faringite cronica, rinite allergica ecc.- 12 BAGNI TERMALI, per psoriasi, dermatite atopica, acne, eczema- 12 BAGNI TERMALI, osteoartrosi, cervicoartrosi, osteoporosi- 12 IDROMASSAGGI, insufficienza venosa, flebopatie- VENTILAZIONE POLMONARE, per bronchiti croniche- CURA IDROPINICA per calcolosi delle vie urinarie

CENTRO ESTETICO APERTO DAL LUNEDI’ AL SABATO

CENTRO WELLNESS APERTO TUTTI I GIORNI www.fontevalrendena.it - www.wellnessvalrendena.it

Tel. 0465.806069 - [email protected]

TERME VAL RENDENA via D. Chiesa, 2 38080 Caderzone Termewww.wellnessvalrendena.it www.fontevalrendena.it

- centro wellness (aperto tutti i giorni)- wellness serata donne (tutti i giovedì sera)- piscina per famiglie- corsi di nuoto per bambini- serate privare prenotabili- centro estetico-massaggi (dal lunedi al sabato)- pacchetti un giorno alle terme per lei e per lui- pacchetto coccole per due- ricostruzione unghie con gel- smalto semipermanente

Page 18: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 18 OTTOBRE 2012 Il Saltaro delle GiudicarieMa la notte fu una notte bur-rascosa, con il rimorso di trascurare avvenimenti che avrebbero potuto sconvolgere l’andamento delle cose terre-ne, il governo delle acque, le orbite astrali, quali le moti-vazioni per così grandi feste nell’empireo, sede d’ogni scienza e di ogni potere? Non potevo non saperlo, non pote-vo dormire nell’ignoranza di tali sovrumani misteri. La mia angoscia è stata poi conferma-ta dalle campane d’ogni paese delle Giudicarie che hanno suonato a festa fin dal primo mattino, e la gente che scen-deva nelle strade e sulle piaz-ze cantando e gioendo, e gli animali nelle stalle che mug-givano di gioia e i cani che abbaiavano consenzienti, mai tanto tripudio, sollazzo ed al-legria hanno toccato gli animi dei giudicariesi, nella storia e nel tempo. A chiarire la fac-cenda e a blandire i miei tur-bamenti ci ha pensato l’Abele, amico fedele, e arguto osser-vatore, con gli occhi di lince che si ritrova ed un ghigno dei peggiori in circolazione. “Festeggia anche tu, amico mio, il miracolo di ieri sera, un miracolo grande come quello dei pani e dei pesci, non lo sai? Ieri sera, in Con-siglio Regionale, i nostri poli-tici si sono ridotti l’indennità, cosa incredibile...” m’ha detto l’Abele, e così ho avuto chia-ro l’orizzonte. Sono davvero stati eroici nelle loro decisio-ni, chissà quanti pianti, beghe con le mogli che si sentiranno defraudate, conti e riconti fatti mille volte per non restare sul lastrico, come faranno a vi-vere con la paga in calo cata-strofico? Me lo sto chiedendo e lo chiedo all’Abele che sul-l’argomento sembra essere in-formatissimo: “ Abele, amico mio, ai nostri consiglieri vada ogni nostra comprensione, po-verini, ma di quanto l’hanno

ridotta?” “Di circa 500 euro, non prenderanno più 5.950 euro al mese, ma solo 5.200, davvero una stangata!” Il ghigno dell’Abele s’era fatto sfrontato. “Allora bisognerà subito intervenire, faremo una raccolta fondi per soccorrerli, non possiamo mica lasciarli morire di fame... stornere-mo un po’ di fondi che la Lia Beltrami manda in giro per il mondo e li convoglieremo nelle tasche semivuote dei nostri politici cosi arditi nel ri-durre le loro indennità. C’è il pericolo che prendendo meno, lavorino meno, e così, povero Trentino!” E l’Abele scoppiò in una sghignazzata malandri-na: “Tranquillo, caro Saltaro, che i nostri saranno stati ardi-ti, ma mica scemi, loro conti-nueranno a prendere i soldi di prima, la legge che han votato andrà in vigore per la pros-sima legislatura!” Cani dal-l’uva! Han fregato il mondo intero, i cieli e la terra, dopo più di un anno di discussioni e petizioni popolari, indignazio-ni, sfottò, condanne morali, appelli, dichiarazioni, la mon-

tagna ha partorito un topolino e per di più fedifrago. Han saputo salvare capra e cavoli: l’onore, per aver fatto finta di ridurre i loro proventi, e il loro contocorrente, che continue-rà a rimpinzarsi come prima, poi chi vivrà, vedrà! Davvero demoniaci...occorreva discu-terne per un anno? Ah, l’etica della politica, ancora una volta è stata profanata, e con il con-senso di tutti, tre schede bian-

che e due contrari, nel difen-dere i loro interessi sono tutti d’accordo, compresi chi della morale ne fa, a parole, una bandiera. Però, per lo meno, non rimettendoci niente, con-tinueranno a lavorare come prima: questo è il punto, e le cose continueranno a peggio-rare. Ma quel che più stupisce il vostro Saltaro è l’immenso gaudio che ha travolto l’in-tero empireo, angeli e anime

sante, le cose si sono chiarite nelle ore seguenti, si tratta di un caso di cattiva informazio-ne. Come accade sempre più spesso. Il Saltaro celeste, che è una figura eterea di tutt’altra funzione e tutt’altra autorità, era stato mandato a visionare le prime pagine dei giornali locali, a tarda ora, in fase di stampa, per poter comunica-re in alto, le notizie nella loro freschezza inchiostrata. “Per

bacco, che Iddio mi aiuti, la notizia è sconvolgente...corro a riferire!” sembra aver pen-sato il mio esimio collega. I giornali titolavano a caratteri cubitali: “Si ai tagli sulle in-dennità! Approvata la legge. E ancora: Tagliate le paghe dei politici!” cose mai sperate, era successo il miracolo, dopo mesi di melina, di tentenna-menti era venuto fuori il lato migliore dei nostri politici, evviva, sono stati grandi. E la notizia si era sparsa come un baleno in ogni parte dell’em-pireo, in ogni valle, in ogni paese, grande e piccolo, così suonarono di loro iniziativa le campane, e festeggiavano le genti, tanta era la sorpresa. Finchè qualcuno non lesse per bene le cose e le chiarì in ogni luogo. Un anno per tagliare di 500 euro le indennità dei con-siglieri che verranno, loro non perdono un centesimo e buona notte. E così rientrarono le feste, la gente ritornò alle loro miserie, si placarono frustrate per la loro dabbenaggine le schiere celesti, fu richiamato ad altra funzione il disattento Salta-ro del cielo, ammutolirono i disoccupati, s’indignarono i pensionati, e sull’intero no-stro Trentino discese la notte, più fonda, che più fonda di così, si muore. Che S.Vigilio, S.Romedio e la S.S. Madonna del Lares aiutino il Trentino, che ne ha davvero bisogno!

Miracolo in Consiglio!!IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

Nottata di fuoco in paradiso. Fuochi artificiali, petardi, suono di trombe, legioni angeliche in subbuglio, uno svolazzare, garrulo e festoso, di

anime felici. “Evviva, osanna nel più alto dei cieli!” can-tavano stormi di cherubini in visibilio. Il vostro Saltaro, basito, non riusciva a capirne la ragione: “Che abbiano anticipato il Natale...? O forse la Pasqua...? Che abbia-no deciso di passare ad un regime democratico anche

lassù nei cieli, tempio della teocrazia, somma e salvifica, da sempre e per sempre? Che sia stata annunciata la fine del mondo...?” Ridisceso frustrato fra i nostri mon-ti che sono oasi di pace e di serenità per il mio stanco spirito, ho cercato di sciogliere la mente da pensieri e preoccupazioni e passare la notte inebriato dai miei ata-vici odori e dai consueti rumori di uno stomaco ieratico, ma terribilmente profano nei suoi sfoghi peteolenti.

I Consiglieri provinciali si “tagliano” le indennità. Ma solo dal 2013

Con piacere e commozio-ne ho trovato sul vostro giornale (il numero di settembre, ndr.) il “Ri-cordo del dott. Chesi”. Ho frequentato la scuo-la per infermieri presso l’Ospedale di Merano e, sebbene giovanissima, ho avuto fin da allora l’impressione precisa di aver trovato in lui, do-cente di chirurgia del nostro corso, una perso-na di eccezionali qualità umane e professionali.

Viveva in ospedale e non di rado di notte si aggirava in corsia, se era a conoscenza di casi particolarmente gra-vi e si prodigava, non

trascurando di dare a noi allieve consigli e prescrizioni riguardo all’assistenza che dove-vamo prestare. L’ho in-contrato più di vent’an-ni fa, primario presso l’Ospedale di Tione e in quell’occasione ho avu-to la fortuna di potergli parlare. Si ricordava di me e di mia sorella, an-che lei allieva infermie-ra. Poi ho sempre chie-sto notizie e due anni fa ho saputo che era ospite della Casa di riposo di Spiazzo. Pur temendo di non riconoscerlo e si-cura di non essere rico-nosciuta, sono andata a trovarlo. L’ho invece ri-conosciuto e la sua affa-

bilità, il piacere che ha manifestato nel sentirsi ricordato a tanti anni di distanza, l’interesse umano contenuto nelle domande che mi rivolge-va mi hanno convinta di aver fatto bene a volerlo incontrare. Se n’è andato lascian-do in chi l’ha conosciu-to e in molti che hanno ricevuto da lui cure ed attenzione un vuoto sì, ma pieno di gratitudine e di grande stima. Quan-do ho appreso la notizia della morte ho pensato: Un angelo è passato sul-la terra

Gianna Borghesi – Storo

Giusto ricordare il prof. Chesi

Abbiamo portato, sabato 25 Agosto, 160 trentini (molti giudicariesi) ad Innsbruck e al museo rinnovato tutto dedicato alla figura di questo personaggio ancora tutto da scoprire dai più. Ma chi era costui? Un brigante, come la propaganda napo-leonica-bavarese jacobina ha voluto fare credere fino ad oggi, per demolire uno dei nemici più temuti dalla mentalità ri-voluzionaria? Un eroe, come hanno sem-pre visto in lui i contadini tirolesi, insorti contro la propaganda francese che voleva imporre una ‘libertà’, una ‘eguaglianza’ e una ‘fraternità’ al prezzo della morte di chi non era d’accordo? Un profeta, che ha previsto con una lungimiranza strabilian-te le conseguenze di uno scompiglio so-ciale, imposto da una minoranza estranea e autoproclamatasi ‘illuminata’, e non voluto dai suoi concittadini? Un martire, che è morto piuttosto che lasciare morire i suoi aguzzini? Il museo di Innsbruck trat-

ta la questione in modo più laicista che laica. Il nostro pellegrinaggio ha cercato di andare oltre, indagando il significato profondo della consacrazione al ‘Sacro Cuore’ correggendone una interpreta-zione territorialistica , nazionalistica e razzista per riportarla alla sua radice di universalismo cattolico. Un pellegrinag-gio molto impegnativo, durante il quale sono state rinnovate le consacrazioni, sia all’Immacolata sotto i piedi dalla Madon-na che troneggia nel centro della città, sia al Sacro Cuore sulla tomba del gran-de uomo onorata nella più bella Chiesa di Innsbruck. Offriamo di guidare grup-pi desiderosi e di tornare ancora con chi vorrà fare con noi questa forte esperienza di fede e di approfondimento storico. Chi fosse interessato contatti don Bruno Ar-manini: 0465-674067; 3396117997.Per il Movimento Mariano, Michèle Leks e don Bruno Armanini.

Una iniziativa del Movimento Mariano

Tre pullman dal Trentino alla scoperta del ‘vero’ Andreas Hofer nel contesto della Festa di Dio Padre

LETTERA /1 LETTERA /2

Page 19: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 19

Autunno, tempo per far scorta di salute in vista del-l’inverno, grazie alle antiche virtù dell’acqua termale di Comano, efficace anche nel-la cura delle affezioni respi-ratorie. Al via la speciale ini-ziativa riservata ai residenti della Comunità delle Giudi-carie per l’effettuazione di un ciclo di cure inalatorie in settembre e ottobre “Acqua da respirare”. Patrocinata dalla Comunità di Valle delle Giudicarie, l’iniziativa vuole incentivare i residenti della Comunità ad effettuare, in settembre e ottobre, un ciclo di cure inalatorie tramite il Servizio Sanitario Naziona-le (quindi con ricetta medi-ca) o a pagamento (con uno speciale pacchetto a prezzo agevolato e riservato) alle Terme di Comano. Obietti-vo curare e prevenire le af-fezioni delle vie respiratorie, al fine di superare l’inverno in completo benessere o co-munque di soffrire solo di episodi infiammatori mode-sti per intensità e limitati per numero. A completamento dell’iniziativa l’omaggio a tutti quelli che effettueran-no un ciclo di inalazioni di una confezione di Soluzione Nasale con l’acqua di Co-mano, indicata per l’igiene quotidiana del naso in caso di raffreddori. Per questo l’iniziativa è stata ufficialmente presentata dai vertici delle terme e dallo staff medico al gran comple-to, anche diversi componen-ti il Centro Studi delle Ter-me di Comano: il Presidente dott. Mario Cristofolini, il dott. Baldo Primario Pedia-tria Ospedale di Rovereto, il dott. Battaia Primario Medi-cina Ospedale di Rovereto, la dott.ssa Pace Primario Pediatria S. Chiara di Trento e il dott. Mira Direttore Cli-nica Otorinolaringoiatrica Università di Pavia. Presen-te anche l’Assessore alla Sa-lute della Comunità di Valle, Luigi Olivieri.Scopo delle Terme di Co-mano è prima di tutto quello di erogare servizi di salute e

benessere attraverso l’acqua termale e promuovere cor-

retti stili di vita. Con l’ini-ziativa Acqua da respirare

le Terme di Comano voglio-no farlo in particolare nei confronti dei residenti della Comunità, che hanno l’oc-casione per fare una cura a condizioni vantaggiose. Fare un ciclo di inalazioni in autunno conviene ora an-cora di più, sia per la salute che per il portafoglio. Ricca di sali di bicarbonato, calcio e magnesio, con una tempe-ratura costante di 27°C, l’ac-qua delle Terme di Comano dalla rinomata specificità dermatologica, è indicata an-che nella cura e prevenzione delle infiammazioni croni-

che e recidivanti delle vie aeree (sinusiti, faringiti o la-ringiti, bronchiti croniche) e dei disturbi di tipo allergico (rinite allergica e rinite va-somotoria). Le azioni svol-te sulle mucose respiratorie sono anti-infiammatorie, di stimolazione per il sistema immunitario, detergenti. Le cure inalatorie riducono no-tevolmente la sensazione di ostruzione nasale, le crisi di starnuti e regolarizzano la secrezione mucosa. A com-provarlo numerosi lavori cli-nici elaborati negli anni dal Centro Studi delle Terme di

Comano in collaborazione con vari centri universitari e ospedalieri di otorinolarin-goiatria. Le ricerche hanno evidenziato che le acque di Comano, oltre a normaliz-zare la secrezione nasale, aumentano i livelli di IgA (anticorpi) della mucosa, ne migliorano il trasporto mucociliare (un sistema di difesa fisiologico) e la de-tersione. Le terapie termali sono ben tollerate da tutti i pazienti grazie alla partico-lare composizione dell’ac-qua di Comano, utilizzata da sempre come agente leniti-vo sugli stati infiammatori di cute e mucose. Per questo l’acqua di Comano può es-sere impiegata con sicurezza anche nei soggetti partico-larmente sensibili, come i bambini allergici, che non tollerano le cure inalatorie con le più comuni acque sulfuree o salsoiodiche e che in altre stazioni termali sono talora costretti a interrom-pere il ciclo curativo per la comparsa di una invalidante “crisi termale”.

Attualità

Acqua…. da respirare per i giudicariesi

Le Terme di Comano lanciano una promozione per i residenti della Comunità di Valle delle Giudicarie per settembre e ottobre

L’Associazione Volontari italiani Sangue, la nota Avis, sezione Giu-dicarie Esteriori compie 40 anni. Quarant’anni di donazioni, iniziate nel 1972 per iniziativa del dottor Vin-cenzo Conte, allora medico di base al Bleggio, che lanciò l’idea di fonadare anche nelle Esteriori una sezione del-l’associazione di volontari nazionali. Conte alloggiava all’albergo Serafini di S. Croce e proprio lì trovò in Um-berto Serafini un convinto sostenito-re, diventato poi il primo presidente della sezione. Le prime donazioni venivano fatte di domenica mattina, nell’ambulatorio della casa di riposo di S. Croce, poi si passò nella man-sarda della casa dei comuni, a Ponte Arche, oggi trasformata in palazzina, fino al 1996, quando ci fu un nuovo trasferimento nell’attuale sede, l’edi-ficio pluriuso di Ponte Arche. Vincenzo Conte tornò nella sua

Plaermo, nel 1977, lasciando in ere-dità il suo impegno ai dottori Massi-mo Monelli e Ruggero Gianetti, “due colonne dell’associazione” dice oggi il presidente Alfonso Sottini, anche lui socio della prima ora e in carica alla guida dell’associazione dal 1996. Anno in cui, entrò in vigore una leg-ge nazionale in materia, la 107, im-ponendo i prelievi di sange per le

donazioni esclusivamente in centri ospedalieri, l’Avis Giudicarie Este-riori trasferì allora la propria attività al nosocomio di Tione. Oggi la sezio-ne conta 393 iscritti attivi, e da inizio anno ha effettuato 350 donazioni. “Le donazioni sono aumentate negli ultimi anni – spiega Sottini - perchè c’è maggiore richiesta, ma abbiamo anche molti donatori giovani e nuovi

entrati”. Una volta raccolto, tutto il sangue viene portato a Rovereto per la lavorazione e lo smistamento in Provincia di Trento, con una minima parte destinata anch a regioni limitro-fe che hanno carenza di sangue.Nella giornata dei festeggiamenti, dopo la S. Messa e il concerto della Banda di San Lorenzo e Dorsino, sono stati premiati i donatori più as-sidui. E’ lunga la lista dei riconosci-menti - distinzioni di rame, argento, argento dorato, oro, oro con rubino e oro con smeraldo -, che ricordano gli anni di appartenenza all’associazione e il numero di donazioni effettuate. Fra i diversi premiati spicca Ottavio Luchesa, unico a ricevere la distin-zione oro con smeraldo, destinata a coloro che fanno parte dell’Avis da 40 anni e hanno effettuato fra le 80 e le 100 donazioni.d.r.

Avis, 40 anni di solidarietà e aiuto

Condizioni di base per diventare donatore:Età: compresa tra 18 anni e i 60 anni (per candidarsi a diventare do-natori di sangue intero), 65 anni (età massima per proseguire l’attività di donazione per i donatori periodici), con deroghe a giudizio del me-dicoPeso: Più di 50 KgPulsazioni: comprese tra 50-100 battiti/min (anche con frequenza in-feriore per chi pratica attività sportive) Pressione arteriosa: tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica o MAS-SIMA), tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica o MINIMA)Stato di salute: BuonoStile di vita: Nessun comportamento a rischio

Page 20: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 20 OTTOBRE 2012

Perché nessuno, dall’ex as-sessore al turismo Marco Be-nedetti al potente Piero De-godenz che nel consiglio di amministrazione della Trenti-no Sviluppo rappresenterà le Apt e il turismo in senso lato, sa spiegare il perché di questa decisione. Candidamente Pie-ro Degodenz ha dichiarato ad un giornale locale di non sa-pere nulla del nuovo percorso della TM ( Trentino Marke-ting ), né di aver capito quale sarà la nuova struttura. Un dibattito – come dicevo – è un po’ tardivo visto che l’annuncio dello scioglimen-to della T.M. nella Trentino Sviluppo è del gennaio scor-so. Forse una decisione così delicata meritava forse un di-battito preventivo, che coin-volgesse tutte le componenti che concorrono all’economia turistica, dagli albergatori alle Apt. Meraviglia molto anche

il silenzio dell’Asat, degli albergatori e delle Apt. Sul perché di questa decisione le ipotesi ed i tam tam sono parecchi e non ci addentria-mo su questo terreno. Al di là delle chiacchiere e dei pette-golezzi, quello che interessa è tentare di capire se questa fusione sarà utile al turismo trentino. Abbiamo qualche dubbio, sempre pronti a ri-crederci se qualcuno ci spie-gherà meglio.Va detto innanzitutto nel resto del paese, dalla valle d’Aosta alla Puglia, si stan-no valorizzando le strutture dedicate esclusivamente alla promozione del turismo, con-sapevoli del ruolo importante e delle ricadute economiche

del settore sull’intera comu-nità. Invece qui in Trentino, un tempo già laboratorio del turismo, si tira una riga e si decide che di turismo si oc-cuperà la Trentino Sviluppo, società che fino ad oggi si è dedicata ad operazioni indu-striali. Ma – come ha detto argutamente Natale Rigotti ex presidente dell’Asat – i capannoni non sono turisti.Un altro motivo di perplessità sta nel fatto che in questo mo-mento il turismo trentino sta attraversando un momento di grossa difficoltà ( si parla di cali di redditività attorno al 20 per cento ) ed avrebbe bi-sogno immediato di strategie nuove e di obiettivi più inci-sivi rispetto alla crisi gene-

rale. Invece si trova a dover affrontare – come ha detto sempre Degodenz – …. una grossa scommessa e c’è da giurarci che anziché ai mer-cati alla TM, alias Trentino Sviluppo, saranno impegnati nei prossimi mesi a discutere tutti gli aspetti tecnici, sin-dacali, burocratici ed ammi-nistrativi che comporta una fusione di questo peso. Que-sta operazione non riguarda solo la TM ma apre anche altri fronti. Ad esempio qua-li saranno i rapporti di TM/Trentino Sviluppo con le Apt ? e con gli albergatori ed altri operatori turistici ? Anche qui finora nulla è stato detto.Un dato è certo e assodato. Con l’incorporamento del-la TM in Trentino Sviluppo si chiude un’epoca e si deve prender atto che una serie di obiettivi, che erano stati sbandierati come vessillo di un modo nuovo di far politica turistica, alla prova dei fatti non hanno retto. Ci riferiamo, ad esempio, alle

modalità di finanziamento delle Apt ed ai famosi discor-si sulla loro privatizzazione, ricordando, en passant, che in nome di questo obiettivo, era stata varata attorno all’anno Duemila una riforma, quella firmata dall’allora assessore Benedetti, che avrebbe dovu-to risolvere tutti i problemi. Ma il conclamato finanzia-mento dei privati alle Apt, è sempre stato modesto e sof-ferto. Per far fronte alle difficoltà di finanziamento delle Apt l’as-sessore Mellarini più volte ha proposto la famosa tassa di scopo, che però non è mai arrivata al traguardo. Ha lan-ciato poi l’operazione Irap ( con sgravi fiscali per i privati che finanziano le Apt ) che si è tradotta in un fiasco. Poi la conclamata commercializza-zione, che forse doveva ser-vire per portare qualche soldo alle Apt, è stata ed è falli-mentare – come si riconosce in uno studio elaborato dalla Trentino School Manage-

ment- sia per le dimensioni del fatturato, sia per lo scarso appeal del prodotto offerto sia per la mancanza di com-petenze specifiche all’interno dei Soggetti preposti.Insomma, nonostante le ca-nonizzazioni di regime, pare di poter osservare che alcu-ne delle scelte fondamentali della politica turistica di que-sti anni non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati. Forse anche per questo si è deciso di darci un taglio e riportare la TM in un’orbita diversa, ricominciando daccapo. Au-guri. Restano tutti i problemi annessi e connessi, a comin-ciare dal finanziamento delle APT di ambito. Ma vuoi vedere per risolve-re il problema introdurranno la famosa e famigerata tassa di soggiorno ? Quindi da una parte la TM/Trentino Svilup-po interamente finanziata e gestita dal pubblico. Dall’al-tra le APT finanziate dalla nuova imposta di soggiorno. Proprio come trent’anni fa.

Leggendo il dibattito, un po’ tardivo per la verità, che si è aperto dopo l’incorporamen-to della Trentino Marketing nella Trentino

sviluppo, mi soccorre una famosa terzina di Dante : “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare”.

Trentino marketing : con la fusione rilancio o flop per il turismo trentino?

Porto franco

Nessuno spiega le ragioni di questa decisione ma vuolsi così colà dove si puote…e più non dimandare

di Ettore Zampiccoli

Nei giorni scorsi i coetanei classe 1947 di Bondo e Breguzzo ed alcuni di Tione e Roncone hanno voluto festeggiare il bel traguardo raggiunto trascorrendo una bel-la giornata insieme al passo Resia in Alto Adige. Dopo l’immancabile foto di grup-po davanti al campanile emergente dal lago hanno visitato la vecchia abbazia di S.Maria a Burgusio vicino a Malles in Val Venosta fondata dai benedettini nell’anno 1150. Ma di sola storia non si vive, per cui poi hanno pensato bene di andare a sedersi in un caratteristico locale della bellissima cittadina di Glorenza per un lauto pran-zo tirolese. Questo antico borgo risalente al sedicesimo secolo è circondato da alte mura e per entrare bisogna passare da una porta ad arco imponente. Nel pomeriggio

l’immancabile fermata alla Forst per una buona birra e poi un’escursione nel centro di Merano, prima di ritornare in Giudica-rie con la promessa di ritrovarsi fra 5 anni per festeggiare i settanta. Silvano Capella

Una gita a Passo ResiaUna località suggestiva per il ritrovo della “classe ‘47”

Studio Tecnico Per. Ind. Maurilio Gnutti

Via Nuova, 14 38079 PELUGO (Tn)

Tel. 0465 801443 Cell. 333 4209757

www.gnuttimaurilio.com [email protected]

Consulenza e Progettazione:

- impianti elettrici - automazione - sistemi integrati di gestione - illuminotecnica - energie alternative

Page 21: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 21 Attualità

Nel ricorso si contestano i 5800 metri quadrati concessa dalla Provincia al complesso, dei quali 1500 destinati a su-perficie di vendita: “Gli ulte-riori 4.300 metri non trovano motivazione e non trovano motivazioni per la scelta di piano», si legge nel docu-mento che prosegue conte-stando anche la legittimità

della località scelta: “non si tiene in alcuna considerazio-ne la collocazione del ma-

nufatto in un’area ad elevata pericolosità idrogeologica, sull’argine del Sarca”. E poi

la questione dei parcheggi “c’è contradditorietà nei nu-meri – recita l’esposto – si

passa nelle varie relazioni da 290 a 300, da ridurre a 210, per giungere a 256 nel-l’applicazione degli standard della variante al Prg”. I legali dello studio Roversi Monaco di Bologna, basano il ricorso su eccesso di potere e illegittimità. Nel documen-to si legge: “eccesso di potere per carenza, contraddittorietà e perplessità di motivazione; violazione di legge per vio-lazione e falsa applicazione dell’articolo 5 della legge regionale 3/93; violazione di due articoli della delibe-ra della Giunta provinciale 177/2011”. Nello specifico, viene contestata la valuta-zione della compensazione urbanistica che il Poli , por-tando a supporto una perizia divergente rispetto ai calco-

li presentati dal comune, e concludendo che «Il calcolo della compensazione,come riportato nella relazione tec-nica dell’architetto Bortolot-ti [N.d.R il perito incaricato dalla coop], ammonta ad euro 2.329.285, ed è quindi di euro 729.285 superiore alla somma offerta, 1.600.000, a sfavore dell’Amministrazio-ne pubblica».In estrema sintesi, secondo la Famiglia cooperativa di Pinzolo, la superficie com-merciale concessa ai Poli nel complesso dell’Ex-Ille è sproporzionata alle reali esi-genze commerciali dell’area, l’accordo non contiene quel-l’elemento di evidente van-taggio per il pubblico che un accordo di tale natura deve, per legge, avere, e non si sono nemmeno considerate le questioni ambientali. Se queste accuse hanno fonda-mento alcuno, lo deciderà il giudice del Tar nei prossimi mesi.d.r.

Ex-Ille, questione infinitaLa Famiglia Cooperativa di Pinzolo ha presentato ricorso al Tar

con le delibere pro-PoliLa questione dell’area Ex-ille arriva davanti al Tar: la coop l’aveva annunciato subito dopo il semaforo verde della Giunta provinciale alla variante al Prg comunale di Spiazzo, ora si è passati ai fatti. Contro la Provincia, il comune di Spiazzo, la Fiori del Brenta Srl e la F.lli Poli Spa, la Famiglia cooperativa di Pinzolo ha presentao ri-

corso, supportata da tutte le cooperative della Rendena, chiedendo di fatto l’annullamento delle delibere provin-ciali e comunali che allo stato attuale permettono al Poli di insediarsi nell’area Ex-Ille di Spiazzo con una super-ficie commerciale che, secondo le coop, è sproporzionata rispetto al reale fabbisogno del territorio.

Page 22: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 22 OTTOBRE 2012 Pagina utilità

È quindi un dovere morale prima che obbligo di Leg-ge, far identificare e regi-strare in anagrafe i propri cani, nei modi e nei tempi previsti dalla Legge.Tutti i cani debbono essere identificati e registrati in anagrafe provinciale entro i primi tre mesi di vita, e quando provengono da fuo-ri provincia, entro un mese da quando se ne ha il pos-sesso.L’identificazione avviene attraverso l’inserimento sottocute di un piccolo mi-crochip, contenuto in una apposita siringa, nella re-gione della spalla sinistra; la registrazione consiste nella raccolta ed inseri-mento dei dati del cane e del proprietario, in un data base, consultabile sia via computer, che via sms con telefono abilitato, dal per-sonale degli Uffici ed Enti preposti a vigilare ed in-tervenire per raccogliere e soccorrere i cani che ne ab-biano necessità.In particolare l’accesso alla banca dati dell’anagrafe è

immediato via sms, anche nei giorni festivi e orari di chiusura degli uffici dei Comuni e della APSS, ri-volgendosi alle Forze del-l’ordine, VVFF, Servizio di Reperibilità veterinaria, che direttamente o per il tramite di chi in possesso di lettore di microchip, identi-ficati cane e proprietario, possono immediatamente contattare quest’ultimo.

Applicazione del micro-chip e registrazione pos-sono essere effettuati pres-so gli Uffici del Servizio Veterinario a Tione in Via Presanella n. 16, oppure rivolgendosi ad un Veteri-nario libero professionista di fiducia. L’onere a carico del proprietario per l’ap-plicazione del microchip e per la registrazione, presso il Servizio veterinario, am-monta ad Euro 22,44. Qua-lora il cane sia già in pos-sesso di microchip, perché proveniente da altra realtà, l’onere per la registrazione della variazione anagrafica o di proprietà ammonta ad Euro 11,22. Per ogni infor-mazione, i Servizi Veterina-ri dell’APSS (0465-331490 / 0465-331496) ed i Veteri-nari LL.PP. sono a disposi-zione dei proprietari e dei cittadini, che sono invitati a considerare quanto, pe-raltro richiesto dalla Legge, non già un onere burocra-tico assurdo e ingiusto, ma come un dovere di civiltà e umanità, verso gli animali e i propri simili.

Il primo consiste nella perdi-ta subita al proprio patrimo-nio (danno al veicolo, a cose quali indumenti o altro che il danneggiato aveva con sé al momento dell’occorso, alle spese mediche cui si è stati costretti a far fronte ecc..) oppure nel mancato guada-gno, che può consistere ad esempio nei giorni di ma-lattia in cui non si è potuto lavorare. A questo proposi-to va evidenziato che nor-malmente per il lavoratore dipendente non è previsto il risarcimento per manca-to guadagno in quanto tale danno viene indennizzato dagli enti previdenziali (Inps e Inail), che provvedono a corrispondere al lavoratore la retribuzione nei giorni di assenza dal lavoro. Fanno eccezione gli straordinari svolti dal lavoratore, i buoni pasto non goduti, le trasfer-te o eventuali indennità che vanno invece conteggiati quale danno patrimoniale ri-sarcibile. Diverso il caso del lavoratore autonomo, qui il danno viene risarcito se ri-gorosamente dimostrato, e va calcolato sulla base della dichiarazione dei redditi de-gli ultimi anni.Quanto al danno non patri-moniale, esso consiste nel danno biologico (la lesione del diritto alla salute) e nel danno morale (dolore fisico o psichico derivante dal fat-to).In merito al risarcimento non sussistono preclusioni a che il danneggiato consegua pri-ma la liquidazione del danno patrimoniale e poi quello del danno non patrimoniale.Ma vediamo le peculiarità dei due distinti tipi di danno e come è meglio comportar-si in caso di sinistro qualora ricorrano l’una o entrambe tali fattispecie.Poniamo il caso più frequen-te in cui a seguito del sini-stro il veicolo abbia subito

dei danni (come detto tratta-si di danno patrimoniale); in questo caso la legge prevede che il mezzo debba rimane-re a disposizione del perito dell’assicurazione per alme-no 8 giorni lavorativi. Con-siglio comunque di scattare al veicolo delle fotografie da conservare (meglio se pos-sibile dimostrarne la data); potrebbero sempre rivelarsi utili in caso di mancata pe-rizia nei termini anzidetti o controversia. Diversamente da quanto avveniva in pas-sato, poi, oggi non è più necessario che, una volta ottenuto il risarcimento dei danni al veicolo, il danneg-giato trasmetta copia della relativa fattura all’assicu-razione; pertanto non è più necessaria la prova dell’av-venuta riparazione del mez-zo per ottenere il ristoro dei danni patiti.Va poi considerato il caso in cui la riparazione sia antie-conomica, cioè allorquando il costo per il ripristino sia superiore al valore com-merciale del mezzo; pur essendosi in qualche caso la giurisprudenza espressa

in senso contrario, la rego-la generalmente accolta è quella secondo cui la liqui-dazione del risarcimento va calcolata tenuto conto del valore di mercato del mez-zo, aumentato delle spese di demolizione e di imma-tricolazione della nuova vettura, detratto il valore presumibile della vettura inservibile.E’ inoltre risarcibile il danno da fermo tecnico che soli-tamente va risarcito tenuto conto dei giorni lavorativi occorsi per riparare il veico-

lo. In alcuni casi può com-prendere anche le spese per il noleggio di una vettura sostitutiva.Può accadere che a seguito di un incidente stradale si riportino, oltre che i predet-ti danni patrimoniali, anche danni non patrimoniali che, come accennato, si sostan-ziano in danno morale e biologico.Mentre il danno morale si sostanzia in un turbamen-to dello stato d’animo del soggetto coinvolto, il danno biologico va inteso quale

danno all’integrità psico-fi-sica del danneggiato. Ogni volta in cui vi sarà una lesione all’integrità psico-fisica di una persona, ricor-rerà un’ipotesi di danno bio-logico, senza la necessità di ulteriori prove. Tale danno tiene in consi-derazione, senza alcun ri-ferimento al reddito della persona, sia l’invalidità tem-poranea che quella perma-nente del danneggiato; lad-dove la prima va considerata quale impossibilità di utiliz-zare pienamente le proprie funzioni fisiche o psicologi-che per un tempo determina-to, mentre la seconda riguar-da una diminuzione cronica, insanabile di una funzione psico-fisica e viene quanti-ficata in percentuale (anche da una semplice frattura può derivare un’invalidità per-manente che viene indica-ta in percentuale a seconda della gravità della menoma-zione e della recuperabilità della mobilità dell’arto).La prova dell’invalidità temporanea viene fornita dai certificati medici rilasciati dal medico curante, quella

dell’invalidità permanen-te da un’apposita perizia o consulenza medico-legale.Le assicurazioni, solita-mente, incaricano un pro-prio medico che sottopone il danneggiato ad accurata visita in esito alla quale, sulla base della perizia da questi fornita, viene formu-lata una proposta di liqui-dazione. Certamente il sog-getto può sempre sottoporsi ad una visita medica presso un altro esperto di propria fiducia che, a sua volta ri-lascerà una propria valu-tazione circa i danni subiti da, eventualmente, porre a confutazione di quella in possesso della compagnia assicurativa.Personalmente in caso di le-sioni di una certa entità con-siglio sempre i miei clienti di eseguire tale ulteriore vi-sita, che generalmente non comporta ingenti esborsi di denaro.Sulla base delle diverse valutazioni mediche svolte dei due specialisti le parti potranno, d’intesa, stabilire l’entità della liquidazione onde risolvere bonariamen-te ed in via stragiudiziale la controversi insorta; solo qualora non si riuscisse a trovare un punto d’incontro tra le parti sarà necessario, al fine di tutelare al meglio le proprie ragioni risarci-torie, dare avvio alla rela-tiva azione giudiziaria atta a determinare esattamente responsabilità ed entità dei danni subiti.

Sinistri stradali: il danno risarcibile

Molto spesso gli studi legali si trovano ad affrontare casi di risarcimento danni derivanti da sinistri stradali.Infatti, non sempre da tali incidenti ne deriva il giusto risarcimento per il danneggiato, il quale di frequente tende ad accettare la liquidazione proposta dalla com-pagnia assicurativa senza conoscere le voci di danno

ed i relativi importi di cui, invero, avrebbe diritto al ristoro. Il nostro ordinamento giuridico, anche a seguito di numerosi interventi giurisprudenziali sul punto, individua due tipi di danni risarcibili a segui-to di un sinistro stradale: il danno patrimoniale ed il danno non patrimoniale.

LEGGE/ L’esperto risponde Si invitano i lettori ad inoltrare le più svariate domande sull’applicazio-ne del diritto a casi con-creti al seguente indirizzo [email protected]. Le risposte ai quesiti di maggiore interesse ver-ranno pubblicate sui suc-cessivi numeri del Gior-nale delle Giudicarie.

a cura dell’ Avv. Francesca Zanoni - Fiavè

Un chip per essere in regolaLa Legge che ha istitui-to l’anagrafe canina provinciale e che prevede l’identifica-zione dei cani attraverso l’applicazione di un piccolo mi-crochip e la sua registrazione informatizzata, è una scelta di civiltà e responsabilità cui non ci si può sottrarre. Voluta a livello nazionale per combattere principalmente la piaga dell’abbandono e del randagismo canino, pro-blema grave di alcune realtà del Sud d’Italia, si dimostra

ogni giorno sempre più necessaria per poter riconsegnare cani smarriti o sfuggiti al controllo, ma anche per tutelare il benessere e la salute dei nostri amici a quattro zampe e di noi stessi (la pos-sibilità di identificare correttamente i cani evita infatti a chi, malauguratamente, fosse stato morso, di doversi sot-toporre ad interventi medici di profilassi, altrimenti op-portunamente evitabili).

L’anagrafe canina provinciale tutela i cittadini e i padroni dei cania cura dell’Azienda sanitaria provinciale

Page 23: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 23 Società

Dello scorso dicembre l’inau-gurazione della telecabina e della pista Tulòt, punto di par-tenza del collegamento con le altre stazioni. L’esercizio chiuso al 30 aprile - abbraccia l’attività della stagione esti-va 2011 e di quella invernale

2011/12 - presenta una perdi-ta di 2.008.012 euro e sconta ammortamenti per 2.281.571 euro. Vi si possono scorgere “due aspetti”, ha spiegato il presidente Toni Masè: «Un elemento positivo, rappresen-tato dall’apertura del colle-

gamento, ed uno negativo, dovuto all’assoluta mancanza di neve e alle alte temperature che hanno comportato enormi problemi per tutte le stazioni con incassi in contrazione e costi in forte aumento» specie per l’innevamento.

Signifi cativi i dati relativi al nuovo impianto. Ha registrato 95.136 passaggi, di cui 37.324 da Pinzòlo verso Campiglio, 51.560 da Patascóss verso Pin-zòlo (21.820 provenienti da Madonna e 29.340 da Folgàri-da) e 6.352 dal parcheggio del

Colarìn. Fatti i conti e divise le quote dell’interscambio con le altre due società, il tutto ha por-tato un benefi cio alle casse di Pinzòlo di ben 1.525.000 euro in più dell’anno precedente.In questo modo i proven-ti del traffi co sugli impianti della società sono passati dai 3.770.015 euro del 2010/11 ai 4.808.442 euro attuali, au-mento del 27,54% in contro-tendenza rispetto a tutte le altre stazioni sciistiche trentine. In questo contesto felicissima si è rivelata la scelta strategica di realizzare, a tempo di record, l’impianto di innevamento del Tulòt, che preleva diretta-mente l’acqua dalla Sarca. Ha consentito, sia pur con i dovuti costi, di innevare non solo la nuova pista, ma anche tutte le altre a monte, per le quali l’ac-qua sarebbe altrimenti manca-ta. Di rilievo poi il numero dei

dipendenti, passati, in tempo di crisi!, da 33 a 44 fi ssi, con un picco di 95 assunzioni in tem-po di stagione.Infi ne l’informazione che Spa Funivie Pinzolo ha sottoscritto l’accordo con Leitner e altri per la gestione degli impianti di collegamento fi no al dicembre 2032. Scontata l’approvazione e un certo qual compiacimento per i risultati raggiunti e le pro-spettive future.Il consiglio di amministrazio-ne della società è costituito dal presidente Toni Masè, dal suo vice Willam Bonomi e dai consiglieri Marcello Andreolli, Enrico Beltrami, Valter Bono-mi, Giorgio Marchetti, Rober-to Serafi ni, Arturo Povinelli, Luigi Tisi, Luca Tomasini, Franco Valduga, Aldo Vanoli e Tiziano Zambotti.

Giuseppe Ciaghi

Funivie Pinzolo, bilancio positivo. Collegamento ok

Le società delle funivie di Pinzòlo, di Madonna di Campiglio e di Folgarida-Marilleva con i loro impianti di risalita sempre più moderni e

ben 150 chilometri di piste attrezzate, rappresentano il motore e il volano del turismo invernale dello splen-dido comprensorio sciistico che si snoda dalla Val Ren-déna alla Val di Sole attraverso Campo Carlo magno

sui pendii innevati della Presanèlla e della Dolomiti di Brenta.Ai primi di settembre è toccata alla Spa Funivie di Pinzòlo, impegnata in quest’ultimo decennio in uno straordinario sforzo fi nanziario che ha portato prima al risanamento e al consolidamento dell’azienda ed ora al suo sviluppo.

Il presidente Masè: “Nonostante la poca neve la telecabina e la pista Tulòt sono state un forte elemento di dinamismo”

Antonio Masè, presidente di Funivie Pinzolo

IMPASTO LIGHTLIGHTLIGHTLIGHTLIGHTLIGHTLIGHT

Bolbenotel. 0465 324599

[email protected] www.la-contea.com

per info, menù e preventivi cell. 335 7445131

Abbiamo deciso per la semplicità

tel. 0465 [email protected]

www.la-contea.com per info, menù e preventivi

acqua “di Bolbeno”

... e scelto il nostro impasto ideale!

... e poi

lievito di birra fresco

acqua “

sale

olio extravergine

farina bianca di grano tenero “00“ con soya e cereali

farina di grano Kamut biologico

IMPASTO BASE

sale

acqua “di Bolbeno”

lievito di birra fresco

olio extravergine

il pomodoro Italiano, lo speck Trentino, i formaggi nostrani... e molto altro!

Page 24: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 24 OTTOBRE 2012

Osservando la sua pittura accuratissima viene sponta-neo affermare che, a muo-vere la personale vocazione superrealista, sia il “luogo originario della razionali-tà”, ed in questo senso la soluzione e il destino della sua arte pare appartenere ad un sistema percettivo nel quale convivono lucida determinazione, concentra-zione ed intuizione.Un realismo radicale ap-plicato con la precisione dei miniaturisti medievali e che trova familiarità con le esperienze dell’iperrea-lismo americano del quale rinverdisce la volontà di ampliare la normale per-cezione del mondo verso il quale ci si pone con sguar-do di completa fedeltà.Nella “riscoperta del rea-le”, come avvenne anti-camente per l’esperienza della pittura fiamminga, si esprime il canone assoluto della figurazione di Mario Colombelli e nella tecnica lenta del colore ad olio su tela, rivivono le spazialità

unificate attraverso la luce, in una visione particolareg-giata, incline alla classici-tà; la mostra di Mezzocoro-na allestita per il Settembre Rotaliano ne è stata una sostanziale e decisiva te-stimonianza, con grande favore del numerosissimo pubblico.Pure se sostenuta da un ni-tore di matrice apollinea, dal gusto per la precisione formale, nella perfezio-ne dei dettagli, l’opera di Colombelli non sembra at-tingere elementi strutturali della storia passata e pure sembrano assenti le vani-tà gratificanti del trompe-l’oeil dove l’imitazione diviene formula seducente ma ingannevole. La scelta dell’artista inve-

ce si realizza con maggiore complessità intuitiva nella determinazione di una si-mulazione in “forma fred-da” che non dispone per una comprensione del “calore dell’imperfezione” tipico della pittura più gestuale, ma per una manifestazione scenografica massimamen-te asettica dove ritroviamo elementi “più veri del vero” e quindi “sorprendenti”.Molte sono le modalità per una realizzazione pittorica così esaustiva e carica di conseguenze di estrazione colta.Le opere, composte con virtù ed attraverso una ma-nualità di sicura esperien-za, sono già naturalmente in grado di suggestionare la nostra osservazione me-

diante una loro insita pro-prietà che dispone per la “magnificenza”, mentre siamo colti da uno stupore quasi estatico. Una delle principali com-plessità dell’opera di Co-lombelli risiede nella inevitabilità della nostra in-clusione negli spazi rappre-sentati che si dimostrano in tutta la loro forza cataliz-zatrice e avvolgente. Attra-verso prospettive multiple siamo immessi con inten-sità non solamente nel pae-saggio figurato ma anche apparteniamo all’atmosfera che lo pervade e che solita-mente pare non risentire di sentimenti d’inquietudine.Ecco quindi la grande po-tenza dell’arte che si mani-festa nella sua sembianza, in questo caso sommamente simile, se non uguale, alla realtà ed in questo consesso fra vero ed immaginario, troviamo la luce a distri-buire intensità visibili e soluzioni d’ombra, senza alcuna volontà selettiva, dentro una azione “demo-cratica” che comprende le cose infinitamente piccole, quanto le cose immensa-mente grandi.Nella vastità del visibile ed in assenza quasi totale del-la prospettiva aerea quindi troviamo per il nostro oc-chio tutte le componenti dell’ambiente, sia questo di soluzione antropica o naturale, e l’interezza del-le particolarità viene so-stenuta significativamen-

te attraverso una tecnica fortemente connotata da sfumature e velature che per nulla fanno rimpian-gere le riproduzioni del-la fotografia. Anzi! Nella loro conformazione stupe-facente riemerge la nostra facoltà di immediatezza per l’osservazione che ren-de importante la capacità cerebrale, mentre trasmet-te informazioni al nostro occhio, per le azioni che compirà la nostra mano … Il gusto di riacquistare qualità smarrite …In molte opere di Mario Colombelli infine, trovia-mo un suggestivo dialogo in atto tra il paesaggio e la figura umana, quest’ultima spesso colta in momenti di sottolineatura riflessiva. Anche i luoghi di Mezzo-corona vengono in que-sto senso “aggiustati” da presenze sensibili, come nel caso di “Palazzo della Vicinia” dove non sola-mente possiamo tornare a ritroso da una prospettiva lontanissima di montagne sovrastate da poche nubi in un mare di cielo sereno, ma anche soffermarci fra le squadrate ombre restituite dai volumi urbani, per sa-lire fino al davanzale inter-no della camera rinfrescata dall’aria pulita, dove una pensierosa adolescente si riordina i biondi capelli. Naturalmente il centro della nostra attenzione di-viene la solitaria figura in primo piano e tuttavia sen-

za accorgercene siamo isti-gati subito dopo a cercare elementi di comprensione anche in tutto lo spazio nel quale è ospitata. Spazio interno ed ester-no ovviamente, luogo complessivo della nostra esistenza, non solamen-te composta di materie tridimensionali effettiva-mente toccabili, ma anche di sentimenti e frammenti psicologici talvolta assai nascosti e spesso rinveni-bili solamente per mezzo di inflessioni e riferimenti comunicativi analogici ed inferenziali.Dentro e fuori in questo caso (ma alla stessa stre-gua sono risolte anche le opere “Avvolto di Palazzo Firmian”, “Finestra d’esta-te” ed “Interno”) diventa-no macro contenitori di in-teriorità dove silenziosità di pomeriggi estivi, piccoli gesti e leggere malinconie, sono anch’essi parte inte-grante di un paesaggio non esclusivamente visibile e dove il vento dell’emozio-ne ancora, a discapito di tutte le maleducazioni del contemporaneo, riesce a navigare e raggiungerci.Natura, Storia ed Umanità. Ecco la sostanza dell’opera eccezionale di Mario Co-lombelli, un’arte espressa attraverso qualità formali indiscutibili, ma anche che si compone di una strate-gia poetica al limite del-l’intensità sentimentale e romantica.

Mario Colombelli: la riscoperta del reale

Il pittore lombardo, “adottato” da Lasino racconta scorci di Trentino

Arte

La concezione di un’arte esplicitata nella precisa rappresentazione della realtà, la trasmissione il più possibile completa degli elementi oggettivi, dopo l’avvenu-ta percezione dei dati attraverso gli occhi dell’artista, sembrano essere i principi ispiratori dell’opera di Mario Colombelli, pittore e scenografo nato a Gorgonzola, formatosi presso l’Accademia di Brera a Milano, insegnante di storia dell’arte (per un periodo anche all’Istituto d’Istruzione Lorenzo Guetti di Tione) oggi residente e in attività a Lasino in provincia di Trento.

di Alessandro Togni

Uno scorcio del lago di Toblino

Page 25: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 25 Attualità

Il giorno 20 settembre 2011 fu ritrovato da un escursio-nista sul gruppo dell’Ada-mello, sulla Cima Crozzon di Genova a quota 3304 mt. nel comune di Spiazzo, il corpo quasi intatto di un militare con divisa austro-ungarica. Come avviene in questi casi,, la Soprinten-denza ha inoltrato la segna-lazione e la documentazione alla stazione dei carabinieri di Carisolo, competente per territorio, che ha provve-duto all’espletamento delle procedure previste in caso di rinvenimento di resti umani.A seguito di autorizzazione, le operazioni di recupero secondo i criteri della me-todologia archeologica, si sono svolte il giorno 23 set-tembre 2011. A questo han-no partecipato un funziona-rio della Soprintendenza, un geoarcheologo, due membri del soccorso alpi-

no dei carabinieri, una gui-da alpina della cooperativa guide alpine del Trentino, il presidente del comitato sto-rico della Sat, il sindaco di Spiazzo e lo scopritore dei resti. Il trasporto in quota è avvenuto grazie alla col-laborazione del nucleo eli-cotteri della Provincia Au-tonoma di Trento. Dopo la completa messa in luce dei resti, si è provveduto con la massima cautela, per evita-re lacerazioni, a prelevarlo e elitrasportarlo al Pian di Bèdole, e da qui con l’au-silio dei Vigili del Fuoco di Pinzolo fi no alla caserma dei carabinieri di Carisolo.Dopo l’espletamento del-le necessarie formalità alla presenza dei rappresentan-ti dell’Alto Commisariato Generale Onoranze Caduti di guerra e dell’unità ope-rativa di medicina necro-scopica e anatomia pato-logica forense dell’ULSS

n° 6 di Vicenza, la salma è stata trasportata presso il laboratorio di quest’ultima per essere sottoposta agli accertamenti anatomopato-logici utili alla defi nizione del profi lo biologico.Inoltre a seguito di una se-gnalazione di un escursio-nista, si è provveduto il 22 agosto 2012 al recupero dei resti parziali di un altro sol-dato del Kaiser, sempre nel-la stessa zona. Dopo l’eli-trasporto in quota, grazie sempre alla collaborazione del nucleo elicotteri del-la Provincia Autonoma di Trento, si è provveduto alla raccolta ed al recupero dei resti sparsi su una superfi cie piuttosto estesa. Le opera-zioni di recupero sono state condotte dal Presidente del Comitato Storico della Sat con l’ausilio di membri del soccorso alpino dei carabi-nieri, i quali hanno preso in consegna i resti e li hanno

depositati presso la caserma dei carabinieri di Carisolo. Anche in questo caso, gra-zie alla collaborazione dei vigili del fuoco di Pinzolo, i resti sono stati trasportati a Vicenza per le indagini ne-croscopiche.La Croce Nera austriaca, associazione che si occupa della cura e della manuten-zione dei vari cimiteri mi-litari sparsi su tutti i fronti di guerra, sta organizzando con la collaborazione del comune di Spiazzo, sul cui territorio sono state rinve-nute le salme, e del comu-ne di Bondo, ove sorge il maestoso cimitero di guerra costruito durante il confl itto su progetto di Padre Fabia-no Barcatta, della Provincia Autonoma di Trento, e del-le Compagnie Schuetzen di Roncone e Rendena, i solenni funerali militari, che in un primo tempo era-no stati programmati per il

prossimo 13 ottobre, ma che poi, per motivi orga-nizzativi, sono stati spostati alla prossima primavera.I due poveri soldati verran-no comunque ricordati il prossimo 4 novembre du-rante la consueta Comme-morazione dei Caduti che ogni anno le Compagnie Schuetzen di Rendena e di Roncone organizzano pres-so il cimitero Militare di Bondo.L’ammassamento delle Compagnie provenienti da tutto il Tirolo storico è previsto a Bondo alle ore 13,30 del 4 novembre 2012 davanti alle scuole elemen-tari, dopo la rassegna da parte delle autorità a tutte le delegazioni schierate, partirà la sfi lata per le vie del paese verso il piazzale della chiesa accompagnati dalle note del gruppo mu-sicale Bohmische Judica-rien, quindi verrà celebrata

la S.Messa nella chiesa di Bondo dal parroco don Ce-lestino Riz. Al termine bre-ve marcia fi no al cimitero militare dove le autorità ri-volgeranno ai presenti i di-scorsi di circostanza, quindi verranno benedette le co-rone mentre le compagnie Schuetzen di Roncone e di Rendena spareranno una salva d’onore con i fucili storici e gli artiglieri di Pinè e di Val di Ledro faranno tuonare tre cannoni storici ad avancarica, naturalmen-te caricati a salve, Durante la deposizione risuoneran-no le meste note dell’Inno “Ich hatte ein Kamerade, io avevo un camerata”. In conclusione verranno ricor-dati tutti i caduti di guerra al suono del “Landesjmm-ne.” Al termine della ceri-monia verrà offerto un pic-colo ristoro ai presenti nella vicina sala nel municipio di Bondo.

Il ghiacciaio dell’Adamello restituisce due soldati austro-ungarici

Nonostante siano passati quasi cento anni dalla fi ne del primo confl itto mondiale, che vide contrapposti proprio nelle nostre zone

gli eserciti italiano e austro-ungarico, il continuo ed

inesorabile scioglimento dei ghiacciai fa riportare alla luce non solo reperti ed armamenti bellici, ma spesso anche poveri resti di soldati rimasti sepolti sotto i ghiacci fi no ai nostri giorni.

di Silvano Capella

�������������������

������������������������

��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������

�������������� ��������������������������

������������������������

��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

�������������������������������������������������������������������������

����������������������������������������������������������������������������������

��������������������������������������������������������������������

���������������������������������������������������������������������������������������

���������������������������������������������������������������

�������������������

�������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

���������������������

�������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

���������������������������

������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Page 26: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 26 OTTOBRE 2012

él Bòcia - Cosa dici del “so-gno” che ti ho raccontato il mese scorso?él Vècio - Lo chiedo a te: hai avuto riscontri o segnali par-ticolari?él Bòcia - Mi hanno detto che ho avuto un bel coraggio ad inventarmi una conduzione amministrativa basata solo sugli amministratori locali, sui sindaci e non sui politici.él Vècio - E pensa che io invece, sempre sfogliando i miei vecchi libri, vedrei una rivoluzione ancora più in-cisiva e, naturalmente, non certo approvata da chi oggi vive di politica.él Bòcia – Mentre io sogno tu hai le visioni. Dai raccon-ta cosa vedi, o meglio cosa prevedi?él Vècio - Più che visioni sono considerazioni perso-nali che mi vengono spon-tanee mentre sfogliando le antiche pagine dalle quali emerge la sensazione che negli anni passati si pensa-va più in “concreto”, mentre oggi ho la chiara impressione che siamo nelle chiacchiere e nelle carte.él Bòcia - Ma questo è il frut-to della democrazia evoluta, dei veti incrociati, del con-trappeso delle decisioni, dei controlli, grazie alla tecnica e al progresso.él Vècio -Ma cosa vuoi par-lare di “democrazia” quando ciascuno, a nome del popo-lo, parla soltanto di quello che “vogliono fare”e non di quello che “devono fare”.él Bòcia - Aspetta un attimo: avrai sentito che si stanno già muovendo con tanto di programmi circa quello che si ha intenzione di “costrui-re” dopo le prossime elezio-ni provinciali del 2013.él Vècio - Beh, questa l’è roba vècia: ad ogni elezione è la solita solfa; ma nessu-no è nella possibilità di dire chiaro e tondo cosa e come lo farà.él Bòcia – Beh, non è possi-bile prevedere tutto!él Vècio - Per me non c’è nulla da prevedere perché le cose “da fare” sono davanti agli occhi di tutti: l’ordinaria amministrazione del “pub-blico” a cui pare che nessuno pensi!él Bòcia - Ma nei program-mi vi sono le “grandi” cose da fare! Ma con questa crisi vi sono opere sostenibili con

un futuro e opere dispendio-se dalla scarsa utilità.él Vècio - Vedi dove si va a perdere la testa? Invece vi sono le cose quotidiane da affrontare, come la man-canza di lavoro, il consumo del territorio, le ingiustizie sociali, le diffi coltà delle fa-miglie, il disagio dei giovani, l’assistenza ai vecchi, la via-bilità da raddrizzare.él Bòcia - Se guardiamo a queste diffi cili realtà allora il “da farsi” è già pronto. Però si deve dire basta anche al-l’assistenzialismo parassita. Invece ahimè!!!él Vècio - Ma un tempo il “da farsi” era già davanti ai no-stri vecchi quando scriveva-no gli Statuti delle comunità. Avevano un’economia fon-damentale da tenere in piedi ed un territorio da gestire, non potevano sprecare nem-meno un fi lo d’erba. Ogni ar-ticolo descriveva chiaramen-te quello che ognuno doveva fare, e immediatamente in-dicava anche la pena (multa in denaro sonante) a carico degli inadempienti (ammini-stratori compresi).él Bòcia – Vorresti mettere le multe ai politici? Ah, questa è bella. Anche se di fatto sa-rebbe un ritorno al passato!! Ma chi, e quale popolazione, vuole questo o è capace di imporlo?él Vècio - Non si tratta di tor-nare al passato ma da impa-rare dal passato. Vedi anche la stesura delle leggi; una volta erano chiare e precise; oggi non sono che un cumu-lo di parole burocratiche che lasciano le cose come sono e impegolano il cittadino, il quale non le capisce e deve continuamente correre dagli avvocati o e dagli specialisti per portare a termine le loro pratiche.él Bòcia - Secondo me siamo in un vicolo cieco, dal quale sarà diffi cile uscirne.él Vècio - È vero che per usci-re dai vicoli ciechi ci vuole coraggio ma anche prepara-zione a monte; perché, se-condo me, occorre che gli uomini impegnati in politica e nella pubblica amministra-zione devono trovare il tem-po non solo per continuare soltanto ad incontrarsi in una serie infi nite di “sedute” - e a fare dichiarazioni pubbliche alla radio ed ai giornali - nel-le quali si chiacchiera e si

stendono verbali o articoli. él Bòcia - Ma questo è ormai il modo di vivere la politica.él Vècio - Un bel zero! Sarò én vècio balordo, ma... pen-so ancora che bisogna avere tempo per “studiare” le an-tiche carte e “studiare insie-me” con tanto di libri davan-ti, dai quali apprendere l’arte del buongoverno, in modo di gestire il “bene comune” e di mettersi al servizio della nostra gente imparando da quelli che hanno saputo por-tarci i nostri territori intatti fi no a noi.él Bòcia – Io sarò un sogna-tore, ma tu adesso mi sembri un grande vecchio rivoluzio-nario. Bella coppia che sia-mo. Tu vorresti ribaltare il mondo: ma chi, quale uomo politico si può sobbarcare un cambiamento del genere?él Vècio - Certo; noi due sembriamo tagliati fuori da tutto e da tutti; per questo possiamo vivere le nostre illusioni. Ma anche qualcun altro che non ci dà ragione dovrà ammettere che la con-seguenza del solo “chiac-chierare” è il “ribaltamento” del mondo appunto perché non si trovano persone ca-paci di trovare e stendere regole idonee a risolvere i problemi.él Bòcia – Mi stai dicen-do che si deve tornare alla “Carte di Regola”?él Vècio - Non proprio a quelle, sic et simpliciter, ma penso che i nòsi vèci ave-vano le idee chiare. I loro provvedimenti non li hanno chiamati leggi e regolamenti burocratici, ma “Carte di re-gola”, ossia un qualcosa da osservare e da fare imme-diatamente, giorno per gior-no, in piena concordanza d’intenti e con la massima responsabilità personale: e ce l’hanno fatta non solo per ottocento anni dopo il Mille, ma già l’avevano imparato molto prima.él Bòcia - Come fai a dirlo?él Vècio - Beh! Ancora una volta sono i libri che lo di-cono.él Bòcia - Per esempio?él Vècio - Proprio ieri ho aperto un vecchio libro del 1880 di Carlo Gambil-lo dal titolo “Il Trentino”. Egli scriveva che la forma di governo che aveva retto le Giudicarie era una forma che prevedeva un’estesa au-

tonomia per quanto riguarda l’amministrazione locale.el Bòcia - Non ho mai senti-to questo autore, ma mi pare interessante.él Vècio - È lo stesso che ha scritto “La Valle di Rende-na” nel 1882.el Bòcia - Cosa dice?él Vècio - Dice che la loro indipendenza era assicura-ta dal riconoscimento degli Statuti da parte dell’Autorità Suprema di allora e dal pie-no assenso di tutti i “vicini”.él Bòcia – Tu continui trop-po a parlare sempre delle antiche comunità autonome e libere di governarsi. Ma questo non è più possibile con la moderna giurispru-denza dello stato italiano.él Vècio – Certamente oggi le cose sono diverse, ma vorrei ricordare ancora Gambillo quando scrive che quell’antica forma di auto-nomia era fondamentalmen-

te democratica nel vero sen-so del temine, e della quale i Giudicariesi si mostrano an-cor teneri; ossia una forma di autogoverno che aveva le sue origini ancora in epoche precedenti.el Bòcia – Non possiamo prendere tutto per oro cola-to. Anche se ciò che poteva riferirsi alle epoche prece-denti va ritenuto un elemen-to tutto da verifi care.él Vècio - D’accordo che tutto e sempre è da verifi -care; anche le nostre chiac-chiere mensili. Ma ascolta l’ultima.él Bòcia – Che sia l’ultima perché devo proprio andare. Leggimela!él Vècio – È sempre il Gam-billo che scrive: “I Giudi-cariesi furono meglio che gli altri Trentini in grado di difendere la libertà allodiale e la proprietà fondiaria sud-divisa nel complesso degli

abitanti dai vincoli del siste-ma feudale e conservarono fi no agli ultimi tempi intatto il regime popolare”.él Bòcia – Ma sei sicuro che parli di noi? Oggi mi sembra che siamo un attimo diversi dai nòsi vèci!!!él Vècio - Sono le sue paro-le esatte stampate del 1880! Ovviamente bisognerebbe avere la fortuna di avere fra di noi qualche “esperto” che verifi casse ciò che viene tra-mandato per dare maggior sicurezza al presente.

E questa volta él Bòcia se ne va pensieroso e mogio per la nuova scoperta: “I Giu-dicariesi di un tempo erano meglio di quelli di oggi?”. Mah! El bòcia avrà tempo fi no a ottobre per pensarci sopra.

A cura di Marco Zulberti e Mario Antolini

Cultura

Le “carte di regola”, esempio ancora attuale

Dialogo sulle rive del Sarca e del Chiese/Nono colloquio

In pieno autunno già si entra nel raccoglimento e nella rifl essione. Finito il chiasso dell’estate si è portati ad intensifi care i rapporti con gli altri e quasi a sentirsi più pacati nelle discussioni e nella diatribe: durante i mesi “caldi” le occasioni per vedere le cose da una

parte o dall’altra sono state tante e non erano super-fi ciali. Con queste impressioni él bòcia risale così nel-le prime fresche sere autunnali la serie di rampe che lo portano dal “vecchio maestro”. Ma ha sempre una nuova domanda da fare:

CONTROLLO DELLAPRODUZIONE DI FABBRICA

Aggregati 1305-CPD-0247Calcestruzzi ICMQ-CLS-321

Certificazione ISO 9001:2008(Settore EA 28)

��������������������

- AUTOTRASPORTI E SCAVI- AGGREGATI - CALCESTRUZZI

STREMBO (Tn) Tel. 0465.804547

www.cunacciasrl.it

Page 27: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 27

Così Alessandro Collini, 24 anni figlio di Maurizio Collini, noto albergatore di Pinzolo, diplomato come geometra ma con esperien-za nell’albergo di papà, e il cugino Thomas Beltramol-li, 22 anni diplomato come tecnico di ristorazione e con esperienza nell’albergo di mamma Cristina, si sono tuffati in questa avventura della gestione dello Chalet da Gino. Hanno sistemato al meglio il locale della sala da pranzo per poi dedicarsi ad accogliere con grande atten-zione la clientela che oltre-passa le cascate di Nardis, per esplorare la Val Genova, “la massima attrattiva per il forestiero che viene a Pinzo-lo d’estate” come scriveva Giovanni Collini “Sardell-lina” nel 1888, agli albo-ri dello sviluppo turistico della Val Rendena, quando nella selvaggia valle erano

presenti solo il Rifugio Bo-lognini (dal 1874), nella pia-na di Bedole, e in quota, la Mandronhutte costruita dal-la sezione dell’Alpenverein di Lipsia (1878) e il rifugio Lares dalla Sat (1882).I due ragazzi con grande en-tusiasmo si sono accerchiati di altri giovani e hanno scel-to il 25enne Reny in cucina, chef di grande esperienza nonostante la giovane età, e hanno iniziato a promuover-si per attirare l’attenzione di residenti e turisti, per far sapere che lo chalet da Gino aveva cambiato gestione e offriva ottimi servizi e no-vità. Così hanno iniziato tra-mite facebook a coinvolgere gli amici e gli amici degli amici e il passaparola ha fatto il resto. Dopo la prima stagione il bilancio è posi-tivo. Grande successo han-no avuto le cene tipiche su prenotazione del mercoledì

e gli aperitivi in terrazza. Senza dimenticare le feste di compleanno organizzate per amici e conoscenti con musica e divertimento fino a tarda notte.«È un grande impegno, non è facile rinunciare alla spen-sieratezza dei 20 anni… tutti i giorni devi essere presente e lavorare dalla mattina fino a tarda sera. Ma la passione per poter provare a gestire un locale nostro ci ha dato la vo-glia e l’entusiasmo di tuffarci

a capofitto in questa bel-la esperienza» commenta Thomas sorridente. «Siamo molto soddisfatti anche di come è andata la stagione, nonostante la congiuntura economica e una crisi che ha portato in valle meno presenze noi abbiamo la-vorato bene, il che ci fa ben sperare per il futuro» aggiunge Alessandro dan-do appuntamento all’anno prossimo «quando ci sa-ranno molte altre novità».

Lo Chalet da Gino riparte dai giovaniPeriodo di crisi, “di crisi nera” dicono alcuni ristoratori, ma non mancano le attività che riescono a trovare anche in un momento difficile le forze e gli stimoli per poter crescere e far bene. In un periodo in cui le attività tendono a chiudere, le saracinesche

ad abbassarsi fa piacere dunque raccontare di un’attività che nasce dalla voglia di due giovani poco più che ventenni di ripercorrere la strada dei propri nonni e tuffarsi nel non facile mondo della ristorazione.

Thomas Beltramolli e Alessandro Collini, nuovi gestori dell’esercizio in val Genova

Per ripercorrere la storia dello Chalet da Gino bisogna fare un balzo negli anni 60 quando Gino Collini, pro-prietario dell’Hotel Alpina di Pinzolo, era un alberga-tore e ristoratore conosciuto e molto apprezzato per i matrimoni e le feste che organizzava con la moglie Ines, nella quali accompagnava con la sua fisarmonica e il suo carattere molto gioviale cerimonie e banchetti.«Il suo più grande sogno era quello di realizzare un ri-storante in val Genova” ci dice la figlia Giuliana. “Dopo aver acquistato un pezzetto di terra in località Prà Olm nel 1964, nel 65 fece il progetto e iniziò i lavori nono-stante non godesse più di buona salute. Riuscì a vedere solo la casa in costruzione e il tetto, lasciando a noi figli e alla moglie il compito di realizzare il suo sogno».Nel 1968 lo Chalet viene inaugurato e intitolato a Gino, passato già da due anni a miglior vita. Lo gestì per tre estati il marito di Giuliana, Giovanni Failoni, insieme al padre Roberto noto maitre d’hotel con grande soddisfa-zione. Poi fu la volta della gestione del fratello di Giu-liana, Maurizio con la madre e la sorella Mariagrazia che lo tennero per 5 anni; dopodichè venne affittato per alcuni anni. Lo Chalet da Gino venne dato in proprietà a Mariagrazia che lo prese in gestione ma a soli 50 anni fu colpita da un male incurabile che non le lasciò scampo. La figlia e il marito di Mariagrazia, Rinaldo Pugnetti, non essendo interessati lo affittarono per altri 8 anni, poi vollero che ritornasse alla famiglia Collini, e così fu. Ora vi lavorano Thomas, nipote di Giuliana, e il cugino Alessandro, figlio di Maurizio.

CHALET DA GINO - LA STORIAEconomia e turismo in crisi, ma non mancano le nuove iniziative imprenditoriali

Attualità

Page 28: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 28 OTTOBRE 2012 SportAlla ripartenza alle 7 un sole tiepido ha scaldato le ossa dei circa 700 bikers inumidite dalla abbondante pioggia ca-duta incessantemente per tut-to il pomeriggio del sabato, e ha accompagnato il Team guidato da Gianfranco Ma-riuzzo giro dopo giro fino al traguardo. Le 64 tornate per-corse nell’arco delle 15 ore di gara effettive hanno garantito ai ragazzi dell’MTB Santa Marinella il Trofeo Memo-rial Giorgio Ducoli; niente hanno potuto infatti il Team Geopietra Zaina Biciclette e Trentina Moto Cicli giunti rispettivamente ad uno e due giri di distacco di fronte alla determinazione e alle accele-razioni portate dal Team lea-der della speciale classifica 24cup 2012. Tra tutte, quelle di Massimo Folcarelli, che si è aggiudicato il giro veloce con lo straordinario tempo di 12’27’’.Tra i solitari una battaglia all’ul-timo sangue tra Alberto Zam-belli e Morgan Pilley: alla fine ha avuto la meglio il ragazzo bresciano Zambelli che con 50 giri e oltre 310 chilometri per-corsi ha superato anche moltis-simi team andando a chiudere nella classifica generale al 24 posto.Al generosissimo australiano Pilley, che ha tentato invano di riacciuffare la testa della corsa nonostante i crampi, la gioia della vittoria della categoria Under, davanti a Stefano Ber-tanza e a Dario Maestri. Primo della categoria Junior, e terzo assoluto tra i solo, un ottimo

Cristian Ragnoli del Nuvolera Bike: alle sue spalle a Simone Arici e ad Alessandro Filippini. Negli Over vittoria di Andrea Oreste Banchieri che è riuscito a staccare Lucio Maccarone e Guido Pizzorno.Tra le donne solitarie suprema-zia assoluta di Giuliana Massa-rotto al comando della gara dal primo all’ultimo giro. Sul se-condo gradino del podio Mar-gherita Beltramolli venuta in val Rendena dopo un periodo di pausa per festeggiare la decima edizione della 24 ore. Piazza d’onore per Ilaria Sambo. Tra le Miss successo di Ilaria Toso seguita da Elena Martinello e da Lucilla Rizzini.Infine nella 8 mista vittoria dei Gufi di Trento su Wonder Wo-

men e Fersen Triatlon, nella femminile da 8 MTB Santa Marinella Tonica Sport su Ci-cli Giuliani e Madame e tra le Special8, riservato alle asso-ciazioni non sportive, prima la Pro Loco Vigo Rendena davanti a Pro Loco Pinzolo Brenta Bikers e Croce Verde Orzinuovi.Assegnato in Val Rendena anche il campionato tricolore a squadre da 4 componenti Memorial Tiziano Polla: ad aggiudicarselo i bresciani del Team Nave Bike 24h che ina-nellando ben 55 giri hanno avuto la meglio del Team to-scano della 6 ore della Luni-giana-asd Vertical e del Team Ciclopi. Per loro l’onore di vestire la maglia tricolore di-

segnata da Keit azienda lea-der del settore dell’abbiglia-mento sportivo.Si chiude così un ciclo durato 10 anni che ha visto il C.O. guidato da Sandro Ducoli &C. garantire lo svolgimento puntuale di una manifesta-zione riconosciuta a livello nazionale e apprezzata dagli amanti delle ruote grasse. «Noi abbiamo vissuto con entusiasmo queste dieci edi-zioni cercando di dare sem-pre il massimo per regalare una gara ricca di emozioni - è il commento di Ducoli- ma per noi è l’ultima edizione, ora largo ai giovani...».La 24 ore val Rendena è di-ventata un patrimonio per la valle ed un appuntamento

che ha fatto conoscere la Val Rendena a migliaia di perso-ne. Ma non solo, gli organiz-zatori hanno accumulato un “tesoretto” frutto di 10 anni

di lavoro composto da tutto ciò che può servire per alle-stire una manifestazione così importante: dall’impianto di illuminazione per circa 7 km di percorso alle transenne, dai gazebo ai generatori...Ma ci sarà qualcuno pronto a raccogliere questa preziosa eredità. È la nostra speranza, è la speranza di una valle che non molti lustri fa vide sfu-mare nel nulla un’altra splen-dida manifestazione, la 24 ore di fondo, che venne pri-ma ceduta ad Andalo e poi fu perduta definitivamente.Ma ricordiamo: organizzare una 24 ore non è una cosa semplice, non si può improv-visare e ci vuole tempo e tan-ta passione. Questo il gruppo di Ducoli e C. ce lo ha sicu-ramente insegnato dedicando anima e corpo ad una gara tanto bella quanto faticosa, sia per chi la organizza sia per chi vi partecipa.

24 ore val Rendena Mtb: giù il sipario

Vittoria del MTB Santa Marinella Tonica Sport alla decima edizione della 24 ore Val Rendena valida come Va tappa del circuito nazionale

endurance 24 Cup. Una competizione che ha visto

tra i protagonisti il meteo, non proprio benevolo, che ha costretto gli organizzatori a sospendere dopo poco più di 9 ore la gara e a dare a tutti appuntamento al mattino.

Sandro Ducoli: «Per noi è la decima ed ultima edizione. Se qualcuno vuole mettersi in gioco si faccia avanti»

Un successo annunciato per il grande avvenimento dei quarant’anni della

Bocciofila Giudicariese: due giorni di festa e di attività all’insegna dello stare insieme e dello sport che, da passatempo di alcuni amici del paese, oggi è diventato un’ associazione che conta decine e decine di tesserati molti dei quali attivi nel circuito di competizioni nazionale ed internazionale.

Una storia che inizia nel 1972, quando ancora il gioco delle boc-

ce nelle Giudicarie non godeva di una vera e propria organizza-zione sportiva, e i soci bocciofili si trovavano a giocare presso i due campi scoperti del Bar Cac-ciatore di Tione, che sarebbe in seguito diventata la prima sede della nuova società “Bocciofila Giudicariese Tione”. E da allora divenne una storia sempre in evo-luzione, dal primo gruppo di ap-passionati con il primo presiden-te Spirito Salvaterra (che rimase in carica dal 1972 al 1979) fino al gran numero di soci appassionati ed agonisti di oggi rappresentati

dall’attuale presidente Severino Pontirolli (in carica dal 2006), passando per i mandati di Gia-nantonio Antolini (1980), Gianni Salvaterra (1981) e Pietro Perot-tino (dal 1982, anno in cui la so-cietà si trasferì nella nuova sede a Sesena, al 2005).All’apertura dei festeggiamen-ti, sabato 8 settembre, oltre ai molti soci e simpatizzanti, era-no presenti il sindaco di Tione Mattia Gottardi, il Presidente del CONI Provinciale Giorgio Tor-gler, per la federazione Italiana Bocce il Presidente del Comitato Provinciale Pietro Perottino (che in qualità di ex presidente della Bocciofila ha fatto pure gli onori di casa), alcune società boccio-file del Trentino, tutti i gestori del Bar Bocciodromo che si sono succeduti dall’apertura sino ad oggi, la banda sociale di Tione che ha allietato il pomeriggio e la signora Clorinda, proprietaria dell’ allora Bar Cacciatore, dove appunto è stata fondata la Socie-tà. In questa atmosfera, condita da un ottimo rinfresco preparato dal personale del ristorante La Contea, si sono ricordate le tap-pe fondamentali della storia della Società Bocciofila Tionese, so-

prattutto dopo il cambio di sede nel 1982, anno nel quale grazie anche ai propri campi privati la Bocciofila Giudicariese iniziò a partecipare attivamente e con successo alle competizioni na-zionali ed internazionali, oltre a tutte le commemorazioni per gli anniversari della fondazione.

Nella giornata di domenica 9, si sono ricordati durante la messa alla chiesa di Tione tutti i soci scomparsi, e a mezzogiorno pres-so il bocciodromo è stato offerto

l’aperitivo dagli attuali gestori del bar e a seguire il pranzo so-ciale. Durante il pomeriggio, e a conclusione del magnifico fine settimana, musica e balli in compagnia con l’orchestra di Bruno Dapreda....Ma non finisce qui! A breve, in ottobre, appun-tamenti con la “festa autunnale del bocciofilo” e a novembre la gara a terne ad invito “memorial Gianantonio Antolini” e un’altra gara individuale.

Aldo Gottardi

Quaranta candeline per la Bocciofila GiudicarieseDalle prime partite, nel ’72 al bar “Cacciatore” fino ad oggi al Bocciodromo, storia di questo sodalizio tionese

Sandro Ducoli, Fabrizio e Marco Polla, Sergio Mattiello, con Miss Val Rendena

Grande successo per la manifestazione con atleti provenienti da tutta Italia

Page 29: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 29

Page 30: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 30 OTTOBRE 2012 La Posta

LA POSTA

Adelino, ho circa la tua età ed assisto allibito alla vicenda politica di Matteo Renzi che vuol rottamare mezzo mondo. Largo ai giovani, questo è lo slogan di moda, e Renzi sem-bra esserne l’interprete più seguito. E’ vero che nei partiti, nelle banche, nella pubblica amministrazione, chi coman-da è piuttosto su con l’età, ma credo che l’esperienza e la co-noscenza non siano da buttar via, e per comandare occorre anche un certo polso. I giova-ni poi sembra brillino solo per arroganza e carrierismo, credi siano migliori di noi? Tu che ne dici, noi vecchi, siamo pro-prio da scartare? Giuseppe – Tione

Caro Giuseppe, faccio fatica ad ammetterlo, ma noi ormai siamo fuori gioco. Abbiamo fatto il nostro tempo, van-tiamo e godiamo dei nostri meriti che non sono pochi e limitiamoci a dare qualche consiglio quando ce lo chie-dono. In quanto a Renzi non credo ce l’abbia con tutti noi, la sua “rottamazione” è rivol-ta a quei politici che da tempo immemore siedono in Parla-mento, lautamente pagati, relitti della storia, responsa-bili della profonda crisi in cui siamo precipitati. Qual-che esempio eclatante esiste anche nel nostro Consiglio Provinciale. Dopodichè, cre-do, che in una società moder-na e realmente democratica,

dovrebbe essere applicato un principio basilare: l’età non fa grado. E questo dovreb-be valere per i giovani e per chi giovane non lo è più. I giovani non possono preten-dere, solo perchè giovani, di salire automaticamente nella scala sociale e politica, o pro-fessionale; cosi come quelli più attempati non possono pensare di occupare respon-sabilità e poltrone in eterno solo in virtù dell’anzianità di servizio. L’esperienza è cer-tamente importante, talvolta un valore aggiunto determi-nante, ma lo è altrettanto, soprattutto in una società come quella attuale, la capa-cità di leggere i nuovi tempi che niente hanno a che fare

con i tempi dell’altro ieri. E’ necessaria, oggi più che mai,

una capacità di adeguarsi ra-pidamente ai cambiamenti,

ai mutamenti, cosa che riesce molto meglio ai giovani che a noi. I giovani portano slancio innovativo, vivono la realtà dell’oggi, sanno leggere nel futuro senza nostalgie fuor-vianti. E sono migliori e più preparati di quanto lo erava-mo noi alla loro età, credimi. Quindi della questione, (vec-chi-giovani) che è vecchia anch’essa come il cucco, non facciamone una crociata, ma usiamo il buon senso: l’unico vero criterio nella scelta della nostra classe dirigente do-vrebbe essere il merito, non la carta d’identità. E le cose in Italia andrebbero molto meglio. Adelino Amistadi

Ma questo Renzi, dove vuole arrivare?Forse troppo sbrigativo, ma la sua “rottamazione” dei dinosauri

della politica è signifi cativa

S. Caterina 11 - 38062 Arco (TN) - tel. 0464/890014 - fax. 0464/890093 - e-mail: [email protected]

4 MONTATORI MECCANICI. Precedente esperienza nel montaggio di componenti mecca-niche ed elettriche, disponibilità su turni, uso muletto. Zona: Giudicarie. 3 OPERATORI CNC con esperienza nella gestione autonoma di centri di lavoro. Minima programmazione, disponibilità al lavoro su turni. Zona: Giudicarie.1 ADDETTO UFFICIO COMMERCIALE ESTERO, anche prima esperienza lavorativa. Otti-mo tedesco e Inglese, uso Pc, disponibilità full time. Assunzione c/o azienda cliente. Zona: Val di Ledro. SELEZIONE: [email protected] COMMERCIALE: [email protected]

GI GROUP SPA, Agenzia per il Lavoro, Aut. Min. 26/11/2004, Prot. N. 1101 - L’offerta di lavoro si intende rivolta all’uno e all’altro sesso in ottemperanza al D. Lgs 198/2006. I candidati sono invitati a leggere l’informativa privacy - D. Lgs 196/2003 - all’indirizzo web: www.gigroup.it

RICERCA

GIORNALE DELLE GIUDICARIE (140x78)Ottobre /2012

Sig. Amistadi, finalmente è finita la storia del blocco temporaneo della strada a Comano Terme. La vicenda ha occupato, per settimane, intere pagine di giornali ed era diven-tata davvero patetica. Il Comu-ne ha sperimentato qualcosa di diverso nell’interesse della sua comunità e noi, viaggiatori, non abbiamo di certo perso il sonno dovendo adeguarci alla devia-zione sulla strada del Banale. A me hanno dato fastidio le prese di posizione di personaggi più in cerca di visibilità che effetti-vamente interessati alla questio-ne. Credo che, visto come stanno andando le cose in Italia, forse era meglio dedicarci a cose più importanti.

Giorgio – Ponte Arche

Non se la prenda troppo con i giornali. Se succede qualcosa e magari qualcuno soffia sul fuoco, è normale che i giornali se ne occupino. Anche a me è sembrato che la cosa sia stata artificiosamente esasperata. In quel particolare periodo il traffico è davvero insopporta-bile per una stazione termale e l’Amministrazione comunale ha cercato di sperimentare un ripiego che, non lo nego, ha creato qualche disagio. Disa-gio da poco, a dir il vero. Ma come sempre accade, da buoni Italiani, gli abitanti della zona si sono divisi fra favorevoli e contrari in base ai loro inte-ressi, com’è normale. Il pro-blema, secondo me, sta a mon-te. Ormai le Terme di Comano sono affermate e conosciute, ed hanno assunto un’impor-

tanza strategica non solo per la zona, ma per l’economia delle intere Giudicarie. E’ ovvio che il Comune voglia garantire agli ospiti un’oasi di tranquil-lità, il più possibile sicura, con la possibilità di organizzare manifestazioni culturali e fol-cloristiche a completamento dell’offerta. Così come si pre-senta oggi Ponte Arche, non credo sia il massimo per un soggiorno curativo e di totale relax e quindi è indispensabile intervenire per non vanifica-re i sostanziosi finanziamenti provinciali per qualificare ul-teriormente la nostra stazione termale. Da qui l’imperiosa esigenza e la inderogabile ne-cessità di una circonvallazio-ne, ormai da anni promessa e mai realizzata. Se ci fosse stata e ci fosse una seria program-

mazione da parte della Provin-cia, probabilmente quest’opera avrebbe dovuto avere l’asso-luta priorità su ogni altra cir-convallazione, essendo l’unica che risolverebbe, oltre ai pro-blemi sopra menzionati, anche buona parte della viabilità per l’intera nostra comunità giu-dicariese, anche perchè da lì, volenti o nolenti ci passano tutti. La soluzione sta quin-di nella circonvallazione, non c’è scampo e prima la faranno, meglio sarà per tutti. Ecco per-chè sono apparse stonate alcu-ne dichiarazioni di chi poteva, e può tuttora, impegnarsi in tal senso. Io ci avevo provato, ai miei tempi, ottenendo garanzie e promesse mai mantenute, al-lora la Provincia era impegna-ta nel progettare il sottopas-saggio per le rane ed i rospi del

lago di Loppio, Ponte Arche poteva aspettare. Ora sembra che la nuova strategia provin-ciale punti tutto su Metroland per risolvere ogni problema, ma, francamente, io ne dubito e non poco. Credo sia un’ulte-riore presa in giro. Tocca allo-ra agli Amministratori locali ed ancor più alla Comunità di Valle occuparsi della faccenda che si riproporrà il prossimo anno negli stessi termini. E’ in queste situazioni che si misura la forza rappresentativa e l’uti-lità di un Ente e per la neo-costituita Comunità di Valle potrebbe essere questa l’occa-sione buona per riscattarsi da un inizio incolore ed insapore e per ritrovare la strada che la legge costitutiva le ha assegna-to. (a.a.)

Variante Ponte Arche, storia di promesse “da marinaio”Una vicenda che si trascina da quasi 30 anni e che la Provincia tira per le lunghe

Page 31: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

OTTOBRE 2012 - pag. 31

Da troppi anni le Terme di Comano stanno aspettan-do la realizzazione della variante che migliorereb-be completamente la via-bilità in quella zona che per certi versi rappresen-ta un vero e proprio im-buto per chi giunge nelle Giudicarie dalle Sarche. Tale problematica è bal-zata, recentemente, agli onori delle cronache gra-zie alla chiusura Ferra-gostana, per i turisti, del centro di Ponte Arche che ha sollevato in maniera emblematica la necessità di addivenire ad una so-luzione della questione quanto prima. Tale progetto, a quanto

pare, sembra avere final-mente concluso il proprio iter burocratico e quin-di rientrare a pieno tito-lo tra le opere pubbliche che la Provincia intende finanziare ma…purtroppo la certezza che questo ac-cada appare tutt’altro che scontata!Spero da Giudicariese pri-ma, e da trentino poi, che siano solo delle notizie in-fondate quelle secondo le quali la sicurezza del fi-nanziamento della varian-te in questione dipenda dai soldi che dovrebbero avanzare dal piano delle opere pubbliche che pre-vede, come progetto cen-trale, nientemeno che Me-

troland. Giunti a questo punto io mi domando: ma è possibile che la Provin-cia vada ad impegnare una quantità enorme di soldi pubblici (mi pare dai 3 ai 4 mld di €.!!!) su un’opera che oltre che risultare non indispensabile per il Tren-tino andrà a condizionare in maniera pesante tutti quei progetti che sono lì fermi da anni e che stan-no aspettando inutilmen-te di essere finanziati per dare risposte concrete ad un territorio eterogeneo come il nostro?!?!?Responsabilmente mi sen-tirei, inoltre, di afferma-re che alla luce di questa profonda crisi che stia-

mo attraversando, e che porterà pesanti tagli sul bilancio provinciale, che motivo c’è di realizzare un’opera così costosa e assolutamente inadatta per una realtà come la no-stra? Va detto, poi, che il problema più grosso non è tanto la realizzazione di questo imponente proget-to ma, una volta ultimato, le ingenti risorse che do-vranno essere impiegate per la gestione e la manu-tenzione di un progetto di infrastrutturazione ferro-viaria di tali dimensioni. Credo che sia assoluta-mente indispensabile che su Metroland venga fatta, al più presto, una seria

riflessione e che si proce-da invece ad individuare quelle opere veramente necessarie di cui la via-bilità del nostro territo-rio ha bisogno. Non opere faraoniche quindi ma ben mirate e soprattutto soste-nibili. Se ciò non dovesse avvenire venga data alme-no la possibilità ai tren-tini di decidere, magari attraverso un referendum, se veramente questa è un’opera indispensabile per il Trentino visto che,

in fondo, le risorse sono di tutti e non solo di chi vuole realizzare sogni an-che sulla pelle di quelli che fanno fatica ad arri-vare a fine mese…e non sono pochi credetemi…Pensiamo a queste per-sone e soprattutto impe-gniamoci a trovare delle soluzioni per dare anche a loro un futuro…ne hanno diritto!

Massimo CalderaBleggio Superiore

Metroland? Meglio la VarianteSulla viabilità di Terme di Comano

Spazio aperto/lettere

Scrivo con riferimento al-l’intervento di Adelino Ami-stadi nel numero di agosto del Giornale delle Giudica-rie, a pagina 46, dedicato alla classe dirigente, in par-ticolare burocratica.Figure capaci e competenti, come quelle auspicate, non si improvvisano, né per il carattere , né per la forma-zione professionale. Mi col-piva anni fa leggere come Socrate (almeno per quanto riportato dal discepolo Pla-tone) insista sulla necessità di prepararsi per tempo alle diverse professioni.Mi sono chiesto più volte, anche in discussioni con amici, perché non si pro-vi ad applicare - anche nei settori delle discipline giu-ridiche e politologiche, sia in fase di studio che opera-tiva- tecniche di visualiz-zazione che sono confinate

nelle ricostruzioni sportive e conoscenze che vengono da discipline scientifiche, come la fisica.Inoltre bisognerebbe lavo-rare per aumentare la con-sapevolezza degli operatori e delle strutture, perché av-vertano meglio quanto, nel-la loro quotidianità, pesino rispettivamente gli aspetti del dover fare, del poter fare, del voler fare, del sa-per fare.Si potrebbe avere un miglio-re contributo a comprende-re come anche le migliori intenzioni possano trasfor-marsi nei momenti del con-fronto operativo tra figure politiche, che si muovono tendenzialmente in cam-po libero e funzionari che sono tenuti al rispetto di procedure per la garanzia dell’imparzialità e del buon andamento.

Non mancano anche oggi funzionari di valore nella pubblica amministrazione, ma è più facile trovarli al-l’interno di settori tecnici o ambiti specialistici. E’ più difficile incontrare fun-zionari con una robusta vi-sione d’insieme della cosa pubblica e che siano nel contempo consapevoli che questi sono tempi difficili anche per la politica. Non esiste infatti più un ceto ca-pace di ruminare problema-tiche e soluzioni all’interno delle segreterie dei partiti. Ho sentito di un consiglie-re provinciale che si è fat-to addirittura scrivere una interrogazione all’interno degli uffici!Inoltre si denuncia general-mente il tradimento del po-litico eletto rispetto ai suoi elettori, quando cambia schieramento, ma non si ri-

flette sul fatto che anche per molti dei suoi elettori avvie-ne la stessa cosa, per cui la forza del politico sembra derivare dall’essere sempre in sintonia con umori mute-voli, con un orizzonte quin-di molto limitato.Un grave errore è stato fat-to, almeno in Provincia, con l’aprire le possibilità di car-riera solo in funzione della dirigenza. Si è ottenuto così un doppio effetto: sono sta-te “dirottate” persone che non hanno attitudine né al comando su altre persone, né alla decisione, mentre si sono scoraggiati coloro che, consapevoli di avere attitu-dini diverse, si sono vista chiudere ogni prospettiva di carriera.Per fortuna almeno oggi appare meno visibile una ipocrisia degli ultimi anni, la continua insistenza sul-

l’importanza delle risorse umane, dietro la quale c’era quasi sempre un vuoto asso-luto, probabilmente un di-scorso fatto solamente a fi ni di consenso politico.Uno degli aspetti che per quanto mi risulta è piutto-sto peggiorato all’interno degli uffi ci, è l’informazio-ne, specie dall’alto verso il basso: non corre, non viene fornita, non si capisce se per insipienza o per scelta. Em-blema di tale situazione può essere considerato un alto funzionario, che, a quanto si dice, nelle riunioni trae qua-si da sotto il tavolo il fogliet-to con i dati, consultandolo in modo quasi clandestino.Due ultime cose. L’approc-cio al cittadino come cliente ha costretto la pubblica am-ministrazione a fare i conti con le risorse, ma presenta anche molti pericoli, specie

per le situazioni di maggior disagio. Già si è visto quello che è avvenuto con le Poste e sta per avvenire con i tra-sporti, la sanità, la giusti-zia.Un aspetto più di fondo, che interessa in particolare chi per professione ha compiti di decisione, ma anche di formazione. Molti di costoro sono convinti di non poter assolutamente cambiare il loro modo d’essere o di fare. Questo lo si riscontra specie se si “attacca” qualcuno ri-spetto ad un suo comporta-mento. Eppure quanta parte della loro attività è rivolta al cambiamento (degli altri)? Incoerenza o perdita di tem-po collettiva?Grazie.Cordialmente.

Felice NicoliniPraso

La competenza in politica non si improvvisa

Questo spazio è aperto a tutti. Per richiedere la pubblicazione delle lettere scrivere a [email protected].

Da alcuni mesi ormai, il Giornale delle Giudicarie viene distribuito in 15.450 copie a tutte le fami-glie e le aziende delle Giudicarie con il servizio Postazone. Qualo-ra non vi arrivasse, segnalatelo al postino della vostra zona.

tel. 0465 806035 - www.masetermoimpianti.it

Attestazione SOACat. OS3 - Class. VCat. OS28 - Class. Vdal 1959

UNI EN ISO 9001

Occorre maggiore preparazione e responsabilizzazione delle fi gure dirigenti

Page 32: Giornale delle giudicarie ottobre 2012

pag. 32 OTTOBRE 2012CENTRO ASSISTENZA PNEUMATICI

Regolamento completo sul sito www.invernobuono.itdel valore di 40 € o 60 € da spendere in carburante o per i tuoi acquisti

, invia la fattura e ricevi un buonoAcquista 4 pneumatici Michelin

Con la promozione “INVERNO PIÙ BUONO”Michelin ti regala fino a 60€

per il carburante o per i tuoi acquisti.