Giornale mese ottobre
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Transcript of Giornale mese ottobre
SOMMARIO - Pellegrinaggio Santuario P. Gioacchino . . . . . .
- Festa della Madonna del Rosario a Castrofilippo. . .
- Formazione specifica: la Costituzione italiana . . . .
- L’angolo del poeta. . . . . . . . . . . .
- Ricetta del mese . . . . . . . . . . .
- Rubrica: cultura e tradizioni di un tempo . . . . . .
- Raccolta foto: Giovani Insieme & Amici degli Anziani .
- Il gioco di un tempo . . . . . . . . . . .
- La Parola del mese. . . . . . . . . .
- Il Santo del mese . . . . . . . . . . . . . .
- Santificazione Paolo VI. . . . . . . . . . .
AGRIGENTO
. . pag. 2
. . pag. 4
. . pag. 6
. pag. 8
. pag. 9
. . pag 10
. . .pag.12
. . .pag.14
. . .pag 15
. .pag.16
. . .pag. 17
Ottobre 2014
A cura degli Animatori
e dei Volontari in Servizio Civile ANSPI
Oratorio ANSPI “San Domenico Savio” di Canicattì
Oratorio ANSPI “Don Bosco” di Casteltermini
Circolo ANSPI “Karol Wojtyla” di Castrofilippo
Oratorio ANSPI “Maria SS. Del Carmelo” di Cattolica Eraclea
Oratorio ANSPI Centro Giovanile Immacolata di Montallegro
Oratorio ANSPI “Don Bosco” di Sambuca di Sicilia
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suoi oggetti personali, tra cui la
frusta che Padre Gioacchino usava
per espiare i suoi peccati, la corona
di spine, che indossava quando
pregava, i sandali, la veste da cap-
puccino, gli occhiali ecc. Dopo la
visita, alcuni anziani hanno ricevu-
to il sacramento della confessione
e infine hanno partecipato alla ce-
lebrazione della Santa Messa.
È stato un pomeriggio molto senti-
to da tutti, anziani e giovani pre-
senti.
Floriana Alaimo
Volontaria SCN ANSPI
Il 2 Ottobre u.s., in occasione della
festa dei nonni, è stata organizzata
un’uscita al santuario di Padre
Gioacchino La Lomia di Canicattì,
con gli anziani di Castrofilippo,
accompagnati dai volontari del ser-
vizio civile nazionale “ANSPI”.
Molti fedeli
castrofilip-
pesi, infatti,
dono devoti
del Servo di
Dio Padre
Gioacchino,
nato a Cani-
cattì, battez-
zato con il
nome di Ga-
etano, entra-
to nella fa-
miglia dei
cappuccini
di Palermo
nel 1852 con
il nome di Gioacchino ed ordinato
sacerdote nel 1855 per poi fondare
nel 1880 il convento dei cappucci-
ni di Canicattì, annesso alla Chiesa
della Madonna della Rocca.
Gli anziani coinvolti sono partiti
nel pomeriggio da Castrofilippo.
Arrivati in chiesa, c’è stata la visita
alla casa natale di Padre Gioacchi-
no, dove hanno potuto visitare i
PELLEGRINAGGIO
AL SANTUARIO
PADRE GIOACCHINO LA LOMIA
di CANICATTI’
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MADONNA DEL ROSARIO E
SAGRA DELL’UVA ITALIA
A CASTROFILIPPO
E’ stata celebrata il 12 di ottobre u.s. la 379 festa alla Madonna del Rosario di Castrofilippo.
Risale, infatti, al 1635, anno in cui fu fondata la parrocchia, la prima festa fortemente voluta da tutta la cittadinanza e dall’allora arciprete Giacomo Martines.
La festa veniva celebrata la prima domenica di ottobre, come ci narra lo storico e filologo Giuseppe Pitrè, ma iniziava già una settimana prima con fiaccolate e incessanti suoni di tamburi per le strade della nostra cittadina. Durante tutta la settimana di fe-stività si svolgeva nell’attuale via Regina Elena, allora corso Ar-chimede, la Fiera della Madonna.
Questa aveva grandissima rilevanza poiché richiamava mi-gliaia di persone da tutto il circondario che venivano a Castrofi-lippo anche per l’intera giornata. Al mercato si poteva acquistare di tutto: dalle vivande già pronte da mangiare agli attrezzi per lavorare, dai vasi di Caltagirone alle pentole di Patti, da ogni ti-po di abbigliamento alle minuterie degli orefici. Le raccolte di questua venivano fatte da giovani che cavalcavano muli e cavalli adorni e con sulla fronte l’immagine della Madonna.
La celebrazione della festa, nel corso dei secoli trascorsi, ha si-curamente avuto fortune alterne pur rimanendo costante lo spiri-to di fede e la devozione dell’intera comunità castrofilippese.
Da rimarcare è comunque il periodo in cui a tale festa veniva as-sociata la Sagra dell’Uva Italia.
Durante i tempi d’oro dell’agricoltura e dell’economia castrofi-lippese, infatti, alla celebrazione della Festa della Madonna ven-ne “accorpata” La Sagra dell’Uva Italia prodotto principe, insie-me con l’aglio e la cipolla, dell’economia agricola di Castrofi-lippo.
La pro-loco dell’epoca presieduta dal professore Salvatore Lo Bue e il Comitato della Festa, con spirito comune, negli anni settanta/ottanta intrapresero una seria collaborazione con i pro-duttori e i commercializzatori dell’uva Italia di Castrofilippo per dare vita a una manifestazione comune di carattere religioso e di promozione del prodotto principale dell’economia paesana, dan-do luogo all’ ”Autunno Castrofilippese” e spostando la data del-la festa all’ultima domenica si settembre
Il bilancio della Festa, in quel ventennio, ebbe proporzioni davvero molto significative tanto che alcune giornate dell’avvenimento furono arricchite dalla presenza di artisti di fama nazionale ed internazionale. Ancora oggi si ricordano i cantanti che sono stati ospitati a Castrofilippo in quelle occasio-ni. Memorabili rimangono pure i concorsi per l’aggiudicazione del premio alla migliore cassetta di uva Italia prodotta nei nostri vigneti. Tali prodotti venivano infine messi all’asta ed il ricavato andava a impinguare il bilancio della festa.
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In seguito, la data venne ancora spostata alla seconda domenica d’agosto, giorno dell’Assunta, per permettere agli emigranti castro-filippesi di poter assistere alla festa. Tempi andati, purtroppo!
Oggi, con un’economia agricola all’orlo della bancarotta, non è fa-cile pensare a far rivivere quei momenti.
Oggi, il Comitato della Festa della Madonna del Rosario cerca, in qualche modo, di mantenere viva la tradizione dell’evento nella maniera migliore possibile, sapendo che purtroppo i tempi non so-no più quelli di una volta!
Oggi, la devozione guida le persone di buona volontà ad offrire la propria disponibilità ed il proprio impegno perché ogni anno la Fe-sta sia perpetuata facendo emergere soprattutto l’aspetto religioso dell’avvenimento. Gli sponsor che ogni anno offrono alla Madonna il proprio contributo e la vendita dei biglietti per il sorteggio finale, oltre alle offerte dei fedeli sono le voci di bilancio che permettono il finanziamento delle spese necessarie ed indispensabili perché la festa sia tradizionalmente continuata. Il fercolo della Madonna del SS. Rosario opera del sacerdote canonico don Calogero Cardella scolpita dal 1883 al 1885 viene portata per le vie di Castrofilippo, al posto della seicentesca statua dell’attuale Madonna del Carmelo, con grande partecipazione dei fedeli che recitando insieme il Santo Rosario sottolineano la devozione e la grande religiosità del popolo castrofilippese per la Madonna del Rosario.
Claudia Bellavia e Luca Ciccotto
Volontari SCN ANSPI
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La costituzione è l'atto normativo fondamentale che definisce la natura, la forma, la
struttura, l'attività e le regole fondanti di un'organizzazione.
Origine e significato del termine
Il termine deriverebbe dal latino constitutio, che si riferiva a una legge di particolare im-
portanza solitamente emanata dall'imperatore, e in tale particolare accezione è tuttora
usato nel diritto canonico onde indicare rilevanti decisioni prese dal papa come, su tutte,
la costituzione apostolica fissante il regime da seguire durante il periodo di sede vacan-
te e per l'elezione, nel successivo conclave, del nuovo vescovo di Roma.
Ad ogni modo il termine è ricco di significati, sia descrittivi che assiologici. Da un pun-
to di vista descrittivo, si può in linea generale (e con una certa approssimazione) affer-
mare che la costituzione è la legge fondamentale di un ordinamento giuridico, la fonte
principale, o superprimaria, da cui deriva la legalità di tutte le altre fonti. Da un punto di
vista assiologico, invece, diffuso soprattutto dall'illuminismo e dalla rivoluzione france-
se, con il termine costituzione si indica una determinata legge fondamentale, e in parti-
colare la legge fondamentale che fonda un sistema di separazione dei poteri.
Composizione e struttura
La Costituzione è composta da 139 articoli e relativi commi (5 articoli sono stati abroga-
ti: 115; 124; 128; 129; 130), suddivisi in quattro sezioni:
Principi fondamentali (articoli 1-12);
Parte prima: "Diritti e Doveri dei cittadini" (articoli 13-54);
Parte seconda: "Ordinamento della Repubblica" (articoli 55-139);
Disposizioni transitorie e finali (disposizioni I-XVIII).
Parte prima: Diritti e Doveri dei cittadini
La parte prima è composta da 42 articoli, e si occupa dei "Diritti e dei Doveri dei citta-
dini".
Rapporti civili: dall'articolo 13 al 28
Le libertà individuali: gli articoli dal 13 al 16 affermano che la libertà è un valore sacro
e quindi inviolabile (articolo 13), che il domicilio è inviolabile (articolo 14), che
lacorrispondenza è libera e segreta (articolo 15), che ogni cittadino può soggiornare e
circolare liberamente nel Paese (articolo 16).
Le libertà collettive: gli articoli dal 17 al 21 affermano che i cittadini italiani hanno il
diritto di riunirsi in luoghi pubblici (con obbligo di preavviso all'autorità di pubblica si-
curezza), privati e aperti al pubblico (liberamente) (articolo 17), e di associarsi libera-
mente, che le associazioni che hanno uno scopo comune non devono andare contro il
principio democratico e del codice penale (articolo 18), che ogni persona ha il diritto di
professare liberamente il proprio credo (articolo 19), che ogni individuo è libero di pro-
fessare il proprio pensiero, con la parola, con lo scritto e con ogni altro mezzo di comu-
nicazione (articolo 21).
Il diritto penale: gli articoli dal 22 al 28 affermano i principi e i limiti dell'uso legittimo
della forza (articolo 23), il diritto attivo e passivo alla difesa in tribunale (articolo 24)
… FORMAZIONE SPECIFICA
COSTITUZIONE E DIRITTI
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(vedi anche Patrocinio a spese dello stato),[12] il principio di legalità della pena (articolo 25), le limitazioni
all'estradizione dei cittadini (articolo 26), il principio di personalità nella responsabilità penale (articolo 27,
comma 1), il principio della presunzione di non colpevolezza (articolo 27, comma 2) ed il principio di uma-
nità e rieducatività della pena (articolo 27, comma 3); infine la previsione della responsabilità individuale
del dipendente e funzionari pubblici e organicamente estesa all'intero apparato, per violazione di leggi da
parte di atto della pubblica amministrazione, a tutela della funzione sociale e dei consociati dagli illeciti, in
materia civile(articolo 28, comma 2), nonché, amministrativa e penale (articolo 28, comma 1).
Rapporti etico-sociali
dall'articolo 29 al 34
La famiglia: gli articoli dal 29 al 31 affermano che la Repubblica italiana riconosce la famiglia come socie-
tà naturale fondata sul matrimonio, e afferma anche che è di dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire
ed educare i figli.
La salute: l'articolo 32 afferma che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo
ed interesse della collettività. Afferma inoltre che "nessuno può essere obbligato a un determinato tratta-
mento sanitario se non per disposizione di legge" e che la legge "non può in nessun caso violare i limiti im-
posti dal rispetto della persona umana".
L'arte e la cultura: l'articolo 33 afferma che l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La scuola: l'articolo 34 afferma che la scuola è aperta a tutti; quella statale è gratuita; libera e senza oneri
per lo Stato quella privata (articolo 33, commi 3 e 4).
Rapporti economici
dall'articolo 35 al 47
L'organizzazione del lavoro: gli articoli dal 35 al 47 affermano che la Repubblica tutela il lavoro e la li-
bertà di emigrazione (articolo 35), il diritto al giusto salario(articolo 36, comma 1), la durata massima della
giornata lavorativa (articolo 36, comma 2), il diritto/dovere al riposo settimanale (articolo 36, comma 3), il
lavoro femminile e minorile (articolo 37), i lavoratori invalidi, malati, anziani o disoccupati (articolo 38), la
libertà di organizzazione sindacale (articolo 39), il diritto di sciopero(articolo 40), la libertà di iniziativa
economica (articolo 41), la proprietà (articolo 42), la possibilità ed i limiti all'espropriazione (art 43),
la proprietà terriera (articolo 44), le cooperative e l'artigianato (articolo 45), la collaborazione tra i lavorato-
ri (articolo 46) ed il risparmio (articolo 47). Se lo stato favorisce l'accumulazione del risparmio privato, im-
pedisce con un'opportuna tassazione che il risparmio non investito rischiosamente possa generare interessi
superiori all'inflazione.
Rapporti politici
dall'articolo 48 al 54
Le elezioni: l'articolo 48 afferma che sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la
maggiore età; afferma anche che il voto è personale ed eguale, libero e segreto, e che il suo esercizio è do-
vere civico.
I partiti: l'articolo 49 afferma il principio della libertà di associarsi in partiti e del pluripartitismo politico.
Le tasse: l'articolo 53 afferma il dovere di tutti i cittadini di concorrere alle spese pubbli-
che pagando tasse e imposte (comma 1) ed il principio di progressività della tassazione (comma 2).
I doveri: l'articolo 52 afferma il dovere di difendere la patria, mentre l'articolo 54 afferma il dovere di esse-
re fedeli alla Repubblica, alla Costituzione ed alle leggi.
Denise Noto
Volontaria SCN ANSPI
8
OTTOBRE Vien l’ottobre
Vien l’ottobre e sopra il cielo,
di sue nebbie stende il velo;
improvviso s’alza il vento
con un lungo alto lamento.
Pur, che festa di colori,
che tripudio id canzoni,
che splendor, qua e là, di falci
e che porpora nei tralci!
Quest’ottobre un po’ bizzarro
mette e toglie il suo tabarro,
è venuto con l’ombrello,
se ne va col tempo bello.
Nel settembre generosa,
or la terra si riposa
sotto un fremito di foglie;
pur già dentro il grembo accoglie
nuovi semi di lavoro;
i preziosi chicchi d’oro
che in un mese ancor lontano
diverran spighe di grano.
(F. Castellino)
Noemi Augello
Volontaria SCN ANSPI
L’angolo del poeta
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TORTA AL CIOCCOLATO Ingredienti :
Farina 200 g
Zucchero 200 g
Cioccolato fondente 100 gr
Cacao in polvere amaro 50 gr
Uova medie 5 a temperatura ambiente
Sale un pizzico
Lievito chimico in polvere per dolce ½ bustina (8g)
Burro a temperatura ambiente 200 gr
Latte fresco intero 50 ml
Preparazione : Per preparare la torta al cioccolato per prima cosa sciogliete al
microonde o a bagnomaria il cioccolato fondente spezzettato e lasciatelo intie-
pidire mescolando di tanto in tanto. In una ciotola capiente, ponete il burro ta-
gliato a cubetti e lasciatelo ammorbidire a temperatura ambiente. Sbattetelo
con una frusta (o con lo sbattitore) fino a ridurlo a crema, poi aggiungete lo
zucchero e continuate a sbattere per amalgamarlo bene. Unite un uovo alla
volta sempre sbattendo e via via le altre, avendo l’accortezza di fare assorbire
completamente l’uovo prima di aggiungerne un altro: in questo modo avrete
ottenuto una crema soffice e omogenea. Incorporate il cioccolato fondente
sciolto e ormai tiepido e il pizzico di sale. In una ciotola unite assieme alla fa-
rina, il lievito e il cacao amaro , quindi setacciateli. Aggiungete al composto di
burro, uova e cioccolato gli ingredienti setacciati alternando l’aggiunta del
latte (non troppo freddo). Una volta ottenuto il composto finale, imburrate e
infarinate una tortiera del diametro di 22-24 cm quindi versatelo al suo inter-
no , livellando poi la superficie. Infornate in forno statico già caldo a 180° per
circa 60 minuti, quindi pungetela con uno stecchino per vedere se la torta al
cioccolato è cotta. Lasciatela leggermente intiepidire poi sformatela e ponetela
su di una gratella per farla raffreddare definitivamente.
Floriana Alaimo e Lorena Porta
Volontarie SCN ANSPI
Ricetta del mese
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CULTURA E
TRADIZIONI DEL
PASSATO
RICETTA
DELLA
NONNA
Mustazzoli cu lu vinu cottu
INGREDIENTI:
Cruscenti (lievito)
Farina
Vino
Spezie
PROCEDIMENTO
Impastare la farina con il vino, aggiun-
gere il lievito e le spezie. Aspettare la
lievitazione e infornare.
PROVERBI
1)Cu avi pinsera un dormi
2) Cu unnavi ne russura ne vriogna,
mancia e vivi finu ca s’abbutta
3)La quartara va all’acqua finu can
un si rumpi
4) Megliu la paglia di vicinu, ca lu
frumentu di luntanu
5) Vaiu e viegnu di funtana pazza pi
l’amuri tò cara Caluzza
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PREGHIERA DI UN
TEMPO
SantAntoniu miu biatu e la cruna c’avi t i a
latu vi l ’ha datu lu Figl iu di Diu fammi la
grazia Antoniu miu; fal la prestu e nun
tardari ca Santu s i t i e mi l ’avi t i a fari .
Rubrica a cura di:
Alice Molluzzo
Volontaria SCN ANSPI
12
Raccol ta foto
… giovani insieme
Francesca Cipollina
Volontaria SCN ANSPI
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… Amici degl i anz iani
Marianna Cammalleri
Volontaria SCN ANSPI
14
I l g ioco di un tempo
Il gioco delle biglie era uno dei giochi più in voga negli oratori degli anni 60. Si gioca solitamente uno contro
uno, quindi per svolgere una partita a biglie bisogna essere in minimo due persone fino ad un massimo di
dieci-quindici giocatori. Di biglie ne esistevano fondamentalmente due tipi: quella di vetro con all’interno delle ali colora-
te, più raramente vuote o di un unico colore, e quelle da spiaggia, generalmente in plastica costituite da due semisfere, una
colorata e l’altra trasparente contenente al suo interno l’immagine di un ciclista. Per giocare è bene poi essere all’aperto e
disporre preferibilmente di sabbia o terra per creare la pista su cui far rotolare le biglie.
Regole
Il metodo classico per tirare la biglia si svolge appoggiando la biglia
per terra e la si dirigendola verso il bersaglio colpendola con l’unghia
del dito medio o dell’indice, che scatta dopo aver premuto il polpa-
strello del pollice. Questa operazione si svolge tenendo la mano ap-
poggiata a terra o rasente ad essa.
Esistono diverse varianti del gioco delle biglie. Le
più conosciute sono:
biglie nel mucchio: si traccia un cerchio di
diametro all’incirca di 30 cm. Tutti i giocatori
pongono nel cerchio una biglia in modo da
formare un mucchietto. Ogni giocatore a turno si mette in piedi vicino al mucchio e lascia cadere sopra
di esso un’altra biglia. Se centra con il colpo il bersaglio e le biglie del mucchio si muovono cadendo da
esso il giocatore che ha tirato le prende. Vince chi ha raccolto un numero maggiore di biglie quando è
rimasta una sola biglia finale nel mucchio.
Biglie in circuito: questa è la variante più famosa e praticata del gioco. Prima di giocare si inventa un
percorso da tracciare sulla sabbia decidendo se complicarlo con curve,salite e discese o lasciarlo sem-
plice. Il primo giocatore parte tirando la propria biglia (meglio se di plastica), il secondo fà lo stesso cer-
cando di raggiungere la prima biglia e così via per tutti i giocatori in una gara ad inseguimento. Vince
chi arriva per primo al traguardo.
Biglie ad inseguimento: in questa variante si traccia sul terreno o sabbia una linea di partenza. Da
questa linea il primo giocatore tira la propria biglia. Il secondo tira a sua volta cercando di colpire la bi-
glia dell’avversario. Se ci riesce, prende la biglia del primo giocatore, e riprende la propria. Così in suc-
cessione ogni giocatore cercherà di colpire le biglie presenti sulla pista lanciate dai propri avversari per
impossessarsene. Se non ci sono più biglie sul terreno, chi è di turno lancia la propria come se fosse il
primo ad iniziare il gioco. Il gioco prosegue fino a che non ci sono più biglie. Si potrà aver deciso che
ciascuno metta in gioco un numero preciso di biglie, uguale per tutti, ma non è una regola categorica.
Biglia a buche : Si scavano varie buche sul terreno. Ogni giocatore ha a disposizione un numero defini-
to di biglie. Il totale viene distribuito nelle buche, in quantità calcolate e memorizzate. A turno, ciascuno
tira verso le buche una biglia, stando sulla linea di partenza che viene tracciata a una certa distanza
dalle buche. Se il giocatore riesce a far entrare la biglia in buca, prende le biglie che stanno in essa, e
riprende la sua. Se ciò non accade si perde la biglia che verrà posta nella buca in cui si è fermata più
vicina. Vince chi accumula un numero maggiore di biglie.
Marianna Cammalleri, Angela Chiarelli
Volontarie SCN ANSPI
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La Parola de l mese
Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 5,1-12
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i
suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male con-
tro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vo-
stra ricompensa nei cieli».
Riflessione . . . Le beatitudini sono la carta di identità del cristiano perfetto, di colui che è piena-
mente riuscito nel suo cammino di Santità. Si tratta di provare a identificare tutta
la propria vita in queste categorie, finchè non siamo riusciti ad incarnarne alme-
no una. Ti sembra difficile o impossibile? Eppure tanti credenti prima di te ci
hanno provato, e hanno sperimentato la beatitudine di cui parla Gesù nel Vange-
lo. Cos’è davvero la felicità? Quanto costa essere felici davvero? Cosa significa
per te vivere nella pienezza? Solo se metterai in pratica le beatitudini nella semplicità e nella quotidianità
farai esperienza di felicità. Perché non scegli una beatitudine e provi a viverla con le persone che hai vici-
no? Potrebbe essere un buon modo per iniziare.
Spesso diamo maggiore importanza alla quantità della vita e non capiamo che ciò che vale davvero, davanti
al Signore, è la qualità. A cosa serve vivere a lungo, se poi non si coglie il senso profondo del vivere, che è
amare? Le beatitudini sono i segnali che ci indicano la strada per giungere alla pienezza dell’amore.
Vincenzo Di Stefano
Volontario Oratorio ANSPI “San Domenico Savio” - Canicattì
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Santo del mese
<<Santa Teresina>>
Santa Teresa del Bambino Gesù, nacque il 2 Gennaio 1873 e morì il
30 Settembre 1897. Fu una religiosa mistica e una monaca di clausu-
ra. È patrona dei missionari dal 1927 e, dal 1944 insieme a Giovanna
d’Arco è patrona di Francia. La devozione a quest’anima Santa, si è
sviluppata in tutto il mondo ed è considerata da Pio XI la “stella del
suo pontificato”. È stata beatificata e poi nel 1925 canonizzata. Nel
1997 Giovanni Paolo II la proclama 33° dottore della chiesa.
La novità della sua spiritualità, chiamata anche teologia della
“piccola via”, dell’infanzia spirituale, ha ispirato numerosi credenti.
Teresa proponeva di ricercare la Santità negli atti quotidiani, condi-
zionati dall’amore di Dio.
Celebri sono i suoi scritti, tra cui “Storia di un’anima”. Dopo la sua
morte però, i suoi scritti sono stati oggetto di discussioni che solo in
seguito hanno prodotto una notevole diffusione.
Claudia Bellavia
Volontaria SCN ANSPI
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Santi f icaz ione
Paolo VI
Dal giornale “Avvenire”
Francesca Cipollina
Volontaria SCN ANSPI
18
SCORCI DI PAESE
Castrofilippo...
Casteltermini...