Fratelli profughi (4) - associazionemore.files.wordpress.com · Godiamo sempre di una forte...

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Sella Giudicarie, Roncone, febbraio 2017 Fratelli profughi (4) Il progetto di accoglienza “Apriamoci” sta continuando il suo cammino, fedele all’impegno di realizzare un’ospitalità che, insieme ai richiedenti asilo – di nazionalità nigeriana e pakistana – ospiti nella casa “Don Santo Amistadi”, faccia crescere la nostra comunità in capacità di relazioni e di sviluppo sostenibile. Godiamo sempre di una forte generosità degli abitanti di Sella Giudicarie e dei dintorni, cosa che ci permette di realizzare obiettivi impensati: una seconda classe per l’apprendimento dell’italiano di base grazie al volontariato di Carla Vertemati, esperienze con le famiglie dei gruppi AMA (auto mutuo aiuto) supportati da Ilia Mussi, la partecipazione alle iniziative a favore dei poveri dell'associazione Vite Intrecciate di Giustino, l'adesione all'Associazione Imprenditori per l'Economia di Comunione, grazie all'amico Pietro Comper della Tecnodoor s.a.s. di Isera (TN). Non occorre dire che continua e si sviluppa l'esperienza del laboratorio di saldatura sotto la guida esperta di Hector Penafiel e l'apporto dei nostri primi due rifugiati assunti come tutor – Souare Aliou e Ibebugwu Ekene, senegalese e nigeriano dello stato del Biafra – oltre che dei nostri primi tirocinanti tutt'ora in attesa di risposta alla loro richiesta di protezione: Ebosele Scot, Alani Musibau, Hussein Dildar.

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Sella Giudicarie, Roncone, febbraio 2017

Fratelli profughi (4)

Il progetto di accoglienza “Apriamoci” sta continuando il suo cammino, fedele all’impegno di realizzare un’ospitalità che, insieme ai richiedenti asilo – di nazionalità nigeriana e pakistana – ospiti nella casa “Don Santo Amistadi”, faccia crescere la nostra comunità in capacità di relazioni e di sviluppo sostenibile.

Godiamo sempre di una forte generosità degli abitanti di Sella Giudicarie e dei dintorni, cosa che ci permette di realizzare obiettivi impensati:

una seconda classe per l’apprendimento dell’italiano di base grazie al volontariato diCarla Vertemati,

esperienze con le famiglie dei gruppi AMA (auto mutuo aiuto) supportati da Ilia Mussi,

la partecipazione alle iniziative a favore dei poveri dell'associazione Vite Intrecciate di Giustino,

l'adesione all'Associazione Imprenditori per l'Economia di Comunione, grazie all'amico Pietro Comper della Tecnodoor s.a.s. di Isera (TN).

Non occorre dire che continua e si sviluppa l'esperienza del laboratorio di saldatura sotto laguida esperta di Hector Penafiel e l'apporto dei nostri primi due rifugiati assunti come tutor – Souare Aliou e Ibebugwu Ekene, senegalese e nigeriano dello stato del Biafra – oltre che dei nostri primi tirocinanti tutt'ora in attesa di risposta alla loro richiesta di protezione: Ebosele Scot, Alani Musibau, Hussein Dildar.

Anche il laboratorio non potrebbe tuttavia sussistere senza la collaborazione di volontari artigiani del paese, che ci offrono ore di insegnamento di talune abilità oppure materiali di scarto, o strumenti, o suggerimenti per la realizzazione di oggetti.

Di fatto il laboratorio è una specie di scuola professionale, frequentata da 5 dei nostri attuali12 ospiti, già assai abili nella lavorazione del ferro e del legno. Essa è costituita di lezioni pomeridiane pratiche in cui già si realizzano manufatti artistici come fioriere e cancellate. Per ora sono esposte in una saletta dello stesso laboratorio, presso il capannone che abbiamo temporaneamente in uso dalla ditta CMV, in attesa di avere uno “show room” più adeguato. La produzione di maggior successo ad oggi è stata quella degli alberi di Natale ordinati dal Comune di Cloz: si tratta di 60 piccole strutture in ferro che, opportunamente illuminate durante la notte, hanno abbellito i giardini e le strade del paese della Val di Non per tutto il periodo natalizio.

Queste opere costituiscono per noi lasperanza di veder nascere un giorno una

impresa che consenta una autonomia pienaai rifugiati che potranno e vorranno rimanere

in Giudicarie dopo la fine del percorso diriconoscimento: non solo una formazionecompleta, ma anche un vero lavoro e una

casa come tutti. Il progetto ha trovato l'interesse di possibili

partner in altre aziende e associazionicollegate ed è allo studio delle istituzioni per

la sua forte valenzaeconomica, sociale e politica.

Un anno fa, quando eravamo ancora agli inizi

dell'esperienza di accoglienza non avremmopotuto immaginare questi sviluppi, che

tuttavia sono coerenti con la naturadell'associazione che mira a “sostenere

processi di apprendimento in ogni età dellavita, con l'obiettivo di riconoscere e di

accrescere le risorse presenti nelle persone,nelle famiglie e nella comunità”.

E' dunque motivo di soddisfazione tutto ciò che è accaduto in quest'anno … e non vogliamofermarci. Del resto, a proseguire nella strada intrapresa ci incoraggiano i tanti visitatori cheabbiamo avuto in quest'ultimo tempo e che da vicino o da lontano ci dimostrano la loro stima fattiva.