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DECENNALE DELLA FONDAZIONE EUROPEA PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE 1994 – 2004

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DECENNALE DELLA FONDAZIONEEUROPEA PER LA FORMAZIONEPROFESSIONALE1994 – 2004

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Ufficio delle Pubblicazioni

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LA FONDAZIONE EUROPEA PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

È IL CENTRO DI EXPERTISE DELL’UNIONE EUROPEA CHE SOSTIENE I PROCESSI DI RIFORMADELL’ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE NEI PAESI TERZINELL’AMBITO DEI PROGRAMMI DI RELAZIONI ESTERNE DELL’UNIONE EUROPEA.

COME CONTATTARCI

Per maggiori informazioni sulle nostre attività,sui bandi di gara e sulle opportunità di lavorosi rimanda al nostro sito Internet: www.etf.eu.int.

Per qualsiasi altro genere di informazioni si pregadi contattare:

Unità Comunicazione esternaFondazione europea per la formazione professionaleVilla GualinoViale Settimio Severo 65I - 10133 TorinoT +39 011 630 2222F +39 011 630 2200E [email protected]

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DECENNALE DELLA FONDAZIONE

EUROPEA PER LA FORMAZIONE

PROFESSIONALE

1994 – 2004

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Ulteriori informazioni sull’Unione europea sonodisponibili via Internet. Vi si può accedereattraverso il server Europa (http://europa.eu.int).

Una scheda bibliografica figura alla fine delvolume.

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficialidelle Comunità europee, 2004.

ISBN 92-9157-416-3

Riproduzione autorizzata con citazione dellafonte.

Printed in Italy

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PAT COX, PRESIDENTE DEL

PARLAMENTO EUROPEO

Il dialogo e la cooperazione tra regioni e culturediverse sono fondamentali per l'elaborazione di unapolitica lungimirante in materia di istruzione. Dallasua istituzione nel 1994, la Fondazione europea perla formazione professionale ha fornito un importantecontributo alla definizione delle politiche nel settoredell'istruzione e della formazione professionale neipaesi vicini all'Unione europea, stabilendo obiettiviambiziosi basati sulla fiducia e sul mutuo rispetto, ecompiendo un leale sforzo di reciprocacomprensione.

L'Unione europea è fondata sulla necessità di unariconciliazione pacifica tra popoli che condividono undestino comune - attraverso il superamento delladistruzione provocata dalla divisione, dall'odio e dallamancanza di fiducia che hanno caratterizzato ilsecolo precedente segnato dalla barbarie. Ildesiderio di dignità e di rispetto è sempre statoriconosciuto dalla Fondazione europea per laformazione professionale. Dobbiamo condividere leesperienze del passato per migliorare le conoscenzedel futuro. Sarà una necessità sempre piùimprescindibile nelle relazioni dell'Unione europeacon i suoi vicini più prossimi nel decennio a venire.

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CHRIS PATTEN, COMMISSARIO DELL’UE PER LE RELAZIONI ESTERNE,

COMMISSIONE EUROPEA

Nel corso degli ultimi dieci anni l'ETF ha diffuso ilmessaggio dell'importanza dell'istruzione ed hapromosso l'esperienza e la prassi dell'UE nellaformazione professionale in tutti i suoi paesi partner.

In tutte le regioni con cui l'ETF lavora, incoraggiamoe sosteniamo il compimento di progressi graduali percontribuire ad assicurare stabilità, prosperità,democrazia e libertà. Questi fattori dipendono inlarga misura dalla conoscenza e dalle competenzecollettive di cui un paese od una regione dispongono.Una solida base di competenze è determinante perrafforzare la competitività internazionale e creare legiuste condizioni per una crescita forte e sostenibile.

In base all'esperienza che abbiamo acquisito, inparticolare attraverso l'attività dell'ETF, sappiamoche un nutrito gruppo di cittadini istruiti e qualificatine costituisce una delle principali componenti -l'istruzione e lo sviluppo delle competenze, insieme amercati del lavoro flessibili, consentono ai governi diconseguire i loro obiettivi economici e sociali. Miauguro sinceramente che l'ETF usi i prossimi diecianni per continuare l'ottimo lavoro che ha iniziatoaiutando i paesi partner a realizzare tali obiettivi.

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VIVIANE REDING, COMMISSARIO DELL’UE PER

L’ISTRUZIONE E LA CULTURA, COMMISSIONE EUROPEA

Nel marzo 2000, a Lisbona, i capi di Stato e digoverno hanno fissato il 2010 quale data entro cuil'Europa dovrebbe diventare l'economia basata sullaconoscenza più competitiva e dinamica del mondo,raggiungendo al contempo un elevato livello dicoesione sociale. Al Consiglio europeo di Barcellonadel 2002 i capi di Stato e di governo hanno anchestabilito il 2010 quale data entro la quale sidovrebbero rendere i sistemi di istruzione e diformazione europei un punto di riferimento qualitativoriconosciuto a livello mondiale.

Dalla sua istituzione avvenuta nel 1994, l'ETF si èadoperata per diffondere l'esperienza dell'Unioneeuropea nel campo dell'istruzione e della formazioneprofessionale nelle regioni limitrofe, inizialmentefornendo sostegno all'attuazione di programmi eprogetti nei paesi partner e negli ultimi tempi offrendoa questi paesi la consulenza di esperti che liaffianchino nei loro sforzi per riformare i sistemi diformazione professionale.

Si tratta in gran parte di un'opera ancora in corso. Loscenario che si apre dopo l'allargamento è fonte diulteriori sfide per le relazioni dell'Unione con i suoinuovi vicini ad Est e a Sud. L'ETF si trova in unaposizione tale da poter svolgere un importante ruolonella trasformazione economica e sociale di questipaesi e contribuire in misura decisiva alconseguimento dell'obiettivo strategico dell'Unioneeuropea di diffondere la stabilità e la prosperità al dilà delle frontiere allargate.

In qualità di Commissario competente per l'istruzionee la formazione, mi auguro che i risultati che l'ETFriuscirà a conseguire nei prossimi decenni nellosvolgimento della sua missione quale centro dicompetenza riconosciuto nel campo della riformadella formazione professionale, contribuiscano allosviluppo economico e sociale dei paesi partner.

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UN DECENNIO DI APPRENDIMENTO

Se tra due o tre secoli uno storico esaminasse ildecennio passato, giungerebbe probabilmente allaconclusione che esso ha segnato la fine pacifica diuna divisione che ha caratterizzato l'Europa permezzo secolo.

Per noi che lo abbiamo vissuto direttamente, si ècomunque trattato di un periodo estremamentestimolante e a tratti turbolento, ma che ha semprealimentato la nostra convinzione di avere un effettivointeresse a migliorare la situazione - nel mondo,nell'Unione europea e persino nella Fondazioneeuropea per la formazione professionale.

Incoraggiati dai risultati della nostra partecipazionealla preparazione dei nuovi Stati membri perl'adesione, oggi riteniamo di non essere alla fine diun processo, ma proprio nel suo pieno svolgimento.Ciò che abbiamo imparato può e deve continuare adessere utilizzato nei nuovi Stati membri dell'UE ealtrove. Per noi l'allargamento non è più solo ilraggiungimento di un obiettivo, ma significa laconquista dell'accesso ad un nuovo ed interessantepatrimonio di competenze che può rivelarsi ungrande sostegno al nostro lavoro negli altri paesipartner, nell'ambito della prossima ondata di adesionio nei nuovi paesi vicini all'Unione europeaallargata.

E il tempo è dalla nostra parte.

Proprio adesso il concetto che "la riformadell'istruzione e della formazione è la chiave dellosviluppo sociale ed economico sostenibile" stacominciando ad essere preso sul serio - non solo neipaesi partner, ma anche nell'Unione europea. In unmondo in cui il cambiamento sembra esserediventato l'unica costante, l'urgenza di attribuire unacrescente importanza allo sviluppo delle risorseumane nei programmi politici è oggi più forte che mai.

Al contempo cresce la consapevolezza che, nelnuovo "mondo globalizzato", le politiche che non siaprono alle nuove realtà esterne non possono piùgarantire il benessere sociale ed economico a livellonazionale. La maggiore mobilità di persone e beni haaccresciuto la necessità di impegnarsi attivamentenello sviluppo della pace e della prosperità nel vastogruppo di paesi con cui interagiamo.

Ne consegue l'impellente necessità di un'effettivafusione delle conoscenze sulle politiche e laprogrammazione dell'Unione europea, sui paesipartner dell'UE e sullo sviluppo dell'istruzione e dellaformazione. Questo è esattamente il genere dicompetenza che abbiamo maturato nel corso degliultimi dieci anni.

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Alla Fondazione europea per la formazioneprofessionale abbiamo imparato molto in questi anni,e saremmo fautori poco convincenti della riformadella formazione professionale se non avessimoutilizzato le lezioni apprese per migliorare i nostristessi servizi.

Questa pubblicazione descrive a grandi linee comelo abbiamo fatto. È un resoconto sincero del modo incui abbiamo trascorso i primi dieci anni di esistenzadell'ETF - non da soli, ma attraverso intensediscussioni con il consiglio di amministrazione dellaFondazione, i servizi della Commissione ed i paesipartner.

Il documento descrive come l'idea di sostenere ilprocesso di transizione nell'Europa centrale eorientale, rafforzando l'istruzione e la formazionenella regione, si sia concretizzata nel 1994 conl'istituzione dell'ETF.

Esso illustra come l'ETF abbia portato avanti la suamissione in un contesto europeo mutevole. Nelloscorso decennio la Comunità europea si è spogliatadegli ultimi resti del retaggio su cui era stataoriginariamente fondata negli anni '50 e si ètrasformata in una forte unione politica. Il suosostegno estero è cambiato di conseguenza: dagliinterventi apparentemente ad hoc ad uno sforzomirato verso l'allargamento dell'Unione europea e adun sostegno significativo allo sviluppo sociale edeconomico nei paesi limitrofi attraverso l'attualepolitica di vicinato.

Descrive inoltre come l'ETF si è evoluta, spesso afasi alterne, fino a diventare il centro europeo dicompetenza in materia di riforma dell'istruzione edella formazione professionale in regioni comel'Europa centrale e orientale, l'Asia centrale, l'Africasettentrionale e il Medio Oriente.

Sebbene con qualche modifica resasi necessarialungo il percorso, l'idea originaria di un centro dicompetenza in materia di riforma della formazioneprofessionale si è oggi concretizzata, ed è una realtàriconosciuta da molte organizzazioni partner. Nonpotrò mai sottolineare abbastanza quanto siaorgoglioso di questo risultato, come non potrò maisottolineare abbastanza la mia gratitudine verso ilpersonale, il consiglio di amministrazione ed il

comitato consultivo, senza il cui instancabileimpegno non saremmo riusciti a conseguiretale obiettivo.

Peter de Rooij

Direttore dell'ETF, 1994-2004

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Programmi

La maggior parte dell'attività dell'ETF si svolge nel quadro di (ed è finanziataattraverso) quattro grandi programmi di sostegno esterno dell'Unioneeuropea di seguito descritti.

Phare

Phare è il programma concepito nel 1989 per sostenere il processo ditransizione in Polonia ed Ungheria. Negli anni successivi furono inclusi altripaesi in fase di transizione dell'Europa centrale ed orientale. Nel 1997 Phareè diventato il principale strumento per l'attuazione della strategia dipreadesione dell'UE. Partendo da un importo originario di 4,2 miliardi di euroassegnato per il periodo 1990-1994, la dotazione finanziaria di Phare è stataaumentata a 6,69 miliardi di euro per il periodo 1995-1999, per raggiungeregli 11 miliardi euro per il periodo 2000-2006.

Tacis

Le relazioni dell'UE con i paesi dell'Europa orientale e dell'Asia centrale sonostate sostenute nel 1991 attraverso un programma di assistenza tecnicadenominato Tacis, che sostiene il processo di transizione nei paesi emersidall'ex Unione Sovietica (tranne gli Stati baltici) ed in Mongolia. Nei primi ottoanni è stato destinato a vari progetti nella regione un importo totale di4,23 miliardi di euro. Un nuovo regolamento del Consiglio adottato nelgennaio 2000 ha avviato un'altra fase della cooperazione tra l'Unione

europea e i paesi partner dell'Europa orientale e dell'Asia centrale, alloscopo di fornire assistenza per un totale di 3,14 miliardi di euro fino alla finedel 2006.

MEDA

Dal 1996 il programma MEDA è il principale strumento di finanziamentodell'Unione europea per l'attuazione del partenariato euromediterraneo, il cuiscopo è trasformare il bacino del Mediterraneo in un'area di dialogo, scambioe cooperazione che garantisca pace, stabilità e prosperità. Entro il 2010 nellaregione dovrebbe essere creata un'area di libero scambio. Nel novembre2000 è stato adottato MEDA II (che riguarda il periodo 2000-2006). Ilfinanziamento totale del nuovo programma è pari a 5,35 miliardi di euro.

CARDS

Dal 1991 l'Unione europea ha stanziato, attraverso vari programmi diassistenza, un importo di 6,8 miliardi di euro a favore dei Balcani occidentali.Nel 2000 l'erogazione degli aiuti destinati alla regione è stata snellitaattraverso un nuovo programma denominato CARDS (assistenzacomunitaria per la ricostruzione, lo sviluppo e la stabilizzazione). Grazie aquesto programma, nel periodo compreso tra il 2000 e il 2006 verrannoerogati alla regione 4,6 miliardi di euro finalizzati agli investimenti, alpotenziamento istituzionale e ad altre attività.

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IL PERIODO PREPARATORIO

SVILUPPO DELL'AGENZIA1994-1999

Origini

Nel corso di un vertice svoltosi a Strasburgo l'8 e 9dicembre 1989, ed a seguito di una riunione che avevaavuto luogo a Parigi un paio di settimane prima, i ministrieuropei chiesero al Consiglio delle Comunità europee "diadottare, all'inizio del 1990, le disposizioni necessarie perl'istituzione di una Fondazione europea per la formazioneprofessionale a favore dell'Europa centrale e orientale".Appena un mese prima era caduto il muro di Berlino.Dieci giorni dopo venne adottato il programma Phare. Ipolitici europei erano incalzati dagli eventi storici che sistavano compiendo sotto i loro occhi.

Il progetto per il sostegno dell'Unione europea allariforma della formazione professionale nell'Europacentrale e orientale fu elaborato in seno alla TaskForce Risorse umane, istruzione, formazione egioventù1. Il Segretario generale della Commissioneeuropea David O’Sullivan, all’epoca membro della

Task Force, ricorda il senso di urgenza avvertito tra isuoi colleghi: “In sostanza, scrivemmo le propostenel periodo di Natale. Era un periodo moltostimolante e le persone erano estremamentemotivate.”

Riunione del Consiglio europeo, Strasburgo, 1989

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1 La Task Force Risorse umane, istruzione, formazione e gioventù è l'organo che ha preceduto la Direzione generale XXII della Commissione europea, oggi nota come Direzione generale dell'Istruzione e dellacultura.

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Dopo aver adottato le proposte della Task Force, nelmaggio 1990 il Consiglio istituì la Fondazioneeuropea per la formazione professionale. Ilregolamento istitutivo stabiliva che essa dovevacontribuire allo "sviluppo dei sistemi di formazionedei paesi dell'Europa centrale ed orientale indicaticome potenziali beneficiari di un aiuto economico daparte del Consiglio [...]"3 promuovendo "una proficuacollaborazione tra la Comunità ed i potenziali paesibeneficiari nel settore della formazioneprofessionale".

Il Consiglio che approvò l'istituzione dellaFondazione europea per la formazione professionaleera lo stesso che adottò il programma Tempus.Quest'ultimo venne avviato nel giro di alcuni mesi. Laprevista Fondazione europea per la formazioneprofessionale rimase tuttavia invischiata in unapolemica politica. Sarebbero stati necessari altri treanni prima che l'ETF trovasse una sede ed un altroanno prima che iniziasse la sua attività.

Il progetto

Il Presidente francese François Mitterand fu il primo, nel 1989, a concepire l’ideadi una Fondazione europea per la formazione professionale. All’epoca, tuttavia,non si aveva ancora una chiara visione di quali potessero esserne l’ambito e ilmandato. La divisione del sostegno europeo all’istruzione superiore edall’istruzione e formazione professionale nell’Europa centrale ed orientaleemerse per la prima volta quando una proposta di invitare la Polonia el’Ungheria a partecipare al programma Erasmus2 fu abbandonata a favore di unprogramma separato a sostegno dell’istruzione superiore nella regione: Tempus.

Alla Task Force Risorse umane, istruzione, formazione e gioventù venneaffidato il compito di definire gli strumenti di sostegno. Uno dei membri dellaTask Force in quegli anni era l’attuale Segretario generale dellaCommissione europea David O’Sullivan. Ricordando l’urgenza di sostenere ipaesi che erano stati investiti da forti tensioni politiche, egli racconta:

“Abbiamo passato le notti a definire due strumenti: Tempus e la Fondazioneper la formazione professionale. Entrambi avrebbero dovuto essere avviati

subito dopo l’adozione delle nostre proposte da parte del Consiglio, maproprio all’ultimo minuto la Fondazione fu al centro di una polemica politicariguardante le sedi delle istituzioni. Non potevamo fare assolutamente nulla.Avviammo Tempus e dietro le quinte facemmo tutto il possibile per tirarefuori la Fondazione da quella battaglia politica, ma invano.

Avevamo pensato a Tempus ed alla Fondazione europea per la formazioneprofessionale nell'ambito di una duplice strategia. L'assistenza nel campodella formazione era spesso adeguata più alla capacità dei donatori che alleesigenze dei beneficiari. L'ETF avrebbe dovuto cambiare questa situazione.Ci eravamo resi conto che con pochi fondi si potevano ottenere molti risultatisolo se gli sforzi erano coordinati, e questo è il motivo per cui nelregolamento originario del Consiglio si trovano riferimenti a paesi non facentiparte dell'Unione europea. L'idea era quella di iniziare con la definizionedelle esigenze, quindi fare in modo che i partner dell'Unione europea e delG24 collaborassero nell'esecuzione. Il ritardo nell'istituzione dell'ETFsignificò che questo processo integrato non venne mai davvero avviato".

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2 Il programma Erasmus fu introdotto nel 1987 allo scopo di accrescere la mobilità degli studenti nell’Unione europea.3 Regolamento (CEE) n. 1360/90 del Consiglio del 7 maggio 1990.2 Il programma Erasmus fu introdotto nel 1987 allo scopo di accrescere la mobilità degli studenti nell’Unione europea.3 Regolamento (CEE) n. 1360/90 del Consiglio del 7 maggio 1990.

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All'epoca la situazione politica sia ad Est che adOvest di quella che era stata la Cortina di ferro eraancora una volta drasticamente cambiata.

Nell'Europa orientale l'Unione Sovietica era crollata,la guerra infuriava nei Balcani occidentali e laCecoslovacchia si era divisa nelle due regioni che lacostituiscono. Gli Stati baltici avevano riconquistatol'indipendenza e, con l'avvio del programma Tacis,l'ambito dell'ETF venne ampliato ancor prima che laFondazione aprisse i battenti.

Nell'Europa occidentale l'euro era ancora la monetavirtuale nota come ECU, ed era stato adottato ilTrattato di Maastricht - la Comunità europea eradiventata l'Unione europea. Austria, Finlandia eSvezia erano paesi candidati.

Tra Est ed Ovest si iniziava a discutere la possibilitàdi una futura adesione all'Unione europea di alcunidegli ex paesi dell'Europa centrale.

Un nuovo inizio

Nel 1993 la Fondazione europea per la formazioneprofessionale era nell'elenco delle agenzie daistituire fuori da Bruxelles, nell'ambito di un'iniziativavolta ad avvicinare parti dell'amministrazionepubblica dell'UE ai cittadini nei singoli Stati membri.Alla riunione del Consiglio europeo di Edimburgodell'ottobre 1993, gli sforzi compiuti da Torino perdiventare capitale europea della formazioneprofessionale furono ricompensati conl'assegnazione dell'agenzia.

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IL PERIODO PREPARATORIO

L’edificio

È una figura che tiene in mano un libro aperto? È una testa di leone con le zampe anteriori protese inavanti? Queste sono due delle spiegazioni proposte per l'insolita forma di Villa Gualino, l'imponenteedificio situato sulla collina che domina Torino, e che ospita l'ETF dal 1994.

Fu originariamente costruita da Riccardo Gualino, un finanziere e collezionista d'arte locale; tuttavia, dopola caduta del mercato azionario e l'incarcerazione di Riccardo Gualino sull'isola di Lipari nel 1931 conl'accusa di antifascismo, il suo impero commerciale subì un tracollo e la Villa fu lasciata andare in rovina.

Abbandonata per un lungo periodo dopo la Seconda guerra mondiale, alla fine fu rilevata nel 1985dalla Regione Piemonte ed ebbero inizio i lavori di restauro per trasformare l'edificio in albergo ecentro conferenze nonché sede di varie piccole organizzazioni scientifiche sostenute dalla Regione. Ilavori nell'edificio ebbero un'accelerazione nel 1994 quando venne deciso che Villa Gualino sarebbediventata la sede della nuova agenzia dell'UE che stava per essere istituita nella città - laFondazione europea per la formazione professionale. I lavori di rinnovo degli uffici della Fondazionefurono finalmente completati nella primavera del 1997 e il personale e le autorità torinesi celebraronol'evento con una festa che si svolse nel giardino della Villa nel giugno di quello stesso anno.

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In quella stessa riunione si decise che l'UfficioTempus della Commissione europea4 sarebbeentrato a far parte della prevista Fondazione europeaper la formazione professionale; quello che moltiall'inizio consideravano un matrimonio forzato nonera altro che la riunione di due elementi che inorigine erano stati concepiti per integrarsi a vicenda.

Nella primavera del 1994 il primo consiglio diamministrazione venne nominato e convocato daThomas O'Dwyer, Direttore generale della DG XXII,Istruzione e cultura. Nel maggio dello stesso annoPeter de Rooij fu nominato direttore della Fondazioneeuropea per la formazione professionale.

Peter de Rooij si trasferì in un ufficio temporaneo aBruxelles da dove venne assunto il gruppo di 60unità di cui il personale era inizialmente composto. Ilprimo ad essere nominato direttore aggiunto fu UlrichHillenkamp, che aveva anche partecipatoall'elaborazione del primo progetto per l'ETF nel1989. Insieme si assunsero il compito di ridisegnareil progetto originario. Erano passati cinque anni dallacaduta del comunismo in Europa. La situazione incui la Fondazione europea per la formazioneprofessionale avrebbe operato era cambiata.

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La capitale della formazione

La scelta di Torino quale sede della Fondazione nonavvenne puntando il dito a occhi chiusi sulla mappadell'Europa. Il capoluogo della Regione Piemonte venneaccettato quale candidato quando i ministri europeidecisero in merito all'ubicazione del primo gruppo diagenzie nel 1993. All'epoca, Francesco Panzica eracapo gabinetto del sindaco di Torino e faceva parte delgruppo che preparò la candidatura della città.

"Non intendevamo presentare una proposta perun'agenzia qualsiasi. Infatti, se non vi fosse stata unaFondazione europea per la formazione professionale èimprobabile che avremmo partecipato. Volevamo proprioquesta agenzia in quanto aveva un mandato che erachiaramente adatto al profilo ed alle ambizioni della città.Torino ha una storia che è strettamente legata al lavoro,basti pensare agli stabilimenti della FIAT, ma è anche lasede di alcune rinomate istituzioni internationali per laformazione professionale, quali il centro internazionale diformazione professionale dell'OIL. Il Consiglio comunale

prese l'iniziativa di presentare la candidatura di Torino,facendo pressione in tal senso sul sindaco. Questo è ilmodo in cui sono stato coinvolto.

Dopo che il Consiglio di Edimburgo ci assegnò l’ETF,fui inviato a Bruxelles per alcuni colloqui.Concordammo che avremmo ricevuto due architettiche avrebbero verificato i vari locali che potevamooffrire. Pensavamo di ospitare l’ETF al Lingotto, l’exsede principale della FIAT, ma gli architetti ritenevanoche richiedesse troppo lavoro. Un altro edificio di cuidisponevamo era un vecchio edificio nobile nel centrodella città , ma vi erano problemi di parcheggio ecomunque veniva considerato troppo pretenzioso. Poila Regione Piemonte propose di affittare all’ETF VillaGualino, di cui era proprietaria, per una cifra simbolicadi 1 euro all’anno per un periodo di 30 anni. Lacontropartita era la spesa prevista di 10 milioni di europer i lavori di restauro. Alla fine le autorità locali e laCommissione europea si divisero la spesa.”

Fotos: ETF/A. Ramella

4 L'Ufficio Tempus era l'ufficio che forniva assistenza tecnica alla Commissione europea nell'attuazione del programma Tempus.

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Essi si resero conto tuttavia che la riformadell'istruzione e della formazione professionale eraancora in larga misura ignorata - attuata in modoframmentario ed attraverso progetti isolati da parte digoverni nazionali e donatori multilaterali che avevanoscarsa conoscenza delle reciproche attività. Ilcoordinamento tra i donatori internazionali e anchetra le varie iniziative dell'UE nella regione eraaltrettanto urgente come avevano previsto coloro cheavevano inizialmente concepito la Fondazioneeuropea per la formazione professionale.

Una nuova Fondazione

Nel settembre 1994, all'Hotel Concorde di Torino,Peter de Rooij e Ulrich Hillenkamp espressero alconsiglio di amministrazione dell'ETF, nel corso diquella che era la sua terza riunione, come secondoloro l'ETF poteva essere utilizzata nel modo migliore,a sostegno degli sforzi dell'UE, per aiutare i paesi in

fase di transizione a creare solidi sistemi diformazione professionale orientati al mercato dellavoro sulle rovine delle loro disastrate economie.Prima che l'ETF potesse iniziare la sua attività a VillaGualino, tuttavia, la città di Torino e tutti i costruttoridi cui poteva disporre dovevano ancora portare atermine le opere di loro competenza.

Nel novembre 1994, Livio Pescia, un esperto italianodi formazione professionale nelle imprese, funominato secondo direttore aggiunto dell'ETF.

I preparativi per il trasferimento da Bruxelles venneroeffettuati dall'Ufficio Tempus della Commissioneeuropea, che era pienamente funzionante edisponeva del personale necessario per occuparsidella logistica. Il personale del settore delle tecnologiedell'informazione contribuì a creare la rete ed ilpersonale dei servizi tecnici operò in strettacollaborazione con le autorità locali per convertire (atempo di record) la struttura fatiscente della Villa nelmoderno spazio di lavoro che è diventato.

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Un decennio al timone

Peter de Rooij assunse l'incarico di direttore dell'ETF il1° luglio 1994. Ha guidato l'ETF dalle sue origini nel 1994 nelcorso di un decennio a volte turbolento, ma sempre moltostimolante. Ha affrontato il compito di costruire un'agenziadell'UE da zero; l'ETF con sede a Torino doveva diventareuna base di conoscenza e di sostegno per lo sviluppodell'istruzione e della formazione professionale nelle regioniattorno all'Unione europea.

"Iniziai il mio lavoro il 1° luglio, sei mesi prima che citrasferissimo a Villa Gualino," dice oggi. "Sono un geografo,ma non sapevo esattamente dove fosse Torino. Ricordo diessere tornato a casa e di aver cercato un atlante ancorprima di salutare mia moglie. Non c'è da stupirsi che fossecuriosa di sapere cosa stessi facendo.

Era un'estate molto calda e a Bruxelles ci aspettava unarduo compito. Avevamo un armadio con 1.400 domandeper i 60 posti con cui intendevamo avviare l'attività dell'ETF.Se non altro cominciavamo il nostro lavoro con un'iniziativain corso: Tempus.

Quest'anno ho rispolverato il mio archivio personale pertrovare la documentazione relativa agli inizi della nostra attivitànel 1994. È stata una lettura entusiasmante. Ero stupito. Hotrovato il verbale della riunione del consiglio diamministrazione del settembre 1994. Tutte le personeimportanti coinvolte nella fase di avvio della Fondazione eranopresenti quando il direttore aggiunto Ulrich Hillenkamp ed iopresentammo il programma di lavoro che avevamo scritto,passandovi le notti, per il primo anno dell'ETF. Eradisseminato di tutti i temi di cui ancora oggi discutiamo: centrodi competenza, approccio basato sulla domanda, interazionetra le persone chiave, partenariato, 'cooperazione Est-Est', cheera il modo in cui la definivamo prima che la regione delMediterraneo venisse alla luce, osservatori nazionali - in realtàquesti ultimi erano presenti quali 'funzione di osservatorio', maesistevano già. Nell'autunno del 1994 tutto era pronto."

Ulrich Hillenkamp, Peter de Rooij e Livio Pescia

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L'adeguamento del progetto

Prima di descrivere i progetti con cui l'ETF fu avviata,vale la pena di ritornare per un momento alleproposte originarie che Peter de Rooij e UlrichHillenkamp presentarono al consiglio diamministrazione quando si riuni all'Hotel Concorde diTorino nel settembre 1994.

I loro piani si basavano in larga misura sul progettooriginario, ma si erano verificati alcuni cambiamentisignificativi. La Comunità europea era diventatal'Unione europea e si stava preparando perl'allargamento da 12 a 15 Stati membri. È facilecapire che la cooperazione del G245 avesse perso ilsuo carattere prioritario. Non aveva più molto sensoperseguire la complementarità con il programmaTempus, che era giunto al quinto anno disvolgimento ed era entrato nella sua seconda fase.

Il fatto particolarmente interessante fu tuttavial'emergere di alcuni temi che presto sarebbero quasidel tutto scomparsi dal programma, per poiricomparire di nuovo attorno alla fine del millennio.

Peter de Rooij ed Ulrich Hillenkamp scrissero che ilruolo principale del personale dell'ETF non sarebbestato quello di amministrare i progetti, ma dioccuparsi della loro definizione, del loro monitoraggioe della loro valutazione. Il fatto ancor più significativoè che essi fecero riferimento al funzionamentodell'ETF quale "centro di competenza". Entrambi iconcetti furono presto messi in soffitta per ilprevalere delle preoccupazioni quotidiane di unagiovane organizzazione che cercava di trovare la suastrada in un contesto tumultuoso. Dopo averaccumulato polvere per cinque anni, essi riemerserotuttavia nel 1999; la competenza divenne il temacentrale negli anni più impegnativi del primodecennio dell'ETF.

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Che confusione

Nel 1994 Yassin Belakhdar era coordinatore dei servizi tecnicidell'Ufficio Tempus di Bruxelles, e la persona incaricata dioccuparsi degli aspetti logistici dei preparativi per il trasferimentoin Italia. Pur essendo entusiasta del trasferimento, ricordatuttavia che l'operazione incontrò "molti" problemi:

"La prima volta che arrivammo a Torino fu a metà del 1994.Mi ricordo solo che ce ne stavamo lì in piedi pensando 'mioDio, che confusione,' e 'non ce la faranno mai'. L'edificioprincipale della Villa sembrava pronto, ma le parti cheavrebbero dovuto diventare i nostri uffici erano in uno statodisastroso. Penso che la Villa fosse stata vuota per più di 30anni. Sembrava sventrata dalle bombe.

Ritornai solo dopo due mesi e la trasformazione fu sbalorditiva.Fu solo allora che recuperai la fiducia nell'operazione. Avevanorestaurato il centro nevralgico - i locali per i computer - checominciava a sembrare un luogo in cui si poteva installare unPC. A quel punto anche la facciata era a posto. Doveva ancoraessere effettuato il lavoro di tinteggiatura, ma almeno avevanotagliato gli alberi che crescevano nelle stanze. Le autoritàitaliane stavano facendo tutto il possibile affinché i localifossero pronti per la fine dell'anno.

Eppure avevamo pochissimo tempo per fare tutto. All'inizio digennaio circa 60 persone dovevano trasferirsi nell'edificio e lasfida più ardua era far funzionare tutto in pochissimo tempo inuna nuova città, una nuova cultura, una nuova lingua.

A dicembre era comunque tutto pronto. In realtà, tuttotranne il fatto che avevamo solo due settimane in quantonon potevamo iniziare finché l'ufficio a Bruxelles non avessechiuso per Natale. Fu un grosso trasloco con circa diecicamion. Vi era stata un'abbondante nevicata e tutto era inritardo. Ma riuscimmo a farcela senza alcuna interruzionedell'attività."

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5 Il gruppo intergovernativo dei 24 per i problemi monetari e lo sviluppo internazionali (G-24) fu istituito nel 1971. Il suo obiettivo principale era concordare la posizione dei paesi in via di sviluppo sui problemimonetari, di sviluppo e finanziari. È costituito da 24 paesi di Africa, Asia , America latina e Caraibi.

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Un inizio difficile

Nel 1989 il direttore aggiunto dell'ETF Ulrich Hillenkamp lavorava al ministero tedesco dell'Istruzione e dellaricerca. Incaricato di negoziare la dichiarazione del Consiglio originaria per la Germania, fu strettamente coinvoltonelle primissime fasi di vita della Fondazione. Hillenkamp descrive l'entusiasmo suscitato da tale idea all'iniziodegli anni '90 e la sorprendente analogia tra le idee originarie e l'ETF di oggi.

"L'idea di una Fondazione europea per la formazione professionale fu avanzata dal Presidente francese FrançoisMitterand. Nel 1989 la sua idea di creare un'istituzione per avviare e sostenere la riforma dell'istruzione e dellaformazione nell'Europa centrale ed orientale ci sembrava grande ed affascinante.

Il regolamento del Consiglio non rispecchiava questa realtà. Non aveva una visione molto chiara della situazioneed aveva un carattere molto burocratico. Il fatto ancor peggiore era tuttavia che l'idea perse vigore non essendostata subito messa in pratica. In questo modo andarono sprecati anni decisivi. Ognuno andò per la propria strada.

Peter de Rooij ed io cercammo di essere molto più chiari nel primo programma di lavoro che presentammo alconsiglio di amministrazione. È ancora sorprendentemente in sintonia con quelle che oggi vengono considerate leprincipali priorità dell'ETF. Era già presente il concetto di un centro di competenza, comprese le sue tre partiriconosciute: competenza nel settore dell'istruzione e della formazione professionale nel senso più ampio,competenza nei processi di riformanei paesi partner e competenzanelle modalità e negli strumenti delsostegno esterno dell'Unioneeuropea.

Nei primi anni, tuttavia, la realtàsarebbe stata ben diversa. LaFondazione veniva usatasoprattutto quale organoamministrativo per i progettidell'UE. Gli inizi furono moltodifficili."

Il personale dell'ETF, 1995

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Il comitato consultivo

Fin dall'inizio, come previsto dal regolamentooriginario del Consiglio del 1990, l'ETF dovevaessere diretta da un consiglio di amministrazione eguidata da un comitato consultivo.

Il comitato consultivo venne istituito insieme all'ETFper discutere e fornire un contributo per la revisioneannuale del programma di lavoro. Era costituito daesperti di formazione professionale - due di ciascunpaese partner e Stato membro dell'UE, e darappresentanti della Commissione europea. Eranorappresentati anche organismi internazionali qualil'OIL, l'OCSE e la Banca mondiale.

Metaforicamente parlando, la seduta plenariaannuale del comitato doveva diventare il parlamentodell'ETF; tutte le proposte di programma di lavoro

venivano sottoposte al comitato riunito in sedutaplenaria per un esame critico prima di esserepresentate al consiglio di amministrazione perl'approvazione. Sempre in senso metaforico, i singolimembri del comitato consultivo divennero gliambasciatori della Fondazione.

Nella sua prima riunione svoltasi nell'ottobre 1994 ilcomitato consultivo promosse l'istituzione di alcunisottogruppi tematici. Ne vennero costituiti quattro,ognuno dei quali era composto da dieci membri e siconcentrava su un tema specifico. I sottogruppi siriunivano in modo indipendente e intervenivano allaseduta plenaria con osservazioni e consigli.

I temi dei gruppi potevano cambiare ogni anno, e lostesso valeva per i membri. I temi affrontati nel primoanno includevano la gestione dell'istruzione in unastruttura decentrata, il ruolo del settore privato nella

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Governing Board meeting, Turin, 1994

I membri del consiglio di

amministrazione

Come ogni altra agenzia dell'Unione europea, laFondazione europea per la formazione professionale ègovernata da un consiglio di amministrazione checomprende un rappresentante di ciascuno Stato membrodell'UE e dei pertinenti servizi della Commissione. I paesicandidati sono rappresentati da osservatori.

Le riunioni del consiglio di amministrazione dell'ETF sonopresiedute dal Direttore generale della DG Istruzione ecultura, che attualmente è Nikolaus van der Pas.

Il consiglio di amministrazione si riunisce due volteall'anno, di norma a Torino. Ha il compito di adottare ilprogetto del programma di lavoro annuale dell'ETF ed ilsuo bilancio, sottoposto all'approvazione del Parlamentoeuropeo nel contesto del bilancio generale dell'Unioneeuropea.

La maggior parte delle riunioni del consiglio diamministrazione è accompagnata da seminari checonsentono ai suoi membri di conoscere i vari aspettidell'attività della Fondazione. In passato tali seminarihanno riguardato argomenti quali l'apprendimento lungotutto l'arco della vita ed il processo di adesione.

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formazione professionale, gli standard nel settoredell'istruzione e della formazione professionale e lestrategie per la formazione continua.

In origine il comitato consultivo si riuniva in sedutaplenaria ogni anno. I sottogruppi si riunivano in occasioniseparate per discutere specifici argomenti prioritari.

Quasi dieci anni dopo, con il mandato della Fondazioneesteso ad un totale di 40 paesi partner, il comitatoconsultivo contava 120 membri. Oggi le riunioni plenariedel comitato vengono organizzate solo una volta ogni treanni, tuttavia i gruppi regionali continuano a riunirsi unavolta all’anno.

L’avvio dei primi progetti

Lo spirito in cui furono avviati i primi progetti amministratidall'ETF non era più quel misto di semplice solidarietà esenso dell'opportunità per i nuovi partenariati che avevacaratterizzato i primi anni di cooperazione universitariaattraverso Tempus. Questo sarebbe diventato uno deifondamenti del suo futuro successo.

Alla fine del 1994 erano stati firmati accordi diassociazione con Bulgaria, Repubblica ceca, Ungheria,Polonia, Romania e Slovacchia.

Ad Essen, nel dicembre 1994, il Consiglio europeo adottòla strategia di preadesione. Fin dall'inizio, l'attivitàdell'ETF in questi paesi si svolse nel contesto emergentedell'integrazione europea.

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Una fucina di idee

l comitato consultivo ha superato la prova del tempo, e per ottime ragioni. Per l'ETF era e continuaad essere una grande antenna per cogliere gli sviluppi attuali e gli umori politici nei paesi partner. Nelcorso del tempo è diventato tuttavia anche una fucina di idee a pieno titolo, sviluppando nuoveproposte per progetti e fornendo consulenza in merito a settori chiave per il sostegno.

I sottogruppi hanno continuato ad affrontare temi di attualità nella riforma dell'istruzione e dellaformazione professionale. Nel corso degli anni, si sono occupati di argomenti quali gli standardnell'istruzione e formazione professionale, il ruolo del settore privato nella formazione professionale,il partenariato sociale, l'assicurazione della qualità, le competenze fondamentali e molti altri.

La rispettiva composizione - con i rappresentanti degli Stati membri e dei paesi partner - haconsentito loro di affrontare tali questioni avvalendosi della competenza dell'UE e di una approfonditaconoscenza della situazione nei paesi partner.

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Nella maggior parte degli ex paesi comunisti, lariforma dell'istruzione e della formazioneprofessionale era un aspetto cui veniva attribuitascarsa priorità, in parte perché la formazioneprofessionale era (e continua ad essere) spessoconsiderata l'ultima risorsa (istruzione per coloro chenon possono ottenere nient'altro) e in parte perché lariforma del sistema era un compito scoraggiante.

Sotto il comunismo il dialogo fondamentale tral'industria e il settore della formazione professionaleera stato gestito attraverso le amministrazioni centralii cui piani pluriennali definivano quali dovevanoessere il contributo e i risultati di entrambe le parti.Con la scomparsa della pianificazione centraletuttavia le scuole di formazione professionale in tuttala regione furono abbandonate a se stesse, con i loroproblemi di scarsi finanziamenti, personaleinsufficiente, attrezzature inadeguate e incapacità dirispondere ai drastici cambiamenti verificatisi neimercati del lavoro attorno a loro.

Programmi di riforma dell'istruzionee della formazione professionale

Uno dei primi compiti che la Commissione decise diassegnare all'ETF era amministrare un pacchetto diotto programmi di ampia portata di riformadell'istruzione e formazione professionale per i paesisostenuti dal programma Phare. La gestione di taliprogrammi fu trasferita all'ETF nella primavera del1995.

Nelle loro prime fasi i programmi erano molto similinella struttura e nel contenuto. La maggior partedelle attività dei programmi era limitata a un numeroselezionato di scuole pilota. Lo scopo era prepararela riforma stabilendo alcuni esempi. L'attenzione eraconcentrata sulla riforma dei programmi di studio,sulla formazione in servizio degli insegnanti, sullosviluppo di partenariati in tutta Europa esull'aggiornamento delle attrezzature.

In ognuno degli otto paesi furono istituite unità digestione dei programmi per sostenere l'attuazionedei programmi a livello locale.

I fondi erano messi a disposizione attraverso ilbilancio Phare di ciascun paese ed erano compresitra i 4 milioni di euro per i programmi nellaRepubblica ceca, in Lituania, in Polonia ed inSlovacchia ed i 25 milioni di euro per il programma diriforma del sistema di formazione professionalerumeno.

Il programma di sviluppo delpersonale

Un progetto di alto profilo avviato nel 1995 fu ilprogramma di sviluppo del personale, il cui scopo erasostenere un gran numero di figure chiave nei paesiche potevano accedere al programma Phare. Figuredi alto profilo coinvolte nell'istruzione e formazioneprofessionale, e pertanto potenzialmente nellariforma del settore, furono selezionate perpartecipare a un ampio programma di formazione

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La sfida

Le sfide con cui si dovevano confrontare i sistemi di istruzione eformazione professionale dei paesi che passavano daun'economia pianificata a livello centrale ad un'economia basatasul mercato erano enormi.

I legami tra l'industria e la formazione professionale,fondamentali per la capacità di risposta del sistema diformazione, vennero meno quando la pianificazione centrale fuabbandonata. Era necessario instaurare un dialogo tra partnerche non avevano alcuna esperienza di comunicazione diretta eche erano completamente occupati a mantenersi a galla.

La formazione professionale nella maggior parte dei paesi erastata tradizionalmente basata su specifiche molto limitate. Latransizione economica ebbe come conseguenza l'offerta dinuovi lavori per i quali tali specifiche non esistevano, unadisoccupazione di massa che rendeva necessaria unariqualificazione di massa nonché un mercato del lavoro soggettoa forti oscillazioni che richiedeva soprattutto la flessibilità.

I fondi pubblici diminuivano. Ad esserne penalizzata eral'istruzione. A subirne le conseguenze fu forse più di ogni altrosettore l'istruzione e la formazione professionale - che ingenerale era all'ultimo posto dell'ordine gerarchico di preferenzanei finanziamenti e a maggior ragione in paesi governati daaccademici usciti direttamente dalle aule universitarie. In alcunipaesi, i finanziamenti crollarono a livelli che erano insufficientiper pagare persino le opere di manutenzione ordinaria e leretribuzioni degli insegnanti.

Come se non bastasse, i paesi che stabilirono quale norma per lariforma la prassi dell'Europa occidentale si trovarono a inseguireun obiettivo in movimento. Dal 1990 l'istruzione e la formazioneprofessionale nell'Unione europea ha subito cambiamenti chemeritano ampiamente la definizione di "riforma".

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professionale. I partecipanti furono scelti sia nelsettore pubblico che in quello privato.

Il programma aveva lo scopo di rafforzare lecompetenze dei singoli partecipanti, di metterli incontatto tra di loro e con i rispettivi omologhinell'Unione europea, nonché di sviluppare una rete dicontatti personali per l'ETF.

Al programma parteciparono circa dieci responsabilipolitici chiave di ciascuno degli 11 paesi partnerPhare. Furono inoltre selezionati altri tre o quattroconsulenti in materia di politica di formazioneprofessionale di ciascun paese con lo specificoscopo di divulgare i risultati del programma.

Il programma aveva una durata di un anno e unadotazione finanziaria di 1,4 milioni di euro.

Analisi della situazione nei paesiTacis

I nuovi Stati indipendenti dell'ex Unione Sovieticaconquistarono tutti l'indipendenza dopo l'istituzionedell'ETF, ma prima del suo avvio nel 1995. Essiricevevano sostegno attraverso il programmacomunitario Tacis, ma, tranne alcune iniziative diformazione manageriale, la partecipazione di Tacisallo sviluppo delle risorse umane al di fuori diTempus in quegli anni era minima.

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Rafforzamento dell'immagine dell'istruzione e formazione professionale

Nel 1992 Dita Traidas lavorava nell'Ufficio nazionale Tempus di Riga, da dove partecipò all'istituzionedell'unità di gestione del programma di riforma dell'istruzione e formazione professionale nell'ambito diPhare. Da allora l'unità ha cambiato nome e stato giuridico, ma Dita Traidas ne è ancora il direttore. Ditaricorda come l'ETF ha contribuito ad attribuire rilevanza politica alla formazione professionale in Lettonia.

"L'ETF ha contribuito a rafforzare l'immagine dell'istruzione e della formazione professionale in questopaese ed a passare dalla pianificazione all'attuazione politica. In Lettonia molte cose non venivano fatteperché ritenute inopportune o troppo complesse. I funzionari pubblici tendono ad evitare il lavoro chegenera altro lavoro. Era un compito arduo e non sorprende che le persone avessero paura di affrontarlo.

Prendiamo ad esempio l'istruzione di livello post-secondario. Era e continua ad essere un argomentodelicato e scottante per il mondo dell'istruzione superiore. Non saremmo mai riusciti a mettere in discussione quelsettore senza il sostegno dell'ETF e dei suoi esperti. Per noi la prassi normale è diventata quella diindividuare i temi di maggiore attualità per poi inserirli nel programma di riforma dell'istruzione e dellaformazione professionale insieme all'ETF. Una volta che le autorità avessero approvato il programma sisarebbero assunte l'impegno di portarlo avanti. Non vi era alcuna possibilità di ripensamento ed i problemiavrebbero iniziato ad essere gradualmente elaborati a livello nazionale. Ritengo che la nostra agenzia nonavrebbe potuto avviare i preparativi per la riforma dell'istruzione di livello post-secondario se non in questomodo complesso.

Alla fine, il sostegno dell'ETF ci ha aiutati a compiere i primi passi nello sviluppo di una struttura diqualificazione nazionale, di un quadro unificato per l'elaborazione di norme occupazionali, di accordiistituzionali per collaborare con le parti sociali e di una metodologia unificata per usare le normeoccupazionali nella definizione di programmi di studio. Tutti questi aspetti sono determinanti per l'istruzionee la formazione professionale in un contesto di libero mercato, ma non è certo se e quando sarebbero statiaffrontati senza l'aiuto dell'Unione europea."

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I paesi partner nell'ambito di Tacis escludevano gliStati baltici (che ricevevano sostegno tramite Phare),ma includevano la Mongolia. Dal 1995 il sostegnodell'UE a favore dell'istruzione e della formazioneprofessionale in questi 13 paesi è stato erogatotramite l'ETF.

Il coinvolgimento dell'ETF nei paesi Tacis era moltodiverso da quello nei paesi Phare. Le informazionisullo stato dell'istruzione e della formazioneprofessionale nella regione erano così scarse che laprima attività dell'ETF nell'ambito di Tacis fu una

semplice valutazione della situazione. Nel 1995vennero previste tre attività successive ecomplementari. Innanzitutto, l'ETF avrebbe dovutovalutare il sistema di formazione esistente e leiniziative di riforma in ogni paese. Sulla base delleinformazioni raccolte l'ETF avrebbe realizzato studiapprofonditi. Infine, avrebbe contribuito a tradurre leprincipali conclusioni di tali studi in strategie diriforma per i tre paesi.

Alla fine, la prima di queste attività - la valutazione -avrebbe tenuto l'ETF occupata per la maggior parte

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Gestione dei quadri dirigenziali

Nel luglio 1996, un anno prima che il Presidente Boris Eltsin emanasse ilfamoso decreto sulla formazione manageriale, la Commissione europeachiese alla Fondazione di esaminare 20 dei precedenti progetti Tacis nelsettore della formazione manageriale ed imprenditoriale tecnica. Il compito,per il quale l'ETF mobilitò una dozzina di esperti di valutazione dell'esterno,richiese dieci mesi per essere completato e fu coordinato dal direttoreaggiunto Livio Pescia. Nel dicembre 1997 i risultati dell'operazione venneropubblicati in una relazione molto chiara che, ove opportuno, era lusinghiera,ma se del caso non esitava ad esprimere aspre critiche.

La questione centrale della relazione è se Tacis avesse avuto ragione diritenere che la formazione dei dirigenti si sarebbe rivelata una forma disostegno efficace in grado di costituire una leva sufficiente per portareavanti il processo di riforma. In altre parole: il programma aveva affrontato iproblemi imprenditoriali fondamentali o aveva promosso solo riforme difacciata?

Dai colloqui con alcuni di coloro che venivano ritenuti tra i principali fautori delprocesso di riforma emerse un consenso unanime sul fatto che la scarsità didirigenti adeguatamente formati era stata - e continuava ad essere - un serioostacolo al processo di riforma.

C'era bisogno di dirigenti in grado di andare al di là delle loro specializzazioniper affrontare questioni commerciali e strategiche che non avevano dovutoconsiderare in passato. Non veniva messa in dubbio l'importanza dellaformazione imprenditoriale, tuttavia la misura in cui i progetti erano riusciti arealizzare il loro potenziale variava ampiamente da un progetto all'altro.

Presentando lo studio a Mosca nel febbraio 1998, il direttore aggiunto dellaFondazione Livio Pescia espresse particolare ammirazione per il modo in cui larelazione aveva commentato la questione della salvaguardia di un uso corretto deifondi disponibili: "Lo studio individua molto apertamente questo problema e formularaccomandazioni sul modo in cui possono essere stabilite condizioni che possanofavorire un effettivo cambiamento, e non un rafforzamento di vecchie prassi. A mioavviso, si tratta di un passo coraggioso che ha tutta la mia approvazione."

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dei suoi primi dieci anni di esistenza. Le informazionierano, e sarebbero rimaste, il bene più prezioso neglisforzi compiuti per riformare l'istruzione e laformazione professionale.

I tre paesi selezionati per un ulteriore interventoerano la Bielorussia, la Russia nordoccidentale el'Uzbekistan.

Il progetto per la Russianordoccidentale

Tenuto conto che Minsk aveva perso credibilità el'Uzbekistan era fisicamente e culturalmente moltolontano dall'UE, la Russia nordoccidentale sicandidava a diventare la regione modello per lapartecipazione dell'UE alla riforma della formazioneprofessionale nell'ex Unione Sovietica.

Il progetto relativo alla Russia nordoccidentalecoinvolgeva vari Stati membri dell'Unione europea.Avviato nel giugno del 1996 e coordinato dall'ETF,divenne un classico sotto tutti i punti di vista, nonultimo per le difficoltà incontrate a prendere il via; idubbi riguardo alla sua continuazione permasero finoalla fine della sua prima fase. Tuttavia, quando poiaccelerò il ritmo, il suo dinamismo fu pienamentesfruttato ed oggi il modello realizzato nella Russianordoccidentale viene copiato con entusiasmo eadattato in tutto il territorio dell'ex Unione Sovietica.

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Attorno a un tavolo

Gran parte dell'attività iniziale dell'ETF nei paesi Tacis consisteva nel tracciare la mappa della situazione. Inascenti osservatori nazionali aiutavano a raccogliere i dati necessari, mentre i membri del comitatoconsultivo rilevavano le tendenze e le priorità contingenti.

È stato tuttavia possibile ottenere molti risultati anche ponendo le parti interessate nel settoredell'istruzione e della formazione professionale (compresi coloro che forse tradizionalmente non si eranomai considerati parti interessate) attorno a un tavolo e dando loro l'opportunità, spesso senza precedenti,di discutere insieme.

Nelle tre regioni scelte per un progetto di sostegno pilota furono organizzate conferenze di partenariato. ATaschkent, in Uzbekistan, la conferenza di partenariato si concentrò sulla formazione continua.

Dopo anni in cui tutto il dialogo si svolgeva attraverso l'apparato governativo molti partecipanti non eranoabituati a gestire la comunicazione con i rappresentanti di altri settori della società. Eppure, nel giro dipochi giorni, raggiunsero un consenso, dimostrando quanto siano universali le questioni principali dellaformazione continua.

Le conferenze definirono il quadro per la futura cooperazione internazionale individuando settori prioritariche ancora oggi occupano un posto di primo piano, quali gli standard e la formazione di insegnanti eformatori.

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Tutti vogliono la Russia nordoccidentale

"Il progetto relativo alla Russia nordoccidentale ebbe unimpatto così vasto sul sistema che ne emerse tutta una seriedi effetti secondari, ed i suoi risultati sono molto richiesti ogginel paese e all'estero," dice Galina Borisova, capo deldipartimento internazionale del comitato per l'istruzione di SanPietroburgo e membro del comitato direttivo del progetto.

"I risultati del progetto furono ancora migliori grazie alleautorità nazionali. Otto regioni partecipavano al progetto,ma gli ultimi anni furono dedicati alla divulgazione evennero aggiunte altre otto regioni. Inoltre, ladocumentazione fu distribuita a tutte le regioni della Russia.È ovvio che avrebbe potuto finire su uno scaffale aprendere polvere, invece l'hanno davvero utilizzata. Direcente abbiamo partecipato a una fiera a Mosca e, dallereazioni che abbiamo ricevuto in quell'occasione, abbiamopotuto capire che la documentazione era stata letta ecominciava ad essere usata in tutto il paese.

Alcuni dei risultati più apprezzabili del progetto sono quelliottenuti nel campo dello sviluppo del partenariato sociale.Abbiamo pubblicato manuali dedicati all'argomento chesono molto richiesti. Anche le nostre pubblicazioni sullaformazione delle risorse umane e lo sviluppo del personaleriscuotono molto successo. Le istituzioni che in tutto ilpaese svolgono questo tipo di formazione utilizzano lenostre pubblicazioni, le richiedono e invitano i nostri espertilocali a fornire corsi nelle loro sedi.

Nuovi progetti internazionali hanno anche creatol'opportunità di sfruttare parte del nostro lavoro. Un progettodella Banca mondiale avviato di recente ha unacomponente di istruzione e formazione professionale, e leregioni che vi partecipano usano il nostro materiale.

I nostri risultati vengono utilizzati anche nell'attuale fase delprogetto Delphi, che ha una componente di istruzione e

formazione professionale e include cinque regioni che nonhanno partecipato al nostro progetto. Abbiamo tenuto unpaio di conferenze congiunte e alcuni seminari tematici, adesempio sulla formazione in età adulta e sulla valutazionedel mercato del lavoro.

Anche altri paesi si avvalgono dei risultati del progetto relativo allaRussia nordoccidentale. Essi ricevono le informazioni attraverso iloro osservatori nazionali. In concomitanza con la conferenza'Learning matters' svoltasi a Torino nel 2003, gli osservatorinazionali hanno discusso quali risultati dei progetti debbanoessere divulgati. Tutti hanno indicato la Russia nordoccidentale."

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Siamo seri, è insostenibile

Timo Kuusela lavorava per le autorità finlandesi competentiin materia di istruzione quando sentì parlare per la primavolta del progetto relativo alla Russia nordoccidentale. Daallora aiutò a preparare il contributo finlandese al progetto.Quando nel 1996 si trasferì all'ETF venne incaricato dioccuparsi del programma, che si rivelò un progetto moltopiù vasto di quanto avesse immaginato.

"Il progetto riguardava la riforma dell'istruzione e dellaformazione professionale in quattro settori:telecomunicazioni, turismo e ricezione alberghiera,trasporti e lavorazione del legno. L'idea era che i paesierano responsabili dei settori, mentre l'ETF lo era perle questioni trasversali. Il mio primo compito fu di indireun bando per la gestione del progetto, ma sorseroalcuni problemi nelle procedure di gara. Perdemmotempo. Dopo sei mesi senza che si prospettassealcuna soluzione, l'ETF decise di assumere il controllodella gestione. Io diventai il responsabile del progetto.

Dall'esperienza maturata quando lavoravo per le autoritàfinlandesi, sapevo che vi erano problemi di comunicazionetra i gruppi dell'Unione europea e infatti le prime riunionifurono molto difficili. I gruppi non riuscivano a trovare alcunaccordo. L'esperienza ci insegnò molto riguardo allacomunicazione, che divenne pertanto l'aspetto su cui ciconcentrammo maggiormente nei primi anni.

Verso la fine del 1997 il progetto fu sottoposto avalutazione esterna. La conclusione principale dei revisorifu che avremmo dovuto procedere, in quanto la situazioneallo stato attuale era del tutto insostenibile. Nella secondafase prendemmo pertanto il controllo della situazione. Cioccupammo della definizione del progetto, elaborammo ilquadro e organizzammo una visita di due settimane nellaregione con 20 persone dei gruppi partecipanti. Da quelmomento le cose furono chiare e tutto andò bene."

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Gli osservatori nazionali

In termini sociali ed economici, l'efficacia di unsistema di formazione si può misurare mediante larisposta che esso riesce a fornire agli sviluppiintervenuti sul mercato del lavoro. In un passato nontanto lontano occorreva la pianificazione, tuttavia gliinstabili mercati del lavoro di oggi richiedono laflessibilità. La capacità di risposta esige previsioni ele buone previsioni necessitano di informazioniattendibili.

Nei primi anni '90, la mancanza di informazioni alivello centrale sugli sviluppi in corso nel mercato dellavoro si rivelava già, nella maggior parte dei paesipartner dell'ETF, il tallone d'Achille per lo sviluppodell'istruzione e della formazione.

Ancor prima dell'istituzione dell'ETF a Torino, UlrichHillenkamp e Peter de Rooij si resero conto che lasua capacità di raccogliere, organizzare e diffonderetali informazioni sarebbe stata uno dei fattorifondamentali per determinare il successo dellaFondazione europea per la formazioneprofessionale. Nelle loro proposte del 1994 essiprevidero pertanto lo sviluppo di una "funzione diosservatorio".

Tenuto conto che non sarebbe stato né fattibile néauspicabile che l'ETF raccogliesse tali informazionidall'Italia, nel 1995 essi iniziarono a dar vita ad unarete di unità informative che oggi sono conosciutecome osservatori nazionali e si trovano in 24 paesipartner nell'Europa centrale e orientale, nei paesidell'ex Unione Sovietica e in Mongolia.

L'ETF ha aiutato queste unità a sviluppare lacapacità di raccogliere, analizzare e diffondereinformazioni mirate sulla riforma dell'istruzione eformazione professionale nei paesi partner. Leinformazioni raccolte ed analizzate venivanoutilizzate per valutare le politiche e gli sviluppi alivello nazionale, monitorare i progressi delle attivitàin corso e misurare il relativo impatto, individuarenecessità e priorità di ciascun paese, formulareraccomandazioni al riguardo e migliorare ilcoordinamento delle attività dei donatori. Leinformazioni fornite dagli osservatori sono una fonteessenziale per le relazioni monografiche (per paese)e per gli studi pubblicati dalla Fondazione europeaper la formazione professionale che interessanotrasversalmente un certo numero di paesi.

Gli osservatori rappresentano la principale reteoperativa dell'ETF nei paesi partner e fungono dapunti focali per le iniziative dell'ETF in tali paesi.

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Individuazione delle tendenze

Cesar Birzea è uno dei direttori di più lunga data della retedegli osservatori nazionali. È a capo dell'osservatoriorumeno dalla sua istituzione avvenuta nel settembre 1996.Alla domanda se la sua unità sarebbe in grado disopravvivere nel caso in cui i finanziamenti essenzialivenissero ridotti, non ha un attimo di esitazione:

"Certamente sì. Siamo più necessari che mai e i nostriprincipali clienti oggi ne sono pienamente consapevoli.

Nel corso degli anni l'ETF ha gradualmente modificato le suemodalità di investimento nel nostro osservatorio passandoda un finanziamento forfettario a un finanziamentocontrattuale, che ci ha consentito di prepararci per il giorno incui il cordone ombelicale sarebbe stato tagliato. In terminipuramente commerciali, abbiamo imparato non solo comeraccogliere e organizzare le informazioni, ma anche comecommercializzarle e venderle, non ultimo accrescendo neinostri paesi la consapevolezza del significato del lavoro chesvolgevamo. L'ETF ha fornito lavoro per conto terzi, ma lo haanche promosso.

Oggi lavoriamo per un gran numero di clienti diversi egestiamo alcuni progetti Leonardo. Un attuale progetto dellaBanca mondiale in Romania ha tra i suoi componentiindicatori nazionali da noi forniti e suddivisi ai livelli regionalee locale. Inoltre, riceviamo molto lavoro dalla nostraorganizzazione ospite, l'Istituto di scienze dell'istruzione".

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Verso l'adesione

Nel 1995 l'adesione era ancora oggetto di moltespeculazioni. Nel 1998 tutto ciò che era rimasto allespeculazioni erano i tempi della sua realizzazione.

I preparativi per l'adesione ebbero un considerevoleimpatto sull'attività dell'ETF nei paesi candidati.

Nel 1997 venne presentata Agenda 2000, il pianostrategico per l'ammissione di nuovi Stati membri checonfermò il nuovo orientamento di Phare annunciatodalla Commissione all'inizio di quello stesso anno. Il

nuovo orientamento di Phare aggiunse un'espressioneche sarebbe diventata di uso comune nel vocabolario dichiunque fosse coinvolto nei progetti dell'UE: acquis

communautaire6. Il suo significato era in sostanza che lepriorità di Phare per ciascun paese sarebbero statedeterminate dai requisiti per l'adesione non soddisfatti.Tenuto conto tuttavia della mancanza di normativedell'UE in materia di istruzione e formazioneprofessionale, la Commissione non formulò alcunaspecifica richiesta per quanto riguardava la riforma dellaformazione nei paesi candidati, suscitando asprepolemiche.

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Calendario dell'adesione

1993: il Consiglio di Copenaghen invita i paesi dell'Europa centrale edorientale a candidarsi per l'adesione all'Unione europea.

1994: Polonia ed Ungheria chiedono di aderire all'UE. Il Consiglio europeosvoltosi ad Essen, Germania, concorda una strategia globale per avvicinare ipaesi associati dell'Europa centrale ed orientale alla Comunità.

1995: la Commissione adotta un Libro bianco sulla preparazione dei paesiassociati dell'Europa centrale e orientale all'integrazione nel mercato internodell'Unione. Romania, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania e Bulgaria (inquest'ordine) chiedono di aderire all'UE.

1996: la Repubblica ceca e la Slovenia chiedono di aderire all'UE.

1997: il Consiglio europeo svoltosi a Lussemburgo adotta le decisioninecessarie per avviare il processo di allargamento.

1998: una riunione ministeriale svoltasi in marzo avvia il processo diadesione per dieci paesi candidati dell'Europa centrale e orientale e Cipro.

Iniziano i negoziati di adesione con Cipro, Polonia, Estonia, Repubblicaceca, Ungheria e Slovenia.

2000: iniziano i negoziati di adesione con Malta, Romania, Slovacchia,Lettonia, Lituania e Bulgaria.

2002: in ottobre la Commissione europea raccomanda la conclusione deinegoziati di adesione con Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria,Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia, ritenendo chequesti paesi saranno pronti per l'adesione all'UE dall'inizio del 2004.

2003: in aprile il Parlamento europeo approva l'adesione di Repubblica ceca,Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia eSlovacchia all'Unione europea.

2004: in maggio i dieci paesi citati entrano a far parte dell'Unione europea.

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6 Acquis comunitario è l'espressione utilizzata per definire il corpo legislativo europeo che i paesi candidati devono adottare, attuare e applicare prima di aderire all'Unione europea.

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Tempus II bis

Tempus è stato rinnovato per altri due anni nella suaseconda fase, come annunciato ad una conferenzasvoltasi in Slovenia nel 1997, ad un pubblico tutt'altroche entusiasta. I finanziamenti di Tempus sarebberostati sempre più destinati a progetti che avrebberocontribuito a sostenere il processo di adesione, inparticolare attraverso quello che veniva definitorafforzamento delle istituzioni. Gli accademici nonamano essere costretti a prestare la loro opera alleautorità pubbliche e pochi di coloro che erano presentiin Slovenia gioirono alla prospettiva di dover istituireprogrammi di riqualificazione dei funzionari pubblici. (Ilfatto interessante è che oggi Tempus II bis, come vieneattualmente denominato, è ampiamente riconosciutocome il periodo di maggior successo del programma).

Preoccupazione

I partner dell'ETF nel settore della formazioneprofessionale erano forse ancor più preoccupati. Irappresentanti dei paesi candidati presenti alla riunionedel consiglio di amministrazione del febbraio 1998temevano che, proprio nel momento in cui i programmidi riforma dell'istruzione e formazione nell'ambito diPhare avevano iniziato a suscitare l'interesse delleautorità nazionali, i finanziamenti avrebbero subito unariduzione. "Se la riforma della formazione professionalenon è una priorità nell'ambito di Phare si corre il rischioche anche i governi nazionali non la considerino piùuna priorità," affermò Jana Hendrichova, capodipartimento del ministero dell'Istruzione ceco.

Le loro preoccupazioni si rivelarono infondate. Ineffetti, l'istruzione e la formazione professionale nonerano una priorità in quel momento. Ad essere lapriorità nelle scelte politiche a livello europeo eratuttavia l'occupazione. Come Peter de Rooij avrebbeosservato due anni dopo: "Per la maggior parte deipolitici, le questioni relative alla formazione non sonomolto interessanti, ma collegandole all'occupazioneed alla disoccupazione si ottiene molta piùattenzione."

Preparativi per il Fondo sociale europeo

Tale osservazione venne formulata alla conferenzaconclusiva di un programma speciale di preparazioneper il Fondo sociale europeo (FSE) che, nel frattempo,era diventato uno dei principali contributi dell'ETF alprocesso di adesione nei paesi candidati. Il progettoaiutò questi paesi a prepararsi per l'ammissione al Fondosociale europeo, creando istituti nazionali per laformazione professionale in ciascun paese eprovvedendo all'istruzione di circa 3.000 membri delpersonale di ONG ed autorità nazionali, regionali e locali.

Leonardo

Il Fondo sociale europeo non era l'unica fonte difinanziamento dell'UE a cui i partner dell'ETF deipaesi candidati avrebbero presto avuto l'accesso.L'inclusione del gruppo nei programmi Leonardo eSocrates sarebbe dovuta iniziare molto primadell'adesione nel 2004. L'aspetto importante è cheLeonardo sembrava costituire l'unico strumento difinanziamento delle attività svolte a margine deiprogetti intesi alla preparazione per l'adesione.

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In effetti, alcune delle unità di gestione deiprogramma - che erano ormai diventate centri dicompetenza fondamentali nella gestione dei progettidell'UE nei paesi candidati - sopravvissero solo nelperiodo compreso tra la fine dei programmi diistruzione e formazione professionale di Phare e ilmomento dell'adesione a seguito del successo delleofferte per i progetti di Leonardo.

Già nel 1996 l'ETF aveva preso parte all'organizzazionedi una conferenza svoltasi a Berlino sulla partecipazionedei paesi candidati al programma Leonardo. Dopo laconferenza di Berlino furono organizzati seminarinazionali su Leonardo in tutta la regione per sostenere ipreparativi per la partecipazione al programma.

Estensione, espansione...

L'ambito geografico dell'ETF fu esteso quasi ogni anno.Le attività in Bosnia Erzegovina erano iniziate nel 1996e gli altri paesi che erano emersi dal fumo delle guerrenei Balcani seguirono negli anni successivi.

Nel luglio 1998 il Consiglio dei ministri modificò ilregolamento dell'ETF per estenderne l'ambitogeografico ai paesi mediterranei non appartenentiall'Unione europea. L'attività dell'ETF nella regione sisarebbe svolta nell'ambito del programmacomunitario MEDA. Essendo un miscuglio moltoeterogeneo di paesi, la regione MEDA eranettamente diversa da quelle con cui l'ETF avevalavorato in precedenza. L'avvio delle attività nellaregione veniva ampiamente e giustamente percepitocome un banco di prova per il valore generico della

competenza in materia di riforma dell'istruzione edella formazione professionale acquisita a Torino. Lacooperazione con i paesi MEDA viene pertantotrattata nell'ultima parte di questa pubblicazione.

Una lettura molto impegnativa

Quando Dimitar Matev, capo del dipartimento delle attivitàinternazionali del ministero bulgaro del Lavoro e dellepolitiche sociali, chiese ad Anthony Tyrell dell'unitàirlandese di valutazione del FSE di inviargli qualunqueinformazione fosse disponibile sull'esperienza irlandesedel FSE, ricevette per settimane di fila una vera e propriamarea di libri e di altre pubblicazioni. "Alla fine, Anthonymi chiamò e mi chiese se avevo ricevuto e letto tutto.Risposi che avevo bisogno di un anno sabbatico perfarlo."

Intervenendo nel novembre 1999 al primo seminariolocale bulgaro sul Fondo sociale europeo, Matev usòquesto esempio per illustrare i compiti che la Bulgariadoveva affrontare per informare i cittadini in merito allateoria e alla pratica del Fondo sociale europeo.

Con il sostegno del programma speciale di preparazioneper il Fondo sociale europeo, Matev aveva viaggiato intutta l'Europa nel 1998 e nel 1999. La sua conoscenza dapoco acquisita della pratica del FSE in Spagna ePortogallo lo poneva in un'ottima posizione per individuarele esigenze più urgenti in Bulgaria e condividerle con ipartecipanti al seminario.

Anche la Finlandia riuscì a ispirare Matev: "Il PIL procapite finlandese è 15 volte più alto di quello bulgaro, mapossiamo comunque imparare molto dall'esperienzafinlandese, ad esempio come sopravvivere nell'Unioneeuropea con una lingua incomprensibile."

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Un organico di 130 persone

Come organizzazione l'ETF attraversò un periodo dirapida crescita. Nel giro di tre anni il suo organico

passò dalle 60 unità originarie a una punta massimadi 130. Anche se questo aumentò in misuraconsiderevole la capacità della Fondazione disvolgere i suoi compiti, indirettamente la portòleggermente fuori rotta. Per potersi trasformare nelprevisto centro di competenza in materia di riformadella formazione professionale nei paesi partner, eranecessario assumere esperti. Il carattere dei compitipiù pressanti richiedeva tuttavia l'assunzione dipersonale con un profilo diverso.

Come spiega il direttore aggiunto Ulrich Hillenkamp:"Nei primi anni, la conoscenza dell'ETF della logicaintrinseca dei processi di riforma edell'interdipendenza dell'istruzione e formazioneprofessionale e di altre parti del sistema di istruzioneera limitata - in parte perché non era questo che laCommissione europea ci chiedeva, in parte perché iprofili del nostro personale in quegli anni eranolimitati. L'organico dell'ETF era composto in granparte da giovani altamente motivati, ma priviall'epoca di conoscenze approfondite. Essi erano pernecessità più amministratori di progetti e diprocedure che esperti di riforma dell'istruzione edella formazione professionale."

Verso la fine degli anni '90, una serie di eventi noncorrelati fra loro cambiò improvvisamente lasituazione, facendo precipitare l'agenzia in unperiodo di grande confusione, ma offrendo anchel'opportunità di cambiare percorso e di aggiustare larotta, con un ritorno al progetto originario.

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Politiche o sedie?

A metà degli anni '90, la Bosnia Erzegovina era in frantumi.Insieme alla Banca mondiale, nel 1996 l'ETF si propose divalutare cosa sarebbe stato necessario per ripristinare ilsistema di istruzione e formazione nel paese.

Risultò che quasi tutte le scuole avevano subito gravi dannie non disponevano di attrezzature od infrastrutturesufficienti. Emerse altresì tuttavia che l'esigenza immediatadi ricostruire le infrastrutture andava di pari passo con lanecessità di un sistema di formazione che fosse adatto aduna nazione la cui demografia era considerevolmentemutata nel giro di pochi anni. La guerra aveva lasciato dietrodi sé gruppi di persone con esigenze molto specifiche:soldati smobilitati, persone disabili, profughi interni e diritorno, vedove e relative famiglie, e così via.

Era un'operazione che toccava alcuni dilemmi fondamentalidel sostegno estero all'istruzione e alla formazioneprofessionale, che segnò l'inizio di un periodo diricostruzione e costrinse i donatori internazionali aconcentrarsi su problemi quali il partenariato e l'integrazionesociale, senza ignorare le esigenze immediate dellapopolazione. Le parole di uno degli esperti che lavoraronoalla relazione descrivono l'immensità dei compiti daaffrontare. Scriveva: "Non vi è grado di sofisticazionepolitica o di adeguamento del mercato del lavoro che possacompensare gli studenti per la mancanza di sedie su cuisedersi o di tetti sulle loro teste o di attrezzature con cuilavorare."

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SVILUPPO

RIDEFINIZIONE DELLA ROTTA1999-2001

Nel marzo 1998 furono avviati i negoziati di adesionecon i primi paesi candidati. Il loro passaggioall’Unione europea avrebbe significato una gradualeriduzione dell’attività dell’ETF nei paesi che, fino aquel momento, erano stati il principale ambito dilavoro della Fondazione.

Nel marzo 1999 la Commissione Santer si dimisecollegialmente a seguito di presunti casi di frode. Lagestione decentrata di importi considerevoli dei fondidell’Unione europea era già da tempo sottoosservazione, ma le accuse di frode la portarono allaribalta e costrinsero la nuova Commissione adadottare misure convincenti, come effettivamenteavvenne. L’ETF non poteva più essere chiamata agestire grandi programmi dell’UE.

Nel marzo 2000 a Lisbona un Consiglio europeostraordinario si impegnò ad attuare un’ambiziosastrategia volta a fare dell’Europa l’economia basatasulla conoscenza più competitiva e dinamica delmondo entro dieci anni.

In prospettiva, tale strategia avrebbe posto in primopiano la necessità di investire nell’istruzione siaall’interno dell’UE che alla sua periferia.

Questi tre sviluppi sarebbero diventati i principalifattori determinanti delle sorti dell’ETF nei primi annidel nuovo millennio.

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I primi due in quanto ebbero come conseguenza fortiriduzioni del bilancio e la perdita di una prospettivafutura riguardo a quella che involontariamente eradiventata la sua attività principale, ossia la gestione eamministrazione di progetti. L'ETF fu costretta arivedere le sue finalità e a ritagliarsi un nuovo ruolo.Essendo un'agenzia dell'Unione europea, non potevadecidere da sola e pertanto instaurò con laCommissione quello che sarebbe diventato notocome "dialogo strutturato".

Un nuovo ruolo

Attraverso il dialogo strutturato, i rappresentantidell'ETF e della Commissione tennero riunioni adalto livello per discutere del ruolo dell'ETF nel ciclo diprogetti dell'Unione europea. Un ruolo di primo pianoin tale processo fu assunto dal direttore generaleaggiunto della Direzione generale per le relazioniesterne della Commissione europea, Catherine Day.Con il sostegno di Domenico Lenarduzzi (alloraDirettore generale della DG Istruzione e cultura, cheebbe una parte decisiva nella preparazione delVertice di Lisbona e nella definizione dell'approcciodell'UE verso l'apprendimento lungo tutto l'arco dellavita), sarebbe stata lei a rispolverare l'idea originariadell'ETF quale centro di competenza.

Non vi era più un ruolo per l'ETF nell'amministrazionedei progetti. I partecipanti al dialogo strutturato si tro-varono d'accordo sul fatto che l'ETF avrebbe dovutoridefinire il suo corso, ridurre la sua capacità di ammi-nistrare progetti e sfruttare ed ampliare le innumerevo-li conoscenze acquisite in materia di politiche diriforma dell'istruzione e della formazione professionalenei paesi in fase di transizione.

Nei paesi partner le delegazioni europee sarebberodiventate i principali gestori dei fondi della Commissione.Il nuovo ruolo dell'ETF sarebbe stato quello di offrire lapropria competenza alle delegazioni ed ai servizi dellaCommissione a Bruxelles su loro richiesta.

Fondo fiduciario italiano

Anche se i finanziamenti essenziali per l'ETF provengonodall'Unione europea, singoli Stati membri dell'UE possonochiedere di avvalersi del suo know-how. Il governo italiano, adesempio, fa sempre più ricorso alla competenza dell'ETF persostenere la propria opera nei Balcani occidentali.

Tutto è iniziato con un accordo per la gestione di un progettorelativo allo sviluppo di piccole imprese in Albania. Questoprogetto da 515.000 euro venne avviato nel 2001 e la suapositiva attuazione consentì all'ETF di ottenere un accordoquadro triennale.

In base a tale accordo, l'Italia si impegnò a sostenere progettinell'area in comune tra il programma di lavoro dell'ETF e gliobiettivi dell'assistenza internazionale italiana. Negli annisuccessivi vennero pertanto avviate alcune attività in strettacollaborazione con le autorità italiane.

Nel 2002 vennero avviati quattro progetti. Il progetto Leedakvolto a promuovere l'occupazione locale e lo sviluppoeconomico in Albania e Kosovo. Un progetto di e-learning peresperti di sviluppo delle risorse umane rivolto a professionisti ditutti i paesi partner. Una serie di studi preliminari esaminò lapossibilità di istituire una rete di osservatori nei paesi delMediterraneo. Infine, uno strumento per analizzare le esigenzedi formazione nelle imprese - che l'ETF aveva sviluppato inRussia - venne adattato e sperimentato in Albania, Bosnia eSerbia con il finanziamento del Fondo fiduciario italiano.

Nel 2003, nell'ambito dello stesso accordo, fondi aggiuntivihanno consentito all'ETF di estendere i risultati del processo diCopenaghen ai Balcani occidentali e di attuare un progettorelativo alla conoscenza del mercato del lavoro nella regione.F

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Riorganizzazione

L'ETF avviò un processo di cambiamento e diriorganizzazione per poter svolgere in modo piùadeguato il suo mandato. I dipartimenti furonoorganizzati per aree geografiche, creando unastruttura partner esclusiva con la DG Relazioniesterne. Il profilo del personale fu progressivamentemodificato per adeguarlo ad una nuova serie dicompiti. Gli esperti venivano assunti anziché esserechiamati a collaborare per svolgere compiti ad hoc. Illogo, lo stile e lo slogan della Fondazione vennerocambiati per rispecchiare il nuovo corso.

Il problema era che le richieste da Bruxelles e dalledelegazioni tardavano a concretizzarsi. I compiti neiBalcani occidentali e nella regione del Mediterraneoaumentavano grazie alla fiducia conquistata dall'ETFper il suo ottimo lavoro di sperimentazione. In taliregioni la Fondazione aveva la possibilità di dimostrareil valore generico della competenza acquisita attraversol'attività svolta nell'ambito di Tacis e Phare. I partner

con cui la Fondazione lavorava in queste regionicontinuavano tuttavia a guardare l'ETF con sospetto:era difficile liberarsi della reputazione che si era creataquale organo di amministrazione di progetti.

Per esser chiari, i mattoni per rilanciare il concetto diorganizzazione di competenza erano stati posti, mala Commissione in gran parte ignorava ciò che l'ETFpoteva offrire. Ad essere sinceri, anche l'ETF in granparte ignorava ciò che la Commissione voleva. Neiprimi sei mesi del 2000, Olivier Ramsayer, ex capodel dipartimento Tempus e, all'epoca capo del nuovodipartimento MEDA, venne pertanto distaccato allaDG Relazioni esterne per trovare una soluzione aquesti problemi.

Una risorsa da sfruttare

La svolta effettiva si verificò nel dicembre 2000.Riconoscendo che una risorsa disponibile restavasottoutilizzata, Catherine Day inviò il programma dilavoro dell'ETF a tutti i direttori e capi unità e a tutti icapi delle delegazioni della Commissione europeanei paesi partner. Nella lettera di accompagnamentospiegava che l'ETF veniva finanziata dai bilancioperativi dei programmi di assistenza dell'Unioneeuropea e che pertanto i suoi servizi potevanoessere utilizzati da tutti senza costi aggiuntivi.Catherine Day incoraggiò i colleghi ad iniziare ausare l'ETF per compiti quali valutazioni delleesigenze, individuazione dei progetti e verifica deirisultati dei programmi.

In questo modo l'ETF iniziò a svolgere il suo nuovo ruolo.

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Il marchio vitruviano

Un quadrato, un cerchio, un rettangolo ed una linea costituisco-no la struttura semplice, ma d'effetto, del logo dell'ETF, che traela sua ispirazione creativa dal famoso disegno dell'uomo vitru-viano di Leonardo da Vinci, che rappresenta le proporzioni diuna figura umana all'interno di un quadrato e di un cerchio. Inquesto caso gli elementi hanno tuttavia un significato diverso.

A prescindere dal fatto che le lettere "ETF" sono distinguibilidall'insieme delle forme, il cerchio è una sfera bidimensiona-le e il rettangolo verticale indica la divisione tra est e ovest.La linea orizzontale rappresenta il ponte tra le due parti cheha costituito il primo slogan dell'ETF: "Costruire ponti nellaformazione". I colori blu e giallo non sono stati scelti soloperché sono gli stessi dell'Unione europea, ma anche per-ché coincidono con i colori tradizionali della città di Torino.

Quando l'ETF si trasformò in un centro di competenza, il logofu aggiornato per mantenersi al passo con il cambiamento.Gran parte del personale riteneva che i legami con l'Unioneeuropea non erano abbastanza espliciti e pertanto venne ag-giunta la bandiera dell'UE. L'organizzazione era conosciutapiù con le iniziali che con il nome per esteso, per cui si decisedi rispecchiare questa realtà nel logo e di aggiungere un nuo-vo slogan per descriverne in modo più adeguato la funzione.

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LA CONDIVISIONE DELLE

COMPETENZE

VERSO IL CENTRO DICOMPETENZA

Le risorse umane al centrodell'attenzione

Nel capitolo precedente è stato fatto un breveriferimento al terzo sviluppo che avrebbe inciso inmisura rilevante sull'attività della Fondazioneeuropea per la formazione professionale nei primianni del nuovo millennio: il "processo di Lisbona".

Pur essendo molto ambizioso, il piano decennalevolto a fare dell'Europa la società basata sullaconoscenza più forte del mondo non fu un colpo digenio isolato: vi contribuirono alcuni fattori che sierano accumulati nel tempo, fra cui il più importanteera il progresso della tecnologia, che negli ultimidecenni del secolo precedente aveva reso semprepiù evidente che le competenze professionaliesistenti sarebbero rapidamente diventate obsoletein una società moderna.

L'occupazione era da molto tempo una dellemassime priorità nelle politiche europee. Le questioni

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sociali assunsero rapidamente un posto di primopiano a seguito, tra l'altro, della pressione migratoriae dell'instabilità alle porte dell'Europa, nei Balcanioccidentali. Gli obiettivi di Lisbona erano unaconferma del riconoscimento che nessun interventoeconomico o infrastrutturale avrebbe potuto influiresu occupazione e disoccupazione (e quindi suprosperità e stabilità) quanto lo sviluppo delle risorseumane.

L'apprendimento lungo tutto l'arco della vita diventògiustamente il nuovo slogan e aumentarono gliinvestimenti nello sviluppo della formazione continuasia all'interno dell'Unione europea che nell'ambitodell'assistenza esterna da essa fornita. Mentre ilfulcro di Phare si spostava verso la preparazione perl'adesione, il sostegno fornito ai Balcani occidentaliattraverso il nuovo programma CARDS si concentròsullo sviluppo sociale. Nell'ambito del programmaTacis cadde l'interesse verso i grandi progettiinfrastrutturali e anche in questo caso l'attenzione sispostò verso lo sviluppo delle risorse umane.

Come se questo non bastasse ad assicurare ladomanda per i servizi della Fondazione europea perla formazione professionale, altri due sviluppicontribuirono ad accrescere ulteriormente il valoredella sua competenza.

Il 30 novembre 2002 i ministri dell'Istruzione di 31paesi europei e la Commissione europea adottaronola dichiarazione di Copenaghen sulla promozione diuna maggiore cooperazione in materia di istruzione eformazione professionale.

Nel marzo 2003 la comunicazione dellaCommissione europea sull'Europa allargata hasegnato l'inizio di quella che sarebbe prestodiventata nota come la "politica europea di vicinato",volta a rafforzare la stabilità, la sicurezza e laprosperità nell'Unione europea e in un gruppo dipaesi che condividono i valori fondamentali e gliobiettivi dell'Unione europea attraverso unamaggiore cooperazione in materia di politica,sicurezza, economia e cultura.

In breve, Lisbona ha consolidato la posizioneprioritaria dello sviluppo delle risorse umane nellescelte politiche dell'Unione europea, Copenaghen hapromosso il ruolo dell'istruzione e della formazioneprofessionale in tale contesto, e la politica di vicinatoesige una maggiore cooperazione con i paesi partnerdell'ETF. Alla conferenza del comitato consultivodell'ETF svoltasi nel novembre 2003, Nikolaus vander Pas, Direttore generale della DG Istruzione ecultura, ha colto lo spirito emergente quando haaffermato: "L'istruzione è importante per lo sviluppoeconomico e sociale. L'istruzione è importante per lacoesione sociale. L'istruzione è importante per lastabilità sociale e politica."

Se l'ETF non fosse stata concepita nel 1990 e nonfosse stata istituita nel 1995, sarebbe stata costituitanel 2003. Nel quadro della politica dell'Unioneeuropea la sua competenza era diventata più attualeche mai.

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La dichiarazione di Copenaghen

Nel corso degli anni, la cooperazione europea inmateria di formazione è andata svolgendo un ruolodecisivo per la creazione della futura societàeuropea… Strategie di formazione e mobilitàpermanente rivestono un'importanza fondamentale insede di promozione dell'occupabilità, dellacittadinanza attiva, dell'integrazione sociale e dellacrescita personale. Promuovere un'Europa fondatasulla conoscenza e provvedere affinché il mercato dellavoro sia accessibile a tutti costituisce un'importantesfida ai sistemi europei di istruzione e formazioneprofessionale e a tutti gli attori coinvolti. Altrettantovale per quanto riguarda la necessità di adattare inpermanenza tali sistemi ai nuovi sviluppi e almutamento dei bisogni della società. Una maggiorecooperazione in materia di istruzione e formazioneprofessionale costituirà un importante contributo alsuccesso dell'allargamento dell'Unione europea e allarealizzazione degli obiettivi individuati dal Consiglioeuropeo di Lisbona.

La dichiarazione di Copenaghen, 30 novembre 2002

Riunione dei ministri dell'Istruzione, Copenaghen, 2002

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Aprire la strada nel Mediterraneo

Il dipartimento MEDA dell'ETF, che per la Fondazionerappresentava un nuovo inizio, si trovava in un'ottimaposizione di partenza. Quando il dipartimento divenneoperativo nel 1999 non vi erano progetti in corso chedovevano essere completati, e le nuove attivitàpotevano essere programmate secondo il nuovo ruoloprevisto per la Fondazione. L'aspetto forse ancor piùimportante fu che negli anni successivi all'istituzionedel dipartimento, il personale poté essere assunto inbase ad un diverso insieme di criteri.

La cooperazione con la Siria iniziò dopo una visita aDamasco nel 1999 del direttore aggiunto Ulrich

Hillenkamp. Nel corso di una conferenza dell'Unesco,il viceministro siriano dell'Istruzione e dellaformazione professionale gli chiese se l'ETF potevaaiutarlo a definire uno schema di apprendistato. Nel2000 si svolse un primo seminario sull'argomento e nel2001 vennero avviate nel paese alcune attività pilota.

Nel febbraio 2003 ebbe luogo una missione diindividuazione in Siria. La Commissione ne accolsele raccomandazioni ed effettuò i preparativi necessariper un ampio programma di riforma dell'istruzione eformazione professionale basato direttamente suirisultati del coinvolgimento dell'ETF nel paese.

In Algeria l'ETF ha seguito un iter analogo. Nel 1999venne pubblicata una relazione sul sistema locale diistruzione e formazione professionale, che guidò leattività per istituire una funzione di osservatorio nelpaese. In risposta a una richiesta diretta dellaCommissione, nel 2001 venne condotta unamissione di individuazione, che anche in questo casoraccolse informazioni dettagliate per aiutare laCommissione a fornire un sostegno su scala piùampia a favore della riforma dell'istruzione e dellaformazione professionale.

Ricostruzione

Sebbene le operazioni nei Balcani occidentalifossero già iniziate nel 1996, anche in questo caso vierano pochi precedenti che avessero consentito dicreare un'immagine dell'ETF quale agenzia diamministrazione di programmi di riforma per laCommissione. F

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In questa regione, in effetti, la collaborazione con ledelegazioni comunitarie è stata buona fin dall'inizio el'ETF ha svolto un ruolo costruttivo in altre iniziativefinalizzate alla ricostruzione nei paesi dell'ex Iugoslavia.

Molte delle informazioni raccolte nei Balcanioccidentali sono state utilizzate per preparare statid'avanzamento destinati alle delegazioni comunitarienella regione. Altre informazioni raccolte dall'ETFsono state utilizzate a fini di programmazionedall'Agenzia per la ricostruzione.

L'OCSE si è avvalsa dell'assistenza dell'ETF nellapreparazione di rassegne tematiche dei singolisistemi e delle singole politiche educative nell'ambitodel suo programma di cooperazione con il patto distabilità per l'Europa sudorientale. Facendo seguito aquesto ciclo, nel 2002 l'ETF ha effettuato una serie diconsultazioni "tra pari" riguardanti le politiche diriforma avviate da questi paesi nel campodell'istruzione e della formazione professionale. Irisultati di tali consultazioni sono stati utilizzati perdefinire gli obiettivi dell'assistenza fornita dall'Unioneeuropea nell'ambito del programma CARDS.

Un cambiamento delle responsabilità

Le conseguenze nella pratica del cambiamento delruolo della Fondazione europea per la formazioneprofessionale risultarono particolarmente chiare neipaesi che ricevevano sostegno attraverso ilprogramma Tacis. Man mano che i progettigiungevano al termine, l'attività di amministrazionedel programma veniva gradualmente eliminata.

Questo non significò tuttavia la fine dell'attivitàdell'ETF, il cui carattere si trasformò daamministrativo a consultivo. Il nuovo orientamento delprogramma Tacis rese la domanda di competenza inmateria di riforma dell'istruzione e della formazione piùelevata che mai.

Riflessioni

Dalla sua nuova prospettiva l'ETF aveva anche lapossibilità di esaminare le sue attività passate e ilrelativo impatto. Emerse una rinnovata necessità dianalisi, che diede luogo (con il forte sostegno degliosservatori nazionali) a una serie di pubblicazioni cheerano molto più approfondite di quelle degli anni '90.

Un altro esempio in cui il lavoro di esame hacomportato una revisione è stata la serie Key

Indicators (indicatori chiave). Riportati regolarmentenelle pubblicazioni regionali, gli indicatori chiave

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Preparare la strada

Il sostegno dell'ETF all'avvio di un programma diapprendistato in Siria si è rivelato determinante. Tra il2001 e il 2004 quasi 400 apprendisti hanno completato laformazione nella capitale, Damasco, in quattro settori diattività: produzione di abbigliamento, automazione,stampi e meccanica. Il piano è stato esteso alla secondacittà della Siria, Aleppo, e si parla oggi di altre due città,Homs e Latakia.

Gli insegnanti nelle tre scuole partecipanti di Damascohanno potuto aggiornare e migliorare le loro capacitàprofessionali. Diversi sono arrivati a diventare essi stessiformatori. Il governo siriano ha speso circa 0,7 milioni dieuro per adeguare le attrezzature e per allestire unascuola completamente nuova, dedicata esclusivamenteal programma di apprendistato, costruita nei dintorni diDamasco.

Nei suoi tre anni di attività, il progetto dell'ETF ha gettatole basi per l'avvio di una collaborazione tra i funzionari delministero dell'Istruzione, gli industriali ed i direttori dellescuole e tra gli insegnanti ed i responsabili aziendali.L'obiettivo a lungo termine delle attività pilota èsviluppare un sistema di formazione che sia molto piùrispondente alle esigenze dell'industria e, per questo, ilcoinvolgimento degli industriali è stato fondamentale.

A seguito del progetto è stato redatto un libro verde chepropone di introdurre in tutto il paese un duplice sistema,di cui industriali e governo hanno anche iniziato anegoziare il finanziamento.

Ultimo, ma non meno importante, il successo delprogramma di apprendistato ha preparato la strada a unsuccessivo progetto MEDA da 21 milioni di euro ancorpiù ambizioso che mira a revisionare l'intero sistemadella formazione professionale in Siria.

I risultdella Cogni sregiondrastiespercondivdelleprofes

Le conell'auest Eule conquali,il ruolo

Buon vicinato

Gli esperti stranieri sono spesso degli estranei per i professionistidell'istruzione nei paesi partner. Anche se la competenza di questiconsulenti è all'altezza della situazione ed essi sanno cometrasferirla, i partner locali del progetto possono trovare difficileaccettare il loro consiglio. Può essere difficile accettare opinionianche dai propri vicini, ma non è raro che ciò accada perché questihanno vissuto problemi analoghi e sanno fin troppo bene quello dicui stanno parlando.

L'esercizio della consultazione "tra pari" si è destreggiato sulla lineasottile che separa questi due approcci e ha fatto tesoro della storiacomune dei Balcani occidentali e della volontà di ricostruire i legamiin questa regione. Attraverso il progetto di consultazione tra pari, gliesperti provenienti da diversi paesi della regione hanno potutovalutare lo stato dell'istruzione e della formazione professionale neipaesi loro vicini.

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sono proprio quello che il titolo descrive e in quantotali sono la risorsa internazionale per i dati correntisull'istruzione e la formazione in queste regioni.

Nel 2002 l'ETF ha rilevato l'esistenza di alcuni

problemi per quanto riguarda la raccolta e l'uso diquesti dati nell'Europa centrale e orientale e nell'Asiacentrale. Esaminando la situazione, ha scoperto cheil valore degli indicatori chiave non era compresopienamente e che pertanto venivano difficilmenteutilizzati. L’aspetto ancor più negativo era che,siccome non ne veniva colta l’importanza, ne venivamessa in discussione la raccolta e l’attendibilità. Inrisposta, l’ETF decise di usare la dotazionefinanziaria destinata agli indicatori chiave diquell’anno per promuoverne l’uso anziché pubblicarli.

L'importenza dell'istruzione

Il processo di riflessione sugli insegnamenti tratti dalpassato è culminato nel 2003 nella conferenza delcomitato consultivo dell'ETF "Learning Matters" - ilpiù grande evento nella storia della Fondazioneeuropea per la formazione professionale.

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Trasferire le competenze

Delphi è l'abbreviazione di Development of Educational Links and

Professional and Higher Education Initiatives (sviluppo di legami nelsettore dell'istruzione e iniziative di istruzione superiore e formazioneprofessionale). La prima fase di questo progetto Tacis si è incentratasu cinque regioni chiave della Federazione russa ed è consistita inmoduli che, in parallelo, affrontavano lo sviluppo politico, la riformadell'insegnamento, la definizione di standard e il miglioramento delsistema russo di insegnamento aperto e a distanza. Sotto la guidadella Fondazione europea per la formazione professionale, Delphiha esplorato vari modi per ristabilire il dialogo tra le autorità, leaziende, i fornitori di formazione e chiunque avesse un ruoloimportante nel campo della formazione.

Delphi è un progetto in cui l'ETF ha avuto l'opportunità di dar prova diuno dei suoi grandi punti di forza: creare legami tra le competenzedisponibili nell'Unione europea e le regioni che possono trarrevantaggio dalla loro applicazione. Alexei Talonov, un membro chiavedel gruppo del ministero russo che aiuterà a realizzare la secondafase del sostegno europeo, ritiene che il valore dei legami promossidall'ETF non debba essere sottovalutato. "Il processo di riforma nelcampo dell'istruzione russa è molto complesso, ed è estremamenteimportante disporre di una specie di attività di osservazione e dimonitoraggio esterna al riguardo", afferma Talonov, aggiungendoche i russi considerano Delphi un "ponte tra l'esperienza e lacompetenza dell'Europa occidentale e il processo di riforma dellaRussia."

Il progetto Delphi esemplifica gran parte del significato attualedell'ETF. In primo luogo, è un programma onnicomprensivo che miraad affrontare da tutti i punti di vista la questione critica del legame tral'industria e la formazione in una giovane economia di mercato vicinaall'Unione europea. In secondo luogo, illustra come l'ETF possaessere un ponte tra le competenze che esistono all'internodell'Unione europea e le esigenze specifiche dei paesi partner.Infine, si tratta di un'iniziativa in cui l'ETF ha fatto il primo passo,fornendo la propria assistenza nella fase di "dissodamento" inun'ottica di sostenibilità, riducendo poi gradualmente il suocoinvolgimento a un'attività consultiva e di monitoraggio.

I risultati delle consultazioni sono serviti come input per l'assistenzadella Commissione europea erogata con il programma CARDS adogni singolo paese, ma all'interno di un quadro comune a tutta laregione. Possedevano infatti il potenziale per miglioraredrasticamente la cooperazione regionale tra i decisori politici e gliesperti in istruzione e formazione professionale e, attraverso lacondivisione delle competenze, di aumentare la capacità di analisidelle politiche di riforma dell'istruzione e della formazioneprofessionale all'interno dei singoli paesi della regione.

Le consultazioni del 2002 sono state un successo, al punto chenell'autunno del 2003 l'esercizio è stato esteso agli altri paesi del sudest Europa incluse Bulgaria, Romania e Turchia. In questi tre paesi,le consultazioni sono state strettamente tematiche, su argomentiquali, ad esempio, lo sviluppo dell'istruzione degli adulti in Bulgaria eil ruolo delle parti sociali in Turchia.

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Learning Matters (l'importanza dell'istruzione)

Agli inizi di novembre 2003 l'ETF ha riunito un gran numero di esperti per discutere irisultati di oltre un decennio di riforme nel campo dell'istruzione e della formazioneprofessionale nei paesi partner e del ruolo dell'assistenza esterna al processo diriforma. Circa 250 membri del comitato consultivo, gli esperti delle organizzazioniinternazionali, delle istituzioni dell'UE, degli Stati membri e dei paesi partner, sonostati invitati alla conferenza che si è tenuta a Torino.

Il titolo della conferenza non solo evidenzia il valore dell'istruzione per il singolo,ma anche l'importanza dell'apprendimento per lo sviluppo di politiche di istruzionee formazione professionale. Era anche un modo per ricordare con fermezza aidonatori internazionali che sono molti i benefici che si possono trarre rileggendole attività passate e applicando gli insegnamenti appresi ai progetti e alle politichefuture.

Per molti versi, la conferenza non è stata solo una revisione delle recentiesperienze nella riforma dell'istruzione e della formazione professionale nei paesiin fase di transizione, ma anche un ritorno introspettivo ad alcune delle questionidi fondo che hanno guidato le politiche di riforma dell'istruzione negli ultimi anni, eun dibattito onesto e aperto su cosa possa e debba essere fatto in modo diversonegli anni a venire.

Maggiori approfondimenti sulla conferenza e sulle sue conclusioni si possonotrovare sul sito dell'ETF all'indirizzo www.etf.eu.int.

Da "copiare la politica" ad "apprendere la politica"

La dichiarazione di chiusura della conferenza "Learning Matters" ha sottolineato ilbisogno di un accesso permanente e totale all'istruzione e alla formazione pertutti e ha chiesto a tutti coloro che forniscono assistenza internazionale diimparare dalle esperienze del passato, con particolare riferimento alleproblematiche della gestione locale, dell'adattamento istituzionale e dellasostenibilità delle riforme.

Attraverso tale dichiarazione la conferenza ha ammonito che "i progressi nelcampo della riforma dell'istruzione e formazione professionale nei paesi partnernon hanno ancora consentito la piena espressione del suo potenziale," e che"non è sempre stata data attuazione alle politiche formulate in tal senso." Tra leproblematiche che, secondo la conferenza, non sono state adeguatamente

affrontate in passato rientrano "i collegamenti fra il campo dell'istruzione e dellaformazione professionale e le istanze del mercato del lavoro, il potenziamentoistituzionale con riferimento alla cooperazione pubblico-privato e il dialogosociale; a ciò si aggiungono programmi di investimento nell'istruzione eformazione nonché il ruolo di docenti e formatori."

Nel corso della conferenza è stata riservata molta attenzione ai pericoli ed aifallimenti della pratica di "copiare la politica", come risulta dalla dichiarazioneconclusiva che chiede pertanto che l'assistenza estera sia "saldamente basatasulla condivisione della conoscenza ed organizzata in partenariati diassimilazione delle politiche."

La dichiarazione conclude con un elenco di 12 sfide per la riforma dell'istruzionee della formazione professionale nel prossimo futuro, affermando che tali sfide"richiedono un approccio specifico in funzione del contesto, tenuto conto dientrambi i settori, formale e informale. L'esigenza di migliorare la qualità e laquantità degli investimenti in formazione si presenta ancora più stringente intempi di difficoltà. Il contributo che una formazione di alta qualità può dare allaresa economica nazionale, allo sviluppo locale, all'alleviazione della povertà, allastabilità e alla democratizzazione non dovrebbe essere sottovalutato."

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Evoluzione degli osservatorinazionali

La transizione a ReferNet

Gli sforzi che in dieci anni sono stati posti nella retedegli osservatori nazionali sono stati ampiamentericompensati nel 2003, quando il Cedefop ha invitatotutti gli osservatori nazionali dei paesi aderenti acandidarsi per diventare membri del Network of

Reference and Expertise (rete di riferimento ecompetenze, ReferNet)7 del Cedefop come partnerguida di piattaforme di partenariato nazionale piùampie. L'ETF ha sostenuto la loro transizione ad unnuovo ruolo nel primo trimestre del 2004.

Osservatori nazionali nei Balcani

occidentali

Il successo delle unità nei paesi dell'Europa centralee orientale e nell'ex Unione Sovietica portò areplicare l'esperimento quando l'ETF iniziò a operarenei Balcani occidentali. Gli osservatori nazionaliesistenti nei paesi candidati sono stati mobilitati persostenere la creazione di nuove unità nella regione etutti i paesi hanno ora i loro osservatori nazionali.

Funzioni di osservatorio nel Mediterraneo

Come menzionato in precedenza, molti paesidell'Africa settentrionale e del Medio Oriente, quandoebbe inizio la cooperazione nell'ambito delprogramma MEDA, disponevano già di economie dimercato funzionanti. Pertanto, quando l'ETFcominciò il suo lavoro nella regione, esistevano giàvari sistemi di monitoraggio del mercato del lavoro.La sfida principale nella regione era far funzionarebene sistemi di monitoraggio già esistenti, maspesso frammentati. Autorità diverse spessoavevano accesso a quelle informazioni necessarieper un efficiente monitoraggio del mercato del lavoro,ma l'informazione era difficilmente condivisa tra idiversi attori coinvolti.

Nella regione la sfida per l'ETF era di mettereinsieme i diversi attori coinvolti e far sì checondividessero le loro fonti di informazione, per unovvio beneficio comune. I lavori in quest'area sonoappena cominciati. Nessuna unità particolare è statainsediata nella regione e ci si riferisce ai processi dilavoro come funzioni di osservatorio. I lavori sono incorso in Algeria, Giordania, Siria e Marocco.

In cooperazione con MEDSTAT8, l'ETF sta lavorandoallo sviluppo di un database di indicatori chiave per ipaesi del Mediterraneo non appartenenti all'UE. Ildatabase conterrà indicatori chiave sull'istruzione eformazione professionale e statistiche sul mercato dellavoro nella regione.

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Un legame efficace con la realtà locale

Originariamente attraverso il progetto relativo alla Russianordoccidentale, ma oggi anche attraverso il posto che occupanel comitato editoriale, Galina Borisova ha maturato quasi undecennio di esperienza di lavoro con l'ETF. Ha vistol'organizzazione superare i suoi problemi iniziali e trasformarsi nelcentro di competenza che è oggi. Per lei e per molti dei suoicolleghi nei paesi partner, il più grande piacere di lavorare con laFondazione è sempre stato il fatto che l'ETF "parla la loro lingua".

"Comprendo che all'inizio l'ETF abbia dovuto affrontare problemidi ogni tipo: sviluppo concettuale, lavoro bilaterale. Ho vistotuttavia i progressi che ha compiuto al riguardo. La sua nuovamissione dimostra chiaramente che ha iniziato a lavorare comecentro di competenza, trasformandosi da gestore di progetti adorgano costituito da autentici esperti. Per me è diventatoparticolarmente ovvio in Ucraina, quando abbiamo partecipato aduno studio sull'istruzione e sulla formazione professionale per laCommissione europea. Ho potuto constatare la reazione delleautorità e delle persone con le quali lavoravamo: riuscivano atrarre molto vantaggio dalle informazioni fornite loro dall'ETF. Icoordinatori in Ucraina avevano anche ricavato un effettivo aiutopratico per quanto riguarda la documentazione, la formazione el'organizzazione di riunioni.

Adesso sono anche membro del comitato editoriale e vedocome sviluppa la sua struttura interna e i suoi concetti.Finalmente ho anche l'opportunità di conoscere molte dellealtre interessanti attività in cui l'ETF è impegnata. Credo chel'ETF sia di grande aiuto ai paesi con cui lavora. È utile eriesce a trovare una lingua comune con le persone coinvolte econ le autorità. Ha stabilito un legame effettivo con la realtàlocale. Le persone riconoscono quanto dice. Tra il personaledell'ETF e coloro che lavorano nei paesi si è instaurato unrapporto di fiducia."

7 Il Cedefop è il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale e un'agenzia consociata della Fondazione europea per la formazione professionale.8 Il programma comunitario MEDSTAT è volto allo sviluppo dei sistemi informativi degli organi statistici di 12 paesi del Mediterraneo, quali gli istituti nazionali di statistica e altre istituzioni coinvolte nella produzione

di statistiche.

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Adesione

Il 1° maggio 2004 dieci dei paesi partner dellaFondazione europea per la formazione professionalesono diventati membri a pieno titolo dell'Unioneeuropea. Per l'ETF la loro adesione ha segnato lafine di un lungo processo di messa in rete a livello didimensione interpersonale, di guida delle riforme, dipromozione delle competenze e, infine, dipotenziamento della capacità di integrarsi neiprocessi, nelle politiche e nelle istituzioni europee.

Preparare i sistemi di istruzione e formazioneprofessionale ed i mercati del lavoro dei dieci paesicandidati per l'adesione all'Unione europea era stataun'opera immane, in cui l'ETF è arrivata a svolgereun ruolo che ha potuto dissipare le fosche previsioniformulate nel corso della riunione del consiglio diamministrazione del 1998.

Nel periodo che ha preceduto l'adesione, gran partedell'attività nell'Europa centrale ed orientale si èincentrata su tematiche che sono attuali anchenell'Unione europea, quali lo sviluppo dei sistemi diformazione permanente, l'innovazione nel campodella formazione per gli insegnanti e i formatorinonché lo sviluppo di adeguati sistemi diqualificazione. Ogni anno la DG Allargamento hapreparato relazioni periodiche in cui ha illustrato indettaglio la situazione in corso nei futuri Stati membririspetto ad una serie di punti caldi delle politichedell'Unione europea. L'ETF ha fornito il propriocontributo con la pubblicazione annuale Reviews of

Progress in Vocational Training Reforms.

Nel 2002 l'ETF ha redatto una serie di monografieper paese per i futuri Stati membri. Tali rassegnesulla situazione in corso nel campo dell'istruzione e

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Dalla fazione alla funzione

L'ex ministro dr. Munther Masri è membro del comitatoconsultivo dell'ETF per la Giordania dal 1999. Attualmente è acapo del Centro nazionale per lo sviluppo delle risorse umanedi Amman. Anche se l'attività dell'ETF nel paese è iniziata dapoco, il lavoro fondamentale in merito al monitoraggio delleinformazioni relative al mercato del lavoro sta già dando i suoifrutti, come afferma il dr. Masri.

"La forza della partecipazione dell'ETF all'analisi delleinformazioni sul mercato del lavoro risiede nel modo in cui laFondazione va oltre la semplice raccolta di dati. L'ETF ci aiutaa sviluppare non solo la capacità di raccogliere informazioni,ma anche di gestirle ed utilizzarle.

La stessa raccolta di informazioni sul mercato del lavoro non èun compito facile. In Giordania esistevano sette diverse fontiche pubblicavano informazioni su vari segmenti del mercatodel lavoro. Avevano scopi ed interessi diversi ed una scarsapercezione dell'utilità di unire le loro forze. È ovvio che le lorofonti di informazione erano tutt'altro che incompatibili. Con ilsostegno dell'ETF si stanno compiendo buoni progressi perquanto riguarda il loro adattamento per riunirle in un unicosistema.

Al contempo tuttavia l'ETF ci aiuta a trovare le competenzeper iniziare a usare tali dati in modo significativo.Contrariamente alla prassi comune, non abbiamo accessosolo alle competenze limitate di un'organizzazione o di unpaese. L'ETF funziona infatti quale canale di accesso aqualunque tipo di competenza sia disponibile nell'Unioneeuropea. I legami stabiliti con organizzazioni omologhe inIrlanda e Spagna, ad esempio, sono per noi di valoreinestimabile."

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formazione professionale e dell'occupazione sonostate prodotte per aiutare la DG Occupazione e affarisociali a monitorare i progressi compiuti rispetto agliobiettivi delineati nei documenti comuni divalutazione in merito alle priorità occupazionali.

Nel frattempo, l'ETF aveva elaborato un gran numero diinformazioni che tracciavano un quadro dei progressidelle riforme, delle attività e delle strutture delle partiinteressate. La stretta cooperazione tra l'ETF ed ilCedefop nel periodo che ha preceduto l'adesione haassicurato che nessuna di queste risorse andassesprecata. L'ETF ha consegnato i file dei paesi con tuttele principali pubblicazioni ed un "vademecum"dell'istruzione e della formazione professionale inognuno dei nuovi Stati membri. Come menzionato inprecedenza, l'ETF ha aiutato gli osservatori nazionali aprepararsi per la partecipazione alla rete di riferimento edi competenze del Cedefop e le parti interessate neinuovi Stati membri a prepararsi per la partecipazionead altre reti del Cedefop.

Le prospettive tra dieci anni

Per quanto riguarda i nuovi Stati membri, il futuronon sarà meno stimolante del decennio passato. Irisultati che riusciranno a conseguire avrannoconsiderevoli implicazioni per l'attività dell'ETF neiprossimi anni. "La prima fase di allargamento forniràalcune importanti indicazioni sul modo in cuidovremo procedere con il sostegno dell'UE perquanto riguarda lo sviluppo delle risorse umane inaltri futuri Stati membri", dice il direttore dell'ETFPeter de Rooij. "Abbiamo lavorato molto per aiutare ipaesi candidati a prepararsi per l'adesione, ma solodal Consiglio di Lisbona l'istruzione e la formazioneprofessionale hanno conquistato il posto che

effettivamente meritano nei programmi politicieuropei. È stato raggiunto un consenso unanimesull'importanza di adeguare l'istruzione e laformazione alle esigenze di una società dellaconoscenza. È stato anche raggiunto un accordo sulrafforzamento della cooperazione europea nelcampo dell'istruzione e della formazioneprofessionale attraverso il processo avviato aCopenaghen nel 2002. Ne consegue che oggiabbiamo un'ottima opportunità di preparare ancormeglio per l'adesione i futuri Stati membri."

"Una delle sfide per l'ETF nei prossimi anni saràsostenere l'istruzione e la formazione in unaprospettiva di apprendimento permanente, il chepotrebbe comportare un'estensione della nostraattività a settori della scuola e dell'istruzionesuperiore. Un'altra sfida sarà quella di anticipare inuovi indirizzi politici dell'UE", afferma Peter deRooij. "L'Unione europea sta riflettendo sui suoi limitifisici. È probabile che un'UE futura includerà iBalcani e gli attuali paesi candidati, ma è improbabileche in seguito l'espansione continui ulteriormente.Ciò rende la politica di vicinato attualmenteemergente molto più che una semplice fase dipassaggio obbligata. La politica sarà molto diversada come era quando i nuovi membri erano i principalidestinatari del sostegno e l'obiettivo finale eral'adesione. La nuova politica consisterà nell'aiutare ipaesi nella regione che rientra nell'ambito dellapolitica di vicinato a diventare più prosperi e stabili,senza lo scopo finale di includerli nell'UE. LaFondazione europea per la formazione professionaledeve pertanto sfruttare tutta l'esperienza acquisitacon la prima serie di adesioni per preparare la nuovaserie, quindi utilizzare gli insegnamenti che vi sipossono trarre per lo sviluppo di un buon vicinato."

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Pubblicazioni

Nell'ambito di un vasto ciclo coordinato, svoltosi nell'arco di granparte del 2001 e del 2002, l'ETF ha realizzato alcune ricerche peruna serie di monografie per paese riguardanti gli sviluppi in corsonei futuri Stati membri nel campo dell'istruzione e della formazioneprofessionale e degli uffici di collocamento. Queste rassegne sonostate prodotte per aiutare la DG Occupazione e affari sociali a mo-nitorare i progressi compiuti nei futuri Stati membri rispetto agliobiettivi delineati nei documenti comuni di valutazione in merito allepriorità occupazionali. Le monografie sono anche servite alla Com-missione per delineare meglio il sostegno fornito ai paesi interes-sati dal programma Phare e, in futuro, dal Fondo sociale europeo.

Le questioni chiave affrontate nelle monografie comprendevano:

� la rispondenza dei sistemi nazionali di istruzione e formazioneprofessionale alle esigenze del mercato del lavoro;

� il contributo dato all'inclusione sociale e all'inserimento nelmercato del lavoro;

� le misure attuate per promuovere l'imprenditorialità e le pariopportunità;

� le misure attuate per promuovere la formazione permanente;� la gamma e la qualità dei servizi forniti dagli uffici di

collocamento.

Più in generale, le monografie hanno cercato di individuare glisviluppi intervenuti nella legislazione, l'evoluzione politica, gliobiettivi, la partecipazione delle parti interessate el'assegnazione delle risorse umane e finanziarie all'istruzionee alla formazione professionale.

Per preparare le monografie sono state necessarie visite inloco, ricerche a tavolino e l'analisi dei dati di varia provenienzaforniti dall'ETF, dall'Unione europea, da esperti locali, nonchédal personale degli osservatori nazionali. Le monografie hannoriconfermato che le differenze esistenti tra i sistemi educativi deifuturi Stati, nonché tra il livello e l'orientamento delle riforme,sono tanto forti quanto le differenze esistenti tra gli Stati membridell'Unione europea, e che l'allargamento, anche a questo ri-guardo, non sarà una sfida soltanto per i paesi partner interes-sati, bensì per l'Unione europea nel suo complesso.

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INFORMAZIONI PRATICHE

Regolamenti del Consiglio

No. 1360/90 che istituisce l’ETF

No. 2063/94 che estende l’ambito geografico aipaesi ammissibili al programma Tacis

No. 1572/98 che estende l’ambito geografico aipaesi ammissibili al programmaMEDA

No. 2666/2000 che approva l’estensione ai Balcanioccidentali

No. 1648/2003 che prevede disposizioni relativeall’accesso ai documenti e chemodifica le procedure di bilancio

Bilancio e personale

BilancioAgentitemporanei al 31dicembre

9

1994 5 milioni di ECU 40

1995 11 milioni di ECU 95

1996 16,5 milioni di ECU 127

1997 15,4 milioni di ECU 122

1998 15,4 milioni di ECU 115

1999 16,2 milioni di euro 120

2000 16,2 milioni di euro 110

2001 16,8 milioni di euro 102

2002 16,8 milioni di euro 9410

2003 17.2 milioni di euro 99

2004 17.6 milioni di euro 95

Missione

Come centro di competenza, contribuiamo allosviluppo socioeconomico sostenibile, aiutando inostri paesi partner a riformare i propri sistemidi istruzione e formazione professionale. Lenostre attività si sviluppano soprattuttoattraverso i programmi comunitari Phare,CARDS, Tacis e MEDA.

Presidenti del consiglio diamministrazione

Thomas O'Dwyer 1994-1998

David O'Sullivan 1999

Domenico Lenarduzzi 1999-2000

Nikolaus van der Pas 2000-

43

9 Questi dati si riferiscono al numero effettivo di agenti temporanei. Il piano istitutivo, approvato dal consiglio di amministrazione prevedeva un numero totale di 130 agenti temporanei dal 1995 al luglio 2003, quandofu ridotto a 104.

10 Al 31 maggio 2004.

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FONDAZIONE EUROPEA PER LA FORMAZIONEPROFESSIONALE

DECENNALE DELLA FONDAZIONE EUROPEAPER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Lussemburgo: Ufficio delle Pubblicazioni ufficialidelle Comunità europee, 2004.

44 pp - 21.0 x 29.7 cm

ISBN 92-9157-416-3

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