Gesù è veramente risorto! La sua risurrezione è il fatto ... · popolazioni terremotate di Haiti...

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ANNO XXXVI - N. 4 - Mensile Cattolico Italiano della Svizzera Orientale Heimatstrasse 13, 9008 St. Gallen - Tel. +41 (0)71 244 89 33 Aprile 2010 CHF 1.- AZB 9008 ST. GALLEN Prego segnalare cambiamenti d'indirizzo - Bitte Adressänderungen mitteilen - Svp. signaler changements d’adresse Missione Cattolica Italiana, Heimatstr. 13, 9008 St. Gallen La risurrezione di Gesù U na delle domande che più angu- stiano l'esistenza dell'uomo è: che cosa c'è dopo la morte?". La celebrazione della Pasqua ci permette di rispondere che “la morte non ha l'ultima parola, perché a trionfare alla fine è la Vita". La resurrezione di Gesù "non è una teoria, ma una realtà storica rivelata dall'Uomo Gesù Cristo mediante la sua 'pasqua', il suo 'passaggio', che ha aperto una 'nuova via' tra la terra e il Cielo". "Non è un mito né un sogno, non è una vi- sione né un'utopia, non è una favola, ma un evento unico ed irripetibile: Gesù di Nazareth, figlio di Maria, che al tramonto del Venerdì è stato deposto dalla croce e sepolto, ha lasciato vittorioso la tomba". L'annuncio della risurrezione del Signore “illumina le zone buie del mondo in cui viviamo, in particolare quella visione del mondo che non sa andare oltre ciò che è sperimentalmente constatabile, e ripiega sconsolata in un sentimento del nulla che sarebbe il definitivo approdo dell'esisten- za umana". "Se Cristo non fosse risorto, il 'vuoto' sareb- be destinato ad avere il sopravvento. Se togliamo Cristo e la sua risurrezione, non c'è scampo per l'uomo e ogni sua speranza rimane un'illusione". Con la resurrezione di Cristo "non è più il nulla che avvolge ogni cosa, ma la presen- za amorosa di Dio". Anche se è vero che la morte non ha più potere sull'uomo e sul mondo, "tuttavia rimangono ancora tanti, troppi segni del suo vecchio dominio". Per questo, Cristo ha "bisogno di uomini e donne che in ogni tempo e luogo lo aiuti- no ad affermare la sua vittoria con le sue stesse armi: le armi della giustizia e della verità, della misericordia, del perdono e dell'amore". Benedetto XVI Gesù è veramente risorto! La sua risurrezione è il fatto più importante della storia, il più ricco di speranza e di futuro per ogni cuore umano

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ANNO XXXvI - N. 4 - Mensile Cattolico Italiano della Svizzera OrientaleHeimatstrasse 13, 9008 St. Gallen - Tel. +41 (0)71 244 89 33

Aprile 2010 CHF 1.-

AZB 9008 ST. GALLENPrego segnalare cam

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Missione Cattolica Italiana, Heim

atstr. 13, 9008 St. Gallen

La risurrezione di Gesù

Una delle domande che più angu-stiano l'esistenza dell'uomo è: che cosa c'è dopo la morte?".

La celebrazione della Pasqua ci permette di rispondere che “la morte non ha l'ultima parola, perché a trionfare alla fine è la Vita". La resurrezione di Gesù "non è una teoria, ma una realtà storica rivelata dall'Uomo Gesù Cristo mediante la sua 'pasqua', il suo 'passaggio', che ha aperto una 'nuova via' tra la terra e il Cielo". "Non è un mito né un sogno, non è una vi-sione né un'utopia, non è una favola, ma un evento unico ed irripetibile: Gesù di Nazareth, figlio di Maria, che al tramonto

del Venerdì è stato deposto dalla croce e sepolto, ha lasciato vittorioso la tomba".L'annuncio della risurrezione del Signore “illumina le zone buie del mondo in cui viviamo, in particolare quella visione del mondo che non sa andare oltre ciò che è sperimentalmente constatabile, e ripiega sconsolata in un sentimento del nulla che sarebbe il definitivo approdo dell'esisten-za umana". "Se Cristo non fosse risorto, il 'vuoto' sareb-be destinato ad avere il sopravvento. Se togliamo Cristo e la sua risurrezione, non c'è scampo per l'uomo e ogni sua speranza rimane un'illusione".

Con la resurrezione di Cristo "non è più il nulla che avvolge ogni cosa, ma la presen-za amorosa di Dio". Anche se è vero che la morte non ha più potere sull'uomo e sul mondo, "tuttavia rimangono ancora tanti, troppi segni del suo vecchio dominio".Per questo, Cristo ha "bisogno di uomini e donne che in ogni tempo e luogo lo aiuti-no ad affermare la sua vittoria con le sue stesse armi: le armi della giustizia e della verità, della misericordia, del perdono e dell'amore".

Benedetto XVI

Gesù è veramente risorto! La sua risurrezione è il fatto più importante della storia, il più ricco di speranza e di futuro per ogni cuore umano

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Aprile 2010Arbon - Romanshorm - Amriswil18

MISSIONECATTOLICAITALIANAArbon - Romanshorn Bahnhofstrasse 2, 9320 Arbon TG Tel. +41(0)71 446 37 66E-mail: [email protected]

MISSIONARIODon Julian Cmikiewicz

CONSIGLIPASTORALIDELLAMISSIONEArbonPresidente: Michele Schirinzi Tel. +41(0)71 446 92 45Amriswil-RomanshornPresidente: Nino Cassano Tel. +41(0)71 463 31 52

LESANTEMESSEDOMENICALI... sabato ore 17.00 Romanshorn1a domenica ore 09.00 Amriswil ore 10.10 Bischofszell ore 11.30 Arbon... sabato ore 17.45 Bischofszell ore 19.15 Amriswil2a domenica ore 09.15 Romanshorn ore 11.30 Arbon.... sabato ore 17.00 Romanshorn3a domenica ore 09.00 Amriswil ore 10.10 Bischofszell ore 11.30 Arbon... sabato ore 17.45 Bischofszell ore 19.15 Amriswil4a domenica ore 09.15 Romanshorn ore 11.30 Arbon... sabato ore 17.45 Bischofszell5a domenica ore 09.00 Amriswil ore 11.30 Arbon

LESANTEMESSENEIGIORNIFERIALIArbon: lunedì ore 09.00 • mercoledì ore 19.00 (le date sono indicate nel Pfarrblatt)venerdì ore 09.00Horn: mercoledì ore 18.30 le date sono indicate nel PfarrblattBischofszell: martedì ore 18.30Amriswil: giovedì ore 19.00

GRUPPODONNEOgni martedì ore 15.00

COROS.MARTINOARBONPresidente: Carmela LuciferoTel. +41(0)71 446 83 45

COROTRICOLOREAMRISWILPresidente: Esposito Daniele Tel. +41(0)71 411 10 92

COROS.GIORGIOROMANSHORNPresidente: Angelo lannella Tel. +41(0)71 460 02 11

LECONFESSIONIArbon: sabato ore 15.00Amriswil: giovedì ore 18.30Bischofszell: martedì prima e dopo la S. MessaRomanshorn: sabato e domenica prima e dopo la S. Messa

CORRISPONDENZACONSOLAREEPATRONATOITAL-UILOrario d’ufficio: Mercoledì dalle 16.30-18.00 pres-so la sede del Sindacato UNIA alla Rathausgasse 1, 9320 Arbon (entrata dalla Promenadenstrasse) Operatore: Gianni Ruberti Tel. 079 227 44 31

CORRISPONDENZACONSOLAREEPATRONATOITAL-UILpresso la sede saletta Don Bosco Alleestrasse 17a - Amriswil. Operatore: Giuseppe Palmisano,Tel. +41(0)76 575 84 09 • [email protected]

L’'idea di un «giudizio» porta implicita l'idea di una discrimi-nazione, anzi, poiché si tratta

del giudizio ultimo e senza appello, l'idea di una discriminazione definiti-va. La riflessione sulla glorificazione dell'uomo non può non coinvolgere dunque una riflessione simmetrica sulla dannazione dell'uomo. Difatti la stessa Rivelazione che ci parla di un premio eterno ci parla anche dì un castigo eterno: la proposta di Dio non può essere accolta con benefi-cio d'inventario; o l'accettiamo o la rifiutiamo in blocco. Perciò la terribi-le e insopportabile prospettiva di un destino di punizione e di sofferenza è necessaria per una visione non sna-turata dell'escatologia cristiana.

Gesù per spiegare la condizione del dannato è ricorso soprattutto al concetto di esclusione: «la porta fu chiusa» (parabola delle vergini: Mt 25,10); «gettatelo fuori» (parabola dei talenti: Mt 25,30); «via lontani da me, maledetti» (Mt 25,41) (cfr. anche Ap 22,15). Paolo da una versione spor-tiva dello stesso concetto, ricorren-do all'immagine della «squalifica» (1 Cor 9,27). Occorre però capire bene quanto spaventevole sia questo «star fuori» dalla Gerusalemme celeste, che ha Iddio stesso come fonte della sua luce.

Noi riceviamo tutto da Cristo: siamo stati modellati su di lui, siamo stati creati per manifestare le sue perfe-zioni, riceviamo da lui continuamen-te l'alimento della nostra vita. Possia-mo dire che tutti, anche i peccatori e

LA DISCRIMINAZIONEDEFINITIvA E L'INFERNO

gli infedeli, hanno, sia pure in diver-so grado e natura, qualche legame con il Verbo incarnato: tutti infatti o sono inseriti o sono inseribili nel suo Corpo mistico. Tutti perciò sono in qualche modo raggiunti dalla sua grazia. All'inferno, l'uomo è invece totalmente avulso da questo Corpo, pur conservando una fondamentale ordinazione a esso: il dannato conti-nua a essere creato a immagine del Salvatore e a glorificare con il suo stesso essere colui che rinnega e be-stemmia con la sua volontà; continua ad avere un'assoluta necessità di in-corporarsi in colui dal quale si man-tiene avulso nel suo odio ostinato.

E poiché è il nostro legame con Ge-sù a consentirci di essere veramente uniti tra noi, colui che è all'inferno è disperatamente solo. È separato da-gli altri; dovunque vada, è un intruso. Mentre la sua natura resta una natura sociale, anzi resta chiamata a una co-munione soprannaturale (perché la vocazione di Dio è senza pentimen-ti e rimane anche su chi l'ha rifiuta-ta, accrescendone la disperazione), egli è tagliato fuori da qualunque convivenza d'amore, da qualunque amicizia. Anche per questo aspetto il dannato è quindi una natura che si contraddice.

Ma questa avulsione da Dio e dal Regno di Dio non è l'unica ragione di sofferenza nell'inferno, anche se è la principale. La Scrittura - in parte già l'abbiamo visto - parla frequente-mente di «fuoco». È possibile inten-

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Aprile 2010 Arbon - Romanshorm - Amriswil 19

L‘APPARTENENZA AD UN POPOLODon Giussani (15 ottobre 1922- 22 febbraio 2005) ricordato a Bischofszel

Lo scorso 21 febbraio è sta-ta celebrata alle 10.15 a Bischofszell la messa do-

menicale con l’intenzione par-ticolare di ricordare la figura di Don Luigi Giussani, fondatore del Movimento di Comunione e Liberazione, a cinque anni dalla morte. Padre Duarte da Cunha, Segretario Generale del CCEE, che è stato invitato a celebrare la messa, ha detto nella predica “Ecco allora che cos’è il cristiane-simo: gente che continuamente desidera l’infinito, che riconosce Cristo, e che convive con Cristo, che rimane con Cristo, si sente accompagnata da Cristo. E allora possiamo vincere tutte le prove. Che il Signore ci dia, a tutti, a ognuno di noi, la grazia di pote-re vivere così, e se cadiamo, che non perdiamo mai la speranza.[…] Chi appartiene a Comunio-ne e Liberazione, - non è l’unico movimento, tante realtà della

Chiesa sono così-, riconosce nel semplice fatto comunitario che dobbiamo appartenere ad un popolo, ad una compagnia, una comunità per poter essere con-tinuamente educati e non smet-

Don Giussani con degli studenti in una foto del 1960

dere questo fuoco solo come una immagine che rappresenta il grande dolore di chi è perduto per sempre? La cosa è sotto il profilo strettamen-te esegetico del tutto improbabile. In primo luogo non abbiamo notizia dell'uso di una tale metafora per indi-care una pena puramente interiore. Inoltre tale interpretazione non sem-bra dare sufficientemente conto né della frequenza del termine, né del senso preciso di alcuni passi in par-ticolare (cfr. Mt 25,41, dove il fuoco

è detto «preparato» per i cattivi; Mt 13,40-42, dove il fuoco è l'unico ele-mento parabolico conservato anche nella spiegazione).

Ovviamente non è necessario ritene-re che il fuoco infernale abbia la stes-sa natura del nostro. Sarà sufficiente pensare a esso come a un elemento materiale estrinseco che, in qualun-que modo, influisca tormentosa-mente sul dannato. Ritroviamo qui in un punto particolare il generale

mistero che regge l'attuale ordine di provvidenza. Il destino umano sembra governato dal principio del-la «trasnaturazione»: come lo spirito del giusto è divinizzato con la grazia e il corpo è spiritualizzato con la risur-rezione, così la dannazione proietta l'uomo in opposta direzione, mate-rializzandone per così dire lo spirito e sottomettendo lo spirito così mate-rializzato alla schiavitù della materia.

tere mai di andare avanti, perché comunque il nostro destino è la santità - e non è mica poco! - è la pienezza, è la totalità.

e.r

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Aprile 2010Arbon - Romanshorm - Amriswil20

AvvISOLa cebrezione dei vespri

Giovedi 15 aprile 2010 ad Arbon / Galluskapelle

Lo scorso mese è stata fatta una raccolta di fondi per aiutare le popolazioni terremotate di Haiti

durante la celebrazione domenicale della missione ad Arbon. La colletta era a favore della Organizzazione Non Governativa AVSI, che da anni lavora attivamente sull’isola. La generosità dimostrata è stata grande, inaspetta-ta. Sono stati raccolti 570,- franchi. La curiosità di sapere ora a quali opere di bene sono state avviate o in via di realizzazione probabilmente è anche grande per i lettori di questa rivista e per i parrocchiani. Per questo siamo andati a vedere sul sito www.avsi.org che illustra dettagliatamente e con molte foto quello che sta avvenendo. In sintesi, le attività realizzate da AVSI ad un mese dopo il terremoto si riassu-mono in assistenza alle vittime nei rifu-gi temporanei, appoggio psicosociale, protezione di donne, identificazione e censimento dei bambini separati o non accompagnati, cure mediche, ambula-torio sanitario, lotta e prevenzione del-la malnutrizione, apertura e avvio del posto di salute dei Padri Scalabriniani, scuola in Tenda, dalla materna alla 6° elementare e infine fornitura di acqua potabile. Un lavoro non da poco che vale la pena continuare a sostenere non solo con la preghiera!

Eleonora Rothenberger, Stefania Ortelli

TERREMOTO AD HAITI. LA SPERANZA CONTINUA.

In una Tenda AVSI a Port-au-Prince la dottoressa Chiara Mezzalira forma l'équi-pe sanitaria che controllerà la malnutrizione dei bambini all'interno di uno dei campi sfollati di Cité Soleil.

Chi volesse continuare a sostenere questa associazione ad Haiti, può farlo facendo donazioni sul conto corrente postale 17-100-1 intestato

a AVAID, Corso Pestalozzi 14, 6900 Lugano (partner svizzero di AVSI) indicando come causale del versa-mento: TERREMOTO HAITI.

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Sabato 13 febbraio, nel campo di Place Fierte a Port-au-Prince, la squadra di AVSI ha registrato una neonata: “è nata nella sua tenda di stracci, due metri per due, dove vi-vono anche mamma, papa, zia e 4 fratellini. ‘ – racconta Fiammetta sul suo diario al www.sussidiario.net, la coor-

INOSTRIDEFUNTI

Marcel Gaehler7.4.1948 - 7.1.2010

LE CEBRAZIONI DELLA SETTIMANA SANTADomenica delle PalmeBischofszell sabato 27 marzo ore 17.45Amriswil sabato 27 marzo ore 19.15Romanshorn domenica 28 marzo ore 9.15Arbon domenica 28 marzo ore 11.30

Giovedi Santo 1 aprile La Santa Messa In Coena Domini - Bischofszell ore 18.30

venerdi Santo 2 aprileLa Liturgia della Passione del Signore - Arbon ore 17.00

Domenica di Pasqua 4 aprileAmriswil ore 9.00Bischofszell ore 10.15Arbon ore 11.30Romanshorn ore 17.00

Lunedi di Pasqua 5 aprileArbon ore 9.00

dinatrice dell’equipe di Avsi da molti anni ad Haiti e sorri-dente nella foto, -‚ Ma il giorno dopo, a tempo record, ab-biamo potuto assegnare loro una tenda nuova ed è stata una vera festa!”