GENNAIO 2012

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Anno XXXIV n. 1 Gennaio 2012 Euro 2.50 - I.P. Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma. Melbourne 25 anni di Pixar Terre in vendita

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Anno XXXIVn. 1Gennaio 2012Euro 2.50 - I.P.

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Il tempo del mondo finito comincia. (Paul Valery)

Mentre la maggior parte dei mezzi d’informazione continua aproporci impasti di opinioni, di annunci e smentite, a riflettere suquesti giorni di rigore, di tasse, di pensioni, di progetti divita rimandati a chissà quando, di caste e di lobby vincenti, si fastrada un dubbio, o meglio una domanda: dove stiamoandando? E come saremo quando usciremo da questa crisi?Perché se c’è una cosa di cui possiamo essere certi è che nessuno,individuo, stato, organizzazione sovranazionale, ne uscirà con lecertezze che l’animavano prima. Lotteremo ancora per mantenere lo stesso tenore divita e la stessa qualità? O in cuor nostro stiamo giàfacendo a meno di qualcosa? Qualunque sia la risposta che ci diamo, è sempre piùdiffusa la consapevolezza che qualcosa stia veramentecambiando, che un intero mondo è dietro l’angolo, o come dicevail poeta Paul Valery, che il tempo del mondo finito comincia. E questo mondo finito comincia non perché ci sia unprima con un mondo infinito e un poi in cui il mondo èfinito. No, non è questo. È che finito, dato, limitato questo mondo,finora, non lo è stato nelle nostre teste e nei nostri cuori e quindi nelnostro modo di vivere. Abbiamo creduto che tutto quelloche questo mondo poteva offrirci fosse illimitato. Non solo perché l’uso materiale che ne abbiamo fatto èstato drammatico, ad esempio nello sfruttamento intensivo dellerisorse (appunto come se fossero inesauribili), ma perchéabbiamo mistificato parole come sviluppo, benessere,ricchezza che hanno coinciso con la quantità anziché con la qualità delle “cose” di cui ci siamocircondati e “nutriti”. Ci aspettano nuovi modi di vivere a cominciare propriodal rapporto tra uomo, natura e ambiente. Anche il blu del cielo dipende da noi.

[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE 50&PIÙ ] [anteprime]

Il segreto di unacorretta postura

Poche regole possono“salvarci” la schiena,

soprattutto durante le oretrascorse davanti ad un computer.

A pagina 38

La meravigliosaMelbourne

È ritenuta la città più vivibiledel pianeta; più di un quartodella popolazione è costituito

da italiani. Viaggio in unametropoli dall’anima antica.

A pagina 42

Ritorno ad HaitiReportage da Port au Prince,

a due anni dal sisma.Macerie ancora da

rimuovere ma nel cuoredella gente tanta voglia

di tornare a vivere.A pagina 24

Il mercato delle terre

La crisi finanziaria ha fattoindividuare l’oro del futuro.

Vaste distese di terre in Paesi in via di sviluppo, che in troppi

tentano di accaparrarsi.A pagina 19

ditoriale

I tanti beneficidell’arancia

Frutto dalle numeroseproprietà, ricco di vitamina C,

se consumato regolarmentefavorisce la prevenzione dei

malanni stagionali. A pagina 40

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4 I 50epiu.it I GENNAIO 2012

Cervelli in fuga Studiano in Italia, lavorano all’estero.

Ma in tanti vorrebbero tornareDI GIADA VALDANNINI

Il “ventre” di NapoliL’impegno di associazioni e cooperative

per garantire un futuro ai giovaniDI PICCI MANZARI

Il mercato delle terreVaste distese di suolo fertile sono sottratte ai Paesi in via di sviluppo DI GIOVANNA DALL’ONGARO

Pixar in festaLa nota casa produttrice di film

d’animazione festeggia i 25 anniDI RAFFAELLO CARABINI

La meravigliosa Melbourne Viaggio nella città australiana

eletta tra le più vivibili del pianetaDI LORIS PORCHERI

Haiti: il prezzo della vitaA due anni dal sisma, macerie

da rimuovere e un grave degrado DI ROMINA VINCI

Spazio50Incontri, eventi, tempo libero, cultura

e tanto altro nel mondo di 50&Più A CURA DI VALERIO MARIA URRU

FiscoDI ALESSANDRA DE FEO

PrevidenzaDI GIANNI TEL

IN QUESTO numero

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24

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IN EVIDENZA

PARLIAMO DI...

REPORTAGE

INSERTO

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29LA VOCE DI 50&PIÙ

Anno XXXIIVn. 1Gennaio 2012Euro 2.50 - I.P.

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Per telefono: 06 68134552Per fax: 06 68139323Per m@il: [email protected]

Anno XXXIVn° 1Gennaio 2012

Periscopio >> pag. 6 a cura di Dario De Felicis

Letteralmente >> pag. 8 di Giovanna Vecchiotti

Una postura corretta >> pag. 38di Alessandro Mascia

Sapori & Colori >> pag. 40 di Marina Cepeda Fuentes

Nel Casentino antico >> pag. 46 di Silvia Toscano

Libri >> pag. 59 di Renato Minore

Cinema & DVD >> pag. 60di Alessandra Miccinesi

e Pedro Armocida Musica & Teatro >> pag. 61

di Tonino Valentinie Mila Sarti

Abbonamenti e PubblicitàAbbonamenti: Telefono 06 68134552Fax 06 68139323Pubblicità: Promedia 2000 S.r.l.Tel. 02 89079601 - Fax 02 89079619

Giochi >> pag. 62 di N. Tucciarelli e R. Cento

Stuzzica cervello di E. Diglio >> pag. 63 Bacheca >> pag. 64

Oroscopo di Aldebaran >> pag. 66Soluzioni >> pag. 66

InternetProtagonisti di questa

quarta puntata ancorai Social Network

DI PAOLO NEGRINI

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5GENNAIO 2012

Mensile di attualitàe cultura di 50&PiùSistema Associativoe di Servizi

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Direttore ResponsabileGiovanna Vecchiotti @ [email protected]

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ABBONAMENTI

DI GABRIELE SAMPAOLO

Finito di stampare:28 dicembre 2011

Credits foto: Shutterstock, Tips, Masterfile, Corbis, Olycom, Contrasto, Agf, Marka, Arindanbanerjee/shutterstock.com, HungChung Chih/shutterstock.com, Hector Conesa/shutterstock.com, Cinemafestival/shutterstock.com, 1000words/shutterstock.com. Foto di copertina: Shutterstock. Illustrazioni: Enrico Riposati

AI NONNIL’AWARDDELL’ANNO

ZOOMocietà demoscopiche e testate giorna-listiche si sono affannate a proporre all’opi-nione pubblica, a chiusura di un anno co-

sì difficile, i personaggi che hanno meritato, inun modo o nell’altro, un particolare primato.Anche a noi di 50&Più, guardando indietro, masoprattutto avanti, ai tempi duri che ancora ci at-tendono, viene in mente di proporre ai nostrilettori “la donna e l’uomo dell’anno”.Li abbiamo visti, da soli o in coppia, uscire dimattina presto sull’uscio di casa per ritirare alvolo dalle mani dei propri figli, dei fagottelli in-cappucciati. Li abbiamo seguiti mentre con unacura tutta nuova li hanno vestiti e accompagna-ti a scuola; e poi ripresi e sfamati. Li abbiamo sen-titi dare consigli; arrabbiarsi e cedere con un mal-celato sorriso. Li abbiamo visti giocare, parlare congli insegnanti, correre in farmacia e addormen-tarsi sfiniti una volta rimasti… finalmente soli; perricominciare il giorno dopo. Ecco, a loro voglia-mo dedicare l’award dell’uomo e della donna del-l’anno: sono i nonni, hanno tanti nomi, ma con-

dividono in grandissima parte lostesso nobile impegno.

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6 I 50epiu.it I GENNAIO 2012

}{ Osservare la realtà quotidiana,leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarcia riflettere su quanto accadenel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,

importanti o stravaganti,riportandole tra questepagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voiprendeste parte a questasorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a:[email protected] o Largo Arenula 34,00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!

Pin pillole

UNA BIBBIA INGLESE AD UN’ASTA DA RECORD

A CURA DI DARIO DE FELICIS

All’asta la prima edizione della Bibbia in ingleseIl 29 novembre la casa d’aste Bloomsbury Auctions di Londra ha venduto una rara copia della prima edizionein lingua inglese della Bibbia, pubblicata negli Stati Uniti nel 1777 da Robert Aitken, uno scozzese che si eratrasferito a Philadelphia. Il volumetto, versione inglese del Nuovo Testamento, è stata battuto per una cifra approssimativa di 100mila sterline (circa 117mila euro).

1 Il melograno protegge il cuore dall’invecchiamento I ricercatori del laboratorio privato “ProbelteBio”a Murcia, in Spagna, hanno incoronato il melograno “elisir di giovinezza”. Il frutto, ricco di vitamine, ferro e antiossidanti, aiuterebbea prevenire malattie cardiache, ad alleviare lostress e rallentare il processo di invecchiamentodel Dna. Meglio, però, evitare abbuffate di melograno: le sue sostanze benefiche

si trovano in dosi maggiori nel midollo e nella scorza, parti che non sono

commestibili e che vengonolavorate e inserite in apposite

compresse o bevande.

ERISCOPI

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7GENNAIO 2012

I senzatetto di Londra diventano guide turisticheL’idea di utilizzare i senzatetto come guide turistiche è venuta

ad un gruppo di volontari, i Sock Mob. L’iniziativa si chiama “Unseen Tours”e ha lo scopo di far guadagnare qualcosaagli homeless, metà del compenso per il tour turistico, ma soprattutto far vedere Londra ai turisti da un punto di vista diverso. Il progetto ha preso talmente piede che è stato addirittura esportato in altre nazioni tra le quali Polonia, Australia e Stati Uniti.

4Inventato il cellulare che funziona senza campoArriva dall’Australia un’invenzioneutilissima per le squadre di soccorso in tutto il Pianeta: uno specialecellulare che funziona anche nelle zone dove non c’è copertura di campo. Il telefono, messo a punto dai ricercatori della Flinders University di Adelaide e ancora in fase di sperimentazione, non avrà problemi di “tacche” dal display poiché utilizza una tecnologia wi-fi,eliminando il problema di dover passare da un punto centrale di raccolta dei segnali.

La casa che cresce dagli alberiGli studenti del Politecnico di Milano hannorecentemente avviato “The patient gardener”, un originale progetto di bioarchitettura: un edificiototalmente vegetale che non si costruisce ma cresce. La struttura è formata da 10 ciliegi dispostiin cerchio e intrecciati tra loro alla sommità. Al centro è stata installata una torre di legno alla quale sono state legate le piantine per guidarne la crescita. Il risultato sarà uno spettacolare bioedificio vivente. Unico neo: sarà pronto tra un’ottantina d’anni.

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Finita la simulazione del viaggio su Marte, inizia la più grande avventura dell’umanitàAll’interno di una vera e propria astronave, dopo 520 giorni, si è conclusa la prima grandesimulazione di un viaggiosu Marte. Lo scopo dell’esperimento era testare le reazioni dell’equipaggioad una spedizione così lunga e stressante. Nel gruppo di astronauti selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), c’era anche l’italiano Diego Urbina,che ha simulato anche una discesa sul pianeta rossocon tanto di passeggiata.

6

7Ecco il piano per salvare le parole in via d’estinzioneLa Società Dante Alighieri, il Corriere della Sera, Io Donnae quattro grandi dizionari (Devoto Oli, Garzanti, Sabatini Coletti e Zingarelli) hanno lanciato l’iniziativa “Adotta una Parola”, per salvare le parole della lingua italiana in via d’estinzione. Chiunque voglia aderire al progetto deve iscriversi al sito internet http//:adottaunaparola.ladante.it e impegnarsi ufficialmente a sostenere la parola prescelta per un anno, segnalarne gli abusi,incoraggiarne il corretto utilizzo: a fine anno riceverà un attestato ufficiale di adozione.

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8I 50epiu.it I GENNAIO 2012

Scusa... però ti voglio bene!

Gentile Direttore,vorrei attirare l’attenzione su di un argomento di cui siparla veramente poco sui mass-media ma che stadiventando sempre più esplosivo per la generazionedei 50-60enni, costretti a spostare sempre più avantil’età pensionabile: l’accudire i genitori 80-90enni. Peresempio, io sono single, senza fratelli né sorelle, conparenti lontani. Lavoro ed ho una madre novantennenon più autosufficiente, afflitta da demenza senile.Dopo una serie di visite, d’accordo con il suo medico

curante, ho preso la decisione di farla ricoverare in unaRsa. Il giorno in cui l’ho portata in quella struttura èstato il più brutto della mia vita dopo quello dellamorte di mio padre. Sono lacerata da continui sensi dicolpa, piango e mi dispero anche se so che lì si pren-dono cura di lei. Mi darà della figlia degenere, maquali alternative avevo? Di badanti ne ho provatetante, poche coscenziose, molte approfittavano dellamia assenza, senza contare le spese. E cosa ne sarà dime quando verrò a trovarmi in una situazione simile?

Gentile signora Capitelli,capisco benissimo come quelgiorno, il giorno nel quale ha af-fidato la mamma alla Rsa, siastato “il più brutto della Sua vi-ta dopo quello della morte diSuo padre”. Ma questo senti-mento, pur nella dolorosità del-la esperienza che lo ha genera-to, significa in realtà anche unacosa grande e bella: che Lei èuna figlia con un’alta coscien-za e un grande senso etico. NonLe si può certamente dare del-la “figlia degenere” dal momen-to che non aveva alternative. Ecertamente deve superare i Suoisensi di colpa perché colpe nonne ha, ed anche perché questosuperamento Le consentirà diconcentrarsi meglio a fare perSua madre tutte le cose cheumanamente sono ancora pos-sibili. Del resto, Lei si è consul-tata con il medico curante diSua madre ed ha effettuato tut-ta una serie di visite ed accer-tamenti per trovare la soluzio-ne migliore. Credo che ogni al-tra strada rispetto a quella daLei adottata sarebbe stata me-no sicura e meno tranquilliz-zante per entrambe.Quanto ai costi, posso dirLe percerto che con meno di 1.500

euro mensili nessuna struttura,nel nostro Paese, riesce a rispet-tare gli standards piuttosto ele-vati previsti per i servizi da as-sicurare ad anziani bisognosi diuna assistenza così costante epersonale come è quella dovu-ta ai casi di demenza senile. E del resto, come Lei ha ag-giunto, una badante non le sa-rebbe costata di meno, tuttosommato. E mentre avrebbe

potuto trovarla straordinaria-mente brava (ce ne sono tan-te) avrebbe anche potuto tro-varla di incerta qualificazione(anche di questo tipo si haesperienza non rara, special-mente quando, appunto, il ma-lato da assistere non è autosuf-ficiente).Mi sento, quindi, di consigliar-le quattro cose:1. sia psicologicamente serena

verso se stessa, perché ne trar-rà aiuto nel gestire meglio la si-tuazione, con ripercussioni an-che sul benessere psicologicodi Sua madre;2. vada a trovare frequente-mente Sua madre perché que-sto Le assicurerà un “prolunga-mento di famiglia” anche nel-la struttura che la ospita: unpo’ come se questa fosse, alme-no in parte, una “dipendenza”di casa Sua; 3. faccia conoscenza e resti incontatto con altre famiglie (so-no tante!) che vivono espe-rienze simili alla Sua: ne rica-verà conforto ed aiuto concre-to, scambio di consigli e soli-darietà;4. resti in contatto anche connoi in quanto, pur non essen-do in grado di “fare miracoli”,teniamo attivamente gli occhiaperti sulla evoluzione dellamateria, compresa la legisla-zione che fa dovere a regionie comuni di non lasciare solele famiglie in difficoltà su taleproblema. Ci siamo già occupati, comeAssociazione, della rete di rap-porti e relazioni di aiuto, soste-gno, anche economico, affet-to e compagnia, sulla quale le

LORENZA CAPITELLI

«Nella vita ci sono giorni pieni di vento epieni di rabbia, ci sono giorni pieni dipioggia e pieni di dolore, ci sono giornipieni di lacrime. Ma poi ci sono giornipieni d’amore che ci danno il coraggiodi andare avanti per tutti gli altri giorni»

Anonimo

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SCRIVETECI A:Per posta: Largo Arenula, 3400186 RomaPer fax: 06 68139323Per m@il: [email protected]

{ IL VALORE DI UN UOMO DOVREBBE ESSERE MISURATO IN BASE A QUANTODÀ E NON IN BASE A QUANTO È IN GRADO DI RICEVERE.

Albert Einstein }

ziale”. Così come abbiamo po-sto l’accento sul carico di re-sponsabilità e di impegni chegravano sulla generazione adul-ta (quindi di persone della Suaetà) che si trova “compressa” dauna fascia di giovani con per-manenza prolungata in fami-glia da un lato, e da una fasciadi anziani che presenta una spe-ranza di vita sempre più eleva-ta dall'altro. Sicuramente affronteremonuovamente questi problemiin uno dei prossimi numeri di50&Più sperando di fornire aLei e ai tanti lettori che vivo-no esperienze simili alla Sua,chiarimenti e consigli ancorapiù specifici.

Non occultiamo la realtàLeggo la lettera della signoraMarinella pubblicata sul nu-

mero di luglio/agosto “Unameritata colazione abusiva” ela sua risposta anche troppocortese.Forse non sarà possibile pub-blicare il mio invito alla signo-ra in questione che ci tienetanto a “non occultare la ve-rità“. Sempre per non occul-tare la realtà sarebbe bene chela signora ponesse la sua atten-zione anche a tutti quei “ric-chi“ che hanno decine di ap-partamenti affittati a bravagente che deve pagare in ne-ro perché i proprietari denun-ciano al fisco canoni mensiliirrisori; e perché non pensareanche a quei professoroni chehanno più incarichi universita-ri, di enti statali, ecc. e con lascusa di prendere parte a con-vegni o giornate di studio sifanno pagare viaggi e vacan-ze per sé e famiglia; o a tutti

coloro che stabiliscono fittizia-mente la residenza nelle casedelle vacanze tanto per nonpagare l’Ici delle loro villone...Io ne conosco molti più quel-li che certamente conosce la si-gnora Marinella, che invito afrequentare i volontari... diquelli veri ce ne sono tanti.EMILIA SACCANI

C’è una sovrana regola tipicadel bene in ogni tempo e inogni luogo: il bene è tale; ebasta. Può essere fatto nel pa-lazzo di un re o nel tugurio diun miserabile, può essere fat-to in mezzo ad altra gente chefa del bene o in mezzo a unaciurma di lestofanti: ma, se èbene, resta bene. Chi fa il be-ne dà a se stesso ed al mon-do un angolo di paradiso, siaimpiegato dello Stato o finan-ziere o insegnante o altro. Edobbiamo apprezzarlo, inco-raggiarlo, imitarlo e lasciarce-ne migliorare. Senza che l’e-ventuale fango intorno ci im-pedisca di riconoscerlo.

persone possono contare so-prattutto in caso di necessità,la cosiddetta “famiglia sostan-

_Letteralmenteok.qxp:Layout 1 21/12/11 18.20 Pagina 9

anno un illustre prede-cessore, ma è una ma-gra consolazione. Tanto

più che un secolo fa, come og-gi, la storia si ripete. L’Italia, re-cidiva, mette i cervelli in fuga ese ai primi del Novecento è Mar-coni a prendere il volo, ora lo se-guono in centinaia. Sul suo te-legrafo senza fili nessuno avreb-be scommesso una lira; ma laGran Bretagna sì: fiutò la trova-ta e brevettò l’intuizione. Cosìanche per il radiotelemetrico -antesignano del radar - in gradodi intercettare aerei, navi e som-mergibili; che infatti nacque al-l’estero. Una perdita, in termini

10 I 50epiu.it I GENNAIO 2012

sono i brevetti prodotti sino ad oggi all’estero da ricercatori italiani.

240

SOCI

ETÀ

HIL CUORE IN ITALIA il cervello altrove«I cervelli scappano dal nostro Paese, ma una soluzione esiste perfermare questa emorragia di geni: stravolgere il sistema di valuta-zione dando più peso ai brevetti registrati. E tra tanti che parto-no, c’è chi può restare per continuare la ricerca. Un sogno chetanti altri vorrebbero vedere realizzato»

[ ATTUALITÀ DI GIADA VALDANNINI ]

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11GENNAIO 2012

economici e di sviluppo. Un’abi-tudine, italiana, che è bene inter-rompere.Secondo uno studio dell’I-Com(Istituto per la Competitività) perla Fondazione Lilly, i brevetti ita-liani depositati all’estero fruttano- agli altri - 3 miliardi di euro. I no-stri 50 migliori cervelli lavorano arisultati, goduti altrove. Colpa lo-ro? Velleità impossibili da soddi-sfare? Niente affatto: la più par-te migra per necessità. Sono 20mila gli italiani ogni an-no nelle università e nei centri diricerca all’estero. Gente che, do-po qualche anno, vorrebbe puretornarsene a casa, ma non ci rie-

sce. Per il Consiglio NazionaleUniversitario, su 100 che fannodomanda, appena 10 ce la fan-no. Cinque trovano un lavorostabile. Tutti gli altri restano ita-liani all’estero, evocati in caso divoto o quando qualche loro pro-dezza fa il giro del mondo. Napoleone Ferrara, catanese, al-l’estero dal 1988 è uno di que-sti. Ha messo a segno un farma-co che blocca la perdita dellavista nei pazienti con degenera-zione maculare senile umida,patologia che in passato con-duceva alla cecità totale e per ta-le motivo ha ottenuto il presti-gioso “Lasker Award”. Forse, inItalia, non avrebbe brevettatoun bel niente.«Guardando alla classifica “Via-Academy” - racconta a 50&Piùil coordinatore della ricerca I-Com, Stefano Da Empoli - si ve-de come man mano che si arri-vi in cima alla graduatoria degliscienziati italiani al top, diminui-sca il numero dei residenti in Ita-

lia e aumentino quelli altrove».Cervelli produttivi all’estero; qui,in panchina. E allora la doman-da è: quanto investe il nostroPaese in ricerca? «Poco» secon-do Da Empoli, che aggiunge:«Bisogna invertire la rotta. Danoi sono le pubblicazioni a farecurriculum, mentre fuori si pre-miano i brevetti che rendono intermini economici».Da Empoli, cominciamo daqui. Da cosa sono i brevetti.Sono strumenti che certificanol’innovazione in un determinatoambito. I nostri migliori italianiall’estero ne hanno prodotti fino-ra 240. Quindi, il nostro Paese, all’an-no, quanto perde?È difficile indicare il dato rela-tivo perché è quello comples-sivo più aderente alla duratadel brevetto che è di 20 anni.Quindi, considerando tutti ibrevetti prodotti dai migliori50 studiosi italiani all’estero,arriviamo a 3 miliardi di euro.E parliamo solo delle certifica-zioni prodotte da team guida-ti da italiani. Se pensiamo in-vece alle squadre composte an-che da italiani, il numero saledi gran lunga sfiorando il mi-liardo l’anno.

La causa sono gli scarsi inve-stimenti in ricerca?Beh, è innegabile. Se da un latoquesti professionisti sono cresciu-ti nelle nostre università, è altro-ve però che trovano occupazione.Buone le nostre basi, quindi, mapoche le chances di fare carrierae lavorare sui brevetti. Quello chemanca sono i mezzi, che è inve-ce possibile trovare in altri Paesi.I fondi destinati alla ricerca sonorimasti pressoché identici negli ul-timi undici anni. Nel 2000 la per-centuale era pari all’1,1% del Pil,nel 2011 il valore oscilla tra l’1,1e 1,3% (0,6% da fondi pubblicie 0,5% da privati): sotto la me-dia dei Paesi Ocse.Pochi soldi e non sempre bendestinati?Nel nostro Paese manca un or-ganismo centrale in grado dicontrollare la destinazione deifinanziamenti. Così si rischia chei fondi non seguano sempre cri-teri meritocratici.I nostri connazionali che re-stano in Italia quanto bre-vettano?Poco. Non riescono a trarre va-lore economico dal loro lavorodi ricerca. L’Italia, infatti, è infondo alla classifica per nume-ro di brevetti sviluppati in

è la cifra in euro, che ogni anno l’Italiaperde in progetti realizzati all’estero.

1 miliardoè la media della produttività di un giovane ricercatore.

21 brevetti

»

I fondi d’investimento per la ricerca sono rimasti pressoché immutati. Nel 2000 erano pari all’1,1%del Pil. Nel 2011 oscillavanotra l’1,1 e l’1,3%

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Nel nostro Paeserisentiamodell’assenza di un organismocentrale capace di controllare la destinazione dei finanziamenti alla ricerca

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patria negli ultimi anni ma salenotevolmente per produttivitàall’estero.Come mai?Per due motivi. Il primo è che ilsistema italiano attribuisce valo-re alle pubblicazioni ma giusto infunzione del curriculum, per fa-re carriera, per diventare da ricer-catore professore associato e poiordinario, mentre molto poco oquasi nulla ai brevetti. Inoltre, iprivati in Italia investono troppopoco in ricerca e in brevetti. Ma i privati non rischiano diinfluenzare la Ricerca?In generale, l’investimento deiprivati è positivo. Hanno risorseeconomiche che mettono incampo e senza le quali, spesso,non si riescono ad avviare nem-meno gli studi. Dopo di che non

mancheranno le eccezioni ma ildato è positivo. In quali ambiti gli italiani al-l’estero hanno prodotto piùrisultati?I tre ambiti più proficui sono lescienze mediche, le tecnologieinformatiche e la chimica. Quali sono i Paesi che si ac-caparrano queste risorse?In primo luogo gli Stati Uniti, poiGran Bretagna e Francia. Qual è l’identikit del ricerca-tore in fuga?Giovane, laureato o dottoratoche non trova un ruolo in Italiacoerente con i suoi studi.Quindi fuga economica, maanche per il riconoscimentoprofessionale.È esattamente così. Se in Italia glitocca tirare il mulino per qualcu-no più anziano, negli Stati Unitiarrivano presto a guidare teamdi esperti. Certo, guadagnanopure di più, ma i soldi non sonol’unica componente. Una volta affermati all’este-ro, tornano in Italia?Purtroppo è quasi impossibile ese lo fanno è giusto per parteci-pare a dei convegni. Quasi nes-

suno se ne va per scelta e quin-di vivono un mix di sentimenti.Anche se, è bene sottolinearlo,nel nostro studio ci occupiamodei migliori 50 italiani in assolu-to, il che sposta in positivo l’agodella bilancia perché è gente cheè riuscita in pieno a realizzarsi. Ma come si scongiura la fu-ga dei cervelli?Bisogna spostare l’attenzionedalla ricerca astratta alla produ-zione di brevetti. È necessariotrovare i fondi per premiare Isti-tuti e Enti che lavorano alla ri-cerca progettuale. Non è utilepremiare il merito astratto del-le pubblicazioni.In termini di costi e benefi-ci, quanto rende la ricerca?Difficile a dirsi ma la ricerca èun’attività molto redditizia. Dal-l’intuito e dall’intelligenza diuna persona, supportata da unsistema adeguato, si ottieneenormemente di più. Nel cor-

so della sua attività, un giova-ne ricercatore ha una produt-tività media di 21 brevetti cheequivalgono a 63 milioni di eu-ro e ben 148 milioni in una pro-iezione ventennale. E le ricercatrici quanto spa-zio hanno?Nell’ultimo anno, il loro numeronella lista dei migliori 50 italianial mondo è raddoppiato ma man-tengono ruoli mediani. Sono mol-to attive nei team che hanno pro-dotto scoperte rilevanti ma rara-mente guidano le equipe.Sta di fatto che, l’incremento didonne nei laboratori scientifici èun buon segnale che la Fonda-zione Lilly non si vuol lasciar cor-rere, tant’è che, quest’anno, ilpremio “La ricerca in Italia: un’ideaper il futuro” è andato a una gio-vane studiosa palermitana: Chia-ra Cerami, impegnata nella ricer-ca di una nuova diagnosi preco-ce per l’Alzheimer.

e volevo lavorare in una struttura di prestigio, avevodue possibilità: andare all’estero o puntare a Milano».Così, ha optato per il capoluogo lombardo, presso il San Raf-

faele. Prima di arrivarci, però, ha fatto tappa di studi in Germa-nia dove ha appurato in quanta considerazione sia tenuta la ri-cerca. «Ci sono incentivi e sussidi per gli studiosi - racconta a 50&Più- non come in Italia dove è pagata poco, male e talvolta con ri-tardo». Tanto che per potersi permettersi il lusso di continuare afare ricerca, è comunque necessario affiancare il lavoro quotidia-no di medico. Lavoro che ama e che, al momento, svolge conpartita Iva. Se le si chiede come si vede tra dieci anni, sorride: «Conun lavoro, una famiglia, il mestiere di medico avviato e la ricer-ca di pari passo. Tutto in un’Italia diversa dove ci sia più atten-zione per i giovani». Le domandiamo se si sente giovane: «In Ita-lia - dice - a trentadue anni si è ancora giovani. So di potermispingere fino ai 40 anni per perseguire il mio obiettivo e poi cisarà tempo per la sfera privata. So bene che, rispetto ad altri Pae-si, siamo in ritardo di dieci anni ma sono un’entusiasta e non mido per vinta». Chiara Cerami, nei prossimi quattro anni, studie-rà una nuova diagnosi precoce di Alzheimer. La Fondazione Lil-ly ha scommesso su di lei e le ha assegnato 360mila euro percondurre gli studi. Un cervello in movimento da un capo all’al-tro d’Italia. Ma pur sempre nel nostro Paese.

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IDENTIKIT: CHIARA CERAMITRENTADUE ANNI, MEDICO SPECIALI-STA, SI OCCUPA DA TEMPO DI SCIEN-ZE NEURORIABILITATIVE. DOPO LASPECIALIZZAZIONE A PALERMO, È MI-GRATA A MILANO PER FARE RICERCA

{ }S

DONNE E RICERCATra il 2010 ed il 2011 ledonne sono raddoppiatenella lista dei 50 migliori ri-cercatori italiani al mondo,ma c’è ancora molto da fa-re. Sono presenti nei team,ma di rado ricoprono ruo-li di “leader”, senza conta-re la disparità economicacon i colleghi maschi (Fon-te: Fondazione Lilly).

«

GIOVANI, INTELLIGENTI,MA SENZA CONTRATTOI giovani ricercatori risento-no più degli altri del merca-to del lavoro. Ma è un pro-blema europeo: l’Unio ne,infatti, pur continuando a

produrre più laureati nelle discipline scien-tifiche, occupa solo 5 lavoratori su 1.000come ricercatori (Fonte Ricerca & inno-vazione: Commissione europea).

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«A dispetto di quanto i media trasmettono fissandolonell’immaginario collettivo, Napoli è una città viva,attiva e propositiva. Tenendo conto delle diverse realtà- culturali e sociali - che la caratterizzano, promuoveprogetti di vita, laboratori didattici, corsi di formazio-ne e orientamento al lavoro. Questo, anche grazieall’impegno di tante associazioni»

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le praticheeducative attuate aNapoli a sostegnodei giovani.

MOLTE

ato nel XVI secolo alle pendici del bosco diCapodimonte, dimora della nobiltà napole-tana - come dice il nome - per l’aria salubre,

ricco di splendidi palazzi (dello Spagnolo, Sanfeli-ce), di chiese e basiliche (Santa Maria della Sanità,San Severo, San Gennaro dei Poveri) e di straordi-narie catacombe paleocristiane, il Rione Sanità de-ve la sua notorietà a due grandi artisti italiani.Eduardo De Filippo qui ambienta una delle sue piùriuscite commedie e, sempre qui - in via Santa Ma-ria Antesaecula - nasce Totò, in uno dei tanti pa-lazzi della nobiltà d’altri tempi. «Sono diventato Par-roco - racconta Don Antonio (in primo piano nel-la foto a destra) di un’isola. L’ha creata un ponte- costruito da Gioacchino Murat nel 1809, duran-te l’occupazione francese - che, cosa insolita, in-vece di unire ha diviso, escludendo nel tempo il pas-saggio di cortei, carrozze, traffici e commerci. Lasuccessiva chiusura di alcune strade ha aumenta-to il progressivo isolamento di questa area». Come è iniziato il suo lavoro?Ho cercato di vincere l’istintiva diffidenza degli abi-tanti, nata da secolari stratificazioni di sofferenzae ingiustizia. Poi, quando hanno capito le mie in-tenzioni di leale amicizia, si sono aperti e sono na-ti rapporti d’amore straordinari. Svolgendo il miolavoro in Parrocchia sono entrato in contatto convari giovani pieni di volontà di fare. Andavano in-dirizzati e dovevano imparare, studiare. Ho cerca-to di unire la mia lunga esperienza nel sociale alpatrimonio umano e culturale trovato alla Sanità.C’erano luoghi chiusi da decenni. Ricchezze sco-nosciute non solo ai napoletani, che si guardava-no bene dal venire, ma agli stessi abitanti. Troppopresi dalle difficoltà del quotidiano per compren-dere il valore educativo e salvifico della bellezza chepossiedono. Eppure da questa può arrivare il riscat-

[ ATTUALITÀ DI PICCI MANZARI ]

IL “VENTRE” LUMINOSO DI NAPOLI

secolo nacque il Rione Sanità,allora dimora della nobiltà locale.

NEL XVI

{ IL PARROCO APPRODATOSU UN’“ISOLA”}

N

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icoli come cunicolibui, dove il sole nonentra mai e per capire

che tempo fa, bisogna guarda-re di traverso quella strisciolinadi cielo affogata fra altissimecase vetuste, cadenti per vec-chiaia e puntellate da anni. Viabita una plebe disgraziata, of-fesa dal putridume materiale emorale in cui cresce fin dall’in-fanzia. Niuna strada è pulita;pare che da anni non ci passi lo

spazzino ed è forse la sporciziadi un giorno. Risultato ultimoper questa società povera e ne-cessariamente corrotta: la gale-ra. Eppure la gente che abitaquesta Napoli non è bestiale,selvaggia, oziosa. È per sua na-tura gentile, ama i colori, la mu-sica, riesce a cucinare con nien-te e non merita questa sorte.Saprebbe apprezzare la civiltàperché sono secoli che quellapoca elargitale l’ha subito assi-

milata. Meritereb-be di essere feli-ce»: così scrivevanel 1884, ne Ilventre di Napoli,Matilde Serao. Pa-role antiche digrande scrittrice,riconducibili - inparte - a situazioni attuali in unacittà di forti contrasti. Qui tristez-za e allegria, sopportazione eprepotenza convivono. Ma, a

dispetto di quanto i media tra-smettono e si fissa nell’immagi-nario collettivo, Napoli non èsolo la difficoltà di ogni gior-

»

to, se unita al potenziale di chi - mi riferiscosoprattutto alla gioventù - aspira a un futu-ro diverso.Come sono nati il Miglio Sacro e la coo-perativa “La Paranza”?Il Miglio Sacro, inaugurato nel 2010, è un per-corso che unisce un patrimonio di edifici e luo-ghi incredibili. Alcuni erano divisi fra la Re-gione e la Santa Sede. Entrambe non se neoccupavano ma ne rivendicavano il control-lo. Diventare rettore della Chiesa di San Gen-naro e direttore delle tre Catacombe è statoquasi più complesso che restaurarle, metter-le in sicurezza e aprirle ai visitatori. Ma vole-vo gestire unitariamente i siti per dare vita aqualche cosa di stabile per i ragazzi. Comeil Cimitero delle Fontanelle, un ossario situa-to in maestose gallerie tufacee scavate nellacollina di Materdei e occluse da decenni didetriti alluvionali; o le Catacombe Paleocri-stiane di San Gaudioso, proprio sotto la gran-diosa Basilica di Santa Maria della Sanità, di-ventate deposito della Asl. Dall’idea di recu-perare, educare e “fare impresa” è scaturitala cooperativa “La Paranza”, composta da do-dici giovani guide che abbiamo mandato ingiro, grazie all’aiuto di fondazioni e privati,a vedere, capire, studiare l’arte e le lingue.Come Enzo, che è stato un anno in Inghil-terra facendo il gelataio di giorno e imparan-do l’inglese di sera. Oggi, accompagnano igruppi nel proprio quartiere, con orgoglio e

passione. Altri, occupandosi dei restauri conl’aiuto di artigiani locali, hanno imparato unmestiere. È sorta così l’Officina dei Talenti, pre-miata per l’illuminotecnica delle Catacombedi San Gennaro, una delle meraviglie di Na-poli. Sotto la guida del designer RiccardoDalisi (Premio Compasso d’Oro), ha avutoorigine il Laboratorio Iron Angels che lavoraferro, latta, ottone, materiali poveri o di re-cupero, per realizzare artigianato artistico.Tutti ragazzi che si sono occupati di restau-rare anche alcuni locali nel seicentesco con-vento adiacente alla Basilica della Sanità peraprire una struttura di ospitalità: “La Casa delMonacone”. Avete portato avanti altre iniziative?In pratica, oggi, ogni spazio o immobile del-la parrocchia è stato bonificato e riutilizzatoper la comunità. In ex strutture canoniche so-no ospitate La Casa dei Cristallini e L’Altra Ca-sa. Operano, soprattutto la prima, in zonedi estremo disagio socio-economico. Si oc-cupano di organizzare il doposcuola per bam-bini, di aiutare e consigliare madri giovanis-sime per gestire la loro genitorialità. Cerchia-mo di stimolarle anche a ottenere almeno undiploma, a impratichirsi in un mestiere, pernon continuare a riprodurre un modello chespesso vede le donne sempre a casa da so-le. E poi c’è l’orchestra Sanitansamble. Na-ta col musicista Maurizio Baratta, ha coinvol-to 34 ragazzi dai 7 ai 13 anni. In quattro an-

ni nessuno di loro ha abbandonato, pur af-frontando i sacrifici di un impegno pluriset-timanale di regole e disciplina insolite. Orasono richiesti in molte sale da concerto estiamo organizzando un coro con un centi-naio di bambini e ragazzi, perfino una saladi incisione. Poi c’è la compagnia teatraleSott’o ponte e l’Accademia della Sanità, dauna parte laboratorio teatrale, dall’altra pa-lestra a disposizione di un quartiere che par-tecipa sempre di più. Ma lei dove trova l’energia per tanta at-tività?Dalla realtà che mi circonda. Per tenere in vi-ta il passato stiamo proponendo a enti e pri-vati l’iniziativa “Adotta un restauro”, così dadare nuova vita a opere preziose. Come è sta-to per l’affresco nel VI secolo della bella Ce-rula venuto alla luce durante la bonifica del-le Catacombe di San Gennaro. Poi ci sono ilibri, le mostre fotografiche. È uno stimolocontinuo e non possiamo fermarci. C’è tan-to, troppo, da fare.

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«La gente di Napoli è per sua natura gentile e cordiale: ama i colori, la musica, stare in compagnia,condividere... e merita di essere felice»

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Italia è sensibilmente al di sopra della mediaeuropea sia per l’abbandono scolastico che peruna minore scolarizzazione. Specie al Sud do-

ve, rilevamenti Banca d’Italia 2007, un ragazzo sucinque fra i 18 e i 24 anni possiede solo la licen-za media e il 25% lascia la scuola dopo averla con-seguita. Allarme ulteriore per i tanti che si ritira-no dalla scuola dell’obbligo, soprattutto in queiquartieri incontrollabili rispetto a possibili ispe-zioni scolastiche. Luoghi dove spesso mancano re-gole e speranze per il futuro. È in questi contestiche l’associazione “Maestri di Strada” si impegnaper il reinserimento nella scuola dell’obbligo. Ma-ria Francesca Arpaia, responsabile della comuni-cazione, la incontriamo in una delle “scuole di fron-tiera” dove ogni giorno si confronta con il disa-gio dei giovani. Chi sono i “Maestri di Strada”?Insegnanti, pedagogisti, operatori sociali, psico-logi, sociologi impegnati nel recupero di adole-scenti esclusi da possibilità di crescita per averabbandonato lo studio obbligatorio. Con il pro-getto “E-VAI” cerchiamo di stimolare la consape-volezza che cambiare si può, che la scuola è unodei loro pochi diritti e che fuori dal quartiere c’èun mondo da scoprire. Realtà diverse, culturali esociali, nella stessa Napoli. Inoltre, cerchiamo difornire un orientamento per proseguire gli studia chi sta per conseguire la licenza media. Attra-verso una didattica che è anche laboratoriale.Ci spieghi meglio.A ragazzi, disorientati, privi spesso di modelli po-sitivi e regole, proponiamo la “didattica del fare”.Creiamo laboratori dove vedano concretizzato il

GIOVANI IN PRIMO PIANO

{ }TORNARE SUI BANCHICON I “MAESTRI DI STRADA”

«C’è voglia di riscatto, di crescita, di costruire con le proprie “mani” il futuro di una città che porta il “bello”dentro di sé»

no, la precarietà lavorativa. Ne-gli antichi quartieri spagnoli, aForcella, a Stella, ai Vergini, al-la Sanità, c’è voglia di riscatto,di crescita, di giustizia. La cit-tà, infatti, è un laboratorio spe-rimentale di pratiche educativea sostegno di progetti di vitaper giovani che intendano usci-re da una situazione di soffe-renza ed esclusione. Tante leassociazioni impegnate nel rein-serimento e recupero sociale.

Vedi: L’Altra Napoli, le iniziati-ve di Don Carmine Nappo aForcella, Il meglio di Te che -guidato da Fulvia Russo - si oc-cupa della riabilitazione dei ra-gazzi del Carcere minorile diNisida, e Maestri di Strada peril reinserimento di chi abbando-na la scuola dell’obbligo. Traqueste e altre spicca l’espe-rienza positiva condotta daDon Antonio Loffredo, al Rio-ne Sanità.

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L’

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loro impegno. Si tratti di cucina, di restau-ro, di falegnameria, come abbiamo fatto inun’Istituto Professionale. All’inizio, la dire-zione aveva paura a lasciare in mano a ra-gazzi turbolenti attrezzi potenzialmente pe-ricolosi: martelli, seghe, trapani. L’abbiamospuntata solo perché sediedelle loro aule erano quasidistrutte. Si sono impegna-ti, appassionati, soprattuttoi più difficili e, a lavoro fini-to, erano orgogliosi. Quitroppa teoria non serve.Quando si parla di un vul-cano, meglio portarli a vede-re il Vesuvio. Avete avuto dei successi?Diversi. Chi è diventato mec-canico, chi parrucchiere, chiestetista, chi ha proseguitogli studi. Tutti, comunque,hanno avvertito positivamen-te il fatto che qualcuno liprendesse in considerazionemostrando le loro potenzia-lità e sostenendoli. Le famiglie come reagi-scono?Spesso i problemi legati allasopravvivenza sono tali dafargli trascurare molte cose.A volte tocca perfino ai figli che cresconosoli e per strada. Quante volte la mattina,perché vadano a scuola, dobbiamo andar-li a svegliare in una casa dove non c’è nes-suno. Genitori usciti all’alba per lavorare oche dormono fino a tardi perché hanno la-vorato di notte o per altri motivi. Cercan-do di entrare in contatto con i nuclei fami-liari vediamo, però, come anche i più pro-blematici siano contenti si faccia qualche co-

sa per i loro figli. Quasi tutti sperano per lo-ro una vita diversa.Le Istituzioni vi aiutano?Semmai il contrario. Soprattutto con i re-centi tagli economici ai bilanci. Il progettoChance, portato avanti per tanti anni e che

Regione e Provincia portavano ai congres-si vantandosene, è cancellato per mancan-za di fondi. Il Gbus, una sorta di mostraviaggiante delle possibilità giovanili con cuiandavamo per i quartieri più a rischio, è fer-mo per lo stesso motivo. L’attuale proget-to E-VAI è sostenuto da privati. Eppure, dilavoro e ricerca ne abbiamo fatto tanto.Anche in collaborazione con progetti in-ternazionali per combattere l’abbandono

scolastico, il lavoro minorile, la violenza suigiovani e il fenomeno dei “ragazzi di stra-da”. L’idea è di creare una Carta dell’Edu-cazione delle grandi aree urbane, capacedi fornire indicazioni autorevoli a quantiintendano sostenere una “cittadinanza at-

tiva” dei giovani in contestimarginalizzati. Quali i momenti di interven-to della vostra Onlus?Sono tre fasi. La prima: proget-ti di vita per fornire sostegnodiretto e personalizzato a ra-gazzi che intendano impegnar-si nella formazione, nello studioe abbiano difficoltà economi-che o inadeguato sostegno fa-miliare. “Maestri di Strada” fi-nanzia corsi professionali indi-viduali, spese di trasporto, unapiccola indennità oraria per lafrequenza di laboratori profes-sionali. La seconda: tirocini for-mativi e lavorativi per favorirel’ingresso nel mondo del lavo-ro attraverso il contatto con unarete di imprenditori, artigiani,commercianti, professionisti cheintendano collaborare al lavoroeducativo accogliendo i ragaz-zi sia in Campania che altrove.

Infine: prima occupazione da sostenere siaattraverso la ricerca attiva di lavoro, sia at-traverso l’auto-imprenditoria, aiutando cioèla formazione di piccole cooperative.

Per informazioni > Associazione “Maestri di Strada” OnlusP.za S. Eligio, 7 - 80133 Napoli www.maestridistrada.net

«Tirocini formativi e lavorativi, progetti di vita, avvio alla prima occupazione, ma anche sostegno emotivo e tanto altro. Questo, grazie al costante impegno di tanti professionisti»ANO

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19GENNAIO 2012

[ ATTUALITÀ DI GIOVANNA DALL’ONGARO ]

IL MERCATO delle TERRE«Con la crisi dei prezzi alimentarila finanza mondiale ha individua-to l’“oro” del futuro: vaste distesedi suolo fertile nei Paesi in via disviluppo. Così multinazionali,società d’investimento e governi diPaesi, ricchi di liquidità ma poveridi risorse agricole, si spartisconogrosse fette del Pianeta a Nord e aSud dell’Equatore. Il fenomeno èstato battezzato, “land grabbing”,accaparramento di terre»

e si trattasse di un limpido, equoe paritario accordo di compraven-dita con un esplicito tornaconto

per entrambe le parti, non esiteremmoa chiamarlo “business”. Ma il recentemercato delle terre, o meglio la corsa al-l’accaparramento di suoli fertili nei Pae-si in via di sviluppo da parte di investi-tori stranieri, stenta a rientrare in que-sta definizione. Sarà per la mancanza di trasparenza neicontratti o per l’evidente squilibrio tra leforze in campo, o ancora per la vastitàdegli appezzamenti commercializzati (an-che più di 500.000 ettari) a prezzi bas-sissimi, il termine inglese che gli si addi-ce di più sembra essere un altro: landgrabbing.A essere benevoli si può tradurlo come“accaparramento di terre”, ma le mol-

te associazioni che da anni si battonoper evitare che il Sud del Mondo diven-ti una gigantesca colonia dei Paesi più ric-chi, non stentano a definirlo “furto”. Del resto la stessa International Land Coa-lition, uno strano puzzle di 116 associa-zioni che comprende organizzazioni nongovernative, gruppi di contadini, ma an-che istituzioni come la Banca Mondialeche, nel maggio 2011, ha consegnato nel-la Dichiarazione di Tirana la prima artico-lata definizione di land grabbing, invitaa pensarne tutto il male possibile: «Ac-caparramenti su larga scala che avvengo-no in violazione dei diritti umani; senzaessere fondati sul consenso libero dellecomunità che utilizzano quella terra; sen-za essere basati su attenta valutazione so-ciale, economica, ambientale; senza es-sere basati su contratti trasparenti;

S

gli ettari venduti,affittati o dati in licenza dal 2001. Fonte: Rapporto Oxfam

227 milionidelle terre passateagli uomini d’affari è rimasto incolto. Fonte: Banca Mondiale

L’80%le famiglie sfrattateda una società britannicache ha imposto le suepiantagioni in Uganda.

20mila»

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20 I 50epiu.it I GENNAIO 2012

TERRENI CEDUTI A INVESTITORI STRANIERI DATI RIPORTATI DAI MEDIA NEL 2008-2009Regioni Superficie (milioni di ettari)Africa Sub-Sahariana 39,7Sud-Est Asiatico 8Europa e Asia centrale 4,3America Latina 3,2

Note. Destinazione d’uso: 37% cibo, 21% biocarburante; dimensione media delle terre:40.000 ettari (1/4 superiore a 200.000).(Fonte: World Bank 2011, Deininger, Beyerlee)

Paese Superficie Numero Dimensione media(ettari) di progetti del terreno (ettari)

Cambogia 958 61 8.985Etiopia 1.190 406 700Liberia 1.602 17 59.374Mozambico 2.670 405 2.225Nigeria 793 115 1.500Sudan 3.965 132 7.980(Fonte: World Bank 2011, Deininger, Beyerlee)

TERRE CEDUTE DA ALCUNI PAESI DAL GENNAIO 2004 AL MARZO 2009

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senza essere basati su un’effet-tiva pianificazione condotta inmodo democratico». Tra gli accusati di land grabbingci sarebbe il gruppo indiano Ka-ruturi, che si è aggiudicato1.300.000 ettari di suolo etio-pe nella regione di Gambella; lacompagnia statunitense NileTrading & Development Inc.,che ha ottenuto 400.000 etta-ri di terreno per 49 anni nel SudSudan; la britannica New Fo-rests, che ha imposto le suepiantagioni in Uganda insiemeallo sfratto di 20mila famiglie.E, forse, anche la recente ac-quisizione di 2.000 ettari di ter-reno bulgaro da parte della ci-nese Tianjin State Farms Agri-business Group Compant. Il Pildel Paese venditore, tra i piùbassi d’Europa, non fa pensareinfatti a un accordo tra pari.A quanto ammonti il “bottino”mondiale che multinazionali,governi e società finanziarie sisarebbero spartito fino a ogginon è facile saperlo. Un recen-te Rapporto di Oxfam, networkinternazionale di associazioniche si battono per la giustizia so-ciale nel mondo, parla di 227milioni di ettari venduti, affitta-ti, dati in licenza o in procintodi finire sul mercato dal 2001 aoggi. Un’area grande quantol’Europa Occidentale. La BancaMondiale abbassa di molto lastima scendendo a 50 milioni diettari, mentre l’associazioneGrain - una delle più impegna-te nell’analisi del fenomeno -propende per una cifra tra i 60e gli 80 milioni di ettari. «Non esistono dati certi sullareale dimensione del fenome-no», afferma Nadia Cuffaro,docente di Politica Economicaall’Università di Cassino e con-sulente della Fao. «Senza l’in-formazione dei media, i rappor-ti delle organizzazioni non go-vernative e l’analisi di casi distudio, il fenomeno stentereb-be a uscire dall’ombra».Molti progetti di acquisto, in-fatti, sono divenuti noti solo do-po l’interessamento delle tele-

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visioni e le conseguenti protestedella società civile, a volte talmen-te persuasive da riuscire a manda-re a monte l’affare. Così è acca-duto alla coreana Daewoo che,finita sotto i colpi incrociati dellasollevazione popolare e delle in-chieste giornalistiche, ha dovutorinunciare a un milione di ettari diterra del Madagascar. Probabil-mente, con qualche riflettore inmeno puntato addosso, sarebberiuscita nel suo intento.«Il fenomeno del land grabbingsfugge alle banche dati esistentiper la natura stes-sa degli acquiren-ti», spiega NadiaCuffaro. «Tra icompratori non visono solo le mul-tinazionali, più fa-cilmente rintrac-ciabili perché fre-quentano il mer-cato già da tem-po, ma anchenuovi fondi di investimento dei go-verni, fondi pensione e speculati-vi studiati ad hoc, che quindi an-cora sfuggono ai monitoraggi.Considerando, poi, che una tran-sazione appare nei dati sugli inve-stimenti esteri diretti solo quandoè interamente pagata, è chiaro cheun fenomeno così recente rimar-rà ai margini delle statistiche an-cora per molto tempo». Che le distese incolte di Ghana,Madagascar, Mali, Sudan, ma an-

che di Paesi del Sud America, delSud Est Asiatico e dell’Europa po-tessero trasformarsi in un vero eproprio eldorado per quei Paesi ric-chi di liquidità, ma poveri di terre,lo si è infatti capito non più di treanni fa. Quando a seguito della cri-si dei prezzi alimentari del 2007-2008, la coltivazione di prodottiagricoli come riso, grano, mais e oliodi palma - ignorati fino a poco pri-ma da tutti gli uomini d’affari, chefaticavano a sentirvi l’odore del-l’oro - si è improvvisamente pre-sentata sotto una duplice veste.

Ossia, come ilmodo più econo-mico per assicu-rarsi una riserva dicibo quando nelmondo ci saran-no nove miliardidi bocche da sfa-mare e comeun’opportunitàper gonfiare i por-tafogli di molti in-

vestitori privati e pubblici. La corsa alle terre è automatica-mente scattata per l’una o l’altra ra-gione. O per entrambe. Come nelcaso dell’Arabia Saudita, preoccu-pata, da una parte, di garantire ilcibo ai 39 milioni di abitanti che siritroverà in casa nel 2035, poten-do contare solo su una manciata diterreni fertili che spuntano qua e lànelle vaste distese desertiche e, dal-l’altra, sedotta da un business mol-to redditizio. Così, mentre gruppi

L’acquistoindiscriminatodi terrepotrebbeinnescare unagrave crisialimentare

sauditi privati, variamente suppor-tati dal governo, hanno avviatocoltivazioni di ortaggi e riso in Etio-pia destinati alla madre patria, gran-di investitori finanziari pubblici, tra-mite i fondi sovrani di investimen-to, o privati, con i fondi pensione,hanno ottenuto altri terreni afri-cani con il dichiarato intento diguadagnarci rivendendoli in futu-ro a prezzi più alti. La Banca Mon-diale afferma che l’80% della ter-ra passata dalle mani usurate deicontadini a quelle lisce e curatedegli uomini d’affari è rimasto inu-tilizzato. «Che lo si facciaper avviare nuo-ve coltivazioni oper ricavare red-dito da un inve-stimento sicuro,recidere il rap-porto tra le co-munità rurali e ilterritorio ha gra-vi conseguenze.In questo modo viene leso non so-lo il diritto degli individui alla ter-ra, ma anche il diritto a un cibo ge-nuino», dice Nora Mc Keon dellaOng “Terra Nuova”, convinta cheil land grabbing sia, oltre che in-giusto, anche dannoso. «È ingiu-sto perché è inaccettabile che unodei diritti più universali che esista,ossia quello al cibo, sia da qualcheanno in mano alla finanza mondia-le, ed è dannoso perché il model-lo di agricoltura che lo ispira è ir-

rispettoso dell’ambiente, gestito dagrandi catene alimentari interessa-te molto al profitto, poco alla qua-lità del cibo e per nulla al benesse-re del territorio». “Terra Nuova”, insieme ad altre as-sociazioni membri del Cisa (Comi-tato Italiano per la Sovranità Ali-mentare), ha da poco raggiuntoun obiettivo che perseguiva daquindici anni: far entrare nelle sa-le della Fao la voce di quei conta-dini che assistono impotenti all’in-vasione dei trattori nelle loro terre.In occasione della 37a sessione del

Comitato per la Si-curezza alimentaremondiale (Cfs), loscorso ottobre lecomunità ruralihanno potuto chie-dere una regola-mentazione delmercato delle ter-re che preveda dueimportanti princìpii:il riconoscimento

del diritto alla terra anche in assen-za di un documento formale e l’in-troduzione di un limite massimo disuolo commercializzabile. «Uno dei problemi che rende vul-nerabili i contadini africani è l’im-possibilità di far valere i propri di-ritti con attestazioni ufficiali di pro-prietà della terra. La Banca Mon-diale ritiene che in Africa la percen-tuale di terra che è stata acquista-ta con un contratto scritto vari dal2 al 10% e si trovi prevalente-

Fondo Patrimonio complessivo Percentuale di investimenti in agricolturaAP2 (Svezia) 34,6 miliardi di dollari 1,4% (500 milioni di dollari in coltivazioni di grano in Usa, Australia e Brasile)Ascension Health (Usa) 15 miliardi di dollari 7,5% (1,1 miliardi di dollari)Apg (Paesi Bassi) 220 miliardi di euro 0,5% (1 miliardo di euro)Pka (Danimarca) 25 miliardi di dollari 1,5% (370 milioni di dollari)Tiaa-Cref (Usa) 426 miliardi di dollari 2 miliardi di dollari in 400 terreni in Nord e Sud America,

Australia ed Europa dell’EstSupernnuation 14,2 miliardi di dollari 3% (407 milioni di dollari)Fund (Nuova Zelanda)

(Fonte: Grain, www.grain.org, associazione per l’agricoltura sostenibile insignita dal Parlamento svedese nel 2011 del Right Livelihood Award,il “Nobel dell’impegno sociale”)

QUALCHE ESEMPIO DI FONDI PENSIONEINVESTITI IN TERRENI AGRICOLI

Anche i fondispeculativi,oltre allemultinazionali,sono moltointeressati ai latifondi

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mente in area urbana», diceNadia Cuffaro. «In altre

parole molte dellepersone che, difatto, utilizzanola terra non han-no titoli formalida far valere al

momento dellacompravendita».

L’unica arma che gli rimane è la pro-testa, con tutte le conseguenze checiò comporta. Quella organizzatadalla comunità rurale di Fanaye in Se-negal, il 26 ottobre scorso, si è con-clusa con un bilancio di una venti-na di feriti e due morti. Gli abitantinon ne volevano sapere di consegna-re 20mila ettari, pari a un terzo del-le terre da loro coltivate, nelle ma-ni di una società a partecipazione ita-liana interessata alla produzione dibiocarburanti. Sì, perché l’altra gran-de spinta al land grabbing viene dal-l’esigenza di trovare al più prestoefficaci sostituti del petrolio per farcamminare le nostre automobili. Lochiede l’Unione Europea, che ha fis-sato al 2020 l’ambizioso obiettivo diottenere il 10% della benzina utiliz-zata per i trasporti da risorse rinno-vabili. Lo hanno fortemente deside-rato i presidenti degli Usa, da Geor-ge W. Bush, che sognava di eman-

ciparsi dal petrolio, a Barack Obama,che ha più volte assicurato il soste-gno della sua amministrazione allaproduzione di etanolo ricavato dalmais, che considera ecologico. Laquestione, però, è molto controver-sa. Gli stessi ambientalisti si rifiuta-no di considerare “verde” l’etano-lo. Perché, come ben spiega Stefa-no Liberti nel suo interessante e pio-nieristico libro-reportage Land grab-bing. Come il mercato delle terrecrea il nuovo colonialismo (Mini-mum Fax, 2011), la coltivazione disoia, mais, canna da zucchero perricavarne biocarburanti sottrae ter-reno ad altre colture e alla produ-zione di cibo. Con la conseguenzadi ridurre le risorse alimentari au-mentandone i prezzi. Tanto che laBanca Mondiale considera gli agro-carburanti responsabili per il 75%della crisi alimentare. Il che induceLester Brown, direttore dell’EarthPolicy Institute, guru dello svilupposostenibile, a sollevare un quesitoinquietante, che Liberti riporta nelsuo libro: «Siamo di fronte a un bi-vio: per spendere un po’ meno perle nostre macchine, mandiamo allafame milioni di persone nel Sud delmondo. Dobbiamo guardare in fac-cia la realtà: siamo disposti a perpe-trare un simile crimine?».

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E SE IL “LAND GRABBING” DIVENTASSE UN’OPPORTUNITÀ?

ue economisti del Centre for Econo-mic Policy Research raccontano il feno-meno del land grabbing introducendo

una prospettiva inedita: la possibilità, per iPaesi più poveri, di trarre vantaggio dagli ac-cordi con gli investitori stranieri. E, non a ca-so, sostituiscono il termine land grabbing,troppo carico di accezioni negative, con il piùottimista land deals. «Perché gli affari sullacompravendita di terre diventino appetibilianche per le parti più svantaggiate - trasfor-mandosi in una win-win solution, una situa-zione favorevole a tutti, che non prevedesconfitti ma solo vincitori - bisognerebbe in-nanzitutto, dicono Paul Collier e Anthony J.Venables nel loro studio, distinguere in mo-do netto due categorie di investitori. Solouna delle due merita di essere presa in con-siderazione; l’altra andrebbe scartata imme-diatamente». «I due autorevoli economisti suggeriscono aigoverni dei Paesi poveri un’astuta strategia perottenere un proprio tornaconto dalla vendi-ta dei terreni. Tutto sta nell’individuare le per-sone giuste a cui stringere la mano», spiegaPier Giovanna Natali, economista dell’Univer-sità di Milano Bicocca, che ha da poco chiu-so i lavori di un convegno intitolato “Landgrabbing. Verso un nuovo colonialismo?”.«C’è l’investitore pioniere, desideroso di apri-re un mercato, e c’è l’investitoreche vuole solo speculare. Ebbenei primi vanno corteggiati, mentrei secondi no. E per attirare i pio-nieri in zone dove la carenza di in-frastrutture scoraggia le impresea mettere su un’attività che coin-volga anche i locali, i governi po-trebbero pensare ad alcuni incen-tivi come, per esempio, proprio lacessione di terre in misura mag-giore di quella richiesta. Dovreb-bero, insomma, prendere esem-pio dagli asiatici che, dopo avereattirato investitori pionieri con l’ir-resistibile richiamo del basso co-sto della mano d’opera, hannomesso in piedi aziende propriecon il know how (saper fare) e leinfrastrutture venute da fuori».

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ucien aveva 37 anni e vi-veva a Wharf Jeremie, unodei tanti quartieri discarica

di Port au Prince. È stato ritrova-to, la sera del 14 agosto scorso,ucciso a pochi metri da casa. Lasua vita spezzata da diciassettecolpi di pistola.Lucien era il braccio destro diSuor Marcella, una missionariaitaliana che da sette anni operaad Haiti, il Paese più sottosvilup-pato del Continente americano.Insieme, Lucien e Suor Marcella,avevano dato vita a Vilaj Italyen,che in creolo significa “VillaggioItalia”, una piccola oasi con unaclinica, una scuola di strada ecentinaia di casette colorate arimpiazzare baracche fatte di pez-zi di lamiera. Quando suor Mar-cella è arrivata sul posto quella se-ra, un paio di ore dopo il fatto,il corpo di Lucien giaceva a ter-ra. Gli erano già state rubate lescarpe, il portafogli, il cellulare. Erastato spogliato persino della ca-micia. L’indomani, di buon mat-tino, cinque donne sono anda-te a bussare alla clinica: sostene-vano di essere mogli di Lucien, echiedevano alla missionaria sol-di per farsi mantenere. Nel primopomeriggio ne sono arrivate al-tre tre, con un bel pancione in vi-sta: tutte - a loro dire - avevanoin grembo il figlio di Lucien, e re-clamavano cassa.È labile il confine tra vita e mor-

te, ad Haiti, il Paese più poverodell’emisfero occidentale, ma an-che il più popolato. Si viene allaluce per sbaglio, da ragazze trop-po impegnate a sopravvivere perfare le mamme, e basta un sec-chio d’acqua conteso per met-tere fine ad un’esistenza. Il 12 gennaio 2010 un terremo-to di magnitudo 7.0 della ScalaRitcher ha devastato la capitale diHaiti, Port au Prince, causando230mila vittime e quasi un milio-ne e mezzo di sfollati. Collassa-to su se stesso il palazzo presiden-ziale, semidistrutta la cattedrale,

crollati ministeri e corti di giusti-zia, rasi al suolo complessivamen-te 900mila edifici. C’è chi l’ha de-finito la più grande catastrofe na-turale del Terzo Millennio. Le im-magini di tale inferno hanno fat-to il giro del mondo, i riflettoriimprovvisamente si sono accesi suquesto lembo di terra al centrodei Caraibi. Dieci mesi dopo ciha pensato il colera a dare il col-po di grazia al Paese, causandopiù di 6mila vittime e dando il via

ad un’epidemia che le precariecondizioni igienico-sanitarie con-tinuano a facilitare. Son passati quasi due anni dalsisma, ma a sentir parlare glihaitiani il tempo si è fermato:«La maggior parte delle mace-rie non è stata rimossa, la gen-te vive ancora nelle tendopoli,in condizioni di estrema preca-rietà, come si fa a parlare di ri-costruzione?», si chiede EvelFanfan, un avvocato che con lasua associazione, “Aumohd”,difende i diritti civili degli hai-tiani.Secondo l’Onu ammonterebbe-ro a 600mila le persone che abi-tano ancora nelle tende allesti-te all’indomani del sisma, e cheversano oggi in uno stato di for-te degrado. A detta di Richard,uno studente universitario al-l’ultimo anno di medicina, la ci-fra però è superiore: «Per sape-re il numero esatto bisognereb-be contarle di notte, ma nessu-no - puntualizza - si azzarda adentrare nelle tendopoli con ilbuio». Port au Prince è una metropolidi tre milioni di abitanti, in cuil’elettricità rimane un lusso con-cesso a pochi. Il ritmo della vitaqui è scandito dalla luce del so-le: alle sei di mattina le stradebrulicano di gente, e alle sei dipomeriggio, quando scendel’oscurità, il flusso del rien-

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[ ESTERO DI ROMINA VINCI ]

HAITI: il PREZZO della VITA

Port au Prince,due anni dopo:

macerie ancorada rimuovere

e un gravissimostato di degrado

«Magnitudo 7.0 della Scala Richter: questa la potenza devastante del terremoto che, giu-sto due anni fa, ha distrutto la capitale di Haiti, Port au Prince, causando 230mila vitti-me e quasi un milione e mezzo di sfollati. E, come se non bastasse, dieci mesi dopo unaterribile epidemia di colera ha finito di mettere in ginocchio il Paese»

gli edifici rasi al suolo:case, palazzopresidenziale, cattedrale,corti di giustizia...

900milale persone che, secondo l’Onu, abitanoancora nelle tende allestitedopo il sisma.

600mila

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DA SETTE ANNI AL FIANCO DEGLI ULTIMI

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tro è già terminato, perché il territorio passa nelle ma-ni delle varie gang del posto. La criminalità è un’al-tra grande piaga che attanaglia la popolazione: nonè un caso che la Missione delle Nazioni Unite per lastabilizzazione di Haiti (Minustah), un mandato mi-litare sotto l’egida Onu che ha avuto inizio nel 2004,abbia fatto dell’indebolimento delle bande armate unodei suoi cavalli di battaglia. È la legge del più forte che vige ad Haiti. Nick ha 21anni, e vive in uno degli slum (bassifondi, ndr) più pe-ricolosi della capitale, Citè Soleil, una discarica a cieloaperto dove lamiere incastonate danno vita a barac-che fatiscenti, che si arroventano nelle calde giornatedi sole (tipiche del clima tropicale) e mal resistono al-le intemperie (la stagione delle piogge dura sei mesi).«L’80% dei ragazzi possiede una pistola e la usa conestrema facilità - dice Nick - basta una banale lite pervenire ammazzati». Non c’è luce, non c’è acqua, nonc’è cibo. La gente sopravvive di elemosina e va avan-ti con le donazioni delle Ong (Organizzazioni non go-vernative), mantenendo il regime di sussistenza che èuno dei grandi mali di questa terra. Nick ha una bimba di tre anni e mezzo e spesso ècostretto a frugare nella spazzatura per darle qual-cosa da mangiare. «Gli aiuti umanitari stanno finen-do - spiega il giovane papà - io non chiedo cibo maun lavoro, voglio esser messo nelle condizioni di po-ter mantenere la mia famiglia».Ricardo, classe ‘81, è nato a Port au Prince ma si ètrasferito negli States all’età di tre anni. New York pri-ma, Miami dopo e poi, cinque anni fa, la decisionedi tornare nel suo Paese d’origine. Ricardo crede inuna possibilità di riscatto, e c’è una cosa che ama diHaiti: «La libertà di poter fare tutto, non ci sono re-gole qui». Johnny, invece, è un ragazzo di 25 anniche sogna di emigrare negli Usa per diventare un bu-siness man. Ma non può: il suo passaporto è rima-sto sotto le macerie, non ha soldi per chiederne unonuovo. Lavora giorno e notte in un fast food, ha cin-que sorelle e tre fratelli da mantenere: «Mia madreè malata - dice -. Sto mettendo da parte il denaroper portarla all’ospedale e farla visitare da un bravodottore, non voglio che muoia». Dallo scorso mese di maggio alla guida di Haiti c’èMichel Martelly, un cantante divenuto Presidente gra-zie al forte appeal che esercita sui giovani (in un Pae-se in cui l’età media è di 16 anni). Sarà il tempo astabilire se “Sweet Micky” - questo il suo nome d’ar-te - è davvero in grado di risollevare le sorti di que-sto popolo. Ad oggi ha mostrato non poche difficol-tà nel creare la squadra di governo (solo il 5 ottobreè stata annunciata l’elezione di Gary Conille alla ca-rica di Primo Ministro). Di certo, però, gli haitiani loadorano: il suo volto è tinto sui muri, nelle strade im-pazzano i cartelloni che lo raffigurano vittorioso, e per-sino all’interno delle case/baracche ogni famiglia tie-ne in bella vista una fotografia di Martelly: «È il no-stro Presidente!», urlano gli haitiani con enfasi. Unanuova era per Haiti è cominciata?

uando sono arrivata ad Haiti,48 ore dopo il terremoto del 12gennaio 2010, una signora mi è

venuta incontro piangendo, mi ha abbrac-ciato e mi ha detto: “Ora so che il Signorenon ci ha abbandonati”». Così inizia il rac-conto di Suor Marcella, una missionaria ita-liana che ha scelto di passare la sua vita alfianco degli ultimi. Da sette anni si trova aWharf Jeremie, pericoloso quartiere di Portau Prince, dove sta costruendo un piccolo

“Villaggio Italiano”, per dare una speranza a queste persone.Cosa significa vivere a Wharf Jeremie?Significa vivere in un posto che per il governo non esiste, perché sullacarta non risulta abitato. E quindi non ci sono scuole, non c’è sa-nità, non c’è luce, non ci sono servizi. Eppure è popolato da 70mi-la persone. Haiti è una discarica a cielo aperto: mancano inceneritori, siti distoccaggio, non c’è alcun piano di raccolta rifiuti, la gente bru-cia l’immondizia per strada. Perché?La colpa è dell’Occidente, del nostro modo di aiutare. Li abbiamo co-perti di materiale di plastica e di “usa e getta”, senza istruirli su comeraccogliere e smaltire i rifiuti. Così loro si comportano come han sem-

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DA SETTE ANNIAL FIANCO DEGLI ULTIMI

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«Anche se popolato da settantamila persone, Wharf Jeremie è un quartiere “fantasma”: niente luce, niente scuole, nessun servizioe sanità inesistente. Esistenze al limite della sopravvivenza»

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pre fatto con la buccia di banana, vale a di-re gettandola a terra. Solo che la buccia dibanana si decompone, il bicchiere di plasti-ca rimane lì per migliaia di anni. Noi gli ab-biamo fatto bruciare le tappe, e ora loro nepagano le conseguenze. La criminalità ad Haiti è una piaga so-ciale. Da dove nasce il mercato dellearmi?Si sviluppa da un mondo che sfrutta i pove-ri; guai a pensare che gli haitiani comprinole armi. Abbiamo Nazioni intere che voglio-no smaltire i propri armamenti, non dimen-tichiamo che ci troviamo davanti a Cuba, ilVenezuela è a poca distanza e Miami è a so-li cinquanta minuti in aeroplano. Esiste unavolontà mondiale a cui fa comodo che Hai-ti versi in queste condizioni. Ci può essere un riscatto per questa po-polazione?Assolutamente sì, anche loro sono nati peressere felici. Il tuo braccio destro, Lucien, è stato uc-ciso. Non ci son colpevoli né assassini.Cos’è adesso il Vilaj Italyen?Ho chiuso la clinica per un mese in segno diprotesta. Ad Haiti la morte fa parte della vi-ta, ma bisogna cambiare: non si sostituisceuna persona così.

I VESSILLI DI UN GLORIOSO PASSATOCorreva l’anno 1492 quando tre piccole imbarcazioni note come“caravelle” sbarcarono sull’isola di Hispanola e scoprirono così il Nuovo Mondo. Haiti occupava la parte più occidentale sull’isola; vi approdò Cristoforo Colombo con la sua Santa Maria. Nel Settecento,era considerata la più ricca coloniaeuropea d’America, principaleesportatore mondiale di zucchero,superando in prosperità anche gliUsa. È stata la prima Nazione a fareproprio il motto di Liberté, Égalité,Fraternité, lanciato dalla RivoluzioneFrancese, e a raccoglierne i vessilli. Il 1 Gennaio 1804 Haiti proclamando la sua indipendenza, divenne la primarepubblica indipendente dell’AmericaLatina. È stato anche il primo Paese ad abolire la schiavitù.

GLI ECHI DI UN MESTO PRESENTEIl passato glorioso lascia però spazioad un mesto presente: Haiti oggi è considerato il Paese più poverodell’emisfero occidentale. Secondo il Rapporto sullo Sviluppo Umano del 2011, redatto dal Programmadelle Nazioni Unite per lo Sviluppo(Undp), questo Paese occupala posizione numero 158 su 187 Paesi classificati analizzando i livelli di scolarizzazione, sanità e reddito pro capite. In termini di vite umane, il bilancio del terremoto che il 12 gennaio 2010 ha devastato Port au Prince è statopiù pesante di quello tsunami che, nel dicembre 2004, provocò danni dal Sud-Est dell’Asia fino a toccare le coste dell’Africa Orientale. Oggi Haiti detiene un altro tristeprimato: è il Paese in cui è in atto la più grande epidemia di colera.

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IL VILLAGGIO è situato a Maracalagonis, sulla bel-lissima spiaggia di Geremeas (Villasimius) e rispetta tut-te le norme riguardanti le barriere architettoniche;dispone di 345 camere completamente ristrutturate,distribuite in palazzine e villini.IL RISTORANTE, di facile accesso da tutte le came-re, è situato in piazzetta e il servizio è previsto a buf-fet per la prima colazione, il pranzo e la cena. LA FORMULA ALL INCLUSIVE Soft prevede la con-sumazione gratuita al bar centrale, comprensiva di:bevande calde (caffè, cappuccino, the e tisane), bibi-te analcoliche, succhi di frutta e birra alla spina (nonimbottigliati). L’ANIMAZIONE, svolta a cura di Samarcanda (unagaranzia di qualità made in Italy), prevede tornei dicarte, spettacoli serali, intrattenimento piano-bar e di-scoteca.LA SPIAGGIA di fine sabbia bianca è attrezzata conbar, spogliatoi, docce, ombrelloni e sdraio. Il mare siraggiunge con un breve percorso a piedi attraversoun bosco di pioppi, tamerici ed eucalipti. LE ESCURSIONI prevedono visite a: Villasimius; Ri-viera tra Quartu S. Elena e Cagliari; Parco della Gia-ra e il villaggio nuragico di Barumini; Isola di San Pie-tro e Carloforte. Inoltre, escursioni in barca alla sco-perta del parco geomarino circostante.

INCONTRIDI PRIMAVERAdal 19 maggio al 16 giugno 2012

• Assistenza in loco di personale 50&Più e50&Più Turismo • Assicurazione bagaglio/sa-nitaria e annullamento, Navale Assicurazioni.

LA QUOTA NON COMPRENDE • Tutti i trasporti da e per il Calaserena Vil-lage • Escursioni facoltative (da acquistare epagare sul posto) • Lettino spiaggia (facol-tativo da pagare in loco al costo settimana-le di € 20.00) • Extra in genere e tutto quan-to non sopra specificato.

Bambino (da 3 a 8 anni non compiuti) in camera con 2 adulti riduz. 80%Bambino (da 8 a 12 anni non compiuti) in camera con 2 adulti riduz. 50%Bambino (da 0 a 3 anni non compiuti) in camera con 2 adulti gratuitoEventuali giorni supplementari su richiesta

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29GENNAIO 2012

a chiamano “clonazionedella realtà” e “sterminiodel reale con il suo dop-

pio”. È la cosiddetta iperrealtà,un territorio di percezione chenon lascerebbe più spazio al-l’immaginazione di noi che guar-diamo, sentiamo, tocchiamo,che non ci permetterebbe di il-luderci, di immedesimarci, diemozionarci. È questo universoipertecnologico, capace di defi-nire e determinare anche le no-stre emozioni, che il mondo do-minato dai computer ci sta ap-parecchiando.Ma non è vero, non lasciamociimbrogliare. Lo dimostra ampia-mente la Pixar, la casa produttri-ce di film di animazione che hanel suo Dna proprio la tecnolo-gia più avanzata. Contraltare del-la Disney che, nell’immaginariocollettivo, rimane legata ai fu-metti e al tipo di lavorazione più“manuale”, la casa di Ed Catmulle John Lasseter festeggia i 25 diattività, mettendo in evidenzacome cuore, arte e tecnologiapossano camminare mano nel-la mano per portarci verso il fu-turo. Esempio paradigmaticoWall-E, il magnifico film di fan-tascienza, premio Oscar 2009,storia d’amore tra robot ambien-tata nel 2805. In una Terra

L

»

[ ANNIVERSARI DI RAFFAELLO CARABINI ]

PIXAR IN FESTA

«Oltre 500 le opere esposte al Pac di Milano, dove la Pixar festeg-gia il suo 25° compleanno. La nota casa produttrice di film d’ani-mazione ha dimostrato nel tempo come cuore e arte, tecnologia ecultura digitale possano viaggiare insieme verso un futuro semprericco di emozioni»

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PIXAR

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abbandonata da settecento anniperché del tutto inquinata, viveun piccolo automa che continuail suo compito di compattare incubi la spazzatura, ma che, a ri-poso, guarda in continuazione lacassetta del musical Hello, Dolly!,sognando di trovare una compa-gna, tenerla per mano, ballare conlei e non essere più solo.Improvvisamente un razzo depo-sita sul pianeta Eve, un robot fem-mina ad alta tecnologia in gradodi volare, che però si disattiva nelmomento in cui Wall-E le donal’unica piccola pianta trovata frale macerie. Quando il razzo tor-na a riprenderla, il robot gli si ag-grappa per non perdere l’amatae arriva sulla mega-astronaveAxiom, dove l’umanità sopravvi-ve nel lusso sfrenato e nella seden-tarietà totale, obesa fino all’immo-bilità e in contatto tramite scher-mi olografici. Una riattivata Eve (ilcui nome è l’acronimo di Esami-natore di Vegetazione Extraterre-stre) comunica di aver scopertoche sulla Terra può ricrescere la vi-ta e che è tempo di riportare acasa l’umanità. Il pilota dell’astro-nave, tuttavia, è convinto che siameglio rimanere nello spazio...Come negli altri undici lungome-traggi - e nei numerosissimi “cor-ti” - della Pixar, da Toy Story del1985 al recente Cars 2, passandoper i due sequel del capostipite, ABug’s Life, Monsters & Co., Alla ri-

cerca di Nemo, Gli Incredibili, Ra-tatouille, Up e il primo Cars (tra icui doppiatori spicca la voce di PaulNewman, nella foto sopra) in que-sto film ciò che conta è l’esplora-zione delle infinite possibilità dell’im-maginario. La formula magica cheispira la maggiore casa di produzio-ne di animazione digitale del mon-do è dettata dal direttore artisticoLasseter, regista due volte vincito-re dell’Oscar: “l’arte sfida la tecno-logia e la tecnologia ispira l’arte”.Ovvero il rapporto uomo/compu-ter è del tutto paritario e bidirezio-nale, tanto che alla Pixar i disegna-tori-scultori che utilizzano matita,argilla e colori sono quasi altret-tanto numerosi dei programmato-ri digitali. E la loro fantasia, esorta-ta a correre a briglia sciolta, è allabase di ogni realizzazione.Lo dimostra appieno la mostra Pi-

xar: 25 anni di animazione, aper-ta al Padiglione di Arte Contem-poranea di Milano fino al prossi-mo 14 febbraio. Nelle sale si sus-seguono i disegni, gli storyboard,gli studi, i modellini, a dimostrareche l’iperrealtà creata dalle macchi-ne possiede, in effetti, delle fonda-menta e degli sviluppi dettati dal-l’umanità, dall’intelligenza e dallafantasia degli artisti di questa ca-sa, che non di rado si rifanno al-l’immaginario iconografico reale.Pensiamo a Ratatouille e alla pit-tura francese degli anni Venti (quel-la della mostra Gli anni folli. LaParigi di Modigliani, Picasso e Da-lí, aperta a Ferrara fino all’8 gen-naio) oppure a Gli Incredibili e al-la grafica americana dei Cinquan-ta (vedi Saul Bass), tanto per faredue esempi di quanto si vede re-golarmente distribuito nei film diquesta vera e propria “bottega”d’arte per antonomasia del Rina-scimento digitale contemporaneo.Nata come divisione di sviluppo

hardware e software della avan-guardistica LucasFilm, la societàfu acquistata nel 1986, per cinquemilioni di dollari, da Steve Jobs, ilfondatore della Apple recente-mente scomparso, che diede ori-gine con Catmull alla Pixar vera epropria. Se i progetti hardware(workstation di gestione delle im-magini digitali) ebbero poco suc-cesso, i cortometraggi e lo svilup-po di software per la computergrafica le aprirono una strada trion-fale. Nel 2006 fu la Walt Disneyad acquisirne il controllo.Può sembrare un paradosso edi-toriale, in realtà anche le anima-zioni computerizzate, come quel-le manuali dei disegnatori di To-polino, Paperino & co., devonocreare dei mondi che abbiano sìcoordinate spazio-temporali e cri-teri di verità propri, ma soprattut-to che rispecchino atmosfere esensibilità del nostro mondo e cherispondano alla profondità delsentire umano.

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ANNI

PIXAR: 25 anni di animazionePac -Padiglione d’Arte Contemporanea20121 Milano - via Palestro, 14Tel. 02 884.46359/46360fino al 14 febbraio 2012

www.mostrapixarmilano.it

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«Frutto del lavoro collettivo di enor-mi team creativi, una pellicola dianimazione non vive di attori e set

reali, bensì di ambienti, personaggi, scene, luci, chenascono innanzitutto nell’immaginazione del regista»

IL COPIONEPunto di partenza del processo realizzativo è il resocontodettagliato di quello che succederà nei fotogrammi: noncontiene solo i dialoghi come nei film con gli attori, ma anchela descrizione della storia, dei personaggi e del mondo danarrare, con l’indicazione di luoghi, situazioni, movimenti...LO STORYBOARDSerie di disegni che illustrano come dovrebbero svolgersile azioni sullo schermo. È il riferimento visuale del film.GLI STORYBOARD DIGITALII diversi editor assemblano in formato video i disegni iniziali,sviluppando i tempi scenici e aggiungendo i dialoghi, glieffetti sonori e le musiche. Siamo allo scheletro.I MODELLISono le specifiche istruzioni digitali per la costruzionedelle forme tridimensionali complesse dei vari personaggi,basate sui disegni e sulle istruzioni registiche.LA MAQUETTELa scultura reale in argilla del singolo personaggio,indispensabile per capire come si combinano tra loro levarie parti del suo corpo, viste da tutte le angolazioni.I DIALOGHIRegistrazione in studio da parte degli attori, che permette agli animatori di creare movimenti ed espressioni in basealle parole e al tono di voce.IL LAYOUTDefinizione dell’angolo di visuale e dei movimenti chedeve fare l’immaginaria cinepresa, in base ai movimentiprevisti dei personaggi e alle descrizioni sceniche.LE ANIMAZIONISono il blocking, ovvero i movimenti principali checomunicano le idee del personaggio attraverso il suomovimento fisico, il polish, che comprende i complicatis-simi movimenti facciali e tutti i dettagli specifici, e ilpainting, la pittura e le ombreggiature definitive.L’ILLUMINAZIONELe luci virtuali che enfatizzano il contenuto e indirizzanol’occhio dello spettatore, oltre a rendere visibile ogniparticolare.LA POST-PRODUZIONEL’inserimento della musica e degli effetti sonori e il relativomissaggio, cui segue il rendering finale, che comprime ilmondo tridimensionale creato dai computer in una serie diimmagini bidimensionali pronte per la pellicola. Un film ècomposto da 24 fotogrammi al secondo, il minimo perchél’occhio umano li percepisca in movimento: per una pellicolaanimata di un’ora e mezza bisogna creare 129.600 immagini.

COME SI REALIZZAUN FILM DI ANIMAZIONE{ }

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Attualità, cultura, eventi associativi e occasioni di incontro.E poi, tutto su: previdenza, fisco, lavoro, welfare. Questo e altro ancora sul nuovo sito internet di 50&Più.Uno spazio completo per essere sempre aggiornati sul mondo che ci circonda.

Seguici su:

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33GENNAIO 2012

»

sando un termine molto in voga in questo periodo, Goo-gle è “sceso in campo” con la sua nuova piattaforma Goo-gle+ per cercare di contrastare il predominio di Facebo-

ok. Lo scontro tra titani è appena iniziato e gli eserciti si sonoschierati. Da una parte Google, con il suo miliardo di iscritti, edall’altra Facebook, con “solo” settecento milioni di utenti. Si-curamente ne vedremo delle belle ma nell’attesa, cerchiamo dicapire cosa propone Google+.

» Google+Per accedere al Social Network di Google+ andate all’indirizzohttp://www.google.it. Nella barra del menu orizzontale (quella conlo sfondo nero), fare un clic su +Tu.

GOOGLE+«Il successo dei Social Network è un fatto indiscusso,e il “monarca” assoluto di questa piattaforma di co-municazione è Facebook. Chi poteva tentare una rea-le azione di contrasto se non un altro “re” del Web?»

ISTRUZIO

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SO - 4

[ INTERNET & DINTORNI DI PAOLO NEGRINI ]

Sarete inviati alla schermata di benvenuto. Per iniziare ad usareGoogle+, è necessario avere un account con Gmail, il servizio diposta di Google. Se lo avete, premete il pulsante Entra e proce-dete, in caso contrario dovrete prima creare l’account dalla pa-gina principale di Google, www.google.it, facendo un clic suGmail nella Barra del menu orizzontale, posto nella parte supe-riore della pagina. Accederete ad una nuova pagina in cui po-trete eseguire la procedura di creazione dell’account.

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(parte Ia)

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Sul lato sinistro, sono presenti oltre alla foto del vostro profilo, leCerchie in cui sono organizzati i vostri contatti. Le Cerchie di Goo-gle+, consentono di organizzare le persone secondo le connessio-ni sociali della vita reale, ad esempio “famiglia”, “colleghi”, “brid-ge”, ecc. È possibile, quindi, condividere dei contenuti solo con lepersone adatte a quel contenuto. Ad esempio, potete postare unannuncio relativo all’ultima partita a bridge giocata con un grup-po di amici e mostrarlo solo alle persone nella Cerchie degli ami-ci del bridge. L’utilizzo delle Cerchie è molto interessante perchépermette, oltretutto, di personalizzare le informazioni sul vostro pro-filo personale per le vostre cerchie. Potreste rendere visibili alla cer-chie di vostri amici i dettagli di contatto, la posizione geografica ele informazioni sulle relazioni, mentre il vostro curriculum lavora-tivo e degli studi, visibile solo alla cerchia dei vostri colleghi.Stream e cerchie: facendo clic su Stream saranno visualizzati nel-la parte centrale della pagina, tutti i contenuti condivisi da tuttele vostre cerchie. Facendo clic sul nome di una cerchia, verrà vi-sualizzato lo stream solamente per quella cerchia. Selezionandola cerchia “famiglia”, saranno visualizzati post e informazioni re-lative solo a quella cerchia.In arrivo: è lo Stream di contenuti condivisi con voi da personeche non sono nelle vostre cerchie. Se decideste di aggiungereuna persona dal vostro stream In arrivo alle vostre cerchie, pas-satevi sopra il mouse e fateclic sul collegamento Ag-giungi alle cerchie, nellaparte superiore del post.Notifiche: è la visualizzazio-ne a tutta pagina di tutte leNotifiche di Google+. Pote-te ricevere notifiche quandosi verificano eventi importan-ti, ad esempio quando veni-te aggiunti a una cerchia oquando venite menzionati inun post.

La pagina è organizzata in varie sezioni.

Nella parte superiore è presente la classica Barra del menu di Goo-gle, alla quale sono stati aggiunti sul lato destro, il vostro nome, ilpulsante Condividi, una miniatura della foto del vostro Profilo dal-la quale con il clic è possibile accedere alle impostazioni del Pro-filo, Privacy, Cerchia di amici ed impostazioni Account. L’ulti-mo pulsante della barra è una rotellina dentata da cui si accedealle Impostazioni di Google+, all’Invio commenti, alla Crono-logia Web ed alla Guida a Google+.

Sotto alla Barra del menu è presente una barra di pulsanti per ac-cedere alla Home page di Google+, Foto, Profilo, Cerchie e Gio-chi e, infine, una casella Cerca che permette di cercare amici dafar entrare nella vostra cerchia.

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Premuto il pulsante Entra, inserite le credenziali di accesso dell’ac-count precedentemente creato. Digitate e-mail e password, inseri-te - se volete - una vostra foto che entrerà nel vostro profilo, pre-mete il pulsante Entra ed accederete alla Home page di Google+.

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Sotto alla lista delle Cerchieè presente l’accesso alla Chat,che permette di effettuarechiamate vocali e video conamici e familiari.

La parte centrale della schermata è il cuore pulsante di Google+.Viene definito Stream e corrisponde a quello che conosciamo co-me Bacheca in Facebook.

» StreamLo Stream è lo spazio in cui potete parlare dei vostri argomentipreferiti con le persone a cui tenete. Raccoglie tutti i contenutiche le persone hanno condiviso con voi ma, a differenza della Ba-checa di Facebook, permette anche di visualizzare i post di unsolo contatto o di cerchie specifiche. I post possono essere di te-sto, foto, video, link o indicatori di posizione. Quando condivi-dete i vostri post con singole persone o con una cerchia, questisaranno visualizzati nel loro Stream.Per scrivere un post, fate un clic nella casella Condividi le ulti-me novità e digitate il contenuto del post. Possono essere inse-riti video, immagini e collegamenti, facendo un clic sul relativopulsante. È inoltre possibile inserire la propria posizione geogra-fica. Scritto il post, dovrete decidere con chi condividerlo. L’im-postazione predefinita è Pubblico. Fate un clic su Aggiungi al-tre persone.

Selezionate la Cerchia o le Cerchie con cui condividere.

Premete il pulsante Condividi.Fatto ciò, il messaggio saràvisibile alle persone con lequali avete deciso di condivi-derlo e potrà da queste esse-re commentato facendo unclic sul pulsante Commenta.

Sul lato destro dello schermo,i contenuti variano in base al-l’attività che stiamo svolgendo.Nell’ordine troviamo:1. La Lista dei nostri amici,una lista di nomi di personedi cui non siamo ancora ami-ci ma che potremmo conosce-re;

2. Il pulsante Invita amici,mediante il quale possiamo in-viare un messaggio ad un no-stro conoscente per invitarloa partecipare a Google+;

3. Il pulsante Apri un video-ritrovo che consente di usarela chat video dal vivo, riunen-do tutti i partecipanti come sefoste nella stessa stanza;

4. Crea una pagina Google+che consente alle aziende, aiprodotti, alle marche e alle or-ganizzazioni un’identità pub-blica e la presenza su Google+.

Un post da voi inserito, può essere Cancellato, Modificato, Bloc-cato e possono essere disabilitati i commenti.Facendo un clic sul pulsante alla destra del post, si aprirà unatendina dalla quale scegliere l’opzione preferita. Queste azionipossono essere eseguite anche dal proprio profilo, come vedre-mo più avanti.

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Inserire immagini, video, collegamentie posizione geografica in un post

» ImmaginiScrivete il post e premete il pulsante Aggiungi Foto.

Selezionare la foto dal proprio computer e premere Apri. La fo-to sarà inserita nel post.Crea un album permette, contestualmente all’inserimento di fo-to nel post, di creare un album. Sarà necessario dare un nome al-l’album prima di importare le foto dal proprio computer. Tutte lefoto inserite nell’album saranno inserite nel post.

Per importare le foto dal proprio telefonino sarà necessario instal-lare un’applicazione.

» VideoScrivere il post e premere il pulsante Aggiungi video. Comeper le foto, abbiamo tre possibilità:

- Caricare video dal proprio computer: scegliete il video e pre-mete il pulsante Apri.- YouTube. Questa scelta determina l’apertura di una finestradalla quale potrete inserire l’indirizzo della pagina in cui vie-ne visualizzato il video. Se non conoscete l’indirizzo dove è pub-blicato il video, scegliete l’opzione Cerca, digitate nella casel-la di ricerca il termine chiave e premete il pulsante di Ricerca(segnalato con la lente di ingrandimento). Saranno propostitutti i video che corrispondono alla chiave di ricerca inserita.Selezionate il video e premete il pulsante Aggiungi Video.

Il video sarà caricato nel post e sarà immediatamente visualiz-zabile.

- L’opzione Da telefonino sarà disponibile solo dopo il cari-camento di un apposito software.

» CollegamentiFacendo un clic sul pulsante Collegamenti (segnalato con lacatenella) si aprirà una casella di testo in cui inserire l’indiriz-zo del sito che si propone di visitare. Premete Aggiungi percompletare.

La posizione geografica consente di visualizzare una mappache indica dove vi trovate. Non tutti i browser supportano ta-le funzione.

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evoluzione della specie haimpiegato millenni perchél’Homo diventasse Erectus.

E soltanto altri 40 anni per di-ventare Sedutus. Fermo restan-do il fatto che la biomeccanicadell’essere umano è conforma-ta per assolvere nel modo piùperformante possibile alla fun-zione del movimento e del di-namismo, dobbiamo comun-que confrontarci con la realtàdella scrivania e, in particolare,di quest’ultima in rapporto al-l’utilizzo del computer.Un concetto da tener sempre pre-sente è che “la vita è movimen-to e il movimento è vita”, ed èsempre opportuno concedersi deltempo da dedicare all’attività mo-toria, anche il solo camminare.Dopo questo doveroso antefat-to, vanno chiariti alcuni peculia-ri aspetti del controllo “consa-pevole” della posizione corret-ta del nostro corpo rispetto al

piano di lavoro della scrivania edi come dobbiamo stare sedu-ti al computer.Dico “consapevole” perché ilmantenimento della postura cor-retta è sempre frutto di un attovolontario. L’automatismo (in-volontario) della postura corret-ta non esiste, in quanto il siste-

ma muscolo-scheletrico tendesempre ad abbandonarsi allaforza di gravità per il principiodel maggior risparmio energe-tico possibile che il corpo attuain tutte le situazioni. Il vero au-tomatismo è, invece, l’abitudinea posizionarsi sempre in modocorretto, mantenendo poi sem-

pre il controllo della posizione.La sedia deve avere una altezzada terra tale da permettere ditenere i piedi ben poggiati sulpavimento. Sarebbe quindi op-portuno avere a disposizione unasedia regolabile in altezza.Il bacino deve essere posiziona-to il più indietro possibile sulla

È importanteabituarsi ad una posizione seduta corretta: piedi ben piantati a terra, bacino ben accostato alla seduta della sedia e colonna eretta.

Per evitareun sovraccarico della colonnacervicale, dorsale e delle spalle, i gomiti devono sempre poggiare comodamente sul piano di lavoro.

Ogni giornosarebbe importante dedicare45-60 minuti del proprio tempo per fare una passeggiata all’aria aperta, senza fermarsi.

Per non affaticaretroppo la vista, è opportunoposizionare lo schermo ad almeno 60-70 centimetri di distanza dagli occhi.

[ PREVENZIONE DI ALESSANDRO MASCIA ]

* LA VITA ÈMOVIMENTO E IL MOVIMENTO È VITA

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Il segreto di una corretta postura?CONSAPEVOLEZZA E COSTANZA «Il corpo richiede attenzione anche quando non è in movimento. Comedurante le ore trascorse al computer. Poche regole possono salvarci laschiena: l’importante è abituarsi ad un atteggiamento corretto»

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STAR BEN

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seduta della sedia, in modo ta-le da avere un appoggio com-pleto delle cosce sulla sedia fi-no a toccare, con la colonna eil bacino stesso, lo schienale del-la stessa. Si deve avere la perce-zione di poggiare su due ossa (lecosiddette tuberosità ischiatiche)che si trovano sotto il bacino, inprofondità, ricoperte dai glutei.Dobbiamo immaginarle comese fossero i piedi del tronco in po-sizione seduta.La colonna deve essere mante-nuta in posizione eretta (comese si dovesse cercare di cresce-re di 1 centimetro), in appog-gio sullo schienale.L’altezza del tavolo deve esseretale da permettere di poggiarecomodamente i gomiti sul pia-no di lavoro e quindi la tastieraleggermente distante da noi, inmodo tale da poter muovere lemani in modo naturale e nonforzato. Spesso, il ripiano estrai-bile per la tastiera dei tavoli stu-diati appositamente per il com-puter, non offre la possibilità dipoggiare correttamente e como-damente i gomiti. Questo vuoldire che la sospensione dellebraccia e delle mani, per l’utiliz-zo del mouse e della tastiera,deve essere sostenuta esclusiva-mente dai muscoli superiori del-le spalle. La conseguenza diret-ta è un costante e progressivo so-vraccarico della colonna cervica-le e dorsale, nonché delle spal-le stesse. Quindi: gomiti e polsisempre in appoggio.L’appoggio dei gomiti è moltoimportante in quanto il mousedeve essere manovrato soltan-to con il polso, mentre l’avam-braccio deve essere completa-mente poggiato sul tavolo. Ilgomito non deve essere, comea volte capita di vedere, sospe-

so in aria, perché nel tempopossono strutturarsi delle ten-sioni muscolari che possono pro-curare dolori all’arto superiore(tipo epicondilite), alla spalla (ti-po sindrome da conflitto a ca-rico del tendine del sovraspino-so), e alla colonna cervicale, conpossibili cervico-brachialgie.Altra condizione importante èil posizionamento dello scher-mo del computer. Quest’ulti-mo deve essere evidentemen-te frontale rispetto al nostro as-setto e, inoltre, deve trovarsiall’altezza degli occhi in modotale da non dover guardare ver-so il basso portando, quindi, la

LA COLONNA VERTEBRALE VA SEMPREMANTENUTA ERETTA E APPOGGIATA ALLO SCHIENALE{ }

colonna cervicale in inversionedi curva (può essere sufficien-te posizionare dei libri sotto loschermo per poterlo rialzare).Inoltre, per non stancare o so-vraccaricare troppo la vista, èopportuno posizionare lo scher-mo ad almeno 60-70 centime-tri di distanza dagli occhi.Esistono nel nostro corpo, a li-vello inguinale e dietro le ginoc-chia, delle zone di passaggio distrutture vascolo-nervose che,in una prolungata posizioneseduta, possono entrare in sof-ferenza. Queste zone, se com-presse a lungo, possono pro-vocare stasi venosa e linfatica

agli arti inferiori e, quindi, con-seguente gonfiore ai piedi e al-le caviglie. È importante, dun-que, alzarsi e fare qualche pas-so a intervalli di tempo regolari,possibilmente senza superarel’ora in posizione seduta.È oltremodo importante, sem-pre per prevenire stasi agli arti,non accavallare le gambe per pe-riodi di tempo prolungati. Comeper tutte le posizioni mantenuteper lungo tempo è consigliabile,prima e dopo, effettuare eserci-zi di allungamento dei muscolidella colonna e degli arti inferio-ri, in modo tale da evitare a que-st’ultimi di restare rigidi e corti.Ribadisco il concetto iniziale: “Ilmovimento è vita”. È importan-te riuscire, sempre e comunque,a trovare del tempo per fare del-lo sport leggero all’aria aperta o,perlomeno, una bella passeggia-ta di almeno 45-60 minuti sen-za mai fermarsi.

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DI MARINA CEPEDA FUENTES

in dai tempi antichi l’odo-re delle zagare segnalava ainavigatori la vicinanza del-

la Sicilia, tanti erano gli arance-ti che vi fiorivano. E mentre ilpoeta arabo Abd Ar-Rahmandi Trapani scriveva che «...nel-l’isola, quando le arance matu-rano,/ esse paiono fuochi arden-ti tra rami di smeraldo», un al-tro poeta, Alì-Ballanùbi di Vil-lanova, cantava le arance dellaConca d’Oro palermitana conquesti versi: «Gioisci delle aran-ce che raccogli,/dalla loro pre-senza viene gioia». Ma il primoa parlare della dolcezza dellearance siciliane fu lo storico UgoFalcando che, nel XII secolo,narrò la storia dei Normanni inSicilia e descriveva le arangias«piene al loro interno di un suc-co per nulla agro, le quali sem-

brano colpire più per la lorobellezza che per la loro utilità,prodotte da un albero sostenu-to da una gaia continua giovi-nezza». Le sue affermazioni sul-l’utilità del frutto sono state pe-rò smentite dalla medicina mo-derna sebbene già i Romani,come scrivono Virgilio e Plinio,conoscessero le proprietà tera-peutiche della specie amara omelangola (Citrus bigaradia),che portarono dai loro viaggiin Oriente. Ma le varietà diarance dolci coltivate (Citrusaurantius dulcis) provengonodalla Cina meridionale, dal norddella Birmania e dell’Annam. I primi a introdurre le arancenell’Europa mediterranea sonostati gli arabi che erano grandinavigatori. Così accadde in Si-cilia e anche nel Levante spa-gnolo dove le arance, chiama-te naranjas, dal vocabolo persia-no, narang, arrivarono nell’XIsecolo. Nel XIV secolo furonoi portoghesi, durante i loro viag-gi in Africa e in Asia, a intro-durre e diffondere la coltiva-zione dell’arancio nel resto delmondo occidentale. E perciò

in alcuni luoghi, come nel Pie-monte e in alcune zone della Li-guria, fino al secolo scorso learance si chiamavano portugale gli aranceti portogalliere. Matuttora in Sicilia esiste una va-rietà di arancio “portualla”. Da allora la coltivazione dellearance si è diffusa in tutto ilmondo e rappresenta oggi, do-po le banane, il frutto più con-sumato in assoluto, salvo neiPaesi dell’Oriente, dove è ilmandarino a farla da padrone.In Italia le arance vengono col-tivate in Calabria, Campania,Lazio, Basilicata, Puglia, Sarde-gna e, soprattutto, Sicilia dove,fra le molte varietà, spicca nel-l’area Igp (Indicazione Geogra-fica Protetta) la cosiddetta“Arancia Rossa di Sicilia”, del-le varietà Moro e Tarocco, lacui colorazione rossa è dovutaa pigmenti naturali antiossi-danti denominati “antociani”,ricchissimi di vitamine. Ma le proprietà del preziosoagrume sono moltissime: fiori,foglie, buccia, frutto, tutto siutilizza. D’altronde, 100 gram-mi di arancia contengono: 7 gr

F

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«Frutto dalle numerose proprietà - ricco di potassio, calcio, magnesio, fosforo e,

soprattutto, di vitamina C - consumatoregolarmente, favorisce la prevenzione

dei malanni stagionali»

SAPORI & COLORI

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CIA1Ingredienti6 grandi arance (meglio se tarocchi siciliani)Frutta candita (arance e limoni)4 uova50 gr di burro1/2 bicchiere di latte35 gr di farina60 gr di zucchero120 gr di biscotti savoiardiZucchero a velo

1 ora

350 a porzione (100 gr)

6 persone

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di zucchero, 1,6 gr di fibre alimen-tari, 200 mg di potassio, acidi or-ganici, calcio, carboidrati, magne-sio, fosforo ed inoltre tracce di fer-ro, rame, zinco, manganese, sodio,cobalto, zolfo bromo e iodio. Ma,soprattutto, tante vitamine fra cuila vitamina C: fino a 80 mg nellearance rosse. Il consumo di duearance costituirebbe il fabbisognogiornaliero per prevenire malattiecardiovascolari da invecchiamentoe limitare lo sviluppo di alcuni ti-pi di tumori. Ma anche per com-battere i virus e favorire la sintesidelle proteine e l’assorbimento delferro. Attenzione, però, perché la vi-tamina C è “volatile” e si ossida fa-cilmente a contatto con aria e cal-do: già dopo la raccolta dei fruttila quantità decresce progressiva-mente. Le prove di laboratorio han-no dimostrato che il succo d’aran-cia congelato ha più alti livelli di vi-tamina C rispetto a quello fresco.Insomma, occorrerebbe acquistarearance fresche per l’uso quotidianoe non farne una scorta per l’interasettimana, scegliendo quelle con labuccia ben idratata e con alcunefoglie verdi ancora attaccate al pic-ciolo. Poi, conservarle in frigo nel

reparto frutta, o meglio all’aria aper-ta in inverno; spremerle solo all’oc-correnza e bere la spremuta subitodopo senza zuccherarla, perché lozucchero diminuisce ulteriormen-te il contenuto di vitamina C. Sulla pelle le arance fanno da scu-do contro i radicali liberi e l’invec-chiamento cutaneo; perciò si con-siglia di passare il succo sul vol-to e sul collo ogni giorno: un to-nico ottimo ed economico! Solo in pochi casi l’arancia puòfar male al nostro corpo: se sisoffre di ulcera gastrica e di en-terocoliti. In gastronomia l’arancia viene uti-lizzata anche nella preparazionedi alcuni liquori e le bucce sonoottime candite. Ma si possonopreparare anche molti piatti raf-finati: “penne alla arancia”, “ri-sotto con gamberi e arance rosse;“anatra all’arancia”, “spigola al-l’arancia”, ecc. Ed è ottima anchein insalata con le olive nere diGaeta. Quanto ai dessert, ecconeuno squisito, la “charlotte all’aran-cia”: poche calorie ma una vera“bomba” vitaminica, da consu-mare con una cioccolata calda nel-le lunghe seratate invernali.

41GENNAIO 2012

3 !PER INFORMAZIONIE CURIOSITÀ SCRIVI A:[email protected]

PreparazioneSbucciare 4 arance togliendo le pellicine bianche e ta-gliarle a fette sottili; poi spremere le altre 2 lasciandoil succo da parte. Sbattere in una ciotola le uova inte-re con lo zucchero, la farina, il burro fatto sciogliere pre-cedentemente e il latte scaldato: mettere sul fuoco perfar prendere il bollore. Appena inizierà a bollire spe-gnere la fiamma e aggiungere un paio di cucchiai disucco di arancia: verrà una sorta di crema molto liqui-da. Prendere un stampo tondo e alto, immergere ra-pidamente i biscotti nel succo di arancia rimasto e ri-vestirne il fondo e i lati alternando con alcune fette diarance passate nello zucchero a velo. Poi coprire il fon-do della teglia con parte della crema preparata e unamanciatina di frutta candita tagliata a dadini. Mettereun altro strato di arance affettate e biscotti imbevutinel succo di arancia e continuare così, alternando aran-ce e biscotti con la crema e la frutta candita. L’ultimostrato deve essere di biscotti ben inzuppati. Lasciare infrigo per almeno 3 ore. Servire guarnendo con fettinedi arancia candita e accompagnare con un buon pas-sito di Pantelleria o con un bicchierino di Marsala.

CuriositàIl nome di questa tipologia di dolce, “charlotte”, pre-parato con i biscotti savoiardi, crema e una farciturache cambia ogni volta, s’ispira a quello di Carlotta diMeclemburgo-Strelizt, sposa di Giorgio III, re dell’Inghil-terra fino al 1820: si racconta che il celebre dessert fucreato dal pasticciere reale per far riprendere le forzealla regina dopo ognuna delle sue quindici gravidan-ze, la prima delle quali a 17 anni.

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[ IN ALTO, FLINDERS STREET

STATION, LA PRIMA STAZIONE

FERROVIARIA DEL CONTINENTE CON,SULLO SFONDO, L’EUREKA TOWER,

SIMBOLO DELLA MODERNA

MELBOURNE. ]

42 I 50epiu.it I GENNAIO 2012

VIAGGIO DEL CUORE

«Fondata nel 1835,

Melbourne è ritenuta

la città più vivibile

del pianeta, grazie

alle sue infrastrutture,

all’attenzione nei

confronti dell’ambiente, ma anche a un basso

livello di criminalità»

La “

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MUNA

ETROPOLIMODERNAdall’anima antica

DI LORIS

PORCHERI

elbourne si estende su un’area immensa.È una città maestosa tanto dal punto di vistaarchitettonico quanto per le sue dimensioni.

Dispone di un elaborato sistema tramviario; dispone dimusei, scuole, giardini pubblici, elettricità, gas, bibliote-che, teatri, centri minerari, centri per le arti e le scienze,navi, ferrovie, un porto, club ricreativi e tante chiese ebanche. In una parola, essa possiede tutto ciò di cui ne-

cessita la moderna metropoli. È la cit-tà più grande dell’Astralasia, e occu-pa il posto con onore e autorità».Uno spot pubblicitario? Non pro-prio... È la descrizione che MarkTwain fece della città nel suo Se-guendo l’Equatore. In viaggio intor-no al mondo, pubblicato nel 1897,nel quale offriva uno spaccato delmondo coloniale dell’epoca, e ri-conosceva la “maestosità” di que-sta città.

È trascorso oltre un secolo d’allora, ma l’immagine cheMelbourne offre di sé oggi non è dissimile da quella checolpì lo scrittore americano: elegante, colta, vivace, mo-derna, ma anche una città che, grazie all’attenzione, al-la qualità dei servizi unita al basso livello di criminalità vie-ne considerata la più vivibile del pianeta. Una palma as-segnatale recentemente dall’Economist Intelligence Unit,che, in base a specifici parametri (tutela ambientale, at-tività culturali, sistema sanitario, infrastrutture, sistema edu-cativo), l’ha innalzata al top della classifica. Capitale dello stato di Victoria, cosmopolita, crocevia diculture e religioni, Melbourne è la seconda città austra-liana per dimensioni dopo Sydney, e quella in cui la pre-senza italiana è più nutrita: ben 1 milione e 200mila (giàalla terza generazione) dei suoi 4 milioni di abitanti pro-viene dal nostro Paese. Pur essendo una moderna metropoli ha comunque con-servato la tranquillità e il vivere bene dei piccoli centri:qui tutto è slow (lento), la vita scorre piano, la frenesiaè bandita dalla quotidianità. Ma è un errore credere che

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43GENNAIO 2012

[ IN ALTO, LO SKYLINE DELLA CITTÀ

VISTO DALLO SHRINE OF

REMEMBRANCE, ALL’INTERNO DEI

GIARDINI BOTANICI. QUI SOPRA,UNO SCORCIO DI FLINDERS PARK,CON UNA SCULTURA ABORIGENA. ]

Melbournesia una città sonnolenta; cultura e mondanità la fannoda padrone, così come divertimento e creatività. Risto-ranti, caffè, pub, locali notturni, boutique, librerie, mu-sei e gallerie d’arte, mercati multietnici, persino un casi-nò animano i quartieri ad ogni ora del giorno e della not-te. Eventi artistici, culturali e sportivi regalano quel toc-co di intellettualità che la rendono piùsimile alle metropoli occidentali diogni altra città australiana.Non solo: per la sua eleganza (nonper nulla Melbourne è considerata laFashion Capital australiana) dal 21Luglio 2004 è gemellata con Milano.Collins street, “la 5° Strada Austra-liana”, con i suoi negozi di stilisti,tutti italiani, e con il nuovissimo ne-gozio “Tiffany” in bella mostra, ne è il cuore. Melbourne miscela sapientemente il fascino dell’Era Vit-toriana con la modernità e l’avanguardia architettonicadel XXI secolo.

Fondata nel 1835 in prossimità del fiume Yarra, su ter-ritori acquisiti con scaltrezza agli aborigeni da due im-prenditori inglesi, John Batman e John Pascoe Fawkner,che li barattarono con coperte, asce e paccottiglia, eb-be il suo massimo splendore intorno alla metà del XIXsecolo a seguito della scoperta di giacimenti auriferi in

quell’area, scoperta che determinòun boom economico vertiginoso. Il mi-raggio dell’eldorado australiana fu ir-resistibile: accorsero in migliaia daogni parte del mondo e la piccola co-munità in pochi anni superò i 123mi-la abitanti. Insieme alla popolazionecrebbe a dismisura anche la città, chediventò una fiorente metropoli tan-to da meritarsi l’appellativo di Marvel-

lous Melbourne, meravigliosa Melbourne. Fu questo il periodo in cui l’architettura Vittoriana diedeil meglio di sé, rendendo quest’angolo d’Australia unospecchio della vecchia Europa.

«Più di un quartodella popolazione ècostituito da italianiimmigrati ormaigiunti alla terzagenerazione»

»

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Il “Museo Italiano Cultural Cen-ter“ di Melbourne ha da poco cele-brato un anno di vita. Situato nel palazzo del Co.As.It - As-sociazione di Assistenza Italiana, nelcuore di Carlton, dove risiede la “So-cietà storica dell’Immigrazione italia-na”, è stato realizzato non solo con ilcontributo dell’Italia ma, soprattutto,grazie a generosi finanziamenti delgoverno di Canberra. Una ulterioredimostrazione, se ancora ce ne fossebisogno, del riconoscimento per l’im-menso contributo che gli italiani han-no dato a questa Nazione-Continen-te. Il museo si divide in diverse sezio-ni che rappresentano i vari stadi cheogni immigrato affronta: la partenza,le difficoltà iniziali, la nostalgia, i sa-crifici e l’integrazione accompagnata,in moltissimi casi, dal successo econo-mico. Frequentatissimo non solo da-gli italiani che vivono qui ma da tan-tissimi gruppi di studenti di ogni età.Si possono vedere i biglietti d’imbar-co per le navi che partivano da Trie-ste, Genova, Napoli e Messina duran-te gli anni Cinquanta; le foto di tantigiovani sorridenti perché felici di par-tire con il sogno di crearsi un futuro,ma anche di anziani con sguardi ma-linconici che, forse, sapevano non

avrebbero più rivisto il loro Paese. Du-rante la visita si ascolta, sia in italianoche in inglese, la lettura di alcune let-tere scritte dagli immigrati ai loro ca-ri rimasti in Italia: alcune piene di spe-ranza, di meraviglia e ammirazioneper l’Australia; altre, invece, ci raccon-tano la nostalgia e le difficoltà ad in-serirsi in una cultura così diversa. Si pos-sono ammirare le foto dei primi baritaliani con quelle antiche macchine dacaffè fatte in Italia, i negozi di generialimentare e le prime fabbriche di pa-sta. Ma la presenza italiana non si fer-ma solamente all’alimentazione, an-che se questa rappresenta la presen-za più visibile. Il museo allora ci mo-stra che i nostri primi immigrati era-no capaci di creare compagnie tea-trali, organizzare festival di film e dicanzoni italiane. Chi viene in Austra-lia, anche per una breve vacanza, nonsi lasci sfuggire la possibilità di visita-re il Museo di Immigrazione Italiana diMelbourne.Antonio Marrocco*

Per saperne di più:www.museoitaliano.com.auwww.coasit.com.au * Responsabile 50&Più Enasco

Perth - Australia

44 I 50epiu.it I GENNAIO 2012

La corsa all’oro terminò sul finire del secolo, ma le testi-monianze di quell’intenso periodo si possono ancora am-mirare passeggiando per le sue vie dove antico e moder-no si rincorrono in un’alternanza di storia e futuro. Il Royal Exhibition Building, del 1880, ha ospitato la pri-ma seduta del primo Parlamento australiano, nel 1901.L’edificio si trova all’interno dei Carlton Gardens e con es-si è stato designato dall’Unesco, Patrimonio dell’Umani-tà. Al suo fianco il Melbourne Museum, sei piani di tec-nologia d’avanguardia; tra i suoi spazi il Bunjilaka Abori-ginal Center, dedicato alla cultura aborigena, e la ForestGallery con 8mila alberi di 120 specie.Queen Victoria Market è un’altra istituzione. Nato nel 1866come mercato della carne, ancora oggi è meta di turistie non solo. Frutta e verdura, ma anche carne, pesce, ga-stronomia proveniente da ogni parte d’Australia a prez-zi competitivi, fanno bella mostra su decine di banchi. Fre-quentatissimo anche il settore non alimentare, dove è pos-sibile trovare prodotti artigianali aborigeni. Presso i Fitzroy Gardens si trova il Cook’s Cottage, la ca-sa del capitano James Cook (nella quale, in realtà, nonha mai abitato). Realizzata in Inghilterra nella metà del‘700, è stata smontata e ricostruita qui nel 1934. Altro simbolo di “antica modernità” è Flinders Street Sta-tion, la prima stazione ferroviaria del Continente, anco-ra oggi snodo ferroviario metropolitano della città. In are-naria color miele, ha la facciata costellata di orologi, tan-to che “under the clocks” (“sotto gli orologi”) è diven-tato il punto di ritrovo privilegiato da decenni.Di fronte alla stazione, un’altra delle mete turistiche piùfrequentate: Federation Square, sede di importanti even-ti culturali nazionali e internazionali (oltre 2mila l’anno),sfilate di moda, conferenze e concerti. Ma anche risto-ranti, bar, negozi, agenzie turistiche. Federation SquareComplex, una mirabile alchimia di vetro, zinco, arenariae acciaio ospita, tra gli altri, l’Australian Centre for the Mo-

VIAGGIO DEL CUORE

{ “MUSEO ITALIANO CULTURAL CENTER” IL CONTRIBUTO ITALIANO ALL’AUSTRALIA }

«La possibilità di crearsi un futuroè ciò che convince i giovani

ad arrivare qui»

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45GENNAIO 2012

ving Image dedicato all’arte visiva (cinema, televisione,digitale) con rassegne di film e festival cinematografici;Ian Potter Centre, dedicato all’arte australiana; Ngv KidsCenter, nel quale programmi appositamente studiati sti-molano la creatività dei bambini. Ma se si desidera godere della città in un colpo solo, nonc’è niente di meglio che salire sull’Eureka Tower: 91 piani distribuiti su 300 metri di altezza, è il gratta-cielo più alto al di sotto dell’Equatore. Deve il suo no-me ad una vicenda storica conosciuta come Eurekastockade, la rivolta dei minatori avvenuta il 3 dicem-bre 1854, e finita tragicamente. Anche l’architetturadi questo magnifico grattacielo richiama quell’even-to: l’oro che riveste gli ultimi dieci piani simboleggiala febbre dell’oro dell’epoca; la striscia rossa, il san-gue versato durante quella battaglia; il colore blu ele strisce bianche, la bandiera. All’88° piano, un’emozione ancora più forte: The Edge.È un cubo sporgente di vetro opaco che, premendo unpulsante, diventa trasparente. Sospesi lassù, si può os-servare Melbourne a 360 gradi: monumenti, parchi, grat-tacieli, il fiume Yarra che l’attraversa tortuoso, dividen-dola in due... la vita che scorre lenta, il passato che si me-scola al futuro... Lo sguardo arriva fino alle montagne diDandenong Ranges e alla baia di Port Phillip, e abbrac-cia questa città che, all’interno dei suoi meravigliosi Giar-dini Botanici, nasconde Shrine of Rimembrance, il san-tuario ai Caduti di tutte le guerre, un’icona nascosta del-la storia australiana che, con le celebrazioni del 25 apri-le e dell’11 novembre, rende omaggio ai ragazzi “cadu-ti” per il mantenimento della pace nel mondo (l’Austra-lia, essendo nel Commonwealth, è coinvolta in tutte lespedizioni militari soprattutto in Medio Oriente).Diceva Mark Twain: «Melbourne una città maestosa (...)e occupa il posto con onore e autorità». Come dargli torto?

DOVE LO SPORT È ECCELLENZANon si può parlare di Melbourne senzaparlare di sport. Ma quale? Football au-straliano? Ippica? Sì, ma anche tennis,automobilismo, moto, cricket, rugby,nuoto, e tanto altro ancora. Perché Mel-bourne è anche la capitale dello sport,ed oltre ad avere 10 squadre su 16 difootball australiano (sport che si giocain autunno,inverno e primavera, il piùseguito in assoluto), che militano in cam-po nazionale e a vantare l’evento spor-tivo per eccellenza di ippica, la Melbour-ne Cup, è teatro di una miriade di ma-nifestazioni che si susseguono nel cor-so dell’anno. Eccone alcune tra le piùimportanti di questo 2012.

TENNIS OPEN D’AUSTRALIAPer questa prima tappa delGrande Slam i più grandi no-mi del circuito mondiale sisfideranno dal 16 al 29 gen-naio. Gli organizzatori han-no annunciato che questosarà il torneo più ricco dell’an-no con un montepremi chesupererà i 18milioni di euro.I vincitori del singolare maschi-le e femminile riceveranno1,67milioni di euro a testa.

GRAN PREMIO F1 E MOTOCome da tradizione il circodella Formula 1 apre la sta-gione con il Gran Premiod’Australia e si dà appunta-mento sul circuito di AlbertPark dal 16 al 18 marzo. Scenario delle gare dei cam-pionati mondiali di moto Gpe Superbike sarà, invece, ilcircuito di Phillip Island. Queste le date: Superbike: 28 febbraio;Moto GP: 28 ottobre.

CICLISMOVerranno da oltre 40 Paesie si sfideranno anche pertrovare un posto alle Olim-

piadi di Londra 2012. È questa la pro-va che attende gli atleti che partecipe-ranno ai Campionati Mondiali di Cicli-smo su pista che si terranno a partire dal5 aprile. Sarà questa l’ultima prova perqualificarsi alle prossime olimpiadi.

[ IN ALTO, UNO DEI PANORAMI

PIÙ BELLI CHE SI POSSANO INCONTRARE

SULLA GREAT OCEAN ROAD: I DODICI APOSTOLI, I FARAGLIONI

ALTI PIÙ DI 60 METRI, CHE SI ERGONO

DALL’OCEANO. NELLA PAGINA ACCANTO,GIOVANI IMMIGRATI NEGLI ANNI ‘50. ]

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NELLA VALLE DEL CASENTINO ANTICO«Con le sue valli e montagne, offre un suggestivo percorsomuseale nel territorio aretino, dove è possibile ripercorrerela storia della manifattura laniera, e magari visitare una dellefabbriche più importanti d’Italia sino alla metà del ’900»

ifinito anticamen-te con un collo divolpe, fu il cappotto

preferito di Giacomo Puc-cini e Giovanni Pascoli. Neisecoli il suo tessuto - quelpanno dalla consistenzagrossa e ispida, calda eimpermeabile, tipico del-la zona da cui prende ilnome, il Casentino, tra levalli e le montagne in pro-vincia di Arezzo - era ser-vito per realizzare mantel-le di monaci o pastori,giacconi di boscaioli o car-rettieri. Poi il salto di qua-lità. Nel 1579 le straordi-narie caratteristiche delPanno Casentino ingelosi-rono la corporazione deilanaioli fiorentini che, vo-lendolo denigrare comeun prodotto “non cittadi-no”, pretesero che venis-se marchiato dal simbolodi una pecora per render-ne chiara la provenienza“contadina”. Oggi più chemai, nel suo classico colo-re arancio con interno ver-de smeraldo, il cappottoindossato anche al fem-minile è capo originalissi-mo, quanto di classica ele-ganza. Ottenuto ancoradalla tosatura di pecore

1579

Memorie, saperi, tesori diffusi nella primavalle dell’Arno, a contatto con i borghi del-

le comunità locali a tutela e valorizzazione del territo-rio: questo è l’Ecomuseo del Casentino. Si va dal Mu-seo della Castagna a Raggiolo, con i suoi seccatoi, giùfino al Mulino dove veniva e viene macinata la prezio-sa farina, in un susseguirsi di riscoperte nella filiera di

quella che, un tempo, fu l’economia portante del terri-torio di Pratomagno. E, inoltre, Il Museo dei Sapori e del Carbonaio a Ceti-ca, il Museo del Bosco e della Montagna a Stia, oltre aquello della Lana, e perfino quello della Polvere da Spa-ro e del Contrabbando a Chitignano. C’è davvero l’im-barazzo della scelta...

UN TERRITORIO TUTTO DA SCOPRIREIL TIPICO COLOR ARANCIONEÈ NATO DA UN ERRORE

locali, alpanno a“ricciolo”e alla suastoria è dedicato il Museodell’Arte della Lana a Stia(detta un tempo “la pic-cola Manchester”): un ric-chissimo luogo della me-moria, denso di oggetti,documenti cartacei e fo-to che rivelano i segretidella lavorazione lanierapre-industriale, con labo-ratori didattici, un percor-so tattile e uno tra le va-sche di tintura, dove si ap-prende che il colore sim-bolo del tessuto, l’aran-cione, fu originato da unerrore. Il tutto in una re-stauratissima fabbrica la-niera tra le più importan-ti d’Italia, fino a metà No-vecento: un mirabileesempio d’archeologia in-dustriale non lontana, pe-raltro, dall’Eremo di Ca-maldoli e dalle secolari fo-reste casentinesi.

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[ ITINERARI DI SILVIA TOSCANO ]

Informazioni

Museo dell’Arte della LanaVia Sartori 2 - 52017Stia (Ar)Tel. 0575582216www.museodellalana.it

«Fu l’anno in cui i lanaiolifiorentini, per denigrare la provenienza “contadina” del Panno Casentino, pretesero che venisse marchiato col simbolo di una pecora»

TURI

SMO

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47GENNAIO 2012

SPAZIOINCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA

PRES

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0&PIÙ

ROMAambio al vertice di 50&Più: con il 94,57% di voti favorevoli l’Assemblea ordi-naria di 50&Più ha eletto, a scrutinio segreto, Renato Borghi presidente nazio-nale dell’Associazione.

Borghi, classe 1948, vice presidente delegato di Confcommercio - Imprese per l’Italia,succede a Giorgio Re che ha presieduto l’Associazione negli ultimi sei anni. «Sarà dif-ficile raccogliere l’eredità di Giorgio Re. Proseguiremo lungo la strada da lui ampiamen-te tracciata. Il mio impegno sarà rispettoso della tradizione e della storia di 50&Più»,ha detto il neo presidente eletto. Il passaggio del testimone è avvenuto a seguito delle dimissioni volontarie del presiden-te uscente che è stato nominato presidente onorario dell’Associazione per acclamazio-ne. «Ogni cosa ha il suo tempo. Le mie dimissioni - ha detto Re all’Assemblea - sono ilfrutto di una decisione sofferta ma finalizzata a dare una guida più giovane all’Associa-zione. Quello che sto vivendo è un momento magico, perché sto raccogliendo molto dipiù di quello che ho seminato. Con 50&Più ho vissuto il periodo più bello della mia at-tività di rappresentanza». In questi sei anni Giorgio Re e Gabriele Sampaolo, segreta-rio generale di 50&Più, hanno lavorato fianco a fianco «in perfetta intesa», ha dettocommosso il presidente uscente. «Il gesto di Giorgio Re - ha dichiarato Sampaolo -non è usuale. Chi nel momento più alto del proprio mandato decide di dimettersi?Sono certo che tra venti anni sentiremo parlare ancora di Giorgio Re. Un presiden-te dalla visione lucida e anticipatrice del cammino e del futuro dell’Associazione». «Con Borghi, al quale mi legano stima e amicizia, la presidenza è in ottime mani,per lungo tempo», ha dichiarato Giorgio Re che è stato il primo a congratularsicon il neo presidente, salutato dal lungo e convinto applauso di tutti i partecipan-ti all’Assemblea.Per saperne di Più: 06688831

L’attività sindacale è una sua grandepassione e viene da lontano. Un lungopercorso che lo ha portato all’incaricodi vice presidente delegato di Confcom-mercio-Imprese per l’Italia e alla recen-te nomina di presidente nazionale di50&Più nonché Presidente di 50&PiùProvincia di Milano. Renato Borghi, 63anni, ha accolto questo nuovo incaricocon entusiasmo. Una nuova sfida: «Leresponsabilità aiutano ad andare avan-ti nella vita, a continuare ad essere vi-gili», dice.Come affronterà questo suo nuovoincarico?Il mio impegno sarà costante. Dobbia-mo praticare noi per primi, al nostrointerno, tutte le vie della solidarietà as-sociativa, confrontandoci, condividen-do le migliori esperienze e coinvolgen-do in questo nostro impegno semprepiù persone, sempre più risorse.Qual è il messaggio che vuole dareall’Associazione e ai soci?In tempi così duri per il nostro Paese, e

in particolare per gran parte del-le persone mature e degli an-ziani che noi rappresentiamo,dobbiamo essere capaci di

portare il nostro messaggionella società, che èquello di dire no al-l’omologazione socia-le. Dobbiamo lottarecontro questa situazio-ne, contro una societàsazia ma infelice, comel’ha definita il presiden-te del Censis GiuseppeDe Rita.

UN IMPEGNO COSTANTE CONTROL’OMOLOGAZIONE SOCIALE

RENATO BORGHIC

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • C

VERONA Per saperne di Più: 045953502

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arcellino Prati, presidente50&Più di Verona, è il nuovo co-ordinatore provinciale del Cu-

pla (Comitato Unitario Pensionati Lavora-tori Autonomi). Il Consiglio del Cupla loha eletto all’unanimità affidandogli l’in-carico per il triennio 2012-2014. Il Cuplapuò contare, oltre che sul supporto del-la 50&Più, anche su quello di Upa Con-fartigianato, Cna, Cia, Coldiretti, Confa-gricoltura e Confesercenti in rappresen-tanza di oltre 23mila associati. Tra le li-nee guida nella conduzione dei prossimitre anni, il Consiglio ha indicato comeprioritarie le azioni mirate a prevenire lepatologie della Terza Età, in sintonia conle politiche di sanità regionale.

CUPLA: Prati nuovocoordinatoreprovinciale

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COSA C’È IN CALENDARIO

» 5 Febbraio. “Festa di Carnevale” per tutti i soci. La festa sa-rà organizzata presso un noto ristorante di Roveredo in Pia-no. Ci sarà un complesso per ballare ed un ricco menù. È ne-cessaria la prenotazione entro e non oltre il 31 gennaio 2012.

Per saperne di Più: 0434549462

» 22 Febbraio. Visita ai borghi di Lucignano e Gargonza. Duegioelli della Valdichiana. È necessaria la prenotazione.

Per saperne di Più: 055664795

» Marzo (data da stabilirsi). Viaggio a Medjugorie. Pellegrinaggiodi 5 giorni con partenza in aereo da Foggia. È necessario preno-tarsi entro e non oltre il 15 gennaio.

Per saperne di Più: 0881723151

» 18 Gennaio. La 50&Più di Trieste, sensibile al tema della sicurez-za, organizza con la Questura locale una conferenza ad ingressolibero (ore 16,00, in Via San Nicolò 7). Lo scopo è informare sul-le truffe agli anziani e sui comportamenti da adottare.

Per saperne di Più: 0403720169

PORDENONE

FIRENZE

FOGGIA

TRIESTE

PORDENONE Per saperne di Più: 0434549462»

i è svolta al Palasport di Pordenonela VI Edizione della Festa dei Nonni. Da-nilo Vendrame, presidente della 50&Più

pordenonese, ha definito la manifestazione:«Una festa per dire grazie a due figure fon-damentali della società, il nonno e la nonna.I nonni di oggi - ha proseguito - hanno vis-suto tempi difficili, come la ricostruzione nelsecondo dopoguerra. Mossi dall’impegno edalla speranza nel futuro, sono riusciti a co-struire la società attuale. Visto il futuro incer-to, oggi, più che mai, i giovani hanno biso-gno di loro». Erano presenti alla manifestazio-

ne Claudio Pedrotti, sindaco di Pordenone,Eligio Grizzo, vicepresidente della provincia, eil del direttore Area Internazionale 50&Più,Claudio Salmaso. La festa ha premiato i vin-citori del Concorso “I Nonni raccontano...”.Per la loro originalità e spontaneità nel raccon-tare i nonni, 15 alunni hanno ricevuto un buo-no premio del valore di 100 euro, mentre 23classi delle scuole elementari sono state pre-miate con un buono del valore di 200 euroda spendere in materiale didattico. Entrambii premi sono stati offerti dalla Banca di Cre-dito Cooperativo Pordenonese.

Festa dei Nonni alla VI edizione

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Farmaci:istruzioni per l’uso

l farmaco ha la funzione di aiutareuna persona a guarire. Bisogna però fa-re attenzione al suo utilizzo, alla cor-

retta assunzione e alla conservazione. Sulcorretto uso dei farmaci, la 50&Più di Ve-rona ha organizzato un incontro mode-rato dal presidente Marcellino Prati. So-no intervenuti il dottor Lorenzo Adami, del-la Federazione Medici di Medicina gene-rale, e il dottor Fabio Sembenini, segre-tario della Federfarma di Verona. Entram-bi hanno evidenziato i rischi generati dauna scorretta assunzione di farmaci, spe-cialmente nel caso di patologie in cui bi-sogna rispettare orari e posologie. I duerelatori hanno sottolineato i pericoli del“Fai da Te” illustrando un corretto deca-logo di salvaguardia della sa-lute. L’incontro si è conclu-so con un dibattito nelcorso del quale sonostati chiariti dubbi e in-certezze del pubblico.

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49GENNAIO 2012

FIRENZE Per saperne di Più: 055664795

»

l Salone Brunelleschi, nel cuoredi Firenze, la 50&Più fiorentina haorganizzato l’incontro “L’arte del-

la memoria - la memoria dell’arte”. La se-rata è stata introdotta dal presidente Ma-rio Ciampi e condotta dalla dottoressa Lu-cia Bruni. Dieci autori hanno presentato lapropria attività, rispondendo alle doman-de del pubblico: Fabrizio Borghini, scritto-re e conduttore televisivo; Kiki Franceschi,pittrice e autrice di saggi e testi teatrali; Eli-sabetta Benucci, ricercatrice e responsabi-le dell’Archivio storico dell’Accademia del-la Crusca; Liliana Ugolini, operatrice nellapoesia multimediale e autrice, di testi perteatro di marionette; Maria Pia Moschini,scrittrice di racconti. Fra gli ospiti anchedue coppie di autori che scrivono a “quat-tro mani”: Riccardo Parigi e Massimo Soz-zi, giallisti e scrittori di testi per ragazzi;Alessandro Bini e Bruno Magrini, autori ditesti di teatro e di libri-pocket umoristici. Loscopo era avvicinare ilpubblico alla scrittu-ra, all’arte visiva, al-la poesia, allo spet-tacolo. La disponi-bilità degli ospiti ela curiosità delpubblicohanno resol’incontro davvero spe-ciale.

Dieci autori in cerca di pubblico

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Per saperne di Più: 010543042

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a 50&Più di Genova ha aderito alprogetto promosso da Giancarlo Piaz-za, presidente del Lions Club di Aren-

zano Cogoleto, per raccogliere vecchi oc-chiali o solo montature. Una volta sotto-posti a pulizia e sistemazione gli occhialipotranno avere una seconda vita ed esse-re donati alle popolazioni del Sud del Mon-do. L’iniziativa consentirà a un adulto dicontinuare a lavorare o a un bambino difrequentare la scuola, ovviando ad un’as-sistenza oculistica costosa, inaccessibile oin certi casi assente.

Per il Sud del Mondo

O LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO •

L

SPAZIO

TRAPANI Per saperne di Più: 0923547829

»

lla presenza di S. E. il vescovo diTrapani, Francesco Miccichè, delpresidente della Confcommercio

e della Camera di Commercio di Trapani,Pino Pace, la 50&Più trapanese, presiedu-ta da Domenico Greco, ha organizzatoun evento di beneficenza il cui ricavato èandato all’Associazione Servi di Gesù Po-vero, diretta da Suor Maria Goretti, ope-ra in aiuto delle ragazze madri indigentie dei bambini bisognosi. È stata una se-rata di musica, in cui più di 400 personehanno affollato i locali del Mercato Orto-frutticolo dove si è tenuta la manifestazio-ne. Ha aperto la Fanfara dei Bersaglieri ariposo, il Coro “Trapani Mia” ha poi ese-guito balli e canti popolari siciliani, le scuo-le di danza “Accademia De Stage” e “Ma-rakaibo Dance”, alternandosi, hanno stu-pito con le loro coreografie. Gradito, so-prattutto ai più giovani, il gruppo rock“The Time Less”, mentre la Banda delMaestro Gabriele Asaro di Paceco ha chiu-so la serata con musica internazionale. Altermine è stato offerto un rinfresco pre-parato con maestria dagli allievi della Scuo-la Alberghiera di Erice.

Musica perbeneficenza

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ANCONA Per saperne di Più: 0712075009»

a fine della Seconda Guerra Mondiale ha portatocon sé l’esodo istriano-dalmata, una pagina di storiadel nostro Paese che da alcuni anni si è vista ricono-

scere la dignità del dolore con la celebrazione de il “Gior-no del ricordo” il 10 febbraio. La 50&Più anconetana or-ganizza per il 19 febbraio una visita a Villa Leopardi Dit-taiuti, sede della firma del Trattato di Osimo per la ces-sione definitiva dei territori istriani all’allora Jugoslavia.Nel pomeriggio si visiterà la mostra fotografica Il confi-

L

GENOVA

Una mostra per gli esuli istriani e dalmati

ne più lungo. Affermazione e crisi del-l’italianità adriatica nella suggestiva Mo-le Vanvitelliana. Un percorso che aiuteràa capire “le storie” degli uomini e le don-ne che lasciarono quelle terre.

LE SEDI NEL MONDO

Argentina TelefonoBuenos Aires 0054 1143831736La Plata 1555 0054 2214242331Australia Telefono

Melbourne 0061 393810620Perth 0061 864680197 Sydney 0061 297128911Belgio Telefono

Bruxelles 0032 25341527Brasile Telefono

Florianopolis 0055 482222513San Paolo 0055 1132312351Canada Telefono

Burnaby 001 6042942023Hamilton 001 9053184488Woodbridge 001 9052661867Montreal 001 5142525041

001 5144946902St. Catharines 001 9056466555Toronto 001 4166523759Germania Telefono

Monaco di Baviera 004 98974640814Uruguay Telefono

Montevideo 0059 825076416USA Telefono

Fort Lauderdale 001 9546300086Philadelphia 001 6108281554

50 I 50epiu.it I GENNAIO 2012

INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • C

PARMA Per saperne di Più: 0521944278»

Palazzo Sanvitale di Modena, siè tenuta la premiazione di 30“Maestri del Commercio”, alla pre-

senza di Franco Bia, presidente provincia-le di 50&Più, di monsignor Enrico Solmi, ve-scovo di Parma, del presidente onorario50&Più Giorgio Re, del presidente AscomUgo Margini. Presenti anche molte autori-tà cittadine, tra cui il vice prefetto Umber-to Sorrentino, il vice presidente della Pro-vincia Pier Luigi Ferrari, il presidente dellaCamera di Commercio Andrea Zanlari. Ilpremio Gold Age è stato assegnato a Ma-ria Antonia Burla per il suo impegno nel vo-lontariato. Ecco l’elenco dei premiati.

Aquila d’Argento (25 anni di attività):Franco Amadei, Carmen Biacca, GraziellaFlora Bonini, Audon Cavatorta, Lilliana Do-nati, Cesare Mario Ferrari, Maria Groppi,Giordana Pingani, Giuseppina Riccò e Gio-vanni Terzi. Aquila d’Oro (40 anni di at-tività): Gianni Alberti, Ermes Baga, AngeloBeduzzi, Maria Marcheselli, Ugo Margini,Adriana Monica, Argentina Pozzoli, BrunoSilvestri, Ugo Simonini, Vincenzo Soncini,Italo Vernizzi, Maria Zinelli. Aquila di Dia-mante (50 anni di attività): Mario Belli, Vit-torio Dall’Aglio, Felice Fortunati, GiulianoLorenzani, Pierina Reverberi, Fabrizio Rossi,Albino Segalini, Gianfranco Zucchi.

Una vita di lavoro

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UDINE Per saperne di Più: 0432538707

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ono 35 i maestri del commercio pre-miati da 50&Più di Udine presso laSala Aiace di Piazza Libertà. Erano pre-

senti l’assessore regionale al Commercio An-gela Brandi, il sindaco Furio Honsell, il pre-sidente della Cciaa Giovanni Da Pozzo,l’assessore provinciale Franco Mattiussi e ilpresidente di Enasco Udine Franco Cosat-ti. Tra i premiati con l’Aquila di diamanteil presidente 50&Più di Udine Enea Fabris.Grande commozione, poi, per la targa inmemoria di Valentino De Agostini, chevantava ben 76 anni di attività. Ecco i pre-miati. Aquila d’Argento (25 anni di at-tività): Gianpietro Franceschinis, Rita Fan-tin. Aquila d’Oro (40 anni di attività):Libero Cristin, Roberto De Agostini, Giglio-la Feruglio, Luciano Franz, Antonio Miolo,Ezio Morandini, Silvana Pezzetta, Liviana Po-drecca, Giorgio Polo, Giovanni Quagliaro,Romana Scaini, Santa Violino, EdoardoZamparini, Sara Zanier. Aquila di Diaman-te (50 anni di attività): Licia Bassarutti,Lilliana Billiani, Sergio Bogaro, Franco Bol-zicco, Gianna Cordovado, Sandro D’Ago-stini, Giuseppe De Giusto, Dino Fabris, Ali-da Fogazzi, Roberto Franz, Cristina Maur-berger, Maria Morandini, Mario Podrecca,Bruno Rigonat, Luigi San Marco, AlfieroScaini, Luciana Toso, Adriano Zanier.

Aquile delCommercio

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VICENZA Per saperne di Più: 0444964300»

ono stati 49 i nuovi Maestri del Commercio premiati al Ridottodel Teatro Comunale di Vicenza, nel corso di una suggestiva ceri-monia. Sindaci e assessori di 29 comuni della provincia hanno con-

segnato ai decani del terziario berico l’ambito riconoscimento. All’even-to sono intervenuti anche Andrea Gallo, direttore della Confcommerciodi Vicenza, Monsignor Giuseppe Dal Ferro, presidente dell’UniversitàAdulti/Anziani e Vittorio Mincato, presidente della Camera di Commer-cio di Vicenza. A fare gli onori di casa il presidente Fiorenzo Marcato: cheha dichiarato: “È la persona che premiamo, non l’azienda. Persone chehanno saputo leggere i tempi». Marcato ha sottolineato la centralità deirapporti umani e sociali in seno a ogni attività che si intraprende. Eccol’elenco dei premiati. Aquila d’Argento (25 anni di attività): SilvanoGrandis, Antonino Vottarghi. Aquila d’Oro (40 anni di attività): Na-dia Biasia, Siro Bidese, Giancarlo Bolla, Enzo Bressan, Giuseppe Calgaro,Franco Caretta, Stefano Cavraro, Francesco Cazzola, Maria Nadia Cec-chetti, Giulio Corato, Giovanni Dall’Agnol, Giampietro Filippi, Paolo Fra-boso, Vittorio Gemo, Edvige Giuriato, Daniela Marangoni, Carlo Marche-

sini, Costantino Marin, Isidoro Milan, Giovanni Ometto, Seconda Pierot-to, Gaetano Pontarin, Leopoldo Reginato, Gianluigi Sola, Guido Storari,Ivano Vencato, Bruno Motta, Antonio Vedovello, Flaviana Visonà. Aqui-la di Diamante (50 anni di attività): Antonio Babbolin, Mario Babbo-lin, Edda Caprin, Pietro Luigi Cavion, Paolo Chiarello, Giuseppe Renzo Co-mi, Rosetta Enrica Corato, Dario Dalla Bernardina, Gioacchino Frigo, Li-vio Furlan, Luigi Gastaldello, Flavia Imbrati, Giuseppe Mattiello, Domeni-co Pozzan, Clelia Savegnago, Elide Tonello, Odilla Turetta, Antonio Zin.

Una giornata da Maestri

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51GENNAIO 2012

O LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO •

Oriente misterioso. Il viaggio della 50&Più Università in Laos e Cambogia dal 7 al 18 no-vembre ha alternato esotismo - dalla cucina orientale ai curiosi mezzi di trasporto tuk-tukche in alcune tratte hanno sostituito i pullman - alle lezioni su Buddha, l’iconografia bud-dista, l’induismo e l’architettura dei siti archeologici di Angkor Wat e del tempio di Bayon.Le dispense, che i partecipanti portavano con sé sono state d’aiuto, ma non potevano so-stituire il fascino delle cose osservate né l’attrattiva degli spettacoli che ricongiungevano ri-ti antichissimi con le danze locali.

Seminari. Alla Sede Marconi, venerdì 27 gennaio alle 16, comincia il seminario C’era unavolta Trilussa. Diretto dalla professoressa Silvana Palmieri, propone un itinerario nella pro-duzione più significativa del poeta, letture appropriate per riscoprirne il pensiero e visiteculturali al Museo di Roma in Trastevere, Piazza Trilussa e al Museo Braschi. I successivi in-contri saranno venerdì 3 e 10 febbraio, dalle 16 alle 17,30. Il costo è di € 50,00.Da giovedì 12 gennaio, sempre alla Sede Marconi, dalle 10 alle 12, la psicologa Laura Ros-si terrà il primo incontro del seminario Liberi di essere se stessi: un viaggio nella propria per-sonalità, che proseguirà con due successivi appuntamenti il 19 e il 26 gennaio, in cui si af-fronteranno insieme i temi Personalità e dieta: irresistibili tentazioni e Fare pace con il pas-sato. Il costo del seminario è di € 55,00.

Visite guidate. Gennaio porta con sé anche qualche visita guidata, a cura della dottores-sa Sandra Mazza. Il primo appuntamento è lunedì 16 gennaio alle 10 per visitare il Ludusmagnus, la maggiore delle caserme dei gladiatori a Roma. L’appuntamento è davanti lametro Colosseo. Giovedì 26 gennaio, sempre alle 10, la visita è alla tomba di Santa Co-stanza nella Chiesa di Sant’Agnese su Via Nomentana, splendido esempio di architetturae arte musiva del periodo tardo-antico. L’appuntamento è all’entrata di Sant’Agnese. Il co-sto di ogni visita guidata è di 8,00 €. Bisogna prenotarsi in segreteria.

Viaggi, seminari e visite guidate

INCONTRI & CONVEGNI

Per saperne di Più:057423896

»PRATO

n’edizione da record quella del Premio “Raccon-tiamoci. Esperienze di vita vissuta”, a cominciaredagli oltre 150 partecipanti e l’elevata qualità de-

gli elaborati. Alla sua quinta edizione la cerimonia di pre-miazione si è tenuta presso la Sala del Palazzo della Pub-blica Assistenza di Prato. Insieme al presidente provinciale 50&Più Franco Cassioli, erano presen-ti Canio Molinari, presidente provinciale di Confcommercio, con i componenti della giuria delpremio composta da: lo scrittore Rodolfo Betti, la coordinatrice della 50&Più Università prateseNicoletta Corsalini, l’esperta di letteratura e operatrice culturale Lia Gori, l’esperta in letteraturabiografica Marisa Nardini, la poetessa e scrittrice Roberta Degl’Innocenti, il rappresentante delComune di Prato Roberto Baldi, il presidente nazionale di 50&Più Università Giuseppe Ecca. Unaquinta edizione caratterizzata dalla presenza dell’attrice Pamela Villoresi (nella foto), altissima espres-sione del teatro italiano a cui è stata consegnata una targa per il suo valore culturale ed artisti-co. Da rilevare anche la collaborazione dell’Accademia Letteraria Italo Australiana Alias di Mel-bourne. Al riconoscimento si sono associati il gruppo dirigente al completo della 50&Più prate-se, la vicepresidente vicaria e ideatrice della manifestazione Anna Bettazzi, il vicepresidente Mar-cello Fiaschi, il segretario provinciale Antonello Baccini, i consiglieri Marcello Becucci, Bettino Ri-casoli, Ilaria Becheri, Emilio Guglielmi, Paolo Santoni, Ruggero Casini. Ecco i nomi dei vincitoridi questa edizione in ordine: 1° Gli anni più belli di Angela Ambrosini (Città di Castello); 2° L’al-bero di ciliegie di Monica Gabbarrini (Foligno); 3° La promessa di Carla Sautto Malfatto (Deno-re-Ferrara); 4 ex aequo La pizza di nonna Margherita e non solo... di Tiziana Monari (Prato); 4°ex-aequo Mio padre, Borges e il geranio rosa di Antonio Salomone (Napoli); 5° La vecchia Oli-vetti lettera 22 di Fiorenza Perotto (Prato).

U

SPAZIO

ROMA Per saperne di Più: 065599353»

Premio “Raccontiamoci”

VENEZIA

Per saperne di Più: 0415316355»

resso la Scuola Grande SanGiovanni Evangelista di Venezia,ben 70 Maestri del Commercio

hanno ricevuto l’Aquila del Commer-cio a riconoscimento delle loro atti-vità decennali. Con la partecipazione delle autoritàlocali, sono stati assegnati per la pri-ma volta due premi speciali: a DonArmando Trevisiol, per aver contri-buito alla realizzazione del centro“Don Vecchi”, e a Luciano Marsilli,per la raccolta fondi a favore di ope-re di volontariato. Ecco l’elenco deipremiati. Aquile d’Argento (25 an-ni di attività): Tiziano Baldan, Sal-vatore Cegion Boscolo, Elena Carpe-nedo, Silvano Ceolin, Mauro Chinel-lato, Anna Maria Danieli, Primo De-montis, Graziella Drigo, Denise Vi-vian Jennings, Anselmo Lisandro, Gra-ziella Lorenzetto, Patrizia Pasotto, Li-viana Pettenò, Sergio Prior, MarinoRagazzo, Marcello Sacchetto, BrunaSartori, Lucia Scottà, Maria GraziaTrevisan, Rita Turchetto, Carmela Val-le, Francesco Valsecchi, Lidia Zam-benedetti. Aquile d’Oro (40 annidi attività): Giuliano Aliani, MarioBaldan, Luigi Bergamo, Pietro Ber-gamo, Mario Bertoni, Rosanna Bor-tolozzo, Roberto Cho Boscolo, Ros-sano Bozzato, Paolo Calzavara, Wal-ter Costantini, Carla Da Re, MariaRosa Donaggio, Franco Favaro, Gian-carlo Fedalto, Cesare Fiorindo, Adria-na Formenton, Pietro Garbisa, Ma-nuela Lando, Graziana Lionzo, Anto-nio Marchiori, Bruno Marigo, Massi-mo Michieletti, Gianpaolo Minto,Giancarlo Montagner, Luigi Perin,Elio Piccin, Renzo Poletto, Vanni Re-ghelini, Italo Simionato, Franco Spa-rano, Gianni Spolaor, Giuseppe Taglia-pietra, Alessandro Tesserin, Giusep-pe Toffolon, Gino Tomaello, MariaZanon, Giovanni Zanon, Emma Tere-sa Zanon. Aquila di Diamante (50anni di attività): Marino Boetto,Renzo Camuffo, Erminio Cappelles-so, Luigi Fogliata, Vittorino Grego,Giuseppina Gobbi, Renato Moro,Giorgio Menin, Mario Rossi.

I Maestri della Laguna

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PAVIA Per saperne di Più: 038228411

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52 I 50epiu.it I GENNAIO 2012

INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • C

NAPOLI Per saperne di Più: 0815518187»

a 50&Più di Napoli ha insignito 118professionisti over 50 dell’onorificenzadi Maestri del Commercio. La cerimonia

si è tenuta nel Salone delle Grida della Ca-mera di Commercio gremito di oltre 300 par-tecipanti. Tra i premiati con l’Aquila d’Oroanche Pietro Russo, presidente di Confcom-mercio - Imprese per l’Italia di Napoli, e Mau-rizio Maddaloni, presidente della Camera diCommercio, Industria, Artigianato e Agricol-tura. «È da lodare l’impegno dei commer-cianti napoletani - ha detto Vincenzo Cozzo-lino, vice presidente vicario della 50&Più na-zionale, oltre che presidente della sezionecampana - che nonostante le vicissitudini eco-nomiche, hanno saputo resistere e in alcunicasi continuare a scommettere, mantenendovivo il centro storico di Napoli e i vicini bor-ghi». Gabriele Sampaolo, segretario genera-le 50&Più, ha evidenziato come l’onorificen-za dei Maestri del Commercio dimostri quan-to gli over 50 siano esempio di virtù, sono unarisorsa economica e umana, un solido patri-monio del tessuto sociale.Aquile d’Argento (25 anni di attività):Giuseppe Allocca, Vincenzo Arcopinto, Giu-seppe Baino, Pasquale Bruscino, Giuseppe Can-giano, Vincenzo Cicchelli, Giuseppe Credendi-no, Pasquale Cutolo, Raffaele D’Ambra, Mi-chele D’Anna, Roberto De Laurentiis, Giusep-pe Di Marino, Giuseppe Di Palma, Emilio Espo-sito, Giulio Esposito, Cristina Galiano, Antoni-no Iaccarino, Eugenio Levantino, Vincenzo Ma-resca, Giuseppe Marotta, Filomena Martino,Maria Grazia Mattera, Vincenzo Morgera, Aniel-lo Mozzillo, Antonio Ossuto, Santolo Palumbo,Fernanda Parisi, Maddalena Picco, PasqualePiccolo, Bartolomeo Regine, Luigi Romano, Vit-

torio Rotta, Romualdo Scotto Di Carlo, Anto-nio Sequino, Emilia Settembre, Rosaria Settem-bre, Mario Sodano, Giovanni Michele Terrac-ciano, Pasquale Ugliano, Assunta Vela. Aquile d’Oro (40 anni di attività):Anna Abagnale, Pierina Aceto, Giuseppe Amo-ruso, Aldo Andrisani, Francesco Bettini, Cor-rado Busco, Rosa Alba Cancello, Michela Can-giano, Aniello Cantiello, Antonio Chartier,Giovanni Cimmino, Giuseppe Cimmino, Giu-seppe Conte, Annamaria Coppola, GiovannaDamaggio, Franco Esposito, Luciano Ghiggi,Rita Giancristofaro, Vincenzo Guarino, Nun-zia Guerra, Maurizio Maddaloni, GiuseppeMassa, Agnello Masullo, Elvira Matturro, Do-menico Migliaccio, Giacomo Migliaccio, Car-lo Minale, Ernesto Napolano, Vincenzo Napo-letano, Vincenzo Nerini, Giovanni Palmentie-ri, Maria Antonietta Papa, Ida Paparo, RitaPaparo, Mario Pero, Giovanni Perrella, Fran-cesco Piccolo, Michele Piccolo, Anna Raggi, Ni-cola Rainone, Giovanni Romano, Pietro Rus-so, Salvatore Sacco, Elio Scognamiglio, Giu-seppe Tizzano, Antonio Vittozzi. Aquile di Diamante (50 anni di attività):Aniello Amoruso, Mario Bottiglieri, GiovanniBracale, Vincenzo Campanile, Assisi Capuano,Clemente Casillo, Giuseppa Castagliuolo, Pa-squale Castagliuolo, Armando Cordaro, Giu-seppe Correale, Vittorio Correale, VincenzoCozzolino, Bruno De Santis, Giuseppe Di Vin-cenzo, Salvatore Duraccio, Annamaria Errico,Sergio Errico, Vincenza Esposito, Antonio Fa-rano, Vincenzo Giuliano, Anna Lentini, Ada-mo Maddaloni, Francesco Nunziata, France-sco Patalano, Carmine Petrone, Raffaele Pic-colo, Bianca Pingitore, Maria Rea, Mario Simeo-ne, Gianni Tartaglione, Leone Zenone.

Maestri del Commercio

LMaestri del Commercio

ella Sala degliAffreschi delCollegio Borro-

meo, la 50&Più di Pa-via ha onorato l’espe-rienza di 19 commer-cianti che, come hadetto il presidente Romano Cantella,«hanno svolto per molti anni la propriaattività con costante dedizione superan-do le difficoltà con grinta». Nel stessa ce-rimonia 8 neodiplomati (Enrica D’Argenio,Arianna Cantella, Luca Zanotto, MiriamBianco, Sara Guzzi, Isabella Truffa, Nico-lò Sovico, Lorenzo Amisano) hanno rice-vuto il premio al profitto scolastico“M.Bottelli”. Il premio “50&Più Donna2011 - Una vita per il sociale” è stato in-vece assegnato a Iole Savioli Barettoni(10 anni da insegnante, 30 di direzionedidattica e da 15 dedita al sociale), tredi-cesima donna pavese a riceverlo. Eccol’elenco dei premiati. Aquila d’Argento(25 anni di attività): Bianca Amelotti, En-rica Anselmi, Roberto Bardoni, AngeloBossi, Enrico Francesco Bricchi, Cesira Ma-rangon, Roberto Mozzi, Aldo Tagliaferri.Aquila d’Oro (40 anni di attività): Al-ba Anselmi, Renato Bastonini, Maria Ro-sa Bottani, Emilio Marelli, Giannina Mi-gliazza, Franco Raina, Giuseppe Solano,Antonia Ventura. Aquila di Diamante(50 anni di attività): Domenico Bertè,Vagliero Paolucci, Giovanni Torti.

N

Auguri per i loro 50 anni

di matrimonio a

Malvina e

Nicola Dragani

53GENNAIO 2012

O LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO •

LE SEDI IN ITALIA

Abruzzo TelefonoAvezzano (AQ) - Via Monte Velino, 17 0863415327Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 087164657Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 0854313623Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 0861252057Basilicata Telefono

Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 0835385714Potenza - Via Centomani, 11 097122445Calabria Telefono

Cosenza - Viale degli Alimena, 5 098422041Catanzaro - Via Milano, 9 0961721246Crotone - Via Regina Margherita, 28 096221794Reggio Calabria - Via Castello, 4 0965891543Vibo Valentia - Via Spogliatore snc 096343485Campania Telefono

Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 082538549Benevento - Viale degli Atlantici, 5 0824313555Caserta - Via Roma, 96 0823326453Napoli - Piazza Carità, 32 0815510737Salerno - Corso Garibaldi, 4 089227600Emilia Romagna Telefono

Bologna - Strada Maggiore, 23 0516487530Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 054324118Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 0532234211Modena - Via Begarelli, 31 0597364211Piacenza - Strada Bobbiese, 2 0523461831Parma - Via Abbeveratoia, 63/A 0521944278Ravenna - Via di Roma, 102 0544515707Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 0522708552Rimini - Viale Italia, 9/11 0541743202Friuli Venezia Giulia Telefono

Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 048132325Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 4 0434549462Trieste - Via San Nicolò, 7 0403720169Udine - Viale Duodo, 11 0432538707Lazio Telefono

Frosinone - Via Aldo Moro, 493 0775855273Latina - Via dei Volsini, 60 0773611108Rieti - Largo Cairoli, 4 0746483612Roma - Via Properzio, 5 0668891796Viterbo - Via Belluno, 45 0761327701Liguria Telefono

Genova - Via Ceccardi, 1/10 010543042Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 0183275334La Spezia - Via Fontevivo, 19/F 01875985216Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 019853582Lombardia Telefono

Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 0354120126Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 0303771785Como - Via Manzoni, 4 031265361Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 037225745Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 0341287279Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 0371432575Mantova - Via Valsesia, 46 0376231207Milano - Corso Venezia, 45 0276013399Pavia - Corso Cavour, 30 0382372511Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C 0342533311Varese - Via Valle Venosta, 4 0332342280Marche Telefono

Ancona - Piazza Repubblica, 1 071200722Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 0736051102

Macerata - Corso Cavour, 85 0733261393Pesaro - Strada delle Marche, 58 0721698224Molise Telefono

Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 0874483194Isernia - Via Santo Spirito, 24/B 0865411713Piemonte Telefono

Alessandria - Via Trotti, 46 0131260380Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 0141353494Biella - Via Torino, 18 01530789Cuneo - Via Avogadro, 32 017166661Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 032130232Torino - Via Andrea Massena, 18 011533806Verbania - Via Quarto, 2 032352350Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 0161250045Puglia Telefono

Bari - Piazza Aldo Moro, 33 0805240342Brindisi - Via Giuseppe Mazzini, 30 0831524187Foggia - Via Luigi Miranda, 8 0881723151Lecce - Via Cicolella, 3 0832343923Taranto - Viale Magna Grecia, 119 0997796444Sardegna Telefono

Cagliari - Via Santa Gilla, 6 070282040Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 0784232804Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G 078373287Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 079243652Sicilia Telefono

Agrigento - Via Imera, 223/C 0922595682Caltanissetta - Via Messina, 69 0934575798Catania - Via Mandrà, 8 095239495Enna - Via Vulturo, 34 093524983Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 090673914Palermo - Via Emerico Amari, 11 091332447Ragusa - Viale del Fante, 10 0932246958Siracusa - Via Eschilo, 11 093165059 Trapani - Via Marino Torre, 117 0923547829Toscana Telefono

Arezzo - Via XXV Aprile, 12 0575354292Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 058570973Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 055664795Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 0564410703Livorno - Via Grande, 150 0586898276Lucca - Via Fillungo, 121 0583473170Pisa - Viale Antonio Gramsci, 3 050483711Prato - Via Santa Trinità, 28 057423896Pistoia - Viale Adua, 128 0573991500Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra 0577283914Trentino Alto Adige Telefono

Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 0471978032Trento - Via Solteri, 78 0461880408Umbria Telefono

Perugia - Via Settevalli, 320 0755067178Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 0744390152Valle d’Aosta Telefono

Aosta - Regione Borgnalle, 12 016545981Veneto Telefono

Belluno - Via Cipro, 13 0437215264Padova - Piazza Virgilio Bardella, 3 0498209787Rovigo - Viale del Lavoro, 4 0425404267Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 042256481Venezia - Viale Ancona, 9 - Mestre 0415316355Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 0444964300Verona - Via Sommacampagna, 63/H 045953502

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FISCO

» Le difese del cittadinoLe difese del contribuente, sia in fase dicontraddittorio sia in sede di contenzioso,possono essere diverse, in quanto:a) il nuovo redditometro, se non debita-mente sperimentato, potrebbe generarelunghi e pesanti contenziosi anche per-ché, con riferimento ai primi anni dellasua applicazione, il contribuente non eranella condizione di conoscere quali stru-menti avrebbe utilizzato il fisco per accer-tare e determinare il reddito;b) nella nostra società non è sempre chiarala composizione del nucleo familiare, che re-sta di fatto sconosciuta al fisco e che nonpuò essere agevolmente inserita nell’elabo-razione automatica, anche perché l’Agenziadelle Entrate si è avvalsa e si avvale di una pro-pria banca dati sulle famiglie “fiscali”, che sialimenta con i dati dichiarati dall’interessato;

c) il reddito dichiarato non viene giustifi-cato dalle entrate di una determinata ope-razione. Ad esempio, nel caso di un red-dito agrario, non si tiene in alcun conto ilvalore economico reale del bene;d) molto spesso il confine fra redditi per-sonali e redditi provenienti da beni appar-tenenti a piccole o medie imprese di pro-prietà, non è agevolmente e sufficiente-mente differenziato;e) di frequente l’imprenditore riporta unaplusvalenza (che ha un trattamento eco-nomico pieno), a fronte della possibilitàdi rateizzarla.

» L’impatto sulle abitudini del cittadinoIl nuovo redditometro mette il competen-te ufficio nelle condizioni di stabilire, intempo reale, quanto il contribuente haguadagnato e speso, senza però conside-rare quei casi un tempo definiti particola-ri e oggi ritenuti normali.L’attuale legislazione, inoltre, in alcune si-tuazioni, ricorre all’inversione dell’onereprobatorio, che impone al contribuente didimostrare che il reddito accertato non è alui attribuibile: un qualcosa che, per i tem-pi lunghi della nostra giustizia, resterà dif-ficile se non si dispone della necessaria e ido-nea documentazione probatoria.

[ ]ormai evidente che, vuoi per combat-tere l’evasione fiscale diffusa nel nostroPaese, vuoi per fare fronte al pesante de-

ficit che attanaglia l’Italia e, infine, per con-trastare la gravissima crisi che ha investitol’Unione europea, l’Agenzia delle Entrate ab-bia rivolto la sua attenzione ai redditi prodot-ti essenzialmente dalle persone fisiche, avva-lendosi solo dell’accertamento sintetico pu-ro e del redditometro che, stante i nuovi cri-teri introdotti sia dall’Agenzia sia dalla Socie-tà degli Studi di Settore (Sose), si basa su ol-tre cento voci rappresentative di tutti gli aspet-ti della vita quotidiana. Queste si possono aggregare in sette cate-gorie: abitazioni; mezzi di trasporto; assicu-razioni e contributi; istruzione; attività sporti -ve/ricreative e cura della persona; spese signi-ficative; investimenti immobiliari e mobiliari.

«L’attualelegislazione impone, in caso di contestazione, di dimostrarel’inattribuibilitàdel reddito»

È

«I nuovi criteri di accertamento mettono sotto esame oltre cento voci da legare agli aspetti della vita quotidiana»

NUOVOREDDITOMETRO:SOTTO ESAMEI REDDITI DELLEPERSONE FISICHE

[ DI ALESSANDRA DE FEO ]

55GENNAIO 2012

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56 I 50epiu.it I GENNAIO 2012

PREV

IDEN

ZA

«La nuova riforma pensionistica con l’introduzione del calcolo pro-rata, stabilisce un prolungamentodell’attività lavorativa e un oneroso aumento delle aliquote per le categoriedi commercianti e artigiani di un ulteriore 1,3%»

plicazione del sistema retributivo. Si lavoreràdi più per ricevere di meno con questo calco-lo pro-rata.•Pensione di vecchiaia ordinaria. A partire da gen-naio di quest’anno l’età pensionabile delle don-ne del settore privato viene progressivamenteequiparata a quella degli uomini (Tabella A).

Tabella A - LAVORATRICIAnni Dipendenti Autonome20122013 62 anni 63 anni e 6 mesi20142015 63 anni e 6 mesi 64 anni e 6 mesi20162017 65 anni 65 anni e 6 mesi2018 66 anni 66 anni

Sempre da quest’anno l’età pensionabile delledonne del settore pubblico e degli uomini - di-pendenti, autonomi e parasubordinati - sale a66 anni. Tra le modifiche è stato previsto che lelavoratrici possono ottenere la pensione di vec-chiaia con un’età anagrafica di almeno 64 an-ni a patto che entro il 31/12/2012 maturino 20anni di anzianità e 60 anni di età.- Requisiti. La pensione di vecchiaia si conseguecon il requisito contributivo minimo di 20 an-ni. Tale requisito, già in vigore per il sistema mi-sto, è stato esteso anche al sistema di calcolocontributivo (in precedenza pari a 5 anni). Que-sta condizione opera nei confronti dei soli la-

voratori che abbiano versato la contribuzionedal 1° gennaio 1996. La prestazione, poi, è cor-risposta a condizione che l’importo della pen-sione sia almeno pari a 1,5 volte (non più paria 1,2 volte) l’importo dell’assegno sociale (pariquest’anno a circa 643 euro mensili). Tale im-porto è indicizzato.Tale requisito reddituale non è richiesto al com-pimento dell’età anagrafica di 70 anni, in pre-senza di almeno 5 anni di contributi effettivi.•Pensione anticipata (già pensione di anzianità).Da gennaio 2012 questa prestazione viene ero-gata solo ai lavoratori in possesso di un’anzia-nità contributiva come in Tabella B.

Tabella B - DONNE2012 41 anni e 1 mese2013 41 anni e 2 mesi2014 41 anni e 3 mesi

UOMINI2012 42 anni e 1 mese2013 42 anni e 2 mesi2014 41 anni e 3 mesi

Tra le modifiche apportate al decreto è statoprevisto che, per coloro che abbiano maturato35 anni di contribuzione entro il 31/12/2012 eche - precedentemente alla sua emanazione -avrebbero maturato entro la stessa data i requi-siti per il pensionamento previsti dalla cosiddet-ta “quota“ (legge n. 247/2007), possono con-seguire la pensione anticipata all’età di 64 anni.

[ DI GIANNI TEL ]

er migliorare la situazione dei contipubblici, negli ultimi 12 anni abbiamosubìto 19 manovre correttive. Se ag-

giungiamo anche quella dell’attuale Gover-no “Monti”, la dimensione economica com-plessiva di queste 20 finanziarie ammonta a575 miliardi di euro. Per correggere il deficitpubblico ogni italiano tra il 2000 e 2014 - an-no quest’ultimo in cui dovrebbero termina-re gli effetti delle misure economiche prese -si sarà sobbarcato un costo totale di 6.178euro. Il pacco di Natale del nuovo Governoè stato dei più classici con “sacrifici”, sacrifi-ci, sacrifici”. È stato previsto un nutrito pac-chetto fiscale, la stretta sulle pensioni, i taglialla spesa compresi i miliardi chiesti agli Entilocali, l’Ici sulla prima casa. E poi ci sono quae là afflizioni, come l’aumento della benzina,per conto delle regioni, che possono introdur-re una accise (un centesimo al litro) per il tra-sporto pubblico. Ma vediamo le modificheprincipali contenute del decreto legge “Sal-va Italia” (decreto legge n. 201/2011), appro-vato dalla Camera dei Deputati nel momen-to in cui si va in stampa.• Calcolo contributivo. Dal 1° gennaio di que-st’anno viene applicato in “pro-rata” il sistemadi calcolo contributivo per tutti i lavoratori di-pendenti ed autonomi, quindi anche per colo-ro i quali - potendo valere più di 18 anni di con-tributi al 31 dicembre 1965 - la legge di Rifor-ma “Dini” (n. 335/1995) aveva previsto l’ap-

P

IL TAGLIO ALLE PENSIONI CONTINUA: TRE INIQUE “STANGATE “ SOCIALI NEL 2011

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57GENNAIO 2012

PREVID

ENZA

Dal 2013 a tali requisiti si sommano gli adegua-menti previsti dall’incremento della speranza divita (tre mesi in più dal 1/1/2013 ed eventualiulteriori incrementi a scadenza triennale e bien-nale). Inoltre, sulla quota di pensione relativaall’anzianità contributiva antecedentel’1/1/2012 è prevista una penalizzazionedell’1% per ogni anno di anticipo rispettoall’età anagrafica di 62 anni. La riduzione saleal 2% per ogni anno di anticipo rispetto a dueanni (Tabella C).

Tabella C - PENSIONAMENTOPensionamento con età anagrafica Penalizzazione62 anni 0%61 anni 1%60 anni 2%59 anni 4%58 anni 6%

- Requisiti. Per i lavoratori per i quali l’accreditocontributivo decorre dopo l’1/1/1996, è previ-sta la pensione anticipata con 20 anni di con-tributi effettivi e 63 anni di età. La prestazioneè subordinata al presupposto che l’importo del-la pensione stessa sia ad almeno 2,8 volte l’am-montare dell’assegno sociale (nel 2012 circa1.200 euro mensili). Tale importo è indicizzato.• Flessibilità età pensionamento. È stata intro-dotta un’età di pensionamento flessibile, per lelavoratrici private da 62 fino a 70 anni di età, peri lavoratori e per le donne del settore privato da66 fino a 70 anni. Il proseguimento dell’attivitàlavorativa è incentivato, fermi restando i limiti or-dinamentali dei settori, mediante i coefficienti ditrasformazione calcolati fino all’età di 70 anni (og-gi calcolati fino a 65 anni). Sono fatti salvi gli ade-

TABELLA D - LE NUOVE CIFRE DAL 1° GENNAIO 2012

TIPO DI PENSIONE IMPORTO MENSILEFondo lavoratori dipendenti:trattamenti minimi (1) 479,58 EuroGestione speciali lavoratori autonomi:(artigiani, commercianti, coldiretti):- trattamenti minimi (1) 479,58 EuroPensioni con maggiorazione “ad un milione” (516,46 Euro) 616,02 EuroPensioni inferiori al minimo e pensioni “supplementari” + 2,6 %Pensioni sociali (2) 352,84 EuroAssegni sociali (3) 428,14 EuroPensioni di importo complessivo 1) + 1,4% (100% Istat) fino a 1.402,29 euro.fino a tre volte il trattamento minimo (4) 2) Per le pensioni di importo superiore(tutte le categorie) a 1.402,29 euro mensili lordi non

è previsto nessun aumento di perequazione.1) Il trattamento minimo viene riconosciuto a tutti coloro che hanno un reddito personale non superiore a € 6.234,54 l’anno se vivono da soli e di € 18.703,62 se coniugati.2) Prevista fino a dicembre 1995. 3) Prevista da gennaio 1996 in poi. 4) Per i titolari di più pensioni le percentuali di aumento si applicano alla somma dei trattamenti.

guamenti agli incrementi della speranza di vita.Per i lavoratori dipendenti resta l’obbligo di man-tenere il posto di lavoro (art. 18 legge 300/1970)fino al conseguimento del predetto limite mas-simo di flessibilità.• Clausola di salvaguardia (diritti acquisiti). I la-voratori che entro il 31/12/2011 abbiano matu-rato i requisiti anagrafici e contributivi vigenti pri-ma dell’entrata in vigore del nuovo provvedi-mento, conseguono la pensione di vecchiaia edi anzianità, nonché la pensione nel sistema con-tributivo, secondo le norme previgenti (compre-so la decorrenza della prestazione). A tal fine sipuò richiedere la certificazione di tale diritto.• Lavoratori autonomi: aumento aliquote con-tributive. La norma ha previsto un deciso au-mento delle aliquote contributive di artigiani ecommercianti. L’aliquota è stata incrementatadell’1,3% (nella stesura originaria: 0,3%) dal-l’anno 2012 e successivamente di 0,45 per cia-scun anno fino a raggiungere l’aliquota del24% (nella stesura originaria: 22% nel 2018).• Adeguamento delle pensioni al “costo della vi-ta”. Per il biennio 2012-2013 la rivalutazione del-le pensioni viene riconosciuta nella misura del100%, solo ai trattamenti pensionistici di im-porto complessivo fino a tre volte il trattamen-to minimo (euro 1.402,29 lordi mensili). Per lepensioni di importo superiore a tale soglia cheraggiungano il limite stesso con la rivalutazio-ne automatica che sarebbe spettata, l’aumen-to per il predetto biennio viene attribuito finoa concorrenza del predetto limite maggiorato.Vediamo cosa succede con la rivalutazione del2,6% calcolata dall’Istat in via provvisoria, conil costo della vita nel periodo 1° gennaio - 30settembre 2011 (Tabella D).

C’è da dire che il blocco della perequazio-ne automatica delle pensioni è la parte piùgrave, iniqua e dolorosa della Manovra“Monti”. Congelare la scala mobile da 1.400euro lordi al mese comporta un duro sacri-ficio economico.Tale sistema di adeguamento non ha maitutelato concretamente il reale potere di ac-quisto dei pensionati, che ha subìto, negliultimi 15 anni, circa il 30% di perdita.Dal 1992 le prestazioni pensionistiche nel no-stro Paese non sono più agganciate agli in-crementi salariali, ma vengono indicizzateai prezzi solo in misura parziale. Si avverte,infatti, la necessità di una riforma del mec-canismo della rivalutazione annua calcola-ta dall’Istat, definendo un nuovo e specifi-co “paniere”, che includa tra le proprie vo-ci quelle relative alle spese di prima neces-sità delle persone anziane e pensionati, co-me le spese farmaceutiche e le prestazionispecialistiche non a carico del SSN (ServizioSanitario Nazionale), le spese per le assi-stenti familiari dovute alla carenza di strut-ture pubbliche. Il blocco delle pensioni al-l’adeguamento del costo della vita è una mi-sura decisamente impopolare. La semplicefissazione di una soglia che sia pari al triplodel minimo come previsto nella Manovra de-termina uno “scalone” tra chi riesce comun-que ad ottenere una rivalutazione “piena”e chi, ricevendo pochi euro in più, si vedecompletamente azzerati gli incrementi.Le esigenze di contenimento della spesapubblica possono essere salvaguardate daun meccanismo normativo di perequazio-ne parziale senza escludere in toto il prin-cipio della perequazione per certe tipolo-gie pensionistiche, ossia senza ricorrere areiterate soluzioni (5 volte in 13 anni) checreano una netta disparità di trattamentotra pensionati e che non sono assolutamen-te ispirate a criteri di ragionevolezza.Non ci siamo. Evidentemente anche i pro-fessori talvolta si meritano brutti voti. Èchiaro che a tale iniqua misu-ra, di dubbia legittimità co-stituzionale, nei confron-ti dei pensionati va datauna risposta. È sacrosan-to, dunque, per la nostraAssociazione 50&Più in-traprendere tutte le possi-bili azioni di tutela in sedelegislativa e giudiziaria, sen-za escludere alla fine di adi-re anche la Corte di Giusti-zia Europea.

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50&PIU’012012

59GENNAIO 2012

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Fino a che punto siamo padro-ni del nostro destino? Il nostroessere cittadini o vittime di re-gimi tirannici come quello na-zista e comunista ci libera dal-la responsabilità di scelta delbene sul male? È un regime ti-rannico l’unico responsabile del-le scelte fatte da coloro che op-prime? Sono domande grandi,essenziali, vissute in prima per-sona dai due personaggi delromanzo di Nir Baram, Bravepersone. Mentre l’Europa assi-ste all’ascesa del nazismo e del-lo stalinismo, a Berlino la vitadell’ambizioso ricercatore dimercato Thomas è messa indiscussione dalle ingerenze del-la nuova politica e anche la suasfera di affetti è tragicamenteturbata. Parallelamente a Le-ningrado la giovane Aleksan-dra, appartenente a una fami-glia ebraica dell’intellighenziarussa, vede minacciata dal re-gime comunista la sua esisten-za e quella dei suoi cari. Pertutta risposta i due protagoni-sti compiranno una scelta ap-parentemente plausibile, salvopoi rendersi conto delle suedrammatiche conseguenze so-

lo quando ormai è troppo tar-di. Thomas e Aleksandra sonole “brave persone” che dannoil titolo al romanzo spiazzantee provocatorio, una dolorosameditazione sulla “banalità delMale”, che alberga in ciascu-no di noi, di Baram, trentacin-quenne enfant prodige dellaletteratura israeliana, accoltocon entusiasmo dai mostri sa-cri della letteratura europea edell’editoria internazionale: ol-tre che in Italia dove è appenauscito, infatti, sarà pubblicato,tra gli altri, negli Stati Uniti, nelRegno Unito, in Germania,Francia e Spagna.

te, Clelia - dalla prima volta al-l’opera con lo zio Riccardo al-la regia del suo primo spetta-colo - compie il suo iter di for-mazione, autrice e regista tea-trale molto stimata, toccan-do il culmine come direttricedel Teatro Regionale Campa-no. Alla fine, costretta alla let-tera di dimissioni, crolla ogniideale, la fede nella storia enella bellezza.

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Le alterne fortune di un cep-po famigliare a partire dal1914, quando la nonna si tra-sferisce a Napoli dalla Russia.Valeria Parrella, in forma dimemoir domestico, con mo-di affettuosi e grande felicitànarrativa, racconta per qualirami genealogici si arrivi a Cle-lia, la protagonista-narratriceche rievoca un Paese a suomodo felice ed esuberante,con una grazia quasi natura-le di atteggiamenti e abitudi-ni. In scena nella seconda par-

Torme di gladiatori si sfidanonel “superdome”, un edificioche ricorda molto il Colosseo,facendo sentire euforici e rea-lizzati gli assatanati turisti. Nelromanzo di Antonio Scurati,La seconda mezzanotte, Ve-nezia è rappresentata nella ma-lattia e nella putrescenza del2092. Un gigantesco LunaPark: ricostruita con una enor-me cupola trasparente dai ci-nesi, la città è come la malefi-ca, perversa Las Vegas della ro-vina europea, dove i nuovi pa-droni preparano per il Carne-vale spettacoli sanguinari. UnoScurati apocalittico, tra le ma-cerie della storia, in un futuroprossimo venturo?

LA SECONDA MEZZANOTTEAntonio ScuratiBompiani - 340 pagineeuro 19,00

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In seguito all’as-sassinio di Abra-mo Lincoln, set-te uomini e unadonna vengonoarrestati conl’accusa di co-spirazione. Sul-

lo sfondo di un’inquieta Washin-gton, nel periodo che segue laGuerra Civile, il ventottenne Fre-drick Aiken (James McAvoy), unvaloroso soldato diventato avvo-cato, accetta, controvoglia, di di-fendere Mary Surratt (RobinWright) - la donna accusata - da-vanti a un tribunale militare. Film diretto da un Robert Red-ford incisivo nel ritratto di unastoria edificante e fondante de-gli Stati Uniti.

DRAMMATICO

50&PIÙ CONSIGLIA:

THE CONSPIRATORRegia di Robert Redfordcon James McAvoy, Robin Wright,Kevin Kline

Nel 1953 Nena- Isabella Rago-nese - lascia fa-miglia e fidan-zato per trasfe-rirsi in un pae-sino della Pu-glia e assumere

il suo primo incarico di maestra.Ad accoglierla è una realtà osti-le, quasi arcaica, maschilista, po-polata di persone con cui Nenanon sembra condividere nulla.Determinata a terminare il man-dato, la giovane insegnante siscontrerà con quei luoghi sel-vaggi dimostrando un caratte-re fuori dal comune e ripensan-do la propria vita in modo sor-prendente. Importante esordioalla regia di Giorgia Cecere, cre-sciuta con Olmi e Amelio.

DRAMMATICO

50&PIÙ CONSIGLIA:

IL PRIMO INCARICORegia di Giorgia Cecerecon Francesco Chiarello, Isabella Ragonese

Una donna fra-gile e forte, ap-passionata eoscura, percor-re prati, corri-doi e castellidell’Inghilterradel XIX secolo.

Amore, passione, dolore, sognie paure in un film commoven-te. Jane (Mia Wasikowska), do-po un’infanzia crudele, vuole vi-vere la propria vita senza pau-ra. L’incontro con Rochester (Mi-chael Fassbender) le spalanche-rà le porte di un amore travol-gente, segnato però da lampidi tenebra e inquietudine. Rilet-tura gotica di un capolavoro let-terario in cui le pagine del libros’adattano ai grandi attori.

DRAMMATICO

50&PIÙ CONSIGLIA:

JANE EYRERegia di Cary Fukunagacon Mia Wasikowska, Michael Fassbender

Ecco uno deifilm più inte-ressanti, in ver-sione restaura-ta, usciti dopola morte di Eli-zabeth Taylor.

Commedia apparentemente im-palpabile tutta giocata su duepersonaggi: Fran, ballerina difila, e Joe, pianista di bar. Duesolitari che s’incontrano in unaLas Vegas febbrile e dolente do-ve la donna spera di sposarsicon il suo ricco amante, men-tre l’uomo sogna la grande vin-cita al casinò. Ultimo film di Ge-orge Stevens (Il gigante), mesco-la ironia e tenerezza, diverti-mento e malinconia, attraversouna storia d’amore con due at-tori indimenticabili.

50&PIÙ CONSIGLIA:

L’UNICO GIOCOIN CITTÀRegia di George Stevenscon E. Taylor e W. Beatty

DRAMMATICO

RECENSIONIcinemaL’ARTE DI VINCERE

ord e Sud sono due versanti dellostesso Paese: parola di Luca Mi-niero, che dopo aver sbancato i

botteghini (32 milioni di euro) con Benvenuti al Sud, ten-ta il bis con la coppia Claudio Bisio - Alessandro Siani. Sta-volta, però, lo script è originale. E ruoli e pregiudizi sonoinvertiti, perché la vicenda è ambientata nel milanese. Riu-sciranno Alberto e Mattia a superare la crisi con le rispet-tive mogli (Angela Finocchiaro e Valentina Lodovini), masoprattutto a contrastare inquinamento, nebbia, ansia damutuo e surplus di lavoro e responsabilità? La risposta, co-me da copione, al cinema.

incere? È un’arte che si apprendesul campo. Lo sa bene l’allenato-re della squadra di baseball Billy

Beane (Brad Pitt), che dopo stagioni trascorse a giocarenelle file degli Oakland Athletics, diventa general mana-ger di una squadra con pochi dollari, ma con tanta in-ventiva. Tra diffidenze e critiche, Beane riuscirà a stilareun “metodo” innovativo che rivoluzionerà il diamante delbaseball. Il film è tratto dal romanzo Moneyball, the artof winning an unfair game. Nel cast anche Philippe Sey-mour Hoffman e Robin Wright Penn.

50&PIÙ CONSIGLIA:

BENVENUTI AL NORD

50&PIÙ CONSIGLIA:

entimenti forti e atmosfere cupe amal-gamano il biopic, diretto e prodottoda Eastwood, incentrato sulla figura

del capo dell’FBI, Edgar J. Hoover. Per mezzo secolo guidòil Federal Burau Investigation, da lui creato per contrastareil crimine, ma fu usato anche per smantellare i movimentisociali e politici degli anni Sessanta. Tra luci e ombre, pub-blico e privato, Eastwood traccia il profilo di Hoover, figu-ra ambigua e complessa, plasmandolo sul talento di Leo-nardo Di Caprio in odore di Oscar. Nel cast anche NaomiWatts, Judy Dench e Josh Lucas.

J.EDGAR

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regia di Luca Minierocon C. Bisio, A. Siani, A. Finocchiaro, V. Lodovini, P. RossiGenere: commedia

regia di Bennett Miller con B. Pitt, J. Hill, R. Wright Penn,P. S. HoffmanGenere: drammatico

regia di Clint Eastwoodcon L. Di Caprio, N. Watts, J. Lucas, J. DenchGenere: drammatico

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DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA

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50&PIÙ CONSIGLIA:

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61GENNAIO 2012

Per la Rassegna di danza 2012del Teatro Verdi di Pisa, giove-dì 5 gennaio alle 21 sarà rap-presentato il balletto in due at-ti Giselle, interpretato dal Bal-letto di Mosca “La Classique”,diretto da Elik Melikov, per lacoreografia di Alexander Vo-rotnikov. Ideato dal romanzie-re Theophile Gautier - ispiratodal romanzo De l’Allemagnedi Heinrich Heine e attrattodalla leggenda delle Villi, spi-riti della tradizione slava simi-li agli Elfi - il balletto fu mes-so in musica da Adolphe Char-les Adam nel 1841.

PISA

Il Teatro San Carlo di Napoli hain programma, da martedì 17a sabato 21 gennaio, in 5 re-pliche pomeridiane e serali,L’opera da tre soldi, scritta daBertolt Brecht e messa in mu-sica da Kurt Weill. Ambienta-ta originariamente nel microco-smo della malavita e dei men-dicanti della Londra vittoriana,e rappresentata per la primavolta nel 1928 al teatro “Schiff-bauerdamm” di Berlino, l’ope-ra ha fra gli interpreti, al SanCarlo, Massimo Ranieri e GaiaAprea con la partecipazionestraordinaria di Lina Sastri.

NAPOLI

Al Teatro Stabile di Verona, perla rassegna Un’ora in musica,domenica 14 gennaio alle17,30 il “Quartetto Maffei”,attivo dal 2000 in concerti eu-ropei e mondiali, con MarcoFasoli e Filippo Neri ai violini,Giancarlo Bussola alla viola ePaola Gentilin al violoncello,con la partecipazione di An-drea Maini alla viola, suoneràla musica mirabile di WolfgangAmadeus Mozart. Il program-ma comprenderà il Quintetto indo maggiore K515 e il Quintet-to in sol minore K516, entram-bi in cinque movimenti.

VERONA

Il 29 gennaio alle 21,15 l’Au-ditorium “Parco della Musica”di Roma ospiterà in concerto ilmusicista milanese RobertoCacciapaglia, uno degli artistipiù innovativi, un iconoclastadei codici musicali tradizionali.Tra i primi ad utilizzare il com-puter nella composizione, Cac-ciapaglia - che in più di un tren-tennio ha spaziato dalla musi-ca classica a quella elettronica- è un convinto sostenitore del“potere del suono” nell’evo-cazione di emozioni pure cherendano la musica un’arte sen-za confini e divisioni.

ROMA

RECENSIONIteatroIL MONDO DEGLI ULTIMI

Napoli, dall’11 al 15 gennaio

rmai siamo abituati ailunghi titoli dei suoispettacoli: dal cinema

alla televisione, al teatro, Mas-simo Ranieri continua a stu-pirci per la bravura e la gran-de professionalità. Eccolo inscena col suo ultimo recitalChi nun tene coraggio nun secocca ch ‘e femmene belle,di cui è anche autore con

Gualtiero Peirce. Al Teatro delle Palme, dall’11 al 15,Ranieri ci condurrà col suo viaggio musicale in un mon-do di perdenti, gli ultimi, i sognatori, quelli che non sa-ranno vincenti ma diventeranno lo stimolo di uno spet-tacolo che è inno alla vita. Tra monologhi e canzoni rie-cheggeranno gli uomini e le donne del teatro di Eduar-do De Filippo e di Nino Taranto, o quelli cantati dallamusica di Raffaele Viviani e Pino Daniele. Quindi saràla volta di brani di cantautori del calibro di Fabrizio DeAndrè e Francesco Guccini, Charles Aznavour e Viole-ta Parra, storie che Massimo Ranieri prende in prestitonella sua performance.Info: 081418134

UN PREMIO NON PER CASO

Milano, dal 18 al 29 gennaio

ella Costa, ecco un’altraattrice di grande bravu-ra, ironica e intelligente:

ha portato avanti in questianni un teatro attento ai nuo-vi autori, lei stessa ha scrittomolti dei suoi testi. Curiosa

la presentazione che fa del suo ultimo spettacolo Arie,in scena al Teatro Carcano dal 18 al 29, curiosa ma per-tinente. Tutto nasce dal premio “Una vita per la musi-ca”, consegnatole l’anno scorso dagli “Amici del Con-servatorio di Milano”. Pensava si fossero sbagliati, mala motivazione fugava ogni dubbio. Quindi, pensandomeglio al suo trascorso teatrale, si è resa conto che lamusica l’ha accompagnata sempre, non solo come sem-plice colonna sonora ma, racconta la nostra, «come vo-ce altra, come interlocutore e comprimario e complicedi palcoscenico». Molti dei brani recitati erano costrui-ti con una metrica che li avvicinava più a uno spartito,piccole romanze recitate, così come è nata Arie.Info: 0255181377

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DI MILA SARTI & TONINO VALENTINImusica musica

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GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI

ORIZZONTALI1. Torvo come certi sguardi; 6. Maria Rosario Omaggio; 8. Sigla di Como;10. Sono ai lati del ponte;18. Fiume della Siberia;20. Disordinate e confuse; 22. Non cadono quasi mai

nelle reti della polizia;23. Si versa firmando un contratto;25. La capitale egiziana;26. Il Fassbinder regista;27. Il Jan Davidsz del quadro

Natura morta con frutta e bicchieri d’argento del 1648;

28. Il prenome di Pompeo;29. L’ha guidata Greenspan;30. Grigiastre, plumbee;32. L’Ente che tutela i nostri

teatri (sigla);33. Un tempo comprendevano

il Belgio;37. Abbreviazioni di arrivo;38. La sorella maggiore di Sissi

in origine destinata in sposaall’imperatore;

40. Cantatrice;41. Un’espressione bovina;44. La fine dei viaggi;45. Il capolavoro dello scrittore

inglese G. Chaucer;50. Consentono di librarsi;51. Famosa frase da guascone,

nel saloon del Far West;53. Li venerano i romani;55. Takeshi, il regista del film

L’estate di Kikujiro del 1999;56. Roberto, l’autore del libro

Gomorra;57. Sigla di Trieste;

58. La Kostner sciatrice (iniziali);59. La madre di Perseo;61. Un suddito di Sardanapalo;62. Un palco con le corde;64. Delicate, affettuose;66. Luogo, posto;68. Ogni negoziante

cura la propria;71. Il capoluogo dell’Alta Savoia;72. In quel luogo;73. Rende felice chi la prova;74. I... signori ai quali ci si rivolge!

VERTICALI1. Prolungano il concerto;2. Il dittongo di ieri;3. A diretto contatto con la natura;4. Privo della vista;5. Rendono migliore il brodo;6. La Golda israeliana;7. Il pentagramma musicale;8. Un istituto geriatrico;9. In Italia sono rimasti

100 in Abruzzoe 15 in Trentino;

10. L’Avati regista (iniz.);11. La schiava di Abramo; 12. Radio Italia Network;13. Grotte oscure;14. In un secondo tempo;15. Attraggono i pesci;16. Si riempie d’acqua alle 17!;17. I composti chimici

con formula uguale ma con diversa struttura molecolare;

19. La lascia l’aereo;20. Il poeta fiorentino con il quale

tenzonò Dante;21. Celarsi in luogo chiuso;

» Uomo importante ma vanitoso È spesso sotto osservazionee da tutti molto stimato, viene dipintocome un soggetto molto ricercato,ma ha su tutto un chiodo fisso:quello di fare solo e sempre mostra di sé!

Lionello

» Servizio segreto L’ufficio è così cupo e al titolare,benché presente, non si può parlare:pure, il servizio, bene o male procede;ma il titolare, quello! Non si vede!

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INDOVINELLI

» soluzioni a pag. 66

24. Un dramma di Ibsen;25. È ai piedi della Jungfrau;28. Potenza creativa; 29. Disonesta, sporca;30. Oggetti da museo;31. Fa spesso dire Perché?;33. Se la tiene chi... ride;34. Tutto lo è di nulla;35. La Lazzari della pittura;36. Uno dei quattro Evangelisti;39. Estratto Conto;40. Il tipico dialetto londinese;42. Cozzare;43. Jean-Pierre del film Lili del 1953;46. L’inizio della cura;47. Luciano regista del film

L’armata ritorna del 1983;48. L’Ernesto che cantava

Se fossi milionario;49. Nota musicale;52. Il film Ben-Hur ne ottenne 11; 54. Difettano all’ottuso;60. Scorre in Val Moriana;63. Ne è... cinta Turandot;65. Si ripetono nell’inno!;67. Istituto Veterinario;69. I confini dell’identità;70. Un articolo maschile.

» Genero e suoceraDue caratteri opposti: qui da un latoun tipo calmo, biondo, dall’aspettodi vergine... dall’altro - forte ed aspro - il simbolo di chiusa acidità:eppur, per non creare dissapori, l’accordo tra di lor si troverà.

Favolino

INDOVINELLO DOPPIO

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GAMeSHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI

ORIZZONTALI1. Si assume la responsabilità;5. Saluto augurale del latini;6. Tu... e gli altri;8. Unico Prezzo Italia Milano;10. Ha termine al traguardo;11. Lo è la strada principale;14. Linguaggio, facondia;15. Confinano con i lettoni;16. Sigla di Latina;17. Fanno parte dell’aereo;18. Erudiva il pupo.

VERTICALI1. Quella che piace di più si scarta!;2. Iniziali della Valli;3. Un’auto francese;4. In mezzo alla cavità;6. Potenzialmente esistente;7. Tipi da niente;9. Cade sempre in primavera;12. Soffi... a fior di labbra;13. Ex sigarette italiane.

MINI CRUCIVERBA Lello

TEST 1

LO STUZZICA CERVELLO Enrico Diglio

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Quale dei seguentiparticolari nonappartiene alla figura rappresentataa sinistra?

7, 10 Lionello 8, 8 Lionello

Osservate attentamente le seguenti quattro figure e dite quale può essereconsiderata “intrusa”, secondo un criterio logico da determinare. a) b) c) d)

TEST 2

Osservate attentamente le seguenti dieci parole e dite quale, secondo logica, può essere considerata “intrusa”.

S I S M A • C A L M AT U R N O • B I R R AM A LTA • G E S S O T O R R E • M I E L ER I S M A • B E C C O

TEST 3

Osservate attentamente le quattrosequenze di numeri e dite qualinumeri vanno sostituiti ai due puntiinterrogativi, secondo un criteriologico da determinare.a) 3 - 4 - 7 - 2 - 5

b) 6 - 2 - 8 - 4 - 4

c) 4 - 5 - ? - 1 - 8

d) 4 - 2 - 6 - 4 - ?

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» Le inserzioni sono gratuite e vanno indirizzate a50&Più, Largo Arenula 34, 00186 Roma.

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BACHECARELAZIONI PERSONALI • LAVORO • COLLEZIONISMO • PROPOSTE • AFF ITTO • VEN

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RELAZIONI PERSONALI

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LAVORO

OCCASIONI

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F ITTO • VENDO • OCCASIONI • RELAZIONI PERSONALI BACHECA

SEGNALAZIONI

Tanti anni fa ho assolto al servizio mi-litare come autista nella caserma diSan Giorgio di Nogaro (Ud). Duranteil trasloco ho smarrito il foulard cheavevo in dotazione. Se qualcuno de-sidera inviarmelo può farlo all’indiriz-zo: Tommaso Dolce, Via Le Croci 36- 03037 Pontecorvo (Fr). Pago even-tuali spese.

COLLEZIONISMO

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OroscoPIÙ» di ALDEBARAN

« ADRIANO CELENTANO

CapricornO

SCORPIONE23 ott. » 22 nov.

Il denaro arriverà dal lavoro diroutine e dalla vostra intrapren-denza. I colleghi vi daranno im-portanti idee che si trasforme-ranno in soldi. Spenderete dipiù per la salute o per fare sport.

ARIETE21 mar. » 20 apr.

Saranno favoriti tutti coloroche si occupano di comunica-zioni di massa. Ci saranno gua-dagni extra, ma anche speseimpreviste. Alti e bassi con Ura-no che transita nel segno.

TORO21 apr. » 20 mag.

Mese impegnativo professional-mente. Per coloro che vivono incoppia momenti di grande te-nerezza con il partner. Giove nelsegno porterà cambiamenti emiglioramenti finanziari.

GEMELLI21 mag. » 21 giu.

Concentratevi sulle pubbliche re-lazioni, evitate discussioni conparenti e vicini. Siate cauti con lespese superflue. Potreste avere unproblema legale: prima di deci-dere, chiedete consiglio.

CANCRO22 giu. » 22 lug.

In questo nuovo mese del 2012sarete determinati nel raggiun-gere lo scopo che vi siete pre-fissi. Un incontro casuale ad unacena porterà una ventata di no-vità nella vita privata.

LEONE23 lug. » 23 ago.

Il primo mese del 2012 inizieràin allegria, nel lavoro e con gliamici. Controllate il conto inbanca, evitando di spenderesconsideratamente. Dedicatetempo ad una persona anziana.

VERGINE24 ago. » 22 set.

Sarete magnetici e brillanti: ilvostro modo di fare conqui-sterà i cuori di coloro che visaranno vicini. Marte nel se-gno vi aiuterà in caso di in-fiammazioni o febbri.

BILANCIA23 set. » 22 ott.

Ad inizio 2012 saranno favoritiviaggi e gite per visitare le vostrecittà preferite. Ci saranno oppor-tunità di guadagno con altre per-sone o con il coniuge. Saturno virenderà un po’ pesanti!

SAGITTARIO23 nov. » 21 dic.

Se volete combinare un affareo avviare qualche nuova impre-sa, fatelo in questo inizio anno.La situazione del denaro saràin balìa di improvvisi cambia-menti, con alti e bassi.

CAPRICORNO22 dic. » 20 gen.

I successi, ad inizio 2012, nonmancheranno. In particolare,per chi si occupa di arte o let-teratura. Le stelle esalteranno lavostra bellezza. Con Mercuriosarete più svegli con il partner.

ACQUARIO21 gen. » 19 feb.

L’attenzione in questo meseandrà posta sulla dea Fortuna:ci sarà la possibilità di giocaresu tutto. Con Nettuno e il So-le nel segno sarete fortunati:rischiate un po’ di più.

PESCI20 feb. » 20 mar.

Venere, nel settore della salu-te, vi renderà più interessati al-la cura del corpo e della bel-lezza. Fate attenzione ai den-ti e alle ossa, perché sono le vo-stre parti più vulnerabili.

66 I 50epiu.it I GENNAIO 2012

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STUZZICA CERVELLO

TEST 1La figura che può essere considerata “intrusa” è quella contras-segnata dalla lettera d). Le figure b) e c), infatti, rappresentanola figura a) capovolta rispettivamente orizzontalmente e vertical-mente.

TEST 2La parola che può essere considerata “intrusa” è MIELE. Essa,infatti, è l’unica delle dieci parole fornite che contiene tre vocali.

TEST 3Il numero che va sostituito al punto interrogativo nella sequenzac) è 9. Esso, infatti, come tutti i terzi numeri delle sequenze, èdato dalla somma dei primi due numeri della sequenza alla qua-le appartiene.Il numero che, invece, va sostituito al punto interrogativo nellasequenza d) è 2. Esso, infatti, come tutti gli ultimi numeri dellesequenze date, si ottiene dalla differenza tra il terzo e il quartonumero della sequenza di appartenenza.

c) 4 - 5 - 9 - 1 - 8( 4 + 5 = 9 )

d) 4 - 2 - 6 - 4 - 2( 6 – 4 = 2 )

TEST 4Il particolare che non appartiene alla figura data è quello contras-segnato dalla lettera d).

MINI CRUCIVERBA

CRUCIVERBA

REBUS (7, 10) DO manda per T I, N e N tè = Domanda pertinente

REBUS (8, 8) S è nato; re I tali a N O = Senatore italiano

INDOVINELLIUomo importante ma vanitoso =Quadro d’autore

Servizio segreto =Il funerale

INDOVINELLO DOPPIOGenero e suocera =Olio e Aceto

SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZI

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Il mondo di un bambino piccolo è pieno di calma e di felicità, soprattutto quando viene tenuto de licatamente tra le braccia dalle persone che lo amano! La Bradford Exchange Le presenta l’ultima creazione della rinomata artista Linda Webb: “Piccola, meravigliosa Emmy”. Si goda uno straordi-nario capolavoro dell’arte delle bambole da collezione, che conquisterà su bito il Suo cuore. Le un ghie delle mani e dei piedi della dolce piccina sono meticolosamente dipinte a mano e le ciocche dei bei capelli e le ciglia sono applicate a mano con ogni cura.

Con abiti cuciti su misuraSulla sua pelle delicata, realizzata in pregiato vinile RealTouch™, che permette di imitare in modo perfetto la pelle dei bambini, “Emmy” indossa un grazioso pagliaccetto bianco e una deliziosa giac-china rosa, lavorata ai ferri. Inviti questa piccola meraviglia a casa Sua, inviando il Suo ordine oggi stesso! “Emmy” è alta circa 25 cm. Completa di vestitino.Prezzo del prodotto: € 69.90Pagabile in 2 rate mensili di € 34.95(+ € 12.90 per Spedizione e Servizio)

Garanzia di resa valida 365 giorni

In pregiato vinile RealTouch™

“Quando ho preso fra le braccia per la prima volta questa dolce piccina, mi sono emozionata molto.”

Linda Webb, la creatrice della bambola

The Bradford Exchange, LtdVia Palermo, 9 • 20090 Assago

Tel.: 02/39292492 • Fax: 02/39292494E-Mail: [email protected]

Internet: www.bradford.it

Le garantiamo la riservatezza dei Suoi dati. Informativa articolo 10 L. 196/03 sarà nostra cura inserire i dati che Lei fornirà nell‘archivio informatico della Bradford (titolare del trattamento) garantendone la massima riservatezza e utilizzandoli unicamente per l‘invio gratuito di proposte commerciali. Ai sensi dell‘articolo 13 della Legge i dati potranno comunque essere cancellati dietro semplice richiesta scritta da inviare all‘ufficio dati presso la nostra sede.

Per gli ordini on line indicare il numero: 13489Telefono: 02/39292492 www.bradford.it

inviatemi la bambola in vinile “Emmy”Sì, Pagherò in contrassegno al ricevimento della merce l’intero importoPagherò con MasterCard oppure Visa

Pagherò in due comode rate mensili

Nome/Cognome Per cortesia, scrivere in stampatello

Via/N.

Cap/Città

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Firma TelefonoPer cortesia, compilare e spedire subito a: The Bradford Exchange, Ltd

Casella Postale N. 106 • 21047 Saronno (VA)Tel.: 02/39292492 • Fax: 02/39292494

E-Mail: [email protected] • Internet: www.bradford.itPrendo atto dell‘informativa articolo 10 L. 196/03 e acconsento che i miei dati vengano utilizzati dalla Bradford per le sole finalità descritte. I miei dati possoni essere comunicati ad altre aziende di comprovata serietà con il solo scopo di ricevere altre proposte commerciali. Sì No

BUONO D’ORDINE ESCLUSIVOTermine di ordinazione: 13 febbraio 2012

13489

Valida fino: M M A A (le ultime 3 cifre sul retro della Sua carta)

Codice di sicurezza

valori che restano

Alta 25 cm!Tenga fra le braccia “Emmy” e si goda questa piccola, grande meraviglia!

l’ultima creazione della rinomata artista

Linda Webb

Le presentiamo unaLe presentiamo unaLe presentiamo unapiccola, grande meraviglia!piccola, grande meraviglia!piccola, grande meraviglia!

Piccola, meravigliaPiccola, meravigliaPiccola, meravigliaPiccola, meravigliaPiccola, meravigliaPiccola, meravigliaEmmyEmmyEmmy

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messaggio pubblicitario con finalità promozionale commissionato da Finanza Italia S.p.A.con sede in Via G. Vasari 22 - 20135 Milano - Tel. 02.55.11.565 - Fax 02.54.10.76.89 è Agente in Attività Finanziaria plurimandataria iscritta al n° A64048 presso l’Albo tenuto da Banca d’Italia.

Fogli informativi affissi nonchè asportabili messi a disposizione del pubblico in sede. Gli esempi suindicati sonocomprensivi dei seguenti costi e sono inclusi nei T.A.E.G. esposti: 1) coperture assicurative obbligatorie rischio vita e perdita impiego o pecuniaria; 2) commissioni bancarie o finanziarie e di agenzia. Periodo di validità dei T.A.E.G.: dal 1 gennaio 2012 al 30 giugno 2012.

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