Genesi e sviluppo degli scambi commerciali...

65

Transcript of Genesi e sviluppo degli scambi commerciali...

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 2 -

Il gioco degli scambi

- 3 -

Un particolare ringraziamento

ai Docenti,

al “Marco Fanno”

e, in particolar modo, alla mia famiglia

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 4 -

Il gioco degli scambi

- 5 -

ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE

“MARCO FANNO” – CONEGLIANO (TV)

IL GIOCO DEGLI SCAMBI Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

Tesina per l’esame di Stato

Francesco POLO

Classe 5^ A IGEA

ANNO SCOLASTICO 2010 / 2011

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 6 -

Conegliano, maggio 2011

Francesco Polo,

Il gioco degli scambi Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

Il gioco degli scambi

- 7 -

IL GIOCO DEGLI SCAMBI Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali ___________________________________________________

a cura di Polo Francesco

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 8 -

IL GIOCO DEGLI SCAMBI Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

SOMMARIO

0.0 IL GIOCO DEGLI SCAMBI ........................................................ - 10 -

0.1 Introduzione .............................................................................. - 10 -

1.0 DEFINIZIONE E GENESI DEGLI SCAMBI ........................... - 12 -

1.1 Come definire lo SCAMBIO? .................................................. - 12 -

1.2 Storia degli scambi .................................................................... - 14 -

1.3 Le identità del capitalismo ....................................................... - 16 -

2.0 IL MERCATO MODERNO.......................................................... - 19 -

2.1 Caratteri principali del mercato capitalista moderno ........... - 19 -

2.2 Caso pratico: realtà aziendale.................................................. - 22 -

2.2.1 Ma cos’è l’esperienza di stage che l’ istituto “Marco Fanno” offre ai

propri studenti? ....................................................................................... - 22 -

2.2.2 Relazione stage ................................................................................ - 23 -

2.3 Mercato telematico ................................................................... - 29 -

2.4 La Borsa Valori ......................................................................... - 31 -

2.4.1 Il funzionamento della borsa valori: dalle grida alla telematica . - 31 -

2.5 Caso pratico: giocare in Borsa ................................................. - 32 -

2.6 Crack dei mercati moderni ...................................................... - 39 -

3.0 TUTTO IL MONDO E’ MERCATO ............................................ - 41 -

3.1 Visione tedesca .......................................................................... - 41 -

3.2 Visione oltre Manica ................................................................. - 46 -

4.0 I MITI DEL NOSTRO TEMPO ................................................... - 49 -

4.1 Saggio breve .............................................................................. - 49 -

5.0 BIBLIOGRAFIA ........................................................................... - 57 -

Il gioco degli scambi

- 9 -

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 10 -

0.0 IL GIOCO DEGLI SCAMBI

0.1 INTRODUZIONE

’obiettivo che si pone questa tesina d’esame è quello di

dare una visione del sistema economico globale attraver-

so analisi geopolitiche, macroeconomiche, ma anche aziendali e

del singolo individuo, cioè microeconomiche.

Gli scambi sono l’essenza, la linfa vitale dell’economia: tutto

parte da essi e si sviluppa in un flusso determinato da tanti fat-

tori.

Studi economici hanno paragonato gli scambi alla circola-

zione sanguigna nel corpo umano: un fiume vorticoso che per-

mette l’esistenza e la sopravvivenza dell’uomo, che si rinnova

continuamente, alimentato dalla produzione e dal consumo.

La genesi degli scambi è insita nella natura umana.

L’uomo non può vivere da solo; si mette, dunque, in rete con

altri soggetti per soddisfare i propri bisogni.

Nei secoli gli scambi commerciali hanno avuto uno sviluppo

incredibile: dal baratto all’e-commerce, dal locale al globale.

Finora la storia ha delineato come modello vincente il siste-

ma capitalista, ma da dove deriva? Perché si è consolidato nei

secoli? Sono le domande di fondo di questa tesina, che si pro-

pone di capire come avvengono e da dove derivano gli attuali

processi di scambio.

L

Il gioco degli scambi

- 11 -

L’economia stessa può essere definita come un continuo gio-

co di scambi, spesso, purtroppo, su base speculativa e senza

nessun rigor morale o etico. Questo sistema sembra solidamente

radicato nel mercato moderno.

Ma vivrà ancora a lungo il capitalismo? Andiamo ad analiz-

zarlo cercando di comprenderlo nella sua globalità. Approfon-

diamo le regole di questo gioco affannoso.

Il modus operandi di questa tesina è pragmatico e integra le

nozioni teoriche con attività pratiche, in modo da abbinare co-

noscenze e competenze.

Francesco Polo

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 12 -

1.0 DEFINIZIONE E GENESI

DEGLI SCAMBI

1.1 COME DEFINIRE LO SCAMBIO?

Scambio: trasferimento di beni e servizi da un individuo o

soggetto sociale all’altro in cambio di altre merci o servizi

(→baratto) o di moneta. Generalmente si usa l’espressione eco-

nomica di scambio per indicare un sistema economico in cui

esistono la moneta e il mercato in opposizione a un sistema ba-

sato sull’autoconsumo.

(GARZANTI, 2005)

Scambio: Cessione di

una data quantità di un cer-

to bene al fine di ricevere

una data quantità di un altro

bene. Ovviamente, perché un

operatore ritenga conveniente lo

scambio, bisogna che reputi che

quanto acquista abbia per lui

maggior utilità di quanto cede; e

altrettanto deve avvenire per l’altro operatore, secondo la teo-

ria marginalista dello scambio, dovuta soprattutto al Walras, al

Menger e al Jevons. La ragione di scambio (ossia il rapporto di

quantità in cui si scambiano due beni) è uguale all’inverso del

rapporto dei gradi finali di utilità della quantità di beni dispo-

nibili per il consumo dopo che lo scambio è avvenuto. Secondo

una precedente teoria, invece, il rapporto di scambio fra diversi

beni discende dalla quantità di lavoro in essi incorporata, sia

direttamente nei prodotti semplici, sia direttamente ed indiret-

tamente (cioè nei beni capitali) allorché i prodotti considerati

richiedono l’utilizzazione di macchinari. Quando lo scambio

avviene direttamente tra i due beni, come nelle economie primi-

The exchange is the transac-

tion whereby people buy or

sell the goods they wish.

(Bianchi & Maccari, 2007)

Il gioco degli scambi

- 13 -

tive, si ha il baratto; quando avviene invece con

l’intermediazione della moneta, si ha la compravendita. Nella

società moderna, l’economia si concreta sempre maggiormente

in atti di scambio e ciò continuerà perché il sistema moderno di

produzione e consumo tende ad uscire dai ristretti limiti

dell’individuo per estendersi alla collettività. Ad un economia

alla “Robinson Crusoé”, basata sulla persona singola senza

rapporti con altri simili, si è sostituita un’economia sociale che

studia i rapporti di scambio fra gli individui.

(ENCICLOPEDIA MOTTA, 1990)

Scambio: Cessione di un bene o di una prestazione da un

soggetto economico a un altro in cambio di un bene diverso o

altra prestazione e, se ci si riferisce a un'economia monetaria,

di beni o servizi contro moneta.

(TRECCANI, 2010)

Le definizioni di scambio qui riportate descrivono in maniera

completa il concetto economico di scambio: dalla sua nascita

con il baratto alla sua concezione moderna attraverso

l’intermediazione della valuta. Risulta evidente come lo scambio

sia un fenomeno connaturato nell’essere umano che è indotto a

scambiare beni per vivere e per migliorare le sue condizioni di

vita in base, alle proprie esigenze.

Lo scambio, dunque, nasce con l’uomo. Facciamo, quindi, un

passo indietro…

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 14 -

1.2 STORIA DEGLI SCAMBI

I primi atti economici stabilizzatisi sotto forma di baratto fi-

sico delle merci, risalgono alla preistoria.

Però, già dalle definizioni precedenti, risulta evidente il gran-

de limite del baratto: la necessità di trovare un individuo che ne-

cessiti del bene offerto e che contemporaneamente disponga in

contropartita qualcosa di utile per l’offerente.

Questa lacuna di base del baratto sarà superata tramite la mo-

neta, che si pone come intermediario tra domanda e offerta

.

Il gioco degli scambi

- 15 -

CURIOSITÁ

Quando nacque la moneta?

La moneta vera e propria compare in Asia Minore attorno al

640 a.C. ad opera dei greci della Ionia, che all'epoca erano sud-

diti del re di Lidia. All'inizio fu utilizzata una lega naturale di

oro e di argento che si trovava in natura e che chiamarono elet-

tro.

(WIKIPEDIA)

CURIOSITÁ

Esiste ancora il baratto?

Sì, esiste ancora ed è contemplato nel diritto civile, che lo

classifica come permuta. (WIKIPEDIA)

Cosa ne pensa Adam Smith (1723 – 1790, padre dell’economia politi-

ca classica)?

Qui di seguito riportiamo alcune parole di Adam Smith riguardo ai

vantaggi dello scambio:

«L’uomo ha invece quasi sempre bisogno dell’aiuto dei suoi simili e

lo aspetterebbe invano dalla sola benevolenza; avrà molta più probabi-

lità di ottenerlo volgendo a suo favore l’egoismo altrui e dimostrando il

vantaggio che gli altri otterrebbero facendo ciò che egli chiede. Chiun-

que offra a un altro un contratto, avanza una proposta di questo tipo:

“Dammi la tal cosa, di cui ho bisogno, e te ne darò un’altra, di cui hai

bisogno tu”. Tale è il senso di offerte di questo genere, e tale è il modo

in cui noi tutti ci procuriamo gli uni dagli altri la massima parte dei

buoni uffici di cui abbiamo bisogno. […] Non è certo dalla benevolen-

za del macellaio, del birraio, e del fornaio che ci aspettiamo il nostro

pranzo, ma dal fatto che essi hanno cura del proprio interesse. Noi ci

rivolgiamo non alla loro umanità, ma al loro egoismo e con loro non

parliamo mai delle nostre necessità, ma dei loro vantaggi». Fonte: A. Smith, Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni, 1776

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 16 -

1.3 LE IDENTITÀ DEL CAPITALISMO

Per comprendere il sistema economico attuale risulta prima

fondamentale mettere a fuoco il processo storico che ci ha porta-

ti ad esso. Per scoprire le identità del capitalismo, bisogna fare

riferimento al medioevo.

Il sistema attuale degli scambi, basato sull’economia di mer-

cato, è diverso da quello della società antica. Quest’ultima aveva

come fondamento economico il concetto della schiavitù:

l’imprenditore aveva la proprietà sia dei mezzi di produzione sia

di chi produceva, cioè degli schiavi. Si delineava così una socie-

tà cosiddetta feudale. L’attività prevalente aveva carattere agri-

colo e si collocava in un sistema di economia chiusa, ossia di so-

la sussistenza. Il superamento di questo modello economico ini-

ziò già nei primi anni successivi al 1000 d.C., ad opera di un ce-

to sociale sempre più forte: quello dei mercanti. Centri di questa

economia mercantile borghese, in opposizione al sistema chiuso,

furono i comuni che si diffusero specialmente in Italia setten-

trionale, in Germania, nelle Fiandre e in Francia.

Un importante passo avanti verso un sistema economico glo-

balizzato fu compiuto con le scoperte geografiche dei secoli XV

e XVI, che aprirono i mercati ai traffici internazionali.

In un primo periodo la produzione post-feudale si concentrò

sull’attività artigiana che venne presto sovrastata dalla manifat-

tura, nella quale l’importanza del capitale commerciale e banca-

rio, accumulatosi in virtù dei traffici commerciali, era molto ri-

levante.

Il processo di industrializzazione, avviato nella seconda metà

del XVIII secolo in Gran Bretagna, rappresentò il passaggio alla

fase più matura di questo sistema che coincise con

l’applicazione delle macchine nelle industrie. Il processo indu-

striale nacque nelle isole britanniche e creò un importante svi-

Il gioco degli scambi

- 17 -

Cosa ne pensa Paul Marlor Swee-

zy?(1910-2004, economista statunitense

marxista)

Queste sono le parole di Sweezy in me-

rito ai sistemi capitalistici:

«Nella fase di produzione mercantile

semplice […] ciascun produttore possie-

de e lavora con i propri mezzi di produ-

zione; in regime capitalistico, la proprietà

dei mezzi di produzione appartiene a una

data categoria di individui, mentre il la-

voro è eseguito da un’altra categoria. Sia

i mezzi di produzione sia la forza-lavoro,

inoltre, sono merci: ambedue cioè sono

oggetti di scambio e, pertanto, portatori

di valore di scambio. Ne consegue che

non soltanto i rapporti tra proprietari, ma

anche i rapporti tra proprietari e non pro-

prietari, assumono il carattere di rapporti

di scambi. La prima relazione è caratteri-

stica della produzione mercantile in gene-

rale, la seconda esclusivamente del capi-

talismo. […] In fase di produzione mer-

cantile semplice il produttore vende il

proprio prodotto per acquistare altri pro-

dotti che soddisfino i suoi bisogni speci-

fici. […] In regime capitalistico, invece,

il capitalista […] acquista merci e, dopo

avere compiuto, un processo di produzio-

ne, ritorna sul mercato con un prodotto

che a sua volta converte in denaro.

L’incremento in denaro […] costituisce il

reddito del capitalista e rappresenta lo

scopo diretto e l’incentivo alla produzio-

ne. Fonte: P.M. Sweezy, La teoria dello sviluppo capitalistico,

Bollati Boringhieri, 1973

luppo economico. Per i Paesi che giunsero a questa fase più tardi

come Germania, Rus-

sia e Italia, vi fu un

problema inevitabile:

reggere i prezzi ingle-

si competitivi. Questa

complicazione venne

arginata

dall’intervento di po-

litica economica pro-

tezionistica all’interno

dei singoli Stati.

Altro tassello im-

portante della forma-

zione del sistema ca-

pitalistico moderno fu

la trasformazione av-

venuta nel periodo

della prima grande

depressione, verso la

fine del secolo XIX.

La nascita di grandi

società per azioni e

cartelli su scala inter-

nazionale e il peso

sempre più rilevante

del capitale finanzia-

rio provocarono sia

mutamenti nel fun-

zionamento

dell’economia, ormai

dominata prevalente-

mente dal grande ca-

pitale monopolistico,

sia l’estendersi

dell’influenza dei Paesi capitalisti su quelli arretrati. Fino a que-

sto periodo storico, l’intervento statale all’interno del sistema

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 18 -

economico era stato molto limitato in accordo alle teorie classi-

che liberiste. Fu dalla crisi della borsa di Wall Street nel 1929

che sotto la guida di John Maynard Keynes l’autorità pubblica

assunse un ruolo centrale per regolare le forze del mercato degli

scambi.

Attualmente, le principali fazioni politiche ritengono

l’intervento dello Stato nell’economia indiscutibile.

Dal punto di vista teorico le colonne portanti del sistema ca-

pitalista sono le seguenti:

Proprietà privata delle risorse

Libertà di iniziativa economica

L’importanza di questi due aspetti è tale che sono oggetto di

tutela costituzionale in quasi tutti i paesi.

Questo tipo di sistema si contrappone con quello pianificato

(su basi marxiste) che, contrariamente, facendo notare lo sfrut-

tamento della forza lavoro, rende l’uso delle risorse secondo

obiettivi già precedentemente stabiliti.

Il gioco degli scambi

- 19 -

2.0 IL MERCATO MODERNO

2.1 CARATTERI PRINCIPALI DEL MERCATO

CAPITALISTA MODERNO

La società attuale si

basa sulla divisione del

lavoro, cioè sulla specia-

lizzazione nella produzione di

beni e servizi. Le persone,

oggigiorno non soddisfano i

loro bisogni producendo di-

rettamente tutti i beni e servizi di cui necessitano, ma si specia-

lizzano in una produzione per poi scambiare con gli altri sogget-

ti i prodotti ed i servizi realizzati.

È lo scambio, dunque, che consente ad ognuno di procurarsi i

beni e servizi che desidera. Questa affermazione, risulta la piena

conseguenza di un mercato basato sulla specializzazione produt-

tiva, la quale permette di ottenere una maggiore quantità di beni

e un maggiore livello di benessere per tutta la collettività.

Il gioco degli scambi, nel nostro sistema sociale, è talmente

rilevante che ha dato luogo alla formazione di un istituto giuri-

dico che lo disciplini: il contratto.

Ma cos’è il mercato? Il mercato non è altro che l’insieme di

questi scambi. È il luogo economico dove si verifica la recipro-

cità del trasferimento di beni/servizi/prestazioni, ma in senso la-

to corrisponde all’insieme delle contrattazioni che riguardano un

particolare bene o servizio. Quindi, l’insieme degli scambi di

beni/servizi omogenei costituiscono un mercato: si può così par-

lare di mercato del mobile, degli alimentari, del lavoro.

Il mercato pone come rapporto di scambio il prezzo. Ad ogni

bene/servizio viene attribuito un valore che permette di trovare

sbocco, prevalentemente, nella contropartita monetaria.

L’economia di mercato prevede, dunque, che i prezzi siano

espressi in moneta.

The market is the whole set of

transaction concerning a particu-

lar good or service

(Bianchi & Maccari, 2007)

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 20 -

Ogni transazione commerciale comporta la presenza di un

venditore e di un compratore ed è proprio qui che si origina il

mercato: attraverso le relazioni che intercorrono tra queste due

figure si genera il prezzo, inteso come incontro tra la domanda

(compratore) e l’offerta (venditore).

Pertanto, il sistema capitalistico prevalente nel mondo (ed

esclusivo nei Paesi del Nord del mondo), si fonda sulle caratteri-

stiche menzionate precedentemente e su questi concetti di scam-

bio.

Ora, prima di passare al tema dell’efficienza dei mercati e al-

le strategie per arginare eventuali situazioni inefficienti, propon-

go un commento di Adam Smith sui vantaggi che derivano dalla

divisione del lavoro, ulteriore caratteristica portante del sistema

in analisi.

Cosa ne pensa Adam Smith?

Queste sono le parole di Adam Smith riguardo ai vantaggi della divisione

del lavoro: «Il lavoro compiuto da un individuo isolato non è, evidentemente, sufficiente a

procacciargli gli alimenti, gli indumenti e il genere di alloggio che si suppone

siano richiesti in una società evoluta, non solo dal lusso della persona di condi-

zione elevata, ma anche dalle naturali esigenze del più umile contadino. Osserva-

te in quale modo un qualsiasi lavoratore a giornata in Gran Bretagna o in Olanda

sia fornito di tutte queste cose, e comprenderete come gli agi di cui gode siano

molto superiori a quelli di numerosi principi indiani, padroni assoluti della vita e

della libertà di un migliaio di selvaggi nudi. Il vestito di lana che ricopre il lavo-

ratore a giornate, per quanto grossolano e ruvido possa apparire, non si sarebbe

potuto fare senza il lavoro complessivo di una moltitudine di artigiani: per otte-

nere questo prodotto molto ordinario, il pastore, l’allevatore, il tosatore, colui che

fa la scelta della lana, il pulitore, il pettinatore, il tintore, il cardatore, il filatore, il

tessitore, il gualchieraio, lo spianatore, devono tutti mettere insieme i loro diffe-

renti mestieri. […] Non è certo molto difficile spiegare come avvenga che, in una

società evoluta, il ricco e il potente si procaccino gli agi e tutto ciò che è necessa-

rio per vivere, meglio di quanto non possa fare qualsiasi persone che viva da sola

allo stato selvaggio. [...] Ma non è così facilmente comprensibile come avvenga

che il contadino e il lavoratore siano egualmente meglio provvisti. In un paese

civile i poveri provvedono a se stessi e all’enorme lusso dei loro signori». Fonte: A. Smith, Abbozzo della Ricchezza delle nazioni, circa 1763

Il gioco degli scambi

- 21 -

Le basi dell’efficienza del sistema capitalista si fondano sulla

competizione che si genera tra le imprese. Deve essere una com-

petizione effettiva, ossia in assenza di posizioni dominanti e con

una dotazione iniziale di risorse per le imprese. Per garantire

l’efficienza devono essere tutelate queste prerogative e risulta,

dunque, indispensabile la figura di un soggetto esterno ai con-

traenti che fissi delle regole. Questo soggetto è lo Stato: adem-

piendo al compito di legiferare, applicare la normativa e san-

zionare chi non la rispetta, punta a rendere efficiente

un’economia di mercato.

Inoltre, lo Stato moderno non solo assicura le condizioni che

permettono l’efficienza dei mercati, ma integra o sostituisce la

libera concorrenza laddove questa si riveli insufficiente o im-

possibile e impedisce che si producano situazioni di grave ingiu-

stizia sociale (stato sociale o welfare state).

A welfare state is a concept of govern-

ment where the state plays the primary

role in the protection and promotion of the

economic and social well-being of its citi-

zens. It is based on the principles of equali-

ty of opportunity, equitable distribution of

wealth, and public responsibility for those

unable to avail themselves of the minimal

provisions for a good life. The general term

may cover a variety of forms of economic

and social organization.

(WIKIPEDIA)

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 22 -

2.2 CASO PRATICO: REALTÀ AZIENDALE

Sino ad ora ho analizzato il sistema capitalista da un punto di

vista prettamente economico-politico, tralasciando l’aspetto

dell’economia aziendale e quindi dei risvolti che esso esercita

nella realtà aziendale.

Per completare la mia analisi, ho quindi pensato di riportare

la relazione di stage di una mia collega, che consente di analiz-

zare il sistema capitalista in una precisa realtà aziendale. Com-

prende tutte le sue articolazioni dell’azienda e gli studi che

quest’ultima è costretta ad adibire per essere competitiva nel

proprio settore e partecipare al gioco degli scambi.

2.2.1 MA COS’È L’ESPERIENZA DI STAGE CHE L’ ISTITUTO

“MARCO FANNO” OFFRE AI PROPRI STUDENTI?

L’esperienza di stage che l’istituto Marco Fanno (per quanto

concerne l’indirizzo tecnico) propone agli studenti frequentanti

la terza e la quarta classe superiore è un’attività di tirocinio,

presso aziende private o enti pubblici, della durata di tre setti-

mane per l’anno terzo e quattro settimane per l’anno quarto.

Questa attività, che personalmente ho svolto nel mese di giugno

2009 e 2010, permette di ampliare il proprio bagaglio di cono-

scenze e, soprattutto, toccare con mano il mondo del lavoro ac-

quisendo così anche ulteriori competenze. L’obiettivo è di supe-

Il gioco degli scambi

- 23 -

rare la visione dello studio scolastico come mera astrazione sle-

gata dall’applicazione nel campo lavorativo. Per uno studente,

comprendere che il proprio corso di studi risulta propedeutico

per un’occupazione futura (oltre che fonte di cultura personale)

risulta molto importante. L’istituto cerca di selezionare le azien-

de presso cui si svolgono gli stage in modo che siano compatibi-

li con le esigenze del tirocinante e coerenti con gli sbocchi pro-

fessionali che un indirizzo tecnico-commerciale può fornire.

L’attività di stage comporta per lo studente una valutazione e

una relazione in merito alle attività svolte e alle relazioni che è

riuscito ad instaurare.

2.2.2 RELAZIONE STAGE

La relazione che segue riguarda, appunto, l’attività di tiroci-

nio svolta dalla collega Brunello Giada.

Ho deciso di riportare la sua perché il suo carattere descritti-

vo determinato dal fatto che ha potuto effettuare il tirocinio in

un’azienda così articolata, permette di comprendere degli ele-

menti microeconomici del gioco degli scambi, ossia

l’articolazione aziendale che consente di essere competitivi. Si

noti, infatti, l’organizzazione interna

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 24 -

BRUNELLO GIADA

CLASSE 4^A IGEA

ANNO SCOLASTICO 2009/2010

ISTITUTO DI ISTRUZIONE STATALE “ M. Fanno “.

VIA F. FILZI, 40 CONEGLIANO (TV)

RELAZIONE SULLO STAGE

eseguito dal 31 maggio al 26 giugno 2010

Presso: ERAL S.R.L.

Via Europa, 16 Z.I.

31028 Vazzola

TUTOR AZIENDALE: Abriani Pietro

TUTOR SCOLASTICO: Brino Anna Maria

L’ERAL s.r.l. è una società a responsabilità limitata, con sede in Italia, ma attiva in gran parte del mondo.

L’ERAL s.r.l. appartiene al gruppo Linea Light, il quale nasce dalla fu-

sione di tre diverse aziende; è definito il leader nel settore dell’illuminazione decorativa.

La ditta ERAL s.r.l. appartiene al gruppo Linea Light, il quale nasce nel 1985 dalla fusione di tre diverse aziende operanti nel settore

dell’illuminazione: Minulamp s.r.l. (componentistica e minuteria), Eva

Stampaggi s.r.l. (stampi e montature) e Linea Light (prodotti finiti). Linea Light è oggi un'azienda moderna, leader nella produzione di articoli per

l'illuminazione. Una realtà internazionale, presente ormai in tutto il

mondo, giovane, con un'età media dei dipendenti attorno ai 30 anni, in

continua crescita e in costante sviluppo.

Attraverso tre vastissimi cataloghi, Linea Light è in grado di coprire tutte le esigenze di illuminotecnica: dalle luci per interni e spazi abitativi alle

lampade da giardino, dalle proposte per una corretta illuminazione dei

luoghi di lavoro a soluzioni sicure per sorgenti carrabili o a immersione per piscina, da sistemi di faretti per showroom a effetti scenografici dove

la luce è progettata per esaltare l'architettura di edifici e palazzi. Per ri-spondere con efficacia e tempestività alle tendenze del design nella luce e

alle esigenze dell’illuminotecnica e dell’architettura, vengono costante-

mente rintracciate nuove soluzioni nel campo dell’illuminazione residen-ziale, architettale, per l’ufficio, gli ambienti industria. L’orientamento al

futuro e la capacità di dominare in anticipo le tecnologie dell’illuminazione ha permesso di aprire nuove vie di luce. Linea Light è

Il gioco degli scambi

- 25 -

stata tra i primi produttori di apparecchi d’illuminazione in Italia a inve-stire e realizzare sistemi di illuminazione a led. I-lèd, nata inizialmente

come divisione interna, è oggi una realtà indipendente: si occupa delle

esigenze di risparmio energetico, nella miniaturizzazione delle fonti di luce per consentire di inserire i corpi illuminanti in superfici ridotte e

spazi angusti, nel controllo puntuale dell’illuminazione e dell’effetto di

luce, nell’aumento della resistenza per creare luci calpestabili dai piedi dell’uomo o carrabili dalle automobili. L’illuminazione è innovazione.

Innovazione non significa solo migliorare i prodotti. Significa, anche cer-care nuove opportunità per aumentare la soddisfazione del cliente e mi-

gliorare il servizio. Perciò Linea Light ha ampliato il magazzino, infor-

matizzato l’intero sistema di comunicazione degli ordinativi e aumentato la disponibilità nella rotazione degli articoli.

L’azienda Eral del Gruppo Linea Light, si è fatta strada negli ultimi anni per aver introdotto i nuovi sistemi di illuminazione a diodi led a bas-

so consumo. Il risparmio energetico e la riduzione dei costi per

l’illuminazione pubblica e privata è una esigenza sempre più sentita in relazione all’aumento del prezzo dell’energia elettrica. Oltre che ad im-

porsi per rispetto dell’ambiente. Allora come risparmiare sull’elettricità

e sulla bolletta della corrente elettrica e ridurre i consumi? La soluzione per quanti si trovano a gestire di impianti d’illuminazione industriali, uf-

fici, hotel, aree pubbliche, giardini, ma anche abitazioni, case e palazzi residenziali, sono i faretti con luce a led. Il led è una lampada a basso

consumo energetico e ad alto rendimento. Gli apparecchi d’illuminazione

a led montano faretti da 1 Watt, da 2 Watt o da 3 Watt. Per funzionare, quindi, necessitano di essere attraversati da una ridotta quantità di po-

tenza elettrica. Senza perdere in intensità luminosa: l’effetto di luce gene-

rato da 3 led da 2 watt è paragonabile a quello di una lampadina aloge-

na da 50 watt. Oltre al risparmio economico realizzato grazie ad un mi-

nor consumo energetico, la lampada a led offre un’altra opportunità per ridurre i costi della corrente elettrica. Le luci a led, infatti, hanno una

maggiore durata perché sono privi del filamento interno che si deteriora

rapidamente e il principale responsabile dello spreco energetico. Nella lampadine ad incandescenza il 95% dell’energia è impiegata per portare

ad incandescenza il filamento e solo il 5% per emettere luce. La durata di un faretto a led è di 100.000 ore, senza nessun rischio di guasto improv-

viso. A differenza delle lampadine tradizionali in grado di produrre luce

per un periodo tra le 1.000 e le 2.000 ore. Le lampade a lunga durata a led si prestano, perciò, all’impiego in tutte quelle situazioni in cui la fre-

quente sostituzione sarebbe problematica e comporterebbe alti costi di manutenzione: fondi di piscine, alti soffitti, facciate di palazzi, angoli in-

terni non facilmente raggiungibili. I faretti a led rappresentano quindi la

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 26 -

migliore alternativa alle luci ad incandescenza, a fluorescenza, alogene e a ioduri metallici. Per ottenere questi risultati di efficienza e durata, i-

LèD utilizza materiali di altissima conducibilità termica: alluminio pre-

trattato e rivestito con vernice in poliestere, ottone 85, guarnizioni in Vi-tron o silicone con memoria di 15 anni. Il percorso termico così è otti-

mizzato e la dissipazione del calore è la migliore possibile.

Il led rappresenta la luce del futuro per l’illuminazione da interno, da esterno e da giardino. Eccezionali sono le sue caratteristiche, se parago-

nate a quelle degli altri apparecchi da illuminazione. I led luminosi sono grandi solamente pochi millimetri e garantiscono bassi consumi, alta du-

rata, ridotte esigenze di manutenzione, massima personalizzazione

nell’effetto di combinazione del colore. Ma che cos’è il led? Il led è l’acronimo di Light Emitting Diode ovvero “diodo ad missione di luce”.

E’ un dispositivo semiconduttore (diodo) che emette luce al passaggio della corrente elettrica attraverso una giunzione di silicio, opportuna-

mente trattata. Venne sviluppato nel 1962, inizialmente per generare una

luce puntuale e per scopi industriali. A differenza delle normali lampade, il led è privo di filamento interno. Questa particolarità costruttiva con-

sente una durata e un’affidabilità maggiori. E’, perciò, un sistema alter-

nativo alla luce ad incandescenza, fluorescenza, alogena e ioduri metalli-ci che la continua ricerca tecnologica rende sempre più vantaggioso. Li-

nea Light è tra le prime aziende in Italia ad aver applicato la tecnologia led per decorare con la luce e creare effetti scenografici. La luce a led,

infatti, nata per scopi industriali, oggi può generare una luce personaliz-

zata nei colori, adatta a qualsiasi settore dell’illuminazione. Il gruppo Linea Light adotta un know how unico e un brevetto innovativo

nella generazione di luce a bassa temperatura di colore (luce calda) a

partire da led ad alta temperatura di colore (luce fredda). La lente della

lampada a led trattata secondo l’esclusivo brevetto i-LèD consente di ot-

tenere una alta trasmittenza e una particolare miscela di colore che per-mettono di raggiungere prestazioni cromatiche superiori a quelle della

tradizionale tecnologia a fosfori.

L’azienda è composta da più uffici, ognuno con vari ruoli.

Vi è l’ufficio tecnico il cui ruolo è incentrato soprattutto sullo sviluppo

di nuovi prodotti.

La funzione assicura allo sviluppo la gestione dei seguenti processi:

supporto documentale all'omologazione;

documentazione tecnico-produttiva (disegni + distinta base + cicli lavo-ro);

Il gioco degli scambi

- 27 -

gestione coerente delle anagrafiche degli articoli e il caricamento delle distinte base;

produrre la documentazione tecnica di modelli alternativi per arrivare

alla finalizzazione del progetto di un nuovo articolo in base ai dati rice-vuti dall’ufficio tecnico (disegno, distinta base, ciclo lavorazione, costi

diretti);

per i nuovi prodotti finalizzati, quindi approvati dal Comitato Sviluppo

Nuovi Prodotti, l’ufficio tecnico ha il compito di finalizzare, oltre al pro-

totipo, disegni, distinta base, cicli di lavorazione e scheda analitica dei costi preventivi;

supporta lo studio esterno incaricato dell'omologazione dei nuovi prodot-

ti;

assicura la gestione aggiornata e ordinata degli archivi della sua area

(disegni, prototipi, schede tecniche, risultati sperimentazioni; ecc;

secondo le modalità di contabilità interna, mantiene aggiornata la con-

tabilità di commessa degli studi e sviluppi;

gestisce l’anagrafica articoli;

gestisce il caricamento e l’aggiornamento delle distinte base e cicli lavo-

ro;

analizza le problematiche organizzative emerse nell'area di propria re-sponsabilità, studia e definisce progetti di intervento da portare all'atten-

zione della posizione superiore, coordina e garantisce la loro puntuale realizzazione, anche attraverso una adeguata azione informativa e istrut-

tiva sui collaboratori.

Vi è l’ufficio acquisti il cui ruolo prevede una figura professionale che

si occupi:

della gestione degli ordini di acquisto presso fornitori accreditati;

del rapporto con i fornitori relativi alla gestione della produzione, ap-

provvigionamenti, ricerca e scelta di nuovi fornitori da selezionare;

controllo delle forniture in termini di qualità e quantità della merce e

controllo del rispetto dei tempi di consegna;

visita ai terzisti e fornitori, sia a livello nazionale che internazionale, per il controllo del rispetto degli standard di qualità, analisi dei costi e trat-

tative di acquisto;

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 28 -

ricerca e valutazione di nuovi fornitori in Italia e all’estero.

Vi è l’ufficio vendite il cui ruolo del consulente è quello di:

accompagnare il cliente con professionalità e competenza;

assicurare lo sviluppo del business sui mercati internazionali e nazionali;

definire le strategie commerciali ed attivare tutti i canali e gli strumenti

di marketing;

gestire le relazioni con i clienti attivi garantendo il consolidamento dei

rapporti e l’acquisizione di nuovi contratti;

ampliare il portfolio di clienti;

gestire i listini per l’attività di pricing, scontistica e pagamenti;

Inoltre vi è l’ufficio amministrativo il cui ruolo consiste nella:

chiusura mensile dei report amministrativi finanziari;

gestione del bilancio civilistico italiano e le problematiche fiscali;

gestione dei libri sociali;

gestione della fatturazione;

gestione delle banche;

gestione dell’orario dei dipendenti;

gestione dei rapporti con il commercialista;

sollecitazione dei pagamenti.

Il gioco degli scambi

- 29 -

2.3 MERCATO TELEMATICO

Parlando di mercato moderno non si può ignorare il fenome-

no INTERNET e la molteplicità degli scambi che in esso avven-

gono.

Lo sviluppo informatico ha portato negli anni vistosi cam-

biamenti nel sistema economico, in particolar modo, con

l’affermarsi del computer, strumento ad oggi ineliminabile.

Tuttavia, ogni singolo computer è come una scatola chiusa

piena di oggetti che non hanno contatto con terzi. Ecco allora

che nel 1991 presso il CERN (Organizzazione Europea per la

Ricerca Nucleare) di Ginevra il ricercatore Tim Berners-Lee de-

finì il protocollo http, dando avvio a un fenomeno che diventerà

velocemente globale.

Per contestualizzare un caso specifico (poi di mercato) in In-

ternet è importante vedere la portata di tale servizio che negli

anni è cresciuta in maniera esponenziale.

La forza della comunicazione si può notare tramite il grafico

sottostante presente nell’app per Ipad “La vita nòva” settimanale

de “Il Sole 24 Ore”.

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 30 -

Da questo grafico in movimento che permette di “mettere in

moto le statistiche” risulta evidente l’enorme peso che le comu-

nicazioni costituiscono oggi.

Internet offre i seguenti servizi principali, che influenzano gli

esseri umani sia nel sociale che nella sfera economica:

World Wide Web

Motori di ricerca

File Transfer Protocol (FTP)

Gopher

E-Mail

Mailing list

Newsgroup

Telnet

Webcast

File sharing

Chat

Podcast

IPTV

Forum

VoIP

Streaming

Web Radio

Blog

E-Commerce

E-Learning

E-Government

E-health

Home banking

Multiplayer

Il sistema globale, dunque, esprime la necessità di comunica-

re in maniera rapida e snella e il World Wide Web è l’assoluto

protagonista di questa comunicazione.

Il gioco degli scambi

- 31 -

2.4 LA BORSA VALORI

Emblema dello scambio tecnologico risulta essere la Borsa

Valori che dal 1994, in Italia, consente l’incontro tra domanda e

offerta attraverso il parterre dei mercati telematici.

2.4.1 IL FUNZIONAMENTO DELLA BORSA VALORI: DALLE

GRIDA ALLA TELEMATICA

La Sala delle Grida conteneva due

ringhiere di legno di tek e mogano

che delimitavano due spazi concen-

trici: il più interno, la corbeille, riser-

vato agli agenti di cambio, dove si

trovava la campana che segnava l'ini-

zio e la fine delle sedute di borsa; il

secondo riservato agli impiegati degli

agenti e dei commissionari che, tro-

vandosi a contatto con il pubblico,

potevano ricevere gli ordini e tra-

smetterli ai loro agenti per l'esecu-

zione.

L'ingresso in Borsa era libero, anche se in passato il regola-

mento lo vietava a " mendicanti, pezzenti, donne e soldati". Il

pubblico aveva dunque accesso alla Borsa, ma doveva fermarsi

prima del cancello. Solo chi acquistava una tessera annuale po-

teva accedere all’area riservata al di là del cancello e al di qua

dello spazio riservato agli impiegati: il cosiddetto "parco buoi".

Gli scranni, collocati sul perimetro della sala, erano a dispo-

sizione di agenti e banche commissionarie: erano ben arredati,

con eleganti scrittoi e telefoni. In Borsa funzionava un impianto

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 32 -

telegrafico (nella Sala oggi chiamata del Telegrafo) e un servizio

telefonico internazionale.

In fondo al Salone, sul lato che si affaccia su Piazza De Fer-

rari capeggiava lo storico tabellone dei titoli, installato negli an-

ni 50: il tabellone veniva aggiornato costantemente con le quo-

tazioni dagli impiegati camerali, in modo che il pubblico fosse

costantemente informato.

La Camera di Commercio assicurava tutti i servizi necessari

al funzionamento del mercato, dalla pubblicazione del listino al-

la gestione dello storico bar, mentre la Direzione tecnica e la su-

pervisione erano affidati al Comitato direttivo degli agenti di

cambio.

L'ultima "chiamata alle grida" avvenne il 28 febbraio 1994,

quando la Borsa Valori entrò nell'era telematica. Il 5 settembre

del 1998 la Sala delle Grida chiuse definitivamente i battenti,

per riaprirli, dopo un primo intervento di restauro, in occasione

del G8 e, dopo un secondo intervento di adeguamento funziona-

le sostenuto dalla Fondazione CARIGE, nel 2004, quanto la

Camera restituì alla città una Borsa Valori conservata negli spazi

e rinnovata nella funzione.

(Camera di Commercio di Genova)

2.5 CASO PRATICO: GIOCARE IN BORSA

Oggi, le transazioni commerciali di titoli di varia natura av-

vengono, dunque, sui mercati telematici.

Durante quest’anno scolastico 2010/2011, insieme ad altri

alunni della mia classe, ho potuto osservare da vicino il mercato

telematico della borsa valori.

Su gentile proposta della professoressa Franca Grassi abbia-

mo partecipato al concorso “Conoscere la borsa” organizzato

per gli studenti delle classi medie superiori (e per gli universita-

ri) dalla banca Sparkasse. Questo concorso-gioco prevedeva la

formazione di un account in internet dove il 4 ottobre 2010 han-

Il gioco degli scambi

- 33 -

no avuto inizio le contrattazioni di titoli di varia natura. Tramite

questo account, godevamo di una disponibilità virtuale di €

50.000,00 da investire fino al 12 dicembre 2010 in un mercato

appositamente creato (contenente principalmente titoli della bor-

sa di Francoforte).

È stata una esperienza molto utile, da ripetere e da consiglia-

re.

Qui di seguito, riporto valutazioni e studi sul funzionamento

del mercato telematico della borsa valori.

Attraverso questo concorso formativo desidero analizzare al-

cune peculiarità inerenti la borsa valori, oggetto di studio sia

teorico che pratico nel mio percorso scolastico di economia poli-

tica e di economia aziendale.

Il grafico qui in alto mostra l’andamento del deposito

765830 assegnato alla nostra squadra di alunni.

Prendiamo ora in considerazione due dei numerosi titoli ac-

quistati con il deposito 765830: quelli con i valori maggiore e

minore di sostenibilità.

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 34 -

Sostenibilità più alta: APPLE INC. valore del deposito di

+665,36€

Come si nota dal prospetto questo titolo ci è costato in to-

tale 12.108,98 € e siamo riusciti a venderlo a 12.774,34 €, ot-

tenendo quindi 665,36 €.

Sostenibilità più bassa: TELECOM ITALIA con un valore del

deposito di -152,15€

Questo titolo, invece, acquistato in data 21/10/10 a corso

1,10 per un investimento totale di 1120,28€ è stato un vero e

proprio crack. Perché? Oltre all’andamento non positivo in

fase di borsa aperta, i responsabili del concorso hanno deciso

il delisting (con la regola delle penny-stocks), cioè l’uscita

dell’impresa dal listino delle borse.

Questa possibilità era prevista dal regolamento del con-

corso:

Il gioco degli scambi

- 35 -

Regola delle penny-stocks (azioni con valore minimo)

I titoli, il cui valore dopo l'inizio del concorso scende sotto la

soglia di 1,00 €, vengono immediatamente esclusi da ulteriori

negoziazioni non appena ciò si verifica. Gli ordini di acquisto in

sospeso verranno respinti automaticamente (anche quelli limitati

e Stop Orders) e verranno venduti i titoli rimanenti nel deposito

(le spese verranno calcolate come per un ordine normale).

(Conoscere la Borsa)

La vendita automatica quindi ha portato ad una perdita di

152,15 €.

Questo grafico permette di analizzare il tipo di strumenti fi-

nanziari acquistati: a fine investimento il portafoglio titoli pre-

sentava azioni per il 91% e titoli a interesse fissi per il restante

9%.

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 36 -

Questo grafico, invece, ci ha permesso di valutare

l’investimento dei 50.000 € fornitoci attraverso i vari settori

mercantili. È importante considerare questo dato quando si in-

veste in strumenti finanziari perché investendo a giardinetto è

utile saper colpire più settori a fronte di improvvisi cali produt-

tivi di un determinato compartimento. Inoltre, valutare a priori

l’oggetto dell’attività aziendale di una azienda in cui si investe è

uno dei principali fattori dell’investimento stesso.

Qui di seguito, riporto la sintesi delle contrattazioni e dei ri-

sultati finali ottenuti dalla nostra squadra dopo circa due mesi di

negoziazioni di strumenti finanziari per via telematica.

Il gioco degli scambi

- 37 -

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 38 -

Il gioco degli scambi

- 39 -

2.6 CRACK DEI MERCATI MODERNI

Un elemento comune a tutti i mercati borsistici è il fattore fi-

duciario a cui essi sono vincolati. Un individuo compra qualsiasi

bene se ritiene che quanto compra possa soddisfare il suo biso-

gno. Così è anche nel sistema delle borse valori. In un determi-

nato periodo, i titoli principali presentano un trend positivo per-

ché sospinti da manovre economiche ottimistiche, in un altro pe-

riodo, invece, possono registrare un trend negativo per ulteriori

motivazioni della più varia natura (es. ricevimento di un avviso

di garanzia).

Quando si parla di mercato e più in particolare di Borsa, non

si possono non citare due crisi particolarmente rilevanti che vi-

dero coinvolte le borse valori di tutto il pianeta: la grande crisi

del ’29 e quella odierna che ha avuto inizio nel 2008.

Nel 1929, il ruolo di protagonista spettò alla borsa statuniten-

se.

“L'inizio della grande depressione è associato con la crisi del

New York Stock Exchange (borsa di Wall Street) avvenuta il 24

ottobre del 1929 (giovedì nero), a cui fece seguito il definitivo

crollo della borsa valori del 29 ottobre (martedì nero), dopo anni

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 40 -

di boom azionario”. (WIKIPEDIA)

Ecco l’andamento che ci propone Wikipedia per sottolineare

il crollo della Borsa americana. Fu un duro colpo per tutto il

mondo, che riportò all’attenzione di tutti la questione del fun-

zionamento del sistema-paese, il quale fu presto rimodellato, an-

che grazie all’opera di John Maynard Keynes e all’avvio della

politica economia, né protezionista né completamente liberista.

Per quanto concerne la crisi che si è generata durante i primi

mesi del 2008 in tutto il mondo, c’è da dire che anche questa

ebbe il suo epicentro negli Stati Uniti d’America e con il falli-

mento della banca statunitense Lehman Brothers la situazione

peggiorò. Tra i principali fattori additati come cause del crollo

economico globale figurano gli alti prezzi delle materie prime,

una crisi alimentare globale, un’elevata inflazione globale, la

minaccia di una recessione in tutto il mondo, un crisi creditizia e

la conseguente crisi di fiducia dei mercati borsistici.

Non possiamo poi dimenticare il ruolo dei cosiddetti mutui

subprime, ovvero prestiti concessi dalle banche a clienti che po-

tevano fornire poche garanzie a fronte di una disponibilità finan-

ziaria esigua. Ne è risultato un rischio sia per i creditori che per i

debitori: questi ultimi ottenevano prestiti con tassi di interesse

agevolati, mentre le banche ottenevano meno garanzie di vario

genere.

I subprime concessi in maniera spropositata rispetto alle pos-

sibilità che la congiuntura consentiva hanno portato al fallimen-

to di alcune banche e fatto sprofondare il sistema-mondo nella

crisi attuale.

Gli effetti di questa crisi sono oggi noti e si sta avviando una

lenta ripresa attraverso una revisione del sistema mondiale, una

maggiore regolamentazione e una riduzione delle inefficienze e

degli sprechi. Da ultimo, ma non certo quanto a importanza, ri-

sulta evidente che la speculazione finanziaria è presente sia in

momenti di recessione che di implosione. E la Tobin Tax che si

doveva applicare?

Il gioco degli scambi

- 41 -

3.0 TUTTO IL MONDO E’

MERCATO

3.1 VISIONE TEDESCA

In merito a questo poliedrico tema propongo due documenti

provenienti da realtà economiche europee al fine di comprendere

in maniera più completa la situazione economica attuale: il pri-

mo documento è la lettera che il Cancelliere Angela Merkel ha

scritto a tutti i tedeschi alla fine del 2010 facendo il punto sulla

loro situazione e lanciando nuove sfide politiche ed economiche

per il bene del Paese.

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 42 -

Sie haben Deutschland zu dem Land gemacht, das die welt-

weite Wirtschaftskrise am besten gemeistert hat. Ohne die ge-

meinsame Anstrengung aller wäre uns das nicht gelungen. Sie

haben sich trotz Sorgen und Belastungen nicht beirren lassen –

und so mit Gemeinsinn und Leistung etwas erreicht, was noch

vor Monaten undenkbar schien.

Die Welt schaut auf unser Land und spricht von einem Wun-

der. Ich glaube nicht an Wunder – aber ich glaube an die Men-

schen in diesem Land: an Ihre Ideen, an Ihre Vernunft, an Ihr

Engagement.

Auch wir in der Bundesregierung haben dafür gearbeitet, die

Auswirkungen der Krise in Grenzen zu halten. So hat die Kurz-

arbeiterregelung geholfen, Arbeitsplätze zu sichern und Fach-

kräfte zu halten. Die finanziellen Entlastungen für Unternehmen

und Familien haben ebenfalls gewirkt.

Jetzt geht der Blick nach vorne. Vor uns liegen große Aufga-

ben. Die christlich-liberale Regierung packt sie entschlossen an

– wie versprochen.

Erstes Versprechen: Wir sichern die Finanzen. Wir sparen,

um handlungsfähig zu bleiben und investieren zu können. Wir

sparen an vielen Stellen, aber nicht an der Zukunft. Das zeigt

sich zum Beispiel bei Bildung, Energie und Gesundheit.

Zweites Versprechen: Wir schaffen die Bildungsrepublik. Wir

wollen Kindern aus Familien mit niedrigem Einkommen helfen –

etwa mit Nachhilfe, warmem Essen in der Schule und einem Zu-

schuss für Freizeitaktivitäten. Bildungslotsen helfen gefährdeten

Jugendlichen bei Schulabschluss und Berufseinstieg. Bund und

Länder schaffen viele neue Studienplätze. Wir helfen Studenten

mit mehr Bafög und dem neuen Deutschland-Stipendium. Wir

fördern Forschung und Innovation mit Milliardeninvestitionen.

Drittes Versprechen: Wir sichern die Energie-versorgung.

Sie soll zuverlässig, bezahlbar und umweltfreundlich sein. Dafür

Il gioco degli scambi

- 43 -

haben wir als erste Regierung ein langfristiges Energiekonzept

vorgelegt. Das Zeitalter von Kohle und Öl geht zu Ende. Bis

2050 sollen 80 Prozent des Stroms aus erneuerbarer Energie

stammen - das wäre Weltrekord.

Viertes Versprechen: Wir gestalten die Finanzierung des Ge-

sundheitswesens so, dass die hervorragende medizinische Ver-

sorgung in Deutschland langfristig bezahlbar bleibt: für alle

Versicherten, für jedes Alter, für jeden Geldbeutel. Mit einem

fairen Sozialausgleich. So verhindern wir, dass viele Arztpraxen

und Krankenhäuser schließen müssen.

Wir haben in den letzten Monaten gesehen, was wir gemein-

sam erreichen können. Wenn wir diesen Gemeinsinn bewahren,

liegt eine gute Zeit vor uns.

© 2011 Presse- und Informationsamt der Bundesregierung

(Merkel, 2010)

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 44 -

TRADUZIONE.

La Cancelliera

Quattro promesse,

ma prima un ringraziamento

Grazie, care concittadine e concittadini

avete fatto della Germania il Paese che in tutto il mondo ha

superato meglio la crisi economica.

Senza il congiunto sforzo di tutti noi non ci saremmo riusciti.

Nonostante le preoccupazioni e lo stress non Vi siete lasciati

dissuadere e con impegno e senso di comunità abbiamo ottenuto

quello che solo pochi mesi fa sembrava impensabile.

Il mondo guarda al nostro Paese e parla di un miracolo. Io

non credo nei miracoli, ma credo nel popolo di questo Paese:

nelle Vostre idee, nelle Vostre ragioni, nel Vostro impegno.

Anche noi del governo federale abbiamo lavorato, cercando

di contenere l’impatto della crisi. La normativa sulle assunzioni

di breve periodo ha consentito di tenere al sicuro posti di lavoro

dipendente e professionisti. Anche le agevolazioni finanziarie

per le imprese e le famiglie hanno funzionato.

Ora guardiamo avanti. Ci aspetta un compito impegnativo. Il

governo cristiano liberale affronta in maniera determinata come

promesso.

Prima promessa: mettiamo in sicurezza le finanze. Salviamo-

le, per poter mantenere un margine di operatività e poter investi-

re. Risparmiamo su molti aspetti, ma non sul futuro. Si può no-

tare per esempio nella formazione, nell’energia, nella salute.

Seconda promessa: Stiamo creando la Repubblica

dell’istruzione. Vogliamo aiutare i bambini provenienti da fami-

Il gioco degli scambi

- 45 -

glie con basso reddito - con un aiuto, un pasto caldo a scuola e

un contributo per le attività ricreative. Guide di formazione per

aiutare i giovani più vulnerabili in modo che non lascino la

scuola e la carriera. Il Governo federale e i governi dei Länder

creano molte nuove opportunità di studio e formazione. Aiutia-

mo gli studenti garantendo loro più sussidi e nuove borse di stu-

dio. Promuoviamo la ricerca e l’innovazione con miliardi di in-

vestimenti.

Terza promessa: assicuriamo la fornitura di energia. Deve es-

sere affidabile, conveniente e rispettosa dell’ambiente. Siamo

stati il promo governo a presentare un piano energetico a lungo

termine. L’era di carbone e petrolio è finita. Nel 2050, l’80%

dell’energia elettrica deve provenire da fonti energetiche rinno-

vabili - sarebbe un record mondiale.

Quarta promessa: Rivediamo le modalità di finanziamento

della sanità in modo che le cure mediche eccellenti in Germania

restino accessibili a lungo termine: per tutti gli assicurati, a tutte

le età, per tutte le tasche. Con un giusto equilibrio sociale. Così

evitiamo che molti ambulatori e molti ospedali debbano chiude-

re.

Negli ultimi mesi abbiamo visto di che cosa siamo capaci se

lavoriamo insieme. Se preserviamo questo entusiasmo e senso di

comunità il futuro ci sorriderà.

© 2011 Ufficio Stampa e Informazione del Governo Federale

Cordiali saluti

Vostra

Angela Merkel

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 46 -

3.2 VISIONE OLTRE MANICA

Cameron pledges economic 'dynamism'

Speaking at the CBI conference in London, the prime minister today

urged business leaders to back his strategy for economic growth

(2010)

David Cameron: “To build that new dynamism in our econ-

omy, to create the growth jobs and opportunities we need, we

have got to back the big businesses of tomorrow not just the big

businesses of today. That means opening up access to finance,

creating an attractive environment for venture capital funding,

getting banks lending to small businesses again and insisting

that with a fan greater proportion of government procurement

Il gioco degli scambi

- 47 -

budgets are spent with small and medium-sized firms. In the

weeks and months ahead ministers will be developing detailed

plan to turn this strategy into action. Everything from bank lend-

ing to skills to green tech competition, innovation, international

trade, all of that will be put under the microscope. That forensic,

relentless focus on growth is what you will get from my govern-

ment. What I need in return from you, is a commitment to create

and innovate, to invest and grow, to develop and break bounda-

ries. The new jobs, the new products, the new ideas, that will lift

us up will be born in the factories and in the offices you own, not

in the corridors of White hall, so please take advantage of the

changes we are making and work with me to return this country

to prosperity”.

TRADUZIONE.

David Cameron: “Al fine di costruire un nuovo dinamismo

nella nostra economia, di creare nuovi posti di lavoro e tutte

quelle opportunità di cui abbiamo bisogno, dobbiamo sostenere

le grandi imprese di domani e non solo quelle di oggi. Ciò signi-

fica poter accedere ai finanziamenti, creare prospettive interes-

santi di investimento di capitale, fare in modo che le banche

concedano prestiti alle piccole imprese e insistere che una mag-

giore proporzione di budget venga data alle piccole, medie im-

prese. Nelle prossime settimane e nei mesi futuri, i ministri svi-

lupperanno un programma dettagliato al fine di mettere in atto

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 48 -

questa strategia. Il tutto verrà analizzato scrupolosamente, dai

prestiti bancari alle abilità per quanto concerne la competizione

tecno ecologica, l’innovazione e il commercio internazionale.

L’implacabile attività giudiziaria deve concentrarsi sulla crescita

e ciò sarà quello che si otterrà dal mio governo. Ciò che mi oc-

corre da voi, è un impegno nel riuscire a creare e innovare per

poter, poi, investire e crescere in modo da abbattere i confini.

Nuovi posti di lavoro, nuovi prodotti, nuove idee nasceranno

nelle nostre fabbriche e negli uffici e non nei corridoi di “White

Hall”. Vorrei pregarvi di trarre vantaggio dai cambiamenti che

stiamo mettendo in atto e ancora vi prego di collaborare per re-

stituire prosperità al nostro Paese.

Il gioco degli scambi

- 49 -

4.0 I MITI DEL NOSTRO TEMPO

4.1 SAGGIO BREVE

La triade degli scambi: economia, etica, cultura

“Studiato dal vivo, il mito non è una spiegazione che soddisfi

un interesse specifico, ma la resurrezione in forma di narrazione

di una realtà primigenia, che viene raccontata per soddisfare

profondi bisogni religiosi, esigenze morali, esso esprime, stimo-

la e codifica la credenza, salvaguarda e rafforza la moralità, ga-

rantisce l’efficienza del rito e contiene regole pratiche per la

condotta dell’uomo. Il mito è dunque un ingrediente vitale della

civiltà umana; non favola inutile, ma forza attiva costruita nel

tempo”.

Queste sono le parole con le quali l’antropologo polacco

Bronislaw Malinowski definisce il concetto di mito e le peculia-

rità in virtù delle quali esso si caratterizza. Sono parole toccanti,

parole che carpiscono i bisogni umani, l’essenza stessa della vi-

ta.

Ma i miti del nostro tempo soddisfano i requisiti cui Malino-

wski fa riferimento? Sono ancora risposte caste di bisogni veri?

Oppure visioni utilitaristiche per un vivere senza troppi vincoli?

Proviamo a riflettere in merito a questo controverso tema, par-

tendo dal commento in calce al libro di Galimberti, “I miti del

nostro tempo”.

La nota al libro inizia con un elenco di miti che oggi esonda-

no nella società: il culto della giovinezza, l’idolatria

dell’intelligenza, l’ossessione della crescita economica, la tiran-

nia della moda, l’ansia della “perfezione” corporea,

l’accettazione della guerra come evento ineluttabile. La chiosa

ribadisce come questi siano miti (in realtà falsi miti) che pla-

smano la società rendendo, per “eccesso di pratica”, delle “idee

malate” a miopi fantasie umane. È in verità dalla consapevolez-

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 50 -

za e dalla criticità che deve nascere in merito a questi miti che si

può assumere una visione più obiettiva e consapevole della real-

tà tutta. La concezione del dubbio, la quale già Cartesio (René

Descartes) faceva riferimento nel 1637 nel “Discorso sul meto-

do”, permetterà di sfatare i miti non idonei.

Procederò ora all’analisi di una serie di valori e principi che

ritengo, debbano essere riesumati, attualizzati e applicati

all’interno del contesto socio-economico su cui baserò la mia

trattazione. Le domande basilari sono: è necessaria un’ etica nel

sistema economico? Oppure è un mero individualismo basato

sulla non condivisione? È possibile conciliare economia, etica e

cultura? I miti del nostro tempo non ci confortano, non ci sono

d’aiuto, andiamo, dunque, più a fondo, cercando di comprendere

quali valori vadano rivisitati.

Il corso della storia ha visto delinearsi e affermarsi, per la so-

cietà attuale, un sistema economico di tipo capitalista in seno al

quale l’interesse del singolo si riversa per la sua specificità

nell’interesse della collettività (principio della “mano invisibile”

di Adam Smith, 1776). Il filo conduttore che delinea i rapporti

economici in questo modo sussiste nelle singole relazioni e nei

singoli intenti/finalità che l’uomo come individuo persegue.

L’essere titolari di interessi, come ricorda Galimberti, ha creato

un individualismo che sfocia in un egoismo senza confini. Ed

ecco che il soddisfare i bisogni della collettività cui Smith nel

‘700 faceva menzione viene meno vista la insufficienza di con-

divisione di ciò che prima si è prodotto con singoli e legittimi

interessi. Non si instaura più la concezione di produrre per un

fine contemporaneamente anche sociale e di orgoglio umanitario

di solidarietà, bensì per ottenere, chi più, chi meno, chi bene, chi

male, una soddisfacente retribuzione netta in busta. Come ri-

chiama Ernst-Wolfgang Böckenförde, tra i maggiori filosofi del

diritto odierni, nel libro “Chiesa e Capitalismo” edito Morcellia-

na congiuntamente all’avvocato, docente universitario, presiden-

te della fondazione Giorgio Cini e presidente del Consiglio di

sorveglianza di banca Intesa San Paolo Giovanni Bazoli, l’uomo

non crea più per un proprio bisogno sentito nel tempo, “prodotto

Il gioco degli scambi

- 51 -

di liberi impulsi individuali, ma risulta il sistema a creare i biso-

gni all’uomo”.

Nella prefazione al libro citato viene segnalato come la di-

mensione della solidarietà umana sia ineluttabile per l’uomo

perché esperienza prima e originaria e all’interno della stessa

l’uomo può anche biologicamente riprodursi. È utile dunque che

lo sviluppo vada accompagnato “dalla fissazione di precisi ob-

blighi sociali che sorreggano la responsabilità personale nei con-

fronti del vene comune”. Böckenförde ricorda come Tommaso

d’Aquino dimostrò che, secondo il diritto naturale

dell’ordinamento della natura creata da Dio, i beni terreni sono

ordinati a soddisfare globalmente il bisogno degli uomini; la

proprietà privata non rientra dunque nel diritto naturale, risulta

“un’ aggiunta giuridica che trova giustificazioni in ragioni

pragmatiche”. La solidarietà, dunque, risulta un principio che

struttura il vivere insieme degli uomini anche in ambito econo-

mico. Infine, Bazoli sostiene: “ o penso invece che l’economia

abbia indubbiamente come fine primario quello della creazione

della ricchezza e del miglioramento delle condizioni di vita di

tutti gli uomini, ma debba farsi carico anche delle ragioni

dell’equità e dell’uguaglianza. Questo è il Rubicone da attraver-

sare”.

L’economia non è dunque una sfera a sé stante, bensì va de-

mitizzata da quel complesso di prassi che hanno portato una sva-

lorizzazione della medesima. È necessario il riconoscimento di

determinati valori quali, ad esempio, la famiglia come piccola

società instaurata su un legame non materiale, ma dall’Amore

che persiste nel gruppo-famiglia. Famiglia che, qui sì, deve ap-

parire come un mito all’interno del proprio idioma, ossia com-

posta dai genitori e dai figli. Il ripristino dei valori deve passare

per l’”imposizione” di alcune certezze concordate dagli uomini

perché ritengono quella sia la via maestra, consenzienti

dell’accettazione del rischio, del dubbio, ma umanamente giunti

a quella certezza. Le istituzioni devono porre dei modelli di rife-

rimento, la legalizzazione di troppi comportamenti, invece, che

non vuol dire che non possano esistere o che debbano essere

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 52 -

condannati, non fa permeare nell’educazione valoriale un con-

cetto di riferimento. Ritengo che un conto sia l’accettazione e la

tolleranza legittima di alcuni riferimenti o valori non plebiscita-

ri, mentre la legalizzazione, cioè il riconoscimento ufficiale non

abbia nulla a che vedere con la tolleranza, qualità indiscutibile

che l’uomo deve portare in grembo, anzi, ancora più in su, nel

cuore.

Per quanto riguarda i valori imprenditoriali, quindi del mondo

del lavoro, a mio avviso, è necessario riesumare lo spirito del

sacrificio e il senso della produttività. Il sacrificio risulta inne-

gabile per chiunque voglia affermarsi nel mondo del lavoro,

dall’operaio al general manager, perché il lavoro premia la co-

stanza, la forza e la pazienza.

Bisogna che impariamo a lottare, a tuffarci nella marea e so-

gnare a lungo termine perché solo così si può ottenere un evolu-

zione. Riguardo al senso della produttività è necessario andare

oltre ai dati della fase di terziarizzazione in cui molti Paesi sono

coinvolti. In parole molto povere, il settore terziari, i servizi, non

danno sfogo al palato, non sfamano l’uomo. La finanziarizza-

zione dell’economia, il continuo abuso azionario e non produtti-

vo costringe i Paesi più sviluppati ad importare prodotti che,

probabilmente, sono già presenti nel proprio territorio a km zero.

Qualcosa non torna rispetto alle origini. Questo è uno degli

aspetti negativi, tra i comunque tanti postivi della globalizzazio-

ne. È necessario iniziare a staccare un po’ il piede

dall’acceleratore e usare, quando e quanto serve, anche il freno,

specialmente per affrontare le curve…

Per guardare ad un imminente e cordiale futuro, lo sì sa, bi-

sogna guardare alla gioventù, ai ragazzi giovani che crescono e

si educano mediante la formazione donatagli dai genitori, fornita

dal contesto sociale e da tutte le istituzioni preposte a tal fine; tra

queste ultime, la scuola, luogo principe dell’incontro generazio-

nale. Sintetizzando si può dire che, in ambito scolastico, si gioca

una grossa fetta della partita mondiale della vita. È necessario,

riguardo al modello italiano che con fierezza vivo e, per l'appun-

to maggiormente conosco, dare adito a vecchi nuovi impulsi va-

Il gioco degli scambi

- 53 -

loriali quali la meritocrazia e la volontà del fare, di sapere, di

migliorare. Bisogna togliere molte ragnatele, vincoli e miti in

questo ambito affinché l’insegnamento sia attitudinale alla real-

tà, poliedrico, aggiornato di fronte ad un uditore collaborativo,

volenteroso, il quale deve comprendere la ricchezza dell’essere

detentore di conoscenza prima e competenza poi. In particolare,

mi preoccupa tra i miei coetanei e, comunque, tra le mie limitro-

fe generazioni, il mito della deresponsabilizzazione, della disaf-

fezione sociale, dell’indifferenza o sottovalutazione di obiettivi,

ideali, progetti, magari comportanti sacrifici, non ritenuti degni

di stima. Ecco, riflettiamo su questo, sul come risvegliare quella

componente vitale del mettersi in gioco, del collaborare, del la-

vorare anche con attività disparate, perché sono convinto che

questo fattore, sia presente in tutti, è sufficiente fargli trovare la

sola via d’uscita! Non è semplice perché molteplici sono i fattori

frenanti sul cui tema si potrebbe scrivere un imponente tomo,

ma neanche impossibile! È di questo positivismo che ora voglio

parlare mettendolo in relazione al senso di identità italiana, tema

attuale vista la centralità dell’anniversario dei centocinquanta

anni dell’Unità d’Italia. In questo Belpaese non è, secondo me, il

pessimismo che deve soggiornare, bensì la consapevolezza della

capacità italiana e la valorizzazione dell’attuale congiuntura per-

ché è dall’ottimismo, dal discernimento delle nostre virtù che è

possibile, direbbero gli inglesi, improve our Italy. Il continuo

denigrarsi, quando non necessario, non giova al Paese, non gio-

va al rinnovamento, non fa onore alle capacità che riconosciamo

di avere. Bisogna, duramente, con sacrificio, risvegliare quel vi-

tale fanciullino che c’è in noi per sprigionare la forza di un po-

polo che non ha nulla da invidiare agli altri. Codeste afferma-

zioni non vogliono nascondere le difficoltà che caratterizzano il

nostro Paese (come ogni altro), sarebbe irrispettoso e non profi-

cuo, bensì far assumere comunque un atteggiamento di “speme”.

E da qui, non c’è niente di più naturale (come canta Luciano

Ligabue) che la solidarietà debba automatizzarsi racchiudendosi

in un solo coro di voci che fa l’Italia, amore nostro. Amore no-

stro che oggi celebriamo con quel senso di identità che non deve

vacillare, ma rafforzarsi sempre più affinché l’interesse sia ve-

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 54 -

ramente, facendo riferimento a quanto detto precedentemente,

sociale e non meramente personale.

Da cristiano, ritengo altresì importante sottolineare che non

siamo soli, quindi possiamo contare ancora con più forza, più

coraggio, perché c’è Qualcuno che la vita, la vera Vita c’è l’ha

donata e ci ama quotidianamente a priori del nostro agire.

Mi trovo in difficoltà nel trattare del sentimento della patria,

di identità italiana, mi sembra di non trasferirlo e sono, allora,

giunto alla conclusione che la patria è un inestimabile valore,

che sussiste anche in tutte le piccole cose, nel senso che è patria

guardare fuori dalla finestra, come io ora, mentre scrivo, e dire:

“ah, quell’albero è patria, quel ramo di quell’albero è patria per-

ché mi identifico in questo, lo sento mio perché è nel mio giar-

dino, nel nostro giardino, ho soggiornato sotto questo e ho con-

diviso del tempo in sua compagnia come tassello che, se non ci

fosse stato, non ci sarebbe stata neanche la vita, la mia vita”.

In conclusione, è necessario prendere coscienza dei propri va-

lori, incarnarli e farsi testimoni per renderli poi modelli di rife-

rimento dove i miti unsuitable non devono trovare albergo, ben-

sì essere costretti a fuggire dalla solidità dei modelli incarnati

vivamente dall’uomo.

(saggio breve effettuato da me medesimo a fronte di una proposta di concor-

so della associazione “Humanitas” 2010-2011)

Il gioco degli scambi

- 55 -

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 56 -

Il gioco degli scambi

- 57 -

5.0 Bibliografia

Bianchi e Maccari. 2007. dimensione economia. s.l. : paramond,

2007.

Camera di Commercio di Genova. www.ge.camcom.gov.it. Sito Web

Camera di Commercio di Genova. [Online] [Riportato: 11 01 2011.]

http://www.ge.camcom.gov.it/IT/Page/t01/view_html?idp=482.

Conoscere la Borsa. www.planspiel-boerse.de. Sito Web affiliato

Sparkasse. [Online] [Riportato: 01 10 2010.]

Enciclopedia Motta. 1990. Enciclopedia Motta. Milano : Federico

Motta Editore, 1990. Vol. 15.

Garzanti. 2005. L'Universale - Economia. Milano : Garzanti-

Mondadori, 2005. Vol. 20.

2010. guardian.uk.com. Sito Web quotidiano The Guardian. [Online]

2010. [Riportato: 20 Marzo 2011.]

Merkel, Angela. 2010. www.bundesregierung.de. Sito Web Governo

Tedesco. [Online] 2010. [Riportato: 15 01 2011.]

http://www.bundesregierung.de/Webs/Breg/DE/Nachrichten/Brief-

der-Kanzlerin/Brief/brief.html.

Smith, Adam. Abbozzo della Ricchezza delle nazioni. circa 1763 : s.n.

—. 1776. Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni.

1776.

Sweezy, P.M. 1973. La teoria dello sviluppo capitalistico. s.l. : Bollati

Boringhieri, 1973.

Treccani. 2010. www.treccani.it. Sito Web Treccani. [Online] 2010.

[Riportato: 22 01 2011.]

http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFil

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 58 -

e=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/S/ENCICLOPEDIA_U

NIVERSALE_3_VOLUMI_3_vol_020295.xml.

WIKIPEDIA. 2011. www.wikipedia.it. sito Web Wikipedia. [Online]

2011. [Riportato: 20 01 2011.] http://it.wikipedia.org/wiki/Baratto.

Il gioco degli scambi

- 59 -

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 60 -

Note

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

Il gioco degli scambi

- 61 -

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 62 -

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

Il gioco degli scambi

- 63 -

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

Genesi e sviluppo degli scambi commerciali globali

- 64 -

Il gioco degli scambi

- 65 -