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Genetica di popolazioni 5: Mutazione

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Genetica di popolazioni 5: Mutazione

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Programma del corso

1. Diversità genetica

2. Equilibrio di Hardy-Weinberg

3. Inbreeding

4. Linkage disequilibrium

5. Mutazione

6. Deriva genetica

7. Flusso genico e varianze genetiche

8. Selezione

9. Mantenimento dei polimorfismi e teoria neutrale

10. Introduzione alla teoria coalescente

11. Struttura e storia della popolazione umana

+ Lettura critica di articoli

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1. Lamarck: L’ambiente crea variabilità (mutazione diretta)

Due ipotesi alternative

Da dove viene la variabilità genetica?

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2. Darwin: La variabilità preesiste all’interazione con i fattori ambientali (mutazione spontanea)

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Come provarlo? Colture del batterio Escherichia coli.

Crescita in brodo di coltura liquido

Piastramento su terreno solido

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Se nel terreno di coltura è presente il batteriofago T2, un parassita di E.coli, non si osserva crescita batterica

a meno che qualche batterio non abbia acquisito, per mutazione, la resistenza al batteriofago

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http://evilutionarybiologist.blogspot.com/2008/07/this-weeks-citation-classic-fluctuation.html

Mutazione diretta e spontanea hanno conseguenze diverse

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Se ha ragione Lamarck(mutazione diretta, post-adattativa)

Se ha ragione Darwin(mutazione spontanea, pre-adattativa)

Ci si attende lo stesso numero di colonie mutanti in ogni esperimento, perché l’esposizione al fattore selettivo è stata simultanea in ogni coltura (varianza = media)

Ci si attendono numeri diversi di colonie mutanti nei diversi esperimenti, perché la resistenza si è sviluppata in momenti diversi (varianza > media)

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Luria e Delbrück (1943): Il test di fluttuazione

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Joshua e Esther Lederberg (1952): Il replica-plating

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Il replica-plating permette di identificare mutanti

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Lederberg (1952): Il replica-plating e la resistenza al fago T2

La mutazione è spontanea, pre-adattativa

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Classificazione delle mutazioni

A seconda della cellula interessata:somatica – germinale

A seconda dell’entità:puntiforme – genica – cromosomica – genomica

A seconda della loro origine:spontanee – indotte

A seconda dell’effetto

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Classificazione delle mutazioni puntiformiin base ai loro effetti sulla sequenza del DNA

Transizione: purina sostituita da purina: A → G o G → A        pirimidina da pirimidina: C → T o T → C       

Sostituzione Trasversione: purina sostituita da pirimidina pirimidina sostituita da purina

Inserzione

Delezione

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Classificazione delle sostituzioni nucleotidiche

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Classificazione delle mutazioni puntiformi in base ai loro effetti sulla funzione genica

Silenti: la mutazione cambia il codone per un aa in un altro codone per lo stesso aa

Missenso: la mutazione cambia il codone per un aa in un codone per un altro aa

Nonsenso: la mutazione cambia il codone per un aa in un codone di stop

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Effetti delle mutazioni nucleotidiche

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Frameshift: Inserzioni o delezioni di 1, 2, 4, 5… nucleotidi provocano la lettura errata di tutto il tratto di DNA a valle.

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Inserzioni o delezioni di 3, 6… nucleotidi hanno conseguenze più limitate sulla proteina

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Liao et al. (2007) A Heterozygous Frameshift Mutation in the V1 Domain of Keratin 5 in a Family with Dowling–Degos DiseaseJournal of Investigative Dermatology (2007) 127, 298–300

Papillomi ∗ Invaginazioni che si riempiono di cheratina

Effetti di una mutazione frameshift nel gene KRT5 per la cheratina

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Effetti delle mutazioni nucleotidiche

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Classificazione delle mutazioni cromosomiche

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Se la mutazione è unidirezionale può alterare le frequenze alleliche, ma non di molto

Allele A1

mutazione μ (1-μ) non mutazione

Allele A2 Allele A1

p1 = p0 (1-μ)

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Se la mutazione è unidirezionale può alterare le frequenze alleliche, ma non di molto

p1 = p0 (1-μ) p2 = p1 (1-μ)

p2 = p0 (1-μ) (1-μ) = p0 (1-μ)2

pt = p0 (1-μ)t

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Se la mutazione è bidirezionale può alterare le frequenze alleliche, ma non di molto

1-μ μ 1-ν ν

t-1

t

pt-1 1- pt-1

pt = (1-μ) pt-1 + ν(1-pt-1) pt ≈ p0 –tμ

Frequenza di equilibrio: p = ν / (μ + ν)

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Cambiamenti nella frequenza allelica per effetto di un processo di mutazione bidirezionale; μ = 0.00003, ν = 0.00001

generazioni 10000 20000 30000 40000

Frequenza di equilibrio: p = ν / (μ + ν) = 0.25

Frequenza di equilibrio: p = ν / (μ + ν)

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Spiegare se questa affermazione è vera, e perché: Le frequenze alleliche nelle popolazioni raggiungono l’equilibrio perché i tassi di mutazione nei due sensi si bilanciano.

Frequenza di equilibrio: p = ν / (μ + ν)

generazioni 10000 20000 30000 40000

Vediamo se ci siamo capiti

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Con le mutazioni si possono calcolare delle date

Più tempo passa, più mutazioni si accumulano

Il numero di mutazioni che separa due specie è proporzionale al tempo intercorso dall’antenato comune

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Conoscendo (p.e.s., sulla base di dati fossili) il tempo di separazione fra la specie A e la specie B, possiamo calcolare un tasso di differenziazione molecolare, che poi ci permetterà di stimare i tempi di separazione fra A e C, D, E, ecc.

L’orologio molecolare

Uomo e scimpanzè si sono separati fra 8 e 6 milioni di anni fa (diciamo 6).Se per un certo tratto di DNA troviamo fra loro 15 differenzeTasso di divergenza = TD = 15/6milioni = 2,5 per milione di anni

Se fra uomo e gorilla ci sono 17 differenze, l’antenato comune fra uomo e gorilla sarà vissuto 17 / 2,5 ≅ 7 milioni di anni fa

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Si possono fare ragionamenti simili (con molte precauzioni!) anche riguardo alle differenze molecolari fra aplotipi della stessa specie

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Tre modelli di mutazione

Alleli infiniti: ogni evento mutazionale genera un allele diverso

Siti infiniti: ogni evento mutazionale colpisce un sito diverso

Stepwise: ogni evento mutazionale allunga o accorcia di un repeat un locus STR o VNTR

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Alleli infiniti : ogni evento mutazionale genera un allele diverso

(Kimura e Crow 1964) si chiedono a che proporzione dei loci un individuo sia, in media, omozigote

In una popolazione di dimensioni N, per loci a cui non c’è selezione, calcolano:

Omozigosi: Fatt = 1 / (1+ 4Nμ) Eterozigosi: Hatt = 4Nμ / (1+ 4Nμ)

Kimura, M. and Crow, J (1964). The number of alleles that can be maintained in a finite population. Genetics 49: 725–738.

Il numero n di alleli che può essere mantenuto nella popolazione è l’inverso dell’omozigosi: n = 1+ 4Nμ

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Nel modello ad alleli infiniti il livello di eterozigosi è associato in modo non banale al tasso di mutazione

Hatt = (4Neµ) / (4Neµ + 1)

Popolazione grande: (4Neµ) ≈ (4Neµ + 1)Popolazione piccola: (4Neµ) < (4Neµ + 1)

Es.: con µ= 10-7 , Ne = 106 Neµ = 0.1 e Hatt = (0.4)/(0.4 + 1) = 0.29

Nell’uomo Hoss = 0.20

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Siti infiniti: ogni evento mutazionale colpisce un sito diverso

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Stepwise: ogni evento mutazionale allunga o accorcia di un repeat un locus STR o VNTR

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Il livello di eterozigosi è associato in modo

non banale al tasso di mutazione

Ma l’eterozigosi riflette l’equilibrio fra la comparsa di nuovi alleli dovuta alla mutazione e la loro perdita dovuta alla deriva

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Associare a ciascuna definizione il termine corrispondente.

1.Sostituzione nucleotidica che genera un codone di stop2.Perdita o acquisto di un tratto di DNA3.Sostituzione nucleotidica che provoca il cambio di un codone in un altro codone per lo stesso amminoacido4.Sostituzione di una pirimidina con una purina, o viceversa5.Sostituzione nucleotidica che provoca il cambio di un codone in un codone per un altro amminoacido6.Perdita o acquisto di pochi nucleotidi, che alterano la lettura della sequenza in tutto il tratto a valle7.Sostituzione, perdita o acquisto di un singolo nucleotide

a. Indel b. Trasversione c. Puntiforme d. Silente e. Nonsenso f. Missenso g. Frameshift

Vediamo se ci siamo capiti

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Sintesi

• La mutazione avviene a bassa frequenza e quindi ha solo un debole impatto diretto sulla diversità genetica (e un forte impatto sulla divergenza fra sequenze)

• Assumendo che il tasso di mutazione sia costante, si possono stimare da dati genetici le date di divergenze fra diverse specie o diverse molecole

• Per descrivere gli effetti della mutazione esistono vari modelli: ad alleli infiniti, a siti infiniti, stepwise