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INSTALLAZIONE USO E MANUTENZIONE (da conservarsi a cura dell'utente) GASOGEN 2 26287 - 04/03 rev. 0

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INSTALLAZIONEUSO E MANUTENZIONE(da conservarsi a cura dell'utente)

GASOGEN 2

26287 - 04/03rev. 0

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ATTENZIONEL'apparecchio, appartenendo alla categoria contemplata dall'articolo 3, comma 2, punto 3 della Direttiva 97/23/CE (in materia di attrezzature apressione), è completo di tutti gli organi di sicurezza e di controllo previsti dalle norme vigenti in materia e tali organi di sicurezza e controllo,soddisfano inoltre i requisiti essenziali previsti dall'Allegato I della direttiva stessa.

INFORMAZIONI GENERALIIntroduzioneLa GASOGEN 2 è una caldaia in acciaio funzionante a legna, a gasificazione totale, a fiamma rovesciata, con camera di combustione in pressione.Questo manuale fornisce un riepilogo di tutto ciò che deve essere osservato in fase di installazione, manutenzione ed uso, delle caldaie UNICAL,gamma GASOGEN 2.Nel corso del testo può essere utilizzato il nome abbreviato G2 per indicare la caldaia GASOGEN 2.Scelta della caldaiaPer una scelta ed una applicazione corretta delle caldaie G2 bisogna attenersi alle istruzioni contenute qui di seguito.InstallazioneL'installazione delle caldaie e degli equipaggiamenti ausiliari, relativi all'impianto di riscaldamento, deve essere conforme a tutte le norme e regola-mentazioni attuali ed a quanto previsto dalla legge.L'installazione deve essere eseguita da personale autorizzato e competente.L'avviamento delle caldaie e del relativo impianto di riscaldamento, devono essere eseguiti da una persona autorizzata.Primo avviamentoLo scopo principale del primo avviamento, è di verificare il buon funzionamento di tutti i dispositivi di sicurezza e controllo.Prima di lasciare l'impianto, la persona incaricata del primo avviamento, deve controllare la caldaia per almeno un ciclo completo di lavoro.GaranziaLa garanzia della caldaia è vincolata al rispetto delle informazioni contenute in questo manuale ed ogni inosservanza o modifica la renderà nulla.NormativeL'installatore deve rispettare le regolamentazioni locali in materia di locale caldaia, dispositivi di sicurezza, camino, linee di adduzione del combusti-bile, impianti elettrici e tutte le altre disposizioni locali e istruzioni di sicurezza.ApprovazioniLe caldaie UNICAL modello G2 sono state provate ed approvate da parte di TÜV che ha riconosciuto a queste caldaie, il certificato di conformità alleseguenti direttive:- Direttiva apparecchi a gas (90/396 CEE), obbligatoria dal 1/1/96.- Direttiva rendimenti (92/42 CEE), obbligatoria dal 1/1/98.- Conformità alla direttiva bassa tensione (73/23 CEE).Al momento della messa in stampa del presente manuale, non esiste nessuna direttiva che richieda la marcatura CE delle caldaie funzionanti a legna.Targhetta dati tecnici e numero di fabbricaLa targhetta dati tecnici per l'esatta gamma e modello di caldaia, fornita in una busta con i relativi documenti, fa riferimento ad un numero di fabbricastampigliato su una piastrina in alluminio rivettata alla piastra anteriore nell'angolo superiore destro.UtilizzazioneQueste caldaie devono essere usate per il riscaldamento dell'acqua ad una temperatura che non superi quella di ebollizione nelle condizio-ni di installazione.

Componenti compresi nella fornitura

G 25

Accessori a richiesta

VENTILATORE SOFFIANTE

PANNELLO STRUMENTI

POMPA DI RICIRCOLO CALDAIA

MODELLO GASOGEN 2

REGOLAZIONE ARIA PRIMARIAE SECONDARIA

G 40 G 50 G 65 G 80

PANNELLO STRUMENTIELETTRONICO

POMPA DI RICIRCOLO CALDAIAPER SERBATOIO DI ACCUMULO

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CARATTERISTICHE TECNICHECOSTRUTTIVE-DIMENSIONALI .......................... pag. 51.1 Generalità ............................................................................... pag. 51.2 Dati tecnici .............................................................................. pag. 51.3 Dimensioni e collegamenti idraulici ....................................... pag. 7

INSTALLAZIONE ............................................................... pag. 92.1 Condizioni di fornitura ............................................................. pag. 92.2 Trasporto ................................................................................. pag. 92.3 Installazione ............................................................................ pag. 92.4 Istruzioni di montaggio ........................................................... pag. 102.5 Impianto di riscaldamento ...................................................... pag. 14

2.5.1 Operazioni preliminari all'allacciamento della caldaia ... pag. 142.5.2 Schemi di collegamento idraulico impianto riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria ... pag. 142.5.3 Schema di collegamento idraulico con serbatoio di accumulo ................................................................... pag. 142.5.4 Schemi di collegamento idraulico senza serbatoio di accumulo ................................................................... pag. 15

2.6 Allacciamento alla canna fumaria. ......................................... pag. 162.7 Caratteristiche dell'acqua di alimentazione ........................... pag. 172.8 Collegamento scambiatore di sicurezza ............................... pag. 172.9 Riempimento dell'impianto ..................................................... pag. 17

PANNELLO STRUMENTI (cod. 22168) .................... pag. 183.1 Le funzioni del pannello di serie ............................................ pag. 183.2 Schema elettrico Gasogen 2 (con pannello versione 22168) .... pag. 193.3 Le funzioni del pannello opzionale “DUPLO IT” .................... pag. 19

AVVIAMENTO E MARCIA .......................................... pag. 204.1 La legna .................................................................................. pag. 204.2 Umidità .................................................................................... pag. 204.3 Dimensioni .............................................................................. pag. 204.4 Controlli alla prima accensione .............................................. pag. 204.5 Avviamento ............................................................................. pag. 214.6 Regolazione dell'aria di combustione .................................... pag. 224.7 Controlli da effettuare dopo il primo avviamento .................. pag. 224.8 Avvertenze .............................................................................. pag. 224.9 Inconvenienti e rimedi ............................................................ pag. 234.10 Regolazione dei termostati .................................................... pag. 244.11 Funzionamento estivo ............................................................ pag. 24

MANUTENZIONE .............................................................. pag. 25

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LEGISLAZIONE E AVVERTENZE ....................... pag. 266.1 Avvertenze generali ................................................................ pag. 266.2 Alimentazione elettrica ........................................................... pag. 266.3 Alimentazione idrica ............................................................... pag. 266.4 Cosa prevede la Legge .......................................................... pag. 27

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1.2 - DATI TECNICI

STRUTTURA DELLA CALDAIAGASOGEN 2

Il corpo caldaia è formato da due elementiovoidali l'uno inserito all'interno dell'altro, inmodo che tra i due si formi una intercapedi-ne d'acqua (fig. 1).Il magazzino legna, di grande capacità, hauna particolare pigiata in refrattario ad ele-vata resistenza termica e meccanica alloscopo di mantenere secca la zona di by-passin ogni condizione di esercizio.Possiamo distinguere le seguenti parti (fig. 1):

1. Magazzino legna, zona di essiccamento2. Zona di gasificazione3. Zona braci4. Bruciatore in refrattario5. Camera di combustione6. Superficie di scambio termico7. Culla in acciaio refrattario8. Acqua di caldaia9. Scambiatore di sicurezzaM Mandata acqua calda impiantoR Ritorno impianto

1 CARATTERISTICHE TECNICHECOSTRUTTIVE-DIMENSIONALI

1.1 - GENERALITÀ

CENNI SULLA COMBUSTIONE AFIAMMA ROVESCIATA

Tutti sanno che per far durare la fiamma diun fiammifero bisogna tenerlo con la testaall'insù. Questo perché è necessario che lafiamma non incontri nel suo moto convettivoaltro combustibile oltre a quello che l'ha ge-nerata. Poiché nel riscaldamento civile il com-bustibile solitamente è in pezzi che vengonocaricati dall'alto, la fiamma deve andare insenso contrario, cioè verso il basso.

Il tiraggio naturale è una fonte di depressio-ne molto variabile a seconda dei camini, del-le condizioni atmosferiche, del tipo di com-bustibile, ecc. È necessario pertanto integrar-lo con una centrale di ventilazione forzata chene stabilizzi gli effetti.Con l'applicazione di un ventilatore è possi-bile ridurre di molto la sezione di passaggiodei gas sulla griglia ed inoltre non si hannoproblemi di partenza a camino freddo.La griglia piccola consente passaggi più con-trollati di aria comburente, contrariamente aquanto avviene con le grandi griglie tradizio-nali.L'aria potrà essere dosata perfettamente in

quanto la griglia coperta di combustibile ac-ceso presenta la stessa resistenza all'attra-versamento e così la combustione sarà sem-pre ottimale.Già da anni la Unical ha concretizzato questoprincipio di combustione con il Gasogen.Arrivando alla seconda generazione, il Ga-sogen 2 oggi ha raggiunto livelli di perfezio-ne tali da superare tutte le più restrittive pro-ve richieste dalla normativa europea vigentein materia di emissioni.

fig. 1

fig. 3

fig. 2 1. Griglia metallica2. Barrotti in ghisa

ZONA DI GASIFICAZIONE(Fig. 1 - pos. 2)

Nella parte bassa del magazzino legna av-viene la gasificazione.È molto importante che la gasificazione siala più regolare possibile nel tempo in mododa non sovraccaricare di gas il bruciatore.La velocità di gasificazione dipende dallaquantità del combustibile e dalle dimensionidella zona di essiccamento. In generale lalegna molto secca sarà preferita in pezzi gros-si mentre la legna umida in pezzi più piccoli.La quantità di aria primaria, proporzionale allapotenza erogata, viene dosata per mezzo delsistema di regolazione come descritto a pag.22.

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SUPERFICIE DI SCAMBIO(Fig. 1 - pos. 6 e fig. 2)Funzionando a legna e non essendoci per-centuali altissime di zolfo, è importante otte-nere temperature dei fumi molto basse permigliorare il rendimento all'acqua. Si è opta-to quindi per un tipo di superficie di scambioa passaggi secchi (fig. 2), già ampiamentecollaudato per le caldaie a gasolio funzionanticon acqua a bassa temperatura, permetten-do basse temperature dei fumi senza peri-colo di condensazioni.Le superfici dei condotti secchi “A” (fig. 2)sono dotate di tagli, onde evitare problemi didilatazione.I residui solidi della combustione (ceneri), chesi appoggiano sulla culla in acciaio refratta-rio (fig. 1, pos. 7) ad alta temperatura diver-ranno col tempo sempre più leggeri sino ache saranno trascinati dalla velocità dei gase si depositeranno nella zona più bassa del-la camera fumo posteriore dalla quale ver-ranno rimossi durante le operazioni di puli-zia.

BRUCIATORE IN REFRATTARIO(Fig. 1 - pos. 4 e fig. 3)Il bruciatore è composto da una pietra re-frattaria (fig. 1, pos. 4). Tale pietra presentaun'apertura ovale centrale da cui passa lafiamma.Le braci appoggiano direttamente sulla pie-tra che in pratica divide il magazzino del com-bustibile dalla camera di combustione infe-riore.La pietra refrattaria principale presenta inol-tre un incavo rettangolare entro il quale sonoposati i barrotti in ghisa opportunamente sca-nalati (fig. 3, pos. 2) che ricevono l'aria se-condaria da un distributore anteriore.La caduta delle braci è impedita da tondi inacciaio refrattario. I gas di combustione, po-veri di ossigeno ed ancora ricchi di carbonionon ancora combinato, attraversano le bracied entrano nell'apertura al centro della pie-tra principale.All'interno di tale precamera di combustio-ne, i gas si combinano con l'aria secondariapreriscaldata che giunge attraverso le sca-nalature dei due barrotti in ghisa.Ne risulterà una fiamma altamente ossige-nata e tendente all'azzurro. Tale fiamma escedall'apertura ovale ed invade la camera dicombustione.Date le temperature in gioco, il bruciatore inrefrattario assumerà un colore rosso vivo.

CAMERA DI COMBUSTIONE(Fig. 1 - pos. 5)La combustione si è ottimizzata innalzandola temperatura di fiamma e producendo nel-la camera inferiore una forte turbolenza.A questo scopo la fiamma, oltre a non vede-re pareti fredde bagnate dall'acqua, rimbal-za e si divide su una culla a sviluppo semici-lindrico appoggiata sulle superfici di scam-bio inferiori che, oltre a delimitare i passaggidi fumo, ha anche il compito di raccogliere lacenere ed eventuali pezzi di combustibile.Le fiamme, dopo aver rimbalzato sulle pare-ti della zona inferiore e dei refrattari si diri-gono con moto vorticoso verso la parte an-teriore del generatore ed infilano i condottifumo. La combustione sarà completa e puli-ta ed il colore dominante sarà quello delle

PERCORSO DELL'ARIA E DEI GAS DI COMBUSTIONE

fig. 4

M = Mandata acqua caldaR = Ritorno impiantoP = Aria primariaS = Aria secondariaF = Fumi

ceneri: il bianco.La legna da ardere, come noto, ha di normaun elevato contenuto di umidità rispetto adaltri tipi di combustibili. La prima operazioneche avviene all'interno del magazzino dellalegna è di conseguenza l'essiccazione.La forte percentuale di umidità potrà quindidare origine a vistosi fenomeni di condensain caldaia ed anche nel camino.Al fine di limitare questo inconveniente ènecessario mantenere elevata la tempera-tura di esercizio della caldaia.Quindi per regolare la temperatura in man-data è necessario prevedere una valvola mi-scelatrice a 3 o 4 vie.La mancata installazione della valvola mi-scelatrice comporta l'annullamento dellagaranzia.Sempre allo scopo di ridurre le conseguen-ze della formazione di condensa (colaturedi catrame, corrosione, ecc.) è opportuno di-mensionare volta per volta la carica di com-bustibile alla effettiva necessità, in modo daevitare lunghe soste con il magazzino total-mente riempito di legna umida.Tuttavia tutti questi accorgimenti non impe-discono la formazione di condensa nel ca-mino. Pertanto si consiglia, nella costruzio-ne del camino, di impiegare strutture atenuta,onde evitare che la condensa danneg-gi la struttura edile.

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1.3 - DIMENSIONI ECOLLEGAMENTIIDRAULICI

fig. 5

T. Pannello strumenti11. Sistema di apertura by-pass12. Regolazione aria primaria13. Regolazione aria secondaria14. Spia controllo fiamma15. By-pass accensione e antifumo16. Portine pulizia17. Camera fumo posteriore18. Porta di caricamento19. Porta inferiore d'ispezione e pulizia23. VentilatoreT1. Mandata riscaldamentoT2. Ritorno riscaldamentoT4. Attacco caminoT5. Attacchi scambiatore di sicurezzaT6. Attacco per eventuale pozzetto

sonda valvola scarico termicoT7. Pozzetto sonde strumentiT8. Scarico caldaia

MODELLI

POTENZA UTILE MINIMA

POTENZA MEDIA

POTENZA UTILE MASSIMA*

POTENZA MASSIMA AL FOCOLARE

DIMENSIONI

A

B

C

D

E

F

(kcal/h)

(kW)

(kcal/h)

(kW)

G 2513.000

15

22.000

26

25.000

29

29.000

34

560

700

1195

190

250

225

(kcal/h)

(kW)

(kcal/h)

(kW)

(mm)

(mm)

(mm)

(mm)

(mm)

(mm)

G 4020.000

23

32.000

37

40.000

47

47.000

55

655

700

1325

190

250

195

G 5025.000

29

40.000

47

50.000

58

59.000

69

655

900

1325

190

250

195

G 6535.000

41

55.000

64

65.000

76

76.000

88

755

955

1375

190

250

220

G 8045.000

52

65.000

76

80.000

93

94.000

109

755

1255

1375

190

250

220

CAPACITÀ CALDAIA

PERDITE DI CARICO LATO ACQUA**

PERDITE DI CARICO LATO FUMI

PRESSIONE MAX ESERCIZIO

VOLUME MAGAZZINO LEGNA

APERTURA DI CARICAMENTO

PESO

LUNGHEZZA TRONCHETTI LEGNA

T4

T5

T6-T7-T8

1000

Rp 1¼

150

R ½

ATTACCHI T1-T2

H

Rp ½

(m c.a.)

(mm c.a.)

(bar)

(l)

(mm)

(kg)

(cm)

(mm)

(ISO 7/1)

(Ø mm)

(ISO 7/1)

(ISO 7/1)

(l) 90

0,10

0,3

3

95

290x340

350

50

1110

Rp 1½

200

R ½

Rp ½

110

0,08

0,4

3

135

350x440

430

50

1110

Rp 1½

200

R ½

Rp ½

140

0,12

0,6

3

185

350x440

520

70

1150

Rp 2

220

R ¾

Rp ½

170

0,06

0,3

3

235

340x520

630

70

1150

Rp 2

220

R ¾

Rp ½

220

0,10

0,5

3

325

340x520

850

100

* Potenza ottenuta con legna di buona qualità contenente il 15% di umidità.** Perdite di carico corrispondenti alla portata relativa ad un salto termico di 15K.

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COMPONENTI PRINCIPALIGASOGEN 2

1. Pannello strumenti2. Coperchio superiore3. N° 2 pannelli laterali4. Porta antifumo su cerniere5. Porta magazzino legna con

refrattario e guarnizione6. Porta centrale con guarnizione, viti di

serraggio, aria primaria e secondaria7. Ventilatore8. Porta camera di combustione con

refrattario, guarnizione, spia ispezione9. Camera di combustione in acciaio

di grosso spessore10. Aletta di scambio termico11. Culla in acciaio inox12. Scarico caldaia13. Scambiatore di sicurezza14. By-pass con asta15. Isolamento corpo caldaia in lana minerale16. Corpo caldaia in acciaio17. Bruciatore in refrattario con barrotti e griglia18. Camera fumoM Mandata impianto riscaldamentoR Ritorno impianto riscaldamento

N.B.: I barrotti e la griglia in acciaio termico sono soggetti ad usura; è pertanto consigliabileuna verifica annuale e l'eventuale loro sostituzione, onde evitare che si possa verificare unanomalo funzionamento della caldaia.

fig. 6

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2.1 - CONDIZIONIDI FORNITURA

La caldaia viene consegnata smantellata: ilmantello, il ventilatore, il quadro elettrico, lemaniglie e gli accessori per la pulizia vengo-no spediti separatamente in scatole (fig. 7).

Descrizione colli:1. Corpo caldaia2. Imballo contenente mantello ed isolamento

caldaia3. Imballo contenente il pannello strumenti4. Imballo contenente: kit fissaggio isolamento, ven-

tilatore, gruppo collettore aria, portine ispezio-ne camera fumo e maniglieria

N.B.: gli imballi n. 3 e 4 vengono spediti al-l'interno del magazzino legna (porta supe-riore).Tutti gli accessori per la manutenzione, i do-cumenti e la garanzia sono collocati nel ma-gazzino legna caldaia. In caso di stoccag-gio della caldaia per tempi prolungati, si con-siglia di proteggere il tutto in modo adegua-to.

2 INSTALLAZIONE

2.2 - TRASPORTOPer facilitare il trasporto, il carico e lo scaricodella caldaia, sono previsti, sulla parte supe-riore della caldaia, idonei ganci per il solleva-mento della stessa.Gli elementi che compongono gli imballaggisi devono togliere servendosi di attrezzi ido-nei assicurandosi che cartoni, graffe, sac-chetti di plastica, polistirolo espanso ecc. nonsiano lasciati alla portata dei bambini in quan-to potenziali fonti di pericolo.

2.3 - INSTALLAZIONE

La caldaia GASOGEN 2 non differisce da unanormale caldaia a combustibile solido; nonesistono pertanto norme di installazione par-ticolari che non siano le disposizioni di sicu-rezza previste dalle vigenti normative.Il locale dovrà risultare aerato da apertureaventi una superficie totale minima non infe-riore a 0,5 m².Per agevolare la pulizia del circuito fumo, difronte alla caldaia dovrà essere lasciato uno

spazio libero non inferiore alla lunghezzadella caldaia e si dovrà verificare che la por-ta possa aprirsi di 90° senza incontrare osta-coli.La caldaia potrà essere appoggiata diretta-mente sul pavimento, perché dotata di telaioautoportante. Tuttavia, nel caso di centralimolto umide, è preferibile prevedere uno zoc-colo in cemento.Ad installazione avvenuta la caldaia dovràrisultare orizzontale e ben stabile onde ridurrele eventuali vibrazioni e la rumorosità.

fig. 7

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POSIZIONAMENTO INCENTRALE TERMICA

N.B.: Le distanze minime indicate sono vin-colanti solo per gruppi termici aventi poten-zialità superiore a 30.000 kcal/h.

2.4 - ISTRUZIONI DIMONTAGGIO

Sequenza di montaggio:N.B.: si consiglia di verificare che la caldaiasia posizionata nella sua sede definitiva pri-ma di iniziare i lavori di mantellatura.

Rif. fig. 9A) Montare i pomelli pos. 4 sui volantini chiu-

sura porte.B) Montare vite e dado su porta inferiore e

superiore ed avvitare il pomello (pos. 1,2, 3).

C) Montare le portine ispezione camera fumopos. 5 e piantare le spine elastiche pos. 6utilizzando un martello.

E) Montare il pozzetto valvola scarico termi-co (pos. 2, fig. 17).

fig. 8

fig. 9

fig. 10

Rif. fig. 10A) Montare l'isolamento del corpo eseguen-

do un adeguato taglio in prossimità delmanicotto di mandata.

B) Dopo avere montato l'isolamento sul cor-po caldaia, avvolgere sulla lana la reggiain plastica ed infilare un capo della stes-sa nell'asola di bloccaggio come indicatonel part. 1.

C) Tenendo ferma l'estremità della reggia giàinfilata, procedere con l'altra estremità ri-piegando verso l'interno il piolino in pla-stica come indicato nel part. 2.

D) Tendere le due estremità della reggia(come indicato nei part. 3 e 4) sino a chequesta risulti in aderenza a tutta la lanaminerale che riveste il corpo caldaia.Si raccomanda di non tendere troppo lareggia, un inutile schiacciamento dellalana minerale, provocherebbe un isola-mento non omogeneo.Nel caso di manutenzioni, è possibilesmontare la reggia agendo sulle asole dibloccaggio.

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fig. 11

Rif. fig. 11A) Agganciare il pannello laterale sinistro al

corpo caldaia (pos. 1).B) Agganciare il pannello laterale destro (pos.

2) al corpo caldaia. Fissare la piastrina diriscontro asta by-pass (pos. 3).

C) Fissare la targhetta DATI TECNICI calda-ia al fianco destro mantello dopo averpulito e sgrassato con un adeguato sol-vente la zona interessata.Rimuovere il supporto dalla targhetta edapplicarla facendola aderire perfettamentecon l'ausilio di una spatola in plastica.Non rimuovere la targhetta perché se necomprometterebbe l'adesività.

C) Assiemare (a terra) il pannello strumential coperchio mantello (pos. 4, 5, 6 e 7).

D) Aprire il pannello comandi agendo con ungiraviti sulle due viti laterali.Aprire il coperchio sollevandolo posterior-mente e facendolo ruotare in avanti.Inserire tutti i capillari dei termostati sro-tolandoli con cura, il cavo di collegamen-to del ventilatore (in uscita), il cavo delmicrointerruttore apertura porta (in usci-ta) ed il cavo di collegamento alla linea dialimentazione (in entrata) attraverso ledue asole rettangolari sul basamento delpannello comandi.

F) Posizionare il coperchio mantello sullacaldaia indirizzando l'estremità dei capil-lari verso il posteriore della caldaia.

G) Montare il contrappeso by-pass pos. 9(n° 2 contrappesi per i modelli G 65/G 80).

fig. 12

Modello: G 25G 40G 50

fig. 13

Rif. fig.13 (Mod. G25, G40, G50)A) Fissare il collettore aria (pos. 1) alla porta

intermedia.B) Fissare la guarnizione (pos. 4) e la pia-

strina (pos. 5) al collettore.C) Montare il ventilatore (pos. 7) sulla pia-

strina.D) Verificare che il clapé di passaggio aria

non sia bloccato, agendo manualmentesulla leva esterna al collettore aria. La re-golazione del tiraggio aria primaria e se-condaria è descritta a pag. 22.

E) Eseguire il collegamento elettrico (vedischema a pag. 19).

Nel pannello strumenti versione 23557DUPLO IT, i collegamenti elettrici dovrannoessere eseguiti come da schemi al cap. 8del libretto del pannello strumenti cod.26292.

Rif. fig.12A) Infilare l'asta by-pass inserendola nel fian-

co destro mantello dal lato posteriore.B) Montare il pomello (pos. 2).C) Orientare l'asta by-pass con l'intaglio ri-

volto verso il basso ed infilare l'asola po-steriore sulla leva comando by-pass.

D) Verificare il corretto funzionamento del di-sco by-pass.

E) Il riscontro del microinterruttore (pos. 4) èfissato in posizione con il grano (pos. 5)(per il corretto posizionamento del micro-interruttore, vedere fig. 15).

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fig. 14Modello: G 65

G 80

Rif. fig. 14 (Mod. G65, G80)A) Fissare i collettori aria alla porta interme-

dia .B) Fissare le guarnizioni e le piastrine ai col-

lettori.C) Montare i ventilatori sulle piastrine.D) Verificare che i clapé di passaggio aria non

siano bloccati, agendo manualmente sul-la leva esterna al collettore aria. La rego-lazione del tiraggio aria primaria e secon-daria è descritta a pag. 22.

E) Eseguire il collegamento elettrico (vedischema a pag. 19).

Nel pannello strumenti versione 23557DUPLO IT, i collegamenti elettrici dovrannoessere eseguiti come da schemi al cap. 8del libretto del pannello strumenti cod.26292.

fig. 15

Rif. fig. 15Il montaggio del microinterruttore deve es-sere eseguito rispettando la seguente se-quenza:A) Fissare sulla piega posteriore del fianco

destro i due supporti microinterruttore pos.1 e 2.

B) Infilare il cavo elettrico del microinterrut-tore nel passacavo montato sul supportopos. 1 e fissare il micro stesso al suppor-to pos. 2.

C) Eseguire il collegamento elettrico comeda schema a pag. 19.

D) Regolare il microinterruttore in altezza inmodo da risultare chiuso con by-passchiuso.

Nel pannello strumenti versione 23557DUPLO IT, i collegamenti elettrici dovrannoessere eseguiti come da schemi al cap. 8del libretto del pannello strumenti cod.26292.

fig. 16

Rif. fig.16Inserire i bulbi delle sonde nella sequenzadescritta e bloccarli con la molla di fissaggio.

Nel pannello strumenti versione 23557DUPLO IT, i bulbi delle sonde/termostatida inserire nei pozzetti sono i seguenti:- Sonda di mandata.- Termostato di sicurezza.- Termometro di caldaia.La sonda del termostato fumi non deveessere inserita.Per l'installazione della sonda di ritorno,vedere punto 4.6.7 del libretto del pannel-lo strumenti cod. 26292.

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Rif. fig. 17A) Montare la valvola di scarico termico

(pos. 1) sull'entrata del serpentino di si-curezza ed inserire la sonda nel relativopozzetto (pos. 2).Si consiglia di convogliare lo scarico.La valvola di scarico termico può esseremontata indifferentemente a destra o asinistra.

fig. 17

fig. 18

fig. 19

Rif. fig. 19KIT RICIRCOLO PER FUNZIONAMENTOCON SERBATOIO DI ACCUMULO (VEDICAP. 3.3)Per il corretto funzionamento delle caldaie G2nel caso in cui si esegua un impianto idrauli-co con serbatoio di accumulo, è indispensa-bile installare la sonda di ritorno (Tr) comeindicato nello schema di fig. 21.La UNICAL, per favorire i propri clienti, hamesso perciò a punto un KIT RICIRCOLOPER FUNZIONAMENTO CON SERBATOIODI ACCUMULO.Questo kit è fornito a parte come optional edè reperibile citando il codice di ordinazionerelativo al modello della propria caldaia.La sonda di ritorno (Tr) deve essere inseritanel pozzetto pos. 26 posto sul ritorno dell'im-pianto.Per il collegamento elettrico della sonda diritorno (Tr) e per le problematiche ad essainerenti, consultare il libretto del pannellostrumenti al capitolo 4.6.7 “Installazione son-da di ritorno”.Nota: La funzione “MAXP” (pompa scaricotermico) dovrà essere affidata alla pompa“MKP” (pompa impianto) (vedi il libretto delpannello strumenti al capitolo 8 “Schema dicollegamento carichi e sonde”); si dovrà quin-di, eseguire il ponte 30 - 38.Il collegamento elettrico della pompa dovràessere eseguito come da schema a pag. 19.

Nel pannello strumenti versione 23557DUPLO IT, il collegamento elettrico dellapompa dovrà essere eseguito come daschemi al cap. 8 del libretto del pannellostrumenti cod. 26292.

Rif. fig. 18Per il corretto funzionamento delle caldaieGasogen 2 è necessario prevedere una pom-pa di ricircolo per evitare ritorni a bassa tem-peratura che potrebbero compromettere ladurata della caldaia.La UNICAL, per favorire i propri clienti, hamesso perciò a punto un kit idraulico di ricir-colo che ottimizza la funzione del ricircoloacqua in caldaia.Questo kit è fornito a parte come optional edè reperibile citando il codice di ordinazionerelativo al modello della propria caldaia.Il collegamento elettrico della pompa dovràessere eseguito come da schema a pag. 19.

Nel pannello strumenti versione 23557DUPLO IT, il collegamento elettrico dellapompa dovrà essere eseguito come daschemi al cap. 8 del libretto del pannellostrumenti cod. 26292.

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2.5 - IMPIANTO DI RISCALDAMENTO

2.5.1 - OPERAZIONI PRELIMINARIALL'ALLACCIAMENTO DELLACALDAIA

Per il corretto funzionamento della caldaia eper la validità della garanzia è necessarioinstallare una pompa di circolazione in cal-daia (fornita in kit optional), collegata comeindicato in fig.18.Prima di allacciare la caldaia prevedere:

a) un lavaggio accurato di tutte le tubazioni del-l'impianto onde rimuovere eventuali residui chepotrebbero compromettere il buon funzionamen-to di qualche componente dell'impianto (pom-pe, valvole miscelatrici, ecc.).b) un controllo per verificare che il camino abbiaun tiraggio adeguato, non presenti strozzaturee che non siano inseriti nella canna fumaria sca-richi di altri apparecchi salvo che questa non siarealizzata per servire più utenze secondo le spe-

cifiche norme e prescrizioni vigenti.Si consiglia sempre l'installazione di un regola-tore di tiraggio in modo da limitare sempre l'aspi-razione al camino a circa 1,5 mm H O. Questoper evitare aumenti di potenza non previsti. Solodopo questo controllo può essere montato il rac-cordo camino fra caldaia e canna fumaria.Si consiglia un controllo dei raccordi con cannefumarie preesistenti.

2.5.2 - SCHEMI DI COLLEGAMENTO IDRAULICO IMPIANTO RISCALDAMENTO E PRODUZIONEDI ACQUA CALDA SANITARIA (vedi cap. 3.1)

V Valvola di ritegnoPR Pompa di ricircolo*PI Pompa impianto riscaldamentoIR Impianto di riscaldamentoMI Mandata impianto

RI Ritorno impiantoVE Vaso di espansioneB BoilerPB Pompa boiler

VMValvola miscelatrice = necessaria per regolarela temperatura in mandata.* La mancata installazione della valvola misce-latrice e della pompa di ricircolo comportal'annullamento della garanzia.

fig. 20

2.5.3 - SCHEMA DI COLLEGAMENTO IDRAULICO CON SERBATOIO DI ACCUMULO (vedi cap. 3.3)

Dimensionamento del serbatoio di accumulo:La normativa PR-EN 303-5 prevede che la potenza utile minimale nelle caldaie a caricamento automatico non debba essere superiore al 30%della potenza utile nominale (Qn); la potenza utile minimale può essere invece superiore sulle caldaie a caricamento manuale. Nel nostro casola norma prevede l'installazione di un serbatoio di accumulo di volume V:

V= 15 x Qn x T x (Qmin/Qn-0,3)dove:V = volume dell'accumulo (litri)Q

n= potenza utile nominale (kW)

T = autonomia (h)Q

min= potenza utile minimale (kW)

La potenza utile nominale della caldaia (Qn) deve essere uguale alle perdite di calore dell'edificio. Alcuni modelli di caldaia sono dotati disistemi automatici o manuali per la diminuzione della potenza utile nominale in caso di carico ridotto: la potenza utile minima cui può portarsi lacaldaia, rimanendo dentro i livelli di emissione previsti dalla PR-EN 303-5, è proprio la potenza utile minimale Qmin. L'accumulo non è necessa-rio quando il volume richiesto è inferiore ai 300 litri.NOTA: per installare correttamente l'accumulo, è necessario utilizzare il KIT RICIRCOLO PER FUNZIONAMENTO CON SERBATOIO DI AC-CUMULO che deve essere posizionato come riportato in fig. 19.

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Legenda:Tc = sonda temperatura di mandata della caldaia a legnaTr = sonda temperatura di ritorno della caldaia a legnaKKP = pompa di ricircolo (la sua mancata installazione comporta l'annullamento della garanzia)RMV = valvola termostatica anticondensaKRF = sonda valvola termostatica RMVPMV1= Valvola termostatica accumulo (opzionale)SVA = sonda valvola termostatica accumuloUV = valvola deviatrice caldaia legna - gasolio/gas (devia il ritorno dal serbatoio alla caldaia di soccorso su comando del pannello della caldaia a legna)VM = valvola miscelatrice di zona (la sua mancata e corretta gestione comporta l'annullamento della garanzia)MKP = pompa impianto di riscaldamentoVE = vaso di espansione apertoIR = distribuzione dell'impianto di riscaldamentoPS = pompa di ricircolo acqua sanitaria (comandata dal termostato sulla mandata impianto sanitario)PR = pompa di carico produttore acqua calda sanitariaTT= termostato accumulatore

fig. 21

2.5.4 - SCHEMI DI COLLEGAMENTO IDRAULICO SENZA SERBATOIO DI ACCUMULO (vedi cap. 3.3)

a) in parallelo con valvola deviatriceSchemi semplificati di collegamentoidraulico tra caldaia a legna, caldaia disoccorso affiancata e produzione di a.c.s.con bollitore.Per quanto riguarda i collegamenti elettricidei vari utilizzi, si rimanda ai capitoli 9.1 e9.3 del libretto cod. 26292 fornito con il pan-nello strumenti DUPLO IT cod. 23557.

Commento ai circuiti proposti

a) Le due caldaie sono collegate in paralle-lo e la valvola deviatrice VD, motorizza-ta, provvede ad “inserire” nel circuito del-l'impianto la caldaia G2 o la caldaia ga-solio/gas affiancata: in questo circuito lacaldaia non predisposta a funzionare nonsarà interessata dal flusso d'acqua del-l'impianto e quindi le dispersioni passiverisulteranno ridotte.

L'eventuale bollitore dovrà necessariamen-te essere costituito da un gruppo a partecollegato come da schema.

b) Le due caldaie sono collegate in paralle-lo e la pompa di carico PC provvede adinviare l'acqua riscaldata dalla G2 nellacaldaia a gasolio e da qui all'impianto.

La caldaia a gasolio non risulterà intercetta-ta dall'impianto quando funziona la caldaiaa legna: in tal modo l'eventuale bollitore po-trà essere incorporato nella caldaia a gaso-

fig. 22

Schema semplificato di collegamento idraulico tra la caldaia a legna con accumulo e la caldaia di soccorso affiancata

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fig. 23

b) in parallelo con pompa di carico

c) in serie

fig. 24

lio/gas e di contro non saranno ridotte le per-dite passive.Nel caso di fermata della caldaia a legna,questa non sarà attraversata da acqua del-l'impianto.

c) Le due caldaie sono collegate in serie conla caldaia a legna collegata “nel ritorno”della caldaia a gasolio.

Non necessita di valvola deviatrice, né dipompa di carico ed il bollitore può essere in-corporato nella caldaia a gasolio.(Nel periodo estivo la produzione di acquacalda sanitaria potrà essere fornita solo conla caldaia a gasolio/gas).In ogni caso le caldaie sono attraversate dal-l'acqua dell'impianto: le perdite passive sonosempre massime.

N.B.: sui collegamenti col vaso di espansio-ne non dovranno essere posti organi di inter-cettazione.È comunque consigliato in tutti i casi produr-re acqua calda sanitaria con la caldaia a ga-solio/gas nel periodo estivo.Dai circuiti descritti potranno esserne deri-vati altri per soddisfare esigenze particolari:il nostro ufficio tecnico è a vostra disposizio-ne per fornirVi tutto il supporto necessario.

1 Caldaia2 Raccordo canna fumaria3 Camera raccolta ceneri4 Camino

5. Rivestimento esterno canna fumaria6. Blocchi prefabbricati7. Isolamento8. Canna fumaria

fig. 25

B BollitoreM Mandata impiantoPB Pompa boilerPC Pompa di caricoPI Pompa impianto riscaldamentoPR Pompa di ricircoloR Ritorno impiantoV Valvola di ritegnoVE Vaso di espansioneVM Valvola miscelatriceVM1 Valvola miscelatrice 1VD Valvola deviatrice

2.6 - ALLACCIAMENTO ALLA CANNAFUMARIA

Il camino ha un'importanza fondamentale peril buon funzionamento della caldaia: saràpertanto necessario che il camino risulti im-permeabile e ben isolato.Camini vecchi o nuovi, costruiti senza rispet-tare le specifiche indicate potranno essereconvenientemente recuperati “intubando” ilcamino stesso.Si dovrà cioè introdurre una canna metallicaall'interno del camino esistente e riempire conopportuno isolante lo spazio tra canna me-tallica e camino.Camini realizzati con blocchi prefabbricatidovranno avere i giunti perfettamente sigilla-ti per evitare che la condensa dei fumi possaimbrattare i muri per assorbimento.L'imbocco del raccordo camino è opportunosia innestato a 45° nel camino.Alla base del camino dovrà essere ricavataun'apertura di ispezione.

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2.7 - CARATTERISTICHEDELL'ACQUA DI

ALIMENTAZIONE

Le caratteristiche chimico-fisiche dell'acquadell'impianto e di reintegro sono fondamen-tali per il buon funzionamento e la durata dellacaldaia.Fra gli inconvenienti causati da cattive quali-tà dell'acqua d'alimentazione il più frequenteè l'incrostazione delle superfici di scambiotermico.Meno frequente ma ugualmente grave è lacorrosione delle superfici lato acqua di tutto

il circuito.È noto che le incrostazioni calcaree a causadella loro bassa conduttività termica riduco-no di molto lo scambio termico anche in pre-senza di pochi millimetri, determinando dan-nosissimi riscaldamenti localizzati.È decisamente consigliabile effettuare un trat-tamento dell'acqua nei seguenti casi:a) elevata durezza dell'acqua disponibile (su-

periore a 20°f)b) impianti molto estesic) grandi quantità d'acqua reintegrata per

perdited) riempimenti successivi dovuti a lavori di

manutenzione dell'impianto

Per il trattamento delle acque di alimentazio-ne degli impianti termici è consigliabile rivol-gersi sempre a Ditte specializzate.Le stesse Ditte possono provvedere alla di-sincrostazione delle caldaie qualora risultas-sero incrostate.

2.8 - COLLEGAMENTO SCAMBIATORE DI SICUREZZAI generatori termici a combustibile solido de-vono essere installati con le sicurezze previ-ste dalle vigenti leggi in materia.A tale scopo le caldaie G2 sono munite diuno scambiatore di sicurezza. Lo scambia-tore di sicurezza andrà collegato da un lato(gli attacchi possono essere scambiati tra diloro) alla rete idrica e dall'altro alla rete didrenaggio con interposta una valvola di sca-rico termico il cui bulbo andrà posizionatonell'attacco N° 2 (fig. 26).

fig. 26

2.9 - RIEMPIMENTO DELL'IMPIANTO

Una volta effettuati i collegamenti idraulici sipuò procedere al riempimento dell'impianto.Aprire tutte le valvole di sfiato aria dei radia-tori, della caldaia e dell'impianto.Aprire gradualmente il rubinetto di carico ac-

certandosi che le valvole di sfogo aria auto-matiche funzionino regolarmente.Chiudere le valvole di sfogo quando esce l'ac-qua.Attraverso il manometro controllare che l'im-pianto risulti in pressione.Chiudere il rubinetto di carico e quindi sfoga-re nuovamente l'aria dalla caldaia attraversola valvola di sfiato.

Avviare la pompa o le pompe di circolazionedell'acqua dell'impianto allo scopo di verifi-carne il funzionamento. Per favorire l'espul-sione dell'aria dall'impianto può risultare op-portuno accendere e spegnere ogni 10÷20secondi la pompa dell'impianto tramite l'in-terruttore posto sul quadro elettrico.

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PANNELLO STRUMENTI3

soddisfatto all'avviamento, in quanto tara-to a 65°C, impedisce il funzionamento del-la pompa impianto sino al raggiungimento diquesta temperatura.Se nel tempo impostato la temperatura incaldaia non raggiunge i 65°C, il relé tempo-rizzato ferma il ventilatore.Questo può essere sintomo di non accensio-ne della caldaia oppure di insufficiente cari-ca della legna.Per ovviare a questo inconveniente è possi-bile incrementare il tempo di intervento delrelé temporizzato oppure aumentare la cari-ca di legna.Se la caldaia si accende regolarmente, alraggiungimento di 65°C si mette moto la pom-pa dell'impianto.Il termostato di esercizio pos. 32, intervenen-do sul funzionamento del/i ventilatore/i, faràfunzionare la caldaia in modo “automatico”.Lo stesso termostato provvederà a fermareil ventilatore al raggiungimento della tempe-ratura di esercizio impostata.Nel caso di eccessivo surriscaldamento del-la caldaia (superiore a 90°C), ed in caso diritardato intervento della valvola di scaricotermico (si ricorda che per le caldaie a com-

bustibili solidi, data l'inerzia termica, l'instal-lazione di questa valvola è obbligatoria), en-trerà automaticamente in funzione il termo-stato di massima Tmax che, bypassando Ilmicrointerruttore TKS, il comando termosta-tico della pompa impianto Tsc e l'interruttoredi inserimento della pompa stessa Ipi, per-metterà di scaricare l'inerzia termica della cal-daia sull'impianto. Questa situazione potreb-be comportare un indesiderato riscaldamen-to degli elementi radianti dell'impianto anchese le condizioni ambientali non lo richiedes-sero.Sulla linea di comando del ventilatore è in-serito il termostato di sicurezza Ts che prov-vederà a fermare il ventilatore nel caso diraggiungimento della temperatura di 100°C(temperatura limite di sicurezza).Il riarmo di questo termostato è possibile svi-tando il tappo pos. 31 e premendo il pulsantesottostante.Un eventuale termostato ambiente potrà es-sere collegato sui morsetti 19 e 20 dopo averrimosso il ponte che li unisce.La pompa di ricircolo Pr deve essere colle-gata ai morsetti 10 e 11.

3.1 - LE FUNZIONI DELPANNELLO DI SERIE

La caldaia Gasogen G2 è dotata di pannelloelettrico di comando o controllo a funzio-namento semiautomatico: versione 22168(fig. 28 e fig. 29).In fase di installazione, si dovrà collegareil ponte tra i morsetti 14 e 23 per permet-tere il corretto funzionamento del pannel-lo strumenti (vedere schema elettrico fig.29).Messo sotto tensione il pannello strumenti,tramite l'interruttore generale pos. 11 e lapompa impianto pos. 13, è ora possibile ac-cendere la caldaia.Eseguita l'accensione della caldaia, chiude-re la porta di caricamento; in questo modo ilmicrointerruttore TKS comandato direttamen-te dall'asta di chiusura del by-pass di aspira-zione fumi, resetterà il relé temporizzato che“inizierà a contare”.Il tempo di impostazione di base del relé tem-porizzato è di 30 minuti, incrementabili di ul-teriori 30.Il termostato Tsc (termostato di minima) non

31. Termostato di sicurezza32. Termostato di esercizio41. Fusibile generale (4A)42. Termometro caldaia

fig. 28

Nel caso di impianto a più zone, senza anel-lo principale e quindi senza pompa principa-le d'anello, le pompe andranno allacciatecome indicato in fig. 27.

11. Interruttore generale12. Interruttore ventilatore13. Interruttore pompa impianto14. Interruttore di avviamento15. Spia bassa temperatura

fig. 27

TA1 Termostato ambiente zona 1PI1 Pompa impianto zona 1TA2 Termostato ambiente zona 2PI2 Pompa impianto zona 2

Pannello versione 22168

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3.2 - SCHEMA ELETTRICO GASOGEN G2 (CON PANNELLO COD. 22168)

LEGENDA SCHEMA ELETTRICO

PhNF1IGIpiIvLLPiPrRtR1TeTKSTmaxTsTscV

fig. 29

Attenzione: questo pannello può essere utilizzato per caldaie AIREX o GASOGEN 2.Per il corretto funzionamento delle caldaie GASOGEN 2 verificare che sia eseguito ilponte tra i morsetti 14 e 23 (cavo marrone) e non tra i morsetti 14 e 24.Fase (230V ~ 50Hz)

NeutroFusibile generale (max 4A)Interruttore generale con spiaInterruttore pompa impiantoInterruttore ventilatoreLampada di lineaPompa impiantoPompa di ricircoloRelé temporizzatoReléTermostato di esercizio (75°C÷85°C)Microinterruttore asta by-passTermostato di massima (90°C)Termostato di sicurezza (100°C)Termostato di minima legna (65°C)Ventilatore (i)

fig. 30

termostato in posizioneacqua fredda sul bollitore

O = Morsettiera quadro versione 22168

Sulla linea di alimentazione elettrica è buo-na norma prevedere un interruttore generalebipolare con fusibili a monte del quadro dicaldaia.Nel caso la caldaia sia affiancata da un bolli-tore per la produzione di acqua calda sanita-ria (sistema da preferire a quello istantaneoin quanto d'estate non costringe a teneresempre presente nel magazzino della legnaumida) il termostato del bollitore sarà colle-gato come indicato in fig. 30.

Ipb Interruttore pompa bollitorePb Pompa bollitoreTA Termostato ambiente

3.3 - LE FUNZIONI DELPANNELLOOPZIONALE“DUPLO IT” (COD. 23557)

La caldaia Gasogen G2 può essere fornita arichiesta di un pannello strumenti in grado disvolgere in automatico le seguenti funzioni:- spegnimento del ventilatore per rag-

giungimento temperatura acqua (ON-OFF) impostata con regime al 100%

- gestione automatica / manuale di unacaldaia di soccorso con funzionamen-to a gasolio / gas, affiancata

- timer fine carica regolabile da 0 a 30minuti

- tasto spazzacamino- gestione integrata del caricamento di

un accumulo (vedi dimensionamentodel volume dell'accumulo nella normaPR EN 305-5)

Nota: per la gestione dell'accumulo, è neces-saria l'installazione della sonda di ritorno.Per permettere l'installazione di questa son-da, è stato previsto un KIT RICIRCOLO PERFUNZIONAMENTO CON SERBATOIO DIACCUMULO, (vedi fig. 19).

Il funzionamento, le modalità di collegamen-to dei carichi e delle sonde ed il collegamen-to dei circuiti ausiliari, sono descritti nel li-bretto cod. 26292 fornito con il pannello stru-menti.

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AVVIAMENTO E MARCIA4

4.1 - LA LEGNALa legna è formata prevalentemente da cel-lulosa e da lignite. Contiene anche altre so-stanze quali resina (abete - pino), tannino(quercia - castagno) e naturalmente una gran-de quantità d'acqua.

Legni di qualità ottima sono la quercia, il fras-sino, il faggio, l'acero e gli alberi da frutto tran-ne il ciliegio, di qualità discreta il castagno ela betulla, di qualità sufficiente il tiglio, il piop-po e il salice. I resinosi sono in genere deicombustibili mediocri.La legna è un combustibile estremamente

eterogeneo per diversa essenza (faggio,quercia, frutto, resinoso), per diversa umidi-tà, per forma e per dimensioni.Il funzionamento della caldaia sarà inevita-bilmente influenzato da tutti questi fattori. Inparticolare dalle dimensioni, dall'umidità eanche dal modo di effettuare la carica.

4.2 - UMIDITÀ

Il potere calorifico dei differenti tipi di legnadipende dalla sua umidità come indicato dal-la tabella. Potenza e autonomia della caldaiadiminuiranno all'aumentare dell'umidità. Nel-la tabella è riportato il fattore di riduzione dellapotenza in base all'umidità della legna im-piegata. La potenza utile della caldaia Gaso-gen è calcolata con legna al 15% di umidità.A titolo indicativo un legno con 2 anni di es-sicazione al coperto ha un'umidità del 25%circa.Esempio:umidità della legna utilizzata = 30%potenza utile = potenza utile nominale x 0,79

Fattori di correzione per umidità della legna

%DIUMIDITÀ

POTERECALORIFICO

kcal/kg

FATTORE DICORREZIONE

1520253035404550

3.4903.2503.0102.7802.5402.3002.0601.820

10,930,860,790,720,650,590,52

4.3 - DIMENSIONILe dimensioni della legna unitamente all'umi-dità, concorrono a determinare la potenzadella caldaia. Pezzi piccoli (di lunghezza co-munque conforme alle note di seguito ripor-

tate) risultano più facilmente infiammabili etendono a far aumentare la potenza della cal-daia e a ridurre, quindi, l'autonomia. Cadonoinoltre con maggiore facilità, riducendo il ri-schio di formazione di “ponti”. Il cosiddetto“ponte” è un vuoto nel magazzino legna con

formazioni di volti di legna non bruciata. Intal caso il letto di braci non viene alimentatocon continuità e la fessura del bruciatore re-frattario si scopre, si creano così passaggid'aria preferenziali con fiamma molto picco-la in eccesso d'aria.

4.4 - CONTROLLI ALLAPRIMA ACCENSIONE

CONTROLLI GENERALI

Alla prima accensione: controllare che l'im-pianto sia pieno d'acqua e ben disaerato, chelo scambiatore di sicurezza risulti connessoalla rete idrica tramite la valvola di scaricotermico (fig. 17), che il camino sia efficiente,che siano stati eseguiti i collegamenti elettri-ci (par. 3) e le pompe di ricircolo e di caldaianon siano bloccate. Controllare inoltre che

griglia e barrotti siano nella loro sede (vedifig.3).

IL BY-PASS

Il by-pass è un passaggio diretto tra il ma-gazzino legna ed il camino. Esso è normal-mente chiuso da una serranda mobile (pos.14 fig. 6). Il by-pass è collegato tramite un'astadi comando (fig. 12). Per aprire la porta dicaricamento è necessario spingere l'asta dicomando con la conseguente apertura delby-pass.

I fumi accumulati nel magazzino vengono cosìaspirati e inviati direttamente al camino.Il by-pass in definitiva consente ai fumi didefluire al camino senza fuoriuscire dalla por-ta superiore durante le operazioni di accen-sione e di caricamento.È comunque indispensabile aprire lentamen-te la porta superiore e altrettanto gradualmen-te ribaltare la portina antifumo (pos. 4 fig. 6)per ottenere un'efficace aspirazione dei fumi.

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fig. 31

4.5 - AVVIAMENTO

ACCENSIONE

Le operazioni da eseguire sono le seguenti:Assicurarsi che il complesso bruciatore inrefrattario sia correttamente montato e nonabbia subito spostamenti durante il traspor-to o per precedenti operazioni di pulizia.Caricare la caldaia con poca carta, un po’ dilegna sottile per produrre braci rapidamente.Aprire il by-pass posteriore, aprire legger-mente la porta inferiore, accendere la cartae chiudere la porta superiore.Attendere alcuni minuti che il fuoco prenda eproduca delle braci (5÷10 minuti circa).Chiudere la porta inferiore, accendere il ven-tilatore pos. 12, chiudere il by-pass.Dopo pochi minuti, se guardando attraversola spia della porta inferiore si vedrà che l'in-versione di fiamma sta cominciando, aggiun-gere altra legna più grossa.Importante: Il by-pass va usato solo allapartenza e durante le successive opera-zioni di caricamento. Durante il funziona-mento assicurarsi che il by-pass sia sem-pre perfettamente chiuso.

1ª CARICA

Formato il letto di braci sulla pietra principa-le si può procedere alla carica della legna.Chiudere la porta inferiore ed aprire lenta-mente la porta superiore.Altrettanto lentamente dovrà essere apertala portina interna “anti-fumo” (pos. 4 fig. 7),con l'attizzatoio in dotazione.Distribuire uniformemente le braci sulla pie-tra principale servendosi dell'attizzatoio.Si potrà poi procedere alla carica della legnache dovrà essere della seguente lunghezza:a) 50 cm (+ 1 cm, - 4 cm)

per i modelli G 25 e G 40b) 70 cm (+ 1 cm, - 4 cm)

per il modello G 50 e G 65c) 100 cm (+ 1 cm, - 4 cm)

per il modello G 80Queste misure devono essere tassativa-mente rispettate.Poiché per una buona combustione è indi-spensabile che ci sia una uniforme discesadella legna è necessario assicurare che lalunghezza dei pezzi introdotti, la loro formae il modo di caricamento non impediscano ladiscesa regolare del combustibile.I pezzi devono essere disposti longitudinal-mente e orizzontalmente. Nessun pezzo deveessere inclinato o posto di traverso.Attenzione: eseguita la carica chiudere laporta superiore e ricordarsi di chiudere ilby-pass.

CARICHE SUCCESSIVE

Prima di effettuare una nuova carica di legnaconsumare il più possibile la precedente.La nuova carica potrà essere eseguita quan-do il letto di braci nel magazzino si sarà ri-dotto a uno spessore di circa 5 cm.Aprire lentamente la porta superiore di cari-camento e la portina interna anti-fumo, pre-via apertura del by-pass.Utilizzare necessariamente tronchetti di lun-ghezza conforme ai valori indicati nel para-grafo precedente.Disporre la nuova carica di legna nel modoprecedentemente indicato.Attenzione: ricordarsi di chiudere il by-pass a operazione ultimata, dopo averchiuso la porta superiore.

CONSIGLI UTILI,ERRORI DI CARICAMENTO

- Pezzi troppo lunghi non cadono regolar-mente causando dei “ponti”.

- Pezzi troppo corti causano passaggi d'arianon regolari con calo di potenza e di ren-dimento.

- Nel caso la qualità della legna causi dei“ponti” può anche essere indispensabilecaricare longitudinalmente pezzi divisi ametà in modo tale che la lunghezza totale“L” rispetti quanto indicato al paragrafo 5.3.

- Aprire la porta superiore lentamente, ondeevitare sbuffi e formazioni di fumo.

- Durante il funzionamento il by-pass deveessere chiuso.

fig. 32

C Centralina di ventilazioneS Viti di regolazione aria secondariaP Vite di regolazione aria primaria

P1 Passaggi aria primariaP2 Passaggi aria secondaria

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4.6 - REGOLAZIONEDELL'ARIA DICOMBUSTIONE

REGOLAZIONE ARIA PRIMARIA ESECONDARIA

La caldaia Gasogen 2 è dotata di una cen-tralina di spinta dell'aria di combustione (ven-tilatore, pos. 7 fig. 6) e da un distributore diaria primaria (pos. P fig. 31) e secondaria(pos. S fig. 31).Le caldaie G 65 e G80 sono dotate di dueventilatori che incorporano un clapé di rego-lazione comandato da ghiere esterne. Il ven-tilatore superiore fornisce l'aria primaria, l'in-feriore l'aria secondaria.Alla prima accensione è necessario regola-re l'aria primaria e secondaria tenendo pre-sente che l'aria primaria determina la poten-za della caldaia e quindi la quantità di legnache viene bruciata e l'aria secondaria com-pleta la combustione.Per una corretta regolazione dell'aria si deveosservare la fiamma attraverso la spia di ispe-zione (pos. 14 fig. 4). La fiamma dovrà riem-pire per circa due terzi la camera inferiore edovrà lambire la culla inferiore tranquillamen-te, senza troppo trascinamento di cenere,senza rumore.La fiamma dovrà avere un colore arancio-rosa-bianco; essere non troppo trasparentecon il centro tendente all'azzurro.Per portare la fiamma nelle condizioni otti-mali si dovrà, quindi, regolare l'aria primariaavvitando o svitando la ghiera (pos. P), ana-

logamente si opererà per l'aria secondaria(pos. S).Per le caldaie G65 e G80 la regolazione del-l'aria primaria si ottiene agendo sulla ghieraesterna al ventilatore superiore; per l'ariasecondaria agire sulla ghiera esterna al ven-tilatore inferiore.

Esempio n.1Legna grossa umida di difficile combu-stioneS - Molto chiusa (cercare di ottenere la mas-sima dimensione della fiamma ma di colorenon rossastro).P - Discretamente aperta per ottenere unagasificazione sufficiente.Esempio n. 2Legna molto infiammabileS - Tutta aperta.P - Discretamente chiusa per mantenere ri-dotta la gasificazione ma sufficientementeaperta per evacuare la cenere che può chiu-dere la testa di combustione.

SUGGERIMENTI GENERALI

- Le maggiori prestazioni si ottengono dopodue-tre giorni di funzionamento. I refrat-tari infatti devono cuocersi ed il catramedeve incrostare la parte superiore delmagazzino legna.

- La fiamma deve avere buone dimensionie riempire discretamente il focolare.

- La fiamma non deve essere troppo rossa(difetto aria secondaria S).

- La fiamma non deve essere troppo blu(eccesso aria secondaria S).

- La fiamma non deve essere troppo rumo-

rosa (eccesso aria primaria P).- La fiamma non deve essere troppo picco-

la (difetto aria primaria P).- Se la cenere non scende bene (aumenta-

re l'aria primaria P).- Se scende troppa cenere ( diminuire l'aria

primaria P).- Se fa fumo al camino (aprire tutta l'aria

secondaria S).- Se continua a far fumo (dare il massimo

di aria secondaria S strozzando anche laprimaria P).

DIFETTI REGOLAZIONE ARIA

1) Se l'aria primaria è eccessiva si avrà gran-de caduta di cenere e di piccoli pezzi di car-bone. La fiamma è troppo veloce, secca, dicolore freddo e fa rumore.La caldaia consuma molta legna, l'isolamen-to della porta sarà bianco.2) Se l'aria primaria è troppo poca la fiammasarà lenta, esitante, influenzabile dai colpi divento e dal tiraggio del camino, molto picco-la, non riuscirà a toccare la culla inferiore conscarsa produzione di cenere, l'isolamentodella porta sarà di colore scuro.3) Se l'aria secondaria è eccessiva la fiam-ma sarà piccola, di colore tendente al blu emolto trasparente.4) Se l'aria secondaria è troppo poca la fiam-ma sarà grande, toccherà la culla inferiore,riempirà completamente la camera inferioree, soprattutto, sarà di colore rosso e per nul-la trasparente.

4.7 - CONTROLLI DAEFFETTUARE DOPOIL PRIMOAVVIAMENTO

CONTROLLO TENUTE

Durante il primo avviamento verificare le te-

nute del circuito fumi e del collegamento alcamino. Nel caso si notassero fughe di fumiavvisare l'installatore e/o il nostro ServizioAssistenza.Nel caso si notassero fughe di fumo attraver-so le guarnizioni della porta, serrare con mag-gior forza la maniglia. Controllare il regolarefunzionamento del termostato di esercizio sinoa provocare l'arresto del ventilatore.Controllare che non ci siano perdite dalle con-

nessioni idrauliche all'impianto di riscalda-mento. Dopo il primo avviamento a caldaiaspenta aprire la porta inferiore e ispezionarele pareti interne e il rivestimento della portache dovranno risultare chiare con una buonaregolazione dell'aria. In caso contrario, lepareti o il refrattario annerito indicheranno undifetto d'aria secondaria (vedi paragrafo 5.6).

4.8 - AVVERTENZE

COME EVITARE LA CORROSIONENEL MAGAZZINO LEGNA

L'utilizzo di legna con umidità elevata (supe-riore al 25% circa) e/o cariche non proporzio-nate alla richiesta dell'impianto (lunghe ferma-te con il magazzino carico) provocano unaconsiderevole formazione di condensa sullaparete interna del magazzino stesso.Controllare, una volta alla settimana, le pa-reti in acciaio del magazzino superiore.Esse dovranno risultare coperte da un leg-gero strato di catrame secco, di colore opa-co, con bolle che tendono a rompersi o stac-

carsi. Diversamente se il catrame risulta lu-cido, colante e se rimosso con l'attizzatoiocompare del liquido, è indispensabile utiliz-zare legna meno umida e/o ridurre la quanti-tà di legna della carica.

Se nonostante questi interventi il catrame nonsi secca, è obbligatorio segnalare l'anoma-lia al Centro di Assistenza autorizzato.La condensa all'interno del magazzino legnaprovoca la corrosione delle lamiere.Corrosione che non è coperta da garan-zia in quanto dovuta ad anomalo impiegodella caldaia (legna umida, cariche eccessi-ve, etc.).

LA CORROSIONE DEL CIRCUITOFUMI

I fumi sono ricchi di vapor d'acqua , per effet-to della combustione e per l'impiego di com-bustibile comunque contenente acqua .Se i fumi vengono in contatto con superficirelativamente fredde (aventi temperatura mi-nima di circa 60°C-70°C), si condensa il va-por d'acqua che combinandosi con altri pro-dotti della combustione dà origine a fenome-ni di corrosione delle parti metalliche.Controllare tutti i giorni se ci sono segni dicondensazione dei fumi (liquido nerastro sulpavimento, dietro alla caldaia). In questo casosi dovrà utilizzare legna meno umida;

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controllare il funzionamento della pompa diricircolo, aumentare la temperatura di eser-cizio.Per controllare la temperatura negli ambientiè quindi necessario installare una valvolamiscelatrice .La corrosione per condensazione dei fuminon è coperta da garanzia in quanto dovu-ta all'umidità della legna e alla conduzioneimpropria della caldaia.

AVVERTENZE DURANTE L'USO

Dopo ogni regolazione dell'aria, attendere5÷10 minuti prima di procedere alla succes-

siva regolazione. Stabilita la regolazione otti-male, controllare a fine giornata le superficidel focolare e l'isolamento della porta inferio-re che dovranno risultare bianche.Nella cenere depositata nella culla non do-vranno esserci che poche braci incombuste.Se l'aria primaria è in eccesso, nella ceneresi troveranno braci e piccoli pezzi di carbo-ne, la fiamma risulterà veloce, secca, di co-lore freddo e più rumorosa, la potenza saràeccessiva (vedi par. 4.6).Se l'aria primaria è in difetto la fiamma risul-terà lenta, piccola, non lambirà la culla infe-riore e trascinerà poca cenere, la potenzasarà insufficiente. Se la fiamma risulta, inol-

tre, gialla-arancio scuro, l'aria secondaria èinsufficiente e le superfici del focolare risulte-ranno non bianche; se risulterà piccola e blul'aria secondaria è troppa.Aprire sempre lentamente la porta superioredi caricamento e la portina antifumo interna.Se, nonostante questa avvertenza, si verificas-sero degli sbuffi, utilizzare legna di grossapezzatura, un po’ più umida; verificare, inol-tre, che la caldaia non sosti a lungo (ridurrel'aria primaria - vedi par. 4.6), e controllare chel'eventuale rottura dei barrotti, lo spostamentodelle griglie o che la presenza di corpi estranei(chiodi, pezzi metallici) non abbiano ostruito ilforo del bruciatore refrattario.

4.9 - INCONVENIENTIE RIMEDI

SINTOMI RIMEDI

Il ventilatore non parte a) Tarare il termostato di regolazione più altob) Premere il pulsante di riarmo manuale (pos. 31) dopo aver tolto il coperchio in plastica

All'apertura della porta di caricamento si ve-rificano sbuffi con fughe di fumo

a) Aprire lentamenteb) Utilizzare legna più umida, verificare che la caldaia non faccia lunghe soste (vedi par. 4.8)c) Utilizzare legna di pezzatura maggiored) Consumare la carica precedente prima di effettuarne una nuova

La caldaia non raggiunge la temperatura.La fiamma è piccola, con eccesso d'aria.Ispezionato il magazzino legna, si consta-ta la formazione di “ponti”.

a) Controllare la lunghezza dei tronchetti (vedi par. 4.5)b) Controllare la disposizione dei tronchetti (vedi par. 4.5)c) Tagliare i tronchetti a metà (vedi par. 4.5)d) Utilizzare tronchetti di pezzatura minore (tondi o quadrotti di circa 5-7 cm di lato)e) Mescolare tronchetti medio-grandi (tondi o quadrotti di circa 15-20 cm di lato) a tron-chetti piccoli (vedi punto d)

La caldaia non raggiunge la temperatura,la fiamma è molto piccola

a) Controllare la chiusura del by-passb) Controllare il ventilatorec) Controllare la chiusura delle porte

ImportanteAvrete osservato che la maggior parte degliinconvenienti trovano giustificazione nelmodo di condurre la caldaia, nella regolazio-ne impostata e soprattutto nel combustibile

impiegato variabile per forma, dimensioni,umidità, pezzatura ed essenza, da renderedifficile indicare delle norme specifiche:l'esperienza può insegnare ad ovviare agliinconvenienti.

Non ci stanchiamo, quindi, di invitarVi alrispetto di tutte le note r iportate primadi segnalare inconvenienti al Centro diAssistenza Autorizzato.

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4.10-REGOLAZIONE DEITERMOSTATI

Il termostato di regolazione caldaia va taratoalla temperatura desiderata (il campo di re-golazione, limitato da fermi che non devonoessere rimossi, varia da 75° a 85°C).Per regolare la temperatura di mandata al-l'impianto di riscaldamento è necessario pre-vedere il montaggio di una valvola miscela-trice a 3 o 4 vie.

La mancata installazione della valvola com-porta l'annullamento della garanzia.Il termostato di sicurezza a riarmo manuale(pos. 31 su quadro elettrico) è conforme allevigenti disposizioni in materia.Alla prima accensione controllare che non siada riarmare.Per fare ciò svitare il cappuccio di plastica diprotezione e premere il pulsantino di sbloc-co, indi rimontare il cappuccio di plastica.Nel caso di frequenti interventi del termosta-to di sicurezza, ridurre la temperatura del ter-

mostato di esercizio (pos. 32 su quadro elet-trico).Se l'inconveniente si dovesse ripetere avvi-sare il Centro Assistenza.

4.11-FUNZIONAMENTOESTIVO

Il funzionamento estivo per la sola produzio-ne dell'acqua sanitaria è poco consigliabilea meno di condurre la caldaia rispettandoscrupolosamente le seguenti norme:1) Usare legna molto secca.2) Caricare la caldaia con poca legna, effet-

tuando cariche di piccola entità, 2 o 3 algiorno secondo la necessità.

Importante.È assolutamente errato caricare completa-mente la caldaia e ottenere così autonomiemolto lunghe (per esempio 24 ore). Così fa-cendo la caldaia (a ventilatore fermo) produr-rà molta condensa acida con corrosione delmagazzino legna.

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MANUTENZIONE5

AVVERTENZEPrima di procedere a qualsiasi operazione dimanutenzione è indispensabile togliere ten-sione alla caldaia e attendere che la stessasia a temperatura ambiente.Non scaricare mai acqua dall'impianto anchesolo parzialmente se non per ragioni assolu-tamente inderogabili.Verificare periodicamente il buon funziona-mento e l'integrità del condotto e/o dispositi-vo scarico fumi.Nel caso di lavori o manutenzioni di struttureposte nelle vicinanze dei condotti dei fumi e/o dispositivi di scarico dei fumi e loro acces-sori, spegnere l'apparecchio e, a lavori ulti-mati, farne verificare l'efficienza da persona-le professionalmente qualificato.Non effettuare pulizie della caldaia e/o dellesue parti con sostanze facilmente infiamma-bili (es. benzina, alcool, etc.).Non lasciare contenitori di sostanze infiam-mabili nel locale dove è installata la caldaia.Non effettuare la pulizia della centrale termi-ca con la caldaia in funzione.È necessario alla fine di ogni periodo di ri-scaldamento fare ispezionare la caldaia dapersonale professionalmente qualificato alfine di mantenere l'impianto in perfetta effi-cienza.Una manutenzione accurata è sempre moti-vo di risparmio e di sicurezza.

Consigli utiliPer la pulizia usare scovoli ed aspiratori; sevengono usati stracci assicurarsi che venga-no recuperati tutti.Tenere unte viti e dadi e proteggerli con gras-so.

PULIZIA E MANUTENZIONEORDINARIA

Tutti i giorni- Togliere le ceneri dalla culla inferiore- Rimuovere, con l'aiuto dell'attrezzo in do-

tazione alla caldaia, il letto di braci in mododa far scendere attraverso le fessure del-la griglia le ceneri accumulate nel magaz-zino legna. Questa operazione eviterà l'ot-turarsi della fessura ed il conseguentecattivo funzionamento della caldaia, l'ope-razione è da effettuarsi quando la fiammadiminuisce molto, prima del caricamento.

Tutte le settimane- Rimuovere accuratamente da ogni punto

qualsiasi residuo di combustione accumu-lato nel magazzino legna.

- Pulire con lo scovolo in dotazione i pas-saggi triangolari del focolare.

- Togliere le ceneri contenute nella camerafumo attraverso le portine laterali utilizzan-do il raschietto.

- Assicurarsi che le fessure di griglia nonsiano otturate: se lo sono liberare i pas-saggi con l'aiuto dell'attizzatoio.

- Se persiste un funzionamento anomaloanche dopo la pulizia come descritto so-pra, la causa può essere dovuta ad una

fig. 33

cattiva distribuzione dell'aria secondaria.In questo caso:1) verificare la taratura delle aperture di ad-

duzione dell'aria secondo le indicazionisuggerite al paragrafo “Regolazione del-l'aria di combustione”.

2) verificare che i due fori di adduzione del-l'aria secondaria che sboccano nella sededi griglia non siano otturati: in questo casopulire i due condotti. L'operazione va ese-guita come indicato in fig. 33.

MANUTENZIONE STRAORDINARIA

Al termine di ogni stagione di riscaldamentoeffettuare una pulizia generale della caldaia.

Pulizia ventilatoreTogliere il ventilatore e pulire le pale dalle in-crostazioni.Di massima con l'aria compressa o con unaleggera azione meccanica si può ottenereuna perfetta pulizia.Se le incrostazioni risultassero più resistentiperché dovute a colatura di condensa o dicatrame, si consiglia di operare con moltadelicatezza per non incorrere nella piegatu-ra o deformazione delle pale, il che rende-

rebbe rumoroso il ventilatore durante il fun-zionamento e determinerebbe un calo nelleprestazioni dello stesso.

Pulizia del distributore aria primariae secondaria

Rimuovere la parete centrale (fig. 33) dovesono montate le valvole di regolazione del-l'aria e pulire accuratamente l'intercapedineinterna dai residui di catrame, polvere e sca-glie di legno entrati dai fori di passaggio del-l'aria primaria.Pulire con cura i passaggi dell'aria seconda-ria.

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LEGISLAZIONE E AVVERTENZE

6.1 - AVVERTENZEGENERALI

* Il libretto istruzioni costituisce parte inte-grante ed essenziale del prodotto e dovràessere consegnato all'utilizzatore.Leggere attentamente le avvertenze conte-nute nel libretto in quanto forniscono impor-tanti indicazioni riguardanti la sicurezza diinstallazione, d'uso e manutenzione.Conservare con cura il libretto per ogni ulte-riore consultazione.L'installazione deve essere effettuata in ot-temperanza alle norme vigenti, secondo leistruzioni del costruttore e da personale pro-fessionalmente qualificato.Per personale professionalmente qualifica-to s'intende quello avente specifica compe-tenza tecnica nel settore dei componenti diimpianti di riscaldamento ad uso civile e pro-duzione di acqua calda ad uso sanitario e,in particolare, i Centri Assistenza autorizza-ti dal costruttore.Un'errata installazione può causare danni apersone, animali o cose, per i quali il costrut-tore non è responsabile.

* Dopo aver tolto ogni imballaggio assicu-rarsi dell'integrità del contenuto.

6In caso di dubbio non utilizzare l'appa-recchio e rivolgersi al fornitore.Gli elementi dell'imballaggio (gabbia dilegno, chiodi, graffe, sacchetti di plasti-ca, polistirolo espanso, ecc.) non devo-no essere lasciati alla por tata dei bam-bini in quanto potenziali fonti di pericolo.

*Prima di effettuare qualsiasi operazio-ne di pulizia o di manutenzione, disinse-rire l'apparecchio dalla rete di alimenta-zione elettr ica agendo sull' interruttoredell'impianto e/o attraverso gli appositiorgani di intercettazione.*Non ostruire le griglie di aspirazione odi dissipazione del calore.*In caso di guasto e/o cattivo funzionam-mento del l 'apparecchio, d isat t ivar lo,astenendosi da qualsiasi tentativo di ri-parazione o di intervento diretto.Rivolgersi esclusivamente a personaleprofessionalmente qualificato.L'eventuale riparazione dei prodotti do-vrà essere effettuata da un centro di as-sistenza autorizzato dalla casa costrut-trice utilizzando esclusivamente ricambioriginali.Il mancato rispetto di quanto sopra puòcompromettere la sicurezza dell'apparec-chio.

Per garantire l'efficienza dell'apparecchio eper il suo corretto funzionamento è indispen-sabile fare effettuare, da personale profes-sionalmente qualificato, la manutenzioneannuale, attenendosi alle indicazioni del co-struttore.*Allorché si decida di non utilizzare più l'ap-parecchio, si dovranno rendere innocue quel-le parti suscettibili di causare potenziali fontidi pericolo.*Se l'apparecchio dovesse essere venduto otrasferito ad altro proprietario o se si doves-se traslocare e lasciare l'apparecchio, assi-curarsi sempre che il libretto accompagni l'ap-parecchio in modo che possa essere consul-tato dal nuovo proprietario e/o dall'installato-re.*Per tutti gli apparecchi con optional o kit(compresi quelli elettrici) si dovranno utiliz-zare solo accessori originali.*Questo apparecchio dovrà essere destina-to all'uso per il quale è stato espressamenteprevisto. Ogni altro uso è da considerarsiimproprio e quindi pericoloso.È esclusa qualsiasi responsabilità contrattua-le ed extracontrattuale del costruttore per idanni causati da errori nell'installazione enell'uso e comunque di inosservanza delleistruzioni date dal costruttore stesso.

6.2 - ALIMENTAZIONEELETTRICA

* La sicurezza elettrica dell'apparecchio èsempre raggiunta soltanto quando lo stessoè correttamente collegato ad un'efficace im-pianto di messa a terra, eseguito come pre-visto dalle norme vigenti.È necessario verificare questo fondamenta-le requisito di sicurezza. In caso di dubbio,richiedere un controllo accurato dell'impian-to elettrico da parte di personale professio-nalmente qualificato, poiché il costruttore nonè responsabile per eventuali danni causatidalla mancanza di messa a terra dell'impian-to.* Far verificare da personale professional-

mente qualificato che l'impianto elettrico siaadeguato alla potenza massima assorbitadall'apparecchio, indicata in targa, accertan-do in particolare che la sezione dei cavi del-l'impianto sia idonea alla potenza assorbitadall'apparecchio.* Per l'alimentazione generale dell'apparec-chio dalla rete elettrica, non è consentito l'usodi adattatori, prese multiple e/o prolunghe.Per l'allacciamento alla rete occorre preve-dere un interruttore bipolare come previstodalle normative di sicurezza vigenti.* L'uso di un qualsiasi componente che uti-lizza energia elettrica comporta l'osservan-za di alcune regole fondamentali, quali:- non toccare l'apparecchio con parti del

corpo bagnate o umide e/o a piedi nudi;- non tirare i cavi elettrici;

- non lasciare esposto l'apparecchio ad agen-ti atmosferici (pioggia, sole, ecc.) a meno chenon sia espressamente previsto;

- non permettere che l'apparecchio sia usatoda bambini o da persone inesperte.

* Il cavo di alimentazione dell'apparecchionon deve essere sostituito dall'utente.In caso di danneggiamento del cavo, spegne-re l'apparecchio, e, per la sua sostituzionerivolgersi esclusivamente a personale profes-sionalmente qualificato.* Allorché si decida di non utilizzare l'appa-recchio per un certo periodo, è opportunospegnere l'interruttore elettrico di alimenta-zione a tutti i componenti dell'impianto cheutilizzano energia elettrica (pompe, ecc).

6.3 - ALIMENTAZIONEIDRICA

* I componenti alimentati ad acqua sono nor-malmente collegati alla rete idrica medianteuna valvola di riduzione della pressione idrau-lica.Accertarsi che la pressione idraulica misura-ta dopo la valvola di riduzione non sia supe-riore alla pressione di esercizio riportata nel-la targa del componente (caldaia, boiler,ecc.).Poiché durante il funzionamento l'acqua con-

tenuta nell'impianto di riscaldamento aumen-ta di pressione, accertarsi che il suo valoremassimo non superi la pressione idraulicamassima di targa del componente.* Assicurarsi che l'installatore abbia collega-to gli scarichi di sicurezza della caldaia e (sepresente) del bollitore ad un imbuto di scari-co.Se non collegate a scarico, le valvole di sicu-rezza, quando dovessero intervenire, allaghe-rebbero il locale e di questo non è responsa-bile il costruttore della caldaia.* Assicurarsi che le tubazioni del Vostro im-pianto idrico e di riscaldamento non siano

usate come presa di terra del Vostro impian-to elettrico o telefonico. Non sono assoluta-mente idonee a questo uso. Potrebbero veri-ficarsi in breve tempo gravi danni alle tuba-ture, al boiler, alle caldaie ed ai radiatori.* Una volta caricato l'impianto di riscaldamen-to, se esso è a circuito chiuso (vaso di espan-sione chiuso) il rubinetto di alimentazione vachiuso e mantenuto in tale posizione.Eventuali perdite potranno così essere se-gnalate da un calo della pressione idraulicarilevato sul manometro dell'impianto.

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6.4 - COSA PREVEDE LALEGGE

Sicurezza(1) LEGGE 5 marzo 1990 N° 46 e relativo

regolamento applicativo D.P.R. 447 del6 dicembre 1991 (e successive modi-ficazioni).Norme per la sicurezza degli impiantiCAMPO DI APPLICAZIONE: senza li-miti di potenzialità termica.

(2) NORMA UNI-CIG 7129, gennaio 2001.Impianti a gas per uso domestico ali-mentati da rete di distribuzione.Progettazione, installazione e manu-tenzione.CAMPO DI APPLICAZIONE: potenzia-lità termica inferiore a 35 kW (30.000kcal/h).

(3) NORMA UNI EN 676, novembre 1998.Bruciatori di gas ad aria soffiata.Prescrizioni di sicurezza.CAMPO DI APPLICAZIONE: senzalimiti di potenzialità termica.

(4) CIRCOLARE MIN. INT. N°68 del 25novembre 1969.Norme di sicurezza per impianti termi-ci a gas di rete.CAMPO DI APPLICAZIONE: potenzia-lità termica superiore a 35 kW (30.000kcal/h).

(5) CIRCOLARE MIN. INT. N°73 del 29luglio 1971.Impianti termici ad olio combustibile ea gasolio.CAMPO DI APPLICAZIONE: potenzia-lità termica superiore a 35 kW (30.000kcal/h).

(6) D.M. 1 dicembre 1975.Norme di sicurezza per apparecchicontenenti liquidi caldi sotto pressione.CAMPO DI APPLICAZIONE: potenzia-lità termica superiore a 35 kW (30.000kcal/h).

(7) D.L. N° 93 del 25 febbraio 2000.Attuazione della direttiva 97/23/CE(P.E.D.) in materia di attrezzature apressione.CAMPO DI APPLICAZIONE: apparec-chi alimentati a combustibili liquidi (naf-ta, gasolio, olio combustibile) e solidi.

(8) Norma UNI 10412 del dicembre 1994.Impianti di riscaldamento ad acqua cal-da. Prescrizioni di sicurezza.CAMPO DI APPLICAZIONE: potenzia-lità termica superiore a 35 kW (30.000kcal/h).

(9) Norma UNI 10847 del marzo 2000.Impianti fumari singoli per generatorialimentati con combustibili solidi e li-quidi. Manutenzione e controllo. Lineeguida e procedure.CAMPO DI APPLICAZIONE: impiantialimentati con combustibili solidi e li-quidi.

Inquinamento(10) LEGGE 13 luglio 1966 N°615 e rela-

tivo regolamento applicativo D.P.R.1391 del 22 dicembre 1970 (e succes-sive modificazioni).Provvedimenti contro l'inquinamentoatmosferico (impianti alimentati concombustibili solidi e liquidi).CAMPO DI APPLICAZIONE: potenzia-lità termica superiore a 35 kW (30.000kcal/h).

Risparmio energetico(11) LEGGE 9 gennaio 1991 N°10 e rela-

tivo regolamento applicativo D.P.R. 412del 26 agosto 1993 (e successive mo-dificazioni).Norme per l'attuazione del Piano Ener-getico Nazionale in materia di uso ra-zionale dell'energia, di risparmio ener-getico e di sviluppo delle fonti rinnova-bili di energia.CAMPO DI APPLICAZIONE: senza li-miti di potenzialità termica.

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