GARFAGAA IL GIORNALE DI CASTELNUOVO DI · dell'ASL 2 Lisandro Fava un piano di ... Dal 21 al 24...

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Redazione via traversa Vecchiacchi, 17 - 55032 Castelnuovo di Garfagnana (Lucca). Email: [email protected] - www.ilgiornaledicastelnuovo.it Direzione via Terme di Traiano, 25 - 00053 Civitavecchia (Roma) Registrazione n. 871/07 del 19/12/2007 presso il Tribunale di Lucca Anno V - Numero 41 - Maggio 2011 Si consuma ogni giorno un piccolo tradimento che vede vittime in primis i nostri amministratori La partita a dadi sull’ospedale STUDIO PALMERO - BERTOLINI ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DOTT. LUCIANO BERTOLINI - DOTT. MICHELA GUAZZELLI RAG. MASSIMO PALMERO - DOTT. SARA NARDINI Castelnuovo di Garfagnana (LU) - Via Debbia, n. 6 - Tel. 0583/644115 Piazza al Serchio (LU) - Via Roma, n. 63 - Tel. 0583/1913100 P. IVA 0041711.046.7 Contabilità: Fax 0583/62117 - e-mail: [email protected] Paghe: fax 0583/1990021 - e-mail: [email protected] Nelle ultime settimane si sono girati nu- merosi episodi della saga relativa al- l'Ospedale di Castelnuovo, al suo presente ed al futuro Ospedale unico della valle. Per fare chiarezza su cosa è già in atto, dobbiamo ricordare che è stato presentato dal direttore sanitario dell'ASL 2 Lisandro Fava un piano di adeguamento del sito di Castelnuovo, che prevede un nuovo blocco di sale operatorie. Per consentire l'esecuzione dei lavori, i reparti di medicina generale e cardiologia sono stati accorpati alla metà di maggio con l'integrazione del personale medico e infermieristico. Scongiurata la ventilata possibilità che, con questa operazione, il numero di posti letto complessivi fosse destinato a scendere, Gaddi e Bianchini avevano rassicurato la cittadinanza nell'assem- blea del 30 di marzo, rivendicando il mantenimento dei posti di degenza come un successo dell'amministrazione. Senonché molti problemi sono rimasti sul tappeto, compreso quello dell'effet- tivo mantenimento anche in futuro dei posti letto totali della degenza a Castel- nuovo, come riferisce proprio Bianchini, evidenziando le divisioni che affliggono la compattezza degli amministratori della valle. Nell'incontro al cinema Eden di marzo, non era stata fatta menzione, infatti, della possibilità che il personale infermieristico dell'Ospedale di Castel- nuovo subisse un taglio dall'accorpa- mento di medicina e cardiologia, come invece è stato comunicato alla struttura dalla direzione dell'ASL. La decisione di tagliare, per il momento 2 unità del personale infermieristico e 1 operatore sociosanitario, ha suscitato, come prevedibile, un movimento di pro- testa dell'intero corpo sanitario dei re- parti dell'Ospedale di Castelnuovo. Questa protesta è stata raccolta in ma- niera ufficiale, con lettera indirizzata al Direttore Generale dell'ASL Oreste Ta- vanti, da alcuni sindaci della Garfa- gnana, lettera nella quale si chiedeva all'ASL di operare il piano di adegua- mento previsto senza penalizzare con tagli di personale e aumento dei carichi di lavoro, i pazienti della Garfagnana e salvaguardare l'occupazione di perso- nale infermieristico. Un appello che come abbiamo detto è rimasto inascol- tato. Solo pochi giorni fa l'assessore Bian- chini è di nuovo tornato sull'argo- mento, promettendo che l'amministrazione di Castelnuovo farà valere in tutte le sedi istituzionali le proprie ragioni, essendo stata estro- messa, o peggio ancora ignorata in me- rito, dalle decisioni sul presidio ospedaliero garfagnino. Persino la que- stione dello spostamento a Barga del servizio di Medicina dello Sport, di cui un mese fa si era annunciato il ripristino, e che oggi, oltre a non essere tornato a Castelnuovo, sembra ormai una partita persa, induce a credere che le decisioni vengano prese in sedi molto lontane dalla Garfagnana. Le iniziative di una parte degli amministratori locali sono segno evidente di una spaccatura che già il 30 marzo all'assemblea di Castel- nuovo era parsa evidente, ma che certa- mente non contribuiscono a rendere forte la posizione della popolazione della Garfagnana su una questione deli- cata e così importante come quella del- l'assistenza sanitaria. Un osservatore politico distaccato potrebbe facilmente giungere alla conclusione che ognuno sta facendo cassa per i propri elettori, ben sapendo che probabilmente nei con- fronti dell'istituzione sanitaria il potere di intervento è limitato. L'unico atto ve- ramente collegiale della Conferenza dei Sindaci era stato quello di dare il via al- l'iter procedurale per la costruzione del- l'ospedale unico. Dopodiché è stato un susseguirsi di prese di posizione indivi- dualiste e campanilistiche, in cui tutti hanno fatto la loro parte, maggioranze, opposizioni, e amministrazioni comu- nali in contrasto tra di loro. E qualcuno, non molti giorni fa, con condivisibile pragmatismo, aveva osservato che an- cora non si ode niente dai territori che vanno da Barga verso Lucca. E se non si riesce a stare uniti in Garfagnana, figu- riamoci quello che potrà succedere quando il confronto sul nuovo Ospedale unico, se mai ci sarà, dovrà coinvolgere anche gli amministratori degli altri co- muni non garfagnini. Il solito pragmatico notava anche che questi ultimi territori non garfagnini, oltre a contare molti più rappresentanti in posizioni influenti in provincia e re- gione, si faranno grasse risate all'arrivo dei sindaci e politici garfagnini divisi su ogni questione. I cittadini, come osser- vava anche Piergiorgio Magnani in un suo intervento indirizzato alla stampa di qualche settimana fa, sono molto più in- teressati all'accrescimento del livello as- sistenziale delle strutture ospedaliere esistenti, piuttosto che al miraggio del nuovo ospedale unico. L'ospedale unico, quando dovesse con- cretizzarsi, dovrebbe essere l'occasione per realizzare le sinergie di spesa che consentono di investire i soldi rispar- miati e quindi disponibili, nell'accresci- mento dei servizi già esistenti, e non il tentativo di portare in Garfagnana spe- cialisti, strutture ed impianti sofisticati, che di solito sono destinati ad essere ospitati nei grandi centri ospedalieri del paese. La partita a dadi sull'ospedale di Castelnuovo è iniziata, il timore è di ve- derla durare all'infinito senza realizzare la mano vincente. Gabriele Coli Leggere Gustando Dal 21 al 24 luglio davanti la Rocca di Castelnuovo si terrà la seconda edi- zione di “Leggere Gustando” evento enogastroletterario che, con altre sei iniziative, è unito ai festival letterari di Prospektiva, organizzati in quattro Re- gioni italiane (Toscana, Lazio, Calabria e Puglia). Ad agosto Castelnuovo sarà animata dalla Settimana del commercio, che di fatto rappresenta l'evento più impor- tante dell'intera valle. L'estate sarà però animata anche da numerose, affollate e gradite feste e sagre che da anni grazie al volonta- riato e la passione di tanti, fanno vi- vere due mesi e mezzo di grande gioia. Insomma prepariamoci alla solita esplosione di felicità garfagnina, ma con alcuni nuovi accorgimenti. I Pro- fessionisti nati in Garfagnana (che cu- rano i dieci giorni della festa a Castelnuovo) hanno introdotto l'inte- ressante iniziativa dell'impatto zero, decidendo di piantare alberi in cambio delle emissioni calcolate e prodotte dall'evento. Una attenzione particolare ad un det- taglio che vorrei legare alla dedizione che il Leggere Gustando mostra nei libri presentati e nei prodotti di degu- stazione. Lo scegliere per le degustazioni curate da Massimiliano Adorni Pallini e Marco Guazzelli, prodotti a filiera corta e con una certificazione di au- tenticità e qualità, il portare sul palco autori con una forte carica narrativa (quest'anno avremo Vincenzo Pardini – scrittore “Fandango” e giornalista de La Nazione; Alvaro Ranzoni – giorna- lista della BBC di Londra; Normanna Albertini – scrittrice e autrice di “Pie- tro da Talada: un pittore del Quattro- cento in Garfagnana”; i nuovi scrittori della Garfagnana editrice) il dotare il tutto di una mostra incredibile e unica in Italia (questa la grande sorpresa), rappresentano “scelte” che impon- gono la Garfagnana come terra di qua- lità. Se ogni festa, sagra, evento introdurrà anche solo un elemento di grande qua- lità (ma molti già vivono o sono nate su questo) potremmo vantare di avere dall'Argegna a Ponte di Calavorno (ovvero dalla Garfagnana lucchese a quella Fiorentina e a quella Lucchese) una terra unica nel suo genere. Insomma motivo in più per essere or- gogliosi di essere garfagnini e vivere questa terra decidendo di fare di tutto per migliorarla. Viva la Garfagnana. Andrea Giannasi L’Asl deve concordare ogni passaggio con il Sindaco L’Assessore alla Sanità del Comune di Castelnuovo di Garfagnana, Franco Bianchini, risponde al Presidente della Conferenza dei Sin- daci dell’Asl n. 2 in merito all’Ospedale unico e all’organizzazione dei Servizi sanitari in Garfagnana. Bisogna una volta per tutte sgombrare il campo da possibili equivoci: tutti i Sindaci della Valle del Serchio sono concordi nella necessità di un’unica struttura ospedaliera efficiente, ma in attesa che questa venga realizzata è necessario garantire ai cittadini tutti i servizi sanitari. Del Ghingaro parla del piano di riorganizzazione consegnato ai Sindaci in occasione della Conferenza che si tenne a Al- topascio, ma dimentica che Castelnuovo espresse il proprio voto contrario proprio perché non può consentire che l’Ospe- dale subisca un progressivo smembramento di servizi e personale. Non è accettabile che l’Asl decida di iniziare lavori di ristrutturazione o di riorganizzazione dei reparti senza concordarli con il Sindaco. In più occasioni, il Direttore sanitario ha ribadito che non sarebbero stati ridotti né posti letto, né perso- nale medico, né paramedico in realtà a fine lavori l’Ospedale di Castelnuovo perderà 10 posti letto e conseguentemente 2 infermieri e 1 operatore sociosanitario. Non solo. Dal giorno 16 maggio l’Azienda ha in maniera del tutto arbitraria accorpato il reparto di cardiologia con quello di medicina, ma anche questa operazione non è stata concordata con l’Amministrazione. L’Assessore alla sanità ribadisce altresì la necessità che venga ripristinato subito il Servizio di Medicina sportiva così come richiesto con forza dai cittadini e da tutte le associazioni sportive del territorio. Questo il contenuto del documento votato all’unanimità dal Consiglio Comunale indetto in seduta urgente del 13 Mag- gio. Il Sindaco ha ricevuto specifico mandato dal Consiglio Comunale di agire in tutte le Sedi competenti per garantire e tutelare la funzionalità del Presidio Ospedaliero Santa Croce e di intraprendere tutte le iniziative che verranno ritenute ne- cessarie per salvaguardare l’efficienza e il buon funzionamento della Sanità in Garfagnana. Franco Bianchini IL GIORNALE DI CASTELNUOVO DI G ARFAGAA

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Redazione via traversa Vecchiacchi, 17 - 55032 Castelnuovo di Garfagnana (Lucca).Email: [email protected] - www.ilgiornaledicastelnuovo.it

Direzione via Terme di Traiano, 25 - 00053 Civitavecchia (Roma)Registrazione n. 871/07 del 19/12/2007 presso il Tribunale di LuccaAnno V - Numero 41 - Maggio 2011

Si consuma ogni giorno un piccolo tradimento che vede vittime in primis i nostri amministratori

La partita a dadi sull’ospedale

STUDIO PALMERO - BERTOLINIASSOCIAZIONE PROFESSIONALE

DOTT. LUCIANO BERTOLINI - DOTT. MICHELA GUAZZELLIRAG. MASSIMO PALMERO - DOTT. SARA NARDINI

Castelnuovo di Garfagnana (LU) - Via Debbia, n. 6 - Tel. 0583/644115Piazza al Serchio (LU) - Via Roma, n. 63 - Tel. 0583/1913100

P. IVA 0041711.046.7Contabilità: Fax 0583/62117 - e-mail: [email protected]: fax 0583/1990021 - e-mail: [email protected]

Nelle ultime settimane si sono girati nu-merosi episodi della saga relativa al-l'Ospedale di Castelnuovo, al suopresente ed al futuro Ospedale unicodella valle. Per fare chiarezza su cosa ègià in atto, dobbiamo ricordare che èstato presentato dal direttore sanitariodell'ASL 2 Lisandro Fava un piano diadeguamento del sito di Castelnuovo,che prevede un nuovo blocco di saleoperatorie. Per consentire l'esecuzionedei lavori, i reparti di medicina generalee cardiologia sono stati accorpati allametà di maggio con l'integrazione delpersonale medico e infermieristico.Scongiurata la ventilata possibilità che,con questa operazione, il numero diposti letto complessivi fosse destinato ascendere, Gaddi e Bianchini avevanorassicurato la cittadinanza nell'assem-blea del 30 di marzo, rivendicando ilmantenimento dei posti di degenzacome un successo dell'amministrazione.Senonché molti problemi sono rimastisul tappeto, compreso quello dell'effet-tivo mantenimento anche in futuro deiposti letto totali della degenza a Castel-nuovo, come riferisce proprio Bianchini,evidenziando le divisioni che affliggonola compattezza degli amministratoridella valle. Nell'incontro al cinema Edendi marzo, non era stata fatta menzione,infatti, della possibilità che il personaleinfermieristico dell'Ospedale di Castel-nuovo subisse un taglio dall'accorpa-mento di medicina e cardiologia, comeinvece è stato comunicato alla strutturadalla direzione dell'ASL. La decisione di tagliare, per il momento2 unità del personale infermieristico e 1operatore sociosanitario, ha suscitato,come prevedibile, un movimento di pro-testa dell'intero corpo sanitario dei re-parti dell'Ospedale di Castelnuovo.Questa protesta è stata raccolta in ma-niera ufficiale, con lettera indirizzata alDirettore Generale dell'ASL Oreste Ta-vanti, da alcuni sindaci della Garfa-gnana, lettera nella quale si chiedevaall'ASL di operare il piano di adegua-

mento previsto senza penalizzare contagli di personale e aumento dei carichidi lavoro, i pazienti della Garfagnana esalvaguardare l'occupazione di perso-nale infermieristico. Un appello checome abbiamo detto è rimasto inascol-tato. Solo pochi giorni fa l'assessore Bian-chini è di nuovo tornato sull'argo-mento, promettendo chel'amministrazione di Castelnuovo faràvalere in tutte le sedi istituzionali leproprie ragioni, essendo stata estro-messa, o peggio ancora ignorata in me-rito, dalle decisioni sul presidioospedaliero garfagnino. Persino la que-stione dello spostamento a Barga delservizio di Medicina dello Sport, di cuiun mese fa si era annunciato il ripristino,e che oggi, oltre a non essere tornato aCastelnuovo, sembra ormai una partitapersa, induce a credere che le decisionivengano prese in sedi molto lontanedalla Garfagnana. Le iniziative di unaparte degli amministratori locali sonosegno evidente di una spaccatura chegià il 30 marzo all'assemblea di Castel-nuovo era parsa evidente, ma che certa-mente non contribuiscono a rendereforte la posizione della popolazionedella Garfagnana su una questione deli-cata e così importante come quella del-l'assistenza sanitaria. Un osservatorepolitico distaccato potrebbe facilmentegiungere alla conclusione che ognunosta facendo cassa per i propri elettori,ben sapendo che probabilmente nei con-

fronti dell'istituzione sanitaria il poteredi intervento è limitato. L'unico atto ve-ramente collegiale della Conferenza deiSindaci era stato quello di dare il via al-l'iter procedurale per la costruzione del-l'ospedale unico. Dopodiché è stato unsusseguirsi di prese di posizione indivi-dualiste e campanilistiche, in cui tuttihanno fatto la loro parte, maggioranze,opposizioni, e amministrazioni comu-nali in contrasto tra di loro. E qualcuno,non molti giorni fa, con condivisibilepragmatismo, aveva osservato che an-cora non si ode niente dai territori chevanno da Barga verso Lucca. E se non siriesce a stare uniti in Garfagnana, figu-riamoci quello che potrà succederequando il confronto sul nuovo Ospedaleunico, se mai ci sarà, dovrà coinvolgereanche gli amministratori degli altri co-muni non garfagnini. Il solito pragmatico notava anche chequesti ultimi territori non garfagnini,oltre a contare molti più rappresentantiin posizioni influenti in provincia e re-gione, si faranno grasse risate all'arrivodei sindaci e politici garfagnini divisi suogni questione. I cittadini, come osser-vava anche Piergiorgio Magnani in unsuo intervento indirizzato alla stampa diqualche settimana fa, sono molto più in-teressati all'accrescimento del livello as-sistenziale delle strutture ospedaliereesistenti, piuttosto che al miraggio delnuovo ospedale unico. L'ospedale unico, quando dovesse con-cretizzarsi, dovrebbe essere l'occasioneper realizzare le sinergie di spesa checonsentono di investire i soldi rispar-miati e quindi disponibili, nell'accresci-mento dei servizi già esistenti, e non iltentativo di portare in Garfagnana spe-cialisti, strutture ed impianti sofisticati,che di solito sono destinati ad essereospitati nei grandi centri ospedalieri delpaese. La partita a dadi sull'ospedale diCastelnuovo è iniziata, il timore è di ve-derla durare all'infinito senza realizzarela mano vincente.

Gabriele Coli

Leggere Gustando

Dal 21 al 24 luglio davanti la Rocca diCastelnuovo si terrà la seconda edi-zione di “Leggere Gustando” eventoenogastroletterario che, con altre seiiniziative, è unito ai festival letterari diProspektiva, organizzati in quattro Re-gioni italiane (Toscana, Lazio, Calabriae Puglia).Ad agosto Castelnuovo sarà animatadalla Settimana del commercio, che difatto rappresenta l'evento più impor-tante dell'intera valle.L'estate sarà però animata anche danumerose, affollate e gradite feste esagre che da anni grazie al volonta-riato e la passione di tanti, fanno vi-vere due mesi e mezzo di grande gioia.Insomma prepariamoci alla solitaesplosione di felicità garfagnina, macon alcuni nuovi accorgimenti. I Pro-fessionisti nati in Garfagnana (che cu-rano i dieci giorni della festa aCastelnuovo) hanno introdotto l'inte-ressante iniziativa dell'impatto zero,decidendo di piantare alberi in cambiodelle emissioni calcolate e prodottedall'evento. Una attenzione particolare ad un det-taglio che vorrei legare alla dedizioneche il Leggere Gustando mostra neilibri presentati e nei prodotti di degu-stazione. Lo scegliere per le degustazioni curateda Massimiliano Adorni Pallini eMarco Guazzelli, prodotti a filieracorta e con una certificazione di au-tenticità e qualità, il portare sul palcoautori con una forte carica narrativa(quest'anno avremo Vincenzo Pardini– scrittore “Fandango” e giornalista deLa Nazione; Alvaro Ranzoni – giorna-lista della BBC di Londra; NormannaAlbertini – scrittrice e autrice di “Pie-tro da Talada: un pittore del Quattro-cento in Garfagnana”; i nuovi scrittoridella Garfagnana editrice) il dotare iltutto di una mostra incredibile e unicain Italia (questa la grande sorpresa),rappresentano “scelte” che impon-gono la Garfagnana come terra di qua-lità. Se ogni festa, sagra, evento introdurràanche solo un elemento di grande qua-lità (ma molti già vivono o sono natesu questo) potremmo vantare di averedall'Argegna a Ponte di Calavorno(ovvero dalla Garfagnana lucchese aquella Fiorentina e a quella Lucchese)una terra unica nel suo genere.Insomma motivo in più per essere or-gogliosi di essere garfagnini e viverequesta terra decidendo di fare di tuttoper migliorarla.Viva la Garfagnana.

Andrea Giannasi

L’Asl deve concordare ogni passaggio con il SindacoL’Assessore alla Sanità del Comune di Castelnuovo di Garfagnana, Franco Bianchini, risponde al Presidente della Conferenza dei Sin-daci dell’Asl n. 2 in merito all’Ospedale unico e all’organizzazione dei Servizi sanitari in Garfagnana.

Bisogna una volta per tutte sgombrare il campo da possibili equivoci: tutti i Sindaci della Valle del Serchio sono concordinella necessità di un’unica struttura ospedaliera efficiente, ma in attesa che questa venga realizzata è necessario garantireai cittadini tutti i servizi sanitari. Del Ghingaro parla del piano di riorganizzazione consegnato ai Sindaci in occasione della Conferenza che si tenne a Al-topascio, ma dimentica che Castelnuovo espresse il proprio voto contrario proprio perché non può consentire che l’Ospe-dale subisca un progressivo smembramento di servizi e personale. Non è accettabile che l’Asl decida di iniziare lavori di ristrutturazione o di riorganizzazione dei reparti senza concordarlicon il Sindaco. In più occasioni, il Direttore sanitario ha ribadito che non sarebbero stati ridotti né posti letto, né perso-nale medico, né paramedico in realtà a fine lavori l’Ospedale di Castelnuovo perderà 10 posti letto e conseguentemente 2infermieri e 1 operatore sociosanitario. Non solo. Dal giorno 16 maggio l’Azienda ha in maniera del tutto arbitraria accorpato il reparto di cardiologia con quellodi medicina, ma anche questa operazione non è stata concordata con l’Amministrazione. L’Assessore alla sanità ribadisce altresì la necessità che venga ripristinato subito il Servizio di Medicina sportiva così comerichiesto con forza dai cittadini e da tutte le associazioni sportive del territorio. Questo il contenuto del documento votato all’unanimità dal Consiglio Comunale indetto in seduta urgente del 13 Mag-gio. Il Sindaco ha ricevuto specifico mandato dal Consiglio Comunale di agire in tutte le Sedi competenti per garantire etutelare la funzionalità del Presidio Ospedaliero Santa Croce e di intraprendere tutte le iniziative che verranno ritenute ne-cessarie per salvaguardare l’efficienza e il buon funzionamento della Sanità in Garfagnana.

Franco Bianchini

IL GIORNALE DI CASTELNUOVO DI

GARFAG�A�A

Pagina 2 Numero 41 - Maggio 2011 Il Giornale di CastelnuovoEcco l’analisi dei dati sulla mortalità in valle e le valutazioni tecnico-scientifiche

Nella valle del bello si muore di più

Il Giornale di CastelnuovoRedazione: via traversa Vecchiacchi, 17

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Loc. Pantaline - 55036 Pieve Fosciana (LU)

Nel numero di marzo ave-vamo pubblicati i dati sulle ra-gioni di mortalità nella valleSerchio. A fine marzo era stato infattipresentato il Rapporto sullostato di salute della popola-zione residente nella Valle delSerchio (Lucca) che su richie-sta della Provincia di Lucca èstato condotto nell’ambitoProgetto di ricerca finalizzata“Sorveglianza epidemiologicadel rischio legato a fonti di ori-gine industriale e militare”(Responsabile scientifico Prof.Biggeri; Ministero della Salute0005561-P-16/09/2009). In questo numero vi presen-tiamo i dati completi, con im-portanti valutazioni. Dopo inumeri ecco pertanto l’analisie cosa ci raccontano.Di fatto la verità assoluta è chela valle si presenta con dati al-larmanti. In poche parole simuore di più.

Il rapporto documenta il ca-rico di mortalità e malattiasopportato dalla popolazione,in particolare delle malattiecronico-degenerative, neglianni dal 1971 al 2006.Per la mortalità i dati ISTATper i trentacinque anni dal1971 al 2006 mostrano un ec-cesso stabilmente superiore al5% di casi aggiuntivi rispettoalla media regionale negli uo-mini, e superiore al 2% nelledonne. Se ci restringiamo al periodopiù recente, 2001-2006 si os-serva un aumento del 4,5%negli uomini e del 3,9% nelledonne, per un totale di tren-tuno decessi in più all’anno, alnetto del contributo dei fattorisocioeconomici. Le cause di morte più impor-tanti sono la malattia corona-rica (ventisei decessi in piùall’anno; uomini +20%; donne+34%), le malattie respiratoriecroniche (sette decessi in piùall’anno; uomini +22%; donne+32%), il t. del polmone e dellamammella nelle donne (tre de-cessi in pù all’anno, +32% ; eun decesso in più all’anno,+11%).Utilizzando l’archivio delleschede di dimissione ospeda-liera della regione per il pe-riodo 2001-2006, si documentauna prevalenza di ricoverati ineccesso rispetto alla media re-gionale per la malattia corona-rica (53 ricoverati in piùall’anno, uomini +17% edonne +22%); per le malattierespiratorie croniche (51 rico-verati in più all’anno, uomini+51%; donne +41%), per l’in-sufficienza renale (45 ricove-

rati in più all’anno, uomini+67%; donne +84%), per il tu-more polmonare (11 ricoveratiin più all’anno, uomini +16%;donne +42%), per i linfominon Hodgkin (due ricoveratiin più all’anno, +11%, +19%).Vi sono poche malattie chemostrano una minor fre-quenza rispetto alla media re-gionale. Si tratta della mortalità per tu-more allo stomaco (uomini -27% e donne -12%) e alcolon-retto (uomini -13% edonne -17%), cui si aggiungeuna minor prevalenza di rico-verati per traumatismi e acci-denti, sempre rispetto allamedia regionale (uomini -6%,donne -19%).Pur facendo parte di una pro-vincia a mortalità e prevalenzamaggiore della media regio-nale, gli eccessi evidenziati perla popolazione residente nellaValle del Serchio sono localiz-zati e appaiono caratteristicidell’area. Inoltre lo svantaggio è pre-sente nella mortalità per tuttele cause e le malattie circolato-rie fin dal 1971 – data dellaprima documentazione dispo-nibile a livello comunale (veditabella). La mortalità per le malattie re-spiratorie nelle donne era in-feriore alla media regionalefino al 1990 ed è aumentatanegli ultimi venti anni. Con-frontando il periodo 1996-2000rispetto al 2001-2006, si os-serva una riduzione dellosvantaggio rispetto alla mediaregionale per la malattia coro-narica (uomini da +26% a+17% e donne da +36% a+22%); ma un aumento per lemalattie respiratorie croniche(uomini da +41% a +51%;donne da +39% a +41%). Vi è anche un peggioramentoper l’insufficienza renale (uo-mini da 29% a +67%; donne da33% a +84%). Stabile invece per il tumorepolmonare (uomini 18% -+16%; donne da 24% a +42%)e per i linfomi non Hodgkin(+11% negli uomini nei due

periodi; da +33% a +19% nelledonne).Se guardiamo gli andamentiper coorte di nascita è evi-dente anche per la popola-zione della Valle del Serchio ilgrande aumento della spe-ranza di vita alla nascita tra inati nei primi ani del nove-cento e i nati dopo la secondaguerra mondiale. Tuttavia non c’è nessuna con-vergenza verso la media re-gionale, tutte le coorti di natimantengono lo svantaggio eaddirittura nelle donne questoaumenta, a dispetto degli an-damenti secolari di migliora-mento della speranza di vita.Nella Valle del Serchio sonolocalizzate alcune attività in-dustriali che sono state censitenell’inventario regionale delleemissioni. Le sostanze tossiche principaliriguardano metalli pesanti ealtri inquinanti come polverifini, policlorobifenili e dios-sine. Tutti questi tossici sono con-nessi nella letteratura tossico-logica ed epidemiologica allemalattie per le quali si sono re-gistrati degli eccessi nella po-polazione residente.Le informazioni contenute nelrapporto indicano come: - la Provincia di Lucca nel suoinsieme sia una delle aree sto-ricamente a più alta mortalitàdella Regione. È necessario definire unpiano di intervento articolatoe coordinato, salvaguardandoperò le specificità della Valledel Serchio rispetto al capo-luogo e alla Versilia;- fonti di pressione ambien-tale con emissioni di sostanzenote per la loro tossicità sianopresenti nella Valle. L’aumentata frequenza dimalattie che in letteraturasono associate all’esposizioneagli inquinanti presenti nellaValle richiede che venganoposte in essere adeguate mi-sure di contenimento o boni-fica;- studi epidemiologici su sot-togruppi di popolazione sianoopportuni. Si tratta dei lavoratori espostie dei soggetti affetti da malat-tie potenzialmente collegabiliagli inquinanti in gioco.

Per approfondire l’argomento,chiedere delucidazioni o infor-mazioni potete scrivere a:Prof. Annibale Biggeri, Di-partimento di Statistica “G.Parenti” viale Morgagni 59,50134 Firenze email [email protected]

Lettera aperta sulla salutein Garfagnana e valle

Ai Sindaci dei Comuni della Valle del Serchio E p. c. Ai Consiglieri comunali dei Comuni della Valle del Serchio

OGGETTO: “Rapporto sullo stato di salute delle popolazioni resi-denti nell’area della Valle del Serchio” di Annibale Biggeri, GabrieleAccetta, Dolores Catelan - Dipartimento di Statistica “G. Parenti”Università di Firenze UO Biostatistica, ISPO Firenze - TRASMIS-SIONE DOCUMENTO RIASSUNTIVO ELABORATO DALPROF. ANNIBALE BIGGERI

Sabato 18 marzo 2011, il Prof. Annibale Biggeri ha presentato nellasede della Provincia di Lucca il “Rapporto sullo stato di salute dellepopolazioni residenti nell’area della Valle del Serchio”, elaborato dalDipartimento di Statistica “G. Parenti” Università di Firenze UO Bio-statistica, ISPO Firenze.Il Prof. Biggeri, Docente di Statistica Medica all'Università di Firenze edesperto a livello internazionale di questa importante disciplina, ha ef-fettuato questa ricerca, su richiesta della Provincia di Lucca, nell’ambitodi un più ampio progetto denominato “Sorveglianza epidemiologicadel rischio legato a fonti di origine industriale e militare” finanziatodal Ministero della Salute. Il Rapporto evidenzia che nella Valle del Serchio la mortalità per itrentacinque anni dal 1971 al 2006 mostra un eccesso stabilmente su-periore di casi aggiuntivi rispetto alla media regionale sia negli uo-mini che nelle donne. Considerando poi il periodo più recente 2001 – 2006, rispetto allamedia regionale si hanno nella Valle del Serchio eccessi di mortalitàancora più macroscopici, e anche i dati relativi ai ricoveri confermanoil quadro altamente preoccupante. Di fronte a questa grave situazione è indispensabile che i Sindacidella Valle del Serchio si attivino in difesa della popolazione, recu-perando pienamente il loro doveroso ruolo istituzionale di massimiresponsabili della salute pubblica. E’ necessario mettere sotto stretto controllo il territorio, collocando cen-traline stabili di rilevamento della qualità dell’aria, effettuando appro-fondite analisi del suolo e degli acquiferi, monitorando con particolareattenzione le fonti emissive degli inquinanti responsabili delle patolo-gie. Oggi è quanto mai urgente e necessaria l’adozione di strategie di con-tenimento e bonifica dell’inquinamento e una pianificazione cheescluda ulteriori attività che potrebbero aggravare la pressione am-bientale dell’area.Poiché è essenziale che i Sindaci acquisiscano tutti i necessari elementidi valutazione, i Comitati trasmettono in allegato il Documento rias-suntivo elaborato per la Stampa dal Prof. Biggeri. Lo studio completo è disponibile sul sito http://www.cd.biostati-stica.net/index.htm (nome utente: serchio; password: garfagnana).

Distinti saluti

Per i Comitati Ambiente e Salute della Valle del Serchio(Nadia Simonini)

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Il Giornale di Castelnuovo Numero 41 - Maggio 2011 Pagina 3

Abbiamo incontrato il Sig.Francesco Angeli, cittadino re-sidente nel comune di VagliSotto, il quale ritiene di doverportare all’opinione pubblicaun problema riguardante lagestione dei livelli del lago diVagli. Angeli ci tiene a sottoli-neare che pone come cittadinoalcune domande senza volercreare allarmismi o polemi-che. La questione del Lago diVagli è seria e su questa an-drebbe condotto un confrontoserio e costruttivo.Angeli, che cosa succede? Ho appreso in questi giornitramite l’ordine del giorno delConsiglio Comunale di VagliSotto che Enel ha intenzione diriportare il lago di Vagli Sottoal massimo invaso. Questa no-tizia genera in me, ma possoimmaginare anche in moltealtre persone, alcune preoccu-pazioni. In cosa consistono questepreoccupazioni? Il fatto stesso che l’invaso dellago di Vagli sia stato mante-nuto, dopo la tragedia delladiga del Vajont dell’ottobredel 1963, ad una quota di sicu-rezza fino ad i giorni nostri èdi per sé chiaramente sinto-matico. Enel, successivamente,in più occasioni ha provatopoi a richiedere l’autorizza-zione agli organi competentidi portare il bacino al massimoinvaso ma, di volta in volta glisono state richieste una seriedi garanzie ed una serie di la-vori necessari a migliorare lastabilità delle sponde e delvecchio abitato di Vagli Sotto.In ogni modo l’autorizzazionefino ad oggi non è mai stataconcessa. Oggi, di fronte aquesta frettolosa decisione,dico NO, ma un NO motivato,al completo rinvaso del lagopartendo dal fatto che la digadi Vagli con i suoi dichiarati35 milioni di mc. di acqua, èun po’ come le centrali nu-cleari di prima generazione(sicuramente è una diga diprima generazione costruitanel 1947), quindi penso che siadeterminante approfondire glistudi ed aumentare i livelli disicurezza, per i quali ritengoche tutti gli abitanti di Vagli edella Garfagnana, siano favo-revoli. I cittadini vogliono es-sere messi a conoscenza dicosa sta accadendo.Angeli, ma così non si rischia

di portare il panico tra i gar-fagnini? Non voglio fare ne creare faciliallarmismi, ma anche in que-sto settore diversi drammi cisono stati, tutti ricordiamol’ultimo del dicembre del 2010ad Arezzo. Ascoltando e leg-gendo con il senno del poi, lastoria ci dice che anche nel tra-gico evento del Vajont quandola frana del monte Toc preci-pitò nel bacino, vari segnalipremonitori erano rimasti ina-scoltati, drammi come quellodi Longarone per quanto pos-sibile devono essere scongiu-rati e noi cittadini vogliamocontribuire ad evitare che si ri-petano. I problemi che vorreiche le varie autorità chiari-scano sono di due tipi: legatialla sicurezza a valle ed amonte della diga stessa. In questa prima fase voglioperò semplicemente prenderein considerazione solo i pro-blemi e le garanzie che preten-diamo per una sicurezza dellepersone e beni poste a montedella diga, non per egoismonei confronti di coloro che abi-tano a valle, ma per una que-stione di spazi. Già negli anni’70-’80 Enel aveva avanzato larichiesta di sopraelevazionedell’invaso, un movimento diiniziativa popolare “Il paeseche deve rivivere” riuscì ad ot-tenere la realizzazione di di-verse opere, lavori diconsolidamento e sommariegaranzie e credo che da quelpunto si debba ripartire.Anche se ENEL ha già otte-nuto o è in dirittura di otte-nere (non c’è dato di sapere)autorizzazione al massimorinvaso del lago da parte delcompetente Ministero, ciò nonci deve soddisfare quale ga-ranzia per la nostra tutela. Perpoter inaugurare una nuovadiscussione e riaprire un ta-

volo partiamo da alcuni pro-blemi pratici. Nei periodi incui il lago aveva il massimo in-vaso i problemi strutturaliall’abitato di Vagli Sotto eranoall’ordine del giorno, tanto èvero che diversi fabbricati fu-rono evacuati, molti demolitia partire dalla sede Comunalee moltissimi subirono lesioni.Allo stato attuale dopo de-cenni di gestione del lago aquota di sicurezza più nessunfabbricato è stato evacuato,nessuno è stato demolito enessun danno è stato riscon-trato. Per quanto sopra misembra evidente che i danniall’abitato di Vagli Sotto fu-rono creati dall’esercizio dal-l’invaso del lago a livellomassimo.Cosa propone di fare? Prima di tutto bloccare qual-siasi tipo di autorizzazione.Quindi metter mano imme-diatamente ai lavori strutturaliquali la “frana sul Rigolaccio”,che non è certamente stabiliz-zata e potrebbe diventare ri-schiosa se l’invaso venisserialzato. Poi con tecnici specia-lizzati di enti differenti, sideve fare una “foto” della si-tuazione attuale dei beni e nelcaso in cui si creano lesioni odanneggiamenti debba esserciun ripristino ed un riconosci-mento del danno quasi inmodo automatico da parte diEnel.Cosa ne sappiamo oggi deicontinui smottamenti, ero-sioni e micro-erosioni che siverificano lungo le rive dellago? Voglio ricordare che circa 8anni fa l’amministrazione co-munale dell’epoca, dopo averfatto analizzare i dati relativialle misure effettuate dal Enelda un geologo di fiducia, liconsegnò all'ingegner Nardi

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(Autorità di Bacino Serchio);lo stesso pare avesse concessoun primo finanziamento alComune di Vagli necessarioper intervenire sulla spondadel lago in prossimità del ci-mitero. Sono stati fatti questilavori? Dal punto di vista geo-logico, vedendo anche le car-tografie che l’autorità diBacino del Fiume Serchio haeseguito, mi sembra che anchealtre zone soffrano di cattivasalute. In modo particolarel’abitato del Bivio, dove neglianni ’60 vennero spostatiquasi tutti gli abitanti del cen-tro Storico di Vagli Sotto.Questi sono solo alcuni motiviper cui è importante ottenere

le necessarie garanzie da Eneled autorità di bacino. In que-sta operazione sarà altresì ne-cessario coinvolgere anchel'amministrazione Regionale eComunale (ma non solo per-ché la questione riguardabuona parte della Garfa-gnana) in quanto il bacinoserve anche quale polmone diregolazione delle acque delfiume Serchio. Voglio infine ricordare che illago è stato svuotato l’ultimavolta 1994, saranno necessarilavori di manutenzione alleparti dinamiche della digadopo17 anni?

Intervista di Marco Giannasi

Nessuna polemica o allarmismo ma solo l’intenzione di aprire un tavolo di lavoro

Apriamo il dibattito sul Lago di Vagli

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Garfagnana editrice al Salone del libro di Torino

Grande successo di pubblico per la presentazione ufficiale della casaeditrice “Garfagnana” al Salone Internazionale del libro di Torino. Conil saggio “Pietro da Talada: un pittore del Quattrocento in Garfagnana”di Normanna Albertini con gli interventi di Mario Rocchi, Fratel ArturoPaoli, Andrea Giannasi, Gianluca Farusi, Umberto Bertolini e Pierda-rio Galassi, si è aperta la kermesse libraria.

La Madonna del Trittico di Borsigliana ha attratto molti visitatori chehanno apprezzato la ricerca sul pittore vissuto nella seconda metà del1400 sulle terre del Ducato di Modena. A far da contorno – per le for-tune di decine di lettori – la degustazione di “Garfagnana Orgolosa”con pane, salumi, formaggi e torte provenienti dal crinale emiliano. Traquesti lo “scarpazzone” una torta salata della montagna reggiana cheunisce le terre e ha fatto rivivere il percorso compiuto da Pietro da Ta-lada. Come vino era presente il “Didattico” delle Lame di Castelnuovoprodotto solo in 33 bottiglie nel 2010.

Pagina 4 Numero 41 - Maggio 2011 Il Giornale di Castelnuovo

Antichi documenti ed istitu-zioni attestano l’esistenza dirapporti stretti tra i due ver-santi delle Apuane: quello ma-rino/versiliese e quellomontano/garfagnino.La presenza di Massesi in Gar-fagnana e di Garfagnini neipaesi attorno a Massa untempo non era insolita. La ca-tena delle Apuane non rap-presentava allora un ostacoloinsormontabile come appareadesso. Pellegrini, commer-cianti e semplici montanari at-traversavano il Passo dellaTambura e quello di Scala, va-licavano la Foce di Piastrama-rina o quella di Mosceta.La diocesi di Luni-Sarzanaestendeva i suoi confini fin al-l’interno della Garfagnana; ladiocesi di Massa poi, dall’Ot-tocento fino alla fine del No-vecento, comprendeva tutta laGarfagnana dall’Argegna finoa Fabbriche di Vallico. Antiche mappe attestano cheesisteva da tempi remoti unastrada che “viene dà Castel-novo” e, oltrepassando l’ar-duo Passo della Tambura(1572 metri), “và dà Vagli àMassa”. Poi, nella prima metàdel Settecento, venne il matri-monio tra l’erede del Ducatodi Modena Ercole Rinaldod’Este e Maria Teresa Cybo-Malaspina erede del Princi-pato di Massa e Carrara enacque la Vandelli, la grandestrada che univa i due stati erappresentava per Modena eper la Garfagnana uno sboccosul mare Tirreno. Si pensavacosì di rendere possibilel’apertura di nuovi e impor-tanti mercati. Purtroppo la percorribilitàdella Vandelli non si rivelòtale quale il suo costruttoreaveva progettato. Altro checarrozzabile come si preten-deva: in certi periodi dell’annola Vandelli non era transita-bile nemmeno a cavallo! E bense ne rese conto anche lostesso Duca durante uno deisuoi viaggi. Ma a questo punto, per rap-presentare meglio l’avveni-mento, è opportuno nonseguire troppo da vicino il rac-conto storico vero e proprio efarci guidare dalla tradizioneorale del luogo. Si raccontadunque che una volta il Duca,di ritorno da Massa, fu sor-preso da una furiosa tempestaproprio mentre si trovava vi-cino al Passo della Tambura.Pioveva come Dio la man-dava. I tuoni facevano rim-bombare la montagna e ilampi, i fulmini e le saette illu-minavano a tratti l’alpestrevia, le vette circostanti, i bur-

roni profondi. L’augusto viag-giatore ed il suo seguito fu-rono costretti a scendere dacavallo e a proseguire a piedi.A sera inoltrata giunsero aVagli Sopra salvi, ma stanchi,infreddoliti, bagnati zuppi eancora spaventati per i peri-coli corsi. Chiesero di poter ce-nare e poi trascorrere la notteal coperto. Purtroppo però al-lora il paese era poverissimo etutti i signori del seguito do-vettero accontentarsi di quelpoco che i paesani riuscirono arimediare: per cena ebberopane secco e come riparo fu-rono messe a loro disposizionealcune capanne e due metati.Solo al Duca, per il dovuto ri-guardo, fu trovato un lettonell’osteria e gli fu ammannitauna coppia d’uova e del paneabbastanza fresco da intingerenel grasso di cottura. Finita lafrugale cena l’ospite volle su-bito sdebitarsi e chiese ilconto. L’oste presentò un conto assaisalato ed il Duca, un po’ risen-tito, chiese se le uova eranorare da quelle parti per costarecosì care. L’oste a questopunto rispose chiaro chiaroche no, non erano rare le uovanel paese di Vagli Sopra; mache lassù rari, anzi quasi intro-vabili, erano i Duchi che po-tessero permettersi di pagarle!Le cronache tramandano che,nei giorni seguenti, da Castel-nuovo giunsero nel paese al-cuni “sbirri” che, prelevati gli“uffiziali”, li portarono conloro e li rinchiusero in pri-gione. La disastrosa storia della Van-delli non fece venir meno lanecessità di trovare unosbocco verso il mare per i pro-dotti dell’economia garfa-gnina. A tal fine, sul finire dell’Otto-cento, i Conti Carli di Castel-nuovo pensarono dimodernizzare i mezzi di tra-sporto per far giungere al di làdei monti, sui ricchi mercaticittadini, il legname che ab-bonda sulle nostre Apuane. Fu

realizzata allora una impo-nente “ferrovia aerea” dellalunghezza complessiva dicirca cinque chilometri. Par-tiva dai boschi di Vagli, sca-valcava il Passo di Sella ed ilMonte Macina e arrivava finoa Renara, quasi alle porte diMassa. Era in grado di tra-sportare 400 quintali al giornodi legnami (circa una decinadei moderni camion). Sul periodico “La Garfa-gnana” (vedi Rossi L:, I ContiCarli di Castelnuovo di Garfa-gnana) si sostenne che in talmodo si poteva risparmiareconsiderevolmente sulle“esose spese di trasporto finoa Lucca attraverso Vagli e Ca-stelnuovo con carri e muli”. Illegname da Renara veniva poiportato fino alla stazione fer-roviaria o fino alla Marina evenduto a buon prezzo. Sipensi che per far funzionaremeglio la “ferrovia aerea” funecessario dotarla, nel 1891, diuna avveniristica caldaia a va-pore, forse la prima installatain Garfagnana.Un ulteriore tentativo per fargiungere velocemente al marei prodotti dell’industria garfa-gnina fu compiuto ancoraverso la fine dell’Ottocento: fucostruita allora la ferrovia peril trasporto dei marmi scavatidalla ditta Henraux nella zonad’Arni (allora in comune diVagli). In quell’occasione fuanche realizzata la galleria delCipollaio; da questa galleria,ancora oggi, passa la maggiorparte del traffico Garfagnana-Versilia.

Questi sono i modi in cui si ècercato, nei secoli passati, diandare oltre le Apuane.Ma è possibile che coi mezzi dioggi non si riesca a trovarequalcosa di meglio? I nostripolitici e amministratorihanno dibattuto a lungo taleproblema. Anche i Socialistidella Valle ne hanno parlatoed hanno elaborato un pro-getto complessivo per risol-vere i problemi della nostraviabilità. Di seguito si riportail comunicato stampa relativo.

Negli anni Settanta del secoloappena passato, i socialistidella Valle del Serchio e quellidella Lunigiana, unitamentead altre forze progressiste, ela-borarono un grande progettoper risolvere definitivamente igravi problemi dovuti alla ca-renza di strade moderne e ve-loci e togliere finalmente inostri paesi dal loro secolare

I Socialisti per mano di Mariano Verdigi rilanciano la questione dei collegamenti

Andare oltre le Alpi Apuaneisolamento: una strada a scor-rimento veloce (la Fondovalle)avrebbe dovuto attraversarelongitudinalmente la Garfa-gnana e la Lunigiana, con-giungendo queste due zone aLucca (e quindi all’autostradaFirenze-Mare) e ad Aulla (equindi all’autostrada Parma-La Spezia); altre strade tra-sversali poi avrebbero dovutooltrepassare, mediante traforidi lunghezza non troppo im-pegnativa e quindi economi-camente sostenibili, le Apuanee l’Appennino Tosco-Emilianoper permettere collegamentidiretti con il mar Tirreno (equindi con le autostrade dellacosta) e la Pianura Padana (equindi con i grandi sistemi au-tostradali del Nord Italia). Un articolato reticolo stradaleche sembrò allora riscontrareil favore di tutte i partiti.Erano evidenti a tutti glienormi vantaggi che sareb-bero derivati ai nostri paesidalla realizzazione di un taleprogetto. E ci si rendeva contoche la ferrovia non bastava piùper la nostra zona. I prodottitipici della nostra agricoltura(castagne, patate d’alpeggio,farro … ) e quelli delle indu-strie (marmo, legname) avreb-bero solo così avuto sbocchicommerciali adeguati. Si pote-vano così sviluppare moderneforme di turismo; i nostrimonti bianchi di marmo, lenostre verdi e fresche vallate,avrebbero potuto costituire unforte richiamo per i molti turi-sti che affollano d’estate lespiagge della Versilia e dellaCosta Tirrenica in generale.Sarebbero stati facilitati enor-memente i contatti all’internodella valle, ponendo argine alsecolare campanilismo chetanti danni ha sempre recatoal nostro sviluppo.Purtroppo, ad oggi, ben pocoè stato realizzato di questoprogetto e, ciò che è stato fatto,non sempre è stato fatto bene.La Fondovalle solo nel 2010 hafinalmente, anche se solo par-zialmente, superato Castel-nuovo. Ma i lavori percongiungere Castelnuovo conPiazza al Serchio, nodi stradalidi non trascurabile impor-tanza, sono appena iniziati eprocedono con esasperantelentezza (basti pensare che persuperare la strettoia di SanDonnino sono occorsi oltrevent’anni). A proseguire oltrePiazza al Serchio poi non ci sipensa neppure più.

Del resto anche nel tratto daCastelnuovo a Lucca sono ri-masti irrisolti alcuni grossiproblemi (ad esempio il colle-gamento diretto all’autostradae il superamento della perico-losa strettoia di Ponte di Cam-pia) ed altri ne sono stati creatiex-novo dall’insipienza di al-cuni nostri amministratori(vedi la variante di Gallicanosubito resa una strada di ser-vizio per il paese ed i suoi ne-gozi, anziché una strada ascorrimento veloce). Delle strade laterali infinequasi non se ne parla più.Forse sarebbe troppo onerosoattualmente realizzare il lungotraforo transappenninico, ma,per raggiungere le autostradedel mare, è sufficiente una gal-leria di pochi chilometri. Per la verità recentemente ilministro Matteoli ha ripropo-sto all’attenzione di tutti il tra-foro della Tambura. Sono statisubito molti però ad esprimereforti dubbi e grande perples-sità sull’opportunità di taleopera nonostante essa si collo-chi nel solco di una tradizioneormai secolare (basti ricordarela settecentesca Vandelli,ideata per congiungere addi-rittura Modena con Massa).Noi non sappiamo se la pro-posta Matteoli sia la più validadal punto di vista tecnico edeconomico complessivo, macrediamo che essa vada presain attenta considerazione. Una sola cosa è necessario pre-mettere: la realizzazione diun’opera stradale di così rile-vante impatto ambientale edeconomico com’è quella deltraforo delle Apuane deve es-sere progettata a vantaggio ditutta la valle e non di un solopaese o di un solo comune.Occorre pertanto prevederemoderni raccordi che uni-scano il traforo con la Fondo-valle. Inoltre, secondo noi socialisti,non è necessario passare daVagli: si può passare anche daGorfigliano o da Torrite o daGallicano. Saranno solo motividi carattere tecnico a far sce-gliere un itinerario piuttostoche un altro.

Mariano Verdigi

La Vandelli, il Duca di Modena,il Conte Carli, la Ferrovia AereaVagli-Massa, la galleria del Ci-pollaio, il foro della Tambura e leproposte dei Socialisti per unamoderna viabilità in Garfagnana.

Finalmente sarà svuotata dai sedimenti che lo hanno riempito il lago di Pontecosi

Si deve fare la Scuola per Canoisti

Si è chiuso con successo l’anno Accademico 2010/2011

Unisenior: 30 e lode

Il Giornale di Castelnuovo Numero 41 - Maggio 2011 Pagina 5

come richiesto dalla Provinciadi Lucca e dalle due ammini-strazioni comunali coinvolte.Entro la fine del 2012, il lagosarà svuotato in modo da ri-posizionare parte dei sedi-menti che nel corso del temposi sono depositati sul fondale.L’intervento, da una parte, ga-rantirà la messa in sicurezzaidraulica del bacino e dall’al-tra darà un contributo alla tu-tela dell’ambiente ed almiglioramento paesaggistico. Il dipartimento della Difesadel Suolo della Provincia, daparte sua, attiverà entro ilmese di maggio una confe-renza dei servizi che raccoglieAutorità di bacino, comuni diPieve Fosciana e CastelnuovoGarfagnana, il servizio Am-biente della Provincia, UfficioTecnico per le Dighe, in mododa coordinare l’operazioneche sarà abbastanza lunga edelicata.Dopo essere stato svuotatodall’acqua, infatti, il bacinodovrà essere fatto asciugare

per permettere ai mezzi dimuoversi sul fondale e racco-gliere le sabbie ed i fanghi. Iltutto, cercando di creare ilminor numero possibile di di-sagi agli abitanti e alle attivitàproduttive del territorio e cer-cando, anzi, di rendere l’in-tero comprensorio piùfruibile.”

Dopo la sistemazione dellasponda castelnuovese e il con-tinuo lavoro degli abitanti diPontesi e dell’AssociazioneLagoSì, si può finalmente pen-sare al lago per tornare a faregare di pesca sportiva; cam-ping attrezzato; passeggiate ela creazione di una strutturaattrezzata e sicura per affittarecanoe. E a questo propositolanciamo un’idea: perchèProvincia, Enel e Comuninon sostengono la creazionedi una cooperativa di giovanigarfagnini per fondare unaScuola di canoisti.Darebbe lavoro e sarebbe at-trattiva per turisti e non.

Questa è una di quelle notizieche possono dare molto allaGarfagnana. Proprio al centrodella valle il lago di Pontecosidiviso a metà tra i Comuni diCastelnuovo e Pieve Foscianacon lo splendido paese, rap-presenta una opportunitò tu-ristica di grande livello. Cosìsalutiamo con gioia il rag-giunto accordo tra Enel, Co-muni e Provincia.“Entro la fine del 2011 inizie-ranno le operazioni di svasodel lago di Pontecosi - recita ilcomunicato di Palazzo Ducale-, il bacino artificiale che sitrova a cavallo dei territori deiComuni di Pieve Fosciana eCastelnuovo Garfagnana, ope-razioni finalizzate ai lavori diparziale ripulitura dai fanghiprogrammato nel 2012. Enel Green Power, titolaredella gestione del bacino, in-fatti, ha accettato di inserire gliinterventi sul lago nel propriocalendario di lavori di manu-tenzione sui bacini che gesti-sce. Questo a dimostrazionedell’attenzione di Enel alle esi-genze del territorio e dellasensibilità degli Enti Localiche hanno coordinato la trat-tativa.Dopo aver effettuato gli studie le analisi necessarie, neigiorni scorsi Enel GreenPower ha presentato il Pro-getto di Gestione del’invaso,con indicazione di modalità etempistiche dei lavori, così

Partita la guerra al CinipideDopo le prime segnalazioni dell’arrivo della vespa cinese delcastagno (dryocosmus kuriphilus ) in alcune zone dell’alta Gar-fagnana nel 2010, in questi giorni alla ripresa vegetativa dei ca-stagni i castanicoltori garfagnini sono allarmati per la grandepresenza di galle sui nuovi rametti dei castagni. E’ stato un susseguirsi di telefonate e di email, giuntemi datutto il territorio della Valle del Serchio chiedendomi cosa stasuccedendo ai castagni. Come Presidente dell’Associazione Nazionale Città del Casta-gno che ha la sede istituzionale presso la Comunità Montanadella Garfagnana, composta da oltre 100 enti pubblici, ComuniCom. Montane, Unione di Comuni, GAL, Parchi e Ass. di Pro-duttori, in questo ultimo anno siamo riusciti, intervenendopresso il Ministero dell’Agricoltura, a far attuare un piano ca-stanicolo nazionale impostato principalmente sulla difesa delcastagno, dal cinipide galligeno, pur intervenendo con pocherisorse. Nelle richieste di interventi fatte dall’Ass. Città del Ca-stagno nei diversi incontri con l’Assessore regionale all’agri-coltura Gianni Salvadori, la Regione Toscana ha deliberatooltre 250.000 euro a difesa del castagno. All’inizio di questo mese sono stati effettuati ben 21 lancisul territorio regionale dell’antagonista naturale del Cinipide“Torymus Sinensis” acquistato presso l’Università di Torino.In Provincia di Lucca sono stati effettuati 5 rilasci.I siti dove sono stati effettuati i lanci nella Provincia di Luccasono: Vivaio La Piana Camporgiano – Loc. Maggiora, Pieve S.Lorenzo Minucciano – Loc. castagna mora, S. Michele Piazza alSerchio – Calvario Basati, Seravezza – Fabbriche di Vallico –Pizzorne Pariana Benabbio, Villa Basica.Anche per il prossimo anno verranno ripetuti i lanci dell’anta-gonista negli stessi siti, oltre a eventuali nuovi lanci in altrezone fortemente colpite da questo parassita. Questo consentirànel prossimo futuro di essere autosufficienti per il fabbisognoregionale sulla lotta alla vespa cinese del castagno.

Ivo Poli

Sinistra Ecologia e LibertàUna grande opportunità è oggi di fronte ad ognuno di noi: co-struire un partito nuovo della sinistra, nuovo nella cultura, neisaperi, nei programmi, che abbandoni il 900 e sappia progettareun futuro buono. Se fallissimo questa occasione dubito che abreve ne avremmo un altra e il paese potrebbe cadere per de-cenni in una cupa regressione della democrazia, dello stato didiritto, dei diritti individuali. Insieme con i contenuti l'innova-zione va estesa ai metodi, alle regole, alla pratica politica quo-tidiana che, rispettando ogni istanza, riconosca il ”potereindividuale” quel potere che ogni persona ha e che è il poterepolitico. Il rispetto delle individualità e del loro singolare po-tere rafforza le energie già presenti e ne sviluppa di nuove, es-sendo punto di riferimento per tutti coloro che vogliono unapolitica “con gioia e rivoluzione” per dirla con gli Area.E' così che si esce dalla rassegnazione, dall'astensionismo o daltanto sono tutti uguali. SEL ha un grande risultato elettorale alivello provinciale, è il secondo partito della coalizione.Grande risultato a Viareggio, grande risultato in Garfagnana,che fare di questi risultati così rilevanti? Le risposte che noi da-remo devono essere tali da consolidare il successo e magari svi-lupparlo e soprattutto impedirne l'implosione per non esserestati politicamente riconoscenti. Valorizziamo il dato elettorale,come giustamente si chiede dai territori, tenendo insieme tuttele istanze: un assessorato alla Versilia, per es. a Gloria Puccetti,una donna capace intelligente e preparata, o anche alla giovaneFederica Maineri che ha ben lavorato in direzione dei giovani.Quali sono i dati positivi di questa ipotesi di lavoro?Dare una risposta importante al risultato elettorale della Ver-silia con un assessorato e valorizzare le donne nella scelta po-litica, affidando loro un ruolo di indirizzo e di decisione.Si pensi che il valore più alto di tutta la provincia di Sel è Ca-stelnuovo col 14,64% e il secondo è Vagli col 14,13%.Con queste tre considerazioni inserire nella rosa dei nostri can-didati ad un assessorato della Provincia Puccetti e Maineri, misembra proprio una buona idea.

On. Maura Vagli

Trattoria Marchetti

di Clara PedreschiLoggiato Porta Castelnuovo di Garfagnana

Telefono 0583 639157

Non si smette mai di impa-rare. Questo l’insegnamentodell’Università della Terza etàdi Castelnuovo (con sedepresso l’Unrra, dove pochigiorni fa si è concluso l’annoaccademico 2010/2011. Grazieall’impegno - nel 1990 - delProf. Fabbri, la Garfagnana haun prezioso Ateneo Uniseniormolto frequentato e apprez-zato. Molte le lezioni e gli in-

contri durante la stagione ap-pena conclusa. Tra questi se-gnaliamo l’incontro sugliuomini e le donne della Garfa-gnana che hanno contribuitoal Risorgimento nazionale,condotto dall’Avv. AngioloMasotti.Ma dicevo non si smette maidi imparare. Durante un re-cente incontro si sono scoperte- grazie ad una allieva - le an-

tiche origini delpaesino di Moz-zanella (nei pressidi Castiglione). Al centro del pae-sino si trova unagrande pietra cu-bica di sicure anti-che origini. Aquesta è legata laleggenda cheavrebbe dato ilnome al paese. Sinarra infatti cheabitasse in queipressi una stregadi nome Nella,malvagia e cat-tiva. Responsabiledi molti sortilegi e

cattiverie tanto che ad un certopunto gli altri abitanti deci-sero di fare giustizia ed elimi-nare il male. A quel punto lastrega fu presa e portata neipressi della pietra cubica (chepresenta delle rientranze) equi gli fu tagliata la testa.Fu grande festa al grido di“Mozza Nella, Mozza Nella”.Da qui la presunta origine delnome.In questo racconto il dono diuna leggenda e il prezioso le-game che ci lega al passato.E tutto questo grazie ad unastudentessa (anche poetessa)dell’Università della Terza etàdella Garfagnana.Come vedete non si smettemai di imparare. Di questoringrazio tutti gli universitariche seguono le lezioni pressola sala dell’Ateneo all’Unrraaugurando una serena estate eun buon anno accademico2011/2012.

Andrea Giannasi

Pagina 6 Numero 41 - Maggio 2011 Il Giornale di Castelnuovo La storia di Giuseppe Biagioni, prigioniero dei nazisti, fa riflettere sulle bestialità dell’uomo

La disumanità della prigionia

Pietro Ciambelli ci offre, con un nuovo articolo, uno spaccato di vita contadina

La “frullana”: un vecchio strumento

Nella sua abitazione di Poggio,Giuseppe Biagioni, stoico Alpinodel 2° reggimento Cuneo, ci haraccontato la sua esperienza du-rante la seconda guerra mondiale.Giuseppe, classe 1923, svolgevamansioni da barelliere e portafe-riti e dopo un periodo in Sloveniae il rientro a Bolzano, venne fattoprigioniero e deportato in Germa-nia a seguito del fatidico 8 settem-bre 1943. Il racconto intenso deilunghi anni di prigionia e di lavoriforzati è una preziosa testimo-nianza della sofferenza, delle pe-ripezie e degli stenti cui furonocostretti migliaia di soldati italiani.Le sue parole, di tanto in tanto in-terrotte, i suoi occhi spesso lucidi,lo scuotere del capo in segno disconforto, ci hanno fatto capire cheforse anche solo ricordare queglieventi è un po’ come riviverli equesta crediamo sia francamenteun’esperienza straziante che nes-suno di noi potrà mai compren-dere fino in fondo. Ogni episodioe aneddoto del suo racconto sa-rebbe meritevole di trascrizione.“… ci avevano ammassato come be-stie su una tradotta. Non sapevamonulla. Eravamo stanchi e affamati. Ar-rivammo al campo 12 A”. Giuseppe ricorda più volte il nu-mero del suo campo di prigioniaquasi fosse l’entrata in un gironedantesco... Si trattava dello StalagXII A di Limburg. “Mi facevano lavorare come un muloin una miniera di carbone. Io e il miogrande amico Pio Pinagli (di Roggio),quando uscivamo eravamo completa-mente anneriti dalle polveri di carbone.Ci facevano lavare velocemente e io ePio ci sgrumavamo a vicenda. Portoancora dei segni scuri nella schiena aseguito di quel periodo. Ricordo che un

prigioniero a cui era rimasto dellosporco nelle orecchie, lo lavarono conuna pompa e con acqua gelida. Morìdi freddo... ”.“Ci davano un pane in 6, lo raziona-vamo, ma quanta fame che ho patito.Dopo la notizia dell’avanzata ameri-cana, i tedeschi ricordo che fecero alla-gare la miniera e iniziarono a spostarcispesso. Lunghi tratti su vagoni sco-perti. Lunghe marce a piedi nel ghiac-cio e nella neve con i piedi congelati.Durante una lunga tratta a piedi ri-cordo che un prigioniero provò ad av-vicinarsi ad un albero di mele perprenderne una, ma le guardie gli spa-rarono! Se camminavi piano, ti man-davano dietro i cani. Uno mi morse adun polpaccio. Alcuni morivano così difreddo, fatica e stenti. Poi ci caricaronodi nuovo su un treno. Il mio vagone siruppe e ci spostarono su un altro doveprima erano sistemati i muli. Erapieno di sterco. Provammo a ripulirloun po’, ma la guardia tedesca ce lo im-pedì e ci fece rimettere dentro lo stercoche avevamo buttato fuori”.“Fu un viaggio interminabile e arri-vammo al campo 12F” . Si trattavacon ogni probabilità dello Stalag 12Fdi Forbach. “Qui mi ricordo che ci fa-cevano scavare le fosse anticarro. Inbaracca provavamo a cuocere le fette

di patate attaccandole alla stufa alegna. Dico sempre a tutti che si puòprovare a mangiare tante cose, ma lepatate crude… è impossibile! Le gior-nate erano lunghe faticose e tristi eogni tanto fucilavano qualcuno chedalla fame aveva provato a rubarequalche patata”.Denominatore comune di moltiracconti simili è lo smarrimentotemporale e la difficile percezionedel trascorrere dei mesi. AncheBiagioni non ricorda esattamente imesi, ma ci racconta che nel 1944 siritrovò nei pressi di un’immensafabbrica. “I prigionieri che erano a lavorare ditanto in tanto buttavano fuori dai fi-nestroni dei grossi blocchi di zucchero.C’era da stare attenti a non prenderliin testa. Si mangiavano quelli, ma poiil nostro stomaco non reggeva e sistava male.I tedeschi ci portavano nei paesi, neimercati e praticamente ci affidavanoalle varie famiglie che avevano bisognodi manodopera. Un po’ come unatratta di schiavi. Li spesso si riceve-vano insulti e sputi dalla popolazione.Un giorno mi fecero andare con unaragazza che doveva sgomberare mace-rie. I suoi genitori erano morti e avevala casa distrutta. Mi diede due patate

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Il progresso tecnologico hacambiato radicalmente il voltodella campagne. La civiltà deiconsumi ha travolto e scon-volto usi, costumi e tradizioniche duravano da secoli. Ilmondo rurale che è il più re-stio ai cambiamenti ed alle in-novazioni, ha dovutoadeguarsi e subire, nel bene enel male, le conseguenze chene sono derivate. Di qui le tra-sformazioni che si sono verifi-cate nel sistema operativo enei mezzi di lavoro. Le mac-chine agricole operanti anchein terreni non esclusivamentepianeggianti sono subentrateal posto dei vecchi e arcaici at-trezzi che hanno accompa-gnato l'opera faticosa degliagricoltori per generazioni egenerazioni. Per la fienagione,ad esempio, attrezzo principeera la frullana che bisognavatenere sempre a punto perchéfosse il più possibile funzio-nale. Il modo, per ottenerequesto stato di piena effi-cienza, era quello della batti-tura. E così cinquanta,sessanta anni fa era piacevole,

nei mesi estivi, udire il tic-chettio dei martelli che, bat-tendo a colpi ritmati lafrullana sull'incudine lungo lalinea del taglio, la rendevano“fina”, ossia ben affilata, ta-gliente e pronta per un usoproficuo.I vari specialisti di questa ope-razione, non tutti erano buonibattitori, facevano a gara a chila batteva meglio. Spesso sor-gevano delle piccole discus-sioni che finivano sempre insonore risate ed in cortesi e ci-vili prese in giro o cogliona-ture. Ora il ticchettio deimartelli non si sente più. L'an-tica frullana ha fatto il suo

tempo, è andata in meritatapensione e attualmente si assi-ste non più al gesto rituale esolenne dell'agricoltura cheavanza sulle superfici erbosead “andare”, fra il lieve frusciomentre compie l'opera di rasa-tura, ma alla presenza dimezzi agricoli meccanizzatiche col loro rombo dei motorirompono il silenzio e la quietedelle campagne. V'è comun-que da dire che anche l'utiliz-zazione di questi nuoviattrezzi è assai contenuta inseguito al noto abbandono deiterreni montani.La raccolta del fieno una voltaaveva un fascino tutto partico-lare. Era una faccenda moltoimportante e per questo ve-niva condotta con cura ed at-tenzione, rappresentando essail cibo principale del bestiamedurante il lungo inverno.In virtù di quanto affermatol'erba veniva falciata ovunquee bene badando che i prati e icigli, anche i più ripidi e sco-scesi, venissero rasati senza al-cuna perdita al fine di ottenereuna raccolta di fieno il più ab-bondante possibile.

Adesso le cose sono diverse. Iterreni sono trascurati e po-chissimi si prendono cura diessi. Non c'è bisogno di fo-raggi per un bestiame che nonc'è più e l'erba non rappre-senta più una risorsa, ma èmotivo di fastidio e di lavoroinutile, in quanto una voltaseccata, viene data allefiamme. Si pulisce si taglial'erba quasi esclusivamentevicino alle abitazioni perpaura che ci si annidino rettili,in particolare la vipera cherappresenta pur sempre unpericolo latente per il suomorso velenoso.E' proprio il caso di affermare:tempi nuovi, nuovi sistemi dipensiero e di vita.

Pietro Ciambelli

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e il mio amico Pio trovò una bottigliadi vino. Lo bevemmo a sorsi e dopo unattimo eravamo ubriachi… e felici. Seavevi fortuna e trovavi una famigliabenevola potevi mangiare qualcosa dipiù. A volte io e Pio si decideva di an-dare separati perché se uno aveva piùfortuna poi divideva il cibo con l’altro.Un giorno un ufficiale tedesco ci ra-dunò in una ventina. Non ci dicevanulla e pensai che volesse fucilarci. Ciportò nei pressi della sua abitazionebombardata, ci fece lavorare e poi cifece mangiare pane burro e marmel-lata. Una giornata memorabile…quell’ufficiale ci disse che era ritornatodopo aver prestato servizio vicino aLucca!”.Nell’assurdità e nella crudeltàdella prigionia non tutto ha unaragione ed una logica. Così Bia-gioni si ricorda come nelle pochegiornate in cui non c’era da lavo-rare il loro carceriere che avevanosoprannominato “Negus” facevaspostare banchi, attrezzi e pesi aiprigionieri senza un perché e soloper la gioia di farli poi rimettere alloro posto. Oppure si ricorda diun ufficiale molto alto e possenteche faceva scavare le buche ai pri-gionieri russi e a volte ne uccidevaqualcuno con le sue mani, a forzadi pugni…”quel mostro!”“Bellissimo fu quel giorno in cui ve-demmo partire per la battaglia più di30 aerei tedeschi. Ufficiali e soldati sor-ridevano e ci segnalavano il cielo insegno di supremazia e orgogliosi dellaloro potenza. Poco dopo però li ve-demmo ritornare. Non erano più di 4o 5 e tutti i prigionieri esultarono esbeffeggiarono il nemico!!!”Poi il ricordo del suo piede mal-concio. Un’infezione ad un piederischiò infatti di farlo morire. Lescarse medicazioni e le condizioni

igienico sanitarie non permette-vano di guarire. Giunto quasi alladrastica decisione di amputarlo, ilpiede migliorò quasi per miracolo.Biagioni ci racconta infatti che ve-niva lasciato riposare in una gra-naio dove poteva lasciare il piedenel fieno e nella paglia e forse pro-prio quella lo aveva guarito.Dopo questi eventi anche le stradedi Giuseppe e Pio si dividono perpoi ricongiungersi in Garfagnananell’ottobre del 1945 quando en-trambi fecero rientro a casa. Primaperò ancora tanta sofferenza perfar guarire il piede, i dolori e le fitteallo stomaco che si gonfiava ormaidisabituato al cibo, la paura di nonfarcela, la tristezza e l’umana ago-nia di chi non sa cosa succederàdomani e se mai... rivedrà i suoicari. E così arrivarono gli americani econ loro finirono prigionia, fame ecrudeltà. Purtroppo per Biagioniil fato aveva ancora in serbo un ul-timo scherzo: “In un pomeriggio come un altro,mentre ero insieme ad altri soldati uncolpo sparato forse per gioco da un fu-cile americano, mi colpì di rimbalzo daun muro ad una spalla. Un doloreforte e tanto sangue che usciva. Pensaiche era giunto il mio momento. Fuicondotto in ospedale e mi operaronogli americani. Il proiettile era entratodal lato sinistro e miracolosamente erauscito non lontano dal cuore, masenza ledere arterie vitali. Trascorsitanti mesi in convalescenza e solo nel-l’autunno del 1945, feci ritorno acasa”.“…per tanti anni nella mia Garfa-gnana ho brindato e fatto festa conl’amico fraterno Pio Pinagli. Adessonon c’è più. Ma io lo ricordo sempre!”

Fabrizio Ferrari

Il Giornale online

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Domenicqa 5 giugno si sfideranno i Campioni da tutta Italia

Torna il Subbuteo in Rocca Ariostesca

Abbiamo incontrato Massimo Benedetti

Pesce: cibo e qualità

Il Giornale di Castelnuovo Numero 41 - Maggio 2011 Pagina 7

Abbiamo incontrato MassimoBenedetti, Viareggino ormai“adottato” da Castelnuovo etitolare, in società con il fra-tello Andrea, dell’attività Ge-lomarket di Via Puccini zonaimpianti sportivi. Partita daLucca e inaugurata a Castel-nuovo nel 1989, l’attività Ge-lomarket ha senz’altrointrodotto nella nostra valleuna proposta commerciale inqualche modo innovativa e diqualità che grazie alla co-stanza e all’impegno di Mas-simo e dei suoi collaboratori, èdivenuta realtà importante econosciuta in tutta la Garfa-gnana e nella media Val DiSerchio. Oltre a Lucca e Ca-stelnuovo infatti Gelomarketèpresente anche a Marlia eFornaci di Barga.

Massimo, com’è nata l’idea diaprire un negozio di pescecongelato a Castelnuovo equal è la proposta a la filoso-fia che vi contraddistingue?A Lucca avevamo un po’ diclienti della Garfagnana e ap-purato che apprezzavano lanostra offerta, decidemmo diprovare ad aprire a Castel-nuovo anche considerato il di-screto bacino di utenza e ilfatto che non esisteva una pro-posta come la nostra. La verasfida però è stata provare adentrare piano piano nelle abi-tudini alimentari dei Castel-nuovesi e dei Garfagnini.Equesta sfida continua ancheoggi. Già, la Garfagnana, terradove carne, salumi , formag-gio e soprattutto funghi lafanno da padrone e dove forsecucinare il pesce è sempre unpo’ un evento da festività…Proprio così, soprattutto al-l’inizio il difficile è stato pro-vare a convincere le personeche acquistare e cucinarepesce poteva e doveva diven-

tare una sana e genuina con-suetudine alimentare soprat-tutto se questo pesce era diqualità, benché congelato. Inquesto senso abbiamo semprecercato di dare un servizio ri-volto al cliente, consegnandoricette, dando suggerimenti eindicazioni per la prepara-zione, spesso vista come im-presa difficile. Con piacere esoddisfazione i clienti torna-vano e tornano da noi raccon-tandoci gli esiti della lorocucina e continuano a chie-derci consigli che siamo benlieti di poter dare. Questoanche a riprova del fatto checucinare il pesce non è poi cosìdifficile, basta che diventi unaprassi di quotidiana sempli-cità e non un evento sporadicoda festività natalizia. In questosenso mi piace dare merito so-prattutto a mia moglie Dona-tella che con passione sidocumenta e si cimenta nel-l’arte culinaria con risultatidirei eccelsi offrendo poi lasua esperienza alla gente. La-sciamo perdere il periodo deifunghi, quando di pesce scher-zosamente parlando… nean-che l’ombra.

Una particolare attenzionequindi al cliente e immagi-niamo anche un’accurata se-lezione dei fornitori.Senza dubbio la soddisfazionee la fidelizzazione della clien-tela è prioritaria e noi abbiamosempre cercato di portare sulbanco il meglio in termini diqualità ad un prezzo concor-renziale. Dico sempre a tuttiche il pesce fresco è il top, matra un “fresco” di 3/4 giorni eun congelato di sicura qualità,meglio senz’altro quest’ul-timo. Non ho vincoli o obbli-ghi verso nessun fornitore escelgo con criterio e con giudi-zio il prodotto che offro poi ai

clienti andando a sceglierlo invari mercati. Con l’ormai tren-tennale esperienza nel settoremi piace poter dare garanzie equalità ai consumatori in ter-mini di prodotto offerto, coniniziative di sconto importanti,migliorando magari la comu-nicazione ela fidelizzazionecon tessere a punti. Il trasferi-mento da Via F.Azzi all’at-tuale sede qui nella zona dellostadio ha poi facilitato i clientie anche il nostro lavoro.

Dietro ad un’attività come laVostra si nascondono peròanche difficoltà non sempreconosciute.Intanto un punto venditacome il nostro richiede un no-tevole impegno in termini diconsumo di energia elettricaper il funzionamento costantedegli impianti di refrigera-zione. A questo va aggiuntoun meticoloso e doveroso ri-spetto di tutta una serie diadempimenti e normative sa-nitarie che disciplinano que-sto settore, sempre al fine ditutelare in ogni modo il con-sumatore finale. I controlli daparte delle USL sono frequen-tissimi e in un mercato semprepiù difficile, ormai globale,dove sofisticazioni e altera-zioni nel campo alimentaresono all’ordine del giorno, nonpossiamo permetterci sbagli onegligenza di alcun genere.

Cosa pensi in generale delcontesto commerciale di Ca-stelnuovo?Per quanto mi riguarda io misono trovato benissimo a Ca-stelnuovo e con la gente dellaValle, tanto è vero che qui hoanche incontrato la mia attualecompagna nella vita. Unicacosa che posso aggiungere e tiassicuro senza nessuna venapolemica ma solo perché èdavvero la mia sensazione, èche forse non tutti i commer-cianti Castelnuovesi hanno sa-puto o voluto dare unqualcosa in più alla gente. Citengo a ribadire che è un miopensiero e che non è rivolto di-rettamente a nessuno, macredo che l’offerta commer-ciale del paese possa e debbamigliorare soprattutto nel ser-vizio ai cittadini, ricordanoche negozi e attività da valo-rizzare e difendere non sonosolo in centro, ma sono dislo-cate per fortuna anche in altrezone.

Intervista di Fabrizio Ferrari

Athena Art GalleryHa aperto a Castelnuovo (alla Barchetta) un negozio unico nelsuo genere. Si tratta di “Athena Art Gallery - Laboratorio Pro-mozione d’Arte”, che è insieme show room – atelier – negozioartistico. Unico nel suo genere almeno in Italia.L’idea nasce lontano da Castelnuovo, in Lombardia e precisa-mente a Cernobbio in provincia di Como, durante una cena traamici, grandi personaggi: uno degli invitati era Renzo Borghetti

che oggi vive aCastelnuovo. Iltema della serata èarte l’Arte.Al nostro neocon-cittadino, ricono-sciuto qualeProject Manager,introdotto damolti anni sia nelcampo musicalesia nel campodelle arti visive eraffigurative, edi-

tore per passione, realizzatore e progettista di francobolli diPoste Italiane e di grandi eventi musicali ed artistici, Presidentedella Menhir Music & Art Association, Associazione europeano profit a sostegno,promozione, sviluppo e valorizzazionedelle Arti e dei rapporti tra Artisti di Etnie e nazionalità di-verse, scocca la scintilla: “Proviamoci”.Certo la “ sfida “ non è delle più semplici, portare opere im-portanti in una cittadina di provincia non particolarmente pre-parata ed incline all’arte all’apparenza si presenta come unacorsa già persa.Eppure, secondo le previsioni è questione di tempo, anche inconsiderazione del fatto che, sia gli articoli per la casa, l’uffi-cio,il negozio, di complemento, sia le opere artistiche presenti,sculture in marmo, bronzo, resina,ecc. o pitture e quadri sianoesse di grandi Artisti o di Artisti emergenti, sono comunque unaffare per il cliente perché vengono proposte ad un valore cheva da un terzo ad un decimo del proprio reale valore di acqui-sto o di valutazione effettiva. Anche per quanto riguarda og-getti ed opere in promozione e conto vendita, ci si basa su uncosto definitivo che raramente è al di sotto del 50% del propriovalore effettivo. Ovviamente sia l’oggettistica, i diversi articoli,le opere d’arte ed i prodotti in conto vendita e/o promozione,sono in totale esclusiva della Athena Art Gallery con la consu-lenza decisionale della Menhir Music & Art Association.Al momento attuale, quale positività si riscontra il fatto che igrandi personaggi presenti alla cena in Cernobbio, sono giàstati ospiti in Castelnuovo e sicuramente torneranno.E non poteva mancare una nota di colore: in esclusiva assolutasi trova l’ombrello per due persone.

Stella del mattinoPuò essere una risposta alla crisi e un gesto di rispetto am-bientale: ovvero invece di buttare le cose vecchie queste pos-sono trovare nuova vita in nuove abitazioni. Alla Stella delMattino - a Torrite nella vecchia Caltos - si può veramente tro-vare di tutto.

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Piazza Umberto a Castelnuovo di Garfagnana

Un altro grande evento patro-cinato dal Giornale di Castel-nuovo è il Torneo nazionaleOld Subbuteo, ormai giuntoalla terza edizione, che si svol-gerà come di consueto nellostupendo scenario della RoccaAriostesca. 64 giocatori da tutta Italia in-terverranno nella competi-zione alla quale sempre piùtutti vogliono partecipare,grazie alla serietà ed alla per-fetta organizzazione degli Hi-glanders, il club di OldSubbuteo di Castelnuovo.Nelle parole del presidentedel club, Roberto Ciari, c'ètutto l'orgoglio per la conside-razione che gli Higlandershanno raggiunto nel pano-rama nazionale, visto cheormai sono presi come punto

di riferimento per il mondodel Subbuteo non solo a livellotoscano ma addirittura in tuttaItalia: "Abbiamo da poco fe-steggiato il primo compleannodel club, partiamo per altromitico anno. Oltre ai successi

sportivi dei giocatori del clubtengo a sottolineare soprat-tutto la correttezza di tutti gliHighlanders, sia nello spiritoche nel comportamento concui partecipano a tutti i tornei,e la straordinaria capacità or-ganizzativa". Il torneo in Rocca si svolgeràdomenica 5 giugno dalle ore 9.La novità di quest'anno è iltorneo dedicato ai più piccoli,bambini e ragazzi, e perchéno, anche bambine e ragazze,che potranno giocare suipanni verdi dalle ore 14 di sa-bato 4 giugno, con la sapienteassistenza e regia degli Hi-glanders. In regalo per tutti una replicadella mitica Coppa dei Cam-pioni.

Gabriele Coli

Pagina 8 Numero 41 - Maggio 2011 Il Giornale di Castelnuovo

L’orchestra sinfonica giovaniledella Scuola Media a IndirizzoMusicale “G. Pascoli” di Ca-stelnuovo, Giovedi 19 maggio,ha partecipato alla XVII rasse-gna scolastica di musica, pre-mio Nazionale “SalvuccioPercacciolo”, organizzata dalComune di Mirto (ME) col pa-trocinio della Regione Sicilia edella Provincia di Messina, ag-giudicandosi il secondo pre-mio riservato alla categoriaGruppi Orchestrali dellescuole ad indirizzo musicale. Si è trattato di un evento a ca-rattere nazionale, che ha vistoimpegnate diverse migliaia dialunni provenienti dalla Siciliae da tante Regioni d’Italia,alunni che, guidati dai loro do-centi, hanno invaso pacifica-mente le vie e le piazze delCentro storico, cimentandosiin una sana competizione.Nel corso della cerimonia te-nutasi presso il tendone alle-stito nella piazza principale diMirto, dopo l’esibizione delleorchestre, il Sindaco ha conse-gnato la coppa per il secondoposto al direttore dell’Orche-stra, alla dirigente scolastica, aidocenti ed agli allievi, tra gliapplausi dei presenti. Durante la cerimonia di conse-gna del premio e successiva-mente in una letteraparticolare di ringraziamentoindirizzata a tutti gli allievi, ladirettrice del concorso ha fattopresente che la Commissione

Giudicatrice ha riferito di averriscontrato un livello di prepa-razione musicale davvero no-tevole, data la giovane età deimusicisti. La vittoria è andata ad unascuola della provincia di Mes-sina, che ha avuto il merito dipresentare un lavoro ispiratoalla tradizione popolare sici-liana e che forse, solo per talemotivo e non per meriti stret-tamente musicali, è stato pre-ferito (con una differenza diappena cinque punti su cento)a quello dell’orchestra di Ca-stelnuovo.Particolarmente soddisfatti igenitori degli allievi, gli ac-compagnatori e gli insegnantidell’Indirizzo Musicale, Gio-vanna Di Nardo, RiccardoPieri, Serena Richichi e LauraMazza, che dopo la vittoriadello scorso anno al Premio“Tusini” di Seravezza ed ilpiazzamento al Concorso Na-

zionale di Desenzano delGarda, hanno potuto gioireancora una volta della lusin-ghiera affermazione dei loroallievi.Un grazie di cuore alla Diri-gente scolastica Prof.ssaAmina Pedreschi, alla Prof.ssaGiovanna Di Nardo (perfettaorganizzatrice della logistica)ed al Direttore dell’Orchestra,Prof. Riccardo Pieri, per l’im-pegno profuso nel segno delladiffusione della cultura musi-cale nel nostro territorio.

Ugo Mazzei

Gli eventi di giugno

Dal 16 al 26 “Il Pane e le rose” a Gallicano

Dal 17 al 26 “Solstizio d’Estate: 100 passi sulle Apuane” a Pruno (Stazzema)

Il 29 “Cascio… la tradizione nel profumo dei forni a legna” a Cascio (Molazzana)

Il 29 “Rappresentazione della Sacra Famiglia e strage degli innocenti” a Metello (Castelnuovo di Garfanana)

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PONTI NEL TEMPOALTA VERSILIA GARFAGNANA VALLE DEL SERCHIO

L’orchestra sinfonica della Scuola Media “Pascoli” di Castelnuovo ha vinto il secondo premio a Mirto

Successo siciliano per l’OrchestaDa settembre parte l’Agrinido a Le Lame

In Garfagnana, nel prossimo mese di settembre, vedrà iniziarele proprie attività il primo agri-nido della Toscana, su inizia-tiva dell’azienda agricola Fattoria Didattica Lo Spaventapas-seri con il supporto del Comune di Castelnuovo di Garfagnanadi Donne in Campo e della Confederazione Italiana Agricol-tori. La decisione è stata presa martedì 19 aprile durante unavisita all’agrinido della vicepresidente della Giunta regionaleStella Targetti, del presidente Cia Giordano Pascucci degli as-sessori del comune Elena Picchetti e Luca Biagioni. Alla visitae al dibattito hanno partecipato anche Valentino Vannelli, di-rettore regionale CIA, Maria Annunziata Bizzarri presidentedi Donne in Campo Toscana, Anna Maria Dini coordinatrice

regionale, Serena Giudici segretario nazionale di Donne in Campo e il Perito Agrario SacchiniAntonio che segue la parte tecnica del progetto, oltre ad altri dirigenti della Confederazione lo-cale ed imprenditrici toscane.La vicepresidente Targetti, accolta durante la visita dai titolari Barbara Coli e Marco Giannasi,ha espresso grande interesse per questo tipo di progetto e promesso impegno affinché i vuoti nor-mativi regionali in materia vengano prontamente colmati. Non è mancato l’elogio per il lavorosvolto per adeguare i locali interni all’accoglienza dei bambini e alla bellezza del posto. Il pro-getto offrirà un servizio dedicato ai bambini da 1 a 3 anni, con locali interni arredati e dedicatiesclusivamente all’accoglienza dei bambini. Il progetto degli agri-nido, sottolinea del dibattitotenuto durante la visita, la Cia Toscana, è voluto da molte imprenditrici agricole della Toscana,perché da un lato, in un ottica di multifunzionalità, si tratta di un’attività che risponde ad esi-genze reali delle famiglie che vivono in zone rurali, in particolare in quelle montane; e dall’altroperché può costituire un’importante integrazione di reddito per le loro aziende.Durante il suo intervento, il presidente di Cia Toscana Pascucci, ha sottolineato l’importanzache si avvii quanto prima, per iniziativa della Giunta regionale, l’iter per l’emanazione di unospecifico dispositivo normativo regionale per l’accreditamento. La Cia Toscana metterà a di-sposizione la propria esperienza per le sperimentazioni nelle imprese agricole aderenti a Donnein Campo. L’assessore alla scuola del comune di Castelnuovo, Elena Picchetti, durante il suo in-tervento, ha ribadito che l’amministrazione locale crede fermamente in questo progetto e chetramite i suoi uffici metterà in atto tutte quelle azioni necessarie per giungere presto ad un ac-creditamento del servizio e dar vita ad una convenzione specifica. L’assessore ha anche tenutoa ricordare che nel progetto è previsto un servizio pranzo e merenda con un menù prevalente-mente contenente cibi derivati da produzioni agricole locali cucinati direttamente nell’agrinido.Unanime la convinzione che avere sul territorio un’eccellenza simile ed un servizio all’infanziae alle famiglie di questo genere darà lustro, non solo al comune di Castelnuovo, ma a tutta la Gar-fagnana.Un ringraziamento all’azienda e agli enti locali che sono stati sensibili al problema e hanno cre-duto fortemente al progetto viene da tutto lo staff della Confederazione Italiana Agricoltori. Ciòche occorre adesso è una norma che valorizzi anche in Toscana questa nuova forma di multi-funzionalità agricola; al termine dell’incontro si è fatta richiesta alla vicepresidente Targetti, cheinsieme all’assessore all’agricoltura Salvadori, possa presto trovare una rapida definizione e ap-provazione di un regolamento regionale per la disciplina della fattoria didattica e dei servizi perle comunità locali, fra questi gli agri-nido rappresentano un’opportunità importante per le gio-vani famiglie delle aree rurali e contro l’abbandono delle stesse".

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Per fortuna Alfonso non ha bisogno di voti per essere rieletto!!!