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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2

Lanciano Vasto Chieti

RASSEGNA STAMPA Lunedì 20 giugno 2016

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CHIETI Sabato, 18 giugno 2016

Accordo fatto buste paga più pesanti alla Asl

AUMENTI IN ARRIVO

In tempi di crisi da cui non si intravede la via di uscita, fra strutture sanitarie chiuse o depotenziate, malati in barella nei corridoi e liste di attesa, tagli generalizzati delle spese, i dipendenti dell'Asl Chieti Lanciano Vasto sono tra i pochi a poter contare su una busta paga più pesante. Nell'azienda sanitaria è stato raggiunto infatti l'accordo che ha definito i criteri per la progressione economica orizzontale, le cosiddette fasce, del personale delcomparto. L'intesa è stata siglata tra la direzione aziendale, presenti il direttore sanitario Vincenzo Orsatti, e il direttore delle Risorse umane, Manuela Loffredo, le organizzazioni sindacali dell'area del comparto e la rappresentanza sindacale unitaria. Le risorse finanziarie dedicate sono pari a circa un milione e 600 mila euro che saranno assegnati a una percentuale leggermente superiore al 50% dei dipendenti appartenenti alle categorie A, B/Bs, C, D/Ds. Il beneficio ha decorrenza dal primo gennaio 2016 e viene riconosciuto, ai dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato che hanno maturato almeno due anni di servizio continuativo a far data dal primo gennaio del 2012, sulla base di apposite graduatorie che terranno conto della valutazione professionale, dell'anzianità di servizio e dei titoli di studio posseduti. Dopo un lungo periodo di blocco delle retribuzioni, legato al mancato rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, l'attribuzione di questo beneficio economico viene letta come «un'opportunità per valorizzare le professionalità presenti in Azienda e le legittime aspettative dei dipendenti».

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LETTERE Lunedì, 20 giugno 2016

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CHIETI Sabato, 18 giugno 2016

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Venerdì, 17 giugno 2016

Sanità, il commissario è straordinario, il decreto di più: ha due originali

ABRUZZO. Solo un colpo di fortuna (o di sfortuna) ha permesso di scoprire che non sempre le delibere o i documenti ufficiali sono unici e immodificabili. Anche in altri casi abbiamo ricevuto segnalazioni del genere che non abbiamo potuto verificare in mancanza delle due versioni da confrontare del medesimo documento. Il caso del decreto N.48 del commissario straordinario per la Sanità, Luciano D’Alfonso, però è diverso. Il documento porta la firma anche del sub

commissario Giuseppe Zuccatelli ha la data del 23 maggio ed è stato pubblicato, come capita sempre, alcuni giorni dopo. E qui il caso ci ha messo lo zampino perchè un solerte cittadino si è stampato il file appena pubblicato ed ha notato che la determina conteneva degli spazi vuoti evidenziati con una penna dove mancavano alcune date. La determina 48 non è una determina qualunque ma decide sull’avvio delle trattative con le cliniche private per i budget da assegnare e l’accreditamento definitivo che ancora non c’è dopo tanti anni. Un argomento, diciamo, “capitale” per i rapporti futuri tra pubblico e privati. Lo stesso curiosone qualche giorno dopo ha scaricato nuovamente la determina dal sito istituzionale della Regione Abruzzo ed ha notato che era differente. Negli spazi vuoti erano state aggiunte le date e anche altri particolari facevano pensare che il documento on line era diverso da quello inserito precedentemente. Ora, non accade praticamente mai ma per errore potrebbe essere stato pubblicato un documento in bozza ma in quel caso non dovrebbero esserci nè i timbri nè le firme e soprattutto non dovrebbe comparire la dicitura «copia conforme all’originale». E’ questa dicitura, infatti, che attesta appunto la “conformità” del documento pubblicato e assicura al cittadino che si tratta di documento ufficiale e attendibile. La prima versione stampata dal nostro lettore aveva questa dicitura e pure le firme prova che Zuccatelli e D'Alfonso hanno approvato il documento senza le date ma la seconda versione appare diversa nella forma ma non nel contenuto. Anche l’intestazione è diversa così come i timbri e questo fa pensare che l’intero documento sia stato sostituito e aggiornato. Basti guardare l’orientamento dello stemma della Regione Abruzzo all’interno del timbro per capire che si tratta di una pagina diversa dalla prima versione così come l’inclinazione del timbro è diversa. La prova del nove la si trova smanettando e si scopre che il file del decreto 48 è stato creato il 9 giugno, 17 giorni dopo la sua approvazione e potrebbe darsi che in quella data sia stato messo on line (con il consueto ritardo di sempre). Poi però se si guarda il decreto successivo, il numero 49, approvato sempre lo stesso giorno (23 maggio) si scopre che è stato creato e messo on line il 27 maggio, cioè appena 4 giorni dopo la sua firma ma 13 giorni prima del decreto precedente. Una anomalia che gli uffici dovrebbero chiarire e spiegare anche perchè, come detto, non è la prima volta che riceviamo segnalazioni simili che riguardano difformità. Rimangono inoltre tutti i dubbi circa la mancata trasparenza e la pubblicazione a singhiozzo o epurata di tutte le delibere, le determine della Regione restituendo la sensazione che la volontà sia quella di pubblicare il meno possibile (infatti mancano all’appello decine di delibere e centinaia di allegati alle delibere che quando non piacciono non vengono resi disponibili) Il risultato è un pessimo servizio al cittadino e, forse, anche la violazione di qualche norma. MARCOZZI (M5S) ANNUNCIA INTERPELLANZA «La trasparenza non è certo il punto forte di questo governo regionale, lo abbiamo sempre rilevato», ha commentato Sara Marcozzi, consigliere regionale M5s, «È da tempo che abbiamo notato anche anomalie sulle pubblicazioni dei documenti sul sito regionale: delibere non pubblicate, altre pubblicate con estremo ritardo o senza i relativi allegati. Il caso del presunto doppio decreto N.48 del commissario straordinario per la Sanità, Luciano D’Alfonso, ci lascia basiti. Tutte queste stranezze nelle pubblicazioni saranno oggetto di una interpellanza che sto già provvedendo a redigere».

Decreto48 COMMISSARIO STRAORDINARIO SANITA'

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PESCARA Lunedì, 20 giugno 2016

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L’AQUILA Lunedì, 20 giugno 2016

Super ospedale, Cialente furioso «Andrò dal ministro Lorenzin»

Bordate alla Regione: «Non pensino di fare come la chiusura dei punti nascita a Sulmona»

L'INTERVISTA A sentire il sindaco Massimo Cialente si intuisce chiaramente che la battaglia sulla sanità è appena agli inizi e che il piano sanitario presentato dall'assessore regionale Silvio Paolucci apre formalmente il caso del fronte aquilano. Sindaco Cialente, qual è il suo giudizio sul piano? «Se si pensa di riorganizzare nascondendosi dietro scelte fatte, a quanto ne so, da funzionari, con l'avallo dell'assessore Paolucci e del presidente D'Alfonso, auguri! E' impensabile che si ragioni senza la condivisione con la politica e con i decisori».

E' mancata la concertazione? «Se pensano di fare Sulmona 2- la vendetta con la chiusura dei punti nascita, senza aver fatto un ragionamento con quelli che hanno la responsabilità sul territorio, ovvero i sindaci, è un errore, non funziona. Qui c'è stata l'assoluta mancanza di passaggi politici. Questo è un problema in primis del Pd». Si apre, dunque, anche un fronte interno? «Il Pd regionale deve capire come fare. Non è un discorso campanilistico. Sull'unico ospedale di secondo livello, ad esempio, nel momento in cui sento dire che è un problema tra L'Aquila e Teramo, si mettessero d'accordo, vorrei capire qual è il ragionamento, se c'è un'idea della sanità abruzzese o tutto viene liquidato come questione campanilistica. In questo modo si invita quasi a fare barricate reciproche. Se si impostano così le cose l'Abruzzo torna indietro agli anni 70. Deve cambiare l'ottica, d'altronde ho impiegato tre anni a far capire che esistono appalti strani». Che intende per appalti strani? «Per esempio il problema della forniture. Ritengo che quello che è successo nell'Asl dell'Aquila, ma anche in altre Asl, nell'acquisto di beni e servizi, è un vero e proprio scandalo. Inviterei a controllare gli ultimi gli appalti. Io convocherò il comitato ristretto dei sindaci su questo tema». Tornando all'ospedale di secondo livello, ha intenzione di promuovere iniziative? «Ci sono mille modi per risolvere la questione. Andrò dal ministro Lorenzin, ma ammesso che ci dicano di sì, voglio capire se si comincerà finalmente a parlare di dove staranno i migliori reparti e quali saranno le vocazioni degli ospedali. L'unico che ha ragionato così, negli ultimi anni, è stato Cialente su Ematologia a Pescara». Dunque, spera ancora di potercela fare? «Io non spero. Ci saranno delle azioni politiche. La sanità è una cosa troppo seria per gestirla così. Questo è un invito a giunta regionale, assessori, consiglieri regionali, Pd». Ci sono voci insistenti sulla facoltà di Medicina a rischio. «A nessuno venga in mente nulla. Vedo una certa sottovalutazione, a livello regionale e purtroppo anche nel mondo accademico. Passano logiche di appartenenza, prima ancora che di funzionalità». Come immagina l'ospedale dell'Aquila tra 10-15 anni? «Come un ospedale di grandissima qualità. Un bocconiano come Paolucci dovrebbe insegnarmelo: se è vero che la competitività è attirare talenti e investimenti serve la qualità degli ospedali. Ecco perché faccio una battaglia folle su questi temi, da solo».

Stefano Dascoli

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SULMONA Lunedì, 20 giugno 2016

Personale in ferie: disagi in ospedale

Minaccia una denuncia per interruzione di pubblico servizio il presidente dell'associazione diabetici della Valle Peligna, Salvatore Del Boccio. Nei giorni scorsi, infatti, e in particolare dal 15 al 17 giugno, i pazienti che sono andati in visita (con regolare prenotazione) sono stati rispediti a casa perché mancava il personale. Tutti in ferie e nessuno che li ha sostituiti: quanto basta per creare un notevole disagio agli utenti, le cui nuove visite sono state fissate a partire dal 5 luglio. Tempi assolutamente inaccettabili - lamenta Del Boccio - per evitare il ripetersi di questa situazione invitiamo il dirigente a predisporre le sostituzioni del personale per le assenze programmate soprattutto in prossimità delle ferie estive. Anche perché siamo solo all'inizio della stagione estiva e di conseguenza il problema della legittima fruizione delle ferie da parte degli addetti, non può essere risolto con la semplice chiusura e interruzione del servizio. L'associazione si riserva, in caso di recidività - continua il presidente Del Boccio -, di verificare se vi siano gli estremi d'interruzione di pubblico servizio.

P.Iav.

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TERAMO Domenica, 19 giugno 2016

Ospedale unico territoriale: il dado è tratto SANITA'

Molto probabilmente i finanziamenti per il nuovo ospedale di Giulianova non prenderanno mai quella via, bensì verranno considerati come un anticipo o una parte iniziale di un finanziamento per l'ospedale unico che secondo il direttore generale della Asl si realizzerà verso la cittadina balneare e non nella cittadina balneare. Questo è l'orientamento di Circonvallazione Ragusa.E' la cosa più intelligente da fare ribadisce Roberto Fagnano. Quelli erano fondi di edilizia sanitaria nemmeno più spendibili tra l'altro e la proposta deve essere rivisitata in qualcosa di più intelligente approfondisce. Il Mazzini che secondo una classifica redatta da un osservatorio (Dove e come mi curo.it), che ha lo scopo di aiutare i pazienti ad avere un quadro il più chiaro possibile quando, per un motivo o per un altro, devono cercare le migliori strutture per curarsi, dal punto di vista sanitario promuove Teramo a pieni voti: difatti il nosocomio è stato collocato al 31.mo posto in Italia per alcuni parametri chirurgici come il numero di interventi chirurgici effettuati e l'efficacia degli interventi stessi. Il Mazzini è reginetta d'Abruzzo sotto questo profilo ma a struttura ne esce con le ossa rotte. E' stato progettato negli anni '60 e realizzato negli anni '70 conferma Fagnano - non è antisismico, non ha ospitalità alberghiera ed è carente dal punto di vista del servizio antincendio. Gli attuali ospedali solo per la sicurezza antincendio che si basa sulla nuova normativa costano alla Asl ogni anno 30-35

milioni; l'adeguamento sismico altri 40-45; inoltre ogni anno si spendono circa 8 milioni per manutenzioni straordinarie e ordinarie su vecchi solai e i costi energetici sono ormai non più sostenibili mentre con la nuova struttura potremmo produrre noi l'energia. A questo punto conviene realizzare una struttura ex novo: si potrà migliorare l'aspetto alberghiero, solo per dirne una. Sarà l'ospedale del futuro, questa è una scelta dovuta che la politica dovrà fare. Il costo totale dell'opera, che avrebbe 600 posti letto e pronto in 3-4 anni, si aggirerebbe sui 250 milioni di euro, somma coperta dai risparmi annuali già indicati, da finanziamenti già disposti ed in parte dall'alienazione del corposo patrimonio immobiliare della Asl di Teramo. Gli ospedali di Atri, Teramo e Giulianova verrebbero dismessi per far cessare gli immani costi: faccio prima ad abbatterli o al limite riconvertirli, come nel caso di Atri, in strutture semiresidenziali. Per contro nelle altre zone verrà sviluppata ulteriormente, oltre ad eliporti ed infrastrutture viarie in genere, la medicina del territorio, 118 e strutture assistenziali.

Maurizio Di Biagio

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Lunedì, 20 giugno 2016

>ANSA-IL PUNTO/ M5s conquista Roma e Torino, Sala vince a Milano Raggi: storico, parte nuova era. Pd: sconfitta senza attenuanti (ANSA) - ROMA, 20 GIU - Il Movimento 5 stelle conquista Roma e Torino, vincendo in 19 dei 20 comuni in cui si è presentato per le elezioni amministrative. I ballottaggi consegnano un risultato 'storico' per M5s, che ora punta al governo del Paese: "è solo l'inizio, ora tocca a noi", dice Beppe Grillo. Virginia Raggi e Chiara Appendino, rispettivamente con il 67,2 e il 54,5% delle preferenze, guideranno dunque la Capitale e il capoluogo piemontese dopo aver messo ko il Pd. "E' un momento storico, ora parte una nuova era", ha detto la prima sindaco donna di Roma. "E' giunto il nostro tempo, dobbiamo ricucire una città profondamente ferita", le parole della neo prima cittadina di Torino. A Napoli e Bologna gli elettori riconfermano Luigi De Magistris e il pd Virgilio Merola. A salvare i democratici è però soprattutto la vittoria del candidato renziano Beppe Sala, che dopo un iniziale testa a testa chiude in vantaggio col 51,7% contro il 48,3 di Stefano Parisi. Il centrodestra perde in molte città, con l'eccezione di Trieste dove Roberto Dipiazza scalza il pd Roberto Cosolini. Torna sulla scena Clemente Mastella, che a Benevento batte il candidato del centrosinistra Raffaele Del Vecchio. Il Pd ammette la sconfitta "senza attenuanti" a Roma e a Torino e la "durezza" della perdita a Novara e a Trieste. Anticipata a venerdì 24 la Direzione nazionale, prevista inizialmente per il 27. "Gli italiani non credono più a Renzi", commenta il leader leghista Matteo Salvini. (ANSA). RED 20-GIU-16 06:00

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Lunedì, 20 giugno 2016

Ballottaggi: Lanciano; Pupillo confermato sindaco con 54,75% Sfidante a 45% dopo apparentamento con liste civiche e Casapound (ANSA) - LANCIANO (CHIETI), 20 GIU - Con il 54,75% l'uscente Mario Pupillo, centrosinistra, è stato confermato sindaco di Lanciano. Ha ottenuto 10.089 voti contro l'avversario Errico D'Amico, centrodestra, che ne ha avuti 8.337, pari al 45%. L'affermazione di Pupillo è stata particolarmente significativa se si considera l'apparentamento di D'Amico con la coalizione, sempre di centrodestra, di Tonia Paolucci che al primo turno, con tre liste civiche, aveva ottenuto il 22,67% dei consensi (4.808 voti) e con Casapound. Ingresso, quest'ultimo, che ha suscitato non poche polemiche alle quali il candidato D'Errico aveva risposto precisando "nella mia esperienza politica e personale ho sempre avuto un atteggiamento culturale democratico, cattolico e antifascista e ho sempre coinvolto tutte le associazioni, di ogni estrazione di pensiero". Al primo turno Pupillo era giunto primo distanziando D'Amico di soli 339 voti, l'1,67%. Il sindaco uscente aveva avuto 8.372 voti (39,47%) e D'Amico 4.808 (37,87%). "In questi sette giorni - ha commentato in nottata Pupillo - veramente si è ribaltata una situazione che qualcuno considerava disperata. I cittadini di Lanciano hanno avuto la capacità di dimostrare una grande maturità e capire i nostri impegni e progetti. Saremo l'amministrazione di tutti. Il 15% in più che ci ha fatto vincere non sono nostri elettori, ma cittadini che, ovviamente, sono protagonisti di questa bellissima avventura che meritava altri cinque anni di lavoro. Continueremo i progetti che abbiamo avviato aiutando e ascoltando tutti. Oggi ancora di più mi sento il sindaco di tutta Lanciano". (ANSA). M08-SAS 20-GIU-16 08:45

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Lunedì, 20 giugno 2016

Ballottaggi: Vasto; Francesco Menna sindaco per 121 voti Candidato centrosinistra prevale con 50,31% su Desiati con 49,69 (ANSA) - VASTO (CHIETI), 20 GIU - Francesco Menna, centrosinistra, è il nuovo sindaco di Vasto con soli 121 voti di scarto. Un'elezione che giunge al termine di un'estenuante campagna elettorale e dopo un ballottaggio giocato sul filo di lana con Massimo Desiati, candidato del centrodestra, e che li ha visti alternarsi con un lungo testa a testa per tutta la nottata. Alle 2.07 l'ufficio elettorale ha comunicato i dati definitivi: Francesco Menna ha vinto il ballottaggio con 9.978 preferenze pari al 50,31 per cento, Massimo Desiati raccoglie 9.857 pari al 49,69 per cento. L'ultima sezione che mancava all'appello, la n. 34, in via De Gasperi, ha assegnato un salomonico pari con 248 voti di preferenza a testa, sancendo la vittoria del centrosinistra. Al voto sono andati 20.581 vastesi, il 55,71 per cento, rispetto ai 36.946 aventi diritto. Quindici giorni fa a votare furono 25.337 (68,58%). Dati in calo rispetto a quanto accadde nei precedenti ballottaggi che videro, entrambe le volte, prevalere Luciano Lapenna. Nel 2011 l'affluenza fu del 60,98% (Luciano Lapenna - Mario Della Porta), nel 2006 il 73,86% (Luciano Lapenna - Giuseppe Tagliente).(ANSA). Y5M-SAS 20-GIU-16 09:12

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Lunedì, 20 giugno 2016

Comuni: Vasto; la composizione del nuovo Consiglio (ANSA) - VASTO (CHIETI), 20 GIU - Con l'elezione di Francesco Menna a sindaco di Vasto e con l'assegnazione del premio di maggioranza si compone anche il nuovo Consiglio comunale per gli anni 2016-2021. Per la maggioranza - Partito Democratico: Antonio Del Casale, Anna Bosco, Lina Marchesani, Giuseppe Forte, Vincenzo Sputore, Nicola Tiberio e Luciano Lapenna; "Filo Comune": Carlo Della Penna, Marco Marchesani ed Elio Baccalà; "Sì per Vasto": Paola Cianci e Marco Marra; "Avanti Vasto": Gabriele Barisano e Maria Molino; "Città Virtuosa", Luigi Marcello. Per la minoranza - "Progetto per Vasto", Alessandro d'Elisa; "Vasto duemilasedici", Nicola Del Prete; "Unione per Vasto", Giuseppe Tagliente; Forza Italia, Guido Giangiacomo; Fratelli d'Italia/Alleanza nazionale, Vincenzo Suriani; Movimento 5 Stelle, Dina Nirvana Carinci. Completano l'assise civica come consiglieri in quanto candidati sindaco Massimo Desiati, Ludovica Cieri ed Edmondo Laudazi. (ANSA). Y5M-SAS 20-GIU-16 09:45

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Lunedì, 20 giugno 2016

Ballottaggi: Rapino, vittorie Abruzzo affermazione cittadini (ANSA) - PESCARA, 20 GIU - "Vittorie che nascono dalla partecipazione e dall'impegno dei candidati sindaci, delle liste e dei programmi, dalla passione per la politica e dei suoi valori civili": lo afferma Marco Rapino, segretario Pd Abruzzo, all'indomani del voto di ballottaggi nelle elezioni amministrative. "Questa è una vittoria del Partito Democratico, dei suoi militanti, ma è soprattutto un'affermazione di tutti i cittadini. Abbiamo vinto perché abbiamo lavorato in un'unica direzione, mettendo in campo forze giovani nelle liste e per i candidati sindaci e giocando di squadra con tutta la coalizione di centrosinistra". "In provincia di Chieti, Teramo e L'Aquila - prosegue Rapino in una nota - abbiamo conquistato la stragrande maggioranza dei comuni al voto, un successo. A questa grande fiducia rispondiamo con un grazie e con i nostri programmi da realizzare, con progetti per il lavoro, per le imprese, il territorio e l'ambiente. Abbiamo convinto gli elettori, non li deluderemo, e oggi il nostro impegno sarà ancora più incisivo e forte. Chi, come nel caso di Sulmona, ne esce sconfitto, dovrà riflettere sulle proposte che il Pd aveva sollecitato, ma sono rimaste purtroppo inascoltate. Il Partito Democratico in Abruzzo ha raccolto affermazioni e vittorie che oggi nel panorama nazionale assumono un valore significativo, di cui andiamo orgogliosi". "Il momento che stiamo vivendo è complesso e la politica non deve rinunciare a trovare risposte alle domande difficili che oggi il vivere ci pone. La nuova classe dirigente eletta, l'esercito di giovani del Pd che andranno a ricoprire il ruolo di amministratori, ha questo compito. La nostra responsabilità e il nostro coraggio sono la garanzia che ce la metteremo tutta. Ai nostri sindaci, alle nostre maggioranze di governo - conclude Rapino - auguriamo un buon lavoro e un maggiore impegno nel fare sempre meglio e sempre di più, con la partecipazione attiva di tutti i cittadini. Il Pd non mancherà di dare il suo sostegno ai sindaci e alle loro sfide verso il futuro". (ANSA). COM-SAS 20-GIU-16 10:20

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PRIMO PIANO Sabato, 18 giugno 2016

Statali, i premi collegati al voto di 5 super-esperti

IL PROVVEDIMENTO

ROMA Molte delle storture le aveva messe in luce uno studio condotto da due esperti della Banca d'Italia, Roberta Occhilupo e Lucia Rizzica, pubblicato all'inizio di quest'anno. Andando a spulciare tra i premi assegnati ai dipendenti di prima e seconda fascia della Pubblica amministrazione, via Nazionale aveva osservato come, a fine anno, l'incentivo andasse a tutti e praticamente per la stessa cifra. Al ministero del Lavoro nel 2012, l'anno preso come riferimento, avevano osservato per esempio i tecnici della Banca d'Italia, i dirigenti di prima fascia ricevono 10.329 euro in cinque casi su 19, oppure 11,591 (13 casi su 19), solo un dirigente ha ricevuto 16,938 euro. Al ministero della salute 11 dirigenti di prima fascia su 12 hanno ricevuto 31.932 euro. Infine, al ministero delle politiche agricole sei dirigenti su dieci hanno ricevuto 35.000 euro, tre 38.000 e solo uno ne ha ricevuti 75.000. Non è che per i dirigenti di seconda fascia, quelli di livello più basso, le cose fossero andate diversamente. NIENTE DISTINZIONI La retribuzione di risultato, sempre nello stesso anno, è stata pressoché uguale per tutti: al ministero dell'economia tutti i 509 dirigenti di seconda fascia hanno ricevuto 6.879 euro; al ministero del lavoro, 118 su 122 hanno ricevuto 6.415 euro. E non è che scendendo ancora più giu nella scala gerarchica, arrivando ai dipendenti pubblici, le cose siano poi tanto diverse. Basta ricordare i premi erogati dal Comune di Roma con il salario accessorio per ottenere i quali bastava anche la semplice presenza al lavoro. Insomma, fino ad oggi qualcosa nel meccanismo utilizzato nella Pubblica amministrazione per misurare le performance dei dipendenti non ha funzionato. Proprio per questo il governo ha deciso di cambiare registro. In Gazzetta Ufficiale è stato appena pubblicato un decreto del Presidente della Repubblica che attua un comma dellla legge 114 del 2014 che aveva introdotto le prime semplificazioni del governo Renzi per la pubblica amministrazione. Il provvedimento, in pratica, ridisegna le «giurie» chiamate a dare un voto ai dipendenti. Il controllo delle pagelle degli statali, innanzitutto, passa sotto il cappello della presidenza del Consiglio dei Ministri, alle dirette dipendenze del dipartimento della funzione pubblica. Fino ad oggi era appannaggio della Civit, la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle pubbliche amministrazioni, recentemente assorbita dentro l'Anac, l'Authority anti-corruzione guidata da Raffaele Cantone. Per controllare la valutazione dei dipendenti pubblici, il dipartimento della funzione pubblica, secondo il Dpr appena pubblicato in Gazzetta, potrà avvalersi del supporto di una Commissione di super-esperti composta da cinque membri che saranno scelti tra professori universitari, dirigenti pubblici e specialisti della materia che potranno arrivare anche dal privato purché, precisa il provvedimento, abbiano «requisiti di competenza, esperienza e integrità». Oltre alla commissione, il ministero guidato da Marianna Madia, potrà contare anche su una task force di altri venticinque elementi. LE ALTRE NOVITÀ Ad essere ridisegnati poi, sono anche gli «Oiv», gli organismi indipendenti di valutazione oggi presenti in ogni amministrazione. Chi ne fa parte dovrà essere iscritto ad un apposito albo in modo da rafforzarne l'autonomia. Il ministero dovrà anche semplificare le griglie di valutazione, promuovendo delle linee guida e dei criteri efficaci da collegare anche al raggiungimento di target economici. Il provvedimento è comunque soltanto un primo passo. Con il rinnovo del contratto, che entrerà nel vivo nei prossimi giorni, sul tema della valutazione ci saranno altre novità. Verrà per esempio, attuata una norma della legge Brunetta rimasta fino ad oggi lettera morta. Si tratta della divisione in tre fasce dei dipendenti pubblici: il primo 25%, i più bravi, che dovranno dividersi il 50% del monte totale dei premi. Una seconda fascia che comprende il 50% dei dipendenti, a cui andrà il restante 50% dei premi. E, infine, una terza fascia, il 25% meno produttivo, che invece non riceveranno nessun incentivo. Poi nel testo unico sul pubblico impiego, che arriverà tra la fine di luglio e l'inizio di settembre, la materia sarà di nuovo razionalizzata.

Andrea Bassi

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PRIMO PIANO Sabato, 18 giugno 2016

Pa, l'allarme dei sindacati: rischio dirigenti a 1.000 euro

IL CASO ROMA Le indiscrezioni sul decreto di riforma della dirigenza pubblica, che il governo si prepara ad adottare entro il prossimo mese, hanno messo in allarme i sindacati. «Il dirigente di domani», ha spiegato Alfredo Ferrante segretario generale del sindacato Unadis, «rischia di trovarsi con uno stipendio di mille euro, una sorta di cassa integrazione che potrebbe finire con il licenziamento». Nelle prime bozze di decreto attuativo sulla riforma della dirigenza, spiega Ferrante, sarebbe stata introdotta «una misura che prevede una decurtazione del 10% dello stipendio base per il dirigente rimasto senza incarico per ogni anno che passa». Oggi, sottolinea ancora Ferrante, «mediamente un dirigente di seconda fascia ha una remunerazione mensile di tremila euro e qualcosa, il tabellare è la metà, quindi 1.600-1.700 euro. Se vai a togliere ogni anno che passa una fetta», spiega il segretario generale dell'Unadis, «si va a finire a mille euro». Nella bozza del decreto legislativo (si veda anche il Messaggero del 17 giugno scorso), alla quale fa riferimento Ferrante, è previsto che i dirigenti rimasti senza incarico vengano messi fuori ruolo con il pagamento del solo stipendio tabellare. Per ogni anno che passa senza incarico, poi, il dirigente si vedrebbe decurtata questa remunerazione del 10%. E questo fino ad un massimo di sei anni, dopo di che se non ha ancora ottenuto un incarico, il dirigente può anche essere licenziato. LE CRITICHEAttualmente, spiega invece ancora Ferrante, «se passi il concorso hai diritto all'incarico». Ma per il segretario dell'Unadis il fatto più grave è che «si rischia di essere espulsi senza una ragione, o meglio senza una valutazione negativa». La bozza, in realtà, prevede che prima del licenziamento debba sempre esserci anche una valutazione negativa dell'operato del dirigente. Quest'ultimo poi, è obbligato a partecipare ogni tre mesi ad almeno dieci «avvisi pubblici», ossia i posti messi a disposizione dalle varie amministrazioni per incarichi dirigenziali. Il ministero della Funzione pubblica, poi, potrà assegnare un incarico di staff oppure un incarico a non più di 50 chilometri dall'ultimo lavoro, esattamente come oggi avviene per la mobilità di tutti gli altri dipendenti statali.

A. Bas.

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Sabato, 18 giugno 2016

ANSA/ In pensione unico medico non obiettore,vietato abortire Sindacati Trapani, leso diritto donne; ospedale più vicino 80 km (ANSA) - PALERMO, 18 GIU - E' andato in pensione l'unico medico non obiettore di coscienza dell'ospedale di Trapani, sola struttura pubblica della città. E alle donne che decideranno di interrompere la gravidanza non resta che andare fuori. Un caso denunciato dalla Cgil e dalla Uil che parlano di lesione palese di un diritto. La vicenda viene fuori sulle pagine di un quotidiano locale, dove si racconta che l'unico non obiettore dei sette medici del reparto di Ginecologia del Sant'Antonio Abate non è più in servizio. Restano i sei colleghi, tutti obiettori appunto. Ma le rappresentanti sindacali di Cgil e Uil, Antonella Granello e Antonella Parisi, non ci stanno e chiedono un incontro urgente al direttore generale dell'Asp Fabrizio De Nicola per aprire un confronto "sul problema dell'interruzione volontaria di gravidanza e sul potenziamento dei consultori". "L'azienda sanitaria - scrivono le due sindacaliste - è tenuta a garantire alle donne che ne fanno richiesta il diritto all'interruzione volontaria della gravidanza stabilito dalle legge 194. Ciò che sta venendo meno a Trapani e in provincia è il principio di autodeterminazione delle donne a cui deve essere garantito il diritto libero e gratuito affinché possano scegliere autonomamente di diventare madri senza discriminazioni e a seconda delle condizioni personali di ognuna". Per le due sindacaliste, inoltre, c'è il rischio che col venir meno della possibilità di rivolgersi all'ospedale pubblico aumentino gli aborti clandestini. Allo stato, rendono noto i sindacati, a Trapani ci sono 600 richieste di interruzione volontaria di gravidanza all'anno. "In questo modo - spiegano - si rischia di tornare indietro di 40 anni". Nel dibattito interviene il direttore sanitario dell'ospedale, Francesco Giurlanda. "Il medico che viene assunto - spiega - può in qualsiasi momento dichiararsi obiettore di coscienza". In ogni caso, secondo Giurlanda, si potrebbe ricorrere a una convenzione esterna con privati. Oppure rivolgersi ad altre strutture pubbliche. Quella più vicina è l'ospedale di Castelvetrano, piccolo centro distante da Trapani 80 chilometri, dove è possibile sottoporsi all'interruzione volontaria di gravidanza. Suggerimenti che non piacciono ai sindacati pronti a intraprendere iniziative a tutela delle donne.(ANSA). SR 18-GIU-16 17:37

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