Forza Cosenza n. 29

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www.forzacosenza.it SETTIMANALE SPORTIVO IN ATTESA DELLA SVOLTA Anno XXVI n. 29 GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2011 Copia omaggio Ci sono momenti in cui un uomo deve scegliere, decidere se stare di qua o di là del fiume. Una scelta da fare per sé e per gli altri. Ed è in questi momen- ti che la storia diventa maestra di vita e non solo quando si individuano precedenti da non ripetere. Mai come in questo decennio il Cosenza avrebbe avuto bisogno di fare ricorso alla storia. Probabilmente si sa- rebbero evitati tanti errori che ci hanno procurato sofferenze lunghe e dolorose. Ma niente e perduto, a patto di non ripetere gli errori di sem- pre e di fare tesoro, una buona volta, degli esempi del passato. E non è detto che questa di- mostrazione non possa venire dalla storia, quella con la S ma- iuscola. Facciamo un esempio pratico e, almeno per quello che potrebbe essere, anche ve- rosimile. Il Cosenza ha un fiore – anzi un Fiore - all’occhiello. Nel 2003 non si valutò l’importanza di avere Gigi Lentini in una ca- tegoria dilettantistica. Oggi, ci pare che pochi stiano valutan- do, per come dovrebbe essere, la presenza di Stefano Fiore in rossoblù. Con tutto il rispetto per il presi- dente Guarascio e la sua squa- dra di dirigenti – sulla quale pende il “peccato originale” del- la investitura politica – il pro- getto calcistico del Cosenza Cal- cio è credibile proprio grazie alla presenza dell’ex nazionale. Ma Fiore, a questo punto della stagione, deve prendere deci- sioni importanti. Ci ricorda la storia di un grande condottiero: Giulio Cesare (con tutto il rispetto per la Storia). Come Cesare anche Stefano è partito per una campagna dai confini incerti. All’inizio di que- sta avventura non c’erano mol- ti punti fermi. Tutti avevano voglia di recuperare il terreno perduto – come nel 2003 – ma, allo stesso modo, pochi aveva- no voglia di mettere da parte le ambizioni personali (anche se di basso profilo) per il bene comune. Stefano, dopo un breve periodo di riflessione, ha deciso di spo- sare la causa ma, a questo pun- to, si trova come nell’assedio di Alesia. La sua squadra, le sue legioni, hanno circondato l’av- versario guardando la vittoria negli occhi. Ma, mentre Fiore e compagni combattono per vincere la guerra, ecco arrivare alle loro spalle una moltitudine di persone decise a sovvertire le sorti del conflitto. In Gallia nel 52 a.C. erano alle- ati di Vercingetorige; Stefano, invece, deve guardarsi da fuoco “amico”, che proviene dalle file del suo schieramento. A spara- re è chi, con l’orizzonte limitato di un interesse di bottega, crede di ottenere il proprio tornacon- to abbattendo l’immagine del campione azzurro come fosse l’ultimo dei pasdaran. Stefano-Cesare è costretto a costruire una fortificazione per difendersi, finendo col diventa- re non solo assediante, ma an- che assediato. A questo punto, vince chi ha maggiore resisten- za. Stefano ha classe, oltre che forza, e siamo sicuri che uscirà vincitore da questo confronto. Avrà vinto solo una battaglia, però, perché la guerra lo por- terà a tornare sui propri passi e puntare verso il cuore della città. Stefano è ora sulla riva di un fiume. Cosa farà? Resterà fer- mo con la forza della sua storia calcistica o guaderà le acque passando dall’altra parte? Vor- rà prendere in mano l’intera società? Di certo lo vorrebbero i suoi uo- mini ma a pretenderlo sarebbe la stessa storia del pallone. Se il calcio è metafora di vita, questo parallelo vuole eviden- ziare solo che il campo ha le sue leggi, la sua storia e i suoi eroi. Non ci sono comparse capaci di tenere il palcoscenico erbo- so per l’intera durata del film, a meno di non voler realizzare pellicole di terz’ordine. I ricordi del 2003, con le performance della presidente Catizone, sono ancora lì a raccontarlo. Fiore è un predestinato, ma, come Cesare davanti al Rubicone, deve prendere una decisione. A Roma non troverà amici pronti ad accoglierlo, ma marciando verso il cuore della città non conquisterà solo il potere, con- tinuerà a scrivere la storia, la sua e quella di una intera città. P.B. COLORI - VERNICI - ACCESSORI CARTONGESSO - FIBRA MINERALE ISOLAMENTI TERMICI E ACUSTICI Via F. Sprovieri, 36 - COSENZA Tel. 0984.411962 Fax 0984.670021

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Forza Cosenza settimanale sportivo Rosso Blu

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SETTIMANALE SPORTIVO

IN ATTESADELLA SVOLTA

Anno XXVI n. 29GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2011

Copia omaggio

Ci sono momenti in cui un uomo deve scegliere, decidere se stare di qua o di là del fiume. Una scelta da fare per sé e per gli altri. Ed è in questi momen-ti che la storia diventa maestra di vita e non solo quando si individuano precedenti da non ripetere. Mai come in questo decennio il Cosenza avrebbe avuto bisogno di fare ricorso alla storia. Probabilmente si sa-rebbero evitati tanti errori che ci hanno procurato sofferenze lunghe e dolorose. Ma niente e perduto, a patto di non ripetere gli errori di sem-pre e di fare tesoro, una buona volta, degli esempi del passato. E non è detto che questa di-mostrazione non possa venire dalla storia, quella con la S ma-iuscola. Facciamo un esempio pratico e, almeno per quello che potrebbe essere, anche ve-rosimile.Il Cosenza ha un fiore – anzi un Fiore - all’occhiello. Nel 2003 non si valutò l’importanza di avere Gigi Lentini in una ca-tegoria dilettantistica. Oggi, ci pare che pochi stiano valutan-do, per come dovrebbe essere, la presenza di Stefano Fiore in rossoblù.Con tutto il rispetto per il presi-dente Guarascio e la sua squa-dra di dirigenti – sulla quale pende il “peccato originale” del-la investitura politica – il pro-getto calcistico del Cosenza Cal-cio è credibile proprio grazie alla presenza dell’ex nazionale.Ma Fiore, a questo punto della

stagione, deve prendere deci-sioni importanti.Ci ricorda la storia di un grande condottiero: Giulio Cesare (con tutto il rispetto per la Storia).Come Cesare anche Stefano è partito per una campagna dai confini incerti. All’inizio di que-sta avventura non c’erano mol-ti punti fermi. Tutti avevano voglia di recuperare il terreno perduto – come nel 2003 – ma, allo stesso modo, pochi aveva-no voglia di mettere da parte le ambizioni personali (anche se di basso profilo) per il bene comune. Stefano, dopo un breve periodo di riflessione, ha deciso di spo-sare la causa ma, a questo pun-to, si trova come nell’assedio di Alesia. La sua squadra, le sue legioni, hanno circondato l’av-versario guardando la vittoria negli occhi. Ma, mentre Fiore e compagni combattono per vincere la guerra, ecco arrivare alle loro spalle una moltitudine di persone decise a sovvertire le sorti del conflitto.In Gallia nel 52 a.C. erano alle-ati di Vercingetorige; Stefano, invece, deve guardarsi da fuoco “amico”, che proviene dalle file del suo schieramento. A spara-re è chi, con l’orizzonte limitato di un interesse di bottega, crede di ottenere il proprio tornacon-to abbattendo l’immagine del campione azzurro come fosse l’ultimo dei pasdaran.Stefano-Cesare è costretto a costruire una fortificazione per difendersi, finendo col diventa-

re non solo assediante, ma an-che assediato. A questo punto, vince chi ha maggiore resisten-za.Stefano ha classe, oltre che forza, e siamo sicuri che uscirà vincitore da questo confronto. Avrà vinto solo una battaglia, però, perché la guerra lo por-terà a tornare sui propri passi e puntare verso il cuore della città.Stefano è ora sulla riva di un fiume. Cosa farà? Resterà fer-mo con la forza della sua storia calcistica o guaderà le acque passando dall’altra parte? Vor-rà prendere in mano l’intera società?Di certo lo vorrebbero i suoi uo-mini ma a pretenderlo sarebbe la stessa storia del pallone. Se il calcio è metafora di vita, questo parallelo vuole eviden-ziare solo che il campo ha le sue leggi, la sua storia e i suoi eroi. Non ci sono comparse capaci di tenere il palcoscenico erbo-so per l’intera durata del film, a meno di non voler realizzare pellicole di terz’ordine. I ricordi del 2003, con le performance della presidente Catizone, sono ancora lì a raccontarlo. Fiore è un predestinato, ma, come Cesare davanti al Rubicone, deve prendere una decisione. A Roma non troverà amici pronti ad accoglierlo, ma marciando verso il cuore della città non conquisterà solo il potere, con-tinuerà a scrivere la storia, la sua e quella di una intera città.

P.B.

COLORI - VERNICI - ACCESSORICARTONGESSO - FIBRA MINERALEISOLAMENTI TERMICI E ACUSTICI

Via F. Sprovieri, 36 - COSENZATel. 0984.411962 Fax 0984.670021

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GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2011

NUMERI2 GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2011

TABELLINI E PRESENTAZIONE PARTITA3

Direttore ResponsabileFederico Bria

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concorso n. 102 del 10 dicembre 2011

1 Lecce LaZio2 SieNa GeNoa3 iNTer FioreNTiNa4 PaLerMo ceSeNa5 aScoLi VareSe6 ciTTadeLLa reGGiNa7 GroSSeTo ModeNa8 GUBBio PadoVa9 NoceriNa croToNe10 SaSSUoLo LiVorNo11 ToriNo PeScara12 HeLLaS VeroNa aLBiNoLeFFe13 ViceNZa eMPoLi14 BoLToN aSToN ViLLa

RISULTATIPARZIALI

RISULTATIFINALI

COLONNAVINCENTE

cosenza - Valle Grecanica 2-1

Messina - cosenza 2-1

Licata - cosenza 0-0

domenica 20 novembre 2011 – ore 14:30 - cosenza, stadio comunale “San Vito”

domenica 27 novembre 2011 – ore 14:30 - Messina, stadio comunale

domenica 4 dicembre 2011 – ore 14:30 - Licata, stadio comunale

TABELLINO DODICESIMA GIORNATA

TABELLINO TREDICESIMA GIORNATA

TABELLINO QUATTORDICESIMA GIORNATA CLASSIfICA MARCATORI

PARTITE RETI PARTITE RETI PARTITE RETI IN GENERALE IN CASA FUORI CASA

SQUADRA PT G V N P F S MI V N P F S V N P F S

ACRI 24 13 7 3 3 15 13 -2 5 1 0 9 3 2 2 3 6 10MARSALA 22 13 6 4 3 19 18 -4 3 3 1 11 10 3 1 2 8 8PALAZZOLO 21 13 5 6 2 20 13 -4 4 3 0 12 6 1 3 2 8 7HINTERREGGIO 21 13 5 6 2 20 15 -4 3 4 0 12 7 2 2 2 8 8ADRANO 21 13 6 3 4 15 14 -4 3 2 1 7 4 3 1 3 8 10S. ANTONIO ABATE 18 13 4 6 3 16 13 -5 3 1 2 7 4 1 5 1 9 9BATTIPAGLIESE 18 12 5 3 4 16 14 -5 2 2 2 6 6 3 1 2 10 8NUOVA COSENZA 18 13 5 3 5 16 14 -7 3 2 2 11 7 2 1 3 5 7SERRE ALBURNI 17 13 3 8 2 11 9 -6 2 5 0 6 4 1 3 2 5 5NOTO 16 13 4 4 5 18 18 -7 2 3 1 13 9 2 1 4 5 9LICATA 15 13 3 6 4 19 17 -8 2 2 3 11 9 1 4 1 8 8CITTANOVA INTER 15 13 4 3 6 10 16 -8 2 1 3 4 7 2 2 3 6 9ACIREALE 14 12 3 5 4 9 9 -8 2 4 1 8 4 1 1 3 1 5MESSINA (-7) 13 13 5 5 3 15 14 -5 5 0 2 8 6 0 5 1 7 8VALLE GRECANICA 13 13 2 7 4 13 15 -8 1 4 1 7 6 1 3 3 6 9NUVLA S. FELICE 12 13 3 3 7 11 19 -10 1 2 3 6 8 2 1 4 5 11NISSA 11 13 2 5 6 13 17 -10 2 2 2 7 6 0 3 4 6 11SAMBIASE 11 13 3 2 8 13 21 -11 2 0 4 7 11 1 2 4 6 10

13ª GIORNATA - PARTITE DEL 27/11/11

ACIREALE - ADRANO 3-0 HINTERREGGIO - S. ANTONIO ABATE 1-1MARSALA - LICATA 2-2MESSINA - NUOVA COSENZA 2-1NOTO - NISSA 3-3PALAZZOLO - BATTIPAGLIESE 3-1SAMBIASE - NUVLA S. FELICE 0-2SERRE ALBURNI - CITTANOVA INTERPIA 1-0VALLE GRECANICA - ACRI 1-1

14ª GIORNATA - PARTITE DEL 4/12/11

ACRI - SAMBIASEADRANO - PALAZZOLOBATTIPAGLIESE - MESSINACITTANOVA INTERPIA. - HINTERREGGIOLICATA - NUOVA COSENZANISSA - SERRE ALBURNINOTO - VALLE GRECANICANUVLA S. FELICE - ACIREALES. ANTONIO ABATE - MARSALA

15ª GIORNATA - PARTITE DEL 8/12/11

ACIREALE - NISSA HINTERREGGIO - NUVLA S. FELICE MARSALA - ADRANO MESSINA - S. ANTONIO ABATE NUOVA COSENZA - BATTIPAGLIESE PALAZZOLO - CITTANOVA INTERPIASAMBIASE - NOTO SERRE ALBURNI - ACRI VALLE GRECANICA - LICATA

CLASSIFICASERIE D - GIRONE I

OCCHIUTO:“CREARE UN

CLIMA POSITIVO”TURNO

PRECEDENTE

LE PARTITEDI DOMANI

PROSSIMOTURNO

COSENZA: ramunno, Potestio (56’ alassani), Varriale, Parisi, ciano, castellano, rapisarda, Fio-re, caputo a., Provenzano (85’ caputo G.), rampazzo. a disposizione: Franza, Scigliano, Verone-se, Naccarato, douglas. all. V. Patania.VALLE GRECANICA: Nucera c., aloi, Manganaro (75’ Patera), elefante, dall’oglio, Sansone, Pansera (58’ Piangente), Mazzei (65’ alizzi), Pirro, citro, Nwigwe ike. a disposizione: Magi, Pu-tortì, Maltese, cucinotti. all. G. dima ruggiano.ARBITRO: Bergonzini Francesco di civitavecchia (rM).ASSISTENTI: iannucci antonio di Nola (Na) e Muto oreste di Torre annunziata (Na).MARCATORI: 13’ Provenzano, 45’ Pirro (rig.), 50’ rampazzo.NOTE: giornata inzialmente nuvolosa; poi è uscito il sole. Terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori paganti 733 per un incasso di euro 3.000,00; abbonati 402 per una quota partita di euro 2.700,00. Nel settore ospiti una decina di dirigenti della Valle Grecanica. cosenza in com-pleto bianco; Valle Grecanica con maglia giallorossa. cerimonia commemorativa in ricordo del mai dimenticato donato Bergamini, a 22 anni dalla sua scomparsa. La società Nuova cosenza calcio ha esposto a ridosso della curva Sud il busto di denis ed il capitano della squadra, aniello Parisi, poco prima della gara, ha consegnato ai rappresentanti dell’associazione “Verità per denis” una maglia celebrativa. espulso all’85’ il Team Manager del cosenza, Pier Paolo Perri. ammoniti: 17’ Parisi, 34’ elefante, 44’ Potestio, 78’ ciano, 82’ Fiore. cosenza privo di Tedesco e Biondo squalificati; Mosciaro e romano infortunati; Bruno per scelta tecnica. assenti nella Valle Grecanica Niscemi squalificato; iozzia infortunato; Manzo e Schiavon che non rientrano più nei piani societari. ex della partita l’allenatore della Valle Grecanica, dima ruggiano, che tanti anni fa ha indossato la maglia della formazione “Primavera” del cosenza. calci d’angolo 5-2 per la Valle Grecanica. Tempo recuperato: p.t. 1’; s.t. 5’.

MESSINA: rossi Pontello, impagliazzo, Lo Piccolo, coppola, occhipinti, criaco, d’angelo (77’ coulibaly), Mento (68’ Grillo), corona (84’ Ferraro), cocuzza, Lo Nardo. a disposizione: cecere, caldarella, russo, catania. all. a. Bertoni.COSENZA: ramunno, Potestio, Varriale, Parisi, ciano, Scigliano, alassani (71’ douglas), castel-lano, caputo a., Provenzano, rampazzo. a disposizione: Franza, Magarò, caputo G., Bruno, Ve-ronese, Naccarato. all. V. Patania.ARBITRO: di ruberto carmine di Nocera inferiore (Sa).ASSISTENTI: de candia Michele di Molfetta (Ba) e Marques anderson Gleison di Milano.MARCATORI: 13’ occhipinti, 65’ Varriale, 82’ occhipinti.NOTE: giornata di sole. Terreno di gioco in discrete condizioni. indetta dalla società peloritana la giornata giallorossa. Spettatori paganti 1.024, di cui un centinaio di tifosi cosentini, in gran parte entrati nello stadio quasi alla fine del primo tempo, per un incasso di euro 9.700,00. osservato 1’ di raccoglimento in memoria delle vittime dell’alluvione che ha colpito la provincia di Messina. L’osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, con provvedimento nr. 555/oNMS/438/2011 del 19 novembre 2011, ha disposto la necessità di vendere i biglietti del settore ospiti sino alle ore 19.00 del giorno antecedente l’incontro, nel limite della capienza di 200 persone stabilita dall’autorità di P.S. con licenza nr. 521 del 30.09.2011 e con verbale nr. 50 del 25/8/2011 della commisssione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. espulso all’85’ il dirigente accompagnatore del Messina, Giovanni Sulfaro, per comportamento non regolamentare. ammoniti: 37’ Lo Piccolo, 53’ Scigliano, 59’ Parisi, 76’ d’angelo. al 13’ criaco ha colpito il palo; sulla ribattuta ha segnato occhipinti. assente nel Messina d’alterio squalificato; Biondo e capone per scelta tecnica. cosenza privo di Tedesco, Biondo e Fiore squalificati; romano, Mosciaro e rapisarda infortunati. ex della partita Profeta e l’allenatore del cosenza, Vincenzo Patania. calci d’angolo 7-4 (p.t. 4-0 per il cosenza) per il Messina. Tempo recuperato: p.t. 1’; s.t. 4’+1’.

LICATA: Zummo, Lo Monaco (63’ cricchio), alletto (84’ Bonafede), La Marca, armenio, cocuz-za, Scopelliti, Grillo, cirillo, rosella (65’ Manfrè), riccobono. a disposizione: Valenti, calcagno, Butticè, ortugno. all. P. infantino.COSENZA: ramunno, Potestio, Varriale, ciano, Scigliano, Parisi, Fiore, castellano, Biondo (81’ rapisarda), Provenzano (60’ romano), Gassama (77’ rampazzo). a disposizione: Franza, capu-to G., Bruno, alassani. all. V. Patania.ARBITRO: Zanonato andrea Giuseppe di Vicenza.ASSISTENTI: cucè Umberto di Messina e Balzarini Sergio di enna.NOTE: giornata primaverile. Temperatura 20°. Terreno di gioco in erba sintetica. Spettatori 1.500 circa di cui una trentina di tifosi cosentini. Licata con maglia gialloblu; cosenza in ros-soblu. ammonito al 45’ Gassama. al 48’ Potestio ha colpito il palo. assente nel Licata Tiscione squalificato. cosenza privo di Mosciaro e caputo a. infortunati, douglas per scelta tecnica. in settimana sono andati via Tedesco, Veronese e Maestri. ex della partita Filippo Tiscione (31 presenze e 2 reti dal 2003 al 2006) e Marco cirillo (nessuna presenza nel 2006-07). esordio nel cosenza del senegalese Keba Gassama, classe ’93, che ha esordito sabato scorso con la formazione juniores, realizzando una rete. calci d’angolo 4-4 (p.t. 4-3 per il Licata). Tempo recuperato: p.t. 1’; s.t. 4’.

9 reti de cesare (4) (Battipagliese), contino (2) (Palazzolo), Martone (S. antonio a.),8 reti Villa (3) (Noto),7 reti Tiscione (1) (Licata),6 reti Galantucci (3) (acri), Mosciaro (1) (cosenza), Fina (4), Palmiteri (1) (Marsala), Fontanella (Noto),5 reti Pasca (adrano), Tortora (Battipagliese), Sorrentino (Marsala), Panatteri (Palazzolo), citro (Valle Grecanica)4 reti Savanarola (acireale), arcidiacono (1) (adrano), Habib eseola, La canna (Hinterreggio), cocuzza S. (Messina),

Sassano (Nissa), Ferraro (Nuvla S.F.), Bonarrigo (1) (Palazzolo), Vitale (2) (S. antonio a.)3 reti cavatorti, Sergi, Visciglia (acri), Provenzano (cosenza), ancione (Hinterreggio), conversi (1), di Piedi (interpiana

c.), cirillo (2), Scopelliti (Licata), corona, occhipinti (Messina), Bruno, rabbeni (Nissa), Volpicelli (Nuvla S.F.), okolie, Porpora (Sambiase) Pirro (1) (Valle Grecanica)

2 reti radicchio (1) (acireale), aleo, Marletta (adrano), ripoli (Battipagliese), romano, Tedesco (2) (cosenza), Braca (1), Senè, Sica (Gelbison S.a.), arigò, Lavrendi (Hinterreggio), da Silva (interpiana c.), riccobono (Licata), di Miceli (Marsala), agate, Ferraro (1) (Messina), avola (1) (Nissa), Lio (1) (Sambiase), Niscemi (Valle Grecanica)

1 rete arnone, Fascetto, Lombardo, Mautone, Zumbo (acireale), deffo (acri), cunsolo, di Mauro, Santangelo, Torcivia (1) (adrano), cataruozzolo, Follera, Marasco, odierna (Battipagliese), Parisi, rampazzo, Varriale (cosenza), Manzillo, ortolini, Passero, Tulimieri (Gelbison S.a.), crisalli, crucitti, Franceschini, impallari, Postorino, Trentinella (Hinterreg-gio), condomitti, Zagaria (interpiana c.), cocuzza G., La Marca, rosella, Saluto (Licata), conti, daidone, Genovese (Marsala), impagliazzo, Lo Piccolo (Messina), Fancello, Garrasi (Nissa), de Souza, iannelli, Palladino, Scarpitta, Temponi (Noto), cacace, circiello, Pagano, Pappadia, Pistone, riccio, Veneziano (Nuvla S.F.), alderuccio, arena, Perricone, Spampinato (Palazzolo), curcio, Mandarano, Mercuri, Morelli, Perri (Sambiase), chierchia, russo (S. antonio a.), Manganaro (1), Nwigwe, Schiavon (1) (Valle Grecanica)

Autoreti alderuccio (Palazzolo) pro Sambiase, Pergolizzi (Marsala) pro Gelbison, Porto (Marsala) pro GelbisonS. antonio a.: 3 reti a tavolinoN.B.: tra parentesi le reti realizzate su rigore

il Sindaco della città dei Bruzi, Mario occhiuto, ha concesso nei giorni scorsi un’intervista in esclusiva a cosenza channel prima che iniziasse il consiglio comunale. in un quarto d’ora si è cercato di ripercorre questi ultimi mesi in cui, proprio il primo cittadino, è riuscito a far si che il calcio a cosenza non chiudesse bottega. dall’incontro con i dirigenti del 1914 fino alla figura di Stefano Fiore definito “la nuova immagine del cosenza calcio”. e sull’attuale società ha chiarito alcuni aspetti ed ha, in un certo senso, invogliato gli attuali soci a credere ulteriormente nel progetto. così come, sul marchio del cosenza 1914, ha risposto a Pino ci-trigno. “dico che sarebbe il caso di parlare con gli attuali soci e non con il sottoscritto”. e poi l’incontro con Fiore nell’ultima gara casalinga. “abbiamo fatto il punto della situazione. Ho chiesto a Fiore, appellandomi alle sue capacità e doti umane, di contribuire in termine personali per creare un clima positivo intorno alla società”.

Il Cosenza deve vincere. Lo deve fare per proteggersi dai fantasmi del passato. Patania e i suoi ra-gazzi devono cercare, seppur in una situazione di emergenza, di uscire da un’empasse che, vuoi o non vuoi, sta caratterizzando le ultime settimane. Contro la Bat-tipagliese avranno un compito tutt’altro che facile. Di contro una squadra, quella campana, che non

vive un momento idillico. Sia sotto il piano del gioco che societario. Possibile che il tecnico si affidi ancora a Gassama che, a Licata, è stato autore di una discreta prova. Il senegalese, classe 1993, potrà e dovrà essere l’arma in più. Sicu-ro il ritorno di Rapisarda dal primo minuto. Negli ospiti sicura la con-ferma di De Cesare in tandem con Serapica.

COSENZA

RAMUNNORAPISARDASCIGLIANO

PARISIVARRIALE

CIANOCASTELLANO

FIOREPROVENZANO

ROMANOGASSAMA

ALLENATORE PATANIA

BATTIPAGLIESE

DELLA CORTE SPARANO RENNA FOLLERA BIANCARDI CARUSO RIPOLI PINGUE SERAPICA TORTORA DE CESARE

ALLENATORE LA CAVA

VINCEREPER ALLONTANARE

I fANTASMI

SOLIMA CLIMATIZZAZIONE VI OffRE LE PROBABILI fORMAZIONI

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GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2011

NEWS4 GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2011

NEWS5

NO AI CAVALLI DI RITORNOPubblichiamo l’editoriale scritto da Piero Bria prima del match di domenica scorsa contro il Licata. Un’analisi dettagliata di questi primi mesi della nuova società rossoblù che, si spera, possa invertire rotta e trovare quella stabilità che servirebbe a far ritrovare

serenità dopo anni di sofferenza.

È inutile prenderci in giro. Tra la stampa, così come tra società e staff tecnico, ci sono due fazioni o due scuole di pensiero, chiamatele come volete. La prima che vuole sovvertire l’attuale situazione sostituendo Fiore e compagnia con minestre riscal-date. L’altra che, invece, crede nella rinascita solo ed esclusivamente per la presenza dell’ex naziona-le. In questo editoriale non si vuole minimamente convincere nessuno a scegliere da che parte stare. Lungi da noi.Ci sembra opportuno, però, porre all’attenzione di tutti, nessuno escluso, quanto fino ad ora non è stato fatto e si poteva fare. Un’analisi di parte, pen-serà qualcuno. Di sicuro volta a far riflettere chi di dovere per evitare di prendere decisioni affrettate e controproducenti.

COMUNICAZIONE. L’attuale società non riesce a comunicare e, nei pochi casi in cui lo ha fatto, il risultato è stato alquanto mediocre. La comunica-zione per una società di calcio soprattutto, ma non solo, è di fondamentale importanza. Rende l’idea di quella che è la struttura e soprattutto le linee gui-da di un eventuale progetto. Il Cosenza attuale ha dimostrato, purtroppo, di non avere un program-ma. Perché, ed è innegabile, quando si ha progetto lo si espone e si rende partecipe la collettività, in questo caso i tifosi, che possono e devono essere fondamentali per il raggiungimento degli scopi. L’impressione è che si sia passati dal parlare e dire fandonie (vedi la passata stagione) al non parlare per non dire fandonie. Il risultato è sempre quel-lo: un disastro. Eppure l’avventura era iniziata alla grande. Nella sua prima apparizione il presidente Guarascio ha parlato di “trasparenza”. Ma la tra-sparenza prevede che, con una certa cadenza, la società dica cosa sta facendo e soprattutto come e con chi. Nulla di tutto questo. C’è da chiedersi: ma di che trasparenza parla Guarascio?

INVESTIMENTO. Non vogliamo fare i conti in tasca a nessuno. Ad oggi il Cosenza ha investi-to quei soldi necessari per consentire l’iscrizione al campionato di Serie D. Un gesto importante al quale non è stato dato un seguito. A cosa è servito pagare l’iscrizione in D se oggi non si ha la forza per rispettare quello “sforzo” fatto pochi mesi fa? Ma davvero la società pensava di poter rientrare dall’investimento nel giro di pochi mesi con spon-sor e spettatori? Dei novi soci che compongono la nuova dirigenza ci sono validi imprenditori. E’ a loro che ci si deve rivolgere. Quando si investe, soprattutto all’inizio, si è consci che bisogna sborsare denaro. Ma lo si fa con cognizione di causa, avendo un progetto e delle linee guida. E soprattutto ben sapendo che gli utili non sono immaginabili in un lasso di tempo breve. L’impressione, invece, è quella che si vada avanti con l’improvvisazione e si dia credito alle promesse di chi, da dietro le quinte, vuol far passare come oro dei pezzi di rame “arrugginito”.

RUOLI. Ogni società ha dei ruoli ben definiti. Quelli che mancano al Cosenza. Potremmo definire questa società dei “cani sciolti”. Ma è davvero così dispendioso e difficile dare dei ruoli e rispettarli? Possibile che un “progetto serio” come qualcuno ha definito non riesca ad avere delle basi? Quando in una organizzazione il riconoscimento viene accor-dato solo a poche persone e circola solo tra poche persone si crea una carenza di rispetto, come se fos-se una sostanza troppo preziosa per essere distribu-ita a tutti. Ma il rispetto, a differenza del cibo, non costa nulla. E non solo è gratuito, ma è anche capa-

ce di generare valore. Perché, allora, continuiamo ad alimentare questa carestia?

COMPATTEZZA. Una società di calcio, così come ogni azienda, oltre ad avere dei ruoli ben definiti si mostra compatta, unita. Una pigna per intenderci. Se viene attaccato uno è come se venissero attac-cati tutti. L’attuale società rispecchia quello che è diventata la nostra città. Fazioni che si scontrano senza mai trovare un punto in comune. Eppure il Cosenza potrebbe unire. Invece, visto l’andazzo, di-vide ancor di più. Ognuno ha un proprio tornaconto e, invece di giudicare prima se stessi, si punta il dito sempre contro gli altri. Ci potrà mai essere una cre-scita a questi condizioni?

CREDIBILITÀ. In questi anni Cosenza non solo ha visto fallire per ben tre volte una società di cal-cio ma, soprattutto, ha perso credibilità a livello nazionale. E ancor di più nella propria provincia. Pensate che la Reggina (in alcuni casi ha fidelizza-to le società acquistando materiale ovviamente di colore amaranto) oltre a squadre di serie A come Inter e Juventus attingono dal nostro territorio per trovare i futuri campioni. Del resto la provincia di Cosenza, che annovera ben 155 comuni, è la quinta provincia in Italia per estensione. Assurdo che pro-prio Cosenza, il Cosenza calcio, si sia dimenticato ed abbia abbandonato la propria terra chiuden-dosi, vergognosamente, tra le proprie mura. Ecco che l’attuale società, specialmente ora, facendo leva sulla figura di Stefano Fiore poteva e doveva cerca-re quantomeno di riconquistare alcune zone. Così come, a differenza degli anni precedenti, poteva contar qualcosa nelle stanze del potere. Un conto è presentarsi a Roma con Stefano Fiore. Un altro è mandare il Tizio o il Caio di turno. Nulla di tutto questo. E qui ritorniamo al discorso della comu-nicazione e del marketing. Come se una squadra di calcio non riuscisse a sfruttare il potenziale che ha a disposizione. Un boomerang di questi tempi per la società rossoblù. Avere Fiore e non saperlo “sfruttare” significa non avere strategie, non avere un progetto e soprattutto “improvvisare” e “vivere alla giornata”. Un po’ come si è fatto in questi ultimi anni. Si è vinto, è vero, ma si è vissuto col timore del “giorno dopo”.

PAZIENZA. Per una dirigenza di serie D, o alle prime armi, prendere come esempio le società di serie A e serie B (che agiscono, a volte, anche in base alle esigenze della tifoseria) è deleterio e, so-prattutto, maledettamente dispendioso. Ecco che la pazienza può essere determinante, a lungo an-dare, non solo sotto l’aspetto economico ma anche sotto l’aspetto che riguarda il risultato del campo. Se invece, ad ogni sconfitta, si mettono in dubbio le doti dei giocatori, le abilità dell’allenatore ed il lavoro dello staff tecnico significa che il passato non ha insegnato nulla. L’attuale società deve mostrarsi stabile ed evitare clamorosi autogol o atteggiamen-ti volti a portare allo sfinimento (chiedete a Fiore). Uno sarebbe quello di mandare via lo staff tecnico a distanza di due settimane dal comunicato in cui si “rinnovava la fiducia”. L’importante di ciò che si dice e degli atteggiamenti che si ha è fondamentale. Non solo per noi della stampa. Vi sarà capitato di prendere degli impegni con qualcuno che prima vi dice “si” poi vi “dà buca” perché nel frattempo ha preso un altro impegno. Dopo due o tre volte che questa persona si comporta così come considerate la sua parola? Inconsistente, certamente; in caso di bisogno sapete che non potrete mai ricorrere a quel-la persona perché inaffidabile. Ovviamente stiamo

parlando di comportamenti ripetuti e consapevoli non di dimenticanze o casi saltuari che possono ca-pitare a tutti. A certe persone bisognerebbe spiega-re perché è importante mantenere la parola data, cos’è la parola e soprattutto quando pronunciarla. E questo discorso si lega anche alla “credibilità” di cui sopra. Quando hai un progetto credi in quello che stai facendo e solo dopo aver superato mille diffi-coltà riesci a trovare quelle soddisfazioni che ti con-sentono di spiccare il volo. Se invece quel minimo di programma viene sistematicamente smantellato e sminuito significa non credere in quello per cui si è investito e fallire miseramente. Se l’instabilità in serie A è consentita visto che ad investire sono dei “Paperon de’ Paperoni” in serie D, a Cosenza, il discorso è del tutto differente. La pazienza è fonda-mentale e, di sicuro, premia a lungo andare. Anche perché, stando al “campionato di transizione” di cui la società ha velatamente (ma non tanto) parlato ad inizio stagione, è assurdo pensare a cambiamenti che porterebbero malumore in una piazza già di per se frustrata e in alcuni casi abulica oltre che ad un dispendioso esborso di denaro.

INTELLIGENZA. Basta poco, ora come ora, per far andare le cose meglio. Questa società ha una “fortuna” ed è quella che, a differenza degli anni passati, a seguire il Cosenza siamo rimasti in pochi. Penserete: e questa è fortuna? Paradossalmente si. Gli occhi puntati addosso sono pochi, così come le pretese di una tifoseria che annovera domenical-mente un migliaio di afecionados. In queste condi-zioni si lavora con meno pressioni e, con un tantino di organizzazione, si può cercare di “costruire” e non di “distruggere”. Cambiare, in caso di sconfitta a Licata, sarebbe l’ennesimo fallimento che, questa volta, potrebbe realmente portare a chiudere defini-tivamente il discorso calcio in questa città. Affidarsi ai “cavalli di ritorno” sarebbe la più grande sconfitta per una società, si giovane e alle prime armi, ma che non deve cadere nelle tentazioni ed usare l’intellet-to. Ecco che, con estrema intelligenza, si può invece rilanciare la sfida e affidarsi a Fiore sedendosi ad un tavolo e cercando, finalmente, di trovare quell’in-tesa che consentirebbe a lungo andare di trovare quella gloria che, vedi Mirabelli e compagnia, non hanno saputo sfruttare nella maniera consona.La speranza è che questo editoriale venga letto in maniera costruttiva da chi di dovere. E a chi sostie-ne che c’è “un progetto gelosamente custodito in un cassetto già da qualche giorno” consigliamo di pensare al bene del Cosenza e di tenersi “ancor più gelosamente chiuso nel cassetto un progetto che di novità ha ben poco”. Avere Stefano Fiore è un lusso che non possiamo permetterci di perdere. La sua storia e la sua immagine possono ridare al Cosen-za quello che ingiustamente gli è stato tolto. Non combattiamoci e non tiriamo la volata a gente del passato. Aiutiamo insieme gli attuali protagonisti di questa nuova avventura. E qualora sia realmente una “partita a scacchi” cerchiamo, chi davvero ama il Cosenza, di permettere a Stefano Fiore di mettere sotto scacco il Re. Il bene del Cosenza al di sopra di tutto. Il nostro compito dovrà essere quello di ricompattare un ambiente che da troppo tempo as-siste inerme alle nefandezze che avvengono intor-no al Cosenza calcio. Non guardiamo indietro, non puntiamoci il dito l’uno contro l’altro. Questa terra, la nostra terra, può e deve dare tanto. E non per forza questo deve accadere guardando al passato. Qualora, come alcuni scrivono, la società dovesse realmente prendere decisioni scellerate, non siate indifferenti. Per il bene del Cosenza.

Piero Bria

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GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2011

FOTOSTORIA6

COSENZA VS VALLE GRECANICALE IMMAGINI DELL’ULTIMA VITTORIA AL SAN VITO

Quindici scatti firmati ernesto Pescatore

il capitano Parisi davanti al busto di Bergamini

Provenzano salta più in alto di tutti...

L’esultanza del gruppo

Nucera in elevazione anticipa rampazzo

il pallone centra il palo interno ed è 2-1

in ricordo di denis Bergamini

...ed il pallone si infila alle spalle di Nucera per l’1-0

ci prova citro ma ramunno è attento

il rigore realizzato da Pirro

ancora rampazzo ha la palla del 3-1 ma la sciupa

La maglia no

L’esultanza del giovane Provenzano

Un intervento strepitoso del portiere ramunno

rampazzo piomba su un pallone messo al centro da rapisarda

Tutti sotto la sud per i meritati applausi

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